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Prima o poi ogni compositore finisce per cimentarsi nella musica per bambini. I piccoli, siano essi esecutori o spettatori, hanno ispirato moltissimo repertorio che, lungi dal soddisfare soltanto un intento didattico, è diventato patrimonio delle sale da concerto e degli interpreti più acclamati. Talvolta può capitare che, per il pubblico medio, un compositore si identifichi pressoché unicamente con una composizione per bambini: è il caso eclatante di Sergei Prokofiev, il cui Pierino e il lupo tutti abbiamo ascoltato almeno una volta nella vita. Potrebbe stupire il fatto che anche nel turbolento secondo dopoguerra, periodo di forti e contrastanti sperimentazioni in campo musicale, si sia ricavato spazio da dedicare ai più piccoli. E potrebbe stupire che a comporre un brano ispirato alla tradizione della favola musicale sia stato proprio uno dei massimi sperimentatori del secondo Novecento, Luciano Berio.
Sommario: Lo scorso 27 maggio 2013 si sono celebrati i dieci anni dalla scomparsa di Luciano Berio, uno dei compositori (anzi, musicisti) più rappresentativi del panorama musicale contemporaneo. La complessità e l'articolazione di questa grande figura permettono di tornare a riflettere non solo sugli sviluppi della musica contemporanea, in particolare nel suo rapporto con i nuovi mezzi tecnologici, ma anche sulle potenzialità e sulle prerogative dell'arte aujourd'hui.
La lezione di Berio da un canto africano, 2018
On the African side… Berio's lesson July 1977. Siena. Chigiana Academy. We are about twenty young people to start attending a course that sees as teachers, together, Diego Carpitella, ethnomusicologist, and Luciano Berio. A course that addresses, from a compositional and poetic point of view, the relationship between the traditional world and contemporary notation, between advanced writing in music and oral tradition: which roles, which modes? The first day Maestro Berio arrived late. Seen in subjective (our glances were endless sequence shots with the camera investigating without ever disconnecting) the teacher was perfect. Let's forget that we had in front of Dalla Piccola's pupil and founder with Bruno Maderna, in 1955, of the legendary Rai Phonology Studio in Milan, already then one of the most successful and performed composers in the world. We were even more intrigued by his, let's say, "added value", which was perceived from the start of the presentation: friend and collaborator of poets and writers, his American lessons and the legendary Darmstadt courses, but above all his confidence in research as a creative existence and humility in presenting not the method but only the things found along the way. And then that slightly ideological air with which he denied any possible crisis: «There is no crisis in music and it is doubtful that it ever existed. There are only works that are or are not significant and people more or less educated to their assimilation… ». And he added: «From our point of view, having faith in music and therefore in man produces a precise corollary: the disinhibition towards any operation that concerns composing». Already from there we understood that we were faced with a master who, without knowing the history of twentieth century music, did his best to - and invited us to - get out of the too ideological and repetitive night of postwebernism, or rather of a serialism now too full of prohibitions. Confidence still fascinated us. And then that way of articulating a certainty of procedure in the doubt of research. He said that today the practical qualities of the composer are the decisive things: the craft is stronger than any Apollonian or Dionysian appeal. What matters are the quality and rigor of the craft, what counts is the ability to shape the material. Here we are at the theme of the lesson. We were there to unravel the controversial sign... Da un canto africano… La lezione di Berio Luglio 1977. Siena. Accademia Chigiana. Siamo una ventina di gio-vani a iniziare la frequentazione di un corso che vede come docenti, in-sieme, Diego Carpitella, etnomusicologo, e Luciano Berio. Un corso che affronta, dal punto di vista compositivo (e poetico ) la relazione tra mondo tradizionale e notazione contemporanea, tra scrittura avanzata in musica, e non solo, e tradizione orale: quali i ruoli, quali i modi? Il primo giorno il maestro Berio arrivò in ritardo. Visto in soggettiva (i nostri sguardi erano interminabili piani sequenza con la camera che indagava senza mai staccare) il maestro era perfetto. Lasciamo perdere che avevamo davanti l'allievo di Dalla Piccola e fondatore con Bruno Maderna, nel 1955, del mitico Studio di Fonologia della Rai di Milano, già allora uno dei compositori più affermati ed eseguiti al mondo. Ancora di più ci intrigava il suo, diciamo, «valore aggiunto», che si percepiva sin dall'attacco di presentazione: amico e collaboratore di poeti e scrittori, le sue lezioni americane e i mitici corsi di Darmstadt, ma soprattutto la sua sicurezza nella ricerca come esistenza creativa e l'umiltà nel presentare non il metodo ma solo le cose trovate lungo la via. E poi quel piglio un po' ideologico con il quale negava ogni possibile crisi: «Non esiste crisi nella musica ed è da dubitare che sia mai esistita. Esistono solo opere che sono o non sono significative e persone più o meno educate alla loro assi-milazione…». E aggiungeva: «Dal nostro punto di vista aver fiducia nella musica e dunque nell'uomo produce un preciso corollario: la disinibizione verso qualsiasi operazione che attenga al comporre». Già da lì capivamo di trovarci di fronte a un maestro che, senza disconoscere la storia della musica del Novecento, si adoperava per (e ci invitava a ) uscire dalla notte ideologica e ripetitiva del postwebernismo, ovvero di un serialismo ormai troppo pieno di divieti. Ci affascinava, ancora, la fiducia. E poi quel modo di articolare una sicurezza di procedimento nel dubbio della ricerca. Diceva che sono le qualità pratiche del compositore oggi le cose decisive: il mestiere è più forte di ogni richiamo apollineo o dionisiaco; contano la qualità e il rigore del mestiere, conta la capacità di modellare il materiale. Eccoci al tema delle lezioni. Eravamo lì per districare il segno controverso...
in Romance Philology vol.68, 2 (Fall 2014)
hora è ormai giunta al terzo anno di vita e, in sette numeri, ha affrontato le tematiche più diverse ed apparentemente lontane, ma in realtà tutte unite nella comune appartenenza al corpo della filosofia.
2004
55 3.3 Lo strumento musicale e il suo donatore. L'influsso di Euripide 58 3.4 Testimonianze iconografiche della leggenda 63 3.5 Amphion mousikoé v 66 3.6 Le sette porte, le sette corde della lira e il katasterismoé v. Spunti di riflessione 75 3.7 Leggenda e realtà politica 86 Capitolo Quarto Linos, un musico leggendario a Tebe 4.1 Pausania e la leggenda di Linos 93 4.2 Genealogie e biografie parallele 96 4.3 Linos ed Herakles. Una curiosa 'conversione' 100 4.4 L'attività musicale e letteraria 108 4.5 Linos come canto 111 4.6 Linos tra filosofi e sapienti 114
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2015
In virtù delle proprie caratteristiche sonore ed espressive e del tema affrontato la composizione si è imposta come una delle più significative dell'autore e del secondo Novecento in generale. Poco dopo la sua prima esecuzione essa fu inoltre al centro d'una polemica le cui implicazioni vanno oltre gli aspetti di tipo strettamente musicale. Quest'insieme di elementi fa de Il canto sospeso un lavoro quanto mai idoneo all'impiego didattico nella scuola secondaria di primo grado (ultimo anno) o di secondo grado (biennio, oppure ultimo anno) tanto per l'educazione musicale in una prospettiva strettamente disciplinare quanto per i percorsi interdisciplinari e trasversali ch'essa può suggerire, in particolare con lettere, storia ed educazione alla cittadinanza. 1
2013
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Misión Joven, 2024
Antiquity, 2023
El Acocote, 2015
Estudios de Filosofía Práctica e Historia de las Ideas, 2014
Palestine Exploration Quarterly, 2010
AIDS and Behavior, 2018
IEEE Transactions on Geoscience and Remote Sensing, 2009
Revista Turismo em Análise
Global Biogeochemical Cycles, 2004
Proceedings of the 10th International Joint Conference on Knowledge Discovery, Knowledge Engineering and Knowledge Management, 2018
Toxicology Letters, 2011
Advances in Computer and Information Sciences and Engineering, 2008
IEEE/ASME Transactions on Mechatronics, 2004
CIRRE 2022: Book of abstracts, 2022
Journal of Medical Internet Research, 2023