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Una breve indagine su Dio

Perché l'uomo ha la necessita di parlare di Dio? Perché c'è questa ricerca dell'inizio della vita e dell'origine? Ovviamente non tutti hanno questa voglia di perché che nasce dallo stupore del bambino che alla fine rimane dentro di noi. Ovviamente ci sarà qualcuno, che o per verità o per puro voglia di essere antagonista dirà che non ha nessuna necessita ne voglia di parlare di Dio realizzando quella che poi diventerà anch'essa una religione, ovvero la ricerca spasmodica di dimostrare l'inesistenza, ma questa è un'altra storia. La teologia, volendo semplificare molto, alla fine è la voglia che l'uomo ha di parlare di Dio. Perché fin dal principio l'uomo anche "tribale" cerca di dare un senso alle cose più grandi di lui come il sole che poi ne diventerà un culto. Anche l'idea di Dio si evolve all'esigenze del "logos" che in quel momento storico si pone la domanda, forse perché Dio riflette la necessità contingente dell'uomo storico, la domanda viene spontanea forse è un Dio che cambia? Un Dio che si evolve certamente potrebbe essere superiore ad un Dio statico fermo su sé stesso. Se lo stesso universo è in espansione ed in movimento perché il suo Dio dovrebbe essere fermo su sé stesso? Se poi Dio nasce dall'esigenza del logos dell'uomo, (in principio era il verbo, Gv.) o meglio la sua indagine allora si potrebbe spiegare perché il tentativo di spiegazione dell'ente Dio sia mutevole. Ma l'ente Dio esiste a priori, ma per parlare dello stesso ente è necessario, fosse pure per i limiti del linguaggio umano e per il rigore della ragione, ricorrere alle idee su Dio e alla inevitabile sua "antropomorfizzazione". Lo stesso ente Dio se è vero che la creazione è la sua emanazione fisica si espande, e più l'uomo immagina grande l'idea di Dio più l'ente Dio si ingrandisce così dovrebbe essere per ogni categoria che l'uomo indegnamente attribuisce a Dio sia pure che si parli di grandi categorie, come: onnipotenza, eternità, infinitezza, bontà, onniscienza, onnipresenza. Una ipotesi della voglia di ricercare Dio ed il suo significato, potrebbe nascere dalla forma pensiero creatrice

1 Una breve indagine su Dio di Giuseppe Turrisi Salvatore Perché l’uomo ha la necessita di parlare di Dio? Perché c’è questa ricerca dell’inizio della vita e dell’origine? Ovviamente non tutti hanno questa voglia di perché che nasce dallo stupore del bambino che alla fine rimane dentro di noi. Ovviamente ci sarà qualcuno, che o per verità o per puro voglia di essere antagonista dirà che non ha nessuna necessita ne voglia di parlare di Dio realizzando quella che poi diventerà anch’essa una religione, ovvero la ricerca spasmodica di dimostrare l’inesistenza, ma questa è un’altra storia. La teologia, volendo semplificare molto, alla fine è la voglia che l’uomo ha di parlare di Dio. Perché fin dal principio l’uomo anche “tribale” cerca di dare un senso alle cose più grandi di lui come il sole che poi ne diventerà un culto. Anche l’idea di Dio si evolve all’esigenze del “logos” che in quel momento storico si pone la domanda, forse perché Dio riflette la necessità contingente dell’uomo storico, la domanda viene spontanea forse è un Dio che cambia? Un Dio che si evolve certamente potrebbe essere superiore ad un Dio statico fermo su sé stesso. Se lo stesso universo è in espansione ed in movimento perché il suo Dio dovrebbe essere fermo su sé stesso? Se poi Dio nasce dall’esigenza del logos dell’uomo, (in principio era il verbo, Gv.) o meglio la sua indagine allora si potrebbe spiegare perché il tentativo di spiegazione dell’ente Dio sia mutevole. Ma l’ente Dio esiste a priori, ma per parlare dello stesso ente è necessario, fosse pure per i limiti del linguaggio umano e per il rigore della ragione, ricorrere alle idee su Dio e alla inevitabile sua “antropomorfizzazione”. Lo stesso ente Dio se è vero che la creazione è la sua emanazione fisica si espande, e più l’uomo immagina grande l’idea di Dio più l’ente Dio si ingrandisce così dovrebbe essere per ogni categoria che l’uomo indegnamente attribuisce a Dio sia pure che si parli di grandi categorie, come: onnipotenza, eternità, infinitezza, bontà, onniscienza, onnipresenza. Una ipotesi della voglia di ricercare Dio ed il suo significato, potrebbe nascere dalla forma pensiero creatrice Giuseppe Turrisi Salvatore – una breve indagine su Dio. Roma – 30-04-2019 2 (forma pensiero) per cui, per quanto a prima vista potrebbe sembrare una blasfemia, di fatto nel momento che arriva la necessità di trovare risposte su Dio questo viene creato, ma non “ex nihilo”, ma come manifestazione nell’intelletto, che poi dovrà ricongiungersi con l’ente Dio a priori (ed il verbo era presso Dio, ed il verbo era Dio. Gv). Un Dio solo senza creato non ha la funzione di essere Dio, tale funzione nasce solo nel momento in cui c’è una creatura che ne può chiedere conto. Un uomo su un isola non avrebbe la necessità di denominarsi e definirsi oltre che chiamarsi, queste funzioni sono necessariamente conseguenza nel momento in cui c’è una “relazione” con un altro ente, un’altra persona. Li nasce la necessità ontica di separare il “se” dall’altro. Cosi l’uomo potrebbe essere l’altro da se di Dio al fine di definire se stesso. Dio è Dio in quanto esiste l’uomo (vale anche se esistono altri pianeti con altre creature che possono chiamarsi diversamente dal nome “uomini”. Ricordiamoci sempre gli infiniti mondi di Giordano Bruno. Molte volte mi sono chiesto perché il prologo di Giovanni fosse stato scritto cosi e non al contrario, al punto di ritenerlo un errore. Inizia con “In principio era il verbo”, dovrebbe dire “in principio era Dio”, ma è proprio qui il punto, Dio non può aver principio lui è “da sempre” e “per sempre”, cosa invece può avere inizio? La sua idea presso gli uomini, presso delle entità che con l’uso del “verbo”, del “logos”, cercano risposte all’idea dell’origine. Il dono della parola e della ragione era presso l’ente eterno Dio, ma si manifesta nel tempo dando origine alla storia dell’uomo ma anche alla sua esistenza come Dio nella mente dell’uomo. L’ente primo (supremo) si manifesta nella creazione e attraverso l’uomo storicizzato crea l’idea di se stesso ovvero il Teo-logos. Potrebbe essere stato sbagliato lasciare ai teologi la ricerca dell’ente supremo, dalla patristica in poi c’è come stata in parte una laicizzazione della filosofia e si è lasciato di trovare risposte alla patristica e poi alla scolastica e poi alle dottrine di dare significato all’ente Dio, che per sua natura sarà sempre un significato sfuggente ed asintotico. Non che filosofi moderni non se ne siano occupati, ma è come se si fosse interrotto quel percorso greco che tra mito e logica tanto ci avevano dato in questo senso. Ogni volte che una classe trovava un “idea di dio” sufficientemente coerente con la cultura del tempo nasceva, prima una classe sacerdotale e poi una religione, ma questa è l’origine del “possesso della idea dio più vera”. Il sacerdote, in ogni tempo, è quello che al dubbio che ogni uomo ha come DNA spirituale, da subito una risposta che lui ha trovato prima. La mia idea su Dio è più giusta della tua, per cui il “mio è il dio giusto”, il tuo no. Da qui nascevano (e purtroppo nascono ancora) anche le guerre di religione, e dopo la guerra il “dio vero” era quello del gruppo che aveva vinto, se è vero Giuseppe Turrisi Salvatore – una breve indagine su Dio. Roma – 30-04-2019 3 che i vincitori hanno sempre ragione. Ricollegandoci al discorso iniziale, tutti quelli dotati di logos e di “slancio spirituale” dovrebbero essere Sacerdoti dell’unico Ente supremo. Ma così non è perché subentrano altri problemi, tra cui l’origine del male ed altri enti inferiori a Dio, ma superiori a l’uomo che potrebbero avere valenze morali differenti, ma questo è un altro studio. Di certo se consideriamo l’ente supremo Dio, con determinate caratteristiche, che sono nello specchio dell’anima dell’uomo, troveremmo alquanto vigliacco quel dio universale che chiede ad una parte delle sue creature di combattere per lui al fine di “convertire” l’altra parte di sue creature che sono “infedeli”. Come fanno ad essere infedeli se sono figli dello stesso padre e fratelli tra loro? Anche qui la ricerca di una risposta coerente non è facile trovarla se non si passa per il terreno spinoso dell’azione del male nella mente dell’uomo e della sua origine. Cosi come è vigliacco questo dio, allo stesso modo però è stupido quell’uomo che imbraccia le armi e va a combattere per un dio di questa natura. Può essere il dio reale più grezzo del Dio che ipotizza il logos e la ragione? Quando nella storia si sono differenziate così tanto queste due immagini? Il grande problema dell’immagine di Dio è proprio questa. Forse per questo fu vietata qualsiasi immagine (idea) di Dio per l’uomo primitivo con una spiritualità ancora all’aurora. Il problema del male ritorna ancora nel momento in cui nel trovare risposte all’angosciante necessità di Dio, ci si innamora delle proprie risposte pensando che siano uniche e definitive. In questo caso ci viene in soccorso Meister Eckhart quando ci dice “Prego Dio che mi liberi da Dio”.. E ancora dice Eckhart: "Siamo tutti destinati a essere madri di Dio, perché Dio ha sempre bisogno di nascere". “Anche una pietra è Dio, solo che essa non sa di esserlo” “Chi vuole penetrare nel fondo di Dio, in ciò che ha di più intimo, deve prima penetrare nel fondo proprio, in ciò che ha di più intimo, giacché nessuno conosce Dio se prima non conosce se stesso. “ "Ogni creatura è una parola di Dio". Giuseppe Turrisi Salvatore – una breve indagine su Dio. Roma – 30-04-2019 4 Giuseppe Turrisi Salvatore – una breve indagine su Dio. Roma – 30-04-2019