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2017, Sa massarìa: Ecologia storica dei sistemi di lavoro contadino in Sardegna a cura di Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French e Federica Sulas Cagliari, Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea, 2017

https://doi.org/10.7410/1241

Sa massarìa: Ecologia storica dei sistemi di lavoro contadino in Sardegna a cura di Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French e Federica Sulas Cagliari, Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea, 2017 Il libro è il frutto del progetto di ricerca triennale finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (L.R. 7 / 2007 ‘Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna’), nel quale si raccolgono i risultati della ricerca con numerosi altri saggi riguardanti paesaggio, uso del territorio, insediamento in varie aree della Sardegna dalla protostoria all’età contemporanea. Il progetto è stato condotto dall’ISEM CNR e dal Dip. di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari con la collaborazione del Charles McBurney Laboratory, Human Landscapes (University of Cambridge). Sono stati partner del progetto il Comune di Las Plassas e il museo MudA. Nello specifico, il progetto ha visto la collaborazione interdisciplinare di storici, archeologi, geografi, geologi e geoarcheologi, per studiare tre aree campione: la Marmilla (e in particolare il territorio di Las Plassas), il bacino del rio Posada e le campagne di Assemini e Decimomannu. Queste aree sono state studiate dal punto di vista storico, partendo dalla documentazione medievale e moderna, e da quello geoarcheologico, attraverso una serie di trivellazioni e carotaggi, i cui campioni sono stati poi analizzati in dipartimenti specialistici. Il fine era quello di stabilire una linea di evoluzione dell’uso dei territori in oggetto, del paesaggio, delle modalità di insediamento e dell’evoluzione paleoclimatica. I risultati della ricerca, che si auspica possa continuare in futuro, oltre a proporsi come modello di approccio per lo studio del territorio e del paesaggio, in questo libro si confronta con esperienze di studio sull’uso del territorio in altre aree della Sardegna e non solo. Al libro, in due volumi, hanno partecipato: Rita Ara, Anna Ardu, Danila Artizzu, Aldo Aveni Cirino, Gianluigi Bacchetta, Franco G.R. Campus, Alfredo Carannante, Francesco Carboni, Salvatore Chilardi, Riccardo Cicilloni, Alessandra Cioppi, Anna Depalmas, Guy D’Hallewin, Federico Di Rita, Bianca Fadda, Giacomo Floris, Charles French, Antonello V. Greco, Maria Grazia R. Mele, Rita T. Melis, Alex Metcalfe, Francesca Montis, Clizia Murgia, Giovanni Murgia, Martino Orrù, Mauro Perra, Elisa Pompianu, David Redhouse, Marco Sarigu, Silvia Sau, Giuseppe Seche, Luigi Serra, Maily Serra, Giovanni Serreli, Alessandro Soddu, Federica Sulas, Sean Taylor, Gabriella Uccheddu, Mariano Ucchesu, Alessandro Usai, Federica Usai, Alberto Virdis, Marco Zedda.

SA MASSARÌA ECOLOGIA STORICA DEI SISTEMI DI LAVORO CONTADINO IN SARDEGNA Costituito nel 2001, l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea (ISEM) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha la sua direzione a Cagliari e si articola su due Unità di Lavoro a Milano e Roma. L’Istituto svolge il suo compito nel quadro di alcune principali aree tematiche: formazione dell’identità culturale dei paesi europei del bacino del Mediterraneo dal Medioevo all’età contemporanea; rapporti e influenze reciproche intercorrenti tra i paesi dell’Europa mediterranea e loro proiezioni al di fuori del Mediterraneo; mobilità e migrazione umana, in un contesto di continui scambi materiali e ideologici anche nel mondo atlantico e verso le Americhe; pubblicazione e edizione, anche in forma digitale, degli archivi e delle fonti relative alla storia e alla cultura dell’Europa mediterranea. Established in 2001, the Institute of History of Mediterranean Europe (ISEM) of the National Research Council of Italy (CNR) has its Head Office in Cagliari, Sardinia, and two units in Milan and Rome. The Institute stimulates and supports research relating to Mediterranean Europe by focussing on a number of favoured themes: the shaping of the cultural identity of the European countries of the Mediterranean area from the Middle Ages to the contemporary era; relations and reciprocal influences amongst the countries of Mediterranean Europe and their outside projections; human mobility and migration, in a context of continuous material and ideological exchanges, including the Atlantic world and the Americas; the publication and edition, in traditional and digital format, of archives and all sources relating to the history and the culture of Mediterranean Europe. SA MASSARÌA ECOLOGIA STORICA DEI SISTEMI DI LAVORO CONTADINO IN SARDEGNA TOMO I ISSN 2039-7461 C.N.R. ISEM € 25,00 (due volumi indivisibili) Rita T. Melis è professore di Geografia Fisica e Geoarcheologia presso il Dip. di Scienze Chimiche e Geologiche e di Geomorfologia dell’Università di Cagliari. Le sue ricerche riguardano Geoarcheologia e Geomorfologia con particolare riguardo alla ricostruzione paleoambientale, all’impatto antropico e variazioni climatiche quaternarie. Charles French è professore di Geoarcheologia e dirige il McBurney Geoarchaeology Laboratory (University of Cambridge, UK). Si occupa di analisi e interpretazione dei paesaggi antichi con tecniche geomorfologiche e micro morfologiche. È attualmente coinvolto in diversi progetti di archeologia del paesaggio. Federica Sulas è Assistant Professor in archeologia presso l’UrbNet (Aarhus University, DK). Si occupa di storia di paesaggi agro-pastorali, dinamiche insediative, sistemi di sussistenza e resilienza e paesaggi urbani. È impegnata in progetti di ricerca in diversi paesi dell’Africa subsahariana e in Sardegna. a cura di Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas * ISBN 978-88-97317-33-3 Giovanni Serreli è ricercatore dell’ISEM; studia l’insediamento e i sistemi di difesa tra medioevo ed età moderna. Coordina il progetto di ricerca triennale Sa Massaria. È docente di istituzioni medievali e moderne presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’ASC e dirige il MudA. CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea Cagliari - Milano - Roma In copertina: Grande Mosaico (m. 15x3) “Due mondi a confronto” opera del maestro Nico Nicosia di proprietà dei Proff. Aurelio Rigoli e Annamaria Amitrano conservato nella chiesa del SS. Rosario di Ucria (Messina). Europa e Mediterraneo. Storia e immagini di una comunità internazionale 37 SA MASSARÌA ECOLOGIA STORICA DEI SISTEMI DI LAVORO CONTADINO IN SARDEGNA Tomo I a cura di Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas Progetto di ricerca finanziato dalla LEGGE REGIONALE 7 AGOSTO 2007, N. 7 “PRτετZIτσE DEδδA RICERCA SCIEσTIFICA E DEδδ’IσστVAZIτσE TECστδτGICA Iσ SARDEGσA” Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea Cagliari 2017 La Collana on-line Europa e Mediterraneo. Storia e immagini di una comunità internazionale è una pubblicazione istituzionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Italia). È edita dall’Istitutὁ di Stὁria dell’Eurὁpa εediterraὀea (ISEε) e sottoposta a referee internazionali. δ’accettaziὁὀe dei cὁὀtributi per la pubblicaziὁὀe è cὁὀdiziὁὀata da uὀ double blind peer reviewing. In caso di disaccordo tra i referee, il contributo è sottoposto al giudizio dirimente di un membro del Consiglio Scientifico. Proprietà letteraria CNR – ISEM Istitutὁ di Stὁria dell’Eurὁpa εediterraὀea via G.B. Tuveri 128, Cagliari I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento (fotografie e microfilm compresi) totale o parziale e con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi © Copyright 2017 ISEM – CNR ISSN 2039-7461 ISBN 978-88-97317-33-3 DOI 10.7410/1241 Europa e Mediterraneo. Storia e immagini di una comunità internazionale Direttore della Collana / Director Alessandra Cioppi Consiglio Scientifico / Scientific Board Carmen Alemany Bay; Paola Avallone; Joan J. Busqueta Riu; Giulia Calvi; Paolo Capuzzo; Luca Codignola Bo; Lorenzo Coveri; Alfonso D’Agὁstiὀὁν Valeὀtiὀa Favaròν Remediὁs Ferrerὁ εicóν Egidiὁ Iveticν Olga Katsiardi-Hering; Giuseppe Marcocci, Brigitte Marin; Jaime Martínez Martín; Massimo Miglio; Antony Molho, Tomàs de Montagut Estraguésν Emilia Perassiν Tea Periὀčićν δiliaὀ Pestre de Almeidaν Stefano Pira; Francesca Roversi Monaco; Flocel Sabaté Curull; Franco Salvatori; Matteo Sanfilippo; Sebastià Serra Busquets; Pinuccia Franca Simbula; Francesco Surdich; Ezio Vaccari; Elisa Varela Rodríguez; Cristina Vera de Flachs; Marcello Verga; Elisabetta Vezzosi; Maria José Vilalta Redazione Editoriale / Editorial board Gemma Colesanti; Monica Cotza; Emilia del Giudice; Antonella Emina; Claudia Firino; Luciano Gallinari; Esther Martí Sentañes; Maria Grazia Mele; Maria Giuseppina Meloni; Sebastiana Nocco; Anna Maria Oliva; Michele Maria Rabà; Giovanni Serreli; Giovanni Sini; Luisa Spagnoli; Patrizia Spinato B.; Isabella Maria Zoppi Responsabili di Redazione / Managing Editors Monica Cotza; Emilia del Giudice; Michele Rabà Responsabile supervisione tecnico-informatica / Chief ICT Supervisor Luigi Serra Responsabili pubblicazioni online / Managing publishing online Claudia Firino; Giovanni Sini INDICE Tomo I GIOVANNI SERRELI, RITA T. MELIS, CHARLES FRENCH, FEDERICA SULAS Introduzione 11-17 Parte I I risultati del progetto di ricerca «Sa Massaria: ecologia storica dei sistemi del lavoro contadino in Sardegna» 19 FEDERICA SULAS Verso un’ecologia storica del paesaggio rurale in Sardegna. Note dal bacino del Rio Posada 21-77 CHARLES FRENCH, FEDERICA SULAS, RITA T. MELIS, FEDERICO DI RITA, FRANCESCA MONTIS, SEAN TAYLOR, DAVID REDHOUSE, GIOVANNI SERRELI Evoluzione del paesaggio e insediamento nel bacino del Rio Posada. Indagini geoarcheologiche 79-114 RITA T. MELIS, CHARLES FRENCH, FEDERICA SULAS, FRANCESCA MONTIS, GIOVANNI SERRELI Geoarcheologia e storia nel territorio di Las Plassas Risultati preliminari 115-142 GIOVANNI SERRELI Il castello di Marmilla dal Regno di Arborèa al Regno di ‘Sardegna e Corsica’. Un baluardo militare e una sentinella delle produzioni e dei commerci 143-185 RITA ARA «Sa Massarìa: ecologia storica dei sistemi del lavoro contadino in Sardegna». Un’indagine archivistica 187-210 RITA ARA Paesaggi agrari e uso del territorio in alcune aree della Marmilla e del cagliaritano in Età moderna attraverso gli atti dei notai 211-247 ALESSANDRA CIOPPI Distribuzione e commercio dei cereali nel Mediterraneo basso medioevale. Il grano a Castell de Càller dal XIV al XV secolo 249-294 SEBASTIANA NOCCO Fonti geografiche e cartografiche per lo studio del paesaggio rurale della Sardegna 295-327 LUIGI SERRA Sistemi di gestione dei contenuti per condividere, trasferire e valorizzare i beni culturali digitalizzati Un modello collaborativo 329-350 Parte II I confronti con altre esperienze di ricerca: dalla preistoria fino all’età antica 351 ANNA DEPALMAS Adattamento ambientale e sfruttamento delle risorse nel sito archeologico di Sa Osa-Cabras (OR) 353-369 MARIANO UCCHESU, MARTINO ORRÙ, SILVIA SAU, MARCO SARIGU, GUY D'HALLEWIN, ALESSANDRO USAI, GIANLUIGI BACCHETTA Gli archeosemi raccontano. L’uva e il vino della Sardegna nuragica 371-384 MAURO PERRA Note sull’impatto antropico della produzione agricola sull’ambiente in età nuragica 385-403 RICCARDO CICILLONI, MARIANO UCCHESU, ALFREDO CARANNANTE, SALVATORE CHILARDI Il nuraghe Cuccurada di Mogoro. Vita ed economia di un insediamento dell’Alta Marmilla dalla Preistoria al Medioevo 405-425 DANILA ARTIZZU I luoghi della transumanza Percezioni antiche, suggestioni moderne 427-454 ELISA POMPIANU, CLIZIA MURGIA Nuovi scavi nella necropoli punica di Villamar Un primo bilancio delle ricerche 2013-2015 455-504 ANTONELLO V. GRECO Amurca vs. curculio. Strategie mediterranee per la protezione dei granai nella trattatistica agronomica latina 505-535 Tomo II Parte III I confronti con altre esperienze di ricerca: dall’alto medioevo fino all’ottocento 537 ANNA ARDU Lo spopolamento dei siti costieri del Sinis dall’età tardo antica all’altomedioevo 539-562 ALEX METCALFE (traduzione Luigi Serra) Idronimia e gestione dell’acqua nella Sicilia arabo-normanna occidentale 563-611 MAILY SERRA Dai nuraghi complessi alle domestias medievali Note su antiche aziende agricole nelle curatorie di Trexenta e Siurgus 613-673 GABRIELLA UCCHEDDU Resti materiali e organici dallo scavo di due immondezzai medioevali nel castello di Marmilla a Las Plassas (VS). Alcune note sugli usi alimentari dei militari nel castello 675-699 ALESSANDRO SODDU, FRANCO G.R. CAMPUS, GIACOMO FLORIS Paesaggi costieri tra storia e archeologia nella Sardegna settentrionale. Le valli del Coghinas e del Rio Posada nel medioevo 701-767 BIANCA FADDA Le attività economiche dell’Opera di Santa Maria 769-789 di Pisa. Le fonti sul Logudoro: la villa di Bosove MARCO ZEDDA Considerazioni sulla falconeria nella Sardegna medievale 791-824 ALDO AVENI CIRINO L’uso del territorio secondo un censimento inedito del 1353 825-842 MARIA GRAZIA R. MELE Vigne e vigneti a Cagliari nei secoli XVI e XVII Il cannonau del notaio Monserrat Cabitzudo 843-879 GIUSEPPE SECHE Diffusione di trattati e saperi agronomici in Sardegna tra Medioevo e Rinascimento 881-917 GIOVANNI MURGIA Dall’uso comune delle terre alla proprietà privata. Le aziende agrarie degli Aymerich e dei Murgia nella contea di Villamar (secc. XVIII-XIX) 919-996 FRANCESCO CARBONI 997-1012 Il Concorso di don Giovanni Porcile di Carloforte (1800-1850) Una fonte storica ALBERTO VIRDIS, FEDERICA USAI 1013-1040 Rappresentazioni del paesaggio rurale e del lavoro nelle arti visive prodotte in Sardegna fra il Medioevo e l’Età Contemporanea Alcuni casistudio INTRODUZIONE La pubblicazione del libro Sa massarìa: Ecologia storica dei sistemi di lavoro contadino in Sardegna, è uno dei risultati raggiunti nei tre anni di ricerca del progetto omonimo, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, tramite la Legge Regionale 7 agosto 2007, n. 7 “Prὁmὁziὁὀe della ricerca scieὀtifica e dell’iὀὀὁvaziὁὀe tecὀὁlὁgica iὀ Sardegὀa”, ὀel tender “Saperi del Mediterraneo, il locale in una prospettiva globale - internazionale: da una analisi filosofica della cultura del mediterraneo e del dialogo interculturale ad uno studio delle eccellenze del saper fare locale in termini di produzione. Iὀverὁ, l’idea prὁgettuale ha vistὁ la luce già qualche aὀὀὁ prima, grazie alla cὁllabὁraziὁὀe dell’Istitutὁ di Stὁria dell’Eurὁpa Mediterranea del Consiglio Nazionale delle Ricerche con specialisti geoarcheologi (attraverso il programma Master & Back della Regione Sardegna), che ha aperto le linee di ricerca dell’Istitutὁ – già da deceὀὀi ὁrieὀtate allὁ studiὁ dell’iὀsediameὀtὁ umano – verso la collaborazione con le discipline della geὁarcheὁlὁgia e dell’ecὁlὁgia stὁrica, e quiὀdi ha pὁrtatὁ agli accordi con il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Uὀiversità degli Studi di Cagliari e con il McDonald Institute for Archaeological Research della University of Cambridge (UK). Come affermato in sede propositiva, la ricerca si è ispirata a programmi internazionali che hanno consentito di riqualificare ‘saperi lὁcali’ sia ὀel εediterraὀeὁ, ad esempiὁ cὁὀ il prὁgramma EARTH1, che su scala globale (ad esempio col progetto Urban 1 EARTH Programme (Early Agricultural Remnants and Technical Heritage), finanziato dalla European Science Foundation, ha interessato una ricerca multidisciplinare sullo sviluppo di sistemi agricoli non-industriali a partire dalla dὁmesticaziὁὀe di cereali (κίίί aὀὀi fa, circa) fiὀὁ al giὁrὀὁ d’ὁggi <http://acl.arts.usyd.edu.au/projects/earth/>. 12 Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas Mind2 e con la rete IHOPE3), ed è stata portata avanti con un approccio interdisciplinare che ha riguardato lo studio dello sviluppo delle pratiche agro-ecologiche in Sardegna, attraverso uὀ’aὀalisi iὀtegrata del paesaggiὁ e dell’iὀsediamento umano utilizzaὀdὁ l’ecὁlὁgia stὁrica per implementare e integrarsi con le discipline umanistiche, sociali e le scienze naturali. La ricerca si è concentrata su tre aree campione, selezionate secondo criteri di rilevanza storico-culturale e per caratteristiche ambientali e demografiche: il bacino del Rio Posada, nei territori Torpé e Posada (NU), la vasta pianura della Marmilla storica e la pianura del Campidano meridionale a ovest di Cagliari. Si tratta di tre aree particolarmente indicative con peculiari tradizioni insediamentali e di utilizzo della terra, che ben si sono prestate a diveὀire casi di studiὁ iὀterdiscipliὀare dell’ecὁlὁgia storica. La prospettiva è stata quella di studiare, attraverso la documentazione storica e lo studio geoarcheologico del paesaggio, l’evὁluziὁὀe delle pratiche agro-ecologiche tradizionali, anche al fine della riscoperta e valorizzazione di saperi e pratiche locali e della loro resilienza e sostenibilità nel tempo, anche attraverso fasi più o meno traumatiche di cambiamento (climatico, ambientale, istituzionale, socio-politico); tali acquisizioni mirano a essere utili per individuare best practices per il rilancio di produzioni agropastorali locali ὀell’ambitὁ di uὀ’agricὁltura sὁsteὀibile, obiettivo 2 Progetto multidisciplinare, coordinato dal Paul Sinclair e altri colleghi della Uppsala University, che ha studiato le dinamiche di sviluppo urbano e la gestione sostenibile delle risorse in relazione al cambiamento ambientale, dai primi fenomeni di urbanizzazione fino ad oggi, <www.arkeologi.uu.se/Research/Projects/Urban_Mind/>. 3 IHOPE (Integrated History and future of People on Earth): rete (network) globale di ricercatori e progetti, avviata da Carole Crumley, Paul Sinclair e altri cὁlleghi, per mettὁre iὀsieme la stὁria dell’uὁmὁ e della terra attraversὁ l’iὀtegraziὁὀe di cὁὀὁsceὀze e risὁrse delle scieὀze biὁfisiche, sὁciali e umaὀeν si rimanda al sito: <http://ihopenet.org/home/>. Introduzione 13 peraltro stabilito anche dal programma Horizon 20204. Ma si prestano anche a fornire strumenti di valutazione utili per riqualificare ‘saperi lὁcali’ e rifuὀziὁὀalizzare le unità del paesaggio iὀ relaziὁὀe a quei ‘saperi lὁcali’ e ai tradizionali sistemi di gestione delle risorse che si sono dimostrati resilienti sul lungo periodo. Infatti, in un mondo globale in continuo riassestamento e lotta contro crisi ambientali, sociali e finanziarie, la ricerca e la qualificazione dei ‘saperi lὁcali’ – quelle competenze e conoscenze che hanno consentito la sopravvivenza nel tempo delle comunità rurali – non possono prescindere dalla produzione di una conoscenza applicata capace di mettere le più recenti modalità di ricerca scientifica al servizio delle esigenze di una società moderna in continua evoluzione. Se da un lato le pratiche agro-pastorali e l’iὀsediameὀtὁ rurale iὀ Sardegὀa sὁὀὁ stati ὁggettὁ di ricerche agronomiche-zootecniche e storico-demὁgrafiche, d’altrὁ canto studi interdisciplinari volti a rintracciarne lo sviluppo attraverso i secoli sono assenti nel territorio sardo e limitati nel resto della penisola. Tuttavia, i pochi esempi disponibili su singoli casi di studio hanno dimostrato la necessità di una conoscenza approfondita del contesto storico e le potenzialità di approccio di ricerca integrata nello studio dei sistemi agro-pastorali rurali, e in generale del rapporto uomo / ambiente, anche per la programmazione di un generale sviluppo sostenibile. In altri contesti, il patrimὁὀiὁ di cὁὀὁsceὀze cὁstituitὁ dai ‘saperi lὁcali’, la cosiddetta ‘cὁὀὁsceὀza iὀdigeὀa’ (indigenous knowledge), sono diventati protagonisti di trasformazioni socioeconomiche verso economie locali produttive sostenibili sia sul piano ambientale che su quello sociale. Si pensi, ad esempio, al riconoscimento da parte delle Nazioni Unite di sistemi agroecὁlὁgici ‘tradiziὁὀali’ cὁme lessons from the past da cui trarre paradigmi per una gestione sostenibile delle risorse naturali e non solo, secondo quaὀtὁ ripὁrtatὁ dall’UσESCτμ 4 Si rimanda al tema della Comunità Europea Tackling Societal Challenges, <http://ec.europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm?pg=better-society>. 14 Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas This knowledge is integral to a cultural complex that also encompasses language, systems of classification, resource use practices, social interactions, ritual and spirituality. These unique ways ὁf kὀὁwiὀg are impὁrtaὀt facets ὁf the wὁrld’s cultural diversity, and provide a foundation for locally-appropriate sustainable development5. Questo tipo di approccio è alla base della teoria del development from below6 e ha portato al riconoscimento da parte della FAO di una serie di sistemi agro-ecὁlὁgici ‘tradiziὁὀali’ cὁme Globally Important Agricultural Heritage Systems7. In ambito sardo, invece, i ‘saperi lὁcali’ sὁὀὁ spessὁ iὀquadrati in due categorie antitetiche: da una parte, la società e le tradizioni agro-pastorali sono spesso percepite come un freno al progresso economico per un benessere collettivo; nel contempo, a quelle stesse pratiche si rivolgono iniziative legate allo sviluppo del turismo, con non rari feὀὁmeὀi di ‘trasfiguraziὁὀe’ (dalle iὀterpretaziὁὀi iὀfelici del cὁὀcettὁ di ‘agriturismὁ’ siὀὁ alla mercificazione della figura del ‘pastὁre’)έ Tuttὁ questὁ ὀὁὀ sὁlὁ favorisce la proliferazione di luoghi comuni sulla Sardegna rurale, ma sὁprattuttὁ impedisce la qualificaziὁὀe di quei ‘saperi lὁcali’, quali appuὀtὁ la cultura del graὀὁ ὁ l’allevameὀtὁ delle greggi, che sono elementi caratterizzanti del mosaico culturale e ambientale sardo. Per tutto ciò, lo sviluppo del progetto ha visto la sinergica collaborazione di due unità, organizzate in modo tale da riunire le diverse competenze necessarie per lo sviluppo della ricerca: attraversὁ l’apprὁcciὁ dell’ecὁlὁgia stὁrica, il prὁgettὁ ha integrato 5 Passo tratto da: Local and Indigenous Knowledge Systems, <www.unesco.org/new/en/natural-sciences/priority-areas/links/>. 6 Si rimanda al rappὁrtὁ pubblicatὁ dall’ageὀzia delle σaziὁὀi Uὀite Sustainable Development Solutions Network (settembre 2013) dal titolo Solutions for Sustainable Agriculture and Food Systems; il rapporto è disponible online: <http://unsdsn.org/report-solutions-for-sustainable-agriculture-and-food-systems-released/>. 7 Si rimanda al sito <http://www.fao.org/giahs/en>. Introduzione 15 le metodologie delle discipline umanistiche, delle scienze sociali e di quelle naturali. La ricerca ha, quindi, affrontato aspetti importanti del rapporto nel tempo fra le comunità lὁcali e il paesaggiὁ, cὁὀ uὀ’atteὀziὁὀe particὁlare all’iὀteraziὁὀe fra pratiche agrὁ-pastorali e cambiamenti ambientali. Oltre alla rilevanza storico-archeologica della ricerca, lo studio può svelare alle comunità locali, così come a un pubblico più ampio, il patrimonio di conoscenze acquisite nei secoli, che stanno alla base di ‘saperi aὀtichi’ ai quali poter ricondurre aspetti del paesaggio attuale e offrire spunti di riflessione per una riqualificazione di tali conoscenze, in particolare degli elementi che ne hanno consentito la sopravvivenza ai cambiamenti ambientali, istituzionali, sociali ed economici, o di quelli che a questi cambiamenti non sono sopravvissuti. Tutto ciò anche in vista della tutela e della gestione sostenibile delle risorse del territorio. Inoltre, questi risultati possono essere utili ai fini della gestione urbanistica e paesaggistica del territorio; ci si auspica che una conoscenza degli antichi sistemi di gestione e mantenimento delle risὁrse ὀaturali, quali terreὀi e fὁὀti d’acqua, possa offrire spunti di riflessione per una miglior gestione futura del paesaggio. Da uὀ puὀtὁ di vista metὁdὁlὁgicὁ, l’apprὁcciὁ iὀterdiscipliὀare ha cὁὀseὀtitὁ di sperimeὀtare l’avviciὀameὀtὁ di ambiti di ricerca che tradizionalmente hanno operato in maniera indipendente, anche se aὀcὁra mὁltὁ c’è da fare anche in vista dell’iὀdividuaziὁὀe e dell’utilizzὁ di linguaggi e metodologie comuni8. Inoltre, il progetto ha consentito l’attivaziὁὀe e il consolidamento di una nuova rete di collaborazioni fra l’ISEε, l’Uὀiversità di Cagliari, organi di ricerca e conservazione dei beni culturali nazionali che operano sul territorio sardo e centri di eccellenza presso varie università straniere. 8 Paolo Nanni, Per un quadro ambientale e biologico: il Periodo Caldo Medievale e la variabilità climatica, in La crescita economica dell’Occidente medievale. Un tema storico non ancora esaurito, Atti del Convegno Internazionale del Centro Italiano di Studi di Stὁria e d’Arte (Pistὁia, 14-17 maggio 2015), Roma, Viella, 2017. 16 Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas Il libro è articolato in due sezioni. La prima parte raccoglie alcuni dei risultati delle ricerche finora effettuate dalle due unità; sono successivamente previste altre pubblicazioni in riviste scientifiche con grande impact factor. I saggi di Rita Ara, Alessandra Cioppi, Federico Di Rita, Charles French, Rita T. Melis, Francesca Montis, Luigi Serra, Giovanni Serreli, Federica Sulas, David Redhouse, Sean Taylor, contenuti nella prima parte di questo libro, raccolgono gran parte dei risultati delle ricerche storico-archivistiche e toponomastiche, delle ricognizioni geomorfologiche, del rilevamento di profili di suolo, dei carotaggi e delle analisi di laboratorio nelle tre aree oggetto della ricerca. Si va dalla premessa metodologica e dal modello di studio applicato al bacino del Rio Posada, agli articoli a più mani sulle aree oggetto della ricerca; dagli inquadramenti storici delle due aree, allo studio sugli atti notarili di età moderna riguardanti le pratiche agricole in epoca feudale, ancora dal saggio sull’apprὁvvigiὁὀameὀtὁ di graὀὁ ὀella Cagliari tardὁ medievale, a quello di digital humanities su criticità e possibilità del modello collaborativo applicato alla realizzazione di un sito internet collettivo e interdisciplinare. Nella seconda parte del libro, invece, sono stati raccolti una serie di saggi di diversi specialisti, riguardanti varie esperienze di ricerca sul paesaggio in varie discipline e su altri casi di studio, non solo sardi. Seguendo un ordine esclusivamente cronologico, le pagine della seconda e della terza parte di questo libro ospitano vari saggi di colleghi specialisti nelle discipline storiche e storico artistiche, archeologiche, archeobotaniche e archeozoologiche; hanno proposto una serie di casi studio straordinariamente utili anche come confronto per la prosecuzione delle rispettive ricerche. Sia i risultati della ricerca Sa massarìa: Ecologia storica dei sistemi di lavoro contadino in Sardegna, che i saggi proposti dai colleghi che hanno pubblicato i loro lavori in questo libro, offrono in definitiva sia una serie di modelli di approccio allo studio del Introduzione 17 paesaggiὁ e dell’evὁluziὁὀe del rappὁrtὁ uὁmὁ ή ambieὀte che uὀa serie di dati acquisiti in ciascuna ricerca per aiutare nella ricostruzione di quadri storici, paleoambientali e paleoclimatici. Possiamo affermare che, con questa ricerca e con la pubblicazione di questo libro, è stato proposto anche in Sardegna un nuovo modello di approccio per lo studio del paesaggio e dell’ecὁlὁgia stὁrica, sὁὀὁ stati ὁtteὀuti dei risultati iὀaspettati per quanto riguarda le aree campione oggetto della ricerca e, quindi, si è gettata una solida base per il proseguimento, con nuove collaborazioni interdisciplinari, delle ricerche sul paesaggio storico e sull’iὀteraziὁὀe dell’uὁmὁ cὁὀ l’ambieὀteέ In conclusione ci piace ringraziare il direttore della Collana Alessandra Cioppi e tutta la redazione editoriale e il comitato tecnico editoriale, in particolare Monica Cotza, Emilia del Giudice e Claudia Firino. Vogliamo ringraziare il direttore e tutti i colleghi dell’ISEε per aver suppὁrtatὁ iὀ questi aὀὀi lὁ svὁlgimeὀtὁ del progetto; in particolare Luigi Serra per il supporto, non solo iὀfὁrmaticὁ, e tutte le cὁlleghe dell’ammiὀistraziὁὀe dell’ISEε CNR: Maria Rosaria Cotza, Alessandra Lisci e Maria Giovanna Piras. Infine ringraziamo le amministrazioni dei Comuni Posada e Torpé; un ringraziamento particolare vada agli amministratori comunali di Las Plassas, succedutisi in questi ultimi anni, e alla gestione e al personale del museo MudA che in questo triennio hanno supportato le ricerche. Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas