SA MASSARÌA
ECOLOGIA STORICA DEI SISTEMI DI
LAVORO CONTADINO IN SARDEGNA
Costituito nel 2001, l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea
(ISEM) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha la sua
direzione a Cagliari e si articola su due Unità di Lavoro a Milano e
Roma. L’Istituto svolge il suo compito nel quadro di alcune principali
aree tematiche: formazione dell’identità culturale dei paesi europei del
bacino del Mediterraneo dal Medioevo all’età contemporanea;
rapporti e influenze reciproche intercorrenti tra i paesi dell’Europa
mediterranea e loro proiezioni al di fuori del Mediterraneo; mobilità e
migrazione umana, in un contesto di continui scambi materiali e
ideologici anche nel mondo atlantico e verso le Americhe;
pubblicazione e edizione, anche in forma digitale, degli archivi e delle
fonti relative alla storia e alla cultura dell’Europa mediterranea.
Established in 2001, the Institute of History of Mediterranean Europe
(ISEM) of the National Research Council of Italy (CNR) has its Head
Office in Cagliari, Sardinia, and two units in Milan and Rome. The
Institute stimulates and supports research relating to Mediterranean
Europe by focussing on a number of favoured themes: the shaping of
the cultural identity of the European countries of the Mediterranean
area from the Middle Ages to the contemporary era; relations and
reciprocal influences amongst the countries of Mediterranean Europe
and their outside projections; human mobility and migration, in a
context of continuous material and ideological exchanges, including
the Atlantic world and the Americas; the publication and edition, in
traditional and digital format, of archives and all sources relating to the
history and the culture of Mediterranean Europe.
SA MASSARÌA
ECOLOGIA STORICA DEI SISTEMI DI
LAVORO CONTADINO IN SARDEGNA
TOMO I
ISSN 2039-7461
C.N.R.
ISEM
25,00 (due volumi indivisibili)
Rita T. Melis è professore di Geografia Fisica e Geoarcheologia presso il
Dip. di Scienze Chimiche e Geologiche e di Geomorfologia
dell’Università di Cagliari. Le sue ricerche riguardano Geoarcheologia e
Geomorfologia con particolare riguardo alla ricostruzione
paleoambientale, all’impatto antropico e variazioni climatiche quaternarie.
Charles French è professore di Geoarcheologia e dirige il McBurney
Geoarchaeology Laboratory (University of Cambridge, UK). Si
occupa di analisi e interpretazione dei paesaggi antichi con tecniche
geomorfologiche e micro morfologiche. È attualmente coinvolto in
diversi progetti di archeologia del paesaggio.
Federica Sulas è Assistant Professor in archeologia presso l’UrbNet
(Aarhus University, DK). Si occupa di storia di paesaggi agro-pastorali,
dinamiche insediative, sistemi di sussistenza e resilienza e paesaggi
urbani. È impegnata in progetti di ricerca in diversi paesi dell’Africa
subsahariana e in Sardegna.
a cura di
Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas
*
ISBN 978-88-97317-33-3
Giovanni Serreli è ricercatore dell’ISEM; studia l’insediamento e i
sistemi di difesa tra medioevo ed età moderna. Coordina il progetto di
ricerca triennale Sa Massaria. È docente di istituzioni medievali e
moderne presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica
dell’ASC e dirige il MudA.
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea
Cagliari - Milano - Roma
In copertina:
Grande Mosaico (m. 15x3)
“Due mondi a confronto”
opera del maestro Nico Nicosia
di proprietà dei Proff. Aurelio Rigoli e Annamaria Amitrano
conservato nella chiesa del SS. Rosario di Ucria (Messina).
Europa e Mediterraneo. Storia e immagini
di una comunità internazionale
37
SA MASSARÌA
ECOLOGIA STORICA DEI SISTEMI DI
LAVORO CONTADINO IN SARDEGNA
Tomo I
a cura di
Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas
Progetto di ricerca finanziato dalla
LEGGE REGIONALE 7 AGOSTO 2007, N. 7
“PRτετZIτσE DEδδA RICERCA SCIEσTIFICA E DEδδ’IσστVAZIτσE
TECστδτGICA Iσ SARDEGσA”
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea
Cagliari 2017
La Collana on-line Europa e Mediterraneo. Storia e immagini di una
comunità internazionale è una pubblicazione istituzionale del Consiglio
Nazionale delle Ricerche (Italia).
È edita dall’Istitutὁ di Stὁria dell’Eurὁpa εediterraὀea (ISEε) e
sottoposta a referee internazionali.
δ’accettaziὁὀe dei cὁὀtributi per la pubblicaziὁὀe è cὁὀdiziὁὀata da uὀ
double blind peer reviewing. In caso di disaccordo tra i referee, il
contributo è sottoposto al giudizio dirimente di un membro del Consiglio
Scientifico.
Proprietà letteraria
CNR – ISEM
Istitutὁ di Stὁria dell’Eurὁpa εediterraὀea
via G.B. Tuveri 128, Cagliari
I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento
(fotografie e microfilm compresi) totale o parziale
e con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi
© Copyright 2017 ISEM – CNR
ISSN 2039-7461
ISBN 978-88-97317-33-3
DOI 10.7410/1241
Europa e Mediterraneo. Storia e immagini
di una comunità internazionale
Direttore della Collana / Director
Alessandra Cioppi
Consiglio Scientifico / Scientific Board
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Calvi; Paolo Capuzzo; Luca Codignola Bo; Lorenzo Coveri; Alfonso
D’Agὁstiὀὁν Valeὀtiὀa Favaròν Remediὁs Ferrerὁ εicóν Egidiὁ Iveticν
Olga Katsiardi-Hering; Giuseppe Marcocci, Brigitte Marin; Jaime
Martínez Martín; Massimo Miglio; Antony Molho, Tomàs de Montagut
Estraguésν Emilia Perassiν Tea Periὀčićν δiliaὀ Pestre de Almeidaν
Stefano Pira; Francesca Roversi Monaco; Flocel Sabaté Curull; Franco
Salvatori; Matteo Sanfilippo; Sebastià Serra Busquets; Pinuccia Franca
Simbula; Francesco Surdich; Ezio Vaccari; Elisa Varela Rodríguez;
Cristina Vera de Flachs; Marcello Verga; Elisabetta Vezzosi; Maria José
Vilalta
Redazione Editoriale / Editorial board
Gemma Colesanti; Monica Cotza; Emilia del Giudice; Antonella Emina;
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Responsabile supervisione tecnico-informatica / Chief ICT Supervisor
Luigi Serra
Responsabili pubblicazioni online / Managing publishing online
Claudia Firino; Giovanni Sini
INDICE
Tomo I
GIOVANNI SERRELI, RITA T. MELIS, CHARLES FRENCH,
FEDERICA SULAS
Introduzione
11-17
Parte I
I risultati del progetto di ricerca «Sa Massaria:
ecologia storica dei sistemi del lavoro contadino in
Sardegna»
19
FEDERICA SULAS
Verso un’ecologia storica del paesaggio rurale in
Sardegna. Note dal bacino del Rio Posada
21-77
CHARLES FRENCH, FEDERICA SULAS, RITA T. MELIS,
FEDERICO DI RITA, FRANCESCA MONTIS, SEAN
TAYLOR, DAVID REDHOUSE, GIOVANNI SERRELI
Evoluzione del paesaggio e insediamento nel
bacino del Rio Posada. Indagini geoarcheologiche
79-114
RITA T. MELIS, CHARLES FRENCH, FEDERICA SULAS,
FRANCESCA MONTIS, GIOVANNI SERRELI
Geoarcheologia e storia nel territorio di Las
Plassas
Risultati preliminari
115-142
GIOVANNI SERRELI
Il castello di Marmilla dal Regno di Arborèa al
Regno di ‘Sardegna e Corsica’. Un baluardo
militare e una sentinella delle produzioni e dei
commerci
143-185
RITA ARA
«Sa Massarìa: ecologia storica dei sistemi del
lavoro contadino in Sardegna». Un’indagine
archivistica
187-210
RITA ARA
Paesaggi agrari e uso del territorio in alcune aree
della Marmilla e del cagliaritano in Età moderna
attraverso gli atti dei notai
211-247
ALESSANDRA CIOPPI
Distribuzione e commercio dei cereali nel
Mediterraneo basso medioevale. Il grano a Castell
de Càller dal XIV al XV secolo
249-294
SEBASTIANA NOCCO
Fonti geografiche e cartografiche per lo studio del
paesaggio rurale della Sardegna
295-327
LUIGI SERRA
Sistemi di gestione dei contenuti per condividere,
trasferire e valorizzare i beni culturali digitalizzati
Un modello collaborativo
329-350
Parte II
I confronti con altre esperienze di ricerca: dalla
preistoria fino all’età antica
351
ANNA DEPALMAS
Adattamento ambientale e sfruttamento delle
risorse nel sito archeologico di Sa Osa-Cabras
(OR)
353-369
MARIANO UCCHESU, MARTINO ORRÙ, SILVIA SAU,
MARCO SARIGU, GUY D'HALLEWIN, ALESSANDRO
USAI, GIANLUIGI BACCHETTA
Gli archeosemi raccontano. L’uva e il vino della
Sardegna nuragica
371-384
MAURO PERRA
Note sull’impatto antropico della produzione
agricola sull’ambiente in età nuragica
385-403
RICCARDO CICILLONI, MARIANO UCCHESU, ALFREDO
CARANNANTE, SALVATORE CHILARDI
Il nuraghe Cuccurada di Mogoro. Vita ed economia
di un insediamento dell’Alta Marmilla dalla
Preistoria al Medioevo
405-425
DANILA ARTIZZU
I luoghi della transumanza
Percezioni antiche, suggestioni moderne
427-454
ELISA POMPIANU, CLIZIA MURGIA
Nuovi scavi nella necropoli punica di Villamar
Un primo bilancio delle ricerche 2013-2015
455-504
ANTONELLO V. GRECO
Amurca vs. curculio. Strategie mediterranee per la
protezione
dei
granai
nella
trattatistica
agronomica latina
505-535
Tomo II
Parte III
I confronti con altre esperienze di ricerca: dall’alto
medioevo fino all’ottocento
537
ANNA ARDU
Lo spopolamento dei siti costieri del Sinis dall’età
tardo antica all’altomedioevo
539-562
ALEX METCALFE (traduzione Luigi Serra)
Idronimia e gestione dell’acqua nella Sicilia
arabo-normanna occidentale
563-611
MAILY SERRA
Dai nuraghi complessi alle domestias medievali
Note su antiche aziende agricole nelle curatorie di
Trexenta e Siurgus
613-673
GABRIELLA UCCHEDDU
Resti materiali e organici dallo scavo di due
immondezzai medioevali nel castello di Marmilla a
Las Plassas (VS). Alcune note sugli usi alimentari
dei militari nel castello
675-699
ALESSANDRO SODDU, FRANCO G.R. CAMPUS,
GIACOMO FLORIS
Paesaggi costieri tra storia e archeologia nella
Sardegna settentrionale. Le valli del Coghinas e
del Rio Posada nel medioevo
701-767
BIANCA FADDA
Le attività economiche dell’Opera di Santa Maria
769-789
di Pisa. Le fonti sul Logudoro: la villa di Bosove
MARCO ZEDDA
Considerazioni sulla falconeria nella Sardegna
medievale
791-824
ALDO AVENI CIRINO
L’uso del territorio secondo un censimento inedito
del 1353
825-842
MARIA GRAZIA R. MELE
Vigne e vigneti a Cagliari nei secoli XVI e XVII
Il cannonau del notaio Monserrat Cabitzudo
843-879
GIUSEPPE SECHE
Diffusione di trattati e saperi agronomici in
Sardegna tra Medioevo e Rinascimento
881-917
GIOVANNI MURGIA
Dall’uso comune delle terre alla proprietà privata.
Le aziende agrarie degli Aymerich e dei Murgia
nella contea di Villamar (secc. XVIII-XIX)
919-996
FRANCESCO CARBONI
997-1012
Il Concorso di don Giovanni Porcile di Carloforte
(1800-1850) Una fonte storica
ALBERTO VIRDIS, FEDERICA USAI
1013-1040
Rappresentazioni del paesaggio rurale e del lavoro
nelle arti visive prodotte in Sardegna fra il
Medioevo e l’Età Contemporanea Alcuni casistudio
INTRODUZIONE
La pubblicazione del libro Sa massarìa: Ecologia storica dei
sistemi di lavoro contadino in Sardegna, è uno dei risultati
raggiunti nei tre anni di ricerca del progetto omonimo, finanziato
dalla Regione Autonoma della Sardegna, tramite la Legge
Regionale 7 agosto 2007, n. 7 “Prὁmὁziὁὀe della ricerca scieὀtifica
e dell’iὀὀὁvaziὁὀe tecὀὁlὁgica iὀ Sardegὀa”, ὀel tender “Saperi del
Mediterraneo, il locale in una prospettiva globale - internazionale:
da una analisi filosofica della cultura del mediterraneo e del dialogo
interculturale ad uno studio delle eccellenze del saper fare locale in
termini di produzione.
Iὀverὁ, l’idea prὁgettuale ha vistὁ la luce già qualche aὀὀὁ
prima, grazie alla cὁllabὁraziὁὀe dell’Istitutὁ di Stὁria dell’Eurὁpa
Mediterranea del Consiglio Nazionale delle Ricerche con
specialisti geoarcheologi (attraverso il programma Master & Back
della Regione Sardegna), che ha aperto le linee di ricerca
dell’Istitutὁ – già da deceὀὀi ὁrieὀtate allὁ studiὁ dell’iὀsediameὀtὁ
umano – verso la collaborazione con le discipline della
geὁarcheὁlὁgia e dell’ecὁlὁgia stὁrica, e quiὀdi ha pὁrtatὁ agli
accordi con il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche
dell’Uὀiversità degli Studi di Cagliari e con il McDonald Institute
for Archaeological Research della University of Cambridge (UK).
Come affermato in sede propositiva, la ricerca si è ispirata a
programmi internazionali che hanno consentito di riqualificare
‘saperi lὁcali’ sia ὀel εediterraὀeὁ, ad esempiὁ cὁὀ il prὁgramma
EARTH1, che su scala globale (ad esempio col progetto Urban
1
EARTH Programme (Early Agricultural Remnants and Technical Heritage),
finanziato dalla European Science Foundation, ha interessato una ricerca
multidisciplinare sullo sviluppo di sistemi agricoli non-industriali a partire dalla
dὁmesticaziὁὀe di cereali (κίίί aὀὀi fa, circa) fiὀὁ al giὁrὀὁ d’ὁggi
<http://acl.arts.usyd.edu.au/projects/earth/>.
12
Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas
Mind2 e con la rete IHOPE3), ed è stata portata avanti con un
approccio interdisciplinare che ha riguardato lo studio dello
sviluppo delle pratiche agro-ecologiche in Sardegna, attraverso
uὀ’aὀalisi iὀtegrata del paesaggiὁ e dell’iὀsediamento umano
utilizzaὀdὁ l’ecὁlὁgia stὁrica per implementare e integrarsi con le
discipline umanistiche, sociali e le scienze naturali. La ricerca si è
concentrata su tre aree campione, selezionate secondo criteri di
rilevanza storico-culturale e per caratteristiche ambientali e
demografiche: il bacino del Rio Posada, nei territori Torpé e
Posada (NU), la vasta pianura della Marmilla storica e la pianura
del Campidano meridionale a ovest di Cagliari.
Si tratta di tre aree particolarmente indicative con peculiari
tradizioni insediamentali e di utilizzo della terra, che ben si sono
prestate a diveὀire casi di studiὁ iὀterdiscipliὀare dell’ecὁlὁgia
storica.
La prospettiva è stata quella di studiare, attraverso la
documentazione storica e lo studio geoarcheologico del paesaggio,
l’evὁluziὁὀe delle pratiche agro-ecologiche tradizionali, anche al
fine della riscoperta e valorizzazione di saperi e pratiche locali e
della loro resilienza e sostenibilità nel tempo, anche attraverso fasi
più o meno traumatiche di cambiamento (climatico, ambientale,
istituzionale, socio-politico); tali acquisizioni mirano a essere utili
per individuare best practices per il rilancio di produzioni agropastorali locali ὀell’ambitὁ di uὀ’agricὁltura sὁsteὀibile, obiettivo
2
Progetto multidisciplinare, coordinato dal Paul Sinclair e altri colleghi della
Uppsala University, che ha studiato le dinamiche di sviluppo urbano e la
gestione sostenibile delle risorse in relazione al cambiamento ambientale, dai
primi fenomeni di urbanizzazione fino ad oggi, <www.arkeologi.uu.se/Research/Projects/Urban_Mind/>.
3
IHOPE (Integrated History and future of People on Earth): rete (network)
globale di ricercatori e progetti, avviata da Carole Crumley, Paul Sinclair e altri
cὁlleghi, per mettὁre iὀsieme la stὁria dell’uὁmὁ e della terra attraversὁ
l’iὀtegraziὁὀe di cὁὀὁsceὀze e risὁrse delle scieὀze biὁfisiche, sὁciali e umaὀeν si
rimanda al sito: <http://ihopenet.org/home/>.
Introduzione
13
peraltro stabilito anche dal programma Horizon 20204. Ma si
prestano anche a fornire strumenti di valutazione utili per
riqualificare ‘saperi lὁcali’ e rifuὀziὁὀalizzare le unità del
paesaggio iὀ relaziὁὀe a quei ‘saperi lὁcali’ e ai tradizionali sistemi
di gestione delle risorse che si sono dimostrati resilienti sul lungo
periodo.
Infatti, in un mondo globale in continuo riassestamento e lotta
contro crisi ambientali, sociali e finanziarie, la ricerca e la
qualificazione dei ‘saperi lὁcali’ – quelle competenze e conoscenze
che hanno consentito la sopravvivenza nel tempo delle comunità
rurali – non possono prescindere dalla produzione di una
conoscenza applicata capace di mettere le più recenti modalità di
ricerca scientifica al servizio delle esigenze di una società moderna
in continua evoluzione. Se da un lato le pratiche agro-pastorali e
l’iὀsediameὀtὁ rurale iὀ Sardegὀa sὁὀὁ stati ὁggettὁ di ricerche
agronomiche-zootecniche e storico-demὁgrafiche, d’altrὁ canto
studi interdisciplinari volti a rintracciarne lo sviluppo attraverso i
secoli sono assenti nel territorio sardo e limitati nel resto della
penisola. Tuttavia, i pochi esempi disponibili su singoli casi di
studio hanno dimostrato la necessità di una conoscenza
approfondita del contesto storico e le potenzialità di approccio di
ricerca integrata nello studio dei sistemi agro-pastorali rurali, e in
generale del rapporto uomo / ambiente, anche per la
programmazione di un generale sviluppo sostenibile.
In altri contesti, il patrimὁὀiὁ di cὁὀὁsceὀze cὁstituitὁ dai ‘saperi
lὁcali’, la cosiddetta ‘cὁὀὁsceὀza iὀdigeὀa’ (indigenous
knowledge), sono diventati protagonisti di trasformazioni socioeconomiche verso economie locali produttive sostenibili sia sul
piano ambientale che su quello sociale. Si pensi, ad esempio, al
riconoscimento da parte delle Nazioni Unite di sistemi agroecὁlὁgici ‘tradiziὁὀali’ cὁme lessons from the past da cui trarre
paradigmi per una gestione sostenibile delle risorse naturali e non
solo, secondo quaὀtὁ ripὁrtatὁ dall’UσESCτμ
4
Si rimanda al tema della Comunità Europea Tackling Societal Challenges,
<http://ec.europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm?pg=better-society>.
14
Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas
This knowledge is integral to a cultural complex that also
encompasses language, systems of classification, resource use
practices, social interactions, ritual and spirituality. These unique
ways ὁf kὀὁwiὀg are impὁrtaὀt facets ὁf the wὁrld’s cultural
diversity, and provide a foundation for locally-appropriate
sustainable development5.
Questo tipo di approccio è alla base della teoria del development
from below6 e ha portato al riconoscimento da parte della FAO di
una serie di sistemi agro-ecὁlὁgici ‘tradiziὁὀali’ cὁme Globally
Important Agricultural Heritage Systems7.
In ambito sardo, invece, i ‘saperi lὁcali’ sὁὀὁ spessὁ iὀquadrati
in due categorie antitetiche: da una parte, la società e le tradizioni
agro-pastorali sono spesso percepite come un freno al progresso
economico per un benessere collettivo; nel contempo, a quelle
stesse pratiche si rivolgono iniziative legate allo sviluppo del
turismo, con non rari feὀὁmeὀi di ‘trasfiguraziὁὀe’ (dalle
iὀterpretaziὁὀi iὀfelici del cὁὀcettὁ di ‘agriturismὁ’ siὀὁ alla
mercificazione della figura del ‘pastὁre’)έ Tuttὁ questὁ ὀὁὀ sὁlὁ
favorisce la proliferazione di luoghi comuni sulla Sardegna rurale,
ma sὁprattuttὁ impedisce la qualificaziὁὀe di quei ‘saperi lὁcali’,
quali appuὀtὁ la cultura del graὀὁ ὁ l’allevameὀtὁ delle greggi, che
sono elementi caratterizzanti del mosaico culturale e ambientale
sardo.
Per tutto ciò, lo sviluppo del progetto ha visto la sinergica
collaborazione di due unità, organizzate in modo tale da riunire le
diverse competenze necessarie per lo sviluppo della ricerca:
attraversὁ l’apprὁcciὁ dell’ecὁlὁgia stὁrica, il prὁgettὁ ha integrato
5
Passo tratto da: Local and Indigenous Knowledge Systems, <www.unesco.org/new/en/natural-sciences/priority-areas/links/>.
6
Si rimanda al rappὁrtὁ pubblicatὁ dall’ageὀzia delle σaziὁὀi Uὀite Sustainable
Development Solutions Network (settembre 2013) dal titolo Solutions for
Sustainable Agriculture and Food Systems; il rapporto è disponible online: <http://unsdsn.org/report-solutions-for-sustainable-agriculture-and-food-systems-released/>.
7
Si rimanda al sito <http://www.fao.org/giahs/en>.
Introduzione
15
le metodologie delle discipline umanistiche, delle scienze sociali e
di quelle naturali.
La ricerca ha, quindi, affrontato aspetti importanti del rapporto
nel tempo fra le comunità lὁcali e il paesaggiὁ, cὁὀ uὀ’atteὀziὁὀe
particὁlare all’iὀteraziὁὀe fra pratiche agrὁ-pastorali e cambiamenti
ambientali. Oltre alla rilevanza storico-archeologica della ricerca,
lo studio può svelare alle comunità locali, così come a un pubblico
più ampio, il patrimonio di conoscenze acquisite nei secoli, che
stanno alla base di ‘saperi aὀtichi’ ai quali poter ricondurre aspetti
del paesaggio attuale e offrire spunti di riflessione per una
riqualificazione di tali conoscenze, in particolare degli elementi che
ne hanno consentito la sopravvivenza ai cambiamenti ambientali,
istituzionali, sociali ed economici, o di quelli che a questi
cambiamenti non sono sopravvissuti. Tutto ciò anche in vista della
tutela e della gestione sostenibile delle risorse del territorio.
Inoltre, questi risultati possono essere utili ai fini della gestione
urbanistica e paesaggistica del territorio; ci si auspica che una
conoscenza degli antichi sistemi di gestione e mantenimento delle
risὁrse ὀaturali, quali terreὀi e fὁὀti d’acqua, possa offrire spunti di
riflessione per una miglior gestione futura del paesaggio.
Da uὀ puὀtὁ di vista metὁdὁlὁgicὁ, l’apprὁcciὁ iὀterdiscipliὀare
ha cὁὀseὀtitὁ di sperimeὀtare l’avviciὀameὀtὁ di ambiti di ricerca
che tradizionalmente hanno operato in maniera indipendente, anche
se aὀcὁra mὁltὁ c’è da fare anche in vista dell’iὀdividuaziὁὀe e
dell’utilizzὁ di linguaggi e metodologie comuni8.
Inoltre, il progetto ha consentito l’attivaziὁὀe e il
consolidamento di una nuova rete di collaborazioni fra l’ISEε,
l’Uὀiversità di Cagliari, organi di ricerca e conservazione dei beni
culturali nazionali che operano sul territorio sardo e centri di
eccellenza presso varie università straniere.
8
Paolo Nanni, Per un quadro ambientale e biologico: il Periodo Caldo
Medievale e la variabilità climatica, in La crescita economica dell’Occidente
medievale. Un tema storico non ancora esaurito, Atti del Convegno
Internazionale del Centro Italiano di Studi di Stὁria e d’Arte (Pistὁia, 14-17
maggio 2015), Roma, Viella, 2017.
16
Giovanni Serreli, Rita T. Melis, Charles French, Federica Sulas
Il libro è articolato in due sezioni. La prima parte raccoglie
alcuni dei risultati delle ricerche finora effettuate dalle due unità;
sono successivamente previste altre pubblicazioni in riviste
scientifiche con grande impact factor.
I saggi di Rita Ara, Alessandra Cioppi, Federico Di Rita, Charles
French, Rita T. Melis, Francesca Montis, Luigi Serra, Giovanni
Serreli, Federica Sulas, David Redhouse, Sean Taylor, contenuti
nella prima parte di questo libro, raccolgono gran parte dei risultati
delle ricerche storico-archivistiche e toponomastiche, delle
ricognizioni geomorfologiche, del rilevamento di profili di suolo,
dei carotaggi e delle analisi di laboratorio nelle tre aree oggetto
della ricerca.
Si va dalla premessa metodologica e dal modello di studio
applicato al bacino del Rio Posada, agli articoli a più mani sulle
aree oggetto della ricerca; dagli inquadramenti storici delle due
aree, allo studio sugli atti notarili di età moderna riguardanti le
pratiche agricole in epoca feudale, ancora dal saggio
sull’apprὁvvigiὁὀameὀtὁ di graὀὁ ὀella Cagliari tardὁ medievale, a
quello di digital humanities su criticità e possibilità del modello
collaborativo applicato alla realizzazione di un sito internet
collettivo e interdisciplinare.
Nella seconda parte del libro, invece, sono stati raccolti una serie
di saggi di diversi specialisti, riguardanti varie esperienze di ricerca
sul paesaggio in varie discipline e su altri casi di studio, non solo
sardi.
Seguendo un ordine esclusivamente cronologico, le pagine della
seconda e della terza parte di questo libro ospitano vari saggi di
colleghi specialisti nelle discipline storiche e storico artistiche,
archeologiche, archeobotaniche e archeozoologiche; hanno
proposto una serie di casi studio straordinariamente utili anche
come confronto per la prosecuzione delle rispettive ricerche.
Sia i risultati della ricerca Sa massarìa: Ecologia storica dei
sistemi di lavoro contadino in Sardegna, che i saggi proposti dai
colleghi che hanno pubblicato i loro lavori in questo libro, offrono
in definitiva sia una serie di modelli di approccio allo studio del
Introduzione
17
paesaggiὁ e dell’evὁluziὁὀe del rappὁrtὁ uὁmὁ ή ambieὀte che uὀa
serie di dati acquisiti in ciascuna ricerca per aiutare nella
ricostruzione di quadri storici, paleoambientali e paleoclimatici.
Possiamo affermare che, con questa ricerca e con la
pubblicazione di questo libro, è stato proposto anche in Sardegna
un nuovo modello di approccio per lo studio del paesaggio e
dell’ecὁlὁgia stὁrica, sὁὀὁ stati ὁtteὀuti dei risultati iὀaspettati per
quanto riguarda le aree campione oggetto della ricerca e, quindi, si
è gettata una solida base per il proseguimento, con nuove
collaborazioni interdisciplinari, delle ricerche sul paesaggio storico
e sull’iὀteraziὁὀe dell’uὁmὁ cὁὀ l’ambieὀteέ
In conclusione ci piace ringraziare il direttore della Collana
Alessandra Cioppi e tutta la redazione editoriale e il comitato
tecnico editoriale, in particolare Monica Cotza, Emilia del Giudice
e Claudia Firino. Vogliamo ringraziare il direttore e tutti i colleghi
dell’ISEε per aver suppὁrtatὁ iὀ questi aὀὀi lὁ svὁlgimeὀtὁ del
progetto; in particolare Luigi Serra per il supporto, non solo
iὀfὁrmaticὁ, e tutte le cὁlleghe dell’ammiὀistraziὁὀe dell’ISEε
CNR: Maria Rosaria Cotza, Alessandra Lisci e Maria Giovanna
Piras.
Infine ringraziamo le amministrazioni dei Comuni Posada e
Torpé; un ringraziamento particolare vada agli amministratori
comunali di Las Plassas, succedutisi in questi ultimi anni, e alla
gestione e al personale del museo MudA che in questo triennio
hanno supportato le ricerche.
Giovanni Serreli, Rita T. Melis,
Charles French, Federica Sulas