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...un vantaggio strategico per ridefinire le modalità in cui un’azienda può sviluppare i suoi servizi, fornirli ai suoi clienti e gestire in modo efficiente le sue operazioni. Ne parliamo con le aziende Quando nel 2006 è stato lanciato l’Amazon Web Service pochi ipotizzavano che questo servizio avrebbe raggiunto un valore di oltre 3 miliardi. La crescita esponenziale dell’Internet of Things ha, poi, ulteriormente contribuito alla diffusione del cloud e alla conseguente esplorazione di nuove applicazioni, l’Edge Computing è una di queste. Il passo successivo è quello di far diventare l’Edge Computing l’architettura dominante per tutte le applicazioni data driven. Con Christian Eder, marketing director di Congatec; Giuseppe Surace, chief product & marketing officer di Eurotech; Cristian Randieri, predicente & CEO di Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it); Alberto Griffini, product manager avanced PLC & Scada di Mitsubishi Electric; Alberto Olivini, portfolio consultant motion control di Siemens Italia; Lodovico Piermattei, consulting & solution engineer di Vertiv in Italia; Locatelli Claudio, membro del comitato scientifico SPS IPC Drives Italia.
con Cristian Randieri, presidente e Ceo di Intellisystem Technologies ([email protected] - www.intellisystem.it); Paolo Colombo, European strategic programs manager di Ansys; Bruno Pierro, Service creation and cloud leader di Cisco Italia; Francesco Tieghi, Responsabile digital marketing di ServiTecno. Esperti del settore provano a dare indicazioni utili per l’utilizzo consapevole del cloud computing Tutti parlano di cloud ma non tutti sanno esattamente quali sono i pro e i contro della nuvola. Abbiamo provato a chiederlo a esperti come Paolo Colombo, european strategic programs manager di Ansys, Bruno Pierro, service creation and cloud leader di Cisco Italia, Cristian Randieri, presidente e CEO di Intellisystem Technologies e Francesco Tieghi, responsabile digital marketing di ServiTecno. Vediamo cosa hanno risposto. Automazione Oggi: Parliamo di cloud computing: cloud pubbliche e cloud private. Quale la differenza? Cristian Randieri: Il cloud pubblico prevede la fornitura di servizi cloud a molteplici clienti in un ambiente virtualizzato, basato su un’unica infrastruttura condivisa di risorse fisiche accessibili tramite una rete pubblica come Internet. In un certo senso si contrappone alla definizione di cloud privato, che delimita il bacino di risorse di computing sottostanti, creando una piattaforma cloud distinta a cui può accedere solo un’unica organizzazione. In realtà la distinzione non è proprio così netta tant’è vero che esistono pure i cloud ibridi. Sono una nuova formulazione di cloud che sfruttano i cloud sia privati sia pubblici per svolgere funzioni distinte all’interno della stessa organizzazione. I cloud ibridi nascono dall’esigenza delle varie organizzazioni di incrementare la propria efficienza utilizzando servizi cloud pubblici per tutte le operazioni non sensibili e affidarsi al cloud privato esclusivamente in caso di necessità, facendo in modo che tutte le piattaforme siano perfettamente integrate tra loro. Esistono diversi modelli di cloud ibridi che possono essere applicati in svariati modi: modello integrato, diversi cloud provider collaborano per fornire servizi sia privati che pubblici; modello ibrido completo, singoli cloud provider offrono un pacchetto ibrido completo; modello misto, organizzazioni che gestiscono autonomamente i propri cloud privati utilizzando e integrando nella propria infrastruttura un servizio di cloud pubblico. In un esempio pratico si potrebbe pensare a un’azienda che adotti il cloud hosting ibrido per ospitare il proprio sito web di e-commerce all’interno di un cloud privato, più sicuro e scalabile, adottando invece un cloud pubblico per ospitare il sito vetrina a favore di un maggiore risparmio economico. Infine esiste anche il community cloud in cui l’infrastruttura su cui sono installati i servizi cloud è condivisa da un insieme di soggetti, aziende e organizzazioni, che condividono le stesse esigenze e hanno uno scopo comune, come ad esempio potrebbero essere i vari soggetti della pubblica amministrazione. L’infrastruttura può essere gestita dalla comunità stessa, oppure da un fornitore di servizi esterno.
I figli di Archimede, 2018
Il Cloud Computing oggi vive una continua metamorfosi, caratterizzata da un incessante cambiamento che deve essere sfruttato appieno dalle aziende a loro vantaggio. Quest’ultime per rimanere competitive dovranno rispondere alle domande dedicate al mantenimento del loro mercato, facendo i conti con questi mutamenti dinamici ed evitando di rimanere indietro per incompetenza digitale. Nell’epoca della “digital transformation” capire meglio l’evoluzione del Cloud Computing nel suo prossimo futuro rappresenta un fattore chiave e di successo per consolidare i mercati in cui si opera. I vantaggi del Cloud Computing sono oramai ben definiti e documentati. Per questo motivo sempre più aziende decidono di affidarsi a questa tecnologia, abbandonando i propri centri di calcolo alla ricerca del contenimento dei costi e della possibilità di usufruire di una struttura IT più performante e innovativa. È proprio il concetto d’innovazione che negli ultimi anni ha spinto gli utenti ad essere sempre più esigenti nei confronti delle soluzioni Cloud portando ad una continua evoluzione del settore, spingendo tale tecnologia a livelli inimmaginabili fino a qualche tempo fa. Il Cloud Computing, proprio per la sua eterogeneità, è una tecnologia caratterizzata da molteplici sfaccettature che la pone sempre al centro di differenti discussioni IT e che propone scenari tecnologici futuribili. Così, proprio per enfatizzare le possibili applicazioni del Cloud Computing, a volte si specula su ciò che potrebbe essere la prossima evoluzione della nuvola. Si scommette su importanti meccanismi di sicurezza che rendano questa tecnologia più appetibile anche agli scettici che temono per l’incolumità della privacy dei dati.
The essay focuses on the problems of privacy and data security in european law and italian law from the perspective of cloud computing. The article aims at contributing to the better comprehension of the considered technology and to clarify the actual legal framework. Legal certainty is the only way to face the main issues cloud-related, such as contracts, data protection, IPRs, consumer protection and competition. The specific object is data protection for at least two reasons. On the one hand, even if there is not an organic discipline that answers all the legal relevant questions, the majority of normative acts on the cloud concerns data protection. On the other hand, the worries for the security of the data stored on the cloud are the main brake to the spread of the considered technology. Despite of the importance of cloud, legislators and institutions are confused on what the cloud really means for the society of information. Therefore, the legal scholars are called to build without delay a legal framework which is adequate to the new challenges, in order to resist to the digital tsunami, at the same time preserving the coherence of the system. Coud computing is raising very fastly, as one can infer from the proliferation of programmes like Dropbox, Google Drive, iCloud, SkyDrive (now OneDrive) and new cloud providers popping up everywhere. It is of a so great importance that mark a new era, that of the web 3.0 and it gives fuel to an EUR 6200 billion market. Up to now, however, cloud computing has been the focus more of computer scientists and engineers, rather than of legals scholars, as stated by the European Commission and by a part of the literature. After having given more detailed definitions and decriptions, I pass to study italian (national and regional) law and, in particular, the decisions of our DPA (Garante per la protezione dei dati personali), of the Bank of Italy (that sees the cloud as an instrument for disaster recovery) and of the Digital Italy Agency, while no italian judge has stated on cloud-related issues. I will not say anything on the italian law here, also because it is largely dependent on the european law (it is sufficient to think to the italian Digital Agenda, “daughter” of the european one) and on the international trends. II cloud computing è un ritrovato deputato all'archiviazione, elaborazione e uso di dati su computer remoti, grazie al quale gli utenti hanno a disposizione una potenza di elaborazione quasi illimitata, non sono tenuti ad investire grandi capitali per soddisfare le proprie esigenze e possono accedere ai loro dati ovunque sia disponibile una connessione Internet. Il presente scritto si propone di contribuire ad una migliore comprensione della nuova tecnologia e alla ricostruzione dell'attuale (invero scarno) quadro giuridico, ciò che può aiutare a superare i principali problemi posti dalla nuvola al diritto dei privati e riconducibili, primariamente, alla protezione dei dati, al diritto dei contratti e agli IPRs. Dando conto dei principali atti normativi italiani ed europei in materia, ci si concentrerà soprattutto sul primo profilo per almeno due ordini di ragioni, variamente interrelate. Da una parte, perché, pur mancando una disciplina organica che risolva tutte le questioni giuridiche connesse al cloud, uno studio complessivo dei frammenti normativi rivela che il campo della protezione dei dati è quello in cui la produzione normativa è più cospicua. Dall'altra parte, perché le paure circa la sicurezza dei dati archiviati nella nuvola costituiscono il principale freno alla diffusione della tecnologia in esame. Nonostante la dimostrata rilevanza del cloud, è stato notato che i legislatori e le istituzioni sono ancora confusi su ciò che la nuvola informatica realmente può significare per la società dell’informazione: i giuristi sono quindi chiamati al compito improcrastinabile di (ri)costruire un framework normativo adeguato alle nuove sfide, tale da resistere al «digital tsunami», non rinunciando a preservare la coerenza del sistema. THE DOWNLOAD IS ALLOWED ONLY FOR RESEARCH PURPOSES. EVERY COMMERCIAL USE IS PROHIBITED
Come cambia la gestione della sicurezza informatica nell’era dell’Internet delle Cose? Lo abbiamo chiesto a varie aziende del settore dell’automazione L’Internet delle Cose porta con sé opportunità di crescita in ambito industriale e commerciale ma apre al contempo scenari inquietanti dal punto di vista della sicurezza. Quali sono le prospettive per il futuro della sicurezza informatica in un mondo in cui virtualmente ogni dispositivo è connesso in rete? Ne abbiamo parlato con Angelo Candian, head of industrial communication and identification di Siemens Italia, Giancarlo Carlucci, PlantStruxure Offer product expert & business development di Schneider Electric, Alberto Griffini, product manager advanced PLC & Scada di Mitsubishi Electric, Lucilla Mancini, chief consulting officer di Business-e (Gruppo Itway), Filippo Monticelli, country manager di Fortinet Italia, Cristian Randieri, presidente e CEO di Intellisystem Technologies, Enzo Maria Tieghi, CEO di ServiTecno, Maurizio Tondi, vp strategy di Axitea e Stefano Volpi, practice leader per l’Italia, Global Security Sales Organization di Cisco. Read more: https://www.intellisystem.it/it/portfolio/ao-aprile-2017-2
A chi lotta per ottenere ciò che vuole. . .
Storicamente il fenomeno della convergenza delle reti è nato come processo di integrazione all’interno di ciascuno dei seguenti settori: le tecnologie (informatica e telecomunicazioni), con i relativi standard tecnici e i mercati, con tendenza alla confluenza di aree in antecedenza rigorosamente distinte. Progressivamente, il processo di convergenza si è esteso a un’integrazione tra diversi settori, con una spiccata tendenza a creare un interlacciamento sempre più profondo tra di essi. Il driver della convergenza delle reti, sino a qualche tempo fa, è stato legato alla confluenza tra informatica e TLC (ICT), processo che per molti anni è stato caratterizzato da aspetti di forte confluenza tecnologica, rimanendo praticamente sterile dal punto di vista di un’unificazione e potenziamento dei mercati. Dall’inizio degli anni ‘90 la tecnologia ICT ha iniziato a trasformarsi in un nuovo unico segmento di mercato e, da allora, l’unione delle due tecnologie si è rivelata indispensabile per fornire reti e applicazioni di tipo innovativo. Il ruolo di Internet è stato certamente fondamentale nel portare a compimento questo processo, dando un forte impulso alle tecniche di trasporto dell’informazione mediante un servizio con una qualità definita e controllata. Oggi si sta assistendo a una naturale evoluzione dell’ITC verso l’integrazione con sistemi elettronici, da cui scaturisce la filiera dell’Internet delle Cose. Mai come in passato si è assistiti a una totale convergenza delle tecnologie basate sull’informatica, l’elettronica e le telecomunicazioni. Nuove dinamiche della domanda e della tecnologia pongono le imprese dell’intera filiera dinanzi a scelte strategiche complesse e per nulla scontate, da cui dipenderanno in larga misura la diffusione delle medesime. Nel caso nostro, poiché la nostra realtà aziendale si basa sulla ricerca e sviluppo di nuove soluzioni nel campo ingegneristico industriale, tale evoluzione rappresenta un vantaggio, poiché oggi non si può parlare di ricerca e sviluppo se non si ha la completa padronanza delle tre tecnologie basate sull’informatica, elettronica e telecomunicazione.
Parte prima: Commercio elettronico; Famiglia ed internet; Imposizioni diretta ed indiretta; democrazia elettronica.
Tavola rotonda ‘Servizi professionali e prodotti open source’ di Michele Santovito con Cristian Randieri, president & CEO di Intellisytem Technologies ([email protected] - www.intellisystem.it); Andrea Ceiner, group product marketing manager m2m/IoT di Eurotech; Italo Vignoli, presidente onorario di LibreItalia; Danilo Maggi, marketing manager di Red Hat Italy. ----- Servizio professionale e prodotti open source: quale offerta per l’impresa e quali i vantaggi. Ne parliamo con le aziende Uno tra gli aspetti più interessanti che si sono sviluppati in parallelo (soprattutto grazie) allo sviluppo tecnologico, iniziato più di vent’anni, e la filosofi a dell’Open Source. Dal punto di vista dell’utilizzatore finale dei moltissimi e differenti dispositivi tecnologici, probabilmente non sempre e ben chiaro cosa si nasconde dietro a concetti Open Source, Free Software, Creative Commons. Grazie a questa tavola rotonda, coordinata da un ‘non-esperto’ ma partecipata da esperti del mondo open source, vorremo fare chiarezza anche in vista dei prossimi obiettivi che l’innovazione tecnologica ci sta prospettando, primo tra tutti l’Internet of Thing. Automazione Oggi: Open Source è sinonimo di libero scambio che, almeno dal punto di vista della definizione, non dovrebbe portare a un guadagno economico diretto da parte di chi lo produce soprattutto quando si tratta di un nuovo progetto. Qual è il punto di vista e come si pone una società che produce e realizza i propri margini proprio sulla commercializzazione diretta o indiretta di questi prodotti? Andrea Ceiner, group product marketing manager m2m/IoT di Eurotech (www.eurotech.com): Per Eurotech l’investimento nell’open source e motivato dal desiderio di stimolare l’innovazione nel mondo del machine-2-machine e dell’Internet of Things. Donare parte del proprio codice sorgente e fondare il gruppo di lavoro IoT all’interno della fondazione Eclipse, assieme ai partner IBM e Sierra Wireless, ha contribuito allo sviluppo di oltre un milione di righe di codice nei primi due anni e alla creazione da zero a 15 progetti di sviluppo in meno di tre anni, catalizzando l’attenzione di aziende piccole e grandi (come Bosch) che si ritrovano a collaborare in modo creativo, dinamico ed efficace. Lo sviluppo di iniziative come la recente IoT Challange continuano ad attirare intelligenze, che producono in breve tempo innovazione riutilizzabile sul piano industriale anche da chi ha investito, come Eurotech. Il ritorno sull’investimento e tangibile e veloce. Cristian Randieri, president & CEO di Intellisytem (www.intellisystem. it): E opinione pressochè comune che il software open source rappresenti il futuro dell’ICT. Purtroppo in Italia intorno all’open source c’è ancora molta diffidenza, dovuta molto probabilmente alla mancanza di una corretta informazione su cosa s’intenda per Open Source e in che modo questi può aiutare un’azienda a crescere. Per approcciarsi correttamente al mondo open source bisognerebbe prima capire cosa s’intende con questo termine. Considerando la definizione data da Wikipedia ‘open source indica un software i cui autori (più precisamente i detentori dei diritti) ne permettono, anzi ne favoriscono il libero studio e l’apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti’. Attenzione pero che open source non vuol dire gratis, o almeno non necessariamente ‘open source’. Nel corso degli ultimi anni il mondo delle soluzioni open source ha subito una notevole evoluzione passando dal mondo universitario a quello commerciale sino a rispondere a esigenze di tipo enterprice capaci di affiancare agli storici vantaggi in termini di ‘costi’ e possibilità di sviluppo, anche caratteristiche di robustezza, affidabilità e garanzia di continuità operativa. Anche il ‘modello di business’ del mondo open source si e evoluto, acquisendo regole, definendo processi e modalità di erogazione del servizio. Proprio questo consente oggi alle aziende che operano come integratori o sviluppatori di tali soluzioni di valorizzare il proprio business e proporsi al mercato con un’offerta alternativa attraverso la quale si possono garantire vantaggi con l’utilizzo di tali soluzioni, mantenendo il modello del mondo open source e ottenendo ritorni economici. Una società che basa la propria attività sull’open source sicuramente e in grado di offrire una valida alternativa ai tradizionali sistemi ‘proprietari’, sia per realizzare infrastrutture ICT, sia per implementare applicazioni di business... REFERENCE CRISTIAN RANDIERI For more details please contact me. Dott. Ing. Cristian Randieri, Ph.D. President & CEO Intellisystem Technologies S.r.l. Via Augusto Murri, 1 96100 Siracusa (Italy) P.IVA e C.F. IT01424300893 Tel +39 (0)931-1756256 | +39 (0)2-87167549 Fax 178 2286352 | +39 (0)931-1995470 Mobile +39 335-1880035 MSN: [email protected] | SKYPE: intellisystem_technologies email: [email protected] web: http://www.intellisystem.it/ Facebook https://www.facebook.com/intellisystem Linkedin https://www.linkedin.com/in/cristianrandieri ResearchGate: http://www.researchgate.net/profile/Cristian_Randieri Academia edu: https://unict.academia.edu/CristianRandieri
2014
L'obbiettivo che ci poniamo con questa tesi è quello di esplorare il mondo del Cloud Computing, cercando di capire le principali caratteristiche architetturali e vedere in seguito i componenti fondamentali che si occupano di trasformare una infrastruttura informatica in un'infrastruttura cloud, ovvero i Cloud Operating System
Bulletin of the School of Oriental and African Studies, 2002
Urban Governance, 2021
SSRN Electronic Journal, 2000
Dendorfer/Steffen Patzold (Hg.): Tenere et habere. Leihe als soziale Praxis im Früh- und Hochmittelalter (Besitz und Beziehungen. Studien zur Verfassungsgeschichte des Mittelalters 1), Ostfildern, 2023
PEARL: A Journal of Library and Information Science, 2023
International Journal of Advanced Computer Science and Applications, 2020
Estudos de Psicanálise, 2021
Clinical Immunology, 2006
Gestão & Produção, 2011
Los trabajos del exilio en les hijes narrativas argentinas extraterritoriales, 2024
Tumor Biology, 2014
IET Generation, Transmission & Distribution, 2017