Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
1 page
1 file
Il rapporto tra Pier Paolo Pasolini e la realtà va scritto sotto il segno di una passione totalizzante. Il poeta friulano ha espresso e rivendicato, a più riprese, un sentimento sacrale nei confronti della realtà: oggetto di un amore eterno e inesauribile, da evocare e dissacrare, con le sue contraddizioni tragiche e le sue zone d'ombra.
Abbiamo avuto l'occasione di intrattenerci a colloquio con Sergio Quinzio, qualche mese prima della sua improvvisa scomparsa 1 . Il destino dell'uomo, il senso più recondito del suo vivere nell'àmbito di una società, le ragioni della speranza, l'aspettativa della fine dei tempi sono stati gli argomenti dell'intervista rilasciataci in occasione del suo ultimo soggiorno in Sicilia.
Valendosi di molteplici discipline (esegesi biblica, storia, numismatica) De Luca giunge ad una ricostruzione inedita dell’Apocalisse, molto lontana dall’interpretazione tradizionale ed estremamente intrigante. Si potranno oppure no condividere gli esiti a cui l’autore perviene ma un dato è innegabile: tutte le spiegazioni da lui fornite sui vari punti oscuri dell’Apocalisse appaiono perfettamente condivisibili e, soprattutto, non configgono tra loro. L’ipotesi di fondo sostenuta ne risulta, allora, molto ben provata e coerente dall’inizio del libro fino alla fine. Che sia davvero questa la soluzione dell’enigma dell’Apocalisse? Giancarlo Biguzzi Professore ordinario di Nuovo Testamento Pontificia Università Urbaniana, Roma
ferdinando sorbo, 2019
L'Apocalisse di Giovanni, come i Vangeli canonici, apocrifi, la Bibbia, e antichi testi esoterici, vanno interpretati, in parte, anche in modo allegorico-metaforico, però derivante da una base reale-concreta materiale. La maggior parte degli studiosi ha sempre interpretato astrattamente-allegoricamente, ciò che invece sono riferimenti a eventi-cose-uomini ecc. realiconcreti e materiali della nostra epoca e del futuro prossimo; gli antichi popoli come i Sumeri, Egizi, Babilonesi, erano individui pratici, concreti, materialisti, cronisti del proprio tempo, naturalmente usavano anche in alcuni casi delle analogie simbolico-allegoriche-metaforiche, ma sempre partendo da eventi reali e concreti particolari : ogni mito ha una base reale-concreta negli eventi storici-sociali-culturali ecc. precedenti.Eventi i quali per-sistono nel tempo attraverso il linguaggio. Linguaggio ed essere dell'esserci, sono collegati. Gli studiosi occidentali, in questo campo ed in altri, retrodatano il loro modo d'essere ideal-spiritualista di matrice mimetico-simbolico-cristiana con le sue peculiari connotazioni ontologiche-culturalipsicologiche-sociali, all'indietro verso gli antichi popoli, (Hobbes docet).Gli antichi popoli non conoscevano la tecnologia, per loro la potenza della tecnologia era Divina, il potere di creare la vita attraverso il D.N.A. e le inseminazioni artificiali, e di creare gli animali, e le piante, di volare nel cielo, di guarire malattie ecc. era ai loro occhi e menti, un potere Divino: solo degli Dèi avevano tale potere. L'autore resta a disposizione degli eventuali aventi diritto che non è stato possibile rintracciare. Invito il lettore a ri-percorrere la ri-scoperta dell'Apocalisse di Giovanni, compiuta dall'autore, attraverso le scoperte di Zecharia Sitchin e Corrado Malanga. Iniziamo. Seguitemi attenta-mente. " Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò, inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto………………………………………………………………………… ……………………….. Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen." " Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo Trafissero, e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto. Si, Amen!" Giovanni è metafora-traslitterazione di uomo pesce, Oannes, la quale rimanda al pesce-gamete spermatico (Pietro pescatore) che vive nell'acqua-utero della femmina-ricettivo terrestre battezzatainseminata artificialmente, e\o ad un uomo esoterrestre che indossa una muta da sommozzatore, e\o all'orbita ell-ittica del pianeta degli Dèi, Nibiru. Enki, uno degli Annuna.ki sbarcati sulla terra migliaia di anni fa, figlio del re Anu, era il signore dell'acqua, chiamato anche Ea (poi in lingua francese Eau). Le sette chiese potrebbero essere sette pianeti del sistema solare,ma anche i sette livelli di vita naturale riuniti nel punto Omega descritto nel Timeo di Platone. Kingu era un giovane Annuna.ki, ma anche il satellite di Tiamat-Terra negli scritti Sumeri, testimone della battaglia svoltasi nei cieli descritta nella cosmogonia Sumera, Kingu (poi Luna) fu parzialmente distrutto-morì, era il primogenito di Tiamat-Terra, il quale si offerse volontariamente? Di essere sacrificato facendosi togliere il sangue che serviva per la creazione, da parte del genetista Enki e di Ninti-Ninmah (Mammi la Dèa Madre vasaia? Con-fusa con Rhèa-Hera) dell'Adapa-Adama il primo uomo: il sangue ed il seme, di Kingu doveva essere miscelato al seme di Enki e all'ovulo di una donna-scimmia primitiva presente sul pianeta Terra all'arrivo degli Annuna.ki, il tutto venne messo in un contenitore di creta ed immerso in un bagno purificatore per ricavarne le essenze, immacolata concezione? Ma il termine immacolata concezione, si riferisce anche alla inseminazione ang-elica-Divina la quale è fatta con seme-D.N.A.-spirito-bianco-lucente che libera dal peccato-geni-apirito del dragonide Satana. Dopo il diluvio, venne istituito il monachesimosacerdozio femminile da questi versi : "….. che vi sia una terza categoria tra gli umani: che vi siano tra gli umani donne che partoriscono e donne che non partoriscono…" (Zecharia Sitchin, Il pianeta degli Dèi). Un sacerdozio femminile di vergini, era stato istituito. Il riferimento al numero sette, può indicare, i sette livelli dell'essere naturale, ri-uniti nel punto OMEGA descritto nel Timeo di Platone, sia i sette pianeti del sistema solare, sia il settimo pianeta, la Terra, sia i primi sette maschi e sette femmine umani che Enki e Ninti-Ninmah crearono come generatori di ulteriori altri umani terrestri, o le sette stazioni-fermate fatte dagli Annuna.ki-nephilim durante la traversata del sistema solare, per arrivare al pianeta Terra, riproposta in chiave metaforica-allegorica attraverso le processioni in onore del Dio Marduck. I sette spiriti che stanno davanti al suo trono,
Biblica et Patristica Thoruniensia, 2012
Alcuni aspetti teologici dell'Apocalisse in Vittorino di Petovio Niektóre aspekty teologiczne Apokalipsy u Wiktoryna z Petowium Some theological aspects of the Apocalypse in Victorinus of Petovium Słowa klucze: Apokalipsa (interpretacja patrystyczna), Wiktoryn z Petowium, teologiczna egzegeza w starożytnym Kościele, łaciński komentarz do Ap.
Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena, 2009
Nel contributo sono analizzate le fonti della lettera di Santa Caterina da Siena, in particolare si dimostra come una delle fonti più utilizzate per immagini e per stile è quella dell''Apocalisse
Cultura Religiosa e Scuola, 2019
L'autore dell'Apocalisse (Ap) ha utilizzato o meno materiale liturgico coevo o preesistente alla stesura del suo libro? E se sì, perché lo ha fatto? Il dato certo è che a una attenta analisi del testo è facilmente verificabile la quantità e la ricchezza di espressioni inniche, dottrinali, liturgiche, dossologiche e poetiche, inserite all'interno della narrazione o in punti-chiave della stessa. Inoltre, se è innegabile la natura ispirata del testo, è altrettanto lecito supporre che l'autore abbia quantomeno meditato sulla sua vicenda contemplativa e profetica, trascrivendo l'oggetto delle sue visioni e della sua esperienza spirituale, arricchita -si potrebbe dire inevitabilmente -da espressioni altrettanto adatte allo scopo del suo intento comunicativo. Oltre a ciò, senza nulla togliere alla sostanza della modalità con la quale l'autore ha ricevuto il messaggio, non si può escludere che ciò non sia dissociabile dal contesto vitale, esperienziale e anche liturgico vissuto dall'autoredestinatario della visione e del messaggio divino stesso 1 , attraverso il quale questo annuncio giunge a coloro ai quali è destinato. Questo significa che l'esperienza personale e profetica dell'autore non può prescindere dall'immaginario e dal subconscio generato proprio dal contesto culturale, storico e anche cultuale nel quale l'autore ha vissuto e costruito la sua rete di conoscenze e di convinzioni, e che il suo pensiero, influenzato da immagini, simboli e schemi letterari percepiti e vissuti nel suo contesto storico e culturale, abbia in qualche modo influito nella descrizione di ciò che * Roberto Rossella, nato a Pavia il 29 agosto 1957, ha conseguito il Magistero in Scienze Religiose nel 1991 presso la Pontificia Università della Santa Croce in Roma e si è successivamente specializzato presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale frequentando i corsi di Greco Biblico della prof.ssa R. Calzecchi Onesti e il corso di Nuovo Testamento col prof. G. Segalla; attualmente è Visiting Professor presso l'ISSR di Scienze Religiose "S. Agostino" di Crema-Cremona-Lodi-Pavia-Vigevano. ha sperimentato nella sua esperienza visionaria e profetica 2 . A questo si aggiunga la volontà dell'autore di Ap di impreziosire e autenticare il suo racconto e il suo messaggio con l'inserimento di brani molto probabilmente desunti dall'esperienza liturgica coeva, per incoraggiare i cristiani del tempo a resistere nella prova, attraverso gli stessi elementi che essi stessi riconoscevano e utilizzavano per confermare il proprio credo nelle assemblee liturgiche domenicali (cfr. Ap 1,10), ossia la lode, le acclamazioni, le dossologie, il rendimento di grazie, il canto, in altre parole la celebrazione di Dio creatore e salvatore. Dunque, proprio questi elementi innici, dossologici e cultuali sono, anche dal punto di vista dogmatico, i punti di forza dell'Apocalisse 3 . Considerando questi presupposti, è chiaro che l'esperienza e l'intuizione personale del veggente sono i canali percettivi attraverso i quali espressioni e forme liturgiche già note vengono veicolate, e che proprio questo materiale sia il "reagente" attraverso il quale il lettore-ascoltatore (di tutti i tempi) può intravedere quasi con gli occhi e la mente stessa dell'autore, l'oggetto del messaggio e il suo significato. Questi brani dunque, sono di estrema importanza per la comprensione del libro, perché la loro presenza e la loro stessa collocazione all'interno del testo non sono casuali, ma ne rappresentano i punti emergenti del racconto narrativo, che vanno a confermare nel lettore-ascoltatore l'annuncio del predominio e della vittoria già acquisita dal Signore Onnipotente, il quale ha già giudicato la storia e il male stesso, e ad associarlo, attraverso la partecipazione nella celebrazione liturgica, alla sua vittoria. In pratica i brani liturgici di Ap riflettono sulla liturgia terrena il messaggio di vittoria e di salvezza di Dio e dell'Agnello, e la autenticano; al tempo stesso, attraverso la liturgia terrena, il lettore-ascoltatore comprende pienamente il senso della storia e diventa partecipe già fin d'ora, in questa sua vicenda esistenziale, della salvezza e della gloria di Dio pantokrator e del suo Cristo, l'Agnello immolato e vivente 4 . Sorgono allora l'interesse per questi brani e al tempo stesso l'interrogativo su dove l'autore abbia raccolto questo materiale di natura liturgica.
2017
It Pressoche unanimemente considerato dalla critica, anche cattolica, il miglior film su Gesu mai girato, il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini ci rivela anche i tormenti dell'anima del regista che, comunista seppure eretico ed espulso dal partito, e ateo e anticlericale dichiarato, avvertiva profondamente l'esigenza del sacro e trovava un punto di conforto e di sostegno nella sua ricerca nella figura di papa Giovanni XXIII il cui avvento sul soglio di Pietro e la convocazione successiva del Concilio Vaticano II contrassegnarono il periodo storico e politico-religioso in maniera indelebile. Pasolini, pur da non credente, si accosto con estremo rispetto al testo matteano e realizzo un film fedele al racconto evangelico, ma non alla sua ispirazione, perche la figura di Cristo ne esce ridotta alla dimensione di un eroe mitico del quale Pasolini illustra discorsi e azioni, ma non intende le loro motivazioni profonde. En Almost unanimously considered by critics, also C...
Il saggio prende in esame le modalita' attraverso le quali Giacomo Leopardi utilizza la prospettiva apocalittica per rovesciare la filosofia della storia alla base del pensiero apocalittico. Il rovesciamento parodico di tale visione della storia come progressivo maturare dei tempi sino allo stravolgimento finale, infatti, e' funzionale ad un'aspra polemica nei confronti dello spiritualismo ottocentesco, che ha volto le spalle alla luce del vero in nome dell'ideale.
Water Air and Soil Pollution, 2014
Journal of Food Agriculture and Environment, 2012
Communication Theory, 2011
in: Revue des Sciences Philosophiques et Théologiques 83 (1999) p. 527-539., 1999
הפעימה המוזיקלית – דתיים ואמנויות בישראל: הגל השלישי, 2020
Journal of Rehabilitation Medicine, 2003
Cadernos de Naturologia e Terapias Complementares, 2021
Revista de Geociências do Nordeste, 2021
Filogeni: Jurnal Mahasiswa Biologi
The Australian zoologist, 2008
PSN: Local Politics & Policy (Topic), 2017