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L ETICA DEL SENTIRE. ABBOZZO DI UNA TEORIA (ROBERTA DE
MONTICELLI, UNIVERSITA' DI GINEVRA) Presentazione
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1 L ETICA DEL SENTIRE. ABBOZZO DI UNA TEORIA (ROBERTA DE MONTICELLI, UNIVERSITA'
DI GINEVRA) Presentazione Questo abbozzo è basato su alcune parti, qui liberamente
riprodotte, richiamate o riassunte de L ordine del cuore. Etica e teoria del sentire, Garzanti,
Milano, febbraio Ringraziamo l Editore per il gentile permesso di utilizzare in questa sede
parti del testo a stampa. Il «sentire» di cui questa teoria si occupa è definito come la
componente fondamentale dell affettività e dei suoi numerosi, diversissimi fenomeni di tutti
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i diversi «affetti», dalle infinite sfumature affettive della percezione sensoriale alla vicenda
Qui!
degli stati d animo, dagli umori alle emozioni, dai sentimenti alle passioni. Una teoria del
sentire è dunque in primo luogo una teoria degli affetti, che cerca di rispondere a due
video-film-noli…
esigenze complessivamente, così mi è parso, ignorate, in questo campo, dalla letteratura
filosofica più corrente: in primo luogo la distinzione e la descrizione di fenomeni così diversi
come sono i diversi tipi di affetti, e in secondo luogo l ordine di una visione d insieme.
Questa teoria si presenta come parte di una personologia o teoria di ciò che noi siamo,
ancora in costruzione: e in particolare come la parte che verte sul problema dell identità personale, pur senza esaurirlo. Essa ci
avvicina forse a una miglior comprensione di quell aspetto della nostra identità personale che è la nostra identità morale, e del
fenomeno più caratteristico e forse più importante della nostra vita: quello della maturazione affettiva, delle sue condizioni, dei
suoi modi e dei suoi fallimenti. Sullo sfondo di una caratterizzazione generale del sentire come modo della percezione
assiologica, o dei valori intese come qualità positive o negative vere di cose che sono dette per questo beni o mali l obiettivo
finale di questa teoria è l identificazione e descrizione di quel livello propriamente personale del sentire sulla base del quale si
costituiscono ordini personali di priorità assiologica, i quali costituiscono essenzialmente l identità morale, in senso lato, delle
persone: il loro ethos, idealmente coincidente con il profilo vocazionale di ciascuno. Con la nozione di ordine di priorità
assiologica personale, o ordine del cuore, è posta la base di un etica vocazionale, apriori capace di ammettere l esistenza di
diverse «vocazioni» alla realizzazione di valori, e di dare di conseguenza un fondamento ontologico ed epistemologico al
pluralismo che caratterizza la convivenza civile in molte società umane. Ma con la possibilità di un etica vocazionale si pone
quello che qui presento come il problema fondamentale dell etica: a quali condizioni ordini o «ethoi» differenti risultano
compatibili con una base di ciò che è universalmente o moralmente obbligante. Le tesi fondamentali della teoria del sentire, e
quelle che riguardano in particolare la caratterizzazione dei sentimenti, e specificamente di quelli rilevanti, secondo l abbozzo di
etica qui proposto, all epistemologia della conoscenza morale, sono riassunte e commentate nella Parte Prima di questo testo,
che serve da base introduttiva all esposizione della teoria etica presentata nella Parte Seconda. Il lettore interessato soprattutto
a quest ultima può affrontarla direttamente, dato che tutte le nozioni presupposte sono facilmente recuperabili mediante le
due sinossi della Parte Prima. I.1. Sentire: sinossi Parte prima Gli ordini del cuore
Vedere
il Video
2 1. Il sentire è essenzialmente percezione di valori, positivi o negativi, delle cose. 2. L esperienza affettiva si fonda sul sentire
(sensibilità affettiva, disposizione per antonomasia ricettiva). I fenomeni affettivi tuttavia non sono esclusivamente, nella loro
maggioranza, modi del sentire, ma vi si associano modi del tendere, vettori d azione o reazione. La componente tendenziale
(pulsione, desiderio, aspirazione ecc.) è fondata e non fondante. 3. La sensibilità ha una struttura a strati di profondità, che
corrispondono a gradi crescenti di individualità personale, quale nelle risposte affettive si manifesta. Possiamo distinguere lo
strato delle affezioni sensoriali (le infinite sfumature del piacere e della spiacevolezza legate all esercizio dei cinque sensi),
quello dei sensi vitali (sensazioni di stato, le infinite sfumature del benessere e del malessere, e umori o stati d animo) e lo
strato del sentire personale. Le emozioni sono reazioni affettive antecedenti o conseguenti all instaurazione dello strato
personale; le passioni lo presuppongono. 4. Lo strato propriamente personale della sensibilità è quello dei sentimenti. I
sentimenti (cfr. sotto, definizione) sono risposte affettive strutturanti, in quanto con essi soltanto si instaurano ordinamenti più
o meno durevoli di priorità assiologica. In quanto risposte strutturanti essi sono formatori di personalità e matrici di risposte
ulteriori (affettive, ma anche di decisioni, scelte, comportamenti). 5. Risposte strutturanti che rispettivamente estendono e
riducono la profondità della sensibilità attivata sono amore e odio, in quanto disposizioni potenziali fondamentali della sfera dei
sentimenti relazionali (rispetto, simpatia, benevolenza, gratitudine, ammirazione, venerazione ecc., e i loro opposti). 6. Se più
persone possono indubbiamente condividere uno stesso (segmento di) ordinamento di priorità assiologica, l ancoraggio agli
incontri fondamentali fa di ciascun concreto «ordine del cuore» più di un ethos condivisibile: ne fa, in definitiva, qualcosa di
inerente all ultima in(con)divisibile «haecceitas» di ciascuno, incarnata nella viva attualità del suo sentire e delle passioni, delle
decisioni e delle azioni che ne seguono. I.2. Commento Per quanto riguarda la teoria del sentire, le prime tre tesi sono l eredità
della fenomenologia, stile di pensiero al quale questo mio lavoro come tutti gli altri si ispira, nell applicazione che le diedero
soprattutto (fra i fondatori) M. Scheler e altri esponenti dei primi circoli di Monaco e Goettingen. La tesi realistica relativa allo
status dei valori, come la tesi che indica nel sentire la dimensione d esperienza rilevante alla verifica dei giudizi di valore, sono
giustificate nella prima parte del libro da cui questo lavoro è tratto, e mi limiterò a richiamare le linee essenziali dell
argomentazione. Per il fenomenologo, nulla appare invano, benché non tutto quello che è reale appaia. Ora, una ricchissima
serie di qualità apparenti delle cose ci è data attraverso il sentire. Sento la sgradevolezza di una puntura sulla pelle, il malessere
di uno stato di malattia o di stanchezza, la piacevolezza di una composizione di colori. Ma sento anche la nobiltà di un gesto, la
volgarità di un atteggiamento, la malvagità di un azione, la bellezza di un capolavoro, la preziosità di una persona. Sempre
questo sentire si accompagna all esercizio di altre funzioni, sensoriali o no (fenomenologicamente, «si fonda» su altri atti:
percezioni sensoriali, percezione psicologica o empatia, comprensione linguistica,eccetera).ma l indubbia complessità di ogni
unità di vissuto, che è fatta appunto di più «atti» intrecciati e fusi insieme,
3 non deve esimere il fenomenologo dal dovere della distinzione. E il sentire è un genere proprio e ultimo di atti, e di atti che
mi fanno presente qualche aspetto della realtà in carne ed ossa, nell «originale». Di atti «originalmente offerenti», secondo la
nostra terminologia ufficiale. Come la percezione sensoriale, come la percezione psicologica o empatia, il sentire è una specie di
percezione: l aspetto di realtà su cui esso ha presa diretta sono le qualità di valore delle cose. Il sentire è essenzialmente
percezione di qualità di valore, positive o negative, delle cose. Questa possiamo chiamarla la prima tesi fenomenologica sulla
vita affettiva. Il sentire è il modo di presenza o datità delle più svariate qualità assiologiche, o di valore. Questa apertura alle
qualità assiologiche è l intenzionalità (cioè il tipo di relazione alla realtà) caratteristica di tutti i vissuti della sfera affettiva. Per il
fenomenologo, il sentire è dunque una modalità della nostra esperienza del reale, e per nulla affatto un regno dell arbitrarietà
soggettiva, e neppure un mero sistema di allarmi o incentivi funzionali alla sopravvivenza dell organismo. Infatti se è vero che
questo volto è bello, che questa azione è orribile, allora l evidenza con cui lo sentiamo è un evidenza in senso epistemologico,
cioè una prova di verità (fino a prova contraria) e un accesso alla realtà (fino a eventuale smentita). Apertura al reale, in
fenomenologia (e, crediamo, in verità) è sinonimo di fallibilità. Gli errori del sentire affettivo sono altrettanto e più frequenti che
quelli del sentire sensoriale anzi sarebbe più corretto in entrambi i casi parlare di possibili illusioni. Quindi, altrettanto
suscettibili di correzione e «prova contraria», anzi più ancora. Anche qui come nel dominio sensoriale, la riflessione può aiutare
a correggere una percezione erronea: ma è una nuova percezione che confermerà provvisoriamente la correzione. Solo che qui,
dove l apertura alla verità è apertura ai valori, l errore e l illusione, la percezione inadeguata, la miopia o l idiozia, l ottusità sono
alla base delle risposte assiologiche inadeguate e fra queste, delle risposte eticamente inadeguate. La prima tesi
fenomenologica comporta dunque una profonda attenzione al problema dell educazione del sentire, o dell educazione
sentimentale. Questa educazione del sentire all esattezza è il cuore stesso della formazione, o della cultura, dal punto di vista
fenomenologico. C è una grande fonte di equivoci, che è importante dissipare soprattutto in relazione all applicazione più
importante di questa teoria del sentire, che è la teoria della conoscenza morale. La fenomenologia non è un romanticismo. Il
sentire non si oppone affatto alla razionalità, per due ragioni. La prima è questa stessa tesi di apertura al vero assiologico. Un
qualunque vissuto basato sul sentire un emozione, ad esempio, o un sentimento, è una risposta adeguata o no, o in minor
misura, alla realtà cui risponde. E in questo senso, in quanto più o meno appropriata, più o meno razionale o giustificata. La
seconda è che sentimento e giudizio non si oppongono affatto come l irrazionale al razionale, dato che il sentire costituisce il
modo di evidenza o di «riempimento intuitivo» caratteristico di certi giudizi (i giudizi di valore), come la percezione sensoriale è il
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Agire per modificare la
nostra autostima Valori e regole personali
modo di evidenza di altri giudizi. L esercizio del sentire, a un minimo livello di complessità, sarà dunque impossibile dove non si
disponga di capacità cognitive (linguaggio, potere di discriminazione logica e concettuale) di livello corrispondente, e, almeno
per quanto riguarda il giudizio e il ragionamento assiologico, anche viceversa. La seconda tesi aggiunge alla prima, che
caratterizza essenzialmente il sentire, il ruolo di questo nella complessità della vita affettiva. Lungi dal ridursi all eccitabilità, l
esperienza affettiva si fonda sulla sensibilità, e l eccitabilità tende ad esserne condizionata (a differenza
4 di quanto sostengono la maggior parte delle teorie classiche dell affettività, dall antichità ai nostri giorni si pensi alla
centralità delle nozioni di appetitus, conatus, etc.; e anche a differenza di quanto sostiene la metateoria psicanalitica. La tesi di
fondazione del tendere nel sentire implica che quanto più il sentire è ottuso o insufficiente, tanto più spazio prende la
componente pulsionale, e più in generale tendenziale, e tanto più viene a contare nei comportamenti). E precisamente in
quanto è fondata sul sentire che la vita affettiva non è né opaca né irrazionale. Il sentire è il modo di presenza delle qualità di
valore delle cose, e delle eventuali esigenze che esse ci pongono (una cosa preziosa va protetta, una persona non va trattata
come una cosa,e così via) ; in funzione della giustezza del sentire, anche se non solo di questa, ci sarà una risposta affettiva più
o meno adeguata, o «razionale» : piangere o ridere quando bisogna, ammirare quando è il caso, andare in collera quando si
deve, disprezzare quando è giusto. E questa è una delle cose che affermiamo con la tesi che l affettività si fonda sulla sensibilità.
D altra parte, certamente, la vita affettiva non si riduce al sentire, questo modo originario e irriducibile ad altri del recepire. E
qui ci imbattiamo subito in un fenomeno importante. La vita affettiva non è quasi mai pura recettività. Come la vita personale in
generale, essa è essenzialmente fatta di risposte più o meno adeguate. Ora, appena messo in luce questo fatto, ne emerge un
secondo. E vero che l adeguatezza delle risposte emotive o affettive è funzione della correttezza del sentire, della sua
«giustezza» : ma è anche vero che è inoltre funzione di tutta la componente «tendenziale», pulsioni desideri aspirazioni, di una
persona. Ad esempio un emozione come la paura è una risposta, anzi in questo caso, appunto per la componente tendenziale,
che è sempre un vettore d azione, dovremmo dire una reazione, alla minaccia sentita, la quale mette in questione non solo la
mia vita, ma la mia tendenza a perseverare in essa. E in forza di questa tendenza che la paura è anche immediatamente scarto,
abbozzo di fuga, immediato attivarsi di riflessi di difesa, eccetera. Ora una reazione di paura può essere più o meno adeguata :
ma l adeguatezza della risposta che in ultima analisi si dà al reale il comportamento seguito è sempre una funzione della
maggiore o minor «giustezza» del sentire. Le tesi 3 5 riassumono la parte della teoria del sentire che riguarda un fatto
straordinariamente rilevante alla comprensione della nostra esperienza morale: quello che ordinariamente chiamiamo la
maturazione di una persona. E cioè il fatto che il sentire sia soggetto a «maturazione», e chela maturità di una persona sia in
ultima analisi la maturità del suo sentire. Render conto di questi dati comporta riconoscere che la sensibilità (affettiva) non è
una tantum data e attivata. Una sensibilità si attiva per strati di profondità, che corrispondono a livelli di maggiore o minore
personalità degli affetti corrispondenti, nel duplice senso di maggiore o minore specificità e individualità degli affetti
corrispondenti. Quella della profondità (o dell interiorità) relativa dei fenomeni affettivi non è semplicemente una metafora. In
effetti, può esservi associata una metrica. La metrica della profondità è pensabile (e nel testo a stampa appena abbozzata) in
base a quella dell importanza o peso motivazionale (e quindi potere di incidenza sulle decisioni, le scelte, i comportamenti) che
hanno le sfere di valore, e le connesse esigenze pratiche,corrispondenti ai diversi strati di sensibilità. Gli strati «sensoriale» e
«vitale» dell affettività non costituiscono ancora il suo strato propriamente personale, che si attiva solo con l instaurazione dei
sentimenti. In quanto associati a ordini di priorità assiologica i sentimenti sono i fondamentali fattori di strutturazione della
personalità; in quanto disposizioni che diventano matrici di risposte
5 (affettive, decisionali, comportamentali), essi sono fondamenti di identità personali e relativi stili di comportamento. La tesi
5 individua nell odio e nell amore, che nel corpo del libro sono oggetto di analisi fenomenologico descrittive assai dettagliate, le
risposte dinamiche per eccellenza, ovvero i principali (non esclusivi) fattori di estensione e riduzione della vita del sentire vale a
dire dello strato di profondità del sentire attivato in ogni persona, e della corrispondente maturità affettiva della persona
stessa. Infine la tesi 6 presenta la nozione di ordine del cuore, o ordine di priorità assiologica, con il suo aspetto concreto (o
vincolato alla storia degli incontri di un individuo) che ne fa la componente centrale dell identità personale di ciascuno, e il suo
aspetto strutturale, che ne fa un ethos condiviso o condivisibile. Rispetto alle sue fonti fenomenologiche classiche, questa teoria
innova su alcuni punti importanti per una teoria della conoscenza morale, in particolare la tesi di uno strato specificamente e
individualmente personale del sentire e la sua caratterizzazione, la distinzione dagli altri strati e le relazioni individuate fra i
sentimenti, le emozioni e le passioni. Questa parte della teoria, che occupa una sezione consistente del libro a stampa, pur
avendo un carattere preliminare rispetto alla teoria etica, è a questa rilevante sotto più di un aspetto. Conviene dunque
riportare almeno concisamente anche le tesi principali della teoria del sentire che riguardano lo strato propriamente personale,
rilevante alla vita morale, dell affettività. I.3. Sentimenti: sinossi 1. Un sentimento in senso proprio è una disposizione del sentire
che comporta un consentire più o meno profondo all essere di ciò che la ispira, o un più o meno profondo dissentire da questo,
e un atteggiamento caratteristico nei confronti di questo essere, capace di motivare altri sentimenti, emozioni, passioni, scelte,
decisioni, azioni e comportamenti. I sentimenti sono quindi sempre matrici di risposte, affettive e di comportamento. 2. L
amore è (la sola) donazione originaria di un individualità come tale. Esso costituisce la sola evidenza intuitiva piena (ma
inadeguata) dell unicità di una persona quale fondamento del suo valore. Ne consegue che l amore è un sentimento fondato
ma non motivato. Per queste caratteristiche, non può essere«dovuto» universalmente. Dal punto di vista dinamico, coincide con
lo spontaneo attivarsi di uno strato di sensibilità a valori positivi che era rimasto «dormiente» o inattivato. Come tale, è
condizione della costituzione ed estensione, formazione e riforma dello strato propriamente personale dell affettività, portatore
di apertura assiologica a ogni aspetto di valore delle persone come tali, e condizione della possibilità che ogni altro sentimento
si instauri. In quanto atteggiamento, l amore è promozione dell identità dell amato nelle sue potenzialità proprie, e fonda la
tendenza corrispondente a promuovere la sua realizzazione. 3. L odio in quanto sentimento può caratterizzarsi solo
negativamente, come mancanza di accesso all individualità altrui come tale, ed è quindi il sentimento per eccellenza
intenzionalmente cieco relativamente all identità personale dell odiato. In quanto relazione personale impermeabile alla
personalità è contraddistinto dall intenzionalità generalizzante (piuttosto che individuante) o eventualmente fantasmatica. In
questo senso è un sentimento per eccellenza infondato in re. E motivato (se lo è) esclusivamente su base del risentimento, vale
a dire del sentimento di una ferita o comunque di un attentato portato all identità propria. E di conseguenza un sentimento per
essenza reattivo, e come tale incapace di accedere a qualunque approfondimento di conoscenza dell altro come tale, e
solitamente inerziale o
6 immodificabile altro che mediante «riparazione» della presunta offesa originaria. Dinamicamente, l odio è il ritrarsi del
sentire verso il livello zero dell affettività personale, livello in cui coincide con l indifferenza. In questo senso, l odio è un
sentimento per natura suicida. In quanto atteggiamento, è tendenza alla distruzione del suo oggetto. 4. Il rispetto è il
sentimento della trascendenza individuale di ciascuno, in quanto per essenza portatrice di dignità o valore, e per estensione
dell unicità in quanto fonte di valore. Come l amore, è non motivato da particolari aspetti di valore, e fondato in re; a differenza
dell amore non è esperienza originale di questo individuo come tale. Dunque è universalmente e non individualmente fondato.
Per queste ragioni, è universalmente «dovuto», anzi è propriamente il sentimento del dovuto a ogni persona come tale. Il
rispetto è quindi il sentimento fondatore della conoscenza morale, la condizione dell instaurarsi delle virtù morali, e la soglia di
ogni ethos moralmente compatibile. In altri termini, è una matrice di risposte moralmente adeguate. 5. I sentimenti relazionali
positivi o negativi sono disposizioni a sentire parti (aspetti, momenti) della realtà degli altri come dotati di valore positivo o
negativo. Essi sono motivati; possono quindi essere appropriati o no (il sentire dei sentimenti è fallibile); di conseguenza non
possono essere universalmente «dovuti». 6. I sentimenti direttamente relazionali, positivi e negativi, non esauriscono la classe
dei sentimenti. Ogni sentimento, direttamente relazionale o no (ad esempio pudore, sentimento dell onore, di inadeguatezza o
di colpa, amore di verità, sentimenti di appartenenza etc.), in quanto associato a un ordine di priorità assiologica, è una
prospettiva su possibili modelli di sé, o un fondamento di affinità elettiva. I.4. Commento Lo strato specificamente personale
dell affettività, al quale si associa uno stabile «ordine del cuore», è uno strato più profondo di quello che vive nel continuo
variare delle sensazioni fisiche e degli stati d animo.e uno strato di sé che si risveglia al contatto di altre persone. I modi di
questo risveglio di sé, che se non è ostacolato si compie nell instaurazione di nuove disposizioni e matrici di risposte affettive e
attive, sono i sentimenti in senso proprio, e in particolare quelli positivi. I sentimenti costituiscono lo strato del sentire
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implicano, disposizioni a sentire gli altri sotto l aspetto dei valori positivi e negativi che la loro esistenza realizza, o delle esigenze
che essa pone. Lo strato affettivo dei sentimenti è il luogo in cui, incontrando gli altri, incontriamo anche noi stessi. La tesi 1,
con la definizione della nozione di sentimento, riassume la principale differenza fra i vissuti dello strato «personale» dell
affettività e quelli degli strati vitale e sensoriale. Non è nel semplice sentire i valori negativi e positivi delle cose, ma nel
consentire e dissentire nei confronti di (dati ordini di) questi valori, che ciascuno incontra se stesso. Consentire e dissentire
sono prese di posizione del secondo livello, spontanee e non volontarie (non sono libero di consentire o dissentire, non più di
quanto lo sia di sentire piacevole quanto sento spiacevole).ma attenzione: consensi e dissensi non possono per loro natura che
portare su ordini di priorità dei valori o dei beni. Ciò che veramente mi sta a cuore, è necessariamente ciò che mi sta più a cuore
di altro. Tutto il sentire è in qualche misura penare o godere, abbiamo visto : ha cioè valenza più o meno positiva, precisamente
in quanto percezione di valori positivi e negativi. La valenza positiva di una percezione di valore corrisponde al richiamo che su
di noi esercita una cosa, in certi casi alla sua attrattiva, o viceversa al suo carattere più o meno repellente. Ma dove questo
7 richiamo o questa repulsione sono immediatamente seguiti dal passaggio all azione, là non c è propriamente coscienza o
esperienza del valore come tale : cioè come maggiore o minore importanza di quel tipo di bene, maggiore o minor gravità di
quel tipo di male, e conseguente maggiore o minore urgenza di quel tipo di esigenza posta dal reale,nell economia della nostra
vita, o meglio nel nostro proprio ordinamento concreto di priorità assiologica nel nostro ordine del cuore. Ordinamenti concreti
di priorità assiologica sono ordini di priorità di beni in circostanze date, per una data persona. «Sentimento», in italiano, ha,
sembra, un campo di applicazione più ristretto che i suoi equivalenti standard in altre lingue. O perlomeno ha certamente
accezioni molto late, ad esempio in certi contesti è sinonimo di tutta la facoltà d intendere, come«uscir di sentimento» [1],
oppure si riferisce a tutta la sfera affettiva («Si fa guidare più dal sentimento che dalla ragione»); tuttavia non appena compare
in un contesto il cui orizzonte semantico è quello di altri fenomeni affettivi, tende a contrastare vivamente piuttosto che ad
essere intercambiabile con«sensazione», «impressione», come pure succede in altre lingue: j ai le sentiment qu il ne viendra
pas, a feeling of pain, Schmerzgefühl. D altra parte alcuni di noi sentono qualcosa di stonato in un espressione come «un
sentimento di collera» : la collera non è propriamente un sentimento, anche se un sentimento può essere iroso, dotato di una
particolare sfumatura di aggressività: c è un odio glaciale, ad esempio, e un odio furioso. Non credo che si senta la stessa
stonatura nelle espressioni a feeling of anger, un sentiment de colère, ein Gefühl der Zorn.Se la collera è un caso paradigmatico
di emozione, la nostra lingua ha una tendenza a mettere in contrasto, piuttosto che ad assimilare, il lessico dei sentimenti e
quello delle emozioni. Felice finezza. Un sentimento è una disposizione reale e non semplicemente virtuale del sentire. Reale,
perché è una disposizione di cui una persona è normalmente capace, ma che non c è prima di essere instaurata. Da quando c è,
però, è reale anche nel senso di efficace: motiva più o meno durevolmente emozioni, scelte, decisioni e comportamenti. Non è
una semplice risposta, ma una risposta strutturante, o matrice di risposte. Ad esempio il sentimento del pudore comporta un
estensione della profondità del sentire attivato, estensione che il bambino non sperimenta fino a una certa età, e che instaura
la disposizione a sentire una nuova sfera di valori preziosi inerenti all intimità sessuale e sentimentale, minacciata e da
proteggersi. Un esempio del ruolo strutturante dei sentimenti. E chiaro che le risposte emotive antecedenti e quelle
conseguenti all instaurarsi di un sentimento come il pudore saranno diverse, e così i comportamenti relativi (e questo del tutto
a prescindere dalla diversità delle forme esterne in cui il sentimento del pudore si incarna in diverse epoche e diverse culture).
D altra parte è solo una volta che un sentimento del pudore si sia in lei instaurato, che una persona potrà trovarsi in una
situazione in cui, poniamo, la libera manifestazione di un bisogno vitale sia inibita dall esigenza di discrezione. Normalmente,
soprattutto in casi così elementari, non stiamo troppo a pensarci : ma si tratta di una situazione in cui diversi valori vengono a
confronto, e in cui si consente a un ordine di priorità, o di superiorità, dell uno sull altro. Ad esempio del valore sotteso all
esigenza di discrezione (e cortesia) su quello sotteso all esigenza di pronta soddisfazione vitale. In una situazione minimamente
più complessa, uno potrebbe verificare che il tipo di valori cui il pudore l ha reso sensibile gli sta meno a cuore che, poniamo,
quelli della trasparenza, schiettezza, chiarezza nella comunicazione con un amico. In un caso come questo, si troverà a
consentire all ordine di priorità che subordina la discrezione, poniamo, alla trasparenza. Le tesi 2 6 hanno rilevanza per una
teoria della conoscenza morale in quanto, pur riconoscendo ad amore e odio un ruolo cruciale nella formazione e maturazione
della realtà personale, che è del resto connesso alla loro apertura, rispettivamente chiusura,
8 sull individualità personale, non riconoscono all amore, ma al rispetto, il carattere di fondamento di questa etica del sentire.
Una fondazione dell etica sull amore, che risponderebbe secondo alcuni alle convinzioni cattoliche in materia di etica, si trova a
volte attribuita a Scheler. Se questa attribuzione è giustificata, la nostra teoria si distacca radicalmente da questo modello su
questo punto. L oggetto formale dell amore (personale) è l identità altrui : ed è per questa ragione che l amore è«senza perché»,
perfino quando non è elettivo ma naturale (e infatti anche fra genitori e figli, fratelli eccetera sussistono predilezioni e affinità
elettive, ci sono i Giacobbe e gli Esaù). Vale a dire, non è affatto motivato da questa o quella qualità di valore, che può divenire
oggetto di ammirazione, stima, simpatia, né da questo o quel bene ricevuto, che può diventare motivo di gratitudine, benché
questa o quella qualità possano (ma non necessariamente debbano) fare da richiamo. Il consenso va decisamente non a questo
o a quell aspetto di superiorità di valore della persona, ma alla persona stessa in carne ed ossa assolutamente com è, nella sua
unicità. C è in effetti una percezione che solo l amore ha : la preziosità o il valore di una persona non è affatto il possesso di
virtù speciali, ma in qualche modo è questa stessa unicità, e insostituibilità. Questo è un altro modo di dire che non si ama
qualcuno perché è bravo o buono e neppure necessariamente perché è bello, e neppure perché è unico, ma perché è lui.
Amandolo, la sua unicità risalta come una sola cosa col suo essere e col suo valore. E questo, da un punto di vista ontologico, è
indubbiamente abbastanza misterioso. L unicità, stando al senso comune, non è affatto di per sé garanzia di valore! Ci potrebbe
essere una persona che è insieme unica e pessima. Sorvoliamo necessariamente, in questa sintesi, gli argomenti che il libro
porta a favore della realtà di questo nesso. Segnaliamo però la plausibilità dell implicazione di questa tesi, che valga cioè la
proprietà inversa per il valore negativo. Che cioè il disvalore di un essere umano sia essenzialmente correlato a una dimissione
dalla sua unicità di persona a un avvicinarsi dell individuo al limite della perfetta replicabilità, dell anonimato spirituale, del «non
avere volto». E l ipotesi che abbiamo chiamato dell impersonalità del male. Coincide all incirca con quella che Hannah Arendt
chiamava la sua banalità, ma che altrettanto bene si potrebbe chiamare la sua incomprensibilità o il suo enigma. In effetti la tesi
di impersonalità dipende dall identificazione della dimensione propriamente personale di ciascuno con la dimensione del
sentire. La fenomenologia del male (morale) assoluto che il libro presenta si riconduce interamente alla riduzione del sentire
sotto la soglia propriamente personale, proponendo un analisi delle «passioni fredde» che mostra come la componente
tendenziale e pulsionale possa dissociarsi dal sentimento corrispondente quando l estensione del sentire si riduce
(fenomenologia del vuoto interiore). Vi sono certamente «ordini del cuore» moralmente incompatibili o perversi, dunque
persone potenzialmente perverse: ma l elemento illuminante, mi pare, di questa fenomenologia è che per sua natura un ordine
di priorità assiologica è destinato a entrare in un confronto ed eventualmente un conflitto con altri ordini, anche all interno di
una stessa persona. Di conseguenza finché c è effettivo conflitto e potenziale dinamica (con esiti possibili aperti: anche tragici) c
è «vita personale», e con essa eventuale male morale, ma relativo, non assoluto. La riduzione a zero del sentire personale e con
essa la possibilità del male assoluto è in effetti una delle vie d uscita (personalmente suicide) dal conflitto. La questione della
fondazione della preziosità delle persone, per la quale la nostra teoria propone la loro caratteristica unicità,è comunque
delicata per ogni etica che ammetta come principio di base la dignità inviolabile della persona: perché un tale principio svincola
il valore di una persona come taleda ogni merito o qualità positiva, e lo lega alla nuda identità
9 di persona. La questione diventa ancora più delicata per chi crede, come noi, irrinunciabile questo principio, ma da un lato
intende prescindere da ogni sua giustificazione teologica, e dall altro non intende affatto porre l amore, che effettivamente è
pieno sentire in casi particolari questa unicità come valore, a fondamento della conoscenza morale. Precisamente perché l
amore, a differenza del rispetto, non si può esigere da nessuno, e non si può esigere per tutti. Abbiamo in questo modo almeno
indicato le difficoltà che questa teoria prova ad affrontare. Se le tesi 2 e 3 sottolineano l apertura, rispettivamente chiusura, di
odio e amore alla percezione dell individualità data, e quindi alla preziosità della data persona come tale, indipendentemente
dagli aspetti di valore positivo o negativo che motivano gli altri sentimenti, le tesi 5 e 6 mostrano l apertura degli altri sentimenti
ad aspetti parziali dell individualità data specifici aspetti assiologici che li motivano. In quanto motivati, tutti i sentimenti ad
eccezione dei tre sopra menzionati sono appropriati o no. Una buona parte dell etica, vedremo, chiarisce le condizioni di buona
formazione e buona fondazione dei sentimenti di ognuno a riguardo degli altri e di se stesso. Le proposizione 4 caratterizza il
Docente:
Daniela
Averna Classe V sez. Q
Modulo 1. Kant. Unità
1. La vita e il periodo
Precritico. Unità
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(/16145930-I-i-s-sfrancesco-ferrara-liceo-dellescienze-umane-opeconomico-sociale.html)
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loro esercizio (capitolo
ottavo) (/18394617-LeDimensione formativa
della didattica: A quali
condizioni
l
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le discipline per potenziare la
capacità di Interagire col mondo.
Competenza:
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IL COACHING.
MOTIVAZIONE E
POTENZIALITA.
IL
COACHING.
MOTIVAZIONE
E
POTENZIALITA. INDICE
a cura di: Domenico
Nigro
Direttore
Didattico e Trainer della Scuola IN
Counseling Consulente aziendale Life e Business Coach Cap.1:
Coaching & Counseling.
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proposizionale (/88656Dall-italiano-alla-logicaRappresentare
l
italiano in LP Dall
italiano alla logica
proposizionale Sandro
Zucchi 2009-10 In
questa lezione, vediamo come fare
uso
del
linguaggio
LP
per
rappresentare frasi dell italiano.
Questo ci
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AUTO MUTUO AIUTO
cos è? (/6923235-Automutuo-aiuto-cos-e.html)
AUTO MUTUO AIUTO
cos è? L Auto Mutuo
Aiuto è un processo,
un modo di trattare i
problemi concreti che
ciascuno si trova a fronteggiare
nella
propria
vita:
malattie,
separazioni,
lutti,
disturbi
alimentari,
Dettagli
(/6923235-Automutuo-aiuto-cos-e.html)
rispetto come il sentimento moralmente fondamentale, e la commenteremo quindi nel quadro della prossima sezione.
Riassumendo: in questa sezione abbiamo posto le basi di un etica vocazionale, identificando nello strato personale dell
affettività il profilo individuale e l ethos delle persone. I sentimenti sono prese di posizione di secondo grado : sono un
consentire o un dissentire, in diversa misura e con diversa intensità, nei confronti del sentire di primo grado. Attraverso questi
consensi e dissensi si manifesta l intero sistema di priorità di valore di un individuo, in una certa fase della sua vita. Per questo
tutte le risposte affettive di secondo grado sono anche modi dell esperienza di sé, e in particolare, a livello più o meno
profondo, della propria identità morale. Sono scoperte di ciò che ci sta a cuore poco, molto, moltissimo. E in virtù di questo
strato dell affettività, corrispondente a un minimo di maturità, che la vita emotiva acquista un caratteristico profilo individuale e
una rilevanza morale, anche nella propria involontaria spontaneità. Da pura e semplice manifestazione del sentire (e
subordinatamente del tendere) essa diventa una sorta di esercizio modulato del sentire. Come dappertutto nella vita personale,
anche i fenomeni basati sul sentire, che pure è per eccellenza involontario, non si limitano ad accadere. Noi esercitiamo anche
le funzioni del sentire affettivo, come quelle del sentire sensoriale. Vedere o no non dipende da noi, ma distogliere lo sguardo,
entro certi limiti, sì. Così il sentire in qualche misura è sempre un soffrire o un gioire, e questo non dipende da noi è la polarità
caratteristica del sentire proprio in quanto modo di presenza di qualità di valore negative o positive. Diciamo che è il lato
essenzialmente ricettivo del sentire, e in particolare il suo carattere passivo o «patico». Né, come abbiamo visto, dipendono
dalla nostra volontà il consentire e il dissentire. E tuttavia, da quali qualità fra le moltissime di cose e situazioni siamo colpiti e,
essendolo, continuiamo a lasciarci toccare ; a quale profondità ne siamo toccati, quale presa lasciamo che abbiano su di noi : in
tutto questo c è un vivo insieme di «sì» e «no» in cui non solo si scopre a noi stessi, attivandosi, e attraverso la vita
modificandosi, l ordine delle nostre priorità di valore, ma anche si delineano le strategie personali dell esperienza possibile in
un certo senso si collabora alla definizione del proprio destino. Quanto spazio, ad esempio, lasceremo nella nostra vita alla
cognizione del dolore. Quanto a quella della bellezza, a quella del potere. Parte seconda Il problema fondamentale dell etica
10 II.1. Etica vocazionale e dovere L idea di una pluralità di ordini possibili l idea di vocazioni assiologiche, o di differenti ethoi,
corrispondenti tanto a tipi di personalità morale quanto, eventualmente, a modi di sentire caratteristici di determinate civiltà
sembra portare con sé un forte elemento di relativismo. E questa osservazione, se fosse fondata, sarebbe di per sé un
obiezione nei confronti di un etica che ammettesse questo pluralismo. Come risolvere il problema fondamentale : a quali
condizioni ordini o «ethoi» differenti risultano compatibili con una base di ciò che è universalmente o moralmente obbligante?
Qualche osservazione preliminare. In primo luogo, non è la pluralità delle vocazioni assiologiche a comportare relativismo.
Perché si dia relativismo, occorre che si diano ordinamenti diversi e conflittuali, ma non ci sia una verità, e tanto meno evidenza
di essa, accessibile a entrambe le parti, sufficiente a decidere chi ha ragione e chi ha torto. Ma è perfettamente possibile che un
ordine assiologico «in sé» si dia, e sia semplicemente un ordine parziale, in cui valori di sfere diverse, ad esempio i valori della
conoscenza pura e i valori estetici non possono essere ordinati secondo un ordine di priorità. In questo caso Tizio,
vocazionalmente artista, e Caio, vocazionalmente scienziato, hanno ordini di priorità assiologica diversi, ma non conflittuali per
la semplice ragione che, nessuna delle due sfere di valore essendo superiore all altra, tutti gli ordinamenti personali sono
egualmente validi. Ma neppure nel caso si desse un ordine oggettivo di priorità assiologica, che l ordine di priorità di Caio
riflettesse e quello di Tizio non riflettesse, questo sarebbe sufficiente a che i due ordini entrassero in conflitto. Potrebbe darsi
infatti che i valori della conoscenza siano obiettivamente superiori a quelli della buona cucina, ma una priorità assiologica
obiettiva non è ancora di per sé una base che possa fondare una norma universalmente obbligante, ad esempio la norna di non
mettersi a cucinare ogni volta che si potrebbe mettersi a fare della ricerca scientifica. Questa norma suonerebbe assurda per la
precisa ragione che non tiene conto della definitezza assiologica dei profili individuali, ossia tanto dei loro limiti quanto delle
loro potenzialità di realizzazione assiologica, vale a dire della questione di quale e quanto bene ciascuno può realizzare
corrispondendo, nella misura del possibile, a se stesso. Chi continuerà a cucinare, se la sua vocazione anche solo domestica di
cuoco corrisponde effettivamente a quella assiologica, ovvero se riuscirà a realizzare le sfumature di squisitezza che è meglio di
altri in grado cogliere, realizzerà più bene che se avesse tentato di mettersi invece a fare lo scienziato, senza averne la
vocazione o almeno il talento. In breve, non c è accusa possibile di relativismo dove gli ordini di priorità personali non
supportino né contraddicano norme universalmente obbliganti. Viceversa, non riconoscere il risvolto propriamente etico delle
diverse vocazioni assiologiche, per cui è in assoluto un bene che ciascuno realizzi il massimo di valore conforme al proprio
ordine di priorità, purché compatibile con il dovere di tutti, significa perdere di vista precisamente il nesso fra ontologia ed etica,
ovvero il valore che è dovunque legato all'unicità degli individui in senso essenziale. Consideriamo invece il caso pertinente all
obiezione di relativismo. E quello in cui i segmenti in questione di due ordini di priorità diversi siano del livello adeguato a
fondare norme universali, e dunque si trovino in conflitto due pretese norme universalmente obbliganti. Ad esempio il caso di
Tizio che ritiene a certe condizioni lecita l eutanasia e di Caio che invece la ritiene in qualunque circostanza illecita. Qui si
darebbe relativismo morale se si sostenesse che nessuna delle due norme è meglio fondata dell altra, o fondata sull ordine
giusto. Ecco perché è assolutamente indispensabile che una teoria della conoscenza morale indichi dove cercare l evidenza per
dirimere casi come questi anche se non necessariamente
11 voglia dirimerli lei stessa: non è questo, in definitiva, il suo compito. Quale è esattamente il suo compito? Non mi pare ci
siano dubbi sulla verità dell enunciato generale che un ordine di priorità assiologico dato, un ethos, è moralmente accettabile se
e solo se compatibile con una base non negoziabile di norme universalmente obbliganti, e dunque con le verità d ordine
assiologico che fondano queste norme. Allora il compito di un etica, o teoria della conoscenza morale, è quello di indicare come
si possa riconoscere se lo è, ovvero quali sono le fonti dell evidenza (della giustificazione) morale di un ethos.
12 II.2. Una teoria della conoscenza morale Ora, proprio questa è la questione ancora non veramente e radicalmente
affrontata che dovrebbe stare alla base di un etica : quali sono questi occhi per vedere? Di che tipo è l evidenza che serve alla
fondazione dei giudizi morali? Questa domanda è alla base di un etica ispirata al principio metaetico che verità in materia
assiologica ci sono, e che sono parzialmente e progressivamente accessibili alla nostra conoscenza : un etica, di conseguenza,
intesa come esibizione dei fondamenti della conoscenza morale. Un etica dunque che rigetta senz altro il postulato kantiano
per cui il dovere appartiene a una sfera del vivere personale totalmente disgiunta da quella del sapere, o della conoscenza. Che,
da un lato, ritiene le norme obbliganti precisamente in virtù dei valori che le fondano, e corrispondenti alle esigenze che la
realtà precisamente in quanto carica di qualità di valore pone : valori ed esigenze che sono parzialmente, cioè inadeguatamente
ma progressivamente, conoscibili. Un etica che si confessa quindi, lo abbiamo visto, anche in questo campo persuasa del darsi
di una realtà e rispettosa delle sue esigenze. Generalizzata alla verità assiologica, questa sarebbe la sua prima tesi. 1. Natura
della verità assiologica. Verità e falsità in materia assiologica esistono, e sono parzialmente, progressivamente e
inadeguatamente accessibili alla conoscenza. La seconda tesi di questa etica porta sulla natura della verità morale. La tesi che il
sentire è percezione di valori è certo la prima tesi fenomenologica di una teoria degli affetti come tale l abbiamo presentata ma
è ancora totalmente inadeguata a una teoria della conoscenza morale. Abbiamo dovuto percorrere e analizzare tutti gli strati
della sensibilità affettiva, prima di identificare correttamente lo strato del sentire cui si associano ordini di priorità assiologica. In
effetti non si accede a verità assiologiche moralmente rilevanti dove non si dà una relazione comparativa, o d ordine, fra beni di
importanza assiologica maggiore o minore. La nozione di ordine del cuore, vale a dire di ordine personale concreto di priorità
assiologica attivato in ogni risposta più o meno adeguata alle esigenze del reale, sembrava però comportare una
relativizzazione agli individui dei fondamenti della conoscenza morale, e dunque prestare fortemente il fianco al pericolo del
relativismo. A questa obiezione dobbiamo rispondere distinguendo fra gli ordini compatibili e gli ordini incompatibili con la
«base» delle verità morali in senso proprio, vale a dire con le verità assiologiche di livello atto a fondare norme universalmente
obbliganti. Ecco dunque in sintesi: 2. Natura della verità morale. Verità assiologiche moralmente rilevanti sono verità relative a
relazioni d ordine parziale fra beni (cioè cose reali dotate di qualità di valore positivo) della forma «x ha maggior valore di y»,
che possono essere esplicitamente formulate o solo implicitamente intese. Questi giudizi impliciti o espliciti affermano
segmenti di ordini possibili di priorità assiologica. Le verità morali in senso proprio sono verità assiologiche di livello atto a
fondare norme universalmente obbliganti. In effetti, tutti gli ordini compatibili con la base, o moralmente adeguati, risultano
compatibili fra loro dal punto di vista morale, e lungi dal comportare relativismo corrispondono invece al valore che la nostra
teoria riconosce all individualità essenziale, compreso il valore etico della più grande possibile varietà di profili assiologico
vocazionali, corrispondenti ai diversi ethoi: riflesso, nello specchio degli individui, della straordinaria
PROGETTARE LA
MEDITAZIONE NELLE
SCUOLE, NELLE
PROGETTARE
LA
MEDITAZIONE NELLE
SCUOLE,
NELLE
COMUNITÁ
E
NEI
CENTRI
DI
AGGREGAZIONE, PER BAMBINI E
ADOLESCENTI, INSEGNANTI ED
EDUCATORI Cos è la meditazione e
a cosa serve nel processo educativo
La meditazione
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Discorso di apertura
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3 Incontro delle IUS
Discorso di apertura
Roma, 13 luglio 2001
Luc Van Looy, sdb
Iniziamo un incontro
che si trova tra memoria e futuro,
in un punto importante della storia
umana e della congregazione
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(/15677014Discorso-di-apertura.html)
LA CHIAVE D INGRESSO
(/9020547-La-chiave-dingresso.html)
LA
CHIAVE
D
INGRESSO
Una
personalità così ricca e
così
umanamente
complessa
quale
quella che emerge dai manoscritti
di Sandra Sabattini non poteva non
essere analizzata da un punto di
vista psico-grafologico.
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Teorie Etiche - Kant
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Teorie Etiche - Kant
Gianluigi
Bellin
January
27,
2014
Tratto dalla Stanford
Encyclopedia
of
Philosophy online alle voce Kant s
Moral Philosophy. La filosofia
morale
di
Immanuel
Kant
Immanuel Kant, visse
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UN CURRICOLO
CENTRATO SUL
SIGNIFICATO di Lucio
UN
CURRICOLO
CENTRATO
SUL
SIGNIFICATO di Lucio
Guasti * PREMESSA La
13 ricchezza e varietà delle qualità di valore che hanno le cose[1]. A queste restrizioni sulla natura della verità morale
corrispondono naturalmente delle restrizioni sulla natura e sull accessibilità dell evidenza morale. E del resto connaturato a una
teoria del sentire come quella qui proposta, con la centralità che attribuisce al fenomeno della maturazione, e l importanza che
annette all educazione del sentire, riconoscere che le verità assiologiche moralmente rilevanti e le verità morali in senso proprio
non sono evidenti a chiunque allo stesso modo e allo stesso livello, e che a qualcuno non lo sono affatto: dal momento che le
sensibilità personali sono sviluppate in diversa misura e assiologicamente strutturate in diversi modi. In ogni caso l accesso all
evidenza morale presuppone la capacità di confrontare punti di vista differenti, o di comprendere ordinamenti assiologici
differenti, per valutarne la compatibilità con la base. Sono le restrizioni che le seguenti due tesi riassumono. 3. Natura dell
evidenza morale. L evidenza morale è data nella modalità di un sentire capace di verificare (parzialmente) ordini possibili di
priorità assiologica. La modalità del sentire capace di accedere a relazioni d ordine comparativo è costituita dai sentimenti. L
accessibilità intersoggettiva dei sentimenti, sulla base della comunicazione, suppone la capacità di comprensione affettiva
(modalità dell empatia personale) caratteristica della persona matura. 4. Livello di maturazione affettiva pertinente. Non si dà
accesso all evidenza morale dove non si dà un estensione del sentire di livello personale (strato dei sentimenti, o dell
intenzionalità inter personale) e una sua strutturazione in un ordine personale vigente di priorità assiologica. L ultima
restrizione vincola l accessibilità dell evidenza morale al possesso di un ethos moralmente compatibile: 5. Ethos. Non ogni
strato del sentire è quindi pertinente all evidenza morale. Lo strato personale del sentire, o strato dei sentimenti, è il luogo di
attivazione dell evidenza morale solo in quanto è costituito in un ordine personale vigente di priorità assiologica o ethos (ordine
del cuore) ; ma non ogni ethos è una fonte di evidenza morale. Un ethos è moralmente compatibile, abbiamo detto, se è
compatibile con le verità morali in senso proprio, ossia capaci di fondare norme universalmente obbliganti. Il problema è come
siano date queste verità e queste norme, vale a dire come sia dato il dovere morale. E chiaro che le verità assiologiche del livello
fondamentale, capaci di fondare norme universali, non si sottraggono al principio cognitivistico di una (meta)etica come quella
qui proposta, e neppure al modo d accesso cognitivo rilevante per tutta la simensione assiologica, cioè il sentire. Occorre quindi
semplicemente caratterizzare il sentimento del dovere, fornirgli un contenuto: «materiale» e non formale (a differenza che in
Kant), perché deve accedere al valore che fonda una norma; ma capace di fondare norme universalmente obbliganti a
differenza di ogni altro sentimento. 6. Ethoi moralmente compatibili. Un ethos è una possibile fonte di evidenza o conoscenza
morale se e solo se è compatibile con un sentimento capace di fondare norme universalmente obbliganti. Chiamiamo questi
ethoi «moralmente compatibili», o non
breve riflessione che segue si
colloca nell ambito degli attuali
orientamenti
di
riforma,
di
conseguenza
considera
suo
principale punto
14 perversi. In altre parole occore trovare, a parte subjecti, la condizione alla quale una sensibilità personale diventa una
sensibilità moralmente compatibile, ovvero una coscienza morale: capace cioè di giudicare (conoscenza) e agire (virtù) in base a
motivazioni morali. II.3. Il rispetto come soglia della coscienza morale Questa condizione è il rispetto, nel suo senso forte di
sentimento della trascendenza individuale in quanto portatrice di valore e quindi in particolare della dignità di qualunque
persona come tale. Così definito (vedi sopra, tesi 4 della teoria dei sentimenti) il rispetto è il sentimento fondatore della
conoscenza morale e la condizione dell instaurarsi delle virtù morali, e dunque propriamente la soglia della coscienza morale, o
la condizione di compatibilità morale di un ordine del cuore. Il rispetto, come scrisse Immanuel Kant, è il sentimento morale per
eccellenza. E la soglia della conoscenza morale, e perciò è in qualche modo un sentimento di base, eppure è al contempo un
sentimento estremamente evoluto. E il primo che ci sforziamo di inculcare ai bambini e l ultimo che ci resta sempre ancora da
attivare, quello che non finiamo per tutta una vita di estendere e di affinare. E, si dice, un sentimento freddo, quanto l amore è
caldo. Eppure, se si ama una persona perché è quella, si rispetta una persona perché è una persona: di questi due sentimenti, l
amore punta all individuo, il rispetto all universale. Ma come l universale è l ombra dell individuale, così il rispetto è l ombra dell
amore, la sua fresca possibilità. L aggettivo «freddo» dice assai male la congenita equanimità del rispetto, immune da parzialità
e passioni. Tenuto conto, invece, della sua primaverile natura di aurora della giustizia e di principio dell etica, potremmo dirlo
un sentimento «fresco». Fresco come uno zefiro d aurora, come un inizio. «Rispetto» è una parola che ha una gamma di sensi,
dal più profondo e più solenne al più comune e primario. E questo è il dovere della distanza del non mettere le mani addosso.
Ecco cosa scrive sul tema Romano Guardini nel suo bellissimo libro sulle Virtù : E forse lecito dire che ogni vera cultura comincia
con il fatto che l uomo si ritrae. Non si spinge avanti, non afferra e rapisce per sé, ma crea quella distanza dove, come in uno
spazio libero, può apparire chiaramente la persona con la sua dignità, l opera con la sua bellezza, la natura con la sua potenza
di simbolismo.[2] Nel suo senso più profondo il rispetto confina con la reverenza o la venerazione. Chi ha scritto le più belle
pagine sul rispetto, in questo senso forte è Max Scheler. C è come un dio nascosto in ogni cosa, che il rispetto percepisce e
onora : Il rispetto non è infatti un aggiunta sentimentale alle cose bell e pronte, percepite, tanto meno una mera distanza,
eretta dal sentimento, fra noi e le cose (...) esso è al contrario l atteggiamento in cui si percepisce qualcosa di più, che l
irrispettoso non vede e per il quale egli è cieco : il mistero delle cose e la profondità del valore della loro esistenza.[3] Rispetto è
sensibilità, scrive ancora Scheler, per «i teneri fili che prolungano ogni cosa
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AFFETTIVITÀ E ALLA
SESSUALITÀ Un
Centro Studi Hänsel e
Gretel onlus con il
contributo della L
EDUCAZIONE
ALL
AFFETTIVITÀ E ALLA
SESSUALITÀ Un progetto formativo
per alunni, docenti, genitori delle
classi quarte, quinte della scuola
primaria
Favorire l autostima nel
bambino. Mario Di
Pietro www.educazioneFavorire l autostima
nel bambino Mario Di
Pietro
www.educazioneemotiva.it
[email protected] 1 Un
senso di impotenza si sviluppa in
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psicologiche,
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Dott.ssa
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Facchinelli,
Pedagogista clinica Tel
348-8742827
panaghia@email
PERCORSO DI EDUCAZIONE ALL
AFFETTIVITA E ALLA SESSUALITA
Questo progetto di educazione all
affettività e sessualità è rivolto
Dettagli
(/10885644-Leprincipali-differenzepsicologichecomportamentali-e-di-ruolotra-maschi-e-femmine.html)
Uno schema di
intervento educativo
per la formazione dei
Tredimensioni 2(2005)
1, 93-99 Uno schema
di
intervento
educativo
per
la
formazione
dei
seminaristi Massimo Nardello * B
en consapevole dei limiti e degli
inevitabili riduzionismi inerenti ad
ogni scheda
Dettagli
(/15563538-Unoschema-di-interventoeducativo-per-la-formazionedei-seminaristi.html)
PROGETTO
[email protected]
(/9275704-ProgettoPROGETTO
[email protected]
Premessa:
Secondo
una ricerca condotta
da Skuola.net, in Italia
un giovane su tre (nella fascia di età
che va dagli undici ai venti anni)
sarebbe sempre connesso ai social
network.
Dettagli
(/9275704Progetto-chiocciol-it.html)
Lo sviluppo sociorelazionale (/13761367Lo-sviluppo-socioLo sviluppo sociorelazionale È costituito
dai cambiamenti che
caratterizzano il modo
di
mettersi
in
relazione con le altre persone da
parte del bambino. Dipende: Dallo
sviluppo delle funzioni cognitive
Dettagli
(/13761367-Losviluppo-sociorelazionale.html)
LA RICERCA DI DIO. Il
vero aspirante cerca la
conoscenza diretta
LA RICERCA DI DIO
Gradi della fede in Dio
La maggior parte delle
persone non sospetta
nemmeno la reale
esistenza di Dio, e naturalmente
non s interessa molto a Dio. Ce ne
sono altre che, sotto l influsso
Dettagli
(/86751-La-ricercadi-dio-il-vero-aspirante-cercala-conoscenza-diretta-dellerealta-spirituali.html)
Diocesi di Savona Noli
Ufficio Pastorale per i
Problemi Sociali e il
Diocesi di Savona Noli
Ufficio Pastorale per i
Problemi Sociali e il
Lavoro Giustizia e
Pace Salvaguardia del
Creato
30/11/2014
1
IL
DISCERNIMENTO Adattamento de Il
discernimento.
Una
comunità
cristiana
Dettagli
(/10827416Diocesi-di-savona-noli-ufficiopastorale-per-i-problemisociali-e-il-lavoro-giustizia-epace-salvaguardia-delcreato.html)
Curricolo verticale di
Cittadinanza e
Costituzione. Scuola dell
Curricolo verticale di
Cittadinanza
e
Costituzione
Scuola
dell infanzia - Anni 3 A
Identità
e
appartenenza. A1 Percepire e
riconoscere
se
stesso.
A1Mi
conosco attraverso giochi motori
sul corpo. A2 Saper
Dettagli
(/8645958Curricolo-verticale-dicittadinanza-e-costituzionescuola-dell-infanziaanni-3.html)
EDUCARE ALLA
CORRESPONSABILITA
Aspetti psico-educativi
EDUCARE
ALLA
CORRESPONSABILITA
Aspetti psico-educativi
nella
relazione
genitori-figli
Alessandro Alessandro Ricci Ricci
Psicologo Psicologo Psicoterapeuta
Psicoterapeuta
Università
Università Salesiana
Dettagli
(/6037850Educare-allacorresponsabilita-aspettipsico-educativi-nellarelazione-genitori-figlialessandro-ricci-psicologopsicoterapeuta-universitasalesiana.html)
I rapporti sociali di
produzione e la
coscienza (/2753406-ILettura 6 Karl Marx Friedrich
Engels
I
rapporti
sociali
di
produzione
e
la
coscienza K. Marx, F.
Engels, L ideologia tedesca, Roma,
Editori Riuniti, 1972, pp. 12-14; 3538 Tra la fine del 1845 e l autunno
Dettagli
(/2753406-Irapporti-sociali-diproduzione-e-lacoscienza.html)
ASSISTEST 2015
MODULO DI FILOSOFIA
(/13456282-AssistestASSISTEST
2015
ASSISTEST
2015
MODULO
DI
FILOSOFIA Di cosa ci
occuperemo? 2 Saperi
essenziali richiesti dal bando: Elementi di storia del pensiero
filosofico: Glossario - Scetticismo Kant - Marxismo
Dettagli
(/13456282Assistest-2015-modulo-difilosofia.html)
A cura di: Dott.ssa Rita
Faso e Dott.ssa
Valentina Fiorica
A cura di: Dott.ssa Rita
Faso
e
Dott.ssa
Valentina
Fiorica
PsicologhePsicoterapeute
Questo opuscolo è il frutto del
dialogo che il Centro Regionale
Trapianti della Sicilia ha avuto negli
anni con molti
Dettagli
(/18251885-Acura-di-dott-ssa-rita-faso-edott-ssa-valentina-fioricapsicologhepsicoterapeute.html)
COME COMUNICARE?
La violenza verbale, da
una parte e dall altra, è
COME COMUNICARE?
La violenza verbale, da
una parte e dall altra,
è indice di. Vorrei
partire da un assunto,
o meglio una constatazione: è
impossibile non comunicare: la
comunicazione è una proprietà del
Dettagli
(/16674890-Comecomunicare-la-violenzaverbale-da-una-parte-e-dallaltra-e-indice-di.html)
L EDUCAZIONE
AFFETTIVA SESSUALE
NELLA SCUOLA
L
EDUCAZIONE
AFFETTIVA SESSUALE
NELLA
SCUOLA
PRIMARIA FINALITA L
educazione
all
affettività rappresenta per l alunno
un percorso di crescita psicologica
e di consapevolezza della propria
identità personale
Dettagli
(/18560710-Leducazione-affettiva-sessualenella-scuola-primaria.html)
EDUCARE È COSA DEL
CUORE Educare figli
adolescenti: sfida o
EDUCARE È COSA DEL
CUORE Educare figli
adolescenti: sfida o
percorso di crescita
condiviso?
Educare
alle emozioni e all'affettività Stili
educativi riferiti alle emozioni Di
fronte alle emozioni, alla
Dettagli
(/10153334Educare-e-cosa-del-cuoreeducare-figli-adolescentisfida-o-percorso-di-crescitacondiviso-educare-alleemozioni-e-all-affettivita.html)
MOTIVAZIONE DEL
SOCCORRITORE
(/10970674Lunedì 17 Febbraio
2014 Misericordia nel
Comune di Lari Corso
di
Formazione
di
livello Base e Avanzato
ASPETTI
RELAZIONALI
NELL
APPROCCIO
AL
PAZIENTE
RELATORE Benedetto Deri, F.M.R.T.
Misericordia nel
Dettagli
(/10970674Motivazione-delsoccorritore.html)
ELENCO DEI CORSI LA
COMUNICAZIONE
ASSERTIVA O
ELENCO DEI CORSI LA
COMUNICAZIONE
ASSERTIVA
O
PERSUASIVA:
COME
SVILUPPARE
LA
CAPACITÀ DI TRATTARE CON LE
PERSONE Avviamento, sviluppo e
potenziamento della competenza
comunicativa, la chiave di volta del
Dettagli
(/16303969Elenco-dei-corsi-lacomunicazione-assertiva-opersuasiva-come-svilupparela-capacita-di-trattare-con-lepersone.html)
ALLA RICERCA DELLE
PROPRIE ORIGINI
(/10009863-Alla-ricercaRelazione Incontro del
15 ottobre 2015 ALLA
RICERCA
DELLE
PROPRIE
ORIGINI
Relatore: Dott. Marco
Chistolini Psicologo, psicoterapeuta
e formatore Il tema centrale della
ricerca è il rapporto con la storia
Dettagli
(/10009863-Allaricerca-delle-proprieorigini.html)
C.5 PER UNA
RIFLESSIONE
TEOLOGICA SUL
C.5
PER
UNA
RIFLESSIONE
TEOLOGICA
SUL
LAVORO 1.La nuova
creazione
come
struttura teologica 2.L approccio
pneumatologico 3. L alienazione del
lavoro in prospettiva teologica 4. La
spiritualità del lavoro
Dettagli
(/202683-C-5-peruna-riflessione-teologica-sullavoro.html)
OPPOSITORI
HEGELISMO. Arthur
Schopenhauer (1788OPPOSITORI
HEGELISMO
Arthur
Schopenhauer (17881861)
1
Arthur
Schopenhauer
Danzica, il padre era un banchiere,
la madre una scrittrice 1818
pubblica Il mondo come volontà e
rappresentazione 1851 pubblica
Dettagli
(/12967807Oppositori-hegelismo-arthurschopenhauer-1788-1861elvira-valleri-2010-11.html)
L EMPATIA E LA
RELAZIONE EMPATICA
(/7134605-L-empatia-eL EMPATIA E LA
RELAZIONE EMPATICA
(a cura di Sandra
Camuffo) MODULO I:
COACHING
ESSENTIALS Roma, 7-8 Marzo, 5
Aprile 2014 DEFINIRE L EMPATIA Le
definizioni dell empatia coniate
dagli studiosi e dai ricercatori
Dettagli
(/7134605-Lempatia-e-la-relazioneempatica.html)
2. Il problema del
metodo (/17957305-2il-problema-del2. Il problema del
metodo
2.1
Lo
sviluppo del pensiero
filosofico-scientifico
tra Cinque e Seicento
porta in primo piano il problema
del metodo, vero e proprio filo
continuo tra vari pensatori che pure
Dettagli
(/17957305-2-ilproblema-del-metodo.html)
Giochi polisensi fra
colore, soggettività e
arte. (/12619678Giochi polisensi fra
colore, soggettività e
arte. Piergiorgio Trotto
Finalità: Sviluppare le
capacità
espressive
con esercizi attinenti al colore e all
immagine. Ricercare la propria
identità. Sperimentare
Dettagli
(/12619678Giochi-polisensi-fra-coloresoggettivita-e-arte.html)
PIANO PROGETTUALE
DELLA SCUOLA DELL
INFANZIA (/8646255PIANO PROGETTUALE
DELLA SCUOLA DELL
INFANZIA PREMESSA
La Scuola dell Infanzia
offre
a
ciascun
bambino un ambiente di vita e di
cultura, un luogo di apprendimento
e di crescita dalle forti connotazioni
Dettagli
(/8646255-Pianoprogettuale-della-scuola-dellinfanzia.html)
Dott.ssa EMANUELA
GARRITANI (/15411363Dott-ssa-emanuelaDott.ssa
EMANUELA
GARRITANI L idea di
trattare
questo
argomento è nata a
seguito della prima
esperienza di tirocinio,
svoltasi
presso la Residenza Sanitaria
Assistenziale
del
Presidio
Ospedaliero di Monfalcone,
Dettagli
(/15411363-Dottssa-emanuela-garritani.html)
Guida per gli acquirenti
(/9071763-Guida-pergli-acquirenti.html)
Guida
per
gli
acquirenti
Abbiamo
creato
una
breve
guida per i privati al
fine di fornire le
informazioni più importanti per l
acquisto di un azienda. Desiderate
avere una vostra azienda? L
acquisto di
Dettagli
(/9071763-Guidaper-gli-acquirenti.html)
10 Maggio 2013.
Dott.ssa Lucia Candria
(/15952340-10-maggio10
Maggio
2013
Dott.ssa Lucia Candria
Mamma
e
papà
devono:
Offrire
sostegno Dare fiducia
Essere complice per superare gli
ostacoli Alimentare l autostima
AUTOSTIMA
Rappresenta
una
valutazione globale su
Dettagli
(/15952340-10maggio-2013-dott-ssa-luciacandria.html)
COMPETENZE DI BASE
ICF Aggiornamento
2009 (/3219204COMPETENZE DI BASE
ICF
Aggiornamento
2009
Le
11
competenze di base
del coaching sono
state sviluppate per permettere
una migliore comprensione delle
competenze e degli approcci
utilizzati nell ambito della
Dettagli
(/3219204Competenze-di-base-icfaggiornamento-2009.html)
IL COMPITO DELL
ADULTO NEL
PROCESSO DI CRESCITA
IL COMPITO DELL
ADULTO
NEL
PROCESSO
DI
CRESCITA
DEL
BAMBINO
Cosa
significa chiedere autonomia al
bambino? Come sostenerlo? Il
senso dei due incontri che vengono
proposti sta nel riflettere sulla
nostra
Dettagli
(/18549429-Ilcompito-dell-adulto-nelprocesso-di-crescita-delbambino-cosa-significachiedere-autonomia-al-
bambino-comesostenerlo.html)
P.E.I. Progetto Educativo
dell Istituto (/13769445P-e-i-progettoP.E.I.
Progetto
Educativo dell Istituto
1.Premessa La Scuola
cattolica privilegia la
promozione integrale
della persona, adempie ad una
funzione educativa e didattica ed è
chiamata ad assolvere un compito
Dettagli
(/13769445-P-e-iprogetto-educativo-dellistituto.html)
2- Quando entrambi
hanno una vita di
coppia soddisfacente
L amicizia tra uomo e
donna. Questo tipo di
relazione
può
esistere? Che rischi
comporta?quali sono
invece i lati positivi? L amicizia tra
uomini e donne è possibile solo in
età giovanile o anche dopo?
Dettagli
(/99688-2-quandoentrambi-hanno-una-vita-dicoppia-soddisfacente-per-cuisi-vive-l-amicizia-in-modogenuino-edisinteressato.html)
PROGETTAZIONE
ANNUALE A.S.
2010/2011 SCUOLA
PROGETTAZIONE
ANNUALE
A.S.
2010/2011
SCUOLA
DELL
INFANZIA
PARITARIA
SAN
GIUSEPPE
SULLE
ALI
DELLE
EMOZIONI FESTE E RICORRENZE Le
feste rappresentano esperienze
belle e suggestive da vivere e
ricordare per
Dettagli
(/11568029Progettazione-annuale-a-s2010-2011-scuola-dellinfanzia-paritaria-sangiuseppe-sulle-ali-delleemozioni.html)
STATI EMOTIVI Ansia
Meccanismi di difesa
Meccansimi di coping
STATI EMOTIVI Ansia
Meccanismi di difesa
Meccansimi di coping
Scienze Umane II Infermieristica
CHE
COS È UN EMOZIONE? Stato
affettivo di piacere o dispiacere
(EMOZIONI POSITIVE O NEGATIVE)
Risposta psicologica
Dettagli
(/12558047-Statiemotivi-ansia-meccanismi-didifesa-meccansimi-dicoping.html)
L autostima (selfesteem) è il complesso
delle valutazioni che l
L
autostima
(selfesteem) è il complesso
delle valutazioni che l
individuo ha maturato
sul proprio conto.
L'autostima è il processo soggettivo
e duraturo che porta il soggetto a
valutare e apprezzare se
Dettagli
(/10485592-Lautostima-self-esteem-e-ilcomplesso-delle-valutazioniche-l-individuo-ha-maturatosul-proprio-conto-l-autostimae-il-processosoggettivo-e.html)
ECCO PERCHÈ LA PACE
INIZIA PROPRIO DA TE
(/15587458-EccoECCO
PERCHÈ
LA
PACE INIZIA PROPRIO
DA TE - di Deepak
Chopra Sette esercizi
spirituali per portare
la pace all interno delle tua vita e
nel mondo che ti circonda. L
approccio
alla
trasformazione
personale
Dettagli
(/15587458-Eccoperche-la-pace-inizia-proprioda-te.html)
Che cos è un
emozione? (/170799Che-cos-e-unChe
cos
è
un
emozione? Definizione
Emozione:
Stato
psichico affettivo e
momentaneo
che
consiste nella reazione opposta all
organismo
a
percezioni
o
rappresentazioni che ne turbano l
equilibrio (Devoto
Dettagli
(/170799-Che-cose-un-emozione.html)
XXV Convegno
Nazionale, Torino,
gennaio febbraio 1998.
XXV
Convegno
Nazionale,
Torino,
gennaio febbraio 1998
Telefono amico e le
contraddizioni
della
società della comunicazione Guido
Maura 1 Telefono Amico, come altri
servizi dedicati a favorire contatti
Dettagli
(/4104328-Xxvconvegno-nazionale-torinogennaio-febbraio-1998-guidomaura-1.html)
Un progetto di
formazione, nell ambito
matematico-scientifico,
Un
progetto
di
formazione,
nell
ambito matematicoscientifico, promosso
dalla Regione Toscana
Il Progetto di Educazione Scientifica
promosso dalla Regione Toscana ha
coinvolto i docenti in un attività
Dettagli
(/10164092-Unprogetto-di-formazione-nellambito-matematicoscientifico-promosso-dallaregione-toscana.html)
L autostima. A cura di
Graziella Priulla
(/15349644-LL autostima A cura di
Graziella Priulla E vero
che in media le donne
hanno
meno
autostima
degli
uomini?
Che
hanno
debole
percezione del proprio valore?
Sono soprattutto le donne a soffrire
di bassa autostima,
Dettagli
(/15349644-Lautostima-a-cura-di-graziellapriulla.html)
Italiano Inglese. Arte e
immagine. Storia
Geografia. Scienze
Italiano Inglese Storia
Geografia
Arte
e
immagine
Scienze
motorie e sportive
Matematica
Tecnologia e Informatica Musica
Scienze Religione cattolica Attività
didattiche alternative Convivenza
civile: -Ed.
Dettagli
(/2151687-Italianoinglese-arte-e-immaginestoria-geografia-scienzemotorie-e-sportivematematica-religionecattolica-attivita-didattichealternative.html)
La privacy è un diritto
fondamentale oggi
riconosciuto dall
LUCERNA IURIS LEGAL
EUROPEAN NETWORK
STUDIO
LEGALE
MAGLIO E ASSOCIATI Cosa è la privacy Cosa sono i dati personali - I
principi fondamentali da conoscere
per proteggere i dati personali a.
Cosa è la
Dettagli
(/3851462-Laprivacy-e-un-dirittofondamentale-oggiriconosciuto-dallordinamento-giuridico-ditutti-i-paesi-europei-e-delleprincipali-nazioni-delmondo.html)
Il gabbiano Jonathan
Livingston (/13770584Il-gabbiano-jonathanIl gabbiano Jonathan
Livingston Il gabbiano
Jonathan Livingston è
un gabbiano fuori dal
comune: non segue
mai lo stormo e va ad esercitarsi da
solo per migliorare la tecnica del
volo ad alta quota. Questo
Dettagli
(/13770584-Ilgabbiano-jonathanlivingston.html)
Lavorare con
intelligenza emotiva.
Come inventare un
Lavorare
con
intelligenza emotiva.
Come inventare un
nuovo rapporto con il
lavoro
di
Daniel
Goleman Recensione a cura di
Anna Lisa Pani Daniel Goleman, ha
sviluppato il lavoro avviato nel libro
Intelligenza
Dettagli
(/11236368Lavorare-con-intelligenzaemotiva-come-inventare-unnuovo-rapporto-con-il-lavorodi-daniel-golemanrecensione-a-cura-di-annalisa-pani.html)
LE PAROLE CHE
PESANO. Hotel Remilia
20/05/2014. Ciclo
LE
PAROLE
CHE
PESANO Hotel Remilia
20/05/2014
Ciclo
Magramente Pag. 01
IL LINGUAGGIO CHE
PESA Hai mai pensato che il
linguaggio
che
usi
possa
influenzare la tua autostima e il tuo
peso? Rifletti un secondo:
Dettagli
(/12286310-Leparole-che-pesano-hotelremilia-20-05-2014-ciclomagramente.html)
BENESSERE SUL
LAVORO E QUALITA
DELLE RELAZIONI
BENESSERE
SUL
LAVORO E QUALITA
DELLE
RELAZIONI
Intervista a Christian
Boiron Di Enrico Cheli
Cheli: Dott. Boiron, lei è presidente
del gruppo Boiron, leader mondiale
nel campo dell omeopatia, e da
anni
Dettagli
(/13774105Benessere-sul-lavoro-equalita-delle-relazioniintervista-a-christian-boirondi-enrico-cheli.html)
Le nove opere esposte
a Matera sono ispirate
all equilibrio che nell
Venerdì 18 luglio 2014
dalle ore 19 alle ore 20
nella sala meeting di
Palazzo
Gattini
a
Matera
l
artista
Smerakda Giannini presenta Entità.
Una personale di opere che
ritraggono il lavoro di una fotografa
Dettagli
(/5177126-Lenove-opere-esposte-amatera-sono-ispirate-allequilibrio-che-nell-essereumano-si-stabilisce.html)
Le componenti
dell'assertività
(/12124289-LeASSERTIVITA
Il
comportamento
assertivo
è
quel
comportamento
attraverso il quale si
affermano i propri punti di vista,
senza
prevaricare
né
essere
prevaricati. Si esprime attraverso la
capacità di utilizzare
Dettagli
(/12124289-Lecomponenti-dellassertivita.html)
Il Datore di Lavoro: in
quanto lo organizza e
ne nomina i
IL D.Lgs 81/2008 IL
Testo
Unico
sulla
salute e sicurezza sul
lavoro, (approvato il 9
aprile 2008 ed entrato
in vigore il 9 maggio 2008)
incorpora al proprio interno,
riordinandoli
e
innovandoli
secondo
Dettagli
(/2686557-Ildatore-di-lavoro-in-quanto-loorganizza-e-ne-nomina-icomponenti.html)
PROGRAMMA DI
FORMAZIONE in
ENNEAGRAMMA
PROGRAMMA
DI
FORMAZIONE
in
ENNEAGRAMMA
INTEGRALE
PRESENTAZIONE
Enneagramma Integrale si dedica
allo sviluppo della consapevolezza e
al sostegno dei processi di
trasformazione personale, collettiva
e spirituale.
Dettagli
(/10827600Programma-di-formazione-inenneagramma-integrale.html)
Il primo approccio: la
fase dell ingaggio
(/17780602-Il-primoFONDAZIONE
IRCCS
POLICLINICO Istituto
di Ricovero e Cura a
Carattere Scientifico di
Diritto Pubblico 27100
PAVIA Viale Golgi, 19 La relazione
terapeutica
col
paziente
sovrappeso obeso: Il
Dettagli
(/17780602-Ilprimo-approccio-la-fase-dellingaggio.html)
Che cos è la teoria della
mente (/3600614-Checos-e-la-teoria-dellaChe cos è la teoria
della mente La teoria
della mente è la
capacità di intuire o
comprendere gli stati
mentali propri e altrui, i pensieri, le
credenze,
i
ragionamenti,
le
inferenze, le emozioni, le intenzioni
Dettagli
(/3600614-Checos-e-la-teoria-dellamente.html)
Lavorare in gruppo.
Corso di formazione per
i dipendenti dell
Lavorare in gruppo
Corso di formazione
per i dipendenti dell
Università di Palermo
Premessa
La
conoscenza del gruppo e delle sue
dinamiche,
così
come
la
competenza nella gestione dei
gruppi, deve prevedere
Dettagli
(/202431Lavorare-in-gruppo-corso-diformazione-per-i-dipendentidell-universita-dipalermo.html)
di Attilio Pagano
Psicologo del Lavoro e
formatore (/7186747di
Attilio
Pagano
Psicologo del Lavoro e
formatore
1.
La
definizione
di
addestramento
nel
Decreto Legislativo Tra le attività
che il datore di lavoro, o la persona
da esso delegata, deve mettere in
atto
Dettagli
(/7186747-Diattilio-pagano-psicologo-dellavoro-e-formatore.html)
L INSEMINAZIONE E LA
FECONDAZIONE
ARTIFICIALI: SONO
L
INSEMINAZIONE
E
LA
FECONDAZIONE ARTIFICIALI: SONO
ACCETTABILI
MORALMENTE?
Quando si ha l inseminazione e la
fecondazione artificiali
omologhe? Quando lo
spermatozoo e l ovulo
provengono
dalla
stessa
Dettagli
(/2763617-Linseminazione-e-lafecondazione-artificiali-sonoaccettabili-moralmente.html)
Consumeeting 2013.
Consumatori, Imprese e
Istituzioni: idee a
Consumeeting 2013.
Consumatori, Imprese
e Istituzioni: idee a
confronto Abstract dei
risultati 1 Contesto:
percezioni
sulla
situazione
economica La crisi economica
continua ad essere fonte di costanti
Dettagli
(/13300219Consumeeting-2013consumatori-imprese-eistituzioni-idee-aconfronto.html)
IL COUNSELLING NEL
CONTESTO SANITARIO
(/9678656-IlIL COUNSELLING NEL
CONTESTO SANITARIO
Danilo
Toneguzzi
Psichiatra,
psicoterapeuta
direttore dell Istituto Gestalt di
Pordenone
"INformazione
Psicologia Psicoterapia Psichiatria",
n 41-42, settembre - dicembre
Dettagli
(/9678656-Ilcounselling-nel-contestosanitario.html)
IL COACHING delle
Ambasciatrici
(/9254213-Il-coachingIL COACHING delle
Ambasciatrici
European Commission
Enterprise
and
Industry
Coaching
ambasciatrici
WAI-Women
Ambassadors in Italy, Ravenna,
20/05/2010 2 FASE 1 Le motivazioni
e gli scopi FASE 2 L analisi
Dettagli
(/9254213-Ilcoaching-delleambasciatrici.html)
Lezione 1
Identificazione dei
bisogni della persona
Corso di Formazione
per Operatore SocioSanitario Complesso
Integrato ColumbusAnno 2014 Lezione 1
Identificazione dei bisogni della
persona Docenti: Claudia Onofri
Ivana Palumbieri Concetto di
persona
Dettagli
(/9685274Lezione-1-identificazione-deibisogni-della-persona.html)
SCUOLA MEDIA
STATALE F. GUARINI
SOLOFRA (/2592536SCUOLA
MEDIA
STATALE F. GUARINI
SOLOFRA
I.
Introduzione
COUNSELING
E
COUNSELOR Attualmente nella sua
definizione più ampia, il termine
Counseling indica la relazione d
aiuto che si instaura tra una
persona
Dettagli
(/2592536-Scuolamedia-statale-f-guarinisolofra.html)
Classi partecipanti: 2^A
- 4^A - 5^A (/9483352Classi-partecipanti-2-aClassi
partecipanti:
2^A - 4^A - 5^A 1 2 3 4
Salerno, 17 ottobre
2014 Tavola rotonda
Dalla
potestà
alla
responsabilità genitoriale : diritti e
doveri di figli e genitori L influenza
del sistema familiare
Dettagli
(/9483352-Classipartecipanti-2-a-4-a-5-a.html)
«Persona e formazione.
Riflessioni per la pratica
educativa e
Tredimensioni 5(2008)
105-110 «Persona e
formazione. Riflessioni
per
la
pratica
educativa
e
psicoterapeutica» a cura di A.
Manenti, S. Guarinelli e H. Zollner *
Carlo Bresciani E ssendo un libro
scritto
Dettagli
(/9678237Persona-e-formazioneriflessioni-per-la-praticaeducativa-e-psicoterapeuticaa-cura-di-a-manenti-sguarinelli-e-h-zollner.html)
Editoriale di Marina
Fabiano (/10569493Editoriale-di-marinaEditoriale di Li avete
visti i Quaderni del
Coaching? Dove? Ma
sul
sito
www.coachmag.it!
Aggiornato per accogliere le due
grandi novità: i Quaderni e i
CoachMag
acquistabili
separatamente. Il primo Quaderno
Dettagli
(/10569493Editoriale-di-marinafabiano.html)
Dott.ssa FULVIA ZUZZI
Psicologa clinica
(/15094790-Dott-ssaDott.ssa FULVIA ZUZZI
Psicologa clinica 1 LO
FACCIO PER IL TUO
BENE?
2
SCELTE
EDUCATIVE Processi di
elaborazione
di
pensierie
decisioniche precedono l azione
educativa.
Le
compiamo
continuamente Alcune
Dettagli
(/15094790-Dottssa-fulvia-zuzzi-psicologaclinica.html)
FONDAZIONE CAUSA
PIA D'ADDA PROGETTO
EDUCATIVO UNITARIO
FONDAZIONE CAUSA
PIA
D'ADDA
PROGETTO
EDUCATIVO UNITARIO
S.M. Causa Pia d'adda
di Settimo Milanese (MI) S.M. Causa
Pia d'adda di Seguro di Settimo
Milanese (MI) S.M. Causa Pia d'adda
di Segrate (MI) S.M.
Dettagli
(/9844023Fondazione-causa-pia-d-addaprogetto-educativounitario.html)
IL PROGETTO
ORGANIZZATIVOGESTIONALE
IL
PROGETTO
ORGANIZZATIVOGESTIONALE 1 Un
organizzazione è l
insieme di attività che
hanno bisogno di essere gestite in
modo coordinato per essere
finalizzate e dirette in funzione del
perseguimento dei
Dettagli
(/1609852-Ilprogetto-organizzativogestionale.html)
nostre «certezze» sul
fatto che senza di lui
non potremo mai più
Pensieri. Perché? Cara
dottoressa, credo di
avere un problema. O
forse
sono
io
il
problema... La mia
storia? Stavo con un ragazzo che
due settimane fa mi ha lasciata per
la terza volta, solo pochi mesi
Dettagli
(/6534182-Nostrecertezze-sul-fatto-che-senzadi-lui-non-potremo-mai-piuessere-felici-che-durano-finoa-una-nuova-relazionecontinueremo-a-infilarci.html)
2.7. Concetto di
responsabilità, rapporto
diritti-doveri
2.7.
Concetto
di
responsabilità,
rapporto diritti-doveri
Il tema dei diritti trova
da sempre un punto
di congiunzione con quello dei
doveri. La Dichiarazione Universale
dei diritti dell uomo, all art.29
Dettagli
(/12344226-2-7concetto-di-responsabilitarapporto-diritti-doveri.html)
Teoria e metodologia
delle attività motorie
dell età evolutiva. Indice
INSEGNAMENTO
DI
TEORIA
E
METODOLOGIA DELLE
ATTIVITÀ
MOTORIE
DELL ETÀ EVOLUTIVA
LEZIONE VIII IL GIOCO COME
STRUMENTO EDUCATIVO PROF.
PAOLO RUSSO Indice 1 I GIOCHI DI
MOVIMENTO CON REGOLE -------------------------------------------------------------------------
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(/12445892Teoria-e-metodologia-delleattivita-motorie-dell-etaevolutiva-indice.html)
L AGGIORNAMENTO E L
AUTOFORMAZIONE DEI
FORMATORI GENERALI:
L AGGIORNAMENTO E
L AUTOFORMAZIONE
DEI
FORMATORI
GENERALI:
L
ESPERIENZA
DI
ASSOCIAZIONE MOSAICO Tamara
Mazzoleni
Convegno
C.e.s.c.
Lombardia Formatori in rete
Costruzione
di
un
percorso.
Formazione generale
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(/9605327-Laggiornamento-e-lautoformazione-deiformatori-generali-lesperienza-di-associazionemosaico.html)
Corso di Alta
Formazione
(/14965495-Corso-diCorso
di
Alta
Formazione Dottrina
Sociale della Chiesa e
Costituzione Italiana:
laici e cattolici a
servizio del Paese reale MODULO 3
ETICA E POLITICA: DIRITTI, VALORI,
CULTURA ED EDUCAZIONE IN
TERRA DI
Dettagli
(/14965495-Corsodi-alta-formazione.html)
------------------------------------------------------------------------------------------------pelle su pelle Testo
tratto dalle interviste
realizzate in occasione
della
festa
del
volontariato
Casalecchio di Reno 22 aprile 2013
a cura dell associazione di
promozione
sociale
Gruppo
Elettrogeno
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