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Relazione elaborata nell'ambito degli studi per il conseguimento della Laurea Magistrale in Storia e Società nella quale si affronta la tematica del "favorito" Richelieu alla corte del re di Francia Luigi XIII. Si evidenzia come gli intrighi di corte portassero a resistenze marcate all'avvento di questa figura, che comunque riuscì ad affermarsi concretamente durante il "secolo di ferro".
Corso di Laurea in Scienze Filosofiche: Tesi di Laurea. Nel mio lavoro di tesi ho inteso ripercorrere il periodo francese di Tommaso Campanella e portare alla luce il rapporto che intercorse fra Campanella e Marin Cureau de La Chambre, medico di Luigi XIII. Prova fondamentale del rapporto fra i due pensatori è il Discorso sulle cause dello straripamento del Nilo di Cureau: in questo testo Campanella viene portato dal medico francese come autorevole esperto per quanto riguarda la dottrina degli spiriti, elemento fondamentale per spiegare l'innalzamento stagionale delle acque del Nilo ma anche per la filosofia naturale, e soprattutto lo studio del corpo umano. Questo sodalizio fra Campanella e Cureau, siglato su un comune e vivo interesse nei confronti della dottrina degli spiriti, racconta di come il meccanicismo cartesiano, che proprio allora iniziava la sua vertiginosa ascesa, non si fosse sbarazzato dei retaggi rinascimentali come avrebbe desiderato. La Francia della metà del XVII secolo, infatti, è teatro dello scontro fra il meccanicismo cartesiano e correnti di pensiero che ancora studiano e applicano quello che era il pansensimo rinascimentale, di cui Campanella era non secondario esponente. La filosofia di Cureau si mette in gioco nel dibattito con Pierre Chanet sull'intelligenza degli animali; a tal riguardo Chanet riprende la metafora della freccia di tommasiana memoria mentre Cureau, con la sua dottrina della luce, sostiene e spiega i comportamenti in cui gli animali manifestano intelligenza propria.
Tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta del Seicento, Henri de Fourcy, Sovrintendente alle fabbriche reali, raduna attorno a sé un piccolo gruppo di intellettuali - di cui fanno parte anche i suoi figli - che partecipa attivamente al vivace dibattito parigino, nel periodo che vede l'affermarsi di Richelieu e la nascita dell'Académie, coltivando un'autonoma visione tanto culturale quanto politica, di cui sono testimonianza anche i dipinti con la Storia di Rinaldo e Armida realizzati da Simon Vouet per la galleria del castello di Chessy, dimora di campagna del ministro. Tra i personaggi che prendono parte al "circolo De Fourcy" troviamo il "misterioso" Charles de Titreville, più tardi citato da Boileau, e l'assai più noto filosofo e latinista Emeric Crucé, che proprio i De Fourcy difenderanno a spada tratta nel suo scontro con Gronovius e con l'entourage dei fratelli Dupuy.
C. E. Gadda, Opere, ed. diretta da D. Isella: Saggi giornali favole e altri scritti, Milano, Garzanti, 1992
Esame della vicenda testuale di una delle meno note opere di Gadda. L'analisi delle varianti, con l'ausilio delle corrispondenze (spesso inedite) e dei documenti superstiti, mette in luce l'itinerario che portò l'opera, discussa già alla prima comparsa, dalla princeps (1964) a una seconda edizione, nel giro di pochi mesi.
2021
This paper focuses on the trial of Louis XVI led by the National Convention in 1792. This trial was an historical event which was rooted in the progressive process of mistrust and desacralization of the figure of Louis XVI. This had a huge relevance during the period of the French Revolution. This thesis reconstructs the events that led the National Convention to pursue a trial towards the sovereign and to examine its content, developments and criticalities. This analysis is based on the different steps and processual events that characterized the king’s trial: the preliminary debate, the investigation phase, the king’s interrogation and his defence, the final debate and the relative votes. Moreover, through the analysis of the National Convention’s official documents, this paper analyses many issues related to the investigation phase, from the foundation of the charges to the suitability and authenticity of the evidences. Special focus is dedicated to the method with which the trial has been conducted, to the content of the king’s interrogation and plea as well as the deputies’ different reactions triggered by these last processual events. In this regard, one of this paper’s aim is to display, starting from the most relevant speeches at the trial of Louis XVI, the different political sensibilities, the divergent processual opinions, the opposite thoughts concerning the legal system which affected the conduct and the outcome of the trial. In the end, from a methodological point of view, this historical-juridical inquiry is based on the analysis of the original documents, acts and statements pronounced during the hearings through which has been possible to have a cumulative and organic sight of Louis XVI’s trial.
Nel Liber ad Amicum, vero e proprio esempio di storiografia militante gregoriana, sul quale sarà da vedere il recentissimo volume di Thomas Förster appena pubblicato, 1 Bonizone di Sutri riferisce che Ildebrando, dopo avere donato a Brunone di Toul il «salvifico consiglio» di farsi confermare l'elezione papale dal clero e dal popolo romano, fu elevato alla dignità di arcidiacono e divenne l'«economum sanctę Romanę ecclesię». 2 Era l'inizio di quello che oggi definiremmo il ricambio di una classe dirigente, che aveva nella lotta alla simonia la sua principale ragione di essere, ma al contempo il criterio discriminante per la selezione dei vertici del rinnovato personale ecclesiastico e monastico. Infatti -continua Bonizone -mentre vescovi, cardinali e abati ordinati «per symoniacam heresim» venivano deposti, nello stesso momento «ibi [cioè a Roma, ma potremmo anche tradurre «al loro posto»] ex diversis provinciis alii ordinabantur». Segue l'elenco di questi «altri» prelati: «ex Lugdunensi Gallia Ubertus Silve-candide episcopus et ex Burgundionum genere Stephanus abbas et cardinalis et ex Romerici-monte Ugo Candidus, qui postea apostata est effectus, et Fridericus ducis Gottefridis germanus et ex Compendio quidam Azelinus Sutrinus episcopus et ex Ravennatium partibus Petrus Damiani, vir eloquentissimus, et alii quamplures». 3 Sembra di ascoltare l'elenco dei ministri di un nuovo governo. Al di là di questa notazione impressionistica, la pagina bonizoniana, se letta in controluce, si rivela pregna dell'intenzionalità tutta gregoriana (nel senso più stretto!) che ispira l'intero Liber ad amicum. 4 L'assoluto rilievo conferito alla figura di Ildebrando è certamente il frutto di una lettura a posteriori, così come la condanna dell'intervento imperiale nelle elezioni pontificie rifletteva un punto di vista condizionato dal duplice trauma degli scismi cadaliano e guibertista. Resta il fatto che il richiamo implicito ai 'cattivi' (i simoniaci deposti) e più ancora l'elenco dei 'buoni' poc'anzi ricordati rappresentano un apax in tutta l'opera di Bonizone, che colloca l'inizio della ineluttabile parabola ascendente del suo eroe, Ildebrando/ Gregorio VII, nel contesto di un più generale rinnovamento del gruppo dirigente attivo all'interno della Sede Apostolica. Proprio l'arrivo al tempo di Leone IX presso la curia romana di prelati e grandi abati di riconosciuto valore segnava agli occhi dello storiografo un momento di profonda discontinuità fra il papato del secolo di ferro e quello rigenerato dall'incipiente gregorianesimo. Non è chi non veda dietro
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Sul volgarizzamento toscano, di area senese, del De regimine principum di Egidio Romano e sul contesto storico in cui nasce
Le relazioni fra festa e politica nello specchio della trattatistica, e nella prospettiva dello sguardo all'indietro che consentono le fonti del primo quarto del Cinquecento. Un terreno non privo di problematicità, con da un lato una valorizzazione dell'importanza ed efficacia di queste forme di attività e della comunicazione politica che fa presagire gli sviluppi della festa barocca, dall'altro perplessità intorno allo spreco e al carattere effimero di quelle spese e occupazioni, fino al dubbio che solo un fine giusto ed elevato possa restituire un senso a una vita di corte altrimenti ridotta a esercizio di pura e vana mondanità quotidiana.
Unica clavis et ianua, unica chiave e porta: la celeberrima definizione, dedicata a Pontremoli e al vicino passo della Cisa, ripetuta da numerosi studiosi e attualmente presente in decine di siti internet di enti locali lunigianesi, si deve a un imperatore e in particolare a Federico II; proprio l'imperatore che, insieme al suo primo ministro Pier della Vigna, è stato il trait d'union di questo nostro lungo convegno itinerante tra Emilia e Toscana.
SUSTAINABLE BUILDINGS FOR ARCHITECTURE AND CONSTRUCTION IN ECOLOGICAL INFRASTRUCTURE, 2022
Dossier África, 2024
Educação: Teoria e Prática
Handbook of Research Methods in Health Social Sciences, 2018
Modern Applied Science, 2012
Records Management Journal, 2003
HUNGARIAN ARCHAEOLOGY, 2021
Polin vol. 36 Jewish Childhood in Eastern Europe
2011
Analytical Biochemistry, 2011
Proceedings of the Annual International Conference of Business and Public Administration (AICoBPA 2018), 2019
2017 IEEE International Conference on Smart Grid Communications (SmartGridComm), 2017
Energy Conversion and Management, 1993
Bulletin of the World Health Organization, 2010
International Journal for Innovation Education and Research