Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
14 pages
1 file
Itinerario biblico per il Giubileo della Misericordia. "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino" (Salmo 2119,105).
Alla fine di ogni sette anni celebrate la remissione.
L'appennino camerte, 2004
Some votive frescoes from 1506 and 1507 in a little church at Laverino (Fiuminata, Marche) are here attributed to a minor Umbrian painter, Girolamo da Gualdo, Matteo da Gualdo's son and artistic heir.
2020
Laboratorio Sociologico approfondisce e discute criticamente tematiche epistemologiche, questioni metodologiche e fenomeni sociali attraverso le lenti della sociologia. Particolare attenzione è posta agli strumenti di analisi, che vengono utilizzati secondo i canoni della scientificità delle scienze sociali. Partendo dall'assunto della tolleranza epistemologica di ogni posizione scientifica argomentata, Laboratorio Sociologico si fonda su alcuni principi interconnessi. Tra questi vanno menzionati: la combinazione creativa, ma rigorosa, di induzione, deduzione e adduzione; la referenzialità storico-geografica; l'integrazione dei vari contesti osservativi; l'attenzione alle diverse forme di conoscenze, con particolare attenzione ai prodotti delle nuove tecnologie di rete; la valorizzazione dei nessi e dei fili che legano fra loro le persone, senza che queste ne vengano assorbite e-ultimo ma primo-la capacità di cogliere l'alterità a partire dalle sue categorie "altre". Coerentemente con tale impostazione, Laboratorio Sociologico articola la sua pubblicistica in sei sezioni: Teoria, Epistemologia,
Misericordia e perdono : atti del XXIII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa : Bose, 9-12 settembre 2015 , 2016
The idea of mercy in the Life and Teachings of St Pachomius is examined primarily through an analysis of his epistles which reflect his original thinking compared with the different versions of his Vitae. The basic conclusion is that the idea of mercy in monastic life derives from the prolongation of the mercy that was bestowed upon us from the Cross and must be elaborated in the organized coenobitic life which is meant to reveal the New Jerusalem on earth. Mercy is therefore basically an eschatologically founded idea. It consists an originality of Pachomian thinking stemming mainly from Judeochristian circles, who seem to be behind Pachom and marking the possibility of living an eschatological experience through vita active.
A study about "don Camillo", a priest born by Giovannino Guareschi, famous italian writer of the middle of XX century: the priets of his books and the priests of his life.
2016
Krastu Banev-Le relazioni che abbiamo ascoltato ci hanno arricchito e invitano a pensare 1. Ora è l'occasione di aprirci a un dialogo sul tema del nostro convegno. Per introdurre questo dibattito vi propongo un viaggio a ritroso nel tempo: immaginate di trovarvi a Calcedonia, l'8 ottobre del 451, alla presenza di numerosi vescovi di provenienza diversa, che parlano lingue diverse. Questi trecentosessantacinque vescovi gridano a una sola voce: "Possiamo tutti sbagliare. Dio ci perdoni. Tutti abbiamo sbagliato!". Queste parole vengono riferite all'imperatore che ha convocato il concilio. Ho scelto questo riferimento storico perché mi offre lo spunto per porvi una domanda. In questi giorni abbiamo parlato della conversione come cammino individuale che porta alla riconciliazione. Ma noi credenti siamo anche membra di un corpo, della chiesa; e allora chiediamoci: come è possibile convertirci come chiesa? Qualcuno in questi giorni ha ricordato le parole di Silvano del Monte Athos, il quale diceva che il futuro sta nel * Trascrizione e traduzione dalle lingue originali a cura di Luigi d'Ayala Valva, Lisa Cremaschi e Adalberto Mainardi. 1 Krastu Banev è professore associato presso il Dipartimento di teologia e religione all'Università di Durham. Tra i suoi libri più recenti: Theophilus of Alexandria and the First Origenist Controversy, Oxford 2015.
"Si dice in velabro questa chiesa a vehendo, poiché fu quivi una palude o stagno del vicino Tevere, in cui furono spinti i due fanciulli Romolo, e Remo dalle onde in quel tempo fluttuanti, e però si tragittava con la barchetta; seccata poi la palude da Tarquinio Superbo, vi fu eretto il Foro Boario, in cui fu alzato un vitello di bronzo dorato…fu quivi la casa di Scipione Affricano, la quale comprata poi da Tito Sempronio, vi edificò una basilica, che fu detta semproniana, sopra le cui rovine essendo edificata la chiesa S. Leone II la dedicò a S. Sebastiano ed avendola poi il pontefice S. Zaccaria ristaurata, vi aggiunse il titolo di S. Giorgio, per essere entrambi difensori della Chiesa. Fu da principio collegiata insigne, ma ora vi è unito un convento di frati Agostiniani Scalzi" Così descrive brevemente la chiesa di S. Giorgio in Velabro Giuseppe Vasi in Indice Istorico del gran prospeto di Roma nel 1765. E' questa una delle chiese di Roma più antiche per origine, ma soprattutto una delle poche in cui entrando non si resta meravigliati dall'ostentazione del barocco ma si è catturati dal vero spirito di essenzialità del romanico. Infatti qui, i restauri più importanti realizzati nel primo ventennio del XX secolo, coordinati da Antonio Muñoz, furono intesi proprio a scarnificare l'edificio dagli eccessi barocchi che nascondevano la purezza dell'antica basilica romanica 1. Il noto architetto seguì personalmente la campagna di restauri che interessò gran parte delle maggiori basiliche cristiane romane. Nel 1913 fu completato il restauro della chiesa e del chiostro dei Santi Quattro Coronati, nel 1918 quello della basilica di Santa Sabina, a cui seguirono quelli delle chiese di più notevole opera di restauro-scrive Muñoz (vedi nota 1)-è stata fatta nella chiesa di San Giorgio al Velabro in uno dei luoghi più belli e suggestivi della città, posta nella depressione tra il Campidoglio e il Palatino…".
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Pierluigi Licciardello. Questo testo agiografico di origine altomedievale, che ha goduto di ampia fortuna in Italia e Oltralpe, viene pubblicato in un’edizione critica che rende conto di una complessa tradizione fatta di scritture, riscritture e contaminazioni che attraversano tutto il medioevo. Il testo critico è accompagnato dalla traduzione in italiano ed è ampiamente commentato per far emergere il suo interesse dal punto di vista agiografico, storico e linguistico.
Rappresentazioni della misericordia. Atti del XIII Simposio Internazionale dei Docenti Universitari, Sessione filologico-letteraria, Roma, PUL, 7-11 settembre 2016, Roma: Il Calamo (Collana “Episteme dell’antichità e oltre” ), ISBN 9788898640331, 2018
È la nozione di misericordia un universale cognitivo? E soprattutto: esistono davvero universali cognitivi? La misericordia va rubricata tra i sentimenti o tra le emozioni? Si ripercorre la vicenda semantica e culturale del termine cristiano misericordia, considerando che la linguistica storica ha trascurato l’enorme influsso della cristianizzazione nei processi di risemantizzazione della parole. Misericordia, dopo aver acquisito in ambiente giudaico-cristiano valori speciali difficilmente spiegabili in termini di psicologia cognitiva e di antropologia culturale, ha finito col designare un simbolo riduttivo, ancorché forte: la compassione per il proprio simile.
The Huffington Post, 2015
International Journal of Data and Network Science, 2021
UtrechtAltijd.nl, 2024
Presentazione del terzo Documento di Malines del Vescovo Dom Helder Camara e del Cardinale Léon Joseph Suenens.
Journal of Intelligence Studies in Business, 2016
Psychology and Education: A Multidisciplinary Journal, 2024
International Journal of Science Education, Part B, 2014
The Cryosphere, 2021
IDA ROYANI, 2021
The Journal of Physical Chemistry C, 2014
Revista Brasileira de Educação em Ciências e Educação Matemática, 2021
Surfaces and Interfaces, 2017
Revista de filosofía DIÁNOIA
Revista Mexicana de Biodiversidad, 2012
Yuzunci Yil Universitesi Egitim Fakultesi Dergisi, 2019