Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
1 page
1 file
Giornate di studio 3-4 dicembre 2015 Politecnico di Torino, Aula Magna del Lingotto
I 60 anni della Carta di Gubbio. Strategie per la salvaguardia dei centri storici, 2023
M. Agostiano, "Centri storici e barriere architettoniche” in Antonio Ciaschi, Cesare Crova, Daniela Concas (a cura di), “I 60 anni della Carta di Gubbio. Strategie per la salvaguardia dei centri storici”, Padova 2023, Il Prato, ISBN: 978-88-63365856, pp. 385-397. La presenza di barriere architettoniche caratterizza, di fatto, tutti i siti che compongono il patrimonio culturale e nella maggior parte dei casi, rappresenta proprio quelle caratteristiche fisico-costruttive che ci si è imposti di tutelare e valorizzare: pavimentazioni storiche, scaloni monumentali, ecc. Nel caso specifico delle città storiche fortificate si arriva addirittura al paradosso di voler rendere accessibili luoghi per i quali l’inaccessibilità è stata il requisito fondamentale alla base della loro stessa realizzazione. Per questi siti il tema della loro fruizione può, di conseguenza, apparire di non facile, se non impossibile, soluzione, considerando in particolare le criticità connesse con la pedonalità in luoghi spesso impervi per loro stessa natura, che mettono a dura prova non soltanto le possibilità fisiche degli anziani, dei bambini e dei disabili, ma anche quelle di persone con particolari doti atletiche. Allo stesso tempo le caratteristiche formali e materiche caratterizzano molte città storiche fa sì che si generi uno stretto legame con il territorio naturale circostante con il rischio che qualsiasi intervento “moderno” si configuri come una pericolosa alterazione di tale equilibrio. Fino a che punto è quindi possibile spingersi con gli interventi per l’accessibilità senza “snaturare” il sito che si vuole tutelare e valorizzare alterandone proprio gli elementi ne contrassegnano l’ ”identità culturale”?
intervento per il convegno di Gubbio di ITALIA NOSTRA
Centri fondati e ristrutturati nella pianificazione territorio del Comune di Bologna, in ‘FONDARE’ TRA ANTICHITÀ E MEDIOEVO, Atti del Convegno di studio Bologna (27-29 maggio 2015), a cura di PAOLA GALETTI, Fondazione Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, Spoleto 2016, pp.137-152.
Il campo dell’abitare sociale è stato attraversato negli ultimi decenni da una pluralità di fenomeni che hanno riguardato la composizione demografica, l’assetto urbano delle città postindustriali, le politiche abitative e di welfare, la condizione economica e sociale della popolazione. Al nuovo housing viene richiesto di contribuire al miglioramento della qualità urbana, alla sostenibilità energetica e ambientale, al contrasto della segregazione urbana e abitativa delle fasce più disagiate, alla facilitazione di relazioni di socialità e di solidarietà tra gli abitanti. Il volume è l'esito di una ricerca finanziata dalla Regione Toscana, che ha cercato di rispondere informa interdisciplinare alle questioni della casa, puntando a definire alcune buone pratiche in forma di linee guida. Le linee guida evitano il consueto rigido approccio normativo o prestazionale, e si propongono invece come suggerimento utile, analogia, riferimento, modello progettuale, agendo su un piano più intuitivo e di elaborazione tematica, tipico di ogni approccio progettuale. Per questo motivo il volume è diviso in quattro sezioni secondo una progressione che va dalla fase di pianificazione a quella di gestione degli interventi: 1) gli aspetti urbanistici e pianificatori, curati da G. De Luca e G. Gorelli; 2) gli aspetti architettonici e funzionali, curati da F. Rossi Prodi; 3) gli aspetti costruttivi e tecnologici, curati d M. De Santis; 4) gli aspetti gestionali, curati da S. Stanghellini
DISEGNARECON, 2008
Il concetto di “centro storico”, inteso come ambito urbano esteso, viene introdotto, dal punto di vista normativo, subito dopo il dopoguerra, quando si fa forte l’esigenza di provvedere alla ricostruzione e alla salvaguardia delle città. Lo strumento urbanistico, elaborato dalla normativa nazionale, per la definizione dei piani mirati al recupero dei valori storici del paesaggio urbano passa attraverso l’evoluzione del concetto stesso di centro storico e si nutre dell’apporto critico degli studi e delle ricerche, da Astengo a Cavallari Murat, che approfondiscono il tema del racconto urbanistico e del relativo metodo di rappresentazione. A livello regionale, l’Emilia-Romagna a partire dal piano di conservazione per il centro storico di Bologna, presentato nel 1969, elabora un corpo normativo di forte sostanza, risultato della rielaborazione critica del dibattito nazionale, e contribuisce in modo significativo ad approfondire i temi del paesaggio urbano e della sua riqualificazione.
Il Reframe workgroup (Francesco Ruocco, Franca Maria Bello, Massimiliano Ruggiero) presenta il suo percorso di approfondimento metodologico, disciplinare ed operativo versa una tesi di rigenerazione dei territori delle aree interne a partire dalla riqualificazione e rivitalizzazione dei centri storici dei comuni minori, oltre le tradizionali politiche volte a perimetrare il centro storico e rinviarlo a Piano di Recupero: in questo senso Reframe punta ad integrare approcci differenti (urbanistica, antisismica, bioclimatica, europrogettazione) nella prospettiva di strutture di lavoro ed intervento quanto meno interprofessionali ed interdisciplinari. www.reframeworkgroup.it
Alla base dell'inarrestabile processo che vede il cuore della città cristallizzarsi come una grande vetrina fruibile eccezionalmente, ma scomoda alla vita reale e quotidiana, forse c'è un'interpretazione errata del concetto di patrimonio. In tal senso le parole di Sergio Paci esprimono questa "alienazione", architettonica quanto sociale, in modo esaustivo e ci inducono a numerose riflessioni sul come e sul cosa intendiamo oggi per centro storico, definizione già di per sé ambigua: "Il passato si allontana e diventa antico, […] costretto dal presente a una dimensione antiquaria che via via lo isola e in taluni casi persino lo imbalsama pur con tutti gli onori.
Museo e territorio (1972-2000). Politiche culturali nella stagione delle riforme (edited by V. Curzi), 2023
La questione dei centri storici fu uno dei grandi temi del dibattito culturale italiano nel corso del Novecento e ancor di più dal secondo dopoguerra fino al volgere del secolo. Fu il luogo di confronti accesi, partecipati, che trovarono di volta in volta forma concreta intorno ad alcuni casi emblematici: si pensi, ad esempio, ai quartieri di Firenze colpiti dai danni bellici, al destino di alcune città del centro Italia, come Assisi, Siena, Urbino, o ancora all’esperimento di conservazione integrata per il centro medievale di Bologna. Rileggendo le pagine di questo dibattito, con l’obiettivo di comprendere le ragioni delle sue contraddizioni e la natura dei suoi lasciti, sembrano emergere alcuni nodi irrisolti, alcune domande aperte sulle quali è lecito interrogarsi ancora oggi.
Virittäjä, 2017
ΜΕΤΑΜΕΣΟΝΥΚΤΙΕΣ ΕΚΔΟΣΕΙΣ, 2022
Contemporary Arab Affairs, Routledge, 2010
Sociology: Theory, Methods, Marketing, 2022
Political Science Undergraduate Review
NEW LEHRHAUS COURSES, 2024
Mémoire Spiritaine, 2019
The Greek Revolution and the Greek Diaspora in the United States, ed. Maria Kaliambou (New York: Routledge, 2023), pp. 38-57., 2023
The Spine Journal, 2020
Revista Científica Higía de la Salud
International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology, 2007
Pìdvodnì tehnologìï, 2024
ATZelektronik worldwide, 2009
Proceedings of 6th International Scientific Conference Contemporary Issues in Business, Management and Economics Engineering ‘2019, 2019
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2011