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2024, Nuovo Giornale Nazionale
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retroscena della gaffe di Papa Francesco sui seminaristi gay
Uno sconosciuto orologio meccanico a sei ore del '700 posto sui palazzi del Vaticano riemerge da un dipinto del Panini Nicola Severino-www.nicolaseverino.it agosto 2007 Osservare con occhio clinico le grandi opere d'arte nelle pinacoteche è un esercizio che può, non di rado, offrire delle piacevoli sorprese. Ultimamente ricordo di aver notato separatamente in due dipinti di scuola napoletana del '700, nella pinacoteca della Certosa di San Martino a Napoli, ben due dettagli gnomonici molto interessanti. Il primo riguardava la sola ed unica immagine che mostrava le linee orarie italiche originali della meridiana della Certosa nel chiostro; l'altro mi ha fatto scoprire che il Palazzo Reale in Piazza Plebiscito a Napoli aveva due torrette sul tetto sulle quali vi erano incisi due orologi solari, uno ad ore astronomiche e l'altro ad ore Italiche. Ultimamente, una breve visita alla grandiosa pinacoteca del Museo di Capodimonte a Napoli, mi ha riservato un'altra interessante sorpresa. Entrando in una delle tante sale espositive mi è saltato subito all'occhio un particolare stupefacente. Stavo osservando il dipinto, olio su tela, intitolato "Carlo di Borbone visita la Basilica di San Pietro in Roma", inv. Q208, del noto pittore piacentino Giovanni Paolo Panini (Piacenza 1691-Roma 1765), quando ad un tratto la mia attenzione è stata totalmente catturata da un dettaglio relativo ad una bellissima riproduzione di un grandioso orologio meccanico a sei ore, posto sull'ala di uno dei palazzi del Vaticano che prende il nome da Paolo V, a poca distanza dove è la finestra dalla quale tradizionalmente si affaccia il Santo Padre per salutare i fedeli nella piazza. Essendomi occupato a fondo, da qualche decennio, di tale (oggi) inusuale meccanismo di misurazione del tempo, mi venne subito chiaro che stavo osservando qualcosa di sconosciuto oggi, se non forse ai maggiori cultori di orologeria romana. Mi chiedevo se non fosse stato un abbellimento del pittore, una decorazione od altro, ma si sa che i pittori di quel tempo usavano riprodurre con molta fedeltà ciò che vedevano con i propri occhi. Ed infatti l'orologio è riprodotto
L'eclettico, 2020
2017
Gli ultimi mesi della vita di Giovanni Gentile, con l'impegno culturale di restituire dignità e concordia all'Italia lacerata dalla guerra civile. Conferenza tenuta il 18 giugno 2017 presso la Fondazione Rsi Istituto storico di Terranuova Bracciolini-Cicogna.
Il giovane favoloso inizia con la visione di tre bambini che giocano dietro una siepe, nel giardino di una casa austera. Sono i fratelli Leopardi, e la siepe è una di quelle oltre le quali Giacomo cercherà di gettare lo sguardo, trattenuto nel suo anelito di vita e di poesia da un padre severo e convinto che il destino dei figli fosse quello di dedicarsi allo "studio matto e disperatissimo" nella biblioteca di famiglia, senza mai confrontarsi con il mondo esterno.
Il canto finale, come si evince dal nome, si canta dopo l’Ite Missa e s t. Ora, nel Messale per questo momento non è previsto nessun canto specifico, nessuna antifona (come è per l’introito e il communio, ma non più per l ’ offertorio).
2021
Questo elaborato intende ripercorrere i passaggi della lenta diffusione del Cristianesimo in Atene e del suo debole impatto sociale e urbanistico contrariamente a quanto accadeva per i centri coevi della Grecia (come Tessalonica, Gortina e Nicopoli) e, in generale, dell'Oriente Tardoantico: già centro di riferimento culturale del Panhellenion dal II d.C. per volere dell'imperatore Adriano e con la formazione della Scuola Neoplatonica nella seconda metà del V secolo d.C., la società ateniese e il suo ceto dirigente risultavano fortemente imbevuti dei valori dell'Ellenismo e delle pratiche pagane ad esso connesse. Soltanto a partire dal V secolo d.C. il processo di cristianizzazione risulta essere architettonicamente attestato, fino ad interessare la riconversione dei templi pagani più importanti della città negli ultimi anni dello stesso secolo: tuttavia in questa fase di "rinnovamento" urbanistico il ceto episcopale ateniese riuscì a ricoprire un ruolo primario solo dal VI secolo in poi, quando ormai il ceto dirigente cittadino era scomparso e la Scuola Neoplatonica fu definitivamente chiusa per volontà dell'imperatore Giustiniano (529).
P. Cappellari, Eori d'Italia. Documenti della Mostra della Rivoluzione Fascista, Edizioni del Centenario, Roma, 2020
Sulle Medaglie al Valor Militare concesse durante la Repubblica Sociale Italiana non esiste uno studio esaustivo. Si dispone solamente di un elenco di nomi-diciannove per la precisione-di coloro che furono insigniti di Medaglia d'Oro 1 ed alcuni richiami ad altre decorazioni nei libri che trattano la storia di questo o di quel reparto. L'elenco delle Medaglie d'Oro della RSI, oltretutto, è fermo alle concessioni date fino al 3 Gennaio 1945 e si ignora se, successivamente, furono date ulteriori decorazioni. Tutto questo per la dispersione e la distruzione degli archivi avvenuta all'indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale, aggiunto al fatto che la Repubblica Italiana non riconosce ufficialmente questi encomi. Nelle carte della Presidenza del Consiglio dei Ministri della RSI conservate presso l'Archivio Centrale dello Stato vi sono, però, diverse segnalazioni su queste decorazioni che potrebbero chiarire la situazione o, comunque, far luce su tanti episodi di valore compiuti dai combattenti della Repubblica Sociale Italiana oggi sconosciuti. Un esame di questo carteggio ha rilevato, tra l'altro, un fatto poco conosciuto: la RSI seguì le pratiche di concessione delle decorazioni iniziate prima dell'8 Settembre, su fatti d'armi con protagonisti militari delle Regie Forze Armate. È il caso, ad esempio, del Guardiamarina Piero Ceriana, decorato motu proprio dal Duce della Medaglia d'Argento al V.M. "ai dispersi", per un episodio di cui fu protagonista nell'Aprile 1943: Imbarcato su silurante partecipava a numerose missioni di guerra dando prova di elevato senno del dovere e di cospicua capacità professionale. In una missione di scorta ad importante convoglio, avvistava nottetempo una formazione navale nemica, coadiuvava con senso di ardimento e perizia il Comandante nell'audace ed immediato attacco che portava al danneggiamento e successivo affondamento di una delle unità. Squarciata la sua unità nell'esplosione di un siluro che provocava il rapido affondamento, s'inabissava con essa scomparendo in mare. Esempio di noncuranza del pericolo sino all'estremo sacrificio e di assoluta dedizione al dovere ed alla Patria. (Mediterraneo Centrale, 16 Aprile 1943-XXI) 2. Ceriana, classe 1921, studente del Politecnico di Torino, si era arruolato Volontario e venne imbarcato sul Torpediniere "Cigno" che venne affondato nel Canale di Sicilia il 16 Aprile 1943, durante la scorta ad un convoglio che portava gli ultimi rifornimenti alle truppe italiane impegnate nella lotta mortale in Africa Settentrionale. La concessione della Medaglia d'Argento è stata, a quanto pare, confermata dall'apposita commissione del Ministero della Difesa della Repubblica Italiana: Sulla "Cigno" il Guardiamarina Piero Ceriana (Ufficiale di rotta), sceso in coperta, raggiunse la radio e-mentre la nave affondava-avvertì le navi del convoglio, che seguivano ad alcuni chilometri, dell'attacco in corso, trasmettendo loro l'ordine di porsi in salvo. Non sopravvisse; alla sua memoria fu conferita la Medaglia d'Argento al Valor Militare 3. Dal 1956, in suo onore, il Circolo Vela di Porto Recanati (Macerata) organizza la Coppa "Ceriana", una storica regata. Tra le carte della Presidenza del Consiglio dei Ministri della RSI compare un'altra concessione interessante, questa volta una Medaglia d'Oro. Potrebbe essere l'ultima Medaglia d'Oro al Valor 1 Cfr. Medaglie d'
The “Progetto Veio” was founded in 1996 by the signing of an agreement between the Soprintendenza Archeologica dell’Etruria meridionale and the “La Sapienza” University of Rome and so began a long campaign of excavation that has affected most of the urban area of Veii particularly the area of Piazza d’Armi. The research, coordinated by Giovanni Colonna until 2007 and subsequently by Gilda Bartoloni, have seen committed team of researchers (teachers and students) of the University. Here are presented the latest news emerged within the “Progetto Veio”, from the areas of Piazza d’Armi, Campetti (the north-west of the plateau) and Piano di Comunità.
1. Prima questione: l'EVENTO ha prodotto i testi. 2. Seconda questione ermeneutica: rapporto tra testi e recezione di tutto questo.
New Approaches on Anatolian Linguistics, J.-V García Trabazo et al. (eds), Barcelona: Universitat de Barcelona, pp. 317-333, 2023
Religions 15:555, 2024
Antisemitismus in den Sozialen Medien, 2024
Journal of Hazardous Materials, 2013
Палеославистика - 2, 183 - 198, 2019
Asian Journal of Psychiatry, 2020
Open Archaeology
Palliative medicine and hospice care, 2017
Journal of Chemical Information and Modeling, 2017
Neuro-Oncology, 2015
Journal of Racial and Ethnic Health Disparities, 2016
Biology of Blood and Marrow Transplantation, 2015
The Korean Journal of Parasitology, 2012
Environment, Development and Sustainability, 2020