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Domus de janas di Mont’Elva (Nulvi, SS)

A new neolithic rock-cut tomb in the territory of Nulvi (Anglona, North-Sardinia)

ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA - 9.II Sardegna e Sicilia 2023 - 9.II - www.iipp.it - ISSN 2384-8758 ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA Notiziario di Preistoria e Protostoria - 2023, 9.II Sardegna e Sicilia NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA - 2023, 9.II 4 6 9 SCOPERTE E SCAVI PREISTORICI IN ITALIA - ANNO 2023 - II Sardegna Nuraghe Ponte (Dualchi, NU) Claudio Bulla, Noemi Fadda, Gerolamo Barra, Matteo Pischedda, Paolo Frassetto, Ernesto Amedeo Insinna, Maria Dessì, Anna Depalmas Suvegliu (Oliena, NU) Lorenzo Bonazzi , Smeralda Riggio , Maurizio Cattani Iloi (Sedilo, OR) Anna Depalmas , Noemi Fadda , Marta Pais , Gerolamo Barra 16 Sos Muros (Buddusò, SS) Giovanna Fundoni, Matteo Pischedda, Anna Depalmas 20 Domus de janas di Mont’Elva (Nulvi, SS) Paolo Melis Redazione a cura di: Daniela Puzio, Claudia Speciale e Dario Ferrari Comitato di lettura: Consiglio Direttivo dell’IIPP - Bianca Maria Aranguren, Maria Bernabò Brea, Michele Cupitò, Anna Depalmas, Maja Gori, Maria Clara Martinelli, Monica Miari, Italo Maria Muntoni, Marco Pacciarelli Layout: Monica Miari Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, 2023 Sede Operativa Via della Pergola, 65 – 50121 Firenze c/o Museo Archeologico Nazionale www.iipp.it – e-mail: [email protected] 23 Domus de janas di Truncu Reale (Sassari, SS) Paolo Melis 26 Su Pranu (Siddi,SU) Cristian Metta, Chiara De Marco, Gaia Mustone, Andrea Terziani Sicilia 29 Necropoli di Matrensa (Siracusa, SR) Paolo Scalora 2 Neolitico- Sardegna Fig. 1 – Tomba ipogeica di Mont'Elva (Nulvi, SS): planimetria e sezione Rock-cut tomb of Mont'Elva (Nulvi, SS): plan and section NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA - 2023, 9.II Domus de janas di Mont’Elva (Nulvi, SS) La tomba ipogeica, del tipo a Domus de Janas, è scavata sul versante occidentale di Mont’Elva: una bassa collina calcarea a breve distanza dall’abitato di Nulvi-SS, nella regione dell’Anglona, Sardegna nordoccidentale (posizione: 40°49′07.8″N 08°44′35.8″E; quota m 560). La tomba di Mont’Elva, finora inedita (scoperta da Mauro Mucedda, del Gruppo Speleologico Sassarese, a cui devo la segnalazione) riveste particolare importanza soprattutto per essere non soltanto l’unica domus de janas, ma anche l’unica segnalazione certa di attestazioni neo-eneolitiche nel territorio comunale di Nulvi, caratterizzato invece da una fortissima presenza di siti nuragici. Con una densità di 1,3 monumenti per kmq (circa 5 volte quella dell'intera Sardegna) Nulvi è il quarto comune dell’isola per concentrazione di nuraghi: attorno alla stessa tomba ipogeica, nel raggio di appena un chilometro se ne contano ben sette. L’unico ipogeo in precedenza conosciuto, nel territorio nulvese, era costituito dalla tomba a prospetto architettonico di Monte San Lorenzo (Manca di Mores 1997; Melis 2014: 160-161): una sepoltura di epoca nuragica (una tomba di giganti ipogeica), scavata ex novo nell’Età del Bronzo, che spesso, soprattutto nei webgis e in siti informativi presenti sulla rete Internet, viene erroneamente indicata come “domus de janas”. Non si hanno invece sicure ed attendibili informazioni su una presunta necropoli a domus de janas che sarebbe presente nel sito pluristratificato di Monte Orria, nel territorio a Est di Nulvi (Manca di Mores 1997). La domus de janas di Mont’Elva presenta uno sviluppo planimetrico abbastanza irregolare, incentrato su un unico asse longitudinale ad andamento leggermente curvilineo e poco armonico, causato sicuramente dalle difficoltà incontrate dai realizzatori nell’affrontare lo scavo di un affioramento calcareo (forse un grande blocco staccatosi dalla cima della collina) segnato da importanti criticità, come fenditure e smottamenti della roccia. L’ingresso era preceduto da un atrio parzialmente scoperto, oggi molto usurato e leggibile con sicurezza solo nel lato sinistro: le dimensioni non sono quindi valutabili. Un portello, notevolmente degradato (largo 0,65 m), immetteva nella piccola anticella, coassiale: un ambiente quadrangolare ma con la parete sinistra marcatamente curvilinea, col pavimento ancora PAROLE CHIAVE: Sardegna, Neolitico recente, Tomba ipogeica KEYWORDS: Sardinia, Late Neolithic, Rock-cut tomb 20 NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA - 2023, 9.II Fig. 2 – Tomba ipogeica di Mont'Elva (Nulvi, SS): camera principale Rock-cut tomb of Mont'Elva (Nulvi, SS): main chamber interrato come anche nel resto della tomba (metri 1,35 x 1,15 x 0,70 h). Un ulteriore portello, molto ampliato (0,76 x 0,63 m), immetteva nell’ambiente successivo, dove gli scalpellini dovettero incontrare le prime gravi difficoltà che li costrinsero a deviare decisamente verso destra l’asse di sviluppo dell’ipogeo. Il vano, di forma irregolare in parte ellittica e in parte quadrangolare (metri 1,80 x 1,30/0,70 x 0,85 h), dovette interrompersi a causa di una fenditura della roccia: funge quindi da disimpegno per il vano principale dell’ipogeo, a cui si accede attraverso un ampio varco (di 1,30 m) per il quale, data l’usura, è difficile dire se fosse tale anche in principio oppure se in origine fosse presente una parete con regolare portello. La camera principale mostra una planimetria reniforme a sviluppo longitudinale (metri 2,30 x 3,50 x 0,90 h), con un pilastro a sezione vagamente quadrangolare (0,34 x 0,24 m), non in posizione centrale ma piuttosto ravvicinato al lato Nord-Ovest, in corrispondenza del quale la parete assume un andamento bi-lobato, rimarcato anche da un basso cordone in rilievo sul pavimento (lungo 0,50 m) che congiunge il pilastro con la parete stessa: è difficile dire se tale sistemazione sia frutto della distruzione e conseguente rimaneggiamento di due stanze attigue e coassiali, ma la sostanziale linearità del lato opposto Sud-Est sembra far escludere tale ipotesi. L’ultimo vano, al fondo della sequenza, è una celletta tondeggiante (metri 1,75 x 1,40 x 0,70 h) preceduta da un varco (di 1,04 m) il luogo dell'originario portello scomparso. È abbastanza evidente l’intento originario di realizzare un ipogeo pluricellulare con sviluppo prevalentemente longitudinale coassiale: per rimanere in Anglona, un modello può essere offerto dalle tombe di Li Algasa e di Zalaìni a Sedini (Melis 2021). Difficoltà tecniche hanno poi obbligato gli scavatori a modificare bruscamente l’orientamento dell’ipogeo e alterarne la simmetria: una occorrenza riscontrata i numerose domus de janas, in cui la deviazione dalla direttrice principale poteva variare da un andamento moderatamente obliquo sino ad una netta conversione a 90 gradi, con sviluppo non sul lato frontale dell’anticella ma su uno laterale, sovente con recupero successivo dell’orientamento originario su una direttrice parallela (esempi dalle necropoli di Sant’Ambrogio-Sassari e di Mesu ‘e Montes-Ossi). Singolare, ma non esclusiva, è la presenza del pilastro unico in una posizione non centrale ma ravvicinata rispetto alla parete: citiamo un caso, abbastanza conosciuto, nella necropoli di Ponte Secco a Sassari (Basoli 1989: fig. 15). I pilastri sono generalmente interpretati come rappresentazione di elementi delle architetture domestiche (la casa dei vivi riprodotta in quella dei morti), ma la loro collocazione in posizione non centrale ne pregiudica fortemente la resa realistica. Difficile dire, quindi, se tale sistemazione sia stata pensata già in origine, o se sia frutto della realizzazione parziale di un vano più ampio ed articolato, destinato ad avere il pilastro in posizione centrale, poi abortita per sopraggiunte difficoltà tecniche. Paolo Melis1 Università di Sassari - Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione - melisp@ uniss.it. 1 21 Riferimenti Bibliografici NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA - 2023, 9.II Basoli P. (1989) - L'età prenuragica e nuragica, in AA.VV - Sassari. Le origini. Sassari: Gallizzi: 15-48. Manca Di Mores G. (1997) - Indagini preliminari sui beni culturali del territorio: Nulvi, Sassari, Bollettino di Archeologia: 43-45. Melis P. (2014) - L’ipogeismo funerario della Sardegna nuragica. Tombe di giganti scolpite nella roccia. Sassari: Carlo Delfino editore. Melis P. (2021) - Testimonianze preistoriche nel territorio di Sedini (SS): un aggiornamento, in Cicilloni R. e Luglié C., eds. - Mediterranea. Studi e ricerche di preistoria e protostoria in onore di Giuseppa Tanda. Perugia: Morlacchi editore: 103-111. 22