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La vita di Leone Garbarino, protestante nella Riviera Ligure di Levante, mazziniano e resistente. Infine, come salvò, nel 1945, un fascista dalla probabile morte. Pubblicato sul Pensiero Mazziniano nel n. 1 del 2013.
Studi Storici, 2020
Santo Mazzarino explored the role of the late antique Senate in a plurality of works and from different perspectives. Like the tesserae of a polychrome mosaic, these pages make up a complex and original framework, in which the Senate is configured as a great protagonist of the late antique West. For Mazzarino, fourth- and fifth-century Western society was characterized by a general economic and political strengthening of the senatorial class. This interpretation, fundamentally different from Mommsen’s doctrine, allowed Mazzarino to connect the evolution of the late antique Senate with the crisis of the imperial State. In this way, for Mazzarino, the role of the Senate became a major factor in the periodization of the late antiquity.
Tiziano Terzani (1938-2004) was an important international journalist and a famous writer of De-growth or antit-globalization mouvement. He was Born in FLorence -Italy . Here I stress how he saw FLorence as origin of mechanicistic science but also of our multifaced crisis!!!
ARTGATE Fondazione CARIPLO, 2009
Un dipinto di Melchiorre Gherardini, il Ceranino, nella chiesa di S. Giuseppe a Milano
2016
costituisce uno dei problemi aperti della letteratura storiografica dedicata al celebre architetto modenese. La sua mancata realizzazione e, al contempo, le sue connotazioni ritenute ricorrentemente troppo "mature" per la fase iniziale della sua carriera, svoltasi a Messina negli anni 1657-1662, hanno infatti indotto a sostanziali incertezze sulla sua collocazione cronologia e quindi sul suo effettivo ruolo nella concatenazione delle esperienze progettuali di Guarini, in merito soprattutto alla messa a punto delle sue singolari cupole a fasce incrociate. Questo contributo propone un risposta a tali irrisolte questioni, riconducendo, con inedite argomentazioni, la realizzazione del progetto al soggiorno parigino di Guarini (documentato tra l'ottobre del 1662 e lo stesso mese del 1666). I primi dieci anni di attività dell'architetto modenese assumono di conseguenza un ruolo cruciale per la sua formazione e vengono qui indagati, ripercorrendo le esperienze, i luoghi di soggiorno e le architetture che il giovane architetto poté osservare, focalizzando l'attenzione su tre "interessi" guariniani che emergono con chiarezza dalle sue scelte progettuali e dai suoi scritti: i congegni geometrici complessi, l'architettura colonnare, e le grandi opere del gotico.
“Musica e Figura”, 2011
Nella parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Imer si conservano quattro tele raffiguranti gli Evangelisti che superano per qualità e cultura figurativa la media delle testimonianze pittoriche locali del Sei-Settecento (figg. 1-4). In condizioni non ottimali a motivo delle vicende che qui verranno esposte, i dipinti evidenziano un approccio iconografico decisamente tradizionale. Tutti e quattro i santi sono ritratti a mezzo busto, intenti a scrivere il Vangelo; accanto a ciascuno compare, più o meno in evidenza, la specifica creatura simbolica del Tetramorfo. Le figure rispondono, quasi riecheggiando l'antica teoria dei quattro temperamenti, a due contrastanti modelli: più vivace e brillante il tipo di san Giovanni e di san Matteo, decisamente controllato il taglio dei meditativi san Marco e san Luca. Delle opere non si ignora la dignità artistica e già oltre trent'anni or sono Floriano Nicolao ne faceva menzione in un volume di storia locale come di «bellissime figure di scuola veneziana» 1 , mentre ancora sopravviveva la tradizione che, vantando una iperbolica paternità tizianesca, ricordava, pur impropriamente, il prestigio dei dipinti 2. Piuttosto generica ma congruente una testimonianza risalente al 1926: nello stilare l'elenco dei beni della chiesa richiesto alle parrocchie trentine dalla prefettura, si indugiava allora sul «pulpito adorno di bellissime tele ad olio di scuola veneziana raffiguranti i quattro evangelisti» 3. A fronte di queste indicazioni tutto sommato recenti, che non trasmettono la consapevolezza storica o critica di una precisa paternità, quanto piuttosto l'eco di una appartenenza culturale esterna, veneziana appunto, manca invece qualsiasi ausilio docu- GIUSEPPE SAVA
Arte veneta, 2022
In an unpublished letter from the Medici archives before the Principate, sent on 23 April 1438 to the Florentine Antonio Martelli, Antonio da Montefeltro, then an influential member of the family of the counts of Urbino, who later fell out of favour, gives instructions for the delivery of an altarpiece he had commissioned in Venice from a painter certainly identifiable as Antonio Vivarini. By cross-referencing this letter with other sources, both from Urbino and Venice, the author concludes that it refers to an altarpiece for the chapel of Saints Anthony Abbot and James, founded by Antonio’s father, Niccolò, in the Church of San Francesco in Urbino. Based on its iconography and style, this altarpiece is finally recognised in a dismembered polyptych by Vivarini (the central panel, a Virgin and Child in the Houston Museum of Fine Arts, being the only piece whose location is known), a work already established in scholarship as one of the earliest by the Murano-born painter.
A fianco della pieve bolognese di San Mamante di Lizzano, oggi detto in Belvedere, si trova una piccola costruzione in pietra a pianta circolare, che fu il battistero della pieve, costruito a metà del secolo VIII da Anselmo abate prima di Fanano, poi di Nonantola.
Leone Leoni (Verona, 25 aprile 1897-Milano, 3 ottobre 1964) si è for-mato al Collegio Rabbinico di Firenze diretto da rav S.H. Margulies e ha continuato gli studi con il rabbino Dario Disegni. Appassionato sionista, ha stretto rapporti con Yoseph Colombo, Leone Ravenna e suo figlio Fe-lice, Mario Falco e le maggiori personalità dell'attiva Italia ebraica pre-e post-bellica. È stato Rabbino Capo delle Comunità di Ferrara e Venezia. Ha diretto la scuola ebraica veneziana che chiamava la «pupilla dei propri occhi», adempiendo sempre con trasporto a quello che riteneva il compito primario di un rabbino: essere pastore vicino al suo gregge.
Historika IX-ISSN 2240-774X e-ISSN 2039-4985 573 PAOLO GARBARINO Frammenti di ricordi: Giuliano l'Apostata e il suo ambiguo rapporto con Atene 1. Premessa-Giuliano l'Apostata, nella sua tormentata giovinezza tutta dedicata agli studi di retorica e di filosofia, ebbe modo di trascorrere solo pochi mesi ad Atene, tra il luglio del 355 e l'autunno dello stesso anno, quando fu ri-chiamato dall'imperatore a Milano per essere proclamato Cesare per le Gallie 1. Il soggiorno ateniese era stato preceduto da un periodo alquanto difficile, che Giuliano aveva vissuto in Italia, nella vicinanza della corte milanese (a Como), in uno stato di grande incertezza sul suo destino. Era stato da poco sommaria-mente processato per lesa maestà e poi ucciso il Cesare Gallo 2 , suo fratellastro, ed egli godeva di scarsa fiducia da parte del sospettoso Costanzo II e, a quanto pare, nei collaboratori più stretti dell'imperatore, che non avrebbero mai cessato di criticare e porre in cattiva luce Giuliano 3. A sua difesa si muoveva però la moglie di Costanzo, Eusebia 4 , che sembra abbia avuto un ruolo decisivo prima nel fare in modo che l'imperatore acconsentisse che Giuliano tornasse in Oriente per continuare i suoi studi, poi nel convincere il marito a nominarlo Cesare per meglio affrontare la grave situazione che si era venuta a creare in Gallia, al confine renano, a causa delle continue scorrerie e devastazioni di tribù barbare in 1 Sul soggiorno ateniese di Giuliano sono ancora un punto di riferimento le pagine di Bidez 1930, 112-120; v. anche, tra gli altri, Bouffartigue 1992, 40-52 e, con ulteriori rinvii bibliografici, Di Branco 2006, 101-114. 2 Sulle vicende relative alla caduta di Gallo v., per tutti, Maraval 2015, 122-129; per i rapporti tra i due fratelli, cfr.
in C. BISCAGLIA e A. CESTARO (a cura di), Società, politica e religione in Basilicata…, pp. 199-250
Harp Tarihi Dergisi, 2024
Journal of Modern European History, 2018
Veterinary World, 2024
Periodico dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Pistoia, 2002
Fisheries, 2018
Cultura Y Educacion, 2003
Studia Universitatis Babeș-Bolyai. Historia, 2013
Revista Electrónica Educare , 2017
International Journal of Business and Economics Research, 2014
Revista Latino-Americana de Enfermagem, 2005
EDUKASI: Jurnal Penelitian Pendidikan Agama dan Keagamaan, 2019
#Tear: Revista de Educação, Ciência e Tecnologia
GLQ: A Journal of Lesbian and Gay Studies, 2020
AJS Review, 2004