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Da l Co l o s s e o s i s a l e s u p e r Co l l e Op p i o S u l Co l l e c ' è u n p a l a z z o b i a n c o
I. La vita -Venanzio Onorio Clemenziano Fortunato nacque a Duplavenis, l'odierna Valdobbiadene in provincia di Treviso, tra il 530 e il 540, più probabilmente nella seconda metà del decennio. Il nome composto da quattro elementi può far pensare che chi lo portava provenisse da una famiglia di un certo prestigio. Durante l'adolescenza, trascorsa in un luogo non determinabile della Venetia orientale, egli entrò in contatto con Paolo, che nel 557 sarebbe stato eletto vescovo (scismatico) di →Aquileia, il quale tentò di convincerlo ad abbracciare la vita monastica. Venanzio invece, compiuti gli studi inferiori, si trasferì a Ravenna, città da poco riconquistata da Giustiniano dopo la dominazione ostrogota, per attendere agli studi di grammatica e di retorica, e forse anche di giurisprudenza, formandosi così una vasta preparazione che gli avrebbe permesso d'intraprendere la carriera d'insegnante, di poeta ma anche di funzionario pubblico. Il trasferimento fu senz'altro motivato dalla volontà di completare il ciclo degli studi, ma non vi è alcun bisogno, come pure si è fatto, di metterlo in relazione alle contrapposizioni religiose che fecero seguito alla condanna pontificia dei Tre Capitoli. Nel-
Sono tanti gli studiosi che si sono occupati della vecchiaia, tra loro anche lo psichiatra viennese Viktor Frankl che nel 1945, pochi mesi dopo la sua liberazione da un campo di concentramento, si sedette per scrivere un libro. Aveva quarant'anni. Prima della guerra lavorò come psicologo di successo a Vienna.
Palaeohispanica. Revista sobre lenguas y culturas de la Hispania Antigua
Il venetico è una lingua indeuropea, attestata da oltre 500 iscrizioni datate dal VI al I sec.a.C. e provenienti soprattutto dall’attuale regione italiana del Veneto (in pochi casi, dal Friuli Venezia-Giulia, dall’Austria e dalla Slovenia). La scrittura utilizzata è un alfabeto locale di derivazione etrusca. Le iscrizioni venetiche comprendono testi funerari, votivi e pubblici, resi - tranne alcune eccezioni -mediante schemi formulari. Ampiamente documentata è l’onomastica (nomi personali; formula onomastica maschile e femminile). Le strutture della lingua (fonologia, morfologia, sintassi e lessico), data la natura frammentaria del venetico, sono conosciute solo parzialmente; permangono problemi relativi alla classificazione, anche se è ormai accertata l’appartenenza al ramo italico dell’indeuropeo.
LA FESTA IN UN ABBRACCIO A pochi giorni di distanza da lunedì 16 gennaio (il Blue Monday, ovvero il giorno più triste dell'anno, collocato tradizionalmente nel terzo lunedì del mese di gennaio, quando le feste di Natale sono ormai finite, le condizioni meteo risultano per lo più avverse ed i propositi per il nuovo anno cominciano a subire le prime prove che poco li rispetteremo), il 21 gennaio arriva la Giornata mondiale dell'abbraccio. B O S C O Sono come dei saggi alberi che si tengono per mano grazie alle radici intrecciate ed alle vicine chiome diradate, scaldati dai caldi colori del tramonto, e nelle ombre lunghe dell'autunno: sono i nostri amati vecchi, gli abitanti di questa Casa comune.
Dante e l'Arte, 2018
Presentation and coordination of the dossier Dante & Comic Books of the journal Dante e l'Arte. Contributions by: Brian Ireland, Penelope James, Ursula Winter, Daniela Pietrini, Mario Tirino, Lorenzo di Paola, Raul Ciannella, María Antònia Martí Escayol, Adolfo Fattori, Francisco Saez de Adana, Gino Frezza, Ivan Pintor.
in Dizionario Biografico degli Italiani, 98, pp. 660-665, 2020
VENUSTI 1574) Venusti riconosce le benemerenze nei suoi riguardi di Baldassarre e del padre Erasmo. Come già nei Consilia del 1571, egli segue un metodo consolidato, trattando la denominazione della malattia, le cause, i sintomi e la terapia, segnalando la modificazione nel tempo dei segni distintivi, come la presenza di papulae o exhantemata (petecchie), ignoti agli antichi (cc. 5v, 7r, 10r), e mostrandosi a favore di un uso controllato del salasso. Fra i professionisti di fama del suo tempo Venusti attinse alle opere di Mattioli e di Cardano. Nel Consilium de peste (Milano, Paolo Gottardo da Ponte, 1582) l'autore formula la definizione di peste, ne enumera le cause divine, naturali e umane, ne identifica le modalità di trasmissione, enuncia gli indizi che presagiscono l'epidemia (eclissi, mostri, comete ecc.). Tradizionali i farmaci e i rimedi suggeriti (triaca, mitridato, terra sigillata, bolo armeno, unicorno), mentre è sconsigliato il ricorso al salasso. Inoltre le misure precauzionali di ordine sanitariomorale comportano il divieto dell'attività sessuale, l'espulsione delle prostitute e la chiusura dei bagni pubblici. Tra le opere dei medici del suo tempo Venusti citava con apprezzamento gli scritti di Jean Fernel, Andrea Dudith, Girolamo Fracastoro e Girolamo Mercuriale, pur riservando qualche osservazione critica su specifiche posizioni dei due italiani. Infine Venusti dedicava da Merano i Balneorum Burmiensium descriptio, natura et virtus (Innsbruck, Ionannes Agricola, 1584) al nobile boemo Adamus Gallus 'Popellius' (Popel zu Lobkovicz) gentiluomo di camera di Ferdinando d'Austria.
Il flauto è uno tra i più antichi strumenti musicali. I primi flauti (zufoli di canna, di bambù, di sambuco, ecc.) jùrono costruiti e suonati da antichi .~pastori, il cui scopo era quello di riprodurre i suoni della natura che più li ciffascinavano(canti degli uccelli, sibili del vento, versi degli animali, ecc.) Fu uno strumento utilizzato soprattutto dai cacciatori, si ricorda infatti il quagliere che veniva suonato per avvicinare gli uccelli, oppure per imitare il verso del cucù. Gli strumenti a fiato all'origine erano fatti di legno, di corno, di pietra, d'osso o di conchiglie ma quegli elementi naturali venivano ugualmente lavorati ,forati, uniti insieme e muniti di accessori. Le civiltà che adottarono tale strumento a fiato jùrono molteplici: cinesi, egizi, indiani, persiani, assiri, fenici, babilonesi ed altri popoli meno conosciuti. Ne sono testimoni vari tipi di opere artistiche sottoforma di bassorilievi sculture, incisioni, affreschi parietali, decorazioni musive (mosaici), ecc. A quei tempi iflauti erano già di due tipi: dritti e traversi a seconda dell 'asse lungo il quale venivano suonati(asse longitudinale o trasversale). Nell 'antica Grecia veniva adoperato un tipo di flauto chiamato in diversi modi: siringa, flauto del Dio Pan, fistola. Il suo particolare nome ha origini,; divino-mitologiche e deriva dal nome della ninfa ispiratrice Siringa. Questo"
Antonello Russo, Vuoto e Progetto, LetteraVentidue Edizioni, Siracusa, 2018
Incentrare sul vuoto un ragionamento ampio sull’architettura apre il campo a un cammino a ritroso volto a selezionare, nel tempo lungo della formazione di chi lo compie, gli strumenti utili a riconoscere e far propria un’idea di spazio. Inteso comunemente come un’assenza, il significato di vuoto è, nelle intenzioni del testo, volutamente ribaltato. Assunto come un soggetto attivo, esso configura un intento propositivo finalizzato al posizionamento di una presenza protesa a riverberare, nell’intero organico di una composizione, una dimensione icastica. Derivata prima della nozione di spazio, il vuoto, in architettura, è dato da un’importante attribuzione di senso a un intorno definito. Al pari di un luogo generativo, esso riverbera una dimensione tesa, dotata, cioè, di un’energia propria trasmessa da una materia intangibile in grado di delineare, pur nella sua congenita immaterialità, spazi talmente incisivi da configurarsi come pieni, veri volumi atmosferici, masse d’aria le quali, seppur composte da materia pulviscolare, si mostrano visibili e capaci d’imprimersi nella memoria di chi (con occhi attrezzati) guarda e, con attenzione, ascolta e riceve. Il volume raccoglie, nel corpo centrale, tre saggi autonomi come sintesi delle lezioni di composizione architettonica tenute per il primo e il secondo anno del corso di laurea in Architettura erogato dal dArTe, dipartimento di Architettura e Territorio, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Essi delineano una raccolta di appunti strumentale alla messa a sistema di una selezione di appartenenze utili a una riflessione generale sull’architettura. Come esito di una teoria operante, la seconda parte del volume riporta in sequenza una serie di esperienze progettuali realizzate dagli stessi studenti a compimento del loro percorso di formazione. Tre saggi, incardinati nelle sezioni di presentazione e postfazione, completano l’apparato teorico del volume configurando scenari diversificati sul futuro della disciplina.
Rinascimento e genesi della modernità, 2022
All'interno della più ampia querelle novecentesca sulla modernità e antimodernità vichiana 1 si collocano anche quegli studi che hanno tentato di delineare le convergenze e le divergenze tra Giambattista Vico e il momento umanistico-rinascimentale. Pionieristici da questo punto di vista risultano gli Studi vichiani di Giovanni Gentile volti a rintracciare le fonti della gnoseologia vichiana. Sia pur con forzature eviden-1 Non è possibile citare tutti i contributi al riguardo. Segnalo solo i testi di Paolo Rossi che ha sostenuto l'arretratezza vichiana rispetto alla cultura del tempo:
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Directory of Open access Books (OAPEN Foundation), 2019
IJARW, 2024
PAAKAT: Revista de Tecnología y Sociedad, 2022
Erytheia. Revista de Estudios Bizantinos y Neogriegos, 2022
Journal of Asian Pacific Communication, 2014
Konferensi dan Pelatihan 25 Tahun Manajemen dan Rekayasa Konstruksi , 2005
Turkiye Klinikleri Journal of Cardiology, 2001
International Journal of Applied Pharmaceutics, 2020
Royal Institute of Philosophy Supplement, 2018
Neuroscience Letters, 2014
Pacing and Clinical Electrophysiology, 1991
Journal of the Operational Research Society, 2005
Social History of Medicine, 2010
Nucleic acids research, 2017