Scuola Dottorale di Ateneo
Graduate School
Dottorato di ricerca
In: DIRITTO PRIVATO EUROPEO DEI CONTRATTI CIVILI,
COMMERCIALI E DEL LAVORO
Ciclo: XXVI
Anno di discussione: 2013
IL SISTEMA DI REGOLAZIONE DELLE
COMUNICAZIONI ELETTRONICHE E DEI
SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI
SETTORE SCIENTIFICO - DISCIPLINARE DI AFFERENZA: IUS/01
Tesi di Dottorato di
Maria Diamante Stivanello-Gussoni
matricola 955819
Coordinatore del Dottorato
Chiar.mo Prof. Luigi Benvenuti
!
Tutor del Dottorando
Chiar.ma Prof.ssa Carmelita Camardi
I!
INDICE
GLOSSARIO…………………………………………………………....pg. 1
PREMESSA
1.
Premessa metodologica e problematiche giuridiche affrontate……….pg. 2
2.
Difficoltà terminologiche………………………………………...…....pg. 5
CAPITOLO I
LE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE
1.
Premessa………………………………………………........................pg. 9
2.
Inquadramento storico……………………………………………….pg. 10
3.
La spinta liberalizzatrice europea……………………………………pg. 13
4.
Fonti giuridiche della liberalizzazione in Europa……………………pg. 15
5.
Le tre fasi del processo di liberalizzazione………………………….pg. 16
a. Le direttive di Liberalizzazione…………………….....………….pg.18
b. Le direttive di Armonizzazione………………………………….pg. 22
c. (Segue)…:La seconda fase…………………………………….....pg. 25
d. (Segue)…: La terza fase………………………………........…….pg. 29
6.
L’adeguamento della normativa nazionale…………………………..pg. 32
7.
Il Codice delle Comunicazioni Elettroniche………………………....pg. 34
!
II!
CAPITOLO II
I SERVIZI MEDIA AUDIOVISIVI
1.
Premessa…………………………………........................................….pg. 39
2.
Inquadramento storico……………………………………....................pg. 40
3.
Il ruolo della Corte Costituzionale………………………….....……….pg. 41
4.
La spinta comunitaria per l’abbandono del monopolio statale…......….pg. 48
5.
Le quattro fasi della liberalizzazione………………………….........….pg. 49
6.
L’adeguamento della normativa nazionale e il TUSMA……………....pg. 53
CAPITOLO III
LA CONVERGENZA DELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE E DEI SERVIZI
RADIO TELEVISIVI
1.
Che cosa si intende per Convergenza Multimediale? ………………….......pg. 57
2.
Le scoperte tecnologiche e le tappe fondamentali………………….......….pg. 59
3.
La Convergenza e i suoi molteplici effetti……………….………...........….pg. 62
a. Gli effetti sull’economia: la Convergenza Economica e il Nuovo Mercato
Integrato delle TLC……………………..……………...........................pg. 62
b. Gli effetti giuridici: il cd. Diritto della Convergenza e la regolamentazione
tecnologica neutrale……………………............................................….pg. 65
4.
Gli organismi della Convergenza……………………………….........…….pg. 68
5.
Gli attori principali del Nuovo Mercato Integrato delle TLC……...……….pg. 69
6.
L’AGCOM…………………………………….............................................pg. 72
7.
Il MiSE………………………………..................................................…….pg. 76
8.
L’intreccio di competenze tra AGCOM e il MiSE……………...........…….pg. 78
a. La “parziale” ridefinizione delle competenze tra MiSE e
AGCOM….................................................................................…..pg. 80
9.
(Segue)…: l’AGCM………..............................…………………………….pg. 81
10.
Alcune riflessioni….……………………………….............................…….pg. 86
!
III!
CAPITOLO IV
LE RADIOFREQUENZE
1.
Premessa ……………………………..............................................……….pg. 89
2.
Che cosa sono le frequenze? ………………………................…………….pg. 91
a. In conclusione……………………………………...........................pg. 99
3.
La titolarità delle frequenze ………………………………...............…….pg. 101
a. Ricapitolando…………………………………….....................….pg. 103
4.
La natura giuridica dei “provvedimenti di rilascio dei diritti d’uso” ex art. 27
Cod. C.E.…………………………….....................................................................pg. 104
5.
La Natura giuridica del “diritto d’uso” ex art. 27 Cod. C.E. ………..........pg. 106
6.
Come circolano le frequenze? ……………...........……………………….pg. 111
a. Assegnazione mediante asta……………………..……………….pg. 113
b. Assegnazione mediante beauty contest……………..…………….pg. 118
c. Asta Vs Beauty Contest………………………………….........….pg. 120
7.
Una nuova metodologia di circolazione: il trading delle frequenze…...….pg. 122
a. Origine ed evoluzione dello Spectrum Trading………………..….pg. 123
b. Il trading in Italia…………………………………...................….pg. 124
CAPITOLO V
LA GESTIONE DELLO SPETTRO IN GRAN BRETAGNA
1.
Inquadramento storico ed evoluzione normativa delle TLC ......................pg. 129
2.
La qualificazione giuridica dello Spettro…………………………........….pg. 132
3.
La gestione dello Spettro………………………………....................…….pg. 139
4.
L’OFCOM (in generale) ……………………………....................……….pg. 148
a. L’OFCOM e lo Spettro.........………………..........................…….pg. 150
5.
Lo Spectrum trading (in generale) ….....………………………………….pg. 152
a. Il transfer…………………………………...............................….pg. 154
i.
!
Tipologie di transfer……………………………...……….pg. 155
IV!
ii.
Il procedimento di transfer…………………………..........pg. 157
b. Il lease………………………………….........................................pg. 159
i.
Tipologie di lease………………….............………………….pg. 162
6.
Transfer e lease a confronto……………………...............……………….pg. 163
7.
Alcune osservazioni sull’effettiva applicazione del trading………......….pg. 164
CAPITOLO VI
OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
1.
Osservazioni conclusive in tema di Liberalizzazione…………….....…….pg. 168
2.
Osservazioni conclusive sulla Convergenza………………...............…….pg. 173
3.
Osservazioni conclusive sul ruolo dell’AGCOM………….......………….pg. 175
4.
Osservazioni conclusive sulla natura giuridica delle radiofrequenze…......pg. 177
5.
Osservazioni critiche sul procedimento di trading
ex art. 14 ter Cod. C.E. …………….................………..............................pg. 185
a. Le limitazioni all’autonomia delle parti……………...........………….pg. 186
b. La natura giuridica della “notifica dell’intenzione
di un operatore di trasferire” ……………………….....…………….pg. 187
c. Il valore giuridico del nulla osta …………………..................……….pg. 190
d. L’oggetto di trading………………………….....................………….pg. 191
e. Le tipologie negoziali ammissibili……...................………………….pg. 192
f. Il trade nella prassi commerciale…………………......................…….pg. 195
g. Il possibile regime pubblicitario dei trades…………..……………….pg. 198
6.
Ricapitolando………………………………….................................…….pg. 200
BIBLIOGRAFIA………………………….…………………..…………….pg. 201
APPENDICE NORMATIVA………………………….….…..……………...pg. 217
D.P.R. 318/97; DIRETTIVA QUADRO 2002/21; DIRETTIVA AUTORIZZAZIONI 2002/20;
DIRETTIVA 140/2009; TESTO UNICO DEI SERVIZI MEDIA AUDIOVISIVI; DECISIONE
SPETTRO RADIO 243/2012; CODICE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE; ACCORDI DI
COLLABORAZIONE AGCOM-AGCM 2004/2013; THE COMMUNICATIONS ACT; THE
WIRLESS TELEGRAPHY ACT; THE WIRELESS TELEGRAPHY (SPECTRUM TRADING)
REGULATIONS 2012 NO. 2187; DOCUMENTAZIONE OFCOM.
!
V!
!
VI!
GLOSSARIO
!
AGCOM
Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
AGCM
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
AIP
Administrative Incentive Pricing
ANR
Autorità nazionale di regolamentazione
ASST
Azienda di Stato per i Servizi Telefonici
BEREC
Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche
BT
British Telecom
CISAS
Communications & Internet Services Adjudication Scheme
Cod. C.E.
Codice delle Comunicazioni Elettroniche
CORECOM
Comitati Regionali per le Comunicazioni
DGT
Director General Of Telecommunications
FCC
Federal Communications Commission
GRE
Gruppo dei Regolatori Europei
GB
Gran Bretagna
GPO
The General Post Office
IRI
Istituto per la ricostruzione industriale
MCI
Micorwave CommunicationInc.
MFJ
Modification of Final Judgment
MEF
Ministero dell’Economia e delle Finanze
MiSE
Ministero dello Sviluppo Economico
OFCOM
Office of Communications
OFTEL
Office of Telecommunications
ONP
Open Network Provision
PMG
Postmaster General
SIC
Sistema integrato delle Comunicazioni
SUR
Spectrum Usage Right
TLC
Telecomunicazioni
TLC ACT
Telecommunication Act
TUSMA
Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi
!
1!
PREMESSA
1. Premessa metodologica e problematiche giuridiche affrontate
La metodologia applicata alla presente ricerca non vuole essere un commento analitico
alle novità legislative nel settore delle Telecomunicazioni (rectius Comunicazioni1)
ritenendolo inutile. Già autorevole dottrina2 vi ha provveduto, e un duplicato sarebbe
quanto mai fuori luogo. Piuttosto, gli obiettivi perseguiti sono essenzialmente due.
Il primo, più generale, è volto ad analizzare gli effetti prodotti dal cd. Nuovo Mercato
Integrato delle Telecomunicazion3 nell’impianto normativo (nazionale e comunitario),
quale risultato della cd. Convergenza multimediale4. Si deve, infatti, considerare che in
origine si era soliti contrappore le telecomunicazioni (in senso stretto), quali attività
destinate alla comunicazione a distanza tra singoli soggetti, alle radiodiffusioni, attività
invece destinate alla diffusione di un messaggio audio/video ad un pubblico
indeterminato. Pertanto, pur se unite da una comune radice tecnica (entrambe nate
dall’impiego di sistemi elettromagnetici ed in astratto idonee alla comunicazione a
distanza), la telecomunicazione (in senso stretto) e la radiodiffusione sono state
impiegate in concreto per funzioni diverse. Basti pensare alla vecchia impresa di
telecomunicazioni che si occupava solo di gestione della rete ed, eventualmente, dei
vari servizi che potevano essere forniti su di essa (ad esempio il servizio di telefonia) e
le imprese di radiodiffusione che si occupavano solo di programmi radiotelevisivi
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
1
La Commissione Europea, nei testi più recenti, sta spingendo per una progressiva sostituzione del
termine TLC con quello più generico ed omnicomprensivo di “Comunicazioni”. Ciò posto, utilizzare
l’acronimo di TLC sembra essere allo stato attuale ancora preferibile essenzialmente perché il
cambiamento di terminologia (Comunicazioni in luogo di TLC) non è stato ancora recepito dalle industrie
di settore e conseguentemente dalle economie di mercato europee, che si sviluppano però su scala
mondiale. Quindi, in considerazione della natura globalizzata di tale mercato, utilizzare il termine
“Comunicazione”, quando in USA per il medesimo concetto ci si riferisce a TLC, genererebbe solo un
inutile confusione. In ragione di ciò, nel presente lavoro pur avendo prediletto l’acronimo TLC, è
possibile rinvenire il termine “Comunicazione/i” avente il medesimo significato. Cfr. I. WALDEN,
Telecommunications law and regulation, edited by I.WALDEN, 2012, Oxford University Press, pg. 4.!
2
Vedi: V. ZENO-ZENCOVICH, La nuova televisione Europea. Commento al Decreto Romani, ed. Maggioli,
2010; O. GRANDINETTI, Il Testo Unico dei servizidi media audiovisivi e radiofonici, in Giorn. Dir.Amm.,
n.2/2011, pg. 121.!
3
Cfr. A.M.GAMBINO, Diritto dell’informatica e della comunicazione, ed. Giappichelli, 2009.
D.Lgs 44/2010, Art. 2 lettera s) che letteralmente definisce il “Sistema integrato delle comunicazioni”
(SIC), come: “il settore economico che comprende le seguenti attività: stampa quotidiana e periodica,
editoria annuaristica ed elettronica anche per il tramite di internet, radio e servizi di media audiovisivi,
cinema, pubblicità esterna, iniziative di comunicazione di prodotti e servizi, sponsorizzazioni.”!
4
Per una definizione si rinvia al cap. 3 sulla Convergenza. In questa sede è sufficiente ricordare che il
Libro Verde 1987 della Commissione Europea definisce tale fenomeno come “ la capacità di differenti
piattaforme di reti di gestire servizi di tipo fondamentalmente simili”, ovvero “la migrazione del servizio
televisivo nell’apparato trasmissivo proprio delle TLC. “!
!
2!
(fornitori di contenuti): due mondi diametralmente opposti. In ragione di tale
applicazione pratica differente, anche la configurazione economica dei mercati e la
normativa di settore si sono dovuti adeguare. Ed infatti, i servizi di telecomunicazione
(in senso stretto) e i servizi di radiodiffusione sono sempre stati oggetti di discipline
separate ed autonome. L’unico elemento che ha però sempre accomunato i due mercati
è il monopolio statale.5
Ben presto però, questa rigida contrapposizione entrò in crisi, soprattutto a causa del
progresso tecnologico avutosi, in massima parte, grazie alla telematica6, ad Internet,7 e
al sistema digitale.8
Ebbene, proprio tali innovazioni non
solo hanno avuto una rilevanza scientifico-
tecnologica fondamentale, ma sono state anche i motori principali per la nascita di
fenomeni e principi quali la Multimedialità9 , la Convergenza tecnologica10 e il cd.
Principio di Neutralità tecnologica e dei servizi11, che hanno permesso a telefono,
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
5
Per un’analisi più approfondita dalla questione si rinvia ai cap. I e II.!
L’informatisation de la société, Paris, 1978. Il termine “telematica” deriva dalla contrazione
semantica di “telecomunicazioni” e “informatica” coniato dagli autori citati. Con questa terminologia si
intende l’ applicazione dell’informatica alle telecomunicazioni, che ha consentito di accrescere la capacità
trasmissiva delle reti, rendendo possibile, oltre alla trasmissione dati, anche la contestuale elaborazione a
distanza. Ciò significa che l’informazione trasmessa può essere oggetto d’intervento da parte dell’utente,
cosi avviando un rapporto interattivo tra l’utente e la fonte dell’informazione stessa. Cfr. FROSINI,
Telematica e informatica giuridica, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992, 60; ZACCARIA, Diritto
dell’informazione e della comunicazione, Padova, 2004, 81.!
7
Attraverso cui è stato possibile fruire di servizi multimediali più avanzati a livello internazionale e
globale Cfr. D.SERAFINI, La Televisione via Internet: una nuova frontiera, Video Age, 1999.!
8
Vero snodo della Convergenza Tecnologica, che ha sostituito la tecnica analogica e ha consentito di
trasmettere qualsiasi tipo di informazione (dati, immagini, suoni) riducendola ad una serie sequenziale di
numeri che danno vita ad una sorta di alfabeto universale, garantendo la trasmissione simultaneamente
segnali di ogni genere.
Per una trattazione più scientifica della differenza tra sistema analogico e digitale: ZOWRINSKY, VHDL.
Progetto di sistemi digitali , 2007; BONANI, Satelliti e formazione. La videocomunicazione come futuro
educativo, 2005; COUCH, Fondamenti di telecomunicazioni, 2002; SCHILLING, Principles of
Communication Systems, Second Edition, McGraw-Hill; SCHWARTZ, Information, Transmission,
Modulation and Noise, Mcgraw-Hill; CARLSON, Communication Systems, Third Edition, Mcgraw-Hill;
SKLAR, Digital Communications, Fundamental and Applications, Prentice Hall; J.G. PROAKIS, M.SALEHI,
Communication System engineering, Prentice Hall. Vedi amplius: V.R. ESPOSITO, La risposta normativa
all’evoluzione tecnologica, in Informazione e Telecomunicazione, (a cura di) R. ZACCARIA, in Tratt. Dir.
Amm., diretto da G.SANTANIELLO, Padova, 1999, pg. 251.!
9
Cioè la possibilità di scambiare contemporaneamente diverse forme di informazione (voce, immagini,
testi ecc.) e combinando insieme più mezzi di comunicazione (tv, telefono e pc).!
10
Con tale termine si intende: la progressiva convergenza delle tecniche ed infrastrutture di trasmissione
per tutti i servizi. La prima forma di convergenza realizzata nella rete fissa di comunicazione (telefonia e
telegrafia) è rappresentata dalla rete ISDN, cioè una rete numerica che consente di trasmettere non solo
fonia ma anche dati e video a bassa frequenza.!
11
Vedi: Art. 13 del Codice delle Comunicazioni elettroniche, così come modificato dal recente D. Lgs
70/2012: modifiche al Codice delle Comunicazioni elettroniche: “2. Salvo diversa disposizione
dell’articolo 14 relativo alle frequenze radio, il Ministero e l’Autorità nell’esercizio delle funzioni e dei
poteri indicati nel Codice perseguono, ove possibile, il principio di neutralità tecnologica, nel rispetto
dei principi di garanzia della concorrenza e non discriminazione tra imprese.”. Sul punto: NAPOLI,
6
NORA-MINC,
!
3!
televisione e Internet di convergere sulla medesima piattaforma tecnologica. A titolo
meramente esemplificativo si pensi al caso dell’Iphone che, oltre ad essere un
tradizionale sistema di telecomunicazione e quindi appartenente alla genia delle
comunicazioni elettroniche, consente anche di fruire di contenuti televisivi tipici del
sistema radio televisivo (You Tube per citarne uno dei tanti programmi).
L’impostazione legislativa tradizionale è quindi divenuta quanto mai anacronistica e
non rispecchiante le attuali esigenze del mercato e da cui è scaturito un processo di
adeguamento di tutta la normativa (comunitaria e nazionale), il cui obiettivo primario è
stato l’abbattimento dei monopoli in favore di un sistema concorrenziale e liberalizzato,
il cui risultato pratico è rappresentato dalla nascita del Codice delle Comunicazioni
Elettroniche (Cod. C.E.) e Il Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi (TUSMA).
Nello specifico, invece, si approfondirà la tematica della gestione delle frequenze, e
relativo trading (cd. Spectrum Trading), in considerazione della loro importanza
fondamentale in questo nuovo sistema. Queste ultime sono, infatti, divenute il
principale strumento di diffusione delle Comunicazioni Elettroniche e dei Servizi di
Media Audiovisivi.
In ossequio però all’originale assetto, si tratterà separatamente l’evoluzione normativa
delle Comunicazioni Elettroniche e dei Servizi Media Audiovisivi, ponendo l’accento
sul passaggio dal monopolio alla liberalizzazione dei mercati.
Si passerà quindi all’analisi del fenomeno della cd. Convergenza, grazie alla quale è
stato possibile, tra l’altro, sfruttare la risorsa radio frequenziale per scopi ulteriori
rispetto alla mera diffusione radiofonica, divenendo così la base di partenza per il
Nuovo Mercato Integrato.
Si introdurrà quindi il tema dello Spectrum trading, alla luce del nuovo D.Lgs. 28
maggio 2012 n. 70 che, nell’attuare la Direttiva n. 140 del 2009, ha modificato il Codice
delle Comunicazioni Elettroniche (D.Lgs. 259/03).
In ultima analisi, si procederà all’analisi e comparazione del sistema normativo inglese.
La scelta della Gran Bretagna (GB), quale termine di paragone, si fonda sulle seguenti
motivazioni: in primo luogo, per l’azione innovatrice che ha sempre dimostrato questo
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
I Decreti legislativi 28 maggio 2012 n. 69 e n. 70: emendamenti al Codice delle Comunicazioni
Elettroniche e al Codice Privacy,
in http://www.dimt.it/interna.php?id_sezione=33&id_articolo=633&noNav=#.UcBDf5W7wbU!
!
4!
paese nel settore delle TLC, tanto da aver influenzato, a partire dagli anni ’80, il
processo di liberalizzazione europeo.12 In secondo luogo perché è stato il primo paese
europeo ad utilizzare concretamente il cd. Spectrum trading13, tanto da aver guadagnato
il soprannome “prima della classe” 14 .
Altro motivo va poi ricercato nel livello
dimensionale del mercato inglese, rispetto a quello italiano che, come già da autorevole
dottrina ha evidenziato, “in larga parte si somigliano”.15
2. Difficoltà terminologiche
Prima di passare alla trattazione delle singole tematiche si ritiene opportuno chiarire
alcuni aspetti terminologici.
In primis, che cosa si intende oggi con il termine Telecomunicazione (TLC)?16
Da un punto di vista tecnico, è tale “ogni trasmissione, emissione o ricezione di segni,
segnali, scritti, immagini, suoni o di informazioni di qualsiasi natura per filo,
radioelettrica, ottica od a mezzo di altri sistemi elettromagnetici”. 17
Mentre, da un punto di vista economico-giuridico, si definisce così l’attività di
comunicazione a distanza (mediante trasmissione, emissione o ricezione) di messaggi di
qualsiasi natura (segnali, scritti…) trasmettibile con svariate modalità.
Il genus TLC si compone perciò di radiodiffusione, ovvero radiotelevisione e
radiofonia, radiotelefonia, anche detta telecomunicazione in senso stretto e telegrafia.18
Ed ancora, oggi, quando si parla di impresa di TLC ci si riferisce a quell’impresa che
può essere indistintamente: operatore di rete, fornitore di servizi di comunicazione
elettronica, fornitore di contenuti e di servizi interattivi associati, etc19.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
12
Cfr. C.CAMBINI, A.SASSANO, T.VALLETTI, Le concessioni sullo spettro delle frequenze, in Mattei U,
Reviglio E., Rodotà S. (eds.) Invertire la rotta. Idee per una riforma della proprietà pubblica, Il Mulino,
2007.!
13
Cfr. E.P.GOODMAN, Spectrum Rights in the Telecosm to Come, 41 SAN DIEGO L. REV. 269 (2004);
Conversation with Peter Tenhula, Director of the FCC’s Spectrum Policy Task Force” (Oct. 22, 2002):
“The FCC is watching the British spectrum reform process closely”, inSan Diego Law Review, Vol. 41,
No. 269, 2004.!
14
Cfr. C.CAMBINI, P.RAVAZZI, T.VALLETTI, Il Mercato delle Telecomunicazioni. Dal Monopolio alla
liberalizzazione negli Stati Uniti e nella UE, il Mulino, 2003, pg. 44. !
15
Cfr. CAMBINI, P.RAVAZZI, T. VALLETTI, op.cit..!
16
Cfr. CARUSO, Il diritto privato delle telecomunicazioni, Milano-Giuffrè, 2000. !
17
Convenzioni Internazionali delle TLC di Madrid del 6 dicembre 1932; di Buenos Aires del 22 dicembre
1952 e Convenzione Internazionale delle TLC di Nairobi del 1982, ratificata con L. n.149/86.!
18
Cfr. STAZI, Mercati emergenti fra convergenza tecnologica e concorrenza. Il caso della televisione in
mobilità, Giuffré, Milano, 2006, pg. 67, nota 2, secondo cui: “le telecomunicazioni possono essere
suddivise in tre settori: le radiodiffusioni (radiotelevisione e radiofonia); la radiotelefonia e la
telegrafia.”!
!
5!
Altro concetto da definire è sicuramente quello di Comunicazione Elettronica.
Con tale termine ci si riferisce ai servizi forniti (di norma a pagamento) consistenti,
esclusivamente o prevalentemente, nella trasmissione di segnali su reti di
comunicazione elettronica, (compresi i servizi di telecomunicazione in senso stretto e i
servizi di trasmissione nelle reti utilizzate per la diffusione circolare radiotelevisiva), ad
esclusione dei servizi che forniscono contenuti trasmessi utilizzando reti e servizi di
comunicazione elettronica o che esercitano un controllo editoriale su tali contenuti.
Sono inoltre “esclusivi” i servizi della società dell’informazione non consistenti
interamente o prevalentemente nella trasmissione di segnali su reti di comunicazione
elettronica. 20 In concreto, vi appartiene qualsiasi forma di diffusione di segnali di
comunicazione veicolabile su tipologie alquanto variegate di infrastrutture quali: le reti
fisse e mobili, a commutazione di circuito e a commutazione di pacchetto reti via cavo,
via radio, via satellite, in fibra ottica o basate sullo sfruttamento delle radiofrequenze.
Ma non solo, le Comunicazioni Elettroniche includono anche la diffusione circolare dei
programmi sonori e televisivi, e i sistemi per il trasporto della corrente elettrica, in
quanto essi vengono utilizzati per trasmettere i segnali, e le reti televisive via cavo,
indipendentemente dal tipo di informazione trasportato. Ne discende quindi che anche
l’accesso alle reti di diffusione televisiva è assoggettato alle regole comuni prescritte
per tutte le infrastrutture di comunicazione elettronica, e ciò in applicazione del citato
Principio di Neutralità Tecnologica, secondo cui qualsiasi rete o servizio, comunque
finalizzati alla prestazione di attività di comunicazioni elettroniche, devono essere
assoggettati alle medesime disposizioni regolamentari, in quanto una distinzione
risulterebbe inadeguata alla luce del processo di
Convergenza fra i mezzi di
comunicazione.
Con il termine Servizi Media Audiovisivi 21 ci si riferisce a tutti i mezzi di
comunicazione di massa, destinati alla fruizione da parte di una porzione considerevole
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
19
AGCOM:“Istruzioni relative all’applicazione della delibera del 10 dicembre 2009, n. 722/09/CONS” in
cui vengono elencati i soggetti operanti nel settore delle comunicazioni. Tale elencazione è frutto del
coordinamento ed integrazione delle categorie a suo tempo indicate dal decreto ministeriale 17 maggio
2002 con le profonde modifiche legislative nel frattempo intervenute (si vedano, per tutte il Codice delle
Comunicazioni elettroniche e il Testo unico della radiotelevisione). In www. Agcom.it!
20
Art. 1 lettera g) del D.Lgs 259/03 Codice delle Comunicazioni Elettroniche. Vedi amplius: M. CLARICHR. CASSANO, Diritto delle comunicazioni elettroniche, in http://www.treccani.it/enciclopedia/diritto-dellecomunicazioni elettroniche_(XXI_Secolo).!
21
Art. 4 D.Lgs. 44/2010 lettera a).!
!
6!
di pubblico, posti sotto le responsabilità editoriale di un fornitore di servizi media
audiovisivi, il cui obiettivo principale è la fornitura di programmi per informare,
intrattenere o istruire il grande pubblico, attraverso reti di comunicazioni elettroniche,
inglobando le attività precipuamente economiche.
In particolare, sono ritenuti tali: la radiodiffusione (televisione analogica e digitale), il
livestreaming, il webcasting (tv su internet), e video on demand. Non sono ricompresi in
questa definizione i servizi che esercitano attività non economiche e che non entrano in
concorrenza con la radiodiffusione televisiva; la posta elettronica; i servizi che non
forniscono programmi, e nei quali il servizio audiovisivo sia puramente incidentale
rispetto all’attività principale (ad esempio i giochi in linea; motori di ricerca; versioni
elettroniche di quotidiani e riviste; servizi testuali autonomi; giochi d’azzardo etc.)
Altri concetti da definire sono: l’etere, l’onda magnetica e le radiofrequenze, termini
tecnico-scientifici, che nelle linguaggio comune vengono spesso, ed erroneamente,
utilizzati quali sinonimi l’uno dell’altro, ma che devono invece essere tenuti ben distinti.
Da un punto di vista prettamente scientifico, si definisce etere “quello spazio aereo
attraverso cui si manifesta la propagazione delle onde elettromagnetiche”.22
Mentre,
l’onda magnetica è “il fenomeno ondulatorio che si muove con oscillazione sinusoidale
e che trae origine dal perturbamento di un campo elettrico mediante l’accelerazione
delle cariche”.23 Queste ultime ricomprendono poi le onde radio, capaci di veicolare
segnali sonori e visivi secondo una certa frequenza.
Pertanto, la frequenza è “la grandezza che misura l’intervallo del numero di cicli
dell’onda di una data unità di tempo, caratterizzante le onde elettromagnetiche ad uso
di TLC e specialmente a scopo di radiodiffusione” o secondo altra definizione “indica
generalmente un segnale elettrico o un'onda elettromagnetica ad alta frequenza che si
propaga nell'etere o in un cavo coassiale”.
24
Da un punto di vista normativo, si definisce Spettro radio “la porzione di etere che
comprende le onde radioelettriche di frequenze comprese tra 9 Khz e 3000 Ghz” o
seconda altra accezione, “l’insieme di tutte le possibili frequenze alle quali possono
oscillare le onde elettromagnetiche presenti in un certo luogo ed in uno specifico
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
22
Cfr. ESPOSITO, Il governo tecnico dell’etere, in I servizi dell'informazione. - Radiotelevisione, Tomo II,
(a cura di) R. ZACCARIA, Padova-Cedam, 1996, pg. 241.!
23
Cfr. ESPOSITO, cit., pg. 244!
24
ESPOSITO, Il governo tecnico dell’etere, in I servizi dell'informazione. - Radiotelevisione, Tomo II, (a
cura di) R. ZACCARIA, Padova-Cedam, 1996, pg. 241!
!
7!
istante” 25 . Mentre, sono onde radioelettriche (rectius radiofrequenze) “le onde
elettromagnetiche che si propagano nello spazio senza guida artificiale”.26
Si noti poi che è prassi consolidata, in dottrina e giurisprudenza, utilizzare il termine
etere per riferisci allo Spettro radio, pur essendo pacifico che quest’ultimo è una
porzione del primo; mentre, il termine frequenza e radiofrequenza sono ritenuti
equipollenti.
Altro aspetto terminologico che merita di essere chiarito è sicuramente la distinzione tra
assegnazione e allocazione.27 Con quest’ultimo termine ci si riferisce al “la divisione
dello spettro in bande per particolari servizi, come i collegamenti da rete fissa, le
comunicazioni mobili e le trasmissioni”. Mentre per assegnazione si intende
“l’autorizzazione data ad un soggetto di utilizzare una specifica frequenza, a
determinate condizioni”. Si è quindi soliti affermare che le frequenze sono prima
allocate ad un certo uso, a livello internazionale, e successivamente assegnate ai diversi
operatori, a livello nazionale.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
25
Cfr. CAMBINI, SASSANO, VALLETTI, Le concessioni sullo spettro delle frequenze, in U. Mattei, E.
Reviglio e S. Rodotà (a cura di), “Invertire la rotta. Idee per una riforma della proprietà pubblica”, Il
Mulino, Bologna. pg. 299.!
26
Art. 2 della Decisione n. 676/2002/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 7 marzo 2002,
relativa ad un quadro normativo per la politica in materia di spettro radio nella Comunità Europea, cd.
Decisione Spettro Radio, adesso aggiornata da Decisione n. 243/2012/UE del Parlamento Europeo e del
Consiglio, del 14 marzo 2012, che istituisce un programma pluriennale relativo alla politica in materia di
spettro radio.!
27
Cfr. COLANGELO, Il mercato secondario dei diritti di creazione amministrativa nell’Unione Europea; Il
caso degli sltos aeroportuali e dello Spettro radio, in Europa e dir. priv. 2009, 01, 113.!
!
8!
CAPITOLO I
LE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE
Sommario:1.Premessa; 2. Inquadramento storico; 3. La spinta liberalizzatrice europea; 4. Fonti giuridiche
della liberalizzazione in Europa; 5. Le tre fasi del processo di liberalizzazione; 5.a. Le direttive di
liberalizzazione; 5.b. Le direttive di armonizzazione; 5.c. (Segue)…:La seconda fase; 5.d. (Segue)…: La
terza fase; 6. L’adeguamento della normativa nazionale; 7. Il Codice delle Comunicazioni Elettroniche.
1. Premessa
Fino agli anni ’80, l’assetto giuridico delle Comunicazioni Elettroniche si caratterizza,
nella maggior parte degli ordinamenti nazionali, per la sussistenza di un monopolio
statale (o comunque di imprese parastatali) e di una gestione basata su concessioni di
diritti speciali (od esclusivi) 1 . La ratio di queste scelte legislative si basava sulle
seguenti valutazioni: anzitutto, la rete di telecomunicazioni, se resa efficiente e
capillarmente diffusa, poteva essere un prezioso strumento di sviluppo economico,
svolgendo una funzione analoga al servizio di trasporto della rete ferroviaria o stradale2,
o al servizio di distribuzione dell'energia elettrica. In secondo luogo, dati gli elevati
costi di realizzazione e gestione delle infrastrutture, il monopolio statale sembrava
essere la soluzione migliore 3 per poter garantire
il servizio sull’intero territorio
nazionale.
Ciò posto, nella parte introduttiva, si è già accennato a come lo sviluppo delle nuove
tecnologie abbia profondamente mutato il panorama descritto, consentendo la
suddivisione del mercato in tanti piccoli settori, le cui competenze spaziano
dall’installazione e possesso delle infrastrutture, all’esercizio e gestione delle stesse,
all’erogazione di singoli servizi e/o contenuti. Tuttavia, chi possedeva le originarie
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
In Gran Bretagna il caso British Telecom.!
F.BRUNO-G.NAVA, Il nuovo ordinamento delle comunicazioni. Radiotelevisione, comunicazioni
elettroniche ed editoria, Torino, 2006, pg. 126 ss. “(…)Il mercato delle telecomunicazioni nasce,
storicamente, come mercato monopolistico. Ciò è vero soprattutto in Europa. Sul presupposto che
ragioni strategiche connesse al perseguimento della sicurezza e dell’interesse pubblico imporrebbero il
controllo statale sulle grandi infrastrutture di comunicazione, telefonia, come già precedentemente le
ferrovie, i servizi postali, le grandi infrastrutture varie, hanno costituito per decenni un terreno di
intervento privilegiato delle politiche economiche degli Stati.“!
3
Cfr.V.CARDARELLI-V.ZENO ZENCOVICH, Il diritto delle telecomunicazioni, Principi, normativa e
giurisprudenza, Editori Laterza 1997.!
1
2
!
9!
infrastrutture si trovava comunque in una naturale posizione dominante. Come avremo
modo di evidenziare nei paragrafi successivi, il primo indice della liberalizzazione è
stato proprio il passaggio ad un oligopolio da parte delle imprese che in origine avevano
ottenuto le prime concessioni per la gestione delle reti di telecomunicazione. Ben presto
però, anche questo nuovo assetto mal si concilierà con le nuove politiche dettate dalla
Comunità Europea, notoriamente finalizzate alla creazione di un mercato unico e libero.
Si ritiene perciò imprescindibile fornire un inquadramento storico e normativo
preliminare, per poi evidenziare i vari passaggi legislativi che hanno contribuito alla
liberalizzazione del mercato.
2. Inquadramento storico
In Italia, le prime notizie dell’esecuzione di telecomunicazioni risalgono al 1877 e si
riferiscono al Telefono, erede dell’antico Telegrafo.4
Agli esordi, il settore è in mano ai privati. Solo nel 1881 viene promulgato un decreto
ministeriale che approva il capitolato per la concessione del servizio telefonico nelle
città e nei sobborghi e autorizza gli imprenditori privati a gestire l’industria delle TLC,
salvaguardando però il principio secondo cui il servizio telefonico è prerogativa dello
Stato. In questo modo nasce la telefonia in concessione, seppur in concorrenza.
Il monopolio statale viene poi sancito dalla Legge 184/1882, con cui si dispone il
trasferimento dei diritti di realizzazione e gestione degli impianti dai privati allo Stato, e
parallelamente però l’imposizione di alcune restrizioni alle imprese quale ad esempio il
divieto di oltrepassare i confini delle città, allo scopo di preservare l’integrità e la
segretezza delle linee telegrafiche 5 . Tale scelta ha però causato una serie di
problematiche, tra cui la fornitura di un servizio scadente (essendo scoraggiato
l’investimento nelle reti) ed una disomogeneità delle tecnologie impiegate, ciò poiché le
numerose società operano nella stessa città, spesso utilizzano sistemi telefonici tra loro
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
4
Cfr. C.CAMBINI, Il mercato delle telecomunicazioni: dal monopolio alla liberalizzazione negli Stati Uniti
e nella UE, Bologna, 2003. Vedi amplius: V.FRANCESCHELLI, Convergenza: la convergenza nelle
telecomunicazioni,V.Franceschelli e E.Tosi (a cura di), in Il Diritto delle nuove tecnologie, MilanoGiuffrè, 2009; P.CARETTI , Diritto dell’informazione e della comunicazione: stampa, radiotelevisione,
telecomunicazioni, teatro e cinema, Bologna-Il Mulino, 2009.!
5 La sopravvivenza di queste ultime è infatti minacciata dalle neonate linee telefoniche, sia da un punto di
vista fisico (le nuove linee sono poste al di sopra di quelle esistenti, con rischio di caduta), sia da un punto
di vista tecnico (si prospetta la possibilità di trasmettere i telegrammi sulle linee telefoniche, con
possibilità di intercettazione).
!
!
10!
non compatibili. Ancora, un altro segno di disomogeneità si riscontra nelle tariffe, la cui
fissazione è lasciata libera dallo Stato.
In ragione di ciò, si rende necessaria l’approvazione della Legge 395/1910, che ha quale
obiettivo quello di formulare un quadro organico d’insieme contenente i principi guida a
cui riferirsi per dettare regole afferenti tutti gli strumenti di TLC.
L’intervento statale non consente però di mantenere il precedente trend di crescita,
anche a causa della Prima Guerra Mondiale. Questo rallentamento, unito al decadimento
della rete, convince il Governo a cedere nuovamente l’iniziativa in mano ai privati,
stabilendo però condizioni diverse. Si avvia cosi la prima vera ristrutturazione organica
del servizio telefonico italiano: ai concessionari privati si affianca un ente pubblico,
l’Azienda di Stato per i Servizi Telefonici (ASST), con il compito di gestire in toto la
telefonia interurbana, mentre, a partire dal 1925, la gestione delle reti urbane è data in
concessione venticinquennale6 a cinque società private (STIPEL, TELVE, TIMO, TETI,
SET). A discapito delle aspettative, la ASST non riesce ad espletare quel ruolo di
coordinamento e di indirizzamento per cui è nata. Inoltre, durante questo periodo,
l’Italia vive la grande crisi del ’29, che ovviamente non risparmia il settore. Così,
all’inizio degli anni trenta, la Società Idroelettrica Piemonte (SIP), che controllava le
azioni di STIPEL, TELVE e TIMO, si trova in una difficoltà finanziaria tale da dover
richiedere l’intervento statale, avendo oltretutto sottovalutato l’entità degli investimenti
necessari e sopravvalutato le economie di scopo realizzabili. Nel 1933, la finanziaria
STET, costruita nell’ambito dell’Istituto per la ricostruzione industriale (IRI), rileva
dalla SIP e le aziende telefoniche STIPEL, TELVE e TIMO, mentre TETI E SET
rimangono ai privati.
Solo nel 1936, con R.D. del 27 febbraio n. 645 viene finalmente promulgato il primo
Codice Postale e delle Telecomunicazioni con la finalità principale di rafforzare
ulteriormente il monopolio statale. Al riguardo, si può citare il testo dell’art.1, secondo
cui: “Appartengono esclusivamente allo Stato, nei limiti previsti dalla legge: i servizi
di raccolta, trasporto e distribuzione della corrispondenza epistolare; i servizi di
trasporto pacchi e colli; i servizi di telecomunicazioni (telegrafiche, telefoniche,
radioelettriche).” Nello specifico, poi, l’art. 166 ribadisce che “nessuno può eseguire od
esercitare impianti di telecomunicazioni senza aver ottenuto la relativa concessione”.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
6Poi
!
prorogata, tanto che la loro attività dura per trent’anni (1957).!
11!
Circa venticinque anni dopo, si giunge ad una svolta poiché si stabilisce che le
concessioni dei servizi telefonici possano essere accordate solo a società per azioni, il
cui capitale sia posseduto direttamente o indirettamente dallo Stato. Con questa
decisione, da valutarsi unitamente all’approvazione del Piano Regolatore Telefonico
Nazionale e all’assorbimento di TETI e SET sotto il controllo dell’IRI-STET, inizia una
nuova fase. Nel 1964, le cinque concessionarie sono fuse in un’unica società, la SIP,
che sarebbe poi stata fino al 1998 la monopolista del servizio telefonico affiancata dalla
ASST.
Da una struttura mista si passa così alla formazione di un unico gruppo in mano
pubblica, che gestisce le TLC.
Nel 1973 entra poi in vigore il Nuovo Codice Postale e delle Telecomunicazioni o
Testo Unico in Materia di Comunicazioni (D.P.R. 29 marzo 1973 n. 156) ove si
stabiliscono i principi di esclusività dei servizi e una serie di corollari quali: (i) la
pubblica utilità degli impianti e dei servizi; (ii) l’obbligatorietà delle prestazioni
(servizio universale); (iii) l’uniformità delle tariffe e (iv) la necessità della concessione
per installare e gestire gli impianti di TLC.
L’evoluzione
tecnologica
rende
però
necessario
un
radicale
intervento
di
ristrutturazione delle reti, non più idonee a supportare i nuovi servizi ideati. La SIP, per
soddisfare queste esigenze, costituisce un nuovo servizio di trasmissione dati e diviene
responsabile della realizzazione e gestione di tutto il sistema informatico necessario per
effettuarla. I risultati sono positivi, nonostante gli effetti restrittivi della crisi petrolifera
di quel periodo.
Si giunge così agli anni novanta, caratterizzati da una profonda riorganizzazione del
settore, allo scopo di adeguarlo al processo di liberalizzazione imposto dalle direttive
europee.
!
12!
3. La spinta liberalizzatrice europea
La liberalizzazione europea del settore, in ritardo rispetto a quella attuata negli Stati
Uniti7, si basa sull’idea diffusa che la proprietà privata e la competizione nelle TLC
possano dare maggiori benefici e garanzie rispetto al monopolio. Ma non solo, anche il
processo di unificazione europea contribuisce in modo preponderante, poiché si ritiene
necessario coinvolgere tutti i settori, anche quelli delle TLC, al fine di compiere tale
progetto.
L’obiettivo primario è quindi quello di offrire i servizi di TLC in ogni stato membro
della Comunità. Saranno poi gli utenti a scegliere liberamente il proprio fornitore,
indipendentemente dalla nazionalità ed ubicazione.
In concreto, il processo di liberalizzazione inizia nei primi anni ottanta, con la
costituzione da parte della Commissione di un gruppo di lavoro, poi trasformatosi nella
Direzionale Generale per la regolamentazione del mercato delle TLC. Il documento di
riferimento è il Green Paper del 19878, da cui emerge come sia necessario costituire un
mercato comune dei servizi di TLC, attuabile attraverso la realizzazione ed integrazione
di una rete trans europea pienamente accessibile, che garantisca l’ampliamento della
gamma dei prodotti offerti. Vi sono però degli ostacoli per la realizzazione di un
progetto così ambizioso, ovvero, in primis, la presenza dei regimi monopolistici, basati
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
7
Vedi amplius: C.CAMBINI-T.VALLETTI, Il mercato delle telecomunicazioni: dal monopolio alla
liberalizzazione negli Stati Uniti e nella UE, cit. Anche negli USA la storia delle telecomunicazioni inizia
con il monopolio legale (1876-1894) a favore della Bell System, a cui Segue un decennio competitivo,
con la compagnia AT&T, (holding del gruppo Bell), in posizione dominante. I primi interventi di
regolazione a livello federale introdotti nel 1910 sfociano nel Communications Act del 1934 con cui si
stabilisce l’obbligo della fornitura del servizio universale da parte di tutte le società di gestione delle
telecomunicazioni. La diretta conseguenza di questa legge è la decisione di unificare le varie reti
preesistenti e di affidare la gestione ad un’unica società, l’AT&T appunto. Si passa quindi ad un
monopolio legalmente riconosciuto, pur persistendo ancora alcune piccole società cui è consentito di
operare solo a livello locale e in regime di concorrenza. Nel 1984 si impone la liberalizzazione parziale
del settore, dovuta in parte allo smembramento della AT&T, nonché dall’inserimento nel mercato della
società MCI. In particolare, proprio nel 1996 la MCI riceve dalla FCC l’autorizzazione ad offrire servizi
specializzati privati in concorrenza con AT&T. Il processo di completa liberalizzazione avverrà proprio
nel 1996 quando il Congresso interviene con il Telecommunication Act (TLC ACT) che ha cambiato
drasticamente le regole di tutti i settori collegati all’industria delle comunicazioni ( telefonia locale e a
lunga distanza, Tv via etere, servizi informatici on line e apparati di telecomunicazione), i cui obiettivi
principali sono la promozione della concorrenza in tutti i mercati e l’abbattimento delle barriere legali,
che ostacolano la convergenza tra telecomunicazioni e Tv, mobile e fisso, locale e a lunga distanza.
8
COM (87) 290, del 30 giugno 1987, “Green Paperon the development of the common marketfor
telecommunications
services
and
equipment”
in
http://ec.europa.eu/greenpapers/pdf/green_paper_telecom_services__common_market_com_87_290.pdf.!
!
13!
su diritti speciali ed esclusivi per l’erogazione dei servizi, nonché, poi, la grande varietà
degli standars tecnologici usati dai diversi operatori di TLC nazionali.
La strategia da adottare sembra doversi basare sulla separazione della gestione delle reti
dalla offerta dei servizi e sull’adozione di meccanismi adeguati per garantire, anche in
concorrenza 9 , la fornitura del servizio universale. In ragione di ciò, i settori
maggiormente coinvolti sono lo sviluppo ed ampliamento del cd. Servizio Universale10
e l’Interconnessione alla rete11. Proprio quest’ultimo è uno dei punti più controversi, in
quanto i nuovi concorrenti, per poter offrire un servizio competitivo, sono obbligati a
collegare la loro nuova infrastruttura, limitata e circoscritta geograficamente, a quella
pubblica preesistente, in modo da poter offrire servizi non limitati, ma estesi a tutti gli
abbonati. D’altro canto, la costruzione di nuove infrastrutture presenta costi
elevatissimi, specie a livello locale che i nuovi competitors non possono affrontare.
Parallelamente però, il tradizionale gestore pone in essere anche una serie di pratiche
volte ad ostacolare o ritardare l'interconnessione al fine di rallentare l'ingresso nel
mercato di nuovi concorrenti.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
9
Cfr. F. BASSAN, Concorrenza e regolazione nel diritto comunitario delle comunicazioni elettroniche,
Torino-Giappichelli, 2002.!
10
Ex allegato I al Libro Verde sulle infrastrutture di telecomunicazione del 1995, II parte, per Servizio
universale, , si intende "un insieme minimo definito di servizi di determinata qualità disponibile a tutti gli
utenti a prescindere dalla loro ubicazione geografica e, tenuto conto delle condizioni specifiche
nazionali, ad un prezzo abbordabile". in http://ec.europa.eu/green-papers/. Tale servizio, ex direttiva
95/62 (sull'applicazione del principio ONP alla telefonia vocale), "deve essere garantito a chiunque ne
faccia richiesta all'interno della Comunità, nel rispetto del principio di non discriminazione, anche
relativamente alla disponibilità dell'accesso tecnico, alle tariffe, alla qualità del servizio, al tempo di
consegna, alla equa distribuzione di capacità nel caso di scarsità di risorse, ai tempi di intervento e
riparazione, alla fornitura dei servizi di informazione e assistenza al cliente". Vi rientrerebbero quindi
anche la fornitura di servizi di assistenza tramite operatore, servizi di emergenza e informazioni,
l'installazione di telefoni pubblici; resterebbe esclusa (art. 1 direttiva 95/62), invece, la telefonia mobile,
che viene configurata come un servizio supplementare. Tale servizio è stato ricompreso, invece, nella
successiva elaborazione del concetto di servizio universale ad opera della dir. 97/354. Il servizio
universale, occorre osservare, è una nozione dinamica e in continua evoluzione, per il modificarsi delle
esigenze sociali e dello sviluppo tecnologico.!
11
Ex direttiva 97/33, art.1, lettera (a) si definisce: "il collegamento fisico e logico tra reti di
telecomunicazione di un solo o di diversi gestori diretto a consentire agli utenti di un gestore di
comunicare con gli utenti e di accedere a servizi dello stesso o di altro gestore". In altri termini,
l'interconnessione consiste nel collegamento tra diverse reti di telecomunicazioni, realizzato in modo da
consentire il trasferimento dei segnali di comunicazione da una rete all'altra. In sostanza è necessario
consentire il collegamento tra le molteplici reti presenti, altrimenti incapaci di accedere ai terminali (e
quindi agli utenti) di ogni rete. !
!
14!
4. Fonti giuridiche della Liberalizzazione in Europa
La principale fonte comunitaria per la Liberalizzazione del mercato delle TLC è il
Trattato Istitutivo della Comunità Europea, e segnatamente gli artt. da 85 a 94 (in
particolare l’art. 90.2), che disciplinano l'introduzione del regime di concorrenza e la
progressiva liberalizzazione dei settori monopolizzati, e l’art. 100 A. La scelta del
legislatore europeo è quella di promuovere il libero spiegarsi della concorrenza solo ove
ciò non sia controproducente. Nel caso del settore delle telecomunicazioni, il problema
è
capire in che termini l’esistenza di un mercato concorrenziale possa ostacolare
l’esercizio di un’attività di interesse economico generale.
Più nel dettaglio, l’art. 90 deve essere coordinato con i principi sanciti dalla
fondamentale sentenza n. 41/1985 della Corte di Giustizia12 secondo cui le imprese
operanti nel settore delle telecomunicazioni, pur essendo pubbliche, devono essere
qualificate come “imprese commerciali”, in quanto forniscono beni e servizi a
pagamento, ed in quanto tali sono soggette alla disciplina comunitaria della
concorrenza.
Vi è poi l’art. 37, ai sensi del quale gli Stati membri devono progressivamente
modificare tutti i monopoli di Stato aventi carattere commerciale, in modo da assicurare
che quando sarà trascorso il periodo di transizione, non esista alcuna discriminazione fra
i cittadini degli Stati membri, per quanto riguarda le condizioni di acquisto e di
vendita.13
Si accennano, infine, le rimanenti disposizioni riguardanti la creazione di un Mercato
Unico liberalizzato ovvero le disposizioni concernenti: (i) la libera fornitura di servizi e
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
12
Cfr. OROFINO, “Un caso concreto di governance multilevel”, dicembre 2005, sintetizza come
“L’intervento della Corte di Giustizia fu promosso dal ricorso dell’Italia nei confronti di una decisione
della Commissione Europea (pubblicata in GUCE, L 360/36 del 21 dicembre 1982) che aveva sanzionato
British Telecom per abuso di posizione dominante, in relazione a restrizioni dell’uso degli impianti e dei
servizi telex e telefonici. La Corte con la sentenza del 20 marzo 1985, (pubblicata in Raccolta, 1985, 873
ss. causa n. 41/83, Italia c. Commissione) ritenne che British Telecom, pur gestendo un servizio di
interesse economico generale, non fosse esentata dalla regole di concorrenza. Ma non solo, la Corte
intervenne, infatti, a delimitare i casi in cui le regole della concorrenza contenute nei Trattati non si
applicano alle imprese che gestiscono servizi di interesse economico generale.” In http://eurlex.europa.eu. Tale sentenza ha l’importanza anche di riconoscere l’applicabilità dei principi di libero
mercato agli organismi pubblici titolari dei diritti esclusivi sulla gestione della rete e dei relativi servizi.!
13
Queste disposizioni si applicano a ogni organismo attraverso il quale uno Stato membro, de jure o de
facto, controlli, diriga o influenzi sensibilmente, direttamente o indirettamente, le importazioni o le
esportazioni fra gli Stati membri.!
!
15!
la libertà di stabilimento, in particolare gli articoli da 52 a 66; (ii) la libera circolazione
delle merci (artt. da 30 a 37); (iii) la politica commerciale comune (artt. da 110 a 116).
5. Le tre fasi del processo di Liberalizzazione
Vediamo ore come tale progetto si sia realizzato. Per chiarezza espositiva, è ormai
prassi diffusa suddividere la Liberalizzazione in tre fasi, che qui si ripropongono.
I principi ispiratori della prima fase sono essenzialmente due: il primo è la separazione
della gestione della rete dalla fornitura dei servizi, il cui precedente va ricercato nella
riforma statunitense e definita ONP (Open Network Provision)14. L’idea di base è che
per aprire il settore alla concorrenza sarebbe necessario e sufficiente prevedere nei
confronti dell’unico operatore di rete una serie di vincoli diretti a garantire un accesso a
tutti gli altri operatori che intendono fornire su quella rete servizi agli utenti finali15.
Il secondo è la fornitura del Servizio Universale, in quanto una delle principali criticità
all’introduzione della concorrenza nel settore è costituita dalla pretesa impossibilità di
gestire in un ambiente concorrenziale gli obblighi di tutela dei servizi d’interesse
generale e delle categorie cd. deboli. Ebbene, fino a questo momento il Servizio
Universale è garantito, in regime di monopolio, da sussidi incrociati, che non possono
evidentemente essere mantenuti con l’ingresso di operatori che aggredirebbero subito i
segmenti più ricchi del mercato (ad esempio le chiamate interurbane), e che finanziano i
servizi resi al di sotto dei costi.
Sulla base di queste considerazioni, nel 1984 la Commissione redige un programma di
azione16 in cui definisce il quadro globale della politica comunitaria, finalizzato allo
sviluppo di un sistema di standards comuni, per risolvere il problema della
frammentazione nazionale, creata da differenti specifiche tecniche nazionali e di
un’attività di ricerca in comune, sotto forma di programmi condivisi tra operatori e
industria a livello Europeo.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
14
Cfr. C.CAMBINI-T.VALLETTI, Il mercato delle telecomunicazioni: dal monopolio alla liberalizzazione
negli Stati Uniti e nella UE, cit.!
15
Vedi amplius il caso di AT&T in C.CAMBINI-T.VALLETTI, Il mercato delle telecomunicazioni: dal
monopolio alla liberalizzazione negli Stati Uniti e nella UE, cit.!
16
COM (84) 300, 28 giugno 1984, “Green Paper on the establishment of the common, hmn_, for
broadcasting, especially by satellite and cable” http://europa.eu/about-eu/eu-history/19801989/1984/index_it.htm.
!
16!
Successivamente, nel 1987, viene pubblicato dalla Commissione il Libro Verde sullo
«Sviluppo di un mercato comune dei servizi ed apparati di telecomunicazione»17ove si
annuncia che gli obiettivi da raggiungere sono essenzialmente tre:
-un mercato comune dei terminali di telecomunicazioni, per assicurare un'ampia
scelta all'utente;
-un mercato comune per i servizi di telecomunicazioni, per permettere alle
telecomunicazioni di trasformarsi in un'infrastruttura generale per il mercato comune
dei servizi e della tecnologia;
-un mercato comune delle apparecchiature di rete per assicurare la futura
posizione comunitaria nel settore della tecnologia dell'informazione su vasta scala.
La Commissione invoca quindi una più marcata separazione degli “incarichi di
regolamentazione” dagli “incarichi operativi”18 e in ragione ciò vengono approvate due
diverse tipologie di direttive:
-direttive di liberalizzazione19 della Commissione, emanate sulla base dell’ex art.
90, par. 3 del Trattato20, il cui scopo è l’introduzione di misure volte a ridurre l’ambito
di applicabilità dell’art. 90 par. 2,21 determinando così l’illegittimità della posizione di
monopolio legale in cui sono vigenti diritti speciali o esclusivi per l’installazione di reti
pubbliche ed eventualmente la fornitura dei servizi stessi.
-direttive di armonizzazione, del Consiglio e del Parlamento, emanate sulla base
degli artt. 54 e 100 del Trattato22, finalizzate a rendere omogenee all'interno della
Comunità e, ove possibile, a livello mondiale, le condizioni giuridiche e tecniche di
fornitura dei servizi e di accesso alle reti, in modo da consentire agli operatori dei
diversi Stati membri di entrare direttamente in competizione tra loro.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
17
COM/87/290.!
Cioè riguardanti la fornitura dei servizi.!
19
Le direttive di liberalizzazione hanno come caratteristica, diversamente da quelle di armonizzazione,
quella di riflettere obblighi già esistenti nel Trattato, perciò non prevedono un termine per il recepimento,
ma solo un termine entro cui lo Stato deve comunicare le misure adottate per il recepimento
nell’ordinamento nazionale.!
20
Art. 90, par. 3: “la Commissione vigila sull’applicazione delle disposizioni del presente articolo
rivolgendo, ove occorra, agli stati membri opportune direttive o decisioni.”.!
21
Art. 90 par. 2: “Le imprese incaricate della gestone di servizi di interesse economico generale o aventi
carattere di monopolio fiscale sono sottoposte alle norme del presente Trattato, e in particolare alle
regole della concorrenza, nei limiti in cui l’applicazione di tali norme non osti all’adempimento, in linea
di diritto e di fatto, della specifica missione loro affidata. Lo sviluppo degli scambi non deve essere
compromesso in misura contraria agli interessi della Comunità.”.!
22
Cfr. CASSINIS, Liberalizzazione dei servizi e delle infrastrutture di telecomunicazioni in ambito
comunitario: prime considerazioni sulla direttiva full competition, in Dir. Inf., 1997, p. 251.!
18
!
17!
5.a. Le direttive di liberalizzazione
Tre sono le direttive di liberalizzazione fondamentali per questa fase: la direttiva n.
90/387 CE sulla liberalizzazione del commercio, installazione e allaccio delle
apparecchiature terminali 23 di telecomunicazioni; la direttiva n. 90/388/CE sulla
liberalizzazione dei servizi di telecomunicazione cd. a valore aggiunto24 e la direttiva n.
96/19/CE cd. Full Competition.
Lo scopo principale della direttiva quadro n. 90/387CE25 è quello di recepire i principi
sanciti dalla nota sentenza della Corte di Giustizia del 1985, relativa al caso British
Telecommunications, con cui sono stati aboliti, tra l’altro, i diritti speciali ed esclusivi
relativi all’importazione, commercializzazione e manutenzione delle apparecchiature
terminali di TLC.26 Ma vi è di più, la direttiva ha altresì quale compito quello di
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
23
Tutte le apparecchiature connesse, mediante un sistema cablato, ottico o elettromagnetico, direttamente
o indirettamente a un punto terminale della rete pubblica di telecomunicazioni per la trasmissione, il
trattamento o la ricezione di informazioni. In parole povere “il terminale” è quel componente della rete
di telecomunicazioni sotto il controllo dell'utente finale dei servizi, che consente a quest'ultimo di
usufruire dei servizi offerti dal gestore di telecomunicazioni. Ad esempio il comune telefono di casa o il
telefono cellulare sono dei terminali Altri esempi di terminali sono contenuti nella stessa direttiva
nell'allegato I : modem, centralini PABX, telex, stazioni satellitari di terra riceventi.!
24
Ovvero i servizi diversi dalla telefonia vocale e che offrono un valore ulteriore rispetto al mero trasporto
della telecomunicazione. Solitamente “il valore aggiunto” è costituito dal trattamento informatico del
servizio come ad esempio nei servizi di informazione audiotext e nei servizi accesso a banche dati
informatiche ecc. !
25
La direttiva avrebbe dovuto essere recepita nel nostro ordinamento entro il 1° gennaio 1991, mentre
solo il 9 febbraio 1993 si è pervenuti al suo recepimento con l'emanazione del decreto legislativo n.
55/93, il quale ha fedelmente tradotto le disposizioni contenute nella direttiva 90/387, stabilendo all'art. 1
che: “ è competenza del Ministro delle poste e delle telecomunicazioni l'approvazione di condizioni
armonizzate ispirate a criteri di parità di accesso, obiettività e trasparenza per l'accesso e l'uso della rete
pubblica di telecomunicazione e dei servizi offerti in esclusiva dal gestore pubblico.” In sostanza, tale
decreto ha introdotto nel diritto interno la libertà di accesso per gli utenti e per gli operatori alle
infrastrutture e ai servizi pubblici di telecomunicazioni, trasformando il settore da "fattore di
realizzazione di interessi sociali" a "fattore di produzione per rilevanti settori dell'economia". Ha poi
demandato l'individuazione delle condizioni di accesso, da compiersi secondo criteri di obiettività, a un
soggetto altro rispetto al gestore pubblico della rete e dei servizi: il Ministro delle poste e delle
telecomunicazioni, che per Costituzione deve improntare la sua attività ai principi di imparzialità e buon
andamento. Per completezza d'informazione, va detto che nell'ambito della disciplina tracciata nella
direttiva 90/387, il Consiglio ha poi adottato due ulteriori provvedimenti su linee affittate e telefonia
vocale: la direttiva 92/44/CEE del 5 giugno 1992, con l'obiettivo di garantire agli utenti l'accesso e l'uso
di linee affittate su reti pubbliche di telecomunicazione e la disponibilità in tutto il territorio comunitario
di un insieme minimo di linee affittate con caratteristiche tecniche armonizzate (art. 1); la direttiva
95/62/CE del 13 dicembre 1995, concernente le condizioni d'accesso e d'uso delle reti telefoniche fisse e
dei servizi telefonici pubblici, affinché sia possibile disporre in tutta l'area comunitaria di un servizio
armonizzato di telefonia vocale (esclusa la telefonia mobile).!
26
La Commissione ha quindi ritenuto che non vi fosse motivo di riservare la fornitura dei terminali ai
gestori pubblici: poiché si sarebbero ingiustificatamente legittimati i monopoli nazionali, contrariamente
alle disposizioni del Trattato. Ciò nonostante, si è ritenuto necessario poter contare su un controllo
generale sul tipo di apparecchiature da connettere alla rete pubblica per assicurare l’integrità e il
!
18!
individuare un ambito strutturale (procedurale e organizzativo) armonizzato per la
fornitura di una rete aperta di telecomunicazioni, la cui funzione primaria è di facilitare
la fornitura di servizi tramite l'uso di reti e/o servizi di telecomunicazioni negli e tra gli
Stati membri e, soprattutto, la fornitura di servizi da parte di società o persone fisiche
stabilite in uno Stato membro diverso da quello della società o persona fisica destinatari
dei servizi stessi.
La seconda direttiva, la n. 90/388/CE cd. Direttiva Servizi ha il compito di disporre
l’abolizione di tutti i diritti esclusivi per la fornitura di servizi di telecomunicazione, ad
eccezione della telefonia vocale27. Sono altresì previste condizioni obiettive e trasparenti
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
funzionamento della rete. Gli Stati membri, in effetti, già prima della pubblicazione del Libro Verde,
avevano sviluppato autonome “omologazioni” nazionali per i terminali. Tale direttiva è stata
tardivamente recepita, nella sua originaria formulazione, con il decreto legislativo 17 marzo 1995, n.
103, che ha così assicurato il diritto di accesso alla rete pubblica e, soprattutto, sancito la separazione
della funzione normativa da quella operativa degli organismi di telecomunicazioni. Nel decreto, inoltre, si
sono specificate le condizioni di accesso alla rete, subordinando i collegamenti a dichiarazioni e
autorizzazioni, il cui vaglio è affidato al ministro delle poste e delle telecomunicazioni. Tuttavia, l'art. 8
del decreto dispone che "in caso di rifiuto da parte del gestore della rete pubblica di interconnettere
collegamenti diretti per servizi di trattamento delle informazioni e di trasmissione dati a commutazione è
ammesso reclamo al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni". Si fa di tutto per sottrarre il potere
regolamentare al gestore pubblico e poi gli si lascia comunque un ampio potere discrezionale di
regolamentazione che può spingersi fino ad impedire l'interconnessione alla rete anche in presenza di un
atto autorizzativo del ministro. Stando così le cose, l'unica via d'uscita sarebbe stata l'istituzione di
un'Autorità indipendente per le telecomunicazioni, cosa che si è fortunatamente verificata con la legge n.
249/97, in modo che gli aspetti regolamentari della materia possano essere gestiti e affrontati con la
massima imparzialità e indipendenza di giudizio.!
27
Cfr. Considerando n. 18, direttiva 90/388. “L'apertura alla concorrenza del mercato della telefonia
vocale”, argomenta la Commissione, “comprometterebbe lo stesso sviluppo e funzionamento della rete di
telecomunicazioni, dal momento che le risorse economiche per il suo mantenimento e sviluppo derivano
ancora, in gran parte, dalla gestione del servizio di telefonia.” . L'applicazione della direttiva non è
sempre risultata sufficientemente agevole ed è per questa ragione che la Commissione ha ritenuto di
dover intervenire a sciogliere i dubbi interpretativi sorti con la Comunicazione 95/C275/02. In essa, la
Commissione ha chiarito che,” rappresentando i servizi riservati un'eccezione alla regola, vanno
interpretati in senso restrittivo; di conseguenza, se venissero introdotti nuovi servizi nella telefonia
vocale per il soddisfacimento di nuove esigenze, questi non andrebbero ricompresi nell'ambito
applicativo della riserva; inoltre, si è insistito sulla disposizione che vieta, eccezion fatta per alcuni casi
particolari, l'applicazione di ogni restrizione tecnica al servizio: in molti Stati membri, infatti, viene
imposta, contestualmente alle procedure di autorizzazione e dichiarazione, una descrizione del servizio
che rende oltremodo gravoso l'iter amministrativo di ammissione allo svolgimento dell'attività
(evidentemente, la burocrazia piace al nostro legislatore, il quale, nella normativa di recepimento e
successivi regolamenti di attuazione, ha predisposto ben otto modelli diversi di dichiarazione o richiesta
di autorizzazione!).” Ancora, la Commissione ha definito i c.d. "gruppi chiusi di utenti" in modo più
estensivo rispetto alle previsioni legislative degli Stati membri, identificandoli con “quegli organismi,
non obbligatoriamente legati da vincoli economici, che possono essere considerati parte di un gruppo in
virtù di un rapporto professionale prolungato nel tempo (es. attività economica comune) tra loro o con
un organismo del gruppo le cui necessità interne di comunicazione nascono dall'interesse comune
sottostante a suddetto rapporto”. Da ultimo, la Commissione ha affermato che “ la separazione tra
funzione operativa e normativa, anche se di natura puramente giuridica o amministrativa, è il
fondamento, il cardine della liberalizzazione dei mercati delle telecomunicazioni, purché sia dimostrabile
un'effettiva separazione delle attività mediante la loro separazione finanziaria e la sottoposizione a
vigilanza speciale di qualsiasi trasferimento di personale dall'ente normativo a quello operativo.”
!
19!
per la concessione di licenze (in quei Paesi dove si fosse instaurato un sistema di
licenze); nonché, per gli Stati in cui le reti di telecomunicazioni pubbliche sono fornite
in via esclusiva si impongono condizioni di accesso alla rete oggettive e non
discriminatorie. Si reputa poi indispensabile la separazione funzionale delle attività di
regolamentazione dalle attività commerciali del gestore pubblico. Se questa misura non
fosse adottata, il gestore pubblico potrebbe influenzare ingiustamente l'attività di
fornitura di servizi da parte dei concorrenti. La combinazione di tali due attività
costituisce pertanto, in base alle argomentazioni della Commissione, “abuso di
posizione dominante” secondo il disposto dell'articolo 86 del Trattato.
Relativamente al servizio di trasmissione dati a commutazione di pacchetto o di
circuito, viene data la possibilità per gli Stati membri di limitare agli operatori la
“semplice rivendita di capacità"28 delle linee affittate fino al 31 dicembre 1992, per
consentire un riallineamento delle tariffe per la trasmissione dati su reti a commutazione
di pacchetto pubbliche ai prezzi della trasmissione dati su reti affittate, laddove ci fosse
disparità 29. In altri termini, gli operatori privati possono offrire servizi sulle linee
affittate, ma non possono rivenderne la semplice capacità; ciò al fine di consentire al
gestore pubblico il riallineamento delle sue tariffe a quelle dei fornitori di servizi
concorrenziali.
Unica pecca del testo è l’omessa trattazione della questione della gestione delle
infrastrutture, permettendo cosi di mantenere i cd. diritti esclusivi per la loro
gestione30.
Il cuore normativo della terza direttiva, cd. Full Competition, è l’abolizione dei diritti
speciali ed esclusivi relativi alla telefonia vocale, da attuarsi entro il 1° gennaio 1998. Si
deve, infatti, considerare che in precedenza, la Commissione ha derogato
temporaneamente all'articolo 90 (2) del Trattato, riguardo il mantenimento di diritti
speciali od esclusivi per la fornitura del servizio di telefonia, in quanto le risorse
economiche per lo sviluppo della rete derivavano ancora dalla fornitura del servizio di
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
28
La semplice rivendita di capacità consiste nel fornire la capacità di una linea affittata per la trasmissione
di segnali senza elaborazione. Si legga, al riguardo, la definizione contenuta nell’art.1 della direttiva in
oggetto.!
29
Al considerando n. 19 si legge, infatti, che: “posto che in quasi tutti gli Stati membri esiste una
differenza sostanziale tra le due tariffe, un riequilibrio improvviso, non prolungato nel tempo, potrebbe
compromettere la stessa possibilità, da parte del gestore pubblico, di fornire il servizio di trasmissione
dati. Al fine di consentire un riallineamento delle tariffe dilazionato occorre, pertanto obbligare
temporaneamente gli operatori privati a non procedere alla semplice rivendita di capacità di linee
affittate.”!
30
La liberalizzazione del mercato delle infrastrutture sarà attuata solo nel 1996, con l'emanazione
della direttiva 96/19 c.d. Full Competition.!
!
20!
telefonia. Pertanto, una liberalizzazione del servizio avrebbe potuto compromettere la
stabilità economica delle imprese di telecomunicazione e ostacolare il perseguimento
dell'obiettivo di interesse generale loro assegnato, consistente nella gestione di una
infrastruttura pubblica. 31
La Commissione, tuttavia, è consapevole del fatto che la sola abolizione dei diritti
speciali ed esclusivi non sarebbe in grado di esplicare le sue piene potenzialità se i
nuovi concorrenti dovessero essere costretti a usare le rete pubblica degli organismi di
telecomunicazioni. Pertanto, accanto alla liberalizzazione della telefonia vocale, si
dispone quella dell'infrastruttura di rete, non menzionata nella "Direttiva servizi", ma
ora ritenuta imprescindibile per il conseguimento di un'effettiva concorrenza nel
mercato delle telecomunicazioni.32
Ulteriore compito è la risoluzione del potenziale conflitto di interessi che si viene a
creare qualora il gestore delle infrastrutture assolva anche il ruolo di gestore di servizi.
In tale caso, infatti, il gestore tende ad impiegare il controllo di cui dispone sulle
condizioni di accesso alla rete a scapito dei suoi concorrenti. Il miglior rimedio sembra
concedere ai fornitori di servizi l'utilizzo di infrastrutture proprie o di terzi, senza
appoggiarsi all'infrastruttura del gestore di servizi concorrente.33 Questo perché la ratio
che anima le scelte della Commissione è l’idea che un’effettiva liberalizzazione del
mercato possa realizzarsi solo se venga data la possibilità ai fornitori di servizi di
scegliere fra più infrastrutture.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
31
L'antecedente fondamentale è costituito dalla risoluzione 93/C213/01 del 22 luglio 1993, con cui il
Consiglio esprime una "relazione sulla situazione nel settore dei servizi di telecomunicazione e sulla
necessità di ulteriori sviluppi in tale mercato, già prevista dalle direttive 90/387/CEE e 90/388/CEE. Il
dato che qui interessa è che tale risoluzione fissa la liberalizzazione di tutti i servizi pubblici di telefonia
vocale in data 1° gennaio 1998, salvo eventuali periodi transitori per paesi con reti più piccole o meno
sviluppate. A quella testé menzionata va aggiunta anche la risoluzione del Consiglio 94/C379/03 del 22
dicembre 1994, con cui è stata affiancata alla liberalizzazione dei servizi quella delle infrastrutture, da
attuarsi entro la medesima scadenza.!
32
A questo proposito, si vedano i Conss. nn. 6 e 7 della direttiva in esame; in particolare, nel cons. n. 7 si
sottolinea che "il fatto di riservare ad un'impresa che commercializza servizi di telecomunicazioni il
compito di fornire la materia prima indispensabile, ossia la capacità di trasmissione, a tutti i suoi
concorrenti, equivarrebbe a conferire la facoltà di determinare a suo piacimento dove e quando i servizi
possono essere offerti dai suoi concorrenti, a quali costi, nonché di controllare i clienti e il traffico
prodotto dai concorrenti stessi, ponendo detta impresa in posizione tale da essere indotta ad abusare
della propria posizione dominante". Sostanzialmente, si darebbe luogo a un vero e proprio conflitto
d'interessi in cui gli organismi di telecomunicazioni rivestirebbero nel medesimo tempo il doppio ruolo di
concorrente nella telefonia vocale e monopolista nella "materia prima indispensabile" che è la capacità
trasmissiva fornita dall'infrastruttura.!
33
La prima volta che viene sottolineata la necessità di accompagnare alla liberalizzazione della telefonia
vocale anche la liberalizzazione delle infrastrutture avviene su input Commissione nel Libro Verde sulle
infrastrutture di telecomunicazione del 1994 e ufficialmente riconosciuta dal Consiglio nella risoluzione
del 22 dicembre 1994.!
!
21!
Di fondamentale importanza è poi l'innovazione riguardo alla natura giuridica dei
provvedimenti amministrativi rilasciati dagli Stati membri per poter accedere nel
mercato delle telecomunicazioni. Si prevede, infatti, che l’attività delle imprese nel
mercato delle telecomunicazioni possa essere condizionata a tre categorie di atti:
“Autorizzazione generale”, "Licenza individuale” o semplice “Dichiarazione
unilaterale”. Al regime di licenza possono essere sottoposti solo i servizi di telefonia
vocale, di installazione di reti pubbliche fisse di telecomunicazioni e di altre reti di
telecomunicazioni basate sulle radio frequenze. La fornitura di ogni altro servizio di
telecomunicazione, invece, può essere soggetta solo ad autorizzazione generale o
dichiarazione unilaterale.
E ancora, vengono fissati i principi per il finanziamento del Servizio Universale: in
particolare, gli Stati possono prevedere meccanismi di finanziamento del servizio
universale nel caso che quest'ultimo possa essere realizzato solo in perdita o con costi
non conformi alle normali condizioni commerciali 34 . Al fine di non favorire il
consolidamento della posizione dominante del gestore principale, questi meccanismi di
finanziamento non devono gravare sulle nuove imprese di telecomunicazione oltre il
necessario.
5.b. Le direttive di armonizzazione
Passando alle direttive di armonizzazione, le più importanti sono: (i) la n. 90/387/CE
sull’istituzione del mercato interno per i servizi di telecomunicazione mediante la
realizzazione della fornitura di una rete aperta di telecomunicazioni (ONP); (ii) la n.
92/44/CE sull’applicazione del principio di fornitura di una rete aperta (ONP) alle linee
affittate 35 e (iii) la n. 97/33/CE sull'interconnessione, sul servizio universale e
sull'interoperabilità.
Base di partenza per l’adozione della prima direttiva,36 (n. 90/387/CE ) è l’idea orami
pacifica che le restrizioni vigenti in alcuni Stati membri in tema di accesso alle reti
pubbliche siano discriminanti e/o ingiuste per i nuovi operatori e quindi in palese
contrasto con l’idea di “mercato paneuropeo”. Lo scopo della direttiva è di promuovere
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Art. 4-quater testo consolidato direttiva 90/388.!
Si definiscono “linee affittate” "le infrastrutture di telecomunicazioni che forniscono capacità di
trasmissione trasparenti fra punti terminali di rete e che non includono la commutazione su richiesta". !
36
Adottata il 28 giugno 1990, lo stesso giorno della direttiva cd. Servizi n. 90/388/CE.!
34
35
!
22!
il libero accesso alla rete pubblica e di armonizzarne le condizioni d’uso, affinché
chiunque possa fare il suo ingresso nel mercato delle TLC e offrire servizi, anche in
competizione con l’operatore pubblico, ma in condizioni di equità. Le condizioni di
utilizzo della rete, pertanto, devono basarsi su criteri oggettivi, essere trasparenti e non
discriminatorie, ex art. 3, par. 1). L’accesso alla rete deve essere sempre assicurato, ad
eccezione dei casi in cui sia necessario garantire i “requisiti essenziali" della rete. Al
fine di evitare ogni possibile abuso, tali casi sono stati definiti dettagliatamente e
sintetizzabili nella necessità di garantire la sicurezza, l’integrità della rete,
l’interoperabilità dei servizi e la protezione dei dati.37
La direttiva n. 92/44/CE integra e precisa le disposizioni della n. 90/387/CE con
riferimento alle linee affittate. A tal fine, vengono fissate le condizioni alle quali i
fornitori di servizi possono accedere alle infrastrutture affittate. È altresì prevista la
pubblicazione delle caratteristiche tecniche delle linee affittate; delle tariffe applicabili,
che devono essere orientate ai costi; delle condizioni per la fornitura, l'uso e
l'allacciamento di apparecchiature terminali; nonché dei tempi tecnici di consegna e
riparazione. Si prevede anche che l'accesso e l'uso di linee affittate non possa essere
limitato se non per garantire esigenze fondamentali, quali la libera interconnessione tra
le linee affittate e tra le linee affittate e l'infrastruttura pubblica. Si vuole poi tutelare i
nuovi fornitori di servizi che, come già detto, non possono, a causa delle normative
nazionali o per gli alti costi di realizzazione, munirsi di proprie infrastrutture di
telecomunicazione. In ragione di ciò, la pronta disponibilità di linee affittate, garantita
da condizioni di fornitura eque e non discriminatorie, si rivela essenziale per l'apertura
del mercato. 38
La terza direttiva di armonizzazione mira a completare il processo di
liberalizzazione, dettando disposizioni volte a rendere omogenee le condizioni
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
37Tale
direttiva è stata poi aggiornata dalla n. 97/51, al fine di adattarle al nuovo contesto concorrenziale
delle telecomunicazioni. Come si legge all'art.1 del testo consolidato, le condizioni di fornitura di una rete
aperta "sono volte ad agevolare la fornitura di reti e/o di servizi pubblici di telecomunicazioni, negli e tra
gli Stati membri" e "mirano a: - assicurare la disponibilità di un pacchetto minimo di servizi, - garantire
l'accesso e l'interconnessione alle reti e ai servizi pubblici di telecomunicazione, - incoraggiare la
fornitura di servizi di telecomunicazioni armonizzati a beneficio degli utenti, individuando e
promuovendo su base facoltativa le interfacce tecniche armonizzate per un accesso e una
interconnessione aperti ed efficienti, nonché le correlative norme e/o specifiche,- garantire la fornitura
del servizio universale nel settore delle telecomunicazioni, tenendo conto degli sviluppi futuri, in tutta la
Comunità".!
38
E' opportuno osservare che, prima della riforma operata dalla direttiva 96/19/CE, i destinatari degli
obblighi previsti dalla direttiva 92/44/CE erano esclusivamente gli organismi di telecomunicazione
pubblica. Adesso, invece, qualsiasi operatore di TLC che operi nel mercato delle reti, deve rispettare le
disposizioni di tale direttiva.!
!
23!
giuridiche e tecniche dell'interconnessione tra le reti e dell'interoperabilità tra i servizi,
garantendo la fornitura del Servizio Universale. Si prevedono altresì condizioni
omogenee per l'interconnessione e il libero accesso alle infrastrutture e servizi pubblici.
In sostanza, si tende a costituire un quadro normativo stabile che, grazie anche all'aiuto
delle Autorità nazionali di regolamentazione (ANR), garantisca condizioni efficaci di
interconnessione, accesso ed interoperabilità favorendo in tal modo lo sviluppo di reti e
servizi su scala comunitaria e, allo stesso tempo, restringendo le possibilità dei gestori
dominanti di sfruttare la loro posizione privilegiata con l'adozione di pratiche
anticoncorrenziali, ferma restando la sempre possibile applicazione delle norme del
Trattato sulla concorrenza. 39
Viene altresì previsto, al fine di non gravare eccessivamente sui gestori che non abbiano
ancora raggiunto una “significativa quota di mercato”
40
o che si trovino
nell'impossibilità tecnica o economica di fornire l'interconnessione richiesta, il potere
delle ANR di limitare, caso per caso e su base temporanea, gli obblighi di
interconnessione. Nonché viene fissato il principio per cui le imprese autorizzate alla
fornitura di servizi e infrastrutture devono essere libere di negoziare accordi di
interconnessione su base commerciale nel rispetto del diritto comunitario, sotto il
controllo delle autorità nazionali di regolamentazione. Si impone a tutte le imprese
operanti nel settore la cd. fornitura del Servizio Universale41, che deve essere oggetto di
aggiornamento continuo. E’ poi prevista la possibilità per gli Stati membri di poter
spartire i costi relativi alla fornitura del servizio universale tra i gestori di infrastrutture
e del servizio di telefonia vocale, qualora questi costituiscano un fardello eccessivo a
carico di un solo gestore;42 nonché l’ipotesi che del servizio universale possano anche
essere incaricati più gestori.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
39
In seguito all'emanazione della direttiva 96/19/CE, tuttavia, gli Stati devono garantire la libera
concorrenza nel mercato delle infrastrutture di telecomunicazione. Con tali disposizioni si intende
consentire a tutti gli operatori dei diversi Stati membri di entrare direttamente in competizione tra loro nel
mercato unico europeo delle telecomunicazioni. Tale direttiva, diversamente dalla n. 96/19/CE avendo
base giuridica nell'articolo 100 del Trattato, non soffre dei limiti propri della direttiva si rivolge pertanto a
tutti gli organismi di telecomunicazione, e non solo a gestori o ex- gestori pubblici. L'articolo 4 prevede,
nei confronti di tutti i gestori, specifici obblighi di concedere l'interconnessione e l'accesso, alle imprese
di telecomunicazione, alla rete e ai servizi.!
40
L'articolo 4, paragrafo 2, considera “significativa” una quota di mercato che superi il 25%, a meno di
particolari condizioni di mercato che potrebbero far slittare in alto o in basso tale limite.!
41
La direttiva, inoltre, contribuisce all'aggiornamento del contenuto del Servizio universale, ampliando la
definizione originaria contenuta nella direttiva 95/62 e inserendovi, tra l'altro, la telefonia mobile. !
42
art. 5, paragrafo 1.!
!
24!
Alla luce del quadro normativo delineato se ne deve concludere che l’avvio della
liberalizzazione è formalmente iniziato nel 1996, con l’emanazione della direttiva cd.
Full Competition, che ha avuto il merito di superare la superstizione radicata del
monopolio statale, ma non anche quella di individuare da subito la direzione da seguire.
5.c. (Segue)…: La seconda fase
L’anno 1999, con la pubblicazione del Communications Review 43 da parte della
Commissione Europea, segna l’inizio della seconda fase. In tale Review si propone un
nuovo quadro legislativo per le TLC, volto ad aprire sempre di più il mercato alla
concorrenza ed a limitare la regolazione in sintonia con lo sviluppo della competizione.
L’obiettivo è anche quello di allinearsi alla politica britannica,44 adottando un approccio
poco intrusivo e spostando l’ottica di intervento sulla normativa antitrust. Ma non solo,
poiché le direttive della prima fase sono state sbilanciate a favore dei “nuovi operatori”,
adesso si propende per la formazione di condizioni eque per la competizione, poiché è
necessario tutelare il consumatore e le fasce più deboli penalizzate dal processo di
liberalizzazione a causa dei frequenti aumenti del canone di abbonamento e delle tariffe
delle chiamate locali. La ratio è che tutti i cittadini europei devono poter beneficiare del
Servizio Universale. Infine, si deve promuovere l’innovazione tecnologica per arricchire
l’offerta di servizi agli utenti e realizzare pienamente la Convergenza45, permettendo
quindi che uno stesso servizio possa essere trasportato da qualsiasi rete di trasmissione,
rete di telecomunicazione fisse o mobili, mediante cavo, etere o satellite.
Da un punto di vista pratico, la struttura legislativa proposta nel Review si basa su
cinque pilastri: licenze, interconnessione, localloopunbundling46, tariffe finali e servizio
universale.
Ebbene, sulla base delle Review del 1999, la Commissione approva il famoso Pacchetto
Direttive Telecom47, costituito appunto da cinque direttive, che entra in vigore a partire
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
43
http://eurlex.europa.eu/Notice.do?mode=dbl&lang=en&ihmlang=en&lng1=en,it&lng2=da,de,el,en,es,fi,
fr,it,nl,pt,sv,&val=334505:cs.!
44
Questa nuova e seconda fase riflette l’evoluzione normativa britannica, da cui però differisce in quanto
quest’ultima si è realizzata dopo quindici anni di regolamentazione e di graduale ribilanciamento
tariffario e di marcata riduzione delle tariffe finali. Tutti elementi ancora incompiuti nell’esperienza di
molti paesi europei.!
45
Si rimanda al capitolo della Convergenza e al Libro Verde del 1987.!
46
La cui traduzione è “Accesso disaggregato alla rete locale”, spesso indicato con il suo acronimo ULL,
che indica la possibilità che hanno i nuovi operatori telefonici, da quando è stato liberalizzato il mercato
delle telecomunicazioni, di usufruire delle infrastrutture esistenti, proprietà di altro operatore, per offrire
ai clienti servizi propri, pagando un canone all'operatore legalmente proprietario delle infrastrutture.!
!
25!
dall’estate del 2003, il cui obiettivo primario è l’armonizzazione e creazione un quadro
normativo comune per le reti e i servizi di TLC.
L’ambito di applicazione è molto esteso, tanto che vengono ricomprese nella nozione di
“reti di comunicazione elettronica” anche le reti di telecomunicazione fisse e mobili, le
reti televisive via cavo, le reti di radiodiffusione e le telediffusione terrestre, le reti
satellitari e le reti internet.48
Più nel dettaglio, la Direttiva Quadro (2002/21/CE) ha il compito di istituire un quadro
normativo comune per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica, seguendo
l’impostazione della Review del 1999 La direttiva appena citata contiene tre novità: la
prima è la fissazione di una serie di principi comuni per l’intero settore della
comunicazione elettronica, superando la precedente distinzione tra telecomunicazione e
radiotelevisione, (Convergenza). La seconda è l’armonizzazione delle legislazioni
nazionali, che avverrà non più su regole ex ante (cioè che prevedono obblighi all’avvio)
ma su regole ex post più flessibili, con la previsione di misure correttive applicabili solo
in caso di violazione del Principio della libera concorrenza. La terza riguarda il ruolo
delle ANR, che devono configurarsi come organismi tecnici ed indipendenti richiamati
all’imparzialità ed alla trasparenza quali principi fondanti della loro attività.
Ma non solo, in tema di “Gestione dello Spettro” si stabilisce chele autorità nazionali di
regolamentazione provvedano alla gestione delle radiofrequenze per i servizi di
comunicazione elettronica. L'attribuzione e l'assegnazione di tali radiofrequenze devono
avvenire nel rispetto di criteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati.
E’ data poi la possibilità alle imprese di trasferire o affittare i loro diritti individuali di
uso delle radiofrequenze. In tal caso, sussiste l’obbligo di notifica di tale intenzione
all'Autorità nazionale di regolamentazione, competente per l'assegnazione delle
frequenze. Quest’ultima ha il compito di vigilare affinché tali operazioni non ostacolino
la libera concorrenza. Tuttavia, è data la possibilità agli Stati membri di prevedere delle
limitazioni a tali trasferimenti e/o affitti, ove ciò sia necessario al fine di: (i) evitare
interferenze dannose; (ii) proteggere la salute pubblica dai campi elettromagnetici; (iii)
assicurare la qualità tecnica del servizio; (iv) assicurare la massima condivisione delle
radiofrequenze; (v) salvaguardare l’uso efficiente dello spettro; (vi) garantire il
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
47
Si evidenzia fin da subito che tale Pacchetto è stato modificato nel dicembre 2009 dalle due direttive
“Legiferare meglio” e “Diritto dei cittadini”, nonché dall’istituzione di un Organismo dei regolatori
europei delle comunicazioni elettroniche denominato BEREC.!
48
Cfr. L.G.RADICATI DI BROZOLO, Il nuovo quadro delle comunicazioni elettroniche. Convergenza,
concorrenza, regolazione e asimmetria, in Mercato Concorrenza e Regole 2002, p. 561 ss.
!
26!
conseguimento di un obiettivo di interesse generale (quale in particolare la salvaguardia
della vita umana o la promozione della coesione sociale). E’ poi data la possibilità, per
un periodo di cinque anni, ai titolari di diritti d’uso delle radiofrequenze, di presentare
all’ANR una richiesta di riesame delle limitazioni ai loro diritti.
La Direttiva Autorizzazioni (2002/20/CE) ha la funzione di introdurre una disciplina
meno onerosa in tema di accesso ai mercati delle reti, al fine di promuovere lo sviluppo
di nuovi servizi. Lo strumento di verifica dell’accesso è costituito dall’”autorizzazione
generale” con riguardo a tutte le reti e servizi, senza che sia necessaria una decisione
esplicita o un atto amministrativo, essendo imposto all’impresa interessata unicamente
l’obbligo di notifica. Viene quindi abolito il previgente ed esclusivo regime della
licenza. Si rammenti, infatti, che nelle precedenti direttive si prevedevano due tipologie
di autorizzazioni: Autorizzazioni generali, che consentivano l’inizio dell’attività
indipendentemente da un apposito atto dell’autorità e Licenze individuali, con le quali si
attribuivano all’impresa diritti ed obblighi. L’inizio dell’attività era invece condizionato
ad una decisione dell’ANR. Le precedenti direttive lasciavano agli Stati la possibilità di
scegliere tra le due forme e ciò ha portato all’adozione generalizzata delle licenze
individuali, producendo un rallentamento sul versante dell’accesso.
Per contrastare queste conseguenze, la nuova direttiva stabilisce quindi che la fornitura
di reti e servizi sia soggetta solo ad un’autorizzazione generale, con la possibilità che
l’attività sia subordinata a specifici provvedimenti amministrativi, ma solo quando ciò
sia assolutamente necessario.
La Direttiva Accesso e Interconnessione (2002/19/CE) si limita a specificare ed
integrare quanto stabilito dalle direttive precedentemente citate. Infatti, essa armonizza
la modalità di disciplina dell’accesso alle reti di comunicazione elettronica e le
interconnessioni delle medesime, al fine di istituire un quadro normativo compatibile
con i principi del libero mercato. La normativa richiama, oltre al generale
diritto/obbligo di interconnessione, gli obblighi di trasparenza, non discriminazione,
separazione contabile ed il controllo dei prezzi e di contabilità dei costi.
La Direttiva Servizio Universale (2002/22/CE) definisce l’insieme minimo di servizi
di qualità specifica a cui tutti gli utenti hanno libero accesso ad un prezzo
“abbordabile”, tenuto conto delle diverse circostanze nazionali. Tali servizi
comprendono la connessione alla rete telefonica pubblica, l’accesso a servizi telefonici
!
27!
accessibili al pubblico, la fornitura di telefoni pubblici a pagamento che abbia
un’adeguata copertura geografica.
La Direttiva Vita Privata e Comunicazioni Elettroniche (2002/58/CE) disciplina il
trattamento
dei
dati
personali
nel
quadro
della
fornitura
dei
servizi
di
telecomunicazione. In essa si prevedono una serie di obblighi a carico del fornitore di
un servizio di comunicazione elettronica, così sintetizzabili: deve salvaguardare la
sicurezza dei suoi servizi, garantendo che i dati personali siano accessibili soltanto al
personale autorizzato. Ma non solo, viene altresì stabilito che è necessario tutelare i dati
personali dalla distruzione, perdita o alterazione accidentale e che si deve garantire
l’attuazione di una politica di sicurezza in ordine al trattamento dei dati personali. In
caso di violazione della sicurezza dei dati personali, il fornitore di servizi deve
comunicare la violazione alla persona interessata, nonché all’ANR.
In tema di riservatezza delle comunicazioni, la direttiva ricorda, come principio di base,
che gli Stati membri devono garantire, con la legislazione nazionale, la riservatezza
delle comunicazioni effettuate tramite una rete pubblica di comunicazioni elettroniche.
In particolare, gli Stati membri devono proibire ad ogni altra persona non utente di
ascoltare, intercettare, memorizzare le comunicazioni senza il consenso degli utenti
interessati. L’abbonato o l’utente che memorizza le sue informazioni deve essere
preventivamente informato sulle finalità del trattamento dei suoi dati. Questo ha la
possibilità di ritirare il suo consenso al trattamento dei dati relativi al traffico.
Per quanto concerne la “Conservazione dei dati personali” si stabilisce che i dati sul
traffico e quelli relativi all’ubicazione devono essere cancellati o resi anonimi quando
non siano più necessari ai fini della trasmissione di una comunicazione o della
fatturazione, salvo quando l’abbonato ha dato il consenso ad un utilizzo diverso. E’ però
prevista una deroga in caso di indagini su atti criminali o per preservare la sicurezza
nazionale, la difesa e la sicurezza pubblica. La direttiva prende posizione anche con
riguardo alle comunicazioni indesiderate (cd. Spamming) adottando l’approccio di
libera scelta (opt-in) in relazione alle comunicazioni elettroniche commerciali
indesiderate: gli utenti devono dare il loro accordo preliminare prima di ricevere queste
comunicazioni. Questo sistema di opt-in si estende anche i messaggi SMS e altri
messaggi elettronici ricevuti su qualsiasi terminale fisso o mobile. Sono tuttavia previste
deroghe.
E’ poi disposto che i cittadini europei debbano prestare il loro preventivo consenso
!
28!
all’inserimento del loro numero di telefono (fisso o mobile), dell’indirizzo di posta
elettronica e dell’indirizzo fisico negli elenchi pubblici.
Viene lasciata alla discrezionalità degli Stati membri la scelta sia in tema di
determinazione delle sanzioni, incluse quelle penali, da irrogare in caso di violazione
delle disposizioni della presente direttiva e sia in tema di attribuzione di competenze
alle autorità nazionali per sorvegliare e controllare il rispetto delle disposizioni nazionali
adottate al momento del recepimento della direttiva.
5.d. (Segue)…:La terza fase
Ma anche la seconda fase è frustrata da un insieme di circostanze avverse e solo alcune
attinenti al mercato, quali:
-il costo dei prezzi nel mercato medio;
-la scarsa efficacia delle misure sanzionatorie che hanno vanificato l’esercizio
dei poteri delle Autorità nazionali di regolazione;
-l’apertura dell’Unione Europea nel 2004 a dieci nuovi paesi (poi diventati
dodici) che hanno comportato un periodo di apprendimento da parte dei nuovi stati e
delle neo costituite Autorità nazionali di settore.
In tale contesto, ritorna quindi l’idea di un monopolio naturale dell’infrastruttura e di
una sua condivisione sul piano della proprietà e/o della gestione, per garantirne
l’accesso a condizioni tecniche ed economiche non discriminatorie. Inizia così un
processo di verifica del Pacchetto del 2002, sulla base della comunicazione della
Commissione Europea del 29 giugno 2006.49
Nel novembre 2007, vengono perciò presentate tre iniziative di modifica: due proposte
di direttive, aventi ad oggetto il pacchetto Telecom e una proposta per l’istituzione di
un’Autorità europea del mercato delle comunicazioni elettroniche.
50
Vengono
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
49
COM 2006/334. !
50
Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e
sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 13 novembre 2007, che presenta la relazione sull'esito del
riesame del quadro normativo comunitario per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica a norma
della direttiva 2002/21/CE e sintetizza le proposte di riforma del 2007 [COM(2007) 696 def. – Non
pubblicata sulla Gazzetta ufficiale]. “Coerentemente con l'impegno di "legiferare meglio" la
Commissione propone di combattere le incoerenze nell'applicazione del quadro normativo e gli ostacoli
che si frappongono all'instaurazione del mercato unico e suggerisce che le proposte di riforma del 2007
entrino in vigore prima della fine del 2009. Le proposte della Commissione sono imperniate su questi
assi: legiferare meglio nell'interesse di comunicazioni elettroniche competitive. La Commissione propone
di migliorare il vigente quadro normativo mantenendo la regolamentazione ex ante in coerenza con
l'evoluzione del mercato. Propone inoltre di semplificare l'accesso allo spettro delle radiofrequenze in
!
29!
approvate rispettivamente: le direttive 2009/136 CE 51 e 2009/140 CE 52 e il
Regolamento CE 1211/2009 53 , che vanno ad integrare e modificare il Pacchetto
Telecom del 2002.
Nello specifico, il citato Regolamento ha il merito di aver istituito l’Autorità Europea
per le Comunicazioni Elettroniche (BEREC),54 che ha come compito principale quello
di consigliare e assistere la Commissione europea nello sviluppo del mercato interno e
di creare un legame fra le varie ANR e la Commissione.
I suoi obiettivi sono così sintetizzabili: (i) sviluppare e diffondere tra le ANR le migliori
prassi regolamentari, quali approcci, metodologie o orientamenti comuni sull’attuazione
del quadro normativo dell’Unione europea; (ii) fornire assistenza alle ANR su questioni
regolamentari; (iii) fornire pareri sui progetti di decisioni, raccomandazioni e
orientamenti; (iv) elaborare relazioni e fornire consulenza nel settore delle
comunicazioni elettroniche; (v) assistere il Parlamento europeo, il Consiglio, la
Commissione e le ANR nella diffusione delle migliori prassi.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
modo da incoraggiare gli investimenti in nuove strutture e liberare il potenziale economico dello spettro
radio; completare il mercato interno delle comunicazioni elettroniche, che attualmente è frammentato e
disorganico. La Commissione raccomanda l'instaurazione di una "Autorità europea indipendente per il
mercato delle comunicazioni elettroniche" che – grazie a una maggiore indipendenza dalle autorità
nazionali di regolamentazione – avrebbe il compito di rafforzare gli attuali meccanismi di
coordinamento; proteggere ulteriormente i consumatori e facilitare l'accesso e l'utilizzo delle
comunicazioni, anche da parte degli utenti portatori di handicap. Le proposte mirano in particolare a
rafforzare la sicurezza e la protezione della vita privata e a promuovere la qualità dei servizi e il libero
accesso ai contenuti digitali. La Commissione intende garantire l'indipendenza delle autorità di
regolamentazione, spesso troppo vicine agli operatori storici, quale mezzo per garantire la concorrenza e
i
diritti
dei
consumatori.”
In
http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52007DC0696:IT:NOT!
51
Direttiva 2009/136/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 recante modifica
della direttiva 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di
servizi di comunicazione elettronica, della direttiva 2002/58/CE relativa al trattamento dei dati personali e
alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche e del regolamento (CE) n.
2006/2004 sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa a
tutela
dei
consumatori.
In
http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32009L0136:IT:NOT.!
52
DIRETTIVA 2009/140/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 novembre
2009, recante modifica delle direttive 2002/21/CE, che istituisce un quadro normativo comune per le reti
ed i servizi di comunicazione elettronica, 2002/19/CE relativa all’accesso alle reti di comunicazione
elettronica e alle risorse correlate, e all’interconnessione delle medesime e 2002/20/CE relativa alle
autorizzazioni per le reti e i servizi di comunicazione elettronica. In http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:337:0037:0069:it:PDF. (Vedi appendice)!
53
REGOLAMENTO (CE) n. 1211/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIOdel 25
novembre 2009, che istituisce l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche
(BEREC)
e
l’Ufficio,
in
http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:337:0001:0010:IT:PDF.!
54
Si consideri che la decisione 2002/627/CE aveva istituito il gruppo dei regolatori europei (GRE) per le
reti ed i servizi di comunicazione elettronica. È tuttavia emersa la necessità di rafforzare il ruolo del GRE.
Pertanto è stato istituito il BEREC per sostituire il GRE e fungere da forum esclusivo per la cooperazione
tra le ANR e tra queste ultime e la Commissione.!
!
30!
L’Autorità è composta da un Comitato dei regolatori (che a sua volta si compone di
un direttore o rappresentante della ANR di ciascuno Stato membro), il cui compito
principale è adottare tutte le decisioni inerenti all'esercizio delle funzioni del BEREC e
assolvere le funzioni del BEREC, fra cui: (i) pubblicare pareri su progetti di misure
delle ANR in relazione alla definizione del mercato, alla designazione delle imprese che
detengono un potere di mercato significativo e all’imposizione di misure correttive,
nonché cooperare e collaborare con le ANR in questo contesto; (ii) essere consultato su
progetti di raccomandazioni relative ai mercati rilevanti di prodotti e servizi; (iii)
pubblicare pareri su progetti di decisione relativi all’individuazione dei mercati
transnazionali e sulla messa a punto di norme e requisiti comuni per i fornitori di servizi
commerciali transfrontalieri; (iv) monitorare e riferire sul settore delle comunicazioni
elettroniche e pubblicare una relazione annuale sugli sviluppi del settore stesso.55
La direttiva sicuramente più importante per questa terza fase 56 , comunque, è la
Direttiva 2009/140/CE 57 che, nel modificare la Direttiva Quadro, apporta ad essa
cambiamenti significativi.
Per un verso generalizza la trasferibilità dei diritti d’uso delle frequenze (art. 9 par. 3 e
9-ter), incaricando la Commissione di adottare opportune misure attuative volte ad
individuare le bande in cui i diritti d’uso delle risorse frequenziali possono essere
affittati o trasferiti fra imprese. Per altro verso introduce la possibilità di mutamenti
nella destinazione d’uso delle stesse (art. 9 par. 4).58 In sostanza, nell’adottare questa
direttiva si prende atto dell’evoluzione tecnologica in materia e, conseguentemente, si
invitano gli Stati membri a rendere fruibili a tutti i tipi di comunicazione elettronica le
bande messe a disposizione, individuando per il raggiungimento di tale obiettivo i piani
nazionali di assegnazione delle frequenze. A tal fine, i Paesi UE possono prevedere
anche delle deroghe alla neutralità dei servizi purché limitate al conseguimento di
obiettivi di interesse generale come la sicurezza della vita umana, il pluralismo dei
media, la coesione sociale, regionale, o territoriale, la diversità culturale e linguistica,
l’efficienza nell’utilizzazione delle risorse radio frequenziali.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
http://europa.eu/legislation_summaries/information_society/legislative_framework/si0015_it.htm!
Anche per le vicende che si andranno a delineare nei capitoli seguenti in tema di trading delle
radiofrequenze.!
57
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32009L0140:IT:NOT!
58
Cfr. G.CAGGIANO,La riforma del regime delle radiofrequenze nel quadro delle comunicazioni
elettroniche, in Dir. inform., 2009, vol. n. 6, p. 861 e p. 882.!
55
56
!
31!
La Direttiva n. 140 contiene però due disposizioni particolarmente controverse: in
primo luogo, il par. 1 del sopracitato art. 9-ter autorizza gli Stati membri ad escludere la
trasferibilità dei diritti d’uso per quelle radiofrequenze ottenute inizialmente a titolo
gratuito. Infatti, per tali segmenti dell’etere i Paesi UE potrebbero anche deliberare la
non applicazione delle suesposte previsioni contenute nel primo paragrafo dello stesso
articolo. In secondo luogo, il par. 3 dell’art. 9-ter prevede una deroga al principio della
trasferibilità dei diritti individuali d’uso allorché le porzioni dello spettro
elettromagnetico vengano utilizzate per la diffusione radiotelevisiva. La Commissione,
infatti, non dovrebbe adottare misure esecutive per l’individuazione di bande
frequenziali in cui i diritti d’uso possano essere oggetto di trasferimento od affitto
quando le stesse riguardino il settore dei media radiotelevisivi.
6. L’adeguamento della legislazione nazionale
Alla luce delle considerazioni svolte finora, ripercorriamo adesso le tappe fondamentali
dell’adeguamento della normativa nazionale alle riforme europee.59
Abbiamo visto come il monopolio statale e il connesso regime concessorio siano
sanciti dal Codice Postale del 1936 e dal successivo Testo Unico in Materia di
Comunicazioni (DPR. 29 marzo 1973 n. 156), che riconferma la riserva dello Stato dei
servizi di TLC. In concreto, ciò si traduce in un modello di gestione che prevede tali
aspetti: impianti pubblici, uniformità della tariffa, obbligatorietà del servizio, ricorso
alla concessione in esclusiva a società pubbliche quali la SIP, la ITALCABLE e la
STET.
Ebbene, il primo provvedimento volto a liberalizzare il mercato delle telecomunicazioni
è
la
Legge
58/92,
“Disposizioni
per
la
riforma
del
settore
delle
telecomunicazioni”,60 che trasferisce, mediante concessione, un’attività di servizi di
pubblico interesse (i servizi telefonici) da un’azienda di Stato a un soggetto di diritto
privato: L’ASST viene trasformata in IRITEL61(1993). Ed ancora, mediante i decreti
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
59
Cfr. G.MORBIDELLI-F.DONATI , L’evoluzione del sistema della comunicazione tra diritto interno e diritto
comunitari, Quaderni CESIFIN (Nuova serie), Torino- Giappichelli, 2005. !
60
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1992-01-29;58@originale!
61
Società interamente partecipata dall'IRI, che nasce a seguito dell'approvazione della Legge n° 58 del 28
gennaio 1992, in adesione a quanto affermato dalla Direttiva 90/388/CE, secondo cui vi deve essere
separazione tra l’attività di gestione del servizio e quella di normazione e controllo del settore. La società
comincia ad operare il 1º gennaio 1993 e il 27 luglio 1994 viene incorporata, insieme a Italcable,
Telespazio e SIRM, in SIP, che in quell'occasione viene denominata "con formula abbreviata" Telecom
!
32!
legislativi del 9 febbraio 1993, n. 55 e del 2 maggio 1994, n. 289 vengo rispettivamente
attuate le direttive 90/387/CEE e 92/44/CEE a cui consegue la costituzione (1994) di un
gestore unico integrato: TELECOM ITALIA, nato dalla fusione per incorporazione in
SIP di Iritel, Italcable, Sirm e Telespazio. Il compito di questa nuova società è quello di
installare e gestire gli impianti fissi e mobili, allo scopo di fornire, senza limiti
territoriali, servizi di TLC in concessione o in libero mercato e di svolgere le attività
connesse,
compresa
quella
di
progettazione,
realizzazione,
gestione
e
commercializzazione di prodotti, servizi e sistemi di TLC, teleinformatica e di
elettronica.62 Nel frattempo, nel mercato si immette Omnitel-Pronto Italia, per il settore
della telefonia mobile, che ottiene la concessione governativa all’esercizio e alla
fornitura di servizi mobili sull’intero nazionale, previo accordo con Telecom Italia per
l’interconnessione alla rete fissa del monopolista.
Ma è il 1997 l’anno di svolta per la liberalizzazione italiana. Non solo il Governo
avvia il processo di privatizzazione63dell’operatore unico, e a tale scopo TELECOM
ITALIA viene fusa nella STET, adottando però la ragione sociale della prima, poi
acquisita dalla Olivetti nel 1999, ma soprattutto vengono approvate la Legge
249/1997 cd. Legge Maccanico e il D.P.R. 318/97, rubricato “Regolamento per
l'attuazione di direttive comunitarie nel settore delle telecomunicazioni”, in
attuazione delle Direttive comunitarie della prima fase.
In particolare, la Legge Maccanico prevede nuove regole antitrust legate al processo di
Convergenza Tecnologica in atto e istituisce i CORECOM64e l’AGCOM, attribuendo a
quest’ultima autorità i compiti di rilasciare sia la licenza per l’attività di installazione
reti terrestri di TLC via cavo e via frequenza che le autorizzazioni generali e licenze
individuali per l’esercizio delle reti e la fornitura dei relativi servizi. Il D.P.R. ha invece
il compito, in concreto, di attuare quanto disposto nella Legge Maccanico
65
, in
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Italia. Con tali atti si realizza l'unificazione nell'IRI-STET di tutti i servizi di telecomunicazioni, fino ad
allora suddivisi tra gestione diretta da parte dello Stato e Concessionarie facenti capo alla STET,
finanziaria di settore dell'IRI. Non sono compresi nel trasferimento: i servizi dei telegrammi, di posta
elettronica e di telematica pubblica svolti attraverso gli uffici postali.!
62
Successivamente nel 1995 per soddisfare le richieste di separazione contabile e gestionale delle attività
regolamentate, vengono scorporate pur mantenendo il controllo azionario la Nuova Telesapazio per il
ramo satellitare e Telecom Italia Mobile, operante nel neonato mercato della telefonia mobile.!
63
Si consideri che la privatizzazione di Telecom non è stata imposta dall’UE, perché il concetto di
liberalizzazione differisca da quello di privatizzazione. L’UE è neutrale rispetto alla natura privata o
pubblica della proprietà di impresa, ma impone agli stati membri di privatizzare la propria mentalità
operativa e di rispettare la parità di condizioni tra imprese pubbliche e private.!
64
Con funzioni consultive in materia prevalentemente radio-tv e stampa, ma anche con funzioni di
controllo e vigilanza su tutta la materia comunicativa, ivi compresa la TLC. Si rinvia al cap. V.!
65
D.P.R. 318/97, Art. 6 “ Autorizzazioni generali e licenze individuali”, vedi Appendice Normativa.
!
33!
particolare regolando le modalità di rilascio delle “Autorizzazioni generali” e delle
“Licenze Individuali”. Più nel dettaglio, l’accesso ai mercati delle reti e dei servizi di
comunicazione è (anche nel caso di attività sottoposte ad autorizzazione generale), salvo
eccezioni, subordinato ad un atto amministrativo, esplicito od implicito (silenzio
assenso) della P.A. E’ quindi un’eccezione alla regola la possibilità di dare immediato
inizio alla fornitura del servizio a seguito di DIA66.
In sostanza, il primo segno del crollo definitivo del monopolio italiano nelle TLC è
rappresentato dall’abbandonando dell’istituto della concessione in favore
dell’autorizzazioni generali e delle licenze individuali67, riducendo cosi i margini di
discrezionalità della P.A. .
L’assetto descritto subisce ulteriori e significative modifiche a seguito dell’attuazione
del Pacchetto di direttive Telecom del 2002 per il tramite del Codice delle
Comunicazioni Elettroniche (Cod. C.E., D.lgs. 1° agosto 2003, n. 259)68, destinato a
sostituire, abrogandole, parte delle leggi poc’anzi analizzate.
7. Il Codice delle Comunicazioni Elettroniche
Il Codice C.E. regola il settore delle telecomunicazioni riuscendo a coniugare diverse
esigenze. Infatti, in attuazione delle direttive del cd. Pacchetto Telecom del 2002,
abroga in parte il desueto Codice Postale del 1973 e consolida molta della normativa
nazionale che si era affastellata negli anni precedenti69, introducendo allo stesso tempo
una serie di novità fondamentali.
Le principali innovazioni si possono ricondurre, anzitutto, alla riunificazione delle
discipline concernenti la tutela delle reti di comunicazione elettronica in grado di
trasportare segnali digitali che riproducono indifferentemente suoni, dati e immagini.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Introdotta in via generale dagli artt. 19 e 21 della Legge 241/90. !
Cfr. M.CLARICH-B.CARETTA, Il nuovo sistema delle autorizzazioni per le reti e i servizi di
comunicazione elettronica , in Diritto dell’Informazione e dell’Informatica, 2002, 685.
68
Cfr. F.BRUNO-G.NAVA, Il nuovo ordinamento delle comunicazioni, Milano, 2006; M.CLARICHG.F.CARTEI, Il codice delle comunicazioni elettroniche, Milano, 2007; G. DELLA CANANEA, Il nuovo
governo delle comunicazioni elettroniche, Torino- Giappichelli, 2005; G.MORBIDELLIF.DONATI, La nuova disciplina delle comunicazioni elettroniche, scritti di Enzo Cheli [et al.], Seri
Quaderni CESIFIN. Nuova serie ; 42 Torino-Giappichelli, 2009.!
69
Cfr. art. 218 grazie al quale sono state apportate in modo esplicito modificazioni ed abrogazioni di
disposizioni contenute principalmente nel vecchio codice del 1973, ma anche in disposizioni precedenti e
successive.
66
67
!
34!
ma anche alla “quasi” 70 totale abolizione delle licenze individuali, di cui il
Legislatore nazionale aveva fatto ampio uso71, in favore delle autorizzazioni generali
cd. ad effetto immediato72. Vengono poi promossi l'innovazione e lo sviluppo di reti e
servizi di comunicazione elettronica a larga banda; viene introdotto il cd. Spectrum
trading delle frequenze (art. 14); viene completamente depenalizzata la violazione,
originariamente prevista dall'art.195 del Codice Postale, per l'esercizio di un impianto di
telecomunicazione senza autorizzazione, salvo quando l'impianto sia destinato alla
radiodiffusione, ipotesi questa in cui permane il reato. L’intervento dell’AGCM deve
avvenire non più sulla base di adozione di misure ex ante, ma ex post, cioè dopo
l’accertamento che in un determinato mercato vi siano posizioni di significativo potere
in grado di condizionare il funzionamento (Art. 17).
Più nel dettaglio, la rivoluzione copernicana del Codice riguarda le “autorizzazioni
generali”. Infatti, dovendo adattare il modello comunitario dell’autorizzazione
generale 73, il Legislatore italiano ha scelto di utilizzare lo strumento della D.I.A.,
opportunamente adattato. In concreto, ai sensi dell’art. 25 Cod. C.E., l’autorizzazione
generale è conseguita a seguito di apposita dichiarazione (D.I.A.) che il soggetto
interessato deve presentare al Ministero (MiSE). A sua volta, tale DIA deve contenere
le informazioni riguardanti il richiedente ed una dichiarazione di impegno ad osservare
specifici obblighi, quali il pagamento di contributi nonché il rispetto delle norme di
sicurezza, di protezione ambientale, di salute della popolazione ed urbanistiche etc. Si
consideri che l’autorizzazione non è necessaria, e vi è quindi il libero uso, nei seguenti
casi: (i) installazione, per proprio uso esclusivo, di reti di comunicazione elettronica per
collegamenti nel proprio fondo o in più fondi dello stesso proprietario (e casi simili); (ii)
per le apparecchiature che impiegano frequenze di tipo collettivo, senza alcuna
protezione, per collegamenti a brevissima distanza con apparati a corto raggio; (iii) per
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
70
Le licenze individuali di fatto permangono in tema di numerazioni e assegnazione dei diritti d’uso sulle
radiofrequenze.
71
cfr. art. 6 D.P.R. 318/97. In dottrina:“Il nuovo sistema delle autorizzazioni per le reti e i servizi di
comunicazione elettronica” di M. CLARICH–BOSO-CARETTA, in Diritto dell’Informazione e
dell’Informatica, 2002, 685.
72
Cfr. ALÌ, Le autorizzazioni generali, in “Il codice delle Comunicazioni Elettroniche”, cit., pg. 161.
Espressione volta a rilevare la differenza con il precedente regime delle autorizzazioni generali che
consentiva l’utilizzo della fictio iuris del silenzio assenso.
73
Si rammenti che in ambito comunitario con il termine “autorizzazione” non ci si riferisce ad un atto
amministrativo, ma ad una disciplina giuridica. Il Legislatore comunitario con tale espressione designa e
riassume il regime giuridico di settore della fornitura di reti e servizi di comunicazione elettronica, ormai
pienamente liberalizzata, applicabile a tutti i tipi di reti o servizi o a specifici tipi di reti o servizi. (cfr. art.
2 par.2 lett a) della Direttiva Autorizzazioni.!
!
35!
gli apparati radioelettrici solo riceventi, anche da satellite, per i quali non sono previste
assegnazione di frequenze e protezione.
Quanto poi al contenuto dell’autorizzazione generale e ai diritti connessi, l’art 26 cod.
CE dispone che “Le imprese autorizzate ai sensi dell'articolo 25 hanno il diritto di:a)
fornire reti e servizi di comunicazione elettronica al pubblico; b) richiedere le
specifiche autorizzazioni, ovvero presentare le occorrenti dichiarazioni, per esercitare
il diritto di installare infrastrutture, in conformità agli articoli 86, 87 e 88. 2. Allorché
tali imprese intendano fornire al pubblico reti o servizi di comunicazione elettronica,
l'autorizzazione generale dà loro inoltre il diritto di: a) negoziare l'interconnessione
con altri fornitori di reti e di servizi di comunicazione elettronica accessibili al
pubblico titolari di un'autorizzazione generale, e ove applicabile ottenere l'accesso o
l'interconnessione alle reti in qualunque luogo dell'Unione europea, alle condizioni del
Capo III del presente Titolo; b) poter essere designate quali fornitori di una o più
prestazioni che rientrano negli obblighi di servizio universale in tutto il territorio
nazionale o in una parte di esso, conformemente alle disposizioni del Capo IV del
presente Titolo. “
Dal quadro delineato emerge in modo inequivocabile la netta rottura con il passato: si è
infatti passati da un sistema dualista (autorizzazione generale o licenza individuale del
1997) ad uno sistema che prevede, quanto meno in apparenza, un modello
tendenzialmente unitario. Si dice “tendenzialmente unitario” in quanto, come osservato
anche da autorevole dottrina, le licenze individuali, intese come autorizzazioni
speciali/individuali, in realtà continuano ad esistere sotto le “mentite spoglie” di
generici provvedimenti di attribuzione dei diritti d’uso individuali. Tale soluzione
sembra plausibile in quanto, pur avendo la Commissione esplicitamente affermato che
le licenze individuali sarebbero divenute “autorizzazioni specifiche” nel nuovo sistema
74
, nel testo della Direttiva Autorizzazioni non vi è traccia di questa espressione, con
ogni probabilità per rimarcare il mutamento di rotta nella scelta degli strumenti per
l’accesso al mercato. In particolare, si ritiene che le licenze individuali in realtà
siano sopravvissute, (anche se in termini più limitati e circoscritti), e debbano
essere identificate in quei provvedimenti di rilascio dei diritti d’uso. Solo in questi
casi, infatti, continuano ad esistere dei procedimenti che sfociano nell’adozione di
autorizzazione particolari.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
74
!
Cfr. Rewiev del 1999.
36!
Le innovazioni sono innumerevoli e per un commento analitico si rimanda alla
letteratura in materia75, ciò che però qui sembra opportuno rilevare è il fatto che tale
Codice sembra comunque non aver risolto tutte le incertezze per cui era stato preposto.
In primo luogo, si pensi all’obiettivo, propugnato dal Pacchetto Telecom, di tracciare un
quadro giuridico comune e coerente con le tendenze della Convergenza nei settori delle
telecomunicazioni in senso stretto e della radio televisione. Al riguardo, il Codice ha
fallito. Infatti, non solo esclude dal proprio ambito di applicazione gran parte
dell’ordinamento del settore radiotelevisivo, che continua a essere disciplinato in corpi
normativi paralleli,76 ma tiene ferme le norme speciali in materia di reti utilizzate per la
diffusione circolare di programmi sonori e visivi (la TV), a differenza di quanto
caldeggiato dal Legislatore comunitario.
Anche rispetto ai titoli abilitativi si ritiene che l’obiettivo non sia stato raggiunto. Infatti,
pur avendo reso, in linea di principio, le autorizzazioni generali la regola e le licenze
individuali l’eccezione, come richiesto dalle direttive, poiché l’entrata in vigore del
Codice è stata più volte rimandata, si è dovuto prevedere che i titoli abilitativi in materia
di reti e TLC ad uso pubblico continuassero ad essere validi fino alla loro naturale
scadenza, laddove le direttive invece disponevano chiaramente “per la scadenza
anticipata dei titoli pregressi”.77
Inoltre, l’art. 25 comma 1 prevede la possibilità di deroghe giustificate da esigenze di
carattere pubblico (difesa e sicurezza dello Stato, Sanità), contravvenendo alla
previsione comunitaria di procedure pubbliche trasparenti e non discriminatorie per la
concessione dei diritti d’uso delle frequenze. Altro aspetto che suscitata non poche
perplessità riguarda il ruolo rivestito dall’AGCOM. Il Codice, pur identificando
correttamente nell’AGCOM l’Autorità nazionale di regolamentazione (ANR), indicata
nelle Direttive come il soggetto cui spetta il compito di assicurare il pieno rispetto delle
nuove regole, attribuisce contestualmente una serie importante di poteri (riconducili
all’attività di regolamentazione delle direttive) al Ministero di settore (MISE). A titolo
esemplificativo, si pensi all’art. 25 comma 4, che individua nel Ministero per le
Comunicazioni (ora MiSE) il soggetto preposto a ricevere le D.I.A. e a verificarne ex
post la sussistenza dei requisiti nonché i presupposti delle autorizzazioni, difettando i
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
75
Fra tutti: “Il codice delle comunicazioni elettroniche”, a cura di M. CLARICH, G. CARTEI, MilanoGiuffrè, 2007.
76
Si rimanda al capitolo II. !
77
Art. 17 della Direttiva Quadro.!
!
37!
quali può disporre il divieto di proseguire nell’attività. E ancora, l’art. 27 affida al
Ministero il potere di concedere diritti individuali d’uso.
Sotto alto profilo, il Codice presenta una lacuna ulteriore laddove lascia del tutto
invariata la disciplina della nomina dei membri dell’AGCOM, conferendo all’Autorità
un aspetto politico-paritetico che mal si concilia con il carattere d’imparzialità e
indipendenza dell’Autorità stessa, espressamente richiesto dalle direttive.
78
Preso atto anche di tali lacunosità, il Codice C.E. del 2003 è stato recentemente
aggiornato dal Decreto legislativo n° 70 del 28 maggio 2012, finalizzato a recepire, tra
l’altro, la Direttiva 2009/140/CE, recante modifiche alla Direttiva 2002/21/CE. In
particolare, il provvedimento mira a promuovere: (i) investimenti efficienti e
innovazione nelle infrastrutture di comunicazione elettronica 79 ; (ii) una gestione
efficiente flessibile e coordinata dello Spettro Radio, anche attraverso l’introduzione del
Principio di Neutralità Tecnologica e dei Servizi; (iii) rafforzare i diritti degli utenti in
materia di trasparenza nei rapporti con i fornitori di servizi, con riferimento, ad esempio
alle condizioni definite nei contratti stipulati con essi; (iv) equiparare il più possibile i
diritti dei disabili in materia di comunicazioni elettroniche, ad esempio garantendo un
accesso equivalente a quello degli altri utenti anche ai servizi pubblici di telefonia
vocale tramite la connessione di rete; (v) rafforzare le prescrizioni in tema di sicurezza e
riservatezza delle comunicazioni, nonché di protezione dei dati personali, anche
attraverso l’introduzione di norme volte a garantire l’informativa verso le Autorità di
regolamentazione e, se del caso, verso gli utenti, sulle violazioni della rete perpetrate, ai
danni dei dati personali.80
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
78
Cfr. G.MORBIDELLI-F.DONATI, La nuova disciplina delle comunicazioni elettroniche, op.cit.!
Cfr. Commento al D.lgs, in http://www.governo.it/Governo/Provvedimenti/dettaglio.asp?d=6818,
secondo cui: “(…)ad esempio introducendo la possibilità per le autorità nazionali di regolamentazione,
di imporre la condivisione di facilities di comunicazione elettronica o di “proprietà”, tra cui: edifici ed
accesso ad essi, cablaggio negli edifici, antenne, torri, cavidotti, ecc. nonché elementi di rete non attivi.”.!
80
Cfr. Diritto delle comunicazioni elettroniche: telecomunicazioni e televisione dopo la terza riforma
comunitaria del 2009” a cura di F. BASSAN, presentazione di C. Calabrò, serie “Diritto delle nuove
Tecnologie”, Milano-Giuffrè, 2010; R.ZACCARI-A.VALASTRO,“ Il diritto dell’informazione e delle
comunicazione”, Padova-Cedam, 2010.
79
!
38!
CAPITOLO II
I SERVIZI MEDIA AUDIOVISIVI
Sommario: 1. Premessa; 2. Inquadramento Storico; 3. Il ruolo della Corte Costituzionale; 4. La spinta
comunitaria per l’abbandono del monopolio statale; 5. Le quattro fasi della liberalizzazione; 6.
L’adeguamento della normativa nazionale e il TUSMA.
1. Premessa
La natura delle imprese che si occupano di Televisione è molto diversa rispetto a quelle
di Comunicazioni Elettroniche. Quest’ultime sono prevalentemente dei fornitori di rete
ed, eventualmente, di servizi (network provider e service provider), in cui l'attività
principale consiste nella gestione della rete di telecomunicazioni ed (eventualmente)
nella gestione dei vari servizi che possono essere forniti su di essa (ad esempio il
servizio di telefonia). Invece, le imprese di Radiodiffusione sono innanzitutto fornitrici
di contenuti, la cui l'attività principale è proprio la distribuzione, e, eventualmente, la
produzione di programmi televisivi destinati al grande pubblico.
La prima conseguenza pratica di tale diversità è la necessità di risorse, strutture
organizzative e normative differenti. E, infatti, agli esordi il mercato e la normativa di
settore rispecchiavano tale necessità. Elemento però che accomuna da sempre i due
settori è il monopolio statale cui entrambe sono state assoggettate per i primi decenni, a
causa di ragioni politiche ed economiche simili. Da un punto di vista economico il
monopolio si giustifica per la dimensione degli investimenti (come per le TLC) e per la
supposta scarsità delle frequenze.1Dal punto di vista politico, i Governi non vogliono
lasciare nelle mani di privati, con obiettivi poco controllabili, la disponibilità di un
mezzo di comunicazione così potente e diretto.
In Italia, questo assetto si è progressivamente incrinato inizialmente grazie alle decisioni
della Corte Costituzionale, che si è spinta fino alla prefigurazione dei contenuti minimi
della legislazione ordinaria, e successivamente, per il coordinamento con le direttive
emanate dalla Comunità Europea.
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1
Si rammenti che da un punto di vista tecnico, per “frequenza televisiva” si intende l’onda
elettromagnetica che costituisce il mezzo, il veicolo della trasmissione televisiva. Per una trattazione più
approfondita dell’argomento si rimanda ai capitoli seguenti.!
!
39!
Si è venuto quindi a creare un sistema misto (pubblico e privato) a struttura oligopolista,
tuttora vigente.2
2. Inquadramento storico
Anche prima del periodo fascista, l’approccio utilizzato è sempre orientato verso il
modello pubblicistico, come stabilito dalla Legge 315 del 1910 che prevede una riserva
generale a favore dello Stato, con deroga per i privati che si occupano di
sperimentazione e ricerca scientifica.
Durante il periodo fascista si concede all’Unione Radiofonica Italiana (URI - 1924)
l’esclusiva, per sei anni, con forti imposizioni sui metodi di gestione e sui programmi da
diffondere. In particolare si mette la radio a disposizione del Governo per diffondere
notizie di interesse pubblico.
Ma è con il R.D. 220 del 1927 che si completa il processo di pubblicizzazione: la URI,
di proprietà della SIP, diventa l’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR), e
viene portata sotto l’ala dell’IRI. Si rafforzano così i poteri di controllo mediante
l’istituzione del Comitato Superiore di Vigilanza presso il Ministero delle
Comunicazioni. Sempre nello stesso anno, viene rinnovata, per venticinque anni, la
concessione all’EIAR con l’obbligo di presentare al Governo (che già nomina 4 membri
del CDA) il bilancio e il piano, da doversi autorizzare, delle trasmissioni.
Questo regime giuridico rimane per lungo tempo invariato, tanto che con il D.P.R. 478
del 1947 si conferma il modello precedente, seppur con qualche modifica. La principale
innovazione è sicuramente il coinvolgimento del Parlamento nella gestione del mezzo,
al punto che viene costituita una commissione parlamentare di vigilanza, per assicurare
l’imparzialità politica. Nel 1952 si concede alla RAI l’esclusiva del settore
radiotelevisivo.3
In considerazione dell’assetto, non passerà molto tempo prima che emergano i primi
dubbi di legittimità costituzionale rispetto all’art. 21 della Costituzione.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
2
Cfr. GAMBINO, Dal Monopolio alla liberalizzazione, regolamentazione normativa, asimmetrie nel
mercato delle telecomunicazioni, in Giur. Comm., 1996,I,5. !
3
La concessione prevede: la proprietà pubblica della maggioranza assoluta delle azioni RAI; fissa a sei il
numero dei membri del CDA con nomina governativa, con obbligo di presenza nel collegio sindacale di
un funzionario della Ragioneria generale dello Stato; relativamente alla programmazione si stabilisce
l’obbligo di autorizzazione ministeriale del piano triennale, modificabile solo dal Ministero degli Interni
per motivi di ordine pubblico. Si conferma inoltre il doppio regime finanziario mediante il pagamento del
canone utenza e la pubblicità non superiore al 5% delle ore di trasmissione. !
!
40!
3. Il ruolo della Corte Costituzionale
I numerosi dubbi di legittimità sono sciolti nel tempo dalla Corte Costituzionale che ha
rivestito un ruolo fondamentale per l’abbandono del monopolio statale in Italia e per
l’istituzione dell’attuale assetto radiotelevisivo. E’ sulla base degli artt. 21, 33, 41 e 43,1
commi, della Costituzione che la Corte Costituzionale affronta il tema del monopolio
pubblico della radiotelevisione e della disciplina dell’accesso ai vari canali dell’etere
delle radiotelevisioni private.
Vediamo quindi le sentenze più importanti.
La prima è la n. 59 del 13 luglio 19604 che trae origine dall’istanza, presentata in data
19 dicembre 1956, dalla Società "II Tempo-T.V.", volta ad ottenere dal Ministero delle
Poste e Telecomunicazioni “l'assenso di massima" per la realizzazione di un servizio di
radiodiffusione televisiva, economicamente basato sui proventi della pubblicità, da
attuare nelle Regioni del Lazio, della Campania e della Toscana, con eventuale
successiva estensione ad altre regioni. La Società dichiara sia di voler realizzare tale
programma provvedendo alla costruzione d’impianti trasmittenti, studi di ripresa e
ponti-radio mobili per trasmissioni esterne, sia di volersi conformare alle vigenti norme
sulla stampa e sulla materia oggetto di pubblici spettacoli e di voler evitare ogni
disturbo alle trasmissioni di altri servizi, assumendo l'obbligo di rispettare tutte le
disposizioni nazionali ed internazionali, legislative e regolamentari, riguardanti le
radiocomunicazioni. Proprio al fine di evitare interferenze con le preesistenti stazioni
TV italiane dichiara di voler utilizzare le frequenze della gamma UHF rispetto alle
VHF normalmente impiegate e proprio per questo chiedeva la riserva a proprio favore
dell’uso di “sei canali TV della banda assegnata alla radiodiffusione, al di sopra del
470 Mc/s, dalla convenzione di Atlantic City, canali da scegliersi opportunamente per
garantire la migliore possibile efficienza delle trasmissioni.” Tale richiesta viene però
rigettata a causa della concessione in esclusiva alla RAI-TV dell’esercizio dei «servizi
di radiodiffusione e televisione». Il diniego viene quindi impugnato nel 1959 davanti al
Consiglio di Stato e contestualmente viene sollevata la questione di legittimità
costituzionale degli articoli 1 e 168, n° 5 del Codice postale, precisamente con riguardo
agli artt. 21, 33, 41 e 43 della Carta costituzionale.
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4
Cfr. R. FRANCESCHELLI, Cenno per memoria sul monopolio, In Riv. Dir. Ind, 1960, II, pag. 305. Nel caso
di specie la Corte è stata chiamata a decidere sulla legittimità degli artt. 1 e 168, n. 5 del Codice Postale
approvato con R.D. 645/36.!
!
41!
La Corte Costituzionale però, con la citata sentenza n. 59/1960, dichiara non fondate le
questioni proposte e fissa quattro principi fondamentali che saranno, in futuro, il
fondamento per il superamento del monopolio statale.
Il primo principio enunciato è: “Non appare arbitrario che il legislatore ravvisi nella
diffusione radiotelevisiva i caratteri di attività di "preminente interesse generale"
richiesti dall'art. 43 Cost. perché ne sia consentita la sottrazione alla libera iniziativa.
Siccome poi, a causa della limitatezza dei "canali" utilizzabili i servizi radiotelevisivi,
ove non riservati allo Stato o ad un ente statale, cadrebbero nella disponibilità di uno o
pochi soggetti portatori di interessi particolari, può essere giustificata, ai sensi del
citato art. 43 Cost., l'avocazione, in via esclusiva, di tali servizi allo Stato,
istituzionalmente in grado di esercitarli in condizioni di obbiettività, imparzialità e
continuità in tutto il territorio nazionale.”.
Il secondo principio è:“La libertà di diffusione del pensiero artistico e scientifico e'
tutelata non dall'art. 33 della Costituzione, che riguarda soltanto la libertà dell'arte e
della scienza e quella del loro insegnamento, senza occuparsi della loro diffusione, ma
dall'art. 21, primo comma, Cost., che genericamente si riferisce alla libertà di
diffusione di ogni pensiero, e però necessariamente anche in quelle più elevate
espressioni di esso, che sono le creazioni artistiche e scientifiche.”.
Il terzo principio è: “Non contrasta con la libertà di diffusione del pensiero, garantita
dall'art. 21, primo comma, della Costituzione, la riserva allo Stato di quei mezzi di
diffusione del pensiero che, in regime di libera iniziativa, abbiano dato luogo, o siano
naturalmente destinati a dar luogo, a situazioni di monopolio o di oligopolio. Rispetto a
qualsiasi altro soggetto monopolista, lo Stato monopolista si trova istituzionalmente
nelle condizioni di obbiettività e imparzialità più favorevoli per conseguire il
superamento delle difficoltà frapposte, dalla naturale limitatezza del mezzo, alla
realizzazione del precetto costituzionale volto ad assicurare ai singoli la possibilità di
diffondere il pensiero con qualsiasi mezzo. Pertanto, data l'attuale limitatezza di fatto
dei canali utilizzabili per la diffusione radiotelevisiva - limitatezza che, in regime di
libera iniziativa, determinerebbe necessariamente il monopolio od oligopolio privato
del relativo servizio -la riserva di questo allo Stato, e la conseguente esclusione della
possibilità, per chi non ne abbia ottenuto concessione dallo Stato, di impiantare ed
esercitare servizi del genere (artt. 1 e 168 n. 5 Codice postale: R.D. 27 febbraio 1936,
n. 645) non sono incompatibili con l'art. 21, primo comma, della Costituzione.”.
Il quarto principio è:“ Lo Stato monopolista di un servizio destinato alla diffusione del
!
42!
pensiero ha l'obbligo - in base all'art. 21, primo comma, della Costituzione - di
assicurare in condizioni di imparzialità ed obbiettività, mediante l'emanazione di
opportune leggi, la possibilità di goderne - naturalmente nei limiti che si impongono
per questa come per ogni altra libertà, e nei modi richiesti dalle esigenze tecniche di
funzionalità - a chi sia interessato ad avvalersene per la diffusione del pensiero nei vari
modi del suo manifestarsi. (Fattispecie relativa alla questione di legittimità
costituzionale degli artt. 1 e 168 n. 5 del Codice postale approvato con R.D. 27
febbraio 1936 n. 645, che prevedono la riserva allo Stato dei servizi di
radiotelevisione).”.
L’anno successivo, con sentenza n. 46/1961, la Corte si pronuncia negando alle
Regioni il diritto di porsi al pari dello Stato nella gestione del servizio, in quanto non
riconducibili all’art. 43 della Costituzione.
Nell’arco di quindici anni il quadro cambia, soprattutto perché dall’Italia si possono,
captare trasmissioni straniere (mediante alcuni accorgimenti), ed è tecnicamente
possibile, senza eccessivi costi organizzare alcune trasmissioni televisivi via cavo. Ma
non solo, iniziano anche a trasmettere le radio “libere”.5 Il Governo per arginare tale
prassi decide quindi di approvare il già citato D.P.R. n. 156 del 29 marzo 1973, il cd.
Testo Unico in materia di Comunicazioni o Nuovo Codice delle Poste
Telecomunicazioni, che unifica tutti i mezzi di comunicazione a distanza in una sola
categoria (le telecomunicazioni), rendendo illegali i canali privati, e disponendone la
disattivazione con un successivo decreto del maggio dello stesso anno. Tutte le emittenti
eseguono l'ordine tranne Telebiella, tanto che il 1 giugno 1973 il Governo Andreotti fa
oscurare l'emittente.6Ma la questione diviene di rilevanza politica nazionale in quanto i
repubblicani ritirano, proprio sul tema della riforma della televisione, l'appoggio esterno
al Governo Andreotti che si dimette.7Nel frattempo, TeleBiella viene denunciata alla
Pretura di Biella per violazione dell’art. 178 del Codice Postale. In tale contesto, il
Pretore, in qualità di giudice a quo, solleva il dubbio di incostituzionalità circa il
monopolio statale.
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5
La prima radio libera sembra essere “Radio libera Partinico” che comincia a trasmettere nel 1970. Nel
1975 le radio libere sono circa 150, nel 1978 saranno oltre 2600. Cfr. FRANCESCHELLI, Convergenza: la
convergenza nelle telecomunicazioni, V.Franceschelli e E.Tosi (a cura di), in Il Diritto delle nuove
tecnologie, Milano-Giuffrè, 2009, pg. 61 ss. !
6
Decreto 9 maggio1973 il Ministro delle Poste, Giovanni Gioia, dispone la disattivazione dell'impianto di
Sacchi, diffidandolo a procedere entro dieci giorni («decreto Gioia»).!
7
Il segretario del partito repubblicano, Ugo La Malfa protestò per essere stato tenuto all'oscuro del DPR
governativo e chiese le dimissioni del ministro Gioia. Non le ottenne e ritirò l'appoggio esterno al
governo presieduto da Giulio Andreotti, che fu costretto a dimettersi nel successivo mese di giugno. !
!
43!
Giungiamo così alle sentenze gemelle del 1974, ovvero la 225 (il cd. Caso
8
Capodistria) e la 226 (il c.d. Caso TeleBiella). Le due decisioni, pubblicate nello stesso
giorno, 10 luglio 1974, affrontano due aspetti diversi della medesima questione.
La prima sentenza9 si esprime sulla legittimità costituzionale di alcune disposizioni del
Codice postale e nello specifico l’art. 166, secondo cui “nessuno può esercitare o
eseguire impianti di telecomunicazioni senza aver ottenuto la relativa concessione”, in
relazione a trasmettitori che rilancino, sul territorio italiano trasmissioni provenienti da
televisioni estere.
Il Giudice delle Leggi supera però detto principio in relazione all’installazione di
ripetitori che consentano la ricezione di trasmissioni televisive estere, affermando: “(…)
che la riserva allo Stato, in quanto trova il suo presupposto nel numero limitato delle
10
bande di trasmissione assegnate all'Italia, non può abbracciare anche attività, come
quelle inerenti ai c.d. ripetitori di stazioni trasmittenti estere, che non operano sulle
bande anzidette. È evidente che in questo particolare settore, senza apprezzabili
ragioni, l'esclusiva statale sbarra la via alla libera circolazione delle idee, compromette
un bene essenziale della vita democratica, finisce col realizzare una specie di autarchia
nazionale delle fonti di informazione.”.
Nonostante questa apertura, viene però riconfermato il monopolio televisivo pubblico11
a livello nazionale, a condizione che si assicuri che il “(…) suo esercizio sia
preordinato ai due fondamentali obiettivi: a) della realizzazione di trasmissioni che
rispondano alle esigenze di offrire al pubblico una gamma di servizi caratterizzata da
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
8
La sentenza, in pratica, ha restituito ai telespettatori la possibilità di ricevere i programmi della Radio
Televisione Svizzera Italiana (RTSI) e di Tele Capodistria. Il 5 agosto 1974, all’incirca un mese dopo la
pronuncia della sentenza, in Liguria si riceve il primo programma in lingua italiana di Telemontecarlo, di
proprietà franco-monegasca.!
9
Riunisce ben sedici giudizi di costituzionalità nati all’interno di processi penali relativi, in gran parte, alla
detenzione non denunciata alle autorità ed all’uso privato di apparecchi ricetrasmittenti senza
concessione. Alcune cause riguardavano invece l’installazione abusiva di ripetitori per ricevere i
programmi televisivi esteri. Nelle ordinanze dei pretori si dubita che: “ lo sviluppo delle conoscenze
tecnico-scientifiche faccia permanere una situazione di scarsità delle frequenze di trasmissione e si
ritiene che, per fondare la riserva statale del servizio, non sia lecito equiparare rischio di oligopolio e
rischio di monopolio nella libera iniziativa privata. Ma non solo, si sostiene altresì che il regime di
monopolio statale nuocerebbe all’utilità generale, lasciando inutilizzata parte delle frequenze, e che lo
Stato non sia il miglior garante della diffusione del pensiero imparziale ed obiettiva.”!
10
Le ragioni addotte dalla Corte dal punto di vista “tecnico”, tuttavia, non convincono tutti gli interpreti:
CFR. A. PACE – M. MANETTI, Art. 21 – La libera manifestazione del proprio pensiero, in G. BRANCA – A.
PIZZORUSSO (a cura di), Commentario della Costituzione, Zanichelli – il Foro italiano, Bologna –
Roma, 2005, p. 578, in cui si critica l’affermazione in base alla quale i ripetitori di stazioni estere non
opererebbero su bande di trasmissione assegnate all’Italia e quindi non comporterebbero problemi legati
alla scarsità di frequenze.!
11
La ratio è che “Posto che il monopolio radiotelevisivo statale trova il suo presupposto giustificativo nel
numero limitato delle bande di trasmissione assegnate all'Italia (…)”.!
!
44!
obiettività e completezza d'informazione, da ampia apertura a tutte le correnti culturali,
da imparziale rappresentazione delle idee che si esprimono nella società: b) di favorire
e rendere effettivo il diritto di accesso nella misura massima consentita dai mezzi
tecnici.”.12
La seconda pronuncia (cd. Caso Tele Biella) riguarda invece la possibilità per i privati
di trasmettere programmi televisivi via cavo in ambito locale. La Consulta sottolinea
come quest’ultimo sistema permetta di realizzare un numero illimitato di canali, a
differenza di quanto avviene con la trasmissione via etere. E’, infatti, emerso che i
mezzi richiesti per la realizzazione di una televisione via cavo a livello nazionale sono
ancora troppo dispendiosi e non possono quindi escludere la formazione di situazioni di
oligopolio, in caso di mancata riserva dell’attività allo Stato, una rete radiotelevisiva
locale presenta invece costi accessibili. In ragione di ciò si ritiene che non sussistano
dunque le condizioni per sottoporre a regime di monopolio statale la radiotelevisione
via cavo a livello locale. Il Giudice delle Leggi, dunque, conclude per l’illegittimità
costituzionale degli artt. 1, 183 e 195 del D.P.R. 29 marzo 1973, n. 156 nelle parti
concernenti i servizi di televisione via cavo, liberalizzandone così l’esercizio, fermo
restando che il Legislatore può normare l’installazione e l’esercizio degli impianti. In
particolare, prevede la necessità di un’autorizzazione amministrativa per tali attività
affinché sia assicurata la tutela degli interessi pubblici.
In sostanza, con le decisioni del 1974, l’Italia si apre alle trasmissioni estere e alla
televisione via cavo.
L’incrinarsi però del monopolio è determinato dalla nascita delle già ricordate radio e
televisioni “libere” la cui “legittimità” è molto dubbia, al punto che, in dieci diverse
Preture, vengono sollevate altrettante questioni di legittimità in relazione al D.P.R.
159/73 (Codice postale e delle telecomunicazioni) e alla Legge 103/75, rubricata
“Nuove norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva”.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
12
Questa sentenza è altresì di fondamentale importanza in quanto i giudici individuano le sette
«condizioni minime necessarie» per certificare la conformità alla Costituzione del monopolio statale. In
particolare, si richiede che gli organi direttivi della RAI non rappresentino più – nemmeno indirettamente
– il Governo ed il controllo sia trasferito di fatto al Parlamento (in quanto espressione della collettività
nazionale), che i giornalisti lavorino con rispetto dell’obiettività e della deontologia professionale (e
facendo in modo che sia garantito a tutti il diritto di rettifica); soprattutto, la Consulta chiede che i
programmi d’informazione siano «ispirati a criteri di imparzialità», che quelli culturali «rispecchino la
ricchezza e la molteplicità delle correnti di pensiero» e che possano accedere alla radiotelevisione, in
modo imparziale ed al livello massimo possibile, «i gruppi politici, religiosi, culturali nei quali si
esprimono le varie ideologie presenti nella società».!
!
45!
La Consulta, riuniti i vari giudizi, con sentenza n. 202 del 26 luglio 197613 segnerà la
svolta epocale, dichiarando legittimi sia l’installazione che l’esercizio di impianti di
diffusione radiofonica e televisiva a livello locale. Si permette così ai privati l’ingresso
alla fornitura di servizi radio-televisivi via etere a livello locale, sul presupposto che il
numero delle frequenze locali è sufficiente per garantire il pluralismo (in contraddizione
con la prima sentenza del 1960), purché regolamentato dal regime autorizzatorio. Per la
prima volta si giustifica l’esistenza del monopolio statale facendo esclusivo riferimento
al solo elemento tecnico della limitatezza delle frequenze disponibili per la diffusione a
carattere nazionale, e non più sull’argomento presente nelle precedenti sentenze che
facevano riferimento al “ rilevante interesse generale della televisione e la conseguente
necessità di garantire l’imparzialità e non discriminazione”.
Si crea così un vuoto legislativo, all’interno del quale agiscono e si sviluppano le
radiotelevisioni private che occupano le scarse e contese frequenze in ambito locale.
Nel perdurare della latitanza del Parlamento, le emittenti private si concentrano sempre
di più in un’unica e grande emittente, rispetto alla quale le emittenti locali fungono solo
da semplici terminali per il rilancio dei programmi. Questo processo, spinto dalla
polarizzazione della risorsa pubblicitaria, si realizza attraverso, per esempio la messa in
onda in contemporanea di programmi preregistrati, superando così l’ambito locale, cui
la Corte aveva ancorato il “diritto” dei privati.
Sorge pertanto un ampio contenzioso che a sua volta dà luogo a un vero e proprio diritto
giurisprudenziale.14
La Corte Costituzionale è quindi chiamata a pronunciarsi nuovamente con la sentenza
148 del 198115, ribadendo come la liberalizzazione sia: “ un processo che deve essere
regolamentato con apposite norme, in quanto non basta che le frequenze siano
sufficienti, ma è necessaria una specifica normativa antitrust per garantire il
pluralismo.(…). E’ necessario considerare l’elemento economico per redistribuire le
risorse e per evitare strozzature all’accesso dei privati. A questo punto, oltre al limite
tecnico si affianca quello economico.” La Corte prosegue quindi affermando che la
parte rimanente di riserva allo Stato (ovvero la trasmissione su scala nazionale) si
giustifica per l’assenza di una normativa idonea a contrastare i fenomeni in atto, anche
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Corte Cost. 26 luglio 1976, n. 202, in Foro It., 1976, 1, 2066.!
Cfr. FRANCESCHELLI, Jus praetorium e televisioni private, in Riv.dir.ind., 1982, II, pag. 59.!
15
Corte cost., 2 luglio 1981, n. 148, Rai-Tv c. Soc. ed. Rizzoli, in Foro It., 1981, I, 2094, con nota di
PARDOLESI; in Giur. Cost.it., 1981, I, 1379, con nota di CHIOLA; in Giust. Civ., 1981, I, 2137, con
nota di CATALANO MARTINO; in Rass. Dir. Civ., 1981, 1116 con nota di RUSCELLO .!
13
14
!
46!
nella raccolta pubblicitaria, e gli effetti negativi sul pluralismo. Dunque la Corte
ammonisce il Legislatore, invitandolo a predisporre una normativa ad hoc.
Da questo momento, (1981) comincia una gara tra Parlamento, concentrato nella
creazione di una normativa antitrust, ed emittenti private, impegnate a conquistarsi sul
mercato una posizione abbastanza solida da essere difficilmente ridimensionabile anche
con l’intervento della legge.
Il Legislatore, preso atto del monito della Corte, approva il D.L. 6 dicembre 1984 n.
807, “Recante disposizioni urgenti in materia di trasmissioni televisive”, convertito
nella L. 4 febbraio 1985 n. 10, che in buona sostanza rinvia ad una futura legge generale
sul sistema e nel frattempo preserva lo status quo. Il sistema così delineato si articola in
tre differenti dimensioni: servizio pubblico, emittenza privata nazionale e locale.
Tuttavia non vengono però colmate le lacune dell’emittenza privata. Anzi, proprio in
ragione di detto vuoto normativo si assiste ad una corsa da parte di queste,
definitivamente ammesse nel settore radiotelevisivo come componenti essenziali del
sistema misto, all’impossessamento delle frequenze disponibili e non riservate alla
gestione pubblica (cd. Guerra dell’etere), venendosi ad instaurare un regime
proprietario istituito sulla base di un cd. “preuso”.16
La Corte Costituzionale si vede quindi costretta ad intervenire nuovamente con la
sentenza n. 826 del 1988 17 che introduce: uno sdoppiamento del pluralismo
informativo; individua un pluralismo interno (emittenze pubbliche) quale espressione
del maggior numero di opinioni, tendenze politiche, ideologiche e culturali, ed un
pluralismo esterno (emittenze private) quale presenza attiva del maggior numero
possibile di fonti. Ma non solo, la sentenza assolve la legge 10/1985, nonostante la sua
potenziale incostituzionalità, in virtù della sua natura transitoria18, e incita il Legislatore
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
16
RACUGNO, Il trasferimento di canale televisivo, in il Contratto-Silloge in onore di Giorgio Oppo, 1993,
pg. 99 ss. La giurisprudenza distingue il diverso ruolo della RAI nell’esecuzione delle trasmissioni su rete
nazionale (non suscettibili di tutela possessoria, essendo la situazione soggettiva dell’emittente privata
tutelabile, in quanto interesse legittimo, davanti al TAR) rispetto alla messa in onda di trasmissioni della
III rete. In tale ultimo caso la Rai agirebbe in forza di semplice autorizzazione, come tale equiparata ai
privati anche sotto il profilo della soggezione alla giurisdizione della autorità giudiziaria ordinaria). Cfr.
Pretore Rho, ord 15 febbraio 1980, in Giust. Civ., 1980,I,1164, con nota di PARDOLESI. Si consideri poi
che l’improponibilità dell’azione possessoria nei confronti della RAI è stata sancita dalla Cass. SS.UU., 3
dicembre 1984, n. 6324 e successiva 19 febbraio 1982 n. 1051, potendo la tutela dell’emittente privata
contro la RAI avvenire solo dinnanzi al TAR. !
17
Corte Cost., 14 luglio 1988, n. 826, in Foro It., 1988, I, 2477 con nota di PARDOLESI e in Corriere
Giur., 1988, 913 con nota di ESPOSITO.!
18
Cfr., Corte Cost., 14 luglio 1988, n. 826, secondo cui “Stante il carattere provvisorio della disciplina e
sempre che essa non abbia ad assumere carattere definitivo in ragione del ritardo nell'approvazione
della nuova legge, sono infondate le questioni di legittimità costituzionale degli art. 3, 1°, 2° e 3° comma,
e 4, 3° comma bis, d. l. 807/84, convertito, con modificazioni, in l. 10/85, nella parte in cui consentono
!
47!
a procedere con una normativa antitrust, chiarendo poi il concetto di “pluralismo”,
inteso come la possibilità di consentire l’ingresso di quante più persone nel mercato.
Vengono altresì lanciati cinque moniti rispettivamente in materia di: disciplina dei flussi
finanziari; tutela del consumatore sulla quantità di pubblicità e il contenuto della stessa
soprattutto a proposito dei minori, intesa come tutela dei valori costituzionali; esigenza
di una normativa antitrust fondamentale per governare i complessi intrecci
dell’informazione; tutela dell’effettiva autonomia delle emittenti locali, attraverso la
disponibilità di frequenze e di risorse pubblicitarie; valutazione dell’evoluzione
tecnologica come fenomeno in grado di modificare il mercato dell’informazione.
4. La spinta comunitaria per l’abbandono del monopolio
Diversamente dalle Comunicazioni Elettroniche, l’unica disposizione del Trattato
rilevante è l'art. 128, par. 2, in tema di politica culturale. L’idea è, infatti, quella di
riservare ai Legislatori nazionali la disciplina del settore. Tuttavia, la sempre più
importante valenza commerciale assunta dalle attività radiotelevisive e l'introduzione
della tecnologia satellitare, anche a livello europeo, ha fatto sì che l'interesse della
Comunità Europea si concentri sempre di più sul settore. L'intento è di comporre da un
lato i contrapposti interessi della creazione di un mercato unico europeo
dell'audiovisivo; dall’altra, la necessità di ogni Stato membro di salvaguardare il più
possibile la peculiarità delle culture nazionali e la rilevanza economica delle industrie
audiovisive nazionali.
Stante il crescente interesse delle istituzioni comunitarie al settore, molte norme del
Trattato sono state rilette per permetterne l'applicazione al settore audiovisivo,
soprattutto grazie alla giurisprudenza della Corte di Giustizia. Quest’ultima ha, infatti,
inquadrato le trasmissioni televisive nel sistema del Trattato come "servizi", con
conseguente applicazione degli artt. 59 e ss., richiedendo di conseguenza un'azione di
armonizzazione delle legislazioni al fine di facilitarne l'esercizio (artt. 57 e 66). Inoltre,
ha ritenuto applicabili alle emittenti televisive, quali "imprese", gli articoli riguardanti il
diritto alla concorrenza (artt. 85 ss.) e, in particolare, l'art. 90 che disciplina
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
per il futuro, e dichiarano non punibile per il passato, l'attività privata di trasmissione televisiva in
ambito nazionale o, comunque, ultra locale, in riferimento agli art. 3, 21 e 41 Cost.”!
!
48!
l'applicazione delle regole di concorrenza alle imprese pubbliche o a quelle cui gli stati
riconoscono diritti speciali o esclusivi.19
Un grande passo in avanti è stato fatto dal Trattato di Maastricht che ha introdotto nel
testo del Trattato istitutivo (all'art. 3B) il “principio di sussidiarietà”. 20 In ragione di
ciò, l'intervento della Comunità in materie di competenza concorrente (e quindi il
settore televisivo), è ora ammissibile, ma a condizione che si riconosca l'insufficienza
dell'intervento statale e che si ritenga necessaria, perché più efficace, l'azione
comunitaria.
In concreto, l'intervento comunitario nel settore dell’audiovisivo si sostanzia
nell’emanazione di direttive finalizzate all’armonizzazione delle legislazioni statali, che
trovano il loro fondamento nel combinato disposto dell'art. 57, par. 2, del Trattato, che
prevede la competenza comunitaria ad emanare direttive destinate all'armonizzazione
delle legislazioni statali relative «all'accesso alle attività non salariate e all'esercizio di
queste», e dell'art. 66, che estende l'applicabilità dell'articolo 57 in materia di
circolazione dei servizi.
5. Le quattro fasi del processo di Liberalizzazione
Come per le Comunicazioni Elettroniche, è ormai prassi diffusa suddividere la
liberalizzazione del settore dei Servizi Media Audiovisivi in quattro fasi, che quindi qui
riproponiamo.
La prima fase (periodo tra le due guerre) si caratterizza per il monopolio pubblico,
vigente in tutta Europa, giustificato per esigenze sia tecniche, 21 nonché per motivi
attinenti alla natura stessa del mezzo. Tutti Governi hanno ben percepito come la Radio
e la Tv siano potentissimi mezzi di persuasione, mediante i quali è possibile legittimare
gli assetti politici esistenti22. In tutta Europa si crea quindi la medesima situazione di
monopolio pubblico e le prime leggi emanate riguardano essenzialmente la regolazione
della posizione dei ripetitori e la giusta ripartizione delle frequenze. 23
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cfr. Cort.Giust. (Sen. Debauve), 18 marzo 1980, causa 52/79, in Raccolta 1980, 833 ss.!
La Comunità interviene nei settori in cui non è titolare di competenza esclusiva «se e nella misura in cui
gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri e
possono, dunque, a motivo delle dimensioni o degli effetti dell'azione in questione, essere realizzati
meglio a livello comunitario».!
21
Vedi le TLC.!
22
Vedi i discorsi radio/tv di Mussolini e Hitler.!
23
Esattamente come avvenuto per i servizi telefonici.!
19
20
!
49!
La seconda fase (anni ’70 e ’80) si caratterizza per le prime riforme dovute ai dibattiti
scientifici e politici tipici del periodo. Si prende, infatti, coscienza rispettivamente
dell’aumento di precisione degli strumenti trasmittenti, cui consegue un incremento di
frequenze utilizzabili; e dell’inquadramento dell’attività radio-televisiva nell’ambito
della libertà di manifestazione del pensiero ex art. 21 Cost.
Con l’inizio degli anni ’80 si avvia la terza fase, cd. fase mista, che si trova a dover
fronteggiare una realtà poliedrica a causa delle continue innovazioni tecnologiche (reti
via cavo, via satellite, televisione diretta etc.); nonché della crescente pressione,
esercitata dal mondo imprenditoriale e pubblicitario, per la liberalizzazione e
privatizzazione dell’attività radiotelevisiva.24
In ambito normativo, conformatene a quanto accaduto per le TLC in senso stretto,
l’emblema di questa terza fase è il passaggio da un regime concessorio ad uno
autorizzatorio. Mentre, da un punto di vista tecnico, il punto di svolta è l’avvento delle
reti via cavo che aumentano la disponibilità di frequenze utilizzabili, facendo così venir
meno una delle ragioni che ha giustificato il monopolio pubblico (la scarsità dello
Spettro). In considerazione quindi della maggiore disponibilità di frequenze, da un lato,
e del nuovo regime autorizzatorio, dall’altro, diventa più agevole per le nuove imprese
private affacciarsi in questo mercato.
Se la spinta verso la privatizzazione rappresenta la nota comune di questa terza fase, va
anche rilevato come ad essa si accompagni l’introduzione di specifiche normative
antitrust. In questo settore la Legislazione europea pare ispirarsi ad un modello comune
basato sulla definizione di “soglie” massime di concentrazione non superabili (che
rappresentano le c.d. “posizioni dominanti”), nonché su di una serie di obblighi di
trasparenza delle vicende societarie delle imprese operanti nel settore. Nasce così un
sistema misto pubblico privato, nel quale il soggetto pubblico tende a mantenere una
posizione di preminenza. Sempre in questo periodo non solo nascono le prime Autorità
poste a garanzia e controllo del settore, il più delle volte gestite dai Governi25, ma viene
approvata la prima direttiva fondamentale per il settore, la n. 89/522/CE cd. Televisione
senza frontiere, che fissa il quadro normativo di riferimento per l'attuazione del
principio della “libera fornitura di servizi televisivi” nella Comunità Europea e per la
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
24
Si rammenti che per la prima volta in Europa è una legge inglese del 1954 ad affiancare all’Ente
pubblico radio televisivo, (la BBC), un altro ente, anch’esso pubblico, ma con il compito di diffondere i
programmi radiotelevisivi prodotti da società private e finanziati con la pubblicità commerciale. Da
allora, dovranno passare trent’anni prima che soluzioni simili vengano adottate nel continente europeo. !
25
In Francia viene creata un’autorità Parlamentare apposita. In GB viene istituita l’OFTEL. !
!
50!
promozione e lo sviluppo di un mercato e di un’industria Europea del broadcasting26 e
delle attività connesse. Questa direttiva, che intende incidere il meno possibile sulle
discipline nazionali attraverso la rimozione degli ostacoli effettivi alla libera
circolazione delle trasmissioni dovuti alla disparità tra le legislazioni nazionali,27 in
attuazione del principio del “mutuo riconoscimento”, elimina il controllo successivo da
parte del paese di ricezione delle trasmissioni televisive transfrontaliere. Gli Stati
devono quindi assicurare la libertà di ricezioni delle trasmissioni via etere o via satellite
e non ostacolare la trasmissione (integrale e simultanea) via etere o via cavo di
programmi provenienti da un altro Stato membro per ragioni attinenti ai settori
coordinati dalla direttiva. La ritrasmissione non può essere oggetto di procedure di
autorizzazione e può essere sospesa dallo Stato di ricezione solo per motivi riguardanti
la tutela dei minori ed a condizione del rispetto della procedura prevista dallo stesso par.
2 dell'art.2. Occorre osservare, infine che la direttiva permette di conservare o introdurre
nelle proprie legislazioni delle regole più rigorose o particolareggiate per tutti i settori
disciplinati (art. 3) così come delle regole diverse in tema di interruzioni e di limiti
massimi di messaggi pubblicitari (art. 20). Tali deroghe, tuttavia, possono riguardare
solo la disciplina delle emittenti soggette alla giurisdizione dello Stato e non a quelle
provenienti da un altro Stato.
Con l’avvento del Digitale Terrestre e delle altre nuove tecnologie sorgono ulteriori e
nuove problematiche, soprattutto in tema di gestione dello Spettro a livello europeo, e di
regolamentazione dei nuovi “fornitori di contenuti”.
Inizia così la quarta fase.
Il 15 dicembre 2003 la Commissione Europea pubblica le conclusioni in una
comunicazione
intitolata
"Il
futuro
della
politica
europea
in
materia
di
regolamentazione audiovisiva", che hanno condotto il Parlamento Europeo a valutare i
Legislatori nazionali, ed in particolare quello italiano, come inadempienti rispetto ai
principi informatori formulati della Direttiva TV senza frontiere. Il 22 aprile 2004 viene
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
26
Corrispondente all’espressione italiana: radioaudizione circolare oppure radiodiffusione circolare. Con
tale termine si intende la trasmissione di informazioni da un sistema trasmittente ad un insieme di sistemi
riceventi non definito a priori. L'esempio più classico è costituito da un trasmettitore radio di grande
potenza e da un gran numero di ricevitori montati nelle automobili o nelle case. In questo caso, tutti i
ricevitori situati nell'area di copertura del trasmettitore riceveranno il segnale, e il trasmettitore non potrà
sapere esattamente con chi ha comunicato. Nel mondo della radio e nella televisione, il termine
broadcasting indica anche il livello di qualità richiesto per trasmissioni commerciali a grande diffusione,
e gli strumenti professionali utilizzati per ottenerlo.!
27
L'unica normativa applicabile sarà, quindi, quella dello Stato sotto la cui giurisdizione opera l'emittente
televisiva (art. 2 par. 1)!
!
51!
emanata quindi la risoluzione n. 6528 che esprime la forte preoccupazione che in Europa
non vengano garantite le naturali esigenze di un pluralismo informativo. Preminente è
l’esigenza di tenere in considerazione l’impatto dei cambiamenti strutturali nella
diffusione e nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e delle
innovazioni tecnologiche sui modelli d’attività, e in particolare sul finanziamento della
radiodiffusione commerciale e di garantire condizioni ottimali di concorrenza. Dopo un
lungo iter, nel maggio 2007 viene approvata la direttiva n. 2007/65/CE cd. Servizi di
Media Audiovisivi, il cui obiettivo è appunto quello di istituire un quadro moderno,
flessibile e semplificato per i contenuti audiovisivi, basandosi su una nuova definizione
dei “servizi di media audiovisivi”, svincolata dalle tecniche di trasmissione.29 Infatti,
come si legge al considerando 1,: “l’originaria direttiva dell’89 coordina già
determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri
concernenti l’esercizio delle attività̀ televisive, ma, le nuove tecnologie di trasmissione
di servizi di media audiovisivi rendono necessario un adattamento del quadro
normativo al fine di tenere conto dell’impatto dei cambiamenti strutturali, della
diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e delle innovazioni
tecnologiche sui modelli d’attività.”. Ma vi è più, come affermato al considerando n. 7:
“il quadro giuridico che disciplina gli emergenti servizi di media audiovisivi a richiesta
è tale da mettere le imprese europee di servizi di media audiovisivi in una situazione
d’incertezza giuridica e da creare disparità di condizioni. È pertanto necessario, per
evitare distorsioni della concorrenza, rafforzare la certezza del diritto, contribuire al
completamento del mercato interno e facilitare la realizzazione di uno spazio unico
dell’informazione, applicare almeno un complesso minimo di norme coordinate a tutti i
servizi di media audiovisivi, sia ai servizi di radiodiffusione televisiva (cioè, ai servizi di
media audiovisivi lineari) che ai servizi di media audiovisivi a richiesta (cioè, ai servizi
di media audiovisivi non lineari).”.
La prima fondamentale innovazione è quindi la distinzione tra “servizi lineari", che
designano i servizi di televisione tradizionale (internet, la telefonia mobile) ricevuti
passivamente, e “servizi non lineari", cioè i servizi di televisione a richiesta che i
telespettatori scelgono di vedere (servizi di video on demand, ad esempio).
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
28
Risoluzione del Parlamento europeo sui rischi di violazione,nell'UE e particolarmente in Italia, della
libertà di espressionee di informazione (articolo 11, paragrafo 2 della Cartadei diritti fondamentali)
(2003/2237(INI)).!
29
Cfr. MASTORIANNI, La direttiva sui servizi media audiovisivi, Torino, 2009. !
!
52!
6. L’adeguamento della normativa nazionale e il TUSMA
Oltre alle sentenze della Corte Costituzione, lo stimolo per uno sviluppo del settore è
dato appunto dalle citate direttive.
La prima è sicuramente
la direttiva CE 552 del 1989, da cui ne è derivata
l’approvazione della Cd. Legge Mammì n. 223/90, anche detta Prima Legge di
Sistema, che si fonda su cinque assi: i “principi comuni”, quali il pluralismo,
correttezza, imparzialità, sono i principi fondanti del sistema radiotv a cui devono
assoggettarsi sia i soggetti pubblici che i privati; il “regime concessorio”, basato sul
piano di ripartizione e assegnazione delle frequenze con la previsione di massimo tre
concessioni per ciascun privato30; “una disciplina antitrust”31; la creazione di “Autorità
garante per la radiotelevisione”, il cd. Garante per la radiodiffusione e l’editoria.32
Successivamente, vi sarà l’approvazione della già citata Legge Maccanico n. 249/97, la
cd. Seconda Legge di Sistema, che ha avuto il merito di istituire l’AGCOM in luogo
dell’originario Garante, 33 e a cui vengono affidati una serie di compiti, tra cui quello di
esprime il parere al Ministero delle comunicazioni sullo schema del piano nazionale di
ripartizione delle frequenze da approvare con decreto del Ministro delle Comunicazioni;
di elaborare i piani di assegnazione delle frequenze; di definire le misure di sicurezza
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
30
Nello specifico, la ripartizione delle frequenze prevedeva che il 30% delle frequenze locali andasse alla
TV, il 70% alla radio. Sono indicati alcuni requisiti positivi per il rilascio delle frequenze (soprattutto in
termini di capitali) e requisiti negativi. I criteri per il rilascio delle concessioni si basano sul potere
economico del richiedente, la natura dei progetti tecnici, la qualità della programmazione prevista e
l’imposizione di un 20% della programmazione da destinarsi a informazione locale e 50% di programmi
autoprodotti. Tra gli obblighi previsti per i privati c’è da dire che molti sono comuni a quelli
dell’emittente pubblica, tra cui: l’obbligo di iscrizione al Registro Nazionale delle Imprese
Radiotelevisive; quello di favorire le pari opportunità, di rispettare le leggi in materia di contenuti e
durata pubblicitari; di trasmettere messaggi istituzionali gratuitamente; di non trasmettere messaggi
subliminali e cose che potrebbero turbare i minori. La legge stabilisce un tetto massimo di introiti
pubblicitari e un numero minimo di ore di trasmissione. Specificatamente per il servizio pubblico questo
deve trasmettere messaggi di utilità sociale, mentre i soggetti privati devono garantire un numero minimo
di ore di trasmissione e devono pagare un canone per l’esercizio della concessione. Cfr. O.GRANDINETTI,
TV: dalla L. Maccanico verso il digitale, in Giorn.dir.ammin., 2002, n.3, pg. 246 ss.!
31
Facendo riferimento alle concessioni televisive e radiofoniche, è previsto che a livello nazionale ogni
soggetto possa detenere al massimo il 25% delle reti e non più di tre concessioni. Mentre, a livello locale,
un soggetto può essere titolare di una sola concessione per bacino di utenza o al massimo tre concessioni
per diversi bacini di utenza anche se contigui. C’è il divieto di essere titolare di una concessione di livello
nazionale e di una locale. Cfr. O.GRANDINETTI, TV: dalla L. Maccanico verso il digitale, in
Giorn.dir.ammin., 2002, n.3, pg. 246 ss.!
32
Con poteri di consulta, di proposta (nella disciplina delle sponsorizzazioni), regolamentari (in ordine al
consiglio degli utenti), di controllo (tenuta del registro delle imprese radiotelevisive cui si devono per
obbligo iscrivere le imprese, esame dei bilanci societari, attività istruttoria ed ispettiva tesa ad assicurare
il rispetto degli obblighi di legge), e sanzionatori (dalla diffida alla multa, alla sospensione da uno a dieci
giorni fino ad arrivare alla richiesta di revoca della concessione).!
33
Cfr. O.GRANDINETTI, TV: dalla L. Maccanico verso il digitale, in Giorn.dir.ammin., 2002, n.3, pg. 246
ss.!
!
53!
delle comunicazioni e promuovere gli interventi per l'eliminazione delle interferenze
elettromagnetiche; di curare la tenuta del ROC al quale si devono iscrivere i soggetti
destinatari di concessione ovvero di autorizzazione.
Mentre la parte istitutiva dell'Autority trova un’effettiva attuazione, tutto ciò che
riguarda la gestione dello Spettro viene estremamente ostacolato, tant’è che, dopo
innumerevoli sollecitazioni da parte sia dell’Unione Europea, che della Corte
Costituzionale, ed infine anche dal Presidente della Repubblica,34 è stata elaborata la
cd. Terza Legge di Sistema, la Legge Gasparri. A discapito delle aspettative, il testo
presta da subito il fianco ad aspre critiche35, soprattutto per la mancata riconduzione ad
un unico quadro normativo, tanto del settore delle telecomunicazioni quanto di quello
della radiotelevisione. La soluzione scelta è infatti la previsione di due distinti corpora
(Codice delle comunicazioni elettroniche da un lato e Testo Unico dall’altro), che
chiaramente inducono a disarmonie ed incoerenze inutili. Ma non solo, vi sono anche
evidenti contrasti rispetto ai Principi di obiettività, trasparenza, non discriminazione e
proporzionalità sanciti dalle direttive comunitarie in tema di Spettro e solo parzialmente
recepiti.
A causa quindi di tali criticità, il Presidente della Repubblica, in sede di promulgazione,
ha rinviato alle Camere il testo per un riesame, indicando quattro punti che richiedevano
un’urgente revisione, quali: l’eccessiva lunghezza del periodo (12 mesi) in cui
l’Autorità era chiamata ad effettuare la verifica dell’effettivo ampliamento dell’offerta
di programmi in tecnica digitale; la mancanza di adeguati poteri di intervento in caso di
esito negativo della verifica da parte dell’Autorità; l’eccessiva ampiezza del SIC, tale da
aumentare ulteriormente le posizioni dominanti esistenti; l’eccessiva concentrazione
della risorsa pubblicitaria nella comunicazione radiotelevisiva a scapito di altri mezzi di
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
34
Messaggio Presidenziale del 23 luglio 2002,
su:http://www.quirinale.it/qrnw/statico/expresidenti/Ciampi/dinamico/discorso.asp?id=20101
Per alcuni commenti sul testo, si rimanda al sito www.forumcostituzionale.it e, in particolare, ad A.
CHIMENTI, Il rinvio delle legge "Gasparri": un nuovo testo gravato da un vecchio vizio; M.C.
GRISOLIA, Alcune osservazioni sul recente rinvio del Capo dello Stato della "legge Gasparri" e F.
BIONDI, Legge "Gasparri" e rinvio presidenziale: un messaggio "sibillino" e un legislatore "furbo".!
35
Nella Risoluzione sui rischi di violazione, nell’UE e particolarmente in Italia, della libertà di espressione
e di informazione (art. 11, paragrafo 2 della Carta dei diritti fondamentali (2003/2237 (INI)), 22 aprile
2004, P5 TA(2004)0373, il Parlamento europeo sottolinea “la sua profonda preoccupazione circa la non
applicazione della legge (Maccanico n.d.r.) e la non esecuzione delle sentenze della Corte costituzionale,
in violazione del principio di legalità e dello Stato di diritto, nonché circa l'incapacità di riformare il
settore audiovisivo, in conseguenza delle quali da decenni risulta considerevolmente indebolito il diritto
dei cittadini a un'informazione pluralistica, diritto riconosciuto anche nella Carta dei diritti fondamentali
dell'Unione europea”.!
!
54!
comunicazione e della stampa in particolare.
Ebbene, nonostante queste osservazioni, e avendo recepito solo in modo confuso il
primo monito del messaggio presidenziale, la Legge n. 112/04 cd. Gasparri viene
approvata.36
Data la non omogeneità del testo approvato, è inevitabile che il settore lamenti delle
carenze di regolamentazione. Ed infatti avendo preso atto della situazione critica, viene
delegato il Governo affinché adotti un nuovo Testo Unico. Viene così approvato,
mediante il D.Lgs. 177/05, il Testo Unico della Radiotelevisione37, in cui peraltro
viene fatta confluire buona parte della Legge Gasparri.
Il contenuto del Testo Unico si compone di “principi generali”, che uniformano l'assetto
del sistema radiotelevisivo nazionale, regionale e locale, e lo adeguano all'introduzione
della tecnologia digitale ed al processo di Convergenza e “disposizioni legislative
vigenti in materia radiotelevisiva”, opportunamente integrate, modificate e, ove
necessario, abrogate, al fine di assicurarne una migliore attuazione, nel rispetto della
Costituzione, delle norme di diritto internazionale vigenti nell'ordinamento interno e
degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea ed alle
Comunità europee.38
In Testo Unico del 2005, con D.Lgs. 44/10, cd. Decreto Romani39 è stato oggetto poi di
ulteriore ampliamento ed aggiornamento, dando così origine al vigente Testo Unico
dei Servizi Media Audiovisivi e radiofonici (TUSMA), in attuazione della citata
direttiva 2007/65/CE. Preceduto da una “dibattuta” fase di consultazione, a cui hanno
partecipato le associazioni del settore radiotelevisivo nazionale e locale, anche per le
tecnologie innovative, operatori del settore comunicazioni elettroniche, associazioni
degli utenti/consumatori, rappresentanti del settore editoriale, cinematografico,
pubblicitario e produttivo connesso, il nuovo TUSMA si fonda su due principi
fondamentali: la qualificazione dell’attività televisiva come “attività di servizi” (servizi
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
36
BIONDI, Legge Gasparri e rinvio presidenziale: un messaggio sibillino e un legislatore furbo, paper, in
Forum di Quaderni Costituzionali, maggio 2004, www.forumcostituzionale.it.!
37
Cfr. A.FRIGNANI, E.PODDIGHE, V.ZENO-ZENCOVICH, T.U. radiotelevisione, Milano-Giuffrè 2006;!
38
Degno di nota è poi il successivo disegno di legge, cd. progetto Gentiloni del 2006, che, strutturato in
pochi articoli, sarebbe stato diretto a guidare il sistema televisivo nella fase di transizione dalla tecnologia
analogica a quella digitale. Tale disegno di legge non è poi giunto a compimento essendo caduta la
legislatura di riferimento (Governo Prodi)
Cfr. A. CHIMENTI, L’ordinamento radio televisivo italiano, Torino- Giappichelli, 2007;!
39
Vedi amplius: V. ZENO-ZENCOVICH, La nuova televisione Europea. Commento al Decreto Romani, ed.
Maggioli, 2010; O.GRANDINETTI, Il Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, in
Gior.dir.Amm., n.2/2011, pg. 121.!
!
55!
di media audiovisivi appunto), e l’equiparazione dell’”attività” indipendentemente dalle
piattaforme che veicolano tali servizi, prendendo quindi atto che le reti di
comunicazione elettronica possono riprodurre messaggi digitali di ogni genere e che
alcuni di questi possono qualificarsi come “servizi media audiovisivi”. Ciò che quindi
ora rileva non è più la piattaforma trasmissiva (satellitare, via cavo, via etere, fissa,
mobile) ma il modo con il quale questi servizi vengono erogati al fine di una corretta
qualificazione.
Si chiarisce altresì che il regime dell’autorizzazione generale per i servizi a richiesta
(diversi dalla televisione tradizionale, con palinsesto predefinito) non comporta in alcun
modo una valutazione preventiva sui contenuti diffusi, ma solo la necessità di una mera
individuazione del soggetto richiedente.
È poi prevista una sinergia tra l’AGCOM, che predispone un piano di numerazione con
criteri di salvaguardia in favore dell’emittenza locale, e il MiSE che, in sede operativa,
assegna i rispettivi numeri ai “fornitori di contenuti televisivi”, con potere di
sospensione fino alla revoca dell’autorizzazione in caso di inosservanza. Viene
prescritto ai “fornitori di servizi” l’obbligo di rispettare i diritti d’autore e i diritti
connessi; nonché vengono reintrodotti gli obblighi di programmazione per tutti gli
operatori (compresa la pay-tv). E’ altresì imposto, nel termine di 180 giorni dall’entrata
in vigore del decreto, al MiSE e all’AGCOM di provvedere all’allineamento dei titoli
abilitativi rilasciati a suo tempo in forza delle delibere dell’AGCOM nelle
comunicazioni 15 novembre 2001 n. 435/01/CONS, incidendo quindi direttamente sul
sistema di distribuzione delle frequenze televisive. 40
!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
40
Cfr. F.BASSAN, Diritto delle comunicazioni elettroniche: telecomunicazioni e televisione dopo la terza
riforma comunitaria del 2009, serie “Diritto delle nuove Tecnologie”, Milano- Giuffrè, 2010;R.ZACCARIA.VALASTRO “ Il diritto dell’informazione e delle comunicazione, Padova-Cedam, 2010; V. ZENO
ZENCOVICH, La nuova televisione europea. Commento al Decreto Romani, Maggioli ed., 2010. Si rinvia
al cap. 6 in tema di frequenze.!
!
56!
CAPITOLO III
LA CONVERGENZA DELLE
COMUNICAZIONI ELETTRONICHE E DEI
SERVIZI RADIOTELEVISIVI
Sommario: 1. Che cosa si intende per Convergenza Multimediale? 2. Le scoperte tecnologiche e le tappe
fondamentali; 3. La Convergenza e i suoi molteplici effetti; 3.a. Gli effetti sull’economia: la Convergenza
Economica e il Nuovo Mercato Integrato delle TLC; 3.b. Gli effetti giuridici: il cd. Diritto della
Convergenza e la regolamentazione tecnologica neutrale; 4. Gli organismi della Convergenza; 5. Gli
attori principali del Nuovo Mercato Integrato delle TLC; 6. L’AGCOM; 7. Il MiSE; 8. L’intreccio di
competenze tra AGCOM e MiSE; 8.a. La “parziale” ridefinizione delle competenze tra MiSE e AGCOM;
9. (Segue)...:l’AGCM; 10. Alcune riflessioni….
1. Che cosa si intende per Convergenza Multimediale?
Abbiamo visto come oggi con il termine Convergenza1 si definiscano ” le numerose
modalità con cui un insieme sempre più vasto di persone possono accedere oggi a
servizi e applicazioni di Comunicazione avanzata.”2
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
1
Per una più ampia panoramica del concetto di Convergenza si veda: E.NOAM, Convergence: Theory and
reality, relazione tenuta in data 22/10/2001 in occasione del Seminario di studio “Convergenza
Tecnologica e Società dell‘informazione” presso l’Università di Napoli Federico II; OECD, The
Implications
of
Convergence
for
Regulation
of
Electronic
Communications,
DSTI/ICCP/TISP(2003)5/FINAL, 2004, in www.oecd.org/dataoecd/56/24/32983964.pdf; e Id.,
Convergence between Communications Technologies e Telecommunications and Broadcasting.
Convergence or Collision?, rispettivamente Information Computer Communications Policy series nn. 28
e 29, Parigi, 1992, il secondo in http://www.oecd.org/dataoecd/56/56/1909456.pdf. L.G. RADICATI DI
BROZOLO, Il nuovo quadro delle comunicazioni elettroniche. Convergenza, concorrenza, regolazione e
asimmetria, in Mercato concorrenza e Regole, 2002, 561 ss.; MORBIDELLI-DONATI, comunicazioni: verso
il diritto della convergenza?, collana Cesifin n. 14, Torino, 2003; SCAGLIONI-SFARDINI, multi tv:
l’esperienza televisiva nell’età della convergenza, Roma 2008; CASTALDO, DA EMPOLI, NICITA, La tripla
convergenza: Innovazione, regolazione e concorrenza nelle comunicazioni elettroniche, Roma, 2008;
FRANCESCHELLI-TOSI, Convergenza: la convergenza nelle telecomunicazioni, serie Il Diritto delle Nuove
Tecnologie, Milano, 2009. Vedi: The Jones Telecomunications And Multimedia Enciclopedia, per una
definizione della Convergenza nelle comunicazioni e tra le telecomunicazioni e la televisione disponibile
su Internet http://digitalcentury.com/encyclo/update/index.hml; STAZI, La convergenza dei mercati e dei
servizi: profili macroeconomici e settoriali, relazione tenuta in data 23/10/2001 in occasione del
Seminario di studio “Convergenza Tecnologica e Società dell‘Informazione”, organizzato dall’Autorità
delle Garanzie nelle Comunicazioni presso Capri–Napoli, in http://www.AGCOM.it; VIOLA,
Regolamentazione della convergenza, relazione tenuta in data 16/10/2002 in occasione del Seminario di
studio “L‘evoluzione della regolamentazione comunitaria nel settore delle comunicazioni”, organizzato
dall’AGCOM presso Capri-Napoli in http://www.AGCOM.it; DONATI, Il libro verde sulla convergenza e
!
57!
Ma quando e come nasce la Convergenza?
La prima volta che viene definita ufficialmente è il 1997, quando la Commissione
Europea pubblica il Libro Verde sulla Convergenza 3 , da cui si evince come tale
fenomeno consiste nella“(...) capacità di differenti piattaforme di rete di gestire servizi
di tipo fondamentale simile, o come l’unificazione di apparecchiature di largo consumo
(ad esempio il telefono, televisione e computer).”cd. Convergenza Multimediale.
Di tale concetto però, vi è già un primo accenno nel precedente Libro Verde del 19874,
ritenuto la base di partenza per la liberalizzazione, avente ad oggetto la trattazione delle
tematiche relative allo sviluppo del mercato comune dei servizi ed apparati. In tale
occasione, infatti, si afferma che per sfruttare le nuove potenzialità offerte dalla
Convergenza Multimediale occorre superare il monopolio vigente in quasi tutti gli
Stati membri, allo scopo appunto di favorire un mercato unico e concorrenziale.
Ebbene, il modello del 1997 nasce dall’incalzante esigenza di adeguare la pregressa
disciplina, basata sulla netta distinzione tra “Diritto della Radiodiffusione” e “Diritto
delle TLC in senso stretto” e non più corrispondente alla possibilità, venutasi a creare,
di “trasportare” il medesimo servizio attraverso qualsiasi rete di trasmissione (sia essa
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
il nuovo approccio regolamentare della Commissione nell‘era dei servizi, relazione tenuta in data
15/10/2002.
2
Cfr. CICCOTTI, La convergenza tecnologia, in “Comunicazioni: verso il diritto della convergenza?” a
cura di G. Morbidelli e F. Donati, collana quaderni Cesifin n. 14, Torino-Giappichelli, 2003, p. 3.!
3
COM (97) 623 def. 3 dicembre 1997, LIBRO VERDE, “Convergenza tra i settori delle telecomunicazioni,
dell’audiovisivo e delle tecnologie dell’informazione e sulle implicazioni normative. Verso un approccio
alla società di informazione”, si continua poi precisando che “La seconda definizione è quella più
frequentemente citata dalla stampa popolare: i consumatori ne comprendono facilmente il senso e inoltre
riflette la più generale battaglia per il controllo dei futuri mercati attualmente in corso tra le industrie
del computer, delle telecomunicazioni e delle emissioni radiotelevisive. Anche se colpisce la fantasia
popolare, l'unificazione delle apparecchiature di largo consumo è però per il momento molto meno reale
della convergenza delle reti: gli operatori di telecomunicazioni cominciano a distribuire (anche se solo
su base sperimentale) programmi audiovisivi attraverso le loro reti e sono adesso trai leader nella
fornitura di accesso a Internet e alle infrastrutture dorsali. Le emittenti offrono già da qualche anno
servizi di dati sulle loro reti e miglioreranno i servizi nel corso dei prossimi 12- 18 mesi grazie
all’emissione digitale dei programmi radiofonici e televisivi e all’offerta di opzioni interattive. Gli
operatori di reti via cavo non si limitano alla tradizionale diffusione dei programmi televisivi ma
propongono anche un'ampia gamma di servizi di telecomunicazioni (inclusa, in alcuni Stati membri, la
telefonia vocale) e cominciano a offrire modem per collegamenti via cavo che permettono un accesso a
Internet a velocità più elevata. Le tecnologie audio e video non si limitano alla fornitura di servizi al
pubblico, ma cominciano ad essere usate nelle reti aziendali “Intranet” come ulteriore possibilità di
distribuzione delle informazioni in tempo reale. Applicazioni di questo tipo cominciano ad apparire
anche in siti Web destinati a utenze mirate.(…)” testo integrale disponibile in
http://europa.eu/documentation/official-docs/green-papers/index_it.htm, visibile il 19 gennaio 2012.!
4
Cfr. LIBRO VERDE del 1987, COM (87) 290 def. 30 giugno 1987, Libro Verde sullo sviluppo del mercato
comune dei servizi ed apparati di telecomunicazioni, In http://europa.eu/documentation/officialdocs/green-papers/index_it.htm#before, visibile il 19 gennaio 2012. Nella Direttiva Quadro del 2002, al
considerando n. 5, si definisce poi Convergenza come “esigenza di assoggettare tutte le reti di
trasmissione e i servizi correlati ad un unico quadro normativo limitatamente alla disciplina del mezzo.”.!
!
58!
cavo, etere, reti di telecomunicazioni fisse o mobili). E’ quindi necessario costruire una
nuova normativa che si riferisca ai generici concetti di “reti” e “servizi”.
La Commissione quindi con il Libro Verde del 1997 getta le basi per un nuovo Diritto
della Convergenza5, i cui principi cardine sono la semplificazione dei pregressi sistemi
normativi,
troppo variegati e distanti tra loro, tali da rappresentare un’automatica
barriera allo sviluppo di un libero mercato per gli operatori che tentano di agire
trasversalmente nei settori interessati dalla Convergenza6; il passaggio da un regime
concessorio ad uno basato sull’ autorizzazione e, solo in casi eccezionali, su
licenze/provvedimenti di diritti d’uso .7
In Italia invece, il primo ad esprimersi sul tema è il Presidente dalla Repubblica Ciampi
che, avendo preso coscienza dell’importanza di questo fenomeno, mediante il discorso
tenutosi nel Luglio del 2002, ha espresso il dovere dello Stato italiano di adoperarsi nei
confronti della Convergenza. Il Presidente, sollecitando gli Organi istituzionali affinché
provvedano al riguardo, detta una serie di obiettivi essenziali da raggiungere, quali: “la
necessità di una specificazione normativa - tenendo conto delle variazioni introdotte
dalle innovazioni tecnologiche in continua evoluzione e dei principi contenuti nella
legislazione vigente e nella giurisprudenza della Corte Costituzionale; attuazione delle
Direttive comunitarie che l'Italia dovrà recepire entro il luglio del 2003; - definizione di
un quadro normativo per l'attivazione della competenza concorrente delle Regioni nel
settore delle comunicazioni, secondo quanto previsto dall'articolo 117 del nuovo Titolo
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
5
MORBIDELLI-DONATI, Comunicazioni: verso il diritto della convergenza?, Collana Cesifin n. 14, Torino,
2003; FRANCESCHELLI-TOSI, Convergenza: la convergenza nelle telecomunicazioni, serie Il Diritto delle
Nuove Tecnologie, Milano, 2009.!
6
ZACCARIA, La risposta normativa all’evoluzione tecnologica, in informazione e telecomunicazioni, in
Trattato di Diritto Amministrativo, diretto da Santaniello, Vol.XXVIII, Padova, 1999, 251.!
7
Cfr. LIBRO VERDE DEL 1997:“(…) In meno di dieci anni il settore europeo delle telecomunicazioni è
passato da un regime monopolistico rigido e inefficiente a un contesto industriale dinamico e competitivo
e alla liberalizzazione totale dei servizi e delle infrastrutture, che nella maggior parte degli Stati membri
sarà effettiva da gennaio 1998; le radici di questa radicale trasformazione vanno cercate, almeno in
parte, in una prima fase di convergenza (tra informatica e telecomunicazioni) avvenuta oltre dieci anni
or sono, cui hanno fatto ben presto seguito quella del mercato e l'apparizione di servizi innovativi "ad
elevato valore aggiunto" ispirati a entrambi i settori, che hanno permesso alle aziende di ampliare la
potenza di calcolo ben oltre i limiti fisici del sito in cui hanno sede. Le tradizioni normative del settore
delle telecomunicazioni erano in netto contrasto con quelle del settore informatico, cresciuto in un
contesto di mercato libero; per consentire ai due settori di svilupparsi, la convergenza richiedeva quindi
una qualche forma previa di razionalizzazione delle due diverse filosofie. Il Libro verde del 1987 era
arrivato alla conclusione che una maggiore armonizzazione e una progressiva apertura del mercato delle
telecomunicazioni avrebbero dato vita al contesto più favorevole per tale sviluppo; le prime misure sono
state adottate nel 1988 e sono culminate nella completa liberalizzazione del settore delle
telecomunicazioni dal 1° gennaio 19981. Il graduale processo di liberalizzazione delle telecomunicazioni
e di apertura del mercato mondiale sta già ricompensando con sostanziosi benefici industrie e
consumatori: prezzi più bassi, servizi migliori e di nuovo tipo per gli utenti. Anche così, il livello globale
e la struttura dei costi continuano a condizionare pesantemente il decollo commerciale dei nuovi
servizi.(…).”.!
!
59!
V della Costituzione; - perseguimento dello scopo fondamentale di meglio garantire,
attraverso il pluralismo e l'imparzialità dell'informazione, i diritti fondamentali
dell'opposizione e delle minoranze.”.8
Svolte tali brevi premesse, vediamo in concreto quali sono state le tappe fondamentali
di questo fenomeno e gli effetti prodotti sia in ambito economico che giuridico.
2. Le scoperte tecnologiche e le tappe fondamentali
Come anticipato nella parte introduttiva, la dottrina 9 è concorde nell’affermare come le
principali innovazioni tecnologiche, che hanno sollecitato la modifica della normativa in
materia, siano state, innanzitutto, l’applicazione dell’informatica alle comunicazioni,
cd. Telematica; l’introduzione di nuovi mezzi di trasmissione dei segnali; e da ultimo, il
passaggio dal sistema analogico a quello digitale, mediante il quale si realizza “una
scomposizione di dati, immagini e suoni nei loro componenti atomici e nella loro
riduzione ad un agglomerato di bit, cioè di impulsi di successione che assumono
l’aspetto di “uno” e “zero”.10 Quest’ultima innovazione ha poi permesso di trasmettere
su una singola frequenza, con un unico multiplex, quattro o cinque programmi televisivi,
anziché uno soltanto, ottimizzando così l’uso della risorsa radio frequenziale e
moltiplicandone la capacità di trasporto. In questo modo si sono potute liberare
innumerevoli radiofrequenze, originando così il cd. Dividendo Digitale.11
Ma la Convergenza è un fenomeno progressivo, tanto che la dottrina12 ne ha individuato
quattro fasi: la prima segue l’evoluzione degli elementi che compongono le
telecomunicazioni (telegrafo, radio, televisione e telefono); la seconda cd. delle origini
tecniche, coincide con la fase sperimentale; la terza va dalla fine degli anni 90 al
millennio, ed è il periodo di prima diffusione effettiva della Convergenza, ove questa
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
8
http://www.quirinale.it/qrnw/statico/expresidenti/Ciampi/dinamico/discorso.asp?id=20101.
Per alcuni commenti sul testo, si rimanda al sito www.forumcostituzionale.it e, in particolare, ad A.
CHIMENTI, Il rinvio delle legge "Gasparri": un nuovo testo gravato da un vecchio vizio; M.C.
GRISOLIA, Alcune osservazioni sul recente rinvio del Capo dello Stato della "legge Gasparri" e F.
BIONDI, Legge "Gasparri" e rinvio presidenziale: un messaggio "sibillino" e un legislatore "furbo".!
9
Cfr. FRANCESCHELLI, Convergenza. La convergenza nelle telecomunicazioni e il diritto di autore nella
società dell’informazione, Torino, 2009, pg 5 ss.!
10
Cfr. ESPOSITO, La risposta normativa all’evoluzione tecnologica, in Informazione e telecomunicazione,
Padova, 1999, pg. 251.!
11
Per una trattazione più approfondita si rinvia al capitolo VI delle radiofrequenze.!
12
Cfr. FRANCHESCHELLI, op.cit.; CASSANO, op.cit.; DONATI, op.cit.; FOVA, op.cit.; FUMAGALLI-PERSICANI,
op.cit.; FRIGNANI-ZENCOVICH, op.cit.; CASTALDO, op.cit.; MINICO, Op.cit.; ZACCARIA-VALASTRO, op.cit.; !
!
60!
entra nella fase pratica ed è percepita dall’utente13; la quarta, ovvero quella attuale, è in
continua evoluzione.
Da un punto di vista temporale, vi è disaccordo in dottrina circa l’individuazione di una
data che segni l’effettivo passaggio al Sistema Convergente. Secondo alcuni il dies a
quo sarebbe il 1996, ovvero coincidente con l’entrata in vigore della Direttiva Full
Competition.14 Secondo altri invece, si dovrebbe far riferimento all’applicazione della
Convergenza nel mercato e agli effetti prodotti, identificando quindi il turning point nel
passaggio al nuovo millennio 15. La differenza sembra essere minima, e quindi sembra
essere un giusto compromesso il biennio del 1998-2000, soprattutto se si considera che
proprio in quel periodo vi è stato il sorpasso della telefonia mobile sulla fissa,
diffondendosi esponenzialmente l’uso dei messaggi su rete, i cd. SMS; l’avvento della
Pay tv, che ha raggiunto i due milioni di abbonati e della banda larga (ADSL), che ha
facilitato la navigazione su internet per mezzo di contratti di connessione favorevoli alla
sua diffusione.16
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
13
Nel 1994 nasce il WWW. Nello stesso anno l’IRI approva il Piano di riassetto delle telecomunicazioni
e la nascita di Telecom Italia. Nel 1995 nasce poi dalla gestione separata di Telecom, Tim a cui viene
affidata la telefonia mobile. L’anno successivo, ovvero nel 1997 Telecom Italia viene privatizzata e la
Commissione pubblica il Libro Verde. Lo stesso anno viene anche costituita l’AGCOM. !
14
Cfr. FRANCESCHELLI, op.cit.pg. 102.!
15
Nel 2000 avviene il sorpasso della telefonia mobile rispetto alla fissa, e nel 2002 si tiene a Firenze
l’incontro di studio sul tema Comunicazioni, Verso il diritto della convergenza, i cui atti del convegno
sono stati raccolti nel volume AA.VV., Comunicazioni: verso il diritto della convergenza?, a cura di
Morbidelli e Donati, quaderni Cesifini, 2003.!
16
Cfr. Relazione annuale dell’AGCOM relativa all’anno 2000, ove viene pubblicata una tabella storica
della convergenza. In www. AGCOM.it!
!
61!
3. La Convergenza e i suoi molteplici effetti
Fissato il principio per cui mediante la Convergenza Multimediale è possibile per
differenti piattaforme gestire servizi di tipo diversi, si deve evidenziare come questo
fenomeno abbia riverberato i suoi effetti sia in ambito economico che,
conseguentemente, anche in ambito normativo. Infatti, come sempre avviene, (si pensi
al caso del diritto aeronautico o il diritto dei mercati finanziari ) l’affermarsi di nuove
tecnologie, e con esse di nuovi mercati, fa nascere un “Nuovo Diritto”.
3.a. Gli effetti sull’economia: la Convergenza Economica e il Nuovo
Mercato Integrato delle TLC
Con il termine “Convergenza Economica” si intende: “la modifica nelle strategie delle
imprese, con riferimento all’estensione da parte delle stesse del proprio perimetro di
operatività nei settori contigui a quello nel quale si sono impegnate in origine,
sperimentando modelli di business differenziati ed assumendo profili organizzativi
nuovi.”17.
L’effetto principale della Convergenza economica è la nascita del cd. Nuovo Mercato
Integrato delle TLC, da non confondersi con il sottotipo Sistema integrato delle
Comunicazioni,
ovvero:
“Il settore economico che comprende le imprese
radiotelevisive e quelle di produzione e distribuzione, qualunque ne sia la forma
tecnica, di contenuti per programmi televisivi e radiofonici, imprese dell’editoria
quotidiana, periodica, libraria ed elettronica, anche per il tramite di Internet; le
imprese di produzione e distribuzione, anche al pubblico finale, delle opere
cinematografiche; le imprese fonografiche; le imprese di pubblicità, quali che siano il
mezzo o le modalità di diffusione.”.18
In definitiva, con l’ampio termine Nuovo mercato integrato delle TLC si intende quel
nuovo mercato che, per effetto della Convergenza Multimediale, non è più
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
17
Cfr. STAZI, Mercati Emergenti Fra Convergenza E Concorrenza, Torino, 2006,pg. 6 ss; PILATIPERRUCCI, Introduzione. Economia della conoscenza, organizzazioni, sistemi sociali: Profili teorici ed
evidenze empiriche, Bologna, 2005, pg. 11, ss; PERRUCCI, La convergenza economica e di mercato, in
Comunicazioni: Verso Il Diritto Della Convergenza?, collana quaderni Cesifin n. 14, (a cura di) FILIPPO
DONATI - GIUSEPPE MORBIDELLI, Torino-Giappichelli, 2003, pg. 12.!
18
La prima definizione di SIC, in ambito nazionale, è rinvenibile nell’art. 2 della Legge Gasparri, poi
confluito nel T.U.S.M.A. Data la rilevanza del settore, l’art. 43 TUSMA prevede un dettagliata disciplina
antitrust. Si veda appendice normativa.
!
62!
verticalmente ma orizzontalmente composto, e a cui partecipano diversi competitors, sia
di vecchio conio che di nuovo. Quest’ultimi sono: l’aggregatore di contenuti, che
sfrutta il suo know-how tecnologico per raccogliere i contenuti disponibili sul web,
organizzarli e offrirli ad una platea indifferenziata di utenti internet19; il produttore di
apparati, cd. device & technology vendors20; il fornitore di servizi media audiovisivi21,
cd. Internet Service Provider; il gestore della rete ovvero delle frequenze e delle
infrastrutture (cd. Operatore di Rete) 22 ; il consumatore, che diviene parte attiva,
appropriandosi di funzioni prima appartenenti al solo lato dell’offerta, (come
l’organizzazione e produzione dei contenuti), rendendole disponibili al pubblico
attraverso una piattaforma di condivisione web (You tube).
Come per la più generica Convergenza Tecnologica, anche quella Economica si è
progressivamente sviluppata, oltretutto creando non poche difficoltà per le imprese già
operanti nei distinti settori delle Comunicazioni Elettroniche e Radiotelevisive.
Infatti, i mercati ante Convergenza erano essenzialmente partecipati da imprese con
modelli organizzativi e competenze molto differenti tra loro, poichè le imprese
telefoniche non avevano né gli strumenti né le competenze per trasmettere un
programma radiofonico e viceversa,
23
tant’è che le stesse erano solite integrarsi
verticalmente (e non orizzontalmente come previsto dalla Convergenza Economica) per
poter giungere ad un ciclo produttivo finale, necessitando gioco forza dell’ausilio di
altre compagnie, ma specializzate nei settori connessi. 24
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
19
Cfr. FRANCESCHELLI, op.cit.pg. 128, secondo cui “Questo nuovo soggetto può contare sulla conoscenza
delle componenti chiave del settore e la conseguente capacità di contenere, mediante le potenzialità
offerte dalla rete, i costi d’investimento in infrastrutture o contenuti. Questi elementi hanno favorito
l’affermarsi di società .com quali Google, Yahoo, Amazon, che, nate in ambiente internet, si occupano
principalmente dell’aggregazione di contenuti, entrando in concorrenza con gli editori tradizionali, i
broadcaster se i fornitori di connettività e di accesso.”!
20
I produttori di apparati e tecnologie sono i tradizionali produttori di Hardware (es. IBM-HP) o delle sue
componenti applicative (es. Intel) che appunto producono gli apparati su cui fruire i vari servizi e che
valutano i costi dell’implementazione tecnologica.!
21
Ex art. 2 lettera b) comma 1, del TUSMA “la persona fisica o giuridica cui e' riconducibile la
responsabilità editoriale della scelta del contenuto audiovisivo del servizio di media audiovisivo e ne
determina le modalità di organizzazione; sono escluse dalla definizione di "fornitore di servizi di media"
le persone fisiche o giuridiche che si occupano unicamente della trasmissione di programmi per i quali la
responsabilità editoriale incombe a terzi”!
22
Ex art. 2 lettera d) comma 1 del TUSMA “il soggetto titolare del diritto di installazione, esercizio e
fornitura di una rete di comunicazione elettronica su frequenze terrestri in tecnica digitale, via cavo o via
satellite, e di impianti di messa in onda, multiplazione, distribuzione e diffusione delle risorse
frequenziali che consentono la trasmissione dei programmi agli utenti”.!
23
Cfr.: GHEZZI, La valutazione delle concentrazioni verticali nei mercati della convergenza tra i settori
delle telecomunicazioni e dell‘emittenza televisiva, in Rivista delle società, 2001, p. 568 s.!
24
Cfr. J.E.NUECHTERLEIN, P.J. WEISER, Digital Crossroads, Cambridge (Mass., U.S.A.), Londra, 2005, in
specie p. 23 ss.; S. CICCOTTI, La convergenza tecnologica, in G. MORBIDELLI, F. DONATI (a cura
di), Comunicazioni: verso il diritto della convergenza?, op.cit.; SIMPSON, Convergence of Information
!
63!
Queste diversità divennero le prime barriere per l’attuazione concreta della
Convergenza nei mercati interessati in quanto, come evidenziato dalla dottrina, ”nella
produzione di ciascun bene l’impresa accumula specifiche competenze spesso
difficilmente trasferibili, che costituiscono un fattore competitivo essenziale.”. 25
Parallelamente, si sviluppano nuove imprese di piccole dimensioni, ma dotate di una
maggior spinta a voler emergere nel nuovo Mercato Integrato, ancora inesplorato e
colonizzato rispetto, alle compagnie leaders nei tradizionali settori.
Di conseguenza, le tradizionali compagnie telefoniche e televisive capiscono che per
sopravvivere nel nuovo contesto devono “integrarsi” tra loro.26 Si iniziano quindi a
concludere delle joint ventures, finalizzate ad integrare le rispettive competenze, ma
non più in senso verticale ma orizzontale.27 In sostanza l’impresa che produce solo
telefonini si rende anche impresa di televisione-computer e viceversa, mediante
l’applicazione congiunta di Internet, cd. Tripla Convergenza.28
Nasce la Convergenza Economica.
Volendo offrire alcuni esempi pratici, si pensi alle società telefoniche che iniziano a
vedere le reti a banda larga come la chiave della loro crescita futura, e in ragione di ciò
creano dei servizi tramite cui è possibile fruire di programmi televisivi dal telefono.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
and Communications Technologies: Devising an Effective Policy for the European Union, Paper
presentato al Workshop Regulating Communications in the Multimedia Age, organizzato dallo
EuropeanConsortium for PoliticalResearch(ECPR), Mannheim, 26-31/3/1999, consultabile sul sito web
http://www.essex.ac.uk/ECPR/events/jointsessions/paperarchive/mannheim/w24/simpson.pdf;
VALLICOSTA, La convergenza nelle telecomunicazioni e con la televisione: aspetti legali e regolamentari, in
BONELLI-CASSESE (a cura di), La disciplina giuridica delle telecomunicazioni, Milano, 1999, p. 125
ss.; OECD, Convergence between Communications Technologies, e Id., Telecommunications and
Broadcasting. Convergence or Collision?,op. cit.; A. PERRUCCI, La convergenza economica e di
mercato, op. cit.,p. 12.!
25
Cfr. fra tutti: PERRUCCI, La convergenza economica e di mercato, op.cit. pg. 26.!
26
In argomento, si rinvia a: GRAZIADEI-RIZZO-STAZI, Reti e contenuti nella prospettiva della convergenza:
scenari ed opzioni aperte dallo sviluppo del digitale, in Il diritto dell‘informazione e dell‘informatica,
2005, n. 3, p. 539 ss.; MORGANTI, La convergenza dei mercati e dei servizi, relazione tenuta in data
23/10/2001 in occasione del Seminario di studio Convergenza Tecnologica e Società dell‘Informazione,
cit.; NOAM, Convergence: Theory and Reality, relazione cit.; FROVA, La catena del valore nell‘industria
delle telecomunicazioni in Italia, Milano, 1998; SQUIRE, DANDERS&DEMPSEYL.L.P. - ANALYSIS LTD,Study
on adapting the EU Regulatory Framework to the Developing Multimedia Environment. A Study for the
European Commission, 1998, prodotto su richiesta della Commissione europea, consultabile sul sito web
http://europa.eu.int/ISPO/infosoc/telecompolicy/en/ssdmain.doc. Si pensi ai broadcaster che sono
cresciuti a monte della catena del valore acquistando società di produzione televisiva. In ambiente
analogico, il broadcaster svolgeva al proprio interno gran parte delle attività della catena del valore, dalla
produzione dei contenuti alla realizzazione del palinsesto sino all’attività di trasmissione, mentre in
ambiente digitale queste attività possono essere svolte anche da tre soggetti distinti!
27
Cfr. STAZI, op.cit. pg. 8; H. JENKINS, Convergence Culture, New York University, 2006; traduzione in
italiano: Cultura Convergente, Apogeo, Milano 2007.!
28
Cfr. CASTALDO, DA EMPOLI, NICITA, La tripla convergenza: Innovazione, regolazione e concorrenza
nelle comunicazioni elettroniche, (a cura di) Roma-Carrocci, 2008; ZENCOVICH,Presupposti ed equivoci
della tripla convergenza, in La tripla convergenza, op.cit., pg. 157 ss; CADEDDU, in Tripla Convergenza,
op.cit. pg. 137 ss.!
!
64!
Nello stesso senso vanno interpretate le politiche delle imprese televisive che,
minacciate dall’incremento di attività delle compagnie telefoniche, sviluppano propri
esperimenti di braodcastng interattivo.29
3.b. Gli effetti giuridici: il cd. Diritto della Convergenza e la
regolamentazione tecnologica neutrale
In ambito giuridico la Convergenza ha riverberato i suoi effetti in quattro modi.
In primo luogo si è assistito ad una Convergenza dei diritti fondamentali.
Si deve infatti considerare che nel sistema pre Convergenza Multimediale, la disciplina
di ogni settore si ispirava a principi costituzionali diversi, in considerazione dei
differenti interessi pratici ed economici in gioco. Ed infatti,
per il settore
radiotelevisivo, la norma fondamentale era l’art. 21 Cost., inteso come “diritto ad
un’informazione pluralista, garantito non solo dall’esistenza del numero più ampio
possibile di fonti di informazione, ma anche dalla possibilità di scegliere tra più fonti di
informazione qualitativamente differenziate.”
30
Mentre, per il mercato delle
telecomunicazioni (in senso stretto), erano fondamentali gli artt. 41 e 43 Cost.,
rapportati con il principio di eguaglianza sostanziale ex art. 3, comma 2, Cost. da
interpretarsi “come diritto a fruire servizi di telecomunicazione diffusi sull’intero
territorio nazionale, accessibili al maggior numero possibile di destinatari e a prezzi
vantaggiosi dal maggior numero possibile di cittadini-utenti.“. 31 A seguito della
Convergenza Multimediale, è ora possibile fruire di servizi differenti in un’unica e
neutrale piattaforma, per cui anche i singoli principi costituzionali, che prima
interessavano solo un unico settore, sono ora divenuti “convergenti”, nel senso che
possono essere applicati indistintamente sia alle TLC in senso stretto che ai servizi
Televisivi.
In secondo luogo, creatosi il Nuovo Mercato Integrato delle TLC, è divenuto gioco
forza necessario prevedere anche una normativa ad hoc. In questo senso devono quindi
essere interpretati il cd. Diritto della Convergenza, di fonte prettamente dottrinale, e i
Codice delle Comunicazioni Elettroniche e il Testo Unico dei Servizi Media
Audiovisivi.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cfr. STAZI, Mercati emergenti fra convergenza e concorrenza, op.cit.pg. 12.!
Cfr. CARETTI, La convergenza dei diritti, in op.cit. , p. 42. !
31
Cfr. CARETTI, La convergenza dei diritti, in op.cit. , p. 43. !
29
30
!
65!
Più nel dettaglio, in Italia, la tematica della Convergenza è stata oggetto di innumerevoli
tavole rotonde fin dal 2002, quando a Firenze si svolse un primo incontro intitolato
“Comunicazioni; verso il diritto della convergenza?”.32 I giuristi lì riuniti si sono posti
per la prima volta l’interrogativo se i processi di innovazione tecnologica stessero
creando uno spazio giuridico nuovo, cioè un Nuovo Diritto della Convergenza, inteso
come “sistema di regole comuni destinate a superare, con la posizione di nuovi principi
unitari, le barriere tradizionali che sino ad oggi avevano guidato il mondo della
comunicazione.” 33
Era a tutti chiaro come “la rete”
da strumento di libera
comunicazione del pensiero stesse divenendo la principale artefice della Convergenza.
Parallelamente erano evidenti invece le grandi difficoltà che il Legislatore avrebbe
incontrato in considerazione delle radicali diversità di regole e di strumenti di intervento
settoriali. Infatti, comeera pacifica l’esistenza di un corpus di principi antitrust
applicabili in via generale,
34
altrettanto non si poteva dire per le singole
regolamentazioni, che, come già detto, si sono evolute seguendo lo sviluppo di diverse
reti fisiche (terrestri fisse, terrestri mobili, via cavo, via etere e satellite) e tecnologie di
trasmissione (analogico e digitale), conservando perciò un carattere settoriale che si
contrapponeva ad una realtà effettuale in cui contenuti radiotelevisivi erano ormai
disponibili su apparati terminali di telecomunicazione.
Per poter ovviare a tali problematiche, la dottrina italiana teorizza il cd. Diritto della
Convergenza, già prospettato in sede comunitaria35, il cui principio ispiratori è la
necessaria prevenzione di comportamenti anticoncorrenziali, che impediscano ai nuovi
competitors di sfruttare le opportunità concesse dalla Convergenza, (si pensi ad esempio
alla necessità di ottenere l’accesso alle reti di trasmissione). Ed ancora, è necessario
verificare la regolarità dell’accesso al Nuovo Mercato Integrato, con specifico riguardo
al settore televisivo, in modo da evitare la formazione di concentrazioni che possano
ledere il pluralismo informativo (SIC). Si sollecita poi un’applicazione non “acritica”
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
32
A cui poi è seguita la pubblicazione: AA.VV., Comunicazioni: verso il diritto della convergenza?, (a
cura di) G. MORBIDELLI- F. DONATI, giappichelli, Torino, 2003.!
33
CHELI, Conclusioni, in AA.VV, Comunicazioni: verso il diritto della convergenza? op.cit.!
34
Poiché originariamente generali: si pensi alle sezz. 1-2 dello Sherman Act o agli artt. 85-86 del Trattato
europeo.!
35
COM (97) 623 def. 3 dicembre 1997, Libro Verde-Convergenza tra i settori delle telecomunicazioni,
dell’audiovisivo e delle tecnologie dell’informazione e sulle implicazioni normative. Verso un approccio
alla società di informazione,!
!
66!
del Principio di Neutralità Tecnologia, quanto piuttosto finalizzato allo stimolo degli
operatori a produrre servizi sostituibili sulla base di diverse tecnologie.36
Ebbene, a prescindere dalla rilevanza dogmatica, il Diritto della Convergenza
rappresenta sicuramente la base di partenza per l’adeguamento della normativa
nazionale a quella comunitaria.
Il terzo effetto è la nascita di un nuovo principio ispiratore, il Principio di Neutralità
Tecnologica, che: “(…) caratterizza ormai tutta la legislazione in materia di tecnologia,
volto a rafforzare la concorrenza nel mercato, evitando di privilegiare i produttori di
una tecnologia determinata (l’esempio più concreto è quello del mercato dei content
providers), e senza prediligere la veicolazione di un servizio o prodotto rispetto ad un
altro solo in ragione, ad esempio, della diversa piattaforma utilizzata dall’utente finale,
il quale deve poter compiere le proprie scelte liberamente ed indipendentemente dal
tipo di tecnologia utilizzata.” 37 . In base a tale principio “qualsiasi forma di
comunicazione elettronica, che sia veicolata da un operatore, dovrebbe essere trattata
in modo uniforme, indipendentemente dal contenuto, dall’applicazione, dal servizio, dal
terminale, nonché dal mittente e dal destinatario.”
Di creazione comunitaria, la prima fonte ad occuparsene è la Direttiva Quadro n.
2002/21/CE, all’art. 8, secondo cui: “Gli Stati membri provvedono affinché le autorità
nazionali di regolamentazione, nell'esercizio delle funzioni indicate nella presente
direttiva e nelle direttive particolari, e in particolare quelle intese a garantire una
concorrenza
effettiva,
tengano
nel
massimo
conto
l'opportunità
di
una
regolamentazione tecnologicamente neutrale”.
Nel nostro sistema invece il Principio è stato recepito inizialmente solo dal Cod. C.E.
del 2003, all’art. 4, comma 3, lettera h), che sancisce la necessità di “(…) garantire il
rispetto del principio di neutralità tecnologica, inteso come non discriminazione tra
particolari tecnologie, non imposizione dell'uso di una particolare tecnologia rispetto
alle altre, possibilità di adottare provvedimenti ragionevoli al fine di promuovere taluni
servizi indipendentemente dalla tecnologia utilizzata”. Successivamente, ha acquisito
ulteriore enfasi in sede di riforma, laddove è stata considerata l’opportunità di
aumentare la flessibilità dell’accesso allo Spettro radio e della sua gestione, mediante
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
36
Inoltre, va tenuto presente che il nuovo quadro regolamentare scoraggia la regolamentazione di mercati
emergenti. Si vedano sul punto le riflessioni di: PETER ALEXIADIS & MIRANDA COLE, The concept of
technology neutrality and the new ecns regulatory framework, in (2004) ECTA Review.!
37
Cfr. NAPOLI, I decreti legislativi 28 maggio 2012 n. 69 e 70: emendamenti al Codice delle
Comunicazioni
Elettroniche
e
al
Codice
della
Privacy,
“,
in
http://www.dimt.it/interna.php?id_sezione=33&id_articolo=633&noNav=#.UcBDf5W7wbU!
!
67!
autorizzazioni neutrali dal punto di vista tecnologico e dei servizi, per permettere agli
utilizzatori dello Spettro di scegliere le tecnologie e i servizi migliori per le bande di
frequenze dichiarate a disposizione dei servizi di comunicazione elettronica nei
pertinenti piani di assegnazione delle frequenze nazionali, conformemente al diritto
comunitario. (art. 13 Cod. C.E.)38
Anche il TUSMA ha recepito tale Principio, seppur implicitamente, attraverso
l’applicazione di regole unitarie in materia di rilascio dei titoli abilitativi per l’esercizio
di servizi audiovisivi a prescindere dalla piattaforma di trasmissione dei contenuti
medesimi. 39
Il quarto effetto è l’istituzione, in ambito nazionale, dell’AGCOM (in Europa del
BEREC), quale organo per eccellenza della Convergenza,40 in luogo del Garante per la
radiodiffusione e l’editoria.
4. Gli organismi della Convergenza
Come anticipato, uno degli effetti della Convergenza giuridica è la creazione di
organismi ad hoc preposti al controllo del Nuovo Mercato Integrato delle TLC.
Sicuramente i più importanti sono il MiSE41 e l’AGCOM, a cui però ne vanno affiancati
altri, che operano spesso senza coordinamento, soprattutto se si considera che le relative
competenze e/o funzioni vengono in parte indicate dal Codice C.E. e in parte da
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
38
Art. 13 del Codice delle Comunicazioni elettroniche, così come modificato dal recente D. Lgs 70/2012:
modifiche al Codice delle Comunicazioni elettroniche: “2. Salvo diversa disposizione dell’articolo 14
relativo alle frequenze radio, il Ministero e l’Autorità nell’esercizio delle funzioni e dei poteri indicati nel
Codice perseguono, ove possibile, il principio di neutralità tecnologica, nel rispetto dei principi di
garanzia della concorrenza e non discriminazione tra imprese.”!
39
Vedi al riguardo art. 15 TUSMA secondo cui “1. Fatti salvi i criteri e le procedure specifici per la
concessione dei diritti di uso delle radiofrequenze per la diffusione sonora e televisiva, previsti dal codice
delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, in considerazione
degli obiettivi di tutela del pluralismo e degli altri obiettivi di interesse generale, la disciplina per
l'attività di operatore di rete su frequenze terrestri in tecnica digitale si conforma ai princìpi della
direttiva 2002/20/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, e della direttiva
2002/77/CE della Commissione, del 16 settembre 2002. Tale attività è soggetta al regime
dell'autorizzazione generale, ai sensi dell'articolo 25 del citato codice di cui al decreto legislativo 1°
agosto 2003, n. 259, e successive modificazioni (1).”!
40
Cfr. FRANCESCHELLI, op.cit.pg. 25.!
41
Il nuovo Ministero dello Sviluppo Economico, comprende, secondo la riorganizzazione avvenuta
mediante il DPR del 28 novembre 2008, le Attività Produttive, Commercio Internazionale,
Comunicazioni e Politiche di Coesione. E’ l’amministrazione di riferimento per i settori portanti
dell'economia italiana, sia in termini di promozione e sviluppo della competitività del sistema produttivo
nazionale, che in termini di armonizzazione e monitoraggio del mercato interno.!
!
68!
TUSMA.42 Ci si riferisce ad esempio alla Commissione parlamentare per l’indirizzo
generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi43, cui è data la facoltà di emanare
norme per garantire l’accesso al mezzo radiotelevisivo; alle Regioni44 ed Enti Locali; al
Governo45, avente in primis il potere di adottare i decreti legislativi attuativi delle
Direttive Comunitarie. Si devono poi ricordare i Comitati Regionali per le
Comunicazioni (CORECOM)46, organismi funzionali all’AGCOM e, in ultima analisi
l’AGCM, di cui si parlerà in modo più approfondito nel paragrafo conclusivo di questo
capitolo.
Rilevante poi è la posizione occupata dal MEF, chiamato ad esprimere pareri, nei
procedimenti relativi all’uso e assegnazione delle frequenze, relativamente ai possibili
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
42
Cfr. BRUNO, Gli organi di governo del settore delle comunicazioni: ministero delle comunicazioni e
autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in mezzi di comunicazione e riservatezza: ordinamento
comunitario e ordinamento interno, a cura di PACE-ZACCARIA-DE MINICO, NAPOLI, 2008, pg. 61
ss.!
43
I suoi compiti sono così sintetizzabili: esprime parere obbligatorio entro trenta giorni sullo schema di
convenzione e sul contratto di servizio con la concessionaria del servizio pubblico; inoltre, vigila in
ordine all'attuazione delle finalità del predetto servizio pubblico; cura le rilevazioni degli indici di ascolto
e di diffusione dei diversi mezzi di comunicazione; vigila sulla correttezza delle indagini sugli indici di
ascolto e di diffusione dei diversi mezzi di comunicazione rilevati da altri soggetti, effettuando verifiche
sulla congruità delle metodologie utilizzate e riscontri sulla veridicità dei dati pubblicati, nonché' sui
monitoraggi delle trasmissioni televisive e sull'operato delle imprese che svolgono le indagini; la
manipolazione dei dati tramite metodologie consapevolmente errate ovvero tramite la consapevole
utilizzazione di dati falsi è punita ai sensi dell'articolo 476, primo comma, del codice penale; laddove la
rilevazione degli indici di ascolto non risponda a criteri universalistici del campionamento rispetto alla
popolazione o ai mezzi interessati, l’autorità può provvedere ad effettuare le rilevazioni necessarie;
verifica che la pubblicazione e la diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa siano
effettuate rispettando i criteri contenuti nell'apposito regolamento che essa stessa provvede ad emanare;
effettua il monitoraggio delle trasmissioni radiotelevisive; applica le sanzioni previste dall'articolo 31
della legge 6 agosto 1990, numero 223; favorisce l'integrazione delle tecnologie e dell'offerta di servizi di
comunicazioni.!
44
Art. 12 TUSMA rubricato “COMPETENZE REGIONI”.”; Ed ancora sempre nel TUSMA si elencano i
seguenti artt: 28; 33; 41; 42; 46; 48. Mentre nel Cod. CE le disposizioni relative alle Regioni e Enti locali
sono gli artt: 5; 6; 84; 93.
45
Disposizioni nel TUSMA: art. 33; 51 n. 5. Disposizioni nel Cod. CE: art. 100. Si consideri che prima
dell’istituzione dell’AGCOM pianificava le frequenze mentre il piano di approvazione era demandato al
Ministro delle comunicazioni. Al presidente del consiglio era poi data la possibilità in caso di urgenza, su
proposta del ministro della difesa, dell’interno e delle comunicazioni di disporre in caso di pubblica
emergenza che le frequenze assegnate ai concessionari privati siano temporaneamente utilizzate dai
competenti organi dello stato ex art. 18 legge Mammì.!
46
L’articolo 1, comma 13 della legge 31 luglio 1997, n. 249 dispone che i CO.RE.COM. operino come
organi funzionali dell’AGCOM. Il dettato normativo, in particolare, recita: “riconoscendo le esigenze di
decentramento sul territorio al fine di assicurare le necessarie funzioni di governo, di garanzia e di
controllo in tema di comunicazione, sono funzionalmente organi dell'autorità i comitati regionali per le
comunicazioni, che possono istituirsi con leggi regionali entro sei mesi dall'insediamento, ai quali sono
altresì attribuite le competenze attualmente svolte dai comitati regionali radiotelevisivi. l'autorità,
d'intesa con la conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le province autonome di
Trento e di Bolzano, individua gli indirizzi generali relativi ai requisiti richiesti ai componenti, ai criteri
di incompatibilità degli stessi, ai modi organizzativi e di finanziamento dei comitati. (…) L'autorità
d'intesa con la conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le province autonome di
Trento e di Bolzano adotta un regolamento per definire le materie di sua competenza che possono essere
delegate ai comitati regionali per le comunicazioni”. E si veda anche: TUMSA art. 13 e 41. !
!
69!
margini di incasso. 47 In tal senso va ad esempio inquadrato il Decreto Legge del 2
marzo 2012, n. 16 art. 3 quinquies, convertito in Legge con Legge 26.04.2012 n° 44,
G.U. 28.04.2012, in vigore dal 29 aprile, rubricato “Disposizioni urgenti in materia di
semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di
accertamento”, che ha appunto incaricato il MEF di definire i criteri e le modalità per
l’attribuzione di misure economiche di natura compensativa a seguito dell’annullamento
del beauty contest .48
5. Gli attori principali del Nuovo Mercato Integrato delle TLC
Di fatto gli attori principali in questo Nuovo Mercato Integrato delle TLC sono il MiSE
e l’AGCOM.49 Ma non solo, per quanto rileva ai fini dei capitoli che seguiranno, sono
anche i principali responsabili dei procedimenti di ripartizione e allocazione delle
frequenze.
A tale proposito è opportuno ricordare che i piani nazionali di ripartizione (prima) ed
assegnazione (poi) delle frequenze determinano, quantitativamente, le zone coperte dai
segnali radio.50 Più nel dettaglio, il piano di ripartizione delle frequenze, costituisce
un vero e proprio piano regolatore dell'utilizzo dello spettro radioelettrico in cui sono
indicate le bande di frequenza utilizzabili dai vari servizi di telecomunicazione, ed è
disciplinato in particolare dal comma 3 dell’art. 42 TUSMA, costituito da quattro parti,
(Introduzione; Tabella di attribuzione; Note; Glossario), il suo scopo è stabilire, in
ambito nazionale e per il tempo di pace l'attribuzione ai diversi servizi delle bande di
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
47
Il MEF aveva calcolato che nella procedura di assegnazione delle frequenze 4G si sarebbero incassati
circa 2.400 milioni di Euro da impiegarsi a copertura delle diverse esigenze del 2011, come previsto dalla
Legge di Stabilità del 2010. Cfr. Sito istituzionale.!
48
Cfr. Decreto Legge del 2 marzo 2012, n. 16 art. 3 quinquies, convertito in Legge con Legge 26.04.2012
n° 44, G.U. 28.04.2012, in vigore dal 29 aprile, rubricato “Disposizioni urgenti in materia di
semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento.”!
49
A tale riguardo sono fondamentali: l’art. 7 Cod. C.E., rubricato “Funzioni del Ministero e Autorità” e
nel TUSMA, l’art. 9 dedicato al MiSE e l’art. 10, disciplinante le funzioni dell’AGCOM.
50
Si rammenti che prima di giungere all’assegnazione nazionale, vi è un processo a livello mondiale. Cfr.
FRANCESCHELLI-TOSI, Diritto delle comunicazioni elettroniche, cit.:”In sede internazionale (ITU) si
svolge la pianificazione strategia per l’allocazione delle frequenze nelle tre Regioni in cui è diviso lo
spazio elettromagnetico, secondo modalità di utilizzazione esclusiva, o condivisa su base primaria e
secondaria, da parte delle diverse tipologie di servizi. Dalle norme internazionali discendono piani
nazionali di coordinamento delle frequenze con gli Stati vicini e della medesima area geograficacontinentale, soprattutto (ma non solo) per l’inevitabile debordamento (spill over) delle aree confinanti.
Nel quadro dell’allocazione delle frequenze disponibili nella Regione 1 (europa, africa, medio oriente),
la pianificazione strategica e l’armonizzazione d’uso possono richiedere decisioni integrative, di
carattere tecnico e non vincolante, da parte dell’Organizzazione regionale europea ad hoc. (CEPT),. Le
misure assunte in questa sede possono a loro volta essere trasformate, se del caso, in decisioni vincolanti
per gli stati membri dell’UE. “!
!
70!
frequenze oggetto del piano; di indicare per ciascun servizio, nell'ambito delle singole
bande, l'autorità governativa preposta alla gestione delle frequenze, nonché le principali
utilizzazioni civili; di verificare l'efficiente utilizzazione dello spettro, al fine di liberare
risorse per il settore televisivo e di gestire al meglio gli eventuali contenziosi con i
Paesi frontalieri.
La procedura di elaborazione è gestita dal MiSE, che lo approva con decreto, sentiti
l'Autorità, i Ministeri dell'Interno, della Difesa, delle Infrastrutture e dei trasporti, la
RAI e gli operatori di comunicazione elettronica ad uso pubblico, nonché' il Consiglio
superiore delle comunicazioni. Si consideri che l’ultimo piano di ripartizione delle
frequenze è stato approvato con decreto del MiSE il 13 novembre 2008, così come
modificato dal decreto del 4 maggio 2011, pubblicato in G.U., Serie Generale n. 143 del
22 giugno 2011.
Al contrario, i piani di assegnazione delle frequenze, di competenza dell’AGCOM,
vengono predisposti ai sensi dell’art. 42, commi 5 e ss. TUSMA, per quanto riguarda le
frequenze destinate all’attività radiofonica, televisiva e digitale; ai sensi dell’art. 14 del
Cod. C.E., per quanto concerne le frequenze impiegate per la svolgimento di attività di
Comunicazioni Elettroniche.51
A ben vedere sono proprio quest’ultimi ad essere i “veri” piani regolatori dell’etere52,
nel senso che, redatti sulla base del Piano di ripartizione, determinano le aree di servizio
degli impianti e, per ciascuna area, la localizzazione degli stessi (trasmittenti e
ripetitori); nonché i parametri radioelettrici e la frequenza assegnata a ciascun impianto.
Da un punto di vista procedurale, i Piani di assegnazione sono soggetti poi al parere
delle Regioni (30 giorni), in ordine all’ubicazione degli impianti e all’intesa con le
Regioni autonome al fine di tutelare le minoranze linguistiche.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
51
Vedi: http://www.AGCOM.it/Default.aspx?message=contenuto&DCId=261 per i vari piani di
assegnazione.!
52
Cfr. ZACCARIA-VALASTRO, Diritto dell’informazione e della comunicazione, cit. pg. 302.!
!
71!
6. L’AGCOM
L’AGCOM ha come funzione principale53 quella di regolamentare e vigilare sul Nuovo
Mercato Integrato delle TLC, conformemente alla Direttiva Quadro (2002/21/CE), che
ha imposto di far convergere in un unico organo tutte le competenze in materia di
assegnazione delle frequenze, di numerazione delle stesse e di definizione di mercato
rilevante. 54
In tema poi di gestione dello Spettro, è chiamata ad esprimere il parere sullo schema del
Piano Nazionale di Ripartizione, elaborato dal MiSE e da questi successivamente
approvato.
Ex art. 14 Cod. C.E.
e art. 42, commi 5 e ss. TUSMA predispone i Piani di
Assegnazioni delle Frequenze 55 , sulla base di criteri obiettivi, trasparenti, non
discriminatori e proporzionati, nonché gestisce in concreto le procedure di gara.
L’attività di pianificazione comprende anche le attività di coordinamento internazionale,
per l’armonizzazione nell’uso delle risorse spettrali tra i diversi paesi, in particolare con
i paesi limitrofi. Sono poi attribuite competenze sul fronte della definizione dei criteri
per la digitalizzazione delle vecchie reti analogiche in uso.56
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
53
Ulteriori competenze dell’AGCOM sono: la definizione delle misure di sicurezza delle comunicazioni;
la determinazione degli standard per i decodificatori; la regolazione delle relazioni tra gestori e
utilizzatori delle infrastrutture di telecomunicazione e verifica che i gestori di infrastrutture di
telecomunicazione garantiscano i diritti di interconnessione e di accesso alle infrastrutture ai soggetti che
gestiscono reti ovvero offrono servizi di telecomunicazione; la promozione di accordi tecnologici tra gli
operatori del settore per evitare la proliferazione di impianti tecnici di trasmissione sul territorio; sentite le
parti interessate, dirime le controversie in tema di interconnessione e accesso alle infrastrutture di
telecomunicazione entro novanta giorni dalla notifica della controversia; la ricezione informativa
periodica dai gestori del servizio pubblico di telecomunicazioni sui casi di interruzione di servizio agli
utenti; la definizione di criteri obiettivi e trasparenti, anche con riferimento alle tariffe massime, per
l'interconnessione e per l'accesso alle infrastrutture di telecomunicazione secondo criteri di non
discriminazione; l’individuazione, in conformità alla normativa comunitaria, alle leggi e ai regolamenti,
l'ambito oggettivo e soggettivo degli eventuali obblighi di servizio universale e le modalità di
determinazione e ripartizione del relativo costo e ne propone le eventuali modificazioni; la promozione
dell'interconnessione dei sistemi nazionali di telecomunicazione con quelli di altri Paesi; la
determinazione di criteri di definizione dei piani di numerazione nazionale delle reti e dei servizi di
telecomunicazione, basati su criteri di obiettività, trasparenza, non discriminazione, equità e tempestività;
l’intervento nelle controversie tra l'ente gestore del servizio di telecomunicazioni e gli utenti privati.!
54
Vedi amplius: LIPARI-BOCCHINI-STAMMATI, Sistema radiotelevisivo e Autorità per le Cominucazioni,
Padova-Cedam, 2000; PACE, Considerazioni finali, in Comunicazioni: verso il diritto della convergenza?,
op.cit., p. 179.!
55
Ex art. 1 comma 6 lett. A) n.1-2 Legge Maccanico competenze attribuite dopo la riorganizzazione
interna dell’AGCOM.!
56
Al riguardo si richiama la delibera 181/09/CONS, “Recante criteri per la digitalizzazione delle reti
digitali terresti” in cui sono fissate in dettaglio modalità, criteri e parametri di conversione delle rete
analogiche in digitale. In http://www.AGCOM.it/default.aspx?DocID=2964!
!
72!
Da un punto di vista organizzativo57 presenta delle peculiarità proprie e diverse rispetto
alle altre Autorità indipendenti. Infatti, diversamente da queste ultime, è dotata di una
struttura unitaria, ed è internamente composta da quattro organi, ciascuno titolare di
specifiche competenze (il Presidente; la Commissione per le infrastrutture e le reti; la
Commissione per i servizi e i prodotti; il Consiglio).
Più nel dettaglio, ciascuna Commissione è organo collegiale costituito dal Presidente
dell'Autorità e da due Commissari58 (in precedenza quattro). Il Consiglio è poi costituito
dal Presidente e da tutti i Commissari.
L’elezione dei quattro Componenti è prerogativa del Senato della Repubblica e della
Camera dei deputati, che ne eleggono due ciascuno, cui poi segue la formale nomina
con decreto presidenziale. In concreto, ciascun senatore e ciascun deputato esprime il
voto indicando un nominativo per il Consiglio. In caso di morte, di dimissioni o di
impedimento di un commissario, il Ramo del Parlamento competente procede
all'elezione di un nuovo commissario, che resta in carica fino alla scadenza ordinaria del
mandato dei componenti l'Autorità (sette anni). Invece, il Presidente dell'Autorità è
nominato, sempre con decreto presidenziale, su proposta del Presidente del Consiglio
dei Ministri, d'intesa con il Ministro delle comunicazioni (oggi MiSE). La designazione
del nominativo è previamente sottoposta al parere delle
competenti Commissioni
parlamentari ai sensi dell'art. 2 della legge 14 novembre 1995, n. 481. Sul punto va
infine preso atto che sono i regolamenti parlamentari a disciplinare in concreto le
procedure di votazione, prevedendo che questa avvenga a scrutinio segreto, così da non
rendere riconducibili le preferenze espresse a favore dei candidati eletti ad alcun
parlamentare e ad alcuna forza politica a garanzia, tra l’altro, dell’indipendenza degli
eletti.
Ciò posto, i menzionati criteri selettivi sono da sempre soggetti ad ampie critiche.
Secondo alcuni vi sarebbe il rischio concreto di una dipendenza verticale dell’AGCOM
alla politica, in pieno contrasto con quanto previsto dal Legislatore, secondo cui
l’operato dell’Autorità dovrebbe essere svolto in “piena autonomia e indipendenza di
giudizio e valutazione”59. Tale “indipendenza” andrebbe quindi intesa nel senso che vi
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
57
Art. 1, comma 3, della legge 31 luglio 1997, n. 249, Istituzione dell' Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo, come modificato dalla
Legge 18 maggio 2012, n. 62.!
58 Come modificato dalla Legge 18 maggio 2012, n. 62.
59
Art. 1, comma 1, legge n. 249/1997. Il testo riproduce la medesima formula di cui all'art. 2, comma 5,
legge 14 novembre 1995, n. 481, ponente Norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di
!
73!
dovrebbe essere “l'assenza di subordinazione ai poteri dello Stato. In primo luogo al
potere di governo, a quello politico esercitato dal Parlamento, a quello burocratico e a
quello finanziario. [Essa] riguarda essenzialmente la libertà nello svolgimento
dell'attività e nell'assunzione delle decisioni”. 60 Più nello specifico, la dottrina che
sostiene la “Non-Indipendenza” osserva come la designazione del Presidente
sostanzierebbe un accreditamento quale soggetto di fiducia del potere politico61; mentre
la nomina di un numero elevato di componenti tenderebbe a rappresentare, all'interno
dell'AGCOM, la coesistenza dei vari schieramenti politici62, con tutte le conseguenze
negative derivabili.63
Al contrario, secondo la dottrina positiva64 questa metodologia conferirebbe all'Autorità
sia una legittimazione unitaria, in sostanziale equilibrio tra le forze politiche; e sia
sarebbe idonea ad arginare le altrimenti possibili prevaricazioni della maggioranza
parlamentare sulle decisioni concernenti l'assetto costitutivo del soggetto in esame, con
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
pubblica utilità. Istituzione delle Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità.!
60
R. PEREZ, Telecomunicazioni e concorrenza, Giuffrè, Milano, 2002, p. 104.!
61
Cfr. R. PEREZ, Telecomunicazioni e concorrenza, cit., p. 109.!
62
Cfr. ZENO-ZENCOVICH, Il sistema integrato delle telecomunicazioni: spunti sistematici e critici sulla
legge 31 luglio 1997, n. 249, in Dir. Inf., 1997, p. 735 ss.!
63
Cfr. R. D'ORAZIO, Le competenze dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, cit., p. 307, si
espresse in questi termini il sen. Debenedetti nel corso della XIII legislatura, durante l'esame del disegno
di legge n. 1021 concernente l'istituzione dell'AGCOM.; Più recentemente: G. SCORZA-S.QUINTARELLI,
AGCOM: un’autorità alla ricerca dell’indipendenza, in http://www.consumatoridirittimercato.it/wpcontent/uploads/2012/12/2012-3-AGCOM-unautorita-alla-ricerca-dellindipendenza.pdf,
che
nelle
conclusioni affermano che: “L’auspicio è, quindi, che in prospettiva si adotti un criterio uniforme di
nomina, il più possibile bipartisan e a maggioranza ampia, che valuti un’ampia rosa di candidati di
provata indipendenza e competenza, tenendo in debita considerazione le proposte degli stakeholder (la
politica è solo uno tra essi), per esempio sullo stile della nomina del presidente dell’emittente del servizio
pubblico televisivo tedesco: una lista di candidati indicata da istituzioni di ricerca, industria e
consumatori, tra i quali il Parlamento sceglie i componenti, votando ad ampia maggioranza, piuttosto
che la dettagliata procedura prevista nel Regno Unito con il Code of Practice emesso dal Commissioner
for Public Appointments, che prevede pubblicità delle posizioni, candidature aperte e valutazioni dei
candidati con apposite audizioni. Il rischio è che si possano nominare quali membri di un’autorità dei
soggetti che possiedano legami con i regolati, cosa che può provocare una sorta di corto circuito
istituzionale, impedendo quella corretta ripartizione dei ruoli tra politica della concorrenza nei mercati
regolati, governativa, e tutela della concorrenza nei mercati regolati, propria delle autorità: si verrebbe
cioè a creare una sorta di maldestro sindacato su ogni atto dell’Autorità che verrebbe giudicato non
come “indipendente”, ma come ispirato dalle affiliazioni di questo o quel membro. Le autorità possono
aiutare lo sviluppo solo se dispongono di una buona capacità di regolare, se sono in grado di
comunicare al mercato la loro terzietà e indipendenza e se affrontano in maniera innovativa i problemi
complessi tecnici sul tappeto. In prospettiva, se abbiamo a cuore la crescita economica e sociale del
Paese, non possiamo insomma permetterci un’autorità semi-indipendente o per nulla in- dipendente e
non accountable che si occupa a tratti e male, in parte sostituendosi a Parlamento e Governo, di politica
industriale in settori cruciali come quello delle telecomunicazioni, delle televisioni e soprattutto di
internet”. !
64
Cfr. L. CARLASSARE, Gli organi di governo del sistema, in Trattato di diritto amministrativo, diretto da
G. SANTANIELLO, vol. XXVIII, cit., p. 119 ss., Padova, Cedam, 1999, pp. 119-146; R. D'ORAZIO, Le
competenze dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in A.A.V.V., La televisione digitale: temi e
problemi, cit., p. 303.!
!
74!
evidente pregiudizio per la posizione di autonomia e di garanzia connotanti
quest'organo.
Ed ancora, i presunti dubbi di “dipendenza” verrebbero meno in quanto l’AGCOM
risponde annualmente del proprio operato solo al Parlamento, il quale effettua nei suoi
riguardi anche un controllo di tipo finanziario.65
Rinviando alle Conclusioni per le nostre osservazioni circa l’effettiva o meno
indipendenza dell’AGCOM, in questa sede ci si soffermerà solo sull’analisi dei poteri e
competenze della Commissione per le infrastrutture e le reti e del Consiglio, essendo
questi gli organismi deputati al settore delle frequenze.66
La Commissione per le infrastrutture e le reti, nata come organo deputato alla gestione
dello Spettro radioelettrico, ha subito progressivamente una riduzione di competenze, in
favore del Consiglio, a seguito di un riordino interno negli uffici.67. In ragione di ciò,
oggi svolge attività di vigilanza sui tetti di radiofrequenza compatibili con la salute
umana e di verifica che tali tetti, non vengano superati. Il rispetto di tali indici è la
condicio sine qua non per ottenere il rilascio delle licenze o delle concessioni
all’installazione di apparati per l’emissione elettromagnetica ex art. 1 comma 6 lett. a n.
15 della legge Maccanico.
Il Consiglio ha invece poteri regolamentari sia in materia di evoluzione tecnologica,
gestione dello spettro, licenze e autorizzazioni, sia di antitrust e di risoluzione di
conflitti di interessi. E’ poi preposto al controllo e aggiornamento del Registro degli
operatori di comunicazione (R.O.C.) al quale debbono obbligatoriamente iscriversi: gli
operatori di rete; i fornitori di contenuti/fornitori di servizi di media audiovisivi o
radiofonici; i fornitori di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato;
i soggetti esercenti l’attività di radiodiffusione; le imprese concessionarie di pubblicità;
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
65
Come l’OFCOM. Vedi amplius: CLARICH M., Autorità indipendenti. Bilancio e prospettive di un
modello, Il Mulino, Bologna, 2005.!
66
Per una trattazione più approfondita degli altri sotto organismi dell’AGCOM, si rinvia a: BRUNO, Gli
organi di governo del settore delle comunicazioni: Ministero delle comunicazioni e autorità per le
garanzie nelle comunicazioni, in Mezzi di comunicazione e riservatezza: ordinamento comunitario e
ordinamento interno, (a cura di) PACE-ZACCARIA-DE MINICO, Napoli, 2008, pg. 61ss; ZACCARIAVALASTRO, op.cit, pg. 163 ss.!
67
Art. 34, rubricato “Redistribuzione delle competenze di cui all’art. 1, comma 6, della legge n. 249/97”,
così come recentemente modificato dall’art. 1, co. 1, della delibera n. 315/12/CONS del 25 luglio 2012,
secondo cui “Ai sensi dell’art. 1, comma 7, della legge n. 249/97, le competenze attribuite all’Autorità
sono così redistribuite: al Consiglio sono attribuite le competenze di cui all’art. 1, comma 6, lettera a),
nn. 1, 2, 5 e 6, precedentemente attribuite alla Commissione per le infrastrutture e le reti e le competenze
di cui all’art. 1, comma 6, lettera b), nn. 2, 9, 10, 12 e 15, precedentemente attribuite alla Commissione
per i servizi e i prodotti.Tutte le funzioni diverse da quelle previste nella legge n. 249/97 e non
specificamente assegnate alle Commissioni sono esercitate dal Consiglio. “.!
!
75!
le imprese di produzione o distribuzione di programmi radiotelevisivi; le agenzie di
stampa a carattere nazionale; gli editori di giornali quotidiani, periodici o riviste; i
soggetti esercenti l’editoria elettronica; le imprese fornitrici di servizi di comunicazione
elettronica. Ed ancora, in tale Registro sono altresì censite le infrastrutture di diffusione
operanti nel territorio nazionale.68
E’ poi incaricata delle segnalazioni al Governo circa l’opportunità di interventi
legislativi in relazione alle innovazioni tecnologiche ed all’evoluzione sul piano interno
ed internazionale del settore delle comunicazioni, nonché di favorire l’integrazione delle
tecnologie e dell’offerta di servizi di telecomunicazione.
7. Il MiSE
Dal canto suo, il MiSE è sicuramente l’organismo di primaria importanza, oltre
all’AGCOM, in tema di TLC e Spettro radio, 69 le cui competenze sono state
inizialmente definite dalla Legge Maccanico e poi in parte dal Codice delle
Comunicazioni Elettroniche e in parte dal TUSMA.
I suoi poteri, minori rispetto a quelli dell’AGCOM, sono sintetizzabili nell’esercizio
dell’iniziativa verso il Governo in ordine agli accordi internazionali sulle emissioni
radiotelevisive da e per l’estero. In tema di gestione dello Spettro, ex art. 42 TUSMA,
adotta il Piano nazionale di ripartizione delle frequenze70 da approvare con decreto,
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Costituito ai sensi dell'articolo 1, comma 6, lettera a), numero 5), della legge 31 luglio 1997, n. 249,!
Per una trattazione più approfondita di tutte le competenze del Ministero si rimanda a : ZACCARIAVALASTRO, pg. 177 s.s; GARDINI, Le regole dell’informazione, pg. 303 ss; BRUNO, Gli organi di governo
del settore delle telecomunicazioni, pg.61-75; DONATI, L’ordinamento amministrativo delle
comunicazioni, Torino, 2007, pg. 77 ss.!
70
Si rammenti che: “Fonte primaria del piano nazionale di ripartizione delle frequenze è il Regolamento
delle radiocomunicazioni dell'UIT (International Telecommunication Union), che viene aggiornato
attraverso le WRCs (World Radiocommunication Conferences) Queste conferenze si tengono di norma
con cadenza quadriennale e l’ultima si è tenuta a Ginevra nel 2007 (WRC’07). A questa conferenza
l’Autorità ha partecipato collaborando per gli aspetti di competenza, con il Ministero delle
comunicazioni. Per la specifica attività di pianificazione, inoltre, l’UIT convoca Conferenze Regionali
(RRC) dedicate alla pianificazione del servizio di radiodiffusione in una determinata area. L' attività di
pianificazione prevede che sia sviluppato anche il coordinamento internazionale per l'armonizzazione e
la compatibilizzazione nell'uso delle risorse spettrali tra i vari Paesi. L'Autorità ha partecipato all’
attività internazionale di pianificazione sia nella fase preparatoria svolta dai gruppi ad hoc istituiti dalla
CEPT (European Conference of Postal and Telecommunications Administrations) e dall'UIT (Project
Team PT 24 del Working Group WG FM della CEPT), sia nel corso dei lavori delle
Conferenze L'Autorità ha collaborato con il Ministero dello sviluppo economico - Comunicazioni,
(istituzionalmente competente per la sottoscrizione dei suddetti Accordi internazionali), per la
Conferenza CEPT di pianificazione dei blocchi T-DAB tenutasi a Maastricht nel giugno 2002 e
preparata nell'ambito del Project Team PT 32 del Working Group WG FM della CEPT. Le ultime
Conferenze Regionali tenutesi a Ginevra in due distinte sessioni GE’04 (nel 2004 per la definizione
della parte normativa) e GE’06 (nel 2006 per l’elaborazione dei piani tecnici) avevano l’obiettivo si
68
69
!
76!
sentiti l'Autorità, i Ministeri dell'Interno, della Difesa, delle Infrastrutture e dei trasporti,
la RAI e gli operatori di comunicazione elettronica ad uso pubblico, nonché' il
Consiglio superiore delle comunicazioni.
E’ il responsabile del rilascio, in concreto, dei titoli abilitativi. A titolo esemplificativo
si indicano i seguenti casi: in generale, l’art. 25 del Cod. C.E. ; nel dettaglio, ex art. 16
TUSMA, il Ministero rilascia le autorizzazione per la fornitura di contenuti audiovisivi
e di dati destinati alla diffusione in tecnica digitale su frequenze terrestri, sulla base
delle norme previste dalla deliberazione dell'Autorità 15 novembre 2001, n.
435/01/CONS, salvo quanto previsto dall'articolo 18.
Ex art. 21 TUSMA, rilascia le autorizzazioni alla prestazione di servizi di media
audiovisivi o radiofonici via cavo sulla base della disciplina stabilita con regolamento
dell'Autorità, mentre il comma 1-bis, prevede invece che l'autorizzazione alla
prestazione di servizi di media audiovisivi lineari o radiofonici su altri mezzi di
comunicazione elettronica sia rilasciata dall’Autorità sulla base della disciplina stabilita
con proprio regolamento, da adottare entro il 30 giugno 2010.
Ed ancora, per quanto di competenza, provvede all’allineamento dei titoli abilitativi, in
quanto nel settore radiotelevisivo in tecnologia digitale, la L. 101/08 pur avendo
previsto, in generale, che l’attività sia soggetta al regime delle autorizzazioni generali,
ex codice delle Comunicazioni Elettroniche, parallelamente, nel residuo settore
analogico, ha lasciato intatte le concessioni ove non vi sia la richiesta di conversione in
autorizzazione generale.
Da un punto di vista organizzativo è di fondamentale importanza il Dipartimento per le
Comunicazioni, da cui dipende la Direzione Generale per la Pianificazione e la Gestione
delle Spettro radioelettrico. Proprio quest’ultima si occupa infatti dell’attribuzione delle
bande di frequenza ai diversi servizi, allo scopo di evitare possibili fenomeni
interferenziali, nonché della protezione dei servizi regolarmente autorizzati, mediante
l'attività di monitoraggio e di controllo dello Spettro, effettuata attraverso un'attività di
coordinamento tecnico e di assistenza nella risoluzione di problematiche specifiche nel
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
revisionare i preesistenti piani (Wiesbaden/ Maastricht per il TDAB) e Stoccolma ‘61 (per la televisione
analogica). Il risultato di tali conferenze ha portato alla definizione ed assegnazione delle risorse per la
radiodiffusione sonora (TDAB) e televisiva (DVBT) in tecnica digitale, alle nazioni facenti parte della
macro area definita come Region 1 (area comprendente Europa, Africa, Medio-oriente e parte asiatica
della Repubblica russa). Anche in questo caso l’Autorità ha collaborato ed è stata di supporto all’attività
del Ministero sia nella fase preparatoria, sia in sede dei lavori delle conferenze stesse.”, in
http://www.AGCOM.it/Default.aspx?message=contenuto&DCId=261
!
77!
territorio, con la collaborazione degli Ispettorati Territoriali e del Centro Nazionale per
il Controllo delle Emissioni Radioelettriche. 71
8. L’intreccio di competenze tra AGCOM e il MiSE
Alla luce del quadro delineato, è innegabile come il nostro sistema di regolamentazione
per le Comunicazioni Elettroniche e dei Servizi Media Audiovisivi sia caratterizzato da
un continuo intreccio e sovrapposizione di competenze tra MiSE e AGCOM, come
recentemente confermato anche dalla Legge Stabilità del 201172, secondo cui “(..)
prima della data stabilita per la definitiva cessazione delle trasmissioni televisivi in
tecnica analogica, Il Ministero dello Sviluppo Economico deve provvedere alla
definitiva riassegnazione dei diritti d’uso del radiospettro anche mediante la
trasformazione del rilascio provvisorio in assegnazione definitiva dei diritti d’uso e
rilascia i relativi titoli abilitativi conformemente ai criteri previsti dall’art. 15 del t.u.
dei servizi media audiovisivi ex d.lgs. 177/05. L’AGCOM poi avvia la procedura per
l’assegnazione di diritti d’uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di
comunicazione elettronica mobili in larga banda. Mentre il Ministro per lo sviluppo
economico fissa la data per l’assegnazione delle frequenze.”.
Il nostro Legislatore ha optato, diversamente da quanto auspicato dal Legislatore
Comunitario, per un sistema “bicefalo” 73 di ripartizione di funzioni, come
confermato dagli art. 13 e 13 bis Cod. C.E., di evidente natura programmatica74.
La scelta di frazionare le competenze tra i due organismi ha però (giustamente) destato
non poche perplessità, soprattutto in relazione alla politica adottata in ambito
comunitario, ispirata alla Convergenza.
Ebbene, secondo parte della dottrina, non condivisibile, le norme comunitarie non
avrebbero però escluso la legittimità di ripartire sul piano nazionale le funzioni tra più
soggetti 75, in quanto tale ripartizione non andrebbe ad inficiare l’esecuzione dei dettati
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
71
http://www.attivitaproduttive.gov.it/index.php?option=com_organigram&view=organigram§ion=d
ettaglio&id=17&id_sezione=!
72
Legge 13 dicembre 2010 n. 220.!
73
Cfr. OROFINO, “Profili costituzionali delle comunicazioni elettroniche nell’ordinamento multilivello”,
Milano, 2008, pg. 265 ss.!
74
Cfr. Art. 13 Cod. CE “Obiettivi e princìpi dell'attività di regolamentazione.” e Art. 13 bis
“Pianificazione strategica e coordinamento della politica in materia di spettro radio.”
75
Cfr. OROFINO, “Profili costituzionali delle comunicazioni elettroniche nell’ordinamento multilivello”,
Milano, 2008, pg. 265 ss, secondo cui “(…) anzi espressamente si prevede questa opzione: la direttiva
quadro prende in considerazione questa ipotesi proprio nel momento in cui si richiede agli stati Membri
!
78!
normativi.
Maggiormente condivisibile è quella dottrina secondo cui la scelta del Legislatore
italiano sarebbe “illegittima” in quanto non solo la normativa comunitaria renderebbe
obbligatoria l’attribuzione, sul piano nazionale, di tutte le funzioni ad un medesimo
soggetto regolatore76 (l’AGCOM, appunto); ma soprattutto perché, una ripartizione di
funzioni di regolazione tra più soggetti nazionali sarebbe del tutto inidonea a garantire
un’uniforme applicazione del diritto comunitario, nonché in totale contrasto con le
politiche volte alla Convergenza anche sul piano gestionale. A supporto di tale ultima
affermazione vengono richiamati gli accordi di collaborazione siglati fin dal 1998 tra
Mise e AGCOM, nati dalla necessità per la neo istituita di usufruire ed esercitare le sue
nuove funzioni avvalendosi delle strutture ministeriale al solo scopo di far fronte
temporaneamente a difficoltà ed esigenze di carattere organizzativo.
Ma non solo, tale frammentazione desta non poche perplessità circa le competenze di
ciascun organo. Allo stato attuale, infatti, le uniche certezze sembrano essere: il MiSE,
con apposito decreto e sentito il parere dell’AGCOM, adotta il piano nazionale di
ripartizione delle frequenze con cui lo Stato distribuisce porzioni dello spettro
77
radioelettrico, assegnate in sede internazionale, tra i vari servizi di telecomunicazione .
Mentre, l’AGCOM adotta (e aggiorna) i piani nazionali di assegnazione delle frequenze
radiofoniche e televisive in tecnica digitale e relative alle comunicazioni elettroniche,
garantendo su tutto il territorio nazionale un uso efficiente e pluralistico della risorsa
radioelettrica; nonché un’uniforme copertura, una razionale distribuzione delle risorse
fra soggetti operanti in ambito nazionale e locale. Invece, in tema di assegnazione dei
diritti d’uso e relativa procedura, le uniche certezze sono la redazione del Bando e
relativo capitolato, soggetti ad idonea pubblicità, di competenza esclusiva del MiSE.
E’ di competenza assoluta e discrezione dell’AGCOM invece la scelta della procedura
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
di rendere pubbliche le funzioni esercitate dalle Autorità nazionali di regolamentazione e di notificare
alla commissione tutte le autorità cui sono attribuite funzioni previste dal quadro comunitario (art. 3
commi 4 e 5 direttiva quadro)”.!
76
Cfr. F.MERUSI, Le leggi del mercato. Innovazione comunitaria e autarchia nazionale”, Il MulinoBologna, 2002, p. 98, per i quali la Comunità Europea prescrive un dato modello organizzativo. G. DE
MINICO, Gli organi di governo del settore delle comunicazioni: Ministero delle comunicazioni e
autorità per le garanzie nelle comunicazioni”, BRUNO, in Mezzi di comunicazione e riservatezza:
ordinamento comunitario e ordinamento interno, (a cura di) Pace-Zaccaria-De Minico, Napoli, 2008, per
il quale tale modello è l’unico compatibile con l’unicità del mercato. CASSESE, Il concerto regolamentare
europeo, in “Comunicazioni: verso il diritto della convergenza?” (a cura) di G.Morbidelli e F.Donati,
2003, pg. 34.!
77
Cfr. Per la competenza, l'art. 14, comma 1, Codice delle comunicazioni elettroniche e, per il
procedimento, l'art. 3, commi 1-6, legge n. 223/1990 e l'art. 42, commi 3 e 4, TUSMA.!
!
79!
per la selezione degli operatori da ammettere alla fruizione dello spettro radioelettrico
(Asta, Beauty contest).78 Sulla base della procedura e dei criteri definiti dall'AGCOM,
il Ministero procede alla selezione dei soggetti risultati vincitori, a cui viene assegnato
un diritto d’uso per il tramite di decreto dello stesso Ministero.
8.a. La “parziale” ridefinizione delle competenze tra MiSE e AGCOM
L'estremo frazionamento delle competenze e l'assenza di una precisa demarcazione dei
singoli poteri hanno determinato ambiti di incertezza operativa79 tali che si è reso
necessario l’avvio di un'attività di composizione preventiva dei possibili conflitti
attraverso i già citati accordi di reciproca collaborazione80.
Ciò nonostante, nemmeno questi accordi sono stati risolutivi, tant’è che il Consiglio di
Stato (sez. II il 25 febbraio 2011, n. 872), avendo colto la complessità della questione,
ha cercato di fornire una valida riqualificazione dei rapporti.81
L’occasione è stata offerta dal MiSE, nell’ambito dell’ adozione del bando di gara per
l’assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva terrestre, liberate dal
passaggio dall’analogico al digitale (cd. Dividendo digitale)82. In tale pronunciamento, il
Consiglio di Stato ha preliminarmente ribadito il rapporto tra la struttura ministeriale e
l’autorità amministrativa indipendente, assegnataria di funzioni neutrali finalizzate alla
regolazione di settori economici sensibili, che richiedono l’esercizio di elevate
competenze tecniche tali da porre questi settori economici al riparo da inframmettenze
politiche e dalla volubilità degli orientamenti delle mutevoli maggioranze politiche. Si è
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
78
Il considerando n. 21, Direttiva quadro prevede che: “Gli Stati membri possono utilizzare, tra l'altro,
sistemi di offerte concorrenti oppure di selezione comparativa per l'assegnazione delle radiofrequenze
[...]”. L'art. 27, comma 7, Codice delle comunicazioni elettroniche dispone che: “Alle procedure di
selezione competitiva o comparativa per la concessione di diritti individuali di uso delle frequenze radio
si applicano le disposizioni dell’articolo 29”. Cfr. M. OROFINO, Profili costituzionali delle
comunicazioni elettroniche nell'ordinamento multilivello, cit., p. 312.!
79
Cfr. O. GRANDINETTI, La Riforma Gasparri Del Sistema Radiotelevisivo, in Gior. dir. Amm., n.11/2004,
pg. 1184.!
80
Cfr. '“Accordo di collaborazione fra il Ministero delle comunicazioni e l’Autorità perle garanzie nelle
comunicazioni, relativamente allo svolgimento di attività di competenza dell’Autorità, ovvero di interesse
comune”, 30 giugno 2004, in G.U.R.I. 13 luglio 2004, n. 162. L'obbligo di pervenire a strumenti di
raccordo tra le diverse Autorità aventi competenza nel settore è disciplinato dall'art. 8 Codice delle
comunicazioni elettroniche.!
81
Cfr. GRANDINETTI, nota a Cons. Stato 25 febbraio 2011, parere n. 872, in Giornale di diritto
amministrativo, 9/2011, pg. 1003.!
82
Il MiSE ha chiesto di sapere se, nell’esercizio dei poteri attribuitigli, si potesse escludere dalla
partecipazione alla gare eventuali imprese che, pur avendo sede in uno stato Europeo, fossero controllate
da un socio estero o comunque extracomunitario. Nel merito il Consiglio di Stato ha escluso
l’applicabilità delle condizioni di reciprocità ed ha tracciato la linea di demarcazione tra competenze
dell’Autorità e del Ministero. !
!
80!
quindi giunti alla conclusione che il rapporto MiSE e AGCOM riproduce la dicotomia
tra politica e tecnica, in cui è quest’ultima a dover prevalere ogni qualvolta il
Legislatore preveda l’istituzione di un autorità amministrativa indipendente. Nello
specifico, si è affermato che l’Autorità è affidataria della definizione delle procedure per
l’assegnazione delle frequenze, sulla base di criteri comunitari, laddove al MiSE spetta
solo sul piano gestionale l’adozione degli atti di gara ed il rilascio dei titoli abilitativi,
con esclusione del riconoscimento di alcun potere integrativo in capo al Ministero.
Nonostante siano passati quasi tre anni dalla pubblicazione della citata sentenza, a
parere di chi scrive il rapporto di cooperazione ed intreccio sembra essere immutato.
Infatti, da un punto di vista normativo, sicuramente non si sono registrate riforme
strutturali in materia. Anche da un punto di vista prettamente pratico, sembrerebbe
possibile giungere alla medesima conclusione e a riprova di ciò si richiama il più
recente Rapporto Annuale dell’AGCOM83 che, nel paragrafo dedicato ai i rapporti con
il MiSE, ed in particolare con il
Dipartimento per le comunicazioni, si limita
laconicamente ad affermare “ È proseguita anche nel 2012 un’intensa attività
internazionale al fianco del Ministero dello sviluppo economico – Dipartimento
comunicazioni, finalizzata a incrementare, attraverso accordi bilaterali con i Paesi
confinanti le possibilità di utilizzo delle frequenze pianificate per l’Italia dalla
Conferenza di Ginevra del 2006.”.
Ebbene, tutto spinge a ritenere come l’intreccio di competenze tra i due organismi sia
ancora molto forte, pur essendo in netto contrasto sia con quanto richiesto dalla Unione
Europea, e sia anche dai principi propri dell’attività della PA che, come è noto, si
devono caratterizzare per la loro trasparenza.
Si rinvia quindi al capitolo conclusivo per fornire dei possibili spunti concreti per poter
risolvere realmente questo confuso rapporto di interdipendenza e di cooperazione fra
AGCOM e MiSE.
9. (Segue)…: l’AGCM
Il rapporto di stretta collaborazione AGCOM e MiSE, in realtà, non è esclusivo, nel
senso che spesso si assiste alla cooperazione con un terzo organismo: l’AGCM.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
83
!
www.AGCOM.it -Relazione Annuale Anno 2013 pg. 394 ss.
81!
Questo perché, come ormai tutti sanno, è possibile che un medesimo comportamento
possa assumere rilevanza sia sotto il profilo della normativa antitrust che sotto quella
regolamentare.
Questo è sicuramente il caso delle Comunicazioni Elettroniche e Servizi Media
Audivosivi.
Più nel dettaglio, ex art. 8 Cod. CE, l’AGCM coopera con il Mise e l’AGCOM ai fini di
una reciproca cooperazione, scambiandosi informazioni necessarie all'applicazione
delle direttive europee sulle comunicazioni elettroniche e ognuno di questi, in caso di
ricezione di informazioni, è poi tenuto a rispettare lo stesso grado di riservatezza cui
sono vincolati i soggetti che le trasmettono. Ed ancora, il comma 2 del medesimo
articolo, prevede che Il Ministero, l'Autorità e l'Autorità garante della concorrenza e del
mercato adottino, (entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del Codice,)
nell'ambito dei rispettivi ordinamenti, anche mediante specifiche intese, disposizioni
sulle procedure di consultazione e di cooperazione reciproca nelle materie di interesse
comune. Le disposizioni devono poi essere rese pubbliche sui rispettivi Bollettini
ufficiali e siti Internet. I suddetti organismi hanno poi l’obbligo di assicurare la
cooperazione e trasparenza tra loro e nei riguardi della Commissione europea al fine di
garantire la piena applicazione delle disposizioni stabilite dal Codice.
Emblematica è poi l’ ipotesi prevista dall’ art. 14 ter cod. CE., comma 5, in tema di
spectrum trading, secondo cui il Ministero, all'esito della verifica, svolta dall'AGCOM,
richiede all’ AGCM un parere in cui indichi che la concorrenza non sia falsata in
conseguenza dei trasferimenti dei diritti d'uso.
Ed
ancora,
ex
art.
19
Cod.
C.E.
(nella
versione
del
2003),
rubricato “Procedura per l'analisi del mercato”, L'AGCOM, nell’effettuare l’analisi
dei mercati rilevanti, secondo i criteri indicati nel medesimo articolo, aveva l’obbligo di
sentire il parere dell’AGCM, che doveva essere tenuto “ in massima considerazione le
linee direttrici.”. Tale disposizione, a seguito delle modifiche intervenute è stata
integrata, nel senso che oggi “1. Sentita l’Autorità garante della concorrenza e del
mercato, l’Autorità, effettua l’analisi dei mercati rilevanti, tenendo conto deimercati
individuati nella raccomandazione e tenendo nella massima considerazione le linee
direttrici.”. E’ stata quindi rafforzata l’efficacia vincolante delle raccomandazioni
dell’AGCM.
Nel TUSMA, aggiornato al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44, ex art. 11, si afferma che “
Restano ferme le competenze in materia di servizi di media audiovisivi e radiofonici
!
82!
attribuite dalle vigenti norme (…) all'Autorità garante della concorrenza e del
mercato”. Ed ancora ex art. Art.32 TUSMA: “1. I fornitori di servizi di media
audiovisivi soggetti alla giurisdizione italiana offrono ai destinatari di un servizio un
accesso facile, diretto e permanente almeno alle seguenti informazioni: (…) d) il
recapito degli uffici dell’Autorità e dell’Autorità garante della concorrenza e del
mercato, preposti alla tutela degli utenti.”.
Di recente però, questo rapporto di cooperazione è stato parzialmente rivisto, oltre che
dalla richiamata disposizione art. 19 del Cod. CE, anche da un pronunciamento
dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che, con cinque sentenze pubblicate in
data 11 maggio 201284, si è espressa sulla delicata questione della perimetrazione delle
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
84
Cfr. Consiglio di Stato Adunanza Plenaria – 11 maggio 2012 – nn. 11, 12, 13, 15 e 16, in Giornale Dir.
Amm., 2012, 10, 953 nota di TORCHIA.”I. Disciplina di settore delle comunicazioni elettroniche –
Competenza AGCOM - Finalità di tutela del consumatore - Unitarietà degli interessi. La disciplina di
settore delle comunicazioni elettroniche ha finalità di tutela, oltre che della concorrenza e del pluralismo
informativo, anche del consumatore/utente. Infatti, da numerosi articoli del Codice delle comunicazioni
elettroniche, integrati dalla delibera di portata regolatoria n. 664/06/Cons di AGCOM, e dai principi
ricavabili dalle leggi n. 481 del 1995 e 249 del 1997, e dalla legge n. 40 del 2007, emerge che
l’intenzione del legislatore (sia nazionale che comunitario, trattandosi in gran parte di norme di diretta
derivazione comunitaria) è quella di ricomprendere a pieno titolo nella disciplina in esame anche la
tutela del consumatore/utente, nell’ambito di una regolamentazione che dai principi scende fino al
dettaglio dello specifico comportamento, attribuendola alla competenza dell’AGCOM. Inoltre, contrasta
con l’inevitabile unitarietà degli interessi operanti nelle singole fattispecie concrete un ipotetico
sezionamento della disciplina in esame al fine di enucleare singoli interessi oggetto di tutela.”; “
II. Tutela del consumatore delle comunicazioni elettroniche - Riparto di competenza tra AGCOM e
AGCM - Rapporto tra disciplina di settore delle comunicazioni elettroniche (competenza AGCOM) e
Codice del consumo (competenza AGCM) – Principio di specialità – Specialità e completezza della
disciplina delle comunicazioni elettroniche – Principio di buon andamento – Principio di
proporzionalità – Principio di certezza del diritto - Incompetenza AGCM. Ai sensi del principio di
specialità (desumibile dall’art. 19, comma 3, del Codice del consumo e principio immanente e di portata
generale sul piano sanzionatorio nel nostro ordinamento, come si evince dall’art. 15 del cod. pen. e
dall’art. 9 della legge n. 689 del 1981), non si può fare contemporanea applicazione di due differenti
disposizioni normative che disciplinano la stessa fattispecie, ove una delle due disposizioni presenti tutti
gli elementi dell’altra e aggiunga un ulteriore elemento di specificità (o per aggiunta o per
qualificazione). Nè all’applicazione del principio di specialità può opporsi che debba esistere una
situazione di contrasto tra i due plessi normativi: difatti – poiché l’art. 3, comma 4, della direttiva
2005/29/CE, trasfuso nell’art. 19, comma 3, del Codice del consumo, va letto in conformità a quanto
previsto dal considerando 10 della medesima direttiva - tale presupposto consiste in una difformità di
disciplina tale da rendere illogica la sovrapposizione delle due regole. La disciplina recata dal Codice
delle comunicazioni elettroniche e dai provvedimenti attuativi/integrativi adottati da AGCOM presenta
tali requisiti di specificità rispetto alla disciplina del Codice di consumo, che ne impone l’applicabilità
alle fattispecie considerate (in coerenza con quanto affermato da Cons. Stato, sezione I, n. 3999/2008;
sezione VI, n. 720/2011); inoltre, la esaustività e la completezza della normativa di settore, affidata al
controllo dell’AGCOM, esclude la possibilità di un residuo campo di intervento di AGCM (anche in
relazione agli obblighi di comportamento dell’operatore diligente), in quanto il rischio di lacune o deficit
di tutela è scongiurato dalle clausole generali contemplate dalla disciplina di settore, clausole che già di
per sé consentono comunque di ritenere che non esistano aree non coperte dalla disciplina regolatoria.
Inoltre, il rinvio dinamico contenuto nel comma 6 dell’articolo 70 del Codice delle comunicazioni
elettroniche garantisce la chiusura del sistema ed esclude a priori il rischio di possibili lacune della
tutela del consumatore. Il riparto di competenza tra AGCOM e AGCM non può basarsi sul concreto
atteggiarsi dei comportamenti degli operatori, a seconda che si configurino come rivolti a soggetti
determinati o in incertam personam, o sulla distinzione tra disciplina ex ante e interventi ex post. Su tale
!
83!
sfere di competenza delle distinte Autorità (AGCM e AGCOM) nella materia di tutela
del consumatore (regolamentare e sanzionatoria) nei servizi di Comunicazione
Elettronica. Il Supremo Consesso:“ ha accolto la tesi che nega la esistenza di una
competenza di AGCM, con conseguente riforma delle sentenze di primo grado. Le
pratiche commerciali in materia di comunicazioni elettroniche, infatti, sono oggetto di
un’autonoma e completa disciplina settoriale, posta a protezione dell’utenteconsumatore di tali servizi, dettata principalmente dal d.lgs. 1 agosto 2003 n. 259
(Codice delle comunicazioni elettroniche) e dal relativo regolamento attuativo adottato
con delibera del 23 novembre 2006 n. 664/06 di AGCOM, la cui applicazione è
demandata a quest’ultima Autorità, titolare anche di potestà sanzionatoria in materia.
Di conseguenza, la presenza di un’articolata normativa di ordine speciale, con relativi
poteri sanzionatori in capo ad AGCOM, esclude, in ossequio al principio di specialità,
la contemporanea applicazione, da parte di AGCM, della disciplina generale relativa
alle pratiche commerciali scorrette di cui al Codice del consumo. In definitiva, la
disciplina comunitaria e nazionale sulle comunicazioni elettroniche configura un vero e
proprio ordinamento settoriale, con attribuzione in via esclusiva ad AGCOM non solo
dei poteri di vigilanza e regolazione, ma anche inibitori e sanzionatori.” 85
In ragione di ciò, si è resa necessaria la conclusione di un nuovo accordo 86 di
cooperazione tra le due Autorità, sottoscritto il 22 maggio 2013,87 anche alla luce delle
nuove competenze e funzioni attribuite dal quadro normativo vigente. In estrema sintesi
il Protocollo prevede che, in via generale, le due Autorità cooperino nelle seguenti
forme: ”a) coordinamento degli interventi istituzionali su settori di interesse comune;
b) segnalazioni dell’AGCOM all’AGCM di casi in cui, nell’ambito di procedimenti
condotti dall’AGCOM medesima, emergano ipotesi di eventuali violazioni, da parte
degli operatori, delle norme alla cui applicazione è preposta l’AGCM e, in particolare,
della legge n. 287/1990, delle disposizioni comunitarie in tema di concorrenza, del
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
riparto di competenza non incide neanche un eventuale deficit dal punto di vista sanzionatorio, assente
peraltro nella disciplina settoriale. L’incompetenza dell’AGCM in materia discende anche dal principio
costituzionale del “buon andamento” dell’amministrazione (evitando di sottoporre gli operatori, per gli
stessi fatti, a duplici procedimenti - estremamente onerosi sia per l’amministrazione che per i privati con possibili conclusioni anche differenti tra le due autorità), dal principio di proporzionalità (evitando il
cumulo materiale delle sanzioni da parte di entrambe le autorità), e consente che si dettino indirizzi
univoci al mercato, che altrimenti verrebbe a trovarsi in una situazione di possibile disorientamento, con
potenziali ripercussioni sulla stessa efficienza dei servizi nei riguardi degli utenti/consumatori e sui costi
che questi ultimi sono chiamati a pagare.” !
85
http://www.AGCOM.it/Default.aspx?message=contenuto&DCId=648!
86
Il primo accordo di collaborazione è del 28 gennaio 2004, in http://www2.AGCOM.it/provv/AGCOMagcm_accordo.htm. Si rinvia all’Appendice. !!
87
http://www.agcm.it/stampa/news/6449-firmato-protocollo-AGCOM-antitrust.html!
!
84!
D.Lgs. n. 206/2005 e del D.Lgs. n.145/2007; c) segnalazioni dell’AGCM all’AGCOM
di casi in cui, nell’ambito di procedimenti condotti dall’AGCM medesima, emergano
ipotesi di eventuali violazioni, da parte degli operatori, delle norme alla cui
applicazione è preposta l’AGCOM e, segnatamente, delle disposizioni recate dalla c.d.
“Riforma Quadro UE per le comunicazioni elettroniche” (direttiva 2009/136/CE,
direttiva 2009/140/CE, Regolamento (CE) n. 1211/2009), dal c.d. “Quadro comunitario
per i servizi postali dell’Unione europea (direttive 97/67/CE e successive modiche e
integrazioni), nonché dalla legislazione nazionale e dai provvedimenti di regolazione
relativi ai settori delle comunicazioni elettroniche, dei servizi media audiovisivi e
radiofonici e dei servizi postali; d) reciproco scambio di pareri e avvisi su questioni di
interesse comune; e) collaborazione reciproca nell’ambito di indagini conoscitive su
materie di comune interesse; f) collaborazione reciproca per l’invio di segnalazioni al
Parlamento o al Governo su materie di comune interesse; g) iniziative congiunte in
materia di enforcement, vigilanza e controllo dei mercati; h) collaborazione scientifica,
formazione e scambio di personale; i) collaborazione reciproca nelle iniziative
internazionali; j) collaborazione reciproca nelle iniziative a tutela del consumatore. 2.
In particolare, l’AGCOM e l’AGCM cooperano nello svolgimento delle rispettive
funzioni istituzionali attraverso i seguenti strumenti: a) costituzione di gruppi di lavoro,
anche al fine di pervenire ad una interpretazione condivisa in ordine ai rispettivi ambiti
di competenza in materia di tutela del consumatore; b) scambio reciproco, con
modalità concordate, di documenti, dati e informazioni utili allo svolgimento delle
rispettive funzioni; c) svolgimento di incontri periodici e di riunioni tra gli Uffici; d)
consultazione su iniziative, procedimentali e non, di comune interesse; e) ogni altra
attività di collaborazione, anche informale, utile al raggiungimento delle finalità del
presente accordo. 3. Restano salvi i meccanismi e le procedure di cooperazione e
coordinamento di cui al precedente accordo del 28 gennaio 2004.”
Quanto all’attività informative reciproche, si prevede che le Autorità si scambiano
reciprocamente e periodicamente informazioni sulle linee generali di intervento; sulle
attività oggetto di vigilanza, (se necessario anche in fase preistruttoria); sui
procedimenti avviati e sui relativi esiti sia in materia di concorrenza sia in materia di
tutela del consumatore. In tema di Ispezioni congiunte: “possono, nei limiti di legge,
effettuare ispezioni congiunte relativamente a fattispecie di comune interesse,
eventualmente anche avvalendosi della Guardia di Finanza.”. E’ altresì prevista una
stretta collaborazione scientifica e formativa, al punto che le due autorità si sono
!
85!
impegnate “a collaborare per lo svolgimento delle seguenti attività: a) organizzazione
di convegni, seminari, gruppi di studio e concertazione per l’elaborazione di soluzioni
condivise nelle materie di comune interesse; b) creazione di osservatori della
regolazione e dalla concorrenza nei settori delle comunicazioni elettroniche, dei servizi
media audiovisivi e radiofonici e dei servizi postali; c) organizzazione di iniziative di
formazione o di stage per il personale. “.
In ultima analisi è stata data la possibilità di concludere successivi Protocolli di intesa
su specifiche attività, al fine di definire ulteriori modalità per la reciproca
collaborazione nello svolgimento di specifiche funzioni e attività, eventualmente anche
con riferimento a singole tipologie procedimentali.
10. Alcune riflessioni….
Alla luce del quadro delineato è innegabile la stretta cooperazione tra (Mise), AGCOM
e AGCM. A titolo esemplificativo, si pensi che tra l’aprile 2012 e il marzo 201388,
l’AGCOM ha reso al AGCM 55 pareri (53 operazioni di concentrazione e 2 abusi di
posizione dominante89) in merito alle operazioni di concentrazione e alle fattispecie di
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
http://www.AGCOM.it/, Relazione annuale 2013.!
http://www.AGCOM.it/, Relazione annuale 2013. “Per quanto concerne le fattispecie di abuso di
posizione dominante, l’Autorità, nel periodo di riferimento, ha reso due pareri. In primo luogo, nel mese
di gennaio 2013, l’Autorità ha reso il parere sul provvedimento finale dell’istruttoria “A418C Procedure
selettive Lega Calcio 2010/11 e 2011/12”, con cui l’AGCM, in ottemperanza alla sentenza del TAR Lazio
n. 10571/2010 (confermata dal Consiglio di Stato con sentenza n. 3230/2011), ha riaperto il
procedimento istruttorio volto ad accertare eventuali violazioni dell’art. 102 TFUE da parte della Lega
Nazionale Professionisti (LNP) nell’attività di vendita collettiva dei diritti audiovisivi relativi al
Campionato di Serie A per le stagioni sportive 2010/11 e 2011/12. Nel parere, l’Autorità ha condiviso la
definizione dei mercati rilevanti svolta dall’AGCM e l’accertamento di una posizione dominante detenuta
dalla LNP in virtù del ruolo esclusivo di commercializzazione in via centralizzata dei diritti relativi a
tutte le competizioni organizzate dalla stessa, assegnato dal decreto legislativo n. 9/2008. L’Autorità ha
altresì condiviso le valutazioni dell’AGCM, che ha ritenuto come, alla luce delle risultanze istruttorie,
fossero venuti meno i motivi di intervento nei confronti della LNP in relazione alle condotte ipotizzate. In
particolare, il provvedimento ha rilevato come in relazione ai diritti del Campionato di Serie A, nel
mercato in oggetto si sia preservata una sufficiente concorrenza inter-piattaforma tale da far venir meno
i motivi di intervento contenuti nella delibera di avvio del procedimento istruttorio. Inoltre, in relazione
ai diritti del Campionato di Serie B (ai quali l’AGCM aveva ampliato l’oggetto dell’istruttoria),
l’intervenuta eliminazione degli sconti a favore dagli assegnatari di pacchetti di Serie A in un momento
antecedente alle relative procedure di assegnazione – che per- tanto non sono mai stati applicati –
unitamente all’ampliamento dei pacchetti oggetto di assegnazione hanno fatto venir meno i presupposti
alla base della delibera di avvio. Infine, l’Autorità, nel mese di marzo 2013, ha reso il parere sul
provvedimento finale dell’istruttoria “A428 – Wind-Fastweb/Condotte Telecom Italia”, volta
all’accertamento di due presunte violazioni dell’art. 102 del TFUE da parte di Telecom Italia nel settore
della telefonia fissa, consistenti: i) nell’opposizione di un numero ingiustificatamente elevato di rifiuto
(“KO”) alle richieste dei concorrenti di attivazione di servizi di rete all’ingrosso; ii) nell’applicazione di
sconti elevati ai prezzi praticati per la fornitura di linee telefoniche narrowband alla clientela non
residenziale. Nel parere, favorevole con alcune importanti osservazioni, l’Autorità – innanzitutto – ha
88
89
!
86!
abuso di posizione dominante poste in essere da operatori del settore delle
comunicazioni, anche se tutte valutate “non suscettibile di determinare o rafforzare una
posizione dominante nei mercati interessati.”
Più in particolare, le operazioni di concentrazione hanno riguardato principalmente
l’acquisizione di impianti e frequenze per la diffusione del segnale radiofonico,
nell’ambito di un graduale processo di consolidamento nel settore delle infrastrutture
radiofoniche ove alcuni operatori nuovi stanno tentando di completare la copertura della
loro rete. Altre operazioni hanno invece riguardato l’acquisto di spazi commerciali per
la vendita al pubblico di prodotti e servizi di telefonia mobile. 90
Ebbene, a differenza di quanto sostenuto circa il rapporto AGCOM e MiSE, nel caso di
specie si esprime invece pieno favore rispetto alla scelta di coordinare l’attività
AGCOM e AGCM poiché, come già evidenziato più volte, è oramai pacifico che
un’attività economica assuma rilevanza (ovviamente) sia per il settore afferente, e sia
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
concordato con l’AGCM sia in merito alla definizione dei mercati rilevanti, sia in merito alla valutazione
della posizione dominante detenuta da Telecom Italia. Per altro verso, in relazione alla condotta
concernente i c.d. KO, l’Autorità ha formulato alcune osservazioni. In primo luogo, ha evidenziato la
difficoltà di distinguere, attraverso l’analisi quantitativa, i KO che costituiscono reali “rifiuti di
attivazione” dai KO “fisiologici” ovvero dai KO imputabili a terzi, anche in considerazione dell’assenza
di un chiaro benchmark di riferimento internazionale. L’Autorità ha altresì evidenziato come, nonostante
l’importanza dell’analisi comparativa del tasso di incidenza dei KO e dei tempi di espletamento dei
processi, anche il confronto interno-esterno non sia scevro da difficoltà metodologiche. Per quanto
concerne l’analisi qualitativa dell’organizzazione del processo di delivery, l’Autorità ha ritenuto
importante richiamare il percorso compiuto nella definizione e nel monitoraggio della regolamentazione
posta a presidio della garanzia di parità di trattamento descrivendo, in particolare, l’attività svolta dal
Gruppo di Monitoraggio Impegni. L’Autorità ha altresì rilevato come i cambiamenti apportati nel corso
del tempo al processo di delivery, anche grazie all’attività di “micro-regolamentazione” svolta, abbiano
consentito un affinamento del sistema che ha comportato un miglioramento concreto delle performance,
come del resto si evince anche dai dati elabora- ti dall’AGCM. In relazione alla seconda condotta
contestata a Telecom Italia – la compressione del margine – l’Autorità ha descritto l’evoluzione della
regolamentazione concernente i test di prezzo ex ante e, in particolare, ha chiarito l’approccio utilizzato
in sede regolamentare per la quantificazione dei costi commerciali.”
90
http://www.AGCOM.it/, Relazione annuale 2013. “Merita poi una specifica menzione l’operazione di
concentrazione consistente nell’acquisizione da parte della società EI Towers s.p.a. (EIT) di un ramo
d’azienda costituito da due postazioni per la radiodiffusione sonora e per le telecomunicazioni mobili di
proprietà della società Viking s.r.l. La società acquirente è controllata da Mediaset s.p.a., attiva nella
realizzazione, manutenzione e gestione delle reti con le quali sono diffusi la maggior parte dei servizi
televisivi del gruppo. L’Autorità, nel parere reso sul provvedimento di chiusura dell’istruttoria che
autorizzava l’operazione, ha in primo luogo condiviso l’individuazione dei mercati rilevanti interessati
dall’operazione, ossia quello delle infrastrutture per la radiodiffusione televisiva. In merito agli effetti
del- l’operazione, pur rilevando che l’acquisizione di asset aggiuntivi da parte di un’impre- sa che già
detiene un’elevata quota di mercato sia idonea in linea di principio a solleva- re preoccupazioni
concorrenziali, l’Autorità ha condiviso le valutazioni dell’AGCM in base alle quali, nel caso di specie,
l’operazione non era suscettibile di determinare il rafforzamento della posizione detenuta da EIT. Infatti,
le due postazioni trasmissive oggetto di acquisizione erano unicamente destinate a sostituire analoghe
postazioni già in uso da parte di EIT ed in corso di dismissione. “.
!
!
87!
per l’eventuale concretizzazione di “abusi di posizioni dominanti” o di concentrazioni
illecite più generali, tale da dover richiedere quindi un duplice controllo.
!
88!
CAPITOLO IV
LE FREQUENZE
Sommario: 1. Premessa; 2. Che cosa sono le frequenze?; 2.a. In conclusione…3. La titolarità delle
frequenze 3.a. Ricapitolando…; 4. Natura giuridica dei “provvedimenti di rilascio dei diritti d’uso” ex art.
27 Cod. C.E.; 5. Natura giuridica del “diritto d’uso” ex art. 27 Cod. C.E.; 6. Come circolano le
frequenze?; 6.a. Assegnazione mediante asta; 6.b. Assegnazione mediante Beauty contest; 6.c. Asta Vs
Beauty contest; 7. Una nuova metodologia di circolazione: il Trading delle Frequenze; 7.a. Origine ed
evoluzione dello Spectrum Trading; 7.b. Il trading in Italia.
1. Premessa
Recenti eventi politici del nostro paese hanno riportato al centro dell’attenzione il tema
delle radiofrequenze e più precisamente la possibilità di renderle oggetto di scambio,
cioè commercializzarle, ancorché in un contesto tutto particolare. Si è compreso, infatti,
come l’assegnazione di diritti d’uso sulle frequenze possa rappresentare una risorsa
economica preziosa per il ripianamento delle perdite nel bilancio statale, e così,
mediante la Legge di Stabilità del 2011 (Legge 13 dicembre 2010, n. 220) è stato
imposto all’AGCOM e al MiSE, nell’ambito delle rispettive competenze, di avviare le
procedure per l’assegnazione di quelle radiofrequenze liberate a seguito del passaggio
dal sistema analogico a quello digitale (cd. Dividendo1 digitale), reso possibile grazie
all’utilizzo del digitale terrestre. Sistema che –come noto- ha permesso di trasmettere su
una singola frequenza, con un unico multiplex, quattro o cinque programmi televisivi,
anziché uno soltanto, ottimizzando l’uso della risorsa e moltiplicandone la capacità di
trasporto.
Si sta quindi assistendo ad una progressiva riassegnazione dello Spettro così liberato,
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
1
Per dividendo digitale si intende “The term “digital dividend” refers to the radio-communications
Spectrum which will be available as a result of the switchover from analogue to digital television.
Analogue television used 368 MHz of !Spectrum (much more than available for 3G mobile services, for
example), which was allocated for this use many years ago. This !Spectrum falls within the UHF band,
which is one of the most useful, and hence most valuable parts of the airwaves. It is useful as a result of
its physical characteristics, the combination of capacity (bandwidth) and coverage (signals travel further
and penetrate buildings more readily). This means it is suitable for use for a wide variety of services-including digital terrestrial television, local television, mobile broadband, mobile television, wireless
home networks and programme production.2 It is thus some of the most valuable !Spectrum to be
released for new uses in the next 10 to 20 years.” Cfr. K. DICK, Digital dividend - opportunities for
industry , in Entertainment Law Review, 2009.
!
!
89!
che avviene in parte a titolo gratuito, in sede di transizione delle emittenti tv
dall’analogico al digitale; ed in parte (la più considerevole) a titolo oneroso per il
tramite di due bandi. Il primo, riservato agli operatori di telefonia mobile per la
fornitura di servizi di telefonia mobile di quarta generazione (4G) e concluso nel
settembre 2011, ha permesso di incassare 3,945 miliardi di euro, contro i 2,4 miliardi di
Euro
preventivati
dal
MEF.
Il
secondo,
invece,
riservato
agli
operatori
televisivi/radiofonici e basato su una diversa metodologia di assegnazione (Beauty
contest), è stato definitivamente annullato con Decreto Legge del 2 marzo 2012, n. 16
convertito nella Legge 26.04.2012 n° 44 , G.U. 28.04.2012, in vigore dal 29 aprile
2012. La ratio di tale scelta sembra riconducibile ad una serie di considerazioni. In
primo luogo non era stato previsto alcun corrispettivo monetario, a fronte
dell’assegnazione di una risorsa che, nel precedente bando, aveva dato prova di essere
molto redditizia, sicché, considerata la profonda crisi economica finanziaria che ci
interessava, non sfruttare una simile potenzialità sembrava, giustamente, quanto mai
inopportuno. In secondo luogo, vi era un palese contrasto con le Direttive 2009/140/CE
e 2009/136/CE2, recepite tardivamente3e rispettivamente dai D.Lgs. del 20 maggio 2012
n. 704 e 69. In particolare, la direttiva 2009/140/CE, tra l’altro e più dettagliatamente,
disciplina la possibilità per i diritti d’uso sulle radiofrequenze di essere oggetto di
trasferimento (cd. Trading delle Frequenze), come già previsto (ma in modo più
superficiale) dalla direttiva quadro 2002/21/CE.5
Alla luce del quadro delineato, lo scopo del presente capitolo è quello di dare risposta
ad una serie di quesiti che, da più di dieci anni, sono oggetto di accesi dibattiti in tema
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
2
DIRETTIVA 2009/136/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, del 25 novembre
2009, recante modifica della direttiva 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in
materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica della direttiva 2002/58/CE relativa al trattamento
dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche e del
regolamento (CE) n. 2006/2004 sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione
della normativa a tutela dei consumatori. In particolare è una direttiva in materia di trattamento dei dati
personali e tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche, ha modificato il D. Lgs
30 giugno 2003 n. 196, recante le disposizioni del Codice in materia di protezione dei dati personali. In
http://eur-lex.europa.eu/.!
3
Queste direttive avrebbero dovuto trovare recepimento in Italia entro la data del 25 maggio 2011,
disattesa dal nostro Paese nonché da altri 19 tra gli Stati membri. Conseguentemente è stata aperta una
Procedura d’infrazione per il mancato allineamento ai dettami comunitari. Anche l’apertura della
Procedura d’infrazione comunque non ha accelerato i tempi né i principi e le previsioni sottese alla
Riforma sono state da stimolo per i Paesi membri che non si sono adeguati in tempo, perdendo così
l’occasione di accelerare i tempi per l’entrata in vigore delle riforme (l’Italia si è adeguata dopo, appunto,
un anno dalla data di apertura della procedura d’infrazione), testando le novità normative e rendendo il
mercato delle comunicazioni elettroniche più competitivo, assecondando così il fine della Riforma stessa.!
4
Nonostante la rubrica questo decreto (n. 70/2012) non si occupa del recepimento delle disposizioni di
quest'ultima Direttiva, affidato, come già detto, al D. Lgs 69/2012.!
5
DIRETTIVA 2002/21/CE, “Articolo 9. Gestione delle radiofrequenze per i servizi di comunicazione
elettronica.”. (Vedi Appendice Normativa). In http://eur-lex.europa.eu/.
!
90!
di radiofrequenze, ovvero: “Le frequenze costituiscono beni giuridici? A chi spettano?
Come circolano? (….) Che diritto viene assegnato? La risposta (rectius, le risposte) a
tali quesiti non è univoca.” 6
2. Che cosa sono le frequenze?
Abbiamo visto che da un punto di vista tecnico la frequenza è “la caratteristica fisica
dell’onda elettromagnetica che si propaga attraverso l’etere.”
Ma da un punto di vista normativo che cosa sono? Secondo una recente definizione
sono: “un bene pubblico dotato di un importante valore sociale, culturale ed
economico”.7
Sul punto vi è da dire però che per lungo tempo la dottrina si è interrogata.
In origine infatti, le frequenze, esattamente come l’etere 8 a cui accedano, erano
qualificate alla stregua di res communes omnium9- una banalissima cosa di tutti- ed in
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
6
Cfr. ZENO-ZENCOVICH, Le frequenze elettromagnetiche fra diritto ed economia, in Dir.
informatica 2002, 4-5, 713.!
7
Art. 9 direttiva 2009/140/CE cd. Legiferare Meglio, sostitutiva dell’art. 9 della direttiva 2002/21/Ce cd.
direttiva Quadro, recepita in Italia dal D.lgs. 28 maggio 2012 n. 70 che ha apportato modifiche al Codice
delle Comunicazioni Elettroniche del 2003 e nello specifico ha introdotto il nuovo testo dell’art. 14,
secondo cui “Tenendo debito conto della circostanza che le radiofrequenze sono un bene pubblico dotato
di un’importante valore sociale, culturale ed economico(…)”.(Vedi Appendice Normativa).!
8
L’opinione ancora oggi prevalente in giurisprudenza è quindi quella secondo cui l’etere è sì un
bene comune, ma “naturalmente limitato e perciò non fruibile da tutti (…).”. Proprio a causa della
riscontrata limitatezza dell’etere è stata emanata la Legge 233/90 che prevedeva uno stingente regime
concessorio per l’utilizzo dello Spettro radio in tema di radiodiffusione. Fra tutte vedi: Corte
Costituzionale 2 marzo 1990, n. 102, che ha svolto tale considerazione nel dirimere la questione circa
l’eventuale sussistenza di un diritto soggettivo del privato all’esercizio di attività radiotelevisiva
presupponendo poi la necessità di un provvedimento di assegnazione della banda di frequenza
(Concessione), con indubbio carattere costitutivo, poiché di fatto si immette un quid novi nella sfera
giuridica del privato. Vedi anche: T.A.R. Campania Napoli Sez. I, 12/10/1998, n. 3169, in Foro Amm.,
1999, 854, secondo cui:” (…) lo strumento concessorio non ha per oggetto la manifestazione del pensiero
quanto, piuttosto, l'utilizzo dell'etere che rappresenta un bene comune, naturalmente limitato, non
rientrante nella libera ed indiscriminata disponibilità dei privati, (..)”; Corte cost., 26 marzo 1993, n. 112
(pd. 19516), secondo cui:” Perché sia rispettato l'art. 21 Cost., la cosiddetta assegnazione delle
frequenze radiotelevisive - in quanto presupposto necessario per lo svolgimento da parte dei privati
dell'attività di teletrasmissione attraverso un bene comune qual è l'etere - deve avvenire in modo tale che
sia assicurata la massima obiettività ed imparzialità, evitando forme di privilegio da parte di
provvedimenti discrezionali della P.A. non vincolati a precisi parametri legali, mentre lo svolgimento
dell'attività di teletrasmissione - coincidendo con l'esercizio da parte dei privati della libertà di
manifestazione del pensiero col mezzo radiotelevisivo per un verso è soggetta ai limiti stabiliti dall'art. 21
Cost. a tutela di valori di carattere generale (buon costume, protezione dei minori, etc.), per altro verso è
sottoponibile a restrizioni o a controlli soltanto nel rispetto delle garanzie previste dallo stesso art. 21
Cost., e, in particolare, nel rispetto della riserva assoluta di legge, oltreché della cosiddetta riserva di
giurisdizione.; Cons. Stato Sez. VI, 14/11/1992, n. 874, in Cons. Stato, 1992, I, 1673secondo cui :” è
inconfigurabile l'esistenza di un diritto soggettivo del privato all'attivazione ed all'esercizio di impianti
radiotelevisivi, dal momento che questi comportano l'utilizzazione di un bene comune - l'etere naturalmente limitato e perciò non fruibile da tutti e presuppongono necessariamente, di conseguenza, un
provvedimento di assegnazione della banda di frequenza che, in quanto immette un quid novi nella sfera
giuridica del privato, ha indubbio carattere costitutivo.” ; Cons. Stato Sez. VI, 14/10/1992, n. 755;
!
91!
quanto tale irrilevanti sul piano giuridico. La ratio era l’idea dalla ritenuta abbondanza,
rispetto ai bisogni umani, tale da non provocare conflitti tra privati e che
conseguentemente non necessitante di una regolamentazione ad hoc. Con il tempo,
questa impostazione entrò in crisi, poiché si apprese come non tutte le frequenze
garantissero il medesimo livello ottimale del servizio a causa delle interferenze di
segnale.10 Conseguentemente, solo alcune divennero suscettibili di interesse e valore
economico, come confermato dalla citata sentenza della Corte Costituzionale, n. 202 del
28 luglio 197611, ove si evidenziò come l’etere, e conseguentemente le frequenze,
fossero una risorsa limitata.12
Ebbene, sulla base di tali considerazioni, la dottrina ha iniziato, progressivamente, ad
interrogarsi circa la natura giuridica delle radiofrequenze, considerate l’esigenza di
individuare in concreto il soggetto legittimato a trasmettere su un determinate canale,
con l’esclusione di altri emittenti.
Il primo degli interrogativi affrontati si è rivolto dunque alla natura giuridica delle
radiofrequenze, nell’alternativa tra la riconduzione delle stesse al novero dei beni
giuridici, ovvero, come prospettato da altra dottrina, nell’ambito dei servizi.
Quanto alla prima qualificazione in termini di “bene giuridico” viene in rilievo l’art.
810 c.c., alla stregua del quale sono beni “le cose che possono formare oggetto di
diritti”. Secondo una definizione più tradizionale e realista, questi ultimi sarebbero
“quei beni che sono oggetto di tutela”. Bisogna, infatti, considerare che alcuni di essi,
seppur valutati come giuridici e oggetto di puntuali disposizioni normative, quali ad
esempio il sangue,13 sono comunque posti al di fuori del mercato, ma non perdendo per
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cons. Stato Sez. VI, 12/07/1991, n. 465; Cons. Stato Sez. VI, 23/04/1990, n. 469; Tar Lazio, 30
novembre 2006, n. 13415.!
9
Cfr. C. CAMBINI, A. SASSANO, T. VALLETTI, Le concessioni sullo Spettro delle frequenze, (a cura di)U.
Mattei, E. Reviglio, S. Rodotà (a cura di), Invertire la rotta. Idee per una riforma della proprietà
pubblica, Bologna, 2007, p.295 ss..!
10
Il fenomeno delle interferenze si verifica quando i soggetti riceventi non siano in grado di distinguere
sufficientemente il segnale che pensano di ricevere da altre trasmissioni radio: ciò può succedere, ad
esempio, quando diversi utilizzatori usano la stessa frequenza o una vicina, si trovano nella stessa area
geografica o trasmettono contemporaneamente. Vedi art. 1 della Direttiva Legiferare Meglio che modifica
la Direttiva Quadro (2002/21/CE)!
11
Cfr. Corte Cost., 28 luglio 1976, n. 202, in Riv. dir. ind., 1981, II, p. 17. che, dichiarando
costituzionalmente illegittimo il monopolio RAI, ha sostanzialmente liberalizzato le trasmissioni
radiofoniche e televisive su scala locale, determinando progressivamente un intervento di enti economici
nel settore radiofonico tale da far sorgere la questione di un'inedita scarsità dell'etere rispetto alle esigenze
umane. Cfr. Corte Costituzionale 26 marzo 1993, n. 112, in Foro Amm., 1993,2005, con nota di
RAMAJOLI, Stumenti giuridici per il governo radiotelevisivo e Id., 7 dicembre, n. 420 in Foro It.,
1995,I,4 con nota di PARDOLESI, Pluralismo esterno (non più di una rete a testa?) per l’etere privato.!
!
13
Cfr. Legge n°63 del 28 gennaio 1994 (G.U. n°22 del 28/01/1994)- Conversione in legge, con
modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 1993, n. 480, recante modifica dell'articolo 10, comma 3,
!
92!
questo la loro qualifica di bene giuridico.14
È quindi il diritto a decidere con le sue regole cosa sia o meno bene giuridico meritevole
di tutela. La prima conseguenza logica è che la categoria “bene giuridico” non possiede
dei confini ben definiti ma è soggetta a continue interpretazioni.
Da un punto di vista meramente economico, è bene tutto ciò che è utile - idoneo a
soddisfare un bisogno umano e rispetto al quale un soggetto è disposto a pagare, o
secondo altra definizione “tutto ciò che è suscettibile di valutazione economica”,
concetto sicuramente più articolato rispetto a “tutto ciò che è in commercio”. Secondo
tale tesi, la rilevanza è conseguentemente calcolata sulla base dei parametri propri
dell’analisi economica, quali la scarsità, il rapporto ed equilibrio tra la domanda e
l’offerta, etc. 15
Ebbene, la tesi ancora oggi prevalente, e a cui si aderisce, propende per la
qualificazione delle frequenze come beni giuridici, basandosi sull’ assunto che queste
sono entità che possono formare oggetto di diritti ex art. 810 c.c. o, secondo altra
accezione, sono beni che sono oggetto di tutela e suscettibili di valutazione economica,
potendosi peraltro qualificarle anche ai sensi dell’art. 814 c.c., per il quale si
considerano beni mobili “ le energie naturali che hanno valore economico”.
Quanto detto nelle pagine precedenti, in merito alle procedure di allocazione e
assegnazione delle frequenze, e alla “formazione” poi del cd. Dividendo digitale,
dovrebbe infine far propendere con poche incertezze verso la qualificazione delle
frequenze alla stregua di beni giuridici che “possono formare oggetto di diritti”.
Ci si è posto perciò l’ulteriore quesito circa la categoria di appartenenza di detti beni.
Perlopiù unanime è stata una qualificazione in termini di beni giuridici mobili16 e
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
della legge 4 maggio 1990, n. 107, concernente disciplina per le attività trasfusionali relative al sangue
umano ed ai suoi componenti e per la produzione di plasmaderivati.!
14
Cfr. BIANCA, La proprietà, in Diritto civile, 6, Milano, 1999, pg. 49; PUGLIATTI, voce Beni (teoria
generale), in Enciclopedia del diritto, V, Milano 1959, p. 164.!
15
Cfr. SANTORO-PASSARELLI, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, 1974, pg. 55; TORRENTESCHELINGER, op.cit. pg. 166. Secondo altra ricostruzione, la res oggetto di diritto si caratterizza, oltre che
per la sua suscettibilità di valutazione economica, anche per la sua corporeità o per la sua idoneità ad
essere percepita con i sensi o con strumenti materiali. Viene cosi a costituirsi la categoria dei beni
materiali, contrapposta a quella degli immateriali, tra i quali il Legislatore ricomprende anche le energie
naturali, purché abbiano valore economico ex art. 814 c.c. che sono a loro volta definite come beni
mobili. Per interpretazione costante sia lo Spettro che le frequenze sono qualificati come beni materiali e
mobili ex art. 814 c.c.
16
Cass. S.U., 21 novembre 1991, n. 11621, in Giust. civ., 1998, I, p. 1671, con nota di CONTALDO, Il
preuso delle frequenze e l’etere come bene giuridico; Cass. 19 aprile 1991, n. 4243; Cass. 25 ottobre
1989, n. 4335, in Foro it., 1990, I, c. 1902, con nota contraria di PARDOLESI; Cass., 6 ottobre 1987, n.
7440; Cass., 2 aprile 1987, n. 3179.CONTRA: DI GRAVIO, Profilo giuridico della Radiofrequenza,
Roma, 1992, pg. 181 secondo cui: i canali di radiofrequenza sono beni immobili poiché costantemente
collocati da un punto di vista geografico e in tal senso stabilmente e naturalmente “incorporati” al suolo.
PARDOLESI, Le energie, in Trattato di dir. priv., diretto da Rescigno, 7, Torino, 1982, p. 33 ss.;
!
93!
pubblici17.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
GAMBARO, La proprietà (Tomo 1) Beni, proprietà e comunione, nel Trattato di dir. priv., a cura di Iudica
e Zatti, Milano, 1990, pp. 29; LUMINOSO, La compravendita, Torino, 2004, p. 47; ZENO ZENCOVICH,
op.cit.. !
17
E’ noto che in dottrina sussistono tre differenti teorie per poter qualificare un bene come pubblico. (Per
una trattazione generale si veda: ARSÌ, I beni pubblici, in Trattato di diritto amministrativo, (a cura di)
CASSESE, Diritto amministrativo speciale, Tomo II, Giuffrè, 2003, p. 1705 ss.; cfr., in particolare, pp.
1712-1713; GALLI-GALLI, Corso di diritto amministrativo, Cedam, Padova, 2000.)
La teoria oggettiva si basa sulla funzionalità, nel senso che un bene è pubblico quando è destinato alla
realizzazione di un fine pubblico. Sarebbe quindi possibile che un bene, pur appartenendo ad un privato,
possa essere ritenuto pubblico. Secondo la tesi minoritaria, cd. soggettiva, è pubblico tutto ciò che
appartiene alla P.A. Questa teoria è stata oggetto di aspre critiche perché in evidente contrasto con le
norme codicistiche le quali, nell'imporre il regime speciale della demanialità, sembrano prescindere
dall'appartenenza di determinati beni alla P.A. (es.: art. 825). Secondo la tesi intermedia infine, la
destinazione al soddisfacimento di un interesse pubblico, unitamente all'appartenenza del bene in capo ad
un ente pubblico, danno la definizione compiuta di bene pubblico. E ‘altresì noto che i beni pubblici
sono a loro volta suddivisibili in categorie, secondo due distinti criteri: uno più tradizionale, che trae
origine dal dato normativo codicistico (artt. 822-831) e uno più moderno, cd. Funzionale. Secondo la
classificazione tradizionale, i beni pubblici sono ripartibili in tre macro categorie: i beni demaniali; beni
del patrimonio indisponibile e beni del patrimonio disponibile. I beni pubblici demaniali ex art. 822 c.c.
sono destinati, in genere, a scopi di pubblica utilità, realizzati in via diretta, diversamente dai beni
pubblici patrimoniali che hanno una destinazione prevalentemente strumentale. Possono appartenere solo
agli enti territoriali, dunque Stato, Regione, Provincia e Comune. All’interno della categoria dei beni
demaniali si suole operare un’ulteriore distinzione fra beni del demanio necessario ex art. 822, I comma e
beni del demanio accidentale ex art. 822, II comma. Sono riconducibili alla prima categoria i beni che,
per loro natura, non possono che appartenere allo Stato e sono preesistenti rispetto alle determinazioni
dell’amministrazione. Tale è il demanio marittimo (spiagge, lido del mare, porti, lagune, spiagge, ecc.), il
demanio idrico (fiumi, laghi, torrenti, sorgenti, ecc.), il demanio militare (opere di difesa, fortezze, porti e
aeroporti militari, ecc.). Il demanio necessario, a sua volta, può essere naturale o artificiale, a seconda che
il bene sia demaniale per natura (spiagge, fiumi, lagune, ecc.) o per opera dell’uomo (porti, caserme,
ecc.). Il demanio accidentale (o eventuale) invece riguarda quei beni che sono demaniali solo se
espressamente assoggettati al regime statale. Vi rientrano il demanio stradale, il demanio ferroviario, il
demanio aeronautico, gli acquedotti, i beni di interesse storico, artistico ed archeologico. I beni pubblici
demaniali sono soggetti al regime ex art. 823 c.c., i cui caratteri distintivi sono: 1)Inalienabilità, poiché
sono res extra commercium. L'eventuale potere di fatto esercitato su di essi ha rilevanza solo nei rapporti
tra privati (art. 1145 c.c.), mentre qualsiasi atto di trasferimento è radicalmente nullo. Sono però previste
delle deroghe, ad esempio quando: il bene sia oggetto di trasferimento da un ente pubblico territoriale ad
altro ente, purché ciò non pregiudichi la demanialità del bene; oppure nel caso di cui agli articoli 55 e 56
del Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 42/2004), secondo cui è ammissibile l’alienazione di
immobili appartenenti al demanio culturale, nel rispetto di determinate condizioni stabilite dalla legge
stessa. 2) Insuscettibili di acquisto per usucapione (CONTRA: Parte della dottrina ammette l’usucapione
di beni demaniali abbandonati da lunghissimo tempo e inutilizzati, giacché il prolungato inutilizzo del
bene equivarrebbe a tacita cessazione della demanialità.); 3)Imprescrittibilità del diritto di proprietà;
4) Insuscettibili di espropriazione fino a quando non ne venga pronunciata la sdemanializzazione.
5) Limitato o controllato uso da parte dei terzi. Ai sensi dell'art. 823 c.c., i beni che fanno parte del
demanio non possono formare oggetto di diritti a favore dei terzi (reali o personali) se non nei modi e
limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano. Altro aspetto che in questa sede rileva è la perdita/ acquisto
della qualità di bene demaniale. Sul punto, occorre distinguere i beni del demanio necessario da quelli del
demanio accidentale. Per i primi, ex art. 822, I comma, il carattere della demanialità è in re ipsa, ed
anche se talvolta occorre dichiararne la natura pubblica o demaniale, il relativo atto dell'amministrazione
ha valore ricognitivo e non costitutivo. Allo stesso modo, la perdita della demanialità può essere
determinata solo da uno stato di fatto che stravolge la natura del bene. Per il demanio accidentale si deve
fare riferimento al II comma della stessa norma, per il quale il carattere della demanialità lungi dall’essere
insito nella natura stessa del bene. Ci si chiede quindi se sia necessario un atto della P.A. per conferire il
carattere di demanialità a un dato bene o se, piuttosto, sia sufficiente che siano integrati i requisiti di cui
all'art. 822 c.c.. In quest’ultimo senso si esprime parte della dottrina, ma se questa interpretazione può
calzare per quei beni come le strade, le autostrade e le ferrovie che sono demaniali se appartengono allo
Stato, qualche dubbio sorge in merito agli altri beni elencati dall'art. 822, per i quali non è riproposto lo
stesso requisito dell'appartenenza. Parallelamente, la demanialità cessa nel momento in cui un dato bene,
!
94!
La “mobilità” si giustificherebbe perché le frequenze, considerata la loro componente
tecnica, andrebbero valutate come “energie naturali” dotate di valore economico e
conseguentemente rientranti nell’art. 814 c.c. Tale ragionamento ha rilevanza
soprattutto pratica, posto che ormai è consolidata la prassi applicativa, sia dei principi
che dei rimedi propri del diritto civile in tema di trasferimento 18 , possesso 19 e
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
per sopravvenute disposizioni di legge, esuli dai tipi previsti dall'art. 822 c.c.. A questo proposito occorre
menzionare l'art. 829 c.c. per il quale, il passaggio dei beni dal demanio al patrimonio degli enti
territoriali deve essere dichiarato, e non costituito, dall'autorità amministrativa. Svolte tali osservazioni,
vi è da dire che secondo la tesi prevalente, un bene cessa di essere demaniale nel momento in cui perde
gli attributi propri del tipo di appartenenza. La perdita della demanialità non significa automaticamente
perdita della proprietà sul bene da parte della P.A., ma solo il suo passaggio fra i beni del patrimonio
disponibile. Discorso analogo può farsi in relazione all'acquisto e alla perdita del carattere
dell'indisponibilità. I beni patrimoniali indisponibili sono invece disciplinati dall'art. 826 c.c, che pone
l'accento sulla destinazione del bene a finalità pubbliche. Oggetto del patrimonio indisponibile possono
essere tanto beni immobili quanto beni mobili (le cose di interesse storico, archeologico, artistico, ecc.).
Nell’ambito del patrimonio indisponibile possono distinguersi i beni indisponibili per natura (miniere,
cave e torbiere); indisponibili per appartenenza, perché appartenenti, cioè, ad un determinato ente
pubblico (Ad esempio, le foreste demaniali, le cose mobili d'interesse artistico, storico, ecc.); i beni
indisponibili per appartenenza e destinazione, perché, oltre ad appartenere a un ente pubblico, hanno
ricevuto una particolare destinazione, (Ad esempio i beni destinati a sede di uffici pubblici, arredi). Il
loro regime giuridico è previsto al II comma dell'art. 828 c.c., secondo cui: tali beni non possono essere
sottratti alla loro destinazione se non nei modi stabiliti dalle leggi che li riguardano. In linea generale, si
può affermare che i beni indisponibili sono sottoposti a un regime diverso da quello di diritto comune, ma
quale sia questo regime è, poi, stabilito dalle singole disposizioni speciali. Ne discende che l'inalienabilità
dei beni indisponibili non è un carattere assoluto come per i beni demaniali e quindi a rigore è
ammissibile l'usucapione, così come il loro acquisto da parte dei terzi in virtù del possesso di buona fede
ex art. 1153 e la possibilità di costituire diritti in favore dei terzi, purché compatibili con la destinazione
del bene. Quanto all’acquisto e alla perdita del carattere di indisponibilità, entrambi gli avvenimenti
dipendono dal tipo di bene indisponibile. I beni indisponibili per natura acquistano la qualità
dell’indisponibilità semplicemente venendo ad esistenza e cessano di averla col loro venir meno. Mentre i
beni indisponibili per appartenenza acquistano la qualità di beni indisponibili nel momento in cui
divengono di proprietà di un ente pubblico e la perdono con l’atto di trasferimento ad altri. I beni
indisponibili per appartenenza e per destinazione, acquistano il carattere dell’indisponibilità allorquando,
già di proprietà di un ente pubblico, ricevono la specifica destinazione.
I beni patrimoniali disponibili sono connotati solo dall'appartenenza all'amministrazione ma sono
assoggettati alla normativa di carattere generale sulla proprietà privata. La locuzione "beni disponibili",
infatti, non ha altro particolare significato se non quello di contrapporsi ai "beni indisponibili" della P.A.,
al fine di evidenziare il differente di regime giuridico cui le diverse categorie sono sottoposte.
L'amministrazione è quindi titolare dei beni del patrimonio disponibile a titolo di proprietà privata, per
questa ragione, i beni patrimoniali disponibili, nonostante la loro tradizionale menzione accanto ai beni
demaniali ed ai beni patrimoniali indisponibili, vengono generalmente esclusi dalla categoria dei beni
pubblici. Tuttavia, contro questa che è l’opinione della dottrina prevalente, può obiettarsi che si tratta pur
sempre di beni strumentali all'esercizio dei pubblici poteri, dunque, dei mezzi di cui la P.A. si avvale per
perseguire indirettamente l'interesse pubblico, a differenza dei beni demaniali e di quelli indisponibili che
sono posti a soddisfacimento del pubblico interesse in via diretta. !
18
Cfr. Cass., 25 ottobre 1989, n. 4355, “Il titolare di un impianto di trasmissioni televisive via etere, il
quale, senza autorizzazione dell'amministrazione, utilizzi di fatto e con preuso un determinato canale o
banda di frequenza, ancorché effettuando soltanto prove tecniche di trasmissione, è portatore, nel
rapporto con altro imprenditore privato che, anche esso privo di autorizzazione, interferisca con altra
emittente su detto canale o banda, di posizioni soggettive tutelabili non solo in sede possessoria, ma
anche in sede petitoria, con l'azione negatoria a norma dell'art. 949, 2° comma, c. c., potendo inoltre,
ove eserciti attività imprenditoriale, mediante la diffusione di programmi televisivi, proporre l'azione
diretta alla tutela del diritto di impresa, attraverso il conseguimento ex art. 2599 c. c. di provvedimenti
idonei ad eliminare gli effetti dell'atto di concorrenza sleale ( art. 2598 n. 3 c. c.) salvo il risarcimento
del danno ai sensi dell'art. 2600 c. c.”!
!
95!
concorrenza.20
Quanto all’aspetto pubblicistico, le argomentazioni sono state innumerevoli: in primo
luogo è innegabile il potere riconosciuto alla P.A. di decidere, in via autoritativa, in
merito alla destinazione finale delle stesse a servizi specifici, alcuni, peraltro, di
inequivoca valenza pubblicistica, come quelli a garanzia delle funzioni di sicurezza e
difesa dello Stato.21 In secondo luogo si dovrebbe considerare il fatto che sono beni
concessi mediante una procedura di evidenza pubblica.22
Alla luce di tali considerazioni, la dottrina si è conseguentemente interrogata sulla
tipologia di bene pubblico a cui ricondurre la fattispecie. Contrariamente ai primi
commentatori23, sembra ora unanime l’idea che queste non siano né beni del demanio
necessario, ex art. 822, I, c.c., posta l’elencazione tassativa e non meramente
esemplificativa di detto articolo,24 e nè beni del demanio accidentale, ex art. 822, II, c.c.,
considerato che il Legislatore non si è mai espresso in tal senso. Ma non solo, si è altresì
evidenziato come sia pressoché unanime l’idea che i beni demaniali possano essere solo
immobili, con conseguente esclusione delle frequenze, posto che, come abbiamo
evidenziato, quali energie sono beni mobili. 25 Altro aspetto da non sottovalutare è il
divieto di alienabilità ex art. 823 c.c., in palese contrasto con la possibilità oggi di
commercializzare le frequenze.
Ebbene, l’opinione ancora oggi prevalente è per una classificazione in termini di beni
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
19
Cfr. Cass. 15 maggio 1998, n. 4908, Infatti, “il titolare di impianto di trasmissione radiotelevisive via
etere in ambito locale, il quale, anche senza autorizzazione amministrativa, utilizzi di fatto e con preuso
una certa banda di frequenza, secondo la giurisprudenza è portatore, nei confronti di altro private che,
anch’esso privo di autorizzazione, interferisca sulla frequenza stessa, di posizioni soggettive tutelabili in
sede possessoria, dovendosi nella specie, configurare come turbativa del possesso non soltanto una
comportamento di immediate ed agevole percezione, quale lo spossessamento dell’impianto o di alter
attrezzature accessorie, ma anche un’attività di interferenza nelle trasmissioni irradiate dall’emittente
titolare del preuso per effetto di altra trasmissione irradiate nel medesimo canale dalla seconda
emittente. In sede quindi di accertamento giudiziale, si dovrà accertare l’esistenza del possesso del bene
mobile frequenza e di un’azione integrante gli estremi di uno spoglio. Mentre ogni questione riguardante
la legittimità del possesso e la sua rispondenza ad un valido titolo è estranea al giudizio possessorio, nel
quale i titoli di proprietà possono venire in rilievo solo ad colorandam possessionem, così come sono
irrilevanti la frequenza e la modalità di esercizio del potere sulla cosa.”.!
20
Cfr. Cass. 6 giugno 2000, n. 7553.!
21
Cfr. CHIOLA, voce Radiotelevisione, . L'argomento traeva forza da molteplici disposizioni normative tra
cui: art. 183, ult. co., D.P.R. n. 156/1973; art. 45, legge n. 103/1975; l'art. 3, legge n. 223/1990; ZENO
ZENCOVICH, Le frequenze elettromagnetiche fra diritto ed economia, op. cit. !
22
Cfr. TONOLETTI, Beni pubblici e concessioni, Padova, 2008.!
23
Successivamente all'approvazione della legge n. 223/1990 era stata, comunque, ravvisata dai primi
commentatori una tendenza alla “demanializzazione” dell'etere da parte del legislatore nazionale. Cfr. P.A.
CAPOTOSTI, Commento all’art. 3 della legge n. 223 del 1990, in A.A.V.V., Il sistema radiotelevisivo
pubblico e privato, (a cura di) E. ROPPO-R. ZACCARIA, Giuffrè, Milano, 1991; DI GRAVIO, op. cit., pg.
163.!
24
Fornisce un'interpretazione a favore della tassatività dei beni demaniali: SANDULLI, Manuale di diritto
amministrativo, Napoli, Jovene, 1989, p. 526. CONTRA: GIANNINI, I beni pubblici, Bulzoni, Roma,
1963, p. 29.!
25
Cfr. CASSESE, I beni pubblici. Circolazione e tutela, Giuffrè, 1969, p. 219.!
!
96!
del “Patrimonio dello Stato” ex art. 826 c.c., in quanto diversi dalla “specie di quelli
indicati dagli articoli precedenti” ex art. 826, I, c.c. e perchè “beni destinati a pubblico
servizio” ex art. 826, III, c.c.
In ragione di ciò, la dottrina si è quindi posta l’ulteriore interrogativo circa
l’appartenenza alla categoria del “Patrimonio indisponibile” o “disponibile” dello Stato.
Prevalente è stata la qualificazione in termine di “beni del Patrimonio indisponibile”,
considerato l’imposizione di stringenti obblighi internazionali circa la loro
distribuzione; nonchè per la loro destinazione “ad un pubblico servizio” e quindi
rientranti nel comma III dell’art. 826 c.c.26
Secondo altra dottrina27, per contro, il discrimen andrebbe ricercato nel concreto utilizzo
delle stesse e, in particolare, alla loro destinazione ad un uso privato o meno. Nel primo
caso, infatti, dovendosi naturalmente escludere la sussistenza di un servizio pubblico,
sarebbero “beni appartenenti al patrimonio disponibile dello Stato”. La conseguenza
pratica di un simile ragionamento sarebbe l’ammissibilità sia dell'esecuzione forzata che
dell'usucapione, da parte dei privati. Viceversa, nel caso di radiofrequenze ad uso
pubblico, queste dovrebbero essere qualificate come “beni destinati a servizio pubblico”
e quindi appartenenti al “Patrimonio Indisponibile”, intendendo per “servizio pubblico”
l’attività consistente nella prestazione di un servizio, offerto indistintamente alla
generalità dei consociati e tale da soddisfare esigenze che vengono qualificate di
interesse pubblico. In tal modo sarebbe quindi giustificato non solo il penetrante
controllo pubblico, ma anche la possibilità riconosciuta al titolare di essere tutelato
contro atti illeciti compiuti dai terzi.
Degna di nota è poi un’ulteriore ricostruzione che, prendendo spunto dalla Teoria cd.
Funzionale 28 di qualificazione dei beni pubblici, 29 ha sostenuto una originaria
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
26
Cfr. CAMARDI, Il contratto trasporto canali, Televisioni, Nuove tecnologie ed IP, in Annali AIDA, a
cura di Luigi Carlo Ubertazzi Milano, Giuffrè, pg. 280.!
27
ZENO ZENCOVICH, ult. op. cit., p. 713 ss.!
28
Fondamentale il contributo di GIANNINI, I beni pubblici, cit., che ha scardinato e riorganizzato la
struttura proposta dal codice civile, così influenzando ampia parte della dottrina successiva. Diversamente
dislocando le categorie concettuali appartenenti al diritto positivo, l'A. è giunto ad un nuovo ordine
ricostruttivo che consta di una classificazione dei beni pubblici articolata secondo lo schema seguente: ad
un primo gruppo di beni pubblici appartengono quelli destinati a funzioni e a servizi propri dello Stato (o
di un ente ausiliare di quest'ultimo oppure di un ente indipendente); un secondo gruppo, invece, include i
beni che l'ordinamento affida allo Stato (o ad un altro ente pubblico) al fine di consentirne
un'amministrazione più razionale e maggiormente funzionale al soddisfacimento di finalità a carattere
generale. Questa diversa classificazione dei beni pubblici è condizionata dal tipo di destinazione che, in
alcuni casi, risponde alle qualità intrinseche del bene medesimo, in altri, è impressa al bene al fine di
appagare specifici interessi della collettività. A titolo esemplificativo, farebbero parte del primo gruppo
non solo le opere destinate alla difesa nazionale (art. 822 c.c.) ma anche le caserme (826, comma 2, c.c.) e
la dotazione del Presidente della Repubblica (826, comma 2, c.c.), sebbene le prime siano annoverate
all'interno del demanio e le seconde tra i beni del patrimonio disponibile. CERULLI IRELLI, I beni
!
97!
qualificazione in termini di “beni riservati”,30 divenuta poi “beni destinati”31 ad un
pubblico servizio”. La ratio sarebbe da ricercarsi nel fatto che, nella fase iniziale di
monopolio pubblico, la riserva dei beni ha costituito una situazione giuridica
strettamente connessa alla riserva dell'attività. Mentre, nella fase di liberalizzazione,
l'attività amministrativa di pianificazione dello Spettro ha individuato e posto un
vincolo di destinazione alle possibili e diverse forme di utilizzo delle bande di frequenza
da parte dei privati.
Al fine di fornire una panoramica completa si evidenzia come secondo altra dottrina32 le
radiofrequenze in realtà apparterrebbero al “Patrimonio della singola Regione” e
conseguentemente dovrebbero da essa essere disciplinate. La ratio si basa sulle seguenti
considerazioni: le frequenze, pur essendo distribuite su tutto il territorio nazionale, sono
però utilizzate su un territorio che in larga misura appartiene agli enti locali e quindi
troverebbero applicazione l’ultimo comma dell’art. 119 della Costituzione sul quale si
fonda il demanio e il patrimonio regionale e all’art. 11 L. 281/70.
Queste quindi le varie tesi in favore di una qualificazione delle frequenze alla stregua di
“beni giuridici”. Vediamo ora la tesi contraria e minoritaria secondo cui le frequenze
non sarebbero dei beni giuridici.
Tale interpretazione muove dall’assunto che le frequenze non sono né beni giuridici né
pubblici. Quanto alla prima critica, si osserva come le frequenze in realtà non esistono
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
pubblici nel codice civile: una classificazione in via di superamento, in Economia pubblica, 1990, fasc.
11, p. 523 ss. CASSESE, I beni pubblici. Circolazione tutela, Giuffrè, Milano, 1969.!
29
Cfr. ARSÌ, I beni pubblici, in Trattato di diritto amministrativo, (a cura di) CASSESE, Diritto
amministrativo speciale, Tomo II, Giuffrè, 2003, p. 1705 ss. In particolare, pp. 1712-1713, secondo cui i
beni pubblici sono così distinti in: beni riservati, beni destinati e beni collettivi. !
30
Sono beni riservati quei beni che sono gestiti da un ente pubblico e assoggettati ad una disciplina
particolare a causa della loro natura e della loro destinazione. Vi rientrano senz'altro i beni del demanio
necessario, ma non necessariamente vi fanno parte i beni del demanio accidentale. A tale categoria si
applica il regime proprio dei beni demaniali ex art. 823 c.c., considerato che i beni riservati sono tali per
loro natura. Un eventuale atto della P.A. che li ufficializzi avrebbe solo carattere di accertamento
vincolato, con valore dichiarativo (a fronte del quale, non essendoci discrezionalità dell'amministrazione,
il privato che vanti pretese sugli stessi beni potrà agire innanzi al G.O.). Dall'altro lato, la cessazione
della demanialità di questi beni si ha solo in seguito alla perdita della loro connotazione naturalistica od
oggettuale.!
31
I Beni destinati sono adibiti all'uso pubblico, necessitano (a differenza dei beni riservati) di un apposito
atto di destinazione (avente natura costitutiva), seguito dall'effettiva utilizzazione del bene per la finalità
programmata. In linea di massima questa categoria coincide con quella del patrimonio indisponibile. I
Beni collettivi sono destinati alla collettività, dei quali, però, non può disporre né la stessa collettività, né
l’ente pubblico di riferimento. I beni collettivi, detti anche di proprietà o uso collettivo, indicano diritti
antichissimi, retaggio del passato, ormai in via di liquidazione, quali, ad esempio, gli usi civici e i diritti
di uso pubblico. Cfr. CERULLI IRELLI, Proprietà pubblica e diritti collettivi, Cedam, Padova, 1983.!
32
Cfr. ZENO ZENCOVICH, L’utilizzazione delle radiofrequenze nella prospettiva della convergenza, op.cit.
pg. 163.
Si precisa che per tale autore le radiofrequenze non sono beni giuridici, ma ciò nonostante ha cercato di
fornire una qualificazione in tal senso.!
!
98!
in natura, ma sono il prodotto di un’attività umana: lo sfruttamento dell’etere.33
Quanto poi all’aspetto pubblicistico, si evidenzia come sicuramente anche per le
radiofrequenze ci sia un momento di regolazione pubblica, come per qualsiasi altra
attività commerciale, ma questo non può assurge ad elemento giustificativo di una
qualificazione in tal senso.
Ma vi è di più, nemmeno la “presunta scarsità e limitatezza” delle frequenze
rappresenterebbe una valida giustificazione, posto che qualsiasi bene è dotato di tali
caratteristiche, ma non per questo è assoggettato a qualche regime particolare,
tantomeno pubblicistico.
In conclusione, le frequenze esisterebbero, da un punto di vista giuridico, solo nel
momento in cui un soggetto privato decide di utilizzarle. Prima di allora non
sussisterebbe alcun interesse al riguardo. L’oggetto dell’assegnazione pertanto non
sarebbe il bene giuridico frequenza o un diritto reale su di esso, quanto un diritto di
esercitare una determinata attività imprenditoriale, senza però rivendicare alcuna
titolarità su porzioni del mondo fisico. Sarebbero quindi le licenze (oggi i
provvedimenti di rilascio di diritti d’uso) a connotarsi come beni, esattamente come nel
caso delle ”licenze commerciali”, dotate di un loro valore di mercato e abitualmente
oggetto di cessione.
Questa impostazione ha sicuramente dei pregi: non vi sarebbe più dualismo tra la
licenza e la frequenza; ma soprattutto, non sarebbe più necessario ricostruire tutto il
sistema di attribuzione ai privati di beni pubblici per farvi rientrare anche
l’assegnazione di frequenze. 34
2.a. In conclusione…
Come si è avuto modo di evidenziare, le opinioni sono molteplici, ma ad oggi, la
soluzione più condivisibile sembra essere una qualificazione in termine di “bene
pubblico mobile”, in aderenza al testo normativo, e nello specifico, di “Patrimonio
indisponibile dello Stato” per le ragioni già evidenziate e a cui si rimanda. Tale
valutazione peraltro non osterebbe con la possibilità di Trading ( di cui successivamente
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
33
Cfr. COASE, The Federal Communications Commission, in 2 J.L. & Econ. 1, 1959; ROBINSON,
Spectrum Property Law 101, in 41 J.L. & Econ. 609 (1998), p. 620, secondo il quale parlare di frequenze
possedute da utilizzatori privati significa semplicemente esprimere i diritti dei singoli di produrre
emissioni elettromagnetiche in alcune forme prescritte.!
34
Cfr. ZENO ZENCOVICH, ult. Op.cit. pg. 163.!
!
99!
diremo) poiché, come anche osservato da autorevole dottrina, 35 dal tenore letterale
dell’art. 828, comma 2, c.c. è desumibile la validità di negozi privatistici di alienazione
aventi ad oggetto tali beni, purché “l’attività negoziale faccia comunque salva la
destinazione pubblica impressa al bene.”
Si ritiene invece di dover escludere una qualificazione in termini di “Patrimonio
disponibile dello Stato”, poiché le frequenze, diversamente da tale categoria, sono
destinate ad un uso pubblico. Eventualmente, si potrebbe concludere in tal senso con
riferimento a quelle frequenze “libere” non soggette a licenza.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
35
Cfr. ZANOBINI, Corso di diritto Amministrativo, IV, Milano, p. 141; SANDULLI, Manuale di diritto
amministrativo, Napoli, 1989, pg. 778; CASTORINA-CHIARA, Beni pubblici, artt. 822-830, in Il Codice
Civile. Commentario, Schelsinger-Busnelli, Milano, 2008.!
!
100!
3. La titolarità delle frequenze
Il problema della definizione della natura giuridica delle frequenze è strettamente
connesso alla loro titolarità.
Sicuramente più agevole era in origine l’individuazione del titolare effettivo: sotto la
vigenza del sistema Concessorio (legge Mammì 223/90) le frequenze erano sicuramente
beni dello Stato.36
Già con il passaggio ad un sistema fondato su autorizzazioni generali e su licenze
individuali (DPR 318/97) iniziano a sorgere le prime incertezze circa la titolarità delle
radiofrequenze. In tale contesto infatti inizia a farsi strada l’idea che la titolarità
appartenesse, in linea generale, a tutti i detentori di un’autorizzazione generale; mentre
solo per quelle di particolare importanza economico-sociale la titolarità doveva essere
riconosciuta al soggetto a cui veniva rilasciata la licenza individuale di utilizzo. 37
Tuttavia, come osservato da autorevole dottrina38, anche “l’atto denominato “licenza
d’uso” è “pluricomposto: da una componente concessoria (sul bene pubblico
frequenza) e una autorizzatoria (dell’attività)”. In sostanza, diversamente da quanto
auspicato dal Legislatore comunitario, permaneva ancora una titolarità statale, seppur in
forma ridotta e implicita.
Di recente, a seguito dell’introduzione del Codice delle C.E. e del TUSMA, si è invece
approdati ad un sistema di titolarità che, almeno all’apparenza, sembra essere fondato
sempre e solo su autorizzazioni generali (art. 25 Cod. C.E./ art. 15 TUSMA), sia che si
tratti di servizi per la diffusione sonora televisiva, sia che si tratti di servizi di
comunicazione elettronica.39
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
36
CONTRA: ZENO ZENCOVICH, L’utilizzazione delle radiofrequenze nella prospettiva della convergenza,
op.cit. pg. 163. Secondo cui, premesso che non è corretta la qualificazione frequenze-bene pubblico,
anche volendo accettare tale impostazioni, si dovrebbe affermare che le radiofrequenze in realtà
appartengono al patrimonio della singola regione e conseguentemente dovrebbero da essa essere
disciplinate. La ratio di tale impostazione si basa sulle seguenti considerazioni: le frequenze, pur essendo
distribuite su tutto il territorio nazionale, sono però utilizzate su un territorio che in larga misura
apparatine agli enti locali e quindi troverebbero applicazione l’ultimo comma dell’art. 119 della
Costituzione sul quale si fonda il demanio e il patrimonio regionale e all’art. 11 L 281/70. !
37
Cfr. Corte dei Conti 8 settembre 1999, n. 67(in Foro it. 2000, III, 88) la quale rovesciando
l'orientamento formatosi sotto il precedente regime (Corte Conti 1 giugno 1995, n. 73, in Riv. Corte Conti
1995, 4, 15) afferma expressis verbis che "cessato il regime della riserva statale e, di conseguenza, il
regime concessorio, nel settore delle telecomunicazioni, le licenze si atteggiano più ad atti autorizzatori
(intesi come provvedimenti volti a rimuovere un ostacolo o un limite posto dalla legge all'esercizio di un
preesistente diritto soggettivo perfetto) che a concessioni".!
38
Cfr. ZENO ZENCOVICH, Le frequenze elettromagnetiche fra diritto ed economia, op.cit.,!
39
Cfr. art. 15 TUSMA, così come modificato dal D.lgs 2010/44) a sua volta fa riferimento al concetto di
autorizzazione generale per lo svolgimento delle attività di media audivisivi. Nello specifico vedi l’art.
!
101!
Da un punto di vista procedurale, oggi, diversamente dal passato e conformemente alla
recente sostituzione della DIA con la SCIA40, ex art. 25, comma 4, Cod. CE, l'impresa
interessata presenta al Ministero una dichiarazione resa dalla persona fisica titolare, (
ovvero dal legale rappresentante della persona giuridica, o da soggetti da loro delegati,)
contenente l'intenzione di iniziare la fornitura di reti o servizi di comunicazione elettronica,
unitamente alle informazioni strettamente necessarie per consentire al Ministero di tenere
un elenco aggiornato dei fornitori di reti e di servizi di comunicazione elettronica, da
pubblicare sul proprio Bollettino ufficiale e sul sito Internet. Tale dichiarazione costituisce
segnalazione certificata di inizio attività. L'impresa è abilitata ad iniziare la propria attività
a decorrere dall'avvenuta presentazione della dichiarazione e nel rispetto delle disposizioni
sui diritti di uso stabilite negli articoli 27, 28 e 29. Ai sensi dell'articolo 19 della legge 7
agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni, il Ministero, entro e non oltre sessanta
giorni dalla presentazione della dichiarazione, verifica d'ufficio la sussistenza dei
presupposti e dei requisiti richiesti e dispone, se del caso, con provvedimento motivato da
notificare agli interessati entro il medesimo termine, il divieto di prosecuzione dell'attività.
Le imprese titolari di autorizzazione sono tenute all'iscrizione nel registro degli operatori di
comunicazione di cui all'articolo 1 della legge 31 luglio 1997, n. 249.
Mentre, è stato eliminato ogni riferimento alle previgenti licenze individuali, alle quali
sono stati sostituiti i cd. “diritti individuali d’uso su un determinata frequenza”
(Cod. C.E. art. 27). Tali diritti, rilasciati tramite un provvedimento di dubbia natura
giuridica, possono essere concessi per: “ a) evitare interferenze dannose; b) assicurare la qualità
tecnica del servizio; c) assicurare un utilizzo efficiente dello Spettro, oppure; d) conseguire altri obiettivi
di interesse generale (servizio radio televisivo) conformi alla normativa europea. Qualora l'utilizzo delle
frequenze radio non sia subordinato alla concessione di diritti individuali di uso, il diritto di utilizzarle
deriva dall'autorizzazione generale e le relative condizioni di uso sono in essa stabilite.”.
Si consideri poi che ex art. 27, comma 6: “Il numero dei diritti di uso da concedere per le
frequenze radio può essere limitato solo quando ciò sia necessario per garantire l'uso efficiente delle
frequenze stesse in conformità all'articolo 29 e all'articolo 14, comma 1.”
Dal quadro così delineato, emerge come l’unico elemento che accomuna i due titoli
“proprietari” sulle radiofrequenze (autorizzazioni generali e provvedimenti di rilascio
dei diritti d’uso) è la validità temporale limitata degli stessi. Ex art. 25, comma 6 C.E.,
“le autorizzazioni generali hanno durata non superiore a venti anni e sono rinnovabili. Con decreto del
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
15, afferma che “1. Fatti salvi i criteri e le procedure specifici per la concessione dei diritti di uso delle
radiofrequenze per la diffusione sonora e televisiva previsti dal codice delle comunicazioni elettroniche,
di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, in considerazione degli obiettivi di tutela del
pluralismo e degli altri obiettivi di interesse generale, la disciplina per l'attività di operatore di rete su
frequenze terrestri in tecnica digitale si conforma ai princìpi della direttiva 2002/20/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, e della direttiva 2002/77/CE della Commissione, del 16
settembre 2002. Tale attività è soggetta al regime dell'autorizzazione generale, ai sensi dell'articolo 25
del citato codice di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, e successive modificazioni (1).”!
40
Introdotta dalla legge n. 122/2010, entrata in vigore il 31 luglio 2010, ed ha sostituito completamente la
DIA..!
!
102!
Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, le
autorizzazioni possono essere prorogate, nel corso della loro durata, per un periodo non superiore a
quindici anni, previa presentazione di un dettagliato piano tecnico finanziario da parte degli operatori.
La congruità del piano viene valutata d’intesa dal Ministero dello sviluppo economico e dall’Autorità per
le garanzie nelle comunicazioni, in relazione anche alle vigenti disposizioni comunitarie e all’esigenza di
garantire l’omogeneità dei regimi autorizzatori. L'impresa interessata può indicare nella dichiarazione
di cui al comma 4 un periodo inferiore. Per il rinnovo si applica la procedura di cui al medesimo comma
4 e la presentazione della dichiarazione deve avvenire con sessanta giorni di anticipo rispetto alla
scadenza. La scadenza dell'autorizzazione generale coincide con il 31 dicembre
validità.”
dell'ultimo anno di
Ed ancora, ex art. 15, comma 5, TUSMA,41 si specifica che l'autorizzazione
generale ha durata non superiore a venti anni e non inferiore a dodici anni ed è
rinnovabile per uguali periodi. Il Ministero dello sviluppo economico provvede a
uniformare la durata delle autorizzazioni degli operatori di rete rilasciate ai sensi del
presente testo unico con quelle rilasciate ai sensi del decreto legislativo 1° agosto 2003,
n. 259.
Al contrario, ex art. 27, comma 4, CE, “I diritti individuali di uso delle frequenze radio e dei
numeri vengono rilasciati per una durata adeguata al tipo di servizio e comunque non eccedente la
durata dell'autorizzazione generale, tenuto conto dell'obiettivo perseguito e della necessità di prevedere
un periodo adeguato di ammortamento degli investimenti. Quando i diritti individuali d'uso delle
frequenze radio sono concessi per un periodo di dieci anni o oltre e tali diritti non possono essere
trasferiti o ceduti da un'impresa a un'altra, ai sensi dell'articolo 14-ter, il Ministero provvede affinché si
applichino i criteri per la concessione di diritti individuali d'uso e siano rispettati per la durata della
licenza, in particolare su richiesta debitamente motivata del titolare del diritto. Se tali criteri non sono
più applicabili, i diritti individuali d'uso sono trasformati in un'autorizzazione generale per l'uso delle
frequenze radio, soggetta a un preavviso e trascorso un ragionevole periodo di tempo, oppure in un
diritto liberamente trasferibile o cedibile da un'impresa ad un'altra, ai sensi dell'articolo 14-ter.”
3.a. Ricapitolando…
Alla luce del quadro delineato è possibile affermare come oggi, in via generale, la
titolarità delle frequenze derivi direttamente dall’autorizzazione generale all’attività di
operatore di rete, che ne stabilisce anche le relative condizioni d’uso. Mentre, solo in
caso di scarsità di risorse disponibili e/o impossibilità tecnica di coordinare l’utilizzo
delle risorse, tale da poter soddisfare tutti I potenziali richiedenti, la titolarità viene
limitata e riservata ai destinatari dei provvedimenti di rilascio di diritto d’uso.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera q), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.!
41
!
103!
4. Natura giuridica dei “provvedimenti di rilascio dei diritti d’uso” ex
art. 27 Cod. C.E.
Alla luce del quadro delineato è evidente come sia stato eliminato, almeno formalmente,
ogni riferimento alla “licenza”. Si dice “formalmente”, in quanto, come in parte già
anticipato nel capitolo III42, non sembra assolutamente chiara la natura giuridica dei
nuovi “provvedimenti di rilascio dei diritti d’uso”, anche in considerazione dell’
ambiguità terminologia spesso riscontrabile. Innegabile infatti è la continua ripetizione
ed assonanza, sia nel Cod. CE che nel TUSMA, di termini quali “concedere/rilasciare”
La dottrina ha quindi prospettato due soluzioni.
Secondo l’interpretazione prevalente43 tali provvedimenti dovrebbero essere ricondotti
all’alveo delle autorizzazione individuali. In sostanza le previgenti licenze individuali,
nonostante quanto richiesto dal Legislatore Comunitario, non sarebbero venute meno
essendo pacifico che non vi è alcuna differenza concreta tra licenze e autorizzazioni
individuali.44 Altra soluzione sarebbe una qualificazione in termini di concessione.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
42
Si è infatti evidenziato come, le licenze individuali, intese come autorizzazioni speciali/individuali, in
realtà continuano ad esistere sotto le spoglie dei provvedimenti che attribuzione i diritti d’uso individuali.
Tale soluzione sembra plausibile in quanto, pur avendo la Commissione esplicitamente affermato che le
licenze individuali sarebbero divenute “autorizzazioni specifiche” nel nuovo sistema, nel testo della
Direttiva Autorizzazioni non vi è traccia di questa espressione, con ogni probabilità per rimarcare il
mutamento di rotta nella scelta degli strumenti per l’accesso al mercato. Di conseguenza, si ritiene che le
licenze individuali in realtà siano sopravvissute, (anche se in termini più limitati e circoscritti), e
debbano essere identificate in quei provvedimenti di rilascio dei diritti d’uso. Solo in questi casi
infatti, continuano ad esistere dei procedimenti che sfociano nell’adozione di autorizzazione particolari. !
43
Cfr. CLARICH-BOSO-CARRETTA, Il nuovo sistema delle autorizzazioni per le reti e i servizi di
comunicazione elettronica, in Dir. Inf., 2002, pg. 685. !
44
Cfr. G. LANDI, (voce) Licenza, in Enc. Dir. XXIV, 1974, secondo cui “(…)È frequente in dottrina
l'identificazione delle licenze con le autorizzazioni, intese come gli atti con cui la pubblica
amministrazione conferisce al soggetto autorizzato la facoltà di esercitare un potere o diritto, che
preesiste all'autorizzazione, ma allo stato, per dir così, potenziale, dimodoché il soggetto non lo può
esercitare se prima l'autorità competente, constatando che vi sono motivi che giustificano tale esercizio,
o almeno non vi sono motivi contrari, lo permette. E chi, poi, preferisce la classificazione per
procedimenti tipici, anziché per atti tipici, non dubita di collocare le licenze tra i procedimenti
autorizzatori, diretti alla composizione di interessi pubblici e privati , o meglio a subordinare la
realizzazione di interessi privati ad interessi pubblici. Ma, poiché esiste una tendenza ad articolare la
categoria, vastissima, delle autorizzazioni in gruppi minori e più omogenei, alcuni scrittori hanno
utilizzato il nome di «licenza» per indicare qualcuno di tali gruppi. V'è, per esempio, chi ha proposto di
chiamare licenze le autorizzazioni non discrezionali. Altri invece chiama autorizzazioni gli atti che
condizionano l'esercizio di taluni diritti fondamentali, in base alla valutazione discrezionale di requisiti
voluti dalla legge; e licenze gli atti (definiti più prossimi alle concessioni costitutive che alle
autorizzazioni) con cui, in certi settori riservati a privati, sui quali tuttavia l'amministrazione soprintende
a fini di coordinamento, viene consentita l'esplicazione di una certa attività, sulla base d'una valutazione
discrezionale circa la rispondenza all'interesse pubblico che, nelle condizioni ambientali esistenti, una
nuova attività di quel genere venga svolta o meno. Altri ancora, infine, riserva il nome di licenze alle
autorizzazioni che incidono sui diritti soggettivi dei privati, ed in particolare sui diritti fondamentali e sul
diritto di proprietà. La scelta, infatti, della terminologia è puramente soggettiva, ciò che è confermato
!
104!
In realtà, a parere di chi scrive sembra preferibile la seconda soluzione proposta (natura
concessoria dei provvedimenti di rilascio), per le seguenti considerazioni: sicuramente,
non è trascurabile il dato linguistico, ovvero l’assonanza/ripetizione continua di termini
quali “rilasciare” “concedere” etc..
In secondo luogo, anche volendo aderire alla tesi oggi prevalente, che qualifica la
frequenza alla stregua di un bene pubblico appartenente al patrimonio indisponibile
dello Stato (ex art. 826 c.c.), è conseguentemente inevitabile giungere a tale
conclusione. Volendo fornire un’analogia si pensi al caso delle concessioni sulle
spiagge.
Ad ancora, con riguardo invece alla suesposta tesi, secondo cui tali provvedimenti
sarebbero delle autorizzazioni individuali (rectius licenze), si ricadrebbe comunque
nelle conclusioni svolte da quella parte di dottrina (quando era ancora vigente il sistema
basato sulle licenze), secondo cui: “l’atto denominato “licenza d’uso” era
pluricomposto: da un componente concessoria (sul bene pubblico frequenza) e una
autorizzatoria (dell’attività)”.45
In sostanza si ritiene che la dottrina oggi prevalente qualifichi in tal senso detti
provvedimenti essenzialmente per una questione “politica”. Abbiamo infatti più volte
ricordato come la politica comunitaria, e non solo, sia volta all’eliminazione di un rigido
sistema basato sulle concessioni in favore
di un mercato libero. Qualora però si
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
dall'esistenza, in tema di autorizzazioni, di classificazioni che non usano affatto il nome di licenza. Vi è
infatti chi dà nome d'autorizzazione agli atti che permettono che un altro atto, da emanarsi
successivamente, produca effetti giuridici, e menziona poi le licenze di pubblica sicurezza a proposito
d'una categoria di «atti costitutivi dei diritti di libertà», concernenti diritti dei cittadini attinenti
all'esercizio di attività materiali, che la legge vieta, e che un atto amministrativo speciale può permettere.
Altri ancora distingue, nel quadro dei procedimenti autorizzatori, autorizzazioni costitutive, permissive,
ricognitive, collocando in ciascun gruppo i singoli procedimenti disciplinati dalle norme positive,
secondo la natura che vi ravvisa, senza riguardo al nome, o procede a classificazioni ancor più
analitiche, in cui, però, non ha luogo una specifica categoria di «licenze». La verità è che, come spesso
avviene nella legislazione amministrativa, i termini «autorizzazione», «licenza», «permesso», «nulla
osta» sono usati promiscuamente, dimodoché l'impiego d'uno di essi per indicare una categoria
predeterminata genera piuttosto confusione. Ed anche l'affermazione che le licenze concernono il
compimento di azioni materiali e non di atti giuridici è esatta solo nel senso che, effettivamente, non
pare sia dato rinvenire provvedimenti autorizzatori d'atti giuridici, che la legge denomini licenze; ma non
anche nel senso che non vi siano «autorizzazioni» di attività. La mancanza d'ogni rigore terminologico
risulta testualmente dall'art. 14 t.u. p.s. («sono autorizzazioni di polizia le licenze, le iscrizioni in appositi
registri, le approvazioni, le dichiarazioni di locali di meretricio, e simili atti di polizia»); e gli art. 24 ss.
l. 11 giugno 1971, n. 426, sulla disciplina del commercio, chiamano «autorizzazione amministrativa» il
provvedimento che secondo le norme anteriori (r.d.l. 16 dicembre 1926, n. 2174, sulla disciplina del
commercio di vendita al pubblico; l. 5 febbraio 1934, n. 327, sulla disciplina del commercio ambulante;
r.d.l. 21 luglio 1938, n. 1468, sulla disciplina dei magazzini di vendita di merci a prezzo unico) era detto
licenza. In conclusione, non sembra che, col nome di licenza, possa individuarsi, senza residui e senza
equivoci, una categoria autonoma di atti amministrativi, distinta dalle autorizzazioni, sia pure in un più
ampio quadro di procedimenti «autorizzatori»; ed il regime fondamentale di tali atti, sia dal punto di
vista amministrativo, sia da quello tributario deve considerarsi quello delle autorizzazioni.”.
45
Cfr. ZENO ZENCOVICH, Le frequenze elettromagnetiche fra diritto ed economia, op.cit.,!
!
105!
riconoscesse la richiamata natura concessoria vi sarebbe un evidente contrasto con tali
finalità.
Ebbene, pur avendo manifestato non poche perplessità per una qualificazione in termini
di autorizzazioni individuali (rectius licenze), considerati i fini perseguiti a livello
politico-normativa e anche per ragioni di uniformità testuale, nei capitoli che seguiranno
si farà indistintamente riferimento ai termini licenza/provvedimenti di rilascio.
5. Natura giuridica del “diritto d’uso” ex art. 27 Cod. C.E.
Abbiamo visto che, salvo l’ipotesi generale del libero utilizzo, è possibile che le
frequenze siano oggetto di provvedimenti di rilascio di diritti individuali d’uso.
A questo punto pare doveroso interrogarsi sulla natura di detto diritto, ovvero se si
debba riconoscervi una componente di realità o di personalità nel godimento. Si
rammenti infatti che, con riguardo ai beni pubblici, la regola generale è rappresentata
dal cosiddetto "uso generale o collettivo" che garantisce l'utilizzabilità del bene
pubblico da parte della generalità dei consociati.46 Caratteristiche di tale tipologia di uso
sono la sua libertà - non essendo l'esercizio del diritto subordinato ad alcuna
manifestazione di volontà della p.a. - e, generalmente, la sua gratuità.
L'ordinamento riconosce tuttavia, come nel caso dei diritti d’uso ex art. 27 Cod. C.E.,
anche il c.d. "uso individuale o particolare", dei beni pubblici. A differenza dell'uso
generale, quello individuale si configura solo attraverso un atto di volontà della p.a. (nel
nostro caso si tratta di un provvedimento/licenza d’uso) che autorizza - dietro
pagamento di un corrispettivo - un soggetto a fruire in via esclusiva del bene. 47
Se la dottrina48 sembra concorde nel delineare le diverse tipologie di usi possibili in
relazione al patrimonio pubblico (generale e individuale), maggiori difficoltà incontra,
viceversa, nel definire la natura e l'esatto contenuto del diritto che sorge in capo al
soggetto. Occorre pertanto definire in via generale se il diritto nascente abbia natura
pubblica o privata. E' stato sostenuto al riguardo che, nonostante l'emanazione di un atto
della P.A. trovi sempre il proprio fondamento "in un interesse pubblico che costituisce
il fondamento teleologico dell'atto (di concessione) nonché nella potestà pubblica che
lo compie, [ciò] non autorizza l'illazione secondo cui i diritti sorti dalle concessioni
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cfr. CASETTA, Manuale di diritto amministrativo, Milano, Giuffrè, 2009, p. 157.!
Nel nostro caso, dopo il pagamento del prezzo d’asta.!
48
Cfr. SANDULLIVoce "beni Pubblici", in Enc. Dir., V, Milano, Giuffrè, 1959, p. 286 e ss. e CAPUTI
JAMBRENGHI, Voce "beni Pubblici", Enc. Giur. It., Roma, Treccani, 2004.!
46
47
!
106!
hanno necessariamente natura pubblicistica" . 49 La natura privatistica dei diritti di
godimento sui beni pubblici sembra d'altra parte confermata dalla circostanza che l'uso
nascente sul bene è attribuito "a favore di un soggetto determinato, ed in
contrapposizione alla generale destinazione del bene (…) il soggetto è considerato [in
tali casi] uti singulus e non in quanto facente parte della collettività". E' lo stesso
ordinamento che, eccezionalmente, consente di perseguire un fine proprio (privato) che,
pur compatibile con la destinazione generale del bene pubblico50, non solo non è
finalizzato alla realizzazione dell'interesse generale del bene, ma da questo può anche
discostarsi.51 Non si deve però mai dimenticare che tale diritto, pur avendo natura
privata, resta sempre ancorato all'interesse pubblico di cui è espressione e che ne
rappresenta il fondamento dell'atto emanato della P.A. Ne discende che sono imposte
precise modalità di fruizione e specifici limiti nell'utilizzo del bene al privato. Aver
definito come privata la natura del diritto nascente dal provvedimento in uso di un bene
pubblico non esaurisce tuttavia l'indagine sul contenuto e sull'ampiezza del diritto che
viene ad esistenza. La dottrina che si è occupata dell'argomento si è a lungo confrontata
su due differenti posizioni sostenendo alcuni la realità
52
del diritto di godimento
nascente dall'atto, altri la personalità 53 dello stesso. I sostenitori della teoria della
personalità fondano le loro ragioni su un duplice ordine di motivi. E' stato in primo
luogo affermato che riconoscere la costituzione di un diritto reale, nel caso di specie,
risulterebbe inconciliabile con il principio sancito dall'ordinamento, all'art. 823 c.c.,
dell'inalienabilità dei beni demaniali. Al riguardo è stato tuttavia obiettato che una tale
conclusione contrasterebbe con la ratio stessa del divieto dal momento che
l'indisponibilità del demanio, essendo posta dall'ordinamento al solo fine di tutelare la
destinazione di tali beni, non deve essere intesa in senso assoluto. Tale principio, infatti,
non può precludere l' attribuzione ai privati di alcune delle utilità del bene demaniale
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
49
Cfr. SILVESTRI, Natura giuridica dei diritti nascenti dalle concessioni amministrative di beni demaniali,
Giuffrè, Milano, 1950, p. 10, il quale nell'affermare la natura privatistica dei diritti nascenti dalle
concessioni si preoccupa di contestare punto per punto gli argomenti a favore della teoria che sostiene la
natura pubblicistica dei diritti nascenti dalle concessioni.!
50
Tale circostanza emerge in tutta la sua evidenza proprio nella disciplina dettata in tema di frequenze,
poiché il Legislatore ne consente l’utilizzo purchè si perseguano finalità compatibili con la loro
destinazione.!
51
Cfr. SILVESTRI, op. cit., 1950, p. 17, il quale precisa che in tale ipotesi: "attraverso la realizzazione del
diritto del privato solo genericamente e indirettamente viene soddisfatto anche l'interesse pubblico che
sta alla base dell'atto di concessione. Viceversa, l'esercizio di un diritto pubblico attua immediatamente
un interesse della collettività, di cui il privato si presenta come parte integrante".!
52
Cfr. per tutti: SANDULLI, Voce "beni Pubblici", in Enc. Dir., V, Milano, Giuffrè, 1959, p. 290 e E.
Silvestri, op. cit., p. 21 e ss.!
53
Cfr. STOLFI, In tema di concessioni su beni demaniali (appunti sull'art. 2645 c.c.), in Foro Amm., 1970,
p. 29 e ss.!
!
107!
attraverso la costituzione di diritti reali di godimento dal momento che proprio questi
diritti "talvolta rappresentano il modo più idoneo per il raggiungimento dei fini per cui
il bene stesso è stato sottratto al regime della proprietà privata" 54. In secondo luogo è
stato obiettato che riconoscere natura reale a tali diritti contrasterebbe irrimediabilmente
anche con il principio fondamentale del numerus clausus dei diritti reali. E', infatti,
unanime in dottrina l'affermazione che tali posizioni giuridiche, nonostante abbiano
evidenti affinità con i diritti disciplinati nel libro Terzo del Codice civile, presentano
caratteristiche proprie che non consentono una totale sovrapposizione tra le due
categorie 55. Nel caso di diritti scaturenti da atto della P.A., infatti, la legge, a differenza
di quanto accade nel caso dei diritti reali disciplinati dal Codice, impone di volta in
volta, al privato, precise modalità di esercizio del diritto, un particolare regime di
controllo da parte della p.a., nonché, infine, specifiche cause di decadenza in caso di
inadempimento.
Tali differenze tuttavia non sembrano sufficienti ad escludere la natura reale dei diritti
di godimento. Infatti, a prescindere dalla tesi espressa da una parte della dottrina
privatistica, che considera oggi superato il dogma della tassatività dei diritti reali,56 la
fattispecie in oggetto non sembra in ogni caso contrastare con il numerus clausus dei
diritti reali dal momento che tale principio vieta ai privati di costituire diritti reali
atipici, restando viceversa possibile per il Legislatore, qualora lo ritenga opportuno,
discostarsi dalle categorie individuate nel Codice civile.57 A ciò si aggiunga che la
natura reale di tali diritti sembra trovare un'esplicita conferma anche nello stesso Codice
civile il quale all'art. 1145, comma 3, c.c. testualmente stabilisce che: "se trattasi di
esercizio di facoltà, le quali possono formare oggetto di concessione da parte della
pubblica amministrazione, è data altresì l'azione di manutenzione". La previsione di
una tutela possessoria a favore del privato può trovare come unica spiegazione proprio
la natura reale e non personale del diritto. Se così non fosse, infatti, il rapporto che si
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cfr. SILVESTRI, op. cit., p. 23.!
54
Cfr. SILVESTRI, voce Concessione Amministrativa, in Enc. Dir., VIII, Milano, Giuffrè, 1961, p. 380.!
In tal senso NICOLÒ, voce Diritto civile, in Enc. Dir., XII, Milano, Giuffrè, 1964, p. 908 ss., per il quale
il principio della tipicità dei diritti reali deve considerarsi "poco più di un pregiudizio"; GIORGIANNI,
Voce "Diritti reali", (diritto civile), Novissimo Digesto italiano, Torino, Utet, 1960, p. 752; GERBO,I
diritti immobiliari di godimento su cosa altrui, Milano, Giuffrè, 2001, pp. 53; GAMBARO, La proprietà,
Trattato di diritto privato, a cura di Iudica e Zatti, Milano, Giuffrè, 1990, p. 72, che sostiene che oggi,
sarebbero venute meno le argomentazioni ideologiche, dogmatiche e pratiche che in passato sostenevano
tale principio.!
57
BIANCA, La proprietà, Milano, Giuffrè, 1999, p. 135, il quale, pur ritenendo ancora operante, il principio
del numero chiuso dei diritti reali afferma: "nuove esigenze, poi, hanno trovato o possono trovare
riconoscimento in regole di diritto che giustificano la costituzione di vincoli sui beni al di là delle strette
ipotesi del Codice. Di "nuovi" diritti reali si è parlato con riferimento al diritto di cubatura e alla
multiproprietà."!
55
56
!
108!
verrebbe ad instaurare tra il titolare del diritto di godimento e il bene si configurerebbe
come mera detenzione, giammai come possesso 58, escludendo di conseguenza, per il
titolare, ogni possibilità di esperire, a difesa del suo diritto, i rimedi possessori previsti
dal Codice civile59. Precisato che tali posizioni giuridiche - pur rivestendo carattere di
realità - si distinguono per le loro peculiarità dai tradizionali diritti reali - occorre ora
definire quali siano le facoltà che vengono attribuite al soggetto che ha in uso il bene
pubblico. Al riguardo è stato sostenuto60 che in caso di uso individuale al titolare del
diritto possa essere attribuita dal provvedimento amministrativo non solo la facoltà di
utilizzare ma anche di fruire del bene stesso, ossia di poter ricavare dal bene stesso
utilità patrimoniali, con la conseguenza che il diritto reale in oggetto può essere
accostato - sia pur con le distinzioni e le differenze sopra evidenziate, al contenuto del
diritto reale di usufrutto ex art. 978 c.c. 61
A parere di chi scrive, il suddetto diritto sul bene giuridico frequenza dovrebbe quindi
essere interpretato alla stregua di un diritto reale d’usufrutto, a termine, ex art. 978 c.c.,
costituito sul bene giuridico frequenza.
Quanto al “termine”, abbiamo già accennato al fatto che, ex art. 27, comma 4, CE, “I
diritti individuali di uso delle frequenze radio e dei numeri vengono rilasciati per una durata adeguata
al tipo di servizio e comunque non eccedente la durata dell'autorizzazione generale, tenuto conto
dell'obiettivo perseguito e della necessità di prevedere un periodo adeguato di ammortamento degli
investimenti.”
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
58
Anche la giurisprudenza è concorde nel riconoscere che il titolare di concessione d'uso amministrativa
esercita sul bene un potere di fatto corrispondente ad un diritto reale che deve necessariamente
configurarsi come possesso e non come semplice detenzione (cfr. Cass. civ., Sez. II, 29 aprile 1992, n.
5180 che testualmente afferma: "A norma dell'art. 1145 c.c., l'azione di manutenzione del possesso è
consentita nei rapporti fra privati non solo a colui che abbia già conseguito in concessione il godimento
di un bene demaniale, ma anche a chi eserciti sul bene stesso poteri di fatto tali da giustificare il
godimento della concessione, in quanto nei rapporti fra privati per l'esperimento dell'azione di
manutenzione è sufficiente che il possesso corrisponda all'esercizio di facoltà che possano formare
oggetto di concessione amministrativa, e non è necessario che trattasi di facoltà correlate a concessioni
già emanate; pertanto il privato che eserciti di fatto una signoria sul bene demaniale suscettibile di
essergli attribuito in concessione è possessore ad ogni effetto ed è, in quanto tale, legittimato ad esperire
l'azione di manutenzione contro altro privato che rechi turbativa al suo possesso".!
59
SACCO - CATERINA, Il possesso, in Tratt. Dir. civ. e comm., diretto da Cicu e Messineo, Milano, Giuffrè,
2000, p. 106 i quali nel commentare il comma 3 dell'art. 1145, sostengono la stretta equiparazione fra
diritti reali e facoltà di godimento sui beni demaniali capaci di formare oggetto di concessione da parte
della p.a.!
60
V. CAPUTI JAMBRENGHI, voce "beni pubblici (uso dei)", in Digesto delle Discipline Pubblicistiche,
Torino, Utet, 1988, p. 313, il quale specifica: "l'uso particolare assentito per concessione integra la
fattispecie del godimento. Il concessionario del bene pubblico non chiede - come il civis - di usare (uti):
ma di poter comprendere una cosa pubblica o una sua porzione per un tempo determinato nel ciclo
produttivo della sua attività, ritenuta rilevante nell'ordine pubblico dei rapporti e negli interessi. Il
concessionario non soltanto gode direttamente delle utilità fornite dalla cosa pubblica, ma altresì la
amministra al pari di qualsiasi altro elemento costitutivo della sua azienda (beninteso con le limitazioni
che si connettono alla natura di un bene pubblico); al fine di conseguire, mediante il godimento della
cosa durante il periodo di vigenza della concessione, i proventi sperati.".!
61
PENSA, L'uso dei beni pubblici e di interesse pubblico, in www.contabilita-pubblica.it, 2005.!
!
109!
Quanto alla qualifica alla stregua di un diritto reale di usufrutto ex art. 981 c.c., le
argomentazioni sono essenzialmente tre, oltre a quanto in precedenza osservato.
In generale, qualificare tale diritto alla stregua di un banale diritto d’uso ex art. 1021 c.c.
sembra riduttivo, in considerazione sia degli interessi politici, sociale ed economici in
gioco di rilevanza
internazionale. Non si deve, infatti, mai dimenticare che la
ripartizione ed allocazione dello Spettro avviene inizialmente a livello internazionale.
In secondo luogo si deve considerare la ratio costitutiva di tale diritto, poiché il
Legislatore spinge affinché lo Spettro venga sfruttato (non quindi semplicemente usato,
come prescrive il diritto d’uso ex art. 1021 c.c.) in modo da garantirne la massima
efficienza/produttività sia economica (per i titolare di tale diritto) che gestionale/sociale
(per la comunità) del bene giuridico frequenza. Gli obiettivi sono quindi troppo elevati
rispetto al concetto di “soddisfacimento dei bisogni del titolare del diritto e della sua
famiglia” tipico del diritto d’uso ex art. 1021 c.c.
Ed ancora, una qualificazione in termini di diritto d’usufrutto giustificherebbe
agevolmente la possibilità di cedere/affittare detto diritto, per applicazione della relative
disciplina ex art. 978 c.c. ss. Infatti, è bene vero che oggi, parte della giurisprudenza e
della dottrina62 ritengono possibile anche “la cessione del diritto d’uso”, in deroga
all’art. 1024 c.c.; ma è anche vero che tale negozio è valido solo nel caso in cui vi sia il
consenso congiunto del nudo proprietario (non quindi un “semplice” nullaosta).
Tale interpretazione troverebbe poi supporto sia in dottrina63 che in interpretazioni
ministeriali. Recentemente il MEF, richiamando la Decisione Eurostat ( Decisione n.
243/2012, cd. Spettro Radio), ha chiarito come le frequenze dello Spettro
elettromagnetico costituiscano una risorsa naturale nella disponibilità della pubblica
amministrazione, sulla quale può essere istituito un diritto di sfruttamento e che tale
diritto, costituito dalla licenza per l'utilizzo in esclusiva, rappresenta un'attività
economica separata dallo Spettro, di tipo essenzialmente non-finanziario, immateriale. 64
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cfr. BIANCA, La proprietà, op. cit., p. 630; Cass., 2 marzo 2006, n. 4599, in Mass. Giur. It., 2006.!
Cfr. CAPUTI JAMBRENGHI, Voce "beni pubblici (uso dei)", in Digesto delle Discipline Pubblicistiche,
Torino, Utet, 1988, p. 313, il quale ha affermato che in caso di uso individuale al titolare del diritto è
attribuito dal provvedimento amministrativo non solo la facoltà di utilizzare ma anche di fruire dello
stesso bene, con la conseguenza che il diritto reale in oggetto può essere accostato al contenuto del diritto
di usufrutto ex art. 978 cc.!
64
Cfr. “La Vendita Dei Diritti D’uso Delle Frequenze Radioelettriche. Regole Di Contabilizzazione” in
http://www.rgs.mef.gov.it/ LA MANOVRA DI FINANZA PUBBLICA PER GLI ANNI 2011-2013!
62
63
!
110!
6. Come circolano le frequenze?
Il metodo più utilizzato fino ai primi anni ’90 è il cd. Command & Control, in base al
quale la P.A. è responsabile sia dell’allocazione che dell’assegnazione delle frequenze e
solo per specifici usi, tecnologie e operatori. 65 L’atto che caratterizza questo
procedimento è la rigida concessione immodificabile e a soggetti predefiniti, in
considerazione del monopolio vigente.
Ben presto però questo metodo entra in crisi proprio a causa della sua eccessiva rigidità.
Le allocazioni ex ante, non essendo passibili di successiva modifica, provocano:
l’irrigidimento del mercato; un sottoutilizzo delle bande assegnate; un limitato sviluppo
di nuove tecnologie, potenzialmente più efficienti. Tutto ciò va conseguentemente a
svantaggio soprattutto del consumatore finale, che non può usufruire di prezzi minori,
risultanti da un mercato più flessibile e competitivo.66 Tale inadeguatezza risulta ancora
più lampante con l’avvento della Convergenza. Infatti, poiché divengono fruibili più
servizi attraverso la medesima piattaforma, risulta difficile mantenere una convivenza
con un approccio ove il Regolatore effettua distinzioni molto nette e rigide tra bande
confinanti, ammettendo per ciascuna di esse solo determinati usi ed escludendone altri.67
Si è quindi resa necessaria la previsione di un nuovo sistema di assegnazione, sempre
basato sulla razionalizzazione dell’uso dello Spettro, quale risorsa limitata, ma che trova
la sua massima espressione nella cd. pianificazione.
In tale contesto si inserisce il passaggio dal sistema concessorio a quello basato sulle
autorizzazioni generali e licenze individuali (ora provvedimenti di rilascio di diritti
d’uso). Nasce così il cd. Market Model,68 ove i diritti d’uso sullo Spettro, comunque
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
65
Cfr. COLANGELO, Il mercato secondario dei diritti di creazione amministrativa nell’Unione Europea; Il
caso degli sltos aeroportuali e dello Spettro radio, cit., pg. 133. Secondo cui è “Command & Control: il
regolatore prende la maggior parte delle decisioni chiave circa il modo in cui lo Spettro deve venir
utilizzato, sia riguardo l'utilizzo (ad esempio mobile) o la tecnologia (ad esempio GSM) ed in alcuni casi
entrambi.”!
66
Cfr. OFCOM, Progress on key Spectrum initiatives. A review and update of the SFR and SFR, London
(2008). Tipico esempio di questo mal funzionamento sono i radar aerei, applicazioni che in passato
avevano beneficiato della concessione gratuita dello Spettro, che verosimilmente avrebbero potuto
sviluppare nel tempo tecnologie molto più efficienti con conseguente fruizione di larghezze banda minori.
67
Cfr. CAMBINI-VALLETTI-SASSANO, Le concessioni sullo Spettro delle frequenze, op.cit., pg. 304.!
68
La Nuova Zelanda (forse a causa dell’importanza delle comunicazioni senza filo per il Paese più isolato
del mondo) fu il primo Paese a regolare l’uso dello Spettro elettromagnetico (1902), gli Stati Uniti la
seguirono nel 1912 introducendo il meccanismo delle licenze radio. Ma non solo, la Nuova Zelanda per
prima in assoluto utilizzò le aste come meccanismo di assegnazione dello Spettro nel 1989. Fu poi
nell’agosto 1993 che il presidente americano Bill Clinton firmò una legge storica garantendo alla FCC di
mettere all’asta i diritti di licenza per l’uso dello Spettro elettromagnetico. Cfr. HAZLETT, T.W. (1998),
Spectrum Flash Dance: Eli Noam’s Proposal for ‘Open Access’ to Radio Waves, in Journal of Law and
Economics, vol. 41, no. 2, part 2, pp. 805-820!
!
111!
sottoposti al controllo e gestione da parte della P.A., possono essere assegnati in modi
differenti.
Le principali metodologie utilizzate in questa nuova fase sono: il First-come firstserved69, utilizzabile quando non vi è una scarsità di risorse; l’Asta; il Beauty Contest e
il meccanismo dei prezzi incentivanti, cd. Administrative Incentive Pricing (AIP)70.
Ma i metodi maggiormente utilizzati in questo nuovo contesto di Market Model sono
sicuramente l’Asta e il Beauty contest.
Nel nostro sistema, come in parte già anticipato, il Market model è disciplinato
rispettivamente, dall’art. 27, comma 5, cod. C.E. secondo cui “I diritti di uso delle frequenze
radio e dei numeri sono rilasciati mediante procedure aperte, obiettive, trasparenti, non discriminatorie
e proporzionate. Nel caso delle frequenze radio il Ministero, nel rilasciare i diritti, precisa se essi siano
trasferibili su iniziativa del detentore degli stessi e a quali condizioni, conformemente all'articolo 14.
Una deroga ai requisiti per le procedure aperte può essere applicata quando il rilascio di diritti
individuali d'uso delle frequenze radio per la diffusione di contenuti radiofonici o televisivi è necessario
per conseguire un obiettivo di interesse generale conforme alla normativa dell'Unione europea.
Proseguendo, il comma 5 bis, afferma che Al momento del rilascio dei diritti d'uso, il Ministero specifica
se tali diritti possono essere trasferiti dal titolare e a quali condizioni. Nel caso delle frequenze radio, tali
disposizioni sono conformi agli articoli 14 e 14-ter del Cod. CE.”;
nonché dal comma 7 del
medesimo articolo secondo cui “Alle procedure di selezione competitiva o comparativa per la
concessione di diritti individuali di uso delle frequenze radio si applicano le disposizioni dell'articolo
29”. Ed infine, fondamentale è anche l’art. 29 del Cod. C.E. secondo cui “1. Quando
debba valutare l'opportunità di limitare il numero dei diritti di uso da concedere per le radiofrequenze
oppure di prolungare la durata dei diritti d'uso esistenti a condizioni diverse da quelle specificate in tali
diritti, l'Autorità, tra l'altro: a) tiene adeguatamente conto dell'esigenza di ottimizzare i vantaggi per gli
utenti e di favorire lo sviluppo della concorrenza e la sostenibilità degli investimenti rispetto alle
esigenze del mercato, anche in applicazione del principio di effettivo ed efficiente utilizzo dello Spettro
radio di cui agli articoli 14, comma 1, e 27, comma 6;b) concede a tutte le parti interessate, compresi gli
utenti e i consumatori anche attraverso le associazioni, l'opportunità di esprimere la loro posizione,
conformemente all'articolo 11;c) pubblica qualsiasi decisione di concedere solo un numero limitato di
diritti d’uso o di limitare il rinnovo dei diritti d'uso, indicandone le ragioni; d) stabilisce procedure
basate su criteri di selezione obiettivi, trasparenti, proporzionati e non discriminatori; e) riesamina tali
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
69
Si veda il cap. VII.!
70
Meccanismo molto utilizzato in Gran Bretagna. Sono tariffe per l’uso dello Spettro imposte a tutti gli
utilizzatori (privati e pubblici) che utilizzano le frequenze come input produttivo (“broadcaster” radiotelevisivi, telefonia mobile, collegamenti fissi wireless etc.) L’obiettivo principale è quello di spingere
tutti gli utilizzatori ad una valutazione economica dell’occupazione dello Spettro e, dunque, alla decisione
se mantenere il controllo per trarne adeguati vantaggi o rinunciarvi e restituirne la disponibilità allo Stato
per una nuova assegnazione. Le porzioni di Spettro liberate vengono così messe all’asta ed affidate a
nuovi operatori a cui viene garantita la possibilità di rivendere il diritto d’uso nel caso in cui la
valutazione economica attuale dovesse rivelarsi errata o qualche nuova tecnologia rendere quella banda
più profittevole per altri operatori.!
!
112!
limitazioni a scadenze ragionevoli o a ragionevole richiesta degli operatori interessati.
2. L'Autorità, qualora ritenga possibile concedere ulteriori diritti individuali di uso delle frequenze radio,
rende nota la decisione ed il Ministero invita a presentare domanda per la concessione di tali diritti.
3. Qualora sia necessario concedere in numero limitato i diritti individuali di uso delle frequenze radio,
il Ministero invita a presentare domanda per la concessione dei diritti di uso e ne effettua l'assegnazione
in base a procedure stabilite dall'Autorità. Tali criteri di selezione devono essere obiettivi, trasparenti,
proporzionati e non discriminatori e devono tenere in adeguata considerazione gli obiettivi di cui
all'articolo 13 e le prescrizioni di cui all'articolo 14 del Codice.4. Qualora sia necessario ricorrere a
procedure di selezione competitiva o comparativa, il Ministero, su richiesta dell'Autorità, proroga il
periodo massimo di sei settimane di cui all'articolo 27, comma 8, nella misura necessaria per garantire
che tali procedure siano eque, ragionevoli, pubbliche e trasparenti per tutti i soggetti interessati, senza
superare, in ogni caso, il termine di otto mesi.5. I termini di cui al comma 4 non pregiudicano l'eventuale
applicabilità di accordi internazionali in materia di uso delle frequenze radio e di coordinamento delle
posizioni orbitali dei satelliti.6. Il presente articolo non pregiudica il trasferimento dei diritti di uso delle
frequenze radio in conformità all’articolo 14-ter.7. In caso di procedure di selezione competitiva o
comparativa di particolare rilevanza nazionale, l'Autorità può sottoporre al Ministro dello sviluppo
economico la proposta, da trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, di costituzione di un
Comitato di Ministri incaricato di coordinare la procedura stessa, in particolare per quanto attiene al
bando ed al disciplinare di gara.”
6.a. Assegnazione delle frequenze mediante asta
In economia si definisce asta “una modalità di determinazione del prezzo di un bene ove
solitamente esiste un monopolista 71 (il seller) e un numero più o meno ampio di
possibili acquirenti (buyers o bidders)”. 72
Per il diritto amministrativo, invece, l’asta è una gara nella quale ciascun concorrente
tende a fare, nei limiti della sua possibilità e del suo interesse, offerte sempre più
favorevoli alla pubblica amministrazione che permette l'aggiudicazione al miglior
offerente.73 Metodo applicabile ad ogni specie di contratto della P.A., com’è noto l’asta
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
71
Nel nostro caso, il Monopolista è lo Stato che mediante il Ministero bandisce l’asta, poi gestita
dall’AGCOM.!
72
Cfr. MCAFEE- MCMILLAN, Auctions and Bidding, in Journal of Economic Literature, 1987, 25:2, 699738 “An auction is a market institution with an explicit set of rules determining resource allocation and
prices on the basis of bids from the market participants” pg. 701. In tema di aste in generale si veda:
BALDUZZI,Lezione
di
teoria
delle
aste,
in
http://dipeco.economia.unimib.it/persone/marzi/didatticaEconRegol/Lezione%20di%20teoria%20delle%
20aste.pdf 2005; CREW,Regulatory Economics: twenty years of progress?, in Journal of Regulatory
Economic; 21:1,5-22, 2002;I. VOGELSANG,Incentive regulation and competition in public utility markets:
a 20-years perspective, in Journal of Regulatory Economic, 22:1,5-27, 2002.!
73
Cfr. ZANOBINI, Corso di diritto amministrativo, IV, Milano, 1958, pg. 474.
!
113!
si caratterizza per la pubblicazione del bando di gara;74 l'ammissione dei concorrenti; la
celebrazione degli incanti; l'aggiudicazione75.
Applicando tali concetti generali al caso in esame, si può agevolmente individuare nel
MiSE, il banditore; mentre chi svolge concretamente la procedura e sceglie la tipologia
d’asta è l’AGCOM.
Al termine dell’incanto, l’assegnazione viene poi effettuata con decreto del MiSE.
L’oggetto della gara, come si evince dai bandi agevolmente reperibili on line, è
l’assegnazione del diritto d’uso (rectius usufrutto)76 su una determinate frequenze.
E’ poi opportuno segnalare subito come la prassi dell’AGCOM, in relazione
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
74
Si rammenti che l'avviso d'asta consiste in un pubblico manifesto che rende noto il contenuto del
contratto che l'amministrazione intende stipulare, indicandone l'oggetto, le modalità, i requisiti per
l'ammissione degli aspiranti ed ogni altro elemento utile per quanti possano avere interesse a prendere
parte all'incanto. Esso deve essere pubblicato almeno quindici giorni prima del giorno fissato per
l'incanto. L'avviso deve indicare: a) l'autorità che presiede all'incanto, nonché il luogo, il giorno (sempre
feriale) e l'ora in cui deve seguire l'esperimento; b) l'oggetto dell'asta; c) la qualità, e, se necessario, i
prezzi parziali o totali, secondo la natura dell'oggetto; d) il termine prefisso al compimento dei lavori o il
tempo e luogo della consegna per le forniture e quelli del pagamento per le vendite e gli affitti; e) gli
uffici presso i quali si può avere cognizione delle condizioni di contratto; f) il modo con cui si terrà l'asta
e quello di presentazione delle offerte se si tratta di asta ad offerte segrete; g) il deposito da farsi dai
concorrenti.. Non costituendo proposta, non ha il valore di un'offerta al pubblico, ma di invitatio ad
offerendum. Nell'esternarlo la pubblica amministrazione si vincola ad osservare, nell'espletamento della
gara, determinate modalità procedurali e delimita l'oggetto e le condizioni essenziali del futuro contratto.!
75
I contratti conclusi con i metodi dell'asta pubblica e della licitazione privata si perfezionano col verbale
di aggiudicazione (ad esso può - non deve - seguire l'atto formale di stipulazione, con valore di mera
riproduzione del negozio giuridico). L'aggiudicazione si estrinseca in una dichiarazione formale e solenne
dell'autorità che presiede la gara e che consiste nel verificare e render poi nota l'offerta più vantaggiosa e
nel dichiarare che l'offerente è aggiudicatario della gara (art. 75 ss. reg. contabilità). Si notano quindi due
fasi, una di accertamento o verifica delle varie offerte e di raffronto con l'eventuale scheda segreta seguita
dalla comunicazione obbligatoria e solenne ai presenti del risultato dell'accertamento stesso, il che
consiste nel dichiarare a voce alta quale offerta sia risultata la migliore. L'accertamento ha valore
costitutivo e di esso viene dato atto nel verbale della gara. La seconda fase, che in genere è
contemporanea alla prima, consiste nel dichiarare, ove ne ricorrano gli estremi, che colui che ha fatto
l'offerta migliore è l'aggiudicatario. Per taluni tale comunicazione serve ad esternare la volontà della
pubblica amministrazione di costituire il vincolo giuridico e determina in quel momento il sorgere del
rapporto, che si perfezionerà poi per il privato contraente con l'apposizione della firma del verbale se
presente, o con la notifica del verbale medesimo se assente; e per l'amministrazione con la successiva
approvazione del verbale. Non manca chi ritiene che l'aggiudicazione abbia il valore di un pactum de
contrahendo almeno in quei casi in cui è richiesta la successiva stipulazione del contratto. Invero anche
nel caso in cui sia prevista una successiva stipulazione formale l'aggiudicazione non ha valore
preparatorio, ma è l'atto conclusivo del procedimento dal quale nasce il vincolo contrattuale già perfetto
per entrambe le parti, anche se non ancora efficace - in pendenza dell'approvazione - per
l'amministrazione. Perciò non può mai parlarsi - anche se debba seguire una formale stipulazione - di
pactum de contrahendo. Altro problema è se chi presiede la gara debba far luogo all'aggiudicazione ove
l'esito dell'esperimento sia regolare (ovvero se si possa non procedere alla dichiarazione di aggiudicazione
quando il risultato, anche se positivo sotto il profilo giuridico, non abbia corrisposto all'interesse
dell'amministrazione, o per l'identità del soggetto che dovrebbe esser dichiarato aggiudicatario (la
convenienza del contratto è anche legata all'affidamento che la pubblica amministrazione può riporre
nell'aggiudicatario) (o perché il numero delle offerte sia stato tanto limitato da non fornire sufficienti
garanzie di buona esecuzione del contratto . Tale ultima ipotesi è peraltro da escludere nei casi in cui
esista una scheda segreta e uno dei concorrenti abbia superato il limite minimo o massimo richiesto. La
giurisprudenza della Cassazione è costante nel ritenere che il contratto si concluda con l'aggiudicazione e
che il relativo verbale serva a documentare l'avvenuto incontro della volontà .
76
Sulla natura del diritto di rinvia alle osservazioni conclusive dell’ultimo capitolo.!
!
114!
all’oggetto, sia nel senso di tipologia di asta cd. MULTIFREQUENZA, che permette
un’assegnazione di tutte le bande di frequenza in quel momento disponibili, con indubbi
vantaggi sia per la PA che per i concorrenti. Per la prima si registra una diminuzione
considerevole degli oneri per lo svolgimento delle gare. Ma i vantaggi maggiori sono
sicuramente per i partecipanti in quanto, con la maggior scelta in termini di frequenze,
possono più facilmente soddisfare la propria esigenza minima di risorse, combinando
frequenze di tipo diverso e quindi ottimizzando anche il proprio budget. Un altro
vantaggio è che gli operatori (non solo gli aggiudicatari ma tutti gli operatori di un
mercato) possono ottenere allo stesso tempo certezze sulla destinazione di tutte le bande
disponibili (sia della propria che di quella dei concorrenti), potendo correggere,
eventualmente, le proprie strategie, disponendo di significative informazioni in tempo
reale. Ancora, l’effettuazione di un tale tipo di asta consente una più agevole
pianificazione, da parte dei costruttori, della produzione degli apparati di rete e dei
terminali, potendo cosi ad esempio favorire un’accelerazione della diffusione di
terminali multi banda, che a loro volta possono significativamente contribuire allo
sviluppo dei servizi e della concorrenza.
Da un punto di vista procedimentale, le tipologie di asta più utilizzate77 sono:
-l’asta all’inglese;78
-l’asta anglo-olandese;79
-l’asta in busta chiusa;80
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
77
Cfr. MARTINO (AGCOM), intervento al Convegno organizzato nel dicembre 2011 dalla Fondazione
Bordoni intitolato “Larga banda mobile: le aste per l’assegnazione delle frequenze LTE in Europa e lo
sviluppo delle reti”.!
78
E’ il modello più comune nel quale il banditore, a partire da un prezzo base, sollecita gli acquirenti ad
offerte pubbliche crescenti. Quando nessuno propone un’offerta maggiore si ottiene il vincitore che per
ultimo ha indicato un prezzo. Il vantaggio principale di tale meccanismo è l’incremento di competitività e
la maggior diffusione di informazione sul valore dell’oggetto in asta; nonché, teoricamente, è quello che
produce il maggior guadagno per il venditore.!
79
In principio teorizzato da Klemperer, questa metodologia opera nel seguente modo: ipotizzando un’asta
in cui sia messo in vendita solo un oggetto, si procede in modo ascendente in cui il prezzo sale in modo
incrementale fino a quando non rimangono solo due contendenti. A questo punto i due soggetti faranno la
loro offerta in busta chiusa che dovrà essere almeno pari all’ultima offerta fatta nella fase precedente.
Tale metodologia era stata studiata per la vendita delle licenze UMTS in Inghilterra nel 2000. In tale
occasione la parte d’asta ascendente è durata fino alla sopravvivenza di cinque soggetti. Questo
meccanismo è stato poi abbandonato in quanto il Governo optò per cinque licenze che potevano essere
vendute solo ad altrettanti offerenti. Successivamente si decise per l’asta ascendente multipla che
coinvolse oltre alle quattro aziende già presenti sul mercato anche nove nuove entranti.!
80
Gli offerenti dispongono la loro offerta in una busta sigillata e simultaneamente la passano al banditore.
Le buste sono aperte e l'individuo con la più alta offerta vince l'asta, pagando un prezzo pari
all'ammontare offerto. La simultaneità temporale non è essenziale, ciò che conta è che quando viene fatta
l’offerta, nessuno concorrente deve conoscere le offerte altrui. Questo meccanismo presenta il vantaggio
di favorire meno la collusione tra partecipanti ed incentivarne l’entrata, anche se normalmente fornisce
minori guadagni per il venditore. L’inconveniente di questo modello però è che le offerte di equilibrio in
una first-price non sono facili da calcolare ed i compratori finiscono per offrire meno delle loro rispettive
!
115!
-l’asta al secondo prezzo anche detta Vickrey, 81
-l’asta simultanea incrementale (Simultaneous Ascending Auction o SAA); 82
-l’asta combinatoria e combinatoria per offerte ascendenti (Dynamic
Combinatorial Auction o DCA);83
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
valutazioni.!
81
Cfr. VICKREY studiò per primo questo tipo di asta nel suo paper del 1961: Counter speculation,
Auctions, and Competitive Sealed Tenders, in Journal of Finance, 16 (1), pp. 8-37. Il modello dell’Asta in
busta chiusa al "secondo prezzo" o Second-price sealed-bid prevede che gli offerenti dispongano la
loro offerta in una busta sigillata e simultaneamente la passino al banditore. Le buste sono aperte e
l'individuo con la più alta offerta vince l'asta, pagando un prezzo pari al secondo ammontare offerto più
alto. Questo modo, che è strategicamente analogo all'Asta inglese, fa sì che la scelta migliore per un
acquirente sia quella di offrire esattamente ciò che è la sua reale valutazione a proposito dell'oggetto
messo in asta. Il principio sottostante è che il vincitore dovrebbe compensare la società per il “danno” che
egli causa con l’ottenimento dell’oggetto, in quanto ne preclude l’uso alla seconda migliore alternativa. !
82
L’asta simultanea incrementale (Simultaneous Ascending Auction o SAA), introdotta dall’FCC nel
1994, è quella maggiormente utilizzata per l’assegnazione delle frequenze ed è strutturata in una serie di
round simultanei. In ogni round, il singolo compratore può fare un’offerta su uno o più oggetti. Può
essere introdotto un limite superiore al numero o al tipo di oggetti su cui ogni compratore può fare offerte
(la cosiddetta regola dell’eligibility). Questa limitazione viene tipicamente motivata dal desiderio di
evitare concentrazioni eccessive. Inoltre possono essere introdotti limiti inferiori (la regola dell’activity),
con l’obiettivo di garantire funzionamenti d’asta sufficientemente rapidi. Un compratore che violi
quest’ultima regola viene escluso dall’asta. I vincitori di ogni round sono determinati dal venditore
selezionando le offerte più elevate per ognuno degli oggetti. L’asta termina nel round in cui nessuna
offerta valida viene ricevuta dal venditore. In questo caso ogni oggetto viene assegnato al compratore con
la maggiore offerta corrente su quell’oggetto ad un prezzo pari alla sua offerta. Cfr. DELIBERA n.
282/11/CONS, Procedure e regole per l’assegnazione e l’utilizzo delle frequenze disponibili in banda
800, 1800, 2000 e 2600 mhz per sistemi terrestri di comunicazione elettronica e sulle ulteriori norme per
favorire una effettiva concorrenza nell’uso delle altre frequenze mobili a 900, 1800 e 2100 mhz. “(…) Per
quanto riguarda gli aspetti più di dettaglio della procedura di asta, l’Autorità ritiene che il sistema
aperto a round multipli simultanei ascendenti (o SMRA - Simultaneous Multiple Round Ascending) a
partire da un valore minimo, già usato in passato nel caso della banda a 3.5 GHz nonché nella recente
asta multifrequenza in Germania, sia il sistema più consolidato e che offra la maggiore garanzia di far
emergere il vero valore dello Spettro, limitando l’esposizione irrazionale dei partecipanti. Il sistema è
aperto nel senso che, fatte salve le regole che saranno fissate dal bando di gara in termini di eligibility,
domanda minima di aggiudicazione, attività dinamica, pause, ritiro delle offerte, etc., il concorrente è
libero di presentare le proprie offerte per vari insiemi di blocchi di frequenze in gara e, ad ogni turno,
riceve trasparentemente informazioni circa l’andamento delle offerte su tutti i blocchi. “!
83
L’Asta Combinatoria invece parte da un assunto diverso, infatti, fino ad ora, abbiamo considerato
quale unico obiettivo del venditore: l’allocazione dell’oggetto al compratore con la maggiore valutazione.
Tuttavia, il venditore può avere preferenze anche sull’identità del compratore che ottiene l’oggetto. Per
esempio, il venditore potrebbe preferire assegnare l’oggetto ad un nuovo entrante o ad un’impresa
nazionale. Il concetto di efficienza deve quindi essere ridefinito per prendere anche questi fattori in
considerazione. Poiché la valutazione individuale e privata dei compratori non cambia, il risultato di
un’asta di Vickrey resta inalterato e non riflette la valutazione sociale. Questo non rappresenta tuttavia un
grosso problema. Una semplice modifica all’asta di Vickrey permette di riottenere l’efficienza. Ad ogni
compratore viene assegnato un numero dato dalla somma della sua offerta e del beneficio sociale. È
possibile estendere l’asta di Vickrey al caso di oggetti multipli e questo permette ancora una volta di
ottenere l’efficienza. Questo meccanismo è chiamato Asta di Vickrey generalizzata (o anche asta
combinatoria). Un compratore effettua, in busta chiusa, un numero di offerte pari a quello di tutte le
possibili combinazioni degli oggetti in vendita. L’asta puramente combinatoria tuttavia prevede
l’introduzione di complessità esponenziali sia nel sistema di valutazione delle standing bid (offerte
correnti nei singoli round) che, dal punto di vista del partecipante, nella formulazione della propria
offerta, ed in pratica non è mai stata utilizzata nella sua forma completamente aperta. E’ possibile invece
ricorrere ad una forma attenuata di combinatorietà, sul modello di quella utilizzata nella recente asta
tedesca. In tale asta era permesso ai partecipanti di dichiarare al momento della domanda di
partecipazione, i propri requisiti minimi di frequenze, suddivisi nelle varie bande, e quindi, sotto certe
condizioni, le frequenze aggiudicate sarebbero state assegnate solo se superiori o uguali a tali requisiti
!
116!
A questo punto sorge spontaneo chiedersi quali siano i vantaggi e gli svantaggi di
questa metodologia.
Sicuramente l’asta permette di sopperire ad una serie di problematiche, tra cui l’
asimmetria informativa, poiché
in questo modo la P.A. sa quanto ogni singolo
acquirente valuti la frequenza in vendita, 84 ottenendo così indicazioni altrimenti non
disponibili. Altro elemento, è l’efficienza, poiché in linea generale, utilizzando tale
metodologia, la frequenza dovrebbe andare all’individuo che la valuta maggiormente,
con conseguente massimizzazione del profitto del seller/venditore e degli strumenti che
permettono tale operazione,85 in applicazione al principio del Teorema dell’equivalenza
dei ricavi.86
Tuttavia, nonostante l’asta sia uno dei metodi più utilizzati per l’assegnazione delle
frequenze, è stata comunque oggetto di numerose critiche .
In primo luogo perché è una metodologia che assegna allo Spettro dei prezzi più alti
rispetto ad altri meccanismi. Ci si è quindi domandato se questo possa avere delle
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
minimi. La FCC ha poi adottato un formato d’asta dinamico e combinatorio, per offerte ascendenti,
(Dynamic Combinatorial Auction DCA) che differisce dalla SAA in quanto ai compratori è permesso
fare pacchetti di offerte (package bidding), o offerte congiunte su più oggetti. In ogni stadio un
compratore può fare offerte su oggetti singoli o su pacchetti di oggetti. Un’offerta sul pacchetto significa
che il compratore paga il prezzo soltanto se gli viene assegnato l’intero pacchetto. Un compratore può poi
sottoporre offerte su diversi oggetti e diversi pacchetti e queste offerte possono sovrapporsi. Quando le
offerte sono state sottoposte il venditore calcola l’allocazione che massimizzerebbe il reddito in modo del
tutto analogo all’asta di Vickrey. In ogni stadio sono considerate vincenti le offerte che compongono
l’allocazione scelta dal venditore ma le altre offerte non vengono eliminate. Nella fase successiva i
compratori non possono offrire meno delle offerte risultate vincenti nello stadio precedente ma possono
farlo anche utilizzando le allocazioni risultate non vincenti. Il vantaggio principale dell’asta DCA è
l’eliminazione dell’exposure problem, ma si può creare un problema opposto chiamato problema della
“soglia” (threshold problem). !
84
A titolo esemplificativo si veda la DELIBERA n. 282/11/CONS:”Procedure e regole per l’assegnazione
e l’utilizzo delle frequenze disponibili in banda 800, 1800, 2000 e 2600 mhz per sistemi terrestri di
comunicazione elettronica e sulle ulteriori norme per favorire una effettiva concorrenza nell’uso delle
altre frequenze mobili a 900, 1800 e 2100 mhz. “(…) L’Autorità rileva (…) che la procedura di asta è la
più adeguata ad assegnare la risorsa all’utilizzatore, ad assicurare l’uso più efficiente dello Spettro ed in
generale a garantire le condizioni per una effettiva competizione, fornendo al contempo semplicità e
trasparenza della procedura e maggiori certezze nella predisposizione dei piani di business per i
concorrenti. La procedura d’asta deve essere aperta alla partecipazione di tutti i soggetti in possesso dei
requisiti previsti dalle norme vigenti, inclusa l’idoneità tecnica e commerciale degli stessi all’uso delle
frequenze ed alla fornitura dei relativi servizi. La partecipazione dovrebbe essere garantita da un
appropriato deposito cauzionale.“.!
85
Cfr. KLEMPERER [2000, 2001] e MCMILLAN [2002]. Quest’ultimo, in particolare, offre un’ottima
esposizione della diffusione di aste negli anni recenti, soffermandosi specialmente sulle problematiche pratiche più che teoriche - delle aste online e di quelle per le onde elettromagnetiche. BINMOREKLEMPERER, “The biggest auction ever: the sale of the British 3G Telecom Lecence,” in The Economic
Journal, n. 112, 2002!
86
Cfr. VICKREY, "Counterspeculation, auctions and competitive sealed tenders", Journal of Finance,
1961. Fu il primo tentativo da parte di un economista di utilizzare gli strumenti propri della teoria dei
giochi per capire le aste. Secondo tale tesi, si assume che i compratori abbiano valutazioni private
dell’oggetto, e che queste valutazioni siano estratte in modo casuale dalla stessa distribuzione di
probabilità (ovvero, il venditore non conosce a priori l’identità del compratore con la valutazione più
elevata). Ed inoltre si assume che tutti i compratori siano neutrali al rischio. In questo caso ogni
meccanismo d’asta efficiente permette di ottenere gli stessi ricavi attesi. !
!
117!
ricadute sui consumatori, per i quali tali esborsi potrebbero assumere la forma di
maggiori costi del prodotto finale. Tale dubbio in realtà è risultato infondato87, in quanto
l’azienda assegnataria, una volta pagato l’ammontare del prezzo per l’uso dello Spettro,
vede tale spesa solamente come un sunk cost (costo irrecuperabile), che non influenza i
prezzi di mercato. Inoltre, le aziende dovrebbero basare le proprie puntate
esclusivamente sul valore percepito dello Spettro.
Sicuramente queste aste hanno una componente di common value ed in queste
circostanze, esiste il rischio che i partecipanti possano incorrere nella così detta
winner’s curse (maledizione del vincitore) 88 , che riflette proprio il pericolo per
l’impresa di sovra estimazione del valore dello Spettro.89 Questo fenomeno, può essere
mitigato mediante la scelta del tipo d’asta, adottandone ad esempio uno che permetta la
rivelazione progressiva del prezzo, facendo sì che ogni partecipante confronti la propria
valutazione, rivedendone in corsa alcuni parametri e quindi anche l’offerta. (ASTA
MULTIFREQUENZA).
Ulteriore perplessità riguarda la possibile collusione tra i compratori 90 , che può
concretizzarsi sia attraverso accordi espliciti prima dell’asta, sulle procedure di offerta
(bidding rings); sia in modo tacito, ove i compratori non comunichino direttamente, ma
riescano ad attuare procedure che permettano di coordinarsi implicitamente al fine di
mantenere basse le offerte. E’ noto però come “la collusione tacita” possa essere
neutralizzata con l’utilizzo di un formato d’asta in un unico stadio.
6.b. Assegnazione mediante beauty contest
Altra metodologia impiegata per la scelta del “miglior” soggetto a cui assegnare le
radiofrequenze91 è quella del Beauty contest, concetto sviluppato da John Maynard
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
87
Cfr. KWEREL, economista della FCC, Spectrum auctions do not raise the price of wireless services:
theory and evidence, FCC, October 2000.!
88
Cfr. M.CAVE, C.DOYLE, W.WEBB, Essentials of modern Spectrum management, (2007). Si ricordi tuttavia
che, in presenza di winner’s curse, i partecipanti all’asta fanno offerte più basse proprio per cautelarsi e
non incorrere nella maledizione del vincitore.!
89
E’ prassi per le aziende, prima di procedere ad un’acquisizione di un bene, redigere un business plan
che prospetti il mercato derivante dagli esiti competitivi della gara. In tal modo però, i partecipanti
possono essere influenzati dal comportamento degli altri concorrenti e dalle offerte che emergono nel
corso della procedura e quindi modificare le proprie offerte.!
90
Cfr. DONI, L'interazione fra competizione e regolazione nell'aggiudicazione mediante gara di una
concessione, in The Journal of the Italian Economic Association, anno VIII, n. 1, 2003.!
91
E’ stato utilizzato per le licenze UMTS in Italia, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera e Norvegia; nonché
per l’assegnazione delle licenze WI-MAX. Quanto all’assegnazione delle frequenze UMTS italiane,
avvenuta tra il 24 agosto 2000 e il 7 dicembre dello stesso anno, l’iter seguito per il Beauty contest si è
articolato in tre diverse fasi. (presentazione delle domande di partecipazione ;individuazione dei soggetti
!
118!
Keynes92, per spiegare le fluttuazioni dei prezzi nella borsa valori.
In economia, questo metodo consiste nella fissazione ex ante, da parte di un comitato di
esperti (giuria), di un insieme di criteri, possibilmente con differenti pesi, sulla base dei
quali poi vengono assegnati dei punteggi alle offerte presentate dei candidati.
Il
candidato che ottiene il maggior punteggio vince la competizione. Ne discende quindi
che la composizione della giuria risulta essere un elemento fondamentale per la
valutazione dei titoli di ciascun operatore
Tale meccanismo si pone a metà strada tra l’asta e la licitazione privata, anche se
quest’ultima in realtà è un tipo di asta nella quale i soggetti vengono "invitati" a
partecipare, e solo chi è stato invitato può accedervi. Al contrario, il beauty contest è
aperto a tutti, ma i soggetti con i quali effettivamente si aprirà la trattativa devono
rispettare determinate caratteristiche. La partecipazione è quindi limitata, seppur
originariamente aperta a tutti.
Sintetizzando i caratteri generali e distintivi del beauty contest sono: l’oggetto
dell’operazione, che può essere identificato, in via generale, in un bene o un servizio;
l'individuazione delle caratteristiche predefinite, che possono riguardare la situazione
soggettiva(ad esempio, possono essere assegnatarie del bene solo imprese o solo
persone fisiche) o la situazione patrimoniale(ad esempio, viene stabilito che possono
essere assegnatari solo coloro che dimostrino di avere un certo patrimonio) una serie di
altre situazioni(come l’affidabilità del soggetto a detenere il bene o la sua capacità a
massimizzare il valore del bene stesso); l’analisi delle caratteristiche che i potenziali
vincitori devono possedere; l’allocazione delle risorse.
In sostanza, se l’organismo di regolazione conosce perfettamente la futura evoluzione
del mercato e della tecnologia, tale metodologia dà buoni risultati, perché permettere
l’allocazione in modo efficiente, rispettando le caratteristiche prestabilite. Nella
condizione opposta, è più opportuno utilizzare l’asta. Il rischio infatti è quello che,
nell’impossibilità di poter definire ex ante tutti i dettagli del servizio e prevederne la
loro evoluzione, si possa lasciare agli operatori ingenti rendite a scapito della
collettività, rischiando di sperperare risorse, allocando le licenze ad un prezzo molto
inferiore al loro valore reale. Inoltre, si originano inevitabili problemi di trasparenza,
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ammessi con l’analisi dei piani tecnici ed economici-finanziari; svolgimento della gara vera e propria, con
la presentazione di offerte per essere assegnatario delle licenze UMTS.) Il 22 dicembre 1999 l’AGCOM
ha approvato il regolamento per il rilascio delle licenze UMTS: il percorso è stato organizzato in diverse
tappe nel corso dell’anno 2000, con tempi relativamente brevi. Le licenze da assegnare erano cinque. !
92
Introdotto nel capitolo 12 della sua opera: Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della
moneta (1936).!
!
119!
visto l’elevato potere discrezionale della giuria sulla base di criteri di giudizio a volte
intangibili e comunque spesso soggettivi. 93
6.c. Asta Vs Beauty Contest
Principale differenza del beauty contest rispetto all’asta è che quest’ultima ha la finalità
di vendere il bene al miglior offerente, senza prendere in considerazione né le
caratteristiche dell'offerente né della tipologia di offerta.
Ulteriore elemento discriminante e a vantaggio dell’asta va ricercato nell’oggettività e
trasparenza. Infatti, una volta scelto il formato d’asta, il vincitore non “dipende” più dal
banditore. Quest’ultimo quindi ha un potere discrezionale notevolmente limitato. Cosi
non è invece nel caso del Comitato preposto al Beauty Contest che ha il compito di
assegnare un punteggio al buisness plan presentato e agli eventuali titoli rilevanti. Il
Comitato quindi può non garantire il medesimo grado di oggettività, considerato che i
componenti della giuria possano avere delle idee diverse sul valore da attribuire, con
conseguente incidenza sul punteggio. Sicuramente tale procedura può incrementare la
litigiosità tra i partecipanti, in quanto “i non vincitori” potrebbero legittimamente
sentirsi discriminati in una gara ove i criteri di allocazione non sono totalmente
trasparenti e spesso molto soggettivi. La garanzia di una maggiore concorrenza tra gli
operatori è quindi un altro aspetto che depone a favore della scelta dell’asta rispetto al
Beauty Contest. Si deve infatti considerare che l’asta, ad eccezione di alcuni prerequisiti fondamentali non pone alcuna barriera alla presentazione della domanda di
partecipazione. Al contrario il Beauty contest limita ab origine l’accesso, in quanto i
partecipanti vengono scelti discrezionalmente. In tal modo è quindi possibile che vi
accedano sempre i medesimi soggetti poiché arbitrariamente ritenuti più efficienti.
Altro aspetto da considerare è la diversa percezione pubblica che le due procedure
riscuotono. L’asta è caratterizzata da un meccanismo molto lineare e di facile
comprensione: la sua finalità è di assegnare un bene pubblico al miglior offerente. Ma
non solo, in tal modo lo Stato banditore incassa immediatamente il corrispettivo che
entra a far parte delle risorse disponibili del bilancio. Il Beauty Contest al contrario non
solo è molto discrezionale ma non è fonte di reddito immediato, poiché le imprese
vincitrici, ad eccezione di una cauzione, non versano nulla alcuna somma di denaro a
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
93
In Gran Bretagna è stato deciso negli ultimi anni di abbandonare decisamente questo meccanismo di
assegnazione delle frequenze in favore di strumenti più trasparenti come le aste.!
!
120!
titolo di corrispettivo. Si rammenti che il “corrispettivo” è rappresentato dal business
plan.
Degna di nota è anche quella parte della dottrina94 secondo cui non vi sarebbero delle
differenze così marcate: quasi sempre ai partecipanti alle aste è richiesto di possedere un
insieme di caratteristiche tecniche e finanziarie così come nel beauty contest può essere
previsto l’utilizzo di criteri basati sul prezzo. La differenza principale risiederebbe
quindi nell’enfasi data al prezzo: nell'asta le offerte competitive sono cruciali, mentre
ciò non accade nel Beauty Contest.
A parere di chi scrivere è però innegabile come l’asta, se ben progettata, rappresenti il
metodo migliore per ottenere il massimo profitto in termini economici e di efficienza
d’uso, in quanto permette di assegnare la risorsa a chi sia in grado non solo di pagarla di
più, ma conseguentemente, dato l’esborso, di farne il miglior uso. In caso contrario
sarebbe infatti ingiustificato un ingente esborso.
Ma non solo, in tal modo si riescono a soddisfare esigenze di equità, visto che ciascun
individuo offre spontaneamente la somma voluta, per cui non è poi possibile accusare
l’Autorità di richiedere somme troppo elevate.
Ebbene, sulla base di tali osservazioni e considerato il contesto politco-economico che
ci caratterizza, giustificare l’assegnazione di un bene pubblico ad un soggetto
selezionato da una giuria, la cui imparzialità può –non solo in astratto- essere messa in
dubbio e/o in discussione, sembra non essere la scelta più opportuna. Ed infatti, il
Governo ne ha preso atto considerato che il Beauty Contest bandito nel luglio del 2011 è
stato successivamente annullato con Decreto Legge del 2 marzo 2012, n. 16 convertito
nella Legge 26.04.2012 n° 44 , G.U. 28.04.2012.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
94
Cfr. PRAT-VALLETTI, Aste per le frequenze versus beauty contest: costi e benefici, in Riv. Pol. Eco. Vol.
91, Ed. 1-8, 2001, pg. 83!
!
121!
7. Una nuova metodologia di circolazione: il trading delle frequenze
Si sono così illustrate le motivazioni che hanno giustificato un massiccio utilizzo
dell’asta a scapito del Beauty Contest. Ciò posto, non si può fare a meno di dubitare
circa la sua reale efficienza in un contesto in continua evoluzione ove, per le ANR è
sempre più difficile massimizzare il valore dello Spettro.95 Si osserva infatti che vi è
efficienza di utilizzo e massimizzazione dello Spettro solo fino a quando questo venga
utilizzato da chi lo valuta maggiormente. Pertanto, il Legislatore Comunitario, per
scongiurare il rischio di un congelamento di tale risorsa preziosa, ha progressivamente
ammesso la possibilità di vendere/affittare le frequenze (cd. Spectrum trading)96, quindi
di commercializzarle, prevedendo anche la possibilità di modificare la destinazione
d’uso al fine di ottenere il massimo profitto. Tale iniziativa sembra infatti essere un
valido strumento per accrescere la flessibilità della gestione dello Spettro, favorendo
l’assegnazione delle frequenze a chi è in grado di estrarne il massimo valore
economico.97
Volendo fornire una definizione di “Trading delle radiofrequenze” o “Spectrum
trading”98, si può dire che è tale quella modalità alternativa e secondaria di gestione
delle radiofrequenze, che si concretizza nella cessione/affitto, a titolo oneroso, del
diritto d’uso (rectius ususfrutto)99 su una determinata frequenza, rilascita dalla P.A. ad
un’impresa mediante provvedimento (rectius licenza) .100
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
95
Cfr. Considerando n. 4 della DECISIONE N. 243/2012/UE cd. “DECISIONE SPETTRO RADIO”
modificativa di quella del 2002, secondo cui “E’ opportuno adottare un nuovo approccio economico e
sociale per quanto riguarda la gestione, assegnazione e l’uso dello Spettro radio”.!
96
Cfr. M. CAVE, Review of Radio Spectrum Management. An independent review for Department of Trade
and
Industry
and
HM
Treasury,
March
2002
in
http://www.ofcom.org.uk/static/archive/ra/Spectrumreview/2002review/1_whole_job.pdf;
Cfr.
OFCOM,
”Spectrum
Framework
Review:
Implementation
Planin”,http://stakeholders.ofcom.org.uk/consultations/sfr/.!
97
Cfr. Considerando n. 14 della DECISIONE N. 243/2012/UE cd. DECISIONE SPETTRO RADIO,
secondo cui “ Lo scambio di diritti d’uso dello Spettro radio combinato con condizioni d’uso flessibili
potrebbe rivelarsi molto posititvo per la crescita economica. Pertanto, le bande per le quali il diritto
dell’Unione ha già introdotto una certa flessibilità d’uso dovrebbero immediatamente poter essere
oggetto di scambi conformemente alla direttiva 2002/21/CE.!
98
Pare opportuno un chiarimento linguistico: come si avrà modo di notare nel capitolo VII, la dottrina
angloamericana focalizza l’attenzione più sull’ampio genus dello “Spectrum”, che non sulla species
radiofrequenza (radio wave/frequencies). Ciò non toglie che le riflessioni in tema di Spectrum possono
essere applicate, per analogia anche alla species frequenza, in quanto come abbiamo più volte ribadito
queste ultime accedono al primo. In aderenza quindi a questa impostazione, i paragrafi che seguiranno
saranno incentrati sul concetto di “Spectrum” in luogo delle “frequencies”. !
99
Sulla natura del diritto di rinvia alle osservazioni conclusive dell’ultimo capitolo.!
100
Sul punto, si rammenti solo che il procedimento è il medesimo, sia per operatori di servizi media
audiovisivi che di Tlc in senso stretto, a prescindere poi dalla destinazione effettiva poi della frequenza.
Art. 15 T.U. Servizi Media Audiovisivi.!
!
122!
7.a. Origine ed evoluzione dello Spectrum Trading
Da un punto di vista storico, la prima volta che si sente parlare di trasferimento delle
frequenze o i diritti ad essi connessi avviene in Australia e Nuova Zelanda negli anni
’90101.
In Europa bisogna invece aspettare102 l’art. 9 della Direttiva Quadro (2002/21/CE)103,
poi modificato ed integrato dalla Direttiva n. 140 del 25 novembre 2009, “Legiferare
meglio” mediante la modifica dell’ art. 9104, e l’inserimento degli artt. 9 bis105 e 9 ter106.
In questo modo è stata generalizzata la trasferibilità dei diritti d’uso delle frequenze
(art. 9 par. 3 e 9-ter), introducendo altresì la possibilità di mutamenti nella destinazione
d’uso delle stesse (art. 9 par. 4).
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
101
In Australia si è deciso di dividere le bande in blocchi standard che i licenziatari possono aggregare a
piacimento grazie al mercato. I blocchi sono definiti su 4 dimensioni: latitudine, longitudine, frequenze e
tempo. Il modello australiano specifica condizioni per limitare l’interferenza ai confini tra blocchi di
Spettro, ma all’interno dei blocchi le restrizioni imposte sono minime (vi è libertà di utilizzare la
tecnologia voluta e l’apparato desiderato, a patto di non creare interferenze). In Nuova Zelanda si è
seguito un modello simile che, applicato per la prima volta alla TV, ha consentito di creare un quarto
canale nazionale laddove tutti gli esperti ritenevano non ve ne fosse lo spazio disponibile. Si noti tuttavia
come la natura geografica isolata di questi due paesi renda più facile il coordinamento internazionale che,
al contrario, è più complicato in un paese come il nostro.!
102
Cfr. DIRETTIVA QUADRO, considerano 19: “(…) Il trasferimento delle radiofrequenze può
costituire un mezzo efficace per conseguire un'utilizzazione più efficiente dello Spettro radio, sempreché
siano previste adeguate garanzie a tutela del pubblico interesse, e particolarmente la trasparenza di tali
trasferimenti e la vigilanza da parte dell'autorità di regolamentazione. La decisione n. 676/2002/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio del 7 marzo 2002 relativa a un quadro normativo per la politica
dello Spettro radio nella Comunità europea (decisione sullo Spettro radio) istituisce un quadro di
riferimento per l'armonizzazione delle radiofrequenze e le iniziative a norma della presente direttiva
devono cercare di agevolare l'applicazione di detta decisione.” E art. 9, punto 4 “ Gli Stati membri
provvedono affinché l'intenzione di un'impresa di trasferire diritti di uso delle radiofrequenze venga
notificata all'autorità nazionale di regolamentazione competente per l'assegnazione delle frequenze e che
ogni trasferimento di tali diritti abbia luogo in conformità delle procedure stabilite dall'autorità
nazionale di regolamentazione e sia reso pubblico. Le autorità nazionali di regolamentazione assicurano
che la concorrenza non venga falsata in conseguenza di tali operazioni. Qualora l'utilizzazione delle
radiofrequenze sia stata armonizzata mediante l'applicazione della decisione n. 676/2002/CE (decisione
Spettro radio) o di altri provvedimenti comunitari, i trasferimenti suddetti non devono dar luogo ad un
cambiamento dell'utilizzazione di tali radiofrequenze.”.!
103
DIRETTIVA QUADRO 2002/21/CE, “Articolo 9. Gestione delle radiofrequenze per i servizi di
comunicazione elettronica”, (Vedi Appendice Normativa).
104
DIRETTIVA N. 140/2009/CE, “ Art. 9. Gestione delle radiofrequenze per i servizi di comunicazione
elettronica”, (Vedi Appendice Normativa).
105
«Articolo 9 bis- Riesame delle limitazioni ai diritti esistenti” (Vedi Appendice Normativa).
106
Articolo 9 ter “Trasferimento o affitto di diritti individuali d’uso delle radiofrequenze.” (Vedi
Appendice Normativa).
!
123!
7.b. Il Trading in Italia
In Italia invece, una prima forma di trading è ravvisabile nella Legge 66/01107, volta a
consentire alle emittenti televisive (locali o nazionali) di implementare le proprie
possibilità di illuminazione del territorio, acquisendo rami d’azienda o impianti
trasmissivi appartenenti ad altri editori audiovisivi. In particolare, nelle iniziali
intenzioni del Legislatore italiano, il trading avrebbe dovuto esaurirsi entro il 24 marzo
2004. Tale regime si è però prorogato, a causa anche del lento passaggio dal sistema
analogico al digitale.
Vi è da dire però che questa primordiale forma di trading “nostrano” differisce da
quanto previsto in ambito comunitario, in quanto l’oggetto del trasferimento sono gli “
impianti o rami di azienda con impianti”108, e non quindi le frequenze.
L’istituto del trading viene per la prima volta introdotto nel nostro ordinamento nel
2003 grazie all’approvazione del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, in
recepimento anche della suddetta direttiva quadro 2002/21/CE. Nel dettaglio è l’art.14,
rubricato “Gestione delle frequenze per i servizi di comunicazioni elettroniche” ad
occuparsene, disponendo che “3. Fermo restando quanto stabilito da norme di legge o
di regolamento in materia di radiodiffusione sonora e televisiva, i diritti di uso delle
frequenze con limitata disponibilità di banda e conseguentemente assegnati ad un
numero predeterminato di operatori, possono essere trasferiti su base commerciale
dagli operatori che ne hanno legittima disponibilità ad altri operatori già autorizzati a
fornire una rete con analoga tecnologia, con le modalità di cui ai commi 4 e 5. Per le
altre frequenze il trasferimento dei diritti di uso è assoggettato alle disposizioni di cui
all'articolo 25, comma 8.
4. L'intenzione di un operatore di trasferire i diritti di uso delle radiofrequenze deve
essere notificata al Ministero e all'Autorità ed il trasferimento di tali diritti è efficace
previo assenso del Ministero ed è reso pubblico. Il Ministero, sentita l'Autorità,
comunica, entro novanta giorni dalla notifica della relativa istanza da parte
dell'impresa cedente, il nulla osta alla cessione dei diritti ovvero i motivi che ne
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
107
Legge 20 marzo 2001, n. 66 "Recante disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di
trasmissioni radiotelevisive analogiche e digitali, nonché per il risanamento di impianti radiotelevisivi “.!
108
Legge 20 marzo 2001, n. 66 , art. 2 bis, punto 2: “Al fine di promuovere l'avvio dei mercati televisivi in
tecnica digitale su frequenze terrestri sono consentiti, per i primi tre anni dalla data di entrata in vigore
del presente decreto, i trasferimenti di impianti o di rami di azienda tra concessionari televisivi in ambito
locale o tra questi e concessionari televisivi in ambito nazionale, a condizione che le acquisizioni operate
da questi ultimi siano impiegate esclusivamente per la diffusione sperimentale in tecnica digitale, fermo
restando quanto previsto dal penultimo periodo del comma 1 dell'articolo. 1.”.!
!
124!
giustifichino il diniego.
5. Il Ministero, all'esito della verifica, svolta dall'Autorità, sentita l'Autorità Garante
della concorrenza e del mercato, che la concorrenza non sia falsata in conseguenza dei
trasferimenti dei diritti d'uso, può apporre all'autorizzazione, se necessario, le
specifiche condizioni proposte. Nel caso in cui l'utilizzazione delle radiofrequenze sia
stata armonizzata mediante l'applicazione della decisione n. 676/2002/CE o di altri
provvedimenti comunitari, i trasferimenti suddetti non possono comportare un
cambiamento dell'utilizzo di tali radiofrequenze.”.
Dalla lettura del testo emerge inequivocabilmente come l’art. 14 ponga una netta
distinzione tra l’ipotesi di trasferimento dei diritti d’uso delle frequenze con limitata
disponibilità di banda e assegnate ad un numero predeterminato di operatori (quella in
esame), e l’ipotesi del trasferimento dei diritti d’uso riguardanti “le altre frequenze”,
assoggettate alla disciplina ex art. 25 comma 8 Cod. C.E.109. Ciò nonostante, come
osservato da autorevole dottrina110, i due articoli hanno destato non poche perplessità
circa i rispettivi ambiti applicativi. Tali incertezze sono però state risolte da un’attenta
interpretazione delle due fattispecie e cui si aderisce.
Si consideri che la cessione dell’autorizzazione generale, come anche dei diritti d’uso
delle frequenze, non è subordinata ad alcun provvedimento autorizzatorio e produce
effetto dalla comunicazione al Ministero il quale, a seguito della comunicazione di
cessione, ed entro i 60 giorni successivi deve verificare la sussistenza in capo al
cessionario
dei
requisiti
necessari
per
lo
svolgimento
dell’attività
oggetto
d’autorizzazione, compiendo un esame analogo a quello ex art. 25, comma 4, per
l’ipotesi dell’avvio di attività. Se la verifica ha esito negativo, Il ministero dispone, a
carico del cessionario, il divieto di prosecuzione dell’attività. Invece, nell’ipotesi in cui
il cedente intenda trasferire anche i diritti individuali d’uso delle numerazioni e delle
frequenze derivanti da provvedimenti di rilascio ex art. 27 comma 5 del Codice, e per i
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
109
Art. 25, comma 8, Cod. C.E. “8. Una autorizzazione generale può essere ceduta a terzi, anche
parzialmente e sotto qualsiasi forma, previa comunicazione al Ministero nella quale siano chiaramente
indicati le frequenze radio ed i numeri oggetto di cessione. Il Ministero entro sessanta giorni dalla
presentazione della relativa istanza da parte dell'impresa cedente, può comunicare il proprio diniego
fondato sulla non sussistenza in capo all'impresa cessionaria dei requisiti oggettivi e soggettivi per il
rispetto delle condizioni di cui all'autorizzazione medesima. Il termine è interrotto per una sola volta se il
Ministero richiede chiarimenti o documentazione ulteriore e decorre nuovamente dalla data in cui
pervengono al Ministero stesso i richiesti chiarimenti o documenti. “.!
110
Cfr. “I titoli abilitativi nel nuovo sistema delle Comunicazioni Elettroniche” CLARICH-BOSO
CARETTA, in Dir. Inf. 2004, p. 414 ss;
!
!
125!
quali (relativamente alle frequenze) non sia stata disposta la limitazione del numero ex
art. 29, il trasferimento è subordinato ad un provvedimento del Ministero, che dovrà
pronunciarsi entro i 60 giorni successivi alla relativa istanza. Il Ministero, dal canto suo,
dovrà valutare la sussistenza in capo al cessionario dei requisiti per il rispetto delle
condizioni dei diritti d’uso oggetto di cessione.
Infine, l’ipotesi ex art. 14 commi 3,4, e 5 riguarda solo il trasferimento dei diritti d’uso
delle frequenze assegnate ad un numero predeterminato di operatori.
Per quanto concerne il ruolo dell’AGCM, si evidenzia come il protocollo d’intesa
siglato il 28 gennaio 2004 tra AGCOM E AGCM, e ancora vigente relativamente a tale
fattispecie, preveda all’“Art. 2. Trasferimento dei diritti d'uso di radiofrequenze”
che“1. In seguito alla notifica da parte di un operatore dell'intenzione di trasferire i
diritti d'uso delle radiofrequenze, ai sensi dell'articolo 14, comma 4, del Codice,
l'AGCOM accerta l'incidenza dei predetti trasferimenti sull'assetto concorrenziale del
mercato. All'esito della predetta verifica, l'AGCOM invia uno schema di parere,
comprensivo delle eventuali condizioni proposte, all'AGCM ai fini dell'adozione del
parere di cui all'articolo 14, comma 5, del Codice.2. Ferme restando le proprie
competenze in materia di controllo delle concentrazioni ex legge n.287/90, l'AGCM
rende il parere di cui al comma precedente entro trenta giorni dalla richiesta; la
decorrenza del termine può essere interrotta per una sola volta per esigenze istruttorie.
Si applica l'articolo 1, comma 4 , del presente accordo.3. Acquisito il parere dell'
AGCM, l'AGCOM comunica al Ministero delle comunicazioni le risultanze della
verifica effettuata, con l'indicazione delle eventuali condizioni da apporre
all'autorizzazione.”111
Successivamente tale articolo, per effetto della citata direttiva 140/2009/CE, è stato
oggetto di modifiche ed integrazioni. Oggi il trading è espressamente disciplinato
dall’14 ter, rubricato appunto “Trasferimento o affitto di diritti individuali d'uso delle
radiofrequenze”, inserito dall’art. 12, comma 1 del D.lgs. 28 maggio 2012 n. 70, a
decorrere dal 1° giugno 2012, ai sensi di quanto disposto dall'art. 82, comma 1, del
medesimo D.Lgs. 70/2012.
Il nuovo testo prevede che:” 1. Le imprese titolari di diritti individuali di uso delle
radiofrequenze nelle bande individuate dalla Commissione europea a norma
dell'articolo 9-ter, paragrafo 3, della direttiva 2002/21/CE, possono trasferire o
affittare ad altre imprese le frequenze radio oggetto dei diritti d'uso, secondo le
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
111
!
in http://www2.AGCOM.it/provv/AGCOM-agcm_accordo.htm!
126!
condizioni legate a tali diritti d'uso, con le modalità di cui ai commi 5 e 6.
2. Fermo restando quanto stabilito dal comma 1, i diritti di uso delle frequenze in
bande con limitata disponibilità e conseguentemente assegnati ad un numero
predeterminato di operatori, possono essere trasferiti su base commerciale dagli
operatori che ne hanno legittima disponibilità ad altri operatori già autorizzati con le
modalità di cui ai commi 5 e 6 e nel rispetto delle eventuali deroghe adottate ai sensi
dei commi 3 e 4 dell'articolo 14. Per le altre frequenze il trasferimento dei diritti di uso
è assoggettato alle disposizioni di cui all'articolo 25, comma 8.
3. Salvo diverse indicazioni del Ministero o dell'Autorità, le condizioni cui sono
soggetti i diritti individuali d'uso delle frequenze radio continuano ad applicarsi anche
dopo il trasferimento o l'affitto.
4. Resta fermo il potere del Ministero e dell'Autorità di stabilire le condizioni di
assegnazione dei diritti individuali d'uso delle frequenze, anche disponendo il divieto di
trasferimento e affitto dei diritti d'uso eventualmente ottenuti a titolo gratuito.
5. L'intenzione di un operatore di trasferire i diritti di uso delle radiofrequenze deve
essere notificata al Ministero e all'Autorità ed il trasferimento di tali diritti è efficace
previo assenso del Ministero ed è reso pubblico. Il Ministero, sentita l'Autorità,
comunica, entro novanta giorni dalla notifica della relativa istanza da parte
dell'impresa cedente, il nulla osta alla cessione dei diritti ovvero i motivi che ne
giustifichino il diniego. L'impresa subentrante è tenuta a notificare al Ministero
l'avvenuto trasferimento entro sessanta giorni dal rilascio del nulla osta alla cessione
dei diritti.
6. Il Ministero, all'esito della verifica, svolta dall'Autorità, sentita l'Autorità Garante
della concorrenza e del mercato, che la concorrenza non sia falsata in conseguenza dei
trasferimenti dei diritti d'uso, può apporre all'autorizzazione, se necessario, le
specifiche condizioni proposte. Qualora l'uso delle radiofrequenze sia stato
armonizzato mediante l'applicazione della decisione 676/2002/CE o di altri
provvedimenti dell'Unione europea, l'obbligo di uso armonizzato resta valido anche in
caso di trasferimento o affitto.”
Dalla lettura della nuova disposizione, sembra opportuno mettere in luce solo le novità,
rinviando al capitolo conclusivo per una disamina più approfondita dell’istituto.
Diversamente dalla pregressa formulazione, il nuovo trading può essere impiegato sia
per le frequenze destinate alle Comunicazioni Elettroniche, che ai servizi radio
televisivi (Broadcasting). L’unico limite riguarda le frequenze ottenute, ab origine, a
!
127!
titolo gratuito,112 in ottemperanza a quanto disposto dal D.lgs. 28 maggio 2012 n. 70,
che così recita: “ Resta fermo il potere del Ministero e dell'Autorità di stabilire le
condizioni di assegnazione dei diritti individuali d'uso delle frequenze, anche
disponendo il divieto di trasferimento e affitto dei diritti d'uso eventualmente ottenuti a
titolo gratuito“. In sostanza, la disposizione è rivolta a tutti i soggetti che nel processo
di transizione dall’analogico al digitale, hanno ottenuto il rilascio di diritti d’uso delle
radiofrequenze a titolo gratuito, cd. eredità analogica. La scelta non sembra sbagliata.
Se così non fosse, si potrebbero creare delle posizioni di squilibrio e dominanti, ove
alcuni operatori potrebbero ottenere profitto laddove non abbiano pagato alcun
corrispettivo, rispetto invece ad altri che hanno dovuto sborsare ingenti somme per
ottenere detti diritti d’uso.
Ulteriore distinzione rispetto alla precedente normativa riguarda il potenziale
cambiamento dell’utilizzo di tali radiofrequenze affittate/cedute. Il previgente articolo
prevedeva espressamente al comma 5 che “i trasferimenti suddetti non possono
comportare un cambiamento dell’utilizzo di tali radiofrequenze”. Oggi invece, a seguito
dell’introduzione del Principio di Neutralità tale disposizione è in palese contrasto, tanto
che il nuovo testo recita “l'obbligo di uso armonizzato resta valido anche in caso di
trasferimento o affitto.”. Le frequenze non sono più oggetto di un rigido utilizzo ma, in
ragione del Principio di Neutralità Tecnologica, possono essere impiegate per qualsiasi
genere di servizio, purché venga rispettato l’uso armonico, a monte, dello Spettro. La
ratio è evidente: le frequenze sono polifunzionali e tale peculiarità deve essere sfruttata
dai titolari dei diritti d’uso in modo da conseguirne la maggiore efficienza economica e
di impiego.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
112
In tal senso si esprime M. MELE, Frequenze, arriva lo stop alla cessione, articolo pubblicato nel
quotidiano “Il Sole 24 ORE” in data 5 gennaio 2012 a p. 26.!
!
128!
CAPITOLO V
LA GESTIONE DELLO SPETTRO IN
GRAN BRETAGNA
Sommario:1. Inquadramento storico ed evoluzione normativa delle TLC; 2. La qualificazione giuridica
dello Spettro; 3. La gestione dello Spettro; 4. L’OFCOM (in generale); 4.a. L’OFCOM e lo Spettro
Radio; 5. Lo Spectrum Trading (in generale); 5.a. Il transfer; 5.a..i. Tipologie di transfer; 5.a. ii. Il
procedimento di transfer; 5.b. il Lease; 5.b.i. Tipologie di lease; 6. Transfer e Lease a confronto; 7.
Alcune osservazioni sull’effettiva applicazione del trading in GB.
1. Inquadramento storico ed evoluzione normativa delle TLC
Come in tutto il resto del mondo e sempre per le medesime ragioni evidenziate nei
capitoli precedenti (es. costi di gestione, importanza del mercato etc.), anche in GB il
mercato delle TLC, agli esordi, si caratterizza per un sistema di monopolio statale. Si
pensi, ad esempio: al Servizio Postale, soggetto al controllo del The General Post
Office1 (GPO) già dal ‘600; oppure al Telegrafo che, quale nuova forma alternativa di
comunicazione è soggetta al monopolio di stato per il tramite di Telegraph Acts del
1868 e 18692. E ancora, al Telefono, inizialmente in gestione ai privati e poi ricondotto
all’alveo del monopolio di stato3.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
1
Un organismo governativo, istituito nel 1657. Cfr. H.KEMMITT & J. ANGEL, The Telecommunications
regime in the United Kingdom, Chapter III on book “Telecommunications Law and Regulation”, by
I.Walden, Oxford, 2012, pg. 94.!
2
Più nel dettaglio tali Acst, non solo nazionalizzano il servizio telegrafico originariamente fornito da
compagnie private, ma conferiscono (in realtà è solo il Telegraph Act del 1869) al Postamaster General
(PMG) il monopolio del mercato telegrafico. Da quel momento nessun altro soggetto può operare in quel
mercato senza una concessione rilasciata dal PMG.!
3
La prima compagnia telefonica inglese viene fondata da privati nel 1879 sotto la denominazione di “The
United Telephone Company”. Questa iniziale forma privatizzata si giustifica in quanto il GPO non valuta
il telefono come una minaccia rispetto alla sua rete nazionale di telegrafi e permette a questo mercato di
svilupparsi localmente. Tuttavia, nel 1880, poiché viene dichiarato che una conversazione telefonica è
una forma di telegrafo, tutte le compagnie telefoniche devono necessariamente possedere una
licenza rilasciata ex Telegraph Act del 1869. Al fine di evitare inutili controversie, il PMG decide di
rilasciare una serie di licenze alle compagnie telefoniche già esistenti, tra cui ad esempio la National
Telephone Company (NTC). Queste compagnie possono operare solo rispettando le condizioni imposte
dal PMG, ovvero: l’obbligo di pagare delle royalties al PMG; nonché di riconoscere un diritto d’opzione
nell’acquisto delle compagnie telefoniche, che dovevano necessariamente farsi acquistare entro un
determinato termine. Questa politica così restrittiva cessa nel 1882, quando il PMG decide di rilasciare le
licenze per operare nel sistema telefonico a tutte “le persone responsabili che le richiedessero”. Questo
!
129!
Stessa sorte spetta al settore Radiotelevisivo che parallelamente si sviluppa. A tale
proposito si deve evidenziare come, con il termine “Radio”, secondo la normativa
inglese, si suole fare riferimento al telegrafo senza fili. Pertanto la radio e tutte le
relative attività connesse sono considerate dal Post Office un’ulteriore applicazione del
Telegrafo, quindi una forma alternativa di comunicazione, e in quanto tale soggetta alla
medesima disciplina e quindi al medesimo regime di monopolio.
Nel 1949 viene invece approvato il fondamentale Wireless Telegraphy Act che, non solo
provvedere a disciplinare le TLC in senso stretto (telegrafo, telefono etc.), ma
conferisce al PMG i poteri generali per fornire le licenze a tutti gli apparati che usano le
radiofrequenze.
Nei primi anni ’50 si iniziano però ad avvertire le prime avvisaglie dell’inadeguatezza
di tale assetto poiché gli introiti derivanti dal rilascio delle licenze, controllati dal
Ministero del Tesoro non su base commerciale4, sono insoddisfacenti.
Ciò nonostante bisogna attendere alcuni decenni prima che il Governo si attivi, in altre
parole, quando, nel 1965, il PMG Anthony Wedgewood Benn propone al Primo Ministro
di convertire il Post Office in una vera e propria società nazionalizzata, trasformandolo
in un ente suddiviso in due comparti, quello relativo alle Poste e quello per le
Telecomunicazioni. Quindi, nel 1969, con il Post Office Act, il Post Office cessa di
essere un organismo ministeriale e viene convertito in un ente statale indipendente,
denominato sempre The Post Office 5 , ma diretto dal Minister of Posts and
Telecomunications, nominato dal Governo, con conseguente eliminazione della figura
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
cambiamento si fondava “on the ground that it would not be in the interest of the public to create a
monopoly in relation to the supply of telephone communications.”(Cfr. H. FAWCETT, Postmaster-General,
17 th July 1882 in http://www.nationalarchives.gov.uk/a2a/records.aspx?cat=190-15883long&cid=-1#-1).
In tale contesto la National Telephone Company incrementa sempre di più il suo potere di mercato, pur
non garantendo una buona qualità del servizio. Il PMG decide quindi di ridurne la capacità operativa e di
non rilasciare più licenze a livello nazionale. Nel 1905, il PMG e la compagnia NTC si accordano per
l’acquisizione di quest’ultima da parte del POST OFFICE. Da questo momento il Post Office e la NTC
lavorano per l’unificazione ed omogeneizzazione dei loro due sistemi. A partire dal 1912, il Post Office
rileva la NTC, che diviene la compagnia leader di tutta la GB nei servizi telefonici. Nello specifico,
controlla contemporaneamente: la fornitura, la manutenzione e l’installazione delle apparecchiature
terminali; la gestione dei servizi telegrafici e postali; il controllo e l’omologazione dei prodotti e dei
relativi standards. !
4
Non esiste nemmeno un bilancio riservato ma solo delle registrazioni di spesa o di incasso molto
generiche.!
5
Cfr. Post Office Act 1969, “PART I- THE NEW AUTHORITY FOR THE CONDUCTION OF
POSTAL AND TELEGRAPHIC BUSINES The Post Office “6.-(1)There shall be established a public
authority, to be The Post called the Post Office, which shall have such powers and duties office. As are
confered and imposed on it by, or by virtue of, the folowing provisions of this Act;(…)”, in
http://www.legislation.gov.uk/ukpga/1969/48/pdfs/ukpga_19690048_en.pdf!
!
130!
del Postmaster General.6 Il neo Post Office mantiene gli stessi obblighi di fornitura ma,
allo stesso tempo, ha il privilegio esclusivo di gestire il sistema delle TLC. 7 Tale
innovazione è intesa come il primo passo verso il lungo processo di liberalizzazione del
settore delle TLC in UK .8
La svolta epocale è dei primi anni ottanta9 (1981) quando, sull’onda dello sviluppo dei
mercati emergenti e delle politiche di privatizzazione delle imprese pubbliche, promossa
dal Governo presieduto dal Primo Ministro Margaret Tatcher, viene approvato il the
British Telecommunications Act mediante cui viene sancita, definitivamente, la
separazione tra Servizi postali, che rimangono sotto l’amministrazione del Post Office, e
Servizi di Telecomunicazione, affidati alla nascente British Telecom (BT)10.
Nel 1984 viene poi approvato il Telecommunications Act, che adotta un piano di
trasformazione di BT in società privata, attraverso la vendita del 50,2% del pacchetto
azionario detenuto dal Governo 11 . Ed ancora, tale Act abolisce i diritti esclusivi
riconosciuti a BT nel fornire i servizi; nonché istituisce il Director General Of
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
6
Cfr. POST OFFICE ACT 1969, “PART I- ABOLITION OF OFFICE' OF MASTER OF THE POST
OFFICE-1.-(1)On such day as Her Majesty may by Order in Council Abolition of a point for the
purposes of this Act (in this Act refered to as office of the "apointed day"),the Office of master of the Post
Office
master
of
the shall
cease
to
exist.”
in
http://www.legislation.gov.uk/ukpga/1969/48/pdfs/ukpga_19690048_en.pdf!
7
Per sistema di telecomunicazione si intede un sistema (…) runing systems from the a pointed day, the
Post Office shall have throughout with respect for the conveyance, through the agency of electric,
magnetic, electro-magnetic, electro-chemical or electro-mechanical energy of-(a) speech, music or and
other sounds; b) visual images; c) Signal serving for the imparatatione (whetheter as between persons
and persons things and things or persons and things) or any matter otherwise than in the form of
sounds or visual images; or d) signals serving for the actuation or control of machinery or apparatus”.
Cfr. POST OFFICE Act 1969, ”Exclusive Privilege of the Post Office with respect to Telecommunication
Exclusive 24.-(1)!
8
Cfr. H. KEMMITT & J. ANGEL, The Telecommunications regime in the United Kingdom, Chapter III on
book “Telecommunications Law and Regulation”, by I.Walden, Oxford, 2012, pg. 98.!
9
Cfr. I. WALDEN, Telecommunications Law and Regulation, Oxford, 2012,p. 4 ss.!
10
La formale separazione è del 1 ottobre 1981, nota come “Vesting Day”. Nello specifico, si stabilisce
che: la BT non avrà più il privilegio esclusivo di concessione delle apparecchiature al consumatore, ad
eccezione del diritto di fornire il primo telefono. In secondo luogo, quale segno di liberalizzazione, si
stabilisce che per svolgere attività di impresa nel settore delle TLC è necessario solo il rilascio di licenze
da parte del Ministero dell’Industria e del Commercio. Nonostante ciò, la prima ed unica licenza viene
rilasciata alla Mercury nel 1982. Conseguentemente, si viene a creare un duopolio tra BT e Mercury,
supportato dal divieto di concedere nuove licenze ad altri operatori per i primi sette anni. La ratio di una
tale scelta è duplice: da un lato, si vuole rafforzare la posizione di Mercury e dall’altro, si vuole concedere
a BT il tempo necessario per riorganizzarsi, allo scopo di fronteggiare la futura competizione. Nel luglio
del 1982, il Governo annuncia di voler privatizzare BT, che deve modernizzarsi e per fare ciò necessita di
massicci investimenti. Durante la fase di propaganda elettorale, il partito Conservativo indica, tra i vari
punti del proprio programma, anche la privatizzazione della BT. Il partito Conservativo vince le elezioni
del 1983 e viene introdotto un disegno di legge per privatizzare BT.!
11
Considerato poi che la privatizzazione di BT, al fine di ottenere un ingente incasso per lo Stato, era stato
uno dei punti fondamentali del programma elettorale, era chiaro che da questa vendita si doveva ottenere
il maggior guadagno possibile. Il Governo chiarisce quindi che avrebbe smaltito la sua residuale
partecipazione quando vi sarebbero state le condizioni economiche e di mercato migliori per tale vendita.!
!
131!
Telecommunications
12
(DGT)
e
l’Office
of
Telecommunications
13
(OFTEL).
Parallelamente, l’Antitrust è chiamata ad interviene dietro iniziativa del DGT e del
Ministero, esercitando un ruolo di mediatore nei conflitti che possono sorgere tra i due
enti e nei contrasti con i licenziatari.
Il Telecommunication Act del 1984 rimane in vigore per quasi vent’anni, fin a quando il
Governo decide di affrontare la questione della cd. Convergenza Multimediale.
Un primo passo in tal senso va ricercato nel Wireless Telegraphy Act del 1998, anche se
a ben vedere solo con il Communications Act del 2003 si registra la vera svolta.
Quest’ultimo, infatti, previa abrogazione del Telecommunication Act del 1984,
in
recepimento del pacchetto di Direttive EU del 2002, istituisce l’OFCOM (The Office of
Communications) ed introduce il cd. Spectrum Trading.
Ma l’innovazione normativa non si arresta, tanto che nel 2006 si approva il Wireless
Telegraphy Act, entrato in vigore l’8 febbraio 2007 e tutt’ora vigente, che sostituisce i
Wireless Telegraphy Acts (del 1949,1967, 1998); il The Marine, etc Broadcasting
Offences Act del 1967; Part 6 del Telecommunications Act del 1984 nonché alcune
disposizione del Communications Act del 2003 relative alla regolamentazione dello
Spettro.
2. La qualificazione giuridica dello Spettro
Pur essendo per lo più unanime la moderna dottrina angloamericana nel senso di
qualificare lo Spettro 14 alla stregua di una risorsa “naturale”, “nazionale” 15 , non
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
12
Il DGT, autorità regolatrice indipendente, è a capo dell’ OFTEL ed è nominata dal Secretary of State.
Il DGT pur essendo nominata dal Prime Minister gode di una sua autonomia, in quanto risponde del suo
operato solo di fronte al Parlamento, annualmente.!
13
L’OFTEL è soggetta al controllo del Ministero del Tesoro e i suoi principali obiettivi sono: la
promozione della concorrenza, sia nella rete che nei servizi; l’intervento contro eventuali pratiche anti
competitive e la protezione dei consumatori. E’ un ente che sulla carta sembra essere finanziato dal
Parlamento, ma in realtà si auto-finanzia, in quanto i suoi costi sono coperti interamente dagli introiti
generati dal rilascio delle licenze agli operatori.!
14
Pare opportuno un chiarimento linguistico: la dottrina angloamericana focalizza l’attenzione più
sull’ampio genus dello “Spectrum”, che non sulla species radiofrequenza (radio wave/frequencies). Ciò
non toglie che le riflessioni in tema di Spectrum possono essere applicate, per analogia anche alla species
frequenza, in quanto come abbiamo più volte ribadito queste ultime accedono al primo. In aderenza
quindi a questa impostazione, i paragrafi che seguiranno saranno incentrati sul concetto di “Spectrum” in
luogo delle “frequencies”. !
15
Cfr. PATRICK S. RYAN, Treating the Wireless Spectrum as a Natural Resource, in
http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=793526,secondo cui “Is the electromagnetic
Spectrum a natural resource, and, if so, should it be treated as such? This first question has already been
answered to some extent in both Europe and the United States. In short, everyone appears to agree that
the electromagnetic Spectrum is, to some extent, a natural resource.”!
!
132!
altrettanto si può dire circa la sua tassonomia giuridica.
Il dibattito accademico (e non solo) ruota da sempre intorno al seguente interrogativo: lo
Spettro è un Common come l’aria, o è soggetto a property rights16, e in quanto tale
assimilabile alla terra?
La tesi più tradizionale17 è sicuramente quella che riconduce lo Spettro al concetto di
Commons18 e, in particolare, equiparandolo all’aria.19 Infatti, proprio come quest’ultima
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
16
CFR. KLEIN, DANIEL B. AND JOHN ROBINSON, Property: A Bundle of Rights? Prologue to the Symposium,
in Econ Journal Watch 8(3): 193-204, September 2011. I Property rights sono una controversa
costruzione teorica-economica ideata per determinare come una risorsa debba essere utilizzata e da chi (il
governo; organi collegiali o da singoli individui.) e sono valutati come una “qualità” di un bene. Detta
qualità si compone di quatto macro componenti: Il diritto di utilizzare un bene; Il diritto di trarre profitto
dal bene; Il diritto di trasferire il bene ad altri; Il diritto di applicare i diritti di proprieta’ e viene spesso
indicata come un insime di diritti (bundle of rights). I Property-rights devono essere: definiti; il loro uso
deve essere monitorato; e il possesso dei diritti deve essere applicato. I costi per la definizione, il
monitoraggio e la verifica dell'applicazione dei diritti di proprietà sono i cd. “costi di transazione.” A
seconda del livello dei costi di transazione, si sviluppano varie forme di diritti di proprietà. Ogni forma
istituzionale può essere descritta dalla distribuzione dei diritti. In ragione di ciò la dottrina formula il
seguente elenco ordinato da “no property rights defined” a tutti i diritti di proprietà detenuti da persone
fisiche: l'accesso aperto (res nullius); il Demanio; la proprietà comune; la Proprietà privata l’open access
property è una proprietà che: non è di proprietà di nessuno; non è escludibile (nessuno può escludere
l’utilizzo da parte di qualcun’altro ), ma può essere rivale (l'uso di una persona ne riduce la quantità
disponibile per gli altri utenti). Si rammenti che il valore di un property rights si determina sulla base dei
seguenti parametri: imprescrittibilità; inviolabilità; e non assoggettabilità a restrizioni, se non per casi
eccezionali.
17
La prima ad esprimersi in tal senso, in modo ufficiale, è la FCC, l’ agenzia governativa US, istitutita
con il Communications Act del 19 giugno 1934 quale successore della Federal Radio Commission, e con
maggiori poteri rispetto all’AGCOM.
In http://it.wikipedia.org/wiki/Federal_Communications_Commission.
18
Il punto di partenza per il dibattito contemporaneo in tema di beni comuni è sicuramente il pensiero di
Garrett Hardin, che fece scuola con il suo articolo intitolato “The tragedy of the Commons”,
(HARDIN,www.sciencemag.org, SCIENCE, vol. 162, 13 DECEMBER 1968, pg. 1243–1248). La
posizione di Hardin in sintesi era la seguente: gli utilizzatori di una risorsa comune sono intrappolati in un
dilemma tra interesse individuale e utilità collettiva, dilemma da cui è possibile uscire solo con
l'intervento di un'autorità esterna, di norma lo Stato. Il concetto di Bene comune è stato poi oggetto di
studi anche da parte di Elinor Ostrom, ( Cfr. OSTROM, Governing the Commons e CONTRA Hardin)
secondo cui tanto la gestione autoritaria-centralizzata dei beni comuni, quanto la loro privatizzazione,
benché utilizzabili in determinate situazioni, non costituiscono la soluzione alla Tragedy of Commons.
La dottrina in materia ha poi coniato, oltre al concetto di Common, anche quello di Anticommons. CFR.
HELLER, The Tragedy of the Anticommons: Property in the Transition from Marx to Markets, 1998,
http://www.jstor.org/discover/10.2307/1342203?uid=32877&uid=3738032&uid=2129&uid=2&uid=70&
uid=3&uid=32874&uid=5910784&uid=67&uid=62&sid=21102360313617cit., p. 622 ss.. spec. p. 668
ss., anche per la sottolineatura delle differenze con la precedente definizione di anticommon elaborata da
F. I. MICHELMAN, Ethics, Economics and the Law of Property, in Nomos, 24 (1982), 3, p. 9 ss.; sul
carattere perfettamente simmetrico delle due tragedie e sul ritardo dell’analisi economica nell’occuparsi
della seconda, J.M. BUCHANAN – Y.J. YOON, YONG J, Simmetric Tragedies: Commons and Anticommons, in
Journal of Law and Economics, 43 (april 2000), p. 1 ss.) mediante il quale ci si riferisce “alla mancanza
di coordinamento in una situazione nella quale la presenza di un numero eccessivo di titolari di diritti
ostacola il raggiungimento di un risultato socialmente desiderabile”. Secondo questa impostazione,
troppi diritti di proprietà concentrati in titolari distinti possono bloccare i processi di innovazione,
cosicché una frammentazione dei diritti e la mancanza di coordinamento comportano eccessivi costi per
negoziare accordi e raggiungere un efficiente uso delle risorse. I primi esempi di Anticommons sono stati
individuati nei supermercati in Urss, rifiutati dopo la privatizzazione con l’apertura di chioschi illegali per
le difficoltà burocratiche di ottenere autorizzazioni commerciali. Come per i Commons, anche per gli
Anticommons esistela “Tragedia degli Anticommons” una situazione in cui più soggetti dispongono del
!
133!
(ontologicamente illimitata), anche lo Spettro viene definito come un mezzo di
comunicazione teoricamente illimitato. Le argomentazioni si basano sull’assunto che lo
Spettro è una risorsa de facto non appartenente a nessuno20 (né ai Governi e né ai suoi
utilizzatori), pertanto solo la preoccupazione che si possa concretizzare la cd. Tragedy
of Commons avrebbe condotto alla sua regolamentazione. A tale proposito pare
opportuno ricordare che la cd. Tragedy of Commons si determina ogni volta che il libero
sfruttamento dei beni collettivi genera fenomeni di sovra consumo che conducono al
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
potere di impedire l'esercizio delle prerogative dominicali su un dato bene, determinando una
moltiplicazione dei costi di transazione. Ma non solo, in tal modo si assiste ad una frammentazione del
processo economico che conduce ad un sottoutilizzo delle risorse e, dunque, a risultati palesemente
inefficienti. Si sottolinea che la dottrina ha provveduto ad identificare, oltre alle principali categorie di
commons e anticommons, anche i semmi commons e liberal commons.
In questa sede ci preme solo evidenziare che sono Semicommons, la categoria inizialmente teorizzata da
Henrey Smith e secondo il quale vi sono beni comuni combinati con proprietà private, il cui successo è
dovuto soprattutto alla libertà di accesso ed agli effetti di anti rivalità. Un tipico Semicommons è
l’informazione, vista anche nelle sue tecnologie di diffusione. Altri esempi sono l’acqua e Internet, ove
sono possibili usi comuni di informazione create privatamente. I Liberal Commons sono i beni pubblici
puri da un punto di vista economico, ma con alcune varianti, non specificate. Secondo alcuni invece
sarebbero un’evoluzione dei Semicommons.!
19
J.E. NUECHTERLEIN & P.J. WEISER, Digital Crossroads: American Telecommunications Policy, in The
Internet Age, p. 232 (2005).!
20
Dalla interpretazione prevalente in dottrina si ricava infatti che i Commons sono una risorsa posseduta o
controllata congiuntamente da un gruppo di individui e “is characterized by restrictions on who uses the
resource, and when and how.”. Le persone, o il gruppo di persone, che stabliscono e rafforzano queste
restrizioni sono i controllori del bene comune. Si può quindi affermare che “owning” and “controlling”
sono sinonimi. Dall’altro lato l’ Open access è un regime in cui qualsiasi soggetto ha l’accesso ad una
risorsa senza proprietario e senza limitazioni. Tuttavia una risorsa scarsa soggetta a open access è
suscettibile di free riding e così si giunge alla famosa frase di Garrett Hardin, “the tragedy of the
commons.” Quella frase, tuttavia, ha seminato i semi di una decennale confusione del concetto di opencommons. Così, l’importante distinzione è che in un regime di commons, i privati proprietari o qualsiasi
altra autorità, che può essere il governo, regolamenta l’uso dei commons. In primo luogo, un controllore
ha teoricamente un incentivo a gestire la risorsa al fine di prevenire la sua degradazione, specialmente se
sono a loro volta interessati. Il possessore di un commons internalizza il costo delle sue azioni e pertanto
si sforza di evitare il tipo di tragedia che affligge il regime dell’ open access. In secondo luogo, i comuni
possessori hanno il potere di gestire la risorsa attraverso la fissazione e l’applicazione di regole e
escludendo gli altri dall’utilizzo. La proprietà, o perlomeno il controllo legale, è quindi un prerequisito
per un bene comune. Cioè, un bene comune per essere tale, e non un bene soggetto ad open access e
quindi a sovraconsumo, il proprietario, o un gruppo di detentori o il governo devono controllarlo e
predisporre regole che restringano lo sfruttamento della risorsa. Solo attraverso queste regole è possibile
condividere una risorsa scarsa in modo efficiente. CFR. JAMES A. SWANEY, Common Property,
Reciprocity, and Community, 24 J. ECON. ISSUES 451, 451-53 (1990). Swaney:”Common property is
not synonymous with open access. Open access (res nullius) refers to resources that can be exploited by
anyone without limit. . . . Common property (res communes) means a group of owners or users share use
rights to the resource. Common property is characterized by restrictions on who uses the resource, and
when and how. . . . To treat common property as open access is the “open-commons confusion,” and has
been chronic at least since . . . [1954]. This confusion was further entrenched with Garret Hardin’s “The
Tragedy of the Commons.”Id.at 451-52. Cfr.D. D. HADDOCK & LYNNE KIESLING, The Black Death and
Property Rights, 31 J. LEGAL STUD. S545, S556 (2002) (explaining that the term “commons” has been
misleadingly used to refer to what really is “open access”).A representative example of the confusion can
be seen in: PATRICK S. RYAN, Application of the Public-Trust Doctrine and Principles of Natural
Resource Management to Electromagnetic Spectrum, 10 MICH. TELECOMM. TECH. L. REV. 285, 314
(2004) (“A commons is a resource open to all: the example that Garrett Hardin gives in his famous essay,
The Tragedy of the Commons, is that of a pasture open to herdsmen.”).!
!
134!
deperimento delle risorse. Da qui nascerebbe la necessità di limitare il libero accesso e
lo sfruttamento indiscriminato delle risorse. In tale contesto, la proprietà pubblica e la
regolamentazione in astratto costituiscono una valida soluzione, poiché in grado di
limitare l’accesso a determinati beni evitandone cosi il “temuto” sovra consumo.
Ciò posto, negli ultimi dieci anni, gli studiosi ed ingegneri, influenzati dall’architettura
aperta di Internet, hanno riproposto con nuova enfasi questa qualificazione, seppur con
argomentazioni differenti. 21 Partendo dall’idea oramai condivisa22 che lo Spettro debba
essere liberato dal rigido controllo amministrativo (ma non per essere assegnato in
proprietà assoluta ai privati) si afferma che, a causa delle nuove tecnologie di
condivisione, è oggi possibile un utilizzo potenzialmente illimitato, da parte di un
numero infinito di soggetti, che possono fruire della stessa porzione di Spettro senza
causare interferenze reciproche. Venendo quindi meno la problematica dei “disturbi”,
non vi sarebbe più ragione né per un regime di property rights, né tantomeno di un
controllo governativo della risorsa.23 Come il tecnologo George Gilder ha osservato
“You can use the Spectrum as much as you want as long as you don’t collide with
anyone else or pollute it with high-powered noise or other nuisances.”24
I benefici sarebbero incalcolabili. Chi desidera trasmettere segnali radio sarebbe
pienamente libero e non soggetto a restrizione, purché siano utilizzati dispositivi
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
21
Cfr. S. BUCK, Replacing Spectrum Auctions with a Spectrum Commons, 2002 STAN. TECH. L. REV. 2,
26, in http://stlr.stanford.edu/stlr/articles/02_stlr_2; D.P.REED, When Less Is More, in http://
futurepositive.synearth.net/2002/05/21 (May 21, 2002); K. WERBACH, Open Spectrum: The New Wireless
Paradigm, 1–3 (New Am. Found., Spectrum Series Working Paper No. 6, 2002) .!
22
Sia dai sostenitori del modello di property rights che Commons.!
23
Cfr. JERRY BRITO, “The Spectrum Commons in Theory and Practice”, in Stanford Technology law
review, 2007, in http://stlr.stanford.edu/pdf/brito-commons.pdf; L. LESSIG, cit., afferma che:“One regime
(the FCC’s) relies upon the government; the other (Coase’s) relies upon the market. Both presume that
Spectrum must be controlled. They differ only in the controller. Both thus reject a model of Spectrum as a
commons.”; L. LESSIG,Code Breaking: Spectrum for All, CIO INSIGHT, Mar. 14, 2003, in
http://www.cioinsight.com/article2/0,1397,1662524,00.asp, secondo cui “Like a freeway, or a public
park, use of a Spectrum commons would neither be regulated nor propertized.”; Y. BENKLER,
“Overcoming Agoraphobia: Building the Commons of the Digitally Networked Environment,", in
Harvard Journal of Law and Technology, 1998, che nelle pg. 321-22 spiega come : “(…)that central
control, the “shared assumption” of government licensing and private property, is no longer necessary”;
Y. BENKLER, Some Economics of Wireless Telecommunication, in http://www.benkler.org/OwlEcon.pdf;
S. BUCK, Replacing Spectrum Auctions with a Spectrum Commons, 2002, in STAN. TECH. L. REV. 2,
9-11, 22, in http://stlr.stanford.edu/STLR/Articles/02_STLR_2/index.htm; K. WERBACH, Supercommons:
Toward a Unified Theory of Wireless Communication, 82 TEX. L. REV. 863, 865, 2004 che afferma:
“The ‘commons’ position holds that private property rights in Spectrum are as unnecessary as
government-issued licenses.”; K. WERBACH, Open Spectrum: The New Wireless Paradigm, (New Am.
Found.,
Spectrum
Series
Working
Paper
No.
6,
2002),
in
t
http://www.newamerica.net/publications/policy/open_Spectrum;
E.NOAM,
Spectrum
Auctions:
Yesterday’s Heresy, Today’s Orthodoxy, Tomorrow’s Anachronism Taking the Next Step to Open
Spectrum Access, 41 J.L. & ECON. 765 (1998).!
24Cfr.
G.GILDER, Auctioning the Airways, FORBES, Apr. 11, 1994, at 98.!
!
135!
all’avanguardia in grado di ridurre al minimo le interferenze.
Al contrario, secondo la tesi25 oggi dominante, poiché le frequenze trasportano tutte le
nostre comunicazioni dovrebbero essere trattate come qualsiasi altra risorsa naturale e
limitata, al pari della terra. Lo Spettro sarebbe quindi una new property26 , soggetto a
property rights, trovando perciò applicazione le dinamiche dell’economia di mercato.
(Si parla a tale proposito infatti del cd. Spectrum property rights model.)
La relazione Spettro/terra ha poi condotto ad un parallelismo fra allocazione e
lottizzazione.
Più nel dettaglio, la dottrina ritine che il piano di ripartizione
equivarrebbe ad una sorta di piano regolatore; mentre, la ripartizione in blocchi di
frequenze per usi diversi (pubblici, privati) corrisponderebbe alla parcellizzazione del
territorio per aree urbane, commerciali etc.. Ed ancora, come nella lottizzazione, una
volta ripartite le frequenze per particolari usi, per ogni blocco lo Stato predisporrebbe
specifiche “regole di utilizzo” e “tecniche di fruizione”. A loro volta queste “regole”
sarebbero comparabili ai requisiti strutturali (ad es. la dimensione del lotto e la
progettazione degli edifici) che i piani regolatori impongono ai proprietari dei fondi.
Concretamente, i “requisiti strutturali" sarebbero: i limiti alle emissioni di energia e di
interferenza; gli orari obbligatori per fornire i servizi; la definizione dei servizi, e le
attrezzature o le specifiche di progettazione del sistema etc..
Ebbene, aderendo a questa interpretazione le conseguenze pratiche sarebbero diverse e
di notevole rilevanza. Infatti, come un proprietario terriero è libero di scegliere se
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
25
Cfr. Il primo a teorizzare il concetto dello “Spectrum property rights” è stato Leo Herzel nel 1951,
studente in legge che in quel momento stava preparando un commento critico alle politiche di Spectrum
menagement del US FCC. (L. HERZEL, ""public interest" and the market in color television regulation",
University of Chicago Law Review). Successivamente, era infatti il 1959, l’economista e premio Nobel
Ronald Coase ha sostenuto l’idea dell’assegnazione dei diritti dello Spettro mediante asta fosse un’
alternativa più efficace rispetto alla situazione dell’epoca. ( R.H. COASE, "The federal communications
commission", in Journal of Law and Economics, vol. 2., pp. 1-40, Oct. 1959). Invece, in ambito
accademico, il primo che ufficialmente sostenne questa tesi fu A. S. DE VANY ET AL., A Property System
for Market Allocation of the Electromagnetic Spectrum: A Legal-Economic-Engineering Study, in 21
STAN. L. REV. 1499 (1969). Vedi poi amplius: T. W. HAZLETT, The Wireless Craze, the Unlimited
Bandwidth Myth, the Spectrum Auction Faux Pas, and the Punchline to Ronald Coase’s “Big Joke”: An
Essay on Airwave Allocation Policy, 14 HARV. J.L. & TECH. 335 (2001); J.R. MINASIAN, Property
Rights in Radiation: An Alternative Approach to Radio Frequency Allocation, 18 J.L. & ECON. 221
(1975); T. W. HAZLETT,Assigning Property Rights to Radio Spectrum Users: Why Did FCC License
Auctions Take 67 Years?, 41 J.L. & ECON. 529, 534 (1998) ; G.L. ROSSTON & J.S. STEINBERG, Using
Market-Based Spectrum Policy to Promote the Public Interest, 50 FED. COMM. L.J. 87, 93 (1997);
CARDILLI,Towards a Property Rights Approach to Communications Spectrum, 16 YALE J. ON REG. 53
(1999); L. J. WHITE, “Propertyzing” the Electromagnetic Spectrum: Why It’s Important, and How to
Begin, 9 MEDIA L. & POL’Y 19 (2000). Secondo altri invece il regime di property rights sarebbe
attuabile solo in determinati e specifici contesti e/o applicazioni: MARK S. FOWLER & DANIEL L. BRENNER,
A Marketplace Approach to Broadcast Regulation, 60 TEX. L. REV. 207, 211–12 (1982).
26In via generale sul concetto di new property e la sua evoluzione si veda: REICH, The new property, Yale
L. J., 1964, 73, 733.!
!
136!
eventualmente vendere e/o affittare a terzi la propria terra, allo stesso modo anche i
licenziatari, titolari di detti property rights sullo Spettro potrebbero vendere e/o affittare
la propria porzione27. Ed ancora, come i proprietari terrieri sono liberi di scegliere la
destinazione d’uso, anche i “proprietari” dello Spettro potrebbero utilizzare le loro
bande di frequenza nel modo che ritengono più opportuno (cd. Spectrum flexibility28 ),
impiegando la tecnologica preferita in ossequio al Principio di neutralità tecnologia e
del servizio, economizzando così la loro risorsa.29
In ragione di ciò, la porzione di Spettro, come la terra, verrebbe acquistata solo da chi è
disposto a pagare di più, in conseguenza della stima effettuata a monte circa la sua
produttività. In questo modo sarebbe garantito sia un uso efficiente ed ottimale della
risorsa (in considerazione della spesa sostenuta per l’assegnazione), che incassi ingenti
per lo Stato.
Più recentemente si è invece fatta strada una terza tesi 30 secondo cui lo Spettro sarebbe
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
quindi da qui l’idea dello Spectrum Trading.!
Per Spectrum flexibility si intende il diritto di utilizzare lo Spettro come e quando il licenziatario lo
desidera. In questo modo, i licenziatari sarebbero liberi di adattare l’uso dello Spettro senza aspettare
l’autorizzazione di un regolatore. Tuttavia, si è osservato che la flessibilità impedisce ai regolatori di
imporre determinati standards. In questo modo è quindi possibile che si verifichino delle interferenze.!
29
Cfr. G.R. FAULHABER E D. FARBER, Spectrum management: Property rights, markets, and the commons,
in Telecommunications Policy Research Conference Proceedings, 2003.; J. PEHA, Spectrum management
policy options, 1998.!
30
Cfr. ELLEN P. GOODMAN, Spectrum Rights in the Telecosm to Come, cit.; PHILIP J. WEISER AND DALE
HATFIELD, Spectrum Policy Reform And The Next Frontier Of Property Rights; BENOÎT FREYENS, A policy
Spectrum for Spectrum economics, in Information Economics and Policy 21 (2009) 128–144; L.
LESSIG,The Future Of Ideas: The Fate Of The Commons In A Connected World, cit.; OMER ILERI, DRAGAN
SAMARDZIJA AND, NARAYAN B. MANDAYAM, Demand Responsive Pricing and Competitive Spectrum
Allocation via a Spectrum Server, secondo cui “Among the proposed alternative Spectrum management
policies, the mixed commons/property-rights overseen by a regulator seems to be a realistic approach for
the near future. In light of this, it seems prudent to expect that future communication systems will likely
consist of heterogenous devices/technologies, dynamically sharing the locally available bandwidth under
the supervision, or assistance of a local authority. The dynamic allocation of Spectrum will most likely be
on a much shorter time scale as opposed to current long term licences, which typically expire after 10
years . The mixed commons/property-rights approach raises the is- sue of enabling architectures for
coordinated Spectrum access.”. JOHANNES M. BAUER,“Spectrum Management: Private Property Rights or
Commons”, , in http://lirne.net/resources/netknowledge/bauer.pdf., 2006:”Despite the strong push
towards privatisation, Spectrum policy has a choice of a range of options. As this discussion illustrates,
these approaches define systematically different sets of property rights. In turn, they will influence
pricing, investment and innovation processes in the wireless industry. Given the vast range of uses of
Spectrum, it is unlikely that one model will suit all situations. Both the market-oriented models as well as
commons-based proposals have their own advantages and disadvantages. It will be necessary to carefully
monitor the experience with these approaches. The coexistence of multiple institutional arrangements for
Spectrum management should facilitate a better understanding of their impacts for the evolution of
wireless markets.”.
In realtà i primi a prospettare questa diversa interpretazione, sono i componenti del gruppo di
lavoro “Spectrum policy task force o SPTF” , costituito nel 2002 in seno alla FCC, e avente il
compito di elaborare concrete proposte di riforma in materia di politica di gestione dello Spettro
radio. Federal Communications Commission - Spectrum Policy Task Force, Report of the Spectrum
Rights and Responsibilities Working Group, 15 novembre 2002, disponibile sul sito istituzionale della
27Nasce
28
!
137!
in realtà soggetto ad un mix di regimi (property rights e Commons) cd. Exclusive Use
Model e Commons Model31, e in quanto tale si costituirebbe delle caratteristiche sia
della terra che dell’aria.
Questa interpretazione critica sia i sostenitori della tesi Spettro-oggetto di private
property che quelli dello Spettro-Common.
I primi sarebbero degli utopisti di mercato, che vedono il percorso per il benessere dei
consumatori correre attraverso la parcellizzazione privata dello Spettro. I secondi
sarebbero invece utopisti tecnologici in quanto sostengono che il benessere dei cittadini
(o del consumatore) sia raggiunto attraverso l'accesso condiviso allo Spettro, regolato
solo da protocolli tecnici consensuali finalizzati ad evitare un uso eccessivo.
Ma vi è più, secondo questa diversa classificazione, sussisterebbe in realtà una
comunanza teorica tra le due tradizionali correnti di pensiero, poiché entrambe
concordano sull’idea che lo Spettro, quale risorsa intrinsecamente scarsa, sia
necessariamente soggetta a controllo32.
A bene vedere, il vero punto di disaccordo riguarderebbe una mera questione empirica,
in altre parole l'innovazione tecnologica e la connessa possibilità di rendere
effettivamente lo Spettro così abbondante, al punto che i costi di un regime di proprietà
privata non avrebbero più alcuna ragione di esistere.
Svolte tali critiche, si ritiene che, in generale, lo Spettro sia un Common, in ragione
della sua rilevanza economico-sociale e in quanto tale, il suo utilizzo dovrebbe essere
garantito a tutti gli utenti, senza che vi sia l’imposizione di vincoli particolari, eccetto
quelli di carattere tecnico, al fine di mitigare le possibili interferenze o di tutelare la
salute pubblica etc.. A supporto di tale qualificazione, si evidenzia come già da tempo la
disciplina di settore preveda un accesso alla risorsa, in linea generale, libero e non
soggetto al preventivo rilascio di titoli legittimanti. Al contrario, sussisterebbe il regime
di property rights solo in quella parte di Spettro che, data l’ importanza dei servizi
veicolabili, è già oggetto non solo di controllo ma anche di assegnazione primaria,
previo rilascio dei diritti individuali d’uso.
Proseguendo, questa coesistenza non significherebbe necessariamente che entrambi i
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
FCC.!
31
FEDERAL COMMUNICATIONS COMMISSION - Spectrum Policy Task Force, Report of the Spectrum Rights
and Responsibilities Working Group, 15 novembre 2002, p. 17: “The recommendation to move towards
greater reliance on exclusive use and commons models requires that the Commission also determine the
appropriate balance between these two models”.!
32
Da parte dei privati per i sostenitori dei property rights e da parte del Governo per evitare la Tragedy of
Commons per i teorici del Commons.!
!
138!
regimi debbano assumere pari importanza ma, al contrario, è stato osservato come i
diritti esclusivi prevarrebbero nelle porzioni di Spettro maggiormente utilizzate, 33
ovvero garantiti “in bands where scarcity is relatively high and transaction costs
associated with market-based negotiation of access rights are relatively low.”34. Per
converso, il modello Commons sembrerebbe più adatto per quelle bande di frequenze
“superiori”, ove la scarsità è bassa e i costi di transazione associati a meccanismi di
mercato sono elevati.
3. La gestione dello Spettro
La prima fonte normativa del settore risale al 1918, quando viene fondata la Wireless
Telegraphy Commission35 per gestire il problema delle interferenze.36 Nel 1949 viene
invece approvato il Wireless Telegraphy Act che disciplina sia le TLC in senso stretto
(Telegrafo, telefono etc..) e sia conferisce al PMG i poteri generali per fornire le licenze
a tutti gli apparati che usano le radiofrequenze. Successivamente, nel 1974, la
responsabilità
passa
al
The Home Office;
mentre,
sotto
la
vigenza
del
Telecommunications Act del 1984 le licenze sono rilasciate dalla Radio Regulatory37,
poi divenuta Radiocommunication Agency, un’agenzia esecutiva del Department of
Trade and Industry38. Le compagnie che volevano poi esercitare questo tipo di attività
dovevano ottenere il rilascio da parte dell’OFTEL di una Telecoms Act licence.
Alla luce del quadro delineato è evidente come anche in GB, in origine, la gestione
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
33
Secondo alcuni il regime di property rights sarebbe attuabile solo in determinati e specifici contesti e/o
applicazioni: MARK S. FOWLER & DANIEL L. BRENNER, A Marketplace Approach to Broadcast Regulation,
60 TEX. L. REV. 207, 211–12 (1982).!
34
FCC REPORT, “The United Kingdom is undertaking to implement fairly massive changes in its Spectrum
management process drawing on each of the private property rights and commons visions.”.!
35
Cfr. DEFE 59, Record Summary, “Ministry of Defence and predecessors: Defence Signal Board and
predecessors:
Minutes
and
papers”
in
http://discovery.nationalarchives.gov.uk/SearchUI/s/res?_q=DEFE%2059!
36
Vedi Amplius: A. FLANAGAN, Spectrum management, chapter VII, in Telecommunications law and
regulation, edited by I.Walden, 2012, Oxford University Press.!
37
Si consideri che nel 1990, la Radio Regulatory viene trasformata, da divisione interna al Ministry of
Industry and Tade, in un’ agenzia indipendente esecutiva, denominata Radiocommunications Agency
(RA), che opera sotto la normativa del Wirless Telegraphy Act del 1949. Parallelamente, il Secretary of
State of Trade and Industry (sarebbe il nostro Ministero dello Sviluppo Economico) diviene il
responsabile per la questione del rilascio delle licenze e svolge la propria attività per il tramite appunto
della Radicommunications Agency.!
38
Oggi: Departement for Business, Innovations and Skills.!
!
139!
dello Spettro avvenisse secondo il sistema di Command and Control39. Ma, come più
volte evidenziato, questo assetto funzionò finché la domanda e l’offerta erano in
equilibrio e gli utilizzatori principali erano società pubbliche (es. BT). Nel momento in
cui lo sviluppo tecnologico creò un varietà di applicazione di utilizzo, comportando un
disequilibrio tra domanda e offerta40, questa impostazione non era più idonea.
Ebbene, il primo metodo alternativo41 al Command & Control utilizzato in GB sono gli
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
39
Cfr. M. CAVE, Market-Based Methods of Spectrum management in the UK and the European Union, in
Telecommunications Journal of Australia, vol. 58, number 2-3, 2008; Cfr. OFCOM,Spectrum Framework
Review: Implementation Planin, in http://stakeholders.OFCOM.org.uk/consultations/sfr/ che nel
ricostruire il sistema di gestione dello Spettro afferma che: “Past Approch- (…) Past approach –
“command and control”.3.4 Historically, Spectrum has been managed in the UK through extensive and
detailed regulation. The general approach was for the Spectrum manager (the State or its agency), to
decide on both the use of a particular band and the users who were allowed to transmit in the band. This
approach can be characterised as “command and control” (see section 2 of the SFR for further details).
3.5 This approach was typically characterised by the following policies which left little or no role for the
market to decide how the Spectrum should be used or by whom: A- Licences contained detailed
prescription of the use that may be made of the Spectrum, including the purpose to which it might be
put. In some cases, the technology was also prescribed. Detailed technical restrictions prevented other
uses of the resource. B-Licensees had no right to trade licences or to transfer them to third parties. In
cases where the demand for Spectrum exceeded supply, the State typically made new awards through
comparative selection (beauty contests). 3.6 The “Command and Control” model has a long pedigree,
and in many ways it has been successful. Over the past century, it has allowed the radio Spectrum to be
used by a wide variety of private and public sector users to the benefit of consumers and citizens. The
approach was well suited to circumstances in which by and large the supply and demand for Spectrum
were in balance, and the dominant users of Spectrum were public sector. While there were relatively few
uses and users, the Spectrum manager could have a reasonably good understanding of the best use of
Spectrum and so could sensibly make decisions on Spectrum allocation. 3.7 However, these are no
longer the circumstances facing Spectrum managers. In particular, economic and technological
developments have led to an increasing variety of applications using Spectrum and an increasing inbalance between demand and supply. This has required refinements in the way Spectrum is managed
and crucially this has involved making more use of market based mechanisms. 3.8 This has been an
international phenomenon. Other countries, in particular the US, Australia and New Zealand have
already taken significant steps towards a more market based approach. In Europe, considerable attention
is being given to Spectrum trading and liberalisation. The Radio Spectrum Policy Group, established by
the European Commission, has recently adopted an Opinion on Spectrum Trading. This recognises the
benefits of trading and favours a phased introduction. It considers that European harmonisation of
Spectrum use will secure maximum social and economic benefits providing it is sufficiently flexible,
technology-neutral and dynamic enough to encourage innovation. The Group is undertaking further work
on Spectrum liberalisation.”. Da un punto di vista storico si rinvia al paragrafo 2 del presente capitolo.!
40Aumenta la domanda di Spettro da parte di new comers, ma l’offerta rimane la stessa.!
41
Vedi amplius:BENOIT PIERRE FREYENS & OLEG YEROKHIN,Allocative vs. technical Spectrum efficiency,
in Telecommunications Policy 35 (2011) 291–300, che indica i costi e benefici dei diversi approcci
utilizzati soprattutto in GB, per risolvere la questione dell’uso inefficiente dello Spettro: “Several
approaches to dealing with this problem have taken increasing prominence over time. The first approach
consists of implementing a set of policies aimed at facilitating Spectrum trading in secondary markets
(…) The second approach to dealing with non-use of Spectrum focuses exclusively on the technical
efficiency side by implementing some form of administrative restriction on licensees’ rights not to use
their allocated Spectrum. These restrictions usually take the form of ‘use it or lose it’ provisions, which
state that a Spectrum licence can be revoked if the service rollout does not take place within a specified
timeframe. The United States, New Zealand and several European countries (e.g. The UK, Denmark,
Sweden and France) have been implementing ‘use it or lose it’ provisions over the years. For instance,
many 3G auctions (in the US, UK, Denmark, etc.) in the period 1999–2000 required minimal network
coverage within the first 2 years of the licence. The United Kingdom’s auction in November 2000 of 28
GHz licences for broadband fixed wireless access services included ‘use it or lose it’ requirements to
!
140!
Administrative Incentive Prices (A.I.P.), introdotti dal Wireless Telegraphy Act nel
1998 42. Gli A.I.P.43 inglesi si basano sulla definizione di un “prezzo di uso dello
Spettro” in base al costo opportunità sottostante. In altre parole, si calcola quale
dovrebbe essere l’alternativa next best se quella particolare porzione di Spettro non
fosse disponibile. Questo costo opportunità è calcolato come la variazione dei costi
degli input, che verrebbero sostenuti qualora ad un utilizzatore dello Spettro venisse
negato l’accesso. Tali costi addizionali dipendono dal tipo di applicazione e tecnologia
utilizzata e sono valutati come il costo minimo stimato delle possibili alternative di uso
da parte dell’utilizzatore dello Spettro. I livelli di prezzo determinano così un segnale
circa il valore della risorsa e garantiscono una migliore allocazione e utilizzo della
frequenza in base a considerazioni di mercato. Se l’AIP di una frequenza è considerato
troppo elevato, chi detiene la risorsa potrebbe essere indotto a rilasciare le frequenze.
Tali frequenze potranno così essere rimesse nel mercato e attribuite a chi è in grado di
utilizzarle in modo più efficiente e quindi presumibilmente a chi è disposto a pagare di
più.44
Altra metodologia è il Beauty contest, utilizzata per l’assegnazione delle frequenze 2G,
ma che non ha convinto pienamente, tant’è che la Radiocommunications Agency,
durante la predisposizione del piano di assegnazione delle licenze 3G, ha affermato che
“Government should not be trying to judge who will be innovative and successful”.45
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
rollout networks with a minimum 10% coverage of the licence’s specified region within less than 2 years.
The Cave Review (Cave, 2002) effectively marked the end of ‘use it or lose it’ provisions in the UK.
However, other countries still impose ‘use it or lose it’ clauses. In May 2007, New Zealand auctioned its
2.3 and 2.5 GHz licences with similar provisions attached.”
!
42
Cfr.
OFCOM,
“Spectrum
Framework
Review:
Implementation
Planing”
http://stakeholders.OFCOM.org.uk/consultations/sfr/ che nel ricostruire il sistema di gestione dello
Spettro afferma che: “Past Approch: (…). 3.9 In the UK the use of economic mechanisms began with
the introduction of Administrative Incentive Pricing (AIP) in 1988, which attempted to reflect the
economic value of Spectrum in licence fees to incentivise more efficient use.”; “Annual Report and
Accounts
2000-2001
of
Radiocommunications
Agency”
in
http://www.OFCOM.org.uk/static/archive/ra/about/document/annual/00_01/objecti1.htm!
43
Come in parte già anticipato nei capitoli precedenti, gli AIP sono tariffe per l’uso dello Spettro imposte
a tutti gli utilizzatori, privati e pubblici. Il loro obiettivo principale è duplice: in primo luogo, quello di
spingere tutti gli utilizzatori ad una valutazione economica della propria occupazione dello Spettro; in
secondo luogo quello di valutare se mantenere o meno il controllo della propria porzione di Spettro. In
caso di valutazione negativa, gli useres, rinunciando ai propri diritti, restituiscono la licenza allo Stato,
che può adoperarsi per una nuova assegnazione. !
44
Il sistema è ancora molto utilizzato in Gran Bretagna per la definizione di prezzi incentivanti per l’uso
di Spettro non allocato tramite sistemi d’asta.
Cfr. CAMBINI in
http://www.key4biz.it/News/2008/03/10/Tecnologie/Spettro_frequenziale_tv_digitale_base_isofrequenzia
le_isofrequenziale_184815.html!
45
Cfr. J.S. GANS, S.P. KING, JULIAN WRIGHT, Wireless Communications, Handbook of Telecommunications
Economics, Vol. 2. L’OFCOM definisce invece il meccanismo del beauty contest come una metodolgia
che
crea
situazioni
di
favoritismo
ingiustificato
e
corruzione
(Cfr.
!
141!
E’ quindi l’asta il vero punto di svolta.
Introdotta sempre dal Wireles Telegraphy Act del 1998, (section 3, rubricata “Bidding
for licences”)46, viene impiegata per la prima volta nel marzo-aprile del 200047. Grazie
a questa assegnazione, avente ad oggetto cinque licenze per supportare lo standard 3G
nella telefonia mobile48, la Radiocommunications Agency incassa circa £ 22.5 miliardi
(EUR 38.3 miliardi). La tipologia prescelta è l’ascendente simultanea, simile a quella
utilizzata negli Stati Uniti, con la differenza però per i concorrenti possono ottenere solo
una licenza.
Nonostante i faraonici incassi, nemmeno l’asta sembra soddisfare pienamente le
esigenze del Governo Britannico. Ed infatti, nel 2002, viene commissionato un Review
indipendente al Prof. Martin Cave affinché indichi da un lato, i principi che devono
governare lo Spettro e, dall’altro i cambiamenti che si ritengono necessari per assicurare
un utilizzo ottimale e più efficiente della risorsa.49
Le osservazioni conclusive 50 suggeriscono di continuare nell’allocazione primaria
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
http://www.OFCOM.org.uk/static/archive/Spectrumauctions/documents/faq2.htm); M. CAVE, “Marketbased methods of Spectrum management in the UK and the European Union”, in Telecommunications
Journal of Australia, Vol. 58, No. 2/3, 2008.
46
Nello specifico, il section 3 dell’Act autorizza il: “Bidding for licences. Having regard to the
desirability of promoting the optimal use of the electro-magnetic Spectrum, the Secretary of State may by
regulations provide that, in such cases as may be specified in or determined by him under the
regulations, applications for the grant of wireless telegraphy licences must be made in accordance with
a procedure which: (a) is set out in a notice issued by him under the regulations, and;(b)involves the
making by the applicant of a bid specifying an amount which he is willing to pay to the Secretary of
State in respect of the licence.” In http://www.legislation.gov.uk/ukpga/1998/6/section/3!
47
Cfr.
OFCOM,
“Spectrum
Framework
Review:
Implementation
Planin”,
in
http://stakeholders.OFCOM.org.uk/consultations/sfr/: “(…) A further important step was taken in
2000, with the first use of an auction in the UK to allocate Spectrum to particular users.”!
48
Cfr. K. BINMORE, KEN & P. KLEMPERER, The Biggest Auction Ever: the Sale of the British 3G Telecom
Licences" in The Economic Journal112 (478): C74–C96; "Radiocommunications Agency : The Auction of
Radio Spectrum for the Third Generation of Mobile Telephones". National Audit Office. 2001-1019;P.CRAMTON, “Lessons Learned from the UK 3G Spectrum Auction, secondo cui:”In April of 2000, the
Radiocommunications Agency of the United Kingdom completed its first Spectrum auction, raising £22.5
billion for five third-generation (3G) mobile wireless licenses. This paper assesses how well the UK 3G
Spectrum
auction
did
in
achieving
the
Government's
objectives.”
In
http://www.cramton.umd.edu/papers2000-2004/01nao-cramton-report-on-uk-3g-auction.pdf.Si consideri
che negli USA la prima volta che viene utilizzata l’asta è il 1994.!
49
Cfr. M.CAVE “Review of Radio Spectrum Management. An independent review for Department of
Trade
and
Industry
and
HM
Treasury”,
March
2002
in
http://www.OFCOM.org.uk/static/archive/ra/Spectrumreview/2002review/1_whole_job.pdf, !
50
Nella prefazione del Review di Martin Cave si legge che: “Dear Chancellor of the Exchequer and
Secretary of State, (…), I set out a possible approach to Spectrum management over the next ten to fifteen
years which was designed to ensure that all the Spectrum users take into account the costs of the
Spectrum which they were using. This was likely to encourage efficiency in Spectrum use and create
opportunities for innovation. Respondents have generally welcomed this approach, but have expanded on
it in a number of important ways. In particular, it is clear that major technological changes are giving
the Spectrum much greater importance in the prosperity of the British economy and the attainment of the
Government’s social objectives. (…) But it is clear that over the ten to twenty year period which my
proposals are intended to cover, there will be a very large number of further innovations.(…) I have
!
142!
mediante asta, ma di ammettere un mercato secondario delle risorse allocate,51 poiché il
“secondary trading of Spectrum” sembra assicurare “that, if the valuation of Spectrum
change over time, resulting in the present Spectrum holder's valuation being lower than
that of someone else, Spectrum can flow from one use to another.“52
Sulla base anche di questi spunti, viene approvato, nel 2003, il citato Communications
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
concluded that this system is no longer sufficiently flexible to meet the needs of the twenty-first century.
(...)Accordingly, I recommend that the Government undertake a policy of selective deregulation of
Spectrum use where it can within the UK, and argue in international fora for increasing reliance upon
the market, rather than administrative systems, for the management of Spectrum. In the case of Spectrum
utilised by firms for purely commercial purposes, this objective can best be achieved by the introduction
of Spectrum trading, combined with the auctioning of new Spectrum as it becomes available. Trading will
give firms an incentive to husband the nation’s resources of Spectrum and direct it into the most
profitable uses. Where demand grows for a service which utilises Spectrum, Spectrum will increasingly
be deployed for that purpose. Firms that do not utilise, or under-utilise, Spectrum will have an incentive
to lease or sell it. This will require a much clearer specification of the duration and the extent of the
rights of users flowing from the licensing process, but these challenges have already been overcome in
other countries, and in that relatively small part of the Spectrum in the UK which has been subject to
auctioning. The Government will also have to resolve questions of capital gains made by firms which
were initially assigned Spectrum by an administrative process, but which henceforth may have the right
to sell that Spectrum and my report indicates a number of ways in which this issue might be addressed. In
my opinion, the combination of auctioning of new Spectrum used for commercial purposes and
secondary trading will introduce a much wider and better functioning allocation mechanism than
exists at present when only the auctioning of new Spectrum is permitted. Accordingly, I recommend
that Spectrum trading be progressively introduced in the case of all Spectrum used for commercial
purposes, as soon as such trading becomes permissible under EU legislation – probably from the
middle of 2003. (…) The Government will still be able to make appropriate budgetary allocations to
such services, to permit expenditure on Spectrum as well as on other inputs. (…) I am concerned that
the current régime, in which inflexible allocations of Spectrum are made to particular purposes,
generates artificial scarcities which limit entry into Spectrum-using industries and ultimately lead to
higher prices paid by consumers(…). In summary, my recommendations start from the belief that the
country needs radically to change the way in which Spectrum is allocated, in order to reap the rewards
of efficiency and innovation in Spectrum use. This can best be achieved in the medium term by a twopronged approach: the use of markets (Spectrum trading and auctions) to allocate Spectrum in
commercial use, and the continued reservation of Spectrum for public service use, coupled with an
administrative charge designed to ensure economy and efficiency of its use.”.!
51
Sono favorevoli a questo sistema: ACMA, “Spectrum trading: Consultations on trading and third party
authorisations of Spectrum and apparatus licenses.”, Australian Communications and Media
Authority,18
November
2008,
Commonwealth
of
Australia,
in:
http://www.acma.gov.au/webwr/_assets/main/lib310771/Spectrum_trading.docS;
BYKOWSKY, M. M., OLSON, M., & SHARKEY, W. W, Efficiency gains from using a market approach to
Spectrum management.” In Information Economics and Policy, 22, 73–90; P. CROCIONI, Is allowing
trading enough? Making secondary markets in Spectrum work. “ in Telecommunications Policy, 33, 451–
468.; FCC, Promoting efficient use of Spectrum through elimination of barriers to the development of
secondary markets: Second report and order, order on reconsideration, and second further notice of
proposed rulemaking (WT Docket No. 00-230). Federal Communications Commission. Retrieved from
/http://www.federalregister.gov/articles/2004/11/15/04-25288S.; T.W. HAZLETT, Practical steps to
Spectrum markets, in Telecommunications Policy, 27, 479–480, (2003) ; MAYO, J. W., & WALLSTEN,
S.,Enabling efficient wireless communications: The role of secondary Spectrum markets, in Information
Economics and Policy, 22, 61–72, 2010; OFCOM,A statement on Spectrum trading. (2004) in
/http://www.OFCOM.org.uk/consult/condocs/spec_trad/statement/S.; PEHA, J. M., & PANICHPAPIBOON, S.,
Real-time secondary markets for Spectrum, in Telecommunications Policy, 28, 603–618, 2004;
T.VALLETTI,Spectrum trading, in
Telecommunications Policy, 25, 655–670 (2001);XAVIER, P., &
YPSILANTI, D.,Policy issues in Spectrum trading, in Info,The Journal of Policy, Regulation and Strategy
for Telecommunications, Information and Media. 8 (2): pp. 34-61, 2006. !
52
Cfr. M.CAVE, Market-based methods of Spectrum management in the Uk and the European Union, in
telecommunications journal of Australia, volume 58, number 2-3, 2008, monash university press.!
!
143!
Act. Più nel dettaglio, viene istitutivo l’OFCOM; si prevede la necessità, in linea
generale, del solo possesso di un’autorizzazione generale, in luogo delle Telecoms Act
licences53 e si introduce lo Spectrum trading, in recepimento anche delle Direttive
CEE.. 54 Mentre, nel 2004 viene adottato il primo Wireless Telegrapy (Spectrum
Trading) Regulations, n. 3154/04, volto a regolamentare il “transfer of all richts and
obligations arising by virtue of the wireless telegraphy licences (…)”.
Ed ancora, poiché il Communication Act propugna l’idea che la politica dello Spettro
debba condurre a “the efficient use in the United Kingdom of the electromagnetic
Spectrum for wireless telegraphy.”, si introduce il nuovo concetto di Spectrum Usage
Rights55. Con tale termine si intende un nuovo56 tipo di condizioni di licenza, (o diritti
di proprietà sulla porzione di Spettro), che da un lato regola direttamente il livello di
interferenza che un licenziatario può causare ai propri vicini, e dall’altro fissa un unico
limite per l’interferenza stessa. Grazie ai SUR l’eventuale aumento delle interferenze
causate da una variazione d’uso della licenza sarebbero sempre ammissibili fino al
limite massimo fissato,57 che non comporti un deterioramento del livello di qualità del
segnale dei “vicini”. La ratio va ricercata nella duplice volontà dell’OFCOM di definire
i diritti derivanti dalla licenza, al fine di rendere più chiaro, soprattutto per gli
utilizzatori, le loro possibilità di utilizzo; nonché di liberalizzare le licenze rendendole
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
53
Più nello specifico, l’uso dello Spettro senza licenza è ammesso qualora sia improbabile che si
verifichino effetti contrari e negativi nella qualità tecnica del servizio. !
54
Cfr. P.XAVIER AND D.YPSILANTI, ”Policy issue in Spectrum trading”, cit. pg. 34-61, 2006; !
55
I SUR vennero ipotizzati per la prima volta dall’OFCOM nello SFR del 2005 e poi rivisitati in uno
specifico studio condotto nel 2006,Technology Neutral Spectrum Usage Rights, Final Report with Case
Studies, OFCOM 2006, inhttp://www.OFCOM.org.uk/consult/condocs/sur/Spectrum/)ed in una
consultazione pubblicata nello stesso annoConsultation on Spectrum Usage Rights, OFCOM 2006, in
http://www.OFCOM.org.uk/consult/condocs/sur/. Uno statement sugli SUR venne inoltre emanato nel
2007Statement
on
Spectrum
Usage
Rights,
OFCOM
2007
in
http://www.OFCOM.org.uk/consult/condocs/surfurtherinfo/statement/)ed una specifica guida che li
descrive in dettaglio pubblicata nel giugno 2008, Spectrum Usage Rights, a guide, OFCOM 2008,
http://www.OFCOM.org.uk/radiocomms/isu/sursguide/). Questo condusse ad applicare i SUR per la
prima volta nella definizione della licenza della Banda L concessa via asta nel maggio 2008.!
56
Normalmente i diritti del licenziatario (uso, potere di emissione, tecnologia e attrezzatura, quantità di
interferenza tollerata) sono specificati nel contenuto stesso della licenza rilasciata. Ogni condizione limita
la flessibilità di operare sullo Spettro nel senso che ad esempio se un soggetto detiene una licenza che può
operare su rete GSM non può successivamente aggiornare la sua infrastruttura ad una tecnologia più
innovativa quale può essere l’UMTS.!
57
Per definire i SUR l’OFCOM utilizza degli indicatori tecnici che servono a regolare in maniera
oggettiva la qualità dello Spettro. Ad esempio sono utilizzati lo Spectrum Quality Benchmarks (SQB) e
l’Indicative Interference Level (IIL). Questi indicatori sono a loro volta dedotti dai limiti PDF (Power
Flux Density), che vengono usati per controllare l’interferenza dovuta sia alle emissioni in banda che
fuori banda, e che sono espressi in dBW/m2/MHz . Sebbene maggiormente precisi, va tuttavia
considerato come nella pratica i SUR siano più complessi da implementare e da controllare rispetto ai
tradizionali sistemi di controllo dell’interferenza basati sulle maschere (ossia sulla definizione di certi
parametri tecnici).!
!
144!
neutrali, sia da un punto di vista tecnologico, che rispetto al servizio fornito. In questo
modo l’investitore-licenziatario ottiene la garanzia che l’infrastruttura, per cui paga, non
subirà degli scompensi in capacità, oppure eccessivi costi di re-engineering a causa del
fatto che un vicino ha modificato il suo tipo di utilizzo. E, allo stesso tempo, sarà
assicurato che l’investimento in una licenza non rimarrà congelato per via delle
restrizioni imposte sulla stessa all’evolvere della tecnologia. Il licenziatario, dovendo
controllare un solo parametro, l’interferenza, ed evitando altre restrizioni non
necessarie, potrà godere della massima flessibilità. Per i vicini, allo stesso modo, i SUR
ridurranno l’incertezza ed il margine di errore, e, quindi, grazie ad una miglior
conoscenza dei livelli di interferenza attesi, potranno pianificare in maniera più accurata
le proprie reti.
Nonostante il grande passo in avanti, come ha osservato autorevole dottrina, l’Act del
2003 dimostra di non essere pienamente all’altezza delle aspettative, in quanto
“efficiency in this context is usually understood to mean economic efficiency”.58
La dottrina 59 , avendo colto tale difetto, ha provveduto a colmare questa lacuna
frazionando il concetto di “efficienza economica” rapportato “all’allocazione dello
Spettro” nel seguente modo:
(i) Productive efficiency: least cost production of a given output.
(ii) Allocative efficiency: producing a bundle of services so composed that no
other bundle could improve the well-being of an agent without harming that of
another agent.
(iii) Dynamic efficiency: using the resource in such a way that it enables longterm productivity improvements such as through innovation and R&D.
Non è dato sapere quale dei tre obiettivi abbia la priorità, ma la dottrina prevalente
ritiene che in un mondo ideale si dovrebbero soddisfare tutti e tre i punti indicati.60
Ebbene, anche in ragione di tali inadeguatezze, la ricerca di un sistema allocativo
efficiente non cessa, al punto che l’OFCOM pubblica nel 2005 un Review intitolato
“Spectrum Framework Review”61 in cui espone i propri obiettivi per un utilizzo dello
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
58
Cfr. CAVE, M., DOYLE, C., & WEBB, W., Essentials of modern Spectrum management., in Cambridge,
UK: Cambridge University Press, 2007; BENOIT PIERRE FREYENS-OLEG YEROKHIN, Allocative Vs technical
Spectrum efficency, in Telecommunications Policy, 35 (2011), 291-300.!
59
Cfr. CAVE, M., DOYLE, C., & WEBB, W., Essentials of modern Spectrum management, cit. !
60
In Australia, the Radiocommunications Act 1992 (the RCA 1992 Part 1.2, Section 3, Attorney General’s
Department, reprint 3, 2005) afferma che il suo primo obiettivo è di: ‘maximise, by ensuring the efficient
allocation and use of the Spectrum, the overall public benefit derived from using the radiofrequency
Spectrum’.!
61
Cfr.
OFCOM,
”Spectrum
Framework
Review:
Implementation
Planin”,
!
145!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
http://stakeholders.OFCOM.org.uk/consultations/sfr/. Il testo, suddiviso in tre sezioni, nella parte
introduttiva afferma che: “This document consults on OFCOM’s plans to apply its new approach to
Spectrum management to a wide range of individual bands. The new approach has been set out in a
number of documents published by OFCOM over the past year, including the Spectrum Framework
Review (“SFR”) published in November 2004, the Spectrum Trading consultation document published in
November 2003 (“Trading Consultation Document”), the Spectrum Trading Statement published in
August 2004 (“Trading Statement”) and in the Spectrum Liberalisation consultation document published
in September 2004 (“Liberalisation Consultation Document”). (…)New approach – more market
based3.12 As proposed by OFCOM in the Trading Consultation Document and subsequently in the SFR,
OFCOM considers that the management of the radio Spectrum can be carried out more effectively if
market forces are harnessed to a significantly greater degree than in the past. OFCOM considers this
approach will:• promote efficient use of the radio Spectrum by allowing Spectrum to be transferred to
and used by the user who values it most highly; - promote competition by increasing the availability of
Spectrum for use in the most valuable service; and facilitate economically valuable innovation as new
users enter the market to offer new services. 3.13 Market forces have a role to play both in determining
the use of a particular band and in determining who should have the right to use that band. As explained
in the SFR, this does not mean that there is no role for the command and control approach to Spectrum
management but it does imply a much more limited role than hitherto. OFCOM recognises that it is vital
to ensure that changes in the Spectrum management regime do not lead to harmful interference. 3.14 The
implementation of the new approach will result in asignificant amount of de- regulation of Spectrum as
the number of restrictions (both in terms of who can use the Spectrum and what it can be used for) which
characterise existing wireless telegraphy licences are reduced. The new approach is primarily
implemented through the development and implementation of three policies: -Spectrum trading; Spectrum liberalisation; and Prompt release of unused Spectrum into the market allowing maximum
flexibility as to subsequent use. Spectrum Trading 3.15 Spectrum trading allows the transfer of rights
and obligations arisingunder licences. It therefore allows the market rather than the regulator to
determine who uses Spectrum. OFCOM considers that Spectrum trading will help to optimise the use of
the finite Spectrum resource for the benefit of UK citizens and consumers. 3.16 OFCOM’s general
policy in this area was set out in the Trading Statement. OFCOM has published a number of other
documents to implement the policy in particular licence classes. In this document OFCOM discusses the
extension of trading to the existing mobile bands (ie Spectrum currently used for 2G and 3G) which was
not dealt with in detail in the Trading Statement. 3.17 The implementation of Spectrum trading involves
the following principalelements (described in more detail in the Trading Statement): -the making of
trading regulations which authorise the transfer of rights and obligations under the licences for
relevant licence classes; -the modification of some licences to clarify the circumstances under which
OFCOM may revoke such licences and the amount of notice that OFCOM will give in each case; -the
establishment of a transfer process under which OFCOM can consent to trades; -a review of nonSpectrum licence conditions to consider potential effects on the development of trading; the continued
application of AIP; the publication by OFCOM of information to facilitate the development of trading.
(…)3.19 In order to allow that to happen it is necessary to liberalise the use of bands. This means
removing technology and usage restrictions in licences unless they are necessary for the efficient
management of the radio Spectrum. Some restrictions might be necessary to comply with international
obligations or to ensure that neighbouring users do not suffer an unacceptable level of interference.
Restrictions which would be removed might include provisions which require particular technologies to
be deployed. 3.20 Through implementation of this process for Spectrum liberalisation, OFCOM intends
to move away from prescribing the use of Spectrum, seeking to reduce or in some cases remove such
restrictions. OFCOM believes that Spectrum liberalisation will deliver benefits to UK consumers by
allowing the use of Spectrum to be changed more quickly to the applications that are most valuable. The
introduction of Spectrum liberalisation is in line with OFCOM’s strategic approach to managing the
radio Spectrum and complements the introduction of Spectrum trading. 3.21 OFCOM initially articulated
its policy in this area in the Trading Consultation Document and then subsequently in more detail in the
Liberalisation Consultation Document. 3.22 OFCOM has proposed to implementits policy of
liberalisation in the following ways: to publish a package of specific licence liberalisation measures for
2005 as a first step in a rolling programme and outline the next steps that will be taken as part of that
programme; to consider variations of individual licences following requests for change of use from
licensees; to vary some entire classes of existing licence to make them less usage and technology
specific; to publish guidance for licensees about the levels of interference (described as a “Spectrum
Quality Benchmark”) which will be used by OFCOM as a key criterion in deciding whether or not to
allow the removal or reductions of restrictions and as a reference for OFCOM in resolving
!
146!
Spettro libero da tecnologie e usi contrastanti. Contestualmente, viene proposta non solo
una semplificazione dei procedimenti di cambio di uso e titolarità, ma anche una
maggiore definizione dei diritti derivanti dalla licenza, al fine di rendere più trasparente
e comprensibile, per gli utilizzatori, il regime sanzionatorio.
Sulla base di questi principi, la gestione dello Spettro viene quindi suddiviso in tre
diverse classi: Command & Control, Market Forces e Licence Exempt.
Il sistema di Command & Control permane solo per quella porzione di Spettro utilizzato
per scopi di interesse nazionale, quali l’aeronautica, la trasmissione satellitare e le
frequenze direttamente gestite dagli organi della Corona.
Per lo Spettro soggetto a Maket Forces, si prevede che il Regolatore rilasci le licenze,
con possibilità per gli utilizzatori di scegliere poi liberamente l’uso e le tecnologie
ottimali da impiegare. Unico limite è il rispetto di alcune regole fondamentali per
prevenire le interferenze. Si noti che all’interno di questa categoria vi sono anche le
licenze che possono essere oggetto di trading.
L’accesso invece alla porzione di Spettro cd. Licence Exempt è libera, nel senso che
non è prescritto l’obbligo di detenere alcuna licenza, a condizione però che
l’apparecchiatura utilizzata sia conforme alle condizioni tecniche prestabilite e che
rispetti i limiti di potenza tali da non generare interferenze. La suddivisione dello
Spettro nelle varie classi è compito dell’OFCOM.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
interference complaints. Releasing Spectrum3.24 The third dimension of the new market based approach
to Spectrum management relates to the release of Spectrum into the market. Historically, under the
command and control model, Spectrum would typically only be released when the regulator had
identified a particular use for it. Under a more market based approach, there would be a presumption in
favour of releasing unused Spectrum as soon as it became available and letting the market find a use.
Spectrum trading and liberalisation should enhance the availability of Spectrum, as it should allow
reallocation of the resource to the most valuable use and user once it is in the market. 3.25 OFCOM
considers this type of approach is preferable as it is more likely to lead to an optimal use of the radio
Spectrum and to do so more quickly. Accordingly, OFCOM plans to operate with a presumption in
favour of releasing Spectrum as quickly as possible, consistent with an orderly process, if it is returned to
the regulator, or new Spectrum becomes available. In particular, during the period of transition to the
new approach to Spectrum management, there may be occasions where Spectrum will need to be
recovered by OFCOM and then re-released, such as in the case of broadcast Spectrum and digital switch
over. 3.26 This document sets out OFCOM’s plan store lease unused Spectrum which is currently
available or likely to become available in the next few years. 3.27 OFCOM’s proposed approach to the
choice of method for there lease of Spectrum is discussed in detail in Section 4 below. In general,
OFCOM proposes to use auctions as the principal means of assigning Spectrum where demand is
likely to exceed supply, as this approach is most likely to ensure that a particular Spectrum band flows
to its most valuable use. However, there may be occasions where, for strong public policy reasons,
OFCOM may wish to specify a particular use, and to choose a different method of assignment such as
comparative selection. Moving from old to new 3.28 This new approach to Spectrum management
requires implementation. This has begun already, in particular in the case of the introduction of
Spectrum trading and liberalisation, but this work has not so far been comprehensive. This document is a
further step in moving from the past approach to Spectrum management to the new approach. It explains
for a number of bands (See Section 2 paragraph 2.6 for a list) how the transition might be achieved.”.!
!
147!
Sulla base di tali suggerimenti, il Legislatore GB ha adottato il citato Wireless
Telegraphy Act del 2006 62 che, come più volte evidenziato, ha avuto il compito
principale di riorganizzazione l’intera normativa di settore.
Degna di nota è anche una recente dottrina avanguardista 63 secondo cui sarebbe
ipotizzabile un ulteriore modello gestionale. Il Regolatore potrebbe infatti concedere
una licenza ad un ente privato, il quale a sua volta agisca come un band manager. Per
arginare poi il rischio concreto che il band manager, al fine di ottenere un proprio e
maggiore profitto, si accordi con i vecchi competitors per impedire l’accesso a new
comers, causando così una danno alla libera concorrenza e alla possibilità di migliorare
ad ampliare il settore, si suggerisce di creare un vero e proprio mercato di Brand
managers concorrenti, o quanto meno di imporre misure di salvaguardia contro
comportamenti anticoncorrenziali, come l'obbligo di servire tutte le parti su base non
discriminatoria. In questo modo sarebbe, infatti, garantita una certa correttezza del
sistema allocativo.
Ciò posto, vi è da dire che ad oggi la descritta metodologia allocativa non è ancora stata
mai impiegata, in quanto l’OFCOM predilige ancora l’asta.
4. L’OFCOM (in generale)
Dalle osservazioni svolte nei paragrafi precedenti, emerge come l’OFCOM sia oggi il
punto di riferimento per la gestione dello Spettro.
Ma l’OFCOM non si occupa solo di questo, soprattutto se si considera che nasce dalla
fusione di altri cinque organi64 ( a Broadcasting Standards Commission; la Independent
Television Commission; l’Office of Telecommunications (Oftel), la Radio Authority e la
Radiocommunications Agency), ed infatti il suo potere gestorio interessa diversi settori
quali: la radiotelevisione, la telefonia e la banda-larga, i servizi postali, e la consulenza
nei settori di propria competenza e chiaramente della protezione e gestione dello Spettro
radio.
Più nel dettaglio, come in parte già anticipato, ad oggi l’OFCOM è la titolare esclusiva
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
62
Section 30 “Spectrum trading-“ del The Wireless Telegraphy Act del 2006. (Vedi Appendice
Normativa).”
63
J. M. PEHA, Regulatory and Policy issues. Approaches to Spectrum Sharing, IEEE Commun. Magazine,
2005.!
64
Si consideri che inizialmente è stata istituita dal Office of Communications Act 2002 e poi dotata di
pieni poteri attraverso il Communications Act 2003.
!
148!
del potere di rilascio delle licenze a tutte le televisioni commerciali e alle compagnie
che svolgono servizi radiofonici, soggetti a stringenti obblighi, pena la revoca della
stessa. E’ altresì chiamata a pubblicare il Codice Broadcasting, che detta una vasta serie
di regole per tutti i contenuti in onda su radio e televisione. Quale organismo di
regolamentazione del settore Media esamina le specifiche denunce da parte dei
telespettatori o ascoltatori sui programmi in onda su canali a cui è stata rilasciata una
licenza, mentre non può vigilare su i canali a cui non ha rilasciato la licenza pur
trasmettendo nel Regno Unito. 65 Nel campo della Telefonia e del servizio di banda
larga regola il settore, facendo rispettare le “condizioni generali”66 alle quali tutti i
telefoni cellulari e di rete fissa a banda larga e le aziende devono attenersi.
Svolge la funzione di Garante della concorrenza nel settore delle TLC, applicandone le
tipiche forme rimediali in caso di operatori che abbiano posizioni dominanti
potenzialmente nocive per la concorrenza o per i consumatori.
A seguito del the Postal Services Act, dal 1 ottobre 2011, ha altresì la responsabilità di
regolamentare i servizi postali. Ai sensi dell’Act del 2003, ha specifici doveri riguardo
alla risoluzione di “disputes”67 e proprio per questo che nel luglio del 2004, è stata
pubblicata una guidelines per come risolve tali disputes and compliants.68
Quanto ai suoi componenti 69 tutti, compresi il Presidente e Vicepresidenti, sono
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
65
Quando riceve una denuncia, chiede all'emittente una copia del programma, ne esamina il contenuto per
verificare se è in violazione del codice di trasmissione nonché’ chiede chiarimenti all'emittente
denunciata. Sulla base di questa risposta, OFCOM definirà la denuncia come "confermato" o "non
accolta", oppure semplicemente "risolto". !
66
Queste “condizioni generali” sono regole concernenti questioni come: la numerazione telefonica; i
servizi di emergenza, le vendite, il marketing e gli standard di interconnessione. L’unità di indagine di
OFCOM controlla il rispetto delle condizioni e risolve le controversie tra fornitori.!
67
Si consideri che per il sistema in GB vi e’ una netta distinzione tra “dispute” e “compliant”. Una
“dispute” è il fallimento di una negoziazione commerciale riguardo a materie che ricadono nella section
185 Communication Act, quali ad esempio ka previsione di network access e/o altre condizioni
regolamentari imposte dall’OFCOM. Una “complaint” è una denuncia di presunta violazione della
Competition Act o è stata violata una specifica condizione ex ante. Cfr. I.WALDEN, The
telecommunications regime in the United Kingdom, op.cit., p. 177, !
68
http://stakeholders.OFCOM.org.uk/consultations/dispute-resolution-guidelines/summary!
69
Vedi amplius in tema di nomina dei componenti dei vari dipartimenti interni all’Ofco:
http://stakeholders.OFCOM.org.uk/binaries/international/OFCOM_intro.pdf L’ OFCOM internamente si
compone dei seguenti organimsi: l’OFCOM Board, “OFCOM’s main decision making body is the
Board, which provides strategic direction for the organisation. It has a Non-Executive Chairman,
Executive Directors (including the Chief Executive), and Non-Executive Directors. The Executive runs
the organisation and answers to the Board. The OFCOM Board meets a least once a month (with the
exception of August).”;l’Executive Committee (ExCo), “wich is OFCOM’s senior executive team. It
meets each month and is responsible for setting OFCOM’s direction and overseeing the management of
the organisation”;il Policy Executive (PE)“meets weekly and is responsible for the development of
OFCOM’s overall regulatory agenda. As well as providing a forum for discussion, it also has the powers
to take certain decisions itself; Spectrum Clearance and Awards Programme Management Board
meets fortnightly and oversees delivery of OFCOM’s Spectrum Clearance and Awards programme for
the 800 MHz and 2.6 GHz frequency bands; L’Operations Board, manages the operations areas within
!
149!
nominati dal Secretary of State of Culture, Media and Sport. Ciò nonostante, l’OFCOM
è sottratta dall’influenza ed dal controllo governativo, dovendo rispondere annualmente
del proprio operato solo al Parlamento, il quale effettua nei suoi riguardi anche un
controllo di tipo finanziario.
4.a. L’OFCOM e lo Spettro
Focalizzando l’attenzione invece sul “procedimento di autorizzazione”, come già
evidenziato, questo varia a seconda del tipo di utilizzo richiesto. Alcune licenze
semplicemente devono essere applicate e pagate, altre sono invece soggette ad una
procedura di gara. L’utilizzo dello Spettro senza licenza è ammissibile quando è
improbabile che si verifichino “determinate condizioni”
70
, sempre valutate
dall’OFCOM (wta 2006, section 8 (3b)). Nel caso invece di rilascio di una licenza,
questa è soggetta a condizioni e limitazioni (wta 2006, section 9). Si consideri che le
limitazioni circa la natura del servizio o delle apparecchiature, possono essere imposte
solo se giustificate da fattori espressamente indicati nella nuova Section 9ZA. 71
Qualsiasi licenza può poi essere discrezionalmente revocata e/o variata, pur essendo
previsto l’obbligo di fornire un preavviso per iscritto al titolare della licenza (o per
mezzo di una comunicazione generale per licenziatari di una determinata classe).
Altri compiti fondamentali, in tema di Spettro sono: lo sviluppo e pubblicazione del
Piano di autorizzazione delle frequenze (UK Frequency Authorisation Plan) 72 ; la
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
OFCOM including Central Operations, which deals with thousands of consumers each week through its
advisory, consumer services and licensing teams. The role of the Operations Board is to support, guide
and challenge OFCOM’s operational performance. It meets fortnightly and reports directly to ExCo; Il
Content Board is a committee of the main Board and it sets and enforces quality and standards for
television and radio. It has members representing each of the countries in the UK, and includes both lay
members and members with extensive broadcasting experience. It is charged with understanding,
analysing and championing the voices and interest of the viewer, the listener and citizen. Committees:
The work of both the OFCOM Board and Executive is informed by the contribution of a number of
committees and advisory bodies, which are required by the Communications Act. These include the
Communications Consumer Panel, the England, Northern Ireland, Scotland and Wales Advisory
Committees, the OFCOM Spectrum Advisory Board and the Older Persons and Disabled Persons
Advisory Committee.!
70
Sono tali: la produzione di effetti avversi nella qualità tecnica del servizio; si pervenga ad un
inefficiente uso di parte dello Spettro disponibile per wireless telegraphy; danni alla sicurezza e alla
salute; pregiudizi alla promozione sociale, regionale e di coesione territoriale o di promozione della
cultura e delle diversità linguistiche.!
71
Ovvero: evitare inutili interferenze; la protezione della salute pubblica rispetto alle emissioni delle onde
elettromagnetiche; garantire la qualità tecnica del servizio; salvaguardare l’efficiente gestione e uso dello
Spettro etc. !
72
Come già evidenziato, in origine la gestione delle radiofrequenze civili era affidata alla
Radiocommunications Agency la quale rilasciava le licenze dietro parere positivo del Secretary of State of
!
150!
gestione del SIS (Spectrum Information System), un data base disponibile online che
fornisce informazioni sulle licenze commercializzabili; nonché, in tema poi di Spectrum
trading, ma solo fino alla recente modifica del 201273, prestava il proprio consenso alle
proposte di transfer che le venivano obbligatoriamente notificate dalle parti.
E ancora, in tema sempre di Spectrum trading, al fine di facilitare le operazioni,
l’OFCOM stessa si rende disponibile, previa presentazione di un form, debitamente
compilato e disponibile sul sito web dell’ente, a fornire informazioni riguardo al titolare
della licenza, (confermando se il titolo è stato rilasciato al titolare della licenza, o a tutti
i titolari di licenze concorrenti), al corrispettivo della licenza ed all’eventuale
sussistenza di una notifica al licenziatario di revoca o variazione, ovvero l’ eventuale
richiesta di revoca o di variazione da parte del titolare, o dei titolari in solido. Infatti,
qualora sia stato notificato un avviso, (ad esempio un avviso di revoca o di variazione
per motivi di gestione dello Spettro), la licenza è trasferibile fino a quando non venga
notificato un formale e definitivo avviso di variazione74. Ed ancora, l’ANR fornisce
informazioni circa l’autorizzazione o meno riconosciuta al licenziatario di concludere
contratti di locazione.
Ricapitolando: l’OFCOM è responsabile per la gestione, regolamentazione,
assegnazione 75 e rilascio di licenze; per l’utilizzo dello Spettro elettromagnetico,
finalizzato alle trasmissioni televisive e radiofoniche, trasmissioni di telefonia mobile,
reti private di comunicazione, dispositivi wireless e così via. Ai sensi dei The
Communciations Act del 2003 e The Wireless Telegraphy Act del 2006, svolge sia la
parte preliminare all’assegnazione e sia assegna concretamente le licenze. L’unico
limite a tale autonomia decisionale è data dalla possibilità per il Secretary of State di
emanare delle Directions a cui si deve adeguare. Recentemente, ad esempio, il
Secretary of State ha emesso alcune Directions per iniziare il procedimento che
dovrebbe condurre al rilascio di nuove licenze di telefonia mobile nel 2013, ovvero
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Trade and Industry secondo quanto stabilito dal Wireless Telegraphy Act del 1949. Oggi invece il WTA
specifica che the United Kingdom’s Frequency Allocation Table deve essere prodotta dall’OFCOM per
conto del Cabinet Office Comittee on UK Spectrum Startegy. Cfr. I. Lloyd, Ian Lloyd Legal Service Ltd,
“Wireless Telegraphy: licensing”, in http://westlaw.co.uk. !
73
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations 2185/2012 che ha modificato il precedente n.
3154/04.!
74
schedule 1 paragraph 7 of the Wireless Telegraphy Act 2006 (Vedi Appendice Normativa)!
75
Ex section 14 del WTA del 2006 l’OFCOM impostare la regolamentazione delle aste e/o Beauty
contest (compreso il potere di scegliere le tipologie) e relativa procedure; il metodo di pagamento; la
scelta circa necessità di una cauzione e i termini, e le limitazioni a cui le licenze saranno sottoposte. !
!
151!
nell’ottobre del 2009, per il rispetto dell’implementazione ex The wireless Radio
Spectrum Modernisation Programme76.
5. Lo Spectrum trading (in generale)
Abbiamo visto che, da un punto di vista normativo, la commercializzazione dello
Spettro in GB è regolata dal coordinamento tra il Communications Act del 200377 e il
Wireless Telegraphy Act del 2006.
Attualmente78 in GB le licenze possono essere commercializzate in due modi79:
1-il transfer, mediante il quale è possibile cedere tutti o una parte dei diritti
connessi alla licenza e relative obbligazioni ad un altro soggetto, a condizione che
quella licenza appartenga a una delle classi di licenze commerciabili espressamente
definite dal Trading Regulations.80
2- il Lease, mediante il quale l’originario licenziatario permette di esercitare (in
sostanza si affitta), tutti o una parte dei propri diritti ad altro soggetto. Anche tale
negozio è però ammissibile solo se la licenza lo consenta espressamente.
Per quanto concerne la parte attuativa, il transfer81 è disciplinato dal The Wireless
Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations 2012 No. 2187, entrato in vigore il 13
settembre 2012, che ha semplificato notevolmente il precedente Regulations del 2004,
ampliando la gamma di frequenze commercializzabili.
Il lease è regolamentato dal The Electronic Communications and Wireless Telegraphy
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
76
Wireless Telegraphy Act 2006 (Direction of OFCOM) Order 2010, si 210/3024; Cfr. I. Lloyd, Ian Lloyd
Legal Service Ltd, “Wireless Telegraphy: licensing”, in http://westlaw.co.uk.; I. WALDEN, op. Cit. pg.
116.!
77
Section 168 del Communication Act del 2003 “Spectrum trading” (Vedi Appendice Normativa).
78
Circa l’ammissibilità di negozi atipici, l’OFCOM ha affermato che valuterà soluzioni alternative solo
ove sia comprovata la potenziale efficienza delle stesse. Qualora quindi venga data prova in tal senso,
l’OFCOM si è resa disponibili ad emendare il Trading Regulations per autorizzare ulteriori tipi di
trasferimento. Cfr. Trading Guidance Notes, OfW513 (December 2011).!
79
E’ poi previsto un terzo procedimento speciale per le frequenze direttamente gestite da organismi della
Corona, quali i dipartimenti governativi. !
80
Il transfer dei diritti rilasciati sulle licenze relative a Public Wireless Network (PWN) e relativi
obblighi è regolato separatamente dal Wireless Telegraphy Regulations del 2011 che si differenzia per
alcuni aspetti dal Trading Regulaments generali. !
81
Il transfer di diritti e doveri relativi ad una licenza Public Wireless Network (PWN) è regolato
separatamente dal the Wireless Telegraphy (Mobile Spectrum Trading) Regulations 2011. Questo
regolamento è molto simile al the General Trading Regulations ma include alcune previsioni specifiche
ulteriori. Si rinvia al testo ufficiale reperibile nel web site dell’OFCOM. La cessione dello Spettro gestito
dalla Crown è invece regolata dal Wireless Telegraphy (Recognised Spectrum Access and Licence)
(Spectrum
Trading)
Regulations
del
2009
(SI
2009
No.
17)
in
http://www.legislation.gov.uk/uksi/2009/17/contents/made).!
!
152!
Regulations 2011 (si 2011/1210),82 che ha attuato l’art. 9 b della Direttiva Quadro
2002/21, cosi come recentemente revisionata dalla Direttiva 2009/140.
Ma che cosa si intende in GB per Spectrum Trading?
E’ tale: “a process that allows the holders of certain wireless telegraphy licences
granted by us under section 8 of the WT Act to transfer or lease the licence rights to
another. “83
Ciò posto, prima di analizzare le caratteristiche e le tipologie di negozi, si ritiene
opportuno fornire alcune precisazioni.
In GB, la possibilità di commercializzare una licenza è un diritto e non un obbligo.
Sia per quanto concerne la scelta del contraente, che la determinazione del prezzo, non
vi sono particolari restrizioni: tutto è rimesso alla libera volontà delle parti.
Quanto all’oggetto del trade, (la licenza), vi sono invece delle limitazioni. Sono
commercializzabili solo le per cui è prevista espressamente tale possibilità. In ragione di
ciò, l’OFCOM ha quindi istituito il SIS (Spectrum Information System), un data base
online che fornisce informazioni sulle licenze commercializzabili. Attraverso questa
risorsa si accede anche ad altri tre registri on line:
• il UK Plan for Frequency Authorisation (UK PFA), che fornisce informazioni
su quali frequenze sono disponibili per l'assegnazione; per quali scopi le diverse
frequenze sono state assegnate e se queste possono essere scambiate.84
• il Wireless Telegraphy Act Register (WTR), che procura informazioni sui
singoli titoli negoziabili, ( i nomi dei contatti e dettagli di indirizzo, la classe di licenza,
la banda (e) di frequenze e se del caso, l’area geografica di attività).85
• il Trade Notification Register (TNR), che raccoglie tutti i dati circa lo status
delle proposte di trasferimento notificate all’OFCOM. 86
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
82
The Electronic Communications and Wireless Telegraphy Regulations 2011 (SI 2011/1210) http://www.legislation.gov.uk/uksi/2011/1210/pdfs/uksi_20111210_en.pdf!
83
Cfr.
OFCOM,
Trading
Guidance
notes,
December
2011,
in
http://stakeholders.OFCOM.org.uk/binaries/Spectrum/Spectrum-policy-area/Spectrumtrading/tradingguide.pdf!
84
Il UKPFA è consultabile per: gamma di frequenza; settore della licenza / classe e se un tipo di licenza è
al momento disponibile o meno. Inoltre, è possibile affinare la ricerca per includere solo lo Spettro
negoziabile. I risultati della ricerca possono poi essere scaricati e salvati.!
85
Il WTR fornisce informazioni riguardo ai soggetti che hanno il diritto di trasmettere in base ad una
licenza in specifiche frequenze o aree geografiche. La ricerca può essere effettuata in base alla frequenza;
alla licenza o all’area geografica; oppure combinando questi elementi; oppure inserendo il numero di
licenza. E’ altresì possibile limitare la ricerca ad una specifica area geografica. E’ possibile ricercare in
tale modo anche inserendo un NGR o utilizzando direttamente la mappa fornita sul sito. L’accuratezza
del registro non è comunque garantita dall’OFCOM.!
86
The Transfer Notification Register (TNR) fornisce informazioni circa le licenze che sono state
commercializzate o che sono in procinto di essere commercializzate. La pubblicazione delle informazioni
!
153!
Altra osservazione va fatta rispetto alla disciplina fiscale. Il trading, come tutte le
attività commerciali, potendo dare origine a redditi e plusvalenze è soggetto ad ordinaria
tassazione.87
5.a. Il Transfer
Il transfer è puntualmente regolato dal The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading)
Regulations che, non solo elenca le tipologie contrattuali ammissibili, ma prevede anche
un procedimento ad hoc ai fini della validità del trade.
Diversamente dal passato, non sussiste il pre-requsito essenziale, per la validità
dell’atto, del “Consent” dell’OFCOM. La ratio è quella, infatti, di semplificare ed
alleggerire quanto più possibile la procedura al fine di invogliare maggiormente i vari
competitors.88
Ma vediamo più nel dettaglio i tratti caratteristici.
Il transfer è un accordo negoziale tra privati volto alla cessione dei diritti ed
obbligazioni relativi ad una determinata licenza, dietro corrispettivo. Le parti sono in
linea di massima libere di disciplinare nel modo che ritengono più opportuno il
contenuto del contratto (prezzo; modalità pagamento, etc).
Ciò nonostante esistono dei limiti. Il primo è di natura formale, infatti, ex regulations 4
(1), 6, e 7, sono ammissibili solo tre tipi di transfer: outright transfer, concurrent
transfer e partial transfer.
Il secondo è l’obbligo per il licenziatario (o per i concurrent licenziatari) di notificare il
transfer all’OFCOM, ai fini della validità dell’atto. Tale obbligo non sussiste per il
transfer infra societari, e più nel dettaglio, nel caso di passaggi di licenze tra compagnie
all’interno di una stessa holding industriale o nell’ambito di acquisizioni societarie.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
riguardanti il Trading consentirà agli interessati di conoscere il numero di transazioni che hanno avuto
luogo e lo Spettro che viene scambiato. Nel dettaglio, Il TNR indica se l’OFCOM ha dato il consenso al
trasferimento e, al termine, la data di completamento. Se il trade non viene completato la TNR sarà
aggiornato per riflettere questo status ma, non verrano indicati i motivi. Ci sarà anche l'aggiornamento del
WTR per riflettere eventuali partecipazioni detenute nuove licenze. Nel TNR si possono effettuare le
ricerche in base: alla data in cui è stata presentata la posposta di trade; oppure con riguardo alla data in cui
il trade ha avuto luogo; il nome di acquirenti e/o dei venditori nome o per tipo di licenza. Sono altresì
disponibili i dettagli delle operazioni in corso, già concluse, operazioni parziali o totali. Ma non solo,
sono disponibili i dettagli dei contatti degli acquirenti/venditori e anche se il trade è stato completato o
meno.
87
Cfr. A Statement on Spectrum Trading (6 August 2004) – Section 3!
88
Cfr. OFCOM, Explanotary Note, del The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations 2012
No. 2187. (Vedi Appendice Normativa).!
!
154!
Secondo l’OFCOM, infatti, tali operazioni non concretizzano in realtà un vero e proprio
Transfer, poiché di fatto non si verifichi alcun cambiamento effettivo dell'identità del
licenziatario.
Attualmente non è previsto né il pagamento di alcuna fee aggiuntiva per l’operazione,89
né il rimborso al cedente di eventuali fees già pagati. Le date per i pagamenti delle fees
rimangono invariate e l’OFCOM assicura che tutte le licences fees siano state
interamente pagate prima che il trasfer abbia effetto.
5.a.i. Tipologie di transfer
Come anticipato, nonostante l’ampia autonomia contrattuale riconosciuta, sono ritenute
ammissibili ed autorizzate solo le seguenti tipologie di transfer90:
-permanent o time-limited;
-outright o concurrent;
-total o partial;
Nel permanent transfer,91 i diritti e gli obblighi connessi alla licenza vengono ceduti
definitivamente ad un nuovo user.
Al contrario, il transfer time-limited,92 come suggerisce l’aggettivo qualificativo, è una
cessione sottoposta a termine finale, alla scadenza del quale si verificherà la
retrocessione automatica dei diritti all’originario cedente. Normalmente questo trade
viene strutturato come se vi fossero due operazioni distinte:93 le parti stipulano un
contratto in cui, tra le varie clausole, viene previsto per il cessionario l’obbligo di
concludere un nuovo contratto, alla scadenza del termine del periodo di trasferimento,
tramite il quale la licenza viene ritrasferita all’originario licenziatario-cedente. Scaduto
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
89
Pur avendo l’OFCOM manifestato la volontà di provvedere al riguardo. Cfr. Statement OFCOM on
Spectrum Trading (6 August 2004) – Section 3. www.OFCOM.org.uk!
90
Cfr. OFCOM, Trading Guidance notes, December 2011, in
http://stakeholders.OFCOM.org.uk/binaries/Spectrum/Spectrum-policy-area/Spectrum
trading/tradingguide.pdf; R. AKALU AND A. DIAZ ARIAS, “Assessing the policy of Spectrum trading in Uk”,
article in journal Info, vol. 14, n. 1-2012, p.36-35.
91
Cfr. OFCOM, “Simplifying Spectrum trading. Spectrum leasing and other market enhancements”,29
June 2011, in http://stakeholders.OFCOM.org.uk/binaries/consultations/simplify/statement/statementSpectrum-leasing.pdf!
92
Cfr. OFCOM, “Simplifying Spectrum trading. Spectrum leasing and other market enhancements”,29
June 2011, in http://stakeholders.OFCOM.org.uk/binaries/consultations/simplify/statement/statementSpectrum-leasing.pdf!
93
Cfr.OFCOM, Trading Guidance notes, cit.:”Transfers may be permanent or time-limited. A time-limited
transfer will involve reversal of the original transaction by the transferee. An obligation on the transferee
to reverse the transaction at the agreed time may be included in a contract.”.!
!
155!
il termine, le parti concludono il nuovo trade in cui viene posto in essere il
trasferimento in senso inverso. In sostanza, è il nostro patto di retrovendita. Secondo
autorevole interpretazione94, non pienamente condivisibile, si tratterebbe invece di una
forma alternativa al lease, in quanto produttiva dei medesimi effetti allo scadere del
contratto.
Nel caso di outright transfer, (ex regulation 4, 2a dello Spectrum Trading Regulations)
tutti i diritti e i doveri della persona che effettua il trasferimento passano al cessionario
che ne diventa l’unico ed esclusivo titolare.
Invece, nel caso di concurrent transfert, (ex regulation 4, 2 b dello Spectrum Trading
Regulations) i diritti e gli obblighi trasferiti diventano i diritti e gli obblighi del
cessionario, pur continuando, contemporaneamente, ad essere anche i diritti e gli
obblighi della persona che effettua il trasferimento. In sostanza si viene a creare una
comunione relativamente ai diritti di utilizzo dello Spettro. Quanto al numero di titolari
di licenze congiunte 95 non sono imposti particolari limiti, pertanto si ritengono
ammissibile partecipazioni congiunte di tre o più licenziatari. Ogni licenziatario è poi
responsabile personalmente e solidalmente del rispetto degli obblighi relativi alla
licenza.
Il partial transfer, (ex regulation 7) è un’ipotesi negoziale in cui solamente alcuni diritti
ed obblighi vengono trasferiti. Questo comporta l’apporzionamento (divisione) della
licenza originaria, che viene divisa in due o più licenze distinte. La suddivisione dei
diritti d’uso può avvenire per capacità trasmissiva, geografica o temporalmente limitata.
Vi è da dire però che, nel caso di trasferimento basato sul tempo si suole affermare che
si tratti di un lease.96
Ciò posto, non tutte le licenze possono essere soggette a partial transfer97, poiché
l’apporzionamento delle licenze può comportare un aumento delle interferenze. Ed
infatti la regulation 7 indica le condizioni che governano le forme ammissibili di partial
transfer. Altra limitazione, va individuata nello Spectrum Trading Unit (STU): nel
senso che a seconda della frequenza, devono essere rispettati degli standards minimi
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cfr. OFCOM, Trading Guide Notice!
Cfr. The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations 2012/2187 secondo cui “ “concurrent
holders” means persons who concurrently hold the rights and obligations under a wireless telegraphy
licence by virtue of a transfer authorised by these Regulations which has that effect”.!
96
Cfr. OFCOM, Trading Guide Notice; A. FLANAGAN, “Spectrum management”, chapter VII, in
Telecommunications law and regulation, edited by I.Walden.!
97
Non sono frazionabili ad esempio le: Business Radio Light Licences, le Simple UK, le Simple Site , le
Suppliers/Concurrent Spectrum Access: 1781.7-1785/1876.7-1880 MHz/Spectrum Access: 3.6 GHz. Dati
forniti dall’OFCOM.!
94
95
!
156!
dimensionali di partizione della frequenza.
Nonostante le suddette limitazioni, l’OFCOM ritiene ammissibili forme atipiche di
partial trasfers98. Per la loro validità è però necessario seguire la seguente procedura: in
primo luogo è si deve procedere alla suddivisione de l titolo originario in due o più
licenze, utilizzando la procedura di variazione; solo successivamente si potrà attuare il
trasferimento di una o più delle parti risultanti. Le due fasi sono necessarie per
permettere all’OFCOM di valutare a fondo l'impatto di interferenza del frazionamento
proposto.
Dalla combinazione delle anzidette tipologie di transazione, è possibile ottenere quattro
soluzioni diverse come riportate nella figura n.1.
Figure 1 Modes of Trading Spectrum
5.a.ii. Il procedimento di transfer
Vediamo ora i principali passaggi del procedimento di transfer99, ex regulation9 del The
Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations, così come recentemente
modificato:
Una volta che le condizioni contrattuali sono state concordate tra le parti, il cedente
deve fornire all’OFCOM, previa compilazione di un apposito modulo prestampato100, le
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cfr. OFCOM, Trading Guidance Notes, cit.!
Hanno analizzato il procedimento di transfer i seguenti autori: PURVI PAREKH, The Spectrum challenge,
in Computer and Telecommunications Law Review, 2006, vol. Vol. 12, n° n° 2. - pp. 41-44; RAJEN
AKALU AND ADRIANA DIAZ ARIAS, Assessing the policy of Spectrum trading in the UK, in Info, VOL. 14
NO. 1 2012, pp. 36-54. A. FLANAGAN “Spectrum management”, chapter VII, in Telecommunications law
and regulation, edited by I. Walden p. 393.
100
Vedi Appendice Normativa.!
98
99
!
157!
seguenti informazioni: il numero di riferimento della licenza oggetto di transfer; i nomi
e gli indirizzi rispettivamente dell’originario licenziatario (o dei concurrent licenziatari)
e del potenziale cessionario; una descrizione del tipo di trasferimento prescelto tra quelli
autorizzati (outright/concurrent/ partial etc.); un documento siglato da o per conto del
titolare, (o da ciascun concurrent titolare) della licenza e da o per conto del cessionario,
in base al quale ciascuno di tali soggetti garantisce all'OFCOM di aver prestato il
proprio consenso a tale accordo di trasferimento. Nel caso poi di un partial transfer è
altresì necessario specificare i diritti e gli obblighi oggetto di cessione.
Controllata la documentazione, non nel merito ma solo da un punto di vista formale,
l’OFCOM pubblica un avviso sul TNR indicante: i nomi del titolare della licenza (o dei
titolari concorrenti) e del cessionario; la data in cui l'OFCOM ha determinato che tutti i
requisiti prescritti sono stati soddisfatti; la classe e il numero di riferimento della licenza
oggetto di transfer e nel caso di trasferimento parziale, la descrizione dei diritti per cui
si è proposta la richiesta di autorizzazione al trasferimento.
Il Transfer è quindi “effected”.
In concreto, una volta che l’originario licenziatario ha “riconsegnato” la propria licenza,
l’OFCOM provvede a rilasciarne una nuova al cessionario. Più nello specifico,
l’operazione si ritiene completata, nel caso di concurrent transfer, quando la licenza
viene assegnata al cessionario e al cedente e/o a tutti i concurrent licence’s holders
(vecchi e nuovi). Mentre è effettivo il partial transfer quando la licenza viene assegnata
oltre che al cedente anche al titolare (ai concurrent transfers) che hanno posto in essere
il transfer.
Sulla matrice del precedente procedimento, è data ancora la possibilità all’OFCOM di
bloccare, in qualsiasi momento, il transfer qualora vi siano “circumstances in which a
transfer is not authorised”, ovvero 101 qualora uno, tra il licenziatario, o uno dei
concurrent holders, o il cessionario stesso, non abbia acconsentito al trasferimento, o vi
siano dei pagamenti in sospeso da effettuare o rate già scadute ma non ancora non
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
101
Il precedente Spectrum Trading Regulations del 2004, ex regulation 9, imponeva all’OFCOM la
valutazione anche di una serie ulteriore di fattori come ad esempio: se il titolare era, o i titolari
concorrenti erano, in contrasto con i termini della licenza in base al quale i diritti e gli obblighi doveno
essere trasferiti; se il cessionario sia in grado di soddisfare i termini, le disposizioni e le limitazioni della
licenza oggetto di cessione; in caso di trasferimento parziale, se il cedente sarà in grado di soddisfare i
termini, le disposizioni e le limitazioni della licenza che deve essere rilasciata a seguito del trasferimento;
se il cessionario è in grado di soddisfare i criteri di ammissibilità relativi alla classe di licenza da
trasferire;sono motivi di rigetto anche gli eventuali interessi di sicurezza nazionale; l’eventuale necessità
di conformarsi ad accordi/intese o obblighi internazionali ed Europei; il rispetto di obblighi imposti dal
Secretary of State of Trade and Industry. Ma non solo, ex section Regulation 10, l’OFCOM poteva
prestare il proprio consenso sotto condizione sospensiva. !
!
158!
saldate. Ed ancora, è possibile interrompere la procedura quando l’OFCOM abbia
notificato l’intenzione di revocare o variare
la licenza de qua, ma che tale
modifica/variazione non sia ancora pervenuta; ovvero, nel caso in cui il titolare di
licenza (o i titolari concorrenti) abbia/no richiesto all’OFCOM di revocare/variare la
licenza, ovvero che abbia/no acconsentito alla variazione/revoca proposta direttamente
dall’OFCOM, ma che l'attuazione della revoca/modifica non sia ancora avvenuta.
Da un punto di vista pubblicitario, l’OFCOM ha poi il compito di pubblicare tutte le
informazioni relative ai nomi delle parti, all’oggetto e ai diritti ceduti; nonché deve
aggiornare lo status dell’operazione sul TNR.102
5.b. Il lease
Questa tipologia negoziale è disciplinata dal The Electronic Communications and
Wireless Telegraphy Regulations 2011 (si 2011/1210)103, che ha attuato l’art. 9b della
Direttiva quadro (2002/21), cosi come recentemente revisionata dalla Direttiva
2009/140.
Anche per il Lease104, si forniscono alcune precisazioni preliminari.
Come per il trasfer, è necessario che la licenza contenga i termini e le condizioni per
porre in essere tale negozio. Qualora ciò non sia stato previsto, è necessario richiedere
una variazione della licenza all’OFCOM. Nel caso di variazione di licenza posseduta in
“comunione” è necessario che tutti i licenziatari (in comunione) propongano una
richiesta congiunta, o che comunque emerga una volontà comune in tal senso.
Quanto al contenuto del contratto, come per il transfer, non sono prescritti particolari
vincoli a cui le parti si devono uniformare, nè da un punto di vista della tipologia di
lease e né rispetto ad ipotetici procedimenti da seguire. Non è infatti fissato l’obbligo di
preventiva notifica all’OFCOM della proposta contrattuale.
Stante però la peculiarità dell’oggetto, l’OFCOM suggerisce che nel contratto vengano
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
102
Secondo la previgente metodologia, nel TNR, fino a quando non vi era il consenso espresso
dell’OFCOM, appariva quale status “Being processed”. Successivamente, lo Status veniva aggiornato,
prima con “Consenst granted” seguito poi da "Completed". Questo ultimo Status significava che il
transfer era divenuto effettivo. Nel caso in cui il transfer non fosse stato autorizzato, o le parti avessero
decidso di non continuare il trade, appariva lo status “Transfer not completed”.
Cfr. OFCOM, Trading Guidance notes, December 2011.!
103
The Electronic Communications and Wireless Telegraphy Regulations 2011 (SI 2011/1210) http://www.legislation.gov.uk/uksi/2011/1210/pdfs/uksi_20111210_en.pdf!
104
L’OFCOM ha introdotto per la prima volta il leasing nel Dicembre 2011, inizialmente per alcune
licenze assegnate tramite asta e della Business Radio Area Defined.!
!
159!
puntualmente disciplinate le clausole relative: alla durata della locazione e la sicurezza
del possesso; alle restrizioni tecniche sull'uso dello Spettro, tra cui la gamma di
frequenza, la copertura geografica e la compatibilità di queste con la licenza del
locatore; ai termini di pagamento; alla qualità e alla disponibilità di Spettro, che
possono essere influenzate da concessioni di contratti di locazione ad altri soggetti;
all’ammissibilità o meno del sub-leasing, e in caso affermativo, l'obbligo di fornire i
dettagli dei sub-affittuari al licenziatario; alla responsabilità del locatore di mantenere
la licenza in vigore e la responsabilità in caso di decadenza; ai vincoli contrattuali
relativi al trasferimento della licenza da parte del locatore e le modalità per la notifica ai
locatari di qualsiasi intenzione di trasferire la licenza; agli obblighi e le responsabilità
del titolare della licenza e del locatario nel caso in cui la licenza sia revocata, modificata
o trasferita, comprese le modalità per il trasferimento del contratto di locazione al nuovo
licenziatario; alla responsabilità per le interferenze causate da altri affittuari
concorrenti;al diritto d’accesso del locatore allo Spettro locato; alla risoluzione delle
controversie.
Quanto agli obblighi delle parti, il lease deve essere stipulato per iscritto e a richiesta
dell’OFCOM deve essere esibito per eventuali verifiche. E’ obbligo delle parti
prevedere una clausola per la risoluzione rapida e soddisfacente di eventuali
controversie, pur essendo possibile l’intervento dell’OFCOM nel caso in cui le parti non
riescano a dirimere la questione autonomamente.
Quanto al licenziatario, questo è tenuto ad informare l’affittuario sia dei termini e delle
condizioni della licenza. In caso contrario, è possibile incorrere sia in sanzioni
pecuniarie che nella chiusura della apparecchiature.
Il licenziatario deve poi garantire l’affittuario che l'uso delle apparecchiature radio sia
conforme alle condizioni di licenza.
Sono altresì obblighi del licenziatario: la tenuta di un registro degli affittuari ed
eventuali
sub-affittuari,
(qualora
sia
consentito
il
tempestivamente informazioni a richiesta dell’OFCOM.
sub-leasing);
il
fornire
Anche in questi casi, il
licenziatario può essere sanzionato, se inadempiente.
Si consideri comunque che in via generale, il locatore rimane sempre il solo
responsabile, nei rapporti esterni, di tutti gli obblighi previsti dalla licenza, compreso il
pagamento del corrispettivo all’OFCOM, pur essendo possibile una diversa
suddivisione, ma ad efficacia esclusivamente interna, dell’onere retributivo.
!
160!
Quanto al locatario, questo è tenuto a svolgere la propria attività rispettando i termini
della licenza del locatore. In caso contrario, può costituire un reato penale ai sensi
dell'articolo 8 della legge WT.
Nel caso in cui un locatario causi o si lamenti per un’interferenza, è obbligo del
licenziatario attivarsi per eliminare eventuali problematiche. Solo in un secondo
momento, qualora persista la problematica, l’OFCOM potrà intervenire. Nel caso in cui
però emerga che la problematica è stata causata in prima persona dal locatore
(licenziatario), ad esempio nella pianificazione dell’uso dello Spettro, vi saranno dei
costi da coprire, come anche nel caso in cui risulti che la problematica derivi
dall’installazione di apparecchi da parte del denunciante. In tal caso l’OFCOM può
sanzionare sia il locatore che il locatario. Se invece emerge che è il locatario ad aver
agito intenzionalmente o imprudentemente, in violazione delle condizioni di licenza,
oppure causando interferenze dannose ,commettendo quindi una violazione del section
8 del WT Act, si potranno adottare provvedimenti nei suoi confronti.
In caso di revoca della licenza, (ad esempio per il mancato pagamento del corrispettivo)
o sospensione (ad esempio, se la gamma di frequenza o l'area di copertura viene ridotta
o le condizioni tecniche sono alterate), le autorizzazione dei locatari ad utilizzare le
apparecchiature radio cessano esattamente come i contratti di locazione, che perdono
automaticamente efficacia. I locatari non sono più autorizzati ad utilizzare lo Spettro. I
Locatari devono quindi essere consapevoli che la legittimità del loro uso dipende dalla
validità della licenza del locatore.
La revoca o la variazione possono verificarsi per vari motivi, anche connessi alla
valontà/colpa del titolare della licenza o per volere dell’OFCOM. Si pensi ad esempio
alla possibilità che siano intervenuti cambiamenti negli obblighi internazionali o nelle
indicazioni del Secretary of State of Trade and Industry. Tali eventi non dovrebbero
essere frequenti, ma non per questo non vanno considerati. Non a caso, l’OFCOM
suggerisce di effettuare sempre una due diligence per verificare che i diritti locati
rientrano nei termini e nelle condizioni della licenza e che il licenziatario sia
effettivamente autorizzato a concedere il lease.
Se la licenza viene trasferita ad altro soggetto, il vecchio contratto di lease si estingue
automaticamente e sarà quindi necessario stipulare un nuovo contratto di locazione con
il nuovo licenziatario. Tuttavia, in caso di trasferimento, le parti possono concordare che
il contratto di locazione venga assegnato (trasferito) al nuovo licenziatario quale parte
integrante del procedimento di trasferimento.
!
161!
5.b.ii. Tipologie di lease
La forma più semplice di lease teorizzata è quella mediante cui il locatore (licenziatario)
consente a un singolo locatario di esercitare tutti i diritti derivanti dalla licenza per un
periodo definito, dietro corrispettivo. (total lease)
Altra possibilità è quella per cui un locatore può scegliere di suddividere i diritti tra
diversi locatari e agire come un commercial band manager.105 In tal caso, il locatore può
pianificare l'utilizzo dello Spettro in base alla disponibilità e qualità, in modo da tenere
conto delle esigenze dei singoli affittuari e allo stesso tempo essere responsabile in
prima istanza per eventuali controversie e reclami di interferenza. (partial lease).106
E’ poi possibile sia il lease a tempo indeterminato, salvi i limiti intrinseci della licenza,
sia a tempo determinato. In questo secondo caso, alla scadenza del termine pattuito, il
locatario non è più autorizzato ad utilizzare la relativa porzione Spettro. 107 Qualora il
soggetto perduri nell’utilizzo, tale condotta può costituire un illecito sanzionabile ai
sensi del WT Act. E’ altresì riconosciuto il potere all’OFCOM di adottare misure
coercitive nei confronti dei soggetti che utilizzano lo Spettro senza autorizzazione o
causino interferenze agli utenti autorizzati.
Come in parte già anticipato, è ammissibile anche la sublocazione, qualora la licenza lo
preveda. In questo contesto per sub-locazione si intende: un accordo in cui il primo
locatario concede in leasing lo Spettro ad un'altra soggetto (sub-locatario).
Stante la peculiarità dell’oggetto di sub-leasing, sono state imposte una serie di
restrizioni, ovvero: è ammissibile solo un livello di sublocazione e il licenziatario è
tenuto a includere una limitazione in tal senso nel contratto di locazione con il primo
livello locatario 108. Ma non solo, come già anticipato, il licenziatario deve conservare la
documentazione relativa al sub-contratti di locazione e deve renderli disponibili
all’OFCOM, esattamente come per quelli del leasing .Ogni sub-leasing deve essere
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
105
Si definisce band manager : “A person or organisation that manages Spectrum on an economic and
technical basis. Band managers may hold portfolios of Spectrum licences which are leased to third
parties
(tenants)
or
traded
on
secondary
markets.”
In
http://www.grassroots.org.au/group/noticeboard/items/20050327001.pdf!
106
Cfr. A. FLANAGAN, Spectrum management, chapter VII, in Telecommunications law and regulation,
edited by I.Walden p. 393!
107
Cfr. A. FLANAGAN, Spectrum management, chapter VII, in Telecommunications law and regulation,
edited by I.Walden p. 393!
108In altre parole, il licenziatario A può cedere a B, che può concedere in locazione a C, ma C non può
concedere in locazione a D.!
!
162!
condotto in conformità con le restrizioni che si applicano al leasing, nel senso che il
sub-contratto deve essere compatibile con i termini della licenza del locatore.
6. Transfer e Lease a confronto
Alla luce delle considerazioni svolte è possibile ora rilevare i tratti distintivi delle due
forme negoziali.
Sicuramente il transfer è una procedura più complessa rispetto al lease in quanto, ai fini
della validità della negozio stesso, è necessario non solo l’utilizzo dei tipici modelli di
transfer, ma anche l’applicazione del procedimento ad hoc, che impone alle parti, tra
l’altro, la preventiva notifica della proposta contrattuale all’OFCOM.
Altra considerazione va fatta rispetto all’effettività del transfer, per cui è necessaria il
rilascio da parte dell’OFCOM di una nuova licenza.
Al contrario il Lease è una tipologia negoziale più semplice ed immediata in quanto:
non vi è l’obbligo di notifica all’OFCOM; al conduttore non viene rilasciata una propria
licenza individuale, ma utilizza lo Spettro in forza del contratto di affitto, tale per cui
anche i tempi tecnici sono notevolmente ridotti. Ma non solo, il Lease può essere
particolarmente vantaggioso per gli scambi di partecipazioni dello Spettro che sono
individualmente di scarso valore, per periodi relativamente brevi e per i quali il
processo di trasferimento è troppo ingombrante.
Dal quadro delineato sembra che il trasfer sia più adatto per i contratti a lungo termine,
e per frequenze di maggior valore, specialmente se sono necessari investimento
sostanziosi. Pertanto, la scelta tra lease e transfer è quindi una mera quaestio facti
volontatis. La volontà delle parti è però diversamente
influenzabile. Si pensi ad
esempio al caso in cui un utente desideri la certezza assoluta del proprio possesso. E’
chiaro che lo stesso propenderà per il ourtright transfer (cessione a titolo definitivo),
mentre, qualora l’originario titolare preferisca mantenere la titolarità della licenza
sicuramente più indicato sarà il lease.109
Ciò posto, da un punto di vista di politica economica, l’OFCOM ha dimostrato di essere
abbastanza restia nei confronti del lease sia perché, in generale, continua a prediligere
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
109
http://stakeholders.OFCOM.org.uk/binaries/consultations/simplify/statement/statement-Spectrumleasing.pdf
differenze leaseVs transfer!
!
163!
l’assegnazione mediante asta 110 , ma soprattutto è emerso come le interferenze di
segnale sembrano verificarsi maggiormente nel caso di lease.
7. Alcune considerazioni sull’effettiva applicazione del trading
Dagli studi condotti 111 è risultato come lo Spectrum Trading in GB112 abbia avuto, in
realtà, scarso successo e che abbia interessato, quasi ed esclusivamente, il settore
business radio, il cd. “mature sector ”113, così definito in quanto sono ormai decenni che
queste licenze vengono utilizzate per gli scopi più vari e da un pubblico molto ampio,
tale per cui il potenziale delle stesse è ben noto, sia dal punto di vista dei servizi che
delle interferenze, a cui sono soggette etc.. Ma non solo, “The technical interface
requirements ensure interoperability between devices. This would allow a licensed
operator to purchase equipment that makes use of the radio Spectrum in substantially
the same way as used by the former licensee.”.
Si è quindi compreso come i trades siano più agevoli se acquirente e venditore si
trovano nello stesso “service/industry”. La ratio sembra essere chiara: se i due soggetti
operano nello stesso settore, non solo hanno le cognizioni di causa necessarie per
valutare l’oggetto del transfer, ma sono anche già titolari dei requisiti stantards minimi
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
110
Cfr. OFCOM, Trading Guide Notice: “If your licence contains the necessary provisions, you may enter
into a contract to let someone else exercise your rights to use the Spectrum. This is referred to as
‘leasing’. Leasing is a streamlined trading process that is being introduced initially for selected licence
classes. You may lease Spectrum to others only if your licence expressly permits you to do so. It may be
necessary for you to apply for a licence variation before granting leases.”.
111
M. CAVE, “Market-based methods of Spectrum management in the uk and the european union” , cit.;
RAJEN AKALU, Why there have been so few Spectrum trades in the uk: lessons for Europe, in Info, VOL.
12 NO. 1 2010, pp. 10-17, Q Emerald Group Publishing Limited; B.P. FREYENS, O. YEROKHIN,
Allocative Vs technical Spectrum efficiency, in Telecommunications Policy 35 (2011) 291–300:“Other
countries such as Australia and the United Kingdom have taken similar approaches but results have been
less encouraging than in the US for several bands , including the 2.3 GHz band discussed in the previous
section.”.!
112
Cfr. OFCOM (2008a, p 12) records 18 licence trades in the UK as of March 2007.!
113
Cfr. RAJEN AKALU AND ADRIANA DIAZ ARIAS, Assessing the policy of Spectrum trading in the UK, in
INFO, VOL. 14 NO. 1 2012, pp. 36-54, “Business radio refers to a radio system used to pass messages
between stations to facilitate business operations. There are a number of different business radio license
types which reflect differing business radio operational requirements. OFCOM divides these license
classes into three categories. These are: 1-Pre-packaged – an ‘‘off the shelf’’ license requiring no
specific assignment or co-ordination (e.g. self-select PBR one way paging systems). 2-Customized – a
license that takes into account the operational requirements of the user, while factoring the existence of
adjacent geographical users. This involves assignment of one or more frequencies and co-ordination of
other services to reduce interference (e.g. wide-area PBR speech and data system licences). 3-Spectrum –
this license authorizes the use of a whole block of Spectrum. The licensee can utilize this block as
required (OFCOM, 2005). All tradable frequencies for business radio are of the customized type. By
cross-referencing the type of license as specified in the UK Spectrum trading regulations against the
frequency of trades in the TNR database, preliminary remarks can be made about the nature of the trades
that are taking place. ”!
!
164!
per sfruttare la risorsa, senza quindi dover investire aggiuntivi capitali.
Ma in concreto quali sono le cause che hanno condotto a questo sottoutilizzo?
La dottrina ha cercato di individuarne alcune, e qui sintetizzate114:
1-la mancanza di armonizzazione negli standards tecnologici. Si è infatti
osservato che, fino a quando non vi saranno standards tecnologici uniformi globali e
mondiali, inevitabilmente i trades saranno geograficamente limitati: un operatore è
spinto ad acquisire una data frequenza in più paesi, così da costruire delle economie di
scala, qualora gli apparati che già detiene siano utilizzabili anche in un altro stato.
2-Un livello insufficiente di “liquidità” nei mercati dello Spettro. Con il termine
“scarsa liquidità” si può intendere indistintamente: un basso volume di Spettro
commerciabile; scarsa flessibilità della Spettro commerciabile; licenze rilasciate su base
nazionale piuttosto che regionale in modo da restringere notevolmente l’interesse per
eventuali minori utilizzatori.
3-Gli alti costi di transazione. Il transfer è un’operazione molto lunga,
complessa e non economica,
dal momento che necessita spesso di costose due
diligences.
4-La carenza informativa. Si pensi ai prezzi e/o valore delle frequenze e alle
classi di frequenze commercializzabili.
5-Lo sviluppo inadeguato di private band managers che hanno condotto ad una
situazione in cui
poche imprese sono in possesso della porzione più preziose di
Spettro.
6-L’esistenza di grandi progetti di assegnazione primaria (aste; beauty contest).
Poiché molti utilizzatori hanno manifestato la preoccupazioni circa il rischio di possibili
interferenze nello Spettro acquistato tramite i mercati secondari si ritiene ancora
preferibile l’acquisizione tramite le metodologie di assegnazione primaria (asta etc..)115;
7-La possibile assegnazione dello Spettro già in modo adeguato.
8-La disponibilità di Spettro inutilizzato, tale per cui non vi è domanda di
trading.
9-La durata limitata del diritto a detenere la licenza. Questo aspetto influenza
sia il potenziale acquirente, che deve investire ingenti somme in parte non recuperabili
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
114
Cfr. M. CAVE, Market-based methods of Spectrum management in the Uk and the European Union ,
cit.; RAJEN AKALU, Why there have been so few Spectrum trades in the Uk: lessons for Europe, in Info,
Vol. 12 NO. 1 2010, pp. 10-17; B.P. FREYENS, O. YEROKHIN, Allocative Vs technical Spectrum efficiency,
in Telecommunications Policy 35 (2011) 291–300.!
115
Cfr. M.SIMS, Architect of UK Spectrum liberalization ‘disappointed’ by number of trades, Policy
Tracker, 4 December, (2008).!
!
165!
per utilizzare lo Spettro, e sia il prezzo del trade. Non appare infatti sensato acquistare
una licenza prossima alla scadenza, considerati gli alti costi da sostenere per tale tipo di
attività.
10-La scarsa disciplina dell’istituto da parte del Legislatore che crea incertezza e
titubanza sia per i venditori che per gli acquirenti che non hanno alcun punto di
riferimento: un mercato non può funzionare se non se ne conoscono i contenuti e i
limiti.116
11- La complessità della procedura di transfer. Si consideri che nella versione
iniziale del 2004, il Trading prevedeva sei livelli da seguire; nonché l’obbligo del
preventivo rilascio del consenso da parte dell’OFCOM,117 previa valutazione nel merito
della domanda.
Ebbene, nonostante la dottrina abbia più volte evidenziato tali criticità, in un primo
momento l’OFCOM ha negato l’insuccesso, affermando che “i deludenti dati statistici”
in realtà non prendevano in considerazione i trades infra gruppo che, come visto, non
essendo soggetti all’obbligo di preventiva notifica, non sono censibili. Ma non solo,
L’OFCOM ha sostenuto altresì che il numero dei trades non fosse cosi rilevante, in
quanto lo Spectrum trading è parte di un lungo progetto di cambiamento.118
Fortunatamente, dopo una prima tendenza negazionista, l’OFCOM ha preso atto che il
Trading, per com’era stato progettato, non poteva avere successo poiché troppo
macchinoso e dalla disciplina incerta.119 In ragione di ciò, si è provveduto ad una
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
116
Cfr. RAJEN AKALU, Why there have been so few Spectrum trades in the uk: lessons for Europe, in Info,
vol. 12 NO. 1 2010, pp. 10-17.!
117
Cfr. OFCOM, Simplifying Spectrum trading. Spectrum leasing and other market enhancements,29
June 2011, in http://stakeholders.OFCOM.org.uk/binaries/consultations/simplify/statement/statementSpectrum-leasing.pdf, second cui” (...)involves six stages with procedural checks to ensure, for example,
that the parties have agreed to the transfer of rights, that no fees are outstanding and that we have not
given notice of revocation or variation of the assignment in question, and the issue of new licences. (...)
One of the requirements is for the parties to obtain our consent to a proposed trade. The grounds on
which we may withhold this are deliberately circumscribed so as to minimise regulatory uncertainty.
Regulation 9 of the Trading Regulations limits them to: breach of the licence terms by the holder or
holders; inability to meet the terms, provisions and limitations of the post-transfer licence; inability to
meet relevant criteria relating to transferees; or in the interests of national security, compliance with EU
or other international obligations or compliance with a direction from the Secretary of State. 3.6 In
addition, regulation 7 sets out circumstances in which trading is not authorised. These concern nonpayment of licence fees or circumstances in which the licence is in the process of being varied or revoked,
as well as where we have not given our consent. “.
118
Cfr. M.SIMS,‘Architect of UK Spectrum liberalization ‘disappointed’ by number of trades’’, Policy
Tracker, 4 December, 2008.!
119
Cfr. OFCOM, “The existing Spectrum transfer process, comprises several steps: advance notification
of trades, obtaining our consent, publication of details of proposed and actual transfers and the issue of
new licences. We were concerned that these requirements, some of which are embedded in the Wireless
!
166!
semplificazione del previgente Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations
del 2004, al fine di invogliare maggiormente gli users, che è stato quindi modificato dal
nuovo Regulations 2185/2012 attraverso cui, in primo luogo, è stato abolito il requisito
del “consent” dell'OFCOM al transfer. Il trading è stato poi esteso ad alcune classi di
licenze di grande valore commerciale (settore marittimo e satellitare). Devono
interpretarsi come misure volte alla semplificazione e velocizzazione: la rimozione della
possibile richiesta di integrazione documentale, (section 8 f); l’abolizione della
preventiva pubblicazione di un avviso di proposta di transfer nel TNR a seguito del
quale l'OFCOM poteva decidere se autorizzare o meno il transfer (section 8, 3). Ed
ancora, sono state abolite sia le “ulteriori circostanze” che potevano influenzare il
consenso (ex section 9-Consent by OFCOM), sia la possibilità di condizionare
sospensivamente il transfer, ex section 10-direction. Per una maggiore trasparenza, il
The Register Regulations ha ampliato la possibilità per l’OFCOM di pubblicare nel the
Wireless Telegraphy Register certi tipi di informazioni ritenute “fondamentali”, anche
in ordine alle nuove licenze trasferibili.
Ebbene, ad oggi non è ancora possibile esprimere un parere sul nuovo sistema, posto
che le modifiche sono davvero recenti. Ciò nonostante è innegabile come il
procedimento sia stato reso sicuramente più snello ed immediato.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Telegraphy Act 2006 (the WT Act) and some in European Union (EU) law, might be holding back market
developments and acting as a barrier to trades that would have benefitted citizens and consumers. In the
September consultation, we sought evidence on this and views on proposals to simplify the trading
process. In particular, we proposed introducing Spectrum leasing once changes had been made to EU
and UK law to allow this. " in “Simplifying Spectrum Trading Spectrum leasing and other market
enhancements"
pubblicato
il
29
giugno
2011,
in
http://stakeholders.OFCOM.org.uk/binaries/consultations/simplify/statement/statement-Spectrum.!
!
167!
CAPITOLO VI
OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
Sommario: 1. Osservazioni conclusive in tema di liberalizzazione; 2. Osservazioni conclusive sulla
Convergenza; 3. (Segue)…AGCOM Vs OFCOM; 4. Osservazioni conclusive sulla natura giuridica delle
radiofrequenze; 5. Osservazioni critiche sul procedimento di Trading ex art. 14 ter Cod. C.E.; 5.a. Le
limitazioni all’autonomia delle parti; 5.b. La natura giuridica della “notifica dell’intenzione di un
operatore di trasferire”; 5.c. Il valore giuridico del nulla osta ; 5.d. L’oggetto di trading; 5.e. Le tipologie
negoziali ammissibili; 5.f. Il trade nella prassi commerciale; 5.g. Il possibile regime pubblicitario dei
trades; 6. Ricapitolando…
Data l’ampiezza e la complessità, anche tecnica, della presente ricerca si ritiene
opportuno riportare le osservazioni conclusive seguendo l’impianto argomentativo
utilizzato nei capitoli precedenti.
1. Osservazioni conclusive in tema di Liberalizzazione
Nei primi due capitoli abbiamo analizzato le tappe fondamentali della liberalizzazione
del settore delle TLC. Allo stesso modo si è agito nel capitolo dedicato alla
comparazione con il sistema inglese.
Ma concretamente, che cosa si intende per “Liberalizzazione”1?
Nel senso etimologico del termine è tale: la libertà dai vincoli disposti da norme, ovvero
utilizzando un sinonimo, il cd. free trade.
Ebbene, partendo proprio da questa
definizione, si ritiene di poter sostenere come in realtà, almeno in Italia, non vi sia stata
alcuna liberalizzazione, ma anzi, si sono aggiunti maggiori vincoli rispetto al passato. A
supporto di tale affermazione si ricorda come in origine esistesse solo il Codice Postale
a disciplinare l’intero settore.2 Al contrario oggi sono aumentati in modo esponenziale il
numero di direttive e i relativi decreti attuativi; nonché i vari decreti ministeriali e
regolamenti. In questo modo quindi, invece di defatigare e semplificare l’impianto
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
http://www.treccani.it/enciclopedia/liberalizzazione/!
Cfr. CASSESE, La liberalizzazione delle Telecomunicazioni, in “La disciplina giuridica delle
telecomunicazioni”, di BONELLI-CASSESE, Milano-Giuffrè, 1999, pg. 63.!
1
2
!
170!
normativo, e quindi liberalizzare il settore, si sono accentuate le interferenze
burocratiche.
Ma il concetto di “Liberalizzazione” può essere inteso anche in altro modo, ovvero:
come la libertà da vincoli di qualsiasi tipologia sull’attività delle imprese operanti nei
settori rilevanti. Ma anche in questo caso si ritiene di poter giungere alla medesima
conclusione. Da una comparazione tra il sistema pre-liberalizzazione, (o definito tale) e
post-liberalizzazione emerge in modo inequivocabile come vi sia stato un certo
“infittimento” dei vincoli e, più nello specifico, sono proliferati i Regolatori dei mercati
stessi.
Prima infatti c’era solo un Ministero ad hoc preposto (Ministero delle
Comunicazioni), oggi invece si contano: la Commissione Europea in primis, il BEREC,
il MiSE, responsabile della normativa interna; l’AGCOM che regolamenta
ulteriormente; il MEF che valuta gli aspetti economici; i CORECOM; l’AGCM; e in
ultima analisi anche i giudici che, su richiesta degli interessati, sono legittimati ad
intervenire per dirimere eventuali controversie. Pertanto, anche in questo senso si
registra un aggravio e appesantimento del sistema.
Ulteriore “Non-liberalizzazione” è rinvenibile in tema di gestione dello Spettro.
Abbiamo visto come l’approvazione del Piano Nazionale di Ripartizione delle
frequenze sia di competenza del MiSE, previo però parere dell’AGCOM e dei Ministeri
della Difesa, dell’Interno, delle Infrastrutture e trasporti, la Rai, gli operatori di
comunicazione elettronica ad uso pubblico, e il Consiglio superiore delle
Comunicazioni. A questo poi seguono necessariamente i Piani di Assegnazione delle
frequenze, elaborati dall’Agcom e dallo stesso approvato, previo però consultazione con
il MiSE.
Innegabile è quindi la complessità e macchinosità delle procedure, che hanno generato
non pochi dubbi ed incertezze, come evidenziato nei capitoli precedenti.
Nemmeno se si analizzano le diverse modalità di assegnazione dello Spettro è possibile
affermare che la Liberalizzazione sia compiuta. Infatti, nonostante oggi si utilizzino
forme allocative sicuramente più trasparenti ed economicamente efficienti, vi è
comunque un elemento che permane: il rigido controllo statale del mercato.
Proseguendo, il termine Liberalizzazione è declinabile anche nel senso di
“Liberalizzazione all’accesso del settore in oggetto”. Ebbene, forse questo è il vero
punto di svolta: come abbiamo visto, il nuovo sistema normativo si caratterizza per
l’abolizione (quantomeno formale) delle licenze speciali ed esclusive. Vige, infatti, il
!
171!
diritto di ciascuna impresa, previa autorizzazione, a svolgere servizi di TLC e di
installazione reti.
Si è quindi passati da un sistema soggetto all’art. 433 Cost. a uno soggetto all’ art. 414
Cost.. In questo modo si è abbandonato il modello di servizio pubblico per assumere
quello di Mercato o meglio, volendo essere più precisi, si è abbandonato il regime della
riserva obbligatoria per assumere quello della iniziativa economica privata. Altro indice
della Liberalizzazione può essere individuato nel Trading, seppur con qualche riserva.
Infatti, come abbiamo visto, in Italia, diversamente dalla Gran Bretagna, le parti del
negozio giuridico sono soggetti a stringenti obblighi per poter validamente porre in
essere il trade. Ciò nonostante non si può non accogliere favorevolmente la
predisposizione di detta disciplina in un’ottica appunto di “liberalizzazione”,
considerato che in questo modo si cerca di lasciare più spazio all’autonomia privata.
Alla luce quindi di tali osservazioni, a parere di chi scrive, nonostante gli sforzi, sia in
ambito comunitario che nazionale la Liberalizzazione in realtà risulta essere ancora un
“miraggio”. Volendo fare un’analogia, sembra di assistere alla medesima situazione
riproposta recentemente dalle ultime liberalizzazioni: sulla carta volte a modernizzare
certi settori, ma che in realtà non hanno condotto a nulla di fatto. In un mercato
liberalizzato le richiamate macchinosità procedimentali non sono ammissibili, in quanto
in pieno contrasto con la definizione stessa di “Liberalizzazione”.
Sicuramente più liberalizzato sembra essere il mercato inglese. Infatti, come
evidenziato, nonostante una prima tendenza negazionista, soprattutto in tema di trading,
l’OFCOM ha provveduto a semplificare notevolmente la disciplina di settore. Ma non
solo, altro indice in tal senso va individuato nell’assegnazione di tutte le competenze in
materia di TLC ad un unico organismo, ovvero: l’OFCOM.
In ragione di ciò si auspica un’integrale riforma del nostro impianto normativo, volta a
semplificare5 e quindi a liberalizzare realmente.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
3
Art. 43.Cost: “A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante
espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti
determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di
energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.”!
4
Art. 41. Cost: “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità
sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i
programmi e i controlli opportuni perché' l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata
e coordinata a fini sociali.”!
5
In tema di “Semplificazione”, si veda: N. RANGONE, La Semplificazione Delle Regole E Delle Procedure
Amministrative,
in
http://www.treccani.it/magazine/diritto/approfondimenti/diritto_amministrativo/3_Rangoni_semplificazio
ne_regole.html!
!
172!
Volendo offrire un primo esempio pratico si suggerisce una semplificazione drastica
delle procedure in tema di gestione dello Spettro radio, eliminando il continuo rimando
tra AGCOM e Ministero ed adottando un sistema più vicino a quello inglese, ove tutte
le competenze del settore sono appunto affidate solo all’OFCOM.
2. Osservazioni conclusive sulla Convergenza
Abbiamo visto come grazie alla Convergenza Multimediale si sia ridotta la tradizionale
distinzione tra mezzi e servizi, rendendo neutre le reti rispetto ai contenuti trasmessi
(Principio di Neutralità Tecnologica). In questo modo è ora possibile garantire
un’interoperabilità completa tra i diversi sistemi. Più nello specifico, pur rimanendo in
essere le differenze sostanziali tra le varie piattaforme, sono venute meno le loro
funzioni originarie, cosicché una stessa singola comunicazione è in grado di coinvolgere
lo stesso contenuto informativo e lo stesso servizio indipendentemente dalla rete su cui
transita per raggiungere l’utente finale.6 Emblematico è il caso del telefono cellulare
che, da mezzo tipicamente utilizzato per la comunicazione intersoggettiva, è ora in
grado di ricevere non solo suoni, ma anche immagini, trasmissioni televisive. E ancora,
ci si riferisce a: iphone, ipad, smart phone e surrogati.7
Ciò posto, abbiamo anche visto come la Convergenza non sia soltanto un fenomeno
tecnologico ed economico, ma anche giuridico. A causa infatti di tali innovazioni
tecnologiche sono venute meno anche le rigide distinzioni normative, incidendo così
anche sui precedenti assetti, strutturati per compartimenti stagni e sottoposti a discipline
giuridiche diverse. Si è quindi cercato di istituire un quadro normativo comune, con
discipline volte ad accogliere qualunque tipo di contenuto.
Ebbene, nonostante tutti i buoni propositi, è opinione di chi scrive che ad oggi sussista
ancora, di fatto, una netta distinzione tra principi e regole in tema di Comunicazioni
Elettroniche e di Servizi media audiovisivi.8
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
6
Cfr. CINCOTTI, La convergenza tecnologica, in L’evoluzione del sistema delle comunicazioni tra diritto
interno e diritto comunitario, a cura di Morbidelli-Donati, Torino 2005, pg. 5 ss.!
7
L’Iphone viene progettato nel 2006 ed è un telefono multimediale quadriband sviluppato da Apple Inc
nel 2007. Secondo lo stesso Steve Jobes il dispositivo incorpora le funzioni di tre soggetti solitamente
distinti quali un Ipod, con capacità di riproduzione audio-foto-video, un telefono cellulare con
connettività Wi-Fi e Bluetooth e dotato di fotocamera da 2 megapixel e un palmare di nuova concezione
con sistema operativo integrato da Mac Os X. Vedi: Presentazione STORICA di Steve Jobs del primo
Apple iPhone: Keynote del 2007, http://www.youtube.com/watch?v=2ZLLT66rqlI!
8
Cfr. N.RANGONE, Il Codice delle Comunicazioni Elettroniche, in Gior.dir. Amm., n.11/2004, pg. 1174,
secondo cui: “A giustificazione dei duecentoventuno articoli e tredici allegati del Codice (a fronte dei
ventitré ́ articoli del d.P.R. n. 318/1997, oggi abrogato) non può essere addotta l’intenzione di definire
!
173!
Un primo esempio sono le esistenti diversità di discipline tra gli stati membri dell’UE,
come confermato anche dal commissario Viviane Reding, “sopravvivono però ancora
ventisette regimi diversi, uno per ciascuno stato membro” 9 , che non permettono
nemmeno una Convergenza economica dei mercati Europei, ostacolando così il
processo di unificazione e armonizzazione, principi alla base dei trattati istitutivi
dell’UE.
Altro esempio di “mancata Convergenza” è individuabile nella previsione di due diverse
discipline: il Codice delle Comunicazioni Elettroniche e il Testo Unico dei Servizi
Media Audiovisivi. Non si ritiene infatti sufficiente il rimando previsto dall’art. 15,
comma 1, TUMSA alla disciplina dell’art. 25 Cod. C.E. in tema di autorizzazione
all’attività di operatore di rete. Infatti, nonostante tale previsione a carattere generale,
permangono ancora delle diversità per il settore radio televisivo, tanto è vero che sia il
TUSMA che il Cod. C.E. sono costellati dalle seguenti clausole di esclusione “ Fermo
restando quanto stabilito da norme di legge o di regolamento in materia di
radiodiffusione sonora e televisiva”.10 Sul punto vi è da dire che già autorevole dottrina
aveva evidenziato, più di dieci anni fa, non poche perplessità, in una fase in cui la
Convergenza era ancora in uno stato embrionale, soprattutto facendo un paragone con
quanto previsto in altri paesi11. Ciò nonostante le cose rimangono ad oggi immutate.
Pertanto, nonostante esista un quadro regolamentare comunitario potenzialmente
omogeneo e convergente è anche vero però che in concreto tale armonizzazione e
quindi il cd. Diritto della Convergenza ancora di fatto non esiste. L’assenza di tale
Convergenza Normativa riverbera i suoi effetti sulle Autorità di regolazione di
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
una disciplina unitaria delle comunicazioni elettroniche, espressa dall’art. 41 della legge di delega 18
agosto 2002, n. 166. Infatti, non solo restano in vigore varie norme previgenti, ma sono fatte salve anche
«le norme speciali in materia di reti utilizzate per la diffusione circolare di programmi sonori e televisivi» (art. 2, c. 3, Codice)”!
9
V. REDING, Digital Convergence: A Whole new Way of Life, discorso tenuto alla Digital Lifestyle
Exhibition,
Bruxelles
20
maggio
2006,
in
http://www.nederlandbreedbandland.nl/uploaded/FILES/10246_2_ec%20speech%20reding_tv%20is%20
going%20mobile.pdf!
10
Cfr. art. 14, comma 3 cod. C.E.; art. 21, comma 1, cod. C.E. in tema di Interoperabilità dei servizi di
televisione interattiva digitale; art. 38, comma 4, cod. C.E. in tema di Concessioni e autorizzazioni
preesistenti. Nel TUSMA: art. 15 comma 1, in tema di attività dell’operatore di rete; art. 23, comma 3, in
tema di Durata e limiti delle concessioni e autorizzazioni televisive su frequenze terrestri in tecnica
analogica.!
11
Cfr. ZENO-ZENCOVICH, Le frequenze elettromagnetiche fra diritto ed economia, in Dir.
informatica 2002, 4-5, 713!
!
174!
settore,12chiamate a conciliare e implementare corpora normativi non sempre armonici
e a dover sempre coordinare la propria attività con le Autorità della concorrenza.13
Ebbene, essendo chiaro come si sia ancora troppo distanti da un sistema normativo
convergente, si sollecita una maggiore Convergenza Giuridica effettiva, in modo da
rispecchiare l’attuale assetto del mercato.
Ancora una volta, si ritiene opportuno prendere ad esempio un paese come la GB che
sicuramente è dotata di un sistema normativo e regolamentare maggiormente
Convergente, considerato che il settore è disciplinato solo dal Wireless Telegraphy Act
del 2006 e regolato dall’OFCOM.
3. (Segue):…AGCOM Vs OFCOM
Nel medesimo capitolo dedicato alla Convergenza, abbiamo analizzato anche la
struttura e le competenze dell'AGCOM, quale organismo, per definizione, simbolo della
Convergenza e responsabile, in concorrenza con il MiSE, per la gestione dello Spettro
Radio.
Ebbene, comparando l’OFCOM all’AGCOM si osserva quanto segue: l’Autorità
inglese, ai sensi dei The Communciations Act del 2003 e The Wireless Telegraphy Act
del 2006, ha pieno potere decisionale relativamente alla gestione, regolamentazione,
assegnazione 14 e rilascio di licenze per l’utilizzo dello Spettro elettromagnetico,
finalizzato alle trasmissioni televisive e radiofoniche, e di telefonia mobile, reti private
di comunicazione, dispositivi wireless e così via. Non sussiste quindi alcuna
competenza concorrente con un altro organismo statale o para-statale. Al contrario, l’
AGCOM ha un potere decisionale limitato, nel senso che non è di sua competenza il
rilascio effettivo delle licenze, nè tantomeno l’indizione dei bandi di gara. Si limita
infatti a scegliere la metodologia allocativa, a seguirne lo svolgimento e niente più. Lo
stesso dicasi in tema di Trade, ove è il MiSE (e non l’AGCOM) a rilasciare i nulla osta.
Per quanto concerne la qualifica in termini di “organismo della Convergenza” si ritiene
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
12
Negli USA sulle FCC e in Europa su OFCOM nel Regno Unito, Conseil Supérieur de L’audiovisuel in
Francia AGCOM in Italia.!
13
In proposito: F.COLOMBO, La digitalizzazione dei media, Carocci, Roma 2007; F.PASQUALI, I nuovi
media.Tecnologie e discorsi sociali, Carocci, Roma 2003; SCAGLIONI M., SFARDINI A., MULTITV.
L’esperienza televisiva nell’età della convergenza, Carocci, Roma 2008; H.JENKINS, Convergence
Culture. Where Old and New Media Collide, 2006.!
14
Ex section14 del WTA del 2006 l’OFCOM impostare la regolamentazione delle aste e/o Beauty contest
(compreso il potere di scegliere le tipologie) e relativa procedure; il metodo di pagamento; la scelta circa
necessità di una cauzione e i termini, e le limitazioni a cui le licenze saranno sottoposte. !
!
175!
che tale aspetto sia effettivamente sussistente solo nel caso dell’OFCOM. A conferma
di tale carattere convergente, si consideri che l’OFCOM è il risultato della fusione di
cinque diversi organismi, di cui ne ha assorbito le relative competenze, ovvero:
l’OFTEL responsabile per il settore TLC; la RADIOCOMMUNICATIONS AGENCY
responsabile dalla gestione dello Spettro; l’ INDEPENDENT TELEVISION
COMMISSION (TV), la BROADCASTING STANDARDS COMMISSION
e la
RADIO AUTHORITY, competente in materia di radio broadcasting.
Per quanto concerne “l’indipendenza”, pre-requisito essenziale per tali Autorities della
Convergenza, si ritiene che, anche in questo caso, detta peculiarità sia evidente nel caso
dell’OFCOM15, ma non anche per l’AGCOM. A supporto di tale affermazione si ricorda
come in tema di gestione dello Spettro radio, l’unica possibile limitazione all’operato
della sorella gemella inglese è ravvisabile nella possibilità, a dir vero molto rara, per il
Secretary of State for Culture, Media and Sport di emanare delle Directions a cui
l’OFCOM si deve adeguare. Al contrario, l’AGCOM è molto più dipendente: in primo
luogo dal MiSE, che esercita un potere de facto (rilascia le licenze); ma anche rispetto
ad altri organismi quali il MEF, l’AGCM etc..
E ancora, anche le descritte modalità selettive dei componenti dell’AGCOM destano
non poche perplessità, come già in parte evidenziato.16
Invece, volendo spezzare una lancia a favore dell’Autorità italiana, vi osserva come
l’OFCOM, diversamente dall’AGCOM, non sia dotata di poteri arbitrali per le
controversie tra privati e fornitori delle telecomunicazioni. Ma non solo, non ha alcun
potere regolamentare nemmeno nel settore pubblicitario, di competenza esclusiva della
Advertising Standards Authority. Continuando, per quanto concerne eventuali reclami
degli utenti nei confronti dei fornitori, in Italia di competenza dell’AGCOM, la tutela è
garantita anziché dall’OFCOM, dal Telecommunications Ombudsman, una sorta di
difensore civico del settore delle telecomunicazioni, che offre un servizio gratuito ed
indipendente di risoluzione di tali disaccordi, ovvero da un servizio indipendente di
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
15
Cfr. OFCOM, Annual report, pg. 49 in: “ The statutory framework establishing OFCOM sets out
clearly that it is an independent body. This independence, both legal and functional, ensures that
OFCOM can take autonomous decisions independently from Government or the companies in the
markets it regulates. This principle of independence is at the heart of effective regulation and is
fundamental to OFCOM’s oversight of the communications sector. It underpins OFCOM’s decisionmaking and provides the clarity and certainty that encourages much of the investment in the sector, which
is to the benefit of citizens and consumers. The OFCOM Board strongly upholds this principle of
independence, both in the appointment of its members and in its deliberations. The OFCOM Board is the
key decision-making entity for OFCOM and works together with Ed Richards, as OFCOM’s Accountable
Officer, to ensure that an appropriate and effective governance structure is in place.” In
http://www.OFCOM.org.uk/files/2012/07/OFCOMAnnualReport11-12.pdf.!
16
Cfr. R. PEREZ, Telecomunicazioni e concorrenza, cit., p. 109.!
!
176!
risoluzione delle controversie chiamato CISAS (Communications & Internet Services
Adjudication Scheme). Si può quindi affermare che in tali casi l’AGCOM sia più
convergente rispetto all’OFCOM.
Ciò posto, dalla comparazione effettuata, è innegabile come l’OFCOM sia un vero
organismo indipendente e Convergente diversamente dall’AGCOM, che si trova ancora
anni luce rispetto alla gemella inglese. Pare quindi più che adatto l’epiteto di Autorità
“Semi-indipendente”17.
Si auspica quindi una riforma sistematica dell’AGCOM al fine di renderla realmente
indipendente, in modo da essere l’unico organismo della Convergenza Multimediale in
Italia, in ossequio a quanto richiesto dal Legislatore Comunitario18, riducendo i casi di
inutili e confuse sovrapposizioni di competenze tra vari organismi (ad esempio:
AGCOM e AGCM; AGCOM e MiSE etc..).
4. Osservazioni conclusive sulla natura giuridica delle radiofrequenze
In Italia, abbiamo quindi visto come la tesi ancora preferibile sia quella secondo cui le
frequenze sono beni mobili, pubblici e appartenenti al patrimonio indisponibile dello
Stato.
Ebbene, volendo invece ipotizzare una diversa classificazione, alla luce soprattutto dei
recenti dibattiti dottrinali e prendendo spunto anche dalla citata tesi avanguardista
angloamericana19, merita considerazione l’idea di ricondurre il bene frequenza in parte
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cfr. AMATO, Autorità semi-indipendenti e autorità di garanzia, in Riv. dir. pubbl., 1997, 645 ss..!
Cfr. N. RANGONE, Il codice delle Comunicazioni Elettroniche, in Giorn. Dir.amm. , n.11/2004, pg.
1173.!
19
Cfr. ELLEN P. GOODMAN, Spectrum Rights in the Telecosm to Come, cit.; PHILIP J. WEISER AND DALE
HATFIELD, Spectrum Policy Reform And The Next Frontier Of Property Rights; BENOÎT FREYENS, A policy
spectrum for spectrum economics, in Information Economics and Policy 21 (2009) 128–144; L. LESSIG,
The Future Of Ideas: The Fate Of The Commons In A Connected World, cit.; OMER ILERI, DRAGAN
SAMARDZIJAAND, NARAYAN B. MANDAYAM, Demand Responsive Pricing and Competitive Spectrum
Allocation via a Spectrum Server, secondo cui “Among the proposed alternative spectrum management
policies, the mixed commons/property-rights overseen by a regulator seems to be a realistic approach for
the near future. In light of this, it seems prudent to expect that future communication systems will likely
consist of heterogenous devices/technologies, dynamically sharing the locally available bandwidth under
the supervision, or assistance of a local authority. The dynamic allocation of spectrum will most likely be
on a much shorter time scale as opposed to current long term licences, which typically expire after 10
years . The mixed commons/property-rights approach raises the is- sue of enabling architectures for
coordinated spectrum access.”;JOHANNES M. BAUER,“Spectrum Management: Private Property Rights or
Commons”, , in http://lirne.net/resources/netknowledge/bauer.pdf.,2006: ”Despite the strong push
towards privatisation, spectrum policy has a choice of a range of options. As this discussion illustrates,
these approaches define systematically different sets of property rights. In turn, they will influence
pricing, investment and innovation processes in the wireless industry. Given the vast range of uses of
spectrum, it is unlikely that one model will suit all situations. Both the market-oriented models as well as
commons-based proposals have their own advantages and disadvantages. It will be necessary to carefully
17
18
!
177!
all’alveo dei Beni Comuni e in parte ai Beni oggetto di diritti proprietari, prospettando
quindi un mix di qualificazioni giuridiche, pur continuando a valutarlo come risorsa
“limitata”, seppur con un’accezione parzialmente diversa rispetto alla dottrina più
tradizionale.
Quanto alla qualificazione in termine di “bene giuridico”, si ritiene maggiormente
condivisibile la già citata tesi tradizionale secondo cui le frequenze debbano essere
valutate come entità oggetto di interessi giuridicamente protetti, meritevoli di tutela e
suscettibile di valutazione economica. E’ indubbio infatti che queste siano oggetto non
solo di puntali disposizioni volte a garantirne un corretto utilizzo/funzionamento ma
anche caratterizzate da un rilevante valore economico. A supporto di tali affermazioni si
richiama quella interpretazione20secondo cui le frequenze (ovvero lo Spettro) sarebbero
paragonabili alle proprietà fondiarie e conseguentemente definite come un new
property.21 Si rammenti poi che la ratio è giustificare il Trading: proprio per questo si è
effettuato un parallelismo tra quest’ultimo e la proprietà fondiaria, evidenziando come
questa, pur essendo a sua volta limitata, è da sempre oggetto di scambi commerciali.
Quanto alla declinazione in termini di Commons si ritiene imprescindibili fornire,
preliminarmente, una definizione di tale concetto valida per il nostro sistema normativo.
Infatti, il nostro Codice Civile per lungo tempo ha trascurato tale categoria22, poiché si
era soliti operare una classificazione in base alla titolarità e non alla funzionalità di un
bene. La dottrina moderna, conscia di questa situazione, ha tentato di porvi rimedio e in
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
monitor the experience with these approaches. The coexistence of multiple institutional arrangements for
spectrum management should facilitate a better understanding of their impacts for the evolution of
wireless markets.”.In realtà i primi a prospettare questa diversa interpretazione, sono i componenti
del gruppo di lavoro “Spectrum policy task force o SPTF” , costituito nel 2002 in seno alla FCC, e
avente il compito di elaborare concrete proposte di riforma in materia di politica di gestione dello
spettro radio. Federal Communications Commission - Spectrum Policy Task Force, Report of the
Spectrum Rights and Responsibilities Working Group, 15 novembre 2002, disponibile sul sito
istituzionale della FCC.!
20
Teoria nata in Gran Bretagna. si veda:“SUR-Spectrum Usage Right”,’OFCOM.!
21
In via generale sul concetto di new property e la sua evoluzione si veda: REICH, The new property, Yale
L. J., 1964, 73, 733; RODOTÀ, Il terribile diritto. Studi sulla proprietà privata (Bologna 1990), 47 s;
ZOPPINI, Le «nuove proprietà» nella trasmissione ereditaria della ricchezza, Riv. dir. civ., 2000, 185-192.!
22
In realtà una distinzione di tale genere era già presente nella tradizione romanistica, dove il concetto di
res communes omnium era ampiamente riconosciuto, nonostante sia andato poi perdendosi e poi
rimpiazzato dal res nullius. Si rammenti che il modello romano, benchè avesse subito diverse modifiche
nel corso del tempo, fu centrale almeno fino alla rivoluzione francese, quando l'utilitarismo collettivo fu
sostituito dall'individualismo. Cfr. MADDALENA, I beni comuni nel codice civile, nella tradizione
romanistica e nella Costituzione della Repubblica Italiana, in federalismi.it, n.19 anno 2011;GUARINO,
Diritto Privato Romano, Napoli, 2001, pag. 128 ss.. Vedi anche: TORRENTE-SCHLESINGER, Manuale di
diritto privato, Torino, 2010, pg. 167 secondo cui sono tali “le cose di cui tutti possono fruire senza
impedirne una pari fruizione da parte degli altri consociati (ad es. la luce del sole, i venti, le acque degli
oceani), a meno che non venga assicurato un separato godimento”.!
!
178!
tal senso si deve inquadrare l’opera della Commissione presieduta da Stefano Rodotà23
la quale, incaricata dal Governo nel 2008 di redigere uno schema di disegno di leggedelega, ha proposto per la prima volta una distinzione dei beni in: comuni, pubblici e
privati. Secondo tale impostazione la categoria dei “beni comuni” è disegnata a
prescindere dall'appartenenza, cioè dalla titolarità della proprietà sul bene, che può
essere pubblica o privata. Il bene comune è piuttosto individuato in quanto necessario
alla realizzazione dei diritti fondamentali degli individui 24 e non deve mai essere
confuso con il concetto di accesso comune (cd. Open access), anche se capita spesso di
incorrere in tale confusione (cd. open-commons confusion).25
Ebbene, sono beni comuni, per Rodotà, le “cose che esprimono utilità funzionali
all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona. I beni
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
23
La Commissione Rodotà nominata con il decreto del Ministro della giustizia del 14 giugno 2007 era
stata incaricata di redigere uno schema di disegno di legge delega per la riforma delle norme del codice
civile sui beni pubblici ha consegnato al Ministro, nel febbraio del 2008, una proposta fortemente
innovativa. Scopo dell’incarico era quello di riformare la disciplina codicistica dei beni pubblici, mai
modificata dal 1942 sino ad oggi, nonostante l’entrata in vigore della Costituzione e le trasformazioni
sociali ed economiche, nonché scientifiche e tecnologiche, intervenute da allora fino ai giorni nostri. Si
consideri che dalla lettura del testo, emerge come il Professore ritenga di ricondurre lo Spettro alla
categoria di “ beni ad appartenenza pubblica necessaria”. Sarebbero tali quelli che soddisfano interessi
generali fondamentali, la cui cura discende dalle prerogative dello Stato e degli enti pubblici territoriali.
Non sono ne’ usucapibili ne alienabili. : “Vi rientrano fra gli altri: le opere destinate alla difesa; le
spiagge e le rade; la reti stradali, autostradali e ferroviarie; lo spettro delle frequenze; gli acquedotti; i
porti e gli aeroporti di rilevanza nazionale ed internazionale. La loro circolazione può avvenire soltanto
tra lo Stato e gli altri enti pubblici territoriali. Lo Stato e gli enti pubblici territoriali sono titolari dell’
azione inibitoria e di quella risarcitoria. I medesimi enti sono altresì titolari di poteri di tutela in via
amministrativa nei casi e secondo le modalità che verranno definiti dal decreto delegato.”!
24
Vedi amplius: MARELLA, “Oltre il pubblico e il privato. Per un diritto dei beni comuni”, (A Cura Di)
Maria Rosaria Marella, Ed. Ombre Corte, 2011, Pg. 6; secondo cui il termine BENE COMUNE può oggi
essere riferito anche a “istituzioni erogatrici di servizi che sono oggetto di diritti sociali: è il caso della
sanità come organizzazione pubblica strumentale alla realizzazione del diritto fondamentale alla salute e
dell’università e dell’istruzione pubblica complessivamente intesa funzionali alla realizzazione del diritto
allo studio” ovvero “la città, lo spazio urbano” e infine, associato al “lavoro”, e alla “informazione”
(nel senso di diritto di cronaca) e alla “democrazia”. L’autrice evidenzia anche, come altro elemento
utile per poter definire BENE COMUNE sia il legame fra risorsa o servizio e comunità, poiché la
definizione di comune implica necessariamente una domanda: “comune a chi?”. L’Autrice conclude il
suo intervento evidenziando i seguenti aspetti: redigere un elenco esaustivo omnicomprensivo di BENE
COMUNE è oggi giorno pressoché impossibile. !
25
Cfr. JAMES A. SWANEY, Common Property, Reciprocity, and Community, 24 J. ECON. ISSUES 451,
451-53 (1990). Secondo cui:” Common property is not synonymous with open access. Open access (res
nullius) refers to resources that can be exploited by anyone without limit (…). Common property (res
communes) means a group of owners or users share use rights to the resource. Common property is
characterized by restrictions on who uses the resource, and when and how(....) To treat common property
as open access is the “open-commons confusion,” and has been chronic at least since (…) [1954]. This
confusion was further entrenched with Garret Hardin’s “The Tragedy of the Commons.”Id.at 451-52.
Cfr.D. D. HADDOCK & LYNNE KIESLING, The Black Death and Property Rights, 31 J. LEGAL STUD.
S545, S556 (2002) (explaining that the term “commons” has been misleadingly used to refer to what
really is “open access”). UN esempio di confusione può essere visto in: PATRICK S. RYAN, Application of
the Public-Trust Doctrine and Principles of Natural Resource Management to Electromagnetic Spectrum,
10 MICH. TELECOMM. TECH. L. REV. 285, 314 (2004) (“A commons is a resource open to all: the
example that Garrett Hardin gives in his famous essay, The Tragedy of the Commons, is that of a pasture
open to herdsmen.”).!
!
179!
comuni devono essere tutelati e salvaguardati dall’ordinamento giuridico, anche a
beneficio delle generazioni future. Titolari di beni comuni possono essere persone
giuridiche pubbliche o privati. In ogni caso deve essere garantita la loro fruizione
collettiva, nei limiti e secondo le modalità fissati dalla legge. Quando i titolari sono
persone giuridiche pubbliche i beni comuni sono gestiti da soggetti pubblici e sono
collocati fuori commercio; ne è consentita la concessione (rectius licenze) nei soli casi
previsti dalla legge e per una durata limitata, senza possibilità di proroghe. ”
A titolo esemplificativo si possono citare innanzitutto “i beni materiali come l’acqua, le
risorse naturali” ma anche i beni immateriali, motore dell’attuale fase di sviluppo
capitalistico, investito da una tendenza all’appropriazione esclusiva quali l’ambiente e
il patrimonio artistico e storico-culturale di una paese” ovvero “le creazioni
intellettuali, (…), i saperi tradizionali e le tradizioni popolari(…).”26.
Le motivazioni che spingono verso questa diversa classificazione sono varie.
In primo luogo vi è il dato testuale. Abbiamo visto come oggi l’utilizzo dello Spettro sia
in linea di principio “libero” , nel senso che l’uso delle radiofrequenze ex art. 27 Cod.
C.E., ogni qualvolta ciò sia possibile, non è subordinato al rilascio di diritti individuali
di uso. Solo nel caso in cui si debbano evitare interferenze dannose, assicurare la qualità
tecnica del servizio e un utilizzo efficiente dello Spettro, oppure conseguire altri
obiettivi di interesse generale conformi alla normativa europea, allora sarà necessario
limitare l’accesso prevedendo l’assegnazione di diritti d’uso individuali.
In secondo luogo è innegabile come le frequenze esprimano “un’utilità funzionale
all’esercizio di diritti fondamentali”, fra tutti: la libertà di manifestazione del pensiero
e quindi il diritto alla libertà nelle comunicazioni (art. 21 Cost.); nonché, l’art. 4 del
Cod. C.E. in tema di comunicazione tramite Internet (la libertà di comunicazione e
segretezza).
E ancora, considerata l’importanza dei servizi veicolabili e i possibili introiti pecuniari,
è evidente come le frequenze siano beni che necessitano di una tutela e salvaguardia da
parte dall’ordinamento giuridico, “anche a beneficio delle generazioni future”. Questa
loro importanza è stata percepita già da tempo nel nostro ordinamento: si pensi alle
citate sentenze della Corte Costituzionale, nonché, più recentemente, alle affermazioni
dell’ ex Presidente dell’AGCOM Corrado Calabrò, che aveva manifestato la necessità
di tutelare le frequenze per scongiurare problemi di sovraccarico della rete.27
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
26
Cfr. MARELLA, Oltre il pubblico e il privato. Per un diritto dei beni comuni, (A Cura Di) Maria Rosaria
Marella, Ed. Ombre Corte, 2011, Pg. 6!
27
Cfr. Il 6 luglio 2010, durante la presentazione della Relazione annuale all’AGCOM, Calabrò ha
!
180!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
affermato che «L'Italia è il secondo Paese europeo per diffusione della banda larga mobile. Ma se non
interveniamo rapidamente, con il tasso attuale di diffusione degli smartphone, la nostra rete mobile
rischia il collasso». Non ha dubbi il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado
Calabrò, che nella sua Relazione annuale 2010, sottolineala necessità di mettere mano all'ampliamento
della rete, liberando nuove frequenze. «Il mese scorso - spiega Calabrò - abbiamo approvato il piano
delle frequenze. Non ci credeva nessuno. È la prima volta che un piano delle frequenze che abbia
un'effettiva probabilità di attuazione viene adottato in Italia: permette risorse per le TV nazionali (con 5
nuovi multiplex a gara), per l'alta definizione, per le TV locali (con almeno 13 mux, che corrispondono a
65 programmi locali per ogni Regione), per la radio, e consente di liberare 9 canali TV da destinare alla
larga banda wireless, come chiede la Commissione europea» Ma c'è anche chi minimizza l’allarme
lanciato dal presidente dell’Autorità di garanzia nelle comunicazioni. E' il caso dell’amministratore
delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè il quale ritiene che in Italia non esiste il rischio di un
collasso della rete mobile per l’eccessiva crescita di smartphone e chiavette wi-fi. «Noi - ha detto a
margine della relazione dell’Authority al Parlamento - e gli altri operatori stiamo facendo grossi
investimenti per connettere in fibra ottica le stazioni radio base per aumentarne la potenza. È la risposta
a
queste
preoccupazioni
e
va
nella
giusta
direzione».
Articolo
tratto
da
http://www.corriere.it/economia/10_luglio_06/calabro-relazione-telecomunicazioni. Ed ancora, il 14
Giugno 2011 durante la presentazione della RELAZIONE ANNUALE AGCOM del 2011, sempre Il
Presidente AGCOM Corradò Calabrò ha affermato che ”Asta frequenze subito, come previsto dalla
legge di stabilità 2011. O rischio collasso reti. Per questo, non si può più "consentire la manomorta
delle frequenze". Dalla Camera, dove presenta la Relazione annuale AGCOM, il presidente
dell'Authority Corrado Calabrò ripropone oggi, nel 2011, l'allarme già lanciato lo scorso anno. Ma
questa volta la situazione è ancora più grave. Le condizioni della rete di telecomunicazioni mobili "è
preoccupante". La telefonia mobile registra un`espansione enorme, ricorda Calabrò: proiezioni per i
prossimi cinque anni a livello mondiale indicano un tasso di crescita annuo medio del 35% per la rete
fissa e del 107% per la mobile. Negli ultimi quattro anni il traffico sulla rete mobile è aumentato di 16
volte. Ma senza maggiore disponibilità di frequenze "l`intasamento del traffico sarà inevitabile". Per
questo è "più che mai indifferibile la gara per l`assegnazione di ulteriori frequenze alle
telecomunicazioni mobili prevista dalla legge di stabilità 2011". Senza parlare del fatto che "ogni ritardo
della gara comporterebbe, ovviamente, la dilatazione dell'incasso, che le nostre regole prospettano, a
certe condizioni, anche superiore alla cifra di 2,4 miliardi preventivata dalla legge". Risponde a stretto
giro di poste il ministro Paolo Romani: il governo "rispetterà il termine del 30 settembre" previsto. Nella
riunione del comitato dei ministri in programma oggi "approveremo gli indirizzi per la gara sulle
frequenze 800Mhz. La gara è partita: il bando e il disciplinare saranno pubblicati entro il 25 giugno".
Per quanto riguarda il beauty contest in settimana saranno definiti gli ultimi aspetti marginali con
Bruxelles sul disciplinare e subito dopo la chiusura con la Commissione Ue l'intenzione è di procedere
con l'avvio dell'iter, che consentirà l'ingresso di altri soggetti nel mondo delle frequenze tv". Ma come
liberare le frequenze da mettere a gara? Calabrò auspica "un aumento delle risorse previste (240 mln,
ndr) a favore delle emittenti locali che è possibile grazie alle regole di gara approvate. L'incentivo può
fare da moltiplicatore del realizzo". Le frequenze - ha concluso il presidente - "sono un bene scarso,
prezioso. Non si può consentire la manomorta delle frequenze". In Italia è ancora imperante il modello
della tv generalista, dice Calabrò, con i broadcaster in campo "più o meno" gli stessi di prima: nasce
dunque dalla necessità di aprire ulteriormente il mercato. Da qui "l'importanza della messa in gara
(beauty contest) di 5 nuovi multiplex di frequenze televisive per il digitale terrestre". Del resto, senza il
'beauty contest', per cui l'AGCOM ha dettato le regole e che ora "si aspetta che venga bandito dal
Ministero dello Sviluppo economico", Bruxelles non chiuderà la procedura d'infrazione aperta contro
l'Italia. 'L'AGCOM - ricorda Calabro' - ha dettato regole che hanno passato il vaglio della Commissione
europea. "Ritengo apprezzabile che siano stati definiti il calendario e le regole di massima per la gara
per l'assegnazione delle frequenze ad uso della banda larga mobile ed è positivo che queste regole si
fondino su una competizione aperta e trasparente in grado di assicurare allo Stato anche la giusta
remunerazione per la cessione dei diritti d'uso". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini,
segnalando in occasione della relazione annuale AGCOM che "occorre che la parte più significativa di
queste risorse torni al sistema-Paese sotto forma di politiche di investimento a beneficio della
infrastrutturazione a banda larga". Fini ha ricordato però che "le risorse spettrali sono un bene
pubblico essenziale e, a tale proposito, ritengo fondate le ragioni di chi osserva che l'accesso all'asset
frequenziale deve essere assicurato nel rigoroso rispetto dei principi di sostanziale parita' di condizioni e
di neutralita' tecnologica di cui lo Stato deve farsi garante". "In prospettiva - ha continuato Fini occorrerà porsi il problema della giusta valorizzazione pubblica delle risorse frequenziali televisive,
attraverso un adeguamento economico dei canoni. Lo Stato deve sempre perseguire il massimo beneficio
pubblico dalla cessione dei diritti d'uso, sia che si tratti della concessione delle spiagge o che si tratti
!
181!
In ultima analisi, data la loro multiforme capacità di impiego28 (televisione, telefono,
Wi-Fi, tvfonino etc.) e l’utilizzo ormai quotidiano delle loro potenzialità, è evidente
come sia necessario garantita la loro “fruizione collettiva”, nei limiti e secondo le
modalità fissate dalla legge. In tal senso devono quindi essere interpretate le politiche
volte alla fruizione gratuita di Internet in Wi-Fi in luoghi pubblici (es. Provincia Wi-Fi).
Non osta alla qualificazione in tali termini il fatto che per i “beni comuni” sia prevista la
concessione poiché, come osservato in precedenza, sembra più convincente qualificare
il “provvedimento di rilascio dei diritti d’uso” alla stregua di una concessione di utilizzo
e sfruttamento di un bene(frequenza) che per definizione è pubblico.
A supporto di tale qualificazione in termine di “bene comune” si richiamano alcune
recenti interrogazioni parlamentari29 e articoli dottrinali30 e non ultima la Decisione
Spettro Radio 243/201231 che si sono espressi in tal senso. Anche dalla lettura del
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
della cessione dell'etere. Politiche virtuose di risanamento dei conti pubblici e di rilancio dell'economia,
passano anche attraverso scelte credibili e neutrali di valorizzazione degli asset statali essenziali,
concessi in uso a soggeti privati". "A proposito di 'grandi scelte politiche' - ha detto Fini -, diviene
sempre più urgente la definizione di un'univoca scelta di politica industriale sul tema
dell'infrastrutturazione tecnologica del Paese con una rete fissa a banda larga e ultralarga che risponda,
per estensione alla domanda crescente di connettività e di servizi che il mondo delle imprese della PA e i
cittadini nel loro complesso - ha infine osservato il presidente della Camera - ci richiedono".”in
http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/10107_calabro-frequenze-stop-alla-manomorta.htm
28
Cfr. DECISIONE EU 243/2012, (Vedi Appendice Normativa) che al considerando n. 3 afferma che “Lo
spettro radio è una risorsa pubblica fondamentale per settori e servizi essenziali come le comunicazioni
mobili, a banda larga senza fili e via satellite, la radiodiffusione televisiva e sonora, i trasporti, la
radiolocalizzazione e applicazioni come gli allarmi, i telecomandi, le protesi uditive, i microfoni e le
apparecchiature mediche. Esso è altresì alla base dei servizi pubblici, come i servizi di sicurezza,
compresa la protezione civile, e delle attività scientifiche come la meteorologia, l'osservazione della
terra, la radioastronomia e la ricerca spaziale.”!
29
Cfr. ATTO SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA, Interrogazione a risposta scritta 4-06458 presentata
da Marco Perduca, 21 dicembre 2011, seduta n. 649, secondo cui:”(….), occorre prendere in
considerazione il principio che le frequenze siano un bene comune, e quindi, dove possibile, esse
devono essere liberamente accessibili, senza esclusività da parte di alcun mega-conglomerato mediaTV, garantendone l'utilizzo da parte di nuovi soggetti del mondo dell'informazione, senza pregiudizio
per scopi nuovi,; (…) quella delle frequenze come bene comune può rappresentare una rivoluzione
ragionevole e possibile, si chiede di sapere: se il Governo non ritenga che la mancanza di una gara e la
mancata valutazione della possibilità di ritenere le frequenze un "bene comune" costituiscano una
grave perdita in termini di possibilità di concorrenza, nonché un limite allo sviluppo e all'applicazione
delle più recenti tecnologie nel campo della comunicazione; come intenda affrontare tale perdita in una
congiuntura economico-finanziaria in cui si chiedono sacrifici per il bene comune del Paese.”!
30
Cfr. GIANNINI, Diritto pubblico dell'economia, Il Mulino, Bologna, 1989, p. 93; PANNACCIULLI,
Pluralismo e mercato nell’attività radiotelevisiva: profili costituzionali, cit., p. 123; CAGGIANO, La
riforma del regime delle radiofrequenze nel quadro delle comunicazioni elettroniche, in Dir. Inf. 2009,
06, 861;MINERVINI- PIACENTINO, “Spectrum Management and Regulation: Towards a Full-Fledged
Market
for
Spectrum
Bands?”,in
http://www.unimc.it/sviluppoeconomico/wpaper/wpaper00007/filePaper; CAMBINI, SASSANO, VALLETTI,
op. cit.. Per una ricostruzione che collega la riflessione sulle reti e sulle frequenze al dibattito sui beni
Comuni: Cfr, NAPOLITANO, I beni pubblici e le “tragedie dell’interesse comune”, in MATTEI,
REVIGLIO, RODOTA’, Invertire la rotta, op. cit.!
31
Nella DECISIONE SPETTRO RADIO 243/2012, (Vedi Appendice Normativa) al considerando n. 14 si
legge: “L'uso collettivo (o condiviso) dello spettro radio — con un numero indeterminato di utenti e/o
dispositivi indi pendenti che hanno accesso allo spettro radio simultaneamente nell'ambito della stessa
gamma di frequenze e in un'area geografica specifica secondo una serie di con dizioni ben definite —
!
182!
disegno di legge predisposto proprio dalla Commissione è possibile rinvenire una
conferma in tal senso, nel momento in cui, con riferimento alla classificazione dei “beni
ad appartenenza necessaria”32 viene fatto rientrare tra l’altro lo Spettro delle frequenze
(etere). E ancora, anche da un’attenta disamina dei testi normativi più recenti, sembra
potersi evincere che, nella definizione data alle radiofrequenze, in termini di “beni
pubblici”, in realtà si faccia riferimento proprio all’anzidetta definizione. Si pensi
appunto all’art. 14 Cod. C.E., secondo cui le frequenze sono “beni dotati di un
importante valore sociale, culturale ed economico”. Innegabile sembra essere
l’assonanza con i principi e le finalità richiamate. Pare quindi potersi concludere che la
locuzione “bene pubblico”, proposto nei nuovi testi normativi, debba essere idealmente
sostituita con quella di “bene comune”.
Quanto alla qualificazione in termine di bene oggetto di diritti proprietari privati
(property rights) e quindi new property, paragonabile alle proprietà fondiarie, si ricorda
quanto sostenuto dalla citata dottrina angloamericana, a cui si rimanda. Volendo fornire
un’indicazione concreta, sono sicuramente tali quelle frequenze soggette a restrizioni
proporzionate e non discriminatorie ex art. 27 Cod. C.E.33. In sostanza tutte quelle
frequenze che sono soggette ad allocazione primaria da parte dello Stato in ragione della
loro importanza e che possono essere poi oggetto di trades.
Quanto invece alla qualificazione in termine di bene “limitato”, con tale locuzione non
ci si riferisce necessariamente alla questione “fisica”, quanto piuttosto al fatto che le
frequenze sono tali in quanto gestite dalla P.A. (direttamente con i diritti d’uso e
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
dovrebbe essere incoraggiato, ove possibile, fatte salve le disposizioni della direttiva 2002/20/CE per
quanto riguarda le reti ed i servizi di comunicazione elettronica.”!
32
Cfr. Commissione per l’elaborazione dei principi e criteri direttivi di uno schema di disegno di legge
delega al governo per la novellazione del capo II del titolo I del libro III del Codice civile nonché di altre
parti dello stesso libro ad esso collegate per le quali si presentino simili necessità di recupero della
funzione ordinante del diritto della proprietà e dei beni.(D. Min. Giust. 21.06.07)Disegno di legge delega
recante: “Delega al Governo per la modifica del Capo II del Titolo I del Libro III del Codice Civile
nonché di altre norme collegate”. Che così afferma: “(…)d) sostituzione del regime della demanialità e
della patrimonialità attraverso l’introduzione di una classificazione dei beni pubblici appartenenti a
persone pubbliche, fondata sulla loro natura e sulla loro funzione in attuazione delle norme
Costituzionali di cui all’ Art 1. 2 così articolata: 1) beni ad appartenenza pubblica necessaria. 2) beni
pubblici sociali. 3) beni pubblici fruttiferi.1) I beni ad appartenenza pubblica necessaria sono quelli che
soddisfano interessi generali fondamentali, la cui cura discende dalle prerogative dello Stato e degli
enti pubblici territoriali. Non sono ne’ usucapibili ne alienabili. Vi rientrano fra gli altri: le opere
destinate alla difesa; le spiagge e le rade; la reti stradali, autostradali e ferroviarie; lo spettro delle
frequenze; gli acquedotti; i porti e gli aeroporti di rilevanza nazionale ed internazionale. La loro
circolazione può avvenire soltanto tra lo Stato e gli altri enti pubblici territoriali. Lo Stato e gli enti
pubblici territoriali sono titolari dell’azione inibitoria e di quella risarcitoria. I medesimi enti sono
altresì titolari di poteri di tutela in via amministrativa nei casi e secondo le modalità che verranno
definiti dal decreto delegato.!
33
Cfr. l'art. 9, par. 3, comma 2, Direttiva quadro, modificato dall'art. 1, comma 10, della Direttiva n.
2009/140/CE.!
!
183!
indirettamente con le autorizzazioni generali), in considerazione della loro importanza
economica e sociale. Contrariamente, si rischierebbe di andare incontro appunto alla già
richiamata Tragedy of common, 34 dovuta ad uno sfruttamento scoordinato della
frequenza. 35
Per verificare se una frequenza è un Common o una new property, si dovrà fare
riferimento all’uso che concretamente viene fatto di queste. Nel senso che, in via di
principio, le frequenze dovrebbero essere considerate dei beni comuni; mentre, solo
quelle soggette ad una gestione su base di rilascio di diritto d’uso, dovrebbero essere
qualificate alla stregua di new properties, in considerazione del loro impiego e per il
fatto che per le stesse gli acquirenti sborsano ingenti somme.
Questa diversa classificazione non ha rilevanza solo a livello dogmatico, ma anche
pratico.
In primo luogo sarebbe possibile non qualificare più in senso negativo la
regolamentazione statale, quanto piuttosto finalizzata ad evitare la cd. Tragedy of
Commons36 che, come è noto, si determina ogni volta che il libero sfruttamento dei beni
collettivi37 generi fenomeni di sovra consumo che conducano al deperimento delle
risorse.
In secondo luogo, non sarebbe più necessario interrogarsi circa la tipologia di bene
pubblico a cui ricondurre le frequenze e conseguentemente a quale regime
assoggettarle, poiché in via di principio sarebbero sempre dei Commons e solo in caso
di
assegnazione
sarebbero
dei
beni
soggetti
a
property rights
esclusivi.
Conseguentemente, non vi sarebbe più conflitto con la disciplina speciale (TUSMA e
Cod. C.E.) e quella dettata dal Codice Civile, potendo applicare per analogicamente i
vari istituti, senza però dover ogni volta motivare tali soluzioni.
In questo modo si supererebbero tutte le complicanze precedentemente evidenziate nei
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
34
Cfr. NAPOLITANO, op.cit.. Ma non solo, dagli studi svolti si è osservato che sarebbe applicabile anche la
Teoria degli Anti Commons. Sappiamo infatti che le frequenze sono sottoposte a regole economiche e
contrattuali minuziose. Tuttavia questo sistema, aspramente criticato, frammenta eccessivamente le
prerogative proprietarie del titolare della rete attraverso il riconoscimento di poteri di condizionamento in
capo alle autorità pubbliche e l’attribuzione di diritti di accesso agli altri operatori. In tal modo si
disincentiva gli investimenti nell’innovazione tecnologica e nello sviluppo della rete sia delle imprese
new comers sia dell’operatore storico. Questa tragedia degli anticomuni può essere superata soltanto con
un maggiore razionalità nella distribuzione dei diritti, che eviti la frammentazione e la moltiplicazione
delle pretese aventi ad oggetto il medesimo bene.!
35
Cfr. CAMBINI-SASSANO-VALLETTI, op. cit., pg. 301 i quali forniscono un interessante esempio di
tragedy of commons nazionale relativo alle frequenze radiofoniche Fm. Si tratta di una porzione di spettro
sostanzialmente non regolata e nella quale l’aumento del degrado e la diminuzione della qualità del
servizio per gli utenti è sotto gli occhi di tutti.!
36
Cfr. HARDIN, La Tragedia Dei Beni Comuni.!
37
Il termine “Beni collettivi” è oggi una delle classificazioni a cui possono soggiacere i beni pubblici
secondo la nuova tesi classificatoria cd. funzionale. Vedi nota n.26.!
!
184!
capitoli precedenti.
38
Ebbene, tale tesi mista ad oggi sembra essere sicuramente la più convincente , e dello
stesso avviso sembrano essere anche i vari Legislatori che, da un lato, approvano
riforme volte ad aumentare la quantità di Spettro non soggetto a diritti di uso esclusivi;
e, parallelamente, cercano di rendere gli eventuali diritti esclusivi più simili a veri e
propri property rights, in modo da incentivare il trading, con il fine di ottenere la
massima efficienza dalla risorsa.39
5. Osservazioni critiche sul procedimento di trading ex art. 14 ter Cod.
C.E.
Come anticipato, ad oggi non esiste nel nostro ordinamento un Regolamento attuativo
per il trading simile a quello predisposto dall’OFCOM. È pertanto inevitabile che sorga
una serie di interrogativi, così riassumibili:
1- Quali sono le limitazioni imposte alle parti?
2- Qual è la natura giuridica della “notifica dell’intenzione di un operatore di
trasferire”?
3- Qual è il valore giuridico del nulla osta?
4- Qual è l’oggetto di trading?
5- Quali sono le tipologie negoziali ammissibili?
6- Come opera nella prassi?
7- Qual è il regime pubblicitario di detti trades?
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
38
Cfr. LESSIG, cit., secondo cui “We must( . . .) set off significant bands at each spectrum level, to assure
that innovation for different uses of spectrum would be possible.”; BENKLER, cit., “advocating a trial
period in which significant amounts of spectrum are thrown into the market and significant amounts are
reserved for unlicensed use”; FAULHABER & FARBER, cit., “advocating a property rights system with
pockets of spectrum devoted to unlicensed “parks” and with easements for unlicensed use in some
propertized bands”.!
39
Cfr. FCC, Promoting Efficient Use of Spectrum Through Elimination of Barriers to the Development of
Secondary Markets, 18 F.C.C.R. 20, 604 (2003) (ha permesso a molti licenziatari di affittare la propria
porzione di spettro senza l’autorizzazione della FCCl); FCC REPORT, “The United Kingdom is undertaking
to implement fairly massive changes in its spectrum management process drawing on each of the private
property rights and commons visions.”; Cfr. U.K. RADIOCOMMUNICATIONS AGENCY, Government
Response To The Independent Review Of Radio Spectrum Managemen,t 20 (Oct. 15, 2002), in
http://www.OFCOM.org.uk; Cfr. OFCOM, Spectrum Trading Consultation (Nov. 2003) (proposing
spectrum trading), in http://www.OFCOM.org.uk/consultations/ current/spectrum_trading. La FCC
osserva la riforma dello Spettro inglese molto attentamente. “Conversation with Peter Tenhula, Director
of the FCC’s Spectrum Policy Task Force” (Oct. 22, 2002).!
!
185!
5.a. Le limitazioni all’autonomia delle parti
Evidenti sono i limiti sia sostanziali che procedurali di tale negozio.
Quanto ai primi ci si riferisce all’operatore cessionario: il trading italiano non può
essere effettuato con qualsiasi impresa, ma solo con quelle che possiedono, a loro volta,
l’autorizzazione a svolgere l’attività di operatore di rete da possedere ex ante. In questo
modo viene precluso un accesso incondizionato alla fruibilità di tale risorsa da parte di
qualsiasi soggetto giuridico. Ancora una volta l’autorizzazione generale viene
qualificata alla stregua di un “passepartout” per operare i questo settore.40
Sempre con riguardo al cessionario, il Codice non prevede limiti all’acquisizione da
parte di cittadini stranieri o di società non aventi sede in territorio nazionale o
Europeo41.
Passando ai limiti procedurali, il comma V, dell’art. 14 ter pone a carico solo del
cedente l’obbligo di notificare l’intenzione di effettuare un trade al Ministero e
all’AGCOM. La notifica apre poi un procedimento al quale partecipano l’AGCOM, il
MiSE e l’AGCM. In estrema sintesi l’AGCOM, avvalendosi secondo le procedure
stabilite nell’accordo di collaborazione siglato nel 2004, è chiamata a verificare che il
trasferimento non falsi la concorrenza. Il trasferimento è poi efficace solo previo
pubblico assenso del Ministero che, sentita l’AGCOM, comunica, entro novanta giorni
l’eventuale nulla osta all’operazione ovvero, i motivi che ne giustificano il diniego. In
sostanza, il nulla osta rappresenta una condicio iuris per l’efficacia del negozio
giuridico.42Circa la metodologia per rendere pubblico tale assenso non vi è alcuna
indicazione.
Ulteriore obbligo imposto alle parti è il fatto che l’impresa subentrante ha l’onere di
notificare a sua volta al Ministero una comunicazione che attesti che il
trasferimento/affitto è avvenuto nel termine di sessanta giorni dal rilascio del nulla osta.
A parere di chi scrive tale disciplina risulta essere non solo molto incerta, ma anche
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cfr. OROFINO, cit., p. 315.!
40
41
Si rammenti che gli accordi del WTO è possibile per l’Italia limitare l’ingresso di operatori stranieri
solo sulla base delle norme nazionali in materia di immigrazione.!
42
Si rammenti che quando non è la volontà privata, come nella condizione volontaria, ma la norma
giuridica a subordinare l’efficacia del contratto al verificarsi di un certo avvenimento, si ha condizione
legale. Si veda per definizione di condicio iuris: RESCIGNO, voce Condizione, in Enc. dir., VIII, 1961,
p.768.!
!
186!
inaccettabilmente macchinosa43, considerate le finalità perseguite: l’efficienza dello uso
dello Spettro radio.
Quanto all’”incertezza”, si pensi solo al fatto che non si fa alcun cenno alle modalità
negoziali utilizzabili, limitandosi ad un generico riferimento ai termini “trasferire” e
“affittare”. A tale proposito è opportuno ricordare la prassi diffusa negli altri paesi, (si
veda il caso della Gran Bretagna che vanta un’esperienza pluridecennale in materia), di
demandare a dei Regolamenti, predisposti dalle Autorità indipendenti, l’indicazione
analitica e pratica delle modalità attuative di tali trades, in modo da rendere tale
strumento negoziale di facile e pronta esecuzione. Tale prassi in Italia non è ancora stata
adottata: né il MiSE, né l’AGCOM hanno provveduto in tal senso.
Quanto alla “macchinosità”, basta qui accennare ai seguenti aspetti: è necessaria
un’autorizzazione amministrativa espressa; il procedimento è assoggettato ad una
verifica da parte di tutti i potenziali interessati (pubblicità del provvedimento
autorizzatorio); sussiste un vincolo di destinazione nell’utilizzo delle radiofrequenze,
imposto a livello comunitario.
Ebbene, se da un lato è possibile comprendere la ratio di tale scelta, nel senso che,
volenti o nolenti, si sta commercializzando un bene pubblico di notevole importanza(e
quindi lo Stato ritiene di dover controllare detta operazione), dall’altro non la si ritiene
comunque adeguata per le finalità sottese.
5.b. La natura giuridica della “notifica dell’intenzione di un operatore
di trasferire”
Proprio in ragione di detta lacunosità sorge spontaneo chiedersi in primo luogo come
debba essere qualificata “la notifica dell’intenzione di trasferire i diritti d’uso”.
Nel silenzio normativo pare poterla plausibile una qualificazione in termini
denuntiatio44, come quella prescritta per la cessione di immobili sottoposti al vincolo
culturale ex D.Lgs. 42/04, aderendo però a quella dottrina secondo cui la funzione di
tale istituto45 è di rendere edotto il prelazionario (Ministero) delle condizioni cui il
promittente intendere concludere il contratto con il terzo. E ancora, tale atto sarebbe un
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
43
Cfr. ZENO ZENCOVICH, Le frequenze radio, in “La televisione digitale. Temi e problemi. Commento al
T.U. radiotelevisione”, di A.FRIGNANI, E.PODDIGHE, V.ZENO-ZENCOVICH, Milano-Giuffrè, 2006,
pg. 389.
44
Cfr. vedi amplius: DINER, Il contratto in generale, cit. pg. 173.!
45
Cfr. In dottrina: G.Gabrielli, voce Prelazione (patto di), cit., p.5. In giurisprudenza: Cass. 9 maggio
1985, n. 2897, in Giust. Civ. 1986,I, p.1969 (in tema di prelazione urbanistica)!
!
187!
atto non negoziale di partecipazione (libero pertanto nella forma).Infatti, secondo altra
parte della dottrina e giurisprudenza (a dire il vero prevalenti), la denuntiatio è invece
una vera e propria proposta contrattuale che il prelazionario può accettare,
perfezionando il contratto. Essa pertanto deve contenere tutte le condizioni contrattuali
stabilite con controparte. 46
Un ultimo accenno deve farsi al termine concesso al prelazionario per pronunciarsi,
dopo aver ricevuto la denuntiatio (cd. Spatium deliberandi). Di solito esso è stabilito
dalle parti, ma è anche possibile che sia previsto un termine da disposizioni speciali che
regolamentano la fattispecie.
Adattando tale disciplina al caso in esame, si ritiene che la notifica dell’intenzione
debba essere qualificata come una denuntiatio ma, considerato che nel caso in esame
non sussiste un diritto di prelazione statale, sembra più adeguato aderire alla prima tesi
richiamata secondo cui la cui funzione è quella di rendere edotto il Ministero che
l’impresa cedente è intenzionata a trasferire ad un’altra impresa la propria licenza e
conseguentemente, quella di ottenere il nulla osta necessario per poter porre in essere il
trade con piena efficacia.
Il nulla osta, come in parte già evidenziato, sarebbe quindi una condicio iuris
sospensiva, dato che il trasferimento è efficace solo previo assenso (nulla osta) del
Ministero.
A questo punto sorge un ulteriore interrogativo: è possibile notificare (denunciare)
l’intenzione quando la cessione/affitto tra le parti sia già conclusa, pur essendo soggetto
alla condicio iuris sospensiva dell’ottenimento dei rispettivi nulla osta?
A parere di chi scrive la risposta è sicuramente positiva, sempre per analogia alla
disciplina della cessione di immobili sottoposti al vincolo culturale ex D.Lgs. 42/04.47
Ed ancora, sempre per analogia, si aderisce a quella dottrina secondo cui è opportuno
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
46
Cfr. In dottrina: BONILINI, La prelazione volontaria, cit., p. 117; SANTORO PASSARELLI,
Struttura e funzione della prelazione convenzionale, cit. p.. 704. In giurisprudenza, fra tutte, vedi: Cass.,
19 maggio 2003, n. 7768, in Giur. civ., 2004, I, 2357.!
47
F. CRIVELLARI, La circolazione immobiliare e il diritto di prelazione, p.450; D. MINUSSI, Proprietà,
Possesso, Diritti reali, p.83. Infatti, anche in tal caso, l’atto di trasferimento deve essere denunciato al
Ministero dei Beni e le Attività culturali, il quale dispone di 60 giorni dalla ricezione della denuncia per
decidere se esercitare o no, il diritto di prelazione. In pendenza di tale termine, l’atto di alienazione è
inefficace sino al mancato esercizio della prelazione. Si consideri poi che da un punto di vista formale,
pur trattandosi di condicio iuris, la dottrina maggioritaria ritiene più che opportuno che la stessa sia
esplicitata in atto al fine di rendere la fattispecie più trasparente possibile. Ma non solo, è prassi più che
consolidata inserire una condizione risolutiva per il caso in cui uno o entrambi i nulla osta non dovessero
essere rilasciati. Al verificarsi della condizione, il contratto produrrà effetti ex tunc tra le parti e nei
confronti dei terzi. Si potrà quindi stipulare un atto ricognitivo di avveramento della stessa. Prima del
verificarsi della condizione è altresì previsto un divieto per l’alienante di effettuare la consegna della
cosa. Nel caso di specie non è materialmente possibile posto che si tratta di un bene immateriale e che
deve essere volturato.!
!
188!
che detta operazione sia effettuata solo nel momento in cui, oltre alla condizione
sospensiva si inserisca anche una condizione risolutiva, dimodoché, in caso di mancato
ottenimento del nulla osta, il negozio giuridico sia tamquam non esset. 48 Volendo
fornire un esempio di clausola tipo, si potrebbe ipotizzare la seguente fattispecie:
“Le parti precisano che l'intera efficacia del presente contratto, compreso l'obbligo di
pagamento del prezzo, è sospensivamente condizionata al rilascio da parte del MiSE
del nulla osta, di cui all’art. 14-ter Cod. C.E., comma II.
La parte venditrice dichiara che la licenza oggetto del presente atto è soggetto al
regime di cui all’art. 14 ter Cod. C.E.
La presente alienazione/affitto, ai sensi di legge, è condizionata sospensivamente al
rilascio del nulla osta entro il termine di cui infra. La parte venditrice, come sopra
rappresentata, si obbliga pertanto ad effettuare, a propria cura e spese, la denuncia di
cui all'art. 14 ter, comma II, del Cod. C.E. al Ministero dello Sviluppo Economico.
Se entro novanta giorni dall’avvenuta notifica della denuncia di cui sopra, il Ministero
dovesse comunicare il diniego di tale operazione, il presente atto si intenderà
automaticamente risolto e ciascuna Parte non avrà nulla a pretendere dall'altra,
rinunciando sin d'ora le Parti ad ogni reciproco diritto e ragione al riguardo, salvo
l'immediata restituzione da parte della Parte Venditrice alla Parte Acquirente tutti gli
importi corrisposti.
Il nulla osta dovrà essere rilasciato nel termine di novanta giorni dalla data di
ricezione della suddetta denuncia (art. 14 ter, comma III, del Cod. C.E.).
L'effetto traslativo del presente atto si verificherà automaticamente ed ipso jure non
appena scaduto il termine previsto per la comunicazione del diniego da parte del MiSE
oppure al momento della comunicazione del rilascio del suddetto nulla osta da parte
del Ministero stesso, senza bisogno di ulteriori atti o manifestazioni di volontà.
A seguito dell'avveramento della condizione sospensiva, le parti si obbligano a
sottoscrivere apposito atto notarile dal quale consti l'avveramento della condizione
medesima.
L'immissione in possesso, con ogni conseguente effetto attivo e passivo, avrà luogo
dalla data in cui il presente atto acquisterà efficacia; da tale data utili ed oneri di
quanto acquistato saranno a rispettivo profitto e carico della parte acquirente.”
In tal modo sarà possibile concludere antecedentemente il contratto, facendo già sorgere
i rispettivi obblighi contrattuali tra le parti, (come ad esempio il pagamento del prezzo,
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
48
Cfr. Diner, cit.!
!
189!
con possibilità di poter già richiedere l’erogazione di finanziamenti bancari a copertura
dell’operazione), dovendosi poi effettuare in un secondo momento, solo un negozio di
accertamento di verificata condizione.
Lo scopo di tale interpretazione è quella di tutelare l’acquirente dall’eventualità che il
cedente concluda con altri soggetti il medesimo negozio.
Altro elemento volto a suffragare tale interpretazione va individuato sempre nella
disciplina inglese, da cui emerge come le parti possano concludere prima il trade,
(essendo un accordo tra privati), e solo successivamente questo dovrà essere oggetto di
notifica all’OFCOM al fine di ottenere la “variazione” dalla titolarità della frequenza.
E’ quindi qualificabile come “intenzione” non solo il negozio avente effetti obbligatori,
ma anche il trade soggetto a condicio iuris sospensiva.
5.c. Il valore giuridico del nulla osta
Abbiamo quindi visto come il nulla osta assurga ad una conidicio iuris, la cui validità è
però limitata (sessanta giorni). Ebbene, proprio tale ultimo elemento può sicuramente
incidere sull’operazione commerciale che, per essere valida ed efficace, deve essere
conclusa necessariamente nello stesso termine di sessanta giorni. In caso contrario, si
ritiene imprescindibile la richiesta di nuovo nulla osta.
A questo punto sorge altresì spontaneo domandarsi cosa avvenga nel caso in cui il
trasferimento/affitto siano posti in essere, erroneamente, decorsi i suddetti sessanta
giorni, ad esempio al sessantunesimo giorno. Poiché il testo nulla dice al riguardo,
(ovvero se si tratti di nullità, sanabile o insanabile, etc.) a parere di chi scrive è
opportuno risolvere attraverso l’ analogia con la disciplina dettata, ad esempio, in
materia urbanistica, per il Certificato di Destinazione Urbanistico ex art. 30 D.lgs.
380/01 punto 4 bis. Anche in tal caso il Certificato ha una valenza temporale limitata
(un anno), e comunque, nel caso di discrepanze tra la data di rilascio e quella di stipula,
la parte deve rendere nell’atto una dichiarazione che attesti che dalla data di rilascio alla
data della stipula non sono intervenuti eventi modificativi tali da incidere sulla
destinazione del terreno. Poiché però nella prassi capitava spesso che detta
dichiarazione non fosse resa o che venissero utilizzati certificati “scaduti” , che quindi
provocavano la nullità dell’atto, è ora possibile, ex art. 30, 4 bis, sanare l’eventuale
nullità dell’atto, redigendo un atto di conferma o integrativo di detto certificato, posto in
essere anche da una sola delle parti o dagli aventi causa. Nel caso di specie, si potrebbe
!
190!
quindi sanare l’invalidità attraverso un atto integrativo a cui si allegherà il nuovo nulla
osta.
Sempre con riguardo al nulla osta, si esprimono non poche perplessità, circa gli
eventuali rallentamenti che questo può provocare. Anche in questo caso, il Legislatore
italiano sembra aver totalmente ignorato l’esperienza decennale della GB che,
originariamente, aveva anch’esso previsto il requisito del preliminare “Consent”, ma
che, con il citato The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations 2012 n.
2187 si è previsto che “These Regulations remove the requirement to obtain OFCOM’s
consent to transfers being made”.
Ma non solo, altra osservazione va fatta con riguardo all’affitto. Anche in questo caso
non si è prestata attenzione all’esperienza inglese secondo la quale non è necessario né
il Consenst e né tantomeno la preventiva notifica a titolo informativo, con un evidente
risparmio in termini di tempo e di denaro per gli operatori di mercato.
Si ritorna quindi all’idea più volte espressa secondo cui il procedimento così costruito è
eccessivamente macchinoso.
5.d. L’oggetto di trading
Altro interrogativo a cui si vuole dare risposta è quello relativo all’oggetto di trading.
Si è visto infatti che possono essere trasferite/affittate solo le frequenze radio oggetto di
diritti individuali d’uso, quindi i diritti d’uso su bande individuate ex ante o comunque
con limitata disponibilità, sulle quali la P.A. abbia in un modo o nell’altro esercitato un
potere dispositivo.49Sorge quindi spontanea una domanda: qual è il vero oggetto di
trading, visto che la normativa si riferisce a “frequenze radio oggetto di diritto d’uso”?
Le soluzioni possibili sono:
-la risorsa naturale frequenza;
-il provvedimento (rectius licenza) che rilascia il diritto d’uso;
- il diritto d’uso (rectius diritto d’usufrutto) sul bene frequenza.
Secondo autorevole interpretazione, il trading non avrebbe ad oggetto la risorsa naturale
frequenza, come emergerebbe invece da una prima lettura del testo normativo, ma la
licenza (rectius provvedimento) che concede il diritto d’uso della frequenza.50 Sarebbe
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
49
Per le altre frequenze il trasferimento dei diritti di uso é assoggettato alle disposizioni di cui all'articolo
25, comma 8.!
50
Cfr. “La Vendita Dei Diritti D’uso Delle Frequenze Radioelettriche. Regole Di Contabilizzazione” in
http://www.rgs.mef.gov.it/ LA MANOVRA DI FINANZA PUBBLICA PER GLI ANNI 2011-2013,
!
191!
quindi mal formulato l’art. 14 ter Cod. C.E. che, al I comma, si riferisce a “frequenze
radio oggetto di diritti d’uso”, quale oggetto di trasferimento ed affitto, mentre ai
commi II e V utilizza il termine “diritti d’uso”. Altra dottrina giustifica detta
interpretazione evidenziando come la frequenza sia un bene del quale non è possibile
l’apprensione materiale, 51 nonostante vi siano pronunce in giurisprudenza che la
ritengono sicuramente suscettibile di possesso. Eventualmente ciò che potrebbe essere
oggetto di proprietà sarebbero le apparecchiature utilizzate per la trasmissione. In tal
caso però si dovrebbe porre in essere un negozio avente ad oggetto l’azienda o ramo
d’azienda, intesi come universalità di diritti. Sarebbe quindi mal formulato l’art. 14 ter
che al I comma che si riferisce alla “frequenze radio oggetto di diritti d’uso” quale
oggetto di trasferimento ed affitto, mentre al II e V comma utilizza il termine “diritti
d’uso”.
A parere di chi scrive convince di più l’idea che oggetto di trading in realtà sia “il
diritto d’uso” (rectius diritto d’usufrutto) di una determinata frequenza, come sostenuto
anche dalla dottrina inglese, che si riferisce appunto al concetto di “trade of rights and
obbligations”.52 In contrario, sarebbe sufficiente possedere l’autorizzazione generale
all’attività.
Vi è da dire però che nella sostanza però poco cambia: di fatto il passaggio del diritto
d’uso avviene mediante la cessione del provvedimento, posto che è quest’ultimo a
generare tale diritto.
5.e. Le tipologie negoziali ammissibili
Per quanto concerne i modelli contrattuali utilizzabili, non essendo stata fornita alcuna
indicazione dal Legislatore, ci sembra opportuno offrire delle indicazioni in tal senso,
prendendo spunto in primis dall’esperienza inglese.
Quanto alla cessione (transfer) si ritiene che sicuramente questa potrà essere: totale
(total) o parziale (partial) nel senso che sarà possibile frammentare i diritti con riguardo
sia alla frequenza che alla
copertura geografica o al tempo 53; a titolo definitivo
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
secondo cui “L’alienazione non ha per oggetto la risorsa naturale (lo spettro), ma il contratto d’uso
(licenza), che, generalmente, è concesso per un periodo di tempo limitato.”.!
51
Cfr. TRIPODI, Vendite di frequenze televisive, in Compravendita e figure collegate, Vol. VI, Utet, 2007,
pg. 453 ss ( cura di P.CENDON); nello stesso testo: 2004,881.!
52
Cfr. OFCOM, Trading guidance notes, December 2011, in http://stakeholders.OFCOM.org.uk!
53
Quindi, nel caso di un trasferimento parziale basato sul tempo si può parlare essenzialmente di affitto
dello spettro.!
!
192!
(permanent transfer) o a tempo limitato (time-limited); definitiva completa (outright
transfer), in cui tutti i diritti e gli obblighi relativi alla licenza vengono trasferiti da una
parte all’altra; oppure congiunta completa (concurrent transfer), in cui tutti i diritti e gli
obblighi relativi alla licenza assumono valore anche per un altro utente oltre che per il
licenziatario originale, ed i due o più agenti che partecipano alla transazione
condividono l’uso della risorsa. 54 Si rammenti che tali categorie sono poi combinabili
tra loro.
Volendo estrapolare alcune indicazioni fornite dal nostro Legislatore, sembra potersi
affermare che anche i seguenti schemi di operazioni societarie concretizzino delle forme
indirette di cessione55, ovvero: a) la vendita dell'intero capitale sociale del partecipante;
b) il trasferimento del pacchetto di controllo del partecipante o l’acquisizione del
controllo esclusivo da parte del soggetto che già ne deteneva il controllo congiunto; c) il
trasferimento di un numero di azioni o quote che sommate a quelle già detenute dal
socio gli attribuiscano il controllo della società; d) la sottoscrizione di aumenti di
capitale che conferisca il controllo del partecipante; e) il passaggio del controllo del
partecipante per effetto di influenza dominante, qualificata ai sensi dell’articolo 43,
comma 14 e 15, del decreto legislativo 3 luglio 2005, n. 177, o la costituzione di diritti
reali su cosa altrui, diritti reali di garanzia ovvero di diritti personali di godimento su
quote o azioni in numero tale che comporti il controllo delle società; f) nel caso di
società cooperative, le variazione della maggioranza di controllo a seguito di
ammissione di nuovi soci;h) ogni altra ipotesi che, ai sensi della normativa vigente,
comporti la variazione del controllo.
Qualora detta interpretazione dovesse essere confermata, si evidenzia la diversità
rispetto al sistema inglese. Infatti, per quest’ultimo, le operazioni infra gruppo, che
comportino anche il trasferimento, de facto, della licenza, non sono qualificate come un
trades, al punto che non sussiste l’obbligo di notifica all’OFCOM.
Anche rispetto l’affitto (lease) non vi sono indicazioni. Pertanto, si ritiene di poter
mutuare anche in questo caso lo schema contrattuale inglese del lease: il diritto d’uso
viene trasferito dietro corrispettivo ad un nuovo soggetto, pur permanendo la titolarità
dello stesso in capo all’originario licenziatario, con il patto che ad una certa data tale
diritto cesserà automaticamente e dando la possibilità all’originario utilizzatore di poter
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
OFCOM:“WhatcanItrade?”http://www.OFCOM.org.uk/radiocomms/ifi/trading/tradingguide/whatcanitrad
e/!
55
Cfr. DIREZIONE GENERALE SERVIZI DI COMUNICAZIONE ELETTRONICA E
RADIODIFFUSIONE in occasione del bando “beauty contest” del 2011.!
!
193!
effettuare controlli rispetto alla gestione adottata. Tale negozio differisce dal buy-back,
cioè quando il diritto d'uso viene venduto all'acquirente con il patto che il venditore lo
riacquisti ad una certa data, in quanto in questo secondo caso si ha una voltura della
licenza in nome del nuovo soggetto. Si consideri però che secondo l’OFCOM il Buy
Back sarebbe il caso del transfe time-limited56.
Mutuando l’esperienza anche da altri paesi, si ritengono altresì possibili ulteriori forme
di Trade, quali: il mortgage transfer/trasferimento ipotecario, ove il diritto d'uso funge
da garanzia per un prestito, in modo che la “proprietà” del diritto d'uso viene trasferito
all'altra parte al verificarsi di alcune condizioni contrattualmente stabilite; oppure sotto
forma di strumenti finanziari come options e futures, utilizzabili per ridistribuire il
rischio tra le parti contraenti, ad esempio, la previsione di un diritto di
vendere/comprare Spettro sotto condizioni contrattualmente previste, come quella di un
prezzo predeterminato per una futura data .57
Al contrario, si ritiene invece di dover escludere la possibilità di concludere un
preliminare con effetti obbligatori tra le parti, poiché nonostante vi siano solo obblighi
tra le parti, la norma richiede che il cedente notifichi “l’intenzione di” e non “l’obbligo
già assunto di”. Non parrebbe nemmeno sensato condizionare il preliminare, poiché,
come autorevole dottrina ha evidenziato, in tali ipotesi è sicuramente più conveniente
condizionare direttamente la stipula del definitivo, evitando cosi un passaggio oneroso
che può rivelarsi inutile se la condizione non si avveri. 58 All’opposto si ritiene
ammissibile sia una proposta unilaterale irrevocabile di vendita/affitto che di acquisto,
subordinate anch’esse all’ottenimento del nulla osta, il cui termine finale di validità può
coincidere con i novanta giorni che il Ministero ha per dare risposta.
Nemmeno rispetto alla forma vi sono precise indicazioni. Sicuramente “l’intenzione”
dovrà rivestire la forma scritta, essendo oggetto di notifica al Ministero. Pertanto, anche
in considerazione della natura del bene oggetto del contratto, si ritiene imprescindibile
quanto meno la forma scritta.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
56
OFCOM: Trading Guidance Notes: “2.10. Is it possible to carry out time-limited transfers? Yes,
although it is normally necessary to structure this as two separate transactions. The parties enter into a
contract requiring the transferee to reverse the transaction at the end of the transfer period. If allowed by
your licence, leasing (see below) provides an alternative way of executing time-limited trades.”!
57
Cfr. COLANGELO, Il mercato secondario dei diritti di creazione amministrativa nell’Unione Europea: il
caso degli slots aeroportuali e dello spettro radio, op. cit. pg. 139.!
58
Cfr. DIENER, op.cit. pg. 200. !
!
194!
5.f. Il trade nella prassi commerciale
Quanto alla realizzazione concreta di tali trades, è opportuno svolgere alcune
osservazioni di carattere preliminare.
Secondo la prassi commerciale, dottrina59 e giurisprudenza prevalente, in linea generale
non è ammissibile trasferire/affittare autonomamente una qualsiasi autorizzazione
amministrativa in virtù del carattere personale delle stesse.60 Pertanto, nella pratica per
trasferire/affittare
una
licenza
o
autorizzazione
amministrativa
occorre
fondamentalmente cedere/affittare l’azienda o un ramo di essa. 61 Ed ancora, le
autorizzazioni amministrative per l’esercizio dell’impresa non andrebbero valutate
come elementi dell’azienda in senso proprio e pertanto sarebbero ritenute intrasmissibili
e non potendo costituire oggetto di contratto autonomo di cessione/affitto di azienda.62
Sappiamo poi che dal contratto di cessione d’azienda deve essere tenuto distinto il cd.
“accordo di voltura” 63 della licenza, che consiste nella rinuncia del precedente
intestatario alla licenza e nell’impiego a favorire la nuova intestazione della stessa in
capo all’acquirente o all’affittuario dell’azienda. E’ una figura di creazione dottrinale,
che rappresenta un negozio sicuramente valido, ma privo di efficacia traslativa della
licenza. Ed infatti, secondo la giurisprudenza costante, è nullo il contratto con cui le
parti abbiano stabilito il solo passaggio della licenza, ma non anche quello in cui si
obblighino a prestare il proprio consenso alla “voltura” in capo al cedente.64 Proprio per
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
59
RACUGNO, Trasferimento di canale televisivo, in Il Contratto-Silloge in onore di Giorgio Oppo, Vol.
II, pg. 102 ss., secondo cui “ (…) la possibilità di gestione economica dello Spettro radioelettrico,
costituisce il nucleo fondamentale dell’azienda televisiva.”!
60
Si pensi al caso di: Commiss. Trib. Reg. Lazio Roma Sez. VI, 02/02/2011, n. 24-Ag. Entrate Dir.
Provin. Uff. Controlli Roma 3 c. Ma.Vi. “Il trasferimento di licenza per il servizio taxi configura
cessione di azienda e presuppone, quindi, la realizzazione di una plusvalenza da assoggettare a
imposizione. Nel caso in cui, come quello in esame, il trasferimento sia avvenuto tra padre e figlio, e con
l'osservanza del regolamento comunale, il rapporto di parentela tra padre e figlio, costituisce una
presunzione di gratuità dell'atto.”, in Riv. Giur. Trib., 2011, 7, 629 nota di PINO .!
61
Cfr. BALDUCCI, Cessione e conferimento d’azienda, 2007.!
62
Cfr. Cass. 6 febbraio 2004, n.2240 in Guida al Diritto, 2004, 17, 66; Cass. 1465/73.!
63
Cfr. BALDUCCI,Cessione e conferimento d’azienda, 2007; Commentario al Codice Civile, Cian
Trabucchi 2012, art. 2556; !
64
Cfr. App. Roma Sez. III, 05/04/2011, “La licenza all’esercizio di un'attività commerciale, quale
autorizzazione amministrativa che tende a disciplinare nell'interesse pubblico l'esecuzione dell'attività
!
195!
questo, nella prassi commerciale, l’accordo di voltura costituisce una clausola del
contratto di cessione dell’azienda. La validità ed efficacia di quest’ultimo non è però
subordinato all’effettivo passaggio della licenza in capo all’acquirente, salvo che le
parti non abbiano espressamente introdotto una condizione in tal senso. Ed infatti, per
superare la diffidenza verso il cedente, il cessionario solitamente richiedere che la
validità del contratto sia subordinata al trasferimento della licenza.
Ebbene, fissati tali principi di carattere generale, ad una prima lettura, sembrerebbe
anche nel caso in esame che il trasferimento (trade) del provvedimento di rilascio del
diritto d’uso su una determinata frequenza debba avvenire mediante cessione o affitto di
azienda o ramo di azienda. Troverebbe quindi applicazione la disciplina rispettivamente
dettata dall’art. 1615 c.c. (in tema di affitto d’azienda) e ex art. 2556 c.c. (in tema di
cessione d’azienda). E, ad onor del vero, la dottrina più risalente e tradizionalista si è
proprio espressa in tal senso. 65
In realtà, a parere di chi scrive il trading delle frequenze sembra non assoggettabile a
tale prassi commerciale per diversi motivi. In primo luogo, nel caso di specie, non si
rinviene
alcuna
disposizione
normativa
che
vieti
l’autonoma
cessione
del
provvedimento (rectius licenza) rispetto all’azienda, diversamente da quanto previsto ad
esempio in tema di attività di ristorazione etc.
In secondo luogo si deve considerare che il provvedimento de quo (rectius licenza) non
viene rilasciato sulla base di requisiti soggettivi, quanto piuttosto sulla base di requisiti
oggettivi. In altre parole, il diritto d’uso viene assegnato al soggetto, che all’esito
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
commerciale, ha notoriamente natura personale e non è trasferibile in virtù di un semplice accordo tra
privati, né può interferire nei rapporti giuridici di carattere negoziale privato che abbiano attinenza con
l'attività dell'esercizio. In considerazione di ciò la clausola contrattuale che, all'interno del contratto di
cessione d'azienda, prevede la cessione della licenza, deve ritenersi nulla, salvo che, dal tenore letterale
dell'atto si desuma che detta clausola non preveda una vera e propria cessione della licenza
commerciale, bensì unicamente un assenso alla voltura delle licenze amministrative per l'esercizio
dell'azienda ceduta.”.!
65
Vedi amplius: RACUGNO, Trasferimento di canale televisivo, in Il Contratto-Silloge in onore di
Giorgio Oppo, Vol. II, pg. 102 ss., secondo cui:“ Nella pratica commerciale il trasferimento dei canali
televisivi viene generalmente effettuato mediante il trasferimento dell’azienda televisiva o di un suo ramo
d’azienda. Il successore a titolo particolare nel possesso di un’azienda televisiva in forza di un atto
bilaterale subentra nel possesso dei canali televisivi che concorrono a costituire il complesso dei beni
organizzati per l’esercizio dell’impresa stabilendo il successore la propria relazione con detti beni in
seguito alla consegna dell’azienda o di un suo ramo da parte del cedente. Dall’attività negoziale, il titolo
idoneo di cui si è detto, costituita dal trasferimento del diritto di proprietà o all’attribuzione di altro
diritto reale sull’azienda, discende dalla trasmissione in capo al successore a titolo particolare della
disponibilità del bene canale televisivo. (…) il ramo d’azienda nella materia televisiva, può anche
consistere nella semplice messa a disposizione dell’utilizzazione di frequenze o bande o canali (le cd.
entità caratterizzanti) per mezzo dei quali è appunto possibile trasmettere i suoni e le immagini
indipendentemente dalle apparecchiature e dagli impianti. Il cessionario invero, può già disporre di
attrezzature analoghe , in ogni caso facilmente reperibili sul mercato. Il nucleo essenziale dell’azienda
televisiva è costituito dai canali (frequenze) che, come si è visto, anche sotto il profilo della tutela
possessoria, sono tutelabili in sé e per sé e non in quanto collegati alle apparecchiature trasmittenti. ”.
!
196!
dell’incanto, sia risultato il miglior offerente da un punto di vista oggettivamente
economico e non per le sue qualità soggettive.
Diverso invece è il caso dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di TLC. Solo
quest’ultima è infatti rilasciata in presenza di determinati pre-requisiti soggettivi.
In terzo luogo, la sussistenza di eventuali requisiti soggettivi è un pre-requisito
essenziale che sussiste a monte, in quanto un soggetto, per partecipare ad un’asta/beauty
contest, deve essere già in possesso di determinati requisiti (l’autorizzazione allo
svolgimento di attività ex art. 27 Cod. C.E.) e lo stesso dicasi per il trading, a cui va
sommato anche il possesso del nulla osta.
In sostanza, non vi sarebbe quindi quella “personalità” che caratterizza normalmente le
licenze.
66
Tale elemento è invece riscontrabile con riferimento all’autorizzazione
all’esercizio dell’attività, che però nel caso di specie non rileva, poiché entrambe le
società per poter essere parti del negozio devono possedere ab origine detta
autorizzazione.
E’ poi lo stesso Legislatore ad esprimersi in tal senso nel momento in cui afferma come
l’oggetto di cessione siano le frequenze radio o comunque i diritti ad esse connesse,
ovvero la licenza, senza la quale non sarebbe possibile il trade.
Da un punto di vista pratico quindi, nel caso in esame si ritiene ammissibile un
accordo di voltura autonomo, avente carattere traslativo.
A supporto di tale affermazione, si richiama anche la prassi inglese da cui emerge in
modo inequivocabile come oggetto di cessione sia solo licenza e non anche l’azienda o
ramo d’azienda a cui è connessa, essendo la prima valutata quale bene giuridico dotato
di una sua autonomia commerciale.
E ancora, in tal senso si espresso anche il MEF67 secondo cui: “l rilascio dei diritti,
ovvero la licenza, contro pagamento di un prezzo, rappresenta una cessione di attività
non-finanziaria, che in base ai principi di registrazione contabile utilizzati in ambito
europeo, deve essere registrata nel conto del capitale, come spesa negativa, nella voce:
“Acquisizioni meno cessioni di beni immateriali non prodotti” (vedi SEC 95, paragrafo
8.49.).L’alienazione non ha per oggetto la risorsa naturale (lo Spettro), ma il contratto
d’uso (licenza), che, generalmente, è concesso per un periodo di tempo limitato. Gli
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
66
Cfr. S. MEZZANOTTE,” Per ottenere le autorizzazioni amministrative per l'esercizio di un'attività
d'impresa è indispensabile possedere determinati requisiti e prerogative soggettive. Detti elementi
assumono una portata sostanziale, in quanto costituiscono la condizione per il rilascio o meno, da parte
dell'ente locale, delle autorizzazioni.” Nota a Cass. civ. Sez. II, 16/10/2006, n. 22112, in Obbl. e Contr.,
2008, 6, 518.
67
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Servizio-s/Note-brevi/La-manovra-di-FP/2011-2013/Lavendita-dei-diritti/!
!
197!
introiti della licenza vanno registrati per competenza, in un’unica soluzione (ovvero
una-tantum), alla conclusione del contratto di assegnazione d’uso e per il suo intero
ammontare, a prescindere dalle modalità della riscossione per cassa .”
5.g. Il possibile regime pubblicitario dei trades
Da un punto di vista pubblicitario, il Trading italiano, nonostante il valore economico di
quanto commercializzato, è sicuramente carente, soprattutto se paragonato a quello
inglese. Infatti, da un punto di vista testuale, ex art 14 ter Cod. C.E. è imposto al
cessionario solo di notificare l’avvenuta operazione nei termini al Ministero.
Proseguendo, al secondo comma di detto articolo, si legge che “il trasferimento di tali
diritti é efficace previo assenso del Ministero ed é reso pubblico”.
Il Legislatore però non ha fornito alcuna indicazione pratica e quindi sorgono spontanei
i seguenti ed ulteriore interrogativi: che cosa è reso pubblico? E soprattutto, in che
modo si rende pubblico?
Quanto all’oggetto della pubblicità, da una prima lettura, sembrerebbe che sia tale
“l’assenso del Ministero”. Più tuzioristica sembra invece essere la soluzione per cui
oggetto di pubblicità siano: prima l’assenso e poi il trasferimento, per una questione di
esaustività.
Quanto alla metodologia per rendere pubblico l’assenso e il trasferimento vi è
incertezza assoluta. Allo stato attuale infatti esiste solo: il ROC, il registro degli
operatori di comunicazione68 e il Catasto Nazionale delle Radio Frequenze69, sezione
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
68
Riservata esclusivamente alle infrastrutture di diffusione operanti sul territorio nazionale, gestito dalla
AGCOM, che ha consentito di completare il primo censimento degli impianti radiotelevisivi finalizzato a
pianificare le operazioni di transizione al sistema di trasmissione in tecnica digitale. !
69
Cfr. http://www.agcom.it/default.aspx?message=contenuto&dcid=670, “Cosa è il Catasto Nazionale
delle Frequenze (CNF)?La Sezione speciale del Registro degli operatori di comunicazione riservata
esclusivamente alle infrastrutture di diffusione operanti sul territorio nazionale (c.d. Catasto Nazionale
delle Frequenze Radiotelevisive – CNF) è stata istituita con la delibera n. 502/06/CONS del 2 agosto
2006 in attuazione di quanto previsto dall’art. 1, comma 6, lettera a), numero 5) della legge 31 luglio
1997, n. 249 e dalla delibera n. 163/06/CONS del 22 marzo 2006.L’obiettivo perseguito con l’istituzione
del Catasto è stato l’attivazione di uno strumento che consentisse da un lato di censire le infrastrutture di
diffusione operanti sul territorio, come previsto dalla legge n. 249/97, dall’altro di valutare e classificare
con precisione le stesse infrastrutture attraverso l’esatta conoscenza delle caratteristiche degli impianti
in modo da poterne poi valutare gli effetti dal punto di vista del servizio svolto e della situazione
interferenziale, come richiesto dalla delibera n. 163/06/CONS. La disponibilità di tale strumento ha
costituito un presupposto essenziale per pianificare le operazioni di transizione al sistema di trasmissione
televisiva in tecnica digitale. Dal punto di vista organizzativo, la gestione del Catasto e del relativo
!
198!
speciale del ROC, che censisce le infrastrutture di diffusione operanti sul territorio ele
classifica in modo da poterne poi valutare gli effetti dal punto di vista del servizio
svolto e della situazione interferenziale. Ma né il ROC e né il Catasto delle Radio
Frequenze svolgono una funzione “pubblicitaria”.
Degna di nota è invece la recentissima decisione Spettro Radio 2012 (n. 24/2012/UE),
ex art. 9, che ha previsto l’istituzione di un Inventario degli usi esistenti dello Spettro
radio a fini sia commerciali che pubblici.70
Ciò posto, non esiste ancora un sistema pubblicitario che si possa anche solo
lontanamente paragonare all’esperienza inglese descritta. Pertanto, come sarà possibile
rendere opponibile ai terzi il trade?
Una prima soluzione potrebbe essere l’iscrizione nel Registro delle Imprese ex art. 2556
c.c., ma solo con riferimento alla pubblicità del “trasferimento della licenza”, dovendo
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
sistema informatico è regolata dalla delibera n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008 recante
“Regolamento per l'organizzazione e la tenuta del Registro degli operatori di comunicazione” e
successive modificazioni e integrazioni, nelle quali vengono, tra l’altro, stabilite le tipologie di impianti
tenuti all'iscrizione, le informazioni tecnico-amministrative che devono essere dichiarate (v. specifiche
tecniche per acquisizione dati tecnici stazioni) e le modalità di comunicazione delle stesse. Attraverso le
funzionalità dedicate, presenti nell'area ROC/CNF del portale impresainungiorno.gov.it, vengono
raccolte e gestite in modalità automatizzata tutte le comunicazioni con le quali gli operatori di
comunicazione che svolgono attività di radiodiffusione o di operatore di rete dichiarano le caratteristiche
tecnico-amministrative di esercizio dei propri impianti di trasmissione utilizzati per il servizio di
radiodiffusione televisiva e sonora. In particolare, ciascun operatore può accedere on-line ai dati tecnici
dei propri impianti radiotelevisivi ed effettuarne i relativi aggiornamenti, in modalità singola o massiva,
con il supporto di tecniche di tracciamento degli accessi e delle operazioni eseguite nel database che
consentono, altresì, di ricostruire la "storia" dell'impianto stesso. A ciascun impianto, all’atto
ell’iscrizione, il sistema attribuisce automaticamente un codice alfanumerico univoco (Id_impianto) il
quale costituisce una sorta di “numero di targa” destinato a identificare l’impianto durante l’intera vita
operativa e in occasione di ogni successiva comunicazione. Essendo il Catasto totalmente
dematerializzato, non sono previste modalità di invio delle comunicazioni diverse da quella telematica
effettuabile attraverso il portale impresainungiorno.gov.it.”
70
Si rammenti che la Decisione è un atto obbligatorio e nel caso di specie i destinatari erano tutti gli Stati
Membri dell’UE. Sul punto si veda l’Art. 9 Decisione 243/2012. , (Vedi Appendice Normativa), secondo
cui :” tale inventario è di competenza della Commissione Europea. Gli obiettivi sono quelli di permettere
l'individuazione delle bande di frequenza per le quali l'efficacia degli usi esistenti dello spettro radio
potrebbe essere migliorata; aiutare a individuare le bande di frequenza che potrebbero essere adatte alla
riassegnazione e le opportunità di condivisione dello spettro radio al fine di sostenere le politiche
dell'Unione stabilite nella presente decisione, al contempo tenendo conto delle esigenze future di spettro
radio basandosi, tra l'altro, sulla domanda dei consumatori e degli operatori e della possibilità di
soddisfare tali esigenze; aiutare ad analizzare i vari tipi di uso dello spettro radio da parte degli utenti
del settore pubblico e privato; aiutare a individuare le bande di frequenza che potrebbero essere
assegnate o riassegnate per garantirne un uso più efficace, promuovere l'innovazione e rafforzare la
concorrenza nel mercato interno, studiare nuove modalità di con divisione dello spettro radio,
nell'interesse degli utenti del settore pubblico e del settore privato, tenendo conto dei potenziali effetti
positivi e negativi dell'assegnazione o riassegnazione di tali bande e di bande adiacenti su utenti
esistenti. L'introduzione di un inventario degli usi attuali dello spettro radio, unitamente ad un'analisi
delle tendenze tecnologiche, delle esigenze future e della domanda di spettro radio, in particolare
comprese tra 400 MHz e 6 GHz, dovrebbe consentire di individuare le bande di frequenza la cui
efficienza potrebbe essere migliorata e opportunità di condivisione dello spettro radio a vantaggio del
settore sia commerciale sia pubblico. La metodologia per l'elaborazione e il mantenimento di un
inventario degli usi esistenti dello spettro radio dovrebbe tenere debito conto degli oneri amministrativi
imposti alle amministrazioni e dovrebbe puntare a ridurre al minimo tali oneri.”
!
199!
però aderire alla tesi più tradizionale secondo cui la licenza può essere trasferita solo
mediante cessione d’azienda o ramo d’azienda, etc. In tal modo si potrebbero tutelare i
terzi ed eventuali conflitti tra più acquirenti, dal momento che l’iscrizione del
trasferimento nel Registro delle Imprese è idonea a risolvere i conflitti solo per beni per
i quali non sussistono regole specifiche a questo riguardo. 71 Tutto ciò non sembra però
sufficiente, soprattutto considerata l’importanza della tematica.
La soluzione più semplice potrebbe essere un’integrazione di funzione del ROC, che
non dovrebbe perciò limitarsi solo a censire gli impianti esistenti, ma anche ad attestare
i vari passaggi dei diritti d’uso con conseguente valore di pubblicità dichiarativa,
svolgendo quindi una funzione analoga a quella del PRA visto che sempre di diritti su
beni mobili si tratta.
6. Ricapitolando…
Avendo evidenziato come uno dei motivi principali che hanno condotto ad uno scarso
utilizzo del trading in GB sia stata proprio l’incertezza normativa e applicativa, si
auspica che in Italia vi sia :
-una maggiore analisi e confronto con i sistemi utilizzati da altri paesi Europei,
in primis la GB, da cui trarre beneficio, al fine di evitare inutili perdite di tempo circa la
politica da adottare;
-una semplificazione immediata della procedura descritta, caratterizzata dalla
presenza di innumerevoli autorizzazioni preliminari;
-l’istituzione di Registri pubblicitari ad hoc, che garantiscano una pubblicità di
tali trades e quindi una maggiore trasparenza;
-la predisposizione di linee guida pratiche che possano essere di veloce
comprensione per gli eventuali cedenti/cessionari;
Se non si provvederà in tal senso anche il trading italiano sarà destinato ad avere scarso
successo.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
71
Vedi amplius: Commentario Cian Trabucchi art. 2556; G.E. COLOMBO, L’azienda e il mercato, PadovaCedam, 1979, Vol. 3, in Trattato di diritto Commerciale e diritto pubblico dell’economia, pg. 41 –
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216
APPENDICE NORMATIVA
Sommario: D.P.R. 318/97; DIRETTIVA QUADRO 2002/21; DIRETTIVA AUTORIZZAZIONI 2002/20;
DIRETTIVA 140/2009; TESTO UNICO DEI SERVIZI MEDIA AUDIOVISIVI; DECISIONE SPETTRO
RADIO 243/2012; CODICE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE; ACCORDI DI COLLABORAZIONE
AGCOM-AGCM 2004/2013;
THE
WIRELESS
THE COMMUNICATIONS ACT;
TELEGRAPHY
(SPECTRUM
DOCUMENTAZIONE OFCOM.
!
!
217!
TRADING)
THE WIRLESS TELEGRAPHY ACT;
REGULATIONS
2012
NO.
2187;
D.P.R. 318/97
!REGOLAMENTO PER L'ATTUAZIONE DI DIRETTIVE COMUNITARIE NEL
SETTORE DELLE TELECOMUNICAZIONI
(OMISSIS)
Art. 1.Definizioni
(OMISSIS)
ac ) autorizzazione, l'abilitazione che conferisce ad una impresa diritti e obblighi specifici per il settore
delle telecomunicazioni e che consente alla medesima di fornire servizi di telecomunicazioni e, se del
caso, di installare e di gestire reti di telecomunicazioni per la fornitura di siffatti servizi; le abilitazioni
si distinguono in:
1) autorizzazione generale: un'autorizzazione che, indipendentemente dal fatto di essere regolata da una
disciplina per categoria o da una normativa generale e di prevedere o meno una registrazione, viene
ottenuta su semplice denuncia di inizio attività opera mediante l'applicazione dell'istituto del silenzio
assenso;
2) licenza individuale: un'autorizzazione rilasciata dall'Autorità ad un'impresa per il conferimento di
diritti specifici ovvero per assoggettarla ad obblighi specifici che, se del caso, si aggiungono a quelli
dell'autorizzazione generale; detta impresa non può esercitare i diritti di cui trattasi in assenza di previo
provvedimento dell'Autorità;
(OMISSIS)
.
Art. 5. Condizioni di accesso alla rete
1. Ogni organismo autorizzato a fornire reti pubbliche di telecomunicazioni e servizi di
telecomunicazioni accessibili al pubblico di cui all'allegato A, notificato tra quelli aventi notevole forza
di mercato, deve soddisfare le richieste ragionevoli di accesso alla rete anche in punti diversi dai punti
terminali di rete secondo il quadro di riferimento riportato nell'allegato E.
2. L'Autorità elabora e rende pubbliche apposite procedure al fine di decidere, caso per caso e nei tempi
più brevi, se sussistono le condizioni per consentire agli organismi di telecomunicazioni che gestiscono
le reti telefoniche pubbliche fisse di adottare misure quali il diniego dell' accesso alle suddette reti
oppure la sospensione o la riduzione della disponibilità del servizio di telefonia vocale facendo valere
l'inosservanza da parte dell'utente delle condizioni di uso. Tali procedure possono inoltre prevedere che
l'Autorità autorizzi a priori misure specifiche nel caso di determinate violazioni delle condizioni di uso.
3. L'Autorità provvede affinché le procedure di cui al comma 2 garantiscano un processo decisionale
trasparente, in cui vengano rispettati i diritti delle parti. La decisione è presa dopo aver offerto ad
entrambe le parti la possibilità di esporre i propri argomenti. Il provvedimento, debitamente motivato, è
notificato alle parti entro una settimana dalla sua adozione.
4. Qualora l'accesso o l'impiego della rete telefonica pubblica fissa siano soggetti a restrizioni in base
alle esigenze fondamentali, l'Autorità provvede affinché le disposizioni nazionali in materia
specifichino in base a quali esigenze fondamentali, fra quelle elencate dall'art. 12, tali restrizioni siano
possibili. L'Autorità cura la pubblicazione delle informazioni relative all'accesso ed all'uso della rete
telefonica pubblica fissa ed al servizio di telefonia vocale secondo quanto previsto dall'art. 19, comma
3, lettera b).
5. Ogni organismo che fornisce reti e presta servizi di telecomunicazioni, notificato tra quelli aventi
notevole forza di mercato, ha l'obbligo di negoziare, su richiesta di un altro organismo di
telecomunicazioni, accordi in relazione ad un accesso speciale alla sua rete e alle condizioni in grado di
rispondere ad esigenze specifiche. Gli accordi possono prevedere il rimborso all'organismo di
telecomunicazioni dei costi sostenuti per fornire l'accesso speciale richiesto. La determinazione di tali
oneri deve essere ispirata ai principi di orientamento ai costi.
6. L'Autorità ha facoltà di intervenire in qualsiasi momento, di propria iniziativa ovvero è tenuta a farlo
su richiesta di una delle parti, al fine di garantire che le condizioni di accesso alla rete siano eque,
ragionevoli e non discriminatorie per entrambe le parti e che si producano benefici per gli utenti,
nonché, ove ciò sia giustificato, di apportare modifiche alle disposizioni degli accordi.
7. Informazioni specifiche in ordine agli accordi concernenti l'accesso speciale alla rete sono, su
richiesta, messe a disposizione dell'Autorità.
8. Qualora, in risposta ad una particolare richiesta, un organismo di telecomunicazioni, notificato tra
quelli aventi notevole forza di mercato, ritenga che non sia ragionevole fornire l'accesso speciale alla
rete richiesto deve chiedere, entro trenta giorni, con relazione contenente le motivazioni,
l'autorizzazione dell'Autorità per limitare o rifiutare l'accesso. Gli interessati devono essere sentiti
dall'Autorità prima che sia emanato un provvedimento. Qualora venga negato l'accesso speciale alla
rete, chi ha effettuato la richiesta deve essere tempestivamente informato dei motivi del diniego.
Art. 6. Autorizzazioni generali e licenze individuali
1. L'offerta al pubblico di servizi di telecomunicazioni diversi dalla telefonia vocale, dall'installazione e
dalla fornitura di reti pubbliche di telecomunicazioni, comprese quelle basate sull'impiego di
radiofrequenze, è subordinata ad una autorizzazione generale sulla base delle condizioni e dei criteri
elencati nell'allegato F. Tali condizioni devono essere oggettivamente giustificate in relazione allo
specifico servizio oggetto dell'autorizzazione e comportare il sistema meno oneroso per assicurare il
rispetto delle esigenze fondamentali.
2. L'Autorità può modificare le condizioni relative ad un'autorizzazione generale nei casi
oggettivamente giustificati e in modo proporzionato. In tali casi le parti interessate, opportunamente
informate, hanno facoltà di comunicare il proprio punto di vista sulle modifiche proposte.
3. Prima di avviare il servizio, l'impresa che ritiene di essere in regola con le condizioni di
un'autorizzazione generale, secondo quanto previsto dal comma 1, deve comunicare all'Autorità la
propria dichiarazione in tal senso annettendo tutte le informazioni relative al servizio, necessarie a
verificare la conformità alle condizioni stabilite. Nel caso in cui l'Autorità non comunichi all'interessato
un provvedimento negativo entro 4 settimane dal recepimento della dichiarazione, l'autorizzazione si
intende rilasciata ai sensi dell'art. 20 della legge 2 agosto 1990, n. 241, sulla base dell'istituto del
silenzio -assenso. Nei casi espressamente individuati dall'Autorità ai sensi dell'art. 22, comma 1, lettera
f), l'interessato può dare immediato inizio al servizio, ai sensi dell'art. 19 della legge 2 agosto 1990,
n.241. La dichiarazione predetta costituisce denuncia di inizio attività.
4. Qualora non risultino rispettate, sia in relazione a quanto disposto dal comma 3 sia successivamente,
le condizioni poste dall'autorizzazione generale, l'Autorità comunica all'impresa che non ha il diritto di
avvalersi dell'autorizzazione generale e impone, in modo proporzionato, disposizioni specifiche volte
ad assicurare il rispetto delle condizioni. L'impresa deve sanare le irregolarità entro un mese a
decorrere dall'intervento dell'Autorità, potendo, al contempo, rendere noto il proprio punto di vista
sull'applicazione delle condizioni. Se l'impresa sana tempestivamente le irregolarità, l'Autorità, entro
due mesi dall'intervento iniziale, adotta le conseguenti determinazioni. Se l'impresa resta inadempiente,
l'Autorità, entro due mesi dall'intervento iniziale, conferma il proprio provvedimento e ne indica le
motivazioni. Il provvedimento è comunicato all'impresa entro una settimana dall'adozione.
5. Il contributo richiesto alle imprese per la procedura relativa all'autorizzazione generale copre
esclusivamente i costi amministrativi connessi all'istruttoria, al controllo della gestione del servizio e
del mantenimento delle condizioni previste per l'autorizzazione stessa. La misura di tale contributo è
fissata dall'Autorità con apposito provvedimento e resa pubblica ai sensi delle normative vigenti ed in
coerenza con le disposizioni dell'art. 19, comma 3.
6. L'offerta di servizi diversi da quelli per i quali, ai sensi del comma 1, è prevista un'autorizzazione
generale e di quelli che richiedano l'uso di risorse scarse, fisiche o di altro tipo, o che siano soggetti ad
obblighi particolari, è subordinata ad una licenza individuale. Una licenza individuale è richiesta, tra
l'altro, per i seguenti casi:
a ) prestazione di servizi di telefonia vocale;!b ) installazione e fornitura di reti di telecomunicazioni
pubbliche comprese quelle che
prevedono l'utilizzo delle frequenze radio;
c ) prestazioni di servizi di comunicazione mobili e personali;
d ) assegnazione di frequenze radio o di specifiche numerazioni;
e ) imposizione di oneri e di condizioni inerenti alla fornitura obbligatoria di servizi e reti di
telecomunicazioni pubblici tra i quali gli obblighi previsti per il servizio universale;
f ) imposizione di obblighi specifici alle imprese che detengono una notevole forza di mercato per
quanto riguarda l'offerta, su tutto il territorio nazionale, di linee affittate o di servizi pubblici di
telecomunicazioni.
7. Le condizioni per le licenze individuali, aggiuntive rispetto a quelle stabilite per le autorizzazioni
generali, sono fissate secondo quanto indicato nell'allegato F, ove giustificato.
8. I diritti accordati in base ad un'autorizzazione generale e le condizioni della medesima non possono
essere limitati o estesi dalla concessione di una licenza individuale tranne nei casi obiettivamente
giustificati e in misura proporzionata, in particolare per riflettere obblighi inerenti alla fornitura del
servizio universale e al controllo di una rilevante quota di mercato o per tenere conto degli obblighi
inerenti alle offerte nel corso di una procedura di licitazione.
9. L'Autorità può modificare le condizioni previste per le licenze individuali in casi obiettivamente
giustificati e in maniera proporzionata.
10. Per il rilascio delle licenze individuali può essere previsto, in particolare nei casi di licitazione:
a ) che il richiedente sia costituito in società di capitali, anche cooperativa, con capitale interamente
versato al momento di presentazione della domanda non inferiore, al netto delle perdite risultanti dal
bilancio, al 10% del valore dell'investimento da effettuare; tale società deve essere di nazionalità
italiana ovvero di Stato appartenente all'Unione europea o all'Organizzazione mondiale del commercio
(OMC). Il controllo della società ai sensi dell'art. 2359 del codice civile da parte di soggetti di
cittadinanza o nazionalità di Stati non appartenenti all'Unione europea è consentito a condizione che
detti Stati pratichino nei confronti dell'Italia un trattamento di reciprocità, fatte salve le limitazioni
derivanti da accordi internazionali;
b ) che gli amministratori della società non siano stati condannati a pena detentiva per delitto non
colposo superiore ai sei mesi e non siano sottoposti a misura di sicurezza e di prevenzione.
11. Fermo quanto previsto nel presente regolamento, i rapporti tra l'Autorità ed il titolare di una licenza
individuale sono da essa disciplinati regolando gli obblighi e i diritti del titolare stesso, le garanzie di
espletamento del servizio, la disciplina di condivisione degli impianti, le ipotesi di rinnovo, di revisione
e di estinzione anticipata del rapporto, il rispetto del soddisfacimento delle esigenze fondamentali.
12. Qualora un'impresa richiedente una licenza individuale non fornisca le informazioni che è tenuta a
dare al fine di dimostrare il possesso dei requisiti prescritti, l'Autorità non concede la licenza
individuale, dandone comunicazione trascorsi sessanta giorni dalla richiesta delle informazioni.
13. L'Autorità per rilasciare una licenza individuale:
a ) utilizza procedure aperte, non discriminatorie e trasparenti e, a tal fine, sottopone tutti i candidati
alle stesse procedure, se non esiste una ragione obiettiva per procedere
differentemente;
b ) fissa limiti di tempo ragionevoli e, in particolare, comunica al richiedente il provvedimento adottato
sulla domanda al più presto e comunque non oltre sei settimane della ricezione della medesima. Tale
limite di tempo è prorogato fino a quattro mesi in casi obiettivamente giustificati. Nel caso delle
procedure di licitazione i termini possono essere prorogati fino a otto mesi. Tali limiti non pregiudicano
quanto previsto negli eventuali accordi internazionali applicabili al caso di specie relativamente al
coordinamento internazionale delle frequenze e dei satelliti;
c ) nel caso di procedure di licitazione sottopone al Ministro delle comunicazioni la proposta, da
trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, di costituzione di un comitato dei Ministri
incaricato di coordinare la procedura stessa in particolare per quanto attiene al bando ed al disciplinare
di gara. Il comitato dei Ministri, presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, è incaricato di
selezionare i valutatori che devono procedere alla verifica delle offerte di gara ed alla formazione della
relativa graduatoria.
14. E' facoltà dell'Autorità di limitare il numero di licenze individuali per una categoria di servizi di
telecomunicazioni al sussistere delle condizioni di cui al comma 8 dell'art. 2. Fintantoché vi sono
frequenze disponibili, l'Autorità è tenuta a rilasciare licenze individuali ad ogni richiedente sulla base di
procedure aperte, non discriminatorie e trasparenti.
15. Nell'ipotesi di cui al comma 14, l'Autorità:
a ) opera al fine di ottimizzare i vantaggi degli utenti e di agevolare lo sviluppo della concorrenza;
b ) pubblica la decisione di limitare il numero di licenze individuali indicandone le ragioni;!c )
riesamina i limiti imposti a intervalli di tempo ragionevoli consentendo alle parti interessate
di illustrare le proprie ragioni sui limiti previsti;
d ) sollecita, se del caso, la presentazione di domande di licenze individuali;
e ) permette alle parti interessate di far conoscere il proprio punto di vista sui limiti previsti;
f ) adotta criteri di selezione obiettivi, non discriminatori, dettagliati, trasparenti e proporzionali.
16. In particolare per i sistemi di comunicazioni mobili e personali, fermo restando quanto previsto dal
comma 14, le condizioni relative alle licenze individuali:
a ) non devono contenere disposizioni diverse da quelle giustificate dalle esigenze fondamentali e, nel
caso di sistemi accessibili al pubblico, dalle condizioni di servizio pubblico sotto forma di
regolamentazioni commerciali;
b ) devono garantire per i gestori delle reti mobili un comportamento trasparente e non discriminatorio
tra i gestori delle reti fisse e mobili di proprietà comune;
c ) non devono comprendere restrizioni tecniche immotivate;
d ) consentono l'abbinamento di tecnologie per sistemi mobili, in particolare qualora siano disponibili
apparecchiature multistandard, tenendo conto dell'esigenza di garantire una concorrenza effettiva.
17. Fatto salvo il disposto dei commi 11 e 16, le licenze individuali relative ai servizi di comunicazioni
mobili e personali comportano, tra l'altro, i seguenti obblighi:
a ) dare avvio al servizio, entro il termine indicato dall'Autorità, assicurando con la propria rete
radiomobile, senza alcun bisogno di preventiva certificazione da parte dell'Autorità e sotto la propria
responsabilità, la copertura del territorio e della popolazione eventualmente determinata;
b ) assicurare la copertura di aree specifiche, se richiesto dall'Autorità con provvedimento motivato, per
esigenze di pubblica utilità;
c ) porre in essere tutte le misure idonee ad evitare interferenze con altri utilizzatori autorizzati;
d ) assicurare i servizi essenziali e i servizi di emergenza previamente determinati dall'Autorità all'atto
della licitazione;
e ) rispettare gli standard minimi di qualità del servizio stabiliti dai competenti organismi
internazionali;
f ) corrispondere un indennizzo, da destinare alla copertura degli oneri derivanti al Ministero della
difesa a seguito delle modifiche al piano nazionale di ripartizione delle radiofrequenze effettuate per le
esigenze dei servizi di comunicazioni mobili e personali, aggiuntivo rispetto al contributo previsto al
successivo comma 21;
g ) nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi fissati nella licenza, corrispondere le penalità
che saranno determinate nella predetta licenza.
18. Se il titolare di una licenza individuale non ottempera a una delle condizioni indicate nella licenza
stessa, l'Autorità può sospendere, modificare o revocare la licenza individuale o imporre in maniera
proporzionata misure specifiche per garantire tale ottemperanza. L'Autorità offre, in ogni caso,
all'impresa una ragionevole opportunità per rendere noto il proprio punto di vista sull'applicazione delle
condizioni e, eccetto che nei casi di violazioni ripetute da parte della suddetta impresa, può richiedere
l'attuazione di disposizioni adeguate entro un mese a decorrere dal suo intervento. Se l'impresa
ottempera a quanto richiesto dall'Autorità, questa, entro due mesi dal suo intervento iniziale, adotta le
conseguenti determinazioni. Se l'impresa non ottempera a quanto richiesto, l'Autorità, entro due mesi
dal suo intervento iniziale, conferma il proprio provvedimento motivandolo. Il provvedimento è
comunicato all'impresa interessata entro una settimana dall'adozione.
19. Nel caso di interferenze indesiderabili tra una rete di telecomunicazioni che utilizza frequenze radio
ed altri sistemi, l'Autorità prende immediate iniziative per risolvere il problema. In siffatto caso
l'Autorità offre successivamente all'impresa in questione una ragionevole opportunità per rendere noto
il suo punto di vista e per proporre soluzioni all'interferenza indesiderata.
20. Fatti salvi i contributi finanziari per la prestazione del servizio universale conformemente all'art. 3,
il contributo richiesto alle imprese per le procedure relative alle licenze individuali è esclusivamente
finalizzato a coprire i costi amministrativi sostenuti per l'istruttoria, per il controllo della gestione del
servizio e del mantenimento delle condizioni previste per le licenze stesse. La misura di tale contributo
è fissata con apposito provvedimento, da pubblicare secondo le normative vigenti ed in coerenza con le
disposizioni dell'art. 19, comma 3, lettera b).
21. In caso di utilizzo di risorse scarse, è in facoltà dell'Autorità imporre contributi finalizzati anche ad
assicurare l'uso ottimale di dette risorse, tenendo anche conto dei corrispondenti aspetti commerciali. I
contributi devono essere non discriminatori e tenere conto in particolare della necessita di incoraggiare
lo sviluppo di servizi innovativi e della competitività. La misura dei contributi è fissata dall'Autorità
con apposito provvedimento e resa pubblica ai sensi delle normative vigenti ed incoerenza con le
disposizioni dell'art. 19, comma 3, lettera b).
22. Nel caso di richiesta per la prestazione di un nuovo servizio di telecomunicazioni, l'Autorità, non
oltre sei settimane dal ricevimento della richiesta, adotta condizioni transitorie anche ai fini del rilascio
di autorizzazioni provvisorie o respinge la richiesta e informa l'impresa interessata delle proprie
ragioni. Non appena possibile, sono stabilite le condizioni definitive o sono indicate le ragioni del
rifiuto.
23. Le informazioni sulle condizioni fissate per le autorizzazioni generali e per le licenze individuali
sono pubblicate ai sensi dell'art. 19, comma 3, lettera b), nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana; è disposto l'inserimento dei riferimenti di tale pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle
Comunità europee.
24. Presso l'Autorità è tenuto un pubblico registro dei soggetti autorizzati a fornire i servizi di
telecomunicazioni e ad installare o fornire reti di telecomunicazioni.
25. Il rilascio delle licenze individuali previste per l'installazione delle reti pubbliche di
telecomunicazioni costituisce dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza delle opere
espressamente specificate per gli effetti previsti dagli articoli da 231 a 239 del testo unico delle
disposizioni legislative in materia postale, di bancoposta e di telecomunicazioni, approvato con decreto
del Presidente della Repubblica 29 marzo 1973, n. 156, e deve contenere la previsione dei termini di
inizio e compimento del procedimento e dell'opera. Qualora la licenza non contenga l'indicazione dei
predetti termini, prevista dall'art. 13 della legge 25 giugno 1865, n. 2359, il procedimento espropriativo
ed i lavori devono essere compiuti entro il termine di due anni decorrente dal rilascio della licenza.
26. Gli impianti di telecomunicazioni diversi da quelli di cui al comma 25 e le opere accessorie
occorrenti per la funzionalità di detti impianti, sempreché attengano all'installazione di reti di
telecomunicazioni debitamente autorizzate, possono essere dichiarati di pubblica utilità con decreto del
Ministro delle comunicazioni, ove concorrano motivi di pubblico interesse. Si applicano le disposizioni
di cui agli articoli 231, commi quarto e quinto, e da 232 a 239 del testo unico delle disposizioni
legislative in materia postale, di bancoposta e di telecomunicazioni, approvato con decreto del
Presidente della Repubblica 29 marzo 1973, n. 156.
27. Le licenze individuali di cui al presente articolo hanno una validità non superiore a 15 anni e sono
rinnovabili, conformemente alle norme vigenti al momento del rinnovo e previa richiesta da presentarsi
almeno sei mesi prima della scadenza. I titolari di autorizzazioni generali e di licenze individuali sono
tenuti ad adeguarsi alle disposizioni di volta in volta emanate per la disciplina del settore delle
telecomunicazioni.
28. Le licenze individuali e le autorizzazioni generali non possono essere cedute a terzi, senza l'assenso
dell'Autorità competente al rilascio.
29. Le autorizzazioni generali e le licenze individuali possono essere rilasciate a persone ad imprese
aventi cittadinanza o nazionalità di Paesi dell'Unione europea o di Paesi appartenenti
all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) o di Paesi con i quali vi siano accordi di
reciprocità nei settori disciplinati dal presente regolamento, fatta comunque salva ogni eventuale
limitazione derivante da accordi internazionali.
30. Le disposizioni del decreto legislativo 17 marzo 1995, n.103, del decreto del Presidente della
Repubblica 4 settembre 1995, n. 420, e del decreto legislativo 11 febbraio 1997, n. 55, relative alle
condizioni per l'esercizio dei servizi ivi liberalizzati, continuano ad applicarsi fino alla pubblicazione,
sulla base del presente regolamento, delle corrispondenti condizioni di autorizzazione. I soggetti che
prestano servizi di telecomunicazioni sulla base delle predette disposizioni sono tenuti a conformarsi
alle condizioni ivi previste entro centoventi giorni della loro emanazione.
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18.12.2009
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
IT
L 337/37
DIRETTIVA 2009/140/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 25 novembre 2009
recante modifica delle direttive 2002/21/CE che istituisce un quadro normativo comune per le reti ed
i servizi di comunicazione elettronica, 2002/19/CE relativa all’accesso alle reti di comunicazione
elettronica e alle risorse correlate, e all’interconnessione delle medesime e 2002/20/CE relativa alle
autorizzazioni per le reti e i servizi di comunicazione elettronica
(Testo rilevante ai fini del SEE)
IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
(2)
A tale riguardo, la Commissione ha presentato i primi
risultati nella sua comunicazione del 29 giugno 2006 sul
riesame del quadro normativo dell’Unione europea per le
reti ed i servizi di comunicazione elettronica. Sulla base di
questi risultati iniziali si è tenuta una consultazione pub
blica che ha stabilito che l’aspetto più importante da affron
tare è la persistente mancanza di un mercato unico delle
comunicazioni elettroniche. In particolare, si è rilevato che
la frammentazione normativa e le discrepanze nelle attività
delle varie autorità nazionali di regolamentazione mettono
in pericolo non solo la competitività del settore, ma anche
i significativi vantaggi che la concorrenza transnazionale
può apportare ai consumatori.
(3)
È opportuno pertanto riformare il quadro normativo del
l’Unione europea per le reti e i servizi di comunicazione
elettronica al fine di completare il mercato interno delle
comunicazioni elettroniche rafforzando il meccanismo
comunitario che disciplina gli operatori con significativo
potere di mercato nei principali mercati. Tale riforma è
completata dal regolamento (CE) n. 1211/2009 del Parla
mento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009,
che istituisce l’Organismo dei regolatori europei delle
comunicazioni elettroniche (BEREC) e l’Ufficio (9). La
riforma comporta inoltre la definizione di una strategia
efficiente e coordinata per la gestione dello spettro radio al
fine di conseguire uno spazio unico europeo dell’informa
zione, nonché il rafforzamento delle disposizioni concer
nenti gli utenti disabili al fine di costruire una società
dell’informazione per tutti.
(4)
Riconoscendo che Internet è essenziale per l’istruzione e
l’esercizio pratico della libertà di espressione e l’accesso
all’informazione, qualsiasi restrizione imposta all’esercizio
di tali diritti fondamentali dovrebbe essere conforme alla
convenzione europea per la salvaguardia dei diritti del
l’uomo e delle libertà fondamentali. Per quanto riguarda
tali temi, la Commissione dovrebbe avviare un’ampia con
sultazione pubblica.
(5)
Lo scopo è ridurre progressivamente le regole settoriali ex
ante specifiche via via che aumenta il grado di concorrenza
sul mercato, per arrivare infine a un settore delle comuni
cazioni elettroniche disciplinato esclusivamente dal diritto
della concorrenza. Tenuto conto del fatto che i mercati
delle comunicazioni elettroniche hanno mostrato una forte
dinamica competitiva negli ultimi anni, è essenziale che gli
obblighi regolamentari ex ante siano imposti unicamente
in assenza di una concorrenza effettiva e sostenibile.
visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare
l’articolo 95,
vista la proposta della Commissione,
visto il parere del Comitato economico e sociale europeo (1),
visto il parere del Comitato delle regioni (2),
deliberando secondo la procedura di cui all’articolo 251 del trat
tato, alla luce del testo comune approvato dal comitato di conci
liazione il 13 novembre 2009 (3),
considerando quanto segue:
(1)
Il funzionamento delle cinque direttive che costituiscono il
quadro normativo in vigore per le reti e i servizi di comu
nicazione elettronica [direttiva 2002/21/CE («direttiva qua
dro») (4), direttiva 2002/19/CE («direttiva accesso») (5),
direttiva 2002/20/CE («direttiva autorizzazioni») (6), diret
tiva 2002/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 7 marzo 2002, relativa al servizio universale e ai diritti
degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione
elettronica («direttiva servizio universale») (7), e direttiva
2002/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
12 luglio 2002, relativa al trattamento dei dati personali e
alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni
elettroniche (8) («direttiva relativa alla vita privata e alle
comunicazioni elettroniche») («la direttiva quadro e le diret
tive particolari»)], è sottoposto a un riesame periodico da
parte della Commissione al fine di determinare, in partico
lare, se sia necessario modificarlo in funzione del progresso
tecnico e dell’evoluzione dei mercati.
(1) GU C 224 del 30.8.2008, pag. 50.
(2) GU C 257 del 9.10.2008, pag. 51.
(3) Posizione del Parlamento europeo del 24 settembre 2008 (non ancora
pubblicata nella Gazzetta ufficiale), posizione comune del Consiglio
del 16 febbraio 2009 (GU C 103 E del 5.5.2009, pag. 1), posizione del
Parlamento europeo del 6 maggio 2009, decisione del Consiglio del
20 novembre 2009 e risoluzione legislativa del Parlamento europeo
del 24 novembre 2009.
(4) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 33.
(5) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 7.
(6) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 21.
(7) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 51.
(8) GU L 201 del 31.7.2002, pag. 37.
(9) Cfr. pag. 1 della presente Gazzetta ufficiale.
L 337/38
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
(6)
Nell’effettuare le sue verifiche sul funzionamento della
direttiva quadro e delle direttive particolari, la Commis
sione valuta se, alla luce degli sviluppi sul mercato e per
quanto riguarda la concorrenza e la protezione dei consu
matori, sia ancora necessario mantenere le disposizioni
relative alla regolamentazione settoriale ex ante di cui agli
articoli da 8 a 13 bis della direttiva 2002/19/CE (direttiva
accesso) e all’articolo 17 della direttiva 2002/22/CE (diret
tiva servizio universale) o se sia opportuno modificare o
abrogare tali disposizioni.
(7)
Onde assicurare un approccio proporzionato e adeguabile
alla diversità delle condizioni di concorrenza, le autorità
nazionali di regolamentazione dovrebbero essere in grado
di definire i mercati su base subnazionale e di revocare gli
obblighi regolamentari nei mercati e/o nelle aree geografi
che in cui esiste un’effettiva concorrenza infrastrutturale.
(8)
(9)
Per conseguire gli obiettivi dell’agenda di Lisbona è neces
sario offrire incentivi adeguati agli investimenti in nuove
reti ad alta velocità, che sosterranno l’innovazione nel
campo dei servizi Internet ricchi di contenuti e rafforze
ranno la competitività internazionale dell’Unione europea.
Tali reti presentano un enorme potenziale in termini di
benefici per i consumatori e le imprese in tutta l’Unione
europea. È pertanto essenziale promuovere investimenti
sostenibili nello sviluppo di queste nuove reti, salvaguar
dando al contempo la concorrenza e ampliando la scelta
per il consumatore grazie alla prevedibilità e alla coerenza
regolamentari.
Nella sua comunicazione del 20 marzo 2006 dal titolo
«Colmare il divario nella banda larga», la Commissione ha
riconosciuto l’esistenza di un divario territoriale nel
l’Unione europea per quanto concerne l’accesso ai servizi a
banda larga ad alta velocità. Un accesso più facile allo spet
tro radio facilita lo sviluppo dei servizi a banda larga ad alta
velocità nelle regioni ultraperiferiche. Nonostante l’au
mento generalizzato della connettività a banda larga, le
limitazioni all’accesso in diverse regioni sono imputabili ai
costi elevati dovuti alla bassa densità demografica e alle
distanze. Per garantire gli investimenti nelle nuove tecno
logie nelle regioni meno sviluppate, la disciplina delle
comunicazioni elettroniche dovrebbe essere coerente con
altre politiche, ad esempio la politica in materia di aiuti di
Stato, la politica di coesione o gli obiettivi di più ampia
politica industriale.
(10)
Gli investimenti pubblici nelle reti dovrebbero essere effet
tuati in conformità al principio di non discriminazione.
Tale sostegno pubblico andrebbe quindi concesso
mediante procedure aperte, trasparenti e competitive.
(11)
Per permettere alle autorità nazionali di regolamentazione
di conseguire gli obiettivi fissati nella direttiva quadro e
nelle direttive particolari, soprattutto per quanto riguarda
18.12.2009
l’interoperabilità da punto a punto, è opportuno estendere
l’ambito di applicazione della direttiva quadro per coprire
alcuni aspetti delle apparecchiature radio e delle apparec
chiature terminali di telecomunicazione definite nella diret
tiva 1999/5/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
9 marzo 1999, riguardante le apparecchiature radio e le
apparecchiature terminali di telecomunicazione e il reci
proco riconoscimento della loro conformità (1), e le appa
recchiature di consumo utilizzate per la televisione digitale,
al fine di agevolare l’accesso degli utenti disabili.
(12)
È opportuno chiarire o modificare alcune definizioni per
tenere conto del progresso tecnico e dell’evoluzione dei
mercati e per eliminare le ambiguità individuate in fase di
attuazione del quadro normativo.
(13)
È opportuno rafforzare l’indipendenza delle autorità nazio
nali di regolamentazione per garantire un’applicazione più
efficace del quadro normativo, rafforzare la loro autorità e
assicurare una maggiore prevedibilità delle loro decisioni.
A tal fine è opportuno prevedere, nella legislazione nazio
nale, una disposizione esplicita che garantisca che un’au
torità nazionale di regolamentazione responsabile della
regolamentazione ex ante del mercato o della risoluzione
di controversie tra imprese è al riparo, nell’esercizio delle
sue funzioni, da qualsiasi intervento esterno o pressione
politica che potrebbe compromettere la sua imparzialità di
giudizio nelle questioni che è chiamata a dirimere. Ai sensi
del quadro normativo, tale influenza esterna impedisce a
un organo legislativo nazionale di deliberare in quanto
autorità nazionale di regolamentazione. A tal fine, è oppor
tuno stabilire preventivamente norme riguardanti i motivi
di licenziamento del responsabile dell’autorità nazionale di
regolamentazione in modo da dissipare ogni dubbio circa
la neutralità di tante ente e la sua impermeabilità ai fattori
esterni. È importante che le autorità nazionali di regola
mentazione responsabili della regolamentazione ex ante
del mercato dispongano di un bilancio proprio che per
metta loro di assumere sufficiente personale qualificato.
Per garantire la trasparenza è opportuno che il bilancio sia
pubblicato annualmente.
(14)
Al fine di assicurare la certezza del diritto agli operatori del
mercato, è opportuno che gli organi di ricorso assolvano
efficacemente le loro funzioni; in particolare, le procedure
di ricorso non dovrebbero subire indebiti ritardi. Le misure
transitorie che sospendono la validità della decisione di
un’autorità nazionale di regolamentazione dovrebbero
essere concesse soltanto in casi urgenti al fine di impedire
un pregiudizio grave e irreparabile alla parte che chiede tali
misure e ove ciò sia necessario per l’equilibrio degli
interessi.
(1) GU L 91 del 7.4.1999, pag. 10.
18.12.2009
(15)
(16)
(17)
(18)
(19)
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
Si sono registrate notevoli divergenze nel modo in cui gli
organi di ricorso hanno applicato le misure provvisorie per
sospendere le decisioni delle autorità nazionali di regola
mentazione. Per giungere ad un approccio più coerente è
opportuno applicare norme comuni conformi alla giuri
sprudenza comunitaria. Gli organi di ricorso dovrebbero
essere altresì autorizzati a richiedere le informazioni dispo
nibili pubblicate dal BEREC. Vista l’importanza dei ricorsi
per il funzionamento complessivo del quadro normativo,
è opportuno istituire un meccanismo per la raccolta di
informazioni sui ricorsi e sulle decisioni di sospensione
delle decisioni adottate dalle autorità di regolamentazione
in tutti gli Stati membri e per la trasmissione di tali infor
mazioni alla Commissione.
Per consentire alle autorità nazionali di regolamentazione
di svolgere efficacemente i propri compiti stabiliti dalla
normativa, è opportuno che i dati che queste sono tenute
a raccogliere comprendano dati contabili sui mercati al
dettaglio collegati ai mercati all’ingrosso nei quali un ope
ratore dispone di un notevole potere di mercato e che,
come tali, sono disciplinati dall’autorità nazionale di rego
lamentazione. È opportuno inoltre che i dati consentano
all’autorità nazionale di regolamentazione di valutare l’im
patto potenziale che i previsti aggiornamenti o cambia
menti alla topologia di rete avranno sull’evoluzione della
concorrenza o sui prodotti all’ingrosso messi a disposi
zione delle altre parti.
È opportuno svolgere la consultazione nazionale di cui
all’articolo 6 della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro)
prima della consultazione comunitaria prevista agli arti
coli 7 e 7 bis della stessa direttiva, al fine di tenere conto
dei pareri delle parti interessate nella consultazione comu
nitaria. Ciò eviterebbe il ricorso ad una seconda consulta
zione comunitaria nel caso di modifiche a una misura che
si intende introdurre a seguito di una consultazione
nazionale.
Occorre conciliare la libertà discrezionale delle autorità
nazionali di regolamentazione con l’elaborazione di prati
che normative coerenti e l’applicazione coerente del qua
dro normativo per contribuire efficacemente allo sviluppo
e al completamento del mercato interno. È opportuno per
tanto che le autorità nazionali di regolamentazione sosten
gano le attività svolte dalla Commissione in materia di
mercato interno e quelle del BEREC.
Il meccanismo comunitario, che permette alla Commis
sione di imporre alle autorità nazionali di regolamenta
zione il ritiro di misure programmate riguardanti la
definizione di mercato e la designazione di operatori che
dispongono di un notevole potere di mercato, ha contri
buito significativamente allo sviluppo di un approccio coe
rente per determinare le circostanze nelle quali è possibile
applicare una regolamentazione ex ante e quelle nelle quali
gli operatori sono assoggettati a tale regolamentazione. Il
monitoraggio del mercato da parte della Commissione e, in
particolare, l’esperienza acquisita con la procedura di cui
all’articolo 7 della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro),
dimostrano che le incoerenze nell’applicazione delle
misure correttive da parte delle autorità nazionali di rego
lamentazione, anche in condizioni di mercato analoghe,
potrebbero danneggiare il mercato interno delle
L 337/39
comunicazioni elettroniche. La Commissione può pertanto
contribuire a garantire un livello più elevato di coerenza
nell’adozione delle misure correttive formulando pareri sui
progetti di misure proposti dalle autorità nazionali di rego
lamentazione. Per trarre beneficio dalle competenze spe
cialistiche sull’analisi di mercato delle autorità nazionali di
regolamentazione la Commissione dovrebbe consultare il
BEREC prima di adottare le sue decisioni e/o i suoi pareri.
(20)
È importante che il quadro normativo sia attuato in tempi
rapidi. Quando la Commissione ha preso una decisione
che impone a un’autorità nazionale di regolamentazione di
ritirare una misura programmata, l’autorità dovrebbe pre
sentare una misura rivista alla Commissione. È opportuno
fissare un termine per la notifica della misura rivista alla
Commissione ai sensi dell’articolo 7 della direttiva
2002/21/CE (direttiva quadro) per permettere agli opera
tori economici di conoscere la durata dell’analisi di mer
cato e per rafforzare la certezza del diritto.
(21)
Tenuto conto dei termini ridotti previsti dal meccanismo di
consultazione comunitario, è opportuno conferire alla
Commissione la facoltà di adottare raccomandazioni e/o
orientamenti per semplificare le procedure di scambio d’in
formazioni tra la Commissione e le autorità nazionali di
regolamentazione — ad esempio per i casi riguardanti dei
mercati stabili oppure modifiche secondarie di misure noti
ficate in precedenza. Dovrebbero inoltre essere conferiti
poteri alla Commissione per permettere l’introduzione di
un’esenzione dalla notifica così da semplificare le proce
dure in determinati casi.
(22)
Conformemente agli obiettivi della Carta dei diritti fonda
mentali dell’Unione europea e della Convenzione delle
Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili, è opportuno
che il quadro normativo assicuri che tutti gli utilizzatori,
comprese le persone disabili, anziane e quelle con esigenze
sociali particolari, possano accedere facilmente a servizi di
alta qualità a prezzi contenuti. La dichiarazione 22 allegata
all’atto finale del trattato di Amsterdam prevede che, nel
l’elaborazione di misure a norma dell’articolo 95 del trat
tato, le istituzioni della Comunità tengano conto delle
esigenze dei portatori di handicap.
(23)
Un mercato competitivo assicura agli utenti un’ampia
scelta di contenuti, applicazioni e servizi. Le autorità nazio
nali di regolamentazione dovrebbero favorire la capacità
degli utenti di accedere e distribuire informazioni e di ese
guire applicazioni e servizi.
(24)
Le frequenze radio dovrebbero essere considerate una
risorsa pubblica molto limitata, che ha un importante
valore pubblico e di mercato. È interesse di tutti che lo
spettro radio sia gestito nel modo più efficiente ed efficace
possibile da un punto di vista economico, sociale ed
ambientale, tenendo conto del ruolo importante dello spet
tro radio per le comunicazioni elettroniche, degli obiettivi
della diversità culturale e del pluralismo dei media nonché
della coesione sociale e territoriale. È pertanto opportuno
che siano gradualmente soppressi gli ostacoli a un suo uso
ottimale.
L 337/40
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
18.12.2009
(25)
Le attività in materia di politica dello spettro radio nella
Comunità dovrebbero lasciare impregiudicate le misure
adottate a livello comunitario o nazionale, a norma del
diritto comunitario, per perseguire obiettivi d’interesse
generale relativi in particolare alla regolamentazione dei
contenuti ed alla politica audiovisiva e dei media, e il diritto
degli Stati membri di organizzare la gestione del proprio
spettro radio e di usarlo per fini di ordine pubblico, pub
blica sicurezza e difesa.
(29)
La Commissione ha indicato l’intenzione di modificare,
prima dell’entrata in vigore della presente direttiva, la deci
sione 2002/622/CE della Commissione, del 26 luglio
2002, che istituisce il gruppo «Politica dello spettro
radio» (2), al fine di fornire un meccanismo al Parlamento
europeo e al Consiglio per chiedere pareri o relazioni, in
forma scritta od orale, al gruppo «Politica dello spettro
radio» (RSPG) sulla strategia in materia di spettro relativa
alle comunicazioni elettroniche e affinché l’RSPG coadiuvi
la Commissione sul contenuto proposto dei programmi
strategici di spettro radio.
(26)
Tenendo conto della situazione specifica nei diversi Stati
membri, il passaggio dalla televisione terrestre analogica a
quella digitale dovrebbe, grazie alla maggiore efficienza di
trasmissione offerta dalla tecnologia digitale, garantire una
maggiore disponibilità di prezioso spettro nella Comunità
(il cosiddetto «dividendo digitale»).
(30)
Le disposizioni della presente direttiva in materia di
gestione dello spettro dovrebbero essere coerenti con
l’opera svolta dalle organizzazioni internazionali e regio
nali che si occupano di gestione dello spettro radio, ad
esempio l’Unione internazionale delle telecomunicazioni
(UIT) e la Conferenza europea delle amministrazioni delle
poste e delle telecomunicazioni (CEPT), per assicurare la
gestione efficiente e l’armonizzazione dell’uso dello spet
tro in tutta la Comunità e tra gli Stati membri e altri mem
bri dell’UIT.
(27)
Prima che sia proposta una misura di armonizzazione spe
cifica ai sensi della decisione n. 676/2002/CE del Parla
mento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa
ad un quadro normativo per la politica in materia di spet
tro radio nella Comunità europea (decisione spettro
radio) (1), la Commissione dovrebbe effettuare valutazioni
d’impatto che accertino costi e benefici delle misure pro
poste, quali la realizzazione di economie di scala e l’inte
roperabilità dei servizi a vantaggio del consumatore,
l’impatto sull’efficienza dell’utilizzo dello spettro radio o la
richiesta di utilizzazione armonizzata nelle varie parti del
l’Unione europea.
(31)
È opportuno gestire le frequenze radio in modo da evitare
le interferenze dannose. È pertanto opportuno definire cor
rettamente il concetto basilare di interferenze dannose per
assicurare che l’intervento normativo sia limitato a quanto
necessario per evitare tali interferenze.
(32)
Il sistema attuale di gestione e distribuzione dello spettro
si basa generalmente su decisioni amministrative che non
sono sufficientemente flessibili per stare al passo con il
progresso tecnologico e l’evoluzione dei mercati, in parti
colare il rapido sviluppo della tecnologia senza fili e la cre
scente domanda di banda larga. L’inutile frammentazione
delle politiche nazionali comporta costi più elevati e una
perdita di opportunità commerciali per gli utilizzatori dello
spettro; inoltre, rallenta l’innovazione, a scapito del mer
cato interno, dei consumatori e dell’economia nel suo com
plesso. Le condizioni di accesso e di utilizzo delle frequenze
radio, poi, possono variare in base al tipo di operatore,
mentre i servizi elettronici forniti da tali operatori si
sovrappongono sempre più, creando così tensioni tra i
titolari dei diritti, discrepanze nel costo dell’accesso allo
spettro e potenziali distorsioni nel funzionamento del mer
cato interno.
(33)
I confini nazionali rivestono un ruolo sempre più secon
dario per l’uso ottimale dello spettro radio. La frammenta
zione della gestione dell’accesso ai diritti sullo spettro radio
limita gli investimenti e l’innovazione e non permette agli
operatori e ai fabbricanti di apparecchiature di conseguire
economie di scala, ostacolando così lo sviluppo di un mer
cato interno di reti e servizi di comunicazione elettronica
basate sullo spettro radio.
(28)
Sebbene la gestione dello spettro resti di competenza degli
Stati membri, solo la pianificazione strategica, il coordina
mento e, se del caso, l’armonizzazione a livello comunita
rio possono garantire che gli utilizzatori dello spettro
beneficino appieno del mercato interno e che gli interessi
dell’Unione europea possano essere efficacemente difesi a
livello globale. A tali fini, dovrebbero essere eventualmente
definiti programmi strategici legislativi pluriennali in mate
ria di spettro radio per stabilire gli orientamenti e gli obiet
tivi per la pianificazione strategica e l’armonizzazione
dell’uso dello spettro radio nella Comunità. Tali orienta
menti e obiettivi strategici possono riferirsi alla disponibi
lità e all’uso efficiente dello spettro radio necessario per la
creazione e il funzionamento del mercato interno e pos
sono altresì riferirsi, in opportuni casi, all’armonizzazione
delle procedure per la concessione delle autorizzazioni
generali o di singoli diritti d’uso delle frequenze radio, se
necessario per superare gli ostacoli al mercato interno. Tali
orientamenti e obiettivi strategici dovrebbero essere con
formi alla presente direttiva e alle direttive particolari.
(1) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 1.
(2) GU L 198 del 27.7.2002, pag. 49.
18.12.2009
(34)
(35)
(36)
(37)
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
È opportuno aumentare la flessibilità dell’accesso allo spet
tro radio e della sua gestione mediante autorizzazioni neu
trali dal punto di vista tecnologico e dei servizi per
permettere agli utilizzatori dello spettro di scegliere le tec
nologie e i servizi migliori per le bande di frequenze dichia
rate a disposizione dei servizi di comunicazione elettronica
nei pertinenti piani di assegnazione delle frequenze nazio
nali conformemente al diritto comunitario («principi della
neutralità tecnologica e dei servizi»). È opportuno che si
ricorra alla determinazione per via amministrativa delle
tecnologie e dei servizi quando sono in gioco obiettivi d’in
teresse generale e sia chiaramente giustificata e soggetta a
un riesame periodico.
È opportuno che le limitazioni al principio della neutralità
tecnologica siano appropriate e giustificate dalla necessità
di evitare interferenze dannose, ad esempio attraverso l’im
posizione di maschere d’emissione e livelli di potenza spe
cifici, di garantire la tutela della salute pubblica limitando
l’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici, di
garantire il buon funzionamento dei servizi mediante un
adeguato livello di qualità tecnica dei servizi stessi senza
necessariamente precludere la possibilità di utilizzare più di
un servizio nella stessa banda di frequenza, di garantire la
corretta condivisione dello spettro, in particolare laddove
il suo uso è soggetto esclusivamente ad autorizzazioni
generali, di salvaguardare l’uso efficiente dello spettro
oppure di realizzare un obiettivo di interesse generale in
conformità al diritto comunitario.
È opportuno inoltre che gli utilizzatori dello spettro radio
possano scegliere liberamente i servizi che desiderano
offrire attraverso lo spettro, nel rispetto delle misure tran
sitorie necessarie per tenere conto dei diritti acquisiti in
precedenza. D’altra parte, dovrebbero essere previste
misure che richiedano la fornitura di un servizio specifico,
ove siano necessarie e proporzionate, per conseguire obiet
tivi di interesse generale chiaramente definiti, come la sicu
rezza della vita, la promozione della coesione sociale,
regionale e territoriale o l’uso ottimale dello spettro radio.
È opportuno che tali obiettivi comprendano la promo
zione della diversità culturale e linguistica e del pluralismo
dei media, in base alla definizione adottata dagli Stati mem
bri conformemente al diritto comunitario. Salvo ove siano
necessarie per tutelare la sicurezza della vita o, a titolo
eccezionale, per conseguire altri obiettivi di interesse gene
rale definiti dagli Stati membri conformemente al diritto
comunitario, le misure non dovrebbero risultare in deter
minati servizi che hanno uso esclusivo, ma dovrebbero
piuttosto accordare loro una priorità per permettere, per
quanto possibile, la coesistenza di altri servizi o tecnologie
nella stessa banda.
Spetta agli Stati membri definire la portata e la natura delle
eccezioni relative alla promozione della diversità culturale
e linguistica e al pluralismo dei media.
L 337/41
(38)
Visto che l’attribuzione di spettro radio a tecnologie o ser
vizi specifici costituisce un’eccezione ai principi della neu
tralità tecnologica e dei servizi e riduce la libertà di scelta
del servizio fornito o della tecnologia utilizzata, è oppor
tuno che ogni proposta di attribuzione sia trasparente e
soggetta a consultazione pubblica.
(39)
Ai fini della flessibilità e dell’efficienza le autorità nazionali
di regolamentazione, nelle bande che saranno individuate
in modo armonizzato, possono permettere agli utilizzatori
dello spettro di trasferire o cedere liberamente i loro diritti
d’uso a terzi. Ciò permetterebbe al mercato di assegnare un
valore allo spettro radio. Tenuto conto del potere che
hanno di garantire un uso efficace dello spettro radio, è
opportuno che le autorità nazionali di regolamentazione
agiscano per garantire che lo scambio non dia luogo a una
distorsione della concorrenza laddove si verifichi un man
cato utilizzo di una parte dello spettro radio.
(40)
L’introduzione della neutralità tecnologia e dei servizi e lo
scambio dei diritti d’uso dello spettro esistenti può richie
dere norme transitorie, in particolare misure per garantire
un’equa concorrenza, in quanto il nuovo sistema può con
ferire ad alcuni utilizzatori dello spettro la facoltà di com
petere con altri utilizzatori che hanno acquisito i diritti
d’uso dello spettro a condizioni più onerose. Per contro,
qualora siano stati concessi diritti in deroga alle norme
generali o in base a criteri che non sono obiettivi, traspa
renti, proporzionati e non discriminatori al fine di conse
guire un obiettivo d’interesse generale, è opportuno che la
condizione dei titolari di tali diritti non vada a scapito dei
loro nuovi concorrenti, oltre a quanto sia necessario per
conseguire tale obiettivo d’interesse generale o un altro
interesse generale correlato.
(41)
Per promuovere il funzionamento del mercato interno e
sostenere lo sviluppo di servizi transnazionali, la Commis
sione dovrebbe avere il potere di adottare misure tecniche
di attuazione nel campo della numerazione.
(42)
Le autorizzazioni rilasciate alle imprese che forniscono reti
e servizi di comunicazione elettronica che permettono loro
di avere accesso a proprietà pubbliche o private sono fat
tori essenziali per l’istituzione di reti di comunicazione
elettronica o di nuovi elementi di rete. Le complicazioni e i
ritardi inutili nelle procedure per la concessione dei diritti
di passaggio possono pertanto costituire considerevoli
ostacoli allo sviluppo della concorrenza. È opportuno per
tanto semplificare l’acquisizione dei diritti di passaggio da
parte delle imprese autorizzate. Le autorità nazionali di
regolamentazione dovrebbero essere in grado di coordi
nare l’acquisizione dei diritti di passaggio, pubblicando le
informazioni pertinenti sui loro siti internet.
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(43)
(44)
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
È necessario rafforzare i poteri degli Stati membri nei con
fronti dei titolari di diritti di passaggio per assicurare l’in
gresso o l’istituzione di una nuova rete in modo equo,
efficiente e responsabile dal punto di vista ambientale e,
indipendentemente dagli eventuali obblighi che gravano su
un operatore che dispone di un significativo potere di mer
cato, concedere l’accesso alla sua rete di comunicazione
elettronica. Una migliore condivisione delle strutture può
migliorare significativamente la concorrenza e ridurre in
modo apprezzabile i costi finanziari e ambientali comples
sivi che le imprese sono chiamate a sostenere per lo svi
luppo delle infrastrutture di comunicazioni elettroniche, in
particolare di nuove reti di accesso. Le autorità nazionali di
regolamentazione dovrebbero essere autorizzate ad
imporre ai titolari di diritti di installare strutture su pro
prietà pubbliche o private, ovvero al di sopra o al di sotto
di esse, di condividere tali strutture o proprietà (compresa
la coubicazione fisica) in modo da incoraggiare investi
menti efficienti nell’infrastruttura e promuovere l’innova
zione, dopo un adeguato periodo di pubblica
consultazione nel corso del quale a tutte le parti interes
sate dovrebbe essere data la possibilità di esprimere il pro
prio parere. Tali disposizioni in materia di condivisione o
coordinamento possono comprendere regole sulla riparti
zione dei costi della condivisione delle strutture o delle
proprietà e dovrebbero garantire che vi sia un’adeguata
ricompensa dei rischi tra le imprese interessate. Le autorità
nazionali di regolamentazione dovrebbero in particolare
essere autorizzate ad imporre la condivisione di elementi
della rete e risorse correlate come condotti, guaine, piloni,
pozzetti, armadi di distribuzione, antenne, torri e altre
strutture di supporto, edifici o accesso a edifici, nonché un
migliore coordinamento delle opere di ingegneria civile. Le
autorità competenti, in particolare le autorità locali,
dovrebbero parimenti stabilire procedure di coordina
mento appropriate, di concerto con le autorità nazionali di
regolamentazione, per quanto riguarda i lavori pubblici e
altre strutture o proprietà pubbliche appropriate. Tali pro
cedure possono includere procedure atte a garantire che le
parti interessate dispongano di informazioni concernenti
strutture o proprietà pubbliche appropriate e lavori pub
blici in corso e pianificati, che ricevano una notifica tem
pestiva di tali lavori e che la condivisione sia facilitata
quanto più possibile.
Il trasporto affidabile e sicuro delle informazioni attraverso
le reti di comunicazione elettronica è un elemento sempre
più importante per l’intera economia e la società in gene
rale. La complessità dei sistemi, i guasti tecnici o gli errori
umani, gli incidenti o gli attentati possono tutti avere con
seguenze sul funzionamento e la disponibilità delle infra
strutture fisiche che forniscono servizi importanti, in
particolare quelli della pubblica amministrazione on line, ai
cittadini dell’Unione europea. È opportuno pertanto che le
autorità nazionali di regolamentazione garantiscano che
siano mantenute l’integrità e la sicurezza delle reti di comu
nicazione pubbliche. È opportuno che l’Agenzia europea
per la sicurezza delle reti e dell’informazione (ENISA) (1)
contribuisca ad innalzare il livello di sicurezza delle comu
nicazioni elettroniche attraverso, tra l’altro, la fornitura di
consulenze e pareri e la promozione dello scambio di
migliori pratiche. È opportuno che sia l’ENISA sia le auto
rità nazionali di regolamentazione dispongano dei mezzi
(1) Regolamento (CE) n. 460/2004 del Parlamento europeo e del Consi
glio (GU L 77 del 13.3.2004, pag. 1).
18.12.2009
necessari per lo svolgimento dei loro compiti, in partico
lare il potere di ottenere informazioni sufficienti per valu
tare il livello di sicurezza di reti e servizi, nonché dati
completi ed affidabili relativi a incidenti di sicurezza reali
che hanno avuto un impatto significativo sul funziona
mento delle reti o dei servizi. Tenendo presente che l’effi
cace applicazione di misure di sicurezza adeguate non
consiste in un esercizio puntuale, ma in un processo con
tinuo di attuazione, riesame e aggiornamento, è opportuno
imporre ai fornitori di reti e servizi di comunicazione elet
tronica di adottare misure di tutela della loro integrità e
sicurezza conformemente ai rischi esaminati, tenendo
conto dello stato dell’arte di tali misure.
(45)
Gli Stati membri dovrebbero prevedere un adeguato
periodo di consultazione pubblica prima dell’adozione di
misure specifiche, onde assicurare che le imprese fornitrici
di reti pubbliche di comunicazioni o servizi di comunica
zione elettronica accessibili al pubblico prendano i neces
sari provvedimenti di natura tecnica e organizzativa per
gestire opportunamente i rischi per la sicurezza delle reti e
dei servizi o per garantire l’integrità delle loro reti.
(46)
Ove sia necessario concordare un insieme comune di
requisiti di sicurezza, è opportuno conferire alla Commis
sione il potere di adottare misure tecniche di attuazione per
conseguire un adeguato livello di sicurezza delle reti e dei
servizi di comunicazione elettronica nel mercato interno.
È opportuno che l’ENISA contribuisca all’armonizzazione
delle misure tecniche ed organizzative idonee in materia di
sicurezza fornendo un parere qualificato. È opportuno che
le autorità nazionali di regolamentazione possano impar
tire istruzioni vincolanti in merito alle misure tecniche di
attuazione adottate conformemente alla direttiva
2002/21/CE (direttiva quadro). Per lo svolgimento dei loro
compiti è opportuno che le autorità abbiano il potere di
svolgere indagini nei casi accertati di mancata conformità
e imporre sanzioni.
(47)
Al fine di garantire che non vi siano distorsioni o restri
zioni della concorrenza nei mercati delle comunicazioni
elettroniche, le autorità nazionali di regolamentazione
dovrebbero essere in grado di imporre misure correttive
volte a prevenire il passaggio di un significativo potere di
mercato da un mercato ad un altro mercato strettamente
correlato. Dovrebbe essere chiaro che l’impresa avente un
significativo potere di mercato sul primo mercato, può
essere designata in quanto avente un significativo potere
sul secondo mercato solo qualora le connessioni tra i due
mercati siano tali da consentire al potere detenuto nel
primo mercato di esser fatto valere nel secondo e se il
secondo mercato è suscettibile di una regolamentazione ex
ante, in conformità con i criteri definiti nella raccomanda
zione sui mercati rilevanti di prodotti e servizi (2).
(2) Raccomandazione della Commissione, dell’11 febbraio 2003, relativa
ai mercati rilevanti di prodotti e servizi del settore delle comunicazioni
elettroniche suscettibili di una regolamentazione ex ante ai sensi della
direttiva 2002/21/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che isti
tuisce un quadro normativo comune per le reti ed i servizi di comu
nicazione elettronica (GU L 114 dell’8.5.2003, pag. 45).
18.12.2009
(48)
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
Per offrire agli operatori del mercato certezze circa le con
dizioni normative è necessario stabile un termine per le
analisi di mercato. È importante condurre un’analisi di
mercato a scadenze periodiche ed entro un periodo di
tempo ragionevole e adeguato. Nello stabilire il calendario
è opportuno considerare se il mercato in questione sia stato
in precedenza oggetto di un’analisi di mercato e sia stato
debitamente notificato. Il mancato svolgimento di un’ana
lisi di mercato da parte di un’autorità nazionale di regola
mentazione può compromettere il mercato interno ed è
possibile che i normali procedimenti d’infrazione non pro
ducano l’effetto desiderato per tempo. In alternativa l’au
torità nazionale di regolamentazione in questione
dovrebbe poter chiedere l’assistenza del BEREC per com
pletare l’analisi del mercato. Ad esempio tale assistenza
potrebbe prendere la forma di una task force specifica
composta di rappresentanti della altre autorità nazionali di
regolamentazione.
(49)
Dato l’elevato livello dell’innovazione tecnologica e la pre
senza di mercati estremamente dinamici nel settore delle
comunicazioni elettroniche, occorre adattare rapidamente
la normativa in modo coordinato e armonizzato a livello
comunitario, in quanto l’esperienza ha mostrato che le
divergenze tra le autorità nazionali di regolamentazione
nell’attuazione del quadro normativo dell’Unione europea
possono creare ostacoli allo sviluppo del mercato interno.
(50)
Uno dei compiti importanti assegnati al BEREC consiste
nell’elaborare pareri in relazione alle controversie transna
zionali, ove appropriato. Occorre pertanto che, in questi
casi, le autorità nazionali di regolamentazione tengano
conto degli eventuali pareri del BEREC.
(51)
(52)
L’esperienza acquisita nell’applicazione del quadro norma
tivo dell’Unione europea dimostra che le disposizioni in
vigore che autorizzano le autorità nazionali di regolamen
tazione ad infliggere sanzioni pecuniarie non costituiscono
un adeguato incentivo al rispetto delle prescrizioni norma
tive. Poteri d’esecuzione adeguati possono contribuire alla
tempestiva applicazione del quadro normativo dell’Unione
europea e dunque promuovere la certezza normativa, che
è un fattore importante per gli investimenti. L’assenza di
poteri effettivi in caso di mancata conformità vale per l’in
tero quadro normativo dell’Unione europea. È opportuno
pertanto che l’introduzione nella direttiva quadro di una
nuova disposizione riguardante l’inosservanza degli obbli
ghi previsti dalla direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro) e
dalle direttive particolari permetta di applicare principi
coerenti in relazione all’applicazione e alle sanzioni per
l’intero quadro normativo dell’Unione europea.
Il quadro normativo dell’Unione europea in vigore prevede
alcune disposizioni destinate a facilitare la transizione dal
vecchio quadro del 1998 al nuovo quadro del 2002. Tale
transizione è ormai terminata in tutti gli Stati membri ed è
opportuno abrogare le norme in questione in quanto sono
ormai obsolete.
L 337/43
(53)
È opportuno incoraggiare sia gli investimenti sia la concor
renza, in modo da tutelare e non pregiudicare la scelta dei
consumatori.
(54)
La concorrenza può essere promossa al meglio grazie ad
un livello economicamente efficiente di investimenti in
infrastrutture nuove ed esistenti integrato da regolamenta
zione, ogniqualvolta sia necessario per conseguire un’effet
tiva concorrenza nei servizi al dettaglio. Un efficiente
livello di concorrenza basata sulle infrastrutture è il grado
di duplicazione infrastrutturale in cui gli investitori pos
sono ragionevolmente attendersi di ottenere un equo utile
sulla base di ragionevoli aspettative circa l’evoluzione delle
quote di mercato.
(55)
Le autorità nazionali di regolamentazione, al momento di
imporre obblighi in materia di accesso ad infrastrutture
nuove e migliorate, dovrebbero garantire che le condizioni
di accesso riflettano le circostanze alla base della decisione
di investimento, anche tenendo conto dei costi di sviluppo,
del tasso di assorbimento previsto per i nuovi prodotti e
servizi e dei livelli previsti in materia di prezzi al dettaglio.
Inoltre, al fine di garantire la certezza di pianificazione per
gli investitori, le autorità nazionali di regolamentazione
dovrebbero essere in grado di fissare, se del caso, termini e
condizioni di accesso che siano coerenti nell’arco di oppor
tuni periodi di revisione. Tali termini e condizioni possono
comprendere modalità tariffarie che dipendano dai volumi
o dalla durata del contratto, in conformità al diritto comu
nitario e purché non abbiano effetti discriminatori. L’im
posizione di eventuali condizioni di accesso dovrebbe
rispettare la necessità di salvaguardare l’effettiva concor
renza nel settore dei servizi ai consumatori e alle imprese.
(56)
Nel valutare la proporzionalità degli obblighi e delle con
dizioni da imporre, le autorità nazionali di regolamenta
zione dovrebbero tener conto della diversità delle
condizioni di concorrenza esistenti nelle diverse zone
all’interno dei rispettivi Stati membri.
(57)
Quando impongono misure correttive per il controllo dei
prezzi, le autorità nazionali di regolamentazione dovreb
bero cercare di consentire un equo utile per l’investitore in
un nuovo progetto di investimento specifico. In partico
lare, possono insorgere rischi connessi a progetti d’investi
mento specifici a nuove reti di accesso che sostengono
prodotti per i quali la domanda è incerta nel momento in
cui è effettuato l’investimento.
(58)
Eventuali decisioni adottate dalla Commissione ai sensi del
l’articolo 19, paragrafo 1, della direttiva 2002/21/CE (diret
tiva quadro) dovrebbero limitarsi ai principi, agli approcci
e alle metodologie regolamentari. Per evitare dubbi, essa
non dovrebbe prescrivere dettagli che in genere devono
riflettere le circostanze nazionali, né dovrebbe vietare
approcci alternativi che si possono ragionevolmente pre
sumere avere effetto equivalente. Siffatta decisione
dovrebbe essere proporzionata e non dovrebbe influire
sulle decisioni adottate dalle autorità nazionali di regola
mentazione che non creano un ostacolo al mercato
interno.
L 337/44
(59)
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
L’allegato I della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro)
conteneva l’elenco dei mercati da includere nella racco
mandazione sui mercati rilevanti di prodotti e servizi
suscettibili di una regolamentazione ex ante. È opportuno
sopprimere tale allegato in quanto ha esaurito la sua fina
lità, che era quella di fungere da base di riferimento per la
redazione della versione iniziale della raccomandazione
relativa ai mercati rilevanti di prodotti e servizi.
(60)
Potrebbe non essere economicamente conveniente per i
nuovi operatori che entrano sul mercato duplicare in parte
o integralmente ed entro tempi accettabili la rete di accesso
locale dell’operatore esistente. In tale contesto, l’obbligo di
accesso disaggregato alla rete o sottorete locale degli ope
ratori che hanno un considerevole potere di mercato può
agevolare l’ingresso nel mercato e aumentare la concor
renza nei mercati al dettaglio dell’accesso a banda larga.
Nei casi in cui l’accesso disaggregato alla rete o sottorete
locale non è tecnicamente o economicamente fattibile,
possono applicarsi i pertinenti obblighi per la fornitura del
l’accesso non fisico o virtuale alla rete con funzionalità
equivalente.
(61)
La separazione funzionale, in base alla quale l’operatore
verticalmente integrato è tenuto a creare entità commer
ciali separate dal punto di vista operativo, è finalizzata a
garantire la fornitura di prodotti di accesso pienamente
equivalenti a tutti gli operatori a valle, comprese le divi
sioni a valle dello stesso operatore verticalmente integrato.
La separazione funzionale permette di migliorare la con
correnza in numerosi mercati rilevanti riducendo signifi
cativamente gli incentivi alla discriminazione e agevolando
la verifica e l’applicazione del rispetto degli obblighi in
materia di non discriminazione. In casi eccezionali la sepa
razione funzionale può essere giustificata come misura
correttiva ove non si sia riusciti a conseguire un’effettiva
non discriminazione in alcuni dei mercati interessati e ove
siano scarse o assenti le prospettive di concorrenza a livello
delle infrastrutture in un lasso di tempo ragionevole, anche
dopo aver fatto ricorso ad una o più misure correttive pre
cedentemente ritenute appropriate. È tuttavia molto
importante assicurare che la sua imposizione non dissuada
l’impresa interessata dall’investire nella sua rete e non com
porti effetti potenzialmente negativi sui vantaggi per i con
sumatori. La sua imposizione richiede un’analisi coordinata
dei vari mercati rilevanti collegati alla rete d’accesso,
secondo la procedura per l’analisi del mercato di cui all’ar
ticolo 16 della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).
Nell’esecuzione dell’analisi del mercato e nell’elaborazione
dettagliata della misura correttiva, le autorità nazionali di
regolamentazione dovrebbero prestare particolare atten
zione ai prodotti che dovranno essere gestiti dalle entità
commerciali separate, tenendo in considerazione il livello
di sviluppo della rete e il grado del progresso tecnologico,
fattori che potrebbero influenzare la possibilità di sostitu
zione dei servizi fissi e senza fili. Per evitare distorsioni
della concorrenza nel mercato interno è opportuno che la
Commissione approvi prima le proposte di separazione
funzionale.
18.12.2009
(62)
È opportuno che l’attuazione della separazione funzionale
non escluda il ricorso a meccanismi di coordinamento ade
guati tra le varie entità commerciali separate per assicurare
la tutela dei diritti economici e di controllo gestionale della
società madre.
(63)
L’ulteriore integrazione nel mercato interno delle reti e dei
servizi di comunicazione elettronica rende necessario un
migliore coordinamento nell’applicazione della regolamen
tazione ex ante conformemente al quadro normativo del
l’Unione europea per le comunicazioni elettroniche.
(64)
Qualora un’impresa verticalmente integrata scelga di tra
sferire tutte le sue attività di rete di accesso locale, o una
parte significativa di queste, a un’entità giuridica separata
sotto controllo di terzi oppure istituisca un’entità commer
ciale separata per i prodotti di accesso, è opportuno che
l’autorità nazionale di regolamentazione valuti l’effetto che
la transazione prevista avrà su tutti gli obblighi normativi
esistenti imposti all’operatore verticalmente integrato per
garantire la conformità delle nuove disposizioni alla diret
tiva 2002/19/CE (direttiva accesso) e alla direttiva
2002/22/CE (direttiva servizio universale). L’autorità
nazionale di regolamentazione interessata dovrebbe
avviare una nuova analisi dei mercati in cui opera l’entità
separata ed imporre, mantenere, modificare o abrogare gli
obblighi di conseguenza. A tal fine è opportuno che l’au
torità nazionale di regolamentazione possa chiedere infor
mazioni all’impresa.
(65)
Sebbene in alcune circostanze sia opportuno che un’auto
rità nazionale di regolamentazione imponga obblighi a
operatori che non dispongono di un potere significativo di
mercato per conseguire obiettivi quali la connettività da
utente a utente o l’interoperabilità dei servizi, è tuttavia
necessario assicurare che tali obblighi siano imposti con
formemente al quadro normativo dell’Unione europea e, in
particolare, alle procedure di notifica che esso prescrive.
(66)
La Commissione dovrebbe avere il potere di adottare
misure di attuazione per adeguare le condizioni di accesso
ai servizi televisivi e radiofonici digitali fissati nell’allegato
relativo al progresso tecnologico e allo sviluppo dei mer
cati. Ciò vale anche per l’elenco minimo di voci nell’alle
gato II che deve essere pubblicato per rispettare l’obbligo
della trasparenza.
(67)
Facilitare l’accesso alle risorse dello spettro radio da parte
degli operatori del mercato contribuirà a rimuovere gli
ostacoli all’ingresso nel mercato. Il progresso tecnologico,
inoltre, sta riducendo il rischio di interferenze dannose in
talune bande di frequenze e, di conseguenza, sta riducendo
la necessità di diritti individuali d’uso. È opportuno per
tanto fissare le condizioni per l’utilizzo dello spettro radio
per la fornitura di servizi di comunicazione elettronica con
autorizzazioni generali, salvo i casi in cui siano necessari
diritti individuali, tenuto conto dell’uso dello spettro radio,
per proteggersi da interferenze dannose, per assicurare la
qualità tecnica del servizio, per assicurare un utilizzo effi
ciente dello spettro o per conseguire uno specifico obiet
tivo di interesse generale. È opportuno che le decisioni
sulla necessità dei diritti individuali siano prese in modo
trasparente e proporzionato.
18.12.2009
(68)
(69)
(70)
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
L’introduzione dei requisiti della neutralità tecnologica e
dei servizi nella concessione dei diritti d’uso, unitamente
alle maggiori possibilità di trasferimento di diritti tra
imprese, dovrebbe aumentare la libertà e i mezzi per for
nire al pubblico servizi di comunicazione elettronica, age
volando in tal mondo il conseguimento degli obiettivi di
interesse generale. Tuttavia, taluni obblighi di interesse
generale specifici imposti alle emittenti per la fornitura di
servizi di media audiovisivi possono richiedere il ricorso a
criteri specifici per la concessione dei diritti d’uso, quando
ciò appare necessario per conseguire uno specifico obiet
tivo di interesse generale stabilito dagli Stati membri con
formemente alla normativa comunitaria. È opportuno che
le procedure associate al perseguimento degli obiettivi di
interesse generale siano sempre trasparenti, obiettive, pro
porzionate e non discriminatorie.
Tenuto conto del suo impatto restrittivo sul libero accesso
alle frequenze radio, è opportuno limitare nel tempo la
validità di un diritto d’uso individuale che non possa essere
scambiato. Ove i diritti d’uso contengano disposizioni per
il rinnovo della loro validità, è opportuno che le autorità
nazionali competenti effettuino innanzi tutto un riesame,
che comprenda una consultazione pubblica, tenendo
conto del progresso tecnologico e degli sviluppi del mer
cato e della copertura. Vista la limitatezza dello spettro
radio, è opportuno sottoporre a riesame periodico i diritti
individuali concessi alle imprese. Nell’effettuare tale rie
same, è opportuno che le autorità nazionali competenti
concilino gli interessi dei titolari di diritti con l’esigenza di
promuovere l’introduzione dello scambio di spettro radio,
e l’uso più flessibile dello spettro attraverso le autorizza
zioni generali, ove possibile.
loro e con il pubblico prima, durante e dopo gravi cala
mità. Inoltre, tenuto conto dell’importanza dell’innova
zione tecnica, è opportuno che gli Stati membri possano
rilasciare autorizzazioni per l’uso dello spettro radio a fini
sperimentali, soggette a limitazioni e condizioni specifiche
strettamente giustificate dalla natura sperimentale di tali
diritti.
(74)
Il regolamento (CE) n. 2887/2000 del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 18 dicembre 2000, relativo all’accesso
disaggregato alla rete locale (1), si è rivelato efficace nella
fase iniziale di apertura del mercato. La direttiva
2002/21/CE (direttiva quadro) invita la Commissione a
monitorare la transizione dal quadro normativo del 1998
al quadro del 2002 e a presentare, al momento opportuno,
una proposta di abrogazione di detto regolamento. Ai sensi
del quadro del 2002 le autorità nazionali di regolamenta
zione sono tenute ad analizzare il mercato all’ingrosso del
l’accesso disaggregato alle reti e alle sottoreti metalliche per
la fornitura di servizi vocali e in banda larga, secondo la
definizione contenuta nella raccomandazione relativa ai
mercati rilevanti di prodotti e servizi. Dato che tutti gli
Stati membri hanno analizzato tale mercato almeno una
volta e che sono in vigore obblighi adeguati basati sul qua
dro normativo del 2002, il regolamento (CE) n. 2887/2000
è diventato inutile ed è opportuno abrogarlo.
(75)
Le misure necessarie per l’esecuzione della direttiva
2002/21/CE (direttiva quadro), della direttiva 2002/19/CE
(direttiva accesso) e della direttiva 2002/20/CE (direttiva
autorizzazioni) dovrebbero essere adottate secondo la deci
sione 1999/468/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999,
recante modalità per l’esercizio delle competenze di esecu
zione conferite alla Commissione (2).
(76)
In particolare, la Commissione dovrebbe avere il potere di
adottare raccomandazioni e/o misure di attuazione in rela
zione alle notifiche ai sensi dell’articolo 7 della direttiva
2002/21/CE (direttiva quadro); l’armonizzazione nell’am
bito dello spettro radio e della numerazione, nonché in
questioni legate alla sicurezza di reti e servizi; l’individua
zione dei mercati rilevanti di prodotti e servizi; l’individua
zione di mercati transnazionali; l’applicazione delle norme;
l’applicazione armonizzata delle disposizioni del quadro
normativo. Dovrebbe inoltre essere conferito alla Commis
sione il potere di adottare misure di attuazione per ade
guare gli allegati I e II della direttiva accesso al progresso
tecnologico e allo sviluppo dei mercati. Tali misure di por
tata generale e intese a modificare elementi non essenziali
di tali direttive, anche completandole con nuovi elementi
non essenziali, devono essere adottate secondo la proce
dura di regolamentazione con controllo di cui all’arti
colo 5 bis della decisione 1999/468/CE,
Le modifiche minori ai diritti e agli obblighi sono le modi
fiche di natura principalmente amministrativa, che non
cambiano la natura sostanziale delle autorizzazioni gene
rali e dei diritti individuali di uso e che quindi non possono
determinare alcun vantaggio comparativo per le altre
imprese.
(71)
È opportuno che le autorità nazionali competenti abbiano
il potere di garantire un uso efficace dello spettro radio e,
ove le risorse dello spettro restino inutilizzate, di interve
nire per evitare l’accumulo anticoncorrenziale, che può
ostacolare i nuovi ingressi nel mercato.
(72)
È opportuno che le autorità nazionali di regolamentazione
possano adottare misure efficaci per monitorare e garan
tire il rispetto delle condizioni dell’autorizzazione generale
o dei dritti d’uso, in particolare sanzioni pecuniarie o
amministrative efficaci nel caso di violazioni di tali
condizioni.
(73)
È opportuno che le condizioni che corredano le autorizza
zioni riguardino le condizioni specifiche che disciplinano
l’accessibilità per gli utenti disabili e l’esigenza delle auto
rità pubbliche e dei servizi di emergenza di comunicare tra
L 337/45
(1) GU L 336 del 30.12.2000, pag. 4.
(2) GU L 184 del 17.7.1999, pag. 23.
L 337/46
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
IT
HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA:
Articolo 1
2) l’articolo 2 è così modificato:
a)
Modifiche della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro)
1) l’articolo 1 è così modificato:
il paragrafo 1 è sostituito dal seguente:
«1. La presente direttiva istituisce un quadro norma
tivo armonizzato per la disciplina dei servizi di comuni
cazione elettronica, delle reti di comunicazione
elettronica, delle risorse e dei servizi correlati e per taluni
aspetti delle apparecchiature terminali onde facilitare
l’accesso agli utenti disabili; definisce le funzioni delle
autorità nazionali di regolamentazione ed istituisce le
procedure atte a garantire l’applicazione armonizzata del
quadro normativo nella Comunità.»;
b)
è inserito il paragrafo seguente:
«3 bis.
I provvedimenti adottati dagli Stati membri
riguardanti l’accesso o l’uso di servizi e applicazioni
attraverso reti di comunicazione elettronica, da parte
degli utenti finali, devono rispettare i diritti e le libertà
fondamentali delle persone fisiche, garantiti dalla con
venzione europea per la salvaguardia dei diritti del
l’uomo e delle libertà fondamentali e dai principi generali
del diritto comunitario.
Qualunque provvedimento di questo tipo riguardante
l’accesso o l’uso di servizi e applicazioni attraverso reti di
comunicazione elettronica, da parte degli utenti finali,
che ostacolasse tali diritti o libertà fondamentali può
essere imposto soltanto se appropriato, proporzionato e
necessario nel contesto di una società democratica e la
sua attuazione dev’essere oggetto di adeguate garanzie
procedurali conformemente alla convenzione europea
per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà
fondamentali e ai principi generali del diritto comunita
rio, inclusi un’efficace tutela giurisdizionale e un giusto
processo. Tali provvedimenti possono di conseguenza
essere adottati soltanto nel rispetto del principio della
presunzione d’innocenza e del diritto alla privacy.
Dev’essere garantita una procedura preliminare equa ed
imparziale, compresi il diritto della persona o delle per
sone interessate di essere ascoltate, fatta salva la neces
sità di presupposti e regimi procedurali appropriati in
casi di urgenza debitamente accertata conformemente
alla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti
dell’uomo e delle libertà fondamentali. Dev’essere garan
tito il diritto ad un controllo giurisdizionale efficace e
tempestivo.»;
la lettera a) è sostituita dalla seguente:
«a) “reti di comunicazione elettronica”, i sistemi di tra
smissione e, se del caso, le apparecchiature di com
mutazione o di instradamento e altre risorse, inclusi
gli elementi di rete non attivi, che consentono di tra
smettere segnali via cavo, via radio, a mezzo di fibre
ottiche o con altri mezzi elettromagnetici, comprese
le reti satellitari, le reti terrestri mobili e fisse (a com
mutazione di circuito e a commutazione di pac
chetto, compresa Internet), le reti utilizzate per la
diffusione circolare dei programmi sonori e televi
sivi, i sistemi per il trasporto della corrente elettrica,
nella misura in cui siano utilizzati per trasmettere i
segnali, le reti televisive via cavo, indipendente
mente dal tipo di informazione trasportato;»
La direttiva 2002/21/CE è così modificata:
a)
18.12.2009
b)
la lettera b) è sostituita dalla seguente:
«b) “mercati transnazionali”, mercati individuati confor
memente all’articolo 15, paragrafo 4, che coprono
la Comunità, o una parte considerevole di questa,
situati in più di uno Stato membro.»;
c)
la lettera d) è sostituita dalla seguente:
«d) “rete pubblica di comunicazioni”, una rete di comu
nicazione elettronica utilizzata interamente o pre
valentemente per fornire servizi di comunicazione
elettronica accessibili al pubblico, che supporta il
trasferimento di informazioni tra i punti terminali
di reti;»
d)
è inserita la lettera seguente:
«d bis) “punto terminale di rete”, il punto fisico a partire
dal quale l’abbonato ha accesso ad una rete pub
blica di comunicazione; in caso di reti in cui
abbiano luogo la commutazione o l’instrada
mento, il punto terminale di rete è definito
mediante un indirizzo di rete specifico che può
essere correlato ad un numero di abbonato o ad
un nome di abbonato;»
e)
la lettera e) è sostituita dalla seguente:
«e) “risorse correlate”, servizi correlati, infrastrutture
fisiche e altre risorse o elementi correlati ad una rete
di comunicazione elettronica e/o ad un servizio di
comunicazione elettronica che permettono e/o sup
portano la fornitura di servizi attraverso tale rete e/o
servizio, o sono potenzialmente in grado di farlo, ivi
compresi tra l’altro gli edifici o gli accessi agli edi
fici, il cablaggio degli edifici, le antenne, le torri e le
altre strutture di supporto, le guaine, i piloni, i poz
zetti e gli armadi di distribuzione;»
18.12.2009
f)
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
è inserita la lettera seguente:
«e bis) “servizi correlati”, i servizi correlati ad una rete di
comunicazione elettronica e/o ad un servizio di
comunicazione elettronica che permettono e/o
supportano la fornitura di servizi attraverso tale
rete e/o servizio, o sono potenzialmente in grado
di farlo, compresi tra l’altro i servizi di traduzione
del numero o i sistemi che svolgono funzioni
analoghe, i sistemi di accesso condizionato e le
guide elettroniche ai programmi, nonché altri
servizi quali quelli relativi all’identità, alla posi
zione e alla presenza;»
g)
la lettera l) è sostituita dalla seguente:
«l) “direttive particolari”, la direttiva 2002/20/CE (diret
tiva autorizzazioni), la direttiva 2002/19/CE (diret
tiva accesso), la direttiva 2002/22/CE (direttiva
servizio universale) e la direttiva 2002/58/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 luglio
2002, relativa al trattamento dei dati personali e alla
tutela della vita privata nel settore delle comunica
zioni elettroniche (direttiva relativa alla vita privata
e alle comunicazioni elettroniche) (*);
(*) GU L 201 del 31.7.2002, pag. 37.»;
h) sono aggiunte le seguenti lettere:
«q) “attribuzione di spettro radio”, la designazione di
una determinata banda di frequenze destinata ad
essere utilizzata da parte di uno o più tipi di servizi
di radiocomunicazione, se del caso, alle condizioni
specificate;
r)
s)
“interferenza dannosa”, un’interferenza che pregiu
dica il funzionamento di un servizio di radionaviga
zione o di altri servizi di sicurezza o che deteriora
gravemente, ostacola o interrompe ripetutamente
un servizio di radiocomunicazione che opera con
formemente alle normative internazionali, comuni
tarie o nazionali applicabili;
“chiamata”, la connessione istituita da un servizio di
comunicazione elettronica accessibile al pubblico
che consente la comunicazione bidirezionale.»;
b)
L 337/47
sono inseriti i paragrafi seguenti:
«3 bis.
Fatto salvo il disposto dei paragrafi 4 e 5, le
autorità nazionali di regolamentazione responsabili della
regolamentazione ex ante del mercato o della risolu
zione delle controversie tra imprese conformemente agli
articoli 20 o 21 della presente direttiva operano in indi
pendenza e non sollecitano né accettano istruzioni da
alcun altro organismo nell’esercizio dei compiti loro affi
dati ai sensi della normativa nazionale che recepisce
quella comunitaria. Ciò non osta alla supervisione a
norma del diritto costituzionale nazionale. Solo gli
organi di ricorso istituiti a norma dell’articolo 4 hanno
la facoltà di sospendere o confutare le decisioni prese
dalle autorità nazionali di regolamentazione. Gli Stati
membri garantiscono che il responsabile di un’autorità
nazionale di regolamentazione o, se del caso, i membri
dell’organo collegiale che ricoprono tale funzione presso
un’autorità nazionale di regolamentazione di cui al
primo comma o i loro sostituti possano essere sollevati
dall’incarico solo se non rispettano più le condizioni pre
scritte per l’esercizio delle loro funzioni fissate preventi
vamente nell’ordinamento nazionale. La decisione di
allontanare il responsabile dell’autorità nazionale di
regolamentazione in questione o, se del caso, i membri
dell’organo collegiale che ricoprono tale funzione, è resa
pubblica al momento dell’esonero. Il responsabile del
l’autorità nazionale di regolamentazione o, se del caso, i
membri dell’organo collegiale che ricoprono tale fun
zione, sollevati dall’incarico, ricevono una motivazione
e hanno il diritto di chiederne la pubblicazione, qualora
questa non sia altrimenti prevista; nel qual caso, la moti
vazione è pubblicata.
Gli Stati membri assicurano che le autorità nazionali di
regolamentazione di cui al primo comma dispongano di
bilanci annuali separati. I bilanci sono pubblicati. Gli
Stati membri assicurano inoltre che le autorità nazionali
di regolamentazione dispongano di risorse finanziarie e
umane sufficienti affinché possano partecipare e contri
buire attivamente all’Organismo dei regolatori europei
delle comunicazioni elettroniche (BEREC) (*).
3 ter.
Gli Stati membri provvedono a che gli obiettivi
del BEREC relativamente alla promozione di un coordi
namento e di una coerenza normativi maggiori siano
attivamente sostenuti dalle rispettive autorità nazionali
di regolamentazione.
3) l’articolo 3 è così modificato:
a)
il paragrafo 3 è sostituito dal seguente:
«3. Gli Stati membri provvedono affinché le rispettive
autorità nazionali di regolamentazione esercitino i loro
poteri in modo imparziale, trasparente e tempestivo. Gli
Stati membri assicurano che le autorità nazionali di
regolamentazione dispongano di risorse finanziarie e
umane adeguate per svolgere i compiti a loro assegnati.»;
3 quater.
Gli Stati membri provvedono a che le auto
rità nazionali di regolamentazione tengano nella mas
sima considerazione i pareri e le posizioni comuni
adottati dal BEREC allorché adottano le loro decisioni
concernenti i rispettivi mercati nazionali.
(*) Regolamento (CE) n. 1211/2009 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, che
istituisce l’Organismo dei regolatori europei delle
comunicazioni elettroniche (BEREC) e l’Ufficio.»;
L 337/48
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
4) l’articolo 4 è così modificato:
a)
il paragrafo 1 è sostituito dal seguente:
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6) gli articoli 6 e 7 sono sostituiti dai seguenti:
«Articolo 6
Meccanismo di consultazione e di trasparenza
«1.
Gli Stati membri prevedono, a livello nazionale,
meccanismi efficienti che permettano a qualunque
utente e a qualunque impresa che fornisce reti e/o ser
vizi di comunicazione elettronica, che siano interessati
dalla decisione di una autorità nazionale di regolamen
tazione, di ricorrere contro detta decisione dinanzi ad un
organo di ricorso, indipendente dalle parti coinvolte.
Tale organo, che può essere un tribunale, è in possesso
di competenze adeguate tali da consentirgli di assolvere
le sue funzioni in maniera efficace. Gli Stati membri
garantiscono che il merito del caso sia tenuto in debita
considerazione e che vi sia un efficace meccanismo di
ricorso.
In attesa dell’esito del ricorso, resta in vigore la decisione
dell’autorità nazionale di regolamentazione, a meno che
non siano concesse misure provvisorie conformemente
al diritto nazionale.»;
b)
è aggiunto il paragrafo seguente:
«3. Gli Stati membri raccolgono informazioni sull’ar
gomento generale dei ricorsi, sul numero di richieste di
ricorso, sulla durata delle procedure di ricorso e sul
numero di decisioni di concedere misure provvisorie. Gli
Stati membri forniscono tali informazioni alla Commis
sione e al BEREC su richiesta motivata di uno di essi.»;
Fatti salvi i casi che rientrano nel campo di applicazione del
l’articolo 7, paragrafo 9, e degli articoli 20 o 21, gli Stati
membri provvedono affinché le autorità nazionali di regola
mentazione, quando intendono adottare misure in applica
zione della presente direttiva o delle direttive particolari o
quando intendono imporre limitazioni conformemente
all’articolo 9, paragrafi 3 e 4, che abbiano un impatto rile
vante sul relativo mercato, diano alle parti interessate la pos
sibilità di presentare le proprie osservazioni sul progetto di
misura entro un termine ragionevole.
Le autorità nazionali di regolamentazione rendono pubbli
che le procedure che applicano ai fini della consultazione.
Gli Stati membri garantiscono la creazione di un unico punto
d’informazione attraverso il quale si possa accedere a tutte le
consultazioni in corso.
Il risultato della procedura di consultazione deve essere reso
pubblicamente disponibile attraverso l’autorità di regolamen
tazione nazionale, salvo nel caso di un’informazione riser
vata, nel rispetto della legislazione comunitaria e nazionale
sulla riservatezza in campo commerciale.
Articolo 7
Consolidamento
del
mercato
comunicazioni elettroniche
interno
delle
5) all’articolo 5, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente:
«1. Gli Stati membri provvedono affinché le imprese che
forniscono reti e servizi di comunicazione elettronica forni
scano tutte le informazioni, anche di carattere finanziario,
necessarie alle autorità nazionali di regolamentazione onde
assicurare la conformità con le disposizioni della presente
direttiva e delle direttive particolari o con le decisioni adot
tate ai sensi di tali direttive. In particolare, le autorità nazio
nali di regolamentazione hanno la facoltà di chiedere che tali
imprese comunichino informazioni circa gli sviluppi previsti
a livello di reti o di servizi che potrebbero avere ripercussioni
sui servizi all’ingrosso da esse resi disponibili ai concorrenti.
Le imprese che dispongono di un significativo potere sui
mercati all’ingrosso possono essere inoltre tenute a presen
tare dati contabili sui mercati al dettaglio collegati a tali mer
cati all’ingrosso.
Su richiesta, le imprese forniscono sollecitamente tali infor
mazioni, osservando i tempi ed il livello di dettaglio richiesti
dall’autorità nazionale di regolamentazione. Le informazioni
richieste dall’autorità nazionale di regolamentazione sono
proporzionate rispetto all’assolvimento di tale compito. L’au
torità nazionale di regolamentazione motiva adeguatamente
la richiesta di informazioni e tratta le informazioni confor
memente al paragrafo 3.»;
1.
Le autorità nazionali di regolamentazione, nell’eserci
zio delle funzioni indicate nella presente direttiva e nelle
direttive particolari, tengono nella massima considerazione
gli obiettivi di cui all’articolo 8, nella misura in cui concer
nono il funzionamento del mercato interno.
2.
Le autorità nazionali di regolamentazione contribui
scono allo sviluppo del mercato interno lavorando insieme e
con la Commissione e con il BEREC in modo trasparente al
fine di assicurare la piena applicazione, in tutti gli Stati mem
bri, delle disposizioni della presente direttiva e delle direttive
particolari. A tale scopo lavorano in particolare con la Com
missione e il BEREC per individuare i tipi di strumenti e le
soluzioni più adeguate da utilizzare nell’affrontare determi
nati tipi di situazioni nel contesto del mercato.
3. Salvo ove diversamente previsto nelle raccomandazioni
o negli orientamenti adottati a norma dell’articolo 7 ter al ter
mine della consultazione di cui all’articolo 6, qualora un’au
torità di regolamentazione nazionale intenda adottare una
misura che:
a)
rientri nell’ambito di applicazione degli articoli 15 o 16
della presente direttiva o degli articoli 5 o 8 della diret
tiva 2002/19/CE (direttiva accesso); e
18.12.2009
b)
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
influenzi gli scambi tra Stati membri,
essa rende contemporaneamente accessibile il progetto di
misura alla Commissione, al BEREC e alle autorità nazionali
di regolamentazione di altri Stati membri, insieme alla moti
vazione su cui la misura si basa, nel rispetto dell’articolo 5,
paragrafo 3, e ne informa la Commissione, il BEREC e le altre
autorità nazionali di regolamentazione. Le autorità nazionali
di regolamentazione, il BEREC e la Commissione possono
trasmettere le proprie osservazioni all’autorità nazionale di
regolamentazione di cui trattasi entro il termine di un mese.
Il periodo di un mese non può essere prorogato.
4.
Quando la misura prevista di cui al paragrafo 3 mira a:
a)
identificare un mercato rilevante differente da quelli pre
visti dalla raccomandazione ai sensi dell’articolo 15,
paragrafo 1; oppure
b)
decidere sulla designazione o meno di imprese che
detengono, individualmente o congiuntamente ad altre,
un potere di mercato significativo, ai sensi dell’arti
colo 16, paragrafi 3, 4 o 5;
e tale misura influenzi gli scambi commerciali tra Stati mem
bri e la Commissione ha comunicato all’autorità nazionale di
regolamentazione che il progetto di misura creerebbe una
barriera al mercato unico o dubita seriamente della sua com
patibilità con il diritto comunitario e in particolare con gli
obiettivi di cui all’articolo 8, il progetto di misura non può
essere adottato per ulteriori due mesi. Tale periodo non può
essere prolungato. La Commissione informa in tal caso le
altre autorità nazionali di regolamentazione delle sue riserve.
5. Entro i due mesi di cui al paragrafo 4 la Commissione
può:
a)
adottare una decisione con cui si richieda ad un’autorità
nazionale di regolamentazione interessata di ritirare il
progetto di misura; e/o
b)
decidere di sciogliere le sue riserve in relazione ad un
progetto di misura di cui al paragrafo 4.
Prima di adottare una decisione, la Commissione considera
con la massima attenzione il parere del BEREC. La decisione
è accompagnata da un’analisi dettagliata e obiettiva dei motivi
per i quali la Commissione considera che il progetto di
misura non debba essere adottato, congiuntamente a propo
ste specifiche volte a modificare il progetto di misura.
6. Se la Commissione che ha adottato una decisione con
formemente al paragrafo 5 impone all’autorità nazionale di
regolamentazione di ritirare un progetto di misura, l’autorità
nazionale di regolamentazione lo modifica o lo ritira entro
sei mesi dalla data della decisione della Commissione. Se il
progetto di misura è modificato, l’autorità nazionale di rego
lamentazione avvia una consultazione pubblica secondo le
procedure di cui all’articolo 6 e notifica nuovamente il pro
getto di misura modificato alla Commissione conforme
mente al paragrafo 3.
L 337/49
7.
L’autorità nazionale di regolamentazione interessata
tiene nella massima considerazione le osservazioni delle altre
autorità nazionali di regolamentazione, del BEREC e della
Commissione e può, salvo nei casi di cui al paragrafo 4 e al
paragrafo 5, lettera a), adottare il progetto di misura risul
tante e, in tal caso, lo comunica alla Commissione.
8. L’autorità nazionale di regolamentazione comunica alla
Commissione e al BEREC tutte le misure definitive adottate
che rientrano nell’articolo 7, paragrafo 3, lettere a) e b).
9. In circostanze straordinarie l’autorità nazionale di rego
lamentazione, ove ritenga che sussistano urgenti motivi di
agire onde salvaguardare la concorrenza e tutelare gli inte
ressi degli utenti, in deroga alla procedura di cui ai paragrafi 3
e 4, può adottare immediatamente adeguate misure tempo
ranee. Essa comunica senza indugio tali misure, esauriente
mente motivate, alla Commissione, all’altra autorità
nazionale di regolamentazione e al BEREC. La decisione del
l’autorità nazionale di regolamentazione di rendere tali
misure permanenti o di estendere il periodo di tempo in cui
siano applicabili è soggetta alle disposizioni dei paragrafi 3
e 4.»;
7) sono inseriti i seguenti articoli:
«Articolo 7 bis
Procedura per la coerente applicazione delle misure
correttive
1.
Quando la misura prevista di cui all’articolo 7, para
grafo 3, mira ad imporre, modificare o revocare un obbligo
imposto a un operatore in applicazione dell’articolo 16, in
combinato disposto con gli articoli 5 e da 9 a 13 della diret
tiva 2002/19/CE (direttiva accesso) e con l’articolo 17 della
direttiva 2002/22/CE (direttiva servizio universale), la Com
missione, entro il termine di un mese di cui all’articolo 7,
paragrafo 3, della presente direttiva, può notificare all’auto
rità nazionale di regolamentazione interessata e al BEREC i
motivi per cui ritiene che il progetto di misura crei un osta
colo al mercato unico o che dubita seriamente della sua com
patibilità con il diritto comunitario. In tal caso, l’adozione del
progetto di misura viene ulteriormente sospesa per i tre mesi
successivi alla notifica della Commissione.
In assenza di una notifica in tal senso, l’autorità nazionale di
regolamentazione interessata può adottare il progetto di
misura tenendo nella massima considerazione le osservazioni
formulate dalla Commissione, dal BEREC o da altra autorità
nazionale di regolamentazione.
2. Nel periodo di tre mesi di cui al paragrafo 1, la Com
missione, il BEREC e l’autorità nazionale di regolamentazione
interessata cooperano strettamente allo scopo di individuare
la misura più idonea ed efficace alla luce degli obiettivi stabi
liti all’articolo 8, tenendo debitamente conto del parere dei
soggetti partecipanti al mercato e della necessità di garantire
una pratica regolamentare coerente.
L 337/50
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
3.
Entro sei settimane dall’inizio del periodo di tre mesi di
cui al paragrafo 1, il BEREC, deliberando a maggioranza dei
membri che lo compongono, esprime un parere sulla noti
fica della Commissione di cui al paragrafo 1, indicando se
ritiene che il progetto di misura debba essere modificato o
ritirato e, se del caso, avanza a tal fine proposte specifiche. Il
parere è motivato e reso pubblico.
4.
Se nel proprio parere condivide i seri dubbi della Com
missione il BEREC coopera strettamente con l’autorità nazio
nale di regolamentazione interessata allo scopo di individuare
la misura più idonea ed efficace. Prima della fine del trime
stre di cui al paragrafo 1, l’autorità nazionale di regolamen
tazione può:
a)
b)
modificare o ritirare il suo progetto di misura tenendo
nella massima considerazione la notifica della Commis
sione di cui al paragrafo 1 nonché il parere e la consu
lenza del BEREC;
Articolo 7 ter
Disposizioni di attuazione
1.
Previa consultazione pubblica e consultazione con le
autorità nazionali di regolamentazione, tenendo nella mas
sima considerazione del parere del BEREC, la Commissione
può adottare raccomandazioni e/o orientamenti in relazione
all’articolo 7 che definiscano la forma, il contenuto e il livello
di dettaglio delle notifiche richieste a norma dell’articolo 7,
paragrafo 3, le circostanze in cui le notifiche non sono richie
ste e il calcolo dei termini.
2.
Le misure di cui al paragrafo 1 sono adottate secondo
la procedura consultiva di cui all’articolo 22, paragrafo 2.»;
8) l’articolo 8 è così modificato:
a)
b)
al paragrafo 1, il secondo comma è sostituito dal
seguente:
mantenere il suo progetto di misura.
«Salvo diversa disposizione dell’articolo 9 relativo alle
radiofrequenze, gli Stati membri tengono nella massima
considerazione l’opportunità di adottare regolamenta
zioni tecnologicamente neutrali e provvedono affinché
le autorità nazionali di regolamentazione, nell’esercizio
delle funzioni indicate nella presente direttiva e nelle
direttive particolari, e in particolare quelle intese a garan
tire una concorrenza effettiva, facciano altrettanto.»;
5.
Qualora il BEREC non condivida i seri dubbi della
Commissione o non esprima un parere o qualora l’autorità
nazionale di regolamentazione modifichi o mantenga il suo
progetto di misura a norma del paragrafo 4, la Commissione,
entro un mese dalla fine del trimestre di cui al paragrafo 1 e
tenendo nella massima considerazione l’eventuale parere del
BEREC, può:
a)
18.12.2009
formulare una raccomandazione in cui si invita l’auto
rità nazionale di regolamentazione interessata a modifi
care o ritirare il progetto di misura, includendo proposte
specifiche a tal fine, e a fornire le ragioni che giustificano
la sua raccomandazione, in particolare qualora il BEREC
non condivida i seri dubbi della Commissione, e propo
ste specifiche a tal fine;
b)
«a) assicurando che gli utenti, compresi gli utenti disa
bili, gli utenti anziani e quelli che hanno esigenze
sociali particolari ne traggano i massimi vantaggi in
termini di scelta, prezzi e qualità;
b)
decidere di sciogliere le sue riserve indicate conforme
mente al paragrafo 1.
6.
Entro un mese dalla data di formulazione della racco
mandazione della Commissione ai sensi del paragrafo 5, let
tera a), o di ritiro delle sue riserve a norma del paragrafo 5,
lettera b), l’autorità nazionale di regolamentazione interessata
comunica alla Commissione e al BEREC la misura finale
adottata.
8.
L’autorità nazionale di regolamentazione può ritirare il
progetto di misura in qualsiasi fase della procedura.
garantendo che non vi siano distorsioni e restrizioni
della concorrenza nel settore delle comunicazioni
elettroniche, anche per la trasmissione di contenuti;»
c)
al paragrafo 2, la lettera c) è soppressa;
d)
al paragrafo 3, la lettera c) è soppressa;
e)
al paragrafo 3, la lettera d) è sostituita dalla seguente:
Tale periodo può essere prorogato per consentire all’autorità
nazionale di regolamentazione di avviare una consultazione
pubblica ai sensi dell’articolo 6.
7.
L’autorità nazionale di regolamentazione che decide di
non modificare o ritirare il progetto di misura sulla base della
raccomandazione di cui al paragrafo 5, lettera a), fornisce una
giustificazione motivata.
al paragrafo 2, le lettere a) e b) sono sostituite dalle
seguenti:
«d) collaborando tra loro, con la Commissione e con il
BEREC per garantire lo sviluppo di pratiche norma
tive coerenti e l’applicazione coerente della presente
direttiva e delle direttive particolari.»;
f)
al paragrafo 4, la lettera e) è sostituita dalla seguente:
«e) prendendo in considerazione le esigenze di gruppi
sociali specifici, in particolare degli utenti disabili,
degli utenti anziani e di quelli che hanno esigenze
sociali particolari;»
18.12.2009
g)
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
al paragrafo 4 è aggiunta la lettera seguente:
«g) promuovendo la capacità degli utenti finali di acce
dere ad informazioni e distribuirle o eseguire appli
cazioni e servizi di loro scelta;»
h) è aggiunto il paragrafo seguente:
«5. Nel perseguire le finalità programmatiche di cui ai
paragrafi 2, 3 e 4 le autorità nazionali di regolamenta
zione applicano principi regolamentari obiettivi, traspa
renti, non discriminatori e proporzionati, tra l’altro:
a)
promuovendo la prevedibilità regolamentare,
garantendo un approccio regolatore coerente nel
l’arco di opportuni periodi di revisione;
b)
garantendo che, in circostanze analoghe, non vi
siano discriminazioni nel trattamento delle imprese
che forniscono reti e servizi di comunicazione
elettronica;
c)
salvaguardando la concorrenza a vantaggio dei con
sumatori e promuovendo se del caso la concorrenza
basata sulle infrastrutture;
d)
e)
f)
promuovendo investimenti efficienti e innovazione
in infrastrutture nuove e migliorate, anche garan
tendo che qualsiasi obbligo di accesso tenga debito
conto del rischio sostenuto dalle imprese di investi
mento e consentendo vari accordi di cooperazione
tra gli investitori e le parti che richiedono accesso
onde diversificare il rischio di investimento, assicu
rando nel contempo la salvaguardia della concor
renza nel mercato e del principio di non
discriminazione;
tenendo debito conto della varietà delle condizioni
attinenti alla concorrenza e al consumo nelle diverse
aree geografiche all’interno del territorio di uno
Stato membro;
imponendo obblighi regolamentari ex ante unica
mente dove non opera una concorrenza effettiva e
sostenibile, e attenuandoli o revocandoli non
appena sia soddisfatta tale condizione.»;
9) è inserito l’articolo seguente:
«Articolo 8 bis
Pianificazione strategica e coordinamento della politica
in materia di spettro radio
1. Gli Stati membri cooperano fra loro e con la Commis
sione nella pianificazione strategica e nell’armonizzazione
dell’uso dello spettro radio nella Comunità europea. A tal fine
L 337/51
essi prendono in considerazione, tra l’altro, gli aspetti econo
mici, inerenti alla sicurezza, alla salute, all’interesse pubblico,
alla libertà di espressione, culturali, scientifici, sociali e tec
nici delle politiche dell’Unione europea, come pure i vari inte
ressi delle comunità di utenti dello spettro radio, allo scopo
di ottimizzarne l’uso e di evitare interferenze dannose.
2.
Cooperando tra loro e con la Commissione, gli Stati
membri promuovono il coordinamento delle politiche in
materia di spettro radio nella Comunità europea e, ove oppor
tuno, l’instaurazione di condizioni armonizzate per quanto
concerne la disponibilità e l’uso efficiente dello spettro radio,
che sono necessari per la realizzazione e il funzionamento
del mercato interno delle comunicazioni elettroniche.
3.
La Commissione, tenendo nella massima considera
zione il parere del gruppo “Politica dello spettro radio”
(RSPG), istituito con decisione 2002/622/CE della Commis
sione, del 26 luglio 2002, che istituisce il gruppo “Politica
dello spettro radio” (*), può presentare proposte legislative al
Parlamento europeo e al Consiglio volte a porre in essere
programmi strategici pluriennali in materia di spettro radio.
Tali programmi definiscono gli orientamenti e gli obiettivi
politici per la pianificazione strategica e l’armonizzazione
dell’uso dello spettro radio, in conformità con le disposizioni
della presente direttiva e delle direttive particolari.
4. Ove necessario per assicurare l’efficace coordinamento
degli interessi della Comunità europea in seno alle organiz
zazioni internazionali competenti per le questioni relative
allo spettro radio, la Commissione, tenendo nella massima
considerazione il parere dell’RSPG, può proporre obiettivi
politici comuni al Parlamento europeo e al Consiglio.
(*) GU L 198 del 27.7.2002, pag. 49.»;
10) l’articolo 9 è sostituito dal seguente:
«Articolo 9
Gestione delle radiofrequenze per i servizi di
comunicazione elettronica
1.
Tenendo debito conto del fatto che le radiofrequenze
sono un bene pubblico dotato di un importante valore
sociale, culturale ed economico, gli Stati membri provvedono
alla gestione efficiente delle radiofrequenze per i servizi di
comunicazione elettronica nel loro territorio ai sensi degli
articoli 8 e 8 bis. Essi garantiscono che l’attribuzione degli
spettri ai fini dei servizi di comunicazione elettronica e la
concessione di autorizzazioni generali o di diritti d’uso indi
viduali in materia da parte delle autorità nazionali competenti
siano fondate su criteri obiettivi, trasparenti, non discrimina
tori e proporzionati.
Nell’applicare il presente articolo gli Stati membri rispettano
gli accordi internazionali pertinenti, fra cui i regolamenti
radio dell’UIT, e possono tener conto di considerazioni di
interesse pubblico.
L 337/52
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
2.
Gli Stati membri promuovono l’armonizzazione del
l’uso delle radiofrequenze nel territorio della Comunità euro
pea in modo coerente con l’esigenza di garantirne un utilizzo
effettivo ed efficiente e di perseguire benefici per i consuma
tori, come economie di scala e interoperabilità dei servizi. In
tale contesto gli Stati membri agiscono ai sensi dell’arti
colo 8 bis e della decisione n. 676/2002/CE (decisione spet
tro radio).
3.
Salvo disposizione contraria contenuta nel secondo
comma, gli Stati membri assicurano che nelle bande di fre
quenze dichiarate disponibili per i servizi di comunicazione
elettronica possano essere utilizzati tutti i tipi di tecnologie
usate per i servizi di comunicazione elettronica nel rispettivo
piano di assegnazione delle frequenze nazionali a norma del
diritto comunitario.
Gli Stati membri possono, tuttavia, prevedere limitazioni
proporzionate e non discriminatorie dei tipi di tecnologie di
accesso senza fili o rete radiofonica utilizzati per servizi di
comunicazione elettronica, ove ciò sia necessario al fine di:
a)
evitare interferenze dannose;
b)
proteggere la salute pubblica dai campi elettromagnetici;
c)
assicurare la qualità tecnica del servizio;
d)
assicurare la massima condivisione delle radiofrequenze;
e)
salvaguardare l’uso efficiente dello spettro; oppure
f)
garantire il conseguimento di un obiettivo di interesse
generale conformemente al paragrafo 4.
4.
Salvo disposizione contraria contenuta nel secondo
comma, gli Stati membri assicurano che nelle bande di fre
quenze dichiarate disponibili per i servizi di comunicazione
elettronica possano essere forniti tutti i tipi di servizi di
comunicazione elettronica nei rispettivi piani nazionali di
attribuzione delle frequenze a norma del diritto comunitario.
Gli Stati membri possono, tuttavia, prevedere limitazioni
proporzionate e non discriminatorie dei tipi di servizi di
comunicazione elettronica che è possibile fornire, anche, se
necessario, al fine di soddisfare un requisito dei regolamenti
radio dell’UIT.
Le misure che impongono la fornitura di un servizio di
comunicazione elettronica in una banda specifica disponibile
per i servizi di comunicazione elettronica sono giustificate
per garantire il conseguimento di un obiettivo di interesse
generale definito dagli Stati membri conformemente al diritto
comunitario, come, ad esempio e a titolo non esaustivo:
a)
garantire la sicurezza della vita;
b)
la promozione della coesione sociale, regionale o
territoriale;
18.12.2009
c)
evitare un uso inefficiente delle radiofrequenze; oppure
d)
la promozione della diversità culturale e linguistica e del
pluralismo dei media, ad esempio mediante prestazione
di servizi di radiodiffusione o telediffusione.
Una misura che vieta la fornitura di qualsiasi altro servizio di
comunicazione elettronica in una banda specifica può essere
prevista esclusivamente ove sia giustificata dalla necessità di
proteggere i servizi di sicurezza della vita. Gli Stati membri
possono anche eccezionalmente estendere tale misura al fine
di conseguire altri obiettivi di interesse generale quali definiti
dagli Stati membri a norma del diritto comunitario.
5. Gli Stati membri riesaminano periodicamente la neces
sità delle limitazioni di cui ai paragrafi 3 e 4 e rendono pub
blici i risultati di tali revisioni.
6. I paragrafi 3 e 4 si applicano agli spettri radio attribuiti
ai fini dei servizi di comunicazione elettronica nonché alle
autorizzazioni generali e ai diritti d’uso individuali delle
radiofrequenze concessi a decorrere dal 25 maggio 2011.
Alle attribuzioni degli spettri radio, alle autorizzazioni gene
rali e ai diritti d’uso individuali esistenti al 25 maggio 2011
si applicano le disposizioni dell’articolo 9 bis.
7.
Fatte salve le disposizioni delle direttive particolari e
tenendo conto delle circostanze nazionali pertinenti, gli Stati
membri possono stabilire norme volte a impedire l’accumulo
di frequenze, in particolare fissando scadenze rigorose per lo
sfruttamento efficace dei diritti d’uso da parte del titolare dei
diritti e applicando sanzioni, comprese le sanzioni pecunia
rie o la revoca dei diritti d’uso in caso di mancato rispetto
delle scadenze. Tali norme sono stabilite e applicate in modo
proporzionato, trasparente non discriminatorio.»;
11) sono inseriti i seguenti articoli:
«Articolo 9 bis
Riesame delle limitazioni ai diritti esistenti
1. Per un periodo di cinque anni a partire dal 25 maggio
2011, gli Stati membri possono consentire ai titolari di diritti
d’uso delle radio frequenze concessi prima di quella data e
che rimarranno validi per un periodo non inferiore a cinque
anni di presentare all’autorità nazionale competente una
richiesta di riesame delle limitazioni ai loro diritti ai sensi del
l’articolo 9, paragrafi 3 e 4.
Prima di adottare la sua decisione, l’autorità nazionale com
petente informa il titolare del diritto del riesame delle limita
zioni, precisando l’entità del diritto dopo il riesame, e concede
al richiedente un termine ragionevole per il ritiro della
richiesta.
18.12.2009
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
Se il titolare del diritto ritira la sua richiesta, il diritto resta
immutato fino alla sua scadenza o, se è anteriore, fino al ter
mine del periodo di cinque anni.
2. Dopo il periodo di cinque anni di cui al paragrafo 1, gli
Stati membri adottano tutte le misure adeguate per assicurare
che l’articolo 9, paragrafi 3 e 4, si applichi a tutte le restanti
autorizzazioni generali/diritti d’uso individuali e attribuzioni
di spettri radio ai fini dei servizi di comunicazione elettronica
esistenti al 25 maggio 2011.
L 337/53
3. La Commissione può adottare le opportune misure di
attuazione al fine di individuare le bande per le quali i diritti
d’uso delle radiofrequenze possono essere trasferiti o affittati
tra imprese. Dette misure non concernono le frequenze usate
per la diffusione radiotelevisiva.
Tali misure tecniche di attuazione, intese a modificare ele
menti non essenziali della presente direttiva, completandola,
sono adottate secondo la procedura di regolamentazione con
controllo di cui all’articolo 22, paragrafo 3.»;
12) l’articolo 10 è così modificato:
3. Nell’applicare il presente articolo, gli Stati membri adot
tano disposizioni appropriate per promuovere eque condi
zioni di concorrenza.
a)
«1.
Gli Stati membri garantiscono che le autorità
nazionali di regolamentazione controllino la conces
sione dei diritti d’uso di tutte le risorse nazionali di
numerazione e la gestione dei piani nazionali di nume
razione. Gli Stati membri garantiscono che a tutti i ser
vizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico
vengano forniti numeri e serie di numeri adeguati. Le
autorità nazionali di regolamentazione stabiliscono pro
cedure obiettive, trasparenti e non discriminatorie per la
concessione dei diritti d’uso delle risorse nazionali di
numerazione.
4. Le misure adottate in applicazione del presente articolo
non concedono alcun nuovo diritto d’uso e pertanto non
sono soggette alle pertinenti disposizioni dell’articolo 5, para
grafo 2, della direttiva 2002/20/CE (direttiva autorizzazioni).
Articolo 9 ter
Trasferimento o affitto di diritti individuali d’uso delle
radiofrequenze
2.
Le autorità nazionali di regolamentazione provve
dono affinché i piani e le procedure di numerazione
nazionale siano applicati in modo da assicurare parità di
trattamento a tutti i fornitori di servizi di comunicazione
elettronica accessibili al pubblico. In particolare, gli Stati
membri provvedono affinché l’impresa cui sia stato con
cesso il diritto d’uso di una serie di numeri non discri
mini altri fornitori di servizi di comunicazione
elettronica in relazione alle sequenze di numeri da uti
lizzare per dare accesso ai loro servizi.»;
1. Gli Stati membri provvedono affinché le imprese pos
sano trasferire o affittare ad altre imprese, secondo le condi
zioni legate ai diritti d’uso delle radiofrequenze e secondo le
procedure nazionali, i diritti individuali di uso delle radiofre
quenze nelle bande per le quali ciò sia previsto nelle disposi
zioni di esecuzione adottate a norma del paragrafo 3.
Sulle altre bande gli Stati membri possono prevedere la pos
sibilità per le imprese di trasferire o affittare i diritti d’uso
delle radiofrequenze ad altre imprese secondo le procedure
nazionali.
i paragrafi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti:
b)
il paragrafo 4 è sostituito dal seguente:
«4. Gli Stati membri sostengono l’armonizzazione di
numeri o serie di numeri specifici all’interno della Comu
nità che promuovano al tempo stesso il funzionamento
del mercato interno e lo sviluppo di servizi paneuropei.
La Commissione può adottare misure tecniche di attua
zione appropriate in materia.
Le condizioni cui sono soggetti i diritti individuali d’uso delle
radiofrequenze continuano ad applicarsi dopo il trasferi
mento o la locazione, salva indicazione contraria dell’auto
rità nazionale competente.
Tali misure, intese a modificare elementi non essenziali
della presente direttiva completandola, sono adottate
secondo la procedura di regolamentazione con controllo
di cui all’articolo 22, paragrafo 3.»;
Gli Stati membri possono anche stabilire che le disposizioni
del presente paragrafo non si applichino qualora il diritto
individuale dell’impresa ad utilizzare le frequenze radio sia
stato inizialmente ottenuto a titolo gratuito.
13) l’articolo 11 è così modificato:
2.
Gli Stati membri provvedono affinché l’intenzione di
un’impresa di trasferire diritti d’uso delle radiofrequenze e
l’avvenuto trasferimento siano notificati secondo le proce
dure nazionali alla competente autorità responsabile della
concessione dei diritti individuali di uso siano resi pubblici.
Qualora l’uso delle radiofrequenze sia stato armonizzato
mediante l’applicazione della decisione n. 676/2002/CE
(decisione spettro radio) o di altri provvedimenti comunitari,
tali trasferimenti rispettano quest’uso armonizzato.
a)
il paragrafo 1, secondo comma, primo trattino, è sosti
tuito dal seguente:
«— agisca in base a procedure semplici, efficaci, traspa
renti e pubbliche, applicate senza discriminazioni
né ritardi, e in ogni caso adotti la propria decisione
entro sei mesi dalla richiesta, salvo per i casi di
espropriazione, e»;
L 337/54
b)
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
il paragrafo 2 è sostituito dal seguente:
«2. Gli Stati membri provvedono affinché, laddove le
autorità pubbliche o locali mantengano la proprietà o il
controllo di imprese che gestiscono reti pubbliche di
comunicazione elettronica e/o servizi di comunicazione
elettronica accessibili al pubblico, vi sia un’effettiva sepa
razione strutturale della funzione attinente alla conces
sione dei diritti di cui al paragrafo 1 dalle funzioni
attinenti alla proprietà o al controllo.»;
14) l’articolo 12 è sostituito dal seguente:
«Articolo 12
Coubicazione e condivisione di elementi della rete e
risorse correlate per i fornitori di reti di comunicazione
elettronica
1.
Quando un’impresa che fornisce reti di comunicazione
elettronica ha il diritto, in forza della legislazione nazionale,
di installare strutture su proprietà pubbliche o private ovvero
al di sopra o al di sotto di esse, oppure può avvalersi di una
procedura per l’espropriazione o per l’uso di una proprietà,
le autorità nazionali di regolamentazione hanno la facoltà di
imporre la condivisione di tali strutture o proprietà, nel pieno
rispetto del principio di proporzionalità, ivi compresi tra l’al
tro edifici o accesso a edifici, cablaggio degli edifici, piloni,
antenne, torri e altre strutture di supporto, condotti, guaine,
pozzetti e armadi di distribuzione.
2.
Gli Stati membri possono imporre ai titolari dei diritti
di cui al paragrafo 1 di condividere le strutture o la proprietà
(compresa la coubicazione fisica) o di adottare misure volte a
facilitare il coordinamento di lavori pubblici per tutelare l’am
biente, la salute pubblica, la pubblica sicurezza o per realiz
zare obiettivi di pianificazione urbana o rurale e soltanto
dopo un adeguato periodo di pubblica consultazione nel
corso del quale a tutte le parti interessate è data la possibilità
di esprimere il proprio parere. Tali disposizioni su condivi
sione o coordinamento possono comprendere regole sulla
ripartizione dei costi della condivisione delle strutture o delle
proprietà.
3. Gli Stati membri provvedono affinché le autorità nazio
nali, previo adeguato periodo di consultazione pubblica nel
corso del quale tutte le parti interessate hanno la possibilità
di esprimere le proprie opinioni, abbiano anche la facoltà di
imporre obblighi in relazione alla condivisione del cablaggio
all’interno degli edifici o fino al primo punto di concentra
zione o di distribuzione, qualora esso si trovi al di fuori del
l’edificio, ai titolari dei diritti di cui al paragrafo 1 e/o al
proprietario di tale cablaggio, se ciò è giustificato dal fatto
che la duplicazione di tale infrastruttura sarebbe economica
mente inefficiente o fisicamente impraticabile. Tra queste
disposizioni in materia di condivisione o coordinamento
possono rientrare norme sulla ripartizione dei costi della
condivisione delle strutture o delle proprietà, adattate se del
caso in funzione dei rischi.
18.12.2009
4. Gli Stati membri provvedono affinché le autorità nazio
nali di regolamentazione possano richiedere alle imprese di
fornire le informazioni necessarie, su richiesta delle autorità
competenti, per consentire a queste ultime, di concerto con
le autorità nazionali di regolamentazione, di elaborare un
inventario dettagliato della natura, disponibilità e ubicazione
geografica delle strutture di cui al paragrafo 1, e metterlo a
disposizione delle parti interessate.
5.
I provvedimenti adottati da un’autorità nazionale di
regolamentazione conformemente al presente articolo sono
obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati. Se
del caso, tali provvedimenti sono eseguiti in coordinamento
con le autorità locali.»;
15) è inserito il seguente capitolo:
«CAPITOLO III bis
SICUREZZA E INTEGRITÀ DELLE RETI E DEI SERVIZI
Articolo 13 bis
Sicurezza e integrità
1.
Gli Stati membri assicurano che le imprese che forni
scono reti pubbliche di comunicazioni o servizi di comuni
cazione elettronica accessibili al pubblico adottino adeguate
misure di natura tecnica e organizzativa per gestire adegua
tamente i rischi per la sicurezza delle reti e dei servizi. Tenuto
conto delle attuali conoscenze in materia, dette misure assi
curano un livello di sicurezza adeguato al rischio esistente. In
particolare, si adottano misure per prevenire e limitare le
conseguenze per gli utenti e le reti interconnesse degli inci
denti che pregiudicano la sicurezza.
2.
Gli Stati membri assicurano che le imprese che forni
scono reti pubbliche di comunicazioni adottino tutte le
misure opportune per garantire l’integrità delle loro reti e
garantire in tal modo la continuità della fornitura dei servizi
su tali reti.
3.
Gli Stati membri assicurano che le imprese che forni
scono reti pubbliche di comunicazioni o servizi di comuni
cazione elettronica accessibili al pubblico comunichino
all’autorità nazionale di regolamentazione competente ogni
violazione della sicurezza o perdita dell’integrità che abbia
avuto conseguenze significative sul funzionamento delle reti
o dei servizi.
Se del caso, l’autorità nazionale interessata informa le auto
rità nazionali degli altri Stati membri e l’Agenzia europea per
la sicurezza delle reti e dell’informazione (ENISA). L’autorità
nazionale di regolamentazione interessata può informare il
pubblico o imporre all’impresa di farlo, ove accerti che la
divulgazione della violazione sia nell’interesse pubblico.
L’autorità nazionale di regolamentazione interessata tra
smette ogni anno alla Commissione e all’ENISA una relazione
sintetica delle notifiche ricevute e delle azioni adottate con
formemente al presente paragrafo.
18.12.2009
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
4. La Commissione, tenendo nella massima considera
zione il parere dell’ENISA, può adottare le opportune misure
tecniche di attuazione per armonizzare le misure di cui ai
paragrafi 1, 2 e 3, comprese le misure che definiscono le cir
costanze, il formato e le procedure che si applicano agli
obblighi di notifica. Queste misure di attuazione tecnica si
basano, per quanto possibile, sulle norme europee ed inter
nazionali, e non ostano a che gli Stati membri adottino requi
siti supplementari per conseguire gli obiettivi di cui ai
paragrafi 1 e 2.
Tali misure di attuazione, intese a modificare elementi non
essenziali della presente direttiva completandola, sono adot
tate secondo la procedura di regolamentazione con controllo
di cui all’articolo 22, paragrafo 3.
L 337/55
16) all’articolo 14, il paragrafo 3 è sostituito dal seguente:
«3. Se un’impresa dispone di un significativo potere su un
mercato specifico (il primo mercato), può parimenti essere
definita come avente un significativo potere in un mercato
strettamente connesso (il secondo mercato) qualora le con
nessioni tra i due mercati siano tali da consentire al potere
detenuto nel primo mercato di esser fatto valere nel secondo,
rafforzando in tal modo il potere complessivo dell’impresa
interessata. Pertanto, possono essere applicate misure corret
tive volte a prevenire tale influenza sul secondo mercato a
norma degli articoli 9, 10, 11 e 13 della direttiva 2002/19/CE
(“direttiva accesso”) e, qualora tali misure correttive risultino
essere insufficienti, possono essere imposte misure correttive
a norma dell’articolo 17 della direttiva 2002/22/CE (“diret
tiva servizio universale”).»;
17) l’articolo 15 è così modificato:
Articolo 13 ter
a)
Attuazione e controllo
1. Gli Stati membri assicurano che, ai fini dell’attuazione
dell’articolo 13 bis, le competenti autorità nazionali di rego
lamentazione abbiano la facoltà di impartire istruzioni vin
colanti, comprese quelle in materia di termini di attuazione,
alle imprese che forniscono reti pubbliche di comunicazioni
o servizi di comunicazioni elettroniche accessibili al
pubblico.
«Procedura per l’individuazione e la definizione dei
mercati»;
b)
b)
fornire le informazioni necessarie per valutare la sicu
rezza e l’integrità dei loro servizi e delle loro reti, in par
ticolare i documenti relativi alle politiche di sicurezza;
nonché
c)
4. Queste disposizioni lasciano impregiudicato l’articolo 3
della presente direttiva.»;
il paragrafo 3 è sostituito dal seguente:
«3.
Le autorità nazionali di regolamentazione,
tenendo nella massima considerazione la raccomanda
zione e gli orientamenti, definiscono i mercati rilevanti
corrispondenti alla situazione nazionale, in particolare i
mercati geografici rilevanti nel loro territorio, conforme
mente ai principi del diritto della concorrenza. Prima di
definire i mercati che differiscono da quelli individuati
nella raccomandazione, le autorità nazionali di regola
mentazione applicano la procedura di cui agli articoli 6
e 7.»;
sottostare a una verifica della sicurezza effettuata da un
organismo qualificato indipendente o dall’autorità nazio
nale competente mettendo a disposizione dell’autorità
nazionale di regolamentazione i risultati di tale verifica.
L’impresa si assume l’onere finanziario della verifica.
3. Gli Stati membri provvedono affinché le autorità nazio
nali di regolamentazione dispongano di tutti i poteri neces
sari per indagare i casi di mancata conformità nonché i loro
effetti sulla sicurezza e l’integrità delle reti.
al paragrafo 1, il primo comma è sostituito dal seguente:
«1.
Previa consultazione pubblica, anche delle auto
rità nazionali di regolamentazione e tenendo nella mas
sima considerazione il parere del BEREC, la
Commissione adotta, secondo la procedura di consulta
zione di cui all’articolo 22, paragrafo 2, una raccoman
dazione concernente i mercati rilevanti dei servizi e dei
prodotti (“la raccomandazione”). La raccomandazione
individua i mercati dei prodotti e dei servizi all’interno
del settore delle comunicazioni elettroniche le cui carat
teristiche siano tali da giustificare l’imposizione di obbli
ghi di regolamentazione stabiliti dalle direttive
particolari senza che ciò pregiudichi l’individuazione di
altri mercati in casi specifici di applicazione delle regole
di concorrenza. La Commissione definisce i mercati in
base ai principi del diritto della concorrenza.»;
2. Gli Stati membri assicurano che le autorità nazionali di
regolamentazione competenti abbiano la facoltà di imporre
alle imprese che forniscono reti pubbliche di comunicazioni o
servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico di:
a)
il titolo è sostituito dal seguente:
d)
il paragrafo 4 è sostituito dal seguente:
«4.
Previa consultazione, anche delle autorità nazio
nali di regolamentazione, la Commissione può, tenendo
nella massima considerazione il parere del BEREC, adot
tare una decisione relativa all’individuazione dei mercati
transnazionali secondo la procedura di regolamenta
zione con controllo di cui all’articolo 22, paragrafo 3.»;
L 337/56
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
c)
18) l’articolo 16 è così modificato:
a)
entro due anni dalla data di adesione all’Unione
europea per gli Stati membri di nuova adesione.»;
i paragrafi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti:
«1.
Le autorità nazionali di regolamentazione effet
tuano un’analisi dei mercati rilevanti tenendo conto dei
mercati individuati nella raccomandazione e tenendo
nella massima considerazione gli orientamenti. Gli Stati
membri provvedono affinché questa analisi sia effet
tuata, se del caso, in collaborazione con le autorità nazio
nali garanti della concorrenza.
2.
Quando, ai sensi dei paragrafi 3 o 4 del presente
articolo, dell’articolo 17 della direttiva 2002/22/CE
(“direttiva servizio universale”) o dell’articolo 8 della
direttiva 2002/19/CE (“direttiva accesso”), è tenuta a
decidere in merito all’imposizione, al mantenimento, alla
modifica o alla revoca di obblighi a carico delle imprese,
l’autorità nazionale di regolamentazione determina, in
base alla propria analisi di mercato di cui al paragrafo 1
del presente articolo, se uno dei mercati rilevanti sia
effettivamente concorrenziale.»;
b)
18.12.2009
i paragrafi 4, 5 e 6 sono sostituiti dai seguenti:
c)
«7.
Qualora un’autorità nazionale di regolamenta
zione non completi l’analisi di un mercato rilevante indi
viduato nella raccomandazione entro il termine fissato al
paragrafo 6, il BEREC fornisce, su richiesta, assistenza
all’autorità nazionale di regolamentazione in questione,
per completare l’analisi del mercato specifico e degli
obblighi specifici da imporre. Con tale assistenza l’auto
rità nazionale di regolamentazione in questione notifica
entro sei mesi il progetto di misura alla Commissione a
norma dell’articolo 7.»;
19) l’articolo 17 è così modificato:
a)
alla prima frase del paragrafo 1, la parola «norme» è
sostituita dalle parole «norme non vincolanti»;
b)
al paragrafo 2, il terzo comma è sostituito dal seguente:
«4.
Qualora accerti che un mercato rilevante non è
effettivamente concorrenziale l’autorità nazionale di
regolamentazione individua le imprese che individual
mente o congiuntamente dispongono di un significativo
potere di mercato su tale mercato conformemente all’ar
ticolo 14 e l’autorità nazionale di regolamentazione
impone a tali imprese gli appropriati specifici obblighi di
regolamentazione di cui al paragrafo 2 del presente arti
colo ovvero mantiene in vigore o modifica tali obblighi
laddove già esistano.
5.
Nel caso dei mercati transnazionali paneuropei
individuati nella decisione di cui all’articolo 15, para
grafo 4, le autorità nazionali di regolamentazione inte
ressate effettuano congiuntamente l’analisi di mercato,
tenendo nella massima considerazione gli orientamenti,
e si pronunciano di concerto in merito all’imposizione,
al mantenimento, alla modifica o alla revoca di obblighi
di regolamentazione di cui al paragrafo 2 del presente
articolo.
«In mancanza di tali norme e/o specifiche, gli Stati mem
bri incoraggiano l’applicazione delle norme o raccoman
dazioni internazionali adottate dall’Unione internazionale
delle telecomunicazioni (UIT), dalla conferenza europea
delle amministrazioni delle poste e delle telecomunica
zioni (CEPT), dall’organizzazione internazionale per la
standardizzazione (ISO) e dalla commissione elettrotec
nica internazionale (IEC).»;
c)
b)
entro tre anni dall’adozione di una precedente
misura relativa a quel mercato. In via eccezionale,
tale periodo può tuttavia essere prorogato fino ad
un massimo di altri tre anni, se l’autorità nazionale
di regolamentazione ha notificato alla Commissione
una proposta motivata di proroga e la Commissione
non ha formulato obiezioni entro un mese dalla
notifica;
entro due anni dall’adozione di una raccomanda
zione rivista sui mercati rilevanti per i mercati non
notificati in precedenza alla Commissione; oppure
i paragrafi 4 e 5 sono sostituiti dai seguenti:
«4.
Se intende rendere obbligatoria l’applicazione di
determinate norme e/o specifiche, la Commissione pub
blica un avviso nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
ed invita tutte le parti interessate a presentare le proprie
osservazioni. La Commissione adotta misure di attua
zione appropriate e rende obbligatoria l’applicazione
delle norme pertinenti, menzionandole come norme
obbligatorie nell’elenco delle norme e/o specifiche pub
blicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
6.
Le misure di cui ai paragrafi 3 e 4 sono adottate
secondo le procedure di cui agli articoli 6 e 7. Le auto
rità nazionali di regolamentazione effettuano un’analisi
del mercato rilevante e notificano il corrispondente pro
getto di misura a norma dell’articolo 7:
a)
è aggiunto il paragrafo seguente:
5.
Ove ritenga che le norme e/o le specifiche armo
nizzate di cui al paragrafo 1 non contribuiscano più alla
prestazione di servizi armonizzati di comunicazione
elettronica o non soddisfino più le esigenze dei consu
matori o siano di ostacolo allo sviluppo tecnologico, la
Commissione le stralcia dall’elenco delle norme e/o spe
cifiche di cui al paragrafo 1, secondo la procedura di
consultazione di cui all’articolo 22, paragrafo 2.»;
d)
al paragrafo 6, le parole «conformemente alla procedura
di cui all’articolo 22, paragrafo 3, le stralcia dall’elenco
delle norme e/o specifiche di cui al paragrafo 1» sono
sostituite dalle parole «adotta le misure di attuazione
adeguate e stralcia dette norme e/o specifiche dall’elenco
delle norme e/o specifiche di cui al paragrafo 1.»;
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e)
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
In tal caso, la Commissione propone un progetto di deci
sione unicamente:
è inserito il seguente paragrafo:
«6 bis. Le misure di attuazione intese a modificare ele
menti non essenziali della presente direttiva, completan
dola, di cui ai paragrafi 4 e 6, sono adottate secondo la
procedura di regolamentazione con controllo di cui
all’articolo 22, paragrafo 3.»;
— dopo almeno due anni dall’adozione di una racco
mandazione della Commissione che tratti della
stessa questione, e
— tenendo nella massima considerazione il parere del
BEREC per l’adozione di tale decisione, parere che
deve essere fornito dal BEREC entro tre mesi dalla
richiesta della Commissione;
20) l’articolo 18 è così modificato:
a)
al paragrafo 1 è aggiunta la seguente lettera c):
«c) i fornitori di servizi e apparecchiature di televisione
digitali a cooperare alla fornitura di servizi televisivi
interoperabili per gli utenti disabili.»;
b)
il paragrafo 3 è soppresso;
21) l’articolo 19 è sostituito dal seguente:
«Articolo 19
Procedure di armonizzazione
1. Fatto salvo l’articolo 9 della presente direttiva e gli arti
coli 6 e 8 della direttiva 2002/20/CE (“direttiva autorizza
zioni”), ove rilevi che le divergenze nell’attuazione da parte
delle autorità nazionali di regolamentazione dei compiti nor
mativi specificati nella presente direttiva e nelle direttive par
ticolari possono creare un ostacolo al mercato interno, la
Commissione può, tenendo nella massima considerazione il
parere del BEREC, emettere una raccomandazione o una
decisione sull’applicazione armonizzata delle disposizioni di
cui alla presente direttiva e delle direttive particolari per age
volare il conseguimento degli obiettivi fissati all’articolo 8.
2. Quando emette una raccomandazione conformemente
al paragrafo 1, la Commissione si avvale della procedura di
consultazione di cui all’articolo 22, paragrafo 2.
Gli Stati membri provvedono affinché le autorità nazionali di
regolamentazione, nell’assolvimento dei loro compiti, ten
gano nella massima considerazione tali raccomandazioni.
L’autorità nazionale di regolamentazione che decide di non
seguire una determinata raccomandazione ne informa la
Commissione motivando tale decisione.
3. Le decisioni adottate a norma del paragrafo 1 possono
comportare unicamente la definizione di un approccio armo
nizzato o coordinato allo scopo di affrontare le seguenti
questioni:
a)
l’incoerente applicazione degli approcci normativi gene
rali da parte delle autorità nazionali di regolamentazione
in materia di disciplina dei mercati delle comunicazioni
elettroniche, in applicazione degli articoli 15 e 16, qua
lora si crei un ostacolo al mercato interno. Tali decisioni
non si riferiscono a notifiche specifiche emesse dalle
autorità nazionali di regolamentazione a norma
dell’articolo 7 bis.
L 337/57
b)
numerazione, in particolare serie di numeri, portabilità
dei numeri e degli identificatori, sistemi per la traduzione
dei numeri e degli indirizzi e accesso ai servizi di emer
genza del 112.
4. La decisione di cui al paragrafo 1, intesa a modificare
elementi non essenziali della presente direttiva, completan
dola, è adottata secondo la procedura di regolamentazione
con controllo di cui all’articolo 22, paragrafo 3.
5. Il BEREC può, di propria iniziativa, consigliare la Com
missione sull’opportunità di adottare una misura conforme
mente al paragrafo 1.»;
22) all’articolo 20, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente:
«1. Qualora insorga una controversia in merito agli obbli
ghi esistenti derivanti dalla presente direttiva o dalle direttive
particolari, tra imprese che forniscono reti o servizi di comu
nicazione elettronica in uno Stato membro, o tra tali imprese
e altre imprese nello Stato membro che beneficiano di obbli
ghi in materia di accesso e/o di interconnessione derivanti
dalla presente direttiva o dalle direttive particolari, a richiesta
di una delle parti e fatte salve le disposizioni del paragrafo 2,
l’autorità nazionale di regolamentazione interessata emette
quanto prima, e comunque entro un termine di quattro mesi
salvo casi eccezionali, una decisione vincolante che risolva la
controversia. Gli Stati membri interessati esigono che tutte le
parti prestino piena cooperazione all’autorità nazionale di
regolamentazione.»;
23) l’articolo 21 è sostituito dal seguente:
«Articolo 21
Risoluzione delle controversie transnazionali
1. Qualora tra parti stabilite in Stati membri diversi sorga
una controversia transnazionale nell’ambito di applicazione
della presente direttiva o delle direttive particolari per la quale
risultino competenti le autorità nazionali di regolamenta
zione di almeno due Stati membri, si applicano le disposi
zioni di cui ai paragrafi 2, 3 e 4.
2. Le parti possono investire della controversia le compe
tenti autorità nazionali di regolamentazione. Queste ultime
coordinano i loro sforzi e hanno la facoltà di consultare il
BEREC in modo da pervenire alla risoluzione coerente della
controversia secondo gli obiettivi indicati dall’articolo 8.
L 337/58
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
Gli eventuali obblighi imposti alle imprese dalle autorità
nazionali di regolamentazione nell’ambito della composi
zione di una controversia sono conformi alla presente diret
tiva e alle direttive particolari.
25) l’articolo 22 è così modificato:
a)
il paragrafo 3 è sostituito dal seguente:
«3. Nei casi in cui è fatto riferimento al presente para
grafo si applicano l’articolo 5 bis, paragrafi da 1 a 4, e
l’articolo 7 della decisione 1999/468/CE, tenendo conto
delle disposizioni dell’articolo 8 della stessa.»;
Ogni autorità nazionale di regolamentazione che ha compe
tenza in controversie di questo tipo può chiedere al BEREC
di emettere un parere in merito all’azione da adottare con
formemente alle disposizioni della direttiva quadro e/o delle
direttive particolari per comporre la controversia.
b)
Quando al BEREC è presentata una tale richiesta, ogni auto
rità nazionale di regolamentazione competente per un qual
siasi aspetto della controversia attende il parere del BEREC,
prima di adottare azioni per risolvere la controversia. Ciò
non preclude alle autorità nazionali di regolamentazione di
adottare misure urgenti ove necessario.
18.12.2009
il paragrafo 4 è soppresso;
26) l’articolo 27 è soppresso;
27) l’allegato I è soppresso;
28) l’allegato II è sostituito dal seguente:
Ogni obbligo imposto a un’impresa dall’autorità nazionale di
regolamentazione nella risoluzione di una controversia
rispetta le disposizioni della presente direttiva o delle diret
tive particolari e tiene nella massima considerazione il parere
emesso dal BEREC.
3.
Gli Stati membri possono disporre che le competenti
autorità nazionali di regolamentazione rinuncino congiunta
mente a risolvere una controversia laddove esistano altri
meccanismi, tra cui la mediazione, che possono contribuire
meglio e tempestivamente alla risoluzione della controversia
conformemente all’articolo 8.
Esse ne informano quanto prima le parti. Se dopo quattro
mesi la controversia non è risolta, se non è stato adito un
organo giurisdizionale e a richiesta di una delle parti, le com
petenti autorità nazionali di regolamentazione coordinano i
loro sforzi per risolvere la controversia, in conformità alle
disposizioni di cui all’articolo 8 e tenendo nella massima con
siderazione ogni parere emesso dal BEREC.
«ALLEGATO II
Criteri che le autorità nazionali di regolamentazione devono
utilizzare nell’accertare l’esistenza di una posizione dominante
condivisa ai sensi dell’articolo 14, paragrafo 2, secondo comma.
Si può ritenere che due o più imprese godano congiunta
mente di una posizione dominante ai sensi dell’articolo 14
allorché, anche se non sussistono tra di loro interconnessioni
strutturali o di altro tipo, esse operano in un mercato carat
terizzato dalla mancanza di un’effettiva concorrenza e in cui
nessuna singola impresa ha un potere di mercato significa
tivo. In conformità con il diritto comunitario applicabile e
con la giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità
europee in materia di posizione dominante condivisa, è pro
babile che ciò si verifichi allorché il mercato è concentrato e
presenta una serie di caratteristiche specifiche, le più impor
tanti delle quali nel contesto delle comunicazioni elettroni
che possono essere le seguenti:
— scarsa elasticità della domanda,
4.
La procedura di cui al paragrafo 2 non preclude alle
parti la possibilità di adire un organo giurisdizionale.»;
24) è inserito l’articolo seguente:
«Articolo 21 bis
Sanzioni
Gli Stati membri adottano le disposizioni sulle sanzioni appli
cabili alla violazione della normativa nazionale adottata in
attuazione della presente direttiva e delle direttive particolari
e prendono tutte le misure necessarie per garantirne l’appli
cazione. Le sanzioni previste devono essere appropriate,
effettive, proporzionate e dissuasive. Gli Stati membri notifi
cano tali disposizioni alla Commissione entro il 25 maggio
2011 e notificano senza indugio, alla Commissione, ogni
successiva modifica a queste disposizioni.»;
— analoghe quote di mercato,
— forti ostacoli giuridici o economici alla penetrazione,
— integrazione verticale con rifiuto collettivo di fornitura,
— mancanza di un controbilanciante potere contrattuale
dell’acquirente,
— mancanza di potenziale concorrenza.
Questo elenco è indicativo e non esauriente e i criteri non
sono cumulativi. L’elenco intende piuttosto illustrare sempli
cemente tipi di prova che potrebbe essere adottata per suf
fragare una presunzione di esistenza di posizione dominante
condivisa.»
18.12.2009
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
IT
Articolo 2
«1.
Nel perseguire gli obiettivi stabiliti dall’arti
colo 8 della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro),
le autorità nazionali di regolamentazione incorag
giano e, se del caso, garantiscono, in conformità alle
disposizioni della presente direttiva, un adeguato
accesso, un’adeguata interconnessione e l’interope
rabilità dei servizi, esercitando le rispettive compe
tenze in modo tale da promuovere l’efficienza
economica, una concorrenza sostenibile, investi
menti efficienti e l’innovazione e recare il massimo
vantaggio agli utenti finali.»;
Modifiche della direttiva 2002/19/CE (direttiva accesso)
La direttiva 2002/19/CE è così modificata:
1) l’articolo 2 è così modificato:
a)
la lettera a) è sostituita dalla seguente:
«a) per “accesso” si intende il fatto di rendere accessibili
risorse e/o servizi ad un’altra impresa a determinate
condizioni, su base esclusiva o non esclusiva, al fine
di fornire servizi di comunicazione elettronica
anche quando sono utilizzati per la prestazione di
servizi della società dell’informazione o di servizi di
radiodiffusione di contenuti. Il concetto comprende,
tra l’altro, l’accesso agli elementi della rete e alle
risorse correlate, che può comportare la connes
sione di apparecchiature con mezzi fissi o non fissi
(ivi compreso, in particolare, l’accesso alla rete locale
nonché alle risorse e ai servizi necessari per fornire
servizi tramite la rete locale); l’accesso all’infrastrut
tura fisica, tra cui edifici, condotti e piloni; l’accesso
ai pertinenti sistemi software, tra cui i sistemi di
supporto operativo; l’accesso a sistemi informativi o
banche dati per l’ordinazione preventiva, la forni
tura, l’ordinazione, la manutenzione, le richieste di
riparazione e la fatturazione; l’accesso ai servizi di
traduzione del numero o a sistemi che svolgono
funzioni analoghe; l’accesso alle reti fisse e mobili,
in particolare per il roaming; l’accesso ai sistemi di
accesso condizionato per i servizi di televisione digi
tale e l’accesso ai servizi di rete virtuale.»;
b)
2) all’articolo 4, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente:
«1.
Gli operatori di reti pubbliche di comunicazione
hanno il diritto e, se richiesto da altre imprese titolari di
un’autorizzazione ai sensi dell’articolo 4 della direttiva
2002/20/CE (direttiva autorizzazione), l’obbligo di negoziare
tra loro l’interconnessione ai fini della fornitura di servizi di
comunicazione elettronica accessibili al pubblico, allo scopo
di garantire la fornitura e l’interoperabilità dei servizi in tutta
la Comunità. Gli operatori offrono l’accesso e l’interconnes
sione ad altre imprese nei termini e alle condizioni conformi
agli obblighi imposti dall’autorità nazionale di regolamenta
zione ai sensi degli articoli da 5 a 8.»;
3) l’articolo 5 è così modificato:
a)
ii)
il paragrafo 1 è così modificato:
i)
il primo comma è sostituito dal seguente:
è inserita la seguente lettera:
«a ter) in casi giustificati e nella misura necessaria,
gli obblighi per le imprese che controllano
l’accesso degli utenti finali, onde rendere
interoperabili i propri servizi.»;
b)
il paragrafo 2 è sostituito dal seguente:
«2.
Gli obblighi e le condizioni imposti ai sensi del
paragrafo 1 sono obiettivi, trasparenti, proporzionati e
non discriminatori e sono attuati secondo la procedura
di cui agli articoli 6, 7 e 7 bis della direttiva 2002/21/CE
(direttiva quadro).»;
c)
il paragrafo 3 è soppresso;
d)
il paragrafo 4 è sostituito dal seguente:
«3. Per quanto concerne l’accesso e l’interconnessione
di cui al paragrafo 1, gli Stati membri provvedono affin
ché l’autorità nazionale di regolamentazione sia autoriz
zata ad intervenire di propria iniziativa ove giustificato
per garantire il conseguimento degli obiettivi politici
previsti all’articolo 8 della direttiva 2002/21/CE (diret
tiva quadro), ai sensi delle disposizioni della presente
direttiva e secondo le procedure di cui agli articoli 6, 7,
20 e 21 della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).»;
la lettera e) è sostituita dalla seguente:
«e) per “rete locale” si intende il circuito fisico che col
lega il punto terminale della rete a un permutatore
o a un impianto equivalente nella rete pubblica fissa
di comunicazione elettronica.»;
L 337/59
4) all’articolo 6, il paragrafo 2 è sostituito dal seguente:
«2.
Alla luce dell’evoluzione del mercato e degli sviluppi
tecnologici, la Commissione può adottare misure di attua
zione per modificare l’allegato I. Le misure, intese a modifi
care elementi non essenziali della presente direttiva, sono
adottate secondo la procedura di regolamentazione con con
trollo di cui all’articolo 14, paragrafo 3.»;
5) l’articolo 7 è soppresso;
6) l’articolo 8 è così modificato:
a)
al paragrafo 1, le parole «articoli da 9 a 13» sono sosti
tuite dalle parole «articoli da 9 a 13 bis»;
b)
il paragrafo 3 è così modificato:
i)
il primo comma è così modificato:
— nel primo trattino, la frase «dell’articolo 5, para
grafi 1 e 2, e dell’articolo 6» è sostituita dalla
frase «dell’articolo 5, paragrafo 1, e
dell’articolo 6»,
L 337/60
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
— nel secondo trattino, la frase «della direttiva
97/66/CE del Parlamento europeo e del Consi
glio del 15 dicembre 1997 sul trattamento dei
dati personali e sulla tutela della vita privata nel
settore delle telecomunicazioni (*)» è sostituita
dalla frase «della direttiva 2002/58/CE del Par
lamento europeo e del Consiglio, del 12 luglio
2002, relativa al trattamento dei dati personali
e alla tutela della vita privata nel settore delle
comunicazioni elettroniche (direttiva relativa
alla vita privata e alle comunicazioni
elettroniche) (**)
(*) GU L 24 del 30.1.1998, pag. 1.
(**) GU L 201 del 31.7.2002, pag. 37.»;
c)
8) l’articolo 12 è così modificato:
(*) Regolamento (CE) n. 1211/2009 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009,
che istituisce l’Organismo dei regolatori europei
delle comunicazioni elettroniche (BEREC) e l’Uf
ficio.»;
7) l’articolo 9 è così modificato:
«a) di concedere a terzi un accesso a determinati ele
menti e/o risorse di rete, compreso l’accesso agli ele
menti della rete che non sono attivi e/o l’accesso
disaggregato alla rete locale, anche per consentire la
selezione e/o la preselezione del vettore e/o l’offerta
di rivendita delle linee di abbonati;»
b)
al paragrafo 1, la lettera f) è sostituita dalla seguente:
«f) di consentire la coubicazione o altre forme di con
divisione associata degli impianti;»
c)
al paragrafo 1 è aggiunta la lettera seguente:
«j) di fornire l’accesso a servizi correlati come quelli
relativi all’identità, alla posizione e alla presenza.»;
d)
al paragrafo 2, la frase introduttiva e la lettera a) sono
sostituite dalle seguenti:
il paragrafo 1 è sostituito dal seguente:
«2. Nel valutare l’opportunità di imporre gli obblighi
di cui al paragrafo 1, e soprattutto se tali obblighi siano
proporzionati agli obiettivi definiti nell’articolo 8 della
direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro), le autorità
nazionali di regolamentazione tengono conto, in parti
colare, dei seguenti fattori:
«1. Le autorità nazionali di regolamentazione pos
sono imporre ai sensi dell’articolo 8 obblighi di traspa
renza in relazione all’interconnessione e/o all’accesso,
obbligando gli operatori a rendere pubbliche determi
nate informazioni quali informazioni di carattere conta
bile, specifiche tecniche, caratteristiche della rete, termini
e condizioni per la fornitura e per l’uso, comprese even
tuali condizioni che limitino l’accesso a servizi e appli
cazioni e/o il loro utilizzo, qualora tali condizioni siano
previste dagli Stati membri conformemente al diritto
comunitario, e prezzi.»;
b)
al paragrafo 1, la lettera a) è sostituita dalla seguente:
il secondo comma è sostituito dal seguente:
«In circostanze eccezionali l’autorità nazionale di
regolamentazione, quando intende imporre agli
operatori aventi un significativo potere di mercato
obblighi in materia di accesso o di interconnessione
diversi da quelli di cui agli articoli da 9 a 13 della
presente direttiva, ne fa richiesta alla Commissione.
La Commissione tiene nella massima considera
zione il parere dell’Organismo dei regolatori euro
pei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) (*). La
Commissione, a norma dell’articolo 14, paragrafo 2,
adotta una decisione che autorizza o impedisce
all’autorità nazionale di regolamentazione di adot
tare tali misure
a)
il paragrafo 5 è sostituito dal seguente:
«5. La Commissione può adottare le modifiche all’al
legato II necessarie per adattarlo ai progressi tecnologici
e all’evoluzione del mercato. Le misure, volte a modifi
care elementi non essenziali della presente direttiva,
sono adottate secondo la procedura di regolamentazione
con controllo di cui all’articolo 14, paragrafo 3. Nell’at
tuazione delle disposizioni del presente paragrafo la
Commissione può essere assistita dal BEREC.»;
a)
ii)
18.12.2009
a)
fattibilità tecnica ed economica dell’uso o dell’instal
lazione di risorse concorrenti, a fronte del ritmo di
evoluzione del mercato, tenuto conto della natura e
del tipo di interconnessione e/odi accesso in que
stione, fra cui la fattibilità di altri prodotti di accesso
upstream quale l’accesso ai condotti;»
il paragrafo 4 è sostituito dal seguente:
«4. Nonostante il paragrafo 3, se un operatore è sog
getto agli obblighi di cui all’articolo 12 relativi all’accesso
all’ingrosso all’infrastruttura della rete, le autorità nazio
nali di regolamentazione provvedono alla pubblicazione
di un’offerta di riferimento contenente almeno gli ele
menti riportati nell’allegato II.»;
e)
al paragrafo 2, le lettere c) e d) sono sostituite dalle
seguenti:
«c) investimenti iniziali del proprietario delle risorse,
tenendo conto di qualsiasi investimento pubblico
effettuato e dei rischi connessi a tali investimenti;
18.12.2009
d)
f)
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
necessità di tutelare la concorrenza a lungo termine,
con particolare attenzione ad una concorrenza
infrastrutturale economicamente efficace;»
L 337/61
Tale entità commerciale fornisce prodotti e servizi di accesso
a tutte le imprese, incluso alle altre entità commerciali all’in
terno della società madre, negli stessi tempi, agli stessi ter
mini e condizioni, inclusi quelli relativi ai livelli di prezzi e
servizi e attraverso gli stessi sistemi e le stesse procedure.
è aggiunto il seguente paragrafo:
«3. Le autorità nazionali di regolamentazione pos
sono, nell’imporre ad un operatore l’obbligo di conce
dere l’accesso ai sensi del presente articolo, stabilire
condizioni tecniche o operative che devono essere sod
disfatte dal prestatore di servizi e/o dai beneficiari di tale
accesso, ove necessario per garantire il funzionamento
normale della rete. L’obbligo di rispettare determinate
norme o specifiche tecniche è conforme alle norme e alle
specifiche stabilite conformemente all’articolo 17 della
direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).»;
2. Ove intenda imporre un obbligo di separazione funzio
nale, l’autorità nazionale di regolamentazione sottopone una
proposta alla Commissione fornendo:
a)
prove che giustifichino le conclusioni dell’autorità nazio
nale di regolamentazione di cui al paragrafo 1;
b)
prove che attestino che le prospettive di concorrenza a
livello delle infrastrutture sono scarse o assenti in un
lasso di tempo ragionevole;
c)
un’analisi dell’impatto previsto sull’autorità di regola
mentazione, sull’impresa, in particolare sulla forza
lavoro dell’impresa separata e sul settore delle comuni
cazioni elettroniche nel suo insieme e sugli incentivi ad
investire in un settore nel suo insieme, in particolare per
quanto riguarda la necessità di garantire la coesione
sociale e territoriale, nonché sugli altri soggetti interes
sati, compreso in particolare l’impatto previsto sulla con
correnza tra infrastrutture e ogni potenziale effetto sui
consumatori;
d)
un’analisi delle ragioni per cui l’obbligo in questione
sarebbe lo strumento più efficace per applicare le misure
correttive volte a ovviare ai problemi di
concorrenza/carenze del mercato individuati.
3.
Il progetto di misura comprende gli elementi seguenti:
a)
la natura e il livello di separazione precisi, specificando,
in particolare, lo status giuridico dell’entità commerciale
separata;
b)
l’individuazione degli attivi dell’entità commerciale sepa
rata e i prodotti o servizi che tale entità deve fornire;
c)
le disposizioni gestionali per assicurare l’indipendenza
del personale dell’entità commerciale separata e gli
incentivi corrispondenti;
d)
le norme per garantire l’osservanza degli obblighi;
e)
le norme per assicurare la trasparenza delle procedure
operative, in particolare nei confronti delle altre parti
interessate;
f)
un programma di controllo per assicurare l’osservanza,
che comporta, in particolare, la pubblicazione di una
relazione annuale.
9) all’articolo 13, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente:
«1. Ai sensi dell’articolo 8, per determinati tipi di intercon
nessione e/o di accesso, le autorità nazionali di regolamenta
zione possono imporre obblighi in materia di recupero dei
costi e controlli dei prezzi, tra cui l’obbligo che i prezzi siano
orientati ai costi, nonché l’obbligo di disporre di un sistema
di contabilità dei costi, qualora l’analisi del mercato riveli che
l’assenza di un’effettiva concorrenza comporta che l’opera
tore interessato potrebbe mantenere prezzi ad un livello
eccessivamente elevato o comprimere i prezzi a scapito del
l’utenza finale. Per incoraggiare gli investimenti effettuati dal
l’operatore anche nelle reti di prossima generazione, le
autorità nazionali di regolamentazione tengono conto degli
investimenti effettuati dall’operatore e gli consentono un
ragionevole margine di profitto sul capitale investito, di
volume congruo, in considerazione di eventuali rischi speci
fici di un nuovo progetto particolare di investimento nella
rete.»;
10) sono inseriti i seguenti articoli:
«Articolo 13 bis
Separazione funzionale
1.
Qualora concluda che gli obblighi appropriati imposti
ai sensi degli articoli da 9 a 13 si sono rivelati inefficaci per
conseguire un’effettiva concorrenza e che esistono impor
tanti e persistenti problemi di concorrenza e/o carenze del
mercato individuati in relazione alla fornitura all’ingrosso di
taluni mercati di prodotti di accesso, l’autorità nazionale di
regolamentazione può, a titolo di misura eccezionale e con
formemente all’articolo 8, paragrafo 3, secondo comma,
imporre alle imprese verticalmente integrate l’obbligo di col
locare le attività relative alla fornitura all’ingrosso di detti pro
dotti di accesso in un’entità commerciale operante in modo
indipendente.
L 337/62
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
IT
4.
A seguito della decisione della Commissione sul pro
getto di misura adottato conformemente all’articolo 8, para
grafo 3, l’autorità nazionale di regolamentazione effettua
un’analisi coordinata dei diversi mercati collegati alla rete di
accesso secondo la procedura di cui all’articolo 16 della diret
tiva 2002/21/CE (direttiva quadro). Sulla base della sua valu
tazione, l’autorità nazionale di regolamentazione impone,
mantiene, modifica o revoca obblighi conformemente agli
articoli 6 e 7 della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).
5.
Un’impresa alla quale sia stata imposta la separazione
funzionale può essere soggetta a uno qualsiasi degli obblighi
di cui agli articoli da 9 a 13 in ogni mercato specifico nel
quale è stato stabilito che l’impresa dispone di un significa
tivo potere di mercato ai sensi dell’articolo 16 della direttiva
2002/21/CE (direttiva quadro), oppure a qualsiasi altro
obbligo autorizzato dalla Commissione conformemente
all’articolo 8, paragrafo 3.
11) l’articolo 14 è così modificato:
a)
da
parte
di
b)
Le imprese informano inoltre l’autorità nazionale di regola
mentazione in merito ad eventuali cambiamenti di tale inten
zione, nonché del risultato finale del processo di separazione.
a)
Sulla base della sua valutazione, l’autorità nazionale di rego
lamentazione impone, mantiene, modifica o revoca obblighi
conformemente agli articoli 6 e 7 della direttiva 2002/21/CE
(direttiva quadro).
3.
L’entità commerciale separata dal punto di vista giuri
dico e/o operativo può essere soggetta a uno qualsiasi degli
obblighi di cui agli articoli da 9 a 13 in ogni mercato speci
fico nel quale è stato stabilito che l’entità dispone di un signi
ficativo potere di mercato ai sensi dell’articolo 16 della
direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro), oppure a qualsiasi
altro obbligo autorizzato dalla Commissione conformemente
all’articolo 8, paragrafo 3.»;
il titolo è sostituito dal seguente:
«ELENCO MINIMO DI VOCI DA INCLUDERE NELL’OF
FERTA DI RIFERIMENTO RELATIVA ALL’ACCESSO
ALL’INGROSSO ALL’INFRASTRUTTURA DI RETE,
COMPRESO L’ACCESSO CONDIVISO O PIENAMENTE
DISAGGREGATO ALLA RETE LOCALE IN POSTAZIONE
FISSA CHE DEV’ESSERE PUBBLICATO DAGLI OPERA
TORI NOTIFICATI CHE DETENGANO UN SIGNIFICA
TIVO POTERE DI MERCATO (SPM)»;
b)
la definizione a) è sostituita dalla seguente:
«a) “sottorete locale”, una rete locale parziale che col
lega il punto terminale della rete ad un punto di
concentrazione o a un determinato punto di accesso
intermedio della rete di comunicazione elettronica
pubblica fissa;»
c)
la definizione c) è sostituita dalla seguente:
«c) “accesso completamente disaggregato alla rete
locale”, la fornitura a un beneficiario dell’accesso
alla rete locale o alla sottorete locale dell’operatore
SPM che consenta l’uso dell’intera capacità dell’in
frastruttura di rete;»
2. L’autorità nazionale di regolamentazione valuta l’effetto
della transazione prevista sugli obblighi normativi esistenti in
base alla direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).
A tal fine, l’autorità nazionale di regolamentazione conduce
un’analisi coordinata dei vari mercati collegati alla rete d’ac
cesso secondo la procedura di cui all’articolo 16 della diret
tiva 2002/21/CE (direttiva quadro).
il paragrafo 4 è soppresso;
12) l’allegato II è modificato come segue:
un’impresa
1.
Le imprese che siano stati designate come aventi un
significativo potere di mercato in uno o più mercati rilevanti
ai sensi dell’articolo 16 della direttiva 2002/21/CE (direttiva
quadro) informano anticipatamente e tempestivamente l’au
torità nazionale di regolamentazione al fine di consentire alla
stessa di valutare l’effetto dell’auspicata transazione, quando
intendono trasferire le loro attività nelle reti di accesso locale,
o una parte significativa di queste, a un soggetto giuridico
separato sotto controllo di terzi, o qualora intendano istituire
un’entità commerciale separata per fornire a tutti i fornitori
al dettaglio, comprese le sue divisioni al dettaglio, prodotti di
accesso perfettamente equivalenti.
il paragrafo 3 è sostituito dal seguente:
«3. Nei casi in cui è fatto riferimento al presente para
grafo, si applicano l’articolo 5 bis, paragrafi da 1 a 4, e
l’articolo 7 della decisione 1999/468/CE, tenendo conto
delle disposizioni dell’articolo 8 della stessa.»;
Articolo 13 ter
Separazione volontaria
verticalmente integrata
18.12.2009
d)
la definizione d) è sostituita dalla seguente:
«d) “accesso condiviso alla rete locale”, la fornitura a un
beneficiario dell’accesso alla rete locale o alla sotto
rete locale dell’operatore SPM che consenta l’uso di
una parte specifica delle capacità dell’infrastruttura
di rete, come una parte delle frequenze o simili;»
e)
alla parte A, i punti 1, 2 e 3 sono sostituiti dai seguenti:
«1. Elementi della rete cui è offerto l’accesso, tra cui in
particolare i seguenti elementi con le appropriate
installazioni afferenti:
a)
accesso disaggregato alle reti locali (totale
e condiviso);
18.12.2009
b)
c)
2.
3.
f)
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
IT
accesso disaggregato alle sottoreti locali (totale
e condiviso), compreso, se del caso, l’accesso
agli elementi della rete che non sono attivi ai
fini dello sviluppo di reti cablate;
se del caso, accesso ai condotti che consente lo
sviluppo di reti di accesso.
Informazioni relative all’ubicazione dei punti di
accesso fisici, inclusi armadi e quadri di distribu
zione, disponibilità di reti locali, sottoreti e connes
sioni cablate in parti specifiche della rete di accesso
e, se del caso, informazioni relative all’ubicazione di
condotti e alla disponibilità nei condotti.
Condizioni tecniche relative all’accesso alle reti e alle
sottoreti locali, e alla loro utilizzazione, incluse le
caratteristiche tecniche della coppia elicoidale e/o
della fibra ottica e/o simili, dei distributori di cavi,
condotti e relative installazioni, e, se del caso, le
condizioni tecniche relative all’accesso ai condotti.»;
alla parte B, il punto 1 è sostituito dal seguente:
«1. Informazioni sui siti pertinenti esistenti dell’opera
tore SPM o sull’ubicazione della sua attrezzatura e
relativo aggiornamento programmato (*).
(*) È possibile rendere disponibili queste informazioni
soltanto alle parti interessate, onde evitare pericoli
per la pubblica sicurezza.»
Articolo 3
Modifiche della direttiva 2002/20/CE (direttiva
autorizzazioni)
La direttiva 2002/20/CE è così modificata:
1) all’articolo 2, il paragrafo 2 è sostituito dal seguente:
«2.
Si applicano inoltre le seguenti definizioni:
per “autorizzazione generale” si intende il quadro normativo
istituito dallo Stato membro che garantisce i diritti alla for
nitura di reti o di servizi di comunicazione elettronica e sta
bilisce obblighi specifici per il settore applicabili a tutti i tipi
o a tipi specifici di servizi e di reti di comunicazione elettro
nica, conformemente alla presente direttiva.»;
L 337/63
3) l’articolo 5 è sostituito dal seguente:
«Articolo 5
Diritti d’uso delle radiofrequenze e dei numeri
1.
Gli Stati membri facilitano l’uso delle frequenze radio
nel quadro di autorizzazioni generali. Ove necessario, gli Stati
membri possono concedere diritti individuali di uso per:
— evitare interferenze dannose,
— assicurare la qualità tecnica del servizio,
— assicurare un utilizzo efficiente dello spettro, oppure
— conseguire altri obiettivi di interesse generale definiti
dagli Stati membri conformemente alla normativa
comunitaria.
2.
Qualora sia necessario concedere diritti individuali
d’uso delle frequenze radio e dei numeri, gli Stati membri
attribuiscono tali diritti, a richiesta, ad ogni impresa per la
fornitura di reti o servizi in forza di un’autorizzazione gene
rale di cui all’articolo 3, nel rispetto degli articoli 6, 7 e del
l’articolo 11, paragrafo 1, lettera c), della presente direttiva e
di ogni altra disposizione che garantisca l’uso efficiente di tali
risorse a norma della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).
Fatti salvi criteri specifici definiti preventivamente dagli Stati
membri per concedere i diritti d’uso delle frequenze radio ai
fornitori di servizi di contenuto radiofonico o televisivo per
il conseguimento di obiettivi d’interesse generale conforme
mente alla normativa comunitaria, i diritti d’uso delle fre
quenze radio e dei numeri sono concessi mediante procedure
aperte, obiettive, trasparenti, non discriminatorie e propor
zionate e, nel caso delle frequenze radio, conformemente
all’articolo 9 della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).
Una deroga ai requisiti per le procedure aperte può essere
applicata quando la concessione di diritti individuali d’uso
delle frequenze radio ai fornitori di servizi di contenuto
radiofonico o televisivo è necessaria per conseguire un obiet
tivo di interesse generale quale definito dagli Stati membri
conformemente alla normativa comunitaria.
Al momento della concessione dei diritti d’uso, gli Stati mem
bri specificano se tali diritti possono essere trasferiti dal tito
lare e a quali condizioni. Nel caso delle radiofrequenze, tali
disposizioni sono conformi agli articoli 9 e 9 ter della diret
tiva 2002/21/CE (direttiva quadro).
2) all’articolo 3, paragrafo 2, è aggiunto il seguente comma:
«Le imprese che forniscono servizi transfrontalieri di comu
nicazione elettronica ad imprese situate in più Stati membri
non sono obbligate ad effettuare più di una notifica per Stato
membro interessato.»;
Qualora i diritti siano concessi dagli Stati membri per un
periodo limitato, la durata della concessione è adeguata al
tipo di servizio di cui trattasi, tenuto conto dell’obiettivo per
seguito e della necessità di prevedere un periodo adeguato di
ammortamento degli investimenti.
L 337/64
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
Quando i diritti individuali d’uso delle frequenze radio sono
concessi per un periodo di dieci anni o oltre e tali diritti non
possono essere trasferiti o ceduti da un’impresa a un’altra,
come permesso a norma dell’articolo 9 ter della direttiva
2002/21/CE (direttiva quadro), l’autorità nazionale compe
tente provvede affinché si applichino i criteri per la conces
sione di diritti individuali d’uso e siano rispettati per la durata
della licenza, in particolare su richiesta debitamente motivata
del titolare del diritto. Se tali criteri non sono più applicabili,
i diritti individuali d’uso sono trasformati in un’autorizza
zione generale per l’uso delle frequenze radio, soggetta a un
preavviso e trascorso un ragionevole periodo di tempo,
oppure in un diritto liberamente trasferibile o cedibile da
un’impresa ad un’altra, ai sensi dell’articolo 9 ter della diret
tiva 2002/21/CE (direttiva quadro).
3.
Le decisioni in materia di concessione di diritti d’uso
sono adottate, comunicate e rese pubbliche quanto prima
possibile dopo il ricevimento della domanda completa da
parte dell’autorità nazionale di regolamentazione ed entro tre
settimane nel caso dei numeri assegnati per scopi specifici
nell’ambito del piano di numerazione nazionale ed entro sei
settimane nel caso delle frequenze radio assegnate per essere
utilizzate da servizi di comunicazione elettronica nell’ambito
del piano nazionale delle frequenze. Questo termine non pre
giudica l’eventuale applicabilità di accordi internazionali in
materia di uso delle frequenze radio o delle posizioni orbitali.
radiofrequenze e i diritti d’uso dei numeri possono essere
assoggettati esclusivamente alle condizioni elencate nel
l’allegato. Tali condizioni sono non discriminatorie, pro
porzionate e trasparenti e, nel caso dei diritto d’uso delle
radiofrequenze, sono conformi all’articolo 9 della diret
tiva 2002/21/CE (direttiva quadro).»;
b)
a)
4) l’articolo 6 è così modificato:
a)
il paragrafo 1 è sostituito dal seguente:
«1.
L’autorizzazione generale per la fornitura di reti o
servizi di comunicazione elettronica, i diritti d’uso delle
il paragrafo 1 è così modificato:
i)
la frase introduttiva è sostituita dalla seguente:
«1. Quando valuta se limitare il numero dei diritti
d’uso da concedere per le radiofrequenze oppure se
prolungare la durata dei diritti d’uso esistenti a con
dizioni diverse da quelle specificate in tali diritti,
uno Stato membro, tra l’altro:»;
ii)
la lettera c) è sostituita dalla seguente:
«c) pubblica qualsiasi decisione di concedere solo
un numero limitato di diritti d’uso o di limitare
il rinnovo dei diritti d’uso, indicandone le
ragioni;»
b)
il paragrafo 3 è sostituito dal seguente:
«3.
Qualora sia necessario concedere i diritti d’uso
delle radiofrequenze solo in numero limitato, gli Stati
membri ne effettuano l’assegnazione in base a criteri di
selezione obiettivi, trasparenti, proporzionati e non
discriminatori. Tali criteri di selezione devono tenere
adeguatamente conto del conseguimento degli obiettivi
di cui all’articolo 8 della direttiva 2002/21/CE (direttiva
quadro) e delle prescrizioni di cui all’articolo 9 della
stessa direttiva.»;
5. Gli Stati membri non limitano il numero dei diritti
d’uso da concedere, salvo quando ciò sia necessario per
garantire l’uso efficiente delle frequenze radio a norma
dell’articolo 7.
6. Le autorità nazionali competenti assicurano che le fre
quenze radio siano utilizzate in modo efficiente ed efficace
conformemente all’articolo 8, paragrafo 2, e all’articolo 9,
paragrafo 2, della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).
Esse assicurano che eventuali trasferimenti o accumuli dei
diritti d’uso delle frequenze radio non provochino distorsioni
della concorrenza. A tal fine, gli Stati membri possono adot
tare misure appropriate, come ad esempio l’obbligo di ven
dita o di locazione dei diritti d’uso delle frequenze radio.»;
al paragrafo 2, le parole «degli articoli 16, 17, 18 e 19
della direttiva 2002/22/CE (direttiva servizio universale)»
sono sostituite dalle parole «dell’articolo 17 della diret
tiva 2002/22/CE (direttiva servizio universale)»;
5) l’articolo 7 è così modificato:
4. Qualora sia stato deciso, previa consultazione delle
parti interessate conformemente all’articolo 6 della direttiva
2002/21/CE (direttiva quadro), che i diritti d’uso dei numeri
di valore economico eccezionale debbano essere concessi
mediante procedure di selezione competitiva o comparativa,
gli Stati membri possono prorogare di altre tre settimane il
periodo massimo di tre settimane.
Per le procedure di selezione competitiva o comparativa per
le frequenze radio si applicano le disposizioni dell’articolo 7.
18.12.2009
c)
al paragrafo 5 «articolo 9» è sostituito da «articolo 9 ter»;
6) l’articolo 10 è così modificato:
a)
i paragrafi 1, 2 e 3 sono sostituiti dai seguenti:
«1. Le autorità nazionali di regolamentazione sorve
gliano e controllano il rispetto delle condizioni dell’au
torizzazione generale o dei diritti d’uso e degli obblighi
specifici di cui all’articolo 6, paragrafo 2, conforme
mente all’articolo 11.
18.12.2009
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
Le autorità nazionali di regolamentazione hanno facoltà
di chiedere alle imprese che forniscono le reti o i servizi
di comunicazione elettronica contemplati dall’autorizza
zione generale o sono titolari dei diritti d’uso delle radio
frequenze o di numeri di comunicare, a norma
dell’articolo 11, tutte le informazioni necessarie per veri
ficare l’effettiva osservanza delle condizioni dell’autoriz
zazione generale o dei diritti d’uso o degli obblighi
specifici di cui all’articolo 6, paragrafo 2.
2.
L’autorità nazionale di regolamentazione che
accerti l’inosservanza da parte di un’impresa di una o più
condizioni dell’autorizzazione generale, dei diritti d’uso
o degli obblighi specifici di cui all’articolo 6, paragrafo 2,
notifica all’impresa quanto accertato, offrendole la pos
sibilità di esprimere osservazioni entro un termine
ragionevole.
c)
d)
b)
ingiunzioni di cessare o ritardare la fornitura di un
servizio o di un pacchetto di servizi che, se conti
nuasse, comporterebbe un notevole svantaggio con
correnziale, finché non siano soddisfatti gli obblighi
in materia di accesso imposti in seguito ad un’ana
lisi di mercato effettuata ai sensi dell’articolo 16
della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).
7) all’articolo 11, il paragrafo 1 è così modificato:
a)
Tali misure e le relative motivazioni sono comuni
cate tempestivamente all’impresa interessata e sta
biliscono un periodo ragionevole di tempo entro il
quale l’impresa deve rispettare la misura.»;
b)
il paragrafo 6 è sostituito dal seguente:
«6. Indipendentemente dalle disposizioni dei para
grafi 2, 3 e 5, qualora l’autorità nazionale di regolamen
tazione abbia prova della violazione delle condizioni
dell’autorizzazione generale, dei diritti d’uso o degli
obblighi specifici di cui all’articolo 6, paragrafo 2, tale da
comportare un rischio grave e immediato per la sicu
rezza pubblica, l’incolumità pubblica o la salute pub
blica, o da creare gravi problemi economici od operativi
ad altri fornitori o utenti di reti o di servizi di comuni
cazione elettronica o ad altri utenti dello spettro radio,
essa può adottare misure provvisorie urgenti per porre
rimedio alla situazione prima di adottare una decisione
definitiva. All’impresa interessata viene quindi offerta
un’adeguata possibilità di esprimere osservazioni e di
proporre le soluzioni opportune. Se del caso, l’autorità
pertinente può confermare le misure provvisorie, che
sono valide per un massimo di 3 mesi, ma che possono,
nei casi in cui le procedure di attuazione non sono state
completate, essere prolungate per un periodo ulteriore di
massimo tre mesi.»;
A tale riguardo, gli Stati membri autorizzano le autorità
competenti a imporre:
se del caso sanzioni pecuniarie dissuasive, che pos
sono includere sanzioni periodiche con effetto
retroattivo; e
il paragrafo 5 è sostituito dal seguente:
«5. Qualora si verifichino violazioni gravi o ripetute
delle condizioni dell’autorizzazione generale o dei diritti
d’uso o degli obblighi specifici di cui all’articolo 6, para
grafo 2, e le misure volte ad assicurare il loro rispetto, di
cui al paragrafo 3 del presente articolo, si siano rivelate
inefficaci, le autorità nazionali di regolamentazione pos
sono impedire a un’impresa di continuare a fornire reti
o servizi di comunicazione elettronica o sospendere o
ritirare i diritti d’uso. Al periodo per cui si è protratta la
violazione possono essere applicate sanzioni, anche
pecuniarie, efficaci, proporzionate e dissuasive, anche
nel caso in cui la violazione sia stata successivamente
rimossa.»;
3. L’autorità competente ha facoltà di imporre la ces
sazione della violazione di cui al paragrafo 2 immedia
tamente oppure entro un termine ragionevole e adotta
tutte le misure adeguate e proporzionate volte ad assi
curare l’osservanza.
a)
L 337/65
la lettera a) è sostituita dalla seguente:
«a) per verificare, sistematicamente o caso per caso,
l’osservanza delle condizioni 1 e 2 della parte A,
delle condizioni 2 e 6 della parte B e delle condi
zioni 2 e 7 della parte C dell’allegato e l’osservanza
degli obblighi specificati all’articolo 6, paragrafo 2,
della presente direttiva;»
il paragrafo 4 è sostituito dal seguente:
b)
«4. Nonostante le disposizioni dei paragrafi 2 e 3, gli
Stati membri autorizzano l’autorità competente a
imporre, se del caso, sanzioni pecuniarie alle imprese
che non forniscono le informazioni dovute ai sensi del
l’articolo 11, paragrafo 1, lettere a) o b), della presente
direttiva o dell’articolo 9 della direttiva 2002/19/CE
(direttiva accesso) entro una scadenza ragionevole stabi
lita dall’autorità nazionale di regolamentazione.»;
sono aggiunte le seguenti lettere:
«g) per salvaguardare l’uso efficiente e garantire la
gestione efficace delle frequenze radio;
h) per valutare sviluppi futuri a livello di reti e servizi
che potrebbero avere ripercussioni sui servizi all’in
grosso resi disponibili ai concorrenti.»;
L 337/66
c)
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
il secondo comma è sostituito dal seguente:
«Nessuna delle informazioni di cui alle lettere a), b), d),
e), f), g) e h) del primo comma può essere richiesta prima
dell’accesso al mercato né come condizione necessaria
per l’accesso al mercato.»;
8) l’articolo 14 è sostituito dal seguente:
membri possono prorogare la validità di tali autorizzazioni e
diritti fino al 30 settembre 2012, a condizione di non ledere
i diritti di cui godono altre imprese in forza della normativa
comunitaria. In tal caso gli Stati membri informano la Com
missione della concessione di tale proroga, motivandone le
ragioni.»;
11) l’allegato è modificato come stabilito all’allegato della pre
sente direttiva.
«Articolo 14
Articolo 4
Modifica dei diritti e degli obblighi
1.
Gli Stati membri fanno sì che i diritti, le condizioni, e
le procedure relativi alle autorizzazioni generali e ai diritti
d’uso o di installare strutture possano essere modificati solo
in casi obiettivamente giustificati e in misura proporzionata,
tenendo conto, se del caso, delle condizioni specifiche appli
cabili ai diritti trasferibili d’uso delle frequenze radio. Salvo i
casi in cui le modifiche proposte sono minime e sono state
convenute con il titolare dei diritti o dell’autorizzazione gene
rale, l’intenzione di procedere a simili modifiche è comuni
cata nel modo appropriato ai soggetti interessati, ivi compresi
gli utenti e i consumatori; è concesso un periodo di tempo
sufficiente affinché possano esprimere la propria posizione al
riguardo; tale periodo, tranne in casi eccezionali, non può
essere inferiore a quattro settimane.
2.
Gli Stati membri non limitano, né revocano i diritti
d’uso delle radiofrequenze o i diritti di installare strutture
prima della scadenza del periodo per il quale sono stati con
cessi, salvo in casi motivati ed eventualmente a norma del
l’allegato e delle pertinenti disposizioni nazionali relative alla
compensazione per la revoca dei diritti.»;
9) all’articolo 15, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente:
«1. Gli Stati membri provvedono affinché tutte le informa
zioni pertinenti su diritti, condizioni, procedure, riscossione
di diritti amministrativi e contributi e sulle decisioni attinenti
alle autorizzazioni generali, ai diritti d’uso e ai diritti di instal
lare strutture siano pubblicate e debitamente aggiornate in
modo da consentire a tutti gli interessati di accedere facil
mente a tali informazioni.»;
Abrogazione
Il regolamento (CE) n. 2887/2000 è abrogato.
Articolo 5
Attuazione
1. Gli Stati membri adottano e pubblicano entro il 25 maggio
2011 le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative
necessarie per conformarsi alla presente direttiva. Essi comuni
cano immediatamente alla Commissione il testo di tali
disposizioni.
Essi applicano tali disposizioni a decorrere dal 26 maggio 2011.
Quando gli Stati membri adottano tali disposizioni, queste con
tengono un riferimento alla presente direttiva o sono corredate di
un siffatto riferimento all’atto della loro pubblicazione ufficiale. Le
modalità di tale riferimento sono decise dagli Stati membri.
2. Gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo
delle disposizioni essenziali di diritto interno che essi adottano nel
settore disciplinato dalla presente direttiva.
Articolo 6
Entrata in vigore
La presente direttiva entra in vigore il giorno successivo alla pub
blicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Articolo 7
10) all’articolo 17, i paragrafi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti:
«1. Fatto salvo l’articolo 9 bis della direttiva 2002/21/CE
(direttiva quadro), gli Stati membri rendono le autorizzazioni
generali e i diritti individuali d’uso già in vigore al 31 dicem
bre 2009 conformi agli articoli 5, 6, 7 e all’allegato della pre
sente direttiva, entro 19 dicembre 2011.
2.
Quando l’applicazione del paragrafo 1 implica una
limitazione dei diritti o un ampliamento delle autorizzazioni
generali e i diritti individuali d’uso già in vigore, gli Stati
18.12.2009
Destinatari
Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva
Fatto a Strasburgo, addì 25 novembre 2009.
Per il Parlamento europeo
Il presidente
Per il Consiglio
La presidente
J. BUZEK
Å. TORSTENSSON
18.12.2009
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
IT
ALLEGATO
L’allegato della direttiva 2002/20/CE (direttiva autorizzazioni) è così modificato:
1)
il primo comma è sostituito dalla seguente dicitura:
«Nel presente allegato è riportato l’elenco esaustivo delle condizioni che possono corredare le autorizzazioni generali
(parte A), i diritti d’uso delle radiofrequenze (parte B) e i diritti d’uso dei numeri (parte C) come precisato all’articolo 6,
paragrafo 1, e all’articolo 11, paragrafo 1, lettera a), entro i limiti consentiti ai sensi degli articoli 5, 6, 7, 8 e 9 della
direttiva 2002/21/CE (la direttiva quadro).»;
2)
la parte A è così modificata:
a)
il punto 4 è sostituito dal seguente:
«4. Accessibilità da parte degli utenti finali dei numeri del piano nazionale di numerazione, dei numeri dello spa
zio di numerazione telefonica europeo, dei numeri verdi internazionali universali e, se tecnicamente ed eco
nomicamente fattibile, dei piani di numerazione di altri Stati membri, comprese le condizioni conformemente
alla direttiva 2002/22/CE (direttiva servizio universale).»;
b)
il punto 7 è sostituito dal seguente:
«7. Protezione dei dati personali e tutela della vita privata specifiche al settore delle comunicazioni elettroniche
conformemente alla direttiva 2002/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (direttiva relativa alla vita
privata e alle comunicazioni elettroniche) (*).
(*) GU L 201 del 31.7.2002, pag. 37.»;
c)
il punto 8 è sostituito dal seguente:
«8. Norme sulla tutela dei consumatori specifiche al settore delle comunicazioni elettroniche, ivi comprese le
condizioni a norma della direttiva 2002/22/CE (direttiva servizio universale) e le condizioni relative all’ac
cessibilità per gli utenti disabili conformemente all’articolo 7 di tale direttiva.»;
d)
al punto 11, le parole «direttiva 97/66/CE» sono sostituite dalle parole «direttiva 2002/58/CE»;
e)
è inserito il seguente punto:
«11 bis. Condizioni d’uso per le comunicazioni delle autorità pubbliche per avvisare il pubblico di minacce immi
nenti e per attenuare le conseguenze di gravi calamità.»;
f)
il punto 12 è sostituito dal seguente:
«12. Condizioni d’uso in caso di catastrofi o di emergenze nazionali per garantire le comunicazioni tra i servizi di
emergenza e le autorità, nonché le trasmissioni radiotelevisive destinate al pubblico.»;
g)
il punto 16 è sostituito dal seguente:
«16. Sicurezza delle reti pubbliche contro l’accesso non autorizzato, conformemente alla direttiva 2002/58/CE
(direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche).»;
h)
è aggiunto il seguente punto:
«19. Gli obblighi di trasparenza per i fornitori di reti di comunicazioni pubbliche che forniscono al pubblico ser
vizi di comunicazione elettronica al fine di garantire la connessione punto a punto, conformemente agli
obiettivi ed ai principi di cui all’articolo 8 della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro), la divulgazione delle
eventuali condizioni che limitano l’accesso ai servizi e alle applicazioni e/o il loro utilizzo qualora tali con
dizioni siano previste dagli Stati membri in conformità con il diritto comunitario nonché, ove necessario e
proporzionato, l’accesso da parte delle autorità di regolamentazione alle informazioni necessarie per verifi
care l’accuratezza della divulgazione.»;
L 337/67
L 337/68
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
IT
3)
la parte B è così modificata:
a)
il punto 1 è sostituito dal seguente:
«1. Obbligo di fornire un servizio o di utilizzare un tipo di tecnologia per il quale sono stati concessi i diritti d’uso
della frequenza, compresi, se del caso, i requisiti di copertura e di qualità.»;
b)
il punto 2 è sostituito dal seguente.
«2. Uso effettivo ed efficiente dei numeri a norma della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).»;
c)
è aggiunto il seguente punto:
«9. Obblighi specifici di un uso sperimentale delle radiofrequenze.»;
4)
nella parte C il punto 1 è sostituito dal seguente:
«1. Designazione del servizio per il quale è utilizzato il numero, ivi compresa qualsiasi condizione connessa alla for
nitura di tale servizio e, per evitare dubbi, principi tariffari e prezzi massimi che si possono applicare alla serie di
numeri specifici al fine di garantire la tutela del consumatore conformemente all’articolo 8, paragrafo 4, lettera b),
della direttiva 2002/21/CE (direttiva quadro).»
18.12.2009
18.12.2009
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE SULLA NEUTRALITÀ DELLA RETE
La Commissione ritiene che sia della massima importanza conservare l’apertura e la neutralità di Internet, tenendo piena
mente conto della volontà dei colegislatori di dichiarare la neutralità della rete come obiettivo politico e principio della rego
lamentazione che dovrà essere promosso dalle autorità nazionali di regolamentazione (1), rafforzare i correlati requisiti di
trasparenza (2) e conferire strumenti di salvaguardia alle autorità nazionali di regolamentazione per prevenire il degrado dei
servizi e intralci o rallentamenti del traffico sulle reti pubbliche (3). La Commissione sorveglierà da vicino l’attuazione di que
ste disposizioni negli Stati membri, riservando una particolare attenzione al modo in cui sono tutelate le libertà dei cittadini
europei sulla rete nella propria relazione sullo stato di attuazione al Parlamento europeo e al Consiglio. Nel frattempo, la
Commissione sorveglierà l’impatto degli sviluppi tecnologici e del mercato sulle libertà della rete e riferirà al Parlamento euro
peo e al Consiglio, entro la fine del 2010, sulla necessità di adottare orientamenti supplementari; farà inoltre ricorso alle pro
prie competenze nell’ambito della vigente normativa in materia di concorrenza per far fronte alle pratiche anticoncorrenziali
che possano insorgere.
(1) Articolo 8, paragrafo 4, lettera g), della direttiva quadro.
(2) Articolo 20, paragrafo 1, lettera b), e articolo 21, paragrafo 3, lettere c) e d), della direttiva servizio universale.
(3) Articolo 22, paragrafo 3, della direttiva servizio universale.
L 337/69
TESTO%UNICO%DEI%SERVIZI%MEDIA%AUDIOVISIVI%
DECRETO LEGISLATIVO 31 luglio 2005 n.177
(in Suppl. ordinario n. 150 alla Gazz. Uff., 7 settembre, n. 208). - Testo unico dei servizi di media audiovisivi e
radiofonici (T.U. RADIOTELEVISIONE) (1) (2) (3) . (1) Per il Regolamento sulla disciplina dell'impiego di minori di anni
quattordici in programmi televisivi vedi il D.M. 27 aprile 2006, n. 218.
(2) Titolo sostituito dall'articolo 1, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (3) In riferimento al presente decreto
vedi: Circolare CNR 09 gennaio 2013 n. 3/2012.
TITOLO I
PRINCIPI
CAPO I
PRINCIPI GENERALI Art.1
Oggetto Art. 1.
1. Il testo unico della radiotelevisione, di seguito denominato: «testo unico»,
contiene: a) i principi generali per la prestazione di servizi di media audiovisivi
e radiofonici, tenendo conto del processo di convergenza fra le diverse forme di
comunicazioni, quali le comunicazioni elettroniche, l'editoria, anche elettronica
ed internet in tutte le sue applicazioni (1); b) le disposizioni legislative vigenti
in materia di servizi di media audiovisivi e radiofonici, con le integrazioni,
modificazioni e abrogazioni necessarie al loro coordinamento o per assicurarne
la migliore attuazione, nel rispetto della Costituzione, delle norme di diritto
internazionale vigenti nell'ordinamento interno e degli obblighi derivanti
dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea [ed alle Comunità europee]
(2). 2. Formano oggetto del testo unico le disposizioni in materia di servizi di
media audiovisivi e di radiofonia, quali la trasmissione di programmi televisivi,
sia lineari che a richiesta, di programmi radiofonici e di programmi-dati, anche
ad accesso condizionato, nonché la fornitura di servizi interattivi associati e di
servizi di accesso condizionato su qualsiasi piattaforma di diffusione (3). (1)
Lettera sostituita dall'articolo 1, comma 2, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n.
44. (2) Lettera modificata dall'articolo 1, comma 3, del D.Lgs. 15 marzo 2010,
n. 44. (3) Comma modificato dall'articolo 1, comma 4, del D.Lgs. 15 marzo
2010, n. 44.
Art.1 bis Ambito di applicazione (1).
Art. 1-bis
1. Fatte salve le disposizioni di cui all'articolo 1-ter, il presente testo unico si
applica a tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi e di radiofonia in
conformita' alle norme di cui ai commi 2 e seguenti. 2. Sono soggetti alla
giurisdizione italiana i fornitori di servizi di media audiovisivi e di radiofonia: a)
stabiliti in Italia conformemente al comma 3; ovvero
b) quelli ai quali si applica il comma 4. 3. Un fornitore di servizi di media
audiovisivi e di radiofonia si considera stabilito in Italia nei seguenti casi: a) il
fornitore ha la sua sede principale in Italia e le decisioni editoriali sul servizio di
media audiovisivo sono prese nel territorio italiano; b) se un fornitore di servizi
di media ha la sede principale in Italia ma le decisioni editoriali sul servizio di
media audiovisivo sono prese in un altro Stato membro dell'Unione europea, o
viceversa, detto fornitore si considera stabilito in Italia nel caso in cui sul
territorio italiano opera una parte significativa degli addetti allo svolgimento
dell'attivita' di servizio di media audiovisivo. Se una parte significativa degli
addetti allo svolgimento dell'attivita' di servizio di media audiovisivo opera sia
in Italia sia nell'altro Stato membro dell'Unione europea, il fornitore si
considera stabilito in Italia qualora sul territorio italiano si trovi la sua sede
principale. Se una parte significativa degli addetti allo svolgimento dell'attivita'
di servizio di media audiovisivo non opera ne' in Italia ne' in un altro Stato
membro dell'Unione europea, il fornitore si considera stabilito in Italia se
questo e' il primo Stato membro in cui ha iniziato la sua attivita' nel rispetto
dell'ordinamento giuridico nazionale, purche' mantenga un legame stabile ed
effettivo con l'economia italiana; c) se un fornitore di servizi di media
audiovisivi e di radiofonia ha la sede principale in Italia ma le decisioni sul
servizio di media audiovisivo sono prese in un Paese terzo, o viceversa, si
considera stabilito in Italia purche' una parte significativa degli addetti allo
svolgimento dell'attivita' di servizio di media audiovisivo operi in Italia. 4. I
fornitori di servizi di media cui non si applicano le disposizioni del comma 3 si
considerano soggetti alla giurisdizione italiana nei casi seguenti: a) se si
avvalgono di un collegamento terra-satellite (up-link) situato in Italia; b) anche
se non utilizzano un collegamento terra-satellite situato in Italia, se si
avvalgono di una capacita' via satellite di competenza italiana. 5. Qualora non
sia possibile determinare a quale Stato membro dell'Unione europea spetti la
giurisdizione conformemente ai commi 3 e 4, si considera soggetto alla
giurisdizione italiana il fornitore di servizi di media stabilito sul territorio
nazionale ai sensi degli articoli da 49 a 54 del Trattato sul funzionamento
dell'Unione europea.
6. I fornitori di servizi media audiovisivi appartenenti a Stati membri
dell'Unione europea sottoposti alla giurisdizione italiana ai sensi del presente
articolo sono tenuti al rispetto delle norme dell'ordinamento giuridico italiano
applicabili ai fornitori di servizi di media audiovisivi. (1) Articolo inserito
dall'articolo 2, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.1 ter Trasmissioni transfrontaliere (1).
Art. 1-ter.
1. Salvi i casi previsti dal presente articolo, e' assicurata la liberta' di ricezione
e non viene ostacolata la ritrasmissione di servizi di media audiovisivi
provenienti da Stati dell'Unione europea per ragioni attinenti ai settori
coordinati dalla direttiva 89/552/CEE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 3 ottobre 1989, e successive modificazioni.
2. L'Autorita' puo' disporre la sospensione provvisoria di ricezione o
ritrasmissione di radiodiffusioni televisive provenienti da Stati dell'Unione
europea nei seguenti casi di violazioni, gia' commesse per almeno due volte nel
corso dei dodici mesi precedenti: a) violazione manifesta, seria e grave del
divieto di trasmissione di programmi che possano nuocere gravemente allo
sviluppo fisico, mentale o morale dei minorenni, in particolare di programmi
che contengano scene pornografiche o di violenza gratuita;
b) violazione manifesta, seria e grave del divieto di trasmissione di programmi
che possano nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minorenni, a
meno che la scelta dell'ora di trasmissione o qualsiasi altro accorgimento
tecnico escludano che i minorenni che si trovano nell'area di diffusione
assistano normalmente a tali programmi;
c) violazione manifesta, seria e grave del divieto di trasmissione di programmi
che contengano incitamento all'odio basato su differenza di razza, sesso,
religione o nazionalita'. 3. I provvedimenti di cui al comma 2 vengono
adottati: a) previa notifica scritta da parte dell'Autorita' al fornitore di servizi di
media audiovisivi ed alla Commissione europea. La notifica deve contenere una
indicazione delle violazioni rilevate e dei provvedimenti che l'Autorita' intende
adottare in caso di nuove violazioni;
b) qualora le consultazioni con lo Stato che effettua la trasmissione e con la
Commissione non abbiano consentito di raggiungere una soluzione amichevole
entro un termine di quindici giorni dalla notifica di cui alla lettera a) e ove
persista la pretesa violazione. 4. L'Autorita' puo' disporre la sospensione della
ricezione o della trasmissione di servizi di media audiovisivi a richiesta
provenienti da Stati dell'Unione europea qualora ritenga tali provvedimenti
sono: a) necessari per una delle seguenti ragioni:
1) ordine pubblico, in particolare per l'opera di prevenzione, investigazione,
individuazione e perseguimento di reati, anche in vista della tutela dei minori e
della lotta contro l'incitamento all'odio basato su razza, sesso, religione o
nazionalita', nonche' contro violazioni della dignita' umana dei singoli
individui; 2) tutela della sanita' pubblica; 3) pubblica sicurezza, compresa la
salvaguardia della sicurezza e della difesa nazionale; 4) tutela dei consumatori,
ivi compresi gli investitori; b) relativi a un servizio di media audiovisivi a
richiesta lesivo degli obiettivi di cui alla lettera a) o che costituisca un rischio
serio e grave di pregiudizio a tali obiettivi; c) proporzionati a tali obiettivi. 5.
Fatti salvi i procedimenti giurisdizionali, anche istruttori, e gli atti compiuti in
un'indagine penale, l'Autorita' adotta i provvedimenti di cui al comma 4 dopo
aver: a) chiesto allo Stato membro alla cui giurisdizione e' soggetto il fornitore
di servizi di media audiovisivi di prendere provvedimenti e questo non li ha
presi o essi non erano adeguati; b) notificato alla Commissione e allo Stato
membro dell'Unione europea alla cui giurisdizione e' soggetto il fornitore di
servizi di media audiovisivi la sua intenzione di prendere tali provvedimenti. 6.
In caso di urgenza, l'Autorita' puo' derogare alle condizioni di cui al comma 5.
In tale caso, i provvedimenti sono notificati alla Commissione e allo Stato
membro dell'Unione europea alla cui giurisdizione e' soggetto il fornitore di
servizi di media, insieme ai motivi dell'urgenza. 7. L'Autorita' e' altresi'
competente ad applicare l'articolo 3 della direttiva 89/552/CEE del Parlamento
europeo e del Consiglio del 3 ottobre 1989, come da ultimo modificata dalla
direttiva 2007/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre
2007, e ad adottare le misure appropriate a norma di tale articolo. 8. In ipotesi
di violazione dei principi fondamentali del sistema dei servizi di media
audiovisivi e della radiofonia e, in particolare, di violazioni rilevanti ai sensi
delle disposizioni di cui ai commi 2, lettere da a) a c), e 4, lettera a), nonche'
degli articoli 32 e 32-bis, l'Autorita' puo' disporre la sospensione di ricezione o
ritrasmissione di servizi di media soggetti alla giurisdizione italiana ai sensi
dell'articolo 1- bis, comma 4, ovvero non soggetti alla giurisdizione di alcuno
Stato membro dell'Unione europea, ma i cui contenuti o cataloghi, sono
ricevuti direttamente o indirettamente dal pubblico italiano. A tale fine, ed a
seguito dell'adozione di un formale richiamo, l'Autorita' puo' altresi' ordinare al
fornitore di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato o
all'operatore di rete o di servizi sulla cui piattaforma o infrastruttura sono
veicolati programmi, di adottare ogni misura necessaria ad inibire la diffusione
di tali programmi o cataloghi al pubblico italiano. In caso di inosservanza
dell'ordine, l'Autorita' irroga al fornitore di servizi interattivi associati o di
servizi di accesso condizionato o all'operatore di rete o di servizi una sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 150,00 ad euro 150.000,00.
9. Le disposizioni del presente articolo si applicano, con i necessari
adattamenti, alle trasmissioni televisive provenienti da Stati parti della
Convenzione di Strasburgo sulla televisione transfrontaliera del 5 maggio
1989, ratificata con legge 5 ottobre 1991 n. 327, che non sono anche Stati
membri dell'Unione europea. (1) Articolo inserito dall'articolo 3, comma 2, del
D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.2 Definizioni (1)
Art. 2.
1. Ai fini del presente testo unico si intende per:
a) "servizio di media audiovisivo": 1) un servizio, quale definito agli
articoli 56 e 57 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che e'
sotto la responsabilità editoriale di un fornitore di servizi media e il cui
obiettivo principale e' la fornitura di programmi al fine di informare,
intrattenere o istruire il grande pubblico, attraverso reti di comunicazioni
elettroniche. Per siffatto servizio di media audiovisivo si intende o la
radiodiffusione televisiva, come definita alla lettera i) del presente articolo
e, in particolare, la televisione analogica e digitale, la trasmissione continua
in diretta quale il live streaming, la trasmissione televisiva su Internet quale
il webcasting e il video quasi su domanda quale il near video on demand, o
un servizio di media audiovisivo a richiesta, come definito dalla lettera m)
del presente articolo. Non rientrano nella definizione di "servizio di media
audiovisivo": i servizi prestati nell'esercizio di attivita' precipuamente non
economiche e che non sono in concorrenza con la radiodiffusione televisiva,
quali i siti Internet privati e i servizi consistenti nella fornitura o
distribuzione di contenuti audiovisivi generati da utenti privati a fini di
condivisione o di scambio nell'ambito di comunita' di interesse; ogni forma
di corrispondenza privata, compresi i messaggi di posta elettronica; i servizi
la cui finalita' principale non e' la fornitura di programmi; i servizi nei quali il
contenuto audiovisivo e' meramente incidentale e non ne costituisce la
finalita' principale, quali, a titolo esemplificativo: a) i siti internet che
contengono elementi audiovisivi puramente accessori, come elementi grafici
animati, brevi spot pubblicitari o informazioni relative a un prodotto o a un
servizio non audiovisivo; b) i giochi in linea; c) i motori di ricerca; d) le
versioni elettroniche di quotidiani e riviste; e) i servizi testuali autonomi; f) i
giochi d'azzardo con posta in denaro, ad esclusione delle trasmissioni
dedicate a giochi d'azzardo e di fortuna; ovvero 2) una comunicazione
commerciale audiovisiva;
b) "fornitore di servizi di media", la persona fisica o giuridica cui e'
riconducibile la responsabilita' editoriale della scelta del contenuto
audiovisivo del servizio di media audiovisivo e ne determina le modalita' di
organizzazione; sono escluse dalla definizione di "fornitore di servizi di
media" le persone fisiche o giuridiche che si occupano unicamente della
trasmissione di programmi per i quali la responsabilita' editoriale incombe a
terzi;
c) "reti di comunicazioni elettroniche", i sistemi di trasmissione e, se del
caso, le apparecchiature di commutazione o di instradamento e altre risorse
che consentono di trasmettere segnali via cavo, via radio, a mezzo di fibre
ottiche o con altri mezzi elettromagnetici, comprese le reti satellitari, le reti
terresti mobili e fisse, a commutazione di circuito e a commutazione di
pacchetto, compresa Internet, le reti utilizzate per la diffusione circolare dei
programmi sonori e televisivi, i sistemi per il trasporto della corrente
elettrica, nella misura in cui siano utilizzati per trasmettere i segnali, le reti
televisive via cavo, indipendentemente dal tipo di informazione trasportato;
d) "operatore di rete", il soggetto titolare del diritto di installazione,
esercizio e fornitura di una rete di comunicazione elettronica su frequenze
terrestri in tecnica digitale, via cavo o via satellite, e di impianti di messa in
onda, multiplazione, distribuzione e diffusione delle risorse frequenziali che
consentono la trasmissione dei programmi agli utenti;
e) "programma", una serie di immagini animate, sonore o non, che
costituiscono un singolo elemento nell'ambito di un palinsesto o di un
catalogo stabilito da un fornitore di servizi di media, la cui forma ed il cui
contenuto sono comparabili alla forma ed al contenuto della radiodiffusione
televisiva. Non si considerano programmi le trasmissioni meramente
ripetitive o consistenti in immagini fisse.
f) "programmi-dati", i servizi di informazione costituiti da prodotti editoriali
elettronici, trasmessi da reti radiotelevisive e diversi dai programmi
radiotelevisivi, non prestati su richiesta individuale, incluse le pagine
informative teletext e le pagine di dati;
g) "palinsesto televisivo" e "palinsesto radiofonico", l'insieme, predisposto
da un'emittente televisiva o radiofonica, analogica o digitale, di una serie di
programmi unificati da un medesimo marchio editoriale e destinato alla
fruizione del pubblico, diverso dalla trasmissione differita dello stesso
palinsesto, dalle trasmissioni meramente ripetitive, ovvero dalla
prestazione, a pagamento, di singoli programmi, o pacchetti di programmi,
audiovisivi lineari, con possibilita' di acquisto da parte dell'utente anche nei
momenti immediatamente antecedenti all'inizio della trasmissione del
singolo programma, o del primo programma, nel caso si tratti di un
pacchetto di programmi;
h) "responsabilità editoriale", l'esercizio di un controllo effettivo sia sulla
selezione dei programmi, ivi inclusi i programmi-dati, sia sulla loro
organizzazione in un palinsesto cronologico, nel caso delle radiodiffusioni
televisive o radiofoniche, o in un catalogo, nel caso dei servizi di media
audiovisivi a richiesta. All'interno del presente testo unico, l'espressione
"programmi televisivi" deve intendersi equivalente a quella "palinsesti
televisivi" di cui alla lettera g);
i) "servizio di media audiovisivo lineare" o "radiodiffusione televisiva",
un servizio di media audiovisivo fornito da un fornitore di servizi di media per
la visione simultanea di programmi sulla base di un palinsesto di programmi; l)
"emittente", un fornitore di servizi di media audiovisivi lineari, diverso da quelli
individuati alle lettere aa) e bb);
m) "servizio di media audiovisivo non lineare", ovvero "servizio di media
audiovisivo a richiesta", un servizio di media audiovisivo fornito da un fornitore
di servizi di media per la visione di programmi al momento scelto dall'utente e
su sua richiesta sulla base di un catalogo di programmi selezionati dal fornitore
di servizi di media;
n) "emittente a carattere comunitario", l'emittente che ha la responsabilita'
editoriale nella predisposizione dei programmi destinati alla radiodiffusione
televisiva in ambito locale che si impegna: a non trasmettere piu' del 5 per
cento di pubblicita' per ogni ora di diffusione; a trasmettere programmi
originali autoprodotti per almeno il 50 per cento dell'orario di programmazione
giornaliero compreso dalle 7 alle 21;
o) "programmi originali autoprodotti", i programmi realizzati in proprio
dall'emittente, anche analogica, o dalla sua controllante o da sue controllate,
ovvero in co-produzione con altra emittente, anche analogica;
p) "produttori indipendenti", gli operatori di comunicazione europei che
svolgono attivita' di produzioni audiovisive e che non sono controllati da o
collegati a emittenti, anche analogiche, o che per un periodo di tre anni non
destinino almeno il 90 per cento della propria produzione ad una sola
emittente, anche analogica;
q) "fornitore di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato",
il soggetto che fornisce, al pubblico o a terzi operatori, servizi di accesso
condizionato, compresa la pay per view, mediante distribuzione di chiavi
numeriche per l'abilitazione alla visione dei programmi, alla fatturazione dei
servizi ed eventualmente alla fornitura di apparati, ovvero che fornisce servizi
della societa' dell'informazione ai sensi dall'articolo 2 del decreto legislativo 9
aprile 2003, n. 70, ovvero fornisce una guida elettronica ai programmi;
r) "accesso condizionato", ogni misura e sistema tecnico in base ai quali
l'accesso in forma intelligibile al servizio protetto sia subordinato a preventiva
e individuale autorizzazione da parte del fornitore del servizio di accesso
condizionato;
s) "sistema integrato delle comunicazioni", il settore economico che comprende
le seguenti attivita': stampa quotidiana e periodica; editoria annuaristica ed
elettronica anche per il tramite di Internet; radio e servizi di media audiovisivi;
cinema; pubblicita' esterna; iniziative di comunicazione di prodotti e servizi;
sponsorizzazioni;
t) "servizio pubblico generale radiotelevisivo", il pubblico servizio esercitato su
concessione
nel
settore
radiotelevisivo
mediante
la
complessiva
programmazione, anche non informativa, della societa' concessionaria,
secondo le modalita' e nei limiti indicati dal presente testo unico e dalle altre
norme di riferimento;
u) "ambito nazionale", l'esercizio dell'attivita' di radiodiffusione televisiva o
sonora non limitata all'ambito locale;
v) "ambito locale radiofonico", l'esercizio dell'attivita' di radiodiffusione sonora,
con irradiazione del segnale fino a una copertura massima di quindici milioni di
abitanti;
z) "ambito locale televisivo", l'esercizio dell'attivita' di radiodiffusione televisiva
in uno o piu' bacini, comunque non superiori a dieci, anche non limitrofi,
purche' con copertura inferiore al 50 per cento della popolazione nazionale;
l'ambito e' denominato "regionale" o "provinciale" quando il bacino di esercizio
dell'attivita' di radiodiffusione televisiva e' unico e ricade nel territorio di una
sola regione o di una sola provincia, e l'emittente, anche analogica, non
trasmette in altri bacini; l'espressione "ambito locale televisivo" riportata senza
specificazioni si intende riferita anche alle trasmissioni in ambito regionale o
provinciale; aa) "emittente televisiva analogica", il titolare di concessione o
autorizzazione su frequenze terrestri in tecnica analogica, che ha la
responsabilita' editoriale dei palinsesti dei programmi televisivi e li trasmette
secondo le seguenti tipologie: 1) "emittente televisiva analogica a carattere
informativo", l'emittente per la radiodiffusione televisiva su frequenze terrestri
in ambito locale, che trasmette, in tecnica analogica, quotidianamente, nelle
ore comprese tra le ore 7 e le ore 23 per non meno di due ore, programmi
informativi, di cui almeno il cinquanta per cento autoprodotti, su avvenimenti
politici, religiosi, economici, sociali, sindacali o culturali; tali programmi, per
almeno la meta' del tempo, devono riguardare temi e argomenti di interesse
locale e devono comprendere telegiornali diffusi per non meno di cinque giorni
alla settimana o, in alternativa, per centoventi giorni a semestre; 2) "emittente
televisiva analogica a carattere commerciale", l'emittente per la radiodiffusione
televisiva su frequenze terrestri in ambito locale ed in tecnica analogica, senza
specifici obblighi di informazione; 3) "emittente televisiva analogica a carattere
comunitario", l'emittente per la radiodiffusione televisiva in ambito locale
costituita da associazione riconosciuta o non riconosciuta, fondazione o
cooperativa priva di scopo di lucro, che trasmette in tecnica analogica
programmi originali autoprodotti a carattere culturale, etnico, politico e
religioso, e si impegna: a non trasmettere piu' del 5 per cento di pubblicita' per
ogni ora di diffusione; a trasmettere i predetti programmi per almeno il 50 per
cento dell'orario di trasmissione giornaliero compreso tra le ore 7 e le ore
21; 4) "emittente televisiva analogica monotematica a carattere sociale",
l'emittente per la radiodiffusione televisiva in ambito locale che trasmette in
tecnica analogica e dedica almeno il 70 per cento della programmazione
monotematica quotidiana a temi di chiara utilita' sociale, quali salute, sanita' e
servizi sociali, classificabile come vera e propria emittente di servizio; 5)
"emittente televisiva analogica commerciale nazionale", l'emittente che
trasmette in chiaro ed in tecnica analogica prevalentemente programmi di tipo
generalista con obbligo d'informazione; 6) "emittente analogica di televendite",
l'emittente che trasmette in tecnica analogica prevalentemente offerte dirette
al pubblico allo scopo di fornire, dietro pagamento, beni o servizi, compresi i
beni immobili, i diritti e le obbligazioni; bb) "emittente radiofonica", il titolare
di concessione o autorizzazione su frequenze terrestri in tecnica analogica o
digitale, che ha la responsabilita' dei palinsesti radiofonici e, se emittente
radiofonica analogica, li trasmette secondo le seguenti tipologie: 1) "emittente
radiofonica a carattere comunitario", nazionale o locale, l'emittente
caratterizzata dall'assenza dello scopo di lucro, che trasmette programmi
originali autoprodotti per almeno il 30 per cento dell'orario di trasmissione
giornaliero compreso tra le ore 7 e le ore 21, che puo' avvalersi di
sponsorizzazioni e che non trasmette piu' del 10 per cento di pubblicita' per
ogni ora di diffusione; non sono considerati programmi originali autoprodotti le
trasmissioni di brani musicali intervallate da messaggi pubblicitari o da brevi
commenti del conduttore della stessa trasmissione; 2) "emittente radiofonica a
carattere commerciale locale", l'emittente senza specifici obblighi di palinsesto,
che comunque destina almeno il 20 per cento della programmazione
settimanale all'informazione, di cui almeno il 50 per cento all'informazione
locale, notizie e servizi, e a programmi; tale limite si calcola su non meno di
sessantaquattro ore settimanali; 3) "emittente radiofonica nazionale",
l'emittente senza particolari obblighi, salvo la trasmissione quotidiana di
giornali radio; cc) "opere europee": 1) le opere che rientrano nelle seguenti
tipologie: 1.1) le opere originarie di Stati membri; 1.2) le opere originarie di
Stati terzi europei che siano parti della convenzione europea sulla televisione
transfrontaliera del Consiglio d'Europa, firmata a Strasburgo il 5 maggio 1989
e ratificata dalla legge 5 ottobre 1991, n. 327 rispondenti ai requisiti del punto
2); 1.3) le opere co-prodotte nell'ambito di accordi conclusi nel settore
audiovisivo tra l'Unione europea e paesi terzi e che rispettano le condizioni
definite in ognuno di tali accordi; 1.4) le disposizioni di cui ai numeri 1.2) e
1.3) si applicano a condizione che le opere originarie degli Stati membri non
siano soggette a misure discriminatorie nel paese terzo interessato; 2) le opere
di cui ai numeri 1.1) e 1.2) sono opere realizzate essenzialmente con il
contributo di autori e lavoratori residenti in uno o piu' degli Stati di cui ai
numeri 1.1) e 1.2) rispondenti a una delle tre condizioni seguenti: 2.1) esse
sono realizzate da uno o piu' produttori stabiliti in uno o piu' di tali Stati; 2.2)
la produzione delle opere avviene sotto la supervisione e il controllo effettivo di
uno o piu' produttori stabiliti in uno o piu' di tali Stati; 2.3) il contributo dei coproduttori di tali Stati e' prevalente nel costo totale della coproduzione e
questa non e' controllata da uno o piu' produttori stabiliti al di fuori di tali
Stati; 3) le opere che non sono opere europee ai sensi del numero 1) ma che
sono prodotte nel quadro di accordi bilaterali di coproduzione conclusi tra Stati
membri e paesi terzi sono considerate opere europee a condizione che la quota
a carico dei produttori dell'Unione europea nel costo complessivo della
produzione sia maggioritaria e che la produzione non sia controllata da uno o
piu' produttori stabiliti fuori del territorio degli Stati membri; dd)
"comunicazione commerciale audiovisiva", immagini, siano esse sonore o non,
che sono destinate a promuovere, direttamente o indirettamente, le merci, i
servizi o l'immagine di una persona fisica o giuridica che esercita un'attivita'
economica e comprendenti la pubblicita' televisiva, la sponsorizzazione, la
televendita e l'inserimento di prodotti. Tali immagini accompagnano o sono
inserite in un programma dietro pagamento o altro compenso o a fini di
autopromozione; ee) "pubblicita' televisiva", ogni forma di messaggio
televisivo trasmesso dietro pagamento o altro compenso, ovvero a fini di
autopromozione, da un'impresa pubblica o privata o da una persona fisica
nell'ambito di un'attivita' commerciale, industriale, artigiana o di una libera
professione, allo scopo di promuovere la fornitura, dietro pagamento, di beni o
di servizi, compresi i beni immobili, i diritti e le obbligazioni; ff) "spot
pubblicitario", una forma di pubblicita' televisiva a contenuto predeterminato,
trasmessa dalle emittenti radiofoniche e televisive, sia analogiche che digitali;
gg) "comunicazione commerciale audiovisiva occulta", la presentazione orale o
visiva di beni, di servizi, del nome, del marchio o delle attivita' di un produttore
di beni o di un fornitore di servizi in un programma, qualora tale presentazione
sia fatta dal fornitore di servizi di media per perseguire scopi pubblicitari e
possa ingannare il pubblico circa la sua natura. Tale presentazione si considera
intenzionale, in particolare, quando e' fatta dietro pagamento o altro
compenso;
hh) "sponsorizzazione", ogni contributo di un'impresa pubblica o privata o di
una persona fisica, non impegnata nella fornitura di servizi di media audiovisivi
o nella produzione di opere audiovisive, al finanziamento di servizi o
programmi di media audiovisivi al fine di promuovere il proprio nome, il proprio
marchio, la propria immagine, le proprie attivita' o i propri prodotti;
ii) "televendita", le offerte dirette trasmesse al pubblico allo scopo di fornire,
dietro pagamento, beni o servizi, compresi i beni immobili, i diritti e le
obbligazioni; ll) "inserimento di prodotti", ogni forma di comunicazione
commerciale audiovisiva che consiste nell'inserire o nel fare riferimento a un
prodotto, a un servizio o a un marchio cosi' che appaia all'interno di un
programma dietro pagamento o altro compenso;
mm) "telepromozione", ogni forma di pubblicita' consistente nell'esibizione di
prodotti, presentazione verbale e visiva di beni o servizi di un produttore di
beni o di un fornitore di servizi, fatta dall'emittente televisiva o radiofonica, sia
analogica che digitale, nell'ambito di un programma, al fine di promuovere la
fornitura, dietro compenso, dei beni o dei servizi presentati o esibiti;
nn) "Autorita'", l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni;
oo) "Ministero", il Ministero dello sviluppo economico. 2. Le definizioni di cui al
comma 1 si applicano per analogia ai servizi radiofonici. Laddove non
diversamente specificato, sponsorizzazione e televendita comprendono anche
le attivita' svolte a mezzo della radiodiffusione sonora. (1) Articolo modificato
dall'articolo 16, comma 4-bis, del D.L. 1 ottobre 2007, n.159 e
successivamente sostituito dall'articolo inserito dall'articolo 4, comma 1, del
D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.3 Principi fondamentali
Art. 3.
1. Sono principi fondamentali del sistema dei servizi di media audiovisivi e
della radiofonia la garanzia della libertà e del pluralismo dei mezzi di
comunicazione radiotelevisiva, la tutela della libertà di espressione di ogni
individuo, inclusa la libertà di opinione e quella di ricevere o di comunicare
informazioni o idee senza limiti di frontiere, l'obiettività, la completezza, la
lealtà e l'imparzialità dell'informazione, la tutela dei diritti d'autore e di
proprieta' intellettuale, l'apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche,
sociali, culturali e religiose e la salvaguardia delle diversità etniche e del
patrimonio culturale, artistico e ambientale, a livello nazionale e locale, nel
rispetto delle libertà e dei diritti, in particolare della dignità della persona, della
promozione e tutela del benessere, della salute e dell'armonico sviluppo fisico,
psichico e morale del minore, garantiti dalla Costituzione, dal diritto dell'Unione
europea, dalle norme internazionali vigenti nell'ordinamento italiano e dalle
leggi statali e regionali (1).
(1) Articolo modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. Art.4
Principi generali del sistema dei servizi di media audiovisivi e della radiofonia a
garanzia degli utenti (1)
Art. 4. 1.
La disciplina del sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, a
tutela degli utenti, garantisce:
a) l'accesso dell'utente, secondo criteri di non discriminazione, ad un'ampia
varieta' di informazioni e di contenuti offerti da una pluralita' di operatori
nazionali e locali, favorendo a tale fine la fruizione e lo sviluppo, in condizioni
di pluralismo e di liberta' di concorrenza, delle opportunita' offerte
dall'evoluzione tecnologica da parte dei soggetti che svolgono o intendono
svolgere attivita' nel sistema delle comunicazioni;
b) la diffusione di un congruo numero di programmi radiotelevisivi nazionali e
locali in chiaro, garantendo l'adeguata copertura del territorio nazionale o
locale. 2. Il trattamento dei dati personali delle persone fisiche e degli enti nel
settore radiotelevisivo e' effettuato nel rispetto dei diritti, delle liberta'
fondamentali, nonche' della dignita' umana, con particolare riferimento alla
riservatezza e all'identita' personale, in conformita' alla legislazione vigente in
materia. (1) Articolo sostituito dall'articolo 17, comma 1, lettera b), del D.Lgs.
15 marzo 2010, n. 44.
Art.5 Principi generali del sistema dei servizi di media audiovisivi e
della radiofonia a salvaguardia del pluralismo e della concorrenza
(1) Art. 5.
1. Il sistema dei servizi di media audiovisivi e della radiofonia, a garanzia del
pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisiva, si conforma ai seguenti
principi (2): a) tutela della concorrenza nel sistema dei servizi di media
audiovisivi e della radiofonia e dei mezzi di comunicazione di massa e nel
mercato della pubblicità e tutela del pluralismo dei mezzi di comunicazione
radiotelevisiva, vietando a tale fine la costituzione o il mantenimento di
posizioni lesive del pluralismo, secondo i criteri fissati nel presente testo unico,
anche attraverso soggetti controllati o collegati, ed assicurando la massima
trasparenza degli assetti societari (3);
b) previsione di differenti titoli abilitativi per lo svolgimento delle attività di
operatore di rete o di di emittente o di fornitore di servizi di media audiovisivi a
richiesta o di emittente radiofonica digitale oppure di fornitore di servizi
interattivi associati o di servizi di accesso condizionato, con la previsione del
regime dell'autorizzazione per le attivita' dianzi menzionate; l'autorizzazione
non comporta l'assegnazione delle radiofrequenze, che è effettuata con distinto
provvedimento [in applicazione della delibera dell'Autorità 15 novembre 2001,
n. 435/01/CONS, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 284 del 6 dicembre
2001]; l'autorizzazione all'attivita' di emittente o di fornitore di servizi di media
audiovisivi a richiesta o di emittente radiofonica digitale non può essere
rilasciata a società che non abbiano per oggetto sociale l'esercizio dell'attività
radiotelevisiva, editoriale o comunque attinente all'informazione ed allo
spettacolo; fatto salvo quanto previsto per la società concessionaria del
servizio pubblico generale radiotelevisivo, le amministrazioni pubbliche, gli enti
pubblici, anche economici, le società a prevalente partecipazione pubblica e le
aziende ed istituti di credito non possono, nè direttamente nè indirettamente,
essere titolari di titoli abilitativi per lo svolgimento delle attività di operatore di
rete o di emittente, anche radiofonica digitale, o di fornitore di servizi di media
a richiesta (4);
c) previsione di titoli abilitativi distinti per lo svolgimento, rispettivamente, su
frequenze terrestri o via cavo o via satellite, anche da parte dello stesso
soggetto, delle attività di cui alla lettera b), nonché previsione di una
sufficiente durata dei relativi titoli abilitativi, comunque non inferiore a dodici
anni, per le attività su frequenze terrestri in tecnica digitale, con possibilità di
rinnovo per eguali periodi;
d) previsione di titoli distinti per lo svolgimento delle attività di fornitura di cui
alla lettera b), rispettivamente in ambito nazionale o in ambito locale, quando
le stesse siano esercitate su frequenze terrestri, stabilendo, comunque, che
uno stesso soggetto o soggetti tra di loro in rapporto di controllo o di
collegamento non possono essere, contemporaneamente, titolari di
autorizzazione per emittente in ambito nazionale e in ambito locale o emittente
radiofonica digitale in ambito nazionale e in ambito locale e che non possono
essere rilasciate autorizzazioni che consentano ad ogni emittente, anche
radiofonica digitale, in ambito locale di irradiare nello stesso bacino più del 20
per cento di programmi televisivi numerici in ambito locale (5); e) obbligo per
gli operatori di rete: 1) di non effettuare discriminazioni nei confronti delle
emittenti, anche radiofoniche digitali, o dei fornitori di servizi di media
audiovisivi a richiesta non riconducibili a societa' collegate e controllate,
rendendo disponibili a queste ultime le stesse informazioni tecniche messe a
disposizione delle emittenti, anche radiofoniche digitali, o dei fornitori di servizi
media a richiesta riconducibili a societa' collegate e controllate (6); 2) di non
effettuare discriminazioni nello stabilire gli opportuni accordi tecnici in materia
di qualità trasmissiva e condizioni di accesso alla rete fra emittenti, anche
radiofoniche digitali, o fra fornitori di servizi di media a richiesta appartenenti a
società controllanti, controllate o collegate ed emittenti, anche radiofoniche
digitali, fornitori di servizi di media a richiesta e fornitore di servizi interattivi
associati o di servizi di accesso condizionato indipendenti, prevedendo,
comunque, che gli operatori di rete cedano la propria capacità trasmissiva a
condizioni di mercato nel rispetto dei principi e dei criteri fissati dal
regolamento relativo alla radiodiffusione terrestre in tecnica digitale, di cui alla
delibera dell'Autorità del 15 novembre 2001, n. 435/01/CONS (7); 3) di
utilizzare, sotto la propria responsabilità, le informazioni ottenute dalle
emittenti, anche radiofoniche digitali, o dai fornitori di servizi media a richiesta
non riconducibili a società collegate e controllate, esclusivamente per il fine di
concludere accordi tecnici e commerciali di accesso alla rete, con divieto di
trasmettere a società controllate o collegate o a terzi le informazioni ottenute
(8); f) obbligo per le emittenti, anche radiofoniche digitali, e per i fornitori di
servizi di media a richiesta, in caso di cessione dei diritti di sfruttamento di
programmi, di osservare pratiche non discriminatorie tra le diverse piattaforme
distributive, alle condizioni di mercato, fermi restando il rispetto dei diritti di
esclusiva, le norme in tema di diritto d'autore e la libera negoziazione tra le
parti (9); g) obbligo di separazione contabile per le imprese, diverse da quelle
che trasmettono in tecnica analogica, operanti nei settori dei servizi di media
audiovisivi o della emittenza radiofonica o dei servizi interattivi associati o di
servizi di accesso condizionato, al fine di consentire l'evidenziazione dei
corrispettivi per l'accesso e l'interconnessione alle infrastrutture di
comunicazione, l'evidenziazione degli oneri relativi al servizio pubblico
generale, la valutazione dell'attività di installazione e gestione delle
infrastrutture separata da quella di fornitura dei contenuti o dei servizi, ove
svolte dallo stesso soggetto, e la verifica dell'insussistenza di sussidi incrociati
e di pratiche discriminatorie, prevedendo, comunque, che (10):
1) l'emittente, anche radiofonica digitale, o il fornitore di servizi di media a
richiesta che sia anche fornitore di servizi, sia tenuto ad adottare un sistema di
contabilita' separata per ciascuna autorizzazione (11); 2) l'emittente, anche
radiofonica digitale, che sia anche operatore di rete in ambito televisivo
nazionale, ovvero fornitore di servizi interattivi associati o di servizi di accesso
condizionato, sia tenuto alla separazione societaria (12).
2-bis) le disposizioni di cui ai numeri 1) e 2) non si applicano ai soggetti
operanti unicamente in ambito locale su frequenze terrestri (13). h) diritto
delle emittenti, anche radiofoniche digitali, ad effettuare collegamenti in diretta
e di trasmettere dati e informazioni all'utenza sulle stesse frequenze messe a
disposizione dall'operatore di rete (14);
i) obbligo, per le emittenti, anche analogiche, per le emittenti radiofoniche,
operanti in ambito nazionale e per la concessionaria del servizio pubblico
generale radiotelevisivo, di diffondere il medesimo contenuto su tutto il
territorio per il quale è stato rilasciato il titolo abilitativo, fatti salvi (15): 1) la
deroga di cui all'articolo 26, comma 1, per le emittenti radiotelevisive locali
analogiche e l'articolazione, anche locale, delle trasmissioni radiotelevisive
della concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo (16);
2) quanto previsto dall'articolo 45 per la concessionaria del servizio pubblico
generale radiotelevisivo; 3) la trasmissione di eventi di carattere occasionale
ovvero eccezionale e non prevedibili; l) previsione di specifiche forme di tutela
dell'emittenza in favore delle minoranze linguistiche riconosciute dalla legge.
(1) Rubrica sostituita dall'articolo 17, comma 1, lettera c), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (2) Alinea modificato
dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (3) Lettera modificata dall'articolo 17, comma
1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (4) Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs.
15 marzo 2010, n. 44. (5) Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
(6) Numero sostituto dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (7) Numero modificato
dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (8) Numero modificato dall'articolo 17, comma
1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (9) Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs.
15 marzo 2010, n. 44. (10) Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
(11) Numero sostituito dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (12) Numero sostituito
dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (13) Numero inserito dall'articolo 17, comma 1,
lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (14) Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. (15) Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
(16) Numero modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.6 Principi generali del sistema radiotelevisivo a tutela della
produzione audiovisiva europea
Art. 6.
1. Le emittenti e i fornitori di contenuti televisivi favoriscono lo sviluppo e la
diffusione della produzione audiovisiva europea anche secondo quanto
previsto, con riferimento ai produttori indipendenti, dall'articolo 44, e
riservano, comunque, ad opere europee la maggior parte del loro tempo di
trasmissione in ambito nazionale indipendentemente dalla codifica delle
trasmissioni, escluso il tempo destinato a manifestazioni sportive, a giochi
televisivi, a notiziari, a manifestazioni sportive, alla pubblicità oppure a servizi
di teletext, a dibattiti e a televendite. Ai fini della verifica annuale
dell’osservanza delle disposizioni di cui all’articolo 44 svolta sulla base delle
comunicazioni inviate da parte dei soggetti obbligati, l’Autorità stabilisce con
proprio regolamento i criteri per la valutazione delle richieste di concessione di
deroghe per singoli canali o programmi riconducibili alla responsabilità
editoriale di emittenti televisive, fornitori di contenuti televisivi e fornitori di
programmi in pay-per-view, indipendentemente dalla codifica delle
trasmissioni, che in ciascuno degli ultimi due anni di esercizio non abbiano
realizzato utili o che abbiano una quota di mercato, riferita ai ricavi da
pubblicità, da televendite, da sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con
soggetti pubblici e privati, da provvidenze pubbliche e da offerte televisive a
pagamento, inferiore all’1 per cento o che abbiano natura di canali tematici
anche tenendo conto dell’effettiva disponibilità delle opere in questione sul
mercato (1).] (2)
(1) Comma modificato dall' articolo 39, comma 2-ter del D.L. 31 dicembre
2007, n. 248. Vedi anche il comma 2-quater dello stesso articolo. (2) Articolo
soppresso dall'articolo 17, comma 1, lettera e), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n.
44.
Art.7 Principi generali in materia di informazione e di ulteriori compiti di
pubblico servizio nel settore dei servizi di media audiovisivi e radiofonici
(1) Art. 7.
1. L'attività di informazione mediante servizio di media audiovisivo o
radiofonico costituisce un servizio di interesse generale ed è svolta nel rispetto
dei principi di cui al presente capo (2).
2. La disciplina dell'informazione radiotelevisiva, comunque, garantisce: a) la
presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti, in modo tale da favorire la
libera formazione delle opinioni [, comunque non consentendo la
sponsorizzazione dei notiziari] (3); b) la trasmissione quotidiana di telegiornali
o giornali radio da parte dei soggetti abilitati a fornire contenuti in ambito
nazionale o locale su frequenze terrestri; c) l'accesso di tutti i soggetti politici
alle trasmissioni di informazione e di propaganda elettorale e politica in
condizioni di parità di trattamento e di imparzialità, nelle forme e secondo le
modalità indicate dalla legge; d) la trasmissione dei comunicati e delle
dichiarazioni ufficiali degli organi costituzionali indicati dalla legge; e) l'assoluto
divieto di utilizzare metodologie e tecniche capaci di manipolare in maniera non
riconoscibile allo spettatore il contenuto delle informazioni. 3. L'Autorità
stabilisce ulteriori regole per le emittenti, anche analogiche e per le emittenti
radiofoniche, diverse da quelle operanti in ambito locale, per rendere effettiva
l'osservanza dei principi di cui al presente capo nei programmi di informazione
e di propaganda (4). 4. Il presente testo unico individua gli ulteriori e specifici
compiti e obblighi di pubblico servizio che la società concessionaria del servizio
pubblico generale radiotelevisivo è tenuta ad adempiere nell'ambito della sua
complessiva programmazione, anche non informativa, ivi inclusa la produzione
di opere audiovisive europee realizzate da produttori indipendenti, al fine di
favorire l'istruzione, la crescita civile e il progresso sociale, di promuovere la
lingua italiana e la cultura, di salvaguardare l'identità nazionale e di assicurare
prestazioni di utilità sociale. 5. Il contributo pubblico percepito dalla società
concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo, risultante dal
canone di abbonamento alla radiotelevisione, è utilizzabile esclusivamente ai
fini dell'adempimento dei compiti di servizio pubblico generale affidati alla
stessa, con periodiche verifiche di risultato e senza turbare le condizioni degli
scambi e della concorrenza nell'Unione europea. Ferma la possibilità per la
società concessionaria di stipulare contratti o convenzioni a prestazioni
corrispettive con pubbliche amministrazioni, sono escluse altre forme di
finanziamento pubblico in suo favore (5). (1) Rubrica sostituita dall'articolo 17,
comma 1, lettera g), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (2) Comma modificato
dall'articolo 17, comma 1, lettera g), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (3)
Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera g), del D.Lgs. 15 marzo
2010, n. 44. (4) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera g), del
D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (5) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1,
lettera g), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.8 Principi generali in materia di emittenza radiotelevisiva di ambito
locale Art. 8.
1. L'emittenza radiotelevisiva di ambito locale valorizza e promuove le culture
regionali o locali, nel quadro dell'unità politica, culturale e linguistica del Paese.
Restano ferme le norme a tutela delle minoranze linguistiche riconosciute dalla
legge. 2. La disciplina del sistema dei servizi di media audiovisivi tutela
l'emittenza in ambito locale e riserva, comunque, un terzo della capacità
trasmissiva, determinata con l'adozione del piano di assegnazione delle
frequenze per la diffusione televisiva su frequenze terrestri, ai soggetti abilitati
a diffondere i propri contenuti in tale ambito (1).
(1) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera h), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44.
TITOLO II
SOGGETTI
CAPO I
FUNZIONI DEL MINISTERO Art.9 Ministero dello sviluppo economico (1)
Art. 9.
1. Il Ministero esercita le competenze stabilite nel presente testo unico nonché
quelle ricadenti nelle funzioni e nei compiti di spettanza statale indicati
dall'articolo 32-ter del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, come da
ultimo sostituito dall'articolo 2 del decreto legislativo 30 dicembre 2003, n.
366. 2. Sono organi consultivi del Ministro dello sviluppo economico per i
settori dei servizi di media audiovisivi e della radiofonia (2):
a) il Consiglio superiore delle comunicazioni; b) la Commissione per l'assetto
del sistema televisivo, di cui all'articolo 2, comma 4, del decreto-legge 27
agosto 1993, n. 323, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre
1993, n. 422. 3. Presso il Ministero operano, nei settori dei servizi di media
audiovisivi e della radiofonia, il Comitato di controllo in materia di televendite e
spot di televendita di beni e servizi di astrologia, di cartomanzia ed assimilabili,
di servizi relativi ai pronostici concernenti il gioco del lotto, enalotto,
superenalotto, totocalcio, totogoal, totip, lotterie e giochi similari, nonché il
Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione TV e minori (3).
(1) Rubrica sostituita dall'articolo 17, comma 1, lettera i), del D.Lgs. 15 marzo
2010, n. 44. (2) Alinea modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera l), del
D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (3) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1,
lettera l), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
CAPO II
FUNZIONI DELL'AUTORITA'
Art.10 Competenze in materia di servizi di media audiovisivi e radiodiffusione
dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni (1)
Art. 10.
1. L'Autorità, nell'esercizio dei compiti ad essa affidati dalla legge, assicura il
rispetto dei diritti fondamentali della persona nel settore delle comunicazioni,
anche mediante servizi di media audiovisivi o radiofonici (2). 2. L'Autorità, in
materia di servizi di media audiovisivi e radiofonici, esercita le competenze
richiamate dalle norme del presente testo unico, nonché quelle rientranti nelle
funzioni e nei compiti attribuiti dalle norme vigenti, anche se non trasposte nel
testo unico, e, in particolare le competenze di cui alle leggi 6 agosto 1990, n.
223, 14 novembre 1995, n. 481 e 31 luglio 1997, n. 249 (3). (1) Rubrica
sostituita dall'articolo 17, comma 1, lettera m), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n.
44. (2) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera n), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. (3) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera
n), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
CAPO III
ALTRE COMPETENZE Art.11 Altre competenze Art. 11.
1. Restano ferme le competenze in in materia di servizi di media audiovisivi e
radiofonici attribuite dalle vigenti norme alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, alla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza
dei servizi radiotelevisivi, al Garante per la protezione dei dati personali e
all'Autorità garante della concorrenza e del mercato (1).
(1) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera o), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44.
CAPO IV
REGIONI Art.12 Competenze delle regioni
Art. 12.
1. Le regioni esercitano la potestà legislativa concorrente in materia di
emittenza radiotelevisiva in ambito regionale o provinciale, nel rispetto dei
principi fondamentali contenuti nel titolo I e sulla base dei seguenti ulteriori
principi fondamentali: a) previsione che la trasmissione di programmi per la
radiodiffusione televisiva in tecnica digitale in ambito regionale o provinciale
avvenga nelle bande di frequenza previste per detti servizi dal vigente
regolamento delle radiocomunicazioni dell'Unione internazionale delle
telecomunicazioni, nel rispetto degli accordi internazionali, della normativa
dell'Unione europea e di quella nazionale, nonché dei piani nazionali di
ripartizione e di assegnazione delle radiofrequenze;
b) attribuzione a organi della regione o degli enti locali delle competenze in
ordine al rilascio dei provvedimenti abilitativi, autorizzatori e concessori
necessari per l'accesso ai siti previsti dal piano nazionale di assegnazione delle
frequenze, in base alle vigenti disposizioni nazionali e regionali, per
l'installazione di reti e di impianti, nel rispetto dei principi di non
discriminazione, proporzionalità e obiettività, nonché nel rispetto delle
disposizioni vigenti in materia di tutela della salute, di tutela del territorio,
dell'ambiente e del paesaggio e delle bellezze naturali;
c) attribuzione a organi della regione o della provincia delle competenze in
ordine al rilascio delle autorizzazioni per emittente, anche radiofonica digitale,
o per fornitore di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato
destinati alla diffusione in ambito, rispettivamente, regionale o provinciale
(1); d) previsione che il rilascio dei titoli abilitativi di cui alla lettera c) avvenga
secondo criteri oggettivi, tenendo conto della potenzialità economica del
soggetto richiedente, della qualità della programmazione prevista e dei
progetti radioelettrici e tecnologici, della pregressa presenza sul mercato, delle
ore di trasmissione effettuate, della qualità dei programmi, delle quote
percentuali di spettacoli e di servizi informativi autoprodotti, del personale
dipendente, con particolare riguardo ai giornalisti iscritti all'Albo professionale,
e degli indici di ascolto rilevati; il titolare della autorizzazione di operatore di
rete televisiva in tecnica digitale in ambito locale, qualora abbia richiesto una o
più autorizzazioni per lo svolgimento dell'attività di fornitura di cui alla lettera
b), ha diritto a ottenere almeno un'autorizzazione che consenta di irradiare nel
blocco di programmi televisivi numerici di cui alla licenza rilasciata (2). (1)
Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera p), del D.Lgs. 15 marzo
2010, n. 44. (2) Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera p), del
D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.13 Funzionamento dei Comitati regionali per le comunicazioni
(Corecom) Art. 13.
1. Le funzioni di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 10 sono svolte anche
attraverso i Comitati regionali per le comunicazioni (Corecom), organi
funzionali dell'Autorità, ai sensi dell'articolo 1, comma 13, della legge 31 luglio
1997, n. 249. Nello svolgimento di tali funzioni i Comitati regionali per le
comunicazioni si avvalgono degli ispettorati territoriali del Ministero.
Art.14 Disposizioni particolari per la regione autonoma Valle d'Aosta e per le
province autonome di Trento e di Bolzano Art. 14.
1. Fermo restando il rispetto dei principi fondamentali previsti dal presente
testo unico, la regione autonoma Valle d'Aosta e le province autonome di
Trento e di Bolzano provvedono alle finalità di cui al medesimo testo unico
nell'ambito delle specifiche competenze ad esse spettanti ai sensi dello Statuto
speciale e delle relative norme di attuazione, anche con riferimento alle
disposizioni del titolo V della parte seconda della Costituzione, per le parti in
cui prevedono forme di autonomia più ampie rispetto a quelle già attribuite.
TITOLO III
ATTIVITA'
CAPO I
DISCIPLINA DI OPERATORE Art.15 Attività di operatore di rete Art. 15.
1. Fatti salvi i criteri e le procedure specifici per la concessione dei diritti di uso
delle radiofrequenze per la diffusione sonora e televisiva, previsti dal codice
delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n.
259, in considerazione degli obiettivi di tutela del pluralismo e degli altri
obiettivi di interesse generale, la disciplina per l'attività di operatore di rete su
frequenze terrestri in tecnica digitale si conforma ai princìpi della direttiva
2002/20/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, e della
direttiva 2002/77/CE della Commissione, del 16 settembre 2002. Tale attività
è soggetta al regime dell'autorizzazione generale, ai sensi dell'articolo 25 del
citato codice di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, e successive
modificazioni (1).
2. Il diritto di uso delle radiofrequenze, comprese quelle di collegamento, per
la diffusione televisiva è conseguito con distinto provvedimento ai sensi della
delibera dell'Autorità 15 novembre 2001, n. 435/01/CONS. 3. Il diritto di uso
delle radiofrequenze, comprese quelle di collegamento, per la diffusione sonora
è conseguito con distinto provvedimento, ai sensi del regolamento di cui
all'articolo 24, comma 1, della legge 3 maggio 2004, n. 112.
4. Nella fase di avvio delle trasmissioni televisive in tecnica digitale restano
comunque ferme le disposizioni di cui agli articoli 23 e 25 della legge 3 maggio
2004, n. 112. 5. L'autorizzazione generale di cui al comma 1 ha durata non
superiore a venti anni e non inferiore a dodici anni ed è rinnovabile per uguali
periodi. Il Ministero dello sviluppo economico provvede a uniformare la durata
delle autorizzazioni degli operatori di rete rilasciate ai sensi del presente testo
unico con quelle rilasciate ai sensi del decreto legislativo 1° agosto 2003, n.
259 (2). 6. L'operatore di rete televisiva su frequenze terrestri in tecnica
digitale è tenuto al rispetto delle norme a garanzia dell'accesso dei fornitori di
contenuti di particolare valore alle reti per la televisione digitale terrestre
stabilite dall'Autorità. 6-bis. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 8, gli
operatori di rete locale che d'intesa tra loro raggiungano una copertura non
inferiore all'80 per cento della popolazione nazionale possono diffondere un
solo programma di fornitori di servizi di media audiovisivi autorizzati in ambito
nazionale ad eccezione di quelli integrati, anche con i soggetti di cui all'articolo
2, comma 1, lettera q). Un ulteriore programma di fornitori di servizi di media
audiovisivi nazionali, cosi' come definiti precedentemente, puo' essere
trasmesso dagli stessi operatori locali a condizione che per la stessa capacita'
trasmissiva non vi sia richiesta da parte dei soggetti che hanno proceduto al
volontario rilascio delle frequenze utilizzate in ambito locale, di cui al comma 8
dell'articolo 1 della legge 13 dicembre 2010, n. 220 (3). 7. L'attività di
operatore di rete via cavo o via satellite è soggetta al regime
dell'autorizzazione generale, ai sensi dell'articolo 25 del decreto legislativo 1°
agosto 2003, n. 259. (1) Comma sostituito dall'articolo 8-novies del D.L. 8
aprile 2008, n. 59. (2) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera q),
del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (3) Comma inserito dall'articolo 9, comma 3,
della Legge 15 dicembre 2011, n. 217.
CAPO II
Disciplina dell'emittente su frequenze terrestri (1) (1) Rubrica sostituita
dall'articolo 17, comma 1, lettera r), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.16 Autorizzazione per emittente su frequenze terrestri (1)
Art. 16.
1. L'autorizzazione per la fornitura di contenuti audiovisivi e di dati destinati
alla diffusione in tecnica digitale su frequenze terrestri è rilasciata dal
Ministero, sulla base delle norme previste dalla deliberazione dell'Autorità 15
novembre 2001, n. 435/01/CONS, salvo quanto previsto dall'articolo 18 (2).
2. I soggetti titolari di un'autorizzazione rilasciata ai sensi del comma 1 sono
tenuti al rispetto degli obblighi previsti per i fornitori di contenuti televisivi
dalla deliberazione dell'Autorità del 15 novembre 2001, n. 435/01/CONS. [3. I
fornitori di contenuti in tecnica digitale su frequenze terrestri devono
assicurare il rispetto dei medesimi obblighi a tutela degli utenti, compresi quelli
relativi alla pubblicità ed ai limiti di affollamento, previsti per la radiodiffusione
dei programmi televisivi su frequenze terrestri in tecnica analogica.] (3) (1)
Rubrica sostituita dall'articolo 17, comma 1, lettera r), del D.Lgs. 15 marzo
2010, n. 44.
(2) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera s), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. (3) Comma soppresso dall'articolo 17, comma 1, lettera s),
del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.17 Contributi Art. 17.
1. L'Autorità adotta i criteri per la determinazione dei contributi dovuti per le
autorizzazioni per la fornitura di programmi audiovisivi su frequenze terrestri in
tecnica digitale, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, lettera c), n. 5, della legge
31 luglio 1997, n. 249 (1). 2. In sede di prima applicazione si applicano i
contributi nella misura prevista dall'articolo 5 della deliberazione dell'Autorità
del 15 novembre 2001, n. 435/01/CONS.
2-bis. Con proprio regolamento, l'Autorita' provvede ad uniformare i contributi
previsti per le diffusioni su frequenze terrestri in tecnica analogica a quelli
previsti per le diffusioni in tecnica digitale. Con il medesimo regolamento,
l'Autorita' provvede ad uniformare i contributi dovuti dai fornitori di servizi di
media audiovisivi, indipendentemente dalla rete di comunicazione elettronica
impiegata (2).
(1) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera t), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. (2) Comma inserito dall'articolo 17, comma 1, lettera t),
del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.18 Autorizzazione per emittente su frequenze terrestri in ambito
regionale e provinciale (1)
Art. 18.
1. L'autorizzazione per la fornitura di servizi di media audiovisivi e dati
destinati alla diffusione in tecnica digitale su frequenze terrestri in ambito,
rispettivamente, regionale o provinciale, è rilasciata dai competenti organi
della regione o della provincia, nel rispetto dei principi fondamentali contenuti
nel titolo I e sulla base dei principi di cui all'articolo 12 (2). 2. Ai fini della
definizione dell'ambito regionale o provinciale di cui al comma 1 si applica
quanto previsto dall'articolo 2, comma 1, lettera z) (3). 3. L'autorizzazione di
cui al comma 1 deve essere rilasciata secondo i criteri oggettivi di cui
all'articolo 12, comma 1, lettera d). 4. Qualora l'operatore di rete televisiva in
tecnica digitale in ambito locale abbia richiesto una o più autorizzazioni per lo
svolgimento di attività di cui al comma 1, ha diritto a ottenere almeno una
autorizzazione che consenta di irradiare nel proprio blocco di programmi
televisivi numerici. 5. Fino alla fissazione dei criteri di rilascio delle
autorizzazioni per emittente in ambito regionale e provinciale, rispettivamente
da parte della regione o della provincia autonoma, le autorizzazioni sono
rilasciate secondo i criteri di cui alla deliberazione dell'Autorità n. 435/01/CONS
(4). (1) Rubrica modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera u), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. (2) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera
u), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (3) Comma modificato dall'articolo 17,
comma 1, lettera u), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (4) Comma modificato
dall'articolo 17, comma 1, lettera u), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
CAPO III
Disciplina dell'emittente via satellite e via cavo (1)
(1) Rubrica sostituita dall'articolo 17, comma 1, lettera z), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n.
44.
Art.19 Autorizzazione per emittente radiofonica digitale su
frequenze terrestri (1) Art. 19.
1. La disciplina dell'autorizzazione per la prestazione di servizi radiofonici su
frequenze terrestri in tecnica digitale è contenuta nel regolamento di cui
all'articolo 15, comma 3 (2). (1) Rubrica modificata dall'articolo 17, comma 1,
lettera v), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (2) Comma modificato dall'articolo
17, comma 1, lettera v), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.20 Autorizzazioni alla prestazione di servizi media audiovisivi o radiofonici
via satellite (1). Art. 20.
1. L'autorizzazione alla prestazione di servizi media audiovisivi lineari o
radiofonici via satellite e' rilasciata dalla Autorita' sulla base della disciplina
stabilita con proprio regolamento (2). (1) Rubrica sostituita dall'articolo 17,
comma 1, lettera z), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (2) Comma sostituito
dall'articolo 17, comma 1, lettera aa), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.21 Autorizzazioni alla prestazione
radiofonici via cavo (1). Art. 21.
di
servizi
di
media
audiovisivi
o
1. L'autorizzazione alla prestazione di servizi di media audiovisivi lineari o
radiofonici via cavo è rilasciata dal Ministero sulla base della disciplina stabilita
con regolamento dell'Autorità (2). 1-bis. L'autorizzazione alla prestazione di
servizi di media audiovisivi lineari o radiofonici su altri mezzi di comunicazione
elettronica e' rilasciata dall'Autorita' sulla base della disciplina stabilita con
proprio regolamento, da adottare entro il 30 giugno 2010 (3) (4). (1) Rubrica
sostituita dall'articolo 17, comma 1, lettera bb), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n.
44. (2) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera cc), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. (3) Comma inserito dall'articolo 17, comma 1, lettera cc),
del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (4) Vedi anche l'articolo 1 della Deliberazione
dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni 26 maggio 2010, n. 258.
Art.22 Trasmissioni simultanee
Art. 22.
1. Al fine di favorire la progressiva affermazione delle nuove tecnologie
trasmissive, alle emittenti, anche radiofoniche digitali, che diffondono in chiaro
su frequenze terrestri è consentita, previa notifica al Ministero, la trasmissione
simultanea di programmi per mezzo di ogni rete di comunicazione elettronica,
sulla base della disciplina stabilita con regolamento dell'Autorità (1). (1)
Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera dd), del D.Lgs. 15 marzo
2010, n. 44.
CAPO III-BIS
Disciplina del fornitore di servizi di media audiovisivi a richiesta
(1). (1) Capo inserito dall'articolo 17, comma 1, lettera ee), del D.Lgs.
15 marzo 2010, n. 44. Art.22 bis Autorizzazione alla fornitura di servizi
di media audiovisivi a richiesta (1) (2) Art. 22-bis
1. L'attivita' di fornitore di servizi di media audiovisivi a richiesta e' soggetta al
regime dell'autorizzazione generale. A tal fine, il richiedente presenta
all'Autorita' una dichiarazione di inizio attivita' nel rispetto della disciplina
stabilita dalla Autorita' stessa con proprio regolamento. 2. Nel rispetto del
presente testo unico, l'Autorita' adotta il regolamento di cui al comma 1 entro
il 30 giugno 2010. Il regolamento individua gli elementi della dichiarazione di
inizio attivita', con riferimento a qualita' e requisiti del soggetto, persona fisica
o giuridica, che svolge l'attivita', escluso ogni riferimento ai contenuti dei
servizi oggetto dell'attivita' medesima e stabilisce i modelli per la
presentazione della dichiarazione di inizio attivita'. (1) Articolo inserito
dall'articolo 17, comma 1, lettera ee), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (2)
Vedi anche la Deliberazione dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni 26
maggio 2010, n. 259 e la Deliberazione dell'Autorità per le Garanzie nelle
comunicazioni 25 novembre 2010, n. 607.
CAPO IV
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RADIODIFFUSIONE SONORA E
TELEVISIVA IN TECNICA ANALOGICA E DIGITALE Art.23 Durata e limiti
delle concessioni e autorizzazioni televisive su frequenze terrestri in
tecnica analogica Art. 23.
1. Il periodo di validità delle concessioni e delle autorizzazioni per le
trasmissioni televisive in tecnica analogica in ambito nazionale, che siano
consentite ai sensi dell'articolo 25, comma 8, della legge 3 maggio 2004, n.
112, e delle concessioni per le trasmissioni televisive in tecnica analogica in
ambito locale, è prolungato dal Ministero, su domanda dei soggetti interessati,
fino alla scadenza del termine previsto dalla legge per la conversione definitiva
delle trasmissioni in tecnica digitale. Tale domanda può essere presentata
entro il 25 luglio 2005 dai soggetti che già trasmettono contemporaneamente
in tecnica digitale e, se emittenti analogiche nazionali, con una copertura in
tecnica digitale di almeno il 50 per cento della popolazione nazionale (1).
2. Fino all'attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze
televisive in tecnica digitale, i soggetti non titolari di concessione in possesso
dei requisiti di cui all'articolo 6, commi 1, 3, 4, 6, 8 e 9, della deliberazione
dell'Autorità 1° dicembre 1998, n. 78, possono proseguire l'esercizio della
radiodiffusione televisiva in tecnica analogica, con i diritti e gli obblighi del
concessionario.
3. Fatto salvo il limite di tre concessioni o autorizzazioni per la radiodiffusione
televisiva in ambito locale all’interno di ciascun bacino di utenza, e nel rispetto
della definizione di ambito locale televisivo di cui all’articolo 2, comma 1,
lettera z), un medesimo soggetto può detenere, anche tramite società
controllate o collegate, un numero plurimo di concessioni e autorizzazioni per
l’esercizio dell’attività
televisiva in ambito locale. In caso di diffusioni interconnesse, si applicano le
disposizioni di cui all’articolo 29 (2). 4. Alle emittenti analogiche che
trasmettono in ambito provinciale, fermi restando i limiti di cui all'articolo 2,
comma 1, lettera z), è consentito di trasmettere, indipendentemente dal
numero delle concessioni o delle autorizzazioni, in un'area di servizio
complessiva non superiore ai sei bacini regionali di cui al comma 3 (3).
5. Nei limiti di cui ai commi 3 e 4 ad uno stesso soggetto è consentita la
programmazione anche unificata fino all'intero arco della giornata. 6. Fino alla
completa attuazione del piano nazionale delle frequenze televisive in tecnica
digitale è consentito ai soggetti legittimamente operanti in ambito locale alla
data di entrata in vigore della legge 3 maggio 2004, n. 112, di proseguire
nell'esercizio anche dei bacini eccedenti i limiti dei commi 4 e 5. Le disposizioni
del presente comma si applicano anche alle emissioni televisive provenienti da
Campione d'Italia.
(1) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera ff), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. (2) Comma sostituito dall'articolo 16, comma 4-bis, del
D.L. 1 ottobre 2007, n.159 e successivamente modificato dall'articolo 17,
comma 1, lettera ff), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (3) Comma modificato
dall'articolo 17, comma 1, lettera ff), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.24 Durata e limiti delle concessioni e autorizzazioni radiofoniche su
frequenze terrestri in tecnica analogica Art. 24.
1. Fino all'adozione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze di
radiodiffusione sonora in tecnica analogica di cui all'articolo 42, comma 10, la
radiodiffusione sonora privata in ambito nazionale e locale su frequenze
terrestri in tecnica analogica è esercitata in regime di concessione o di
autorizzazione con i diritti e gli obblighi stabiliti per il concessionario dalla legge
6 agosto 1990, n. 223, e successive modificazioni, da parte dei soggetti
legittimamente operanti in possesso, alla data del 30 settembre 2001, dei
seguenti requisiti: a) se emittente di radiodiffusione sonora in ambito locale a
carattere commerciale, la natura giuridica di società di persone o di capitali o
di società cooperativa che impieghi almeno due dipendenti in regola con le
vigenti disposizioni in materia previdenziale; b) se emittente di radiodiffusione
sonora in ambito nazionale a carattere commerciale, la natura giuridica di
società di capitali che impieghi almeno quindici dipendenti in regola con le
vigenti disposizioni in materia previdenziale; c) se emittente di radiodiffusione
sonora a carattere comunitario, la natura giuridica di associazione riconosciuta
o non riconosciuta, fondazione o cooperativa priva di scopo di lucro. 2. I legali
rappresentanti e gli amministratori delle imprese non devono aver riportato
condanna irrevocabile a pena detentiva per delitto non colposo superiore a sei
mesi e non devono essere stati sottoposti alle misure di prevenzione previste
dalla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, e successive modificazioni, o alle
misure di sicurezza previste dagli articoli 199 e seguenti del codice penale. 3.
Uno stesso soggetto esercente la radiodiffusione sonora in ambito locale,
direttamente o attraverso più soggetti tra loro collegati o controllati, può
irradiare il segnale fino ad una copertura massima di quindici milioni di
abitanti. In caso di inottemperanza, il Ministero dispone la sospensione
dell'esercizio fino all'avvenuto adeguamento.
Art.25 Disciplina dell'avvio delle trasmissioni televisive in tecnica
digitale Art. 25.
1. Fino all'attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze
televisive in tecnica digitale, i soggetti esercenti a qualunque titolo attività di
radiodiffusione televisiva in ambito nazionale e locale, in possesso dei requisiti
previsti per ottenere l'autorizzazione per la sperimentazione delle trasmissioni
in tecnica digitale terrestre, ai sensi dell'articolo 2-bis del decreto-legge 23
gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001,
n. 66, possono effettuare, anche attraverso la ripetizione simultanea dei
programmi già diffusi in tecnica analogica, le predette sperimentazioni fino alla
completa conversione delle reti, nonché richiedere, a decorrere dalla data di
entrata in vigore della legge 3 maggio 2004, n. 112, e nei limiti e nei termini
previsti dalla deliberazione dell'Autorità n. 435/01/CONS, in quanto con essa
compatibili, [le licenze e] le autorizzazioni per avviare le trasmissioni in tecnica
digitale terrestre, nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 23, commi 5, 6,
7, 8 e 25, commi 11 e 12, della medesima legge n. 112 del 2004 (1).
2. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 43, i limiti previsti dall'articolo
2-bis, comma 1, quinto periodo, del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5,
convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, nonché quelli
stabiliti per la concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo dal
Capo VIII della delibera dell'Autorità n. 435/01/CONS, si applicano fino
all'attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze televisive in
tecnica digitale.
(1) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera gg), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. Art.26
Trasmissione dei programmi e collegamenti di comunicazioni
elettroniche Art. 26.
1. Fino alla completa attuazione del piano nazionale di assegnazione delle
frequenze radiofoniche e televisive in tecnica digitale le emittenti
radiotelevisive analogiche locali possono trasmettere programmi ovvero
messaggi pubblicitari differenziati per non oltre un quarto delle ore di
trasmissione giornaliera in relazione alle diverse aree territoriali comprese nel
bacino di utenza per il quale è rilasciata la concessione o l'autorizzazione.
Successivamente all'attuazione dei predetti piani, tale facoltà è consentita ai
titolari di autorizzazione per emittente, anche radiofonica digitale, in ambito
locale (1).
2. Alle emittenti radiotelevisive analogiche locali è consentito, anche ai fini di
cui al comma 1, di diffondere i propri programmi attraverso più impianti di
messa in onda, nonché di utilizzare, su base di non interferenza, i collegamenti
di comunicazione elettronica a tale fine necessari. Alle medesime è, altresì,
consentito di utilizzare i collegamenti di comunicazioni elettroniche necessari
per le comunicazioni ed i transiti di servizio, per la trasmissione dati
indipendentemente dall'ambito di copertura e dal mezzo trasmissivo, per i teleallarmi direzionali e per i collegamenti fissi e temporanei tra emittenti (2). 3.
Le imprese di radiodiffusione sonora e televisiva operanti in ambito locale e le
imprese di radiodiffusione sonora operanti in ambito nazionale possono
effettuare collegamenti in diretta sia attraverso ponti mobili, sia attraverso
collegamenti temporanei funzionanti su base non interferenziale con altri
utilizzatori dello spettro radio, in occasione di avvenimenti di cronaca, politica,
spettacolo, cultura, sport e attualità. Le stesse imprese, durante la diffusione
dei programmi e sulle stesse frequenze assegnate, possono trasmettere dati e
informazioni all'utenza, comprensive anche di inserzioni pubblicitarie. 4.
L'utilizzazione dei collegamenti di comunicazioni elettroniche di cui ai commi 2
e 3 non comporta il pagamento di ulteriori canoni o contributi oltre quello
stabilito per l'attività di radiodiffusione sonora e televisiva locale. (1) Comma
modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera hh), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n.
44. (2) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera hh), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44.
Art.27 Trasferimenti di impianti e rami d'azienda
Art. 27.
1. Fino all'attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze
televisive in tecnica digitale sono consentiti, in tecnica analogica, i
trasferimenti di impianti o rami d'azienda tra emittenti televisive analogiche
private locali e tra queste e i concessionari televisivi in ambito nazionale che
alla data di entrata in vigore del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5,
convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, non abbiano
raggiunto la copertura del settantacinque per cento del territorio nazionale (1).
2. I soggetti non esercenti all'atto di presentazione della domanda, che hanno
ottenuto la concessione per la radiodiffusione televisiva su frequenze terrestri
in tecnica analogica, possono acquisire impianti di diffusione e connessi
collegamenti legittimamente esercitati alla data di entrata in vigore del
decreto- legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge
20 marzo 2001, n. 66.
3. Ai fini della realizzazione delle reti televisive digitali sono consentiti i
trasferimenti di impianti o di rami d'azienda tra i soggetti che esercitano
legittimamente l'attività televisiva in ambito nazionale o locale, a condizione
che le acquisizioni operate siano destinate alla diffusione in tecnica digitale. 4.
Gli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva ed i collegamenti di
comunicazioni elettroniche, legittimamente operanti in virtù di provvedimenti
della magistratura, che non siano oggetto di situazione interferenziale e non
siano tra quelli risultati inesistenti nelle verifiche dei competenti organi del
Ministero, possono essere oggetto di trasferimento.
5. Durante il periodo di validità delle concessioni per la radiodiffusione sonora e
televisiva analogica in ambito locale e per la radiodiffusione sonora in ambito
nazionale sono consentiti i trasferimenti di impianti o di rami di aziende,
nonché di intere emittenti televisive analogiche e radiofoniche da un
concessionario ad un altro concessionario, nonché le acquisizioni, da parte di
società di capitali, di concessionarie svolgenti attività televisiva o radiofonica
costituite in società cooperative a responsabilità limitata. Ai soggetti a cui sia
stata rilasciata più di una concessione per la radiodiffusione sonora è
consentita la cessione di intere emittenti radiofoniche analogiche a società di
capitali di nuova costituzione. Ai medesimi soggetti è, altresì, consentito di
procedere allo scorporo mediante scissione delle emittenti oggetto di
concessione (2).
6. Sono consentite le acquisizioni di emittenti analogiche concessionarie
svolgenti attività di radiodiffusione sonora a carattere comunitario da parte di
società cooperative senza scopo di lucro, di associazioni riconosciute o non
riconosciute o di fondazioni, a condizione che l'emittente mantenga il carattere
comunitario. È inoltre consentito alle emittenti di radiodiffusione sonora
operanti in ambito locale di ottenere che la concessione precedentemente
conseguita a carattere commerciale sia trasferita ad un nuovo soggetto avente
i requisiti di emittente comunitaria (3). 7. I trasferimenti di impianti di cui al
presente articolo danno titolo ad utilizzare i collegamenti di comunicazione
elettronica necessari per interconnettersi con gli impianti acquisiti. 7-bis. La
cessione anche di un singolo impianto radiotelevisivo, quando non ha per
oggetto unicamente le attrezzature, si considera cessione di ramo d’azienda.
Gli atti relativi ai trasferimenti di impianti e di rami d’azienda ai sensi del
presente articolo, posti in essere dagli operatori del settore prima della data di
entrata in vigore delle disposizioni di cui al presente comma, sono in ogni caso
validi e non rettificabili ai fini tributari (4). (1) Comma modificato dall'articolo
17, comma 1, lettera ii), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (2) Comma
modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera ii), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n.
44. (3) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera ii), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. (4) Comma aggiunto dall'articolo 40, comma 9-bis, del
D.L. 6 dicembre 2011, n. 201.
Art.28 Disposizioni sugli impianti radiotelevisivi
Art. 28.
1. Al fine di agevolare la conversione del sistema dalla tecnica analogica alla
tecnica digitale la diffusione dei programmi radiotelevisivi prosegue con
l'esercizio degli impianti di diffusione e di collegamento legittimamente in
funzione alla data di entrata in vigore della legge 3 maggio 2004, n. 112. Il
repertorio dei siti di cui al piano nazionale di assegnazione delle frequenze per
la radiodiffusione televisiva in tecnica analogica resta utilizzabile ai fini della
riallocazione degli impianti che superano o concorrono a superare in modo
ricorrente i limiti e i valori stabiliti ai sensi dell'articolo 4 della legge 22 febbraio
2001, n. 36.
2. Il Ministero, attraverso i propri organi periferici, autorizza le modifiche degli
impianti di radiodiffusione sonora e televisiva e dei connessi collegamenti di
comunicazioni elettroniche, censiti ai sensi dell'articolo 32 della legge 6 agosto
1990, n. 223, per la compatibilizzazione radioelettrica, nonché per
l'ottimizzazione e la razionalizzazione delle aree servite da ciascuna emittente
analogica legittimamente operante. Tali modifiche devono essere attuate su
base non interferenziale con altri utilizzatori dello spettro radio e possono
consentire anche un limitato ampliamento delle aree servite (1). 3. Fino alla
completa attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze
televisive in tecnica digitale il Ministero autorizza, attraverso i propri organi
periferici, modifiche degli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva e dei
connessi collegamenti di comunicazioni elettroniche censiti ai sensi dell'articolo
32 della legge 6 agosto 1990, n. 223, nel caso di trasferimento, a qualsiasi
titolo, della sede dell'impresa o della sede della messa in onda, ovvero nel caso
di sfratto o finita locazione dei singoli impianti. Il Ministero autorizza, in ogni
caso, il trasferimento degli impianti di radiodiffusione per esigenze di carattere
urbanistico, ambientale o sanitario ovvero per ottemperare ad obblighi di
legge. 4. Gli organi periferici del Ministero provvedono in ordine alle richieste di
autorizzazione di cui ai commi 2 e 3 entro sessanta giorni dalla richiesta. 5. Il
Ministero autorizza, attraverso i propri organi periferici, le modificazioni
tecnico-operative idonee a razionalizzare le reti analogiche terrestri esistenti e
ad agevolarne la conversione alla tecnica digitale e, fino alla data di entrata in
vigore delle leggi regionali che attribuiscono tale competenza alla regione e alla
provincia ai sensi dell'articolo 12, autorizza le riallocazioni di impianti
necessarie per realizzare tali finalità. 6. La sperimentazione delle trasmissioni
televisive in tecnica digitale può essere effettuata sugli impianti legittimamente
operanti in tecnica analogica. Gli impianti di diffusione e di collegamento
legittimamente eserciti possono essere convertiti alla tecnica digitale.
L'esercente è tenuto a darne immediata comunicazione al Ministero. 7. In
attesa dell'attuazione dei piani di assegnazione delle frequenze per la
radiodiffusione sonora e televisiva in tecnica digitale e sonora in tecnica
analogica, gli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva, che superano o
concorrono a superare in modo ricorrente i limiti di cui al comma 1, sono
trasferiti, con onere a carico del titolare dell'impianto, su iniziativa delle regioni
e delle province autonome, nei siti individuati dal piano nazionale di
assegnazione delle frequenze televisive in tecnica analogica e dai predetti piani
e, fino alla loro adozione, nei siti indicati dalle regioni e dalle province
autonome, purché ritenuti idonei, sotto l'aspetto radioelettrico dal Ministero,
che dispone il trasferimento e, decorsi inutilmente centoventi giorni, d'intesa
con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, disattiva gli impianti
fino al trasferimento. 8. La titolarità di autorizzazione o di altro legittimo titolo
per la radiodiffusione sonora o televisiva dà diritto ad ottenere dal comune
competente il rilascio di permesso di costruire per gli impianti di diffusione e di
collegamento eserciti e per le relative infrastrutture compatibilmente con la
disciplina vigente in materia di realizzazione di infrastrutture di comunicazione
elettronica. (1) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera ll), del
D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.29 Diffusioni interconnesse
Art. 29.
1. La trasmissione di programmi in contemporanea da parte delle emittenti
radiotelevisive analogiche private locali, anche operanti nello stesso bacino di
utenza, è subordinata ad autorizzazione rilasciata dal Ministero che provvede
entro un mese dalla data del ricevimento della domanda; trascorso tale
termine senza che il Ministero medesimo si sia espresso, l'autorizzazione si
intende rilasciata (1).
2. La domanda di autorizzazione di cui al comma 1 può essere presentata da
consorzi di emittenti locali analogiche costituiti secondo le forme previste
dall'articolo 35 del decreto del Presidente della
Repubblica 27 marzo 1992, n. 255, o dalle singole emittenti analogiche
concessionarie o autorizzate, sulla base di preventive intese (2). 3.
L'autorizzazione abilita a trasmettere in contemporanea per una durata di sei
ore per le emittenti radiofoniche analogiche e di dodici ore per le emittenti
televisive analogiche. La variazione dell'orario di trasmissione in
contemporanea da parte di soggetti autorizzati è consentita, previa
comunicazione da inoltrare al Ministero con un anticipo di almeno quindici
giorni. È fatto salvo il caso di trasmissioni informative per eventi eccezionali e
non prevedibili di cui all'articolo 5, comma 1, lettera i), numero 3 (3).
4. Le diffusioni radiofoniche in contemporanea o interconnesse, comunque
realizzate, devono evidenziare, durante i predetti programmi, l'autonoma e
originale identità locale e le relative denominazioni identificative di ciascuna
emittente. 5. Alle imprese di radiodiffusione sonora è fatto divieto di utilizzo
parziale o totale della denominazione che contraddistingue la programmazione
comune in orari diversi da quelli delle diffusioni interconnesse. 6. Le emittenti
analogiche, televisive o radiofoniche, che operano ai sensi del presente articolo
sono considerate emittenti esercenti reti locali (4).
7. L'autorizzazione rilasciata ai consorzi di emittenti locali analogiche, televisive
o radiofoniche, o alle emittenti di intesa tra loro, che ne abbiano presentato
richiesta, a trasmettere in contemporanea per un tempo massimo di dodici ore
al giorno sul territorio nazionale comporta la possibilità per detti soggetti di
emettere nel tempo di interconnessione programmi di acquisto o produzione
del consorzio ovvero programmi di emittenti televisive estere operanti sotto la
giurisdizione di Stati membri dell'Unione europea ovvero di Stati che hanno
ratificato la Convenzione europea sulla televisione transfrontaliera, resa
esecutiva dalla legge 5 ottobre 1991, n. 327, nonché i programmi satellitari. In
caso di interconnessione con canali satellitari o con emittenti televisive estere
questa potrà avvenire per un tempo limitato al 50 per cento di quello massimo
stabilito per l'interconnessione (5).
8. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano alle diffusioni
radiofoniche in contemporanea o interconnesse tra emittenti analogiche che
formano circuiti a prevalente carattere comunitario sempreché le stesse
emittenti, durante le loro trasmissioni comuni, diffondano messaggi pubblicitari
nei limiti previsti per le emittenti analogiche comunitarie. L'applicazione di
sanzioni in materia pubblicitaria esclude il beneficio di cui al presente comma
(6). (1) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera mm), del D.Lgs.
15 marzo 2010, n. 44. (2) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera
mm), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (3) Comma modificato dall'articolo 17,
comma 1, lettera mm), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (4) Comma
modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera mm), del D.Lgs. 15 marzo 2010,
n. 44. (5) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera mm), del
D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (6) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1,
lettera mm), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.30 Ripetizione di palinsesti radiotelevisivi (1).
Art. 30.
1. L'installazione e l'esercizio di impianti e ripetitori privati, destinati
esclusivamente alla ricezione e trasmissione via etere simultanea ed integrale
dei programmi radiofonici e televisivi diffusi in ambito nazionale e locale, sono
assoggettati a preventiva autorizzazione del Ministero, il quale assegna le
frequenze di funzionamento dei suddetti impianti. Il richiedente deve allegare
alla domanda il progetto tecnico dell'impianto. L'autorizzazione è rilasciata
esclusivamente ai comuni, comunità montane o ad altri enti locali o consorzi di
enti locali, ed ha estensione territoriale limitata alla circoscrizione dell'ente
richiedente tenendo conto, tuttavia, della particolarità delle zone di montagna.
I comuni, le comunità montane e gli altri enti locali o consorzi di enti locali privi
di copertura radioelettrica possono richiedere al Ministero autorizzazione
all'installazione di reti via cavo per la ripetizione simultanea di programmi
diffusi in ambito nazionale e locale, fermo quanto previsto dall'articolo 5,
comma 1, lettera f).
2. L'esercizio di emittenti televisive analogiche i cui impianti sono destinati
esclusivamente alla ricezione e alla trasmissione via etere simultanea e
integrale di segnali televisivi di emittenti estere in favore delle minoranze
linguistiche riconosciute è consentito, previa autorizzazione del Ministero, che
assegna le frequenze di funzionamento dei suddetti impianti. L'autorizzazione è
rilasciata ai comuni, alle comunità montane e ad altri enti locali o consorzi di
enti locali e ha estensione limitata al territorio in cui risiedono le minoranze
linguistiche riconosciute, nell'ambito della riserva di frequenze prevista
dall'articolo 2, comma 6, lettera g), della legge 31 luglio 1997, n. 249.
L'esercizio di emittenti televisive analogiche che trasmettono nelle lingue delle
stesse minoranze è consentito alle medesime condizioni ai soggetti indicati
all'articolo 2, comma 1, lettera aa), numero 3) (2).
(1) Rubrica sostituita dall'articolo 17, comma 1, lettera nn), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. (2) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera
nn), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
CAPO V
Disciplina del fornitore di servizi interattivi associati o di servizi di accesso
condizionato (1) (1) Rubrica sostituita dall'articolo 17, comma 1, lettera oo),
del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.31 Attività di fornitore di servizi interattivi associati o di servizi di
accesso condizionato Art. 31.
1. L'attività di fornitore di servizi interattivi associati e l'attività di fornitore di
servizi di accesso condizionato, compresa la pay per view, su frequenze
terrestri in tecnica digitale, via cavo o via satellite, sono soggette ad
autorizzazione generale, che si consegue mediante presentazione di una
dichiarazione, ai sensi e con le modalità di cui all'articolo 25 del decreto
legislativo 1° agosto 2003, n. 259.
2. Nella dichiarazione di cui al comma 1 i fornitori di servizi di accesso
condizionato si obbligano ad osservare le condizioni di accesso ai servizi di cui
agli articoli 42 e 43 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, ed al
relativo allegato 2. 3. Gli operatori, che alla data di entrata in vigore del
presente testo unico, forniscono servizi di accesso condizionato, sono tenuti,
entro sessanta giorni da tale data, a presentare la dichiarazione di cui al
comma 1.
4. L'autorità, con proprio regolamento, disciplina la materia di cui al presente
articolo.
TITOLO IV
Disciplina dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (1). (1) Rubrica
sostituita dall'articolo 5, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
CAPO I
Disposizioni applicabili a tutti i servizi di media audiovisivi e
radiofonici - Norme a tutela dell'utenza (1). (1) Rubrica sostituita
dall'articolo 5, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n.
44. Art.32 Disposizioni generali (1). Art. 32.
1. I fornitori di servizi di media audiovisivi soggetti alla giurisdizione italiana
offrono ai destinatari di un servizio un accesso facile, diretto e permanente
almeno alle seguenti informazioni: a) il nome del fornitore di servizi di
media; b) l'indirizzo geografico di stabilimento del fornitore di servizi di media;
c) gli estremi del fornitore di servizi di media, compresi l'indirizzo di posta
elettronica o il sito Internet, che permettono di contattarlo rapidamente,
direttamente ed efficacemente; d) il recapito degli uffici dell'Autorita' e
dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato, preposti alla tutela degli
utenti.
2. Fermo il diritto di ciascun utente di riordinare i canali offerti sulla televisione
digitale nonche' la possibilita' per gli operatori di offerta televisiva a pagamento
di introdurre ulteriori e aggiuntivi servizi di guida ai programmi e di
ordinamento canali, l'Autorita', al fine di assicurare condizioni eque, trasparenti
e non discriminatorie, adotta un apposito piano di numerazione automatica dei
canali della televisione digitale terrestre, in chiaro e a pagamento, e stabilisce
con proprio regolamento le modalita' di attribuzione dei numeri ai fornitori di
servizi di media audiovisivi autorizzati alla diffusione di contenuti audiovisivi in
tecnica digitale terrestre, sulla base dei seguenti principi e criteri direttivi in
ordine di priorita': a) garanzia della semplicita' d'uso del sistema di
ordinamento automatico dei canali; b) rispetto delle abitudini e preferenze
degli utenti, con particolare riferimento ai canali generalisti nazionali e alle
emittenti locali; c) suddivisione delle numerazioni dei canali a diffusione
nazionale, sulla base del criterio della programmazione prevalente, in relazione
ai seguenti generi di programmazione tematici: semigeneralisti, bambini e
ragazzi, informazione, cultura, sport, musica, televendite. Nel primo arco di
numeri si dovranno prevedere adeguati spazi nella numerazione che
valorizzino la programmazione delle emittenti locali di qualita' e quella legata
al territorio. Nello stesso arco di numeri non dovranno essere irradiati
programmi rivolti a un pubblico di soli adulti. Al fine di garantire il piu' ampio
pluralismo in condizioni di parita' tra i soggetti operanti nel mercato, dovra'
essere riservata per ciascun genere una serie di numeri a disposizione per
soggetti nuovi entranti; d) individuazione di numerazioni specifiche per i servizi
di media audiovisivi a pagamento; e) definizione delle condizioni di utilizzo
della numerazione, prevedendo la possibilita', sulla base di accordi, di scambi
della numerazione all'interno di uno stesso genere, previa comunicazione alle
autorita' amministrative competenti; f) revisione del piano di numerazione in
base allo sviluppo del mercato, sentiti i soggetti interessati. 3. Il Ministero,
nell'ambito del titolo abilitativo rilasciato per l'esercizio della radiodiffusione
televisiva in tecnica digitale terrestre, attribuisce a ciascun canale la
numerazione spettante sulla base del piano di numerazione e della
regolamentazione adottata dall'Autorita' ai sensi del comma 2 e stabilisce le
condizioni di utilizzo del numero assegnato. L'attribuzione dei numeri ai
soggetti gia' abilitati all'esercizio della radiodiffusione televisiva in tecnica
digitale terrestre e' effettuata con separato provvedimento integrativo
dell'autorizzazione. 4. In caso di mancato rispetto della disciplina adottata
dall'Autorita' ai sensi del comma 2 o delle condizioni di utilizzo del numero
assegnato stabilite ai sensi del comma 3, il Ministero dispone la sospensione
dell'autorizzazione a trasmettere e dell'utilizzazione del numero assegnato per
un periodo fino a due anni. La sospensione e' adottata qualora il soggetto
interessato, dopo aver ricevuto comunicazione dell'avvio del procedimento ed
essere stato invitato a regolarizzare la propria posizione, non vi provveda entro
il termine di sette giorni. In caso di reiterata violazione, nei tre anni successivi
all'adozione di un provvedimento di sospensione, il Ministero dispone la revoca
dell'autorizzazione a trasmettere e dell'utilizzazione del numero assegnato. 5. I
servizi di media audiovisivi prestati dai fornitori di servizi di media soggetti alla
giurisdizione italiana rispettano la dignita' umana e non contengono alcun
incitamento all'odio basato su razza, sesso, religione o nazionalita'. 6. E'
favorita la ricezione da parte dei cittadini con disabilita' sensoriali dei servizi di
media audiovisivi da parte dei fornitori di tali servizi. I fornitori di servizi di
media audiovisivi, a tal fine, prevedono l'adozione di idonee misure, sentite le
associazioni di categoria. 7. Le disposizioni del presente articolo si applicano
anche alle emittenti radiofoniche ed ai servizi dalle stesse forniti. (1) Articolo
sostituito dall'articolo 5, comma 2, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.32 bis Protezione dei diritti d'autore (1). Art. 32-bis
1. Le disposizioni del presente testo unico non sono in pregiudizio dei principi e
dei diritti di cui al decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 68, recante attuazione
della direttiva 2001/29/CE, sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto
d'autore e dei diritti connessi nella societa' dell'informazione, e al decreto
legislativo 16 marzo 2006, n. 140, recante attuazione della direttiva
2004/48/CE, sul rispetto dei diritti di proprieta' intellettuale. I fornitori di
servizi di media audiovisivi assicurano il pieno rispetto dei principi e dei diritti
di cui alla legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni,
indipendentemente dalla piattaforma utilizzata per la trasmissione di contenuti
audiovisivi.
2. I fornitori di servizi di media audiovisivi operano nel rispetto dei diritti
d'autore e dei diritti connessi, ed in particolare: a) trasmettono le opere
cinematografiche nel rispetto dei termini temporali e delle condizioni
concordate con i titolari dei diritti;
b) si astengono dal trasmettere o ri-trasmettere, o mettere comunque a
disposizione degli utenti, su qualsiasi piattaforma e qualunque sia la tipologia
di servizio offerto, programmi oggetto di diritti di proprieta' intellettuale di
terzi, o parti di tali programmi, senza il consenso di titolari dei diritti, e salve le
disposizioni in materia di brevi estratti di cronaca.
3. L'Autorita' emana le disposizioni regolamentari necessarie per rendere
effettiva l'osservanza dei limiti e divieti di cui al presente articolo.». (1) Articolo
inserito dall'articolo 6, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.32 ter Eventi di particolare rilevanza (1). Art. 32-ter
1. Con deliberazione dell'Autorita' e' compilata una lista degli eventi, nazionali
e non, considerati di particolare rilevanza per la societa' di cui e' assicurata la
diffusione su palinsesti in chiaro, in diretta o in differita. L'Autorita' determina
altresi' se le trasmissioni televisive di tali eventi debbano essere in diretta o in
differita, in forma integrale ovvero parziale. La lista e' comunicata alla
Commissione europea secondo quanto previsto dall'articolo 3-undecies della
direttiva 89/552/CEE del 3 ottobre 1989, del Consiglio, come da ultimo
modificata dalla direttiva 2007/65/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio.
(1) Articolo inserito dall'articolo 7, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.32 quater
Brevi estratti di cronaca (1). Art. 32-quater
1. Con regolamento dell'Autorita' sono individuate le modalita' attraverso le
quali ogni emittente televisiva, anche analogica, possa realizzare brevi estratti
di cronaca di eventi di grande interesse pubblico trasmessi in esclusiva da una
emittente televisiva, anche analogica, soggetta al presente testo unico.
2. Il regolamento dovra' prevedere, fra l'altro, che: a) le emittenti televisive,
anche analogiche, possano scegliere liberamente i brevi estratti a partire dal
segnale dell'emittente televisiva, anche analogica, di trasmissione; b) venga
indicata la fonte del breve estratto; c) l'accesso avvenga a condizioni eque,
ragionevoli e non discriminatorie; d) gli estratti siano utilizzati esclusivamente
per i notiziari di carattere generale, con esclusione di quelli di
intrattenimento; e) l'accesso dei fornitori di servizi di media audiovisivi a
richiesta possa essere esercitato solo se lo stesso programma e' offerto in
differita dallo stesso fornitore; f) la lunghezza massima dei brevi estratti e i
limiti di tempo per la loro trasmissione;
g) l'eventuale compenso pattuito non deve superare i costi supplementari
direttamente sostenuti per la fornitura dell'accesso. (1) Articolo inserito
dall'articolo 8, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.32 quinquies Telegiornali e giornali radio. Rettifica (1) Art. 32quinquies
1. Ai telegiornali e ai giornali radio si applicano le norme sulla registrazione dei
giornali e periodici, contenute negli articoli 5 e 6 della legge 8 febbraio 1948,
n. 47, e successive modificazioni; i direttori dei telegiornali e dei giornali radio
sono, a questo fine, considerati direttori responsabili. 2. Chiunque si ritenga
leso nei suoi interessi morali, quali in particolare l'onore e la reputazione, o
materiali da trasmissioni contrarie a verita' ha diritto di chiedere al fornitore di
servizi di media audiovisivi lineari, incluse la concessionaria del servizio
pubblico generale radiotelevisivo, all'emittente radiofonica ovvero alle persone
da loro delegate al controllo della trasmissione, che sia trasmessa apposita
rettifica, purche' questa ultima non abbia contenuto che possa dar luogo a
responsabilita' penali.
3. La rettifica e' effettuata entro quarantotto ore dalla data di ricezione della
relativa richiesta, in fascia oraria e con il rilievo corrispondenti a quelli della
trasmissione che ha dato origine alla lesione degli interessi. Trascorso detto
termine senza che la rettifica sia stata effettuata, l'interessato puo' trasmettere
la richiesta all'Autorita', che provvede ai sensi del comma 4.
4. Fatta salva la competenza dell'autorita' giudiziaria ordinaria a tutela dei
diritti soggettivi, nel caso in cui l'emittente, televisiva o radiofonica, analogica
o digitale, o la concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo
ritengano che non ricorrono le condizioni per la trasmissione della rettifica,
sottopongono entro il giorno successivo alla richiesta la questione all'Autorita',
che si pronuncia nel termine di cinque giorni. Se l'Autorita' ritiene fondata la
richiesta di rettifica, quest'ultima, preceduta dall'indicazione della pronuncia
dell'Autorita' stessa, deve essere trasmessa entro le ventiquattro ore
successive alla pronuncia medesima.
5. Sono abrogati gli articoli da 5 a 9 del decreto del Presidente della Repubblica
27 marzo 1992, n. 255, attuativi dell'articolo 10 della legge 6 agosto 1990, n.
223. (1) Articolo inserito dall'articolo 17, comma 1, lettera pp), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44.
Art.33 Comunicati di organi pubblici Art. 33. 1. Il Governo, le amministrazioni
dello Stato, le regioni e gli enti pubblici territoriali, per soddisfare gravi ed
eccezionali esigenze di pubblica necessità, nell'ambito interessato da dette
esigenze, possono chiedere alle emittenti, televisive o radiofoniche, sia digitali
che analogiche, o alla concessionaria del servizio pubblico generale
radiotelevisivo la trasmissione gratuita di brevi comunicati. Detti comunicati
devono essere trasmessi immediatamente. Analoga richiesta potra' essere
effettuata ai fornitori di servizi di media a richiesta, che dovranno inserire i
predetti comunicati nel loro catalogo, dandone adeguato rilievo (1). 2. La
società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo è tenuta a
trasmettere i comunicati e le dichiarazioni ufficiali del Presidente della
Repubblica, dei Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei
deputati, del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Corte
Costituzionale, su richiesta degli organi medesimi, facendo precedere e seguire
alle trasmissioni l'esplicita menzione della provenienza dei comunicati e delle
dichiarazioni. 3. Per gravi ed urgenti necessità pubbliche la richiesta del
Presidente del Consiglio dei Ministri ha effetto immediato. In questo caso egli è
tenuto a darne contemporanea comunicazione alla Commissione parlamentare
per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. (1) Comma
modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera qq), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n.
44.
(OMISSIS)
CAPO III
TRASMISSIONI TRANSFRONTALIERE
Art.36 Trasmissioni transfrontaliere
Art. 36.
[1. Le emittenti televisive appartenenti a Stati membri dell'Unione europea
sottoposte alla giurisdizione italiana ai sensi dell'articolo 2 della direttiva
89/552/CEE del Consiglio del 3 ottobre 1989, come modificata dalla direttiva
97/36/CE del Consiglio, del 30 giugno 1997, sono tenute al rispetto delle
norme di cui al presente capo. 2. Salvi i casi previsti dal comma 3, è assicurata
la libertà di ricezione e non viene ostacolata la ritrasmissione di trasmissioni
televisive provenienti da Stati dell'Unione europea per ragioni attinenti ai
settori coordinati dalla medesima direttiva 89/552/CEE, come modificata dalla
direttiva 97/36/CE.
3.
L'Autorità
può
disporre
la
sospensione
provvisoria
di
ricezione
o
ritrasmissione di trasmissioni televisive provenienti da Stati dell'Unione
europea nei seguenti casi di violazioni, già commesse per almeno due volte nel
corso dei dodici mesi precedenti: a) violazione manifesta, seria e grave del
divieto di trasmissione di programmi che possano nuocere gravemente allo
sviluppo fisico, mentale o morale dei minorenni, in particolare di programmi
che contengano scene pornografiche o di violenza gratuita;
b) violazione manifesta, seria e grave del divieto di trasmissione di programmi
che possano nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minorenni, a
meno che la scelta dell'ora di trasmissione o qualsiasi altro accorgimento
tecnico escludano che i minorenni che si trovano nell'area di diffusione
assistano normalmente a tali programmi;
c) violazione manifesta, seria e grave del divieto di trasmissione di programmi
che contengano incitamento all'odio basato su differenza di razza, sesso,
religione o nazionalità. 4. I provvedimenti di cui al comma 3 vengono adottati
e notificati alla Commissione delle Comunità europee da parte dell'Autorità nel
termine non inferiore a quindici giorni dalla notifica per iscritto all'emittente
televisiva e alla stessa Commissione delle violazioni rilevate e dei
provvedimenti che l'Autorità intende adottare.] (1) (1) Articolo abrogato
dall'articolo 3, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
(OMISSIS)
TITOLO V
USO EFFICIENTE DELLO SPETTRO ELETTROMAGNETICO E
PIANIFICAZIONE DELLE FREQUENZE
Art.42 Uso efficiente dello spettro elettromagnetico e pianificazione
delle frequenze
Art. 42.
1. Lo spettro elettromagnetico costituisce risorsa essenziale ai fini dell'attività
radiotelevisiva. I soggetti che svolgono attività di radiodiffusione sono tenuti ad
assicurare un uso efficiente delle frequenze radio ad essi assegnate, ed in
particolare a: a) garantire l'integrità e l'efficienza della propria rete;
b) minimizzare l'impatto ambientale in conformità alla normativa urbanistica e
ambientale nazionale, regionale, provinciale e locale; c) evitare rischi per la
salute umana, nel rispetto della normativa nazionale e internazionale; d)
garantire la qualità dei segnali irradiati, conformemente alle prescrizioni
tecniche fissate dall'Autorità ed a quelle emanate in sede internazionale;
e) assicurare adeguata copertura del bacino di utenza assegnato e risultante
dal titolo abilitativo; f) assicurare che le proprie emissioni non provochino
interferenze con altre emissioni lecite di radiofrequenze; g) rispettare le norme
concernenti la protezione delle radiocomunicazioni relative all'assistenza e alla
sicurezza del volo di cui alla legge 8 aprile 1983, n. 110, estese, in quanto
applicabili, alle bande di frequenze assegnate ai servizi di polizia ed agli altri
servizi pubblici essenziali.
2. L'assegnazione delle radiofrequenze avviene secondo criteri pubblici,
obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati.
3. Il Ministero adotta il piano nazionale di ripartizione delle frequenze da
approvare con decreto del Ministro sentiti l'Autorità, i Ministeri dell'interno,
della difesa, delle infrastrutture e dei trasporti, la concessionaria del servizio
pubblico radiotelevisivo e gli operatori di comunicazione elettronica ad uso
pubblico, nonché il Consiglio superiore delle comunicazioni.
4. Il piano di ripartizione delle frequenze è aggiornato, con le modalità previste
dal comma 3, ogni cinque anni e comunque ogni qual volta il Ministero ne
ravvisi la necessità. 5. L'Autorità adotta e aggiorna i piani nazionali di
assegnazione delle frequenze radiofoniche e televisive in tecnica digitale,
garantendo su tutto il territorio nazionale un uso efficiente e pluralistico della
risorsa radioelettrica, una uniforme copertura, una razionale distribuzione delle
risorse fra soggetti operanti in ambito nazionale e locale, in conformità con i
principi del presente testo unico, e una riserva in favore delle minoranze
linguistiche riconosciute dalla legge. 6. Nella predisposizione dei piani di
assegnazione di cui al comma 5 l'Autorità adotta il criterio di migliore e
razionale utilizzazione dello spettro radioelettrico, suddividendo le risorse in
relazione alla tipologia del servizio e prevedendo di norma per l'emittenza
nazionale reti isofrequenziali per macro aree di diffusione. 7. I piani di
assegnazione di cui al comma 5 e le successive modificazioni sono sottoposti al
parere delle regioni in ordine all'ubicazione degli impianti e, al fine di tutelare
le minoranze linguistiche, all'intesa con le regioni autonome Valle d'Aosta e
Friuli-Venezia Giulia e con le province autonome di Trento e di Bolzano. 8. Il
parere delle regioni sui piani nazionali di assegnazione è reso da ciascuna
regione nel termine di trenta giorni dalla data di ricezione dello schema di
piano, decorso il quale il parere si intende reso favorevolmente. 9. L'Autorità
adotta e aggiorna i piani nazionali di assegnazione delle frequenze anche in
assenza dell'intesa con le regioni Valle d'Aosta e Friuli-Venezia Giulia e con le
province autonome di Trento e di Bolzano, qualora detta intesa non sia
raggiunta entro il termine di sessanta giorni dalla data di ricezione dello
schema di piano. L'Autorità allo scopo promuove apposite iniziative finalizzate
al raggiungimento dell'intesa. In sede di adozione dei piani nazionali di
assegnazione delle frequenze, l'Autorità indica i motivi e le ragioni di interesse
pubblico che hanno determinato la necessità di decidere unilateralmente. 10.
L'Autorità adotta il piano nazionale di assegnazione delle frequenze
radiofoniche in tecnica analogica successivamente all'effettiva introduzione
della radiodiffusione sonora in tecnica digitale e allo sviluppo del relativo
mercato. 11. L'Autorità definisce il programma di attuazione dei piani di
assegnazione delle frequenze radiofoniche e televisive in tecnica digitale,
valorizzando la sperimentazione e osservando criteri di gradualità e di
salvaguardia del servizio, a tutela dell'utenza (1). 12. L'Autorità, con proprio
regolamento, nel rispetto e in attuazione della legislazione vigente, definisce i
criteri generali per l'installazione di reti utilizzate per la diffusione di programmi
radiotelevisivi, garantendo che i relativi permessi siano rilasciati dalle
amministrazioni competenti nel rispetto dei criteri di parità di accesso ai fondi e
al sottosuolo, di equità, di proporzionalità e di non discriminazione. 13. Per i
casi in cui non sia possibile rilasciare nuovi permessi di installazione oppure per
finalità di tutela del pluralismo e di garanzia di una effettiva concorrenza,
l'Autorità stabilisce, con proprio regolamento, le modalità di condivisione di
infrastrutture, di impianti di trasmissione e di apparati di rete. 14. Alle
controversie in materia di applicazione dei piani delle frequenze e in materia di
accesso alle infrastrutture si applica la disposizione di cui all'articolo 1, comma
11, della legge 31 luglio 1997, n. 249. (1) Vedi, anche, l'articolo 8-novies del
D.L. 8 aprile 2008, n. 59.
TITOLO VI
NORME A TUTELA DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
Art.43 Posizioni dominanti nel sistema integrato delle comunicazioni
Art. 43.
1. I soggetti che operano nel sistema integrato delle comunicazioni
sono tenuti a notificare all'Autorità le intese e le operazioni di
concentrazione, al fine di consentire, secondo le procedure previste in
apposito regolamento adottato dall'Autorità medesima, la verifica del
rispetto dei principi enunciati dai commi 7, 8, 9, 10, 11 e 12.
2. L'Autorità, su segnalazione di chi vi abbia interesse o, periodicamente,
d'ufficio, individuato il mercato rilevante conformemente ai principi di cui agli
articoli 15 e 16 della direttiva 2002/21/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 7 marzo 2002, verifica che non si costituiscano, nel sistema
integrato delle comunicazioni e nei mercati che lo compongono, posizioni
dominanti e che siano rispettati i limiti di cui ai commi 7, 8, 9, 10, 11 e 12,
tenendo conto, fra l'altro, oltre che dei ricavi, del livello di concorrenza
all'interno del sistema, delle barriere all'ingresso nello stesso, delle dimensioni
di efficienza economica dell'impresa nonché degli indici quantitativi di
diffusione dei programmi radiotelevisivi, dei prodotti editoriali e delle opere
cinematografiche o fonografiche.
3. L'Autorità, qualora accerti che un'impresa o un gruppo di imprese operanti
nel sistema integrato delle comunicazioni si trovi nella condizione di potere
superare, prevedibilmente, i limiti di cui ai commi 7, 8, 9, 10, 11 e 12, adotta
un atto di pubblico richiamo, segnalando la situazione di rischio e indicando
l'impresa o il gruppo di imprese e il singolo mercato interessato. In caso di
accertata violazione dei predetti limiti l'Autorità provvede ai sensi del comma
5.
4. Gli atti giuridici, le operazioni di concentrazione e le intese che contrastano
con i divieti di cui al presente articolo sono nulli. 5. L'Autorità, adeguandosi al
mutare delle caratteristiche dei mercati, ferma restando la nullità di cui al
comma 4, adotta i provvedimenti necessari per eliminare o impedire il formarsi
delle posizioni di cui ai commi 7, 8, 9, 10, 11 e 12, o comunque lesive del
pluralismo. Qualora ne riscontri l'esistenza, apre un'istruttoria nel rispetto del
principio del contraddittorio, al termine della quale interviene affinché esse
vengano sollecitamente rimosse; qualora accerti il compimento di atti o di
operazioni idonee a determinare una situazione vietata ai sensi dei commi 7, 8,
9, 10, 11 e 12, ne inibisce la prosecuzione e ordina la rimozione degli effetti.
Ove l'Autorità ritenga di dover disporre misure che incidano sulla struttura
dell'impresa, imponendo dismissioni di aziende o di rami di azienda, è tenuta a
determinare nel provvedimento stesso un congruo termine entro il quale
provvedere alla dismissione; tale termine non può essere comunque superiore
a dodici mesi. In ogni caso le disposizioni relative ai limiti di concentrazione di
cui al presente articolo si applicano in sede di rilascio ovvero di proroga delle
concessioni, delle licenze e delle autorizzazioni. 6. L'Autorità, con proprio
regolamento adottato nel rispetto dei criteri di partecipazione e trasparenza di
cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, disciplina i
provvedimenti di cui al comma 5, i relativi procedimenti e le modalità di
comunicazione. In particolare debbono essere assicurati la notifica
dell'apertura dell'istruttoria ai soggetti interessati, la possibilità di questi di
presentare proprie deduzioni in ogni stadio dell'istruttoria, il potere
dell'Autorità di richiedere ai soggetti interessati e a terzi che ne siano in
possesso di fornire informazioni e di esibire documenti utili all'istruttoria
stessa. L'Autorità è tenuta a rispettare gli obblighi di riservatezza inerenti alla
tutela delle persone o delle imprese su notizie, informazioni e dati in
conformità alla normativa in materia di tutela delle persone e di altri soggetti
rispetto al trattamento di dati personali. 7. All'atto della completa attuazione
del piano nazionale di assegnazione delle frequenze radiofoniche e televisive in
tecnica digitale, uno stesso fornitore di contenuti, anche attraverso società
qualificabili come controllate o collegate ai sensi dei commi 13, 14 e 15, non
può essere titolare di autorizzazioni che consentano di diffondere più del 20 per
cento del totale dei programmi televisivi o più del 20 per cento dei programmi
radiofonici irradiabili su frequenze terrestri in ambito nazionale mediante le reti
previste dal medesimo piano. 8. Fino alla completa attuazione del piano
nazionale di assegnazione delle frequenze televisive in tecnica digitale, il limite
al numero complessivo di programmi per ogni soggetto è del 20 per cento ed è
calcolato sul numero complessivo dei programmi televisivi concessi o irradiati
anche ai sensi dell'articolo 23, comma 1, della legge n. 112 del 2004, in
ambito nazionale su frequenze terrestri indifferentemente in tecnica analogica
o in tecnica digitale. I programmi televisivi irradiati in tecnica digitale possono
concorrere a formare la base di calcolo ove raggiungano una copertura pari al
50 per cento della popolazione. Al fine del rispetto del limite del 20 per cento
non sono computati i programmi che costituiscono la replica simultanea di
programmi irradiati in tecnica analogica. Il presente criterio di calcolo si applica
solo ai soggetti i quali trasmettono in tecnica digitale programmi che
raggiungono una copertura pari al 50 per cento della popolazione nazionale. 9.
Fermo restando il divieto di costituzione di posizioni dominanti nei singoli
mercati che compongono il sistema integrato delle comunicazioni, i soggetti
tenuti all'iscrizione nel registro degli operatori di comunicazione costituito ai
sensi dell'articolo 1, comma 6, lettera a), numero 5), della legge 31 luglio
1997, n. 249, non possono nè direttamente, nè attraverso soggetti controllati
o collegati ai sensi dei commi 14 e 15, conseguire ricavi superiori al 20 per
cento dei ricavi complessivi del sistema integrato delle comunicazioni. 10. I
ricavi di cui al comma 9 sono quelli derivanti dal finanziamento del servizio
pubblico radiotelevisivo al netto dei diritti dell'erario, da pubblicità nazionale e
locale anche in forma diretta, da televendite, da sponsorizzazioni, da attività di
diffusione del prodotto realizzata al punto vendita con esclusione di azioni sui
prezzi, da convenzioni con soggetti pubblici a carattere continuativo e da
provvidenze pubbliche erogate direttamente ai soggetti esercenti le attività
indicate all'articolo 2, comma 1, lettera s), da offerte televisive a pagamento,
dagli abbonamenti e dalla vendita di quotidiani e periodici inclusi i prodotti
librari e fonografici commercializzati in allegato, nonché dalle agenzie di
stampa a carattere nazionale, dall'editoria elettronica e annuaristica anche per
il tramite di internet e dalla utilizzazione delle opere cinematografiche nelle
diverse forme di fruizione del pubblico (1). 11. Le imprese, anche attraverso
società controllate o collegate, i cui ricavi nel settore delle comunicazioni
elettroniche, come definito ai sensi dell'articolo 18 del decreto legislativo 1°
agosto 2003, n. 259, sono superiori al 40 per cento dei ricavi complessivi di
quel settore, non possono conseguire nel sistema integrato delle comunicazioni
ricavi superiori al 10 per cento del sistema medesimo.
12. I soggetti che esercitano l'attivita' televisiva in ambito nazionale su
qualunque piattaforma che, sulla base dell'ultimo provvedimento di valutazione
del valore economico del sistema integrato delle comunicazioni adottato
dall'Autorita' ai sensi del presente articolo, hanno conseguito ricavi superiori
all'8 per cento di detto valore economico e i soggetti di cui al comma 11 non
possono, prima del 31 dicembre 2012, acquisire partecipazioni in imprese
editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese
editrici di giornali quotidiani, con l'eccezione delle imprese editrici di giornali
quotidiani diffusi esclusivamente in modalita' elettronica. Il divieto si applica
anche alle imprese controllate, controllanti o collegate ai sensi dell'articolo
2359 del codice civile. (2).
13. Ai fini della individuazione delle posizioni dominanti vietate dal presente
testo unico nel sistema integrato delle comunicazioni, si considerano anche le
partecipazioni al capitale acquisite o comunque possedute per il tramite di
società anche indirettamente controllate, di società fiduciarie o per interposta
persona. Si considerano acquisite le partecipazioni che vengono ad
appartenere ad un soggetto diverso da quello cui appartenevano
precedentemente anche in conseguenza o in connessione ad operazioni di
fusione, scissione, scorporo, trasferimento d'azienda o simili che interessino
tali soggetti. Allorché tra i diversi soci esistano accordi, in qualsiasi forma
conclusi, in ordine all'esercizio concertato del voto, o comunque alla gestione
della società, diversi dalla mera consultazione tra soci, ciascuno dei soci è
considerato come titolare della somma di azioni o quote detenute dai soci
contraenti o da essi controllate.
14. Ai fini del presente testo unico il controllo sussiste, anche con riferimento a
soggetti diversi dalle società, nei casi previsti dall'articolo 2359, commi primo e
secondo, del codice civile. 15. Il controllo si considera esistente nella forma
dell'influenza dominante, salvo prova contraria, allorché ricorra una delle
seguenti situazioni:
a) esistenza di un soggetto che, da solo o in base alla concertazione con altri
soci, abbia la possibilità di esercitare la maggioranza dei voti dell'assemblea
ordinaria o di nominare o revocare la maggioranza degli amministratori; b)
sussistenza di rapporti, anche tra soci, di carattere finanziario o organizzativo o
economico idonei a conseguire uno dei seguenti effetti:
1) la trasmissione degli utili e delle perdite; 2) il coordinamento della gestione
dell'impresa con quella di altre imprese ai fini del perseguimento di uno scopo
comune; 3) l'attribuzione di poteri maggiori rispetto a quelli derivanti dalle
azioni o dalle quote possedute; 4) l'attribuzione a soggetti diversi da quelli
legittimati in base all'assetto proprietario di poteri nella scelta degli
amministratori e dei dirigenti delle imprese; c) l'assoggettamento a direzione
comune, che può risultare anche in base alle caratteristiche della composizione
degli organi amministrativi o per altri significativi e qualificati elementi. 16.
L'Autorità vigila sull'andamento e sull'evoluzione dei mercati relativi al sistema
integrato delle comunicazioni, rendendo pubblici con apposite relazioni annuali
al Parlamento i risultati delle analisi effettuate, nonché pronunciandosi
espressamente sulla adeguatezza dei limiti indicati nel presente articolo. (1)
Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera tt), del D.Lgs. 15 marzo
2010, n. 44. (2) Comma modificato dall'articolo 1, comma 1, del D.L. 29
dicembre 2010, n. 225, che ha sostituito il termine di scadenza del 31
dicembre 2010, di cui al presente comma, al 31 marzo 2011 e
successivamente sostituito dall'articolo 3, comma 1, del D.L. 31 marzo 2011,
n. 34.
(OMISSIS)
TITOLO VIII
SERVIZIO PUBBLICO GENERALE RADIOTELEVISIVO E DISCIPLINA
DELLA CONCESSIONARIA
Art.45 Definizione dei compiti del servizio pubblico generale
radiotelevisivo
Art. 45.
1. Il servizio pubblico generale radiotelevisivo è affidato per
concessione a una società per azioni, che, nel rispetto dei principi di cui
all'articolo 7, lo svolge sulla base di un contratto nazionale di servizio stipulato
con il Ministero e di contratti di servizio regionali e, per le province autonome
di Trento e di Bolzano, provinciali, con i quali sono individuati i diritti e gli
obblighi della società concessionaria. Tali contratti sono rinnovati ogni tre anni.
2. Il servizio pubblico generale radiotelevisivo, ai sensi dell'articolo 7, comma
4, comunque garantisce: a) la diffusione di tutte le trasmissioni televisive e
radiofoniche di pubblico servizio della società concessionaria con copertura
integrale del territorio nazionale, per quanto consentito dallo stato della
scienza e della tecnica;
b) un numero adeguato di ore di trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate
all'educazione, all'informazione, alla formazione, alla promozione culturale, con
particolare riguardo alla valorizzazione delle opere teatrali, cinematografiche,
televisive, anche in lingua originale, e musicali riconosciute di alto livello
artistico o maggiormente innovative; tale numero di ore è definito ogni tre anni
con deliberazione dell'Autorità; dal computo di tali ore sono escluse le
trasmissioni di intrattenimento per i minori; c) la diffusione delle trasmissioni
di cui alla lettera b), in modo proporzionato, in tutte le fasce orarie, anche di
maggiore ascolto, e su tutti i programmi televisivi e radiofonici; d) l'accesso
alla programmazione, nei limiti e secondo le modalità indicati dalla legge, in
favore dei partiti e dei gruppi rappresentati in Parlamento e in assemblee e
consigli regionali, delle organizzazioni associative delle autonomie locali, dei
sindacati nazionali, delle confessioni religiose, dei movimenti politici, degli enti
e delle associazioni politici e culturali, delle associazioni nazionali del
movimento cooperativo giuridicamente riconosciute, delle associazioni di
promozione sociale iscritte nei registri nazionale e regionali, dei gruppi etnici e
linguistici e degli altri gruppi di rilevante interesse sociale che ne facciano
richiesta; e) la costituzione di una società per la produzione, la distribuzione e
la trasmissione di programmi radiotelevisivi all'estero, finalizzati alla
conoscenza e alla valorizzazione della lingua, della cultura e dell'impresa
italiane attraverso l'utilizzazione dei programmi e la diffusione delle più
significative produzioni del panorama audiovisivo nazionale; f) la effettuazione
di trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua tedesca e ladina per la
provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la provincia autonoma di
Trento, in lingua francese per la regione autonoma Valle d'Aosta e in lingua
slovena per la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia; g) la trasmissione
gratuita dei messaggi di utilità sociale ovvero di interesse pubblico che siano
richiesti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e la trasmissione di adeguate
informazioni sulla viabilità delle strade e delle autostrade italiane; h) la
trasmissione, in orari appropriati, di contenuti destinati specificamente ai
minori, che tengano conto delle esigenze e della sensibilità della prima infanzia
e dell'età evolutiva; i) la conservazione degli archivi storici radiofonici e
televisivi, garantendo l'accesso del pubblico agli stessi; l) la destinazione di
una quota non inferiore al 15 per cento dei ricavi complessivi annui alla
produzione di opere europee, ivi comprese quelle realizzate da produttori
indipendenti; tale quota trova applicazione a partire dal contratto di servizio
stipulato dopo il 6 maggio 2004; m) la realizzazione nei termini previsti dalla
legge 3 maggio 2004, n. 112, delle infrastrutture per la trasmissione
radiotelevisiva su frequenze terrestri in tecnica digitale; n) la realizzazione di
servizi interattivi digitali di pubblica utilità; o) il rispetto dei limiti di
affollamento pubblicitario previsti dall'articolo 38; p) l'articolazione della
società concessionaria in una o più sedi nazionali e in sedi in ciascuna regione
e, per la regione Trentino-Alto Adige, nelle province autonome di Trento e di
Bolzano; q) l'adozione di idonee misure di tutela delle persone portatrici di
handicap sensoriali in attuazione dell'articolo 32, comma 3 (1); r) la
valorizzazione e il potenziamento dei centri di produzione decentrati, in
particolare per le finalità di cui alla lettera b) e per le esigenze di promozione
delle culture e degli strumenti linguistici locali; s) la realizzazione di attività di
insegnamento a distanza. 3. Le sedi regionali o, per le province autonome di
Trento e di Bolzano, le sedi provinciali della società concessionaria del servizio
pubblico generale radiotelevisivo operano in regime di autonomia finanziaria e
contabile in relazione all'attività di adempimento degli obblighi di pubblico
servizio affidati alle stesse. 4. Con deliberazione adottata d'intesa dall'Autorità
e dal Ministro delle comunicazioni prima di ciascun rinnovo triennale del
contratto nazionale di servizio, sono fissate le linee-guida sul contenuto degli
ulteriori obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo, definite in
relazione allo sviluppo dei mercati, al progresso tecnologico e alle mutate
esigenze culturali, nazionali e locali. 5. Alla società cui è affidato mediante
concessione il servizio pubblico generale radiotelevisivo è consentito lo
svolgimento, direttamente o attraverso società collegate, di attività
commerciali ed editoriali, connesse alla diffusione di immagini, suoni e dati,
nonché di altre attività correlate, purché esse non risultino di pregiudizio al
migliore svolgimento dei pubblici servizi concessi e concorrano alla equilibrata
gestione aziendale. (1) Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera
vv), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
(OMISSIS)
TITOLO IX
COMMISSIONE PARLAMENTARE DI VIGILANZA
Art.50
Commissione parlamentare di vigilanza Art. 50.
1. La Commissione parlamentare per indirizzo generale e la vigilanza dei
servizi radiotelevisivi verifica il rispetto delle norme previste dagli articoli 1,
commi 3, 4 e 5, e 4 della legge 14 aprile 1975, n. 103, dall'articolo 1 del
decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 545, convertito, con modificazioni, dalla
legge 23 dicembre 1996, n. 650, e dall'articolo 20 della legge 3 maggio 2004,
n. 112.
TITOLO X
DISPOSIZIONI SANZIONATORIE E FINALI
CAPO I
SANZIONI Art.51 Sanzioni di competenza dell'Autorità Art. 51.
1. L'Autorità applica, secondo le procedure stabilite con proprio regolamento, le
sanzioni per la violazione degli obblighi in materia di programmazione,
pubblicità e contenuti radiotelevisivi, ed in particolare quelli previsti: a) dalle
disposizioni per il rilascio delle concessioni per la radiodiffusione televisiva
privata su frequenze terrestri adottate dall'Autorità con proprio regolamento,
ivi inclusi gli impegni relativi alla programmazione assunti con la domanda di
concessione;
b) dal regolamento relativo alla radiodiffusione terrestre in tecnica digitale,
approvato con delibera dell'Autorità n. 435/01/CONS, relativamente ai fornitori
di contenuti; c) dalle disposizioni sulle comunicazioni commerciali audiovisive,
pubblicita' televisiva e radiofonica, sponsorizzazioni, televendite ed inserimento
di prodotti di cui agli articoli 36-bis, 37, 38, 39, 40 e 40- bis, al decreto del
Ministro delle poste e delle telecomunicazioni 9 dicembre 1993, n. 581, ed ai
regolamenti dell'Autorità (1);
d) dall'articolo 20, commi 4 e 5, della legge 6 agosto 1990, n. 223, nonché dai
regolamenti dell'Autorità, relativamente alla registrazione dei programmi; e)
dalla disposizione relativa al mancato adempimento all'obbligo di trasmissione
dei messaggi di comunicazione pubblica, di cui all'articolo 33; f) in materia di
propaganda radiotelevisiva di servizi di tipo interattivo audiotex e videotex
dall'articolo 1, comma 26, della legge 23 dicembre 1996, n. 650; g) in materia
di tutela della produzione audiovisiva europea ed indipendente, dall'articolo 44
e dai regolamenti dell'Autorità; h) in materia di diritto di rettifica, nei casi di
mancata, incompleta o tardiva osservanza del relativo obbligo di cui all'articolo
32-bis (2); i) in materia dei divieti di cui all'articolo 32, comma 2 (3); l) in
materia di obbligo di trasmissione del medesimo programma su tutto il
territorio per il quale è rilasciato il titolo abilitativo, salva la deroga di cui
all'articolo 5, comma 1, lettera i); m) dalle disposizioni di cui all'articolo 29; n)
in materia di obbligo di informativa all'Autorità riguardo, tra l'altro, a dati
contabili ed extra contabili, dall'articolo 1, comma 28, della legge 23 dicembre
1996, n. 650, e dai regolamenti dell'Autorità; o) dalle disposizioni in materia di
pubblicità di amministrazioni ed enti pubblici di cui all'articolo 41. 2. L'Autorità,
applicando le norme contenute nel capo I, sezioni I e II, della legge 24
novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni, delibera l'irrogazione della
sanzione amministrativa del pagamento di una somma: a) da 10.329 euro a
258.228 euro, in caso di inosservanza delle disposizioni di cui al comma 1,
lettere a), b) e c); b) da 5.165 euro a 51.646 euro, in caso di inosservanza
delle disposizioni di cui al comma 1, lettere d) ed e); c) da 25.823 euro a
258.228 euro, in caso di violazione delle norme di cui al comma 1, lettera
f); d) da 10.329 euro a 258.228 euro, in caso di violazione delle norme di cui
al comma 1, lettera g);
e) da 5.165 euro a 51.646 euro, in caso di violazione delle norme di cui al
comma 1, lettere h), i), l), m) e n); f) da 5.165 euro a 51.646 euro, in caso di
violazione delle norme di cui al comma 1, lettera o), anche nel caso in cui la
pubblicità di amministrazioni ed enti pubblici sia gestita, su incarico degli
stessi, da agenzie pubblicitarie o da centri media (4).
2-bis. Per le sanzioni amministrative di cui al comma 2 è escluso il beneficio
del pagamento in misura ridotta previsto dall'articolo 16 della legge 24
novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni (5). [ 3. L'Autorità,
applicando le norme contenute nel Capo I, sezioni I e II, della legge 24
novembre 1981, n. 689, delibera l'irrogazione della sanzione amministrativa
del pagamento di una somma: a) da euro 25.823 a euro 258.228, in caso di
violazione delle norme di cui al comma 1, lettera f); b) da 10.329 euro a
258.228 euro, in caso di violazione delle norme di cui al comma 1, lettera
g); c) da 5.164 euro a 51.646 euro in caso di violazione delle norme di cui al
comma 1, lettere h), i), l), m) e n); d) da 5.165 euro a 51.646 euro in caso di
violazione delle norme di cui al comma 1, lettera o), anche nel caso in cui la
pubblicità di amministrazioni ed enti pubblici sia gestita, su incarico degli
stessi, da agenzie pubblicitarie o centri media (6). ] (7) 4. Nei casi più gravi di
violazioni di cui alle lettere h), i) e l) del comma 1, l'Autorità dispone altresì,
nei confronti dell'emittente, anche analogica, o dell'emittente radiofonica, la
sospensione dell'attività per un periodo da uno a dieci giorni (8). 5. In attesa
che il Governo emani uno o più regolamenti nei confronti degli esercenti della
radiodiffusione sonora e televisiva in ambito locale, le sanzioni per essi previste
dai previste dai commi 1 e 2 sono ridotte ad un decimo e quelle previste
dall'articolo 35, comma 2, sono ridotte ad un quinto (9). 6. L'Autorità applica le
sanzioni per le violazioni di norme previste dal presente testo unico in materia
di minori, ai sensi dell'articolo 35. 7. L'Autorità è altresì competente ad
applicare le sanzioni in materia di posizioni dominanti di cui all'articolo 43,
nonché quelle di cui all'articolo 1, commi 29, 30 e 31, della legge 31 luglio
1997, n. 249. 8. L'Autorità verifica l'adempimento dei compiti assegnati alla
concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo ed, in caso di
violazioni, applica le sanzioni, secondo quanto disposto dall'articolo 48. 9. Se la
violazione è di particolare gravità o reiterata, l'Autorità può disporre nei
confronti dell'emittente o del fornitore di contenuti, anche analogica, o
dell'emittente radiofonica la sospensione dell'attività per un periodo non
superiore a sei mesi, ovvero nei casi più gravi di mancata ottemperanza agli
ordini e alle diffide della stessa Autorità, la revoca della concessione o
dell'autorizzazione (10). 10. Le somme versate a titolo di sanzioni
amministrative per le violazioni previste dal presente articolo sono versate
all'entrata del bilancio dello Stato. (1) Lettera modificata dall'articolo 17,
comma 1, lettera vv), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (2) Lettera modificata
dall'articolo 17, comma 1, lettera vv), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44. (3)
Lettera modificata dall'articolo 17, comma 1, lettera vv), del D.Lgs. 15 marzo
2010, n. 44. (4) Comma sostituito dall'articolo 8-decies del D.L. 8 aprile 2008,
n. 59. (5) Comma aggiunto dall'articolo 8-decies del D.L. 8 aprile 2008, n.
59. (6) Lettera modificata dall'articolo 2, comma 302, della legge 24 dicembre
2007, n. 244. (7) Comma abrogato dall'articolo 8-decies del D.L. 8 aprile 2008,
n. 59. (8) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera vv), del D.Lgs.
15 marzo 2010, n. 44. (9) Comma modificato dall'articolo 8-decies del D.L. 8
aprile 2008, n. 59. (10) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera
vv), del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 44.
Art.52 Sanzioni di competenza del Ministero Art. 52.
1. Restano ferme e si applicano agli impianti di radiodiffusione sonora e
televisiva le disposizioni sanzionatorie di cui agli articoli 97 e 98, commi 2, 3,
4, 5, 6, 7, 8 e 9, del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259. 2. Il Ministero,
con le modalità e secondo le procedure di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241,
dispone la revoca della concessione o dell'autorizzazione nei seguenti casi: a)
perdita dei requisiti previsti per il rilascio delle concessioni o delle
autorizzazioni dagli articolo 23, comma 1, e 24, commi 1 e 2; b) dichiarazione
di fallimento o ammissione ad altra procedura concorsuale, non seguita da
autorizzazione alla prosecuzione in via provvisoria all'esercizio dell'impresa. 3.
In caso di mancato rispetto dei principi di cui all'articolo 42, comma 1, o
comunque in caso di mancato utilizzo delle radiofrequenze assegnate, il
Ministero dispone la revoca ovvero la riduzione dell'assegnazione. Tali misure
sono adottate qualora il soggetto interessato, avvisato dell'inizio del
procedimento ed invitato a regolarizzare la propria attività di trasmissione non
vi provvede nel termine di sei mesi dalla data di ricezione dell'ingiunzione. 4. Il
Ministero dispone la sospensione dell'esercizio nei casi e con le modalità di cui
all' articolo 24, comma 3.
5. Le somme versate a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni
previste dal presente articolo sono versate all'entrata del bilancio dello Stato.
CAPO II
DISPOSIZIONI FINALI Art.53 Principio di specialità Art. 53.
1. In considerazione degli obiettivi di tutela del pluralismo e degli altri obiettivi
di interesse generale perseguiti, tenendo conto dell'esigenza di incoraggiare
l'uso efficace e la gestione efficiente delle radiofrequenze, di adottare misure
proporzionate agli obiettivi, di incoraggiare investimenti efficienti in materia di
infrastrutture, promovendo innovazione, e di adottare misure rispettose e tali
da non ostacolare lo sviluppo dei mercati emergenti, le disposizioni del
presente testo unico in materia di reti utilizzate per la diffusione di servizi di
media audiovisivi e radiofonici di cui all'articolo 1, comma 2, costituiscono
disposizioni speciali, e prevalgono, ai sensi dell'articolo 2, comma 3, del
decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, su quelle dettate in materia dal
medesimo (1).
(1) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, lettera zz), del D.Lgs. 15
marzo 2010, n. 44. Art.54
Abrogazioni Art. 54.
1. Sono o restano abrogate le seguenti disposizioni: a) della legge 3 maggio
2004, n. 112, gli articoli 1, 2, 3, 4, 5 e 6; b) del decreto-legge 30 gennaio
1999, n. 15, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n.
78: 1) all'articolo 2, il comma 2; 2) all'articolo 3, i commi 1, 1-bis, 3, 3-bis, 4,
5, 5-bis, 5-ter, 5-quater e 5-quinquies; c) della legge 30 aprile 1998, n.
122: 1) all'articolo 2, i commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 9, 10 e 11; 2) gli articoli 3 e 3bis; d) della legge 31 luglio 1997, n. 249: 1) all'articolo 1, il comma 24; 2)
l'articolo 2, ad eccezione del comma 6; 3) all'articolo 3, i commi 1, 8, 11,
limitatamente ai primi cinque periodi, 16, 17, 18, 19, 20, 22 e 23; 4) l'articolo
3-bis; e) del decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 545, convertito, con
modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1996, n. 650, l'articolo 1, commi 5, 6,
7, 10, 11, 12, 13, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 23 e 24; f) del decreto-legge 27
agosto 1993, n. 323, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre
1993, n. 422: 1) all'articolo 5, i commi 1 e 1-bis; 2) all'articolo 6, i commi 1,
1-bis, 2, 3, 4, e 5; 3) gli articoli 6-bis, 8 e 9; g) del decreto-legge 19 ottobre
1992, n. 407, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 1992, n.
482, l'articolo 1, commi 3-sexies, 3-septies e 3-octies; h) il decreto-legge 19
ottobre 1992, n. 408, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre
1992, n. 483; i) della legge 6 agosto 1990, n. 223: 1) gli articoli 2,3 e 6 ad
eccezione del comma 11, limitatamente al secondo periodo; 2) all'articolo 7, i
commi 2 e 5; 3) l'articolo 8 ad eccezione dei commi 15 e 18; 4) gli articoli 10,
12, 13, 15; 5) all'articolo 16, i commi 7, 8, 9, 16, 17, 18, 19, 20 e 23; 6)
l'articolo 17; 7) l'articolo 18, ad eccezione del comma 4; 8) l'articolo 19; 9)
all'articolo 20, il comma 4; 10) l'articolo 21; 11) l'articolo 22, ad eccezione dei
commi 6 e 7; 12) all'articolo 24, il comma 3; 13) gli articoli 28, 29, 31 e 37; l)
della legge 14 aprile 1975, n. 103: 1) l'articolo 22; 2) all'articolo 38, il terzo e
quarto comma; 3) all'articolo 41, il primo e secondo comma; 4) l'articolo 43bis e 44.
Art.55
Disposizioni finali e finanziarie Art. 55.
1. Le disposizioni normative statali vigenti alla data di entrata in vigore del
presente testo unico nelle materie appartenenti alla legislazione regionale
continuano ad applicarsi, in ciascuna regione, fino alla data di entrata in vigore
delle disposizioni regionali in materia. 2. Salvo quanto previsto dal comma 3, le
disposizioni contenute nel presente testo unico non possono essere abrogate,
derogate, sospese o comunque modificate, se non in modo esplicito mediante
l'indicazione specifica delle fonti da abrogare, derogare, sospendere o
modificare.
3. Le disposizioni contenute in regolamenti dell'Autorità richiamate nel
presente testo unico possono essere modificate con deliberazione dell'Autorità.
Il rinvio alle stesse disposizioni è da intendersi come formale e non
recettizio. 4. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica.
Art.56 Entrata in vigore Art. 56.
1. Il presente testo unico entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
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OMISSIS%
21.3.2012
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
L 81/7
DECISIONI
DECISIONE N. 243/2012/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 14 marzo 2012
che istituisce un programma pluriennale relativo alla politica in materia di spettro radio
(Testo rilevante ai fini del SEE)
IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EURO
PEA,
(2)
La presente decisione non dovrebbe pregiudicare il diritto
vigente dell'Unione, in particolare le direttive 1999/5/CE
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo
1999, riguardante le apparecchiature radio e le apparec
chiature terminali di telecomunicazione e il reciproco
riconoscimento della loro conformità (4), la direttiva
2002/19/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 7 marzo 2002, relativa all'accesso alle reti di comu
nicazione elettronica e alle risorse correlate, e all'intercon
nessione delle medesime (direttiva accesso) (5), la direttiva
2002/20/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
7 marzo 2002, relativa alle autorizzazioni per le reti e i
servizi di comunicazione elettronica (direttiva autorizza
zioni) (6), la direttiva 2002/21/CE, nonché la decisione n.
676/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 7 marzo 2002, relativa ad un quadro normativo
per la politica in materia di spettro radio nella Comunità
europea (decisione spettro radio) (7). La presente deci
sione non dovrebbe, inoltre, pregiudicare le misure adot
tate a livello nazionale, in conformità del diritto del
l'Unione che perseguono obiettivi di interesse generale,
in particolare relativi alla regolamentazione dei contenuti
ed alla politica audiovisiva e il diritto degli Stati membri
di organizzare e di utilizzare il proprio spettro radio per
fini di ordine pubblico, pubblica sicurezza e difesa.
(3)
Lo spettro radio è una risorsa pubblica fondamentale per
settori e servizi essenziali come le comunicazioni mobili,
a banda larga senza fili e via satellite, la radiodiffusione
televisiva e sonora, i trasporti, la radiolocalizzazione e
applicazioni come gli allarmi, i telecomandi, le protesi
uditive, i microfoni e le apparecchiature mediche. Esso
è altresì alla base dei servizi pubblici, come i servizi di
sicurezza, compresa la protezione civile, e delle attività
scientifiche come la meteorologia, l'osservazione della
terra, la radioastronomia e la ricerca spaziale. Un facile
accesso allo spettro radio contribuisce inoltre alla forni
tura di comunicazioni elettroniche, in particolare per i
cittadini e le aziende situati in zone remote o scarsa
mente popolate, quali le regioni rurali o le isole. Le mi
sure regolamentari relative allo spettro radio hanno per
tanto ripercussioni nei settori dell'economia, della sicu
rezza, della salute, dell'interesse pubblico, della cultura,
della scienza, della società, dell'ambiente e della tecnolo
gia.
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in par
ticolare l'articolo 114,
vista la proposta della Commissione europea,
previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti
nazionali,
visto il parere del Comitato economico e sociale europeo (1),
previa consultazione del Comitato delle regioni,
deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria (2),
considerando quanto segue:
(1)
Conformemente alla direttiva 2002/21/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, che istituisce
un quadro normativo comune per le reti ed i servizi di
comunicazione elettronica (direttiva quadro) (3), la Com
missione può presentare proposte legislative al Parla
mento europeo e al Consiglio volte a porre in essere
programmi strategici pluriennali in materia di spettro
radio. Tali programmi dovrebbero definire gli orienta
menti e gli obiettivi per la pianificazione strategica e
l'armonizzazione dell'uso dello spettro radio, in confor
mità delle direttive applicabili alle reti e ai servizi di
comunicazione elettronica. Tali orientamenti e obiettivi
strategici dovrebbero far riferimento alla disponibilità e
all'uso efficace dello spettro radio necessario alla realiz
zazione e al funzionamento del mercato interno. Il pro
gramma strategico in materia di spettro radio (il «pro
gramma») dovrebbe sostenere gli obiettivi e le azioni
prioritarie delineati dalla comunicazione della Commis
sione, del 3 marzo 2010, relativa alla strategia Europa
2020 e dalla comunicazione della Commissione, del
26 agosto 2010, relativa ad «Un’agenda digitale europea»
ed è inserito tra le cinquanta azioni prioritarie della co
municazione della Commissione, dell'11 novembre 2010,
«Verso un atto per il mercato unico».
(1) GU C 107 del 6.4.2011, pag. 53.
(2) Posizione del Parlamento europeo dell'11 maggio 2011 (non ancora
pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e posizione del Consiglio in
prima lettura del 13 dicembre 2011 (GU C 46 E del 17.2.2012,
pag. 1). Posizione del Parlamento europeo del 15 febbraio 2012
(non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale).
(3) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 33.
(4 )
(5 )
(6 )
(7 )
GU
GU
GU
GU
L
L
L
L
91 del 7.4.1999, pag. 10.
108 del 24.4.2002, pag. 7.
108 del 24.4.2002, pag. 21.
108 del 24.4.2002, pag. 1.
L 81/8
(4)
(5)
(6)
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
È opportuno adottare un nuovo approccio economico e
sociale per quanto riguarda la gestione, l'assegnazione e
l'uso dello spettro radio. Il suddetto approccio dovrebbe
riservare particolare attenzione alla politica dello spettro
radio, nell'intento di assicurare una maggiore efficienza
dello spettro radio, una migliore pianificazione delle fre
quenze e salvaguardie contro i comportamenti anticon
correnziali.
La pianificazione strategica e l'armonizzazione dell'uso
dello spettro radio a livello di Unione dovrebbe rafforzare
il mercato interno per i servizi e le apparecchiature rela
tivi alle comunicazioni elettroniche senza fili, nonché le
politiche dell'Unione che richiedono l'uso dello spettro
radio, in tal modo creando nuove opportunità per l'in
novazione e la creazione di posti di lavoro, e contri
buendo nel contempo alla ripresa economica e all'inte
grazione sociale in tutta l'Unione e al tempo stesso ri
spettando il rilevante valore sociale, culturale ed econo
mico dello spettro radio.
L'armonizzazione dell'uso appropriato dello spettro radio
può avere anche effetti benefici sulla qualità dei servizi
prestati mediante le comunicazioni elettroniche ed è es
senziale per creare economie di scala, riducendo il costo
dell'installazione di reti senza fili e il costo dei dispositivi
senza fili per i consumatori. A tal fine, l'Unione necessita
di un programma strategico che copra il mercato interno
in tutti i settori della politica dell'Unione che riguardano
l'uso dello spettro radio, come le politiche in materia di
comunicazioni elettroniche, di ricerca, di sviluppo tecno
logico e spazio, di trasporti, di energia e di audiovisivo.
(7)
Il programma dovrebbe promuovere la concorrenza e
contribuire a gettare le fondamenta per un vero e proprio
mercato unico digitale.
(8)
Il programma dovrebbe sostenere, in particolare, la stra
tegia Europa 2020, considerato l'enorme potenziale of
ferto dai servizi senza fili per promuovere un'economia
basata sulla conoscenza, sviluppare e assistere settori ba
sati sulle tecnologie dell'informazione e della comunica
zione e colmare il divario digitale. L'utilizzo crescente, in
particolare, dei servizi media audiovisivi e dei contenuti
on line sta aumentando la domanda di velocità e coper
tura. Si tratta anche di un'azione essenziale nell'ambito
dell'agenda digitale europea, che mira a fornire un Inter
net rapido a banda larga nella futura economia basata
sulla conoscenza e la rete, con l'obiettivo ambizioso della
copertura universale a banda larga. Fornire velocità e
capacità a banda larga, con e senza fili, più elevate pos
sibile contribuisce a raggiungere l'obiettivo di un accesso
alla banda larga con una velocità di almeno 30 Mbps per
tutti entro il 2020, e assicurando ad almeno la metà dei
nuclei familiari dell'Unione un accesso alla banda larga
con una velocità di almeno 100 Mbps, ed è importante
per promuovere la crescita economica e la competitività
a livello globale, nonché necessario per realizzare i bene
fici sostenibili economici e sociali di un mercato unico
digitale. Esso dovrebbe anche sostenere e promuovere
altre politiche settoriali dell'Unione, come un ambiente
sostenibile e l'inclusione economica e sociale di tutti i
cittadini dell'Unione. Data l'importanza delle applicazioni
21.3.2012
senza fili per l'innovazione, il programma è anche un'ini
ziativa essenziale a sostegno delle politiche dell'Unione
sull'innovazione.
(9)
Il programma dovrebbe gettare le fondamenta per uno
sviluppo che consenta all'Unione di svolgere un ruolo
guida per quanto concerne la velocità, la mobilità, la
copertura e la capacità della banda larga senza fili. Tale
ruolo guida è essenziale al fine di istituire un mercato
unico digitale competitivo che contribuisca ad aprire il
mercato interno a tutti i cittadini dell'Unione.
(10)
Il programma dovrebbe specificare i principi guida e gli
obiettivi fino al 2015 per gli Stati membri e le istituzioni
dell'Unione e stabilire specifiche iniziative di attuazione.
Per quanto la gestione dello spettro radio sia ancora in
gran parte di competenza nazionale, essa dovrebbe essere
esercitata conformemente al diritto dell'Unione e consen
tire di perseguire le politiche dell'Unione.
(11)
Inoltre, il programma dovrebbe tener conto della deci
sione n. 676/2002/CE e delle conoscenze tecniche della
conferenza europea delle poste e delle telecomunicazioni
(la «CEPT») cosicché le politiche dell'Unione che fanno
riferimento allo spettro radio e sono state approvate
del Parlamento europeo e dal Consiglio possano essere
attuate con misure tecniche d'attuazione, sottolineando
che tali misure si possono adottare ogniqualvolta sia
necessario attuare politiche dell'Unione già esistenti.
(12)
Un facile accesso allo spettro radio può rendere necessari
nuovi tipi di autorizzazione, quali l'uso collettivo dello
spettro o l'utilizzo condiviso delle infrastrutture, la cui
applicazione nell'Unione potrebbe essere agevolata dalla
determinazione delle migliori prassi e dall'incoraggia
mento alla condivisione delle informazioni, nonché dalla
definizione di talune condizioni comuni o convergenti
per l'uso dello spettro radio. Le autorizzazioni generali,
che costituiscono il tipo di autorizzazione meno oneroso,
sono di particolare interesse nei casi in cui l'interferenza
non rischia di ostacolare lo sviluppo di altri servizi.
(13)
Pur essendo ancora in fase di sviluppo sotto il profilo
tecnologico, le cosiddette «tecnologie cognitive» dovreb
bero essere sin d'ora maggiormente studiate, anche faci
litando la condivisione in base alla geolocalizzazione.
(14)
Lo scambio di diritti d'uso dello spettro radio combinato
con condizioni d'uso flessibili potrebbe rivelarsi molto
positivo per la crescita economica. Pertanto, le bande
per le quali il diritto dell'Unione ha già introdotto una
certa flessibilità nell'uso dovrebbero immediatamente po
ter essere oggetto di scambi, conformemente alla direttiva
2002/21/CE. La condivisione delle migliori pratiche sulle
condizioni e le procedure di autorizzazione per tali
bande e le misure comuni destinate a evitare il cumulo
dei diritto d'uso dello spettro radio che può condurre a
stabilire posizioni dominanti, nonché una ingiustificata
mancata utilizzazione di tali diritti faciliterebbe l'introdu
zione coordinata di tali misure da parte di tutti gli Stati
membri e l'acquisizione di tali diritti in tutta l'Unione.
21.3.2012
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
L'uso collettivo (o condiviso) dello spettro radio — con
un numero indeterminato di utenti e/o dispositivi indi
pendenti che hanno accesso allo spettro radio simulta
neamente nell'ambito della stessa gamma di frequenze e
in un'area geografica specifica secondo una serie di con
dizioni ben definite — dovrebbe essere incoraggiato, ove
possibile, fatte salve le disposizioni della direttiva
2002/20/CE per quanto riguarda le reti ed i servizi di
comunicazione elettronica.
(15)
(16)
Come sottolineato nell'agenda digitale europea, la banda
larga senza fili è importante per stimolare la concorrenza,
allargare le possibilità di scelta per il consumatore e l'ac
cesso nelle zone rurali e in altre zone in cui l'installa
zione della banda larga con fili è difficile o non è eco
nomicamente conveniente. Tuttavia, la gestione dello
spettro radio può incidere sulla concorrenza modificando
il ruolo e il potere degli operatori di mercato, ad esempio
nel caso in cui taluni utenti esistenti ricevano vantaggi
concorrenziali ingiustificati. Un accesso limitato allo spet
tro radio, in particolare allorché lo spettro radio appro
priato diventa più raro, può creare un ostacolo all'entrata
sul mercato di nuovi servizi o applicazioni e ostacolare
l'innovazione e la concorrenza. L'acquisizione di nuovi
diritti d'uso dello spettro, compresi la cessione o l'affitto
o altre operazioni tra gli utenti, nonché l'introduzione di
nuovi criteri flessibili per l'uso dello spettro radio pos
sono incidere sulla situazione concorrenziale esistente.
Pertanto, gli Stati membri dovrebbero adottare misure
regolamentari adeguate ex ante o ex post (come, ad
esempio, azioni volte a modificare i diritti esistenti, vie
tare determinate acquisizioni di diritti d'uso dello spettro
radio, imporre condizioni concernenti l'accumulo e l'uso
efficace delle frequenze come quelle di cui alla direttiva
2002/21/CE, a limitare la quantità dello spettro radio
disponibile per ciascuna impresa o a evitare l'accumulo
eccessivo di diritto d'uso dello spettro radio) per evitare
distorsioni della concorrenza in linea con i principi di cui
alla direttiva 2002/20/CE e alla direttiva 87/372/CEE del
Consiglio, del 25 giugno 1987, sulle bande di frequenza
da assegnare per l'introduzione coordinata del servizio
pubblico digitale cellulare paneuropeo di radiotelefonia
mobile terrestre nella Comunità (1) (direttiva «GSM»).
L'introduzione di un inventario degli usi attuali dello
spettro radio, unitamente ad un'analisi delle tendenze
tecnologiche, delle esigenze future e della domanda di
spettro radio, in particolare comprese tra 400 MHz e
6 GHz, dovrebbe consentire di individuare le bande di
frequenza la cui efficienza potrebbe essere migliorata e
opportunità di condivisione dello spettro radio a vantag
gio del settore sia commerciale sia pubblico. La metodo
logia per l'elaborazione e il mantenimento di un inven
tario degli usi esistenti dello spettro radio dovrebbe te
nere debito conto degli oneri amministrativi imposti alle
amministrazioni e dovrebbe puntare a ridurre al minimo
tali oneri. Pertanto, è opportuno tenere pienamente in
considerazione le informazioni fornite dagli Stati membri
a norma della decisione 2007/344/CE della Commissio
ne, del 16 maggio 2007, relativa all'armonizzazione delle
informazioni sull'uso dello spettro radio pubblicate nella
(1) GU L 196 del 17.7.1987, pag. 85.
L 81/9
Comunità (2) nell'elaborazione della metodologia per la
realizzazione di un inventario degli usi esistenti dello
spettro radio.
(17)
Le norme armonizzate a norma della direttiva 1999/5/CE
sono essenziali per ottenere un uso efficace dello spettro
radio e dovrebbero tener conto delle condizioni di con
divisione definite dal punto di vista giuridico. Le norme
europee relative alle reti e alle apparecchiature elettriche
ed elettroniche non radioelettriche dovrebbero inoltre
mirare ad evitare i disturbi dell'uso dello spettro radio.
L'impatto cumulato del volume e della densità crescenti
dei dispositivi e delle applicazioni senza fili, insieme alla
diversità degli usi dello spettro radio, rimette in discus
sione gli approcci della gestione delle interferenze. Queste
ultime dovrebbero, pertanto, essere esaminate e rivalutate
insieme alle caratteristiche dei ricevitori e dei meccanismi
più sofisticati che permettono di evitare interferenze.
(18)
Gli Stati membri dovrebbero essere autorizzati, se del
caso, ad introdurre misure compensative connesse ai co
sti della migrazione.
(19)
In linea con gli obiettivi dell'agenda digitale europea, la
banda larga senza fili potrebbe contribuire in modo so
stanziale alla ripresa e alla crescita economiche se è reso
disponibile sufficiente spettro radio, i diritti d'uso dello
spettro radio sono concessi rapidamente e gli scambi
sono autorizzati per seguire l'evoluzione del mercato.
L'agenda digitale europea auspica che tutti i cittadini del
l'Unione dispongano di un accesso alla banda larga con
una velocità di almeno 30 Mbps entro il 2020. Pertanto,
lo spettro radio che è già stato preso in considerazione
dalle decisioni della Commissione in vigore dovrebbe
essere reso disponibile nei termini e alle condizioni sta
biliti da dette decisioni. Fatta salva la domanda del mer
cato, il processo di autorizzazione dovrebbe essere com
pletato conformemente alla direttiva 2002/20/CE entro il
31 dicembre 2012 per le comunicazioni terrestri, al fine
di garantire un accesso agevole alla banda larga senza fili
a tutti i cittadini, in particolare per quanto riguarda le
bande di frequenza designate dalle decisioni della Com
e
2008/477/CE (4)
missione
2008/411/CE (3),
2009/766/CE (5). Per integrare i servizi terrestri a banda
larga e assicurare la copertura delle regioni dell'Unione
più isolate, un accesso alla banda larga satellitare po
trebbe essere una soluzione rapida e fattibile.
(2) GU L 129 del 17.5.2007, pag. 67.
(3) Decisione 2008/411/CE della Commissione, del 21 maggio 2008,
relativa all’armonizzazione della banda di frequenze 3 4003 800 MHz per i sistemi terrestri in grado di fornire servizi di co
municazioni elettroniche nella Comunità (GU L 144 del 4.6.2008,
pag. 77).
(4) Decisione 2008/477/CE della Commissione, del 13 giugno 2008,
relativa all'armonizzazione della banda di frequenze 2 5002 690 MHz per i sistemi terrestri in grado di fornire servizi di co
municazioni elettroniche nella Comunità (GU L 163 del 24.6.2008,
pag. 37).
(5) Decisione 2009/766/CE della Commissione, del 16 ottobre 2009,
relativa all’armonizzazione delle bande di frequenze 900 MHz e
1 800 MHz per i sistemi terrestri in grado di fornire servizi di co
municazioni elettroniche paneuropee nella Comunità (GU L 274 del
20.10.2009, pag. 32).
L 81/10
(20)
(21)
(22)
(23)
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
È opportuno introdurre, se del caso, misure di regola
mentazione dell'uso dello spettro radio più flessibili, per
favorire l'innovazione e le connessioni a banda larga ad
alta velocità che consentano alle imprese di ridurre i costi
e accrescere la competitività e che rendano possibile lo
sviluppo di nuovi servizi interattivi on line, ad esempio,
nei settori dell'istruzione, della sanità e dei servizi di
interesse generale.
La connessione alla banda larga ad alta velocità in Europa
di quasi 500 milioni di persone contribuirebbe allo svi
luppo del mercato interno, creando una massa critica
unica di utenti a livello globale ed offrendo nuove op
portunità a tutte le regioni, nonché fornendo a ciascun
utente un valore aggiunto e all'Unione la capacità di
essere un'economia basata sulla conoscenza tra le mi
gliori al mondo. La rapida diffusione della banda larga
è quindi indispensabile per lo sviluppo della produttività
europea e per la nascita di nuove e piccole imprese che
possono svolgere un ruolo guida in vari settori, ad esem
pio l'assistenza sanitaria, la produzione industriale e i
servizi.
Secondo le stime del 2006 dell'Unione internazionale
delle telecomunicazioni (UIT), le future esigenze in ma
teria di larghezza della banda dello spettro radio per lo
sviluppo dei sistemi internazionali di telefonia mobile
(IMT-2000) e dei sistemi avanzati IMT (vale a dire le
comunicazioni mobili 3G e 4G) sarebbero comprese tra
1 280 e 1 720 MHz nel 2020 per il settore delle comu
nicazioni mobili commerciali per ogni regione UIT, in
clusa l'Europa. È opportuno notare che tale valore infe
riore (1 280 MHz) è più alto dei requisiti previsti per
alcuni paesi. Inoltre, vi sono alcuni paesi dove il requisito
è maggiore del valore più alto (1 720 MHz). Entrambi tali
valori includono lo spettro radio già in uso, o il cui uso è
previsto, per i sistemi Pre-IMT, IMT-2000 e relativi mi
glioramenti. Senza la liberazione dello spettro necessario,
possibilmente in un modo armonizzato a livello globale,
i nuovi servizi e la crescita economica saranno ostacolati
dalle capacità limitate delle reti mobili.
La banda da 800 MHz (790-862 MHz) rappresenta la
soluzione ottimale per la copertura di ampie zone da
servizi a banda larga senza fili. Tenuto conto dell'armo
nizzazione delle condizioni tecniche di cui alla decisione
2010/267/UE e della raccomandazione della Commissio
ne, del 28 ottobre 2009, agevolare l’utilizzo del divi
dendo digitale nell’Unione europea (1), che auspica lo
spegnimento della radiodiffusione analogica entro il 1o
gennaio 2012, nonché della rapidità dell'evoluzione delle
normative nazionali, tale banda in linea di principio do
vrebbe essere resa disponibile per i servizi di comunica
zione elettronica nell'Unione entro il 2013. A lungo ter
mine, si potrebbe inoltre prevedere ulteriore spettro ra
dio, alla luce dei risultati di un'analisi delle tendenze
tecnologiche, delle esigenze future e della futura do
manda di spettro radio. Vista la capacita della banda da
800 MHz di trasmettere su zone estese, tali diritti potreb
bero essere associati, se del caso, ad obblighi di copertu
ra.
(1) GU L 308 del 24.11.2009, pag. 24.
21.3.2012
(24)
Maggiori opportunità in termini di banda larga senza fili
sono essenziali per offrire al settore della cultura nuove
piattaforme di distribuzione, che aprano la strada al po
sitivo sviluppo futuro del settore.
(25)
I sistemi di accesso senza fili, incluse le reti accessibili
localmente in radiofrequenza, possono superare le loro
attribuzioni attuali senza licenza. La necessità e la fatti
bilità di un'estensione dell'assegnazione di spettro radio
senza licenza per i sistemi di accesso senza fili, comprese
le reti locali in radiofrequenza, a 2,4 GHz e 5 GHz, do
vrebbe essere valutata in relazione all'inventario degli usi
esistenti e delle esigenze emergenti dello spettro radio,
nonché in funzione dell'uso dello spettro per altri fini.
(26)
Se da un lato la radiodiffusione continuerà ad essere
un'importante piattaforma di diffusione di contenuti,
dal momento che si tratta ancora della piattaforma più
economica per la diffusione di massa, dall'altro, la banda
larga, con o senza fili, e altri nuovi servizi offrono al
settore della cultura nuove opportunità per diversificare
la sua gamma di piattaforme di diffusione, di assicurare
servizi a richiesta e di sfruttare il potenziale economico
rappresentato da un aumento considerevole del traffico di
dati.
(27)
Per focalizzare le priorità del programma pluriennale, gli
Stati membri e la Commissione dovrebbero cooperare
per sostenere e conseguire l'obiettivo di consentire al
l'Unione di assumere un ruolo guida nel settore dei ser
vizi a banda larga di comunicazione elettronica senza fili
mettendo a disposizione spettro radio sufficiente in
bande efficienti sul piano dei costi affinché tali servizi
siano ampiamente disponibili.
(28)
Poiché un approccio comune ed economie di scala sono
essenziali per lo sviluppo di comunicazioni a banda larga
in tutta l'Unione, e per evitare le distorsioni della con
correnza e la frammentazioni dei mercati tra gli Stati
membri, dovrebbero essere individuate talune migliori
pratiche riguardo alle condizioni e alle procedure di au
torizzazione in un'azione concertata tra gli Stati membri
e la Commissione. Tali condizioni e procedure potreb
bero includere gli obblighi di copertura, la dimensione
dei blocchi dello spettro radio, il calendario della conces
sione dei diritti, l'accesso agli operatori virtuali di reti
mobili e la durata dei diritti d'uso dello spettro radio.
Tali condizioni e procedure, che mostrano a che punto
gli scambi di spettro radio sono importanti per accrescere
l'efficacia dell'uso dello spettro radio e per lo sviluppo del
mercato interno dei servizi e delle apparecchiature senza
fili, dovrebbero applicarsi alle bande di frequenza attri
buite alle comunicazioni senza fili e per quei diritti d'uso
che possono essere trasferiti o affittati.
(29)
Altri settori come i trasporti (per sistemi di sicurezza,
informazione e gestione), la ricerca e sviluppo (R&S), la
sanità elettronica, l'inclusione elettronica e, ove necessa
rio, la protezione pubblica e i soccorsi in caso di cata
strofe, per via del loro maggiore ricorso alla trasmissione
video e dati per un servizio rapido ed efficiente, potreb
bero aver bisogno di ulteriore spettro radio. L'innova
zione dovrebbe essere rafforzata da una ottimizzazione
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
delle sinergie tra la politica dello spettro radio e le attività
di R&S, nonché da studi concernenti la compatibilità
radioelettrica tra i vari utenti dello spettro radio. Inoltre,
i risultati della ricerca effettuata nell'ambito del Settimo
programma quadro per le attività di ricerca, sviluppo
tecnologico e dimostrazione (2007-2013) rendono ne
cessario un esame delle esigenze in materia di spettro
radio di progetti che potrebbero avere un forte potenziale
economico o degli investimenti, in particolare per le PMI,
come la radio cognitiva o la sanità elettronica. È oppor
tuno dunque garantire una tutela adeguata contro le in
terferenze nocive per sostenere la R&S e le attività scien
tifiche.
(30)
(31)
(32)
La strategia Europa 2020 fissa obiettivi ambientali per
un'economia sostenibile, energeticamente efficiente e
competitiva, ad esempio aumentando l'efficienza energe
tica del 20 % entro il 2020. Il ruolo del settore delle
tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni è di
capitale importanza, come sottolineato dall'agenda digi
tale europea. Le azioni proposte includono l'accelerazione
dell'installazione in tutta l'Unione di sistemi intelligenti di
gestione dell'energia (reti e sistemi di misurazione intel
ligenti), utilizzando le capacità di comunicazione per ri
durre il consumo di energia e lo sviluppo di sistemi di
trasporto intelligenti e sistemi di gestione della circola
zione destinati a far diminuire le emissioni di biossido di
carbonio nel settore dei trasporti. L'uso efficace delle
tecnologie dello spettro radio potrebbe inoltre contribuire
alla riduzione del consumo di energia delle attrezzature
radio e a limitare l'incidenza sull'ambiente nelle zone
rurali e isolate.
Un approccio coerente nel settore delle autorizzazioni
legate allo spettro radio nell'Unione dovrebbe tenere pie
namente conto della protezione della salute pubblica
contro l'esposizione ai campi elettromagnetici che è es
senziale per il benessere dei cittadini. In osservanza alla
raccomandazione 1999/519/CE del Consiglio, del 12 lu
glio 1999, relativa alla limitazione dell'esposizione della
popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a
300 GHz (1), è essenziale garantire un monitoraggio co
stante degli effetti sulla salute di emissioni ionizzanti e
non ionizzanti legati all'uso dello spettro radio, compresi
gli effetti cumulati, in situazione reale, dell'uso di varie
frequenze dello spettro radio da un numero crescente di
tipi di apparecchiature.
Alcuni obiettivi d'interesse generale essenziale, come la
sicurezza della vita umana, spingono a cercare soluzioni
tecniche coordinate perché i servizi d'urgenza e di sicu
rezza tra gli Stati membri possano collaborare. È oppor
tuno assicurare in modo coerente la disponibilità di spet
tro radio sufficiente per lo sviluppo e la libera circola
zione di servizi e dispositivi di sicurezza e per lo sviluppo
di soluzioni innovative paneuropee o interoperabili nel
settore della sicurezza e dei servizi d'urgenza. Da alcuni
studi è emersa la necessità di ulteriore spettro radio ar
monizzato sotto 1 GHz al fine di fornire servizi mobili a
banda larga per la protezione civile e soccorsi in caso di
catastrofe nell'Unione nei prossimi da cinque a dieci anni.
(1) GU L 199 del 30.7.1999, pag. 59.
L 81/11
(33)
La regolamentazione dello spettro radio ha una dimen
sione fortemente transfrontaliera o internazionale, dovuta
alle caratteristiche di propagazione, la natura internazio
nale dei mercati dipendenti da servizi basati sulle radio
comunicazioni e la necessità di evitare interferenze no
cive tra i paesi.
(34)
Conformemente alla pertinente giurisprudenza della
Corte di giustizia dell'Unione europea, allorché l'oggetto
di un accordo internazionale rientra in parte nella com
petenza dell'Unione e in parte in quella degli Stati mem
bri è essenziale assicurare una stretta cooperazione tra gli
Stati membri e le istituzioni dell'Unione. Tale obbligo di
cooperazione, come chiarito da consolidata giurispruden
za, deriva dal principio di unità della rappresentanza
internazionale dell'Unione e dei suoi Stati membri.
(35)
Gli Stati membri potrebbero inoltre aver bisogno di so
stegno in relazione al coordinamento di frequenze nelle
trattative bilaterali con paesi limitrofi dell'Unione, com
presi i paesi candidati e in via di adesione, al fine di
soddisfare gli obblighi loro incombenti in base alla nor
mativa dell'Unione in materia di coordinamento di fre
quenze. Ciò dovrebbe contribuire anche a evitare interfe
renze nocive e a migliorare l'efficienza dello spettro radio
e la convergenza nell'uso dello spettro radio anche oltre
le frontiere dell'Unione.
(36)
Per realizzare gli obiettivi della presente decisione è im
portante rafforzare l'attuale quadro istituzionale per il
coordinamento della politica e della gestione dello spettro
radio a livello di Unione, anche nelle questioni che ri
guardano direttamente due o più Stati membri, tenendo
conto pienamente della competenza e delle conoscenze
tecniche delle amministrazioni nazionali. La coopera
zione e il coordinamento rivestono anche importanza
capitale tra gli organi di normalizzazione, i centri di
ricerca e la CEPT.
(37)
Al fine di garantire condizioni uniformi di esecuzione
della presente decisione, dovrebbero essere attribuite
alla Commissione competenze di esecuzione. Tali com
petenze dovrebbero essere esercitate conformemente al
regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, che stabilisce le
regole e i principi generali relativi alle modalità di con
trollo da parte degli Stati membri dell’esercizio delle
competenze di esecuzione attribuite alla Commissione (2).
(38)
Poiché l'obiettivo della presente decisione, segnatamente
di istituire un programma pluriennale relativo alla poli
tica in materia di spettro radio, non può essere conse
guito in misura sufficiente dagli Stati membri e può
dunque, a motivo della portata dell'azione proposta, es
sere conseguito meglio a livello di Unione, quest'ultima
può intervenire in base al principio di sussidiarietà san
cito dall'articolo 5 del trattato sull'Unione europea. La
presente decisione si limita a quanto è necessario per
conseguire tale obiettivo in ottemperanza al principio
di proporzionalità enunciato nello stesso articolo.
(2) GU L 55 del 28.2.2011, pag. 13.
L 81/12
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
(39)
La Commissione dovrebbe informare il Parlamento euro
peo e il Consiglio dei risultati ottenuti in virtù della
presente decisione nonché delle azioni future previste.
(40)
Al momento dell'elaborazione della proposta la Commis
sione ha tenuto nella massima considerazione il parere
del gruppo «Politica dello spettro radio» istituito con de
cisione 2002/622/CE della Commissione (1),
HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
Obiettivo e ambito di applicazione
1.
La presente decisione istituisce un programma pluriennale
relativo alla politica in materia di spettro radio per la pianifica
zione strategica e l'armonizzazione dell'uso dello spettro radio
per garantire il funzionamento del mercato interno nei settori
della politica dell'Unione che riguardano l'uso dello spettro ra
dio, come le politiche in materia di comunicazioni elettroniche,
di ricerca, di sviluppo tecnologico e spazio, di trasporti, di
energia e di audiovisivo.
La presente decisione non riguarda la disponibilità sufficiente di
spettro radio per altri settori della politica dell'Unione, quali la
protezione civile e i soccorsi in caso di catastrofe, e la politica di
sicurezza e di difesa comune.
2.
La presente decisione non pregiudica il diritto vigente
dell'Unione, in particolare le direttive 1999/5/CE, 2002/20/CE
e 2002/21/CE e fatto salvo l'articolo 6 della presente decisione,
la decisione n. 676/2002/CE nonché le misure adottate a livello
nazionale, in osservanza del diritto dell'Unione.
3.
La presente decisione non pregiudica le misure adottate a
livello nazionale, in piena conformità del diritto dell'Unione, che
perseguono obiettivi di interesse generale, in particolare quelle
relative alla regolamentazione dei contenuti ed alla politica degli
audiovisivi.
21.3.2012
a) applicare il sistema di autorizzazione più appropriato e
meno oneroso possibile in modo tale da potenziare al mas
simo la flessibilità e l'efficienza nell'uso dello spettro radio.
Tale sistema di autorizzazione è fondato su criteri obiettivi,
trasparenti, non discriminatori e proporzionati;
b) favorire lo sviluppo del mercato interno promuovendo
l'emergere di servizi digitali futuri a livello di Unione ed
incoraggiando una concorrenza effettiva;
c) promuovere la concorrenza e l'innovazione, tenendo conto
della necessità di evitare interferenze dannose e dell'esigenza
di assicurare la qualità tecnica del servizio al fine di facilitare
la disponibilità di servizi a banda larga e di rispondere effi
cacemente all'aumento del traffico senza fili di dati;
d) definire le condizioni tecniche per l'uso dello spettro radio,
tenendo pienamente conto del pertinente diritto dell'Unione,
anche relativo alla limitazione dell'esposizione della popola
zione ai campi elettromagnetici;
e) promuovere, ove possibile, i principi di neutralità tecnologica
e dei servizi nei diritti d'uso dello spettro radio.
2.
Per le comunicazioni elettroniche, oltre ai principi norma
tivi generali definiti nel paragrafo 1 del presente articolo, si
applicano i seguenti principi specifici, conformemente agli arti
coli 8 bis, 9, 9 bis e 9 ter della direttiva 2002/21/CE e alla
decisione n. 676/2002/CE:
a) applicare i principi di neutralità tecnologica e dei servizi nei
diritti d'uso dello spettro radio per le reti e i servizi di
comunicazione elettronica e il trasferimento o l'affitto di
diritti individuali d'uso delle frequenze radio;
b) promuovere l'armonizzazione dell'uso delle frequenze radio
in tutta l'Unione, coerentemente con la necessità di garan
tirne un uso efficace ed efficiente;
La presente decisione non pregiudica il diritto degli Stati mem
bri di organizzare e di utilizzare il proprio spettro radio per fini
di ordine pubblico, pubblica sicurezza e difesa. Qualora la pre
sente decisione o misure adottate in virtù di essa per le bande di
frequenza specificate all'articolo 6 riguardino lo spettro radio
utilizzato da uno Stato membro esclusivamente e direttamente
a fini di pubblica sicurezza o di difesa, lo Stato membro può
continuare, nella misura necessaria, a usare tale banda di fre
quenza a fini di pubblica sicurezza e di difesa fino a quando i
sistemi esistenti nella banda alla data di entrata in vigore della
presente decisione o di una misura adottata in virtù di essa,
rispettivamente, non siano stati gradualmente aboliti. Tale Stato
membro notifica debitamente alla Commissione la propria de
cisione.
c) favorire un aumento del traffico di dati senza fili e dei servizi
a banda larga, in particolare stimolando la flessibilità, e pro
muovere l'innovazione, tenendo conto della necessità di evi
tare le interferenze nocive e garantire la qualità tecnica del
servizio.
Articolo 2
Per focalizzare le priorità della presente decisione, gli Stati mem
bri e la Commissione cooperano per sostenere e conseguire i
seguenti obiettivi strategici:
Principi normativi generali
1.
Gli Stati membri cooperano tra di loro e con la Commis
sione in maniera trasparente, per garantire l'applicazione coe
rente dei seguenti principi normativi generali in tutta l'Unione:
(1) GU L 198 del 27.7.2002, pag. 49.
Articolo 3
Obiettivi strategici
a) incoraggiare la gestione e l'uso efficienti dello spettro radio
per soddisfare al meglio la domanda crescente di uso delle
frequenze, alla luce dell'importante valore sociale, culturale
ed economico dello spettro radio;
21.3.2012
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
b) cercare di assegnare tempestivamente uno spettro radio suf
ficiente ed adeguato per sostenere gli obiettivi strategici
dell'Unione e rispondere al meglio alla domanda di traffico
di dati senza fili, consentendo in tal modo lo sviluppo di
servizi commerciali e pubblici e tenendo conto di impor
tanti obiettivi di interesse generale quali la diversità culturale
ed il pluralismo dei media; a tal fine, si dovrebbe compiere
ogni sforzo per individuare, sulla base dell'inventario dello
spettro radio di cui all'articolo 9, almeno 1 200 MHz di
spettro radio disponibile entro il 2015. Tale valore include
lo spettro radio già utilizzato;
c) colmare il divario digitale e contribuire agli obiettivi del
l'agenda digitale europea, favorendo l'accesso alla banda
larga con una velocità di almeno 30 Mbps a tutti i cittadini
dell'Unione entro il 2020 e consentendo all'Unione di di
sporre della massima capacità e velocità di banda larga
possibili;
d) consentire all'Unione di assumere un ruolo guida nel settore
dei servizi a banda larga di comunicazione elettronica senza
fili, mettendo a disposizione sufficiente spettro radio in
bande efficienti sul piano dei costi affinché tali servizi siano
ampiamente disponibili;
e) garantire opportunità per il settore sia commerciale che
pubblico mediante maggiori capacità di banda larga mobile;
f)
promuovere l'innovazione e gli investimenti rafforzando la
flessibilità nell'uso dello spettro radio, mediante un'applica
zione coerente in tutta l'Unione dei principi di neutralità
tecnologica e dei servizi tra le soluzioni tecnologiche che
possono essere adottate e attraverso un'adeguata prevedibi
lità normativa come previsto, tra l'altro, nel quadro norma
tivo per le comunicazioni elettroniche, mediante l'apertura
dello spettro radio armonizzato a nuove tecnologie avanzate
e la possibilità di scambio dei diritti d'uso dello spettro
radio, creando così opportunità di sviluppo per i futuri
servizi digitali a livello di Unione;
g) agevolare l'accesso allo spettro radio sfruttando i benefici
delle autorizzazioni generali per le comunicazioni elettroni
che conformemente all'articolo 5 della direttiva
2002/20/CE;
h) incoraggiare l'uso condiviso delle infrastrutture passive, nei
casi in cui sia proporzionato e non discriminatorio, come
previsto all'articolo 12 della direttiva 2002/21/CE;
i)
mantenere e sviluppare una concorrenza effettiva, in parti
colare nei servizi di comunicazione elettronica, cercando di
evitare, mediante misure ex ante o correttive ex post, l'ac
cumulo eccessivo di diritto d'uso di frequenze radio da parte
di determinate imprese che determini una significativa di
storsione della concorrenza;
j)
ridurre la frammentazione e sfruttare pienamente il poten
ziale del mercato interno al fine di favorire la crescita eco
nomica e le economie di scala a livello di Unione miglio
rando, ove opportuno, il coordinamento e l'armonizzazione
delle condizioni tecniche per l'uso e la disponibilità dello
spettro radio;
L 81/13
k) evitare le interferenze nocive o i disturbi dovuti ad altri
apparecchi radioelettrici e non, tra l'altro agevolando l'ela
borazione di norme che contribuiscono all'uso efficiente
dello spettro radio e accrescendo l'immunità dei ricevitori
alle interferenze, tenendo conto in particolare dell'impatto
cumulato dei volumi e della densità crescenti dei dispositivi
e delle applicazioni radio;
l)
favorire l'accessibilità dei nuovi prodotti e delle nuove tec
nologie di consumo al fine di garantire che i consumatori
sostengano il passaggio alla tecnologia digitale e assicurare
l'uso efficace del dividendo digitale;
m) ridurre l'impronta di carbonio dell'Unione rafforzando l'ef
ficienza tecnica ed energetica delle reti di comunicazione e
delle apparecchiature senza fili.
Articolo 4
Miglioramento dell'efficienza e della flessibilità
1.
Gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione,
favoriscono, ove opportuno, l'uso collettivo e l'uso condiviso
dello spettro radio.
Gli Stati membri favoriscono inoltre lo sviluppo di tecnologie
esistenti e nuove, ad esempio, nel settore della radio cognitiva,
comprese quelle che utilizzano gli «spazi bianchi».
2.
Gli Stati membri e la Commissione cooperano per miglio
rare la flessibilità nell'uso dello spettro radio, per promuovere
l'innovazione e gli investimenti, mediante la possibilità di uti
lizzare nuove tecnologie e mediante il trasferimento o l'affitto di
diritti d'uso di spettro radio.
3.
Gli Stati membri e la Commissione cooperano per favorire
l'elaborazione e l'armonizzazione delle norme relative agli ap
parati radioelettrici e ai terminali di telecomunicazioni, nonché
alle reti e alle apparecchiature elettriche ed elettroniche even
tualmente in base a mandati di normalizzazione conferiti dalla
Commissione agli organi di normalizzazione pertinenti. Un'at
tenzione particolare è da riservare alle norme per le apparec
chiature destinate alle persone disabili.
4.
Gli Stati membri favoriscono le attività di R&S in materia
di nuove tecnologie, come le tecnologie cognitive e le banche
dati di geolocalizzazione.
5.
Gli Stati membri stabiliscono, se del caso, criteri e proce
dure di selezione per la concessione di diritti d'uso dello spettro
radio che promuovono la concorrenza, gli investimenti e l'uso
efficace dello spettro radio in quanto bene pubblico, nonché la
coesistenza di servizi ed apparecchi nuovi ed esistenti. Gli Stati
membri promuovono l'uso efficiente continuo dello spettro ra
dio per le reti, i dispositivi e le applicazioni.
6.
Qualora sia necessario per garantire l'uso efficace dei diritti
d'uso dello spettro radio ed evitare l'accumulo dello spettro
radio, gli Stati membri possono prendere in considerazione
l'adozione di misure adeguate, come sanzioni finanziarie, appli
cazione di commissioni di incentivo o il ritiro dei diritti. Tali
misure sono stabilite e applicate in modo trasparente, non di
scriminatorio e proporzionato.
L 81/14
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
7.
Per i servizi di comunicazione elettronica, gli Stati membri
adottano entro il 1o gennaio 2013 misure di attribuzione e di
autorizzazione adeguate per lo sviluppo dei servizi a banda
larga, in conformità con la direttiva 2002/20/CE allo scopo di
conseguire la massima capacità e velocità di banda larga possi
bili.
8.
Per evitare l'eventuale frammentazione del mercato in
terno dovuta a criteri e condizioni di selezione divergenti ap
plicabili allo spettro radio armonizzato assegnato ai servizi di
comunicazione elettronica e che possono essere oggetto di
scambio in tutti gli Stati membri ai sensi dell'articolo 9 ter della
direttiva 2002/21/CE, la Commissione, in cooperazione con gli
Stati membri e conformemente al principio di sussidiarietà,
agevola l'individuazione e la condivisione delle migliori pratiche
sulle condizioni e procedure di autorizzazione ed incoraggia lo
scambio di informazioni per tale spettro in modo da aumentare
la coerenza in tutta l'Unione, in linea con i principi di neutralità
tecnologica e dei servizi.
Articolo 5
21.3.2012
nazionale o dell'Unione delle operazioni di concentrazione,
quando tali trasferimenti possono pregiudicare in modo si
gnificativo la concorrenza;
e) modificare i diritti esistenti conformemente alla direttiva
2002/20/CE quando ciò si renda necessario per porre rime
dio ex post a distorsioni della concorrenza dovute a even
tuali trasferimenti o accumuli dei diritti d'uso delle frequenze
radio.
3.
Qualora gli Stati membri intendano adottare una delle
misure di cui al paragrafo 2 del presente articolo, essi proce
dono conformemente alle procedure per l’imposizione o la mo
difica di tali condizioni relative ai diritti d'uso dello spettro radio
stabilite nella direttiva 2002/20/CE.
4.
Gli Stati membri garantiscono che le procedure di auto
rizzazione e selezione per i servizi di comunicazione elettronica
promuovano la concorrenza effettiva a vantaggio dei cittadini,
dei consumatori e delle imprese dell'Unione.
Concorrenza
1.
Gli Stati membri promuovono una concorrenza effettiva
ed evitano le distorsioni di concorrenza nel mercato interno per
i servizi di comunicazione elettronica conformemente alle diret
tive 2002/20/CE e 2002/21/CE.
Essi tengono conto inoltre degli aspetti relativi alla concorrenza
al momento di concedere diritti d'uso dello spettro radio ad
utenti di reti di comunicazione elettronica private.
2.
Ai fini del primo comma del paragrafo 1 e senza pregiu
dizio dell'applicazione delle norme sulla concorrenza e delle
misure adottate dagli Stati membri per conseguire obiettivi di
interesse generale conformemente all'articolo 9, paragrafo 4,
della direttiva 2002/21/CE, gli Stati membri possono adottare,
inter alia, le seguenti misure:
a) limitare la quantità di spettro radio per il quale concedono
diritti d'uso a un'impresa o imporre condizioni ai suddetti
diritti d'uso, come l'offerta di accesso all'ingrosso, il roaming
nazionale o regionale, in talune bande o in taluni gruppi di
bande con caratteristiche simili, ad esempio le bande sotto
1 GHz attribuite ai servizi di comunicazione elettronica. Tali
condizioni supplementari possono essere imposte soltanto
dalle autorità nazionali competenti;
b) riservare, se del caso in considerazione della situazione sul
mercato nazionale, una certa parte di una banda o di un
gruppo di bande di frequenza da assegnare ai nuovi opera
tori;
c) rifiutare di concedere nuovi diritti d'uso dello spettro radio o
di autorizzare nuovi usi dello spettro radio per talune bande
o imporre determinate condizioni alla concessione di nuovi
diritti d'uso dello spettro radio o all'autorizzazione di nuovi
usi dello spettro radio per evitare distorsioni della concor
renza dovute a eventuali assegnazioni, trasferimenti o accu
muli dei diritti d'uso;
d) vietare o imporre condizioni ai trasferimenti di diritti d'uso
dello spettro radio, che non siano assoggettati al controllo
Articolo 6
Spettro radio per comunicazioni a banda larga senza fili
1.
Gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione,
adottano tutte le misure necessarie per garantire la disponibilità
di spettro radio sufficiente per copertura e capacità all'interno
dell'Unione, al fine di consentire all'Unione di disporre della
banda larga più veloce al mondo, affinché le applicazioni senza
fili e il ruolo guida europeo nei nuovi servizi possano contri
buire efficacemente alla crescita economica e alla realizzazione
dell'obiettivo dell'accesso ad una velocità della banda larga di
almeno 30 Mbps entro il 2020 per tutti cittadini.
2.
Al fine di promuovere una più ampia disponibilità dei
servizi a banda larga senza fili a vantaggio dei cittadini e dei
consumatori dell'Unione, gli Stati membri rendono disponibili le
bande designate dalle decisioni 2008/411/CE (3,4-3,8 GHz),
2008/477/CE (2,5-2,69 GHz) e 2009/766/CE (900-1 800 MHz)
nei termini e alle condizioni specificati in tali decisioni. Fatta
salva la domanda del mercato, gli Stati membri completano il
processo di autorizzazione entro il 31 dicembre 2012, senza
pregiudicare la disponibilità di servizi esistenti e a condizioni
che consentano ai consumatori di accedere facilmente ai servizi
a banda larga senza fili.
3.
Gli Stati membri favoriscono il costante aggiornamento,
da parte dei fornitori di comunicazioni elettroniche, delle loro
reti alla tecnologia più recente e più efficiente, al fine di creare i
propri dividendi di spettro radio in linea con i principi di neu
tralità tecnologica e dei servizi.
4.
Entro il 1o gennaio 2013 gli Stati membri completano la
procedura di autorizzazione per consentire l'uso della banda
800 MHz per i servizi di comunicazione elettronica. La Com
missione concede deroghe specifiche fino al 31 dicembre 2015
per gli Stati membri in cui circostanze nazionali o locali di
carattere eccezionale o problemi di coordinamento transfronta
liero delle frequenze renderebbero impossibile la disponibilità
della banda, su richiesta debitamente motivata dello Stato mem
bro in questione.
21.3.2012
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
Qualora uno Stato membro continui ad avere con uno o più
paesi, compresi i paesi candidati o in via di adesione, problemi
accertati di coordinamento transfrontaliero delle frequenze tali
da impedire la disponibilità della banda da 800 MHz dopo il
31 dicembre 2015, la Commissione concede deroghe eccezio
nali su base annuale fino al superamento di tali problemi.
Gli Stati membri cui sia stata concessa una deroga ai sensi del
primo o del secondo comma, garantiscono che l'uso della banda
da 800 MHz non impedisca la disponibilità di tale banda per i
servizi di comunicazione elettronica diversi dalla radiodiffusione
negli Stati membri limitrofi.
Il presente paragrafo si applica anche ai problemi di coordina
mento dello spettro radio nella Repubblica di Cipro dovuti al
fatto che al governo di Cipro è impedito l'esercizio di un effet
tivo controllo su parte del suo territorio.
5.
Gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione,
sottopongono a costante monitoraggio le esigenze in materia di
capacità per i servizi di banda larga senza fili. Sulla base dei
risultati dell'analisi di cui all'articolo 9, paragrafo 4, la Commis
sione valuta e riferisce al Parlamento europeo e al Consiglio,
entro il 1o gennaio 2015, in merito alla necessità di misure
intese ad armonizzare ulteriori bande di frequenza.
Gli Stati membri possono garantire, ove opportuno e confor
memente al diritto dell'Unione, che il costo diretto della migra
zione o della riassegnazione dell'uso dello spettro radio sia
adeguatamente indennizzato conformemente al diritto naziona
le.
6.
Ove opportuno, gli Stati membri promuovono, in coo
perazione con la Commissione, l'accesso ai servizi a banda larga
che utilizzano la banda 800 MHz in zone remote e scarsamente
popolate. In questo modo gli Stati membri valutano le modalità
e, ove opportuno, adottano misure tecniche e regolamentari per
garantire che la liberazione della banda da 800 MHz non incida
negativamente sugli utenti dei servizi di realizzazione di pro
grammi e di eventi speciali.
7.
La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri,
valuta la giustificazione e la fattibilità di un'estensione dell'asse
gnazione di spettro radio senza licenza ai sistemi di accesso
senza fili, comprese le reti locali in radiofrequenza.
8.
Gli Stati membri autorizzano il trasferimento o l'affitto dei
diritti d'uso dello spettro radio per le bande armonizzate da
790-862 MHz,
880-915 MHz,
925-960 MHz,
1 7101 785 MHz, 1 805-1 880 MHz, 1 900-1 980 MHz, 2 0102 025 MHz, 2 110-2 170 MHz, 2,5-2,69 GHz e 3,4-3,8 GHz.
L 81/15
Articolo 7
Esigenze in materia di spettro radio di altre politiche di
comunicazione senza fili
Per sostenere l'ulteriore sviluppo dei mezzi audiovisivi innova
tivi e altri servizi per i cittadini dell'Unione, tenendo conto dei
benefici economici e sociali di un mercato unico digitale, gli
Stati membri, in cooperazione con la Commissione, si prefig
gono di garantire la disponibilità di sufficiente spettro radio per
la fornitura satellitare e terrestre di tali servizi, se l'esigenza sia
chiaramente giustificata.
Articolo 8
Esigenze in materia di spettro radio di altre politiche
specifiche dell'Unione
1.
Gli Stati membri e la Commissione vigilano sulla dispo
nibilità dello spettro radio e sulla protezione delle frequenze
radio necessarie per la sorveglianza dell'atmosfera e della super
ficie della terra, per consentire lo sviluppo e lo sfruttamento
delle applicazioni spaziali e il miglioramento dei sistemi di tra
sporto, in particolare per il sistema mondiale di navigazione
civile via satellite istituito dal programma Galileo (1), per il pro
gramma europeo di monitoraggio della terra (GMES) (2) e per i
sistemi intelligenti di sicurezza e gestione dei trasporti.
2.
La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri,
esegue studi sul risparmio di energia nell'uso dello spettro radio
al fine di contribuire all'attuazione di una politica a bassa emis
sione di carbonio, economizzando l'energia nell'uso dello spet
tro radio, e prende in considerazione la possibilità di mettere a
disposizione spettro radio per le tecnologie senza fili che pos
sano aumentare il risparmio di energia e l'efficienza di altre reti
di distribuzione quali l'approvvigionamento idrico, comprese le
reti intelligenti di distribuzione dell'energia e i sistemi di misu
razione intelligenti.
3.
La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri,
cerca di garantire la messa a disposizione di sufficiente spettro
radio, in condizioni armonizzate, per sostenere lo sviluppo di
servizi legati alla sicurezza e la libera circolazione dei dispositivi
pertinenti, nonché lo sviluppo di soluzioni innovative interope
rabili nel settore dell'incolumità e protezione pubblica, della
protezione civile e dei soccorsi d'urgenza.
9.
Al fine di garantire che tutti i cittadini abbiano accesso a
servizi digitali avanzati, inclusa la banda larga, in particolare in
zone periferiche e scarsamente popolate, gli Stati membri e la
Commissione possono valutare la disponibilità di una porzione
dello spettro radio sufficiente per la fornitura di servizi via
satellite a banda larga che permetta l'accesso a Internet.
4.
Gli Stati membri e la Commissione collaborano con la
comunità scientifica e accademica per individuare un certo nu
mero di iniziative di ricerca e di sviluppo e di applicazioni
innovative che possono avere un'incidenza socioeconomica ri
levante e/o un potenziale per gli investimenti e tengono conto
delle esigenze in materia di spettro radio di tali applicazioni e,
se necessario, prendono in esame l'assegnazione di sufficiente
spettro radio per tali applicazioni in condizioni tecniche armo
nizzate e con il minore onere amministrativo possibile.
10.
Gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione,
esaminano la possibilità di diffondere la disponibilità e l'uso di
picocelle e femtocelle. Essi tengono pienamente conto delle
potenzialità di tali stazioni base cellulari e dell'utilizzo condiviso
e senza licenza dello spettro radio di fungere da base per le reti
a maglie senza fili, che possono svolgere un ruolo fondamentale
nel colmare il divario digitale.
(1) Regolamento (CE) n. 683/2008 del Parlamento europeo e del Con
siglio, del 9 luglio 2008, concernente il proseguimento dell’attua
zione dei programmi europei di navigazione satellitare (EGNOS e
Galileo) (GU L 196 del 24.7.2008, pag. 1).
(2) Regolamento (UE) n. 911/2010 del Parlamento europeo e del Con
siglio, del 22 settembre 2010, relativo al programma europeo di
monitoraggio della terra (GMES) e alla sua fase iniziale di operatività
(2011-2013) (GU L 276 del 20.10.2010, pag. 1).
L 81/16
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
5.
Gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione,
cercano di garantire le bande di frequenza necessarie per la
realizzazione di programmi e eventi speciali, conformemente
agli obiettivi dell'Unione di migliorare l’integrazione del mercato
interno e l’accesso alla cultura.
6.
Gli Stati membri e la Commissione cercano di assicurare
la disponibilità di spettro per l'identificazione a radiofrequenza
(RFID) e le altre tecnologie di comunicazione senza fili legate
all'Internet degli oggetti (IoT) e cooperano per favorire l'elabo
razione di norme e l'armonizzazione dell’assegnazione dello
spettro radio per le comunicazioni IoT negli Stati membri.
21.3.2012
posti agli Stati membri dal diritto dell'Unione, in particolare
l'obbligo di fornire informazioni specifiche;
b) elaborare una metodologia per l'analisi delle tendenze tecno
logiche, delle esigenze future e della domanda di spettro
radio nei settori della politica dell'Unione contemplati dalla
presente decisione, in particolare per i servizi che potrebbero
operare nell'intervallo di frequenza compresa tra 400 MHz e
6 GHz, allo scopo di individuare usi importanti dello spettro
radio potenziali o in fase di sviluppo.
Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura
d'esame di cui all'articolo 13, paragrafo 2.
Articolo 9
Inventario
1.
È stabilito un inventario degli usi esistenti dello spettro
radio a fini sia commerciali che pubblici.
Gli obiettivi dell'inventario sono:
a) permettere l'individuazione delle bande di frequenza per le
quali l'efficacia degli usi esistenti dello spettro radio potrebbe
essere migliorata;
3.
Alla Commissione spetta la gestione dell'inventario di cui
al paragrafo 1, conformemente agli atti di esecuzione di cui al
paragrafo 2.
4.
La Commissione effettua l’analisi delle tendenze tecnologi
che, delle esigenze future e della domanda di spettro radio
conformemente agli atti di esecuzione di cui al paragrafo 2,
lettera b). La Commissione sottopone al Parlamento europeo e
al Consiglio una relazione sui risultati di tale analisi.
Articolo 10
b) aiutare a individuare le bande di frequenza che potrebbero
essere adatte alla riassegnazione e le opportunità di condivi
sione dello spettro radio al fine di sostenere le politiche
dell'Unione stabilite nella presente decisione, al contempo
tenendo conto delle esigenze future di spettro radio basan
dosi, tra l'altro, sulla domanda dei consumatori e degli ope
ratori e della possibilità di soddisfare tali esigenze;
c) aiutare ad analizzare i vari tipi di uso dello spettro radio da
parte degli utenti del settore pubblico e privato;
d) aiutare a individuare le bande di frequenza che potrebbero
essere assegnate o riassegnate per garantirne un uso più
efficace, promuovere l'innovazione e rafforzare la concor
renza nel mercato interno, studiare nuove modalità di con
divisione dello spettro radio, nell'interesse degli utenti del
settore pubblico e del settore privato, tenendo conto dei
potenziali effetti positivi e negativi dell'assegnazione o riassegnazione di tali bande e di bande adiacenti su utenti
esistenti.
2.
Al fine di garantire un'attuazione uniforme del paragrafo 1
del presente articolo, la Commissione, tenendo nella massima
considerazione i punti di vista del gruppo «Politica dello spettro
radio», adotta gli atti di esecuzione entro il 1o luglio 2013 al
fine di:
a) sviluppare modalità pratiche e formati uniformi per la rac
colta e la fornitura di dati da parte degli Stati membri alla
Commissione sugli usi esistenti dello spettro radio, a condi
zione che le norme in materia di riservatezza commerciale di
cui all'articolo 8 della decisione n. 676/2002/CE e il diritto
degli Stati membri di rifiutare di fornire informazioni riser
vate siano rispettati, tenendo conto dell'obiettivo di ridurre al
minimo gli oneri amministrativi e gli obblighi esistenti im
Negoziati internazionali
1.
Nei negoziati internazionali riguardanti lo spettro radio si
applicano i seguenti principi:
a) se l'oggetto dei negoziati internazionali rientra nella compe
tenza dell'Unione, la posizione dell'Unione è stabilita in con
formità del diritto dell'Unione;
b) se l'oggetto dei negoziati internazionali rientra in parte nella
competenza dell'Unione e in parte in quella degli Stati mem
bri, l'Unione e gli Stati membri cercano di stabilire una
posizione comune conformemente a quanto prescritto dal
principio di leale collaborazione.
Ai fini dell'applicazione del primo comma, lettera b), l'Unione e
gli Stati membri cooperano conformemente al principio di unità
della rappresentanza internazionale dell'Unione e dei suoi Stati
membri.
2.
L'Unione assiste gli Stati membri che ne fanno richiesta
fornendo loro un sostegno giuridico, politico e tecnico per
risolvere i problemi inerenti al coordinamento dello spettro
radio con i paesi limitrofi dell'Unione, compresi i paesi candidati
e in via di adesione, in modo tale che gli Stati membri in
questione possano rispettare gli obblighi loro incombenti in
base al diritto dell'Unione. Nel fornire tale assistenza, l'Unione
si serve di tutti i suoi poteri giuridici e politici per promuovere
l'attuazione delle politiche dell'Unione.
L'Unione sostiene inoltre gli sforzi dei paesi terzi per attuare
una gestione dello spettro radio che sia compatibile con quella
dell'Unione, in modo da tutelare gli obiettivi della politica del
l'Unione in materia di spettro radio.
21.3.2012
IT
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea
3.
Quando conducono trattative bilaterali o multilaterali con
paesi terzi, gli Stati membri sono vincolati dagli obblighi loro
incombenti in base al diritto dell'Unione. Quando firmano o
accettano in altro modo eventuali obblighi internazionali nel
settore dello spettro radio, gli Stati membri accompagnano
alla loro firma o a qualsiasi altro atto di accettazione una di
chiarazione congiunta nella quale precisano che attueranno detti
accordi o impegni internazionali conformemente agli obblighi
loro incombenti in base al trattato sull'Unione europea e al
trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
il comitato non esprima alcun parere, la Commissione non
adotta il progetto di atto di esecuzione e si applica l'articolo 5,
paragrafo 4, terzo comma, del regolamento (UE) n. 182/2011.
Articolo 14
Osservanza degli orientamenti e degli obiettivi strategici
Gli Stati membri applicano gli orientamenti e gli obiettivi stra
tegici di cui alla presente decisione entro il 1o luglio 2015 salvo
se altrimenti disposto nella presente decisione.
Articolo 11
Articolo 15
Cooperazione tra i vari organi
1.
La Commissione e gli Stati membri cooperano per con
solidare l'attuale assetto istituzionale al fine di promuovere il
coordinamento della gestione dello spettro radio a livello di
Unione, anche per questioni concernenti direttamente due o
più Stati membri, allo scopo di sviluppare il mercato interno
e assicurare la piena realizzazione degli obiettivi della politica
dell'Unione in materia di spettro radio.
2.
La Commissione e gli Stati membri incoraggiano gli or
ganismi di normalizzazione, la CEPT, il centro comune di ri
cerca della Commissione e tutte le parti competenti a cooperare
strettamente sulle questioni tecniche per promuovere un uso
efficace dello spettro radio. A tal fine, essi assicurano il mante
nimento di un collegamento coerente tra la gestione dello spet
tro radio e la normalizzazione, in modo da rafforzare il mercato
interno.
Articolo 12
L 81/17
Relazioni e riesame
Entro il 10 aprile 2014, la Commissione riferisce al Parlamento
europeo e al Consiglio sulle attività svolte e le misure adottate a
norma della presente decisione.
Gli Stati membri forniscono alla Commissione tutte le informa
zioni necessarie per procedere all'esame dell'applicazione della
presente decisione.
Entro il 31 dicembre 2015 la Commissione procede all'esame
dell'applicazione del presente programma.
Articolo 16
Entrata in vigore
La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno suc
cessivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione euro
pea.
Consultazione pubblica
La Commissione organizza, ove necessario, consultazioni pub
bliche destinate a raccogliere i punti di vista di tutte le parti
interessate e quelli dell'opinione pubblica sull'uso dello spettro
radio nell'Unione.
Articolo 17
Destinatari
Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.
Articolo 13
Procedura di comitato
1.
La Commissione è assistita dal comitato per lo spettro
radio istituito dalla decisione n. 676/2002/CE. Esso è un comi
tato ai sensi del regolamento (UE) n. 182/2011.
2.
Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si
applica l'articolo 5 del regolamento (UE) n. 182/2011. Qualora
Fatto a Strasburgo, il 14 marzo 2012
Per il Parlamento europeo
Il presidente
Per il Consiglio
Il presidente
M. SCHULZ
N. WAMMEN
CODICE DELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE
D.Lgs. 1 agosto 2003 n. 259
Testo Consolidato. Aggiornato con le modifiche introdotte con il d. lgs. 28 maggio 2012 n. 70
(pubblicato nella Gazz. Uff. n. 126 del 31-5-2012)
(omissis)
TITOLO I Disposizioni generali e comuni Capo I - Disposizioni generali
1. Definizioni.!1. Ai fini del presente Codice si intende per:
a) contraente: la persona fisica o giuridica che sia parte di un contratto con il fornitore di servizi di
comunicazione elettronica accessibili al pubblico, per la fornitura di tali servizi;
b) accesso: il fatto di rendere accessibili risorse o servizi ad un’altra impresa a determinate condizioni,
su base esclusiva o non esclusiva, al fine di fornire servizi di comunicazione elettronica anche quando
sono utilizzati per la prestazione di servizi della società dell’informazione o di servizi di
radiodiffusione di contenuti. É compreso tra l'altro, l’accesso agli elementi della rete e alle risorse
correlate, che può comportare la connessione di apparecchiature con mezzi fissi o non fissi (ivi
compreso, in particolare, l’accesso alla rete locale nonché alle risorse e ai servizi necessari per fornire
servizi tramite la rete locale); l’accesso all’infrastruttura fisica, tra cui edifici, condotti e piloni;
l’accesso ai pertinenti sistemi software, tra cui i sistemi di supporto operativo; l’accesso a sistemi
informativi o banche dati per l’ordinazione preventiva, la fornitura, l’ordinazione, la manutenzione, le
richieste di riparazione e la fatturazione; l’accesso ai servizi di traduzione del numero o a sistemi che
svolgono funzioni analoghe; l’accesso alle reti fisse e mobili, in particolare per il roaming; l’accesso ai
sistemi di accesso condizionato per i servizi di televisione digitale e l’accesso ai servizi di rete virtuale;
c) apparato radio elettrico: un trasmettitore, un ricevitore o un ricetrasmettitore destinato ad essere
applicato in una stazione radioelettrica. In alcuni casi l'apparato radioelettrico può coincidere con la
stazione stessa;
d) apparecchiature digitali televisive avanzate: i sistemi di apparecchiature di decodifica destinati al
collegamento con televisori o sistemi televisivi digitali integrati in grado di ricevere i servizi della
televisione digitale interattiva;
e) Application Programming Interface (API): interfaccia software fra applicazioni rese disponibili da
emittenti o fornitori di servizi e le risorse delle apparecchiature digitali televisive avanzate per la
televisione e i servizi radiofonici digitali;
f) Autorità nazionale di regolamentazione: l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, di seguito
denominata Autorità;
g) autorizzazione generale: il regime giuridico che disciplina la fornitura di reti o di servizi di
comunicazione elettronica, anche ad uso privato, ed i relativi obblighi specifici per il settore applicabili
a tutti i tipi o a tipi specifici di servizi e di reti di comunicazione elettronica, conformemente al Codice;
h) chiamata: la connessione istituita da un servizio di comunicazione elettronica accessibile al pubblico
che consente la comunicazione bidirezionale;
i) Codice: il «Codice delle comunicazioni elettroniche» per quanto concerne le reti e i servizi di
comunicazione elettronica;
j) consumatore: l’utente finale, la persona fisica che utilizza o che chiede di utilizzare un servizio di
comunicazione elettronica accessibile al pubblico per scopi non riferibili all'attività lavorativa,
commerciale o professionale svolta;
l) fornitura di una rete di comunicazione elettronica: la realizzazione, la gestione, il controllo o la messa
a disposizione di una siffatta rete;
m) interconnessione: il collegamento fisico e logico delle reti pubbliche di comunicazione utilizzate dal
medesimo operatore o da un altro per consentire agli utenti di un operatore di comunicare con gli utenti
del medesimo o di un altro operatore, o di accedere ai servizi offerti da un altro operatore. I servizi
possono essere forniti dalle parti interessate o da altre parti che hanno accesso alla rete.
L'interconnessione è una particolare modalità di accesso tra operatori della rete pubblica di
comunicazione;
n) interferenza dannosa: interferenza che pregiudica il funzionamento di un servizio di
radionavigazione o di altri servizi di sicurezza o che deteriora gravemente, ostacola o interrompe
ripetutamente un servizio di radiocomunicazione che opera
conformemente alle normative internazionali, dell’Unione europea o nazionali applicabili;
o) larga banda: l'ambiente tecnologico costituito da applicazioni, contenuti, servizi ed infrastrutture, che
consente l'utilizzo delle tecnologie digitali ad elevati livelli di interattività;
p) libero uso: la facoltà di utilizzo di dispositivi o di apparecchiature terminali di comunicazione
elettronica senza necessità di autorizzazione generale;
q) mercati transnazionali: mercati situati in più di uno Stato membro, individuati conformemente
all’articolo 18, che comprendono l’Unione europea o una parte considerevole dei suoi Stati membri;
r) Ministero: il Ministero dello sviluppo economico;
s) numero geografico: qualsiasi numero del piano nazionale di numerazione dei servizi di
comunicazione elettronica nel quale alcune delle cifre fungono da indicativo geografico e sono
utilizzate per instradare le chiamate verso l’ubicazione fisica del punto terminale di rete;
t) numero non geografico: qualsiasi numero del piano nazionale di numerazione dei servizi di
comunicazione elettronica e che non sia un numero geografico; include tra l’altro i numeri di telefonia
mobile, i numeri di chiamata gratuita e i numeri relativi ai servizi a sovrapprezzo;
u) operatore: un'impresa che è autorizzata a fornire una rete pubblica di comunicazioni, o una risorsa
correlata;
v) punto terminale di rete: il punto fisico a partire dal quale il contraente ha accesso ad una rete
pubblica di comunicazione; in caso di reti in cui abbiano luogo la commutazione o l'instradamento, il
punto terminale di rete è definito mediante un indirizzo di rete specifico che può essere correlato ad un
numero di contraente o ad un nome di contraente; per il servizio di comunicazioni mobili e
personali il punto terminale di rete è costituito dall’antenna fissa cui possono collegarsi via radio le
apparecchiature terminali utilizzate dagli utenti del servizio;
z) rete locale: il circuito fisico che collega il punto terminale della rete a un permutatore o a un
impianto equivalente nella rete pubblica fissa di comunicazione elettronica;
aa) pubblica di comunicazioni: una rete di comunicazione elettronica utilizzata interamente o
prevalentemente per fornire servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico, che supporta il
trasferimento di informazioni tra i punti terminali di reti;
2
bb) abrogato
cc) rete televisiva via cavo: ogni infrastruttura prevalentemente cablata installata principalmente per la
diffusione o la distribuzione di segnali radiofonici o televisivi al pubblico;
dd) reti di comunicazione elettronica: i sistemi di trasmissione e, se del caso, le apparecchiature di
commutazione o di instradamento e altre risorse, inclusi gli elementi di rete non attivi, che consentono
di trasmettere segnali via cavo, via radio, a mezzo di fibre ottiche o con altri mezzi elettromagnetici,
comprese le reti satellitari, le reti terrestri mobili e fisse (a commutazione di circuito e a commutazione
di pacchetto, compresa Internet), le reti utilizzate per la diffusione circolare dei programmi sonori e
televisivi, i sistemi per il trasporto della corrente elettrica, nella misura in cui siano utilizzati per
trasmettere i segnali, le reti televisive via cavo, indipendentemente dal tipo di informazione trasportato;
ee) risorse correlate: i servizi correlati, le infrastrutture fisiche e le altre risorse o elementi correlati ad
una rete di comunicazione elettronica o ad un servizio di comunicazione elettronica che permettono o
supportano la fornitura di servizi attraverso tale rete o servizio, ovvero sono potenzialmente in grado di
farlo, ivi compresi tra l’altro gli edifici o gli accessi agli edifici, il cablaggio degli edifici, le antenne, le
torri e le altre strutture di supporto, le guaine, i piloni, i pozzetti e gli armadi di distribuzione;
ff) servizio di comunicazione elettronica ad uso privato: un servizio di comunicazione elettronica
svolto esclusivamente nell'interesse proprio dal titolare della relativa autorizzazione generale;
gg) servizio di comunicazione elettronica: i servizi, forniti di norma a pagamento, consistenti
esclusivamente o prevalentemente nella trasmissione di segnali su reti di comunicazione elettronica,
compresi i servizi di telecomunicazioni e i servizi di trasmissione nelle reti utilizzate per la diffusione
circolare radiotelevisiva, ad esclusione dei servizi che forniscono contenuti trasmessi utilizzando reti e
servizi di comunicazione elettronica o che esercitano un controllo editoriale su tali contenuti; sono
inoltre esclusi i servizi della società dell'informazione di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), del
decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, non consistenti interamente o prevalentemente nella
trasmissione di segnali su reti di comunicazione elettronica;
hh) servizio telefonico accessibile al pubblico: un servizio reso accessibile al pubblico che consente di
effettuare e ricevere direttamente o indirettamente, chiamate nazionali o nazionali e internazionali
tramite uno o più numeri che figurano in un piano di numerazione dei servizi di comunicazione
elettronica nazionale o internazionale;
ii) servizio televisivo in formato panoramico: un servizio televisivo che si compone esclusivamente o
parzialmente di programmi prodotti ed editati per essere visualizzati su uno schermo a formato
panoramico. Il rapporto d'immagine 16:9 è il formato di riferimento per i servizi televisivi in formato
panoramico;
ll) servizio universale: un insieme minimo di servizi di una qualità determinata, accessibili a tutti gli
utenti a prescindere dalla loro
ubicazione geografica e, tenuto conto delle condizioni nazionali specifiche, offerti ad un prezzo
accessibile;
mm) sistema di accesso condizionato: qualsiasi misura o intesa tecnica secondo la quale l'accesso in
forma intelligibile ad un servizio protetto di diffusione radiotelevisiva è subordinato ad un
abbonamento o ad un'altra forma di autorizzazione preliminare individuale;
nn) stazione radioelettrica, uno o più trasmettitori o ricevitori o un insieme di trasmettitori e ricevitori,
ivi comprese le apparecchiature accessorie, necessari in una data postazione, anche mobile o portatile,
per assicurare un servizio di radiocomunicazione o per il servizio di radioastronomia. Ogni stazione
viene classificata sulla base del servizio al quale partecipa in materia permanente o temporanea;
oo) telefono pubblico a pagamento: qualsiasi apparecchio telefonico accessibile al pubblico, utilizzabile
con mezzi di pagamento che possono includere monete o carte di credito o di addebito o schede
prepagate, comprese le schede con codice di accesso;
pp) utente: la persona fisica o giuridica che utilizza o chiede di utilizzare un servizio di comunicazione
elettronica accessibile al pubblico;
qq) utente finale: un utente che non fornisce reti pubbliche di comunicazione o servizi di
comunicazione elettronica accessibili al pubblico;
qq-bis) BEREC: Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche;
qq-ter) attribuzione di spettro radio: la designazione di una determinata banda di frequenze destinata ad
essere utilizzata da parte di uno o più tipi di servizi di radiocomunicazione, se del caso, alle condizioni
specificate;
qq-quater) servizi correlati: i servizi correlati ad una rete di comunicazione elettronica o ad un servizio
di comunicazione elettronica che permettono o supportano la fornitura di servizi attraverso tale rete o
servizio, o sono potenzialmente in grado di farlo, compresi tra l’altro i servizi di traduzione del numero
o i sistemi che svolgono funzioni analoghe, i sistemi di accesso condizionato e le guide elettroniche ai
programmi, nonché altri servizi quali quelli relativi all'identità, alla posizione e alla presenza.
2. Campo di applicazione.!1. Formano oggetto del Codice le disposizioni in materia di:
a) reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico, ivi comprese le reti utilizzate per la
diffusione circolare di programmi sonori e televisivi e le reti della televisione via cavo;
b) attività di comunicazione elettronica ad uso privato;!c) tutela degli impianti sottomarini di
comunicazione elettronica; d) servizi radioelettrici.
2. Non formano oggetto del Codice le disposizioni in materia di:
a) servizi che forniscono contenuti trasmessi utilizzando reti e servizi di comunicazione elettronica o
che comportano un controllo editoriale su tali contenuti;
b) apparecchiature contemplate dal decreto legislativo 9 maggio 2001, n. 269, che attua la direttiva
1999/5/CE del 9 marzo 1999 del Parlamento europeo e del Consiglio, fatte salve le apparecchiature
utilizzate dagli utenti della televisione digitale;
c) disciplina dei servizi della società dell'informazione, definiti dalla legge 21 giugno 1986, n. 317,
come modificata dal decreto
legislativo 23 novembre 2000, n. 427, e disciplinati dal decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70.
3. Rimangono ferme e prevalgono sulle disposizioni del Codice le norme speciali in materia di reti
utilizzate per la diffusione circolare di programmi sonori e televisivi.
3. Princìpi generali.
1. Il Codice garantisce i diritti inderogabili di libertà delle persone nell'uso dei mezzi di comunicazione
elettronica, nonché il diritto di iniziativa economica ed il suo esercizio in regime di concorrenza, nel
settore delle comunicazioni elettroniche. I provvedimenti riguardanti l’accesso o l’uso di servizi e
applicazioni attraverso reti di comunicazione elettronica, da parte degli utenti finali, rispettano i diritti e
le libertà fondamentali delle persone fisiche, garantiti dalla convenzione europea per la salvaguardia dei
diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dai principi generali del diritto dell’Unione europea.
Qualunque provvedimento di questo tipo riguardante l’accesso o l’uso di servizi e applicazioni
attraverso reti di comunicazione elettronica, da parte degli utenti finali, che ostacolasse tali diritti o
libertà fondamentali può essere imposto soltanto se appropriato, proporzionato e necessario nel
contesto di una società democratica e la sua attuazione deve essere oggetto di adeguate garanzie
procedurali conformemente alla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle
libertà fondamentali e ai principi generali del diritto dell’Unione europea, inclusi un’efficace tutela
giurisdizionale e un giusto processo. Tali provvedimenti sono adottati soltanto nel rispetto del principio
della presunzione d’innocenza e del diritto alla protezione dei dati personali. Deve essere garantita una
procedura preliminare equa ed imparziale, che fra l’altro assicuri il diritto della persona o delle persone
interessate di essere ascoltate, fatta salva la necessità di presupposti e regimi procedurali appropriati in
casi di urgenza debitamente accertata conformemente alla convenzione europea per la salvaguardia dei
diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Deve
essere garantito il diritto ad un controllo giurisdizionale efficace e tempestivo.
2. La fornitura di reti e servizi di comunicazione elettronica, che è di preminente interesse generale, è
libera e ad essa si applicano le disposizioni del Codice.
3. Sono fatte salve le limitazioni derivanti da esigenze della difesa e della sicurezza dello Stato, della
protezione civile, della salute pubblica e della tutela dell'ambiente e della riservatezza e protezione dei
dati personali, poste da specifiche disposizioni di legge o da disposizioni regolamentari di attuazione.
4. Obiettivi generali della disciplina di reti e servizi di comunicazione elettronica.
1. La disciplina delle reti e servizi di comunicazione elettronica è volta a salvaguardare, nel rispetto del
principio della libera circolazione delle persone e delle cose, i diritti costituzionalmente garantiti di:
a) libertà di comunicazione;
b) segretezza delle comunicazioni, anche attraverso il mantenimento dell'integrità e della sicurezza
delle reti di comunicazione elettronica;
c) libertà di iniziativa economica e suo esercizio in regime di concorrenza, garantendo un accesso al
mercato delle reti e servizi di comunicazione elettronica secondo criteri di obiettività, trasparenza, non
discriminazione e proporzionalità.
2. A garanzia dei diritti di cui al comma 1, gli obblighi per le imprese che forniscono reti e servizi di
comunicazione elettronica, disposti dal Codice, sono imposti secondo princìpi di trasparenza, non
distorsione della concorrenza, non discriminazione e proporzionalità.
3. La disciplina delle reti e servizi di comunicazione elettronica è volta altresì a:
a) promuovere la semplificazione dei procedimenti amministrativi e la partecipazione ad essi dei
soggetti interessati, attraverso l'adozione di procedure tempestive, non discriminatorie e trasparenti nei
confronti delle imprese che forniscono reti e servizi di comunicazione elettronica;
b) garantire la trasparenza, pubblicità e tempestività delle procedure per la concessione dei diritti di
passaggio e di installazione delle reti di comunicazione elettronica sulle proprietà pubbliche e private;
c) garantire l'osservanza degli obblighi derivanti dal regime di autorizzazione generale per l'offerta al
pubblico di reti e servizi di comunicazione elettronica;
d) garantire la fornitura del servizio universale, limitando gli effetti distorsivi della concorrenza;
e) promuovere lo sviluppo in regime di concorrenza delle reti e servizi di comunicazione elettronica, ivi
compresi quelli a larga banda e la loro diffusione sul territorio nazionale, dando impulso alla coesione
sociale ed economica anche a livello locale;
f) garantire in modo flessibile l'accesso e l'interconnessione per le reti di comunicazione elettronica a
larga banda, avendo riguardo alle singole tipologie di servizio, in modo da assicurare concorrenza
sostenibile, innovazione e vantaggi per i consumatori;
g) garantire la convergenza, la interoperabilità tra reti e servizi di comunicazione elettronica e l'utilizzo
di standard aperti;
h) garantire il rispetto del principio di neutralità tecnologica, inteso come non discriminazione tra
particolari tecnologie, non imposizione dell'uso di una particolare tecnologia rispetto alle altre e
possibilità di adottare provvedimenti ragionevoli al fine di
promuovere taluni servizi indipendentemente dalla tecnologia utilizzata.
4. La disciplina della fornitura di reti e servizi di comunicazione elettronica tiene conto delle norme e
misure tecniche approvate in sede comunitaria, nonché dei piani e raccomandazioni approvati da
organismi internazionali cui l'Italia aderisce in virtù di convenzioni e trattati.
5. Regioni ed Enti locali.
1. Lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, ferme restando le competenze legislative e regolamentari delle
Regioni e delle Province autonome, operano in base al principio di leale collaborazione, anche
mediante intese ed accordi. Lo Stato, le Regioni e gli Enti locali concordano, in sede di Conferenza
Unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 (in seguito denominata
«Conferenza Unificata»), le linee generali dello sviluppo del settore, anche per l'individuazione delle
necessarie risorse finanziarie. A tal fine è istituito, nell'ambito della Conferenza Unificata, avvalendosi
della propria organizzazione e senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, un Comitato paritetico,
con il compito di verificare il grado di attuazione delle iniziative intraprese, di acquisire e scambiare
dati ed informazioni dettagliate sulla dinamica del settore e di elaborare le proposte da sottoporre alla
Conferenza.
2. In coerenza con i princìpi di tutela dell'unità economica, di tutela della concorrenza e di sussidiarietà,
nell'ambito dei princìpi fondamentali di cui al Codice e comunque desumibili dall'ordinamento della
comunicazione stabiliti dallo Stato, e in conformità con quanto previsto dall'ordinamento comunitario
ed al fine di rendere più efficace ed efficiente l'azione dei soggetti pubblici locali e di soddisfare le
esigenze dei cittadini e degli operatori economici, le Regioni e gli Enti locali, nell'ambito delle
rispettive competenze e nel rispetto dei princìpi di cui al primo comma dell'articolo 117 della
Costituzione, dettano disposizioni in materia di:
a) individuazione di livelli avanzati di reti e servizi di comunicazione elettronica a larga banda, da
offrire in aree locali predeterminate nell'ambito degli strumenti di pianificazione e di sviluppo, anche al
fine di evitare fenomeni di urbanizzazione forzata ovvero di delocalizzazione di imprese;
b) agevolazioni per l'acquisto di apparecchiature terminali d'utente e per la fruizione di reti e servizi di
comunicazione elettronica a larga banda;
c) promozione di livelli minimi di disponibilità di reti e servizi di comunicazione elettronica a larga
banda, nelle strutture pubbliche localizzate sul territorio, ivi comprese quelle sanitarie e di formazione,
negli insediamenti produttivi, nelle strutture commerciali ed in quelle ricettive, turistiche ed
alberghiere;
d) definizione di iniziative volte a fornire un sostegno alle persone anziane, ai disabili, ai consumatori
di cui siano accertati un reddito modesto o particolari esigenze sociali ed a quelli che vivono in zone
rurali o geograficamente isolate.
3. L'utilizzo di fondi pubblici, ivi compresi quelli previsti dalla normativa comunitaria, necessari per il
conseguimento degli obiettivi indicati al comma 2, lettere a) e b), deve avvenire nel rispetto dei princìpi
di trasparenza, non distorsione della concorrenza, non discriminazione e proporzionalità.
4. Le disposizioni del Codice sono applicabili nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province
autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e norme di attuazione, anche
con riferimento alle disposizioni del Titolo V, parte II, della Costituzione, per le parti in cui prevedono
forme di autonomia più ampia rispetto a quelle già attribuite.
6. Misure di garanzia.
1. Lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, o loro associazioni, non possono fornire reti o servizi di
comunicazione elettronica accessibili al pubblico, se non attraverso società controllate o collegate.
2. Ai fini del presente articolo il controllo sussiste, anche con riferimento a soggetti diversi dalle
società, nei casi previsti dall'articolo 2359, commi primo e secondo del Codice civile. Il controllo si
considera esistente nella forma dell'influenza dominante, salvo prova contraria, allorché ricorra una
delle situazioni previste dall'articolo 2, comma 18, della legge 31 luglio 1997, n. 249.
3. Non sono consentite sovvenzioni o altre forme anche indirette di agevolazioni alle imprese, da parte
dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali e di altri Enti pubblici, tali da distorcere le condizioni di
concorrenza e configurare aiuti di Stato ai sensi del titolo V del trattato sull'Unione europea, se non nei
limiti e alle condizioni di cui al medesimo titolo V.
Capo II - Funzioni del Ministero e dell'Autorità ed altre disposizioni comuni
7. Ministero e Autorità.
1. Il Ministero esercita le competenze derivanti dal decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 e
successive modificazioni, dalla legge 16 gennaio 2003, n. 3, nonché dal decreto legge 16 maggio 2008,
n. 85, convertito con modificazioni dalla legge 14 luglio 2008, n. 121.
2. L'Autorità è Autorità nazionale di regolamentazione ed esercita le competenze derivanti dalla legge
14 novembre 1995, n. 481, non derogate da leggi successive, dalla legge 31 luglio 1997, n. 249, e
successive modificazioni.
3. L'Autorità, in quanto Autorità nazionale di regolamentazione, ed il Ministero, per la parte di propria
competenza, adottano le misure espressamente previste dal Codice intese a conseguire gli obiettivi di
cui agli articoli 4 e 13, nel rispetto dei princìpi di ragionevolezza e proporzionalità. Le competenze del
Ministero, così come quelle dell'Autorità, sono notificate alla Commissione europea e sono rese
pubbliche sui rispettivi Bollettini ufficiali e siti Internet.
3-bis. L’Autorità esercita i propri poteri in modo imparziale, trasparente e tempestivo.
3-ter. L’Autorità dispone di risorse finanziarie e umane adeguate per svolgere i compiti ad essa
assegnati. L’Autorità opera in indipendenza e non sollecita né accetta istruzioni da alcun altro
organismo nell’esercizio dei compiti ad essa affidati;
3 quater. L’Autorità dispone di risorse finanziarie e umane sufficienti affinché possa partecipare e
contribuire attivamente al BEREC. Essa sostiene attivamente gli obiettivi del BEREC relativamente
alla promozione di un coordinamento e di una coerenza normativi maggiori e, allorché adotta le proprie
decisioni, tiene nella massima considerazione i pareri e le posizioni comuni adottate dal BEREC.
8. Cooperazione tra il Ministero, l'Autorità e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
1. Il Ministero, l'Autorità e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ai fini di una reciproca
cooperazione, si scambiano le informazioni necessarie all'applicazione delle direttive europee sulle
comunicazioni elettroniche. I soggetti che ricevono le informazioni sono tenuti a rispettare lo stesso
grado di riservatezza cui sono vincolati i soggetti che le trasmettono.
2. Il Ministero, l'Autorità e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato adottano, entro novanta
giorni dalla data di entrata in vigore del Codice, nell'ambito dei rispettivi ordinamenti, anche mediante
specifiche intese, disposizioni sulle procedure di consultazione e di cooperazione reciproca nelle
materie di interesse comune. Le disposizioni sono rese pubbliche sui rispettivi Bollettini ufficiali e siti
Internet.
3. Il Ministero, l'Autorità e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato assicurano cooperazione
e trasparenza tra loro e nei riguardi della Commissione europea al fine di garantire la piena
applicazione delle disposizioni stabilite dal Codice.
9. Ricorsi avverso provvedimenti del Ministero e dell’Autorità.!1. La tutela giurisdizionale davanti al
giudice amministrativo è
3
disciplinata dal codice del processo amministrativo .
1-bis. Il Ministero e l’Autorità, ciascuno per le materie di propria competenza, raccolgono informazioni
sull’argomento generale dei ricorsi, sul numero di richieste di ricorso, sulla durata delle procedure di
ricorso e sul numero di decisioni di concedere misure provvisorie. Il Ministero e l’Autorità, nell’ambito
delle rispettive materie trattate, comunicano le informazioni previste dal presente comma alla
Commissione e al BEREC, su richiesta motivata di uno di essi.
10. Comunicazione di informazioni.
1. Le imprese che forniscono reti e servizi di comunicazione elettronica trasmettono tutte le
informazioni, anche di carattere finanziario, necessarie al Ministero e all’Autorità, per le materie di
rispettiva competenza, al fine di assicurare la conformità alle disposizioni o alle decisioni dagli stessi
adottate ai sensi del Codice. In particolare, il Ministero e l’Autorità hanno la facoltà di chiedere che tali
imprese comunichino informazioni circa gli sviluppi previsti a livello di reti o di servizi che potrebbero
avere ripercussioni sui servizi all’ingrosso da esse resi disponibili ai concorrenti. Le imprese che
dispongono di un significativo potere sui mercati all’ingrosso possono essere inoltre tenute a presentare
dati contabili sui mercati al dettaglio collegati a tali mercati all’ingrosso. Le imprese che forniscono reti
e servizi di comunicazione elettronica devono fornire tempestivamente le informazioni richieste, nel
rispetto dei termini e del grado di dettaglio determinati, rispettivamente, dal Ministero e dall’Autorità.
Le richieste di informazioni del Ministero e dell’Autorità sono proporzionate rispetto all’assolvimento
dello specifico compito al quale la richiesta si riferisce e sono adeguatamente motivate. Il Ministero e
l’Autorità trattano le informazioni conformemente al comma 3.
2. Il Ministero e l'Autorità forniscono alla Commissione europea, su richiesta motivata, le informazioni
che sono necessarie a quest'ultima per assolvere i compiti che il Trattato le conferisce, proporzionate
rispetto all'assolvimento di tali compiti. Su richiesta motivata, le informazioni fornite al Ministero e
all'Autorità possono essere messe a disposizione di un'altra Autorità indipendente nazionale o di
analoga Autorità di altro Stato membro dell'Unione europea, di seguito denominato Stato membro, ove
ciò sia necessario per consentire l'adempimento delle responsabilità loro derivanti in base al diritto
comunitario. Se necessario, e salvo richiesta contraria, espressa e motivata, dell'Autorità che fornisce le
informazioni, la Commissione mette le informazioni a disposizione di analoga Autorità di altro Stato
membro. Se le informazioni trasmesse alla Commissione europea o ad altra analoga Autorità
riguardano informazioni precedentemente fornite da un'impresa su richiesta del Ministero ovvero
dell'Autorità, tale impresa deve esserne informata.
3. Qualora le informazioni trasmesse da un'Autorità di regolamentazione di altro Stato membro siano
da considerarsi riservate, in conformità con la normativa comunitaria e nazionale in materia di
riservatezza, il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze, ne garantiscono la
riservatezza.
4. Il Ministero e l'Autorità pubblicano le informazioni di cui al presente articolo nella misura in cui
contribuiscano a creare un mercato libero e concorrenziale, nell'osservanza della legge 7 agosto 1990,
n. 241 e successive modificazioni e nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale in materia di
riservatezza.
5. Il Ministero e l'Autorità pubblicano, entro e non oltre novanta giorni dall'entrata in vigore del
Codice, le disposizioni relative all'accesso del pubblico alle informazioni di cui al presente articolo,
comprese guide e procedure dettagliate per ottenere tale accesso. Ogni decisione di diniego dell'accesso
alle informazioni deve essere esaurientemente motivata e tempestivamente comunicata alle parti
interessate.
11. Meccanismo di consultazione e di trasparenza.
1. Fatti salvi i casi che rientrano nel campo di applicazione degli articoli 12, comma 6, 23 e 24, il
Ministero e l’Autorità, quando intendono adottare provvedimenti in applicazione del Codice o quando
intendono imporre limitazioni conformemente all’articolo 14, comma 3 e 4, che abbiano un impatto
rilevante sul mercato di riferimento, consentono alle parti interessate di presentare le proprie
osservazioni sulla proposta di provvedimento entro un termine non inferiore a trenta giorni, a decorrere
dalla notifica alle parti interessate della proposta di provvedimento.
2. Il Ministero e l'Autorità, entro e non oltre novanta giorni dall'entrata in vigore del Codice,
nell'osservanza della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni, rendono pubbliche sui
rispettivi Bollettini ufficiali e siti Internet la procedura che si applica, nell'ambito dei rispettivi
ordinamenti, ai fini della consultazione. Se i documenti ricevuti contengono informazioni riservate di
carattere personale, commerciale, industriale e finanziario, relative a persone ed imprese, il diritto di
accesso è esercitato nei limiti di quanto necessario ad assicurare il contraddittorio.
3. Il provvedimento di apertura della procedura di consultazione, la proposta di provvedimento ed i
risultati della procedura di consultazione, ad eccezione delle informazioni riservate ai sensi della
normativa nazionale e comunitaria vigente, sono tempestivamente pubblicati sui Bollettini ufficiali e
4
sui siti Internet del Ministero e dell'Autorità .
12. Consolidamento del mercato interno per le comunicazioni elettroniche.
1. Il Ministero e l'Autorità, nell'esercizio delle funzioni di cui al Codice, tengono in massima
considerazione gli obiettivi di cui all'articolo 13, nella misura in cui concernono il funzionamento del
mercato interno.
2. L’Autorità contribuisce allo sviluppo del mercato interno collaborando con le Autorità di
regolamentazione degli altri Stati membri, con la Commissione e con il BEREC in modo trasparente al
fine di assicurare la piena applicazione, in tutti gli Stati membri, delle disposizioni delle direttive
europee recepite con il Codice. A tale scopo, l’Autorità coopera in particolare con la Commissione e il
BEREC per individuare i tipi di strumenti e le soluzioni più adeguate da utilizzare nell’affrontare
determinati tipi di situazioni nel contesto del mercato.
3. Salvo che sia diversamente previsto nelle raccomandazioni o negli orientamenti adottati dalla
Commissione europea a norma dell’articolo 7-ter della direttiva 2002/21/CE, al termine della
consultazione di cui all’articolo 11, qualora l’Autorità intenda adottare un provvedimento che rientri
nell’ambito degli articoli 18, 19, 42 o 45 e influenzi gli scambi tra Stati membri, rende accessibile,
fornendone apposita documentazione, la proposta di provvedimento, adeguatamente motivata,
contemporaneamente alla Commissione europea, al BEREC e alle Autorità di regolamentazione degli
altri Stati membri. L’Autorità non può adottare il provvedimento prima che sia decorso il termine di un
mese dalla predetta informativa.
4. La proposta di provvedimento di cui al comma 3 non può essere adottata per ulteriori due mesi e
l'Autorità è tenuta a rivedere tale proposta di provvedimento, qualora la Commissione europea ne
faccia richiesta entro tale termine, quando la proposta di provvedimento:
a) oppure abbia ad oggetto l'identificazione di un mercato di riferimento differente da quelli di cui
all'articolo 18;
b) o abbia ad oggetto la designazione di imprese che detengono, sia individualmente sia
congiuntamente ad altre, un significativo potere di mercato, ai sensi dell'articolo 19, commi 4, 5 o 7 e
tale proposta influenzi gli scambi tra Stati membri e la Commissione europea ritenga che possa creare
una barriera al mercato unico europeo o dubiti della sua compatibilità con il diritto comunitario e in
particolare con gli obiettivi di cui all'articolo 13.
4-bis. Qualora la Commissione europea adotti una decisione ai sensi dell’articolo 7, paragrafo 5, della
direttiva 2002/21/CE, l’Autorità modifica o ritira il progetto di misura entro sei mesi dalla predetta
decisione. Se il progetto di misura è modificato, l’Autorità avvia una consultazione pubblica secondo le
procedure di cui all’articolo 11 e notifica nuovamente il progetto di misura modificato alla
Commissione europea conformemente al comma 3.
5. L’Autorità tiene in massima considerazione le osservazioni delle Autorità di regolamentazione di
altri Stati membri ,della Commissione europea e del BEREC e, salvo nei casi di cui al comma 4 e
all’articolo 7, paragrafo 5, lettera a), della direttiva 2002/21/CE, adotta il provvedimento risultante e lo
comunica alla Commissione europea.
5-bis. L’Autorità comunica alla Commissione e al BEREC tutte le misure definitive adottate che
rientrano nell’articolo 12, comma 3.
6. In circostanze straordinarie l’Autorità, ove ritenga che sussistano motivi di urgenza per
salvaguardare la concorrenza e tutelare gli interessi degli utenti, in deroga alla procedura di cui ai
commi 3 e 4, può adottare adeguati provvedimenti temporanei cautelari aventi effetto immediato, in
coerenza con le disposizioni del Codice. L’Autorità comunica immediatamente tali provvedimenti,
esaurientemente motivati, alla Commissione europea e alle Autorità di regolamentazione degli altri
Stati membri e al BEREC. La decisione dell’Autorità di estendere il periodo di efficacia dei
provvedimenti così adottati o di renderli permanenti è soggetta alla procedura di cui ai commi 3 e 4.
12-bis. Procedura per la coerente applicazione delle misure correttive.
1. Quando la misura prevista all’articolo 12, comma 3, mira ad imporre, modificare o revocare un
obbligo imposto a un operatore in applicazione dell’articolo 19, in combinato disposto con gli articoli
42, da 46 a 50 e 67 del Codice, e la Commissione europea, ai sensi dell’articolo 7-bis, paragrafo 1,
della direttiva 2002/21/CE, notifica all’Autorità di ritenere che il progetto di misura crea un ostacolo al
mercato unico ovvero di dubitare seriamente della sua compatibilità con il diritto dell’Unione europea,
l’adozione del progetto di misura viene ulteriormente sospesa per i tre mesi successivi alla notifica
della Commissione. In assenza di una notifica in tal senso, l’Autorità può adottare il progetto di misura
tenendo nella massima considerazione le osservazioni formulate dalla Commissione europea, dal
BEREC o da altra autorità nazionale di regolamentazione.
2. Nel periodo di tre mesi di cui al comma 1, il BEREC e l’Autorità cooperano strettamente con la
Commissione europea, allo scopo di individuare la misura più idonea ed efficace alla luce degli
obiettivi stabiliti all’articolo 13, tenendo debitamente conto del parere dei soggetti partecipanti al
mercato e della necessità di garantire una pratica regolamentare coerente.
3. Prima dello scadere del trimestre di cui al comma 1, l’Autorità può:
a) modificare o ritirare il suo progetto di misura tenendo nella massima considerazione la notifica della
Commissione europea di cui al comma 1 nonché il parere e la consulenza del BEREC;
b) mantenere il suo progetto di misura.
4. Entro un mese dalla data di formulazione della raccomandazione della Commissione europea ai sensi
del paragrafo 5, lettera a), dell’articolo 7-bis della direttiva 2002/21/CE, o di ritiro delle sue riserve a
norma del paragrafo 5, lettera b) del medesimo articolo, l’Autorità comunica alla Commissione europea
ed al BEREC la misura finale adottata. Tale periodo può essere prorogato per consentire all’autorità
nazionale di regolamentazione di avviare una consultazione pubblica ai sensi dell’articolo 11.
5. Se l’Autorità decide di non modificare o ritirare il progetto di misura sulla base della
raccomandazione della Commissione europea di cui al comma 4, deve fornire una giustificazione
motivata.
6. L’Autorità può ritirare il progetto di misura in qualsiasi fase della procedura.
13. Obiettivi e princìpi dell'attività di regolamentazione.
1. Nello svolgere le funzioni di regolamentazione indicate nel Codice e secondo le procedure in esso
contenute, il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze, adottano tutte le misure
ragionevoli e proporzionate intese a conseguire gli obiettivi generali di cui all'articolo 4 ed ai commi 4,
5 e 6 del presente articolo.
2. Salvo diversa disposizione dell’articolo 14 relativo alle frequenze radio, il Ministero e l’Autorità
nell’esercizio delle funzioni e dei poteri indicati nel Codice perseguono, ove possibile, il principio di
neutralità tecnologica, nel rispetto dei principi di garanzia della concorrenza e non discriminazione tra
imprese.
3. Il Ministero e l'Autorità contribuiscono nell'ambito delle loro competenze a promuovere la diversità
culturale e linguistica e il pluralismo dei mezzi di comunicazione.
4. Il Ministero e l'Autorità promuovono la concorrenza nella fornitura delle reti e dei servizi di
comunicazione elettronica, nonché delle risorse e servizi correlati:
a) assicurando che gli utenti, compresi gli utenti disabili, quelli anziani e quelli che hanno esigenze
sociali particolari ne traggano il massimo beneficio in termini di scelta, prezzi e qualità;
b) garantendo che non abbiano luogo distorsioni e restrizioni della concorrenza nel settore delle
comunicazioni elettroniche, anche per la trasmissione di contenuti;
5
c) abrogato
d) incoraggiando un uso efficace e garantendo una gestione efficiente delle radiofrequenze e delle
risorse di numerazione.
5. Il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze, contribuiscono allo sviluppo del
mercato:
a) rimuovendo gli ostacoli residui che si frappongono alla fornitura di reti di comunicazione elettronica,
di risorse e servizi correlati e di servizi di comunicazione elettronica sul piano europeo;
b) adottando una disciplina flessibile dell'accesso e dell'interconnessione, anche mediante la
negoziazione tra gli operatori, compatibilmente con le condizioni competitive del mercato e avendo
riguardo alle singole tipologie di servizi di comunicazione elettronica ed in particolare a quelli offerti
su reti a larga banda, in coerenza con gli obiettivi generali di cui all'articolo 4;
c) incoraggiando l'istituzione e lo sviluppo di reti transeuropee e l'interoperabilità dei servizi;
6
d) abrogato
e) collaborando con le Autorità di regolamentazione degli altri Stati membri, con la Commissione
europea e con il BEREC per garantire lo sviluppo di prassi regolamentari coerenti e l’applicazione
coerente delle direttive europee recepite con il Codice.
6. Il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze, promuovono gli interessi dei
cittadini:
a) garantendo a tutti i cittadini un accesso al servizio universale, come definito dal Capo IV del Titolo
II;
b) garantendo un livello elevato di protezione dei consumatori nei loro rapporti con i fornitori, in
particolare predisponendo procedure semplici e poco onerose di risoluzione delle controversie da parte
di un organismo indipendente dalle parti in causa;
c) contribuendo a garantire un livello elevato di protezione dei dati personali e della vita privata;
d) promuovendo la diffusione di informazioni chiare, in particolare garantendo la trasparenza delle
tariffe e delle condizioni di uso dei servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico;
e) prendendo in considerazione le esigenze degli utenti disabili, di quelli anziani e di quelli che hanno
esigenze sociali particolari;
f) garantendo il mantenimento dell'integrità e della sicurezza delle reti pubbliche di comunicazione;
g) promuovendo la capacità degli utenti finali di accedere ad informazioni e distribuirle o eseguire
applicazioni e servizi di loro scelta.
6-bis. Il Ministero e l’Autorità, nel perseguire le finalità programmatiche di cui ai commi 4, 5 e 6,
applicano, nell’ambito delle rispettive competenze, principi regolamentari obiettivi, trasparenti, non
discriminatori e proporzionati:
a) promuovendo la prevedibilità regolamentare, garantendo un approccio regolatorio coerente nell’arco
di opportuni periodi di revisione;
b) garantendo che, in circostanze analoghe, non vi siano discriminazioni nel trattamento delle imprese
che forniscono reti e servizi di comunicazione elettronica;
c) salvaguardando la concorrenza a vantaggio dei consumatori e promuovendo se del caso la
concorrenza basata sulle infrastrutture;
d) promuovendo investimenti efficienti e innovazione in infrastrutture nuove e avanzate, anche
garantendo che qualsiasi obbligo di accesso tenga debito conto del rischio sostenuto dalle imprese e
consentendo accordi di cooperazione tra investitori e parti richiedenti accesso, al fine di diversificare il
rischio di investimento, assicurando nel contempo la salvaguardia della concorrenza nel mercato e del
principio di non discriminazione;
e) tenendo debito conto delle differenti condizioni attinenti alla concorrenza e al consumo, nelle diverse
aree geografiche all’interno del territorio nazionale;
f) imponendo obblighi regolamentari ex ante unicamente dove non opera una concorrenza effettiva e
sostenibile, e attenuandoli o revocandoli non appena sia soddisfatta tale condizione.
7. Nell'ambito delle proprie attività il Ministero e l'Autorità applicano le disposizioni di cui alla legge 7
agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni.
8. L'Autorità si dota, conformemente alle indicazioni recate dalla direttiva del Presidente del Consiglio
dei Ministri 27 marzo 2000, attuativa della legge 8 marzo 1999, n. 50, di forme o metodi di analisi
dell'impatto della regolamentazione.
9. Ogni atto di regolamentazione dell'Autorità deve recare l'analisi di cui al comma 8 ed essere
conseguentemente motivato.
13-bis. Pianificazione strategica e coordinamento della politica in materia di spettro radio.
1. Nella pianificazione strategica e nell’armonizzazione dell’uso dello spettro radio nell’Unione
europea, il Ministero coopera con i competenti organi degli altri Stati membri e con la Commissione
europea, sentita l’Autorità per i profili di competenza. A tal fine prende in considerazione, tra l’altro,
gli aspetti economici, inerenti alla sicurezza, alla salute, all’interesse pubblico, e alle libertà di
espressione, culturali, scientifici, sociali e tecnici delle politiche dell’Unione europea, come pure i vari
interessi delle comunità di utenti dello spettro radio, allo scopo di ottimizzarne l’uso e di evitare
interferenze dannose.
2. Il Ministero, cooperando con i competenti organi degli altri Stati membri e con la Commissione
europea, promuove il coordinamento delle politiche in materia di spettro radio nell’Unione europea e,
ove opportuno, l’instaurazione di condizioni armonizzate per quanto concerne la disponibilità e l’uso
efficiente dello spettro radio, che sono necessari per la realizzazione e il funzionamento del mercato
interno delle comunicazioni elettroniche.
14. Gestione delle radiofrequenze per i servizi di comunicazione elettronica.
1. Tenendo debito conto della circostanza che le radiofrequenze sono un bene pubblico dotato di un
importante valore sociale, culturale ed economico, Il Ministero e l’Autorità, nell’ambito delle rispettive
competenze, assicurano la gestione efficiente delle radiofrequenze per i servizi di comunicazione
elettronica ai sensi degli articoli 13 e 13-bis. La predisposizione dei piani di ripartizione, a cura del
Ministero, e dei piani di assegnazione, a cura dell’Autorità, è fondata su criteri obiettivi, trasparenti,
non discriminatori e proporzionati. L’attribuzione delle frequenze radio destinate a servizi di
comunicazione elettronica e il rilascio di autorizzazioni generali o di diritti d’uso individuali in materia
sono fondate su criteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati. Nell’applicare il
presente articolo il Ministero e l’Autorità rispettano gli accordi internazionali pertinenti, fra cui i
regolamenti radio dell’UIT e la normativa CEPT, e possono tener conto di particolari esigenze di
interesse pubblico.
2. Il Ministero promuove l’armonizzazione dell’uso delle radiofrequenze nel territorio dell’Unione
europea in modo coerente con l’esigenza di garantirne un utilizzo effettivo ed efficiente e di perseguire
benefici per i consumatori, come economie di scala e interoperabilità dei servizi, in conformità
all’articolo 13-bis ed in attuazione delle decisioni della Commissione Europea in materia, tra cui la
decisione n. 676/2002/CE.
3. Salvo disposizione contraria di cui al comma 2 il Ministero e l’Autorità, nell’ambito delle rispettive
competenze, assicurano che, coerentemente con il diritto dell’Unione europea, nelle bande di frequenze
dichiarate disponibili per servizi di comunicazione elettronica nel Piano Nazionale di Ripartizione delle
Frequenze, possono essere impiegati tutti i tipi di tecnologie utilizzabili per i servizi di comunicazione
elettronica. Il Ministero e l’Autorità, nell’ambito delle rispettive competenze, possono tuttavia
prevedere restrizioni proporzionate e non discriminatorie relativamente ai tipi di
tecnologie di accesso senza fili o rete radio utilizzati per servizi di comunicazione elettronica, ove ciò
sia necessario al fine di:
a) evitare interferenze dannose;
b) proteggere la salute pubblica dai campi elettromagnetici;
c) assicurare la qualità tecnica del servizio;
d) assicurare la massima condivisione delle radiofrequenze;
e) salvaguardare l’uso efficiente dello spettro; oppure
f) garantire il conseguimento di un obiettivo di interesse generale conformemente al comma 5.
4. Salvo disposizione contraria di cui al comma 2, il Ministero e l’Autorità, ciascuno nell’ambito delle
rispettive competenze, assicurano che nelle bande di frequenze dichiarate disponibili per i servizi di
comunicazione elettronica dai piani di ripartizione e assegnazione delle frequenze a norma del diritto
dell’Unione europea possano essere forniti tutti i tipi di servizi di comunicazione elettronica. Il
Ministero e l’Autorità, nell’ambito delle rispettive competenze, possono tuttavia prevedere restrizioni
proporzionate e non discriminatorie relativamente ai tipi di servizi di comunicazione elettronica che è
possibile fornire, anche, se necessario, al fine di soddisfare un requisito dei regolamenti radio dell’UIT
e della normativa CEPT.
5. Le misure che impongono la fornitura di un servizio di comunicazione elettronica in una banda
specifica disponibile per i servizi di comunicazione elettronica sono giustificate per garantire il
conseguimento di un obiettivo di interesse generale conformemente al diritto europeo, come, ad
esempio e a titolo non esaustivo:
a) garantire la salvaguardia della vita umana;!b) promuovere la coesione sociale, regionale o territoriale;
c) evitare un uso inefficiente delle radiofrequenze; oppure
d) promuovere la diversità culturale e linguistica ed il pluralismo dei media, anche mediante
prestazione di servizi di radiodiffusione o telediffusione.
6. Il Ministero e l’Autorità, nell’ambito delle rispettive competenze, possono vietare la fornitura di
qualsiasi altro servizio di comunicazione elettronica in una banda specifica esclusivamente ove ciò sia
giustificato dalla necessità di proteggere servizi finalizzati ad assicurare la salvaguardia della vita
umana. Tale divieto può essere eccezionalmente esteso al fine di conseguire altri obiettivi di interesse
generale definiti a norma del diritto dell’Unione europea.
7. Il Ministero e l’Autorità, nell’ambito delle rispettive competenze, riesaminano periodicamente la
necessità delle restrizioni di cui ai comma da 3 a 6 e rendono pubblici i risultati di tale riesame.
8. I commi 3 e 4 si applicano allo spettro radio attribuito ai servizi di comunicazione elettronica nonché
alle autorizzazioni generali e ai diritti d’uso individuali delle radiofrequenze concessi a decorrere dal
termine di cui all’articolo 4, comma 1, secondo periodo, del decreto legge 31 marzo 2011, n. 34,
convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011, n. 75, e successive modificazioni. Alle
attribuzioni dello spettro radio, alle autorizzazioni generali e ai diritti d’uso individuali esistenti al
termine di cui al periodo precedente, si applicano le disposizioni dell’ articolo 14-bis.
9. Fatte salve le disposizioni delle direttive specifiche e tenendo conto delle circostanze nazionali
pertinenti, il Ministero e l’Autorità, nell’ambito delle rispettive competenze, possono stabilire norme
volte a impedire l’accaparramento di frequenze, in particolare fissando scadenze rigorose per l’effettivo
utilizzo dei diritti d’uso da parte del titolare dei diritti e applicando sanzioni, comprese le sanzioni
pecuniarie di cui all’articolo 98, comma 8 o la revoca dei diritti d’uso in caso di mancato rispetto delle
scadenze. Tali norme sono stabilite e applicate in modo proporzionato, trasparente non discriminatorio.
10. Il rinvio al presente articolo operato dal comma 3 dell’articolo 8- novies del decreto legge 8 aprile
2008, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2008, n. 101, si intende riferito
all’articolo 14-ter.
14-bis. Riesame delle limitazioni esistenti.
1. Sino alla data del 25 maggio 2016, il Ministero e l'Autorità, secondo le rispettive competenze,
possono consentire ai titolari di diritti d'uso delle frequenze radio concesse prima del termine di cui
all'articolo 14, comma 8, e che rimarranno ancora validi fino alla predetta data, di presentare una
richiesta di riesame delle limitazioni ai loro diritti ai sensi dell'articolo 14, commi da 4 a 7. Prima di
adottare una decisione, nell'ambito delle rispettive competenze, il Ministero e l'Autorità informano il
titolare del diritto del riesame delle limitazioni, precisando l'entità del diritto dopo il riesame, e
concedono al richiedente un termine per il ritiro della richiesta. Se il titolare del diritto ritira la sua
richiesta, il diritto resta immutato fino alla sua scadenza o, se é anteriore, fino al 25 maggio 2016.
2. Successivamente al 25 maggio 2016, il Ministero e l'Autorità, secondo le rispettive competenze,
adottano tutte le misure adeguate per assicurare che l'articolo 14, commi da 3 a 7, si applica a tutte le
restanti autorizzazioni generali, ai diritti d'uso individuali ed alle attribuzioni di spettri radio ai fini dei
servizi di comunicazione elettronica.
3. Nell'applicare il presente articolo, il Ministero e l'Autorità, secondo le rispettive competenze,
adottano disposizioni appropriate per promuovere eque condizioni di concorrenza.
4. Le misure adottate in applicazione del presente articolo non concedono alcun nuovo diritto d'uso e
pertanto non sono soggette alle pertinenti disposizioni dell'articolo 27 del presente Codice.
14-ter. Trasferimento o affitto di diritti individuali d’uso delle radiofrequenze.
1. Le imprese titolari di diritti individuali di uso delle radiofrequenze nelle bande individuate dalla
Commissione europea a norma dell'articolo 9-ter, paragrafo 3, della direttiva 2002/21/CE, possono
trasferire o affittare ad altre imprese le frequenze radio oggetto dei diritti d'uso, secondo le condizioni
legate a tali diritti d'uso, con le modalità di cui ai commi 5 e 6
2. Fermo restando quanto stabilito dal comma 1, i diritti di uso delle frequenze in bande con limitata
disponibilità e conseguentemente assegnati ad un numero predeterminato di operatori, possono essere
trasferiti su base commerciale dagli operatori che ne hanno legittima disponibilità ad altri operatori già
autorizzati con le modalità di cui ai commi 5 e 6 e nel rispetto delle eventuali deroghe adottate ai sensi
dei commi 3 e 4 dell'articolo 14. Per le altre frequenze il trasferimento dei diritti di uso é assoggettato
alle disposizioni di cui all'articolo 25, comma 8.
3. Salvo diverse indicazioni del Ministero o dell'Autorità, le condizioni cui sono soggetti i diritti
individuali d'uso delle frequenze radio continuano ad applicarsi anche dopo il trasferimento o l'affitto.
4. Resta fermo il potere del Ministero e dell'Autorità di stabilire le condizioni di assegnazione dei diritti
individuali d'uso delle frequenze, anche disponendo il divieto di trasferimento e affitto dei diritti d'uso
eventualmente ottenuti a titolo gratuito.
5. L'intenzione di un operatore di trasferire i diritti di uso delle radiofrequenze deve essere notificata al
Ministero e all'Autorità ed il trasferimento di tali diritti é efficace previo assenso del Ministero ed é
reso pubblico. Il Ministero, sentita l'Autorità, comunica, entro novanta giorni dalla notifica della
relativa istanza da parte dell'impresa cedente, il nulla osta alla cessione dei diritti ovvero i motivi che
ne giustifichino il diniego. L'impresa subentrante é tenuta a notificare al Ministero l'avvenuto
trasferimento entro sessanta giorni dal rilascio del nulla osta alla cessione dei diritti.
6. Il Ministero, all'esito della verifica, svolta dall'Autorità, sentita l'Autorità Garante della concorrenza
e del mercato, che la concorrenza non sia falsata in conseguenza dei trasferimenti dei diritti d'uso, può
apporre all'autorizzazione, se necessario, le specifiche condizioni proposte. Qualora l'uso delle
radiofrequenze sia stato armonizzato mediante l'applicazione della decisione n. 676/2002/CE o di altri
provvedimenti dell'Unione europea, l'obbligo di uso armonizzato resta valido anche in caso di
trasferimento o affitto.
15. Numerazione, assegnazione dei nomi a dominio e indirizzamento.
1. Il Ministero provvede al rilascio dei diritti d'uso di tutte le risorse nazionali di numerazione e la
gestione dei piani nazionali di numerazione dei servizi di comunicazione elettronica, garantendo che a
tutti i servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico siano assegnati numeri e blocchi di
numeri adeguati, fatte salve le eventuali eccezioni previste dal Codice o dalla normativa nazionale. Il
Ministero vigila altresi' sull'assegnazione dei nomi a dominio e indirizzamento.
2. L'Autorità stabilisce i piani di numerazione nazionale dei servizi di comunicazione elettronica,
incluse le connesse modalità di accesso e svolgimento dei servizi di comunicazione elettronica, e le
procedure di assegnazione della numerazione nazionale, nel rispetto dei principi di obiettività,
trasparenza e non discriminazione, in modo da assicurare parità di trattamento a tutti i fornitori dei
servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico. In particolare, l'Autorità vigila affinché
l'operatore cui sia stato concesso il diritto d'uso di un blocco di numeri non discrimini altri fornitori di
servizi di comunicazione elettronica in relazione alle sequenze di numeri da utilizzare per dare accesso
ai loro servizi.
3. L’Autorità pubblica i piani nazionali di numerazione dei servizi di comunicazione elettronica e le
successive modificazioni ed integrazioni agli stessi, con le sole restrizioni imposte da motivi di
sicurezza nazionale.
4. L’Autorità promuove l’armonizzazione di numeri o blocchi di numeri specifici all’interno
dell’Unione europea che promuovano al tempo stesso il funzionamento del mercato interno e lo
sviluppo di servizi paneuropei.
5. Il Ministero vigila affinché non vi siano utilizzi della numerazione non coerenti con le tipologie di
servizi per i quali le numerazioni stesse sono disciplinate dai piani nazionali di numerazione dei servizi
di comunicazione elettronica.
6. Il Ministero e l'Autorità, al fine di assicurare interoperabilità completa e globale dei servizi, operano
in coordinamento con le organizzazioni internazionali che assumono decisioni in tema di numerazione,
assegnazione di nomi a dominio e indirizzamento delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica.
7. Per l'espletamento delle funzioni di cui al presente articolo, l'Istituto superiore delle comunicazioni e
delle tecnologie dell'informazione presta la sua collaborazione all'Autorità.
16. Separazione strutturale.
1. Le imprese che detengono diritti esclusivi o speciali, esercitati in Italia o all'estero anche a livello
locale, non possono fornire reti o servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico, se non
attraverso società controllate o collegate, ai sensi dell'articolo 6, comma 2.
2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano alle imprese il cui fatturato annuale nelle attività
relative alla fornitura di reti o servizi di comunicazione elettronica nel territorio nazionale sia inferiore
a 50 milioni di euro.
3. Se i fornitori di reti e servizi di comunicazione elettronica al pubblico non sono soggetti agli obblighi
di redazione e certificazione del bilancio, i rendiconti finanziari dell'impresa sono elaborati e
presentati ad una revisione contabile indipendente e successivamente pubblicati. La revisione è
effettuata in conformità alle vigenti disposizioni nazionali e comunitarie.
16-bis. Sicurezza e integrità.
1. Fatte salve le competenze dell'Autorità previste dall'articolo 1, comma 6, lettera a), numero 3), della
legge 31 luglio 1997, n. 249, il Ministero, sentite le imprese che forniscono reti pubbliche di
comunicazioni o servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico e tenuto conto delle
misure tecniche di attuazione eventualmente adottate dalla Commissione europea, ai sensi dell'articolo
13-bis, comma 4, della direttiva 2002/21/CE, individua:
a) adeguate misure di natura tecnica e organizzativa per assicurare la sicurezza delle reti e dei servizi di
comunicazione elettronica accessibili al pubblico, nonché per garantire l’integrità delle reti. Tali misure
sono anche finalizzate a prevenire e limitare le conseguenze per gli utenti e le reti interconnesse degli
incidenti che pregiudicano la sicurezza;
b) i casi in cui le violazioni della sicurezza o perdita dell’integrità siano da considerarsi significative ai
fini del corretto funzionamento delle reti o dei servizi.
2. Le imprese che forniscono reti pubbliche di comunicazioni o servizi di comunicazione elettronica
accessibili al pubblico:
a) adottano le misure individuate dal Ministero di cui al comma 1, lettera a), al fine di conseguire un
livello di sicurezza delle reti adeguato al rischio esistente, e di garantire la continuità della fornitura dei
servizi su tali reti;
b) comunicano al Ministero ogni significativa violazione della sicurezza o perdita dell’integrità
secondo quanto previsto al comma 1, lettera b).
3. Nei casi di cui al comma 2, lettera b), il Ministero informa le altre autorità nazionali eventualmente
interessate per le relative iniziative di competenza, e, se del caso, informa le autorità degli altri Stati
membri nonché l’ENISA.
4. Il Ministero, anche su impulso dell'Autorità, può informare il pubblico o imporre all'impresa di farlo,
ove accerti che la divulgazione della violazione di cui al comma 2, lettera b), sia nell'interesse pubblico.
Anche a tal fine, presso il Ministero é individuato il Computer Emergency Response Team (CERT)
nazionale, avvalendosi delle risorse umane, strumentali e finanziarie e disponibili, con compiti di
assistenza tecnica in caso di segnalazioni da parte di utenti e di diffusione di informazioni anche
riguardanti le contromisure adeguate per i tipi più comuni di incidente.
5. Il Ministero trasmette ogni anno alla Commissione europea e all’ENISA una relazione sintetica delle
notifiche ricevute e delle azioni adottate conformemente al presente articolo.
16-ter. Attuazione e controllo.
1. Le misure adottate ai fini dell’attuazione del presente articolo e dell’articolo 16-bis sono approvate
con decreto del Ministro dello sviluppo economico
2. Ai fini del controllo del rispetto dell’articolo 16-bis le imprese che forniscono reti pubbliche di
comunicazioni o servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico sono tenute a:
a) fornire al Ministero, e se necessario all’Autorità, le informazioni necessarie per valutare la sicurezza
e l’integrità dei loro servizi e delle loro reti, in particolare i documenti relativi alle politiche di
sicurezza; nonché
b) sottostare a una verifica della sicurezza effettuata dal Ministero, anche su impulso dell’Autorità, in
collaborazione con gli
Ispettorati territoriali del Ministero dello sviluppo economico, o da un organismo qualificato
indipendente designato dal Ministero. L’impresa si assume l’onere finanziario della verifica.
3. Il Ministero e l’Autorità hanno la facoltà di indagare i casi di mancata conformità nonché i loro
effetti sulla sicurezza e l’integrità delle reti.
4. Nel caso in cui il Ministero riscontri, anche su indicazione dell’Autorità, il mancato rispetto degli
articoli 16-bis o 16-ter ovvero delle disposizioni attuative previste dal comma 1 da parte delle imprese
che forniscono reti pubbliche di comunicazioni o servizi di comunicazione elettronica accessibili al
pubblico, si applicano le sanzioni di cui all’articolo 98, commi da 4 a 12.
TITOLO II!
Reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico
Capo I - Disposizioni comuni
17. Imprese che dispongono di un significativo potere di mercato.
1. L'Autorità nell'accertare, secondo la procedura di cui all'articolo 19, quali imprese dispongono di un
significativo potere di mercato ai sensi delle disposizioni di cui ai Capi III e IV del presente Titolo,
applica le disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4.
2. Si presume che un'impresa disponga di un significativo potere di mercato se, individualmente o
congiuntamente con altri, gode di una posizione equivalente ad una posizione dominante, e dunque di
forza economica tale da consentirle di comportarsi in misura notevole in modo indipendente dai
concorrenti, dai clienti e dai consumatori.
3. L'Autorità, nel valutare se due o più imprese godono congiuntamente di una posizione dominante sul
mercato, tiene in
massima considerazione le Linee direttrici della Commissione europea per l'analisi del mercato e la
valutazione del significativo potere di mercato ai sensi del nuovo quadro normativo comunitario per le
reti e i servizi di comunicazione elettronica, di seguito denominate «le linee direttrici».
4. Se un'impresa dispone di un significativo potere su un mercato specifico, si presume che essa abbia
un significativo potere in un mercato diverso e strettamente connesso, qualora le connessioni tra i due
mercati siano tali da consentire che il potere detenuto in un mercato sia fatto valere nell'altro mercato,
rafforzando in tal modo il potere di mercato complessivo dell'impresa in questione. Pertanto possono
essere applicate misure correttive volte a prevenire tale influenza sul secondo mercato a norma degli
articoli 46, 47, 48 e 50 e, qualora tali misure correttive risultino essere insufficienti, possono essere
imposte misure correttive a norma dell'articolo 67.
18. Procedura per l’individuazione e la definizione dei mercati.
1. L'Autorità, tenendo in massima considerazione le Raccomandazioni relative ai mercati rilevanti di
prodotti e servizi del settore delle comunicazioni elettroniche, di seguito denominate «le
raccomandazioni», e le linee direttrici, definisce i mercati rilevanti conformemente ai princìpi del
diritto della concorrenza e sulla base delle caratteristiche e della struttura del mercato nazionale delle
comunicazioni elettroniche. Prima di definire mercati diversi da quelli individuati nelle
raccomandazioni, l'Autorità applica la procedura di cui agli articoli 11 e 12.
19. Procedura per l'analisi del mercato.
1. Sentita l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, l’Autorità, effettua l’analisi dei mercati
rilevanti, tenendo conto dei
mercati individuati nella raccomandazione e tenendo nella massima considerazione le linee direttrici.
7
2. Abrogato
3. Quando l'Autorità é tenuta, ai sensi dei commi 4 e 5 del presente articolo e degli articoli 45 e 67 del
Codice, a decidere in merito all'imposizione, al mantenimento, alla modifica o alla revoca di obblighi a
carico delle imprese, essa determina, in base all'analisi di mercato di cui al comma 1, se uno dei mercati
rilevanti sia effettivamente concorrenziale.
4. L'Autorità, se conclude che un mercato è effettivamente concorrenziale, non impone nè mantiene
nessuno degli obblighi di regolamentazione specifici di cui al comma 3. Qualora siano già in vigore
obblighi derivanti da regolamentazione settoriale, li revoca per le imprese operanti in tale mercato
rilevante. La revoca degli obblighi è comunicata alle parti interessate con un congruo preavviso.
5. Qualora accerti, anche mediante un'analisi dinamica, che un mercato rilevante non è effettivamente
concorrenziale, l'Autorità individua le imprese che dispongono di un significativo potere di mercato
conformemente all'articolo 17 e contestualmente impone a tali imprese gli appropriati obblighi di
regolamentazione di cui al comma 3, ovvero mantiene in vigore o modifica tali obblighi laddove già
esistano.
6. Ai fini delle decisioni di cui al comma 3, l'Autorità tiene conto degli obiettivi e dei princìpi
dell'attività di regolamentazione di cui all'articolo 13, ed in particolare di quelli indicati al comma 4,
lettera c), e al comma 5, lettera b), evitando distorsioni della concorrenza.
7. Nel caso di mercati transnazionali individuati con decisione della Commissione europea, l'Autorità
effettua l'analisi di mercato congiuntamente alle Autorità di regolamentazione degli altri Stati membri
interessate, tenendo in massima considerazione le linee direttrici, e si pronuncia di concerto con queste
in merito all'imposizione, al mantenimento, alla modifica o alla revoca di obblighi di regolamentazione
di cui al comma 3.
8. I provvedimenti di cui ai commi 4, 5 e 6 sono adottati secondo la procedura di cui agli articoli 11 e
12. L’Autorità effettua un’analisi del mercato rilevante e notifica il corrispondente progetto di misura a
norma dell’articolo 12:
a) entro tre anni dall'adozione di una precedente misura relativa a quel mercato. In via eccezionale, tale
periodo può tuttavia essere prorogato fino ad un massimo di altri tre anni, se l' Autorità ha notificato
alla Commissione europea una proposta motivata di proroga e la Commissione europea non ha
formulato obiezioni entro un mese dalla notifica; oppure
b) entro due anni dall’adozione di una raccomandazione sui mercati rilevanti per i mercati non
notificati in precedenza alla Commissione europea.
8 bis. Qualora l’Autorità non completi l’analisi di un mercato rilevante individuato nella
raccomandazione entro il termine fissato al comma 8, il BEREC le fornisce, su richiesta, assistenza, per
completare l’analisi del mercato specifico e degli obblighi specifici da imporre. Con tale assistenza
l’Autorità notifica entro sei mesi il progetto di misura alla Commissione a norma dell’articolo 12.
8
9. Abrogato
20. Normalizzazione.
1. Il Ministero vigila sull'uso delle norme e specifiche tecniche pubblicate nella Gazzetta Ufficiale delle
Comunità europee per la fornitura armonizzata di servizi, di interfacce tecniche e di funzioni di rete,
nella misura strettamente necessaria per garantire l'interoperabilità dei servizi e migliorare la libertà di
scelta degli utenti.
2. Fintantoché le norme o specifiche di cui al comma 1 non siano adottate dalla Commissione europea,
il Ministero promuove l'applicazione delle norme e specifiche adottate dalle organizzazioni europee di
normalizzazione. In mancanza di tali norme o specifiche, il Ministero promuove l'applicazione delle
norme o raccomandazioni internazionali adottate dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni
(UIT), dalla Conferenza europea delle amministrazioni delle poste e delle telecomunicazioni (CEPT),
dall'Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO) o dalla Commissione elettrotecnica
internazionale (IEC).
21. Interoperabilità dei servizi di televisione interattiva digitale.
1. Fermo restando quanto stabilito da norme di legge e di regolamento in materia di radiodiffusione
sonora e televisiva, l'Autorità, sentito il Ministero, relativamente al libero flusso di informazioni, al
pluralismo dei mezzi d'informazione e alla diversità culturale, incoraggia, nel rispetto delle disposizioni
dell'articolo 20, comma 1:
a) i fornitori dei servizi di televisione digitale interattiva, da rendere disponibile al pubblico su
piattaforme di televisione digitale interattiva, indipendentemente dal modo di trasmissione, a usare
un'API aperta;
b) i fornitori di tutte le apparecchiature digitali televisive avanzate destinate a ricevere i servizi di
televisione digitale, su piattaforme di televisione digitale interattiva, a rispettare l'API aperta in
conformità ai requisiti minimi dei relativi standard o specifiche;
b-bis) i fornitori di servizi e apparecchiature di televisione digitali a cooperare alla fornitura di servizi
televisivi interoperabili per gli utenti disabili.
2. Fermo restando quanto disposto all'articolo 42, comma 2, lettera b), l'Autorità, sentito il Ministero,
incoraggia i proprietari delle API a rendere disponibile a condizioni eque, ragionevoli e non
discriminatorie e dietro adeguata remunerazione, tutte le informazioni necessarie a consentire ai
fornitori di servizi di televisione digitale interattiva di fornire tutti i servizi supportati dalle API in una
forma pienamente funzionale.
22. Procedure di armonizzazione.
1. Il Ministero e l'Autorità, nell'assolvimento dei propri compiti, tengono in massima considerazione le
raccomandazioni della Commissione europea concernenti l'armonizzazione dell'attuazione delle
disposizioni oggetto del Codice ai fini del conseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 13. Qualora
il Ministero o l'Autorità decidano di non conformarsi ad una raccomandazione, ne informano la
Commissione europea motivando le proprie decisioni.
23. Risoluzione delle controversie tra imprese.
1. Qualora sorga una controversia avente ad oggetto gli obblighi derivanti dal Codice, fra imprese che
forniscono reti o servizi di comunicazione elettronica, o tra tali imprese e altre imprese che beneficiano
dell'imposizione di obblighi in materia di accesso o di interconnessione derivanti dal presente Codice,
l'Autorità, a richiesta di una delle parti e fatte salve le disposizioni del comma 2, adotta quanto prima, e
comunque, salvo casi eccezionali, entro un termine di quattro mesi, una decisione vincolante che
risolve la controversia.
2. L'Autorità dichiara la propria incompetenza a risolvere una controversia con decisione vincolante,
qualora entrambe le parti vi abbiano espressamente derogato prevedendo altri mezzi per la soluzione
della controversia, conformemente a quanto disposto dall'articolo 13. L'Autorità comunica
immediatamente alle parti la propria decisione. Se la controversia non è risolta dalle parti entro quattro
mesi da tale comunicazione, e se la parte che si ritiene lesa non ha adito un organo giurisdizionale,
l'Autorità adotta al più presto e comunque non oltre quattro mesi, su richiesta di una delle parti, una
decisione vincolante diretta a dirimere la controversia.
3. Nella risoluzione delle controversie l'Autorità persegue gli obiettivi di cui all'articolo 13. Gli
obblighi che possono essere imposti ad un'impresa dall'Autorità nel quadro della risoluzione di una
controversia sono conformi alle disposizioni del Codice.
4. La decisione dell'Autorità deve essere motivata, nonché pubblicata sul Bollettino ufficiale e sul sito
Internet dell'Autorità nel rispetto delle norme in materia di riservatezza ed ha efficacia dalla data di
notifica alle parti interessate ed è ricorribile in via giurisdizionale.
5. La procedura di cui ai commi 1, 3 e 4 non preclude alle parti la possibilità di adire un organo
giurisdizionale.
24. Risoluzione delle controversie transnazionali.
1. Qualora sorga una controversia transnazionale tra parti, di cui almeno una stabilita in un altro Stato
membro, relativamente all'applicazione del Codice, per la quale risulti competente anche una Autorità
di regolamentazione di un altro Stato membro, si applicano le disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4.
2. Le parti possono investire della controversia le competenti autorità nazionali di regolamentazione.
Queste ultime coordinano i loro sforzi e hanno la facoltà di consultare il BEREC in modo da pervenire
alla risoluzione coerente della controversia secondo gli obiettivi indicati dall'articolo 13. Qualsiasi
obbligo imposto ad un'impresa da parte dell'Autorità al fine di risolvere una controversia é conforme
alle disposizioni del Codice.
2-bis. L’Autorità può chiedere al BEREC di emettere un parere in merito all’azione da adottare
conformemente alle disposizioni del Codice.
2-ter. Quando al BEREC é presentata una tale richiesta, l'Autorità ne attende il parere prima di adottare
azioni per risolvere la controversia. Ove necessario possono adottare misure urgenti.
2-quater. Ogni obbligo imposto a un'impresa dall'Autorità nella risoluzione di una controversia rispetta
le disposizioni del Codice e tiene conto del parere emesso dal BEREC.
3. L'Autorità, congiuntamente all'Autorità di regolamentazione dell'altro Stato membro, dichiara la
propria incompetenza a risolvere una controversia con decisione vincolante, qualora entrambe le parti
vi abbiano espressamente derogato prevedendo altri mezzi per la soluzione della controversia,
conformemente a quanto disposto dall'articolo 13. L'Autorità e l'Autorità di regolamentazione dell'altro
Stato membro, comunicano tempestivamente alle parti la decisione. Se la controversia non é risolta
dalle parti entro quattro mesi da tale comunicazione, e se non é stato adito un organo giurisdizionale,
l'Autorità coordina i propri sforzi con l'Autorità di regolamentazione dell'altro Stato membro per
giungere ad una soluzione della controversia, in conformità delle disposizioni di cui all'articolo 13 e
tenendo nella massima considerazione ogni parere emesso dal BEREC.
4. La procedura di cui al comma 2 non preclude alle parti la possibilità di adire un organo
giurisdizionale.
Capo II –
Autorizzazioni!
25. Autorizzazione generale per le reti e i servizi di comunicazione
elettronica.
1. L'attività di fornitura di reti o servizi di comunicazione elettronica è libera ai sensi dell'articolo 3,
fatte salve le condizioni stabilite nel presente Capo e le eventuali limitazioni introdotte da disposizioni
legislative regolamentari e amministrative che prevedano un regime particolare per i cittadini o le
imprese di Paesi non appartenenti all'Unione europea o allo Spazio economico europeo, o che siano
giustificate da esigenze della difesa e della sicurezza dello Stato e della sanità pubblica,
compatibilmente con le esigenze della tutela dell'ambiente e della protezione civile, poste da specifiche
disposizioni, ivi comprese quelle vigenti alla data di entrata in vigore del Codice.
2. Le disposizioni del presente Capo si applicano anche ai cittadini o imprese di Paesi non appartenenti
all'Unione europea, nel caso in cui lo Stato di appartenenza applichi, nelle materie disciplinate dal
presente Titolo, condizioni di piena reciprocità. Rimane salvo quanto previsto da trattati internazionali
cui l'Italia aderisce o da specifiche convenzioni.
3. La fornitura di reti o di servizi di comunicazione elettronica, fatti salvi gli obblighi specifici di cui
all'articolo 28, comma 2, o i diritti di uso di cui all'articolo 27, è assoggettata ad un'autorizzazione
generale, che consegue alla presentazione della dichiarazione di cui al comma 4.
3-bis. Le imprese che forniscono servizi transfrontalieri di comunicazione elettronica ad imprese situate
in più Stati membri non sono obbligate ad effettuare più di una notifica per Stato membro interessato.
4. L'impresa interessata presenta al Ministero una dichiarazione resa dalla persona fisica titolare ovvero
dal legale rappresentante della persona giuridica, o da soggetti da loro delegati, contenente l'intenzione
di iniziare la fornitura di reti o servizi di comunicazione elettronica, unitamente alle informazioni
strettamente necessarie per consentire al Ministero di tenere un elenco aggiornato dei fornitori di reti e
di servizi di comunicazione elettronica, da pubblicare sul proprio Bollettino ufficiale e sul sito Internet.
Tale dichiarazione costituisce segnalazione certificata di inizio attività e deve essere conforme al
modello di cui all'allegato n. 9. L'impresa è abilitata ad iniziare la propria attività a decorrere
dall'avvenuta presentazione della dichiarazione e nel rispetto delle disposizioni sui diritti di uso stabilite
negli articoli 27, 28 e 29. Ai sensi dell'articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive
modificazioni, il Ministero, entro e non oltre sessanta giorni dalla presentazione della dichiarazione,
verifica d'ufficio la sussistenza dei presupposti e dei requisiti richiesti e dispone, se del caso, con
provvedimento motivato da notificare agli interessati entro il medesimo termine, il divieto di
prosecuzione dell'attività. Le imprese titolari di autorizzazione sono tenute all'iscrizione nel registro
degli operatori di comunicazione di cui all'articolo 1 della legge 31 luglio 1997, n. 249.
5. La cessazione dell'esercizio di una rete o dell'offerta di un servizio di comunicazione elettronica, può
aver luogo in ogni tempo. La cessazione deve essere comunicata agli utenti almeno 90 giorni prima,
informandone contestualmente il Ministero. Tale termine è ridotto a trenta giorni nel caso di cessazione
dell'offerta di un profilo tariffario.
6. Le autorizzazioni generali hanno durata non superiore a venti anni e sono rinnovabili. Con decreto
del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, le
autorizzazioni possono essere prorogate, nel corso della loro durata, per un periodo non superiore a
quindici anni, previa presentazione di un dettagliato piano tecnico finanziario da parte degli operatori.
La congruità del piano viene valutata d’intesa dal Ministero dello sviluppo economico e dall’Autorità
per le garanzie nelle comunicazioni, in relazione anche alle vigenti disposizioni comunitarie e
all’esigenza di garantire l’omogeneità dei regimi autorizzatori. L'impresa interessata può indicare nella
dichiarazione di cui al comma 4 un periodo inferiore. Per il rinnovo si applica la procedura di cui al
medesimo comma 4 e la presentazione della dichiarazione deve avvenire con sessanta giorni di anticipo
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rispetto alla scadenza .
7. La scadenza dell'autorizzazione generale coincide con il 31 dicembre dell'ultimo anno di validità.
8. Una autorizzazione generale può essere ceduta a terzi, anche parzialmente e sotto qualsiasi forma,
previa comunicazione al Ministero nella quale siano chiaramente indicati le frequenze radio ed i numeri
oggetto di cessione. Il Ministero entro sessanta giorni dalla presentazione della relativa istanza da parte
dell'impresa cedente, può comunicare il proprio diniego fondato sulla non sussistenza in capo
all'impresa cessionaria dei requisiti oggettivi e soggettivi per il rispetto delle condizioni di cui
all'autorizzazione medesima. Il termine è interrotto per una sola volta se il Ministero richiede
chiarimenti o documentazione ulteriore e decorre nuovamente dalla data in cui pervengono al Ministero
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stesso i richiesti chiarimenti o documenti .
26. Elenco minimo dei diritti derivanti dall'autorizzazione generale.
1. Le imprese autorizzate ai sensi dell'articolo 25 hanno il diritto di:
a) fornire reti e servizi di comunicazione elettronica al pubblico;
b) richiedere le specifiche autorizzazioni, ovvero presentare le occorrenti dichiarazioni, per esercitare il
diritto di installare infrastrutture, in conformità agli articoli 86, 87 e 88.
2. Allorché tali imprese intendano fornire al pubblico reti o servizi di comunicazione elettronica,
l'autorizzazione generale dà loro inoltre il diritto di:
a) negoziare l'interconnessione con altri fornitori di reti e di servizi di comunicazione elettronica
accessibili al pubblico titolari di un'autorizzazione generale, e ove applicabile ottenere l'accesso o
l'interconnessione alle reti in qualunque luogo dell'Unione europea, alle condizioni del Capo III del
presente Titolo;
b) poter essere designate quali fornitori di una o più prestazioni che rientrano negli obblighi di servizio
universale in tutto il territorio nazionale o in una parte di esso, conformemente alle disposizioni del
Capo IV del presente Titolo.
27. Diritti di uso delle frequenze radio e dei numeri.
1. Ogni qualvolta ciò sia possibile, l’uso delle frequenze radio non è subordinato al rilascio di diritti
individuali di uso. I diritti individuali di uso possono essere concessi per:
a) evitare interferenze dannose,
b) assicurare la qualità tecnica del servizio,
c) assicurare un utilizzo efficiente dello spettro, oppure
d) conseguire altri obiettivi di interesse generale conformi alla normativa europea.
2. Qualora l'utilizzo delle frequenze radio non sia subordinato alla concessione di diritti individuali di
uso, il diritto di utilizzarle deriva dall'autorizzazione generale e le relative condizioni di uso sono in
essa stabilite.
3. Qualora sia necessario concedere diritti di uso delle frequenze radio e dei numeri per la fornitura di
reti o servizi di comunicazione elettronica, il Ministero attribuisce tali diritti, a richiesta,
esclusivamente all'impresa avente le condizioni necessarie per conseguire l' autorizzazione generale,
valutata l'effettiva necessità, nel rispetto degli articoli 28, 29 e 33, comma 1, lettera c), e di ogni altra
disposizione che garantisca l'uso efficiente di tali risorse in conformità delle disposizioni contenute nel
Capo II del Titolo I.
4. I diritti individuali di uso delle frequenze radio e dei numeri vengono rilasciati per una durata
adeguata al tipo di servizio e comunque non eccedente la durata dell'autorizzazione generale, tenuto
conto dell'obiettivo perseguito e della necessità di prevedere un periodo adeguato di ammortamento
degli investimenti. Quando i diritti individuali d'uso delle frequenze radio sono concessi per un periodo
di dieci anni o oltre e tali diritti non possono essere trasferiti o ceduti da un'impresa a un'altra, ai sensi
dell'articolo 14-ter, il Ministero provvede affinché si applichino i criteri per la concessione di diritti
individuali d'uso e siano rispettati per la durata della licenza, in particolare su richiesta debitamente
motivata del titolare del diritto. Se tali criteri non sono più applicabili, i diritti individuali d'uso sono
trasformati in un'autorizzazione generale per l'uso delle frequenze radio, soggetta a un preavviso e
trascorso un ragionevole periodo di tempo, oppure in un diritto liberamente trasferibile o cedibile da
un'impresa ad un'altra, ai sensi dell'articolo 14-ter.
5. I diritti di uso delle frequenze radio e dei numeri sono rilasciati mediante procedure aperte, obiettive,
trasparenti, non discriminatorie e proporzionate. Nel caso delle frequenze radio il Ministero, nel
rilasciare i diritti, precisa se essi siano trasferibili su iniziativa del detentore degli stessi e a quali
condizioni, conformemente all'articolo 14. Una deroga ai requisiti per le procedure aperte può essere
applicata quando il rilascio di diritti individuali d'uso delle frequenze radio per la diffusione di
contenuti radiofonici o televisivi é necessario per conseguire un obiettivo di interesse generale
conforme alla normativa dell'Unione europea.
5-bis. Al momento del rilascio dei diritti d'uso, il Ministero specifica se tali diritti possono essere
trasferiti dal titolare e a quali condizioni. Nel caso delle frequenze radio, tali disposizioni sono
conformi agli articoli 14 e 14-ter del Codice.
6. Il numero dei diritti di uso da concedere per le frequenze radio può essere limitato solo quando ciò
sia necessario per garantire l'uso efficiente delle frequenze stesse in conformità all'articolo 29 e
all'articolo 14, comma 1.
6-bis. Il Ministero l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze assicurano che le frequenze radio
siano utilizzate in modo efficiente ed efficace, conformemente agli articoli 13, comma 4, e 14, comma
2, del Codice, e che eventuali trasferimenti o accumuli dei diritti d'uso delle frequenze radio non
provochino distorsioni della concorrenza. A tal fine, possono essere adottate misure appropriate, quali
ad esempio l'obbligo di vendita o di locazione dei diritti d'uso delle frequenze radio.
7. Alle procedure di selezione competitiva o comparativa per la concessione di diritti individuali di uso
delle frequenze radio si applicano le disposizioni dell'articolo 29.
8. Il Ministero adotta, comunica e rende pubbliche le decisioni in materia di concessione di diritti di
uso, non appena ricevuta la domanda completa, entro tre settimane nel caso dei numeri assegnati per
scopi specifici nell'ambito del piano nazionale di numerazione dei servizi di comunicazione elettronica
ed entro sei settimane nel caso delle frequenze radio assegnate per essere utilizzate da servizi di
comunicazione elettronica nell'ambito del piano nazionale di ripartizione delle frequenze. Tale limite
non pregiudica quanto previsto negli eventuali accordi internazionali applicabili al caso in specie
relativamente al coordinamento internazionale delle frequenze e delle posizioni orbitali dei satelliti. Se
la domanda risulta incompleta, il Ministero, entro i termini sopra indicati, invita l'impresa interessata ad
integrarla. I termini vengono sospesi fino al recepimento delle integrazioni, che debbono pervenire al
Ministero entro e non oltre dieci giorni dalla richiesta. Il mancato ricevimento nei termini delle
integrazioni richieste costituisce rinuncia alla richiesta di uso delle frequenze radio e dei numeri.
9. Qualora l'Autorità decida, previa consultazione delle parti interessate ai sensi dell'articolo 11, che i
diritti di uso dei numeri ai quali potrebbe attribuirsi un valore economico eccezionale debbano essere
concessi mediante procedure di selezione competitiva o comparativa, le decisioni devono essere
comunicate e pubblicate entro cinque settimane.
28. Condizioni apposte all'autorizzazione generale, ai diritti di uso delle frequenze radio e dei
numeri.
1. L'autorizzazione generale per la fornitura di reti o servizi di comunicazione elettronica, i diritti di uso
delle frequenze radio e dei numeri possono essere assoggettati esclusivamente al rispetto delle
condizioni elencate, rispettivamente, nelle parti A, B e C dell'allegato n. 1. Tali condizioni devono
essere non discriminatorie, proporzionate e trasparenti e, nel caso dei diritti d'uso delle frequenze radio,
conformi all'articolo 14 del Codice. L'autorizzazione generale é sempre sottoposta alla condizione n. 11
della parte A dell'allegato n. 1.
2. Gli obblighi specifici prescritti ai fornitori di servizi e di reti di comunicazione elettronica ai sensi
degli articoli 42, commi 1, 2 e 4, 43, 45 e 67 o alle imprese designate per la fornitura del servizio
universale, prescritti ai sensi del Capo IV, sezione II, del presente Titolo, sono separati, sotto il profilo
giuridico, dai diritti e dagli obblighi previsti dall'autorizzazione generale. Per garantire la trasparenza
nei confronti delle imprese, nell'autorizzazione generale é fatta menzione degli obblighi specifici
prescritti alle singole imprese.
3. L'autorizzazione generale contiene solo le condizioni specifiche indicate nella parte A dell'allegato n.
1 e non riproduce le condizioni che sono imposte alle imprese in virtù di altre disposizioni normative.
4. Nel concedere i diritti di uso delle frequenze radio o dei numeri il Ministero applica le sole
condizioni elencate, rispettivamente, nelle parti B e C dell'allegato n. 1.
29. Procedura per limitare il numero dei diritti di uso da concedere per le frequenze radio.
1. Quando debba valutare l'opportunità di limitare il numero dei diritti di uso da concedere per le
radiofrequenze oppure di prolungare la durata dei diritti d'uso esistenti a condizioni diverse da quelle
specificate in tali diritti, l'Autorità, tra l'altro:
a) tiene adeguatamente conto dell'esigenza di ottimizzare i vantaggi per gli utenti e di favorire lo
sviluppo della concorrenza e la sostenibilità degli investimenti rispetto alle esigenze del mercato, anche
in applicazione del principio di effettivo ed efficiente utilizzo dello spettro radio di cui agli articoli 14,
comma 1, e 27, comma 6;
b) concede a tutte le parti interessate, compresi gli utenti e i consumatori anche attraverso le
associazioni, l'opportunità di esprimere la loro posizione, conformemente all'articolo 11;
c) pubblica qualsiasi decisione di concedere solo un numero limitato di diritti d’uso o di limitare il
rinnovo dei diritti d'uso, indicandone le ragioni;
d) stabilisce procedure basate su criteri di selezione obiettivi, trasparenti, proporzionati e non
discriminatori;
e) riesamina tali limitazioni a scadenze ragionevoli o a ragionevole richiesta degli operatori interessati.
2. L'Autorità, qualora ritenga possibile concedere ulteriori diritti individuali di uso delle frequenze
radio, rende nota la decisione ed il Ministero invita a presentare domanda per la concessione di tali
diritti.
3. Qualora sia necessario concedere in numero limitato i diritti individuali di uso delle frequenze radio,
il Ministero invita a presentare domanda per la concessione dei diritti di uso e ne effettua
l'assegnazione in base a procedure stabilite dall'Autorità. Tali criteri di selezione devono essere
obiettivi, trasparenti, proporzionati e non discriminatori e devono tenere in adeguata considerazione gli
obiettivi di cui all'articolo 13 e le prescrizioni di cui all'articolo 14 del Codice.
4. Qualora sia necessario ricorrere a procedure di selezione competitiva o comparativa, il Ministero, su
richiesta dell'Autorità, proroga il periodo massimo di sei settimane di cui all'articolo 27, comma 8, nella
misura necessaria per garantire che tali procedure siano eque, ragionevoli, pubbliche e trasparenti per
tutti i soggetti interessati, senza superare, in ogni caso, il termine di otto mesi.
5. I termini di cui al comma 4 non pregiudicano l'eventuale applicabilità di accordi internazionali in
materia di uso delle frequenze radio e di coordinamento delle posizioni orbitali dei satelliti.
6. Il presente articolo non pregiudica il trasferimento dei diritti di uso delle frequenze radio in
conformità all’articolo 14-ter.
7. In caso di procedure di selezione competitiva o comparativa di particolare rilevanza nazionale,
l'Autorità può sottoporre al Ministro dello sviluppo economico la proposta, da trasmettere alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri, di costituzione di un Comitato di Ministri incaricato di
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coordinare la procedura stessa, in particolare per quanto attiene al bando ed al disciplinare di gara .
30. Assegnazione armonizzata delle frequenze radio.
1. Qualora l'uso delle frequenze radio sia stato armonizzato, le condizioni e le procedure di accesso
siano state concordate, e gli operatori cui assegnare le frequenze radio siano stati selezionati ai sensi
degli accordi internazionali e delle disposizioni comunitarie, i diritti individuali di uso delle frequenze
radio sono concessi secondo le modalità stabilite da tali accordi e disposizioni. A condizione che nel
caso di una procedura di selezione comune siano stati soddisfatti tutti i requisiti nazionali relativi al
diritto di uso delle frequenze radio in questione, non possono essere prescritte altre condizioni, nè
criteri o procedure supplementari che possano limitare, alterare o ritardare la corretta applicazione
dell'assegnazione comune di tali frequenze radio.
31. Dichiarazioni intese ad agevolare l'esercizio del diritto di installare infrastrutture e dei diritti
di interconnessione.
1. Su richiesta di un operatore, il Ministero, allo scopo di agevolare l'esercizio dei diritti di installare
infrastrutture, di negoziare l'interconnessione o di ottenere l'accesso e l'interconnessione nei confronti
di altre autorità o di altri operatori, rilascia nel termine di una settimana una dichiarazione da cui risulti
che l'operatore stesso ha presentato una dichiarazione ai sensi dell'articolo 25, comma 4, indicando le
condizioni alle quali una impresa che fornisce reti o servizi di comunicazione elettronica in forza di
autorizzazione generale è legittimata a richiedere tali diritti.
32. Osservanza delle condizioni dell'autorizzazione generale, dei diritti di uso e degli obblighi
specifici.
1. Le imprese che forniscono le reti o i servizi di comunicazione elettronica contemplati
dall'autorizzazione generale o che sono titolari dei diritti di uso di frequenze radio o di numeri devono
comunicare, in conformità all'articolo 33, rispettivamente, al Ministero le informazioni necessarie per
verificare l'effettiva osservanza delle condizioni dell'autorizzazione generale o dei diritti di uso ed
all'Autorità le informazioni necessarie per l'effettiva osservanza degli obblighi specifici di cui
all'articolo 28, comma 2.
2. Se il Ministero accerta l'inosservanza da parte di un'impresa di una o più condizioni poste
dall'autorizzazione generale o relative ai diritti di uso, ovvero l'Autorità accerta l'inosservanza degli
obblighi specifici di cui all'articolo 28, comma 2, la contestazione dell'infrazione accertata è notificata
all'impresa, con l'intimazione di porre fine all'infrazione, ripristinando la situazione precedente, entro
un mese e l'invito a presentare eventuali memorie difensive. Il termine di un mese può essere
abbreviato in ragione della reiterazione dell'infrazione o della sua gravità. L'impresa può chiedere il
differimento del termine indicato, motivandolo adeguatamente.
3. Se entro il termine di cui al comma 2 l'impresa non pone rimedio all'infrazione accertata,
ripristinando la situazione precedente, il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze
di cui allo stesso comma 2, adottano misure adeguate e proporzionate per assicurare l'osservanza delle
condizioni di cui al comma 1 immediatamente oppure entro un termine ragionevole. A tal fine, il
Ministero e l'Autorità possono imporre:
a) se del caso, le sanzioni pecuniarie di cui all’articolo 98, commi da 4 a 12; e
b) ingiunzioni di cessare o ritardare la fornitura di un servizio o di un pacchetto di servizi che, se
continuasse, comporterebbe un notevole svantaggio concorrenziale, finché non siano soddisfatti gli
obblighi in materia di accesso imposti in seguito ad un'analisi di mercato effettuata ai sensi dell'articolo
19 del presente Codice.
3-bis. Le misure di cui al comma 3 e le relative motivazioni sono tempestivamente notificate
all’impresa interessata e prevedono un termine ragionevole entro il quale l’impresa deve rispettare le
misure stesse.
4. Qualora vi siano violazioni gravi o reiterate più di due volte nel quinquennio delle condizioni poste
dall'autorizzazione generale, o relative ai diritti di uso o agli obblighi specifici di cui all'articolo 28,
comma 2, e le misure volte ad assicurare il loro rispetto, di cui al comma 3 del presente articolo, si
siano rivelate inefficaci, il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze di cui al
comma 2, possono impedire a un'impresa di continuare a fornire in tutto o in
parte reti o servizi di comunicazione elettronica, sospendendo o revocando i diritti di uso. Al periodo
per cui si é protratta la violazione possono essere applicate le sanzioni di cui all'articolo 98, commi da 4
a 12, anche nel caso in cui la violazione sia stata successivamente rimossa.
5. Ferme restando le disposizioni dei commi 2, 3 e 4, qualora il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle
rispettive competenze di cui al comma 2, abbiano prova della violazione delle condizioni
dell'autorizzazione generale, dei diritti di uso o degli obblighi specifici di cui all'articolo 28, comma 2,
tale da comportare un rischio grave e immediato per la sicurezza pubblica, l'incolumità pubblica o la
salute pubblica, o da ostacolare la prevenzione, la ricerca, l'accertamento ed il perseguimento di reati o
da creare gravi problemi economici od operativi ad altri fornitori o utenti di reti o di servizi di
comunicazione elettronica o ad altri utenti dello spettro radio, possono adottare misure provvisorie
urgenti per porre rimedio alla situazione prima di adottare una decisione definitiva, dando all'impresa
interessata la possibilità di esprimere osservazioni e di proporre le soluzioni opportune. Ove necessario,
il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze, confermano le misure provvisorie, che
sono valide per un massimo di 3 mesi, ma che possono, nei casi in cui le procedure di attuazione non
sono state completate, essere prolungate per un periodo ulteriore di massimo tre mesi.
6. Le imprese hanno diritto di ricorrere contro le misure adottate ai sensi del presente articolo, secondo
la procedura di cui all'articolo 9.
33. Informazioni richieste ai fini dell'autorizzazione generale, dei diritti di uso e degli obblighi
specifici.
1. Ai fini dell'autorizzazione generale, della concessione dei diritti di uso o dell'imposizione degli
obblighi specifici di cui all'articolo 28, comma 2, il Ministero e l'Autorità non possono imporre alle
imprese di fornire alcuna informazione salvo quelle proporzionate e oggettivamente giustificate:
a) per verificare, sistematicamente o caso per caso, l'osservanza delle condizioni 1 e 2 della parte A,
delle condizioni 2 e 6 della parte B e delle condizioni 2 e 7 della parte C dell'allegato n. 1 e l'osservanza
degli obblighi indicati all'articolo 28, comma 2
b) per verificare caso per caso l'osservanza delle condizioni indicate all'allegato n. 1, a seguito di
denuncia, o in caso di verifica avviata di propria iniziativa dal Ministero e dall'Autorità nell'ambito
delle rispettive competenze, o quando il Ministero o l'Autorità abbiano comunque motivo di ritenere
che una data condizione non sia stata rispettata;
c) per predisporre procedure e valutare le richieste di concessione dei diritti di uso;
d) per pubblicare prospetti comparativi sulla qualità e sui prezzi dei servizi a vantaggio dei
consumatori;
e) per fini statistici specifici;
f) per consentire all'Autorità di effettuare un'analisi del mercato ai sensi delle disposizioni di cui ai Capi
III e IV del presente Titolo.
f-bis) per salvaguardare l’uso efficiente e garantire la gestione efficace delle frequenze radio;
f-ter) per valutare sviluppi futuri a livello di reti e servizi che potrebbero avere ripercussioni sui servizi
all'ingrosso resi disponibili ai concorrenti.
2. Nessuna delle informazioni di cui alle lettere a), b), d), e), f), f-bis) ed f-ter) del comma 1 può essere
richiesta prima dell'inizio dell'attività, né come condizione necessaria per la stessa.
3. Quando il Ministero o l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze, richiedono informazioni
alle imprese ai sensi del comma 1, gli stessi sono tenuti ad informare queste ultime circa l'uso che
intendono farne.
34. Diritti amministrativi.
1. Oltre ai contributi di cui all'articolo 35, possono essere imposti alle imprese che forniscono reti o
servizi ai sensi dell'autorizzazione generale o alle quali sono stati concessi diritti di uso, diritti
amministrativi che coprano complessivamente i soli costi amministrativi sostenuti per la gestione, il
controllo e l'applicazione del regime di autorizzazione generale, dei diritti di uso e degli obblighi
specifici di cui all'articolo 28, comma 2, ivi compresi i costi di cooperazione internazionale, di
armonizzazione e di standardizzazione, di analisi di mercato, di sorveglianza del rispetto delle
disposizioni e di altri controlli di mercato, nonché di preparazione e di applicazione del diritto derivato
e delle decisioni amministrative, ed in particolare di decisioni in materia di accesso e interconnessione.
I diritti amministrativi sono imposti alle singole imprese in modo proporzionato, obiettivo e trasparente
che minimizzi i costi amministrativi aggiuntivi e gli oneri accessori.
2. La misura dei diritti amministrativi di cui al comma 1 è riportata nell'allegato n. 10.
35. Contributi per la concessione di diritti di uso e di diritti di installare infrastrutture.
1. I contributi per la concessione di diritti di uso delle frequenze radio o dei numeri sono fissati dal
Ministero sulla base dei criteri stabiliti dall'Autorità.
2. In sede di prima applicazione si applicano i contributi nella misura prevista dall'allegato n. 10.
3. Per i contributi relativi alla concessione dei diritti per l'installazione, su aree pubbliche, di
infrastrutture di reti di comunicazione elettronica, si applicano le disposizioni di cui al comma 2
dell'articolo 93.
4. I contributi sono trasparenti, obiettivamente giustificati, proporzionati allo scopo, non discriminatori
e tengono conto degli obiettivi di cui all'articolo 13.
36. Modifica dei diritti e degli obblighi.
1. I diritti, le condizioni e le procedure relativi alle autorizzazioni generali, ai diritti di uso o ai diritti di
installazione delle infrastrutture possono essere modificati solo in casi obiettivamente giustificati e in
misura proporzionata, tenendo conto, se del caso, delle condizioni specifiche applicabili ai diritti
trasferibili d'uso delle frequenze radio. Salvo i casi in cui le modifiche proposte sono minime e sono
state convenute con il titolare dei diritti o dell'autorizzazione generale, il Ministero comunica
l'intenzione di procedere alle modifiche ai soggetti interessati, compresi gli utenti e i consumatori, ai
quali é concesso un periodo di tempo sufficiente per esprimere la propria posizione al riguardo. Tale
periodo, tranne casi eccezionali, non può essere inferiore a quattro settimane.
2. I diritti d'uso delle frequenze radio o i diritti di installare strutture non possono essere limitati o
revocati prima della scadenza del periodo per il quale sono stati concessi. Limitazioni e revoche sono
ammesse in casi eccezionali e adeguatamente motivati e previo congruo indennizzo.
37. Pubblicazione delle informazioni.
1. Le informazioni pertinenti su diritti, condizioni, procedure, riscossione di diritti amministrativi e
contributi e sulle decisioni attinenti alle autorizzazioni generali, ai diritti di uso e ai diritti di installare
strutture sono pubblicate, a seconda dei casi, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ovvero
sui siti Internet delle autorità competenti e sono debitamente aggiornate, in modo da consentire a tutti
gli interessati di accedervi facilmente.
38. Concessioni e autorizzazioni preesistenti.
1. Le licenze individuali e le autorizzazioni generali preesistenti in materia di reti e servizi di
telecomunicazioni ad uso pubblico continuano ad essere valide fino alla loro naturale scadenza e ad
esse si applicano, salvo quanto disposto dai commi 2 e 3, le disposizioni del Codice. Fatto salvo
l'articolo 14-bis, entro 60 giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento, le autorizzazioni
generali e i diritti individuali d'uso preesistenti sono resi conformi agli articoli 27, 28 e 29 e all'allegato
n. 1 del presente Codice..
2. Qualora l'applicazione della disposizione di cui al comma 1 implichi una restrizione dei diritti o un
ampliamento delle autorizzazioni generali e dei diritti individuali d'uso già in vigore, il Ministero,
sentita l'Autorità, può prorogare i diritti e gli obblighi fino al 30 settembre 2012, a condizione di non
ledere i diritti di cui godono altre imprese in forza della normativa dell'Unione europea. Il Ministero
informa la Commissione europea della concessione di tale proroga, indicandone le ragioni.
3. Qualora il Ministero dimostri che la soppressione di una condizione per l'autorizzazione riguardante
l'accesso a reti di comunicazione elettronica, precedente alla data di entrata in vigore del Codice, crei
eccessive difficoltà per le imprese che hanno beneficiato di un diritto di accesso a un'altra rete, e
qualora le stesse non abbiano negoziato nuovi accordi secondo termini commerciali ragionevoli prima
della data di entrata in vigore del Codice, il Ministero può sottoporre alla Commissione europea la
richiesta di una proroga temporanea, specificandone le condizioni e il periodo.
4. Restano ferme le norme speciali sulle concessioni ed autorizzazioni preesistenti in materia di
radiodiffusione sonora e televisiva.
39. Sperimentazione.
1. Fatti salvi i criteri e le procedure specifiche previsti da norme di legge e di regolamento in materia di
sperimentazione della radiodiffusione sonora e televisiva terrestre in tecnica digitale, la
sperimentazione di reti o servizi di comunicazione elettronica è subordinata a dichiarazione preventiva.
L'impresa interessata presenta al Ministero una dichiarazione della persona fisica titolare o del legale
rappresentante della persona giuridica o di soggetti da loro delegati, contenente l'intenzione di
effettuare una sperimentazione di reti o servizi di comunicazione elettronica, conformemente al
modello riportato nell'allegato n. 12. L'impresa è abilitata ad iniziare la sperimentazione a decorrere
dall'avvenuta presentazione della dichiarazione. Ai sensi dell'articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n.
241 e successive modificazioni, il Ministero, entro e non oltre trenta giorni dalla presentazione della
dichiarazione, verifica d'ufficio la sussistenza dei presupposti e dei requisiti richiesti e dispone, se del
caso, con provvedimento motivato da notificare agli interessati entro il medesimo termine, il divieto di
prosecuzione dell'attività.
2. La dichiarazione di cui al comma 1:
a) non prefigura alcun titolo per il conseguimento di una successiva autorizzazione generale per
l'offerta al pubblico, a fini commerciali, della rete o servizio di comunicazione elettronica oggetto di
sperimentazione;
b) non riveste carattere di esclusività nè in relazione al tipo di rete o servizio, nè in relazione all'area o
alla tipologia di utenza interessate;
c) può prevedere, a causa della limitatezza delle risorse di spettro radio disponibili per le reti o servizi
di comunicazione elettronica, l'espletamento della sperimentazione in regime di condivisione di
frequenze.
3. La dichiarazione di cui al comma 1 deve indicare:
a) l'eventuale richiesta di concessione di diritti individuali di uso delle frequenze radio e dei numeri
necessari;
b) la durata della sperimentazione, limitata nel tempo e comunque non superiore a sei mesi, a partire
dal giorno indicato per l'avvio della stessa;
c) l'estensione dell'area operativa, le modalità di esercizio, la tipologia, la consistenza dell'utenza
ammessa che, comunque, non può superare le tremila unità, e il carattere sperimentale del servizio;
d) l'eventuale previsione di oneri economici per gli utenti che aderiscono alla sperimentazione;
e) l'obbligo di comunicare all'utente la natura sperimentale del servizio e l'eventuale sua qualità ridotta;
f) l'obbligo di comunicare al Ministero i risultati della sperimentazione al termine della stessa.
4. Se la sperimentazione prevede la concessione di diritti individuali di uso delle frequenze radio o dei
numeri, il Ministero li concede, entro due settimane dal ricevimento della dichiarazione nel caso di
numeri assegnati per scopi specifici nell'ambito del piano nazionale di numerazione, ed entro quattro
settimane nel caso delle frequenze radio assegnate per scopi specifici nell'ambito del piano nazionale di
ripartizione delle frequenze. Se la dichiarazione risulta incompleta, il Ministero, entro i termini sopra
indicati, invita l'impresa interessata ad integrarla. I termini vengono sospesi fino al recepimento delle
integrazioni che debbono pervenire al Ministero entro e non oltre dieci giorni dalla richiesta. Il mancato
ricevimento nei termini delle integrazioni richieste costituisce rinuncia alla sperimentazione.
5. Per il rinnovo della sperimentazione si applica la procedura di cui al comma 1 e la presentazione
della richiesta deve avvenire con sessanta giorni d'anticipo rispetto alla scadenza.
Capo III - Accesso ed interconnessione
!Sezione I –
Disposizioni generali!
40. Quadro di riferimento generale per l'accesso e l'interconnessione.
1. Gli operatori possono negoziare tra loro accordi sulle disposizioni tecniche e commerciali relative
all'accesso e all'interconnessione. L'operatore costituito in un altro Stato membro che richiede l'accesso
o l'interconnessione nel territorio nazionale non necessita di un'autorizzazione ad operare in Italia,
qualora non vi fornisca servizi o non vi gestisca una rete. L'Autorità anche mediante l'adozione di
specifici provvedimenti garantisce che non vi siano restrizioni che impediscano alle imprese accordi di
interconnessione e di accesso.
41. Diritti ed obblighi degli operatori.
1. Gli operatori autorizzati alla fornitura di reti e servizi di comunicazione elettronica accessibili al
pubblico hanno il diritto e, se richiesto da altri operatori titolari di un'autorizzazione ai sensi
dell'articolo 26 del presente Codice, l'obbligo di negoziare tra loro l'interconnessione ai fini della
fornitura di servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico, allo scopo di garantire la
fornitura e l'interoperabilità dei servizi in tutta l'Unione europea. Gli operatori offrono l'accesso e
l'interconnessione ad altri operatori nei termini e alle condizioni conformi agli obblighi imposti
dall'Autorità ai sensi degli articoli 42, 43, 44 e 45, e nel rispetto dei principi di cui all'articolo 13,
comma 5, lettera b).
2. Le reti pubbliche di comunicazione elettronica realizzate per distribuire servizi di televisione digitale
devono essere in grado di distribuire servizi e programmi televisivi in formato panoramico. Gli
operatori di rete che ricevono e redistribuiscono servizi e programmi televisivi in formato panoramico
mantengono il formato panoramico dell'immagine.
3. Fatto salvo l'articolo 33, gli operatori che ottengono informazioni da un altro operatore prima,
durante o dopo il negoziato sugli accordi in materia di accesso o di interconnessione utilizzano tali
informazioni esclusivamente per i fini per cui sono state fornite e osservano in qualsiasi circostanza gli
obblighi di riservatezza delle informazioni trasmesse o memorizzate. Le informazioni ricevute non
sono comunicate ad altre parti, in particolare ad altre unità organizzative, ad altre società consociate o
partner commerciali, per i quali esse potrebbero rappresentare un vantaggio concorrenziale.
42. Poteri e competenze dell'Autorità in materia di accesso e di interconnessione.
1. Nel perseguire gli obiettivi stabiliti dall'articolo 13, l'Autorità incoraggia e garantisce forme adeguate
di accesso, interconnessione e interoperabilità dei servizi, esercitando le proprie competenze in modo
da promuovere l'efficienza economica e una concorrenza sostenibile, investimenti efficienti e
l'innovazione e recare il massimo vantaggio agli utenti finali..
2. Fatte salve le misure che potrebbero essere adottate nei confronti degli operatori che detengono un
significativo potere di mercato ai sensi dell'articolo 45, l'Autorità può imporre:
a) l'obbligo agli operatori che controllano l'accesso agli utenti finali, compreso, in casi giustificati, e
qualora non sia già previsto, l'obbligo di interconnessione delle rispettive reti, nella misura necessaria a
garantire l'interconnessione da punto a punto e valutati i servizi intermedi già resi disponibili;
a-bis) in casi giustificati e nella misura necessaria, gli obblighi per le imprese che controllano l'accesso
degli utenti finali, onde rendere interoperabili i propri servizi;
b) l'obbligo agli operatori di garantire l'accesso alle altre risorse di cui all'allegato n. 2, parte II, a
condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie, nella misura necessaria a garantire l'accesso degli
utenti finali ai servizi radiofonici e televisivi digitali indicati nell'allegato n. 2.
12
3. Abrogato
4. Gli obblighi e le condizioni imposti ai sensi dei commi 1 e 2 sono obiettivi, trasparenti, proporzionati
e non discriminatori e sono applicati conformemente alla procedura di cui agli articoli 11, 12 e 12-bis
5. Ove giustificato, l'Autorità può, di propria iniziativa, intervenire in materia di accesso e
interconnessione di cui ai commi 1 e 2 al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi previsti
all'articolo 13, sulla base delle disposizioni del presente Capo e secondo le procedure di cui agli articoli
11, 12, 23 e 24..
Sezione II
Obblighi degli operatori e procedure di riesame del mercato
43. Sistemi di accesso condizionato ed altre risorse.
1. All'accesso condizionato ai servizi televisivi e radiofonici digitali trasmessi ai telespettatori e agli
ascoltatori si applicano, a prescindere dai mezzi di trasmissione, le condizioni di cui all'allegato n. 2,
parte I.
2. In deroga alle disposizioni di cui al comma 1, l'Autorità può riesaminare le condizioni applicate in
virtù del presente articolo attraverso un'analisi di mercato conformemente alle disposizioni dell'articolo
19 per determinare se mantenere, modificare o revocare le condizioni indicate. Qualora, in base
all'analisi di mercato, l'Autorità verifica che uno o più operatori di servizi di accesso condizionato non
dispongono di un significativo potere di mercato sul mercato pertinente, può modificare o revocare le
condizioni per tali imprese conformemente alla procedura prevista agli articoli 11 e 12, solo se non
risultino pregiudicati da tale modifica o revoca:
a) l'accesso per gli utenti finali a programmi radiofonici e televisivi e a canali e servizi di diffusione
specificati ai sensi dell'articolo 81;
b) le prospettive di un'effettiva concorrenza nei mercati per:
1) i servizi digitali di radiodiffusione sonora e televisiva al dettaglio;
2) i sistemi di accesso condizionato ed altre risorse correlate.
3. La modifica o la revoca degli obblighi è comunicata alle parti interessate con un congruo preavviso.
44. Abrogato
!
45. Imposizione, modifica o revoca degli obblighi.
1. Qualora, in esito all'analisi del mercato realizzata a norma dell'articolo 19, un'impresa sia designata
come detentrice di un significativo potere di mercato in un mercato specifico, l'Autorità impone, in
funzione delle circostanze, gli obblighi previsti agli articoli 46, 47, 48, 49, 50 e 50-bis..
2. L'Autorità non impone gli obblighi di cui agli articoli 46, 47, 48, 49 e 50 agli operatori che non sono
stati designati in conformità al comma 1, fatte salve:
a) le disposizioni degli articoli 42, commi 1 e 2 e 43;
b) le disposizioni degli articoli 16 e 87, la condizione 7 di cui alla parte B dell'allegato n. 1, quale
applicata ai sensi dell'articolo 28, comma 1, gli articoli 77, 78, e 80 e le disposizioni della normativa
nazionale e comunitaria in materia di trattamento dei dati personali e della tutela della vita privata che
contemplano obblighi per le imprese diverse da quelle cui è riconosciuto un significativo potere di
mercato;
c) l'esigenza di ottemperare ad impegni internazionali.
3. In circostanze eccezionali l'Autorità, quando intende imporre agli operatori aventi un significativo
potere di mercato obblighi in materia di accesso e di interconnessione diversi da quelli di cui agli
articoli 46, 47, 48, 49 e 50, ne fa richiesta alla Commissione europea, la quale adotta una decisione che
autorizza o vieta l'adozione dei provvedimenti.
4. Gli obblighi imposti ai sensi del presente articolo sono basati sulla natura delle questioni oggetto di
istruttoria, proporzionati e giustificati alla luce degli obiettivi di cui all'articolo 13 e sono imposti solo
previa consultazione ai sensi degli articoli 11 e 12.
5. Nei casi di cui al comma 2, lettera a), l'Autorità notifica alla Commissione europea le proprie
decisioni di imporre, modificare o revocare gli obblighi nei confronti dei soggetti del mercato,
conformemente alle procedure stabilite dall' articolo 12.
46. Obbligo di trasparenza.
1. Ai sensi dell'articolo 45, l'Autorità può imporre obblighi di trasparenza in relazione
all'interconnessione e all'accesso, prescrivendo agli operatori di rendere pubbliche determinate
informazioni quali informazioni di carattere contabile, specifiche tecniche, caratteristiche della rete,
termini e condizioni per la fornitura e per l'uso, comprese eventuali condizioni conformi al diritto
europeo che limitino l'accesso a servizi e applicazioni o il loro utilizzo, e prezzi.
2. In particolare, l'Autorità può esigere che, quando un operatore è assoggettato ad obblighi di non
discriminazione ai sensi dell'articolo 47 pubblichi un'offerta di riferimento sufficientemente
disaggregata per garantire che gli operatori non debbano pagare per risorse non necessarie ai fini del
servizio richiesto e in cui figuri una descrizione delle offerte suddivisa per componenti in funzione
delle esigenze del mercato, corredata dei relativi termini, condizioni e prezzi. L'Autorità con
provvedimento motivato può imporre modifiche alle offerte di riferimento in attuazione degli obblighi
previsti dal presente Capo.
3. L'Autorità può precisare quali informazioni pubblicare, il grado di dettaglio richiesto e le modalità di
pubblicazione delle medesime.
4. In deroga al comma 3, se un operatore é soggetto agli obblighi di cui all'articolo 49 relativi
all'accesso all'ingrosso all'infrastruttura della rete, l'Autorità provvede alla pubblicazione di un'offerta
di riferimento contenente almeno gli elementi riportati nell'allegato n. 3.
47. Obbligo di non discriminazione.!
1. Ai sensi dell'articolo 45, l'Autorità può imporre obblighi di non
discriminazione in relazione all'interconnessione e all'accesso.
2. Gli obblighi di non discriminazione garantiscono, in particolare, che l'operatore applichi condizioni
equivalenti in circostanze equivalenti nei confronti di altri operatori che offrono servizi equivalenti, e
inoltre che esso fornisca a terzi servizi e informazioni garantendo condizioni e un livello di qualità
identici a quelli che assicura per i propri servizi o per i servizi delle proprie società consociate o dei
propri partner commerciali.
48. Obbligo di separazione contabile.
1. Ai sensi dell'articolo 45 e limitatamente al mercato oggetto di notifica, l'Autorità può imporre
obblighi di separazione contabile in relazione a particolari attività nell'ambito dell'interconnessione e
dell'accesso. In particolare, l'Autorità può obbligare un'impresa verticalmente integrata a rendere
trasparenti i propri prezzi all'ingrosso e i prezzi dei trasferimenti interni, segnatamente per garantire
l'osservanza di un obbligo di non discriminazione ai sensi dell'articolo 47 o, se del caso, per evitare
sovvenzioni incrociate abusive. L'Autorità può specificare i formati e la metodologia contabile da
usare.
2. Fatto salvo l'articolo 10, per agevolare la verifica dell'osservanza degli obblighi di trasparenza e di
non discriminazione, l'Autorità può richiedere che siano prodotte le scritture contabili, compresi i dati
relativi alle entrate provenienti da terzi. L'Autorità può pubblicare tali informazioni in quanto utili per
un mercato aperto e concorrenziale, nel rispetto della vigente normativa nazionale e comunitaria sulla
riservatezza delle informazioni commerciali.
49. Obblighi in materia di accesso e di uso di determinate risorse di rete.
1. Ai sensi dell'articolo 45, l'Autorità può imporre agli operatori di accogliere richieste ragionevoli di
accesso ed autorizzare l'uso di determinati elementi di rete e risorse correlate, in particolare qualora
verifichi che il rifiuto di concedere l'accesso o la previsione di termini e condizioni non ragionevoli di
effetto equivalente ostacolerebbero lo sviluppo di una concorrenza sostenibile sul mercato al dettaglio e
sarebbero contrari agli interessi dell'utente finale. Agli operatori può essere imposto, tra l'altro:
a) di concedere agli operatori un accesso a determinati elementi o risorse di rete, compreso l'accesso
agli elementi della rete che non sono attivi o l'accesso disaggregato alla rete locale, anche per
consentire la selezione o la preselezione del vettore o l'offerta di rivendita delle linee di contraenti;
b) di negoziare in buona fede con gli operatori che chiedono un accesso;
c) di non revocare l'accesso alle risorse consentito in precedenza;
d) di garantire determinati servizi all'ingrosso necessari affinché terze parti possano formulare offerte;
e) di concedere un accesso alle interfacce tecniche, ai protocolli e ad altre tecnologie indispensabili per
l'interoperabilità dei servizi o dei servizi di reti private virtuali;
f) di consentire la coubicazione o altre forme di condivisione associata degli impianti;
g) di fornire determinati servizi necessari per garantire agli utenti l'interoperabilità dei servizi da punto
a punto, tra cui risorse per servizi di reti intelligenti o servizi di roaming tra operatori di reti mobili;
h) di garantire l'accesso ai sistemi di supporto operativo o a sistemi software analoghi necessari per
garantire eque condizioni di concorrenza nella fornitura dei servizi;
i) di interconnettere reti o risorse di rete;
i-bis) di fornire l’accesso a servizi correlati come quelli relativi all'identità, alla posizione e alla
presenza.
2. L'Autorità può associare agli obblighi di cui al comma 1, condizioni di equità, ragionevolezza,
tempestività.
3. Nel valutare l'opportunità di imporre gli obblighi di cui al comma 1, e soprattutto nel considerare se
tali obblighi siano proporzionati agli
obiettivi definiti nell'articolo 13, l'Autorità tiene conto, in particolare, dei seguenti fattori:
a) fattibilità tecnica ed economica dell'uso o dell'installazione di risorse concorrenti, a fronte del ritmo
di evoluzione del mercato, tenuto conto della natura e del tipo di interconnessione o di accesso in
questione, fra cui la fattibilità di altri prodotti di accesso a monte, quale l'accesso ai condotti;
b) fattibilità della fornitura dell'accesso proposto, alla luce della capacità disponibile;
c) investimenti iniziali del proprietario delle risorse, tenendo conto di qualsiasi investimento pubblico
effettuato e dei rischi connessi a tali investimenti;
d) necessità di tutelare la concorrenza a lungo termine, con particolare attenzione ad una concorrenza
infrastrutturale economicamente sostenibile;
e) eventuali diritti di proprietà intellettuale applicabili;
f) fornitura di servizi paneuropei.
3-bis. L'Autorità può, nell'imporre ad un operatore l'obbligo di concedere l'accesso ai sensi del presente
articolo, stabilire condizioni tecniche o operative che devono essere soddisfatte dal prestatore di servizi
o dai beneficiari di tale accesso, ove necessario per garantire il funzionamento normale della rete.
L'obbligo di rispettare determinate norme o specifiche tecniche é conforme alle norme e alle specifiche
stabilite conformemente all'articolo 20 del presente Codice.
50. Obblighi in materia di controllo dei prezzi e di contabilità dei costi.
1. Ai sensi dell'articolo 45, per determinati tipi di interconnessione e di accesso l'Autorità può imporre
obblighi in materia di recupero dei costi e controlli dei prezzi, tra cui l'obbligo che i prezzi siano
orientati ai costi, nonché l'obbligo di disporre di un sistema di contabilità dei costi, qualora l'analisi del
mercato riveli che l'assenza di un'effettiva concorrenza comporta che l'operatore interessato potrebbe
mantenere prezzi ad un livello eccessivamente elevato o comprimerli a danno dell'utenza finale. Per
incoraggiare gli investimenti effettuati dall'operatore anche nelle reti di prossima generazione,
l'Autorità tiene conto degli investimenti effettuati dall'operatore e gli consente un'equa remunerazione
del capitale investito, purché congruo, in considerazione di eventuali rischi specifici di un nuovo
progetto particolare di investimento nella rete..
2. L'Autorità provvede affinché tutti i meccanismi di recupero dei costi o metodi di determinazione dei
prezzi resi obbligatori servano a promuovere l'efficienza e la concorrenza sostenibile ed ottimizzino i
vantaggi per i consumatori. Al riguardo l'Autorità può anche tener conto dei prezzi applicati in mercati
concorrenziali comparabili.
3. Qualora un operatore abbia l'obbligo di orientare i propri prezzi ai costi, ha l'onere della prova che il
prezzo applicato si basa sui costi, maggiorati di un ragionevole margine di profitto sugli investimenti.
Per determinare i costi di un'efficiente fornitura di servizi, l'Autorità può approntare una metodologia di
contabilità dei costi indipendente da quella usata dagli operatori. L'Autorità può esigere che un
operatore giustifichi pienamente i propri prezzi e, ove necessario, li adegui.
4. L'Autorità provvede affinché, qualora sia imposto un sistema di contabilità dei costi a sostegno di
una misura di controllo dei prezzi, sia pubblicata una descrizione, che illustri quanto meno le categorie
principali di costi e le regole di ripartizione degli stessi. La conformità al sistema di contabilità dei costi
è verificata da un organismo indipendente dalle parti interessate, avente specifiche competenze,
incaricato dall'Autorità. È pubblicata annualmente una dichiarazione di conformità al sistema. I costi
relativi alle verifiche rientrano tra quelli coperti ai sensi dall'articolo 34.
50 bis. Separazione funzionale.
1. Qualora concluda che gli obblighi appropriati imposti ai sensi degli articoli da 46 a 50 si sono
rivelati inefficaci per conseguire un'effettiva concorrenza e che esistono importanti e persistenti
problemi di concorrenza o carenze del mercato individuati in relazione ai mercati per la fornitura
all'ingrosso di determinati prodotti di accesso, l'Autorità può, a titolo di misura eccezionale e
conformemente all'articolo 45, comma 3, imporre alle imprese verticalmente integrate l'obbligo di
collocare le attività relative alla fornitura all'ingrosso di detti prodotti di accesso in un'entità
commerciale operante in modo indipendente.
2. Tale entità commerciale fornisce prodotti e servizi di accesso a tutte le imprese, incluso alle altre
entità commerciali all'interno della società madre, negli stessi tempi, agli stessi termini e condizioni,
inclusi quelli relativi ai livelli di prezzi e servizi e attraverso gli stessi sistemi e le stesse procedure.
3. Ove intenda imporre un obbligo di separazione funzionale, l'Autorità sottopone una proposta alla
Commissione europea fornendo::
a) prove che giustifichino le conclusioni di cui al comma 1;
b) una motivata valutazione che attesti che le prospettive di concorrenza a livello delle infrastrutture
sono scarse o assenti in un lasso di tempo ragionevole;
c) un'analisi dell'impatto previsto sull'Autorità, sull'impresa, in particolare sulla forza lavoro
dell'impresa separata e sul settore delle comunicazioni elettroniche nel suo insieme e sugli incentivi ad
investire in un settore nel suo insieme, in particolare per quanto riguarda la necessità di garantire la
coesione sociale e territoriale, nonché sugli altri soggetti interessati, compreso in particolare l'impatto
previsto sulla concorrenza tra infrastrutture e ogni potenziale effetto sui consumatori;
d) un'analisi delle ragioni per cui l'obbligo in questione sarebbe lo strumento più efficace per applicare
le misure correttive volte a ovviare ai problemi di concorrenza/carenze del mercato individuati.
4. Il progetto di misura comprende gli elementi seguenti:
a) la natura e il livello di separazione precisi, specificando, in particolare, lo status giuridico dell’entità
commerciale separata;
b) l’individuazione delle risorse dell’entità commerciale separata e i prodotti o servizi che tale entità
deve fornire;
c) le disposizioni gestionali per assicurare l’indipendenza del personale dell’entità commerciale
separata e gli incentivi corrispondenti;
d) le norme per garantire l’osservanza degli obblighi;
e) le norme per assicurare la trasparenza delle procedure operative, in particolare nei confronti delle
altre parti interessate;
f) un programma di controllo per assicurare l’osservanza, che include la pubblicazione di una relazione
annuale.
5. A seguito della decisione della Commissione europea sul progetto di misura adottato conformemente
all'articolo 45, comma 3, l'Autorità effettua un'analisi coordinata dei diversi mercati relativi alla rete di
accesso secondo la procedura di cui all'articolo 19. Sulla base della sua valutazione, l'Autorità impone,
mantiene, modifica o revoca gli obblighi conformemente agli articoli 11 e 12.
6. Un'impresa alla quale sia stata imposta la separazione funzionale può essere soggetta a uno qualsiasi
degli obblighi di cui agli articoli da 46 a 50 in ogni mercato specifico nel quale é stato stabilito che
l'impresa dispone di un significativo potere di mercato ai sensi dell'articolo 19 del Codice oppure a
qualsiasi altro obbligo autorizzato dalla Commissione conformemente all'articolo 45, comma 3..
50 ter. Separazione volontaria da parte di un’impresa verticalmente integrata.
1. Le imprese che siano state designate come aventi un significativo potere di mercato in uno o più
mercati rilevanti ai sensi dell'articolo 19 informano anticipatamente e tempestivamente l'Autorità al
fine di consentire alla stessa di valutare l'effetto dell'auspicata transazione, quando intendono trasferire
i loro beni relativi alle reti di accesso, o una parte significativa degli stessi, a un soggetto giuridico
separato sotto controllo di terzi, o qualora intendano istituire un'entità commerciale separata per fornire
a tutti i fornitori al dettaglio, comprese le sue divisioni al dettaglio, prodotti di accesso pienamente
equivalenti. Le imprese devono inoltre informare l'Autorità in merito ad eventuali cambiamenti di tale
intenzione, nonché del risultato finale del processo di separazione.
2. L'Autorità valuta l'effetto della transazione prevista sugli obblighi normativi esistenti in base al
Codice. A tal fine, conduce un'analisi coordinata dei vari mercati relativi alla rete d'accesso secondo la
procedura di cui all'articolo 19 del Codice. Sulla base della sua valutazione impone, mantiene, modifica
o revoca gli obblighi conformemente agli articoli 11 e 12 del Codice.
3. L'entità commerciale separata dal punto di vista giuridico o operativo può essere soggetta a uno
qualsiasi degli obblighi di cui agli articoli da 46 a 50 in ogni mercato specifico nel quale é stato
stabilito che l'entità dispone di un significativo potere di mercato ai sensi dell'articolo 19 oppure a
qualsiasi altro obbligo autorizzato dalla Commissione conformemente all'articolo 45, comma 3.
4. Qualora intenda cedere tutte le sue attività nelle reti di accesso locale, o una parte significativa di
queste, a un'entità giuridica separata appartenente a una proprietà diversa, l'impresa designata
conformemente al comma 1 informa preventivamente e tempestivamente l'Autorità per permetterle di
valutare l'effetto della transazione prevista sulla fornitura dell'accesso in postazione fissa e sulla
fornitura dei servizi telefonici ai sensi dell'articolo 54. L'Autorità può imporre, modificare o revocare
gli obblighi specifici conformemente all'articolo 28, comma 2".
51. Pubblicazione delle informazioni e relativo accesso.
1. L'Autorità pubblica gli obblighi specifici imposti nei confronti delle imprese conformemente al
presente Capo, precisando il prodotto o servizio specifico e i mercati geografici interessati. L'Autorità
provvede inoltre a pubblicare, secondo le medesime modalità, informazioni aggiornate in forma atta a
consentire a tutte le parti interessate di accedervi agevolmente, a meno che non si tratti di informazioni
riservate e, in particolare, di segreti aziendali.
2. L'Autorità trasmette alla Commissione europea copia di tutte le informazioni pubblicate.
52. Notificazione.
1. L'Autorità notifica alla Commissione europea l'elenco degli operatori che ritiene dispongano di
significativo potere di mercato ai fini del presente Capo, nonché gli obblighi imposti nei loro confronti.
Qualsiasi modifica degli obblighi imposti nei confronti degli operatori e qualsiasi modifica tra gli
operatori soggetti alle disposizioni del presente Capo è notificata senza indugio alla Commissione
europea.
(OMISSIS)
!
ACCORDO DI COLLABORAZIONE FRA L'AUTORITÀ PER LE
GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L'AUTORITÀ GARANTE
DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO IN MATERIA DI
COMUNICAZIONI ELETTRONICHE
28 GENNAIO 2004
(OMISSIS)
Articolo 1 Meccanismi di cooperazione e consultazione di cui all'articolo 19 del codice.
Modalità di attuazione e procedurali.
L'AGCOM e l'AGCM, nell'ambito delle rispettive competenze, cooperano per l'applicazione delle
norme di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, recante il "Codice
comunicazioni elettroniche", di seguito "il Codice", tenendo conto delle indicazioni contenute nella
raccomandazione sui mercati rilevanti dell'11 febbraio 2003 e delle linee direttrici del 9 luglio
2002.2. L'AGCOM, esperita la fase di consultazione di cui all'articolo 11 del Codice, invia
all'AGCM lo schema di provvedimento di cui all'articolo 19, commi 1, 4, 5, 6 e 7 del Codice.3.
L'AGCOM invia lo schema di provvedimento corredato dalla documentazione ad esso relativa.
L'AGCM rende il parere, entro il termine di quarantacinque giorni dalla ricezione della richiesta
completa della relativa documentazione; decorso tale termine l'AGCOM può procedere anche in sua
assenza, fatto salvo quanto previsto dal comma.4. L'AGCM, ove ritenga necessario ai fini
dell'attività consultiva acquisire ulteriori informazioni o documenti, in relazione a profili specifici,
formula un'apposita richiesta scritta all'AGCOM. In tal caso, si applica l'art. 16, comma 4, legge
n.241/90.
Articolo 2 . Trasferimento dei diritti d'uso di radiofrequenze.
In seguito alla notifica da parte di un operatore dell'intenzione di trasferire i diritti d'uso delle
radiofrequenze , ai sensi dell'articolo 14, comma 4, del Codice, l'AGCOM accerta l'incidenza dei
predetti trasferimenti sull'assetto concorrenziale del mercato. All'esito della predetta verifica,
l'AGCOM invia uno schema di parere, comprensivo delle eventuali condizioni proposte, all'AGCM
ai fini dell'adozione del parere di cui all'articolo 14, comma 5, del Codice.2. Ferme restando le
proprie competenze in materia di controllo delle concentrazioni ex legge n.287/90, l'AGCM rende il
parere di cui al comma precedente entro trenta giorni dalla richiesta; la decorrenza del termine può
essere interrotta per una sola volta per esigenze istruttorie. Si applica l'articolo 1, comma 4 , del
presente accordo.3. Acquisito il parere dell' AGCM, l'AGCOM comunica al Ministero delle
comunicazioni le risultanze della verifica effettuata, con l'indicazione delle eventuali condizioni da
apporre all'autorizzazione.
Articolo 3 . Attività consultiva.
L'AGCOM può chiedere all'AGCM di esprimere il proprio parere anche su altre questioni attinenti
alle materie disciplinate dal Codice nel termine di cui all'articolo 1, commi 3 e 4, del presente
accordo, salva la facoltà per l'AGCM di indicare un termine diverso.
Articolo 4. Accesso ai documenti. Informazioni confidenziali. Modalità procedurali.
Ai sensi e per gli effetti del presente accordo, l'AGCOM e l'AGCM, al fine di attuare una piena
cooperazione, possono scambiarsi le informazioni necessarie all'applicazione delle direttive europee
sulle comunicazioni elettroniche ai sensi dell'art. 8, comma 1, del Codice, nei limiti di quanto
consentito dal Reg. CE 1/2003 e dei relativi provvedimenti di attuazione.2. L'autorità che riceve le
predette informazioni è tenuta a rispettare lo stesso grado di riservatezza cui è vincolata l'autorità
che ha acquisito tali informazioni e che le trasmette.3. Le informazioni considerate riservate da
un'autorità, in base ai propri regolamenti di procedura o per l'accesso ai documenti amministrativi,
possono essere scambiate con l'altra autorità nei limiti in cui tali informazioni siano strettamente
necessarie ai fini dell'applicazione delle direttive europee sulle comunicazioni elettroniche ai sensi
dell'art. 8, comma 1, del Codice, nei limiti di quanto consentito dal Reg. CE 1/2003 e dei relativi
provvedimenti di attuazione. Fatti salvi i limiti previsti nelle vigenti disposizioni normative,
l'accesso ai documenti amministrativi è esercitato presso l'autorità competente a formare l'atto
conclusivo del procedimento o a detenere stabilmente i documenti oggetto dell'istanza di accesso.
L'istanza di accesso presentata all'AGCM è trasmessa all'autorità competente.
Articolo 5. Regime di pubblicità dei pareri.
Il testo dei pareri resi dall'AGCM, fatte salve le eventuali esigenze di riservatezza delle imprese, è
pubblicato sui rispettivi Bollettini ufficiali e siti Internet, contestualmente al provvedimento
adottato dall'AGCOM.
Articolo 6 Entrata in vigore.
1. L'accordo di collaborazione entra in vigore dalla data della sua pubblicazione ai sensi dell'art.8,
comma 2, del Codice.
!
PROTOCOLLO DI INTESA TRA L’AUTORITA’ PER LE GARANZIE
NELLE COMUNICAZIONI E L’AUTORITA’ GARANTE DELLA
CONCORRENZA E DEL MERCATO
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (di seguito “AGCOM”) e l’Autorità garante della
concorrenza e del mercato (di seguito “AGCM”), premesso che:
- ai sensi delle rispettive leggi istitutive, l’AGCOM è preposta alla promozione della
concorrenza attraverso la regolazione dei settori delle comunicazioni elettroniche e dei servizi
postali, alla tutela del pluralismo e dell’utenza nel settore dei servizi media audiovisivi, radiofonici
alla tutela dell’utenza nel settore delle comunicazioni elettroniche nonché all’applicazione della
normativa in materia di editoria e l’AGCM è preposta alla tutela della concorrenza e del mercato,
alla tutela dei consumatori ai sensi del Codice del Consumo di cui al decreto legislativo n. 206 del 6
settembre 2005 e successive modifiche;
- l’AGCOM e l’AGCM esercitano funzioni tra loro complementari, in ciò perseguendo
interessi convergenti, ossia lo sviluppo e il mantenimento di adeguati livelli di concorrenza nei
mercati e la tutela degli interessi dei consumatori;
- la suddetta convergenza di interessi comporta, nel rispetto dell’autonomia e
dell’indipendenza delle rispettive funzioni, la necessità di instaurare rapporti di cooperazione per
coordinare e rendere più efficace l’esecuzione dei rispettivi mandati istituzionali;
- tale cooperazione si inserisce nel più generale principio di leale collaborazione tra le
pubbliche istituzioni che trova riscontro, per l’AGCOM, nell’articolo 2, comma 22, della legge 14
novembre 1995, n. 481, secondo cui “le pubbliche amministrazioni e le imprese sono tenute a
fornire, alle Autorità, oltre a notizie e informazioni, la collaborazione per l’adempimento delle loro
funzioni” e, per l’AGCM, nell’articolo 10, comma 4, della legge 10 ottobre 1990, n. 287, secondo
cui “l’Autorità ha diritto di corrispondere con tutte le pubbliche amministrazioni e con gli enti di
diritto pubblico, e di chiedere ad essi, oltre a notizie ed informazioni, la collaborazione per
l’adempimento delle sue funzioni”;
- l’articolo 8, comma 2, del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259 (così come
modificato e integrato dal d.lgs. 28 maggio 2012, n. 70), recante il “Codice delle Comunicazioni
elettroniche” prevede che l’AGCOM e l’AGCM adottino “anche mediante specifiche intese,
disposizioni sulle procedure di consultazione e di cooperazione reciproca nelle materie di interesse
comune” nel settore delle comunicazioni elettroniche; l’attività di consultazione e cooperazione tra
AGCOM e AGCM in materia di comunicazioni elettroniche resta, pertanto, oggetto dello specifico
Accordo di collaborazione del 28 gennaio 2004, che ne disciplina le relative modalità di attuazione
e procedurali;
- la piena attuazione del principio di leale cooperazione rende necessaria la stipula di un
protocollo di intesa che, anche alla luce delle nuove competenze e funzioni attribuite dal quadro
normativo vigente ad AGCOM e AGCM, chiarisca gli strumenti di cooperazione tra le due
Autorità;
- il principio di leale cooperazione rende necessario condividere le informazioni e i dati
acquisiti nell’esercizio delle rispettive funzioni, in coerenza con i principi di imparzialità e buon
andamento dell’azione amministrativa di cui all’articolo 97 della Costituzione e nei limiti dei
rispettivi ordinamenti; !Visti:
- l’articolo 8 del decreto legislativo 1 agosto 2003, n.259 e successive modificazioni e
integrazioni (d.lgs. 28 maggio 2012, n. 70);
- l’Accordo di collaborazione fra l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e l’Autorità
garante della concorrenza e del mercato in materia di comunicazioni elettroniche del 28 gennaio
2004;
- il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante il Codice del consumo;
- il decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, recante il Testo unico sulla radiotelevisione;
- il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre
2011, n. 214, recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti
pubblici; - il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della
spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
agosto 2012, n. 135, e, in particolare, l’articolo 23, comma 12-quinquiesdecies; - il decreto-legge 24
gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e
la competitività, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, e in particolare,
l’articolo 5-bis;
Tutto ciò premesso, l’AGCOM e l’AGCM concordano quanto segue. Le premesse costituiscono
parte integrante e sostanziale del presente atto.
Articolo 1 Attività di cooperazione
1. L’AGCOM e l’AGCM cooperano nelle seguenti forme:
a) coordinamento degli interventi istituzionali su settori di interesse comune;
. b) segnalazioni dell’AGCOM all’AGCM di casi in cui, nell’ambito di procedimenti condotti
dall’AGCOM medesima, emergano ipotesi di eventuali violazioni, da parte degli operatori,
delle norme alla cui applicazione è preposta l’AGCM e, in particolare, della legge n.
287/1990, delle disposizioni comunitarie in tema di concorrenza, del D.Lgs. n. 206/2005 e
del D.Lgs. n.145/2007;
. c) segnalazioni dell’AGCM all’AGCOM di casi in cui, nell’ambito di procedimenti condotti
dall’AGCM medesima, emergano ipotesi di eventuali violazioni, da parte degli operatori,
delle norme alla cui applicazione è preposta l’AGCOM e, segnatamente, delle disposizioni
recate dalla c.d. “Riforma Quadro UE per le comunicazioni elettroniche” (direttiva
2009/136/CE, direttiva 2009/140/CE, Regolamento (CE) n. 1211/2009), dal c.d. “Quadro
comunitario per i servizi postali dell’Unione europea (direttive 97/67/CE e successive
modiche e integrazioni), nonché dalla legislazione nazionale e dai provvedimenti di
regolazione relativi ai settori delle comunicazioni elettroniche, dei servizi media audiovisivi
e radiofonici e dei servizi postali;
. d) reciproco scambio di pareri e avvisi su questioni di interesse comune;
. e) collaborazione reciproca nell’ambito di indagini conoscitive su materie di comune !interesse;
. f) collaborazione reciproca per l’invio di segnalazioni al Parlamento o al Governo su !materie di
comune interesse;
. g) iniziative congiunte in materia di enforcement, vigilanza e controllo dei mercati;
. h) collaborazione scientifica, formazione e scambio di personale;
. i) collaborazione reciproca nelle iniziative internazionali;
. j) collaborazione reciproca nelle iniziative a tutela del consumatore.
2. In funzioni istituzionali attraverso i seguenti strumenti: in particolare, l’AGCOM e l’AGCM
cooperano nello svolgimento delle rispettive
. a) costituzione di gruppi di lavoro, anche al fine di pervenire ad una interpretazione condivisa in
ordine ai rispettivi ambiti di competenza in materia di tutela del consumatore;
. b) scambio reciproco, con modalità concordate, di documenti, dati e informazioni utili allo
svolgimento delle rispettive funzioni;
. c) svolgimento di incontri periodici e di riunioni tra gli Uffici;
. d) consultazione su iniziative, procedimentali e non, di comune interesse;
. e) ogni altra attività di collaborazione, anche informale, utile al raggiungimento delle !finalità del
presente accordo.
3. Restano salvi i meccanismi e le procedure di cooperazione e coordinamento di cui al precedente
accordo del 28 gennaio 2004.
Articolo 2!. Attività informative reciproche
1. L’AGCOM e l’AGCM si scambiano reciprocamente e periodicamente informazioni sulle linee
generali di intervento; sulle attività oggetto di vigilanza, se necessario anche in fase preistruttoria;
sui procedimenti avviati e sui relativi esiti sia in materia di concorrenza sia in materia di tutela del
consumatore.
Articolo 3. Ispezioni congiunte
1. L’AGCOM e l’AGCM possono, nei limiti di legge, effettuare ispezioni congiunte relativamente a
fattispecie di comune interesse, eventualmente anche avvalendosi della Guardia di Finanza.
Articolo 4!.Collaborazione scientifica, formazione del personale, scambi di personale
1. L’AGCOM e l’AGCM si impegnano a collaborare per lo svolgimento delle seguenti attività:
a) organizzazione di convegni, seminari, gruppi di studio e concertazione per l’elaborazione di
soluzioni condivise nelle materie di comune interesse; b) creazione di osservatori della regolazione
e dalla concorrenza nei settori delle comunicazioni elettroniche, dei servizi media audiovisivi e
radiofonici e dei servizi postali; c) organizzazione di iniziative di formazione o di stage per il
personale.
2. Con riferimento a quanto previsto dall’articolo 5-bis, comma 4, del decreto-legge 24 gennaio
2012, n. 1, ai sensi del quale “nel caso in cui disposizioni di legge o regolamentari dispongano
l'utilizzazione presso l'Autorità garante della concorrenza e del mercato di un contingente di
personale in posizione di comando o di distacco, le amministrazioni di appartenenza sono tenute ad
adottare il provvedimento di comando o di distacco entro quindici giorni dalla richiesta, anche in
deroga alle norme dei rispettivi ordinamenti”, le Parti concordano, che può essere chiesta
dall’AGCM, in base alla citata disposizione, una sola unità di personale per un periodo massimo di
tre anni, prorogabile una sola volta.
3. Al di fuori di quanto previsto dal comma 2, l’AGCOM e l’AGCM favoriscono lo scambio
reciproco del proprio personale nei limiti e secondo le modalità previste nei rispettivi ordinamenti e
nel rispetto del principio di reciprocità, anche con riferimento agli oneri economici che gravano
sull’Autorità che utilizza il personale. Lo scambio di personale può riguardare fino ad un massimo
di tre unità per ciascuna Autorità e per un periodo massimo di sei anni e avviene con il consenso di
entrambe le Autorità. Nel caso in cui l’AGCM faccia ricorso all’utilizzo di personale sulla base del
comma 2, l’ulteriore utilizzo di personale AGCOM può riguardare due sole unità.
Articolo 5.! Segreto d’ufficio e riservatezza nei confronti dei terzi
1. La divulgazione a terzi di documenti, informazioni e dati acquisiti in forza del presente
Protocollo è soggetta al regime di tutela del segreto d’ufficio e della riservatezza vigente per
l’Autorità presso la quale è avvenuta l’acquisizione.
Articolo 6.!Protocolli di intesa su specifiche attività
1. L’AGCOM e l’AGCM, con successivi protocolli di intesa, possono definire ulteriori modalità per
la reciproca collaborazione nello svolgimento di specifiche funzioni e attività, eventualmente anche
con riferimento a singole tipologie procedimentali.
Articolo 7. Pubblicazione ed entrata in vigore
Il presente Protocollo d’intesa entra in vigore dalla data della sua sottoscrizione ed è pubblicato sui
siti internet dell’AGCOM e dell’AGCM secondo le modalità previste nei rispettivi ordinamenti.
Roma, 22 maggio 2013
!
Communications Act
2003
CHAPTER 21
Explanatory Notes have been produced to assist in the
understanding of this Act and are available separately
£41·00
Communications Act 2003
CHAPTER 21
CONTENTS
PART 1
FUNCTIONS OF OFCOM
Transferred and assigned functions
1
2
Functions and general powers of OFCOM
Transfer of functions of pre-commencement regulators
General duties in carrying out functions
3
4
5
6
7
8
9
General duties of OFCOM
Duties for the purpose of fulfilling Community obligations
Directions in respect of networks and spectrum functions
Duties to review regulatory burdens
Duty to carry out impact assessments
Duty to publish and meet promptness standards
Secretary of State’s powers in relation to promptness standards
Accessible domestic communications apparatus
10
Duty to encourage availability of easily usable apparatus
Media literacy
11
Duty to promote media literacy
OFCOM’s Content Board
12
13
Duty to establish and maintain Content Board
Functions of the Content Board
Communications Act 2003 (c. 21)
ii
Functions for the protection of consumers
14
15
16
17
18
19
Consumer research
Duty to publish and take account of research
Consumer consultation
Membership etc. of the Consumer Panel
Committees and other procedure of the Consumer Panel
Power to amend remit of Consumer Panel
Advisory committees
20
21
Advisory committees for different parts of the United Kingdom
Advisory committee on elderly and disabled persons
International matters
22
23
Representation on international and other bodies
Directions for international purposes in respect of broadcasting functions
General information functions
24
25
26
Provision of information to the Secretary of State
Community requirement to provide information
Publication of information and advice for consumers etc.
Employment in broadcasting
27
Training and equality of opportunity
Charging
28
General power to charge for services
Guarantees
29
Secretary of State guarantees for OFCOM borrowing
Provisions supplemental to transfer of functions
30
31
Transfers of property etc. from pre-commencement regulators
Transitional functions and abolition of pre-commencement regulators
PART 2
NETWORKS, SERVICES AND THE RADIO SPECTRUM
CHAPTER 1
ELECTRONIC COMMUNICATIONS NETWORKS AND SERVICES
Preliminary
32
Meaning of electronic communications networks and services
Communications Act 2003 (c. 21)
iii
Notification by providers
33
34
35
36
37
Advance notification to OFCOM
Designations and requirements for the purposes of s. 33
Notification of contraventions of s. 33
Enforcement notification for contravention of s. 33
Penalties for contravention of s. 33
Administrative charges imposed on providers
38
39
40
41
42
43
Fixing of charges
Supplemental provision about fixing charges
Notification of non-payment of charges
Penalties for non-payment of charges
Suspending service provision for non-payment
Enforcement of directions under s. 42
Register of providers required to notify or to pay charges
44
Duty of OFCOM to keep publicly accessible register
Conditions of entitlement to provide network or service etc.
45
46
47
48
49
50
Power of OFCOM to set conditions
Persons to whom conditions may apply
Test for setting or modifying conditions
Procedure for setting, modifying and revoking conditions
Directions and approvals for the purposes of a s. 45 condition
Delivery of copies of notifications etc.
General conditions: subject-matter
51
Matters to which general conditions may relate
General conditions: customer interests
52
53
54
55
Conditions relating to customer interests
Approval of codes of practice for the purposes of s. 52
Approval of dispute procedures for the purposes of s. 52
Orders by OFCOM in the absence of conditions under s. 52
General conditions: telephone numbers
56
57
58
59
60
61
62
63
The National Telephone Numbering Plan
Conditions to secure access to telephone numbers
Conditions about allocation and adoption of numbers
Telephone numbering conditions binding non-providers
Modification of documents referred to in numbering conditions
Withdrawal of telephone number allocations
Numbering reorganisations
General duty as to telephone numbering functions
General conditions: must-carry obligations
64
Must-carry obligations
Communications Act 2003 (c. 21)
iv
Universal service conditions
65
66
67
68
69
70
71
72
Obligations to be secured by universal service conditions
Designation of universal service providers
Subject-matter of universal service conditions
Tariffs etc. for universal services
Directories and directory enquiry facilities
Review of compliance costs
Sharing of burden of universal service obligations
Report on sharing mechanism
Access-related conditions
73
74
75
76
Permitted subject-matter of access-related conditions
Specific types of access-related conditions
Conditional access systems and access to digital services
Modification and revocation of conditions imposed under s. 75
Privileged supplier conditions
77
Imposition of privileged supplier conditions
SMP conditions: procedure
78
79
80
81
82
83
84
85
86
Circumstances required for the setting of SMP conditions
Market power determinations
Proposals for identifying markets and for market power determinations
Delivery of copies of notifications under ss. 79 and 80
European Commission’s powers in respect of proposals
Special rules for transnational markets
Review of services market identifications and determinations
Review of apparatus market identifications and determinations
Cases where review required
SMP services conditions: subject-matter
87
88
89
90
91
92
Conditions about network access etc.
Conditions about network access pricing etc.
Conditions about network access in exceptional cases
Conditions about carrier selection and pre-selection
Conditions about regulation of services etc. for end-users
Conditions about leased lines
SMP apparatus conditions: subject-matter
93
Conditions about apparatus supply
Enforcement of conditions
94
95
96
97
98
99
Notification of contravention of conditions
Enforcement notification for contravention of conditions
Penalties for contravention of conditions
Amount of penalty under s. 96
Power to deal with urgent cases
Confirmation of directions under s. 98
Communications Act 2003 (c. 21)
100
101
102
103
104
v
Suspending service provision for contraventions of conditions
Suspending apparatus supply for contraventions of conditions
Procedure for directions under ss. 100 and 101
Enforcement of directions under ss. 98, 100 and 101
Civil liability for breach of conditions or enforcement notification
OFCOM’s duty to intervene on network access issues
105
Consideration and determination of network access questions
Electronic communications code
106
107
108
109
110
111
112
113
114
115
116
117
118
119
Application of the electronic communications code
Procedure for directions applying code
Register of persons in whose case code applies
Restrictions and conditions subject to which code applies
Enforcement of restrictions and conditions
Enforcement notification for contravention of code restrictions
Penalties for contravention of code restrictions
Suspension of application of code
Procedure for directions under s. 113
Modification and revocation of application of code
Notification of cessation by person to whom code applies
Transitional schemes on cessation of application of code
Compulsory acquisition of land etc.
Power to give assistance in relation to certain proceedings
Regulation of premium rate services
120
121
122
123
124
Conditions regulating premium rate services
Approval of code for premium rate services
Orders by OFCOM in the absence of a code under s. 121
Enforcement of s. 120 conditions
Suspending service provision for contraventions of s. 120 conditions
Offences relating to networks and services
125
126
127
Dishonestly obtaining electronic communications services
Possession or supply of apparatus etc. for contravening s. 125
Improper use of public electronic communications network
Persistent misuse of network or service
128
129
130
131
Notification of misuse of networks and services
Enforcement notifications for stopping persistent misuse
Penalties for persistent misuse
Statement of policy on persistent misuse
Powers to deal with emergencies
132
133
Powers to require suspension or restriction of a provider’s entitlement
Enforcement of directions under s. 132
Communications Act 2003 (c. 21)
vi
Restrictions in leases and licences
134
Restrictions in leases and licences
Information provisions
135
136
137
138
139
140
141
142
143
144
145
146
Information required for purposes of Chapter 1 functions
Information required for related purposes
Restrictions on imposing information requirements
Notification of contravention of information requirements
Penalties for contravention of information requirements
Suspending service provision for information contraventions
Suspending apparatus supply for information contraventions
Procedure for directions under ss. 140 and 141
Enforcement of directions under ss. 140 and 141
Offences in connection with information requirements
Statement of policy on information gathering
Provision of information by OFCOM
Abolition of telecommunications licensing etc.
147
Repeal of provisions of Telecommunications Act 1984
Local authority powers in relation to networks and services
148
Powers of local authorities in connection with networks
Grants for networks and services in Northern Ireland
149
150
Grants by Department of Enterprise, Trade and Investment
Grants by district councils
Interpretation of Chapter 1
151
Interpretation of Chapter 1
CHAPTER 2
SPECTRUM USE
General functions relating to spectrum use
152
153
154
155
156
157
General functions of OFCOM in relation to radio spectrum
United Kingdom Plan for Frequency Authorisation
Duties of OFCOM when carrying out spectrum functions
Advisory service in relation to interference
Directions with respect to the radio spectrum
Procedure for directions under s. 156
Reservation of spectrum for multiplex use
158
Special duty in relation to television multiplexes
Communications Act 2003 (c. 21)
vii
Recognised spectrum access
159
160
161
162
Grant of recognised spectrum access
Effect of grant of recognised spectrum access
Charges in respect of grants of recognised spectrum access
Conversion into and from wireless telegraphy licences
Crown use of the radio spectrum
163
Payments for use of radio spectrum by the Crown
Limitations and exemptions applied to spectrum use
164
165
166
Limitations on authorised spectrum use
Terms etc. of wireless telegraphy licences
Exemption from need for wireless telegraphy licence
Award and transfer of licences
167
168
Bidding for wireless telegraphy licences
Spectrum trading
Variation and revocation of licences
169
Variation and revocation of wireless telegraphy licences
Wireless telegraphy register
170
Wireless telegraphy register
Information requirements
171
Information requirements in relation to wireless telegraphy licences
Criminal proceedings etc.
172
173
174
175
176
177
178
179
180
181
182
Contraventions of conditions for use of wireless telegraphy
Meaning of “repeated contravention” in s. 172
Procedure for prosecutions of wireless telegraphy offences
Special procedure for contraventions by multiplex licence holders
Amount of penalty under s. 175
“Relevant amount of gross revenue” for the purposes of s. 176
Proceedings for an offence relating to apparatus use
Modification of penalties for certain wireless telegraphy offences
Fixed penalties for certain wireless telegraphy offences
Power of arrest
Forfeiture etc. of restricted apparatus
Construction of 1949 Act
183
184
Modification of definition of “undue interference”
Modification of definition of “wireless telegraphy”
Communications Act 2003 (c. 21)
viii
CHAPTER 3
DISPUTES AND APPEALS
Disputes
185
186
187
188
189
190
191
Reference of disputes to OFCOM
Action by OFCOM on dispute reference
Legal proceedings about referred disputes
Procedure for resolving disputes
Disputes involving other member States
Resolution of referred disputes
OFCOM’s power to require information in connection with dispute
Appeals
192
193
194
195
196
Appeals against decisions by OFCOM, the Secretary of State etc.
Reference of price control matters to the Competition Commission
Composition of Competition Commission for price control references
Decisions of the Tribunal
Appeals from the Tribunal
Interpretation of Chapter 3
197
Interpretation of Chapter 3
PART 3
TELEVISION AND RADIO SERVICES
CHAPTER 1
THE BBC, C4C THE WELSH AUTHORITY AND THE GAELIC MEDIA SERVICE
The BBC
198
Functions of OFCOM in relation to the BBC
C4C
199
200
201
202
Functions of C4C
Removal of members of C4C
Deficits and surpluses of C4C
Borrowing limit for C4C
The Welsh Authority
203
204
205
206
207
Function of OFCOM in relation to the Welsh Authority
Welsh Authority’s function of providing S4C and S4C Digital
Powers to provide other services
Other activities of Welsh Authority
Welsh Authority finances
Communications Act 2003 (c. 21)
ix
The Gaelic Media Service
208
209
210
The Gaelic Media Service
Membership of the Service
Supplementary provisions about the Service
CHAPTER 2
REGULATORY STRUCTURE FOR INDEPENDENT TELEVISION SERVICES
Preliminary
211
212
213
Regulation of independent television services
Abolition of function of assigning television frequencies
Abolition of licensing for local cable systems
Channels 3 and 5
214
215
216
217
Digital Channel 3 and Channel 5 licences
Replacement of existing Channel 3 and Channel 5 licences
Renewal of Channel 3 and 5 licences
Financial terms of licence renewed under s. 216
The public teletext service
218
219
220
221
222
223
Duty to secure the provision of a public teletext service
Licensing of the public teletext service
Delegation of provision of public teletext service
Replacement of existing public teletext provider’s licence
Renewal of public teletext licence
Financial terms of licence renewed under s. 222
Meaning of initial expiry date
224
Meaning of “initial expiry date”
Reviews relating to licensing of Channels 3 & 5 and teletext
225
226
227
228
229
230
Application for review of financial terms of replacement licences
Application for review of financial terms in consequence of new obligations
Reviews under ss. 225 and 226
Giving effect to reviews under ss. 225 and 226
Report in anticipation of new licensing round
Orders suspending rights of renewal
Replacement of Channel 4 licence
231
Replacement of Channel 4 licence
Television licensable content services
232
233
234
235
Meaning of “television licensable content service”
Services that are not television licensable content services
Modification of ss. 232 and 233
Licensing of television licensable content services
Communications Act 2003 (c. 21)
x
236
237
238
239
240
Direction to licensee to take remedial action
Penalties for contravention of licence condition or direction
Revocation of television licensable content service licence
Action against licence holders who incite crime or disorder
Abolition of separate licences for certain television services
Television multiplex services
241
242
243
Television multiplex services
Composition of services in television multiplexes
Powers where frequencies reserved for qualifying services
Local digital television services
244
Local digital television services
CHAPTER 3
REGULATORY STRUCTURE FOR INDEPENDENT RADIO SERVICES
Preliminary
245
246
Regulation of independent radio services
Abolition of function of assigning radio frequencies
Radio licensable content services
247
248
249
250
251
Meaning of “radio licensable content services”
Services that are not radio licensable content services
Modification of ss. 247 and 248
Licensing of radio licensable content services
Abolition of separate licences for certain sound services
Licence periods etc.
252
253
254
255
Extension of licence periods
Extension and modification of existing licences
Renewal of local licences
Extension of special application procedure for local licences
Provision of simulcast radio services
256
257
Definition of simulcast radio services
Promotion of simulcast radio services
Multiplexes broadcasting sound programmes
258
259
260
261
Radio multiplex services
Composition of services in radio multiplexes
Digital sound services for inclusion in non-radio multiplexes
Renewal of radio multiplex licences
Communications Act 2003 (c. 21)
xi
Community radio
262
Community radio
CHAPTER 4
REGULATORY PROVISIONS
Application of regulatory regimes
263
Application of regulatory regimes
The public service remit for television
264
265
266
267
268
269
270
271
OFCOM reports on the fulfilment of the public service remit
Public service remits of licensed providers
Statements of programme policy
Changes of programme policy
Statements of service policy by the public teletext provider
Changes of service policy
Enforcement of public service remits
Power to amend public service remits
Must-offer obligations etc. affecting public service television
272
273
274
275
276
Must-offer obligations in relation to networks
Must-offer obligations in relation to satellite services
Securing reception of must-provide services in certain areas
Must-provide services for the purposes of s. 274
Co-operation with the public teletext provider
Programming quotas for public service television
277
278
Programming quotas for independent productions
Programming quotas for original productions
News provision etc. on public service television
279
280
281
282
283
284
News and current affairs programmes
Appointed news providers for Channel 3
Disqualification from appointment as news provider
Power to repeal or modify Channel 3 news provider provisions
News providers for Channel 5
News provision on the public teletext service
Independent and regional productions and programmes for public service television
285
286
287
288
289
Code relating to programme commissioning
Regional programme-making for Channels 3 and 5
Regional programmes on Channel 3
Regional programme-making for Channel 4
Regional matters in the public teletext service
Communications Act 2003 (c. 21)
xii
Networking arrangements for Channel 3
290
291
292
293
294
Proposals for arrangements
Obligation as to making and continuance of approved arrangements
OFCOM’s power to impose arrangements
Review of approved networking arrangements etc.
Supplemental provision about networking arrangements
Special obligations for Channel 4
295
296
297
Involvement of C4 Corporation in programme-making
Schools programmes on Channel 4
Channel 4 contribution towards national television archive
Special obligation for the public teletext provider
298
Conditions prohibiting interference with other services
Sporting and other events of national interest
299
300
301
302
Categorisation of listed events
Effects of categorisation of listed events
Code relating to listed events
Regulations about coverage of listed events
Television services for the deaf and visually impaired
303
304
305
306
307
308
Code relating to provision for the deaf and visually impaired
Procedure for issuing and revising code under s. 303
Meaning of “relevant date” in s. 303
Power to modify targets in s. 303
Observance of code under s. 303
Assistance for the visually impaired with the public teletext service
Programming quotas for digital television programme services
309
Quotas for independent programmes
Regulation of electronic programme guides
310
311
Code of practice for electronic programme guides
Conditions to comply with code under s. 310
Character and coverage of radio services
312
313
314
315
Character and coverage of sound broadcasting services
Consultation about change of character of local services
Local content and character of local sound broadcasting services
Variations of radio multiplex licences affecting service characteristics
Competition between licensed providers etc.
316
317
318
Conditions relating to competition matters
Exercise of Broadcasting Act powers for a competition purpose
Review of powers exercised for competition purposes
Communications Act 2003 (c. 21)
xiii
Programme and fairness standards for television and radio
319
320
321
322
323
324
325
326
327
328
OFCOM’s standards code
Special impartiality requirements
Objectives for advertisements and sponsorship
Supplementary powers relating to advertising
Modification of matters to be taken into account under s. 319
Setting and publication of standards
Observance of standards code
Duty to observe fairness code
Standards with respect to fairness
Duty to publicise OFCOM’s functions in relation to complaints
Power to proscribe unacceptable foreign television and radio services
329
330
331
332
Proscription orders
Effect of proscription order
Notification for enforcing proscription
Penalties for contravention of notification under s. 331
Party political broadcasts on television and radio
333
Party political broadcasts
Monitoring of programmes
334
Retention and production of recordings
International obligations
335
Conditions securing compliance with international obligations
Government requirements for licensed services
336
Government requirements for licensed services
Equal opportunities and training
337
Promotion of equal opportunities and training
Corresponding rules for the BBC and Welsh Authority
338
Corresponding rules for the BBC and the Welsh Authority
Enforcement against the Welsh Authority
339
340
341
342
343
Review of fulfilment by Welsh Authority of public service remits
Directions to Welsh Authority to take remedial action
Imposition of penalties on the Welsh Authority
Contraventions recorded in Welsh Authority’s annual report
Provision of information by Welsh Authority
Enforcement of licence conditions
344
Transmission of statement of findings
Communications Act 2003 (c. 21)
xiv
345
346
Financial penalties imposable on licence holders
Recovery of fees and penalties
Broadcasting Act licence fees
347
Statement of charging principles
CHAPTER 5
MEDIA OWNERSHIP AND CONTROL
Restrictions on licence holders
348
349
350
Modification of disqualification provisions
Licence holding by local authorities
Relaxation of licence-holding restrictions
Changes of control
351
352
353
354
355
356
Changes of control of Channel 3 services
Action following review under s. 351
Changes of control of Channel 5
Action following review under s. 353
Variation of local licence following change of control
Action following review under s. 355
Meaning of control
357
Meaning of “control”
CHAPTER 6
OTHER PROVISIONS ABOUT TELEVISION AND RADIO SERVICES
Annual report on television and radio
358
Annual factual and statistical report
Community radio and local digital television
359
Grants to providers
Supplemental provisions of Part 3
360
361
362
Amendments of the 1990 and 1996 Acts
Meaning of “available for reception by members of the public”
Interpretation of Part 3
PART 4
LICENSING OF TV RECEPTION
363
364
Licence required for use of TV receiver
TV licences
Communications Act 2003 (c. 21)
365
366
367
368
xv
TV licence fees
Powers to enforce TV licensing
Interpretation of provisions about dealer notification
Meanings of “television receiver” and “use”
PART 5
COMPETITION IN COMMUNICATIONS MARKETS
CHAPTER 1
FUNCTIONS OF OFCOM UNDER COMPETITION LEGISLATION
369
370
371
372
Matters in relation to which OFCOM have competition functions
OFCOM’s functions under Part 4 of the Enterprise Act 2002
OFCOM’s functions under the Competition Act 1998
Application of the Competition Act 1998 to news provision
CHAPTER 2
MEDIA MERGERS
Introductory
373
374
Repeal of existing newspaper merger regime
Repeal of exclusion for newspaper mergers from general merger controls
Adaptation for media mergers of main merger regime
375
376
377
Media public interest considerations
Adaptation of role of OFT in initial investigations and reports
Additional investigation and report by OFCOM
Extension of special public interest regime
378
379
380
Extension of special public interest regime for certain media mergers
Adaptation of role of OFT in special public interest regime
Additional investigation and report by OFCOM: special public interest cases
New general functions in relation to media mergers
381
382
383
384
385
386
Public consultation in relation to media mergers
General information duties in relation to media mergers
Advice and information in relation to media mergers
General advisory functions of OFCOM in relation to media mergers
Other general functions of OFCOM in relation to media mergers
Monitoring role for OFT in relation to media mergers
Supplemental provisions of Chapter 2
387
388
389
Enforcement powers in relation to newspaper and other media mergers
Alterations concerning newspaper panel of Competition Commission
Further provision in connection with media mergers
xvi
Communications Act 2003 (c. 21)
PART 6
MISCELLANEOUS AND SUPPLEMENTAL
Annual report
390
Annual report on the Secretary of State’s functions
Review of media ownership
391
Review of media ownership
Guidelines as to penalties
392
Penalties imposed by OFCOM
Disclosure of information
393
General restrictions on disclosure of information
Notifications etc. and electronic working
394
395
396
Service of notifications and other documents
Notifications and documents in electronic form
Timing and location of things done electronically
Other miscellaneous provisions
397
398
Purchase of Duchy of Lancaster land
Repeal of certain provisions of the Telecommunications Act 1984
Supplemental
399
400
401
402
403
404
405
406
407
408
409
410
411
Expenses
Destination of licence fees and penalties
Power of OFCOM to retain costs of carrying out spectrum functions
Power of Secretary of State to make orders and regulations
Regulations and orders made by OFCOM
Criminal liability of company directors etc.
General interpretation
Minor and consequential amendments, transitionals and repeals
Pre-consolidation amendments
Transitional provision for anticipatory carrying out of functions
Modifications consequential on regulations implementing Directives
Application of enactments to territorial sea and other waters
Short title, commencement and extent
Schedule 1 — Functions transferred to OFCOM
Schedule 2 — Transfer schemes
Schedule 3 — Amendments of Schedule 2 to the Telecommunications Act
1984
Communications Act 2003 (c. 21)
Schedule 4
Schedule 5
Schedule 6
Schedule 7
Schedule 8
Schedule 9
Schedule 10
Part 1
Part 2
Part 3
Schedule 11
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
Schedule 12
Part 1
Part 2
Schedule 13
Part 1
Part 2
Schedule 14
Part 1
Part 2
Part 3
Part 4
Part 5
Schedule 15
Part 1
Part 2
Schedule 16
Schedule 17
Schedule 18
Schedule 19
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
xvii
Compulsory purchase and entry for exploratory purposes
Procedure for grants of recognised spectrum access
Fixed penalties for wireless telegraphy offences
Seizure and forfeiture of apparatus
Decisions not subject to appeal
Arrangements about carrying on of C4C’s activities
Licensing the public teletext service
Applications for and award of licence
Conditions and enforcement of licence
Interpretation of Schedule
Approval, imposition and modification of networking
arrangements
Corresponding obligations of the BBC and Welsh Authority
The BBC
The Welsh Authority
Financial penalties under the Broadcasting Acts
Broadcasting Act 1990
Broadcasting Act 1996
Media ownership rules
Channel 3 services
Radio multiplex services
Local sound programme services
Religious bodies etc.
Supplemental provisions of Schedule
Amendments of Broadcasting Acts
Amendments of the 1990 Act
Amendments of the 1996 Act
Further amendments in connection with media mergers
Minor and Consequential Amendments
Transitional Provisions
Repeals
ELIZABETH II
c. 21
Communications Act 2003
2003 CHAPTER 21
An Act to confer functions on the Office of Communications; to make
provision about the regulation of the provision of electronic communications
networks and services and of the use of the electro-magnetic spectrum; to
make provision about the regulation of broadcasting and of the provision of
television and radio services; to make provision about mergers involving
newspaper and other media enterprises and, in that connection, to amend the
Enterprise Act 2002; and for connected purposes.
[17th July 2003]
B
by the Queen’s most Excellent Majesty, by and with the advice and
consent of the Lords Spiritual and Temporal, and Commons, in this present
Parliament assembled, and by the authority of the same, as follows:—
E IT ENACTED
PART 1
FUNCTIONS OF OFCOM
Transferred and assigned functions
1
Functions and general powers of OFCOM
(1)
The Office of Communications (“OFCOM”) shall have the following
functions—
(a) the functions transferred to OFCOM under section 2; and
(b) such other functions as may be conferred on OFCOM by or under any
enactment (including this Act).
(2)
OFCOM shall also have any functions in relation to telephone numbers that are
conferred on them by the law of the Isle of Man or of any of the Channel
Islands.
(3)
OFCOM may do anything which appears to them to be incidental or conducive
to the carrying out of their functions, including borrow money.
2
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(4)
OFCOM are not to borrow money except with the consent of the Secretary of
State, or in accordance with a general authorisation given by him.
(5)
OFCOM’s powers under subsection (3) include, in particular—
(a) power to undertake research and development work in connection
with any matter in relation to which they have functions;
(b) power to promote the carrying out of such research and development
by others, or otherwise to arrange for it to be carried out by others;
(c) power to institute and carry on criminal proceedings in England and
Wales or Northern Ireland for an offence relating to a matter in relation
to which they have functions; and
(d) power, in such cases and in such circumstances as they may think fit, to
make payments (where no legal liability arises) to persons adversely
affected by the carrying out by OFCOM of any of their functions.
(6)
In exercise of their powers under subsection (3), OFCOM must establish and
maintain separate offices in each of the following parts of the United
Kingdom—
(a) England;
(b) Wales;
(c) Scotland; and
(d) Northern Ireland.
(7)
Part 2 of the Deregulation and Contracting Out Act 1994 (c. 40) (contracting
out) is to have effect in relation to the functions conferred on OFCOM by or
under any enactment as if—
(a) OFCOM were an office holder within the meaning of that Part; and
(b) a power of OFCOM to make subordinate legislation were excluded
from section 69 of that Act to the extent only that it is exercisable by
statutory instrument.
(8)
In this section “telephone numbers” has the same meaning as in Chapter 1 of
Part 2.
2
Transfer of functions of pre-commencement regulators
(1)
As from such date as the Secretary of State may appoint for the coming into
force of this section, the functions that are set out in Schedule 1 (functions of
the Secretary of State and of the pre-commencement regulators) shall become
functions of OFCOM in accordance with that Schedule.
(2)
References in any enactment to a person who is a person from whom functions
are transferred by virtue of this section are to have effect, so far as necessary for
the purposes of the transfers, as references to OFCOM.
(3)
The functions of OFCOM are to include the carrying out of the transferred
functions, at times after the time when they become functions of OFCOM, in
relation to anything occurring before that time.
(4)
The provisions of this section have effect subject to—
(a) the modifications made by this Act of the enactments relating to the
transferred functions; and
(b) any express transitional or consequential provisions made by or under
this Act in relation to those enactments.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
3
General duties in carrying out functions
3
General duties of OFCOM
(1)
It shall be the principal duty of OFCOM, in carrying out their functions—
(a) to further the interests of citizens in relation to communications
matters; and
(b) to further the interests of consumers in relevant markets, where
appropriate by promoting competition.
(2)
The things which, by virtue of subsection (1), OFCOM are required to secure in
the carrying out of their functions include, in particular, each of the
following—
(a) the optimal use for wireless telegraphy of the electro-magnetic
spectrum;
(b) the availability throughout the United Kingdom of a wide range of
electronic communications services;
(c) the availability throughout the United Kingdom of a wide range of
television and radio services which (taken as a whole) are both of high
quality and calculated to appeal to a variety of tastes and interests;
(d) the maintenance of a sufficient plurality of providers of different
television and radio services;
(e) the application, in the case of all television and radio services, of
standards that provide adequate protection to members of the public
from the inclusion of offensive and harmful material in such services;
(f) the application, in the case of all television and radio services, of
standards that provide adequate protection to members of the public
and all other persons from both—
(i) unfair treatment in programmes included in such services; and
(ii) unwarranted infringements of privacy resulting from activities
carried on for the purposes of such services.
(3)
In performing their duties under subsection (1), OFCOM must have regard, in
all cases, to—
(a) the principles under which regulatory activities should be transparent,
accountable, proportionate, consistent and targeted only at cases in
which action is needed; and
(b) any other principles appearing to OFCOM to represent the best
regulatory practice.
(4)
OFCOM must also have regard, in performing those duties, to such of the
following as appear to them to be relevant in the circumstances—
(a) the desirability of promoting the fulfilment of the purposes of public
service television broadcasting in the United Kingdom;
(b) the desirability of promoting competition in relevant markets;
(c) the desirability of promoting and facilitating the development and use
of effective forms of self-regulation;
(d) the desirability of encouraging investment and innovation in relevant
markets;
(e) the desirability of encouraging the availability and use of high speed
data transfer services throughout the United Kingdom;
4
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(f)
(g)
(h)
(i)
(j)
(k)
(l)
(m)
the different needs and interests, so far as the use of the electromagnetic spectrum for wireless telegraphy is concerned, of all persons
who may wish to make use of it;
the need to secure that the application in the case of television and radio
services of standards falling within subsection (2)(e) and (f) is in the
manner that best guarantees an appropriate level of freedom of
expression;
the vulnerability of children and of others whose circumstances appear
to OFCOM to put them in need of special protection;
the needs of persons with disabilities, of the elderly and of those on low
incomes;
the desirability of preventing crime and disorder;
the opinions of consumers in relevant markets and of members of the
public generally;
the different interests of persons in the different parts of the United
Kingdom, of the different ethnic communities within the United
Kingdom and of persons living in rural and in urban areas;
the extent to which, in the circumstances of the case, the furthering or
securing of the matters mentioned in subsections (1) and (2) is
reasonably practicable.
(5)
In performing their duty under this section of furthering the interests of
consumers, OFCOM must have regard, in particular, to the interests of those
consumers in respect of choice, price, quality of service and value for money.
(6)
Where it appears to OFCOM, in relation to the carrying out of any of the
functions mentioned in section 4(1), that any of their general duties conflict
with one or more of their duties under sections 4, 24 and 25, priority must be
given to their duties under those sections.
(7)
Where it appears to OFCOM that any of their general duties conflict with each
other in a particular case, they must secure that the conflict is resolved in the
manner they think best in the circumstances.
(8)
Where OFCOM resolve a conflict in an important case between their duties
under paragraphs (a) and (b) of subsection (1), they must publish a statement
setting out—
(a) the nature of the conflict;
(b) the manner in which they have decided to resolve it; and
(c) the reasons for their decision to resolve it in that manner.
(9)
Where OFCOM are required to publish a statement under subsection (8), they
must—
(a) publish it as soon as possible after making their decision but not while
they would (apart from a statutory requirement to publish) be subject
to an obligation not to publish a matter that needs to be included in the
statement; and
(b) so publish it in such manner as they consider appropriate for bringing
it to the attention of the persons who, in OFCOM’s opinion, are likely
to be affected by the matters to which the decision relates.
(10)
Every report under paragraph 12 of the Schedule to the Office of
Communications Act 2002 (c. 11) (OFCOM’s annual report) for a financial year
must contain a summary of the manner in which, in that year, OFCOM
resolved conflicts arising in important cases between their general duties.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
5
(11)
A case is an important case for the purposes of subsection (8) or (10) only if—
(a) it involved one or more of the matters mentioned in subsection (12); or
(b) it otherwise appears to OFCOM to have been of unusual importance.
(12)
Those matters are—
(a) a major change in the activities carried on by OFCOM;
(b) matters likely to have a significant impact on persons carrying on
businesses in any of the relevant markets; or
(c) matters likely to have a significant impact on the general public in the
United Kingdom or in a part of the United Kingdom.
(13)
This section is subject to sections 370(11) and 371(11) of this Act and to section
119A(4) of the Enterprise Act 2002 (c. 40) (which applies to functions conferred
on OFCOM by Chapter 2 of Part 5 of this Act).
(14)
In this section—
“citizens” means all members of the public in the United Kingdom;
“communications matters” means the matters in relation to which
OFCOM have functions;
“general duties”, in relation to OFCOM, means—
(a) their duties under subsections (1) to (5); and
(b) the duty which, under section 107(5), is to rank equally for the
purposes of subsections (6) and (7) with their duties under this
section;
“relevant markets” means markets for any of the services, facilities,
apparatus or directories in relation to which OFCOM have functions.
4
Duties for the purpose of fulfilling Community obligations
(1)
This section applies to the following functions of OFCOM—
(a) their functions under Chapter 1 of Part 2;
(b) their functions under the enactments relating to the management of the
radio spectrum;
(c) their functions under Chapter 3 of Part 2 in relation to disputes referred
to them under section 185;
(d) their functions under sections 24 and 25 so far as they relate to
information required for purposes connected with matters in relation
to which functions specified in this subsection are conferred on
OFCOM; and
(e) their functions under section 26 so far as they are carried out for the
purpose of making information available to persons mentioned in
subsection (2)(a) to (c) of that section.
(2)
It shall be the duty of OFCOM, in carrying out any of those functions, to act in
accordance with the six Community requirements (which give effect, amongst
other things, to the requirements of Article 8 of the Framework Directive and
are to be read accordingly).
(3)
The first Community requirement is a requirement to promote competition—
(a) in relation to the provision of electronic communications networks and
electronic communications services;
(b) in relation to the provision and making available of services and
facilities that are provided or made available in association with the
6
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(c)
provision of electronic communications networks or electronic
communications services; and
in relation to the supply of directories capable of being used in
connection with the use of electronic communications networks or
electronic communications services.
(4)
The second Community requirement is a requirement to secure that OFCOM’s
activities contribute to the development of the European internal market.
(5)
The third Community requirement is a requirement to promote the interests of
all persons who are citizens of the European Union (within the meaning of
Article 17 of the Treaty establishing the European Community).
(6)
The fourth Community requirement is a requirement to take account of the
desirability of OFCOM’s carrying out their functions in a manner which, so far
as practicable, does not favour—
(a) one form of electronic communications network, electronic
communications service or associated facility; or
(b) one means of providing or making available such a network, service or
facility,
over another.
(7)
The fifth Community requirement is a requirement to encourage, to such
extent as OFCOM consider appropriate for the purpose mentioned in
subsection (8), the provision of network access and service interoperability.
(8)
That purpose is the purpose of securing—
(a) efficiency and sustainable competition in the markets for electronic
communications networks, electronic communications services and
associated facilities; and
(b) the maximum benefit for the persons who are customers of
communications providers and of persons who make such facilities
available.
(9)
The sixth Community requirement is a requirement to encourage such
compliance with the standards mentioned in subsection (10) as is necessary
for—
(a) facilitating service interoperability; and
(b) securing freedom of choice for the customers of communications
providers.
(10)
Those standards are—
(a) standards or specifications from time to time drawn up and published
in accordance with Article 17 of the Framework Directive;
(b) the standards and specifications from time to time adopted by—
(i) the European Committee for Standardisation;
(ii) the European Committee for Electrotechnical Standardisation;
or
(iii) the European Telecommunications Standards Institute; and
(c) the international standards and recommendations from time to time
adopted by—
(i) the International Telecommunication Union;
(ii) the International Organisation for Standardisation; or
(iii) the International Electrotechnical Committee.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
7
(11)
Where it appears to OFCOM that any of the Community requirements conflict
with each other, they must secure that the conflict is resolved in the manner
they think best in the circumstances.
(12)
In this section—
“the Framework Directive” means Directive 2002/21/EC of the European
Parliament and of the Council on a common regulatory framework for
electronic communications networks and services;
“network access” and “service interoperability” each has the same
meaning as in Chapter 1 of Part 2.
5
Directions in respect of networks and spectrum functions
(1)
This section applies to the following functions of OFCOM—
(a) their functions under Part 2; and
(b) their functions under the enactments relating to the management of the
radio spectrum that are not contained in that Part.
(2)
It shall be the duty of OFCOM to carry out those functions in accordance with
such general or specific directions as may be given to them by the Secretary of
State.
(3)
The Secretary of State’s power to give directions under this section shall be
confined to a power to give directions for one or more of the following
purposes—
(a) in the interests of national security;
(b) in the interests of relations with the government of a country or
territory outside the United Kingdom;
(c) for the purpose of securing compliance with international obligations
of the United Kingdom;
(d) in the interests of the safety of the public or of public health.
(4)
The Secretary of State is not entitled by virtue of any provision of this section
to direct OFCOM to suspend or restrict—
(a) a person’s entitlement to provide an electronic communications
network or electronic communications service; or
(b) a person’s entitlement to make available associated facilities.
(5)
The Secretary of State must publish a direction under this section in such
manner as appears to him to be appropriate for bringing it to the attention of
the persons who, in his opinion, are likely to be affected by it.
(6)
The Secretary of State is not required by subsection (5) to publish a direction,
and he may exclude matter from a direction he does publish, if he considers the
publication of the direction or matter to be—
(a) against the interests of national security; or
(b) against the interests of relations with the government of a country or
territory outside the United Kingdom.
(7)
Subsection (4) does not affect the Secretary of State’s powers under section 132.
6
Duties to review regulatory burdens
(1)
OFCOM must keep the carrying out of their functions under review with a
view to securing that regulation by OFCOM does not involve—
8
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(a)
(b)
the imposition of burdens which are unnecessary; or
the maintenance of burdens which have become unnecessary.
(2)
In reviewing their functions under this section it shall be the duty of OFCOM—
(a) to have regard to the extent to which the matters which they are
required under section 3 to further or to secure are already furthered or
secured, or are likely to be furthered or secured, by effective selfregulation; and
(b) in the light of that, to consider to what extent it would be appropriate
to remove or reduce regulatory burdens imposed by OFCOM.
(3)
In determining for the purposes of this section whether procedures for selfregulation are effective OFCOM must consider, in particular—
(a) whether those procedures are administered by a person who is
sufficiently independent of the persons who may be subjected to the
procedures; and
(b) whether adequate arrangements are in force for funding the activities
of that person in relation to those procedures.
(4)
OFCOM must, from time to time, publish a statement setting out how they
propose, during the period for which the statement is made, to secure that
regulation by OFCOM does not involve the imposition or maintenance of
unnecessary burdens.
(5)
The first statement to be published under this section—
(a) must be published as soon as practicable after the commencement of
this section; and
(b) shall be a statement for the period of twelve months beginning with the
day of its publication.
(6)
A subsequent statement—
(a) must be published during the period to which the previous statement
related; and
(b) must be a statement for the period of twelve months beginning with the
end of the previous period.
(7)
It shall be the duty of OFCOM, in carrying out their functions at times during
a period for which a statement is in force under this section, to have regard to
that statement.
(8)
OFCOM may, if they think fit, revise a statement under this section at any time
before or during the period for which it is made.
(9)
Where OFCOM revise a statement, they must publish the revision as soon as
practicable.
(10)
The publication under this section of a statement, or of a revision of a
statement, must be in such manner as OFCOM consider appropriate for
bringing it to the attention of the persons who, in their opinion, are likely to be
affected by the matters to which it relates.
7
Duty to carry out impact assessments
(1)
This section applies where—
(a) OFCOM are proposing to do anything for the purposes of, or in
connection with, the carrying out of their functions; and
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
9
(b) it appears to them that the proposal is important;
but this section does not apply if it appears to OFCOM that the urgency of the
matter makes it impracticable or inappropriate for them to comply with the
requirements of this section.
(2)
A proposal is important for the purposes of this section only if its
implementation would be likely to do one or more of the following—
(a) to involve a major change in the activities carried on by OFCOM;
(b) to have a significant impact on persons carrying on businesses in the
markets for any of the services, facilities, apparatus or directories in
relation to which OFCOM have functions; or
(c) to have a significant impact on the general public in the United
Kingdom or in a part of the United Kingdom.
(3)
Before implementing their proposal, OFCOM must either—
(a) carry out and publish an assessment of the likely impact of
implementing the proposal; or
(b) publish a statement setting out their reasons for thinking that it is
unnecessary for them to carry out an assessment.
(4)
An assessment under subsection (3)(a) must set out how, in OFCOM’s opinion,
the performance of their general duties (within the meaning of section 3) is
secured or furthered by or in relation to what they propose.
(5)
An assessment carried out under this section—
(a) may take such form, and
(b) must relate to such matters,
as OFCOM consider appropriate.
(6)
In determining the matters to which an assessment under this section should
relate, OFCOM must have regard to such general guidance relating to the
carrying out of impact assessments as they consider appropriate.
(7)
Where OFCOM publish an assessment under this section—
(a) they must provide an opportunity of making representations to them
about their proposal to members of the public and other persons who,
in OFCOM’s opinion, are likely to be affected to a significant extent by
its implementation;
(b) the published assessment must be accompanied by a statement setting
out how representations may be made; and
(c) OFCOM are not to implement their proposal unless the period for
making representations about it has expired and they have considered
all the representations that were made in that period.
(8)
Where OFCOM are required (apart from this section)—
(a) to consult about a proposal to which this section applies, or
(b) to give a person an opportunity of making representations about it,
the requirements of this section are in addition to, but may be performed
contemporaneously with, the other requirements.
(9)
Every report under paragraph 12 of the Schedule to the Office of
Communications Act 2002 (c. 11) (OFCOM’s annual report) must set out—
(a) a list of the assessments under this section carried out during the
financial year to which the report relates; and
10
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(b)
(10)
8
a summary of the decisions taken during that year in relation to
proposals to which assessments carried out in that year or previous
financial years relate.
The publication of anything under this section must be in such manner as
OFCOM consider appropriate for bringing it to the attention of the persons
who, in OFCOM’s opinion, are likely to be affected if their proposal is
implemented.
Duty to publish and meet promptness standards
(1)
It shall be the duty of OFCOM to publish a statement setting out the standards
they are proposing to meet with respect to promptness in—
(a) the carrying out of their different functions; and
(b) the transaction of business for purposes connected with the carrying
out of those functions.
(2)
This section does not require standards to be set out with respect to anything
which (apart from this section) is required to be done by a time, or within a
period, provided for by or under an enactment.
(3)
OFCOM may, if they think fit, at any time revise the statement for the time
being in force under this section.
(4)
It shall be the duty of OFCOM—
(a) in carrying out their functions, and
(b) in transacting business for purposes connected with the carrying out of
their functions,
to have regard to the statement for the time being in force under this section.
(5)
Where OFCOM revise a statement under this section, they must publish the
revision as soon as practicable.
(6)
The publication under this section of a statement, or of a revision of a
statement, must be in such manner as OFCOM consider appropriate for
bringing it to the attention of the persons who, in their opinion, are likely to be
affected by the matters to which it relates.
(7)
OFCOM’s report under paragraph 12 of the Schedule to the Office of
Communications Act 2002 (c. 11) (annual report) for each financial year must
contain a statement by OFCOM summarising the extent to which they have
complied during that year with the standards set out under this section.
9
Secretary of State’s powers in relation to promptness standards
(1)
Where the Secretary of State considers that the statement published by
OFCOM under section 8 is not adequate for securing that they meet
satisfactory promptness standards, he may give them a notification to that
effect.
(2)
If the period of three months after the date of the giving of a notification under
subsection (1) expires without OFCOM taking steps which the Secretary of
State is satisfied remedy the situation, he may give them a direction under this
section.
(3)
A direction under this section is one requiring OFCOM to issue a new or
revised statement under section 8 in accordance with the direction.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
11
(4)
Before giving a direction under this section, the Secretary of State must—
(a) give OFCOM an opportunity of making representations to him about
his proposed direction; and
(b) have regard to any representations made to him by them.
(5)
Where the Secretary of State gives a direction to OFCOM under this section, he
must publish a copy of it in such manner as he considers appropriate for
bringing it to the attention of persons who, in his opinion, are likely to be
affected by OFCOM’s promptness standards.
(6)
It shall be the duty of OFCOM to revise their statement under section 8 in
accordance with any direction of the Secretary of State under this section.
(7)
In this section “promptness standards” means standards of promptness in—
(a) the carrying out by OFCOM of their different functions; and
(b) the transaction by them of business for purposes connected with the
carrying out of those functions.
(8)
No notification is to be given under subsection (1) at any time in the period of
twelve months beginning with the commencement of section 8.
Accessible domestic communications apparatus
10
Duty to encourage availability of easily usable apparatus
(1)
It shall be the duty of OFCOM to take such steps, and to enter into such
arrangements, as appear to them calculated to encourage others to secure—
(a) that domestic electronic communications apparatus is developed
which is capable of being used with ease, and without modification, by
the widest possible range of individuals (including those with
disabilities); and
(b) that domestic electronic communications apparatus which is capable of
being so used is as widely available as possible for acquisition by those
wishing to use it.
(2)
It shall be the duty of OFCOM from time to time to review whether they need
to take further steps, or to enter into further arrangements, for the purpose of
performing their duty under this section.
(3)
OFCOM must not do anything under this section that would be inconsistent
with the Community requirements set out in section 4.
(4)
In this section “electronic communications apparatus” means apparatus that is
designed or adapted for a use which consists of or includes the sending or
receiving of communications or other signals that are transmitted by means of
an electronic communications network.
(5)
For the purposes of this section electronic communications apparatus is
domestic electronic communications apparatus except to the extent that it is
designed or adapted for use solely for the purposes of, or in connection with, a
business.
(6)
In this section “signal” includes—
(a) anything comprising speech, music, sounds, visual images or
communications or data of any description; and
12
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(b)
signals serving for the impartation of anything between persons,
between a person and a thing or between things, or for the actuation or
control of apparatus.
Media literacy
11
Duty to promote media literacy
(1)
It shall be the duty of OFCOM to take such steps, and to enter into such
arrangements, as appear to them calculated—
(a) to bring about, or to encourage others to bring about, a better public
understanding of the nature and characteristics of material published
by means of the electronic media;
(b) to bring about, or to encourage others to bring about, a better public
awareness and understanding of the processes by which such material
is selected, or made available, for publication by such means;
(c) to bring about, or to encourage others to bring about, the development
of a better public awareness of the available systems by which access to
material published by means of the electronic media is or can be
regulated;
(d) to bring about, or to encourage others to bring about, the development
of a better public awareness of the available systems by which persons
to whom such material is made available may control what is received
and of the uses to which such systems may be put; and
(e) to encourage the development and use of technologies and systems for
regulating access to such material, and for facilitating control over what
material is received, that are both effective and easy to use.
(2)
In this section, references to the publication of anything by means of the
electronic media are references to its being—
(a) broadcast so as to be available for reception by members of the public
or of a section of the public; or
(b) distributed by means of an electronic communications network to
members of the public or of a section of the public.
OFCOM’s Content Board
12
Duty to establish and maintain Content Board
(1)
It shall be the duty of OFCOM, in accordance with the following provisions of
this section, to exercise their powers under paragraph 14 of the Schedule to the
Office of Communications Act 2002 (c. 11) (committees of OFCOM) to establish
and maintain a committee to be known as “the Content Board”.
(2)
The Content Board shall consist of—
(a) a chairman appointed by OFCOM; and
(b) such number of other members appointed by OFCOM as OFCOM
think fit.
(3)
The chairman of the Content Board must be a non-executive member of
OFCOM but is not to be the chairman of OFCOM.
(4)
At least one of the other members of the Content Board must also be a nonexecutive member of OFCOM other than the chairman of OFCOM.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
13
(5)
In appointing persons to be members of the Content Board, OFCOM must
secure that, for each of the following parts of the United Kingdom—
(a) England,
(b) Scotland,
(c) Wales, and
(d) Northern Ireland,
there is a different member of the Board capable of representing the interests
and opinions of persons living in that part of the United Kingdom.
(6)
In appointing a person for the purposes of subsection (5)(a), OFCOM must
have regard to the desirability of ensuring that the person appointed is able to
represent the interests and opinions of persons living in all the different
regions of England.
(7)
The validity of any proceedings of the Content Board shall not be affected by
any failure by OFCOM to comply with subsection (5) or (6).
(8)
It shall be the duty of OFCOM when appointing members of the Content Board
to secure, so far as practicable, that a majority of the members of the Board
(counting the chairman) consists of persons who are neither members nor
employees of OFCOM.
(9)
The following shall be disqualified from being the chairman or another
member of the Content Board—
(a) governors and employees of the BBC;
(b) members and employees of the Welsh Authority; and
(c) members and employees of C4C.
(10)
Before appointing a person to be the chairman or another member of the
Content Board, OFCOM must satisfy themselves that he will not have any
financial or other interest which would be likely prejudicially to affect the
carrying out by him of any of his functions as chairman or member of the
Content Board.
(11)
A person is not to be taken to have such an interest by reason only that he is or
will be a member or employee of OFCOM.
(12)
Every person whom OFCOM propose to appoint to be the chairman or another
member of the Content Board, shall, whenever requested to do so by OFCOM,
furnish OFCOM with any information they consider necessary for the
performance of their duty under subsection (10).
(13)
In addition to paying remuneration and expenses under paragraph 14(4) of the
Schedule to the Office of Communications Act 2002 (c. 11), OFCOM may—
(a) pay to, or in respect of, any member of the Content Board who is not a
member or employee of OFCOM, such sums by way of pensions,
allowances or gratuities as OFCOM may determine; and
(b) provide for the making of such payments to or in respect of any such
member of the Content Board.
(14)
In subsection (13)—
(a) the reference to pensions, allowances and gratuities includes a
reference to similar benefits payable on death or retirement; and
(b) the reference to providing for the payment of a pension, allowance or
gratuity to, or in respect of, a person includes a reference to the making
of payments towards the provision or payment of a pension, allowance
14
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
or gratuity, or of any such similar benefits, to or in respect of that
person.
13
Functions of the Content Board
(1)
The Content Board shall have such functions as OFCOM, in exercise of their
powers under the Schedule to the Office of Communications Act 2002 (c. 11),
may confer on the Board.
(2)
The functions conferred on the Board must include, to such extent and subject
to such restrictions and approvals as OFCOM may determine, the carrying out
on OFCOM’s behalf of—
(a) functions in relation to matters that concern the contents of anything
which is or may be broadcast or otherwise transmitted by means of
electronic communications networks; and
(b) functions in relation to the promotion of public understanding or
awareness of matters relating to the publication of matter by means of
the electronic media.
(3)
In determining what functions to confer on the Content Board, OFCOM must
have particular regard to the desirability of securing that the Board have at
least a significant influence on decisions which—
(a) relate to the matters mentioned in subsection (2); and
(b) involve the consideration of different interests and other factors as
respects different parts of the United Kingdom.
(4)
It shall be the duty of the Content Board to ensure, in relation to—
(a) the carrying out of OFCOM’s functions under Part 3 of this Act, Parts 1
and 3 of the 1990 Act and Parts 1 and 2 of the 1996 Act,
(b) the matters with respect to which functions are conferred on the Board,
and
(c) such other matters mentioned in subsection (2) as OFCOM may
determine,
that OFCOM are aware of the different interests and other factors which, in the
Board’s opinion, need to be taken into account as respects the different parts of
the United Kingdom in relation to the carrying out of OFCOM’s functions.
(5)
The power of OFCOM to determine the Content Board’s functions includes
power to authorise the Board to establish committees and panels to advise the
Board on the carrying out of some or all of the Board’s functions.
(6)
The power of OFCOM to authorise the establishment of a committee or panel
by the Content Board includes power to authorise the establishment of a
committee or panel that includes persons who are not members of the Board.
(7)
In this section references to the publication of anything by means of the
electronic media are references to its being—
(a) broadcast so as to be available for reception by members of the public
or of a section of the public; or
(b) distributed by means of an electronic communications network to
members of the public or of a section of the public.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
15
Functions for the protection of consumers
14
Consumer research
(1)
OFCOM must make arrangements for ascertaining—
(a) the state of public opinion from time to time about the manner in which
electronic communications networks and electronic communications
services are provided;
(b) the state of public opinion from time to time about the manner in which
associated facilities are made available;
(c) the experiences of consumers in the markets for electronic
communications services and associated facilities, in relation to the
manner in which electronic communications networks and electronic
communications services are provided and associated facilities made
available;
(d) the experiences of such consumers in relation to the handling, by
communications providers and by persons making such facilities
available, of complaints made to them by such consumers;
(e) the experiences of such consumers in relation to the resolution of
disputes with communications providers or with persons making
associated facilities available; and
(f) the interests and experiences of such consumers in relation to other
matters that are incidental to, or are otherwise connected with, their
experiences of the provision of electronic communications networks
and electronic communications services or of the availability of
associated facilities.
(2)
The matters to which the arrangements must relate do not include the
incidence or investigation of interference (within the meaning of the Wireless
Telegraphy Act 1949 (c. 54)) with wireless telegraphy.
(3)
The matters to which the arrangements must relate do not (except so far as
authorised or required by subsections (4) to (6)) include public opinion with
respect to—
(a) the contents of anything broadcast or otherwise published by means of
an electronic communications network; or
(b) the experiences or interests of consumers in any market for electronic
communications services with respect to anything so broadcast or
published.
(4)
OFCOM must make arrangements for ascertaining—
(a) the state of public opinion from time to time concerning programmes
included in television and radio services;
(b) any effects of such programmes, or of other material published by
means of the electronic media, on the attitudes or behaviour of persons
who watch, listen to or receive the programmes or material; and
(c) so far as necessary for the purpose mentioned in subsection (5), the
types of programmes that members of the public would like to see
included in television and radio services.
(5)
That purpose is the carrying out by OFCOM of their functions under Chapter
4 of Part 3 of this Act.
(6)
OFCOM must make arrangements for the carrying out of research into the
following—
16
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(a)
(b)
(c)
(d)
(e)
the matters mentioned in section 11(1);
matters relating to, or connected with, the setting of standards under
section 319 of this Act;
matters relating to, or connected with, the observance of those
standards by persons providing television and radio services;
matters relating to, or connected with, the prevention of unjust or
unfair treatment in programmes included in such services; and
matters relating to, or connected with, the prevention of unwarranted
infringements of privacy resulting from activities carried on for the
purposes of such services.
(7)
Arrangements made by OFCOM for the purposes of this section may include
arrangements for the carrying out of research in one or more of the following
ways—
(a) by members or employees of OFCOM;
(b) by the Content Board;
(c) in accordance with arrangements made by that Board;
(d) by persons who are neither members nor employees of OFCOM.
(8)
In this section references to the publication of anything by means of the
electronic media are references to its being—
(a) broadcast so as to be available for reception by members of the public
or of a section of the public; or
(b) distributed by means of an electronic communications network to
members of the public or of a section of the public.
(9)
This section does not restrict OFCOM’s power to make any arrangements they
consider to be incidental or conducive to the carrying out of any of their
functions.
15
Duty to publish and take account of research
(1)
It shall be the duty of OFCOM—
(a) to publish the results of any research carried out by them or on their
behalf under section 14; and
(b) to consider and, to such extent as they think fit, to take account of the
results of such research in the carrying out of their functions.
(2)
OFCOM are not required under this section—
(a) to publish any matter that is confidential in accordance with subsection
(3) or (4); or
(b) to publish anything that it would not be reasonably practicable to
publish without disclosing such a matter.
(3)
A matter is confidential under this subsection if—
(a) it relates specifically to the affairs of a particular body; and
(b) publication of that matter would or might, in OFCOM’s opinion,
seriously and prejudicially affect the interests of that body.
(4)
A matter is confidential under this subsection if—
(a) it relates to the private affairs of an individual; and
(b) publication of that matter would or might, in OFCOM’s opinion,
seriously and prejudicially affect the interests of that individual.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(5)
16
17
The publication of research under this section must be in such manner as
OFCOM consider appropriate.
Consumer consultation
(1)
It shall be the duty of OFCOM to establish and maintain effective arrangements
for consultation about the carrying out of their functions with—
(a) consumers in the markets for the services and facilities in relation to
which OFCOM have functions;
(b) consumers in the markets for apparatus used in connection with any
such services or facilities;
(c) consumers in the markets for directories capable of being used in
connection with the use of an electronic communications network or
electronic communications service.
(2)
The arrangements must include the establishment and maintenance of a panel
of persons (in this Act referred to as “the Consumer Panel”) with the function
of advising both—
(a) OFCOM; and
(b) such other persons as the Panel think fit.
(3)
The arrangements must secure that the matters about which the Consumer
Panel are able to give advice include the interests of domestic and small
business consumers in relation to the following matters—
(a) the provision of electronic communications networks;
(b) the provision and making available of the services and facilities
mentioned in subsection (4);
(c) the supply of apparatus designed or adapted for use in connection with
any such services or facilities;
(d) the supply of directories capable of being used in connection with the
use of an electronic communications network or electronic
communications service;
(e) the financial and other terms on which such services or facilities are
provided or made available, or on which such apparatus or such a
directory is supplied;
(f) standards of service, quality and safety for such services, facilities,
apparatus and directories;
(g) the handling of complaints made by persons who are consumers in the
markets for such services, facilities, apparatus or directories to the
persons who provide the services or make the facilities available, or
who are suppliers of the apparatus or directories;
(h) the resolution of disputes between such consumers and the persons
who provide such services or make such facilities available, or who are
suppliers of such apparatus or directories;
(i) the provision of remedies and redress in respect of matters that form
the subject-matter of such complaints or disputes;
(j) the information about service standards and the rights of consumers
that is made available by persons who provide or make available such
services or facilities, or who are suppliers of such apparatus or
directories;
(k) any other matter appearing to the Panel to be necessary for securing
effective protection for persons who are consumers in the markets for
any such services, facilities, apparatus or directories.
18
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(4)
Those services and facilities are—
(a) electronic communications services;
(b) associated facilities;
(c) directory enquiry facilities;
(d) a service consisting in the supply of information for use in responding
to directory enquiries or of an electronic programme guide; and
(e) every service or facility not falling within any of the preceding
paragraphs which is provided or made available to members of the
public—
(i) by means of an electronic communications network; and
(ii) in pursuance of agreements entered into between the person by
whom the service or facility is provided or made available and
each of those members of the public.
(5)
The matters about which the Consumer Panel are to be able to give advice do
not include any matter that concerns the contents of anything which is or may
be broadcast or otherwise transmitted by means of electronic communications
networks.
(6)
The arrangements made by OFCOM under this section must also secure that
the Consumer Panel are able, in addition to giving advice on the matters
mentioned in subsection (3), to do each of the following—
(a) at the request of OFCOM, to carry out research for OFCOM in relation
to any of the matters in relation to which OFCOM have functions under
section 14;
(b) to make arrangements for the carrying out of research into such other
matters appearing to the Panel to be relevant to the carrying out of the
Panel’s functions as they think fit;
(c) to give advice to OFCOM in relation to any matter referred to the Panel
by OFCOM for advice;
(d) to publish such information as the Panel think fit about the advice they
give, about the carrying out of the Panel’s other functions and about the
results of research carried out by them or on their behalf.
(7)
It shall be the duty of OFCOM, in the carrying out of their functions, to
consider and, to such extent as they think appropriate, to have regard to—
(a) any advice given to OFCOM by the Consumer Panel; and
(b) any results notified to OFCOM of any research undertaken by that
Panel.
(8)
It shall also be the duty of OFCOM (subject to subsection (9))—
(a) to provide the Consumer Panel with all such information as, having
regard, in particular, to the need to preserve commercial
confidentiality, OFCOM consider appropriate to disclose to the Panel
for the purpose of enabling the Panel to carry out their functions; and
(b) to provide the Panel with all such further information as the Panel may
require.
(9)
OFCOM is not required to provide information by virtue of subsection (8)(b)
if, having regard to—
(a) the need to preserve commercial confidentiality, and
(b) any other matters that appear to OFCOM to be relevant,
it is reasonable for OFCOM to refuse to disclose it to the Panel.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
19
(10)
It shall be the duty of OFCOM, in the case of any advice or opinion received
from and published by the Panel which OFCOM propose to disregard in whole
or in part, or with which OFCOM disagree in whole or in part—
(a) to ensure that the Panel know OFCOM’s reasons for disregarding or
disagreeing with the advice or opinion; and
(b) to ensure that those reasons are or have been published in such manner
as OFCOM consider appropriate for bringing them to the attention of
persons who are aware of the Panel’s advice or opinion.
(11)
The Consumer Panel must—
(a) as soon as practicable after the end of the period of twelve months
beginning with the commencement of this section, and
(b) as soon as practicable after the end of each subsequent period of twelve
months,
prepare a report on the carrying out of their functions in that period.
(12)
The Consumer Panel must publish each report—
(a) as soon as practicable after its preparation is complete; and
(b) in such manner as they consider appropriate.
(13)
In this section—
“domestic and small business consumer” means a person who—
(a) is a consumer in the market for services or facilities mentioned
in subsection (4) or for apparatus designed or adapted for use in
connection with any such services or facilities; but
(b) is neither—
(i) a communications provider or a person who makes
associated facilities available; nor
(ii) a person who is a consumer in the market in respect of an
undertaking carried on by him for which more than ten
individuals work (whether as employees or volunteers or
otherwise);
“electronic programme guide” means a service which consists of—
(a) the listing or promotion, or both the listing and the promotion,
of some or all of the programmes included in any one or more
programme services the providers of which are or include
persons other than the provider of the guide; and
(b) a facility for obtaining access, in whole or in part, to the
programme service or services listed or promoted in the guide.
17
Membership etc. of the Consumer Panel
(1)
The members of the Consumer Panel shall be appointed by OFCOM and shall
comprise a chairman and such other members as OFCOM may determine.
(2)
The approval of the Secretary of State is required for the appointment of a
person to be the chairman or to be another member of the Panel.
(3)
In appointing persons to be members of the Consumer Panel, OFCOM must
secure that, for each of the following parts of the United Kingdom—
(a) England,
(b) Scotland,
(c) Wales, and
20
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(d) Northern Ireland,
there is a different member of the Panel capable of representing the interests
and opinions of persons living in that part of the United Kingdom.
(4)
In appointing persons to be members of the Consumer Panel, OFCOM must
secure, so far as practicable, that the Panel are able to give informed advice
about matters referable to each of the following—
(a) the interests of persons living in rural areas;
(b) the interests of persons living in urban areas;
(c) the interests of small businesses;
(d) the interests of disadvantaged persons, persons with low incomes and
persons with disabilities; and
(e) the interests of the elderly.
(5)
The validity of any proceedings of the Consumer Panel shall not be affected by
any failure by OFCOM to comply with subsection (3) or (4).
(6)
It shall be the duty of the Consumer Panel, in carrying out their functions, to
have regard to the following interests—
(a) the interests of persons from the different parts of the United Kingdom;
and
(b) the interests specified in subsection (4).
(7)
A person shall be disqualified from being the chairman or a member of the
Consumer Panel if he is a member or employee of OFCOM.
(8)
The chairman and every member of the Consumer Panel—
(a) shall be appointed for a fixed period specified in the terms of his
appointment but shall be eligible for re-appointment at the end of that
period; and
(b) may at any time be removed from the Panel by a notice given by
OFCOM with the approval of the Secretary of State.
(9)
OFCOM may pay to the chairman and to any other member of the Consumer
Panel such remuneration and allowances as OFCOM consider appropriate.
18
Committees and other procedure of the Consumer Panel
(1)
The Consumer Panel may make such arrangements as they think fit for
committees established by the Panel to give advice to them about matters
relating to the carrying out of the Panel’s functions.
(2)
The Consumer Panel may make such other arrangements for regulating their
own procedure, and for regulating the procedure of the committees
established by them, as they think fit.
(3)
Those arrangements may include arrangements as to quorums and as to the
making of decisions by a majority.
(4)
The committees established by the Panel may include committees the
membership of which includes persons (including persons constituting a
majority of the committee) who are not members of the Panel.
(5)
The membership of every committee established by the Consumer Panel must
contain at least one person who is a member of the Panel.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(6)
19
21
Where a person who is not a member of the Consumer Panel is a member of a
committee established by the Panel, OFCOM may pay to that person such
remuneration and expenses as OFCOM may determine.
Power to amend remit of Consumer Panel
(1)
The Secretary of State may by order modify subsection (3) of section 16 so as to
add to the matters about which the Consumer Panel are required to be able to
give advice.
(2)
Before making an order under this section the Secretary of State must consult
OFCOM and such other persons as he thinks fit.
(3)
No order is to be made containing provision authorised by this section unless
a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
(4)
The power to amend or revoke an order under this section does not include
power to provide for a matter to cease to be a matter about which the
Consumer Panel are required to be able to give advice.
Advisory committees
20
Advisory committees for different parts of the United Kingdom
(1)
It shall be the duty of OFCOM, in accordance with the following provisions of
this section, to exercise their powers under paragraph 14 of the Schedule to the
Office of Communications Act 2002 (c. 11) (committees of OFCOM) to establish
and maintain a committee for each of the following parts of the United
Kingdom—
(a) England;
(b) Wales;
(c) Scotland; and
(d) Northern Ireland.
(2)
Each committee shall consist of—
(a) a chairman appointed by OFCOM; and
(b) such number of other members appointed by OFCOM as OFCOM
think fit.
(3)
In appointing a person in accordance with this section to be a member of a
committee, OFCOM must have regard to the desirability of ensuring that the
person appointed is able to represent the interests and opinions, in relation to
communications matters, of persons living in the part of the United Kingdom
for which the committee has been established.
(4)
The function of each committee shall be to provide advice to OFCOM
(including other committees established by OFCOM) about the interests and
opinions, in relation to communications matters, of persons living in the part
of the United Kingdom for which the committee has been established.
(5)
A committee established under this section may also, at the request of the
Consumer Panel, provide advice about those interests and opinions to the
Consumer Panel.
22
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(6)
The consent of OFCOM is required for the giving of advice under subsection
(5).
(7)
In this section “communications matters” has the same meaning as in section 3.
21
Advisory committee on elderly and disabled persons
(1)
It shall be the duty of OFCOM, in accordance with the following provisions of
this section, to exercise their powers under paragraph 14 of the Schedule to the
Office of Communications Act 2002 (c. 11) (committees of OFCOM) to establish
and maintain a committee to provide the advice specified in this section.
(2)
The committee shall consist of—
(a) a chairman appointed by OFCOM; and
(b) such number of other members appointed by OFCOM as OFCOM
think fit.
(3)
In appointing persons to be members of the committee, OFCOM must have
regard to the desirability of ensuring that the members of the committee
include—
(a) persons who are familiar with the needs of the elderly; and
(b) persons who are familiar with the needs of persons with disabilities.
(4)
The function of the committee shall be to provide advice to OFCOM (including
other committees established by OFCOM) about the interests, in relation to
communications matters, of—
(a) the elderly; and
(b) persons with disabilities.
(5)
The committee may also, at the request of the Consumer Panel, provide advice
about those interests to the Consumer Panel.
(6)
The consent of OFCOM is required for the giving of advice under subsection
(5).
(7)
In this section “communications matters” has the same meaning as in section 3.
International matters
22
Representation on international and other bodies
(1)
It shall be the duty of OFCOM to do, as respects the United Kingdom, such of
the following things as they are required to do by the Secretary of State—
(a) provide representation on behalf of Her Majesty’s Government in the
United Kingdom on international and other bodies having
communications functions;
(b) become or serve as a member of an international or other body having
such functions;
(c) subscribe to such a body;
(d) provide representation on behalf of Her Majesty’s Government in the
United Kingdom at international meetings about communications.
(2)
OFCOM shall also have the power, if requested to do so by the Secretary of
State, to do one or more of those things as respects any of the Channel Islands,
the Isle of Man or a British overseas territory.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
23
(3)
It shall be the duty of OFCOM to carry out their functions under this section in
accordance with such general or specific directions as may be given to them by
the Secretary of State.
(4)
The Secretary of State—
(a) is not entitled to direct OFCOM to comply with a request made under
subsection (2); but
(b) may give directions about how OFCOM are to carry out any
representative role that they undertake in accordance with such a
request.
(5)
In this section—
“communications functions” means—
(a) functions relating to the use of the electro-magnetic spectrum
for wireless telegraphy;
(b) functions relating to the regulation of television or radio
broadcasting or the provision of television and radio services;
and
(c) any other function which relates to, or is connected with, a
matter in respect of which OFCOM have functions;
“international meetings about communications” means international
meetings relating to, or to matters connected with, one or more of the
following—
(a) the use of the electro-magnetic spectrum for wireless
telegraphy;
(b) the regulation of television or radio broadcasting or of the
provision of television and radio services;
(c) any other matter in respect of which OFCOM have functions.
(6)
In relation to—
(a) a part of the British Islands outside the United Kingdom, or
(b) a British overseas territory,
the references in subsection (5) to matters in respect of which OFCOM have
functions include references to matters corresponding, in the case of that part
of those Islands or of that territory, to matters in respect of which OFCOM’s
functions are confined to the United Kingdom.
(7)
In subsection (5) “television or radio broadcasting” includes the provision by
means other than broadcasting of services similar to those provided by
television or radio broadcasts.
23
Directions for international purposes in respect of broadcasting functions
(1)
This section applies to—
(a) OFCOM’s functions under the enactments relating to broadcasting;
and
(b) the matters in relation to which those functions are conferred.
(2)
It shall be the duty of OFCOM—
(a) to carry out those functions in accordance with any general or specific
directions given to them by the Secretary of State for the purpose
mentioned in subsection (3); and
24
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(b)
to carry out such other functions in relation to the matters to which this
this section applies as they are required to carry out by any general or
specific directions so given.
(3)
The Secretary of State is not to give a direction under this section except for the
purpose of securing compliance, in relation to a matter to which this section
applies, with an international obligation of the United Kingdom.
(4)
A direction under this section must be contained in an order made by the
Secretary of State.
(5)
In this section “the enactments relating to broadcasting” means—
(a) the 1990 Act;
(b) the 1996 Act;
(c) Part 3 of this Act; and
(d) the other provisions of this Act so far as relating to the 1990 Act, the
1996 Act or that Part.
General information functions
24
Provision of information to the Secretary of State
(1)
It shall be the duty of OFCOM to comply with a direction by the Secretary of
State to provide him with information falling within subsection (2).
(2)
The information that may be the subject of a direction under this section is any
information reasonably required by the Secretary of State for the purpose of
enabling him to secure compliance with an international obligation of the
United Kingdom.
(3)
Information that is required to be provided by a direction under this section
must be provided in such manner and at such times as may be required by the
direction.
25
Community requirement to provide information
(1)
This section applies if—
(a) the European Commission requires OFCOM to provide it with
information for the purpose of enabling it to perform any of its
functions in relation to electronic communications networks, electronic
communications services or associated facilities; and
(b) the information is information obtained by OFCOM in the course of
carrying out any of their functions under—
(i) Part 2; or
(ii) the enactments relating to the management of the radio
spectrum that are not contained in that Part.
(2)
It shall be the duty of OFCOM to comply with the requirement.
(3)
If information provided to the European Commission under this section has
been obtained by OFCOM from a person who is or, at the time the information
was obtained from him, was—
(a) a communications provider, or
(b) a person making associated facilities available,
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
25
OFCOM must notify him that they have provided the information to the
Commission.
(4)
26
It shall be for OFCOM to determine the manner in which a notification is given
under subsection (3).
Publication of information and advice for consumers etc.
(1)
OFCOM may arrange for the publication of such information and advice about
matters in relation to which they have functions as it appears to them to be
appropriate to make available to the persons mentioned in subsection (2).
(2)
Those persons are—
(a) the customers of communications providers;
(b) the customers of persons who make associated facilities available;
(c) persons who use electronic communications networks, electronic
communications services or associated facilities; and
(d) persons to whom radio and television services are provided or who are
otherwise able or likely to take advantage of any of those services.
(3)
In arranging for the publication of information or advice under this section,
OFCOM must have regard to the need to exclude from publication, so far as
that is practicable, the matters which are confidential in accordance with
subsections (4) and (5).
(4)
A matter is confidential under this subsection if—
(a) it relates specifically to the affairs of a particular body; and
(b) publication of that matter would or might, in OFCOM’s opinion,
seriously and prejudicially affect the interests of that body.
(5)
A matter is confidential under this subsection if—
(a) it relates to the private affairs of an individual; and
(b) publication of that matter would or might, in OFCOM’s opinion,
seriously and prejudicially affect the interests of that individual.
(6)
The publication of information or advice under this section must be in such
manner as OFCOM consider appropriate.
Employment in broadcasting
27
Training and equality of opportunity
(1)
It shall be the duty of OFCOM to take all such steps as they consider
appropriate for promoting the development of opportunities for the training
and retraining of persons—
(a) for employment by persons providing television and radio services;
and
(b) for work in connection with the provision of such services otherwise
than as an employee.
(2)
It shall be the duty of OFCOM to take all such steps as they consider
appropriate for promoting equality of opportunity in relation to both—
(a) employment by those providing television and radio services; and
(b) the training and retraining of persons for such employment.
26
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(3)
It shall also be the duty of OFCOM, in relation to such employment, training
and retraining, to take all such steps as they consider appropriate for
promoting the equalisation of opportunities for disabled persons.
(4)
The reference in subsection (2) to equality of opportunity is a reference to
equality of opportunity—
(a) between men and women; and
(b) between persons of different racial groups.
(5)
In this section—
“disabled” has the same meaning as in the Disability Discrimination Act
1995 (c. 50);
“racial group” has the same meaning as in the Race Relations Act 1976
(c. 74) or, in Northern Ireland, the Race Relations (Northern Ireland)
Order 1997 (S.I. 1997/869 (N.I. 6)).
(6)
The Secretary of State may by order amend subsection (4) by adding any other
form of equality of opportunity that he considers appropriate.
(7)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (6)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
Charging
28
General power to charge for services
(1)
OFCOM may provide a service to which this section applies to any person on
such terms as to the making of payments to OFCOM—
(a) as they may determine in advance; or
(b) as may be agreed between that person and OFCOM.
(2)
This section applies to a service which is provided by OFCOM to a person in
the course of carrying out their functions and is neither—
(a) a service which OFCOM are under a duty to provide to that person; nor
(b) one in respect of which express provision is made by or under an
enactment for authorising or forbidding the payment of fees or charges.
(3)
In this section references to providing a service to a person include references
to a service consisting in—
(a) the giving of advice to that person;
(b) the entry of his particulars in a register or other record kept by OFCOM
otherwise than in pursuance of an express statutory duty to keep the
register or record; or
(c) the taking of steps for the purposes of determining whether to grant an
application for an entry in a register or record so kept.
Guarantees
29
Secretary of State guarantees for OFCOM borrowing
(1)
The Secretary of State may guarantee—
(a) the repayment of the principal of any borrowing by OFCOM;
(b) the payment of interest on any such borrowing; and
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(c)
27
the discharge of other financial obligations incurred by OFCOM in
connection with any such borrowing.
(2)
The power of the Secretary of State to give a guarantee under this section is a
power (subject to subsection (3)) to give it in such manner and on such
conditions as he thinks fit.
(3)
The Secretary of State must not give a guarantee under this section if the
aggregate of—
(a) the amounts that he may be required to pay for fulfilling that
guarantee, and
(b) the amounts that he may be required to pay for fulfilling other
guarantees previously given under this section and still in force,
exceeds £5 million.
(4)
The Secretary of State may by order substitute another amount for the amount
for the time being specified in subsection (3).
(5)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (4)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of the House of Commons.
(6)
Immediately after a guarantee is given under this section, the Secretary of State
must lay a statement of the guarantee before each House of Parliament.
(7)
Where any sum is paid by the Secretary of State under a guarantee given under
this section, he must lay a statement relating to that sum before each House of
Parliament as soon as practicable after the end of each of the financial years—
(a) beginning with the one in which the sum is paid; and
(b) ending with the one in which OFCOM’s liabilities under subsection (8)
in respect of that sum are finally discharged.
(8)
If sums are paid by the Secretary of State in fulfilment of a guarantee given
under this section OFCOM must pay him—
(a) such amounts in or towards the repayment to him of those sums as he
may direct; and
(b) interest, at such rates as he may determine, on amounts outstanding
under this subsection.
(9)
Payments to the Secretary of State under subsection (8) must be made at such
times and in such manner as he may determine.
Provisions supplemental to transfer of functions
30
Transfers of property etc. from pre-commencement regulators
(1)
The Secretary of State may, by a direction to any of the pre-commencement
regulators, require that regulator to make one or more schemes for the transfer
from that regulator to OFCOM of such of the regulator’s property, rights and
liabilities as may be specified or described in the direction.
(2)
Where a pre-commencement regulator is required to make a scheme, the
scheme must be made by such date as may be specified in the direction.
(3)
Before making a scheme in pursuance of a direction under subsection (1), a precommencement regulator must consult OFCOM.
28
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
(4)
A pre-commencement regulator who makes a scheme in pursuance of a
direction under subsection (1) shall submit that scheme to the Secretary of State
for approval.
(5)
A scheme that is required to be so submitted shall have effect only if, and to the
extent that, it is approved by the Secretary of State.
(6)
The Secretary of State, in approving a scheme, may do so subject to such
modifications as he thinks fit.
(7)
Where the Secretary of State approves a scheme subject to modifications
specified by him, it shall have effect with those modifications.
(8)
A scheme approved by the Secretary of State under this section shall come into
force either—
(a) if no time is appointed under paragraph (b), at the time when the
approval is given; or
(b) if the Secretary of State appoints a later time for the coming into force
of the scheme (whether when approving the scheme or by
subsequently varying a time appointed under this paragraph), at that
later time.
(9)
Where a scheme is submitted to the Secretary of State under this section, he
must—
(a) consult OFCOM about any proposal of his to approve the scheme; and
(b) consult both OFCOM and the pre-commencement regulator in
question about any modifications subject to which he proposes to give
his approval, or about any proposal of his to refuse approval.
(10)
The Secretary of State may, after consulting OFCOM, himself make a scheme
for the transfer of property, rights and liabilities—
(a) from a pre-commencement regulator to OFCOM; or
(b) from himself to OFCOM;
and such a scheme shall come into force on such day as the Secretary of State
may appoint (whether in the scheme or subsequently).
(11)
The Secretary of State is not to make a scheme for the transfer of property,
rights and liabilities from a pre-commencement regulator to OFCOM unless—
(a) that regulator has failed to comply with a direction under subsection
(1); or
(b) that regulator has complied with such a direction by submitting a
scheme to the Secretary of State that he has decided not to approve
(with or without modifications).
(12)
Schedule 2 (which makes further provision about schemes under this section)
shall have effect.
31
Transitional functions and abolition of pre-commencement regulators
(1)
It shall be the duty of the pre-commencement regulators to take all such steps
as are necessary or expedient for ensuring that OFCOM are able effectively to
carry out OFCOM’s functions from the time when they are vested in OFCOM.
(2)
The pre-commencement regulators, in taking those steps, must comply with
every direction given to them by the Secretary of State.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 1 — Functions of OFCOM
29
(3)
The pre-commencement regulators and OFCOM shall each have a duty to
provide the Secretary of State with all such information and assistance as he
may require for the purposes of, or in connection with—
(a) his power to give directions under subsection (1) of section 30; and
(b) his powers and duties in relation to the approval and making of
schemes under that section.
(4)
On such day as the Secretary of State may by order appoint—
(a) the office of the Director General of Telecommunications shall be
abolished; and
(b) the Broadcasting Standards Commission, the Independent Television
Commission and the Radio Authority shall cease to exist.
(5)
Section 54 of the Telecommunications Act 1984 (c. 12) (which provides for the
establishment of advisory bodies) shall cease to have effect; and each of the
bodies established under that section shall cease to exist on such day as the
Secretary of State may by order appoint.
(6)
Different days may be appointed under this section for the Director General of
Telecommunications and for each of the different bodies mentioned in
subsections (4)(b) and (5).
PART 2
NETWORKS, SERVICES AND THE RADIO SPECTRUM
CHAPTER 1
ELECTRONIC COMMUNICATIONS NETWORKS AND SERVICES
Preliminary
32
Meaning of electronic communications networks and services
(1)
In this Act “electronic communications network” means—
(a) a transmission system for the conveyance, by the use of electrical,
magnetic or electro-magnetic energy, of signals of any description; and
(b) such of the following as are used, by the person providing the system
and in association with it, for the conveyance of the signals—
(i) apparatus comprised in the system;
(ii) apparatus used for the switching or routing of the signals; and
(iii) software and stored data.
(2)
In this Act “electronic communications service” means a service consisting in,
or having as its principal feature, the conveyance by means of an electronic
communications network of signals, except in so far as it is a content service.
(3)
In this Act “associated facility” means a facility which—
(a) is available for use in association with the use of an electronic
communications network or electronic communications service
(whether or not one provided by the person making the facility
available); and
(b) is so available for the purpose of—
(i) making the provision of that network or service possible;
30
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(ii)
(iii)
making possible the provision of other services provided by
means of that network or service; or
supporting the provision of such other services.
(4)
In this Act—
(a) references to the provision of an electronic communications network
include references to its establishment, maintenance or operation;
(b) references, where one or more persons are employed or engaged to
provide the network or service under the direction or control of another
person, to the person by whom an electronic communications network
or electronic communications service is provided are confined to
references to that other person; and
(c) references, where one or more persons are employed or engaged to
make facilities available under the direction or control of another
person, to the person by whom any associated facilities are made
available are confined to references to that other person.
(5)
Paragraphs (a) and (b) of subsection (4) apply in relation to references in
subsection (1) to the provision of a transmission system as they apply in
relation to references in this Act to the provision of an electronic
communications network.
(6)
The reference in subsection (1) to a transmission system includes a reference to
a transmission system consisting of no more than a transmitter used for the
conveyance of signals.
(7)
In subsection (2) “a content service” means so much of any service as consists
in one or both of the following—
(a) the provision of material with a view to its being comprised in signals
conveyed by means of an electronic communications network;
(b) the exercise of editorial control over the contents of signals conveyed by
means of a such a network.
(8)
In this section references to the conveyance of signals include references to the
transmission or routing of signals or of parts of signals and to the broadcasting
of signals for general reception.
(9)
For the purposes of this section the cases in which software and stored data are
to be taken as being used for a particular purpose include cases in which they—
(a) have been installed or stored in order to be used for that purpose; and
(b) are available to be so used.
(10)
In this section “signal” includes—
(a) anything comprising speech, music, sounds, visual images or
communications or data of any description; and
(b) signals serving for the impartation of anything between persons,
between a person and a thing or between things, or for the actuation or
control of apparatus.
Notification by providers
33
Advance notification to OFCOM
(1)
A person shall not—
(a) provide a designated electronic communications network,
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
31
(b) provide a designated electronic communications service, or
(c) make available a designated associated facility,
unless, before beginning to provide it or to make it available, he has given a
notification to OFCOM of his intention to provide that network or service, or
to make that facility available.
(2)
An electronic communications network, electronic communications service or
associated facility is designated for the purposes of this section if it is of a
description of networks, services or facilities that is for the time being
designated by OFCOM as a description of networks, services or facilities for
which notification under this section is required.
(3)
A person who has given a notification for the purposes of subsection (1) must,
before—
(a) providing or making available the notified network, service or facility
with any significant differences, or
(b) ceasing to provide it or to make it available,
give a notification to OFCOM of the differences or (as the case may be) of his
intention to cease to provide the network or service or to make the facility
available.
(4)
A notification for the purposes of this section must—
(a) be sent to OFCOM in such manner as OFCOM may require; and
(b) contain all such information as OFCOM may require.
(5)
The only information OFCOM may require a notification to contain is—
(a) a declaration of the relevant proposal of the person giving the
notification;
(b) the time when it is intended that effect should be given to the relevant
proposal;
(c) particulars identifying the person giving the notification;
(d) particulars identifying one or more persons with addresses in the
United Kingdom who, for the purposes of matters relating to the
notified network, service or facility, are authorised to accept service at
an address in the United Kingdom on behalf of the person giving the
notification;
(e) particulars identifying one or more persons who may be contacted if
there is an emergency that is caused by or affects the provision of the
notified network, service or facility;
(f) addresses and other particulars necessary for effecting service on or
contacting each of the persons mentioned in paragraphs (c) to (e).
(6)
The declaration of the relevant proposal that may be required under subsection
(5) is whichever of the following is appropriate in the case of the person giving
the notification—
(a) a declaration of his proposal to provide the network or service
described in the notification or to make available the facility so
described;
(b) a declaration of his proposal to make the modifications that are so
described of the network, service or facility specified in the notification;
or
(c) a declaration of his proposal to cease to provide the network or service
so specified or to cease to make available the facility so specified.
32
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(7)
Requirements imposed under subsection (4) are not to require a notification by
a person to contain particulars falling within subsection (5)(d) in a case in
which—
(a) that person is resident in a member State or has a place of business in a
member State;
(b) the notification contains a statement under subsection (8);
(c) the notification sets out an address in a member State at which service
will be accepted by the person who, in accordance with that statement,
is authorised to accept it; and
(d) OFCOM are satisfied that adequate arrangements exist for effecting
service on that person at that address.
(8)
That statement is one which—
(a) declares that the person authorised, for the purposes of matters relating
to the notified network, service or facilities, to accept service on behalf
of the person giving the notification is that person himself; or
(b) identifies another person who is resident in a member State, or has a
place of business in such State, as the person so authorised.
(9)
The reference in subsection (3) to providing or making available a notified
network, service or facility with significant differences is a reference to
continuing to provide it, or to make it available, after a change in whatever
falling within subsection (5)(a) to (f) was last notified to OFCOM under this
section.
(10)
References in this section to accepting service at an address are references—
(a) to accepting service of documents or process at that address; or
(b) otherwise to receiving notifications at that address;
and the reference in subsection (7) to effecting service at an address is to be
construed accordingly.
(11)
Where a description of electronic communications network, electronic
communications service or associated facility is designated for the purposes of
this section at a time when a network, service or facility of that description is
already being provided or made available by a person—
(a) that person’s obligation under this section to give a notification before
beginning to provide or make available that network, service or facility
shall have effect as an obligation to give a notification within such
period after the coming into force of the designation as may be
specified in the notice in which the designation is contained; and
(b) that notification is to be one stating that that person is already
providing the network or service, or making the facility available
(rather than that it is his intention to do so).
(12)
Subsection (11) has effect subject to any transitional provision—
(a) which is contained in the notification setting out the designation; and
(b) treats a person as having given the notification required by that
subsection.
34
Designations and requirements for the purposes of s. 33
(1)
Before—
(a) making or withdrawing a designation for the purposes of section 33, or
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
33
(b)
imposing or modifying a requirement under subsection (4) of that
section,
OFCOM must consult such of the persons who, in their opinion, are likely to
be affected by it as they think fit.
(2)
Before making or withdrawing a designation for the purposes of section 33
OFCOM must also consult the Secretary of State.
(3)
The way in which a designation for the purposes of section 33 or a requirement
under subsection (4) of that section—
(a) is to be made or imposed, or
(b) may be withdrawn or modified,
is by a notice published in such manner as OFCOM consider appropriate for
bringing the designation, requirement, withdrawal or modification to the
attention of the persons who, in their opinion, are likely to be affected by it.
(4)
A designation for the purposes of section 33 may be framed by reference to any
such description of networks, services or facilities, or such other factors, as
OFCOM think fit.
(5)
Requirements imposed under section 33(4) may make different provision for
different cases.
35
Notification of contraventions of s. 33
(1)
Where OFCOM determine that there are reasonable grounds for believing that
a person has contravened section 33, they may give him a notification under
this section.
(2)
A notification under this section is one which—
(a) sets out the determination made by OFCOM; and
(b) specifies the period during which the person notified has an
opportunity of doing the things specified in subsection (3).
(3)
Those things are—
(a) making representations about the determination; and
(b) providing OFCOM with the information which the notified person
should have provided for the purposes of section 33 but has not.
(4)
Subject to subsections (5) to (7), the period for doing those things must be the
period of one month beginning with the day after the one on which the
notification was given.
(5)
OFCOM may, if they think fit, allow a longer period for doing those things
either—
(a) by specifying a longer period in the notification; or
(b) by subsequently, on one or more occasions, extending the specified
period.
(6)
The person notified shall have a shorter period for doing those things if a
shorter period is agreed between OFCOM and the person notified.
(7)
The person notified shall also have a shorter period if—
(a) OFCOM have reasonable grounds for believing that the contravention
is a repeated contravention;
34
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
(c)
they have determined that, in those circumstances, a shorter period
would be appropriate; and
the shorter period has been specified in the notification.
(8)
A notification under this section—
(a) may be given in respect of more than one contravention of section 33;
and
(b) if it is given in respect of a continuing contravention, may be given in
respect of any period during which the contravention has continued.
(9)
Where a notification under this section has been given to a person in respect of
a contravention of section 33, OFCOM may give a further notification in
respect of the same contravention if, and only if—
(a) the subsequent notification is in respect of so much of a period during
which the contravention in question was continuing as falls after a
period to which the earlier notification relates; or
(b) the earlier notification has been withdrawn without a penalty having
been imposed by reference to the notified contravention.
(10)
For the purposes of this section a contravention is a repeated contravention, in
relation to a notification with respect to that contravention, if—
(a) a previous notification under this section has been given in respect of
the same contravention or in respect of another contravention of section
33; and
(b) the subsequent notification is given no more than twelve months after
the day of the making by OFCOM of a determination for the purposes
of section 36(2) or 37(2) that the contravention to which the previous
notification related did occur.
36
Enforcement notification for contravention of s. 33
(1)
This section applies where—
(a) a person (“the notified provider”) has been given a notification under
section 35;
(b) OFCOM have allowed the notified provider an opportunity of making
representations about the notified determination; and
(c) the period allowed for the making of the representations has expired.
(2)
OFCOM may give the notified provider an enforcement notification if they are
satisfied—
(a) that he has, in one or more of the respects notified, been in
contravention of section 33; and
(b) that he has not, during the period allowed under section 35, provided
OFCOM with all the information which he should have provided to
them to remedy the contravention.
(3)
An enforcement notification is a notification which imposes a requirement on
the notified provider to take all such steps for providing OFCOM with that
information as may be specified in the notification.
(4)
A decision of OFCOM to give an enforcement notification to a person—
(a) must be notified to that person, together with the reasons for the
decision, no later than a week after the day on which it is taken; and
(b) must fix a reasonable period for the taking of the steps required by the
notification.
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
35
(5)
It shall be the duty of a person to whom an enforcement notification has been
given to comply with it.
(6)
That duty shall be enforceable in civil proceedings by OFCOM—
(a) for an injunction;
(b) for specific performance of a statutory duty under section 45 of the
Court of Session Act 1988 (c. 36); or
(c) for any other appropriate remedy or relief.
37
Penalties for contravention of s. 33
(1)
This section applies (in addition to section 36) where—
(a) a person (“the notified provider”) has been given a notification under
section 35;
(b) OFCOM have allowed the notified provider an opportunity of making
representations about the matters notified; and
(c) the period allowed for the making of the representations has expired.
(2)
OFCOM may impose a penalty on the notified provider if he—
(a) has, in one or more of the respects notified, been in contravention of
section 33; and
(b) has not, during the period allowed under section 35, provided OFCOM
with all the information which he should have provided to remedy the
contravention.
(3)
Where a notification under section 35 relates to more than one contravention,
a separate penalty may be imposed in respect of each contravention.
(4)
Where such a notification relates to a continuing contravention, no more than
one penalty may be imposed in respect of the period of contravention specified
in the notification.
(5)
OFCOM may also impose a penalty on the notified provider if he has
contravened, or is contravening, a requirement of an enforcement notification
given under section 36 in respect of the notified contravention.
(6)
The amount of a penalty imposed under this section is to be such amount not
exceeding £10,000 as OFCOM determine to be—
(a) appropriate; and
(b) proportionate to the contravention in respect of which it is imposed.
(7)
In making that determination OFCOM must have regard to—
(a) any representations made to them by the notified provider; and
(b) any steps taken by him towards complying with his obligations under
section 33.
(8)
Where OFCOM impose a penalty on a person under this section, they shall—
(a) within one week of making their decision to impose the penalty, notify
that person of that decision and of their reasons for that decision; and
(b) in that notification, fix a reasonable period after it is given as the period
within which the penalty is to be paid.
(9)
A penalty imposed under this section—
(a) must be paid to OFCOM; and
36
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
if not paid within the period fixed by them, is to be recoverable by them
accordingly.
(10)
The Secretary of State may by order amend this section so as to substitute a
different maximum penalty for the maximum penalty for the time being
specified in subsection (6).
(11)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (10)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
Administrative charges imposed on providers
38
Fixing of charges
(1)
A person who, at any time in a charging year, is a person to whom this section
applies shall—
(a) in respect of the network, service or facility provided or made available
by him,
(b) in respect of the application to him of a universal service condition
relating to matters mentioned in section 66(3),
(c) in respect of the application to him of an SMP apparatus condition, or
(d) in respect of the application of the electronic communications code in
his case,
pay to OFCOM the administrative charge (if any) that is fixed by them for the
case that is applicable to him.
(2)
This section applies to a person at a time if, at that time, he is—
(a) providing an electronic communications network of a description
which is, at that time, designated for the purposes of this section;
(b) providing an electronic communications service of a description which
is, at that time, so designated;
(c) making available an associated facility of a description which is, at that
time, so designated;
(d) a person who without being a communications provider is designated
in accordance with regulations under section 66;
(e) a supplier of apparatus to whom an SMP apparatus condition applies;
or
(f) a person in whose case the electronic communications code applies by
virtue of a direction given under section 106 otherwise than for the
purposes of the provision by him of an electronic communications
network of a designated description.
(3)
OFCOM are not to fix the administrative charge for a charging year unless—
(a) at the time the charge is fixed there is in force a statement by OFCOM
of the principles that OFCOM are proposing to apply in fixing charges
under this section for that year; and
(b) the charge is fixed in accordance with those charging principles.
(4)
Those principles must be such as appear to OFCOM to be likely to secure, on
the basis of such estimates of the likely costs as it is practicable for them to
make—
(a) that, on a year by year basis, the aggregate amount of the charges
payable to OFCOM is sufficient to meet, but does not exceed, the
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
(c)
(d)
(e)
37
annual cost to OFCOM of carrying out the functions mentioned in
subsection (5);
that the cost of carrying out those functions is met by the imposition of
charges that are objectively justifiable and proportionate to the matters
in respect of which they are imposed;
that the relationship between meeting the cost of carrying out those
functions and the amounts of the charges is transparent;
that the charges fixed for persons who are liable to charges by reason
only of being persons to whom SMP apparatus conditions apply are
referable only to things done in, or in connection with, the setting,
modification or enforcement of SMP apparatus conditions or the
carrying out of the functions mentioned in subsection (6)(l); and
that the charges fixed for persons who are liable to charges by reason
only of being persons falling within subsection (2)(f), are referable only
to costs incurred in, or in connection with, the carrying out of the
functions mentioned in subsection (6)(g) and (l).
(5)
Those functions are—
(a) the relevant Chapter 1 functions;
(b) the carrying out for a Chapter 1 purpose of any research by OFCOM or
the Consumer Panel into any of the matters mentioned in section
14(1)(c) to (f);
(c) the publication under section 26 of any information or advice that it
appears to OFCOM to be appropriate to make available to the persons
mentioned in subsection (2)(a) to (c) of that section; and
(d) the function of taking any steps that OFCOM consider it necessary to
take—
(i) in preparation for the carrying out of any of the functions
mentioned in paragraphs (a) to (c) of this subsection; or
(ii) for the purpose of facilitating the carrying out of those functions
or otherwise in connection with carrying them out.
(6)
The relevant Chapter 1 functions are—
(a) OFCOM’s functions under sections 33 to 37 and 44;
(b) the setting, modification and enforcement of conditions under section
45;
(c) the supervision, as respects the requirements of sections 33 to 37 and of
any such conditions, of communications providers and of persons who
make associated facilities available;
(d) the monitoring of compliance with those requirements and with any
such conditions;
(e) the functions conferred on OFCOM by or under section 55;
(f) their functions under section 105;
(g) their functions under sections 106 to 119;
(h) their functions under sections 185 to 191;
(i) securing international co-operation in relation to the regulation of
electronic communications networks, electronic communications
services and associated facilities;
(j) securing the harmonisation and standardisation of the regulation of
electronic communications networks, electronic communications
services and associated facilities;
38
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(k)
(l)
market analysis and any monitoring of the controls operating in the
markets for electronic communications networks, electronic
communications services and associated facilities;
OFCOM’s functions under this section and sections 39 to 43.
(7)
A purpose is a Chapter 1 purpose for the purposes of subsection (5)(b) if it is
the purpose of ascertaining the effectiveness of one or more of the following—
(a) the regulation of the provision of electronic communications networks
or electronic communications services;
(b) the regulation of the making available of associated facilities;
(c) the mechanisms in place for the handling, by communications
providers and by persons making such facilities available, of
complaints made to them by consumers in markets for such services or
facilities;
(d) the mechanisms in place for resolving disputes between such
consumers and communications providers or persons who make such
facilities available.
(8)
OFCOM’s power to fix charges for a particular case includes—
(a) power to provide that the charges in that case are to be equal to the
amounts produced by a computation made in the manner, and by
reference to the factors, specified by them;
(b) power to provide for different charges to be imposed in that case on
different descriptions of persons; and
(c) power to provide for particular descriptions of persons falling within
subsection (2)(d) to (f) to be excluded from the liability to pay charges
in that case.
(9)
As soon as reasonably practicable after the end of each charging year, OFCOM
must publish a statement setting out, in respect of that year—
(a) the aggregate amounts of the administrative charges for that year that
have been received by OFCOM;
(b) the aggregate amount of the administrative charges for that year that
remain outstanding and are likely to be paid or recovered; and
(c) the cost to OFCOM of carrying out the functions mentioned in
subsection (5).
(10)
Any deficit or surplus shown (after applying this subsection for all previous
years) by a statement under subsection (9) shall be carried forward and taken
into account in determining what is required to satisfy the requirement
imposed by virtue of subsection (4)(a) in relation to the following year.
(11)
Section 34 applies in relation to the making and withdrawal of a designation
for the purposes of this section as it applies to the making and withdrawal of a
designation for the purposes of section 33.
(12)
In this section “charging year” means—
(a) the period beginning with the commencement of this section and
ending with the next 31st March; or
(b) any subsequent period of twelve months beginning with 1st April.
39
Supplemental provision about fixing charges
(1)
OFCOM’s power to fix a charge under section 38—
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
39
is to be exercisable only by the publication or giving of such notification
as they consider appropriate for bringing the charge to the attention of
the persons who, in their opinion, are likely to be affected by it; and
includes power, by setting it out in that notification, to fix the time at
which the charge is to become due to OFCOM.
(2)
A charge fixed under section 38 for a charging year may be fixed in terms
providing for a deduction from the charge on a proportionate basis to be made
for a part of the year during which—
(a) the network, service or facility in respect of which it is fixed is not
provided or made available by the person otherwise liable to the
charge;
(b) the universal service condition in respect of which it is fixed does not
apply in that person’s case;
(c) the SMP apparatus condition in respect of which it is fixed does not
apply in that person’s case; or
(d) the electronic communications code does not apply in that person’s
case.
(3)
Such a charge may also be fixed (subject to subsection (4)) so that it is referable,
in whole or in part—
(a) to the provision or making available of a network, service or facility
during a part of the year falling before the fixing of the charge;
(b) to the application of a universal service condition to a person for a part
of the year so falling;
(c) to a person’s being a person to whom an SMP apparatus condition
applies for a part of the year so falling; or
(d) to the application of the electronic communications code in a person’s
case during a part of the year so falling.
(4)
A charge may be fixed so as to be referable to a time before it is fixed to the
extent only that both—
(a) the imposition of the charge, and
(b) the amount of the charge,
are required by, and consistent with, the statement of charging principles in
force at the beginning of the charging year.
(5)
Before making or revising a statement of charging principles, OFCOM must
consult such of the persons who, in OFCOM’s opinion, are likely to be affected
by those principles as they think fit.
(6)
The way in which a statement of charging principles must be made or may be
revised is by the publication of the statement or revised statement in such
manner as OFCOM consider appropriate for bringing it to the attention of the
persons who, in their opinion, are likely to be affected by it.
(7)
References in this section to a statement of charging principles are references to
a statement by OFCOM of the principles that they are proposing to apply in
fixing charges under section 38 for a charging year.
(8)
In this section “charging year” has the same meaning as in section 38.
40
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
40
Notification of non-payment of charges
(1)
OFCOM are not entitled to bring proceedings for the recovery from a person
of an administrative charge fixed for any year under section 38 unless they
have given that person a notification under this section with respect to the
amount they are seeking to recover.
(2)
Where OFCOM determine that there are reasonable grounds for believing that
a person is in contravention (whether in respect of the whole or a part of a
charge) of a requirement to pay such an administrative charge, they may give
him a notification under this section.
(3)
A notification under this section is one which—
(a) sets out the determination made by OFCOM; and
(b) specifies the period during which the person notified has an
opportunity of doing the things specified in subsection (4).
(4)
Those things are—
(a) making representations about the notified determination; and
(b) paying the unpaid charge or (as the case may be) the amount
outstanding.
(5)
Subject to subsections (6) to (8), the period for doing those things must be the
period of one month beginning with the day after the one on which the
notification was given.
(6)
OFCOM may, if they think fit, allow a longer period for doing those things
either—
(a) by specifying a longer period in the notification; or
(b) by subsequently, on one or more occasions, extending the specified
period.
(7)
The person notified shall have a shorter period for doing those things if a
shorter period is agreed between OFCOM and the person notified.
(8)
The person notified shall also have a shorter period if—
(a) OFCOM have reasonable grounds for believing that the contravention
is a repeated contravention;
(b) they have determined that, in those circumstances, a shorter period
would be appropriate; and
(c) the shorter period has been specified in the notification.
(9)
A notification under this section—
(a) may be given in respect of contraventions of more than one
requirement to pay an administrative charge; and
(b) if it is given in respect of a continuing contravention, may be given in
respect of any period during which the contravention has continued.
(10)
Where a notification under this section has been given to a person in respect of
an amount outstanding, OFCOM may give a further notification in respect of
the whole or a part of that amount if, and only if—
(a) the subsequent notification is in respect of so much of a period during
which that amount was outstanding as falls after a period to which the
earlier notification relates; or
(b) the earlier notification has been withdrawn without a penalty having
been imposed in respect of the matters notified.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(11)
41
41
For the purposes of this section a contravention is a repeated contravention, in
relation to a notification with respect to that contravention, if—
(a) a previous notification under this section has been given in respect of
the same contravention or in respect of another contravention of a
requirement to pay an administrative charge; and
(b) the subsequent notification is given no more than twelve months after
the day of the making by OFCOM of a determination for the purposes
of section 41(2) that the contravention to which the previous
notification related did occur.
Penalties for non-payment of charges
(1)
This section applies where—
(a) a person (“the notified charge payer”) has been given a notification
under section 40;
(b) OFCOM have allowed the notified charge payer an opportunity of
making representations about the notified determination; and
(c) the period allowed for the making of the representations has expired.
(2)
OFCOM may impose a penalty on the notified charge payer if he—
(a) has, in one or more of the respects notified, been in contravention of a
requirement to pay an administrative charge fixed under section 38;
and
(b) has not, during the period allowed under section 40, paid the whole of
the notified amount outstanding.
(3)
Where a notification under section 40 relates to more than one contravention,
a separate penalty may be imposed in respect of each contravention.
(4)
Where such a notification relates to a continuing contravention, no more than
one penalty may be imposed in respect of the period of contravention specified
in the notification.
(5)
The amount of a penalty imposed under this section is to be such amount, not
exceeding twice the amount of the charge fixed for the relevant year, as
OFCOM determine to be—
(a) appropriate; and
(b) proportionate to the contravention in respect of which it is imposed.
(6)
In making that determination OFCOM must have regard to—
(a) any representations made to them by the notified charge payer; and
(b) any steps taken by him towards paying the amounts that he was
notified under section 40 were outstanding.
(7)
Where OFCOM impose a penalty on a person under this section, they shall—
(a) within one week of making their decision to impose the penalty, notify
that person of that decision and of their reasons for that decision; and
(b) in that notification, fix a reasonable period after it is given as the period
within which the penalty is to be paid.
(8)
A penalty imposed under this section—
(a) must be paid to OFCOM; and
(b) if not paid within the period fixed by them, is to be recoverable by them
accordingly.
42
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(9)
In this section “the relevant year”, in relation to a contravention of a
requirement to pay the whole or a part of the administrative charge fixed for
any year, means that year.
(10)
The provisions of this section do not affect OFCOM’s power, apart from those
provisions, to bring proceedings (whether before or after the imposition of a
penalty under this section) for the recovery of the whole or part of an amount
due to them under section 38(1).
42
Suspending service provision for non-payment
(1)
OFCOM may give a direction under this section to a person who is a
communications provider or who makes associated facilities available (“the
contravening provider”) if they are satisfied—
(a) that he is or has been in serious and repeated contravention of
requirements to pay administrative charges fixed under section 38
(whether in respect of the whole or a part of the charges);
(b) that the contraventions are not contraventions relating only to charges
in respect of the application to the contravening provider of SMP
apparatus conditions;
(c) that the bringing of proceedings for the recovery of the amounts
outstanding has failed to secure complete compliance by the
contravening provider with the requirements to pay the charges fixed
in his case, or has no reasonable prospect of securing such compliance;
(d) that an attempt, by the imposition of penalties under section 41, to
secure such compliance has failed; and
(e) that the giving of the direction is appropriate and proportionate to the
seriousness (when repeated as they have been) of the contraventions.
(2)
A direction under this section is—
(a) a direction that the entitlement of the contravening provider to provide
electronic communications networks or electronic communications
services, or to make associated facilities available, is suspended (either
generally or in relation to particular networks, services or facilities); or
(b) a direction that that entitlement is restricted in the respects set out in the
direction.
(3)
A direction under this section—
(a) must specify the networks, services and facilities to which it relates; and
(b) except so far as it otherwise provides, takes effect for an indefinite
period beginning with the time at which it is notified to the person to
whom it is given.
(4)
A direction under this section—
(a) in providing for the effect of a suspension or restriction to be postponed
may provide for it to take effect only at a time determined by or in
accordance with the terms of the direction; and
(b) in connection with the suspension or restriction contained in the
direction or with the postponement of its effect, may impose such
conditions on the contravening provider as appear to OFCOM to be
appropriate for the purpose of protecting that provider’s customers.
(5)
Those conditions may include a condition requiring the making of payments—
(a) by way of compensation for loss or damage suffered by the
contravening provider’s customers as a result of the direction; or
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
43
in respect of annoyance, inconvenience or anxiety to which they have
been put in consequence of the direction.
(6)
OFCOM are not to give a direction under this section unless they have—
(a) notified the contravening provider of the proposed direction and of the
conditions (if any) which they are proposing to impose by that
direction;
(b) provided him with an opportunity of making representations about the
proposals and of proposing steps for remedying the situation; and
(c) considered every representation and proposal made to them during the
period allowed by them for the contravening provider to take
advantage of that opportunity.
(7)
That period must be one ending not less than one month after the day of the
giving of the notification.
(8)
If OFCOM consider it appropriate to do so (whether or not in consequence of
any representations or proposals made to them), they may revoke a direction
under this section, or modify its conditions—
(a) with effect from such time as they may direct;
(b) subject to compliance with such requirements as they may specify; and
(c) to such extent and in relation to such networks, services or facilities, or
parts of a network, service or facility, as they may determine.
(9)
For the purposes of this section there are repeated contraventions by a person
of requirements to pay administrative charges to the extent that—
(a) in the case of a previous notification given to that person under section
40, OFCOM have determined for the purposes of section 41(2) that such
a contravention did occur; and
(b) in the period of twelve months following the day of the making of that
determination, one or more further notifications have been given to
that person in respect of the same or different failures to pay
administrative charges.
43
Enforcement of directions under s. 42
(1)
A person is guilty of an offence if he provides an electronic communications
network or electronic communications service, or makes available any
associated facility—
(a) while his entitlement to do so is suspended by a direction under section
42; or
(b) in contravention of a restriction contained in such a direction.
(2)
A person guilty of an offence under subsection (1) shall be liable—
(a) on summary conviction, to a fine not exceeding the statutory
maximum;
(b) on conviction on indictment, to a fine.
(3)
The duty of a person to comply with a condition of a direction under section 42
shall be a duty owed to every person who may be affected by a contravention
of the condition.
(4)
Where a duty is owed by virtue of subsection (3) to a person—
(a) a breach of the duty that causes that person to sustain loss or damage,
and
44
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
an act which—
(i) by inducing a breach of the duty or interfering with its
performance, causes that person to sustain loss or damage, and
(ii) is done wholly or partly for achieving that result,
shall be actionable at the suit or instance of that person.
(5)
In proceedings brought against a person by virtue of subsection (4)(a) it shall
be a defence for that person to show that he took all reasonable steps and
exercised all due diligence to avoid contravening the condition in question.
(6)
Sections 94 to 99 apply in relation to a contravention of conditions imposed by
a direction under section 42 as they apply in relation to a contravention of
conditions set under section 45.
Register of providers required to notify or to pay charges
44
Duty of OFCOM to keep publicly accessible register
(1)
It shall be the duty of OFCOM to establish and maintain a register for the
purposes of section 33.
(2)
OFCOM must record in the register—
(a) every designation by them for the purposes of section 33 or 38;
(b) every withdrawal by them of such a designation;
(c) every notification given to them under section 33; and
(d) every notification treated as given to them under that section by a
transitional provision made under subsection (12) of that section.
(3)
Information recorded in the register must be so recorded in such manner as
OFCOM consider appropriate.
(4)
It shall be the duty of OFCOM to publish a notification setting out—
(a) the times at which the register is for the time being available for public
inspection; and
(b) the fees that must be paid for, or in connection with, an inspection of
the register.
(5)
The publication of a notification under subsection (4) must be in such manner
as OFCOM consider appropriate for bringing it to the attention of the persons
who, in their opinion, are likely to be affected by it.
(6)
OFCOM must make the register available for public inspection—
(a) during such hours, and
(b) on payment of such fees,
as are set out in the notification for the time being in force under subsection (4).
Conditions of entitlement to provide network or service etc.
45
Power of OFCOM to set conditions
(1)
OFCOM shall have the power to set conditions under this section binding the
persons to whom they are applied in accordance with section 46.
(2)
A condition set by OFCOM under this section must be either—
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(a)
(b)
45
a general condition; or
a condition of one of the following descriptions—
(i) a universal service condition;
(ii) an access-related condition;
(iii) a privileged supplier condition;
(iv) a significant market power condition (an “SMP condition”).
(3)
A general condition is a condition which contains only provisions authorised
or required by one or more of sections 51, 52, 57, 58 or 64.
(4)
A universal service condition is a condition which contains only provisions
authorised or required by section 67.
(5)
An access-related condition is a condition which contains only provisions
authorised by section 73.
(6)
A privileged supplier condition is a condition which contains only the
provision required by section 77.
(7)
An SMP condition is either—
(a) an SMP services condition; or
(b) an SMP apparatus condition.
(8)
An SMP services condition is a condition which contains only provisions
which—
(a) are authorised or required by one or more of sections 87 to 92; or
(b) in the case of a condition applying to a person falling within section
46(8)(b), correspond to provision authorised or required by one or more
of sections 87 to 89.
(9)
An SMP apparatus condition is a condition containing only provisions
authorised by section 93.
(10)
OFCOM’s power to set a condition under this section making provision
authorised or required by this Chapter includes each of the following—
(a) power to impose a requirement on the person or persons to whom the
condition is applied to comply with such directions with respect to the
matters to which the condition relates as may be given from time to
time by OFCOM or by another person specified in the condition;
(b) power to impose an obligation with respect to those matters that is
framed by reference to, or is conditional upon, the giving of a consent
or of an approval, or on the making of a recommendation, by OFCOM
or by another person so specified;
(c) power, for the purposes of provision made by virtue of either of the
preceding paragraphs, to confer a discretion exercisable from time to
time by OFCOM or by another person specified in the condition or
determined in accordance with provision contained in it;
(d) power (subject to section 51(3)) to set different conditions for different
cases (including different conditions in relation to different parts of the
United Kingdom); and
(e) power to revoke or modify the conditions for the time being in force.
(11)
The directions that may be authorised by virtue of subsection (10) do not
include directions withdrawing, suspending or restricting a person’s
entitlement—
46
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
46
to provide, in whole or in part, any electronic communications network
or electronic communications service; or
to make available, in whole or in part, any associated facilities.
Persons to whom conditions may apply
(1)
A condition set under section 45 is not to be applied to a person except in
accordance with the following provisions of this section.
(2)
A general condition may be applied generally—
(a) to every person providing an electronic communications network or
electronic communications service; or
(b) to every person providing such a network or service of a particular
description specified in the condition.
(3)
A universal service condition, access-related condition, privileged supplier
condition or SMP condition may be applied to a particular person specified in
the condition.
(4)
A privileged supplier condition may also be applied generally—
(a) to every person to whom such a condition is required to apply under
section 77; or
(b) to every such person who is of a particular description specified in the
condition.
(5)
The particular person to whom a universal service condition is applied—
(a) except in the case of a condition relating to matters mentioned in
subsection (3) of section 66, must be a communications provider
designated in accordance with regulations under that section; and
(b) in that excepted case, must be a communications provider so
designated or a person who is not such a provider but who is so
designated for the purposes only of conditions relating to those
matters.
(6)
The particular person to whom an access-related condition is applied—
(a) in the case of a condition falling within section 74(1), may be any person
whatever; and
(b) in any other case, must be a person who provides an electronic
communications network or makes associated facilities available.
(7)
The particular person to whom an SMP services condition is applied must—
(a) be a communications provider or a person who makes associated
facilities available; and
(b) fall within subsection (8).
(8)
A person falls within this subsection if—
(a) he is a person whom OFCOM have determined to be a person having
significant market power in a specific market for electronic
communications networks, electronic communications services or
associated facilities (a “services market”); or
(b) it appears to OFCOM that he is a person on whom it is necessary, for
the purpose of securing compliance with an international obligation of
the United Kingdom, to impose a condition containing provision that
corresponds to provision which, in the case of a person falling within
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
47
paragraph (a), must be made (or may be made) under any of sections
87 to 89.
(9)
47
The particular person to whom an SMP apparatus condition is applied must
be—
(a) a person who supplies electronic communications apparatus; and
(b) a person whom OFCOM have determined to be a person having
significant market power in a specific market for electronic
communications apparatus (an “apparatus market”).
Test for setting or modifying conditions
(1)
OFCOM must not, in exercise or performance of any power or duty under this
Chapter—
(a) set a condition under section 45, or
(b) modify such a condition,
unless they are satisfied that the condition or (as the case may be) the
modification satisfies the test in subsection (2).
(2)
That test is that the condition or modification is—
(a) objectively justifiable in relation to the networks, services, facilities,
apparatus or directories to which it relates;
(b) not such as to discriminate unduly against particular persons or against
a particular description of persons;
(c) proportionate to what the condition or modification is intended to
achieve; and
(d) in relation to what it is intended to achieve, transparent.
48
Procedure for setting, modifying and revoking conditions
(1)
Subject to the following provisions of this Chapter—
(a) the way in which conditions are to be set or modified under section 45
is by the publication of a notification setting out the conditions or
modifications; and
(b) the way in which such a condition is to be revoked is by the publication
of a notification stating that the condition is revoked.
(2)
Before setting conditions under section 45, or modifying or revoking a
condition so set, OFCOM must publish a notification—
(a) stating that they are proposing to set, modify or revoke the conditions
that are specified in the notification;
(b) setting out the effect of those conditions, modifications or revocations;
(c) giving their reasons for making the proposal; and
(d) specifying the period within which representations may be made to
OFCOM about their proposal.
(3)
That period must end no less than one month after the day of the publication
of the notification.
(4)
In the case of a notification under subsection (2) with respect to an SMP
condition, the applicable requirements of sections 79 to 86 must also be
complied with.
48
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(5)
OFCOM may give effect, with or without modifications, to a proposal with
respect to which they have published a notification under subsection (2) only
if—
(a) they have considered every representation about the proposal that is
made to them within the period specified in the notification; and
(b) they have had regard to every international obligation of the United
Kingdom (if any) which has been notified to them for the purposes of
this paragraph by the Secretary of State.
(6)
The publication of a notification under this section must be in such manner as
appears to OFCOM to be appropriate for bringing the contents of the
notification—
(a) in the case of a notification setting general conditions, to the attention
of such persons as OFCOM consider appropriate; and
(b) in any other case, to the attention of the persons who, in OFCOM’s
opinion, are likely to be affected by the contents of the notification.
(7)
Nothing in the following provisions of this Chapter imposing a duty on
OFCOM to set or modify a condition shall be taken as dispensing with any of
the requirements of this section.
49
Directions and approvals for the purposes of a s. 45 condition
(1)
This section applies where—
(a) a condition set under section 45 has effect by reference to directions,
approvals or consents given by a person (whether OFCOM themselves
or another); and
(b) that person is proposing to give a direction, approval or consent that
affects the operation of that condition or to modify or withdraw a
direction, approval or consent so as to affect the condition’s operation.
(2)
A person must not give, modify or withdraw the direction, approval or consent
unless he is satisfied that to do so is—
(a) objectively justifiable in relation to the networks, services, facilities,
apparatus or directories to which it relates;
(b) not such as to discriminate unduly against particular persons or against
a particular description of persons;
(c) proportionate to what it is intended to achieve; and
(d) in relation to what it is intended to achieve, transparent.
(3)
In giving, modifying or withdrawing the direction, approval or consent, a
person other than OFCOM shall be under the same duty as OFCOM to act in
accordance with the six Community requirements set out in section 4.
(4)
Before the direction, approval or consent is given, modified or withdrawn, a
notification must be published—
(a) stating that there is a proposal to give, modify or withdraw it;
(b) identifying the person whose proposal it is;
(c) setting out the direction, approval or consent to which the proposal
relates;
(d) setting out the effect of the direction, approval or consent or of its
proposed modification or withdrawal;
(e) giving reasons for the making of the proposal; and
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(f)
49
specifying the period within which representations may be made about
the proposal to the person whose proposal it is.
(5)
That period must be one ending not less than one month after the day of the
publication of the notification.
(6)
But, where—
(a) the person giving the notification is satisfied that there are exceptional
circumstances justifying the use of a shorter period, and
(b) the notification is not one that is required to be sent to the European
Commission under section 50(4) or (5),
the period specified as the period for making representations may be whatever
shorter period that person considers reasonable in those circumstances.
(7)
In a case in which—
(a) a person other than OFCOM is proposing to give, modify or withdraw
a direction, approval or consent, and
(b) the condition for the purposes of which the direction, approval or
consent has effect, or will have effect, provides for notifications of
proposals for the purposes of that condition to be given by that person,
the obligation of publishing the notification for the purposes of subsection (4)
of that proposal falls on that person.
(8)
In any other case, the obligation of publishing a notification for the purposes of
subsection (4) falls on OFCOM.
(9)
The person who is authorised to give the direction, approval or consent may
give effect, with or without modifications, to a proposal with respect to which
a notification has been given under subsection (4) only if—
(a) he has considered every representation about the proposal that is made
to him within the period specified in the notification; and
(b) he has had regard to every international obligation of the United
Kingdom (if any) which has been notified to OFCOM for the purposes
of this paragraph by the Secretary of State.
(10)
The publication of a notification under this section must be in such manner as
appears to the person publishing it to be appropriate for bringing the contents
of the notification to the attention of such persons as he considers appropriate.
50
Delivery of copies of notifications etc.
(1)
The relevant person must send to the Secretary of State—
(a) a copy of every notification published under section 48(1) or (2);
(b) a copy of every notification published under section 49(4);
(c) a copy of every direction, approval or consent given for the purpose of
giving effect to a proposal required to be published under section 49(4);
and
(d) a copy of every instrument modifying or withdrawing a direction,
approval or consent for the purpose of giving effect to such a proposal.
(2)
The relevant person must send to the European Commission—
(a) a copy of every notification published under section 48(1) with respect
to an SMP services condition;
(b) a copy of every direction, approval or consent given for the purposes of
such a condition; and
50
Communications Act 2003 (c. 21)
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(c)
a copy of every instrument modifying or withdrawing such a direction,
approval or consent.
(3)
OFCOM must send to the European Commission and to the regulatory
authorities of every other member State a copy of every notification published
by them under section 48(2) with respect to a proposal which—
(a) relates to the setting, modification or revocation of an access-related
condition falling within section 73(2) or (4) or of an SMP services
condition; and
(b) is a proposal which, in OFCOM’s opinion, would affect trade between
member States.
(4)
OFCOM must send to the European Commission and to the regulatory
authorities of every other member State a copy of every notification published
by them under section 49(4) with respect to a proposal which—
(a) relates to the giving of a direction, approval or consent for the purposes
of—
(i) an access-related condition falling within section 73(2) or (4), or
(ii) an SMP services condition,
or to the modification or withdrawal of such a direction, approval or
consent; and
(b) is a proposal which, in OFCOM’s opinion, would affect trade between
member States.
(5)
Where it is a person other than OFCOM who is the relevant person who is
required to publish a notification under section 49(4) relating to the giving,
modification or withdrawal of a direction, approval or consent given for
purposes mentioned in subsection (4)(a) of this section—
(a) that person must refer to OFCOM the question whether, in their
opinion, the proposal would affect trade between member States;
(b) OFCOM must immediately determine that question on that reference;
and
(c) the relevant person must send a copy of the notification to the
European Commission and to the regulatory authorities of every other
member State if OFCOM determine that the proposal is one which, in
their opinion, would affect trade between member States.
(6)
The relevant person must, in every other case in which it appears to him
appropriate to do so, send a copy of—
(a) every notification published under section 48(1) or (2) or 49(4),
(b) every direction, approval or consent given for the purposes of a
condition set under section 45, and
(c) every instrument modifying or withdrawing such a direction, approval
or consent,
to the European Commission and to such of the regulatory authorities of the
other member States as the relevant person thinks fit.
(7)
Subsection (6) does not apply where—
(a) the notification or the notified proposal relates to an SMP apparatus
condition, or to a direction, approval or consent for the purposes of
such a condition; or
(b) the direction, approval or consent given, modified or withdrawn is for
the purposes of such a condition.
Communications Act 2003 (c. 21)
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(8)
51
In this section “the relevant person”, in relation to a notification, direction,
approval or consent—
(a) except in a case falling within paragraph (b), means the person by
whom it is published or (as the case may be) the person by whom it has
been or is to be given, modified or withdrawn; and
(b) in the case of a direction, approval or consent given, modified or
withdrawn by a person other than OFCOM for the purpose of giving
effect to a proposal published by OFCOM under section 49(4), means
OFCOM.
General conditions: subject-matter
51
Matters to which general conditions may relate
(1)
Subject to sections 52 to 64, the only conditions that may be set under section
45 as general conditions are conditions falling within one or more of the
following paragraphs—
(a) conditions making such provision as OFCOM consider appropriate for
protecting the interests of the end-users of public electronic
communications services;
(b) conditions making such provision as OFCOM consider appropriate for
securing service interoperability and for securing, or otherwise relating
to, network access;
(c) conditions making such provision as OFCOM consider appropriate for
securing the proper and effective functioning of public electronic
communications networks;
(d) conditions for giving effect to determinations or regulations made
under section 71;
(e) conditions requiring or regulating the provision, availability and use,
in the event of a disaster, of electronic communications networks,
electronic communications services and associated facilities;
(f) conditions making such provision as OFCOM consider appropriate for
securing the protection of public health by the prevention or avoidance
of the exposure of individuals to electro-magnetic fields created in
connection with the operation of electronic communications networks;
(g) conditions requiring compliance with relevant international standards.
(2)
The power under subsection (1)(a) to set conditions for protecting the interests
of the end-users of public electronic communications services includes power
to set conditions for that purpose which—
(a) relate to the supply, provision or making available of goods, services or
facilities in association with the provision of public electronic
communications services; and
(b) give effect to Community obligations to provide protection for such
end-users in relation to the supply, provision or making available of
those goods, services or facilities.
(3)
The power to set general conditions in relation to a description of electronic
communications network or electronic communications service does not
include power—
(a) to set conditions that are made applicable according to the identity of
the provider of a network or service; or
52
Communications Act 2003 (c. 21)
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(b)
to set conditions that differ according to the identity of the provider of
the networks or services to which they relate.
(4)
The power to set general conditions falling within subsection (1)(b) does not
include power to set conditions containing provision which under—
(a) section 73, or
(b) any of sections 87 to 92,
must be or may be included, in a case in which it appears to OFCOM to be
appropriate to do so, in an access-related condition or SMP condition.
(5)
The conditions falling within subsection (1)(c) include conditions making such
provision as OFCOM consider appropriate for the purpose, in accordance with
Community obligations, of preventing or restricting electro-magnetic
interference—
(a) with the provision of an electronic communications network or
electronic communications service; or
(b) with, or with the receipt of, anything conveyed or provided by means
of such a network or service.
(6)
In this section “electro-magnetic interference” means interference by means of
the emission or reflection of electro-magnetic energy in the course of, or in
connection with, the provision any electronic communications network or
electronic communications service.
(7)
In this section “disaster” includes any major incident having a significant effect
on the general public; and for this purpose a major incident includes any
incident of contamination involving radioactive substances or other toxic
materials.
General conditions: customer interests
52
Conditions relating to customer interests
(1)
It shall be the duty of OFCOM to set such general conditions (if any) as they
consider appropriate for securing that—
(a) public communications providers, or
(b) such descriptions of them as OFCOM consider appropriate,
establish and maintain procedures, standards and policies with respect to the
matters mentioned in subsection (2).
(2)
Those matters are—
(a) the handling of complaints made to public communications providers
by any of their domestic and small business customers;
(b) the resolution of disputes between such providers and any of their
domestic and small business customers;
(c) the provision of remedies and redress in respect of matters that form
the subject-matter of such complaints or disputes;
(d) the information about service standards and about the rights of
domestic and small business customers that is to be made available to
those customers by public communications providers;
(e) any other matter appearing to OFCOM to be necessary for securing
effective protection for the domestic and small business customers of
such providers.
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
53
(3)
It shall be the duty of OFCOM, in setting conditions in accordance with
subsection (1), to secure so far as they consider appropriate—
(a) that the procedures established and maintained for the handling of
complaints and the resolution of disputes are easy to use, transparent
and effective;
(b) that domestic and small business customers have the right to use those
procedures free of charge; and
(c) that where public communications providers are in contravention of
conditions set in accordance with the preceding provisions of this
section, the providers follow such procedures as may be required by
the general conditions.
(4)
Subject to section 55, OFCOM’s duties under subsections (1) and (3) so far as
relating to procedures for the handling of complaints are to be performed, to
such extent as they consider appropriate, by the setting of general conditions
requiring public communications providers to establish and maintain
procedures that conform with a code of practice which is—
(a) applicable to the providers to whom the conditions apply; and
(b) for the time being approved by OFCOM for the purposes of this
subsection.
(5)
Subject to section 55, OFCOM’s duties under subsections (1) and (3) so far as
relating to procedures for resolving disputes are to be performed, to such
extent as they consider appropriate, by the setting of general conditions
requiring public communications providers—
(a) to establish and maintain procedures for resolving disputes; and
(b) to secure that those procedures are, and continue to be, approved by
OFCOM.
(6)
In this section “domestic and small business customer”, in relation to a public
communications provider, means a customer of that provider who is neither—
(a) himself a communications provider; nor
(b) a person who is such a customer in respect of an undertaking carried on
by him for which more than ten individuals work (whether as
employees or volunteers or otherwise).
53
Approval of codes of practice for the purposes of s. 52
(1)
Where a code of practice is submitted to OFCOM for approval, they shall
approve that code if and only if, in their opinion, it makes all such provision as
they consider necessary in relation to the matters dealt with in the code for the
protection of the domestic and small business customers of the public
communications providers to whom the code applies.
(2)
It shall be the duty of OFCOM to keep under review the codes of practice for
the time being approved by them.
(3)
OFCOM may at any time, by a notification given or published in such manner
as they consider appropriate—
(a) approve modifications that have been made to an approved code;
(b) withdraw their approval from a code; or
(c) give notice that the withdrawal of their approval will take effect from
such time as may be specified in the notification unless such
modifications of the code as are specified in the notification are made
before that time.
54
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(4)
In considering—
(a) whether to approve a code of practice, or
(b) whether or in what manner to exercise their powers under subsections
(2) and (3) of this section,
OFCOM must have regard to the matters mentioned in subsection (5).
(5)
Those matters are—
(a) the need to secure that customers are able readily to comprehend the
procedures that are provided for by an approved code of practice;
(b) the need to secure that there is consistency between the different codes
for the time being approved by OFCOM; and
(c) the need to secure that the number of different codes so approved is
kept to a minimum.
(6)
In this section—
“approval” means approval for the purposes of section 52(4) and
“approve” and “approved” are to be construed accordingly; and
“domestic and small business customer” has the same meaning as in
section 52.
54
Approval of dispute procedures for the purposes of s. 52
(1)
Before giving their approval to any dispute procedures, OFCOM must consult
the Secretary of State.
(2)
OFCOM are not to approve dispute procedures unless they are satisfied that
the arrangements under which the procedures have effect—
(a) are administered by person who is for practical purposes independent
(so far as decisions in relation to disputes are concerned) of both
OFCOM and the communications providers to whom the
arrangements apply;
(b) give effect to procedures that are easy to use, transparent and effective;
(c) give, in the case of every communications provider to whom the
arrangements apply, a right to each of his domestic and small business
customers to use the procedures free of charge;
(d) ensure that all information necessary for giving effect to the procedures
is obtained;
(e) ensure that disputes are effectively investigated;
(f) include provision conferring power to make awards of appropriate
compensation; and
(g) are such as to enable awards of compensation to be properly enforced.
(3)
OFCOM may approve dispute procedures subject to such conditions
(including conditions as to the provision of information to OFCOM) as they
may think fit.
(4)
It shall be the duty of OFCOM to keep under review the dispute procedures for
the time being approved by them.
(5)
OFCOM may at any time, by a notification given or published in such manner
as they consider appropriate—
(a) modify the conditions of their approval of any dispute procedures or
withdraw such an approval; or
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(b)
55
give notice that the modification of those conditions, or the withdrawal
of such an approval, will take effect from such time as may be specified
in the notification unless the procedures (or the arrangements under
which they have effect) are modified before that time in the manner
required by the notification.
(6)
In considering—
(a) whether to approve dispute procedures, or
(b) whether or in what manner to exercise their powers under subsections
(3) to (5),
OFCOM must have regard to the matters mentioned in subsection (7).
(7)
Those matters are—
(a) the need to secure that customers are able readily to comprehend
dispute procedures;
(b) the need to secure that there is consistency between the different
procedures for the time being approved by OFCOM; and
(c) the need to secure that the number of different sets of procedures so
approved is kept to a minimum.
(8)
In this section—
“approval” means approval for the purposes of subsection (5) of section
52 and “approve” and “approved” are to be construed accordingly;
“dispute procedures” means any such procedures as may fall to be
approved for the purposes of that subsection; and
“domestic and small business customer” has the same meaning as in
section 52.
55
Orders by OFCOM in the absence of conditions under s. 52
(1)
OFCOM may make an order under this section if, at any time, they consider in
relation to any one or more public communications providers—
(a) that it is not practicable, or at least not appropriate, for OFCOM’s duties
under subsections (1) and (3) of section 52 to be performed in a
particular respect by the setting of general conditions; and
(b) that it is necessary to make the order for the purpose—
(i) of securing the necessary protection for the customers of that
provider or of those providers; or
(ii) of securing compliance with a Community obligation.
(2)
An order under this section may make such of the following provisions as
OFCOM think fit—
(a) provision imposing requirements with respect to the complaints and
disputes mentioned in section 52(2);
(b) provision for the enforcement of those requirements;
(c) provision making other arrangements for the purposes of those
requirements.
(3)
The power to make provision by an order under this section includes, in
particular—
(a) power to establish a body corporate with the capacity to make its own
rules and to establish its own procedures;
(b) power to determine the jurisdiction of a body established by such an
order or, for the purposes of the order, of any other person;
56
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(c)
(d)
(e)
(f)
power to confer jurisdiction with respect to any matter on OFCOM
themselves;
power to provide for a person on whom jurisdiction is conferred by the
arrangements to make awards of compensation, to direct the
reimbursement of costs or expenses, or to do both;
power to provide for such a person to enforce, or to participate in the
enforcement of, any awards or directions made under such an order;
and
power to make such other provision as OFCOM think fit for the
enforcement of such awards and directions.
(4)
An order under this section may require such public communications
providers as may be determined by or under the order to make payments to
OFCOM in respect of expenditure incurred by OFCOM in connection with—
(a) the establishment and maintenance, in accordance with such an order,
of a body corporate or of a procedure; or
(b) the making of any other arrangements for the purposes of the
requirements of such an order.
(5)
The consent of the Secretary of State is required for the making by OFCOM of
an order under this section.
(6)
Section 403 applies to the power of OFCOM to make an order under this
section.
(7)
A statutory instrument containing an order made by OFCOM under this
section shall be subject to annulment in pursuance of a resolution of either
House of Parliament.
General conditions: telephone numbers
56
The National Telephone Numbering Plan
(1)
It shall be the duty of OFCOM to publish a document (to be known as “the
National Telephone Numbering Plan”) setting out—
(a) the numbers that they have determined to be available for allocation by
them as telephone numbers;
(b) such restrictions as they consider appropriate on the adoption of
numbers available for allocation in accordance with the plan; and
(c) such restrictions as they consider appropriate on the other uses to
which numbers available for allocation in accordance with the plan
may be put.
(2)
It shall be OFCOM’s duty—
(a) from time to time to review the National Telephone Numbering Plan;
and
(b) to make any revision of that plan that they think fit in consequence of
such a review;
but this duty must be performed in compliance with the requirements, so far
as applicable, of section 60.
(3)
OFCOM must also keep such day to day records as they consider appropriate
of the telephone numbers allocated by them in accordance with the National
Telephone Numbering Plan.
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
57
(4)
The publication of the National Telephone Numbering Plan, or of a revision of
it, must be in such manner as appears to OFCOM to be appropriate for bringing
the contents of the Plan, or of the revised Plan, to the attention of such persons
as OFCOM consider appropriate.
(5)
In this Chapter references to a telephone number are (subject to subsection (7))
references to any number that is used (whether or not in connection with
telephony) for any one or more of the following purposes—
(a) identifying the destination for, or recipient of, an electronic
communication;
(b) identifying the origin, or sender, of an electronic communication;
(c) identifying the route for an electronic communication;
(d) identifying the source from which an electronic communication or
electronic communications service may be obtained or accessed;
(e) selecting the service that is to be obtained or accessed, or required
elements or characteristics of that service; or
(f) identifying the communications provider by means of whose network
or service an electronic communication is to be transmitted, or treated
as transmitted.
(6)
In this Chapter references to the adoption of a telephone number by a
communications provider are references to his doing any of the following in
relation to a number allocated (whether or not to that provider) by OFCOM—
(a) allocating or transferring that number to a particular customer or piece
of apparatus;
(b) using that number for identifying a service or route used by that
provider or by any of his customers;
(c) using that number for identifying a communication as one to be
transmitted by that provider;
(d) designating that number for use in selecting a service or the required
elements or characteristics of a service;
(e) authorising the use of that number by others for any of the purposes
mentioned in subsection (5).
(7)
The Secretary of State may by order exclude such numbers as may be described
in the order from the numbers that are to be treated as telephone numbers for
the purposes of this Chapter.
(8)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (7)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
(9)
References in this section to the allocation of a number are references to its
allocation for the purposes of general conditions under section 58 or in
accordance with conditions under section 59.
(10)
In this section—
“electronic communication” means a communication for transmission by
means of an electronic communications network; and
“number” includes data of any description.
58
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57
Conditions to secure access to telephone numbers
(1)
General conditions may impose such requirements as OFCOM consider
appropriate for securing that every end-user of a public electronic
communications service is able, by means of that service—
(a) to make calls or otherwise transmit electronic communications to every
normal telephone number; and
(b) to receive every call or other electronic communication that is made or
transmitted to him using such a service from apparatus identified by a
normal telephone number.
(2)
A normal telephone number is one which—
(a) has been made available, in accordance with the National Telephone
Numbering Plan, as a number to be used for the purpose of identifying
the destination for, or the recipient of, electronic communications; and
(b) is for the time being—
(i) a number adopted by a communications provider to be used for
such a purpose; or
(ii) a number in use for such a purpose by a person other than a
communications provider to whom it has been allocated in
accordance with conditions under section 59.
(3)
In this section “electronic communication” has the same meaning as in section
56.
58
Conditions about allocation and adoption of numbers
(1)
General conditions may include conditions which—
(a) prohibit the adoption of telephone numbers by a communications
provider except in cases where the numbers have been allocated by
OFCOM to a person;
(b) regulate the use by a communications provider, for the purpose of
providing an electronic communications network or electronic
communications service, of telephone numbers not allocated to that
provider;
(c) impose restrictions on the adoption of telephone numbers by a
communications provider, and on other practices by communications
providers in relation to telephone numbers allocated to them;
(d) impose requirements on a communications provider in connection
with the adoption by him of telephone numbers;
(e) require an allocation of particular telephone numbers to be transferred
from one communications provider to another in the circumstances
provided for in the conditions;
(f) impose such requirements and restrictions on a communications
provider from whom an allocation is required to be transferred as may
be provided for, in relation to the transfer, in the conditions;
(g) require payments of such amounts as may be determined by OFCOM
to be made to them by a person in respect of the allocation to him of
telephone numbers;
(h) require payments of such amounts as may be determined by OFCOM
to be made to them by a person in respect of transfers of allocations
from one person to another; and
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(i)
59
require communications providers to secure compliance with such
rules relating to the use of telephone numbers by their customers as
OFCOM may set out in general conditions or determine in accordance
with provision made by the general conditions.
(2)
General conditions may also—
(a) provide for the procedure to be followed on the making of applications
to OFCOM for the allocation of telephone numbers;
(b) provide for the information that must accompany such applications
and for the handling of such applications;
(c) provide a procedure for telephone numbers to be reserved pending the
making and disposal of an application for their allocation;
(d) provide for the procedure to be followed on the making of applications
for telephone numbers to be reserved, and for the handling of such
applications;
(e) regulate the procedures to be followed, the system to be applied and
the charges to be imposed for the purposes of, or in connection with, the
adoption by a communications provider of telephone numbers
allocated to that provider;
(f) regulate the procedures to be followed, the system to be applied and
the charges to be imposed for the purposes of, or in connection with, the
transfer of an allocation from one person to another.
(3)
The conditions that may be set under subsection (1)(d) include conditions
imposing requirements with respect to the provision of information for
purposes connected with—
(a) the compilation of directories; and
(b) the provision of directory enquiry facilities.
(4)
The procedure to be followed on the making of an application for the allocation
of numbers that are available for allocation in accordance with the National
Telephone Numbering Plan must require OFCOM’s determination of the
application to be made—
(a) in the case of an application made in response to an invitation in
accordance with subsection (5), before the end of six weeks after the day
on which the application is received; and
(b) in any other case, before the end of three weeks after that day.
(5)
Where OFCOM are proposing to allocate any telephone numbers, they may—
(a) invite persons to indicate the payments each would be willing to make
to OFCOM if allocated the numbers; and
(b) make the allocation according to the amounts indicated.
(6)
General conditions providing for payments to be made to OFCOM in respect
of anything mentioned in subsection (1)(g) or (h)—
(a) must set out the principles according to which the amounts of the
payments are to be determined;
(b) may provide for the payments to consist of a lump sum in respect of a
particular allocation or transfer or of sums payable periodically while
an allocation remains in force, or of both;
(c) may provide for the amounts to be determined by reference to—
(i) any indication according to which the allocation has been made
as mentioned in subsection (5); or
60
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(ii)
any other factors (including the costs incurred by OFCOM in
connection with the carrying out of their functions by virtue of
section 56 and this section) as OFCOM think fit.
(7)
General conditions may—
(a) make modifications from time to time of, or of the method of
determining, the amounts of periodic payments falling to be made by
virtue of conditions containing provision authorised by this section;
and
(b) make different provision in relation to different descriptions of
communications provider and different descriptions of telephone
number.
(8)
Nothing in subsection (7) authorises the modification, after it has been fixed, of
the amount of a periodic payment fixed in accordance with arrangements
made in relation to numbers allocated as mentioned in subsection (5)(b).
(9)
Payments that are required to be made to OFCOM in respect of anything
mentioned in subsection (1)(g) or (h)—
(a) must be paid to them as soon as they become due in accordance with
the conditions imposing the obligation to pay; and
(b) if not so paid, are to be recoverable by them accordingly.
59
Telephone numbering conditions binding non-providers
(1)
OFCOM may set conditions under this section that apply to persons other than
communications providers and relate to—
(a) the allocation of telephone numbers to such persons;
(b) the transfer of allocations to and from such persons; and
(c) the use of telephone numbers by such persons.
(2)
The conditions that may be set under this section include conditions imposing
obligations corresponding to any of the obligations that may be imposed on
communications providers by general conditions making provision for, or in
connection with—
(a) the allocation of telephone numbers;
(b) the transfer of allocations; or
(c) the use of telephone numbers.
(3)
Subsection (10) of section 45 applies to OFCOM’s power to set a condition
under this section as it applies to their power to set a condition under that
section.
(4)
Sections 47 to 49 apply in relation to—
(a) the setting of conditions under this section and the modification and
revocation of such conditions; and
(b) the giving, modification or withdrawal of any direction, approval or
consent for the purposes of a condition under this section,
as they apply in the case of general conditions and in the case of directions,
approvals and consents given for the purposes of general conditions.
(5)
It shall be the duty of a person who—
(a) is not a communications provider, but
(b) applies for the allocation of a telephone number, or is allocated such a
number,
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
61
to comply with any conditions set under this section.
(6)
That duty shall be enforceable in civil proceedings by OFCOM—
(a) for an injunction;
(b) for specific performance of a statutory duty under section 45 of the
Court of Session Act 1988 (c. 36); or
(c) for any other appropriate remedy or relief.
(7)
Subsection (6) does not apply in the case of a person against whom the
obligations contained in the condition in question are enforceable (by virtue of
his having become a communications provider) as obligations imposed by
general conditions.
60
Modification of documents referred to in numbering conditions
(1)
This section applies where numbering conditions for the time being have effect
by reference to provisions, as they have effect from time to time, of—
(a) the National Telephone Numbering Plan; or
(b) another document published by OFCOM.
(2)
OFCOM must not revise or otherwise modify the relevant provisions unless
they are satisfied that the revision or modification is—
(a) objectively justifiable in relation to the matters to which it relates;
(b) not such as to discriminate unduly against particular persons or against
a particular description of persons;
(c) proportionate to what the modification is intended to achieve; and
(d) in relation to what it is intended to achieve, transparent.
(3)
Before revising or otherwise modifying the relevant provisions, OFCOM must
publish a notification—
(a) stating that they are proposing to do so;
(b) specifying the Plan or other document that they are proposing to revise
or modify;
(c) setting out the effect of their proposed revisions or modifications;
(d) giving their reasons for making the proposal; and
(e) specifying the period within which representations may be made to
OFCOM about their proposal.
(4)
That period must be one ending not less than one month after the day of the
publication of the notification.
(5)
OFCOM may give effect, with or without modifications, to a proposal with
respect to which they have published a notification under subsection (3) only
if—
(a) they have considered every representation about the proposal that is
made to them within the period specified in the notification; and
(b) they have had regard to every international obligation of the United
Kingdom (if any) which has been notified to them for the purposes of
this paragraph by the Secretary of State.
(6)
The publication of a notification under this section must be in such manner as
appears to OFCOM to be appropriate for bringing the contents of the
notification to the attention of such persons as OFCOM consider appropriate.
(7)
In this section—
62
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“numbering conditions” means—
(a) general conditions the making of which is authorised by section
57 or 58;
(b) conditions set under section 59;
“the relevant provisions”, in relation to the Plan or document, means the
provisions of the Plan or document by reference to which (as they have
effect from time to time) the numbering conditions in question have
effect.
61
Withdrawal of telephone number allocations
(1)
Where OFCOM have allocated telephone numbers for the purposes of any
numbering conditions, they may withdraw that allocation if, and only if, the
case is one in which the withdrawal of an allocation is authorised by this
section.
(2)
The withdrawal of an allocation is authorised (subject to section 62) if—
(a) consent to the withdrawal is given by the person to whom the numbers
are for the time being allocated;
(b) the withdrawal is made for the purposes of a transfer of the allocation
required by numbering conditions;
(c) the withdrawal is made for the purposes of a numbering reorganisation
applicable to a particular series of telephone numbers;
(d) the withdrawal is made in circumstances specified in the numbering
conditions and for the purpose of securing that what appears to
OFCOM to be the best and most efficient use is made of the numbers
and other data that are appropriate for use as telephone numbers;
(e) the allocated numbers are numbers that have not been adopted during
such period after their allocation as may be specified in the numbering
conditions; or
(f) the allocated numbers are comprised in a series of numbers which have
not to a significant extent been adopted or used during such period as
may be so specified.
(3)
The withdrawal of an allocation is also authorised where—
(a) there have been serious and repeated contraventions, by the person to
whom the allocation is for the time being allocated, of the numbering
conditions; and
(b) it appears to OFCOM that the taking of other steps in respect of the
contraventions is likely to prove ineffective for securing future
compliance.
(4)
The withdrawal of an allocation is also authorised where—
(a) the person to whom the allocation is for the time being allocated is not
a communications provider; and
(b) it appears to OFCOM that contraventions by that person of numbering
conditions makes the withdrawal of the allocation appropriate.
(5)
OFCOM’s power to set conditions specifying circumstances for the purposes
of subsection (2)(d), and their power to withdraw an allocation in the specified
circumstances, are each exercisable only in a manner that does not discriminate
unduly—
(a) against particular communications providers;
(b) against particular users of the allocated numbers; or
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
63
(c) against a particular description of such providers or users;
and the purposes for which those powers may be exercised do not include the
carrying out of a numbering reorganisation of the sort mentioned in subsection
(2)(c).
(6)
Where OFCOM are proposing to withdraw an allocation in exercise of the
power conferred by virtue of subsection (2)(e) or (f), they must—
(a) give a notification of their proposal;
(b) consider any representations made to them about the proposal within
the period of one month following the day on which the notification is
given; and
(c) ensure that the withdrawal (if OFCOM decide to proceed with it after
considering those representations) does not take effect until the end of
the three months beginning with the end of the period mentioned in
paragraph (b).
(7)
A notification for the purposes of subsection (6) must be given in such manner
as OFCOM consider appropriate for bringing it to the attention of—
(a) the person to whom the numbers to which the proposed withdrawal
relates are for the time being allocated;
(b) every person appearing to OFCOM to be a person to whom
communications are or may be transmitted using one of those numbers
for identifying the destination or route;
(c) every person who uses one or more of those numbers for obtaining
access to services or for communication; and
(d) every other person who, in OFCOM’s opinion, is likely to be affected
by the proposal.
(8)
For the purposes of this section there are repeated contraventions by a person
of numbering conditions to the extent that—
(a) in the case of a previous notification given to that person under section
94, OFCOM have determined for the purposes of section 95(2) or 96(2)
that a contravention of a numbering condition did occur; and
(b) in the period of twelve months following the day of the making of that
determination, one or more further notifications have been given to
that person in respect of contraventions of numbering conditions;
and for the purposes of this subsection it shall be immaterial whether the
notifications related to the same contravention or to different contraventions of
the same or different conditions.
(9)
In this section “numbering conditions” means—
(a) general conditions the making of which is authorised by section 58; or
(b) conditions set under section 59.
62
Numbering reorganisations
(1)
This section applies to the withdrawal of an allocation for the purposes of a
numbering reorganisation that is applicable to a particular series of telephone
numbers.
(2)
The allocation is to be withdrawn only if the reorganisation, so far as it relates
to numbers of any description, is not such as to discriminate unduly—
(a) against particular communications providers;
(b) against particular users of the allocated numbers; or
64
Communications Act 2003 (c. 21)
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(c)
against a particular description of such providers or users.
(3)
The allocation must not be withdrawn if the reorganisation fails to provide for
withdrawn allocations to be replaced by allocations of telephone numbers so
nearly resembling the numbers to which the withdrawal relates as the purpose
of the reorganisation allows.
(4)
Where a replacement allocation is made for the purposes of the reorganisation—
(a) no payment is to be made to OFCOM in respect of the making of the
replacement allocation; but
(b) subsection (5) is to apply.
(5)
Where this subsection applies—
(a) a provision for the making of periodic payments in respect of the
withdrawn allocation is to be treated, to the extent that OFCOM
determine that it should, as a provision requiring the making of
periodic payments in respect of the replacement allocation; and
(b) OFCOM may, if they think fit, make such repayments or adjustments
of a provision for payment as appear to them to be appropriate in
consequence of differences between—
(i) the numbers to which the withdrawn allocation relates; and
(ii) the numbers to which the replacement allocation relates.
63
General duty as to telephone numbering functions
(1)
It shall be the duty of OFCOM, in the carrying out of their functions under
sections 56 to 62—
(a) to secure that what appears to them to be the best use is made of the
numbers that are appropriate for use as telephone numbers; and
(b) to encourage efficiency and innovation for that purpose.
(2)
It shall also be the duty of OFCOM, in carrying out those functions, to secure
that there is no undue discrimination by communications providers against
other communications providers in relation to the adoption of telephone
numbers for purposes connected with the use by one communications
provider, or his customers, of an electronic communications network or
electronic communications service provided by another.
(3)
In this section “number” has the same meaning as in section 56.
General conditions: must-carry obligations
64
Must-carry obligations
(1)
General conditions may include conditions making any provision that
OFCOM consider appropriate for securing that particular services are
broadcast or otherwise transmitted by means of the electronic communications
networks described in the conditions.
(2)
A general condition containing provision authorised by this section is not
(subject to subsection (4)) to require a service to be broadcast or otherwise
transmitted by means of an electronic communications network unless—
(a) the service is included in the list of must-carry services; and
Communications Act 2003 (c. 21)
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(b)
65
the effect of the requirement is confined to networks by means of which
public electronic communications services are provided that are used
by a significant number of end-users as their principal means of
receiving television programmes.
(3)
That list is as follows—
(a) any service of television programmes provided by the BBC so far as it
is provided in digital form and is a service in relation to which OFCOM
have functions;
(b) the Channel 3 services so far as provided in digital form;
(c) Channel 4 so far as provided in digital form;
(d) Channel 5 so far as provided in digital form;
(e) S4C Digital;
(f) the digital public teletext service.
(4)
General conditions making provision authorised by this section in relation to a
listed service must, to such extent as OFCOM consider appropriate (and
subject to subsection (5))—
(a) apply the requirement to broadcast or otherwise transmit that service
to every service which is an ancillary service by reference to the listed
service; and
(b) provide for the listed service to be treated for the purposes of the
conditions as constituting such other services comprised in or provided
with that service as may be determined by OFCOM.
(5)
General conditions making provision authorised by this section must also
comply with all such restrictions (if any) as may be imposed by order made by
the Secretary of State as to the maximum and minimum amounts, or
proportions, of available capacity that are to be required by such conditions to
be used in the case of a network for the broadcasting or other transmission of
particular services, or descriptions of service.
(6)
In making an order under subsection (5) the Secretary of State must have
regard to—
(a) the objective of securing that services included in the list of must-carry
services, and the other services to which conditions set in accordance
with this section are likely to be applied by virtue of subsection (4), are
available for reception by as many members of the public in the United
Kingdom as practicable; and
(b) the need to secure that the amount of capacity available in the case of
every network for making other services available is reasonable and,
accordingly, that the burden of complying with conditions set in
accordance with this section is proportionate to the public benefit to be
secured by that objective.
(7)
It shall be the duty of the Secretary of State from time to time to review—
(a) the list of must-carry services; and
(b) any requirements for the time being in force under this section with
respect to the terms on which services must be broadcast or otherwise
transmitted.
(8)
Where the Secretary of State carries out such a review, he must consult the
following about the matters under review—
(a) OFCOM; and
66
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
such persons who, in his opinion, are likely to be affected by a
modification of the list of must-carry services, or who represent any of
those persons, as he thinks fit.
(9)
If, on such a review, he considers it appropriate to do so, the Secretary of State
may by order modify the list of must-carry services.
(10)
In determining whether it is appropriate for the purposes of subsection (9) to
add a service to the list of must-carry services or to remove it, the Secretary of
State must have regard, in particular, to—
(a) the public benefit to be secured by the addition of the service to the list,
or by its retention in the list;
(b) the extent to which the service (if it were not included in the list) would
nevertheless be made available to an acceptable technical standard by
means of the networks to which conditions set in accordance with this
section apply;
(c) the capacity left available, after the requirements of those conditions
have been complied with, for the broadcasting or other transmission of
material by means of each of those networks; and
(d) the need to secure that the burden of complying with conditions so set
is proportionate to the objective of securing that the services in the list
of must-carry services, and the other services to which conditions set in
accordance with this section are likely to applied by virtue of
subsection (4), are available for reception by as many members of the
public in the United Kingdom as practicable.
(11)
The Secretary of State may also, if (whether on such a review or in any other
circumstances) he considers it appropriate to do so, by order make provision
imposing requirements as to what, as between—
(a) the person providing a must-carry service, and
(b) the person providing a network by means of which it is to be provided,
are to be the terms on which the service is to be broadcast or otherwise
transmitted, in pursuance of general conditions set in accordance with this
section, by means of that network.
(12)
An order under subsection (11) may provide for the terms to be determined by
OFCOM in accordance with the provisions of the order.
(13)
Before making an order under subsection (5), and before making an order
under subsection (11) in a case in which there has been no review under
subsection (7), the Secretary of State must consult—
(a) OFCOM, and
(b) such persons who, in his opinion, are likely to be affected by the order,
or who represent any of those persons, as he thinks fit.
(14)
Section 362 applies for construing this section as it applies for the purposes of
Part 3.
Universal service conditions
65
Obligations to be secured by universal service conditions
(1)
The Secretary of State must by order (“the universal service order”) set out the
extent to which the things falling within subsection (2) must, for the purpose
of securing compliance with Community obligations for the time being in
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
67
force, be provided, made available or supplied throughout the United
Kingdom.
(2)
Those things are—
(a) electronic communications networks and electronic communications
services;
(b) facilities capable of being made available as part of or in connection
with an electronic communications service;
(c) particular methods of billing for electronic communications services or
of accepting payment for them;
(d) directories capable of being used in connection with the use of an
electronic communications network or electronic communications
service; and
(e) directory enquiry facilities capable of being used for purposes
connected with the use of such a network or service.
(3)
The universal service order may contain guidance about matters relating to the
pricing of things that the order says must be provided, made available or
supplied.
(4)
Before making or varying the universal service order, the Secretary of State
must consult OFCOM and such other persons as he considers appropriate.
66
Designation of universal service providers
(1)
OFCOM may by regulations make provision for the designation of the persons
to whom universal service conditions are to be applicable.
(2)
Subject to subsection (3), those regulations are not to authorise the designation
of a person other than a communications provider.
(3)
The regulations may provide for a person other than a communications
provider to be designated for the purposes only of conditions relating to—
(a) the supply of directories capable of being used in connection with the
use of an electronic communications network or electronic
communications service; and
(b) the making available of directory enquiry facilities capable of being
used for purposes connected with the use of such a network or service.
(4)
OFCOM may from time to time—
(a) review the designations for the time being in force in accordance with
regulations under this section; and
(b) on such a review, consider what (if any) universal service conditions
should continue to apply to each of the designated persons.
(5)
The procedure to be followed in the case of every such review must be the
procedure provided for in regulations made by OFCOM.
(6)
Regulations made by OFCOM under this section must provide for a person’s
designation as a person to whom universal service conditions are to be
applicable to cease to have effect where, in any such case as may be described
in the regulations, the universal service conditions applied to him are all
revoked.
68
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(7)
Regulations made by OFCOM under this section providing a procedure for the
designation of persons, or for the conduct of a review under subsection (4),
must not provide for any procedure other than one appearing to OFCOM—
(a) to be efficient, objective and transparent; and
(b) not to involve, or to tend to give rise to, any undue discrimination
against any person or description of persons.
(8)
Where—
(a) OFCOM designate a person in accordance with regulations under this
section, or
(b) a designation of a person in accordance with any such regulations
ceases to have effect,
they must give a notification of that designation, or of that fact, to the European
Commission.
(9)
A notification under this section must identify the person who has been
designated, or the person whose designation has ceased to have effect.
(10)
Section 403 applies to the power of OFCOM to make regulations under this
section.
67
Subject-matter of universal service conditions
(1)
OFCOM may set any such universal service conditions as they consider
appropriate for securing compliance with the obligations set out in the
universal service order.
(2)
Universal service conditions applied to a person must include a condition
requiring him to publish information about his performance in complying with
the universal service conditions that apply to him.
(3)
A condition set in accordance with subsection (2) must contain provision
which—
(a) requires information published in accordance with it to be updated
from time to time and published again;
(b) requires information so published to satisfy the requirements that
OFCOM consider appropriate for securing that it is adequate; and
(c) requires information so published to be framed by reference to the
quality of service parameters, definitions and measurement methods
for the time being set out in Annex III to the Universal Service Directive.
(4)
A condition set in accordance with that subsection may impose requirements
as to—
(a) the times at which information published in accordance with it is to be
published; and
(b) the manner in which that information is to be published.
(5)
Universal service conditions may impose an obligation on a person to whom
they apply to do one or both of the following, if required to do so by OFCOM—
(a) to make facilities available for enabling information published in
pursuance of a condition applied to that person under subsection (2) to
be independently audited;
(b) to meet the costs of any independent auditing of that information that
is required by OFCOM.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
69
(6)
The reference in subsection (5) to the independent auditing of information is a
reference to its being audited by a qualified auditor—
(a) for accuracy; and
(b) for its usefulness in the making of comparisons with information
published by other designated universal service providers.
(7)
Universal service conditions may impose performance targets on designated
universal service providers with respect to any of the matters in relation to
which obligations may be imposed by such conditions.
(8)
In setting a universal service condition, OFCOM must have regard to any
guidance about matters relating to pricing that is contained in the universal
service order.
(9)
In this section “qualified auditor” means a person eligible, in accordance with
Part 2 of the Companies Act 1989 (c. 40), for appointment as a company
auditor.
68
Tariffs etc. for universal services
(1)
It shall be the duty of OFCOM—
(a) to keep under review universal service tariffs; and
(b) to monitor changes to those tariffs.
(2)
Universal service conditions may require one or more of the following—
(a) the use of a common tariff, or of common tariffs, in relation to anything
mentioned in section 65(2);
(b) the use, in such cases as may be specified or described in the conditions,
of such special tariffs in relation to anything so mentioned as may be so
specified or described;
(c) the fixing of tariffs used in accordance with the conditions by the use of
such methods, and by reference to such methods of computing costs, as
may be so specified or described.
(3)
Universal service conditions must secure that the terms on which a person is
provided with anything required by the universal service order do not require
him—
(a) to pay for an unnecessary additional service; or
(b) to pay, in respect of anything required by the order, any amount that is
attributable to the provision to him of such a service.
(4)
The references in subsection (3), in relation to a person, to an unnecessary
additional service are references to anything the provision of which—
(a) he has to accept by reason of his being provided, at his request, with
something required by the order (“the requested service”); and
(b) is not necessary for the purpose of providing him with the requested
service.
(5)
It shall be the duty of OFCOM, in setting a universal service condition about
universal service tariffs, to have regard to anything ascertained by them in the
performance of their duty under subsection (1).
(6)
References in this section to a universal service tariff are references to any of
the tariffs used by designated universal service providers in relation to the
things for the time being required by the universal service order.
70
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(7)
References in this section to providing a person with anything include
references to making it available or supplying it to him.
(8)
In this section “tariff” includes a pricing structure.
69
Directories and directory enquiry facilities
(1)
This section applies where universal service conditions require a designated
universal service provider—
(a) to supply a directory capable of being used in connection with the use
of an electronic communications network or electronic
communications service; or
(b) to make available directory enquiry facilities capable of being used for
purposes connected with use of such a network or service.
(2)
The universal service conditions applied to the provider must include the
conditions that OFCOM consider appropriate for securing that the provider
does not unduly discriminate against a source of relevant information—
(a) in the compiling of the directory or the answering of directory
enquiries; or
(b) in the treatment in the directory, or for the purposes of the facilities, of
any relevant information from that source.
(3)
In this section—
(a) references to relevant information are references to information
provided for inclusion in the directory or for use in the answering of
directory enquiries; and
(b) references to a source of relevant information are references to a
communications provider or designated universal service provider
who provides relevant information.
70
Review of compliance costs
(1)
OFCOM may from time to time review the extent (if any) of the financial
burden for a particular designated universal service provider of complying in
relation to any matter with any one or more of the universal service conditions
applied to him.
(2)
Where—
(a) regulations under section 66 require the financial burden of so
complying to be taken into account in determining whom to designate,
and
(b) the regulations provide for a particular method of calculating that
burden to be used for the purposes of that determination,
that must be the method of calculation applied on a review under this section.
(3)
Where subsection (2) does not apply, the financial burden of so complying is to
be taken to be the amount calculated by OFCOM to be the net cost of
compliance after allowing for market benefits accruing to the designated
universal service provider from—
(a) his designation; and
(b) the application to him of universal service conditions.
(4)
After carrying out a review under this section OFCOM must either—
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
71
cause the calculations made by them on the review to be audited by a
person who appears to them to be independent of designated universal
service providers; or
themselves carry out an audit of those calculations.
(5)
OFCOM must ensure, in the case of every audit carried out under subsection
(4), that a report on the audit—
(a) is prepared; and
(b) if not prepared by OFCOM, is provided to them.
(6)
It shall be the duty of OFCOM, in the case of every review under this section,
to publish—
(a) their conclusions on the review; and
(b) a summary of the report of the audit which was carried out as respects
the calculations made for the purposes of that review.
(7)
The publication of anything under subsection (6) must be a publication in such
manner as OFCOM consider appropriate for bringing it to the attention of the
persons who, in their opinion, are likely to be affected by it.
71
Sharing of burden of universal service obligations
(1)
This section applies where OFCOM—
(a) have concluded, on a review under section 70, that complying in
relation to any matter with universal service conditions imposes a
financial burden on a particular designated universal service provider;
and
(b) have published that conclusion in accordance with that section.
(2)
OFCOM must determine, in the case of the designated universal service
provider, whether they consider it would be unfair for that provider to bear, or
to continue to bear, the whole or any part of so much of the burden.
(3)
If—
(a)
OFCOM determine that it would be unfair for the designated universal
service provider to bear, or to continue to bear, the whole or a part of
the burden, and
(b) an application for a determination under this subsection is made to
OFCOM by that provider,
OFCOM may determine that contributions are to be made by communications
providers to whom general conditions are applicable for meeting that burden.
(4)
The making of any of the following must be in accordance with regulations
made by OFCOM—
(a) a determination by OFCOM of the extent of the financial burden that
exists for the designated universal service provider of complying in
relation to any matter with universal service conditions;
(b) an application for the purposes of subsection (3)(b);
(c) a determination by OFCOM of whether it is or would be unfair for the
designated universal service provider to bear, or to continue to bear,
the burden of complying in relation to any matter with universal
service conditions;
(d) a determination of the extent (if any) to which that is or would be
unfair.
72
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(5)
The assessment, collection and distribution of contributions under subsection
(3) is not to be carried out except in accordance with a mechanism provided for
in a scheme contained in regulations made by OFCOM.
(6)
It shall be the duty of OFCOM to exercise their power to make regulations
under this section in the manner which they consider will secure that the
assessment, collection and distribution of contributions under subsection (3) is
carried out—
(a) in an objective and transparent manner;
(b) in a manner that does not involve, or tend to give rise to, any undue
discrimination against particular communications providers or
particular designated universal service providers, or against a
particular description of them; and
(c) in a manner that avoids, or (if that is impracticable) at least minimises,
any distortion of competition or of customer demand.
(7)
Regulations made by OFCOM under this section may provide for a scheme
containing the provision mentioned in subsection (5), and for any fund set up
for the purposes of such a scheme, to be administered either—
(a) by OFCOM; or
(b) by such other person as may be specified in the regulations.
(8)
A person other than OFCOM is not to be specified in regulations under this
section as the administrator of such a scheme or fund unless he is a person who
OFCOM are satisfied is independent of both—
(a) the persons who are designated universal service providers; and
(b) communications providers to whom general conditions are applicable.
(9)
Section 403 applies to the powers of OFCOM to make regulations under this
section.
72
Report on sharing mechanism
(1)
This section applies where regulations under section 71 provide for a scheme
for the assessment, collection and distribution of contributions under
subsection (3) of that section.
(2)
OFCOM must prepare and publish a report setting out, in relation to the period
to which it applies—
(a) every determination by OFCOM that has had effect in relation to a time
in that period as a determination of the costs of providing anything
contained in the universal service order;
(b) the market benefits for each designated universal service provider that
have accrued to him during that period from his designation and from
the application to him of universal service conditions; and
(c) the contribution made under section 71(3) by every person who has
made a contribution during that period.
(3)
The first report under this section must be prepared in relation to the period of
twelve months beginning with the coming into force of the first regulations to
be made under section 71.
(4)
Every subsequent report must be prepared in relation to the period of twelve
months beginning with the end of the period to which the previous report
applied.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
73
(5)
Every report under this section—
(a) must be prepared as soon as practicable after the end of the period to
which it is to apply; and
(b) must be published as soon as practicable after its preparation is
complete.
(6)
OFCOM is not required under this section—
(a) to publish any matter that is confidential in accordance with subsection
(7) or (8); or
(b) to publish anything that it would not be reasonably practicable to
publish without disclosing such a matter.
(7)
A matter is confidential under this subsection if—
(a) it relates specifically to the affairs of a particular body; and
(b) publication of that matter would or might, in OFCOM’s opinion,
seriously and prejudicially affect the interests of that body.
(8)
A matter is confidential under this subsection if—
(a) it relates to the private affairs of an individual; and
(b) publication of that matter would or might, in OFCOM’s opinion,
seriously and prejudicially affect the interests of that individual.
(9)
The publication of a report under this section must be a publication in such
manner as OFCOM consider appropriate for bringing it to the attention of the
persons who, in their opinion, are affected by the matters to which it relates.
Access-related conditions
73
Permitted subject-matter of access-related conditions
(1)
The only conditions that may be set under section 45 as access-related
conditions are those authorised by this section.
(2)
Access-related conditions may include conditions relating to the provision of
such network access and service interoperability as appears to OFCOM
appropriate for the purpose of securing—
(a) efficiency on the part of communications providers and persons
making associated facilities available;
(b) sustainable competition between them; and
(c) the greatest possible benefit for the end-users of public electronic
communications services.
(3)
Access-related conditions may include conditions appearing to OFCOM to be
appropriate for securing that persons to whom the electronic communications
code applies participate, in cases where there are no viable alternative
arrangements that may be made, in arrangements for—
(a) sharing the use of electronic communications apparatus; and
(b) apportioning and making contributions towards costs incurred in
relation to shared electronic communications apparatus.
(4)
Access-related conditions may include one which—
(a) is of a technical or operational nature;
74
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
(c)
(5)
74
appears to OFCOM to be appropriate for securing the proper operation
of an electronic communications network in compliance with any SMP
services condition falling within section 87(3); and
is applied to—
(i) a person who is required by such an SMP services condition to
confer any entitlements to network access; or
(ii) a person on whom such an entitlement is or may be conferred
in pursuance of a requirement imposed by such an SMP
services condition.
Access-related conditions may include conditions containing any provision
required by section 75(2).
Specific types of access-related conditions
(1)
The conditions that may be set by virtue of section 73(2) include conditions
which, for the purpose of securing end-to-end connectivity for the end-users of
public electronic communications services provided by means of a series of
electronic communications networks—
(a) impose obligations on a person controlling network access to any of
those networks; and
(b) require the interconnection of the networks.
(2)
The conditions that may be set by virtue of section 73(2) also include such
conditions imposing obligations on a person providing facilities for the use of
application programme interfaces or electronic programme guides as OFCOM
consider to be necessary for securing—
(a) that persons are able to have access to such programme services
provided in digital form as OFCOM may determine; and
(b) that the facility for using those interfaces or guides is provided on terms
which—
(i) are fair and reasonable; and
(ii) do not involve, or tend to give rise to, any undue discrimination
against any person or description of persons.
(3)
In this section—
“application programme interface” means a facility for allowing software
to make use, in connection with any of the matters mentioned in
subsection (4), of facilities contained in other software;
“electronic programme guide” means a facility by means of which a
person has access to any service which consists of—
(a) the listing or promotion, or both the listing and the promotion,
of some or all of the programmes included in any one or more
programme services; and
(b) a facility for obtaining access, in whole or in part, to the
programme service or services listed or promoted in the guide;
“end-to-end connectivity” means the facility—
(a) for different end-users of the same public electronic
communications service to be able to communicate with each
other; and
(b) for the end-users of different such services to be able, each using
the service of which he is the end-user, to communicate with
each other.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
75
(4)
The matters mentioned in subsection (3), in the definition of “application
programme interface”, are—
(a) allowing a person to have access to programme services;
(b) allowing a person, other than a communications provider or a person
who makes associated facilities available, to make use of an electronic
communications network by means of which a programme service is
broadcast or otherwise transmitted;
(c) allowing a person to become the end-user of a description of public
electronic communications service.
(5)
This section is not to be construed as restricting the provision that may be made
under section 73(2).
75
Conditional access systems and access to digital services
(1)
It shall be the duty of OFCOM, when setting a condition falling within section
73(4), to ensure that it contains all such provision as they consider appropriate
for the purpose of taking account of the relevant international standards.
(2)
It shall be the duty of OFCOM to ensure—
(a) that access-related conditions are applied to every person who
provides a conditional access system in relation to a protected
programme service; and
(b) that those conditions make all such provision as is required by the
provision contained from time to time in Part I of Annex I to the Access
Directive (conditions relating to access to digital programme services).
(3)
In this section—
“conditional access system” means any system, facility, arrangements or
technical measure under or by means of which access to programme
services requires—
(a) a subscription to the service or to a service that includes that
service; or
(b) an authorisation to view it, or to listen to it, on a particular
occasion;
“protected programme service” means a programme service the
programmes included in which cannot be viewed or listened to in an
intelligible form except by the use of a conditional access system.
76
Modification and revocation of conditions imposed under s. 75
(1)
This section applies in the case of conditions falling within section 75(2) which
have been set by OFCOM in relation to a particular person (“the system
provider”).
(2)
OFCOM must not give effect to a proposal to modify or revoke any of the
conditions unless—
(a) they have carried out an analysis for the purpose of determining in
accordance with this Chapter whether that person is or remains a
person on whom SMP services conditions are capable of being
imposed;
(b) they have determined in consequence of that analysis that he is not; and
(c) they are satisfied that the modification or revocation will not have an
adverse effect on any or all of the matters mentioned in subsection (3).
76
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(3)
Those matters are—
(a) the accessibility to any persons of services that are for the time being
included in the list of must-carry services in section 64;
(b) the prospects for effective competition in the market for programme
services provided by being broadcast or otherwise transmitted in
digital form; and
(c) the prospects for effective competition in the markets for conditional
access systems and other associated facilities.
(4)
In this section “conditional access system” has the same meaning as in section
75.
Privileged supplier conditions
77
Imposition of privileged supplier conditions
(1)
It shall be the duty of OFCOM to secure that privileged supplier conditions
containing all such provision falling within subsection (3) as they consider
appropriate are applied to every public communications provider to whom
this section applies.
(2)
This section applies to every public communications provider who—
(a) enjoys special or exclusive rights in relation to the provision of any noncommunications services; and
(b) is not such a provider in respect only of associated facilities.
(3)
The provision that may be contained in a condition set under section 45 as a
privileged supplier condition is any provision that OFCOM consider
appropriate for any one or more of the following purposes—
(a) requiring the provider to whom it applies to keep separate accounts in
relation to his public electronic communications network or public
electronic communications service and other matters;
(b) requiring that provider to submit the accounts of the different parts of
his undertaking, and any financial report relating to a part of that
undertaking, to a qualified auditor for auditing;
(c) requiring the accounts of the different parts of his undertaking to be
published;
(d) securing, by means other than the keeping of separate accounts, the
structural separation of the different parts of his undertaking.
(4)
OFCOM is not required under this section to apply a condition to a person
where they are satisfied that that person has an annual turnover in relation to
all his communications activities that is less than €50 million.
(5)
Where in a case falling within subsection (4) OFCOM are not required to apply
a privileged supplier condition to a person, they may apply such a condition to
him if they think fit.
(6)
The reference in subsection (4) to a person’s communications activities is a
reference to any activities of his that consist in, or are connected with, either or
both of the following—
(a) the provision of any one or more electronic communications networks;
(b) the provision of any one or more electronic communications services.
(7)
The making, for the purposes of subsection (4), of—
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
77
(a)
a determination of the period in respect of which a person’s annual
turnover in relation to any activities is computed, and
(b) a determination of the amount in Euros of that turnover for any period,
must be in accordance with such rules as OFCOM consider to be reasonable.
(8)
OFCOM must publish any rules made by them for the purposes of subsection
(7) in such manner as they consider appropriate for bringing them to the
attention of the persons who, in their opinion, are likely to be affected by them.
(9)
In this section—
“non-communications services”, in relation to a person, means services
other than those consisting in, or connected with, the provision by him
of—
(a) an electronic communications network; or
(b) an electronic communications service;
“qualified auditor” means a person eligible, in accordance with Part 2 of
the Companies Act 1989 (c. 40), for appointment as a company auditor;
“special or exclusive rights” has the same meaning as in Article 86 of the
Treaty establishing the European Community.
SMP conditions: procedure
78
Circumstances required for the setting of SMP conditions
(1)
For the purposes of this Chapter a person shall be taken to have significant
market power in relation to a market if he enjoys a position which amounts to
or is equivalent to dominance of the market.
(2)
References in this section to dominance of a market must be construed in
accordance with any applicable provisions of Article 14 of the Framework
Directive.
(3)
A person is to be taken to enjoy a position of dominance of a market if he is one
of a number of persons who enjoy such a position in combination with each
other.
(4)
A person or combination of persons may also be taken to enjoy a position of
dominance of a market by reason wholly or partly of his or their position in a
closely related market if the links between the two markets allow the market
power held in the closely related market to be used in a way that influences the
other market so as to strengthen the position in the other market of that person
or combination of persons.
(5)
The matters that must be taken into account in determining whether a
combination of persons enjoys a position of dominance of a services market
include, in particular, the matters set out in Annex II to the Framework
Directive.
79
Market power determinations
(1)
Before making a market power determination, OFCOM must—
(a) identify (by reference, in particular, to area and locality) the markets
which in their opinion are the ones which in the circumstances of the
United Kingdom are the markets in relation to which it is appropriate
to consider whether to make the determination; and
78
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
carry out an analysis of the identified markets.
(2)
In identifying or analysing any services market for the purposes of this
Chapter, OFCOM must take due account of all applicable guidelines and
recommendations which—
(a) have been issued or made by the European Commission in pursuance
of the provisions of a Community instrument; and
(b) relate to market identification and analysis.
(3)
In considering whether to make or revise a market power determination in
relation to a services market, OFCOM must take due account of all applicable
guidelines and recommendations which—
(a) have been issued or made by the European Commission in pursuance
of the provisions of a Community instrument; and
(b) relate to market analysis or the determination of what constitutes
significant market power.
(4)
The way in which—
(a) a market is to be identified for the purposes of this section, or
(b) a market power determination is to be made,
is by the publication of a notification containing the identification or
determination.
(5)
Notifications for the purposes of subsection (4)—
(a) may be given separately;
(b) may be contained in a single notification relating to both the
identification of a market and the making of a market determination in
relation to that market; or
(c) may be contained in a single notification under section 48(1) with
respect to the setting or modification of an SMP condition and either—
(i) the making of the market power determination by reference to
which OFCOM set or modify that condition; or
(ii) the making of that market power determination and the
identification of the market in relation to which they make that
determination.
(6)
The publication of a notification under this section must be in such manner as
appears to OFCOM to be appropriate for bringing the contents of the
notification to the attention of the persons who, in OFCOM’s opinion, are likely
to be affected by the matters notified.
(7)
References in this section to guidelines and recommendations issued by the
European Commission and to a Community instrument include references,
respectively, to guidelines and recommendations issued after the
commencement of this section and to a Community instrument made after the
commencement of this section.
80
Proposals for identifying markets and for market power determinations
(1)
Before OFCOM—
(a) identify a market for the purposes of making a market power
determination, or
(b) make a market power determination,
they must publish a notification of what they are proposing to do.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
79
(2)
Notifications for the purposes of subsection (1)—
(a) may be given separately;
(b) may be contained in a single notification relating to both the
identification of a market and the making of a market determination in
relation to that market; or
(c) may be contained in a single notification under section 48(2) with
respect to the setting or modification of an SMP condition and either—
(i) the making of the market power determination by reference to
which OFCOM are proposing to set or modify that condition; or
(ii) the making of that market power determination and the
identification of the market in relation to which they are
proposing to make that determination.
(3)
A notification under this section relating to a proposal to identify a market or
to make a market power determination must—
(a) state that OFCOM are proposing to identify that market or to make that
market power determination;
(b) set out the effect of the proposal;
(c) give their reasons for making the proposal; and
(d) specify the period within which representations may be made to
OFCOM about their proposal.
(4)
That period must be a period of not less than one month after the day of the
publication of the notification.
(5)
The publication of a notification under this section must be in such manner as
appears to OFCOM to be appropriate for bringing the contents of the
notification to the attention of the persons who, in OFCOM’s opinion, are likely
to be affected by the matters notified.
(6)
OFCOM may give effect, with or without modifications, to a proposal with
respect to which they have given a notification under this section only if—
(a) they have considered every representation about the proposal that is
made to them within the period specified in the notification; and
(b) they have had regard to every international obligation of the United
Kingdom (if any) which has been notified to them for the purposes of
this paragraph by the Secretary of State.
(7)
The power of OFCOM to give effect to such a proposal is subject to sections 82
and 83.
81
Delivery of copies of notifications under ss. 79 and 80
(1)
OFCOM must send a copy of every notification published under section 79(4)
or 80 to the Secretary of State.
(2)
OFCOM must send to the European Commission a copy of every notification
published under section 79(4) with respect to a market power determination in
relation to a services market.
(3)
OFCOM must send a copy of every notification published under section 80
which—
(a) relates to a proposal to identify a services market or to make a market
power determination in relation to such a market; and
(b) in OFCOM’s opinion would affect trade between member States,
80
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
to the European Commission and to the regulatory authorities of every other
member State.
(4)
82
OFCOM must, in every other case in which it appears to them appropriate to
do so, send—
(a) to the European Commission, and
(b) to such of the regulatory authorities of the other member States as
OFCOM think fit,
a copy of a notification published under section 80 which relates to a proposal
to identify a services market or to make a market power determination in
relation to such a market.
European Commission’s powers in respect of proposals
(1)
This section applies, in the case of a notification under section 80 with respect
to a proposal—
(a) to identify a particular market; or
(b) to make a market power determination.
(2)
If, within the representations period, OFCOM are notified by the European
Commission for the purposes of Article 7(4) of the Framework Directive
(market identifications that do not conform to Commission recommendations
and determinations that affect trade between member States)—
(a) that the Commission considers that giving effect to the proposal would
create a barrier in relation to the single European market, or
(b) that the Commission has serious doubts as to whether giving effect to
the proposal would be compatible with the requirements of any
Community obligations,
OFCOM are not to give effect to the proposal before the end of a further two
months beginning with the end of the representations period.
(3)
Where, before the end of that two month period, the European Commission
makes a decision in accordance with Article 7(4) of the Framework Directive
that the proposal should be withdrawn, OFCOM—
(a) must withdraw it; and
(b) shall not be entitled to give effect to it.
(4)
In this section “the representations period”, in relation to a notification under
section 80, means the period specified in that notification for the making of
representations about the proposals contained in it.
83
Special rules for transnational markets
(1)
This section applies where a services market is for the time being identified by
a decision of the European Commission under Article 15(4) of the Framework
Directive as a transnational market.
(2)
Where the market area includes the whole or a part of the United Kingdom,
OFCOM must enter into and maintain arrangements with the other relevant
regulatory authorities about—
(a) the extent to which the agreement of all the relevant regulatory
authorities is required for the doing of any of the things mentioned in
subsection (3); and
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
81
the procedures to be followed for securing that agreement where it is
required.
(3)
Those things are—
(a) the identification of the whole or a part of the market as a market in
relation to which it is appropriate to determine whether a person has
significant market power;
(b) the making of such a determination in relation to the whole or a part of
the market;
(c) the setting of a condition the setting of which requires such a
determination to have been made;
(d) the modification or revocation of such a condition.
(4)
OFCOM must not do any of the things mentioned in subsection (3) except in
accordance with arrangements maintained under that subsection.
(5)
Those arrangements may include arrangements requiring OFCOM, when
doing any of those things, to comply with—
(a) a decision made, by one or more other regulatory authorities; or
(b) a decision made by a person appointed under the arrangements to act
on behalf of some or all of the relevant regulatory authorities.
(6)
In this section—
“market area”, in relation to a services market identified by the European
Commission as a transnational market, means the area identified by
that Commission as the area for which the market operates; and
“relevant regulatory authorities”, in relation to such a market, means the
regulatory authorities for each member State the whole or a part of
which is comprised in the market area.
84
Review of services market identifications and determinations
(1)
This section applies where OFCOM have identified and analysed a services
market for the purposes of making a market power determination.
(2)
OFCOM must, at such intervals as they consider appropriate, carry out further
analyses of the identified market for one or both of the following purposes—
(a) reviewing market power determinations made on the basis of an earlier
analysis;
(b) deciding whether to make proposals for the modification of SMP
conditions set by reference to a market power determination made on
such a basis.
(3)
It shall be the duty of OFCOM to carry out such a further analysis of a services
market as soon as reasonably practicable after recommendations are made by
the European Commission that affect the matters that were taken into account,
or could have been taken into account, in the case of the last analysis by
OFCOM of that market.
(4)
Where on, or in consequence of, a further analysis under this section, OFCOM
determine that a person to whom any SMP conditions apply is no longer a
person with significant market power in that market, they must revoke every
SMP services condition applied to that person by reference to the market
power determination made on the basis of the earlier analysis.
82
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(5)
Before carrying out a further analysis under subsection (2), OFCOM may
review any decision of theirs identifying the markets which it was appropriate
to consider for the purpose of carrying out an earlier analysis.
(6)
Where, on such a review, OFCOM conclude that the appropriate markets have
changed—
(a) they must identify the markets they now consider to be the appropriate
ones; and
(b) those markets shall be the identified markets for the purposes of the
further analysis.
(7)
Sections 79 to 83 apply—
(a) in relation to the identification of a services market for the purposes of
reviewing a market power determination under this section, as they
apply in relation to the identification of such a market for the purpose
of making a market determination; and
(b) in relation to the review of such a determination, as they apply in
relation to the making of such a determination.
85
Review of apparatus market identifications and determinations
(1)
This section applies where OFCOM have identified and analysed an apparatus
market for the purposes of making a market power determination.
(2)
OFCOM must, at such intervals as they consider appropriate, carry out further
analyses of the identified market for one or both of the following purposes—
(a) reviewing market power determinations made on the basis of an earlier
analysis;
(b) deciding whether to make proposals for the modification of SMP
conditions set by reference to any such market power determination.
(3)
Where on, or in consequence of, a further analysis under this section, OFCOM
determine that a person to whom any SMP conditions apply is no longer a
person with significant market power in that market, they shall revoke every
SMP apparatus condition applied to that person by reference to the market
power determination made on the basis of the earlier analysis.
(4)
Before carrying out any further analysis under subsection (2), OFCOM may
review any decision of theirs identifying the markets which it was appropriate
to consider for the purpose of carrying out any earlier analysis.
(5)
Where on such a review OFCOM conclude that the appropriate markets have
changed—
(a) they shall identify the markets they now consider to be the appropriate
ones; and
(b) those markets shall be the identified markets for the purposes of the
further analysis.
(6)
Where on such a review OFCOM conclude that there is no person at all with
significant market power in relation to the identified market—
(a) they must so inform the Secretary of State; and
(b) the Secretary of State may by order remove or restrict OFCOM’s power
under this Chapter to set SMP apparatus conditions by reference to that
market.
(7)
Sections 79, 80 and 81(1) apply—
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
86
83
in relation to the identification of a apparatus market for the purposes
of reviewing a market power determination under this section, as they
apply in relation to the identification of such a market for the purpose
of making a market determination; and
in relation to the review of such a determination, as they apply in
relation to the making of such a determination.
Cases where review required
(1)
OFCOM must not set an SMP services condition by a notification which does
not also make the market power determination by reference to which the
condition is set unless—
(a) the condition is set by reference to a market power determination
which has been reviewed under section 84 and, in consequence of that
review, is confirmed in the notification setting the condition; or
(b) the condition is set by reference to a market power determination made
in relation to a market in which OFCOM are satisfied there has been no
material change since the determination was made.
(2)
OFCOM must not modify or revoke SMP services conditions applying to a
person except in a case falling within subsection (3) or (4).
(3)
The first case is where, for the purpose of determining whether to make the
modification or revocation, OFCOM have—
(a) carried out a further analysis under section 84 of the market in question;
and
(b) reviewed the market power determination for the time being in force in
that person’s case.
(4)
The second case is where OFCOM are satisfied that there has not—
(a) in the case of an unmodified condition, since the condition was set, or
(b) in any other case, since the condition was last modified,
been a material change in the market identified or otherwise used for the
purposes of the market power determination by reference to which the
condition was set or last modified.
(5)
OFCOM must not modify SMP apparatus conditions applying to a person
except where, for the purpose of determining whether to make the
modification or revocation, they have—
(a) carried out a further analysis under section 85 of the market in question;
and
(b) reviewed the market power determination for the time being in force in
that person’s case.
(6)
A change is a material change for the purposes of subsection (1) or (4) if it is one
that is material to—
(a) the setting of the condition in question; or
(b) the modification or revocation in question.
84
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
SMP services conditions: subject-matter
87
Conditions about network access etc.
(1)
Where OFCOM have made a determination that a person to whom this section
applies (“the dominant provider”) has significant market power in an
identified services market, they shall—
(a) set such SMP conditions authorised by this section as they consider it
appropriate to apply to that person in respect of the relevant network
or relevant facilities; and
(b) apply those conditions to that person.
(2)
This section applies to—
(a) a person who provides a public electronic communications network;
and
(b) a person who makes available facilities that are associated facilities by
reference to such a network.
(3)
This section authorises SMP conditions requiring the dominant provider to
give such entitlements as OFCOM may from time to time direct as respects—
(a) the provision of network access to the relevant network;
(b) the use of the relevant network; and
(c) the availability of the relevant facilities.
(4)
In determining what conditions authorised by subsection (3) to set in a
particular case, OFCOM must take into account, in particular, the following
factors—
(a) the technical and economic viability, having regard to the state of
market development, of installing and using facilities that would make
the proposed network access unnecessary;
(b) the feasibility of the provision of the proposed network access;
(c) the investment made by the person initially providing or making
available the network or other facility in respect of which an
entitlement to network access is proposed;
(d) the need to secure effective competition in the long term;
(e) any rights to intellectual property that are relevant to the proposal; and
(f) the desirability of securing that electronic communications services are
provided that are available throughout the member States.
(5)
The conditions authorised by subsection (3) may include provision—
(a) for securing fairness and reasonableness in the way in which requests
for network access are made and responded to; and
(b) for securing that the obligations contained in the conditions are
complied with within the periods and at the times required by or under
the conditions.
(6)
The SMP conditions authorised by this section also include one or more of the
following—
(a) a condition requiring the dominant provider not to discriminate
unduly against particular persons, or against a particular description of
persons, in relation to matters connected with network access to the
relevant network or with the availability of the relevant facilities;
(b) a condition requiring the dominant provider to publish, in such
manner as OFCOM may from time to time direct, all such information
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(c)
(d)
(e)
85
as they may direct for the purpose of securing transparency in relation
to such matters;
a condition requiring the dominant provider to publish, in such
manner as OFCOM may from time to time direct, the terms and
conditions on which he is willing to enter into an access contract;
a condition requiring the terms and conditions on which the dominant
provider is willing to enter into an access contract to include such terms
and conditions as may be specified or described in the condition;
a condition requiring the dominant provider to make such
modifications as OFCOM may direct of any offer by that provider
which sets out the terms and conditions on which he is willing to enter
into an access contract.
(7)
The SMP conditions authorised by this section also include conditions
requiring the dominant provider to maintain a separation for accounting
purposes between such different matters relating—
(a) to network access to the relevant network, or
(b) to the availability of the relevant facilities,
as OFCOM may from time to time direct.
(8)
The SMP conditions authorised by subsection (7) include conditions imposing
requirements about the accounting methods to be used in maintaining the
separation.
(9)
The SMP conditions authorised by this section also include (subject to section
88) conditions imposing on the dominant provider—
(a) such price controls as OFCOM may direct in relation to matters
connected with the provision of network access to the relevant
network, or with the availability of the relevant facilities;
(b) such rules as they may make in relation to those matters about the
recovery of costs and cost orientation;
(c) such rules as they may make for those purposes about the use of cost
accounting systems; and
(d) obligations to adjust prices in accordance with such directions given by
OFCOM as they may consider appropriate.
(10)
The SMP conditions authorised by subsection (9) include conditions requiring
the application of presumptions in the fixing and determination of costs and
charges for the purposes of the price controls, rules and obligations imposed
by virtue of that subsection.
(11)
Where OFCOM set a condition authorised by this section which imposes rules
on the dominant provider about the use of cost accounting systems, it shall be
their duty also to set, and to apply to him, an SMP condition which imposes on
him an obligation—
(a) to make arrangements for a description to be made available to the
public of the cost accounting system used in pursuance of that
condition; and
(b) to include in that description details of—
(i) the main categories under which costs are brought into account
for the purposes of that system; and
(ii) the rules applied for the purposes of that system with respect to
the allocation of costs.
(12)
In this section—
86
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
“access contract” means—
(a) a contract for the provision by a person to whom this section
applies to another person of network access to the relevant
network; or
(b) a contract under which the relevant facilities are made available
by a person to whom this section applies to another person;
“the relevant facilities”, in relation to a person to whom this section
applies, means the associated facilities made available by that person in
relation to a public electronic communications network; and
“the relevant network”, in relation to such a person, means the public
electronic communications network provided by him.
88
Conditions about network access pricing etc.
(1)
OFCOM are not to set an SMP condition falling within section 87(9) except
where—
(a) it appears to them from the market analysis carried out for the purpose
of setting that condition that there is a relevant risk of adverse effects
arising from price distortion; and
(b) it also appears to them that the setting of the condition is appropriate
for the purposes of—
(i) promoting efficiency;
(ii) promoting sustainable competition; and
(iii) conferring the greatest possible benefits on the end-users of
public electronic communications services.
(2)
In setting an SMP condition falling within section 87(9) OFCOM must take
account of the extent of the investment in the matters to which the condition
relates of the person to whom it is to apply.
(3)
For the purposes of this section there is a relevant risk of adverse affects arising
from price distortion if the dominant provider might—
(a) so fix and maintain some or all of his prices at an excessively high level,
or
(b) so impose a price squeeze,
as to have adverse consequences for end-users of public electronic
communications services.
(4)
In considering the matters mentioned in subsection (1)(b) OFCOM may—
(a) have regard to the prices at which services are available in comparable
competitive markets;
(b) determine what they consider to represent efficiency by using such cost
accounting methods as they think fit.
(5)
In this section “the dominant provider” has the same meaning as in section 87.
89
Conditions about network access in exceptional cases
(1)
This section applies where—
(a) OFCOM have made a determination that a person (“the dominant
provider”) has significant market power in an identified services
market;
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
(c)
(2)
90
87
that person is the provider of an electronic communications network or
a person who makes associated facilities available; and
OFCOM consider that there are exceptional circumstances making it
appropriate for conditions with respect to the provision of network
access to be applied to the dominant provider in addition to those that
are required to be or may be applied to him apart from this section.
OFCOM may set the additional SMP conditions and apply them to the
dominant provider if—
(a) they have submitted the additional conditions to the European
Commission for approval; and
(b) the Commission has approved the imposition on the dominant
provider of the obligations contained in those conditions.
Conditions about carrier selection and pre-selection
(1)
This section applies where—
(a) OFCOM have made a determination that a person (“the dominant
provider”) has significant market power in an identified services
market; and
(b) it appears to OFCOM that the market is a market relating to services for
the provision of public electronic communications networks for use by
means of connections at fixed locations.
(2)
It shall be the duty of OFCOM to set, and to apply to the dominant provider,
such SMP conditions authorised by this section as they think fit.
(3)
The SMP conditions authorised by this section are conditions requiring the
dominant provider to do one or both of the following—
(a) to make a relevant connection facility available to every person to
whom he provides a public electronic communications service;
(b) for the purpose of making such a connection facility available to such
persons, to make facilities for interconnection available to a person
providing an electronic communications service.
(4)
Where OFCOM set a condition requiring the dominant provider to make a
relevant connection facility available, they shall also set such SMP conditions
as they consider appropriate—
(a) with respect to the relationship to costs of any prices fixed for the use
of the facility; and
(b) for the purpose of securing that prices and other charges imposed on
the persons to whom public electronic communications services are
provided by the dominant provider do not constitute a disincentive to
the use of the facility.
(5)
Where OFCOM set conditions authorised by this section, those conditions may
include provision imposing obligations as to the manner in which one or both
of the following are to be made available in accordance with the conditions—
(a) the relevant connection facility in question;
(b) the facilities for interconnection that are to be made available to a
person providing an electronic communications service.
(6)
In this section “relevant connection facility” is a facility which—
(a) allows a person to whom a public electronic communications service is
provided by means of an electronic communications network to select
88
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
91
which public electronic communications service provided wholly or
partly by means of that network is the service that he wishes to use; and
enables that selection to be made either—
(i) by the use of a telephone number on each separate occasion on
which a selection is made; or
(ii) by designating in advance the selection that is to apply on every
occasion when no such selection as is mentioned in subparagraph (i) is made.
Conditions about regulation of services etc. for end-users
(1)
Where—
(a) OFCOM have made a determination that a person (“the dominant
provider”) has significant market power in an identified services
market (“the relevant market”),
(b) the relevant market is one for the end-users of public electronic
communications services that are available in that market, and
(c) it appears to OFCOM that the test in subsection (2) is satisfied in the
case of that provider,
they shall set, and apply to that provider, such SMP conditions authorised by
this section as they consider appropriate.
(2)
That test is that OFCOM are unable, by the setting of conditions of the sorts
specified in subsection (3), to perform, or fully to perform, their duties under
section 4 in relation to the market situation in the relevant market.
(3)
The sorts of conditions referred to in subsection (2) are—
(a) access-related conditions; and
(b) SMP conditions authorised or required by sections 87 to 90.
(4)
The reference in subsection (2) to the market situation in the relevant market is
a reference to the situation revealed by such market analyses of that market as
may have been carried out for the purposes of this Chapter.
(5)
The SMP conditions authorised by this section are conditions imposing on the
dominant provider such regulatory controls as OFCOM may from time to time
direct in relation to the provision by that provider of any public electronic
communications service to the end-users of that service.
(6)
Where OFCOM set a condition which is authorised by this section and imposes
regulatory control on tariffs or other matters to which costs are relevant, they
shall also set, and apply to the dominant provider, an SMP condition which
requires him, to the extent that they consider it appropriate—
(a) to use such cost accounting systems as may be determined by them;
(b) to have the use of those systems audited annually by a qualified
auditor; and
(c) to publish an annual statement about compliance by the dominant
provider with the obligations imposed by virtue of paragraph (a).
(7)
It shall be the duty of OFCOM to provide the European Commission with all
such information as the Commission requires them to provide about—
(a) conditions authorised by this section that are set by OFCOM; and
(b) the cost accounting systems used, by the persons to whom those
conditions apply, in relation to the services regulated in accordance
with the conditions.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(8)
92
89
In this section “qualified auditor” means a person eligible, in accordance with
Part 2 of the Companies Act 1989 (c. 40), for appointment as a company
auditor.
Conditions about leased lines
(1)
This section applies where—
(a) OFCOM have made a determination that a person (“the dominant
provider”) has significant market power in an identified services
market; and
(b) it appears to OFCOM that the market in relation to which that market
power determination has been made is a market relating to the
provision of any such leased lines as are for the time being identified by
the European Commission in the List of Standards published in the
Official Journal of the European Communities.
(2)
It shall be the duty of OFCOM to set, and to apply to the dominant provider,
such SMP conditions authorised by this section as they consider appropriate.
(3)
The SMP conditions authorised by this section are conditions for applying, so
far as required by the provisions for the time being contained in Annex VII to
the Universal Service Directive, the principles of non-discrimination, cost
orientation and transparency in relation to the leased lines identified as
mentioned in subsection (1).
(4)
In this section “leased line” means an electronic communications service the
provision of which consists in the reservation of a fixed amount of transmission
capacity between fixed points on the same or different electronic
communications networks.
SMP apparatus conditions: subject-matter
93
Conditions about apparatus supply
(1)
Where OFCOM have made a determination that a person (“the dominant
supplier”) has significant market power in an identified apparatus market,
they may—
(a) set such SMP conditions authorised by this section as they consider it
appropriate to apply to that person in respect of the supply of electronic
communications apparatus; and
(b) apply those conditions to that person.
(2)
This section authorises the setting of SMP conditions of each of the following
descriptions—
(a) conditions requiring the dominant supplier to maintain such a
separation for accounting purposes between matters relating to the
supply of electronic communications apparatus and other matters as
may be described in the conditions;
(b) conditions imposing requirements about the accounting methods to be
used in maintaining the separation; and
(c) conditions imposing such rules as OFCOM may make, for the purpose
of securing the maintenance of the separation, about the use of cost
accounting systems.
90
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(3)
This section also authorises the setting of SMP conditions imposing price
controls in relation to the hiring of telephones which are hardwired to an
electronic communications network.
(4)
Conditions set under this section must not make provision in relation to the
supply of electronic communications apparatus unless the apparatus is of a
description of apparatus as respects the supply of which the dominant supplier
has been found to have significant market power.
(5)
For the purposes of this section a telephone is hardwired to an electronic
communications network where, in order for it to be used with that network—
(a) it has to be physically attached to apparatus comprised in the network;
and
(b) the attachment has to be effected by a process that requires the use of a
tool.
Enforcement of conditions
94
Notification of contravention of conditions
(1)
Where OFCOM determine that there are reasonable grounds for believing that
a person is contravening, or has contravened, a condition set under section 45,
they may give that person a notification under this section.
(2)
A notification under this section is one which—
(a) sets out the determination made by OFCOM;
(b) specifies the condition and contravention in respect of which that
determination has been made; and
(c) specifies the period during which the person notified has an
opportunity of doing the things specified in subsection (3).
(3)
Those things are—
(a) making representations about the matters notified;
(b) complying with notified conditions of which he remains in
contravention; and
(c) remedying the consequences of notified contraventions.
(4)
Subject to subsections (5) to (7) and section 98(3), the period for doing those
things must be the period of one month beginning with the day after the one
on which the notification was given.
(5)
OFCOM may, if they think fit, allow a longer period for doing those things
either—
(a) by specifying a longer period in the notification; or
(b) by subsequently, on one or more occasions, extending the specified
period.
(6)
The person notified shall have a shorter period for doing those things if a
shorter period is agreed between OFCOM and the person notified.
(7)
The person notified shall also have a shorter period if—
(a) OFCOM have reasonable grounds for believing that the contravention
is a repeated contravention;
(b) they have determined that, in those circumstances, a shorter period
would be appropriate; and
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(c)
91
the shorter period has been specified in the notification.
(8)
A notification under this section—
(a) may be given in respect of more than one contravention; and
(b) if it is given in respect of a continuing contravention, may be given in
respect of any period during which the contravention has continued.
(9)
Where a notification under this section has been given to a person in respect of
a contravention of a condition, OFCOM may give a further notification in
respect of the same contravention of that condition if, and only if—
(a) the contravention is one occurring after the time of the giving of the
earlier notification;
(b) the contravention is a continuing contravention and the subsequent
notification is in respect of so much of a period as falls after a period to
which the earlier notification relates; or
(c) the earlier notification has been withdrawn without a penalty having
been imposed in respect of the notified contravention.
(10)
OFCOM must not give a notification under this section in a case in which—
(a) they decide that a more appropriate way of proceeding in relation to
the contravention in question would be under the Competition Act
1998 (c. 41); and
(b) they publish a statement to that effect in such manner as they consider
appropriate for bringing their decision to the attention of the persons
who, in their opinion, are likely to be affected by it.
(11)
For the purposes of this section a contravention is a repeated contravention, in
relation to a notification with respect to that contravention, if—
(a) a previous notification under this section has been given in respect of
the same contravention or in respect of another contravention of the
same condition; and
(b) the subsequent notification is given no more than twelve months after
the day of the making by OFCOM of a determination for the purposes
of section 95(2) or 96(2) that the contravention to which the previous
notification related did occur.
95
Enforcement notification for contravention of conditions
(1)
This section applies where—
(a) a person (“the notified provider”) has been given a notification under
section 94;
(b) OFCOM have allowed the notified provider an opportunity of making
representations about the matters notified; and
(c) the period allowed for the making of the representations has expired.
(2)
OFCOM may give the notified provider an enforcement notification if they are
satisfied—
(a) that he has, in one or more of the respects notified, been in
contravention of a condition specified in the notification under section
94; and
(b) that he has not, during the period allowed under that section, taken all
such steps as they consider appropriate—
(i) for complying with that condition; and
92
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(ii)
for remedying the consequences of the notified contravention of
that condition.
(3)
An enforcement notification is a notification which imposes one or both of the
following requirements on the notified provider—
(a) a requirement to take such steps for complying with the notified
condition as may be specified in the notification;
(b) a requirement to take such steps for remedying the consequences of the
notified contravention as may be so specified.
(4)
A decision of OFCOM to give an enforcement notification to a person—
(a) must be notified by them to that person, together with the reasons for
the decision, no later than one week after the day on which it is taken;
and
(b) must fix a reasonable period for the taking of the steps required by the
notification.
(5)
It shall be the duty of a person to whom an enforcement notification has been
given to comply with it.
(6)
That duty shall be enforceable in civil proceedings by OFCOM—
(a) for an injunction;
(b) for specific performance of a statutory duty under section 45 of the
Court of Session Act 1988 (c. 36); or
(c) for any other appropriate remedy or relief.
96
Penalties for contravention of conditions
(1)
This section applies (in addition to section 95) where—
(a) a person (“the notified provider”) has been given a notification under
section 94;
(b) OFCOM have allowed the notified provider an opportunity of making
representations about the matters notified; and
(c) the period allowed for the making of the representations has expired.
(2)
OFCOM may impose a penalty on the notified provider if he—
(a) has, in one or more of the respects notified, been in contravention of a
condition specified in the notification under section 94; and
(b) has not, during the period allowed under that section, taken the steps
OFCOM consider appropriate—
(i) for complying with the notified condition; and
(ii) for remedying the consequences of the notified contravention of
that condition.
(3)
Where a notification under section 94 relates to more than one contravention,
a separate penalty may be imposed in respect of each contravention.
(4)
Where such a notification relates to a continuing contravention, no more than
one penalty may be imposed in respect of the period of contravention specified
in the notification.
(5)
OFCOM may also impose a penalty on the notified provider if he has
contravened, or is contravening, a requirement of an enforcement notification
given under section 95 in respect of the notified contravention.
(6)
Where OFCOM impose a penalty on a person under this section, they shall—
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
(7)
97
93
within one week of making their decision to impose the penalty, notify
that person of that decision and of their reasons for that decision; and
in that notification, fix a reasonable period after it is given as the period
within which the penalty is to be paid.
A penalty imposed under this section—
(a) must be paid to OFCOM; and
(b) if not paid within the period fixed by them, is to be recoverable by them
accordingly.
Amount of penalty under s. 96
(1)
The amount of a penalty imposed under section 96 is to be such amount not
exceeding ten per cent. of the turnover of the notified provider’s relevant
business for the relevant period as OFCOM determine to be—
(a) appropriate; and
(b) proportionate to the contravention in respect of which it is imposed.
(2)
In making that determination OFCOM must have regard to—
(a) any representations made to them by the notified provider;
(b) any steps taken by him towards complying with the conditions
contraventions of which have been notified to him under section 94;
and
(c) any steps taken by him for remedying the consequences of those
contraventions.
(3)
For the purposes of this section—
(a) the turnover of a person’s relevant business for a period shall be
calculated in accordance with such rules as may be set out by order
made by the Secretary of State; and
(b) provision may also be made by such an order for determining what is
to be treated as the network, service, facility or business by reference to
which the calculation of that turnover falls to be made.
(4)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (3)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
(5)
In this section—
“relevant business” means (subject to the provisions of an order under
subsection (3) and to subsections (6) and (7)) so much of any business
carried on by the notified provider as consists in any one or more of the
following—
(a) the provision of an electronic communications network;
(b) the provision of an electronic communications service;
(c) the making available of associated facilities;
(d) the supply of directories for use in connection with the use of
such a network or service;
(e) the making available of directory enquiry facilities for use for
purposes connected with the use of such a network or service;
(f) any business not falling within any of the preceding paragraphs
which is carried on in association with any business in respect
of which any access-related condition is applied to the person
carrying it on;
94
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
“relevant period”, in relation to a contravention by a person of a condition
set under section 45, means—
(a) except in a case falling within paragraph (b) or (c), the period of
one year ending with the 31st March next before the time when
notification of the contravention was given under section 94;
(b) in the case of a person who at that time has been carrying on that
business for a period of less than a year, the period, ending with
that time, during which he has been carrying it on; and
(c) in the case of a person who at that time has ceased to carry on
that business, the period of one year ending with the time when
he ceased to carry it on.
(6)
In the case of a contravention of an SMP apparatus condition the relevant
business is so much of any business carried on by the person in respect of
whose contravention the penalty is imposed as consists in the supply of
electronic communications apparatus.
(7)
So much of any business of a person on whom the penalty is imposed as falls
within paragraph (f) of the definition of a relevant business shall be
disregarded for the purposes of this section except in relation to—
(a) a contravention of an access-related condition imposed in respect of
that business; or
(b) a contravention of an enforcement notification given under section 95
relating to such a condition.
(8)
In this section “the notified provider” has the same meaning as in section 96.
98
Power to deal with urgent cases
(1)
This section applies where OFCOM determine—
(a) that they are entitled to give a notification under section 94 with respect
to a contravention by a person (“the contravening provider”) of a
condition set under section 45, other than an SMP apparatus condition;
(b) that there are reasonable grounds for suspecting that the case is an
urgent case; and
(c) that the urgency of the case makes it appropriate for OFCOM to take
action under this section.
(2)
A case is an urgent case for the purposes of this section if the contravention has
resulted in, or creates an immediate risk of—
(a) a serious threat to the safety of the public, to public health or to national
security;
(b) serious economic or operational problems for persons (other than the
contravening provider) who are communications providers or persons
who make associated facilities available; or
(c) serious economic or operational problems for persons who make use of
electronic communications networks, electronic communications
services or associated facilities.
(3)
OFCOM may, in a notification under section 94 with respect to the
contravention, specify a period of less than one month for doing the things
mentioned in subsection (3) of that section.
(4)
OFCOM shall also have power to give to the contravening provider—
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
95
a direction that his entitlement to provide electronic communications
networks or electronic communications services, or to make associated
facilities available, is suspended (either generally or in relation to
particular networks, services or facilities); or
a direction that that entitlement is restricted in the respects set out in the
direction.
(5)
A direction under subsection (4)—
(a) must specify the networks, services and facilities to which it relates; and
(b) except so far as it otherwise provides, takes effect for an indefinite
period beginning with the time at which it is notified to the person to
whom it is given.
(6)
A direction under subsection (4)—
(a) in providing for the effect of a suspension or restriction to be
postponed, may provide for it to take effect only at a time determined
by or in accordance with the terms of the direction; and
(b) in connection with the suspension or restriction contained in the
direction or with the postponement of its effect, may impose such
conditions on the contravening provider as appear to OFCOM to be
appropriate for the purpose of protecting his customers.
(7)
Those conditions may include a condition requiring the making of payments—
(a) by way of compensation for loss or damage suffered by the
contravening provider’s customers as a result of the direction; or
(b) in respect of annoyance, inconvenience or anxiety to which they have
been put in consequence of the direction.
(8)
OFCOM have power to revoke a direction given under subsection (4)—
(a) with effect from such time as they may direct;
(b) subject to compliance with such requirements as they may specify; and
(c) to such extent and in relation to such networks, services or facilities, or
parts of a network, service or facility, as they may determine.
99
Confirmation of directions under s. 98
(1)
As soon as reasonably practicable after giving a direction under section 98(4),
OFCOM must give the person to whom it is given—
(a) an opportunity of making representations to them about the grounds
on which it was given and its effect; and
(b) an opportunity of proposing steps to remedy the situation.
(2)
As soon as practicable after the period allowed by OFCOM for making those
representations has ended, they must determine—
(a) whether the contravention providing the grounds for the giving of the
direction did occur; and
(b) whether the circumstances made it an urgent case justifying the giving
of the direction.
(3)
If OFCOM decide that the contravention did occur and that the direction was
justified, they may confirm the direction.
(4)
If not, they must exercise their power to revoke it.
96
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(5)
As soon as reasonably practicable after determining whether to confirm the
direction, OFCOM must notify the person to whom it was given of their
decision.
(6)
Conditions included in a direction by virtue of section 98(7) have effect only if
the direction is confirmed.
100
Suspending service provision for contraventions of conditions
(1)
OFCOM may give a direction under this section to a person who is a
communications provider or makes associated facilities available (“the
contravening provider”) if they are satisfied—
(a) that he is or has been in serious and repeated contravention of
conditions set under section 45, other than an SMP apparatus
condition;
(b) that an attempt, by the imposition of penalties or the giving of
enforcement notifications under section 95 or both, to secure
compliance with the contravened conditions has failed; and
(c) that the giving of the direction is appropriate and proportionate to the
seriousness (when repeated as they have been) of the contraventions.
(2)
A direction under this section is—
(a) a direction that the entitlement of the contravening provider to provide
electronic communications networks or electronic communications
services, or to make associated facilities available, is suspended (either
generally or in relation to particular networks, services or facilities); or
(b) a direction that that entitlement is restricted in the respects set out in the
direction.
(3)
A direction under this section—
(a) must specify the networks, services and facilities to which it relates; and
(b) except so far as it otherwise provides, takes effect for an indefinite
period beginning with the time at which it is notified to the person to
whom it is given.
(4)
A direction under this section—
(a) in providing for the effect of a suspension or restriction to be
postponed, may provide for it to take effect only at a time determined
by or in accordance with the terms of the direction; and
(b) in connection with the suspension or restriction contained in the
direction or with the postponement of its effect, may impose such
conditions on the contravening provider as appear to OFCOM to be
appropriate for the purpose of protecting that provider’s customers.
(5)
Those conditions may include a condition requiring the making of payments—
(a) by way of compensation for loss or damage suffered by the
contravening provider’s customers as a result of the direction; or
(b) in respect of annoyance, inconvenience or anxiety to which they have
been put in consequence of the direction.
(6)
If OFCOM consider it appropriate to do so (whether or not in consequence of
representations or proposals made to them), they may revoke a direction under
this section or modify its conditions—
(a) with effect from such time as they may direct;
(b) subject to compliance with such requirements as they may specify; and
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(c)
(7)
101
97
to such extent and in relation to such networks, services or facilities, or
parts of a network, service or facility, as they may determine.
For the purposes of this section there are repeated contraventions by a person
of conditions set under section 45 to the extent that—
(a) in the case of a previous notification given to that person under section
section 94, OFCOM have determined for the purposes of section 95(2)
or 96(2) that such a contravention did occur;
(b) in the period of twelve months following the day of the making of that
determination, one or more further notifications have been given to
that person in respect of contraventions of a condition set under section
45; and
(c) the previous notification and the subsequent ones all relate to
contraventions of the same condition (whether the same contravention
or different contraventions).
Suspending apparatus supply for contraventions of conditions
(1)
OFCOM may give a direction under this section to a person who supplies
electronic communications apparatus (“the contravening supplier”) if they are
satisfied—
(a) that he is or has been in serious and repeated contravention of any SMP
apparatus conditions;
(b) that an attempt, by the imposition of penalties or the giving of
enforcement notifications under section 95 or both, to secure
compliance with the contravened conditions has failed; and
(c) that the giving of the direction is appropriate and proportionate to the
seriousness (when repeated as they have been) of the contraventions.
(2)
A direction under this section is—
(a) a direction to the contravening supplier to cease to act as a supplier of
electronic communications apparatus (either generally or in relation to
apparatus of a particular description); or
(b) a direction imposing such restrictions as may be set out in the direction
on the supply by that supplier of electronic communications apparatus
(either generally or in relation to apparatus of a particular description).
(3)
A direction under this section takes effect, except so far as it otherwise
provides, for an indefinite period beginning with the time at which it is notified
to the person to whom it is given.
(4)
A direction under this section—
(a) may provide for a prohibition or restriction to take effect only at a time
determined by or in accordance with the terms of the direction; and
(b) in connection with a prohibition or restriction contained in the
direction or with the postponement of its effect, may impose such
conditions on the contravening supplier as appear to OFCOM to be
appropriate for the purpose of protecting that supplier’s customers.
(5)
Those conditions may include a condition requiring the making of payments—
(a) by way of compensation for loss or damage suffered by the
contravening supplier’s customers as a result of the direction; or
(b) in respect of annoyance, inconvenience or anxiety to which they have
been put in consequence of the direction.
98
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(6)
If OFCOM consider it appropriate to do so (whether or not in consequence of
representations or proposals made to them), they may at any time revoke a
direction under this section or modify its conditions—
(a) with effect from such time as they may direct;
(b) subject to compliance with such requirements as they may specify; and
(c) to such extent and in relation to such apparatus or descriptions of
apparatus as they may determine.
(7)
For the purposes of this section there are repeated contraventions by a person
of SMP apparatus conditions to the extent that—
(a) in the case of a previous notification given to that person under section
94, OFCOM have determined for the purposes of section 95(2) or 96(2)
that such a contravention did occur;
(b) in the period of twelve months following the day of the making of that
determination, one or more further notifications have been given to
that person in respect of contraventions of an SMP apparatus condition;
and
(c) the previous notification and the subsequent ones all relate to
contraventions of the same condition (whether the same contravention
or different contraventions).
102
Procedure for directions under ss. 100 and 101
(1)
Except in an urgent case, OFCOM are not to give a direction under section 100
or 101 unless they have—
(a) notified the contravening provider or contravening supplier of the
proposed direction and of the conditions (if any) which they are
proposing to impose by that direction;
(b) provided him with an opportunity of making representations about the
proposals and of proposing steps for remedying the situation; and
(c) considered every representation and proposal made to them during the
period allowed by them for the contravening provider or the
contravening supplier to take advantage of that opportunity.
(2)
That period must be one ending not less than one month after the day of the
giving of the notification.
(3)
As soon as practicable after giving a direction under section 100 or 101 in an
urgent case, OFCOM must, provide the contravening provider or contravening
supplier with an opportunity of—
(a) making representations about the effect of the direction and of any of
its conditions; and
(b) proposing steps for remedying the situation.
(4)
A case is an urgent case for the purposes of this section if OFCOM—
(a) consider that it would be inappropriate, because the contraventions in
question fall within subsection (5), to allow time, before giving a
direction under section 100 or 101, for the making and consideration of
representations; and
(b) decide for that reason to act in accordance with subsection (3), instead
of subsection (1).
(5)
The contraventions fall within this subsection if they have resulted in, or create
an immediate risk of—
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
(c)
(6)
103
99
a serious threat to the safety of the public, to public health or to national
security;
serious economic or operational problems for persons (apart from the
contravening provider or contravening supplier) who are
communications providers or persons who make associated facilities
available; or
serious economic or operational problems for persons who make use of
electronic communications networks, electronic communications
services or associated facilities.
In this section—
“contravening provider” has the same meaning as in section 100; and
“contravening supplier” has the same meaning as in section 101.
Enforcement of directions under ss. 98, 100 and 101
(1)
A person is guilty of an offence if he provides an electronic communications
network or electronic communications service, or makes available any
associated facility—
(a) while his entitlement to do so is suspended by a direction under section
98(4) or 100; or
(b) in contravention of a restriction contained in such a direction.
(2)
A person is guilty of an offence if he supplies electronic communications
apparatus—
(a) while prohibited from doing so by a direction under section 101; or
(b) in contravention of a restriction contained in such a direction.
(3)
A person guilty of an offence under this section shall be liable—
(a) on summary conviction, to a fine not exceeding the statutory
maximum;
(b) on conviction on indictment, to a fine.
(4)
Sections 94 to 99 apply in relation to a contravention of conditions imposed by
a direction under section 98, 100 or 101 as they apply in relation to a
contravention of conditions set under section 45.
104
Civil liability for breach of conditions or enforcement notification
(1)
The obligation of a person to comply with—
(a) the conditions set under section 45 which apply to him,
(b) requirements imposed on him by an enforcement notification under
section 95, and
(c) the conditions imposed by a direction under section 98 or 100,
shall be a duty owed to every person who may be affected by a contravention
of the condition or requirement.
(2)
Where a duty is owed by virtue of this section to a person—
(a) a breach of the duty that causes that person to sustain loss or damage,
and
(b) an act which—
(i) by inducing a breach of the duty or interfering with its
performance, causes that person to sustain loss or damage, and
100
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(ii) is done wholly or partly for achieving that result,
shall be actionable at the suit or instance of that person.
(3)
In proceedings brought against a person by virtue of subsection (2)(a) it shall
be a defence for that person to show that he took all reasonable steps and
exercised all due diligence to avoid contravening the condition or requirement
in question.
(4)
The consent of OFCOM is required for the bringing of proceedings by virtue of
subsection (1)(a).
(5)
Where OFCOM give a consent for the purposes of subsection (4) subject to
conditions relating to the conduct of the proceedings, the proceedings are not
to be carried on by that person except in compliance with those conditions.
OFCOM’s duty to intervene on network access issues
105
Consideration and determination of network access questions
(1)
This section applies where—
(a) it appears to OFCOM that a network access question has arisen and
needs to be determined; and
(b) they consider that, for the purpose of determining that question, it
would be appropriate for them to exercise their powers under this
Chapter to set, modify or revoke conditions falling within subsection
(2).
(2)
Conditions falling within this subsection are—
(a) access-related conditions authorised by section 73(2) or (4); and
(b) SMP services conditions authorised by section 87.
(3)
Before considering whether, for the purpose of determining the question that
has arisen, to set, modify or revoke conditions falling within subsection (2),
OFCOM must publish a notification of their proposal to consider that matter.
(4)
If, after considering that matter, OFCOM decide not to exercise their powers to
set, modify or revoke conditions falling within subsection (2), they must
publish a notification of their decision.
(5)
A notification under this section must be published in the manner that OFCOM
consider appropriate for bringing it to the attention of the persons who, in
OFCOM’s opinion, would be likely to be affected by action taken for
determining the network access question that appears to them to have arisen.
(6)
In this section “network access question” means a question relating to network
access or the terms or conditions on which it is or may be provided in a
particular case.
Electronic communications code
106
(1)
Application of the electronic communications code
In this Chapter “the electronic communications code” means the code set out
in Schedule 2 to the Telecommunications Act 1984 (c. 12).
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
101
(2)
Schedule 3 (which amends Schedule 2 to the Telecommunications Act 1984
(c. 12) for the purpose of translating the telecommunications code into a code
applicable in the context of the new regulatory regime established by this Act)
shall have effect.
(3)
The electronic communications code shall have effect—
(a) in the case of a person to whom it is applied by a direction given by
OFCOM; and
(b) in the case of the Secretary of State or any Northern Ireland department
where the Secretary of State or that department is providing or
proposing to provide an electronic communications network.
(4)
The only purposes for which the electronic communications code may be
applied in a person’s case by a direction under this section are—
(a) the purposes of the provision by him of an electronic communications
network; or
(b) the purposes of the provision by him of a system of conduits which he
is making available, or proposing to make available, for use by
providers of electronic communications networks for the purposes of
the provision by them of their networks.
(5)
A direction applying the electronic communications code in any person’s case
may provide for that code to have effect in his case—
(a) in relation only to such places or localities as may be specified or
described in the direction;
(b) for the purposes only of the provision of such electronic
communications network, or part of an electronic communications
network, as may be so specified or described; or
(c) for the purposes only of the provision of such conduit system, or part
of a conduit system, as may be so specified or described.
(6)
The Secretary of State may by order provide for the electronic communications
code to have effect for all purposes with a different amount substituted for the
amount for the time being specified in paragraph 16(3) of the code (minimum
compensation).
(7)
In this section “conduit” includes a tunnel, subway, tube or pipe.
107
Procedure for directions applying code
(1)
OFCOM are not to give a direction applying the electronic communications
code in any person’s case except on an application made for the purpose by
that person.
(2)
If OFCOM publish a notification setting out their requirements with respect
to—
(a) the content of an application for a direction applying the electronic
communications code, and
(b) the manner in which such an application is to be made,
such an application must be made in accordance with the requirements for the
time being in force.
(3)
OFCOM may—
(a) from time to time review the requirements for the time being in force
for the purposes of subsection (2); and
102
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
on any such review, modify them in such manner as they think fit by
giving a notification of the revised requirements.
(4)
In considering whether to apply the electronic communications code in any
person’s case, OFCOM must have regard, in particular, to each of the following
matters—
(a) the benefit to the public of the electronic communications network or
conduit system by reference to which the code is to be applied to that
person;
(b) the practicability of the provision of that network or system without the
application of the code;
(c) the need to encourage the sharing of the use of electronic
communications apparatus;
(d) whether the person in whose case it is proposed to apply the code will
be able to meet liabilities arising as a consequence of—
(i) the application of the code in his case; and
(ii) any conduct of his in relation to the matters with which the code
deals.
(5)
For the purposes of subsections (6) and (7) of section 3 OFCOM’s duty under
subsection (4) ranks equally with their duties under that section.
(6)
Before giving a direction under section 106, OFCOM must—
(a) publish a notification of their proposal to give the direction; and
(b) consider any representations about that proposal that are made to them
within the period specified in the notification.
(7)
A notification for the purposes of subsection (6)(a) must contain the
following—
(a) a statement of OFCOM’s proposal;
(b) a statement of their reasons for that proposal;
(c) a statement of the period within which representations may be made to
them about the proposal.
(8)
The statement of OFCOM’s proposal must—
(a) contain a statement that they propose to apply the code in the case of
the person in question;
(b) set out any proposals of theirs to impose terms under section 106(5);
but this subsection is subject to sections 113(7) and 115(5).
(9)
The period specified as the period within which representations may be made
must end no less than one month after the day of the publication of the
notification.
(10)
The publication by OFCOM of a notification for any of the purposes of this
section must be a publication in such manner as OFCOM consider appropriate
for bringing the notification to the attention of the persons who, in their
opinion, are likely to be affected by it.
108
(1)
Register of persons in whose case code applies
It shall be the duty of OFCOM to establish and maintain a register of persons
in whose case the electronic communications code applies by virtue of a
direction under section 106.
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
103
(2)
OFCOM must record in the register every direction given under that section.
(3)
Information recorded in the register must be recorded in such manner as
OFCOM consider appropriate.
(4)
It shall be the duty of OFCOM to publish a notification setting out—
(a) the times at which the register is for the time being available for public
inspection; and
(b) the fees that must be paid for, or in connection with, an inspection of
the register.
(5)
The publication of a notification under subsection (4) must be a publication in
such manner as OFCOM consider appropriate for bringing it to the attention
of the persons who, in their opinion, are likely to be affected by it.
(6)
OFCOM must make the register available for public inspection—
(a) during such hours, and
(b) on payment of such fees,
as are set out in the notification for the time being in force under subsection (4).
109
Restrictions and conditions subject to which code applies
(1)
Where the electronic communications code is applied in any person’s case by
a direction given by OFCOM, that code is to have effect in that person’s case
subject to such restrictions and conditions as may be contained in regulations
made by the Secretary of State.
(2)
In exercising his power to make regulations under this section it shall be the
duty of the Secretary of State to have regard to each of the following—
(a) the duties imposed on OFCOM by sections 3 and 4;
(b) the need to protect the environment and, in particular, to conserve the
natural beauty and amenity of the countryside;
(c) the need to ensure that highways are not damaged or obstructed, and
traffic not interfered with, to any greater extent than is reasonably
necessary;
(d) the need to encourage the sharing of the use of electronic
communications apparatus;
(e) the need to secure that a person in whose case the code is applied will
be able to meet liabilities arising as a consequence of—
(i) the application of the code in his case; and
(ii) any conduct of his in relation to the matters with which the code
deals.
(3)
The power of the Secretary of State to provide by regulations for the
restrictions and conditions subject to which the electronic communications
code has effect includes power to provide for restrictions and conditions which
are framed by reference to any one or more of the following—
(a) the making of a determination in accordance with the regulations by a
person specified in the regulations;
(b) the giving of an approval or consent by a person so specified; or
(c) the opinion of any person.
(4)
Before making any regulations under this section, the Secretary of State must
consult—
(a) OFCOM; and
104
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
110
such other persons as he considers appropriate.
Enforcement of restrictions and conditions
(1)
Where OFCOM determine that there are reasonable grounds for believing that
a person in whose case the electronic communications code applies is
contravening, or has contravened, a requirement imposed by virtue of any
restrictions or conditions under section 109, they may give him a notification
under this section.
(2)
A notification under this section is one which—
(a) sets out the determination made by OFCOM;
(b) specifies the requirement and the contravention in respect of which that
determination has been made; and
(c) specifies the period during which the person notified has an
opportunity of doing the things specified in subsection (3).
(3)
Those things are—
(a) making representations about the matters notified;
(b) complying with any notified requirement of which he remains in
contravention; and
(c) remedying the consequences of notified contraventions.
(4)
Subject to subsections (5) to (7), the period for doing those things must be the
period of one month beginning with the day after the one on which the
notification was given.
(5)
OFCOM may, if they think fit, allow a longer period for doing those things
either—
(a) by specifying a longer period in the notification; or
(b) by subsequently, on one or more occasions, extending the specified
period.
(6)
The person notified shall have a shorter period for doing those things if a
shorter period is agreed between OFCOM and the person notified.
(7)
The person notified shall also have a shorter period if—
(a) OFCOM have reasonable grounds for believing that the contravention
is a repeated contravention;
(b) they have determined that, in those circumstances, a shorter period
would be appropriate; and
(c) the shorter period has been specified in the notification.
(8)
A notification under this section—
(a) may be given in respect of more than one contravention; and
(b) if it is given in respect of a continuing contravention, may be given in
respect of any period during which the contravention has continued.
(9)
Where a notification under this section has been given to a person in respect of
a contravention of a requirement, OFCOM may give a further notification in
respect of the same contravention of that requirement if, and only if—
(a) the contravention is one occurring after the time of the giving of the
earlier notification;
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
(c)
(10)
111
105
the contravention is a continuing contravention and the subsequent
notification is in respect of so much of a period as falls after a period to
which the earlier notification relates; or
the earlier notification has been withdrawn without a penalty having
been imposed in respect of the notified contravention.
For the purposes of this section a contravention is a repeated contravention, in
relation to a notification with respect to that contravention, if—
(a) a previous notification under this section has been given in respect of
the same contravention or in respect of another contravention of the
same requirement; and
(b) the subsequent notification is given no more than twelve months after
the day of the making by OFCOM of a determination for the purposes
of section 111(2) or 112(2) that the contravention to which the previous
notification related did occur.
Enforcement notification for contravention of code restrictions
(1)
This section applies where—
(a) a person (“the notified provider”) has been given a notification under
section 110;
(b) OFCOM have allowed the notified provider an opportunity of making
representations about the matters notified; and
(c) the period allowed for the making of the representations has expired.
(2)
OFCOM may give the notified provider an enforcement notification if they are
satisfied—
(a) that he has been in contravention, in one or more of the respects
notified, of a requirement specified in the notification under section
110; and
(b) that he has not, during the period allowed under section 110, taken all
such steps as they consider appropriate—
(i) for complying with that requirement; and
(ii) for remedying the consequences of the notified contravention of
that requirement.
(3)
An enforcement notification is a notification which imposes one or both of the
following requirements on the notified provider—
(a) a requirement to take such steps for complying with the notified
requirement as may be specified in the notification;
(b) a requirement to take such steps for remedying the consequences of the
notified contravention as may be so specified.
(4)
A decision of OFCOM to give an enforcement notification to a person—
(a) must be notified by them to that person, together with the reasons for
the decision, no later than one week after the day on which it is taken;
and
(b) must fix a reasonable period for the taking of the steps required by the
notification.
(5)
It shall be the duty of a person to whom an enforcement notification has been
given to comply with it.
(6)
That duty shall be enforceable in civil proceedings by OFCOM—
106
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
(c)
112
for an injunction;
for specific performance of a statutory duty under section 45 of the
Court of Session Act 1988 (c. 36); or
for any other appropriate remedy or relief.
Penalties for contravention of code restrictions
(1)
This section applies (in addition to section 111) where—
(a) a person (“the notified provider”) has been given a notification under
section 110;
(b) OFCOM have allowed the notified provider an opportunity of making
representations about the matters notified; and
(c) the period allowed for the making of the representations has expired.
(2)
OFCOM may impose a penalty on the notified provider if he—
(a) has been in contravention, in any of the respects notified, of a
requirement specified in the notification under section 110; and
(b) has not, during the period allowed under that section, taken all such
steps as they consider appropriate—
(i) for complying with the notified requirement; and
(ii) for remedying the consequences of the notified contravention of
that requirement.
(3)
Where a notification under section 110 relates to more than one contravention,
a separate penalty may be imposed in respect of each contravention.
(4)
Where such a notification relates to a continuing contravention, no more than
one penalty may be imposed under this section in respect of the period of
contravention specified in the notification.
(5)
OFCOM may also impose a penalty on the notified provider if he has
contravened, or is contravening, a requirement of an enforcement notification.
(6)
The amount of a penalty imposed under this section is to be such amount not
exceeding £10,000 as OFCOM determine to be—
(a) appropriate; and
(b) proportionate to the contravention in respect of which it is imposed.
(7)
In making that determination OFCOM must have regard to—
(a) any representations made to them by the notified provider;
(b) any steps taken by him towards complying with the requirements
contraventions of which have been notified to him under section 110;
and
(c) any steps taken by him for remedying the consequences of those
contraventions.
(8)
Where OFCOM impose a penalty on a person under this section, they shall—
(a) within one week of making their decision to impose the penalty, notify
that person of that decision and of their reasons for that decision; and
(b) in that notification, fix a reasonable period after it is given as the period
within which the penalty is to be paid.
(9)
A penalty imposed under this section—
(a) must be paid to OFCOM; and
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
107
if not paid within the period fixed by them, is to be recoverable by them
accordingly.
(10)
The Secretary of State may by order amend this section so as to substitute a
different maximum penalty for the maximum penalty for the time being
specified in subsection (6).
(11)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (10)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
113
Suspension of application of code
(1)
OFCOM may suspend the application of the electronic communications code
in any person’s case if they are satisfied—
(a) that he is or has been in serious and repeated contravention of
requirements to pay administrative charges fixed under section 38
(whether in respect of the whole or a part of the charges);
(b) that the bringing of proceedings for the recovery of the amounts
outstanding has failed to secure complete compliance by the
contravening provider with the requirements to pay the charges fixed
in his case, or has no reasonable prospect of securing such compliance;
(c) that an attempt, by the imposition of penalties under section 41, to
secure such compliance has failed; and
(d) that the suspension of the application of the code is appropriate and
proportionate to the seriousness (when repeated as they have been) of
the contraventions.
(2)
OFCOM may, to the extent specified in subsection (3), suspend the application
in that person’s case of the electronic communications code if—
(a) the electronic communications code has been applied by a direction
under section 106 in any person’s case; and
(b) OFCOM give a direction under section 42, 100, 132 or 140 for the
suspension or restriction of that person’s entitlement to provide an
electronic communications network, or a part of such a network.
(3)
The extent, in any person’s case, of a suspension under subsection (2) must not
go beyond the application of the code for the purposes of so much of an
electronic communications network as that person is prohibited from
providing by virtue of the suspension or restriction of his entitlement to
provide such a network, or part of a network.
(4)
OFCOM may, to the extent specified in subsection (5), suspend the application
in that person’s case of the electronic communications code if—
(a) the electronic communications code has been applied by a direction
under section 106 in any person’s case; and
(b) that person is a person in whose case there have been repeated and
serious contraventions of requirements imposed by virtue of any
restrictions or conditions under section 109.
(5)
The extent, in any person’s case, of a suspension under subsection (4) must not
go beyond the following applications of the code in his case—
(a) its application for the purposes of electronic communications
networks, or parts of such a network, which are not yet in existence at
the time of the suspension;
108
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
(c)
its application for the purposes of conduit systems, or parts of such
systems, which are not yet in existence or not yet used for the purposes
of electronic communications networks; and
its application for other purposes in circumstances in which the
provision of an electronic communications network, or part of such a
network, would not have to cease if its application for those purposes
were suspended.
(6)
A suspension under this section of the application of the code in any person’s
case must be by a further direction given to that person by OFCOM under
section 106.
(7)
The statement required by section 107(8) to be included, in the case of a
direction for the purposes of this section, in the statement of OFCOM’s
proposal is a statement of their proposal to suspend the application of the code.
(8)
A suspension of the application of the electronic communications code in any
person’s case—
(a) shall cease to have effect if the suspension is under subsection (2) and
the network suspension or restriction ceases to have effect; but
(b) subject to that shall continue in force until such time (if any) as it is
withdrawn by OFCOM.
(9)
In subsection (8) the reference to the network suspension or restriction, in
relation to a suspension of the application of the electronic communications
code, is a reference to the suspension or restriction of an entitlement to provide
an electronic communications network, or part of such a network, which is the
suspension or restriction by reference to which the application of the code was
suspended under subsection (2).
(10)
Subject to subsection (11), where the application of the electronic
communications code is suspended in a person’s case, he shall not, while it is
so suspended, be entitled to exercise any right conferred on him by or by virtue
of the code.
(11)
The suspension, in a person’s case, of the application of the electronic
communications code does not, except so far as otherwise provided by a
scheme contained in an order under section 117—
(a) affect (as between the original parties to it) any agreement entered into
for the purposes of the code or any agreement having effect in
accordance with it;
(b) affect anything done under the code before the suspension of its
application; or
(c) require the removal of, or prohibit the use of, any apparatus lawfully
installed on, in or over any premises before that suspension.
(12)
Subsection (9) of section 42 applies for the purposes of subsection (1) as it
applies for the purposes of that section.
114
(1)
Procedure for directions under s. 113
Except in an urgent case, OFCOM are not to give a direction under section
113(4) suspending the application of the electronic communications code in the
case of any person (“the operator”) unless they have—
(a) notified the operator of the proposed suspension and of the steps (if
any) that they are proposing to take under section 117;
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
(c)
109
provided him with an opportunity of making representations about the
proposals and of proposing steps for remedying the situation that has
given rise to the proposed suspension; and
considered every representation and proposal made to them during the
period allowed by them for the operator to take advantage of that
opportunity.
(2)
That period must be one ending not less than one month after the day of the
giving of the notification.
(3)
As soon as practicable after giving a direction under section 113 in an urgent
case, OFCOM must provide the operator with an opportunity of—
(a) making representations about the effect of the direction and of any
steps taken under section 117 in connection with the suspension; and
(b) proposing steps for remedying the situation that has given rise to the
situation.
(4)
A case is an urgent case for the purposes of this section if OFCOM—
(a) consider that it would be inappropriate, because the circumstances
appearing to OFCOM to require the suspension fall within subsection
(5), to allow time, before giving a direction under section 113, for the
making and consideration of representations; and
(b) decide for that reason to act in accordance with subsection (3), instead
of subsection (1).
(5)
Circumstances fall within this subsection if they have resulted in, or create an
immediate risk of—
(a) a serious threat to the safety of the public, to public health or to national
security;
(b) serious economic or operational problems for persons (apart from the
operator) who are communications providers or persons who make
associated facilities available; or
(c) serious economic or operational problems for persons who make use of
electronic communications networks, electronic communications
services or associated facilities.
115
Modification and revocation of application of code
(1)
OFCOM may at any time modify the terms on which, by virtue of section
106(5), the code is applied in a person’s case.
(2)
OFCOM may revoke a direction applying the electronic communications code
in a person’s case if an application for the revocation has been made by that
person.
(3)
If at any time it appears to OFCOM that a person in whose case the electronic
communications code has been applied is not the provider of an electronic
communications network or conduit system for the purposes of which the code
applies, OFCOM may revoke the direction applying the code in his case.
(4)
A modification or revocation under this section shall be by a further direction
under section 106 to the person in whose case the electronic communications
code has been applied by the direction being modified or revoked.
110
(5)
116
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
The matters required by section 107(8) to be included, in the case of a direction
for the purposes of this section, in the statement of OFCOM’s proposal are
whichever of the following is applicable—
(a) a statement of their proposal to modify terms imposed under section
106(5);
(b) a statement of their proposal to revoke the direction applying the code.
Notification of cessation by person to whom code applies
(1)
This section applies where, by virtue of a direction under section 106, the
electronic communications code applies in any person’s case for the purposes
of the provision by him of—
(a) an electronic communications network which is not of a description
designated for the purposes of section 33; or
(b) such a system of conduits as is mentioned in section 106(4)(b).
(2)
If that person ceases to provide that network or conduit system, he must notify
OFCOM of that fact.
(3)
A notification under this section must be given within such period and in such
manner as may be required by OFCOM.
(4)
OFCOM may impose a penalty on a person who fails to comply with a
requirement imposed by or under this section.
(5)
The amount of a penalty imposed on a person under this section is to be such
amount not exceeding £1,000 as OFCOM may determine to be both—
(a) appropriate; and
(b) proportionate to the matter in respect of which it is imposed.
(6)
Where OFCOM impose a penalty on a person under this section, they shall—
(a) within one week of making their decision to impose the penalty, notify
that person of that decision and of their reasons for that decision; and
(b) in that notification, fix a reasonable period after it is given as the period
within which the penalty is to be paid.
(7)
A penalty imposed under this section—
(a) must be paid to OFCOM; and
(b) if not paid within the period fixed by them, is to be recoverable by them
accordingly.
(8)
The Secretary of State may by order amend this section so as to substitute a
different maximum penalty for the maximum penalty for the time being
specified in subsection (5).
(9)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (8)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
117
(1)
Transitional schemes on cessation of application of code
Where it appears to OFCOM—
(a) that the electronic communications code has ceased or is to cease to
apply, to any extent, in the case of any person (“the former operator”),
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
111
(b)
that it has ceased or will cease so to apply for either of the reasons
specified in subsection (2), and
(c) that it is appropriate for transitional provision to be made in connection
with it ceasing to apply in the case of the former operator,
they may by order make a scheme containing any such transitional provision
as they think fit in that case.
(2)
Those reasons are—
(a) the suspension under section 113 of the application of the code in the
former operator’s case;
(b) the revocation or modification under section 115 of the direction
applying the code in his case.
(3)
A scheme contained in an order under this section may, in particular—
(a) impose any one or more obligations falling within subsection (4) on the
former operator;
(b) provide for those obligations to be enforceable in such manner
(otherwise than by criminal penalties) and by such persons as may be
specified in the scheme;
(c) authorise the retention of apparatus on any land pending its
subsequent use for the purposes of an electronic communications
network, electronic communications service or conduit system to be
provided by any person;
(d) provide for the transfer to such persons as may be specified in, or
determined in accordance with, the scheme of any rights or liabilities
arising out of any agreement or other obligation entered into or
incurred in pursuance of the code by the former operator;
(e) provide, for the purposes of any provision contained in the scheme by
virtue of any of the preceding paragraphs, for such questions arising
under the scheme as are specified in the scheme, or are of a description
so specified, to be referred to, and determined by, OFCOM.
(4)
The obligations referred to in subsection (3)(a) are—
(a) an obligation to remove anything installed in pursuance of any right
conferred by or in accordance with the code;
(b) an obligation to restore land to its condition before anything was done
in pursuance of any such right; or
(c) an obligation to pay the expenses of any such removal or restoration.
(5)
Sections 110 to 112 apply in relation to the requirements imposed by virtue of
a scheme contained in an order under this section as they apply in relation to a
requirement imposed by virtue of restrictions or conditions under section 109.
(6)
Section 403 applies to the power of OFCOM to make an order under this
section.
118
Compulsory acquisition of land etc.
Schedule 4 (which provides for compulsory acquisition of land by the provider
of an electronic communications network in whose case the electronic
communications code applies and for entry on land by persons nominated by
such a provider) shall have effect.
112
119
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
Power to give assistance in relation to certain proceedings
(1)
This section applies where any actual or prospective party to any proceedings
falling within subsection (2) (other than the operator, within the meaning of the
electronic communications code) applies to OFCOM for assistance under this
section in relation to those proceedings.
(2)
The proceedings falling within this subsection are any actual or prospective
proceedings in which there falls to be determined any question arising under,
or in connection with—
(a) the electronic communications code as applied in any person’s case by
a direction under section 106; or
(b) any restriction or condition subject to which that code applies.
(3)
OFCOM may grant the application if, on any one or more of the following
grounds, they think fit to do so—
(a) on the ground that the case raises a question of principle;
(b) on the ground that it is unreasonable, having regard to the complexity
of the case or to any other matter, to expect the applicant to deal with
the case without assistance under this section;
(c) by reason of any other special consideration.
(4)
Assistance by OFCOM under this section may include—
(a) giving advice or arranging for the giving of advice by a solicitor or
counsel;
(b) procuring or attempting to procure the settlement of the matter in
dispute;
(c) arranging for the giving of any assistance usually given by a solicitor or
counsel—
(i) in the steps preliminary or incidental to proceedings; or
(ii) in arriving at, or giving effect to, a compromise to avoid
proceedings or to bring them to an end;
(d) arranging for representation by a solicitor or counsel;
(e) arranging for the giving of any other assistance by a solicitor or counsel;
(f) any other form of assistance which OFCOM consider appropriate.
(5)
Nothing in subsection (4)(d) shall be taken to affect the law and practice
regulating the descriptions of persons who may appear in, conduct or defend
any proceedings, or who may address the court in any proceedings.
(6)
In so far as expenses are incurred by OFCOM in providing the applicant with
assistance under this section, the recovery of those expenses (as taxed or
assessed in such manner as may be prescribed by rules of court) shall constitute
a first charge for the benefit of OFCOM—
(a) on any costs or expenses which (whether by virtue of a judgment or
order of a court, or an agreement or otherwise) are payable to the
applicant by any other person in respect of the matter in connection
with which the assistance is given; and
(b) so far as relates to costs or expenses, on the applicant’s rights under a
compromise or settlement arrived at in connection with that matter to
avoid proceedings, or to bring them to an end.
(7)
A charge conferred by subsection (6) is subject to—
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
(c)
113
any charge imposed by section 10(7) of the Access to Justice Act 1999
(c. 22) and any provision made by or under Part 1 of that Act for the
payment of any sum to the Legal Services Commission;
any charge or obligation for payment in priority to other debts under
the Legal Aid (Scotland) Act 1986 (c. 47); or
any charge under the Legal Aid, Advice and Assistance (Northern
Ireland) Order 1981 (S.I. 1981/228 (N.I. 8)).
Regulation of premium rate services
120
Conditions regulating premium rate services
(1)
OFCOM shall have the power, for the purpose of regulating the provision,
content, promotion and marketing of premium rate services, to set conditions
under this section that bind the persons to whom they are applied.
(2)
Conditions under this section may be applied either—
(a) generally to every person who provides a premium rate service; or
(b) to every person who is of a specified description of such persons, or
who provides a specified description of such services.
(3)
The only provision that may be made by conditions under this section is
provision requiring the person to whom the condition applies to comply, to the
extent required by the condition, with—
(a) directions given in accordance with an approved code by the
enforcement authority and for the purpose of enforcing its provisions;
and
(b) if there is no such code, the provisions of the order for the time being in
force under section 122.
(4)
The power to set a condition under this section includes power to modify or
revoke the conditions for the time being in force under this section.
(5)
Sections 47 and 48 apply to the setting, modification and revocation of a
condition under this section as they apply to the setting, modification and
revocation of a condition under section 45.
(6)
OFCOM must send a copy of every notification published under section 48(1)
with respect to a condition under this section to the Secretary of State.
(7)
A service is a premium rate service for the purposes of this Chapter if—
(a) it is a service falling within subsection (8);
(b) there is a charge for the provision of the service;
(c) the charge is required to be paid to a person providing an electronic
communications service by means of which the service in question is
provided; and
(d) that charge is imposed in the form of a charge made by that person for
the use of the electronic communications service.
(8)
A service falls within this subsection if its provision consists in—
(a) the provision of the contents of communications transmitted by means
of an electronic communications network; or
(b) allowing the user of an electronic communications service to make use,
by the making of a transmission by means of that service, of a facility
made available to the users of the electronic communications service.
114
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(9)
For the purposes of this Chapter a person provides a premium rate service
(“the relevant service”) if—
(a) he provides the contents of the relevant service;
(b) he exercises editorial control over the contents of the relevant service;
(c) he is a person who packages together the contents of the relevant
service for the purpose of facilitating its provision;
(d) he makes available a facility comprised in the relevant service; or
(e) he falls within subsection (10), (11) or (12).
(10)
A person falls within this subsection if—
(a) he is the provider of an electronic communications service used for the
provision of the relevant service; and
(b) under arrangements made with a person who is a provider of the
relevant service falling within subsection (9)(a) to (d), he is entitled to
retain some or all of the charges received by him in respect of the
provision of the relevant service or of the use of his electronic
communications service for the purposes of the relevant service.
(11)
A person falls within this subsection if—
(a) he is the provider of an electronic communications network used for
the provision of the relevant service; and
(b) an agreement relating to the use of the network for the provision of that
service subsists between the provider of the network and a person who
is a provider of the relevant service falling within subsection (9)(a) to
(d).
(12)
A person falls within this subsection if—
(a) he is the provider of an electronic communications network used for
the provision of the relevant service; and
(b) the use of that network for the provision of premium rate services, or of
services that include or may include premium rate services, is
authorised by an agreement subsisting between that person and either
an intermediary service provider or a person who is a provider of the
relevant service by virtue of subsection (10) or (11).
(13)
Where one or more persons are employed or engaged under the direction of
another to do any of the things mentioned in subsection (9)(a) to (d), only that
other person shall be a provider of the relevant service for the purposes of this
Chapter.
(14)
References in this section to a facility include, in particular, references to—
(a) a facility for making a payment for goods or services;
(b) a facility for entering a competition or claiming a prize; and
(c) a facility for registering a vote or recording a preference.
(15)
In this section—
“approved code” means a code for the time being approved under section
121;
“enforcement authority”, in relation to such a code, means the person who
under the code has the function of enforcing it; and
“intermediary service provider” means a person who—
(a) provides an electronic communications service used for the
provision of the relevant service or an electronic
communications network so used; and
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
121
115
is a party to an agreement with—
(i) a provider of the relevant service falling within subsection
(9)(a) to (d), or
(ii) another intermediary service provider,
which relates to the use of that electronic communications
service or network for the provision of premium rate services,
or of services that include or may include premium rate
services.
Approval of code for premium rate services
(1)
If it appears to OFCOM—
(a) that a code has been made by any person for regulating the provision
and contents of premium rate services, and the facilities made available
in the provision of such services;
(b) that the code contains provision for regulating, to such extent (if any)
as they think fit, the arrangements made by the providers of premium
rate services for promoting and marketing those services; and
(c) that it would be appropriate for them to approve that code for the
purposes of section 120,
they may approve that code for those purposes.
(2)
OFCOM are not to approve a code for those purposes unless they are
satisfied—
(a) that there is a person who, under the code, has the function of
administering and enforcing it; and
(b) that that person is sufficiently independent of the providers of
premium rate services;
(c) that adequate arrangements are in force for funding the activities of
that person in relation to the code;
(d) that the provisions of the code are objectively justifiable in relation to
the services to which it relates;
(e) that those provisions are not such as to discriminate unduly against
particular persons or against a particular description of persons;
(f) that those provisions are proportionate to what they are intended to
achieve; and
(g) that, in relation to what those provisions are intended to achieve, they
are transparent.
(3)
OFCOM are not for those purposes to approve so much of a code as imposes
an obligation as respects a premium rate service on a person who is a provider
of the service by virtue only of section 120(12) (“the relevant provider”) unless
they are satisfied that the obligation—
(a) arises only if there is no one who is a provider of the service otherwise
than by virtue of section 120(12) against whom it is practicable to take
action;
(b) arises only after a notice identifying the service and setting out respects
in which requirements of the code have been contravened in relation to
it has been given to the relevant provider by the person responsible for
enforcing the code; and
(c) is confined to an obligation to secure that electronic communications
networks provided by the relevant provider are not used for making
the service available to persons who are in the United Kingdom.
116
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(4)
The provision that may be contained in a code and approved under this section
includes, in particular, provision about the pricing of premium rate services
and provision for the enforcement of the code.
(5)
The provision for the enforcement of a code that may be approved under this
section includes—
(a) provision for the payment, to a person specified in the code, of a
penalty not exceeding the maximum penalty for the time being
specified in section 123(2);
(b) provision requiring a provider of a premium rate service to secure that
the provision of the service is suspended or otherwise ceases or is
restricted in any respect;
(c) provision for the imposition on a person, in respect of a contravention
of the code, of a temporary or permanent prohibition or restriction on
his working in connection with the provision of premium rate services
or, in the case of a body corporate, on its providing such services or on
its carrying on other activities in connection with their provision.
(6)
OFCOM may, at any time, for the purposes of section 120—
(a) approve modifications that have been made to an approved code; or
(b) withdraw their approval from an approved code.
(7)
Where OFCOM give or withdraw an approval for the purposes of section 120,
they must give notification of their approval or of its withdrawal.
(8)
The notification must be published in such manner as OFCOM consider
appropriate for bringing it to the attention of the persons who, in OFCOM’s
opinion, are likely to be affected by the approval or withdrawal.
122
Orders by OFCOM in the absence of a code under s. 121
(1)
OFCOM may make an order under this section if, at any time, they consider
that there is no code in force to which they think it would be appropriate to
give, or to continue to give, their approval under section 121.
(2)
An order under this section may make such of the following provisions as
OFCOM think fit—
(a) provision imposing requirements with respect to the provision and
contents of premium rate services, and with respect to the facilities
made available in the provision of such services (including provision
about pricing);
(b) provision imposing requirements with respect to the arrangements
made by the providers of premium rate services for the promotion and
marketing of those services;
(c) provision for the enforcement of requirements imposed by virtue of
paragraph (a) or (b);
(d) provision making other arrangements for the purposes of those
requirements.
(3)
The power to make provision by an order under this section includes, in
particular—
(a) power to establish a body corporate with the capacity to make its own
rules and to establish its own procedures;
(b) power to determine the jurisdiction of a body established by such an
order or, for the purposes of the order, of any other person;
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(c)
(d)
(e)
(f)
(g)
117
power to confer jurisdiction with respect to any matter on OFCOM
themselves;
power to provide for a person on whom jurisdiction is conferred by the
arrangements to make awards of compensation, to direct the
reimbursement of costs or expenses, or to do both;
power to provide for such a person to enforce, or to participate in the
enforcement of, any awards or directions made under such an order;
power to make provision falling within section 121(5)(c) for the
enforcement of the provisions of the order; and
power to make such other provision as OFCOM think fit for the
enforcement of such awards and directions.
(4)
An order under this section may require such providers of premium rate
services as may be determined by or under the order to make payments to
OFCOM in respect of expenditure incurred by OFCOM in connection with—
(a) the establishment and maintenance, in accordance with such an order,
of any body corporate or procedure; or
(b) the making of other arrangements for the purposes of the requirements
of such an order.
(5)
An order under this section is not to impose an obligation as respects a
premium rate service on a person who is a provider of the service by virtue
only of section 120(12) (“the relevant provider”) unless the obligation—
(a) arises only if there is no one who is a provider of the service otherwise
than by virtue of section 120(12) against whom it is practicable to take
action;
(b) arises only after a notice identifying the service and setting out respects
in which requirements of the order have been contravened in relation
to it has been given to the relevant provider by OFCOM; and
(c) is confined to an obligation to secure that electronic communications
networks provided by the relevant provider are not used for making
the service available to persons who are in the United Kingdom.
(6)
The consent of the Secretary of State is required for the making by OFCOM of
an order under this section.
(7)
Section 403 applies to the power of OFCOM to make an order under this
section.
(8)
A statutory instrument containing an order made by OFCOM under this
section shall be subject to annulment in pursuance of a resolution of either
House of Parliament.
123
Enforcement of s. 120 conditions
(1)
Sections 94 to 96 apply in relation to a contravention of conditions set under
section 120 as they apply in relation to a contravention of a condition set under
section 45.
(2)
The amount of the penalty imposed under section 96 as applied by this section
is to be such amount not exceeding £100,000 as OFCOM determine to be—
(a) appropriate; and
(b) proportionate to the contravention in respect of which it is imposed.
(3)
In making that determination OFCOM must have regard to—
118
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
(c)
any representations made to them by the notified provider;
any steps taken by him towards complying with the conditions
contraventions of which have been notified to him under section 94 (as
applied); and
any steps taken by him for remedying the consequences of those
contraventions.
(4)
The Secretary of State may by order amend this section so as to substitute a
different maximum penalty for the maximum penalty for the time being
specified in subsection (2).
(5)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (4)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
124
Suspending service provision for contraventions of s. 120 conditions
(1)
OFCOM may give a direction under this section to a person who is a
communications provider (“the contravening provider”) if they are satisfied—
(a) that he is or has been in serious and repeated contravention of
conditions set under section 120;
(b) that an attempt, by the imposition of penalties or the giving of
enforcement notifications under section 95 (as applied by section 123)
or both, to secure compliance with the contravened conditions has
failed;
(c) that the giving of the direction is appropriate and proportionate to the
seriousness (when repeated as they have been) of the contraventions;
and
(d) that the giving of the direction is required for reasons of public policy.
(2)
OFCOM may also give a direction under this section to a person who is a
communications provider (“the contravening provider”) if they are satisfied—
(a) that he is, or has been, in contravention of conditions set under section
120 in respect of a premium rate service;
(b) that the circumstances of the contravention make it appropriate for
OFCOM to suspend or restrict the provision of premium rate services
provided by the contravening provider without the conditions set out
in subsection (1) being satisfied; and
(c) that in those circumstances the giving of the direction is urgently
required for reasons of public policy.
(3)
A direction under this section is—
(a) a direction to the contravening provider to secure the suspension of the
provision of premium rate services provided by him; or
(b) a direction requiring him to secure compliance with restrictions, set out
in the direction, on the provision of such services.
(4)
A direction under this section—
(a) must specify the services to which it relates; and
(b) except so far as it otherwise provides, takes effect for an indefinite
period beginning with the time at which it is notified to the person to
whom it is given.
(5)
A direction under this section—
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
119
in providing for the effect of a suspension or restriction to be
postponed, may provide for it to take effect only at a time determined
by or in accordance with the terms of the direction; and
in connection with the suspension or restriction contained in the
direction or with the postponement of its effect, may impose such
conditions on the contravening provider as appear to OFCOM to be
appropriate for the purpose of protecting that provider’s customers.
(6)
Those conditions may include a condition requiring the making of payments—
(a) by way of compensation for loss or damage suffered by the
contravening provider’s customers as a result of the direction; or
(b) in respect of annoyance, inconvenience or anxiety to which they have
been put in consequence of the direction.
(7)
If OFCOM consider it appropriate to do so (whether or not in consequence of
representations or proposals made to them), they may revoke a direction under
this section or modify its conditions—
(a) with effect from such time as they may direct;
(b) subject to compliance with such requirements as they may specify; and
(c) to such extent and in relation to such services as they may determine.
(8)
Sections 102 and 103 apply in the case of a direction under this section as they
apply in the case of a direction under section 100, but as if references in section
103(1) to an electronic communications network or electronic communications
service were references to a premium rate service.
(9)
For the purposes of this section there are repeated contraventions by a person
of conditions set under section 120 to the extent that—
(a) in the case of a previous notification given to that person under section
section 94 (as applied by section 123), OFCOM have determined for the
purposes of section 95(2) or 96(2) (as so applied) that such a
contravention did occur; and
(b) in the period of twelve months following the day of the making of that
determination, one or more further notifications have been given to
that person in respect of contraventions of a condition set under section
120.
(10)
For the purposes of this section the seriousness of repeated contraventions of
conditions set under section 120 has to be determined by reference to the
seriousness of the contraventions of the approved code or order by reference
to which the conditions have effect.
Offences relating to networks and services
125
Dishonestly obtaining electronic communications services
(1)
A person who—
(a) dishonestly obtains an electronic communications service, and
(b) does so with intent to avoid payment of a charge applicable to the
provision of that service,
is guilty of an offence.
(2)
It is not an offence under this section to obtain a service mentioned in section
297(1) of the Copyright, Designs and Patents Act 1988 (c. 48) (dishonestly
120
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
obtaining a broadcasting or cable programme service provided from a place in
the UK).
(3)
126
A person guilty of an offence under this section shall be liable—
(a) on summary conviction, to imprisonment for a term not exceeding six
months or to a fine not exceeding the statutory maximum, or to both;
(b) on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
five years or to a fine, or to both.
Possession or supply of apparatus etc. for contravening s. 125
(1)
A person is guilty of an offence if, with an intention falling within subsection
(3), he has in his possession or under his control anything that may be used—
(a) for obtaining an electronic communications service; or
(b) in connection with obtaining such a service.
(2)
A person is guilty of an offence if—
(a) he supplies or offers to supply anything which may be used as
mentioned in subsection (1); and
(b) he knows or believes that the intentions in relation to that thing of the
person to whom it is supplied or offered fall within subsection (3).
(3)
A person’s intentions fall within this subsection if he intends—
(a) to use the thing to obtain an electronic communications service
dishonestly;
(b) to use the thing for a purpose connected with the dishonest obtaining
of such a service;
(c) dishonestly to allow the thing to be used to obtain such a service; or
(d) to allow the thing to be used for a purpose connected with the dishonest
obtaining of such a service.
(4)
An intention does not fall within subsection (3) if it relates exclusively to the
obtaining of a service mentioned in section 297(1) of the Copyright, Designs
and Patents Act 1988 (c. 48).
(5)
A person guilty of an offence under this section shall be liable—
(a) on summary conviction, to imprisonment for a term not exceeding six
months or to a fine not exceeding the statutory maximum, or to both;
and
(b) on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
five years or to a fine, or to both.
(6)
In this section, references, in the case of a thing used for recording data, to the
use of that thing include references to the use of data recorded by it.
127
Improper use of public electronic communications network
(1)
A person is guilty of an offence if he—
(a) sends by means of a public electronic communications network a
message or other matter that is grossly offensive or of an indecent,
obscene or menacing character; or
(b) causes any such message or matter to be so sent.
(2)
A person is guilty of an offence if, for the purpose of causing annoyance,
inconvenience or needless anxiety to another, he—
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
(c)
121
sends by means of a public electronic communications network, a
message that he knows to be false,
causes such a message to be sent; or
persistently makes use of a public electronic communications network.
(3)
A person guilty of an offence under this section shall be liable, on summary
conviction, to imprisonment for a term not exceeding six months or to a fine
not exceeding level 5 on the standard scale, or to both.
(4)
Subsections (1) and (2) do not apply to anything done in the course of
providing a programme service (within the meaning of the Broadcasting Act
1990 (c. 42)).
Persistent misuse of network or service
128
Notification of misuse of networks and services
(1)
Where OFCOM determine that there are reasonable grounds for believing that
a person has persistently misused an electronic communications network or
electronic communications services, they may give that person a notification
under this section.
(2)
A notification under this section is one which—
(a) sets out the determination made by OFCOM;
(b) specifies the use that OFCOM consider constitutes persistent misuse;
and
(c) specifies the period during which the person notified has an
opportunity of making representations about the matters notified.
(3)
That period must not be less than the following—
(a) in an urgent case, seven days; and
(b) in any other case, one month.
(4)
A case is an urgent case for the purposes of subsection (3) if OFCOM
consider—
(a) that the misuse in question is continuing; and
(b) that the harm it causes makes it necessary for it to be stopped as soon
as possible.
(5)
For the purposes of this Chapter a person misuses an electronic
communications network or electronic communications service if—
(a) the effect or likely effect of his use of the network or service is to cause
another person unnecessarily to suffer annoyance, inconvenience or
anxiety; or
(b) he uses the network or service to engage in conduct the effect or likely
effect of which is to cause another person unnecessarily to suffer
annoyance, inconvenience or anxiety.
(6)
For the purposes of this Chapter the cases in which a person is to be treated as
persistently misusing a network or service include any case in which his
misuse is repeated on a sufficient number of occasions for it to be clear that the
misuse represents—
(a) a pattern of behaviour or practice; or
(b) recklessness as to whether persons suffer annoyance, inconvenience or
anxiety.
122
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(7)
For the purpose of determining whether misuse on a number of different
occasions constitutes persistent misuse for the purposes of this Chapter, each
of the following is immaterial—
(a) that the misuse was in relation to a network on some occasions and in
relation to a service on others;
(b) that different networks or services were involved on different
occasions; and
(c) that the persons who were or were likely to suffer annoyance
inconvenience or anxiety were different on different occasions.
(8)
If he considers that appropriate alternative means of dealing with it exists, the
Secretary of State may by order provide that a use of a description specified in
the order is not to be treated for the purposes of this Chapter as a misuse of an
electronic communications network or electronic communications service.
129
Enforcement notifications for stopping persistent misuse
(1)
This section applies where—
(a) a person (“the notified misuser”) has been given a notification under
section 128;
(b) OFCOM have allowed the notified misuser an opportunity of making
representations about the matters notified; and
(c) the period allowed for the making of the representations has expired.
(2)
OFCOM may give the notified misuser an enforcement notification if they are
satisfied—
(a) that he has, in one or more of the notified respects, persistently misused
an electronic communications network or electronic communications
service; and
(b) that he has not, since the giving of the notification, taken all such steps
as OFCOM consider appropriate for—
(i) securing that his misuse is brought to an end and is not
repeated; and
(ii) remedying the consequences of the notified misuse.
(3)
An enforcement notification is a notification which imposes a requirement on
the notified misuser to take all such steps for—
(a) securing that his misuse is brought to an end and is not repeated, and
(b) remedying the consequences of the notified misuse,
as may be specified in the notification.
(4)
A decision of OFCOM to give an enforcement notification to a person must fix
a reasonable period for the taking of the steps required by the notification.
(5)
It shall be the duty of a person to whom an enforcement notification has been
given to comply with it.
(6)
That duty shall be enforceable in civil proceedings by OFCOM—
(a) for an injunction;
(b) for specific performance of a statutory duty under section 45 of the
Court of Session Act 1988 (c. 36); or
(c) for any other appropriate remedy or relief.
(7)
References in this section to remedying the consequences of misuse include
references to paying an amount to a person—
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
130
123
by way of compensation for loss or damage suffered by that person; or
in respect of annoyance, inconvenience or anxiety to which he has been
put.
Penalties for persistent misuse
(1)
This section applies (in addition to section 129) where—
(a) a person (“the notified misuser”) has been given a notification under
section 128;
(b) OFCOM have allowed the notified misuser an opportunity of making
representations about the matters notified; and
(c) the period allowed for the making of the representations has expired.
(2)
OFCOM may impose a penalty on the notified misuser if he has, in one or more
of the notified respects, persistently misused an electronic communications
network or electronic communications service.
(3)
OFCOM may also impose a penalty on the notified misuser if he has
contravened a requirement of an enforcement notification given in respect of
the notified misuse.
(4)
The amount of a penalty imposed is to be such amount not exceeding £5,000 as
OFCOM determine to be—
(a) appropriate; and
(b) proportionate to the misuse in respect of which it is imposed.
(5)
In making that determination OFCOM must have regard to—
(a) any representations made to them by the notified misuser;
(b) any steps taken by him for securing that his misuse is brought to an end
and is not repeated; and
(c) any steps taken by him for remedying the consequences of the notified
misuse.
(6)
Where OFCOM impose a penalty on a person under this section, they shall—
(a) notify the person penalised; and
(b) in that notification, fix a reasonable period after it is given as the period
within which the penalty is to be paid.
(7)
A penalty imposed under this section—
(a) must be paid to OFCOM; and
(b) if not paid within the period fixed by them, is to be recoverable by them
accordingly.
(8)
It is to be possible for a person to be both liable for an offence under sections
125 to 127 and to have a penalty imposed on him under this section in respect
of the same conduct.
(9)
The Secretary of State may by order amend this section so as to substitute a
different maximum penalty for the maximum penalty for the time being
specified in subsection (4).
(10)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (9)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
124
131
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
Statement of policy on persistent misuse
(1)
It shall be the duty of OFCOM to prepare and publish a statement of their
general policy with respect to the exercise of their powers under sections 128
to 130.
(2)
OFCOM may from time to time revise that statement as they think fit.
(3)
Where OFCOM make or revise their statement of policy under this section,
they must publish that statement or (as the case may be) the revised statement
in such manner as they consider appropriate for bringing it to the attention of
the persons who, in their opinion, are likely to be affected by it.
(4)
It shall be the duty of OFCOM, in exercising the powers conferred on them by
sections 128 to 130, to have regard to the statement for the time being in force
under this section.
Powers to deal with emergencies
132
Powers to require suspension or restriction of a provider’s entitlement
(1)
If the Secretary of State has reasonable grounds for believing that it is necessary
to do so—
(a) to protect the public from any threat to public safety or public health, or
(b) in the interests of national security,
he may, by a direction to OFCOM, require them to give a direction under
subsection (3) to a person (“the relevant provider”) who provides an electronic
communications network or electronic communications service or who makes
associated facilities available.
(2)
OFCOM must comply with a requirement of the Secretary of State under
subsection (1) by giving to the relevant provider such direction under
subsection (3) as they consider necessary for the purpose of complying with the
Secretary of State’s direction.
(3)
A direction under this section is—
(a) a direction that the entitlement of the relevant provider to provide
electronic communications networks or electronic communications
services, or to make associated facilities available, is suspended (either
generally or in relation to particular networks, services or facilities); or
(b) a direction that that entitlement is restricted in the respects set out in the
direction.
(4)
A direction under subsection (3)—
(a) must specify the networks, services and facilities to which it relates; and
(b) except so far as it otherwise provides, takes effect for an indefinite
period beginning with the time at which it is notified to the person to
whom it is given.
(5)
A direction under subsection (3)—
(a) in providing for the effect of a suspension or restriction to be
postponed, may provide for it to take effect only at a time determined
by or in accordance with the terms of the direction; and
(b) in connection with the suspension or restriction contained in the
direction or with the postponement of its effect, may impose such
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
125
conditions on the relevant provider as appear to OFCOM to be
appropriate for the purpose of protecting that provider’s customers.
(6)
Those conditions may include a condition requiring the making of payments—
(a) by way of compensation for loss or damage suffered by the relevant
provider’s customers as a result of the direction; or
(b) in respect of annoyance, inconvenience or anxiety to which they have
been put in consequence of the direction.
(7)
Where OFCOM give a direction under subsection (3), they shall, as soon as
practicable after doing so, provide that person with an opportunity of—
(a) making representations about the effect of the direction; and
(b) proposing steps for remedying the situation.
(8)
If OFCOM consider it appropriate to do so (whether in consequence of any
representations or proposals made to them under subsection (3) or otherwise),
they may, without revoking it, at any time modify the terms of a direction
under subsection (3) in such manner as they consider appropriate.
(9)
If the Secretary of State considers it appropriate to do so, he may, by a direction
to OFCOM, require them to revoke a direction under subsection (3).
(10)
Where OFCOM modify or revoke a direction they have given under subsection
(3), they may do so—
(a) with effect from such time as they may direct;
(b) subject to compliance with such requirements as they may specify; and
(c) to such extent and in relation to such networks, services or facilities, or
parts of a network, service or facility, as they may determine.
(11)
It shall be the duty of OFCOM to comply with—
(a) a requirement under subsection (9) to revoke a direction; and
(b) a requirement contained in that direction as to how they should
exercise their powers under subsection (10) in the case of the required
revocation.
133
Enforcement of directions under s. 132
(1)
A person is guilty of an offence if he provides an electronic communications
network or electronic communications service, or makes available any
associated facility—
(a) while his entitlement to do so is suspended by a direction under section
132; or
(b) in contravention of a restriction contained in such a direction.
(2)
A person guilty of an offence under subsection (1) shall be liable—
(a) on summary conviction, to a fine not exceeding the statutory
maximum;
(b) on conviction on indictment, to a fine.
(3)
The duty of a person to comply with a condition of a direction under section
132 shall be a duty owed to every person who may be affected by a
contravention of the condition.
(4)
Where a duty is owed by virtue of subsection (3) to a person—
(a) a breach of the duty that causes that person to sustain loss or damage,
and
126
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
an act which—
(i) by inducing a breach of the duty or interfering with its
performance, causes that person to sustain loss or damage, and
(ii) is done wholly or partly for achieving that result,
shall be actionable at the suit or instance of that person.
(5)
In proceedings brought against a person by virtue of subsection (4)(a) it shall
be a defence for that person to show that he took all reasonable steps and
exercised all due diligence to avoid contravening the condition in question.
(6)
Sections 94 to 99 apply in relation to a contravention of conditions imposed by
a direction under section 132 as they apply in relation to a contravention of
conditions set under section 45.
Restrictions in leases and licences
134
Restrictions in leases and licences
(1)
This section applies where provision contained in a lease, licence or other
agreement relating to premises has the effect of imposing on the occupier a
prohibition or restriction under which his choice of—
(a) the person from whom he obtains electronic communications services,
or particular electronic communications services, or
(b) the person through whom he arranges to be provided with electronic
communications services, or particular electronic communications
services,
is confined to a person with an interest in the premises, to a person selected by
a person with such an interest or to persons who are one or the other.
(2)
This section also applies where—
(a) provision contained in a lease for a year or more has the effect of
imposing any other prohibition or restriction on the lessee with respect
to an electronic communications matter; or
(b) provision contained in an agreement relating to premises to which a
lease for a year or more applies has the effect of imposing a prohibition
or restriction on the lessee with respect to such a matter.
(3)
A provision falling within subsection (1) shall have effect—
(a) as if the prohibition or restriction applied only where the lessor,
licensor or other party to the agreement has not given his consent to a
departure from the requirements imposed by the prohibition or
restriction; and
(b) as if the lessor, licensor or other party were required not to withhold
that consent unreasonably.
(4)
A provision falling within subsection (2)(a) or (b) shall have effect—
(a) in relation to things done inside a building occupied by the lessee under
the lease, or
(b) for purposes connected with the provision to the lessee of an electronic
communications service,
as if the prohibition or restriction applied only where the lessor has not given
his consent in relation to the matter in question and as if the lessor were
required not to withhold that consent unreasonably.
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
127
(5)
Where (whether by virtue of this section or otherwise) a provision falling
within subsection (1) or (2) imposes a requirement on a lessor, licensor or party
to an agreement not unreasonably to withhold his consent—
(a) in relation to an electronic communications matter, or
(b) to the obtaining by the occupier of premises of an electronic
communications service from or through a particular person,
the question whether the consent is unreasonably withheld has to be
determined having regard to all the circumstances and to the principle that no
person should unreasonably be denied access to an electronic communications
network or to electronic communications services.
(6)
OFCOM may by order provide for this section not to apply in the case of such
provisions as may be described in the order.
(7)
References in this section to electronic communications matters are references
to—
(a) the provision of an electronic communications network or electronic
communications service;
(b) the connection of electronic communications apparatus to a relevant
electronic communications network or of any such network to another;
and
(c) the installation, maintenance, adjustment, repair, alteration or use for
purposes connected with the provision of such a network or service of
electronic communications apparatus.
(8)
In this section—
“alteration” has the same meaning as in the electronic communications
code;
“lease” includes—
(a) a leasehold tenancy (whether in the nature of a head lease, sublease or under lease) and an agreement to grant such a tenancy,
and
(b) in Scotland, a sub-lease and an agreement to grant a sub-lease,
and “lessor” and “lessee” are to be construed accordingly;
“relevant electronic communications network” means—
(a) a public electronic communications network that is specified for
the purposes of this section in an order made by the Secretary of
State; or
(b) an electronic communications network that is, or is to be,
connected (directly or indirectly) to such a network.
(9)
This section applies to provisions contained in leases, licences or agreements
granted or entered into before the commencement of this section to the extent
only that provision to that effect is contained in an order made by OFCOM.
(10)
This section is not to be construed as affecting the operation of paragraph 2(3)
of the electronic communications code (lessees etc. bound by rights granted
under code by owners).
(11)
The consent of the Secretary of State is required for the making by OFCOM of
an order under this section.
(12)
Section 403 applies to the powers of OFCOM to make orders under this section.
128
(13)
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
A statutory instrument containing an order made by OFCOM under this
section shall be subject to annulment in pursuance of a resolution of either
House of Parliament.
Information provisions
135
Information required for purposes of Chapter 1 functions
(1)
OFCOM may require a person falling within subsection (2) to provide them
with all such information as they consider necessary for the purpose of
carrying out their functions under this Chapter.
(2)
The persons falling within this subsection are—
(a) a communications provider;
(b) a person who has been a communications provider;
(c) a person who makes, or has made, any associated facilities available to
others;
(d) a person, other than a communications provider, to whom a universal
service condition applies or has applied;
(e) a person who supplies electronic communications apparatus;
(f) a person not falling within the preceding paragraphs who appears to
OFCOM to have information required by them for the purpose of
carrying out their functions under this Chapter.
(3)
The information that may be required by OFCOM under subsection (1)
includes, in particular, information that they require for any one or more of the
following purposes—
(a) ascertaining whether a contravention of a condition or other
requirement set or imposed by or under this Chapter has occurred or is
occurring;
(b) ascertaining or verifying the charges payable by a person under section
38;
(c) ascertaining whether a provision of a condition set under section 45
which is for the time being in force continues to be effective for the
purpose for which it was made;
(d) ascertaining or verifying amounts payable by virtue of a condition
falling within section 51(1)(d);
(e) making a designation in accordance with regulations made under
section 66;
(f) carrying out a review under section 66 or 70;
(g) identifying markets and carrying out market analyses in accordance
with, or for the purposes of, any provision of this Chapter;
(h) ascertaining whether a question has arisen that gives rise to their duty
under section 105;
(i) considering a matter in exercise of that duty;
(j) statistical purposes connected with the carrying out of any of
OFCOM’s functions under this Chapter.
(4)
A person required to provide information under this section must provide it in
such manner and within such reasonable period as may be specified by
OFCOM.
(5)
The powers in this section are subject to the limitations in section 137.
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
136
129
Information required for related purposes
(1)
OFCOM may require—
(a) a communications provider, or
(b) a person who makes associated facilities available to others,
to provide OFCOM with all such information as they consider necessary for
the purpose specified in subsection (2).
(2)
That purpose is the carrying out—
(a) with a view to publication, and
(b) in the interest of the end-users of public electronic communications
services,
of comparative overviews of the quality and prices of such services.
(3)
OFCOM may also require—
(a) a communications provider, or
(b) a person who makes associated facilities available to others,
to provide them, for use for such statistical purposes as they think fit, with
information relating to any electronic communications network, electronic
communications service or associated facilities.
(4)
A person required to provide information under this section must provide it in
such manner and within such reasonable period as may be specified by
OFCOM.
(5)
The powers in this section are subject to the limitations in section 137.
137
Restrictions on imposing information requirements
(1)
This section limits the purposes for which, and manner in which, information
may be required under sections 135 and 136.
(2)
OFCOM are not to require the provision of information for the purpose of
ascertaining whether a contravention of a general condition has occurred, or is
occurring, unless—
(a) the requirement is imposed for the purpose of investigating a matter
about which OFCOM have received a complaint;
(b) the requirement is imposed for the purposes of an investigation that
OFCOM have decided to carry out into whether or not the general
condition in question has been complied with;
(c) the condition in question is one which OFCOM have reason to suspect
is one that has been or is being contravened; or
(d) the condition in question is one falling within section 51(1)(d).
(3)
OFCOM are not to require the provision of information under section 135 or
136 except—
(a) by a demand for the information that describes the required
information and sets out OFCOM’s reasons for requiring it; and
(b) where the making of a demand for the information is proportionate to
the use to which the information is to be put in the carrying out of
OFCOM’s functions.
(4)
The reasons for requiring information for statistical purposes under section 135
or 136 must set out the statistical purposes for which the information is
required.
130
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(5)
Except in the case of a demand made in the manner authorised by subsection
(6), a demand for information required under section 135 or 136 must be
contained in a notice served on the person from whom the information is
required.
(6)
In the case of information required by OFCOM for the purpose of ascertaining
who is liable to charges under section 38, the demand may—
(a) be made by being published in such manner as OFCOM consider
appropriate for bringing it to the attention of the persons who are
described in the demand as the persons from whom the information is
required; and
(b) take the form of a general demand for a person so described to provide
information when specified conditions relevant to his liability to such
charges are satisfied in his case.
138
Notification of contravention of information requirements
(1)
Where OFCOM determine that there are reasonable grounds for believing that
a person is contravening, or has contravened, a requirement imposed under
section 135 or 136, they may give that person a notification under this section.
(2)
A notification under this section is one which—
(a) sets out the determination made by OFCOM;
(b) specifies the requirement and contravention in respect of which that
determination has been made; and
(c) specifies the period during which the person notified has an
opportunity of doing the things specified in subsection (3).
(3)
Those things are—
(a) making representations about the matters notified; and
(b) complying with any notified requirement of which he remains in
contravention.
(4)
Subject to subsections (5) to (7), the period for doing those things must be the
period of one month beginning with the day after the one on which the
notification was given.
(5)
OFCOM may, if they think fit, allow a longer period for doing those things
either—
(a) by specifying a longer period in the notification; or
(b) by subsequently, on one or more occasions, extending the specified
period.
(6)
The person notified shall have a shorter period for doing those things if a
shorter period is agreed between OFCOM and the person notified.
(7)
The person notified shall also have a shorter period if—
(a) OFCOM have reasonable grounds for believing that the contravention
is a repeated contravention;
(b) they have determined that, in those circumstances, a shorter period
would be appropriate; and
(c) the shorter period has been specified in the notification.
(8)
A notification under this section—
(a) may be given in respect of more than one contravention; and
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
131
if it is given in respect of a continuing contravention, may be given in
respect of any period during which the contravention has continued.
(9)
Where a notification under this section has been given to a person in respect of
a contravention of a requirement, OFCOM may give a further notification in
respect of the same contravention of that requirement if, and only if—
(a) the contravention is one occurring after the time of the giving of the
earlier notification;
(b) the contravention is a continuing contravention and the subsequent
notification is in respect of so much of a period as falls after a period to
which the earlier notification relates; or
(c) the earlier notification has been withdrawn without a penalty having
been imposed in respect of the notified contravention.
(10)
For the purposes of this section a contravention is a repeated contravention, in
relation to a notification with respect to that contravention, if—
(a) a previous notification under this section has been given in respect of
the same contravention or in respect of another contravention of the
same requirement; and
(b) the subsequent notification is given no more than twelve months after
the day of the making by OFCOM of a determination for the purposes
of section 139(2) that the contravention to which the previous
notification related did occur.
139
Penalties for contravention of information requirements
(1)
This section applies where—
(a) a person (“the notified person”) has been given a notification under
section 138;
(b) OFCOM have allowed the notified person an opportunity of making
representations about the matters notified; and
(c) the period allowed for the making of the representations has expired.
(2)
OFCOM may impose a penalty on the notified person if—
(a) they are satisfied that he has, in one or more of the respects notified,
been in contravention of the requirement notified under section 138;
(b) he has not, during the period allowed under that section, complied
with the notified requirement; and
(c) no proceedings for an offence under section 144 have been brought
against the notified person in respect of the contravention.
(3)
Where a notification under section 138 relates to more than one contravention,
a separate penalty may be imposed in respect of each contravention.
(4)
Where such a notification relates to a continuing contravention, no more than
one penalty may be imposed in respect of the period of contravention specified
in the notification.
(5)
The amount of a penalty imposed under this section is to be such amount not
exceeding £50,000 as OFCOM determine to be both—
(a) appropriate; and
(b) proportionate to the contravention in respect of which it is imposed.
(6)
In making that determination OFCOM must have regard to—
(a) any representations made to them by the notified person; and
132
Communications Act 2003 (c. 21)
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Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
any steps taken by him towards complying with the requirements
contraventions of which have been notified to him under section 138.
(7)
Where OFCOM impose a penalty on a person under this section, they shall—
(a) within one week of making their decision to impose the penalty, notify
that person of that decision and of their reasons for that decision; and
(b) in that notification, fix a reasonable period after it is given as the period
within which the penalty is to be paid.
(8)
A penalty imposed under this section—
(a) must be paid to OFCOM; and
(b) if not paid within the period fixed by them, is to be recoverable by them
accordingly.
(9)
The Secretary of State may by order amend this section so as to substitute a
different maximum penalty for the maximum penalty for the time being
specified in subsection (5).
(10)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (9)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
140
Suspending service provision for information contraventions
(1)
OFCOM may give a direction under this section to a person who is a
communications provider or who makes associated facilities available (“the
contravening provider”) if they are satisfied—
(a) that he is or has been in serious and repeated contravention of
requirements imposed under sections 135 and 136, or either of them;
(b) the requirements are not requirements imposed for purposes
connected with the carrying out of OFCOM’s functions in relation to
SMP apparatus conditions;
(c) that an attempt, by the imposition of penalties under section 139 or the
bringing of proceedings for an offence under section 144, to secure
compliance with the contravened requirements has failed; and
(d) that the giving of the direction is appropriate and proportionate to the
seriousness (when repeated as they have been) of the contraventions.
(2)
A direction under this section is—
(a) a direction that the entitlement of the contravening provider to provide
electronic communications networks or electronic communications
services, or to make associated facilities available, is suspended (either
generally or in relation to particular networks, services or facilities); or
(b) a direction that that entitlement is restricted in the respects set out in the
direction.
(3)
A direction under this section—
(a) must specify the networks, services and facilities to which it relates; and
(b) except so far as it otherwise provides, takes effect for an indefinite
period beginning with the time at which it is notified to the person to
whom it is given.
(4)
A direction under this section—
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(a)
(b)
133
in providing for the effect of a suspension or restriction to be
postponed, may provide for it to take effect only at a time determined
by or in accordance with the terms of the direction; and
in connection with the suspension or restriction contained in the
direction or with the postponement of its effect, may impose such
conditions on the contravening provider as appear to OFCOM to be
appropriate for the purpose of protecting that provider’s customers.
(5)
Those conditions may include a condition requiring the making of payments—
(a) by way of compensation for loss or damage suffered by the
contravening provider’s customers as a result of the direction; or
(b) in respect of annoyance, inconvenience or anxiety to which they have
been put in consequence of the direction.
(6)
If OFCOM consider it appropriate to do so (whether or not in consequence of
any representations or proposals made to them), they may revoke a direction
under this section or modify its conditions—
(a) with effect from such time as they may direct;
(b) subject to compliance with such requirements as they may specify; and
(c) to such extent and in relation to such networks, services or facilities, or
parts of a network, service or facility, as they may determine.
(7)
For the purposes of this section there are repeated contraventions by a person
of requirements imposed under sections 135 and 136, or either of them, to the
extent that—
(a) in the case of a previous notification given to that person under section
138, OFCOM have determined for the purposes of section 139(2) that
such a contravention did occur; and
(b) in the period of twelve months following the day of the making of that
determination, one or more further notifications have been given to
that person in respect of contraventions of such requirements;
and for the purposes of this subsection it shall be immaterial whether the
notifications related to the same contravention or to different contraventions of
the same or different requirements or of requirements under different sections.
141
Suspending apparatus supply for information contraventions
(1)
OFCOM may give a direction under this section to a person who supplies
electronic communications apparatus (“the contravening supplier”) if they are
satisfied—
(a) that he is or has been in serious and repeated contravention of
requirements imposed under section 135;
(b) that an attempt, by the imposition of penalties under section 139 or the
bringing of proceedings for an offence under section 144, to secure
compliance with the contravened requirements has failed; and
(c) that the giving of the direction is appropriate and proportionate to the
seriousness (when repeated as they have been) of the contraventions.
(2)
A direction under this section is—
(a) a direction to the contravening supplier to cease to act as a supplier of
electronic communications apparatus (either generally or in relation to
apparatus of a particular description); or
134
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(b)
a direction imposing such restrictions as may be set out in the direction
on the supply by that supplier of electronic communications apparatus
(either generally or in relation to apparatus of a particular description).
(3)
A direction under this section takes effect, except so far as it otherwise
provides, for an indefinite period beginning with the time at which it is notified
to the person to whom it is given.
(4)
A direction under this section—
(a) may provide for a prohibition or restriction to take effect only at a time
determined by or in accordance with the terms of the direction; and
(b) in connection with a prohibition or restriction contained in the
direction or with the postponement of its effect, may impose such
conditions on the contravening supplier as appear to OFCOM to be
appropriate for the purpose of protecting that supplier’s customers.
(5)
Those conditions may include a condition requiring the making of payments—
(a) by way of compensation for loss or damage suffered by the
contravening supplier’s customers as a result of the direction; or
(b) in respect of annoyance, inconvenience or anxiety to which they have
been put in consequence of the direction.
(6)
If OFCOM consider it appropriate to do so (whether or not in consequence of
representations or proposals made to them), they may revoke a direction under
this section or modify its conditions—
(a) with effect from such time as they may direct;
(b) subject to compliance with such requirements as they may specify; and
(c) to such extent and in relation to such apparatus or descriptions of
apparatus as they may determine.
(7)
For the purposes of this section contraventions by a person of requirements
imposed under section 135 are repeated contraventions if—
(a) in the case of a previous notification given to that person under section
138, OFCOM have determined for the purposes of section 139(2) that
such a contravention did occur; and
(b) in the period of twelve months following the day of the making of that
determination, one or more further notifications have been given to
that person in respect of contraventions of such requirements;
and for the purposes of this subsection it shall be immaterial whether the
notifications related to the same contravention or to different contraventions of
the same or different requirements.
142
(1)
Procedure for directions under ss. 140 and 141
Except in an urgent case, OFCOM are not to give a direction under section 140
or 141 unless they have—
(a) notified the contravening provider or contravening supplier of the
proposed direction and of the conditions (if any) which they are
proposing to impose by that direction;
(b) provided him with an opportunity of making representations about the
proposals and of proposing steps for remedying the situation; and
(c) considered every representation and proposal made to them during the
period allowed by them for the contravening provider or the
contravening supplier to take advantage of that opportunity.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
135
(2)
That period must be one ending not less than one month after the day of the
giving of the notification.
(3)
As soon as practicable after giving a direction under section 140 or 141 in an
urgent case, OFCOM must provide the contravening provider or contravening
supplier with an opportunity of—
(a) making representations about the effect of the direction and of any of
its conditions; and
(b) proposing steps for remedying the situation.
(4)
A case is an urgent case for the purposes of this section if OFCOM—
(a) consider that it would be inappropriate, because the contraventions in
question fall within subsection (5), to allow time, before giving a
direction under section 140 or 141, for the making and consideration of
representations; and
(b) decide for that reason to act in accordance with subsection (3), instead
of subsection (1).
(5)
The contraventions fall within this subsection if they have resulted in, or create
an immediate risk of—
(a) a serious threat to the safety of the public, to public health or to national
security;
(b) serious economic or operational problems for persons (apart from the
contravening provider or contravening supplier) who are
communications providers or persons who make associated facilities
available; or
(c) serious economic or operational problems for persons who make use of
electronic communications networks, electronic communications
services or associated facilities.
(6)
In this section—
“contravening provider” has the same meaning as in section 140; and
“contravening supplier” has the same meaning as in section 141.
143
Enforcement of directions under ss. 140 and 141
(1)
A person is guilty of an offence if he provides an electronic communications
network or electronic communications service, or makes available any
associated facility—
(a) while his entitlement to do so is suspended by a direction under section
140; or
(b) in contravention of a restriction contained in such a direction.
(2)
A person is guilty of an offence if he supplies electronic communications
apparatus—
(a) while prohibited from doing so by a direction under section 141; or
(b) in contravention of a restriction contained in such a direction.
(3)
A person guilty of an offence under this section shall be liable—
(a) on summary conviction, to a fine not exceeding the statutory
maximum;
(b) on conviction on indictment, to a fine.
136
(4)
144
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
Sections 94 to 99 apply in relation to a contravention of conditions imposed by
a direction under section 140 or 141 as they apply in relation to a contravention
of conditions set under section 45.
Offences in connection with information requirements
(1)
A person who fails to provide information in accordance with a requirement of
OFCOM under section 135 or 136 is guilty of an offence and shall be liable—
(a) on summary conviction, to a fine not exceeding the statutory
maximum;
(b) on conviction on indictment, to a fine.
(2)
In proceedings against a person for an offence under subsection (1) it shall be
a defence for that person to show—
(a) that it was not reasonably practicable for him to comply with the
requirement within the period specified by OFCOM; but
(b) that he has taken all reasonable steps to provide the required
information after the end of that period.
(3)
A person is guilty of an offence if—
(a) in pursuance of any requirement under section 135 or 136, he provides
any information that is false in any material particular; and
(b) at the time he provides it, he either knows it to be false or is reckless as
to whether or not it is false.
(4)
A person guilty of an offence under subsection (3) shall be liable—
(a) on summary conviction, to a fine not exceeding the statutory
maximum;
(b) on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
two years or to a fine, or to both.
(5)
Proceedings for an offence under subsection (1) may be brought in respect of a
contravention by a person of a requirement imposed under section 135 or 136
only if—
(a) OFCOM have given the person a notification under section 138 in
respect of that contravention;
(b) the period allowed under that section for doing the things mentioned
in subsection (3) of that section has expired without the required
information having been provided; and
(c) OFCOM have not imposed a financial penalty under section 139 in
respect of that contravention.
145
Statement of policy on information gathering
(1)
It shall be the duty of OFCOM to prepare and publish a statement of their
general policy with respect to—
(a) the exercise of their powers under sections 135 to 136; and
(b) the uses to which they are proposing to put information obtained under
those sections.
(2)
OFCOM may from time to time revise that statement as they think fit.
(3)
Where OFCOM make or revise their statement of policy under this section,
they must publish that statement or (as the case may be) the revised statement
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
137
in such manner as they consider appropriate for bringing it to the attention of
the persons who, in their opinion, are likely to be affected by it.
(4)
146
It shall be the duty of OFCOM, in exercising the powers conferred on them by
sections 135 to 144 to have regard to the statement for the time being in force
under this section.
Provision of information by OFCOM
(1)
OFCOM must comply with a request made by a person for the purposes of this
section—
(a) to notify the person whether or not a notification is required to be
submitted by him under section 33;
(b) to notify the person whether a notification submitted by him for the
purposes of that section satisfies the requirements of this Chapter;
(c) to provide the person with such information about his rights as may be
necessary for the purpose of facilitating the negotiation by him of his
right to network access; or
(d) to provide the person with such information as they consider necessary
to enable the applicant to apply for a direction under section 106 to be
made in his case.
(2)
A request for the purposes of this section must be made in such manner as
OFCOM may require.
(3)
OFCOM is not required to comply with a request under this section if (without
having been asked to do so) they have already given that person the
notification or information for which he is asking.
(4)
Any notification or information which under subsection (1) must be given or
provided by OFCOM must be given or provided before the end of the period
of one week beginning with the day on which the request for the notification
or information was made to OFCOM.
Abolition of telecommunications licensing etc.
147
Repeal of provisions of Telecommunications Act 1984
The following provisions of the Telecommunications Act 1984 (c. 12) shall
cease to have effect—
(a) sections 5 to 8 (licensing provisions);
(b) sections 9 to 11 (public telecommunications systems);
(c) sections 12 to 15 (modification of licences);
(d) sections 16 to 19 (enforcement of licences); and
(e) sections 27A to 27L (standards of performance of designated public
telecommunications operators).
138
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
Local authority powers in relation to networks and services
148
Powers of local authorities in connection with networks
(1)
A local authority may borrow money for the purpose of providing a public
electronic communications network or public electronic communications
service.
(2)
A local authority may—
(a) provide a public electronic communications network part of which is
outside their area; and
(b) provide a public electronic communications service even if some of the
persons to whom they provide the service are outside their area.
(3)
In this section, a ‘local authority’ means—
(a) in relation to England, a London borough council or a district council;
(b) in relation to Wales, a county council or a county borough council;
(c) in Scotland, a council constituted under section 2 of the Local
Government etc. (Scotland) Act 1994 (c. 39).
Grants for networks and services in Northern Ireland
149
Grants by Department of Enterprise, Trade and Investment
(1)
The Department of Enterprise, Trade and Investment may, in accordance with
this section, make payments to persons engaged in, or in commercial activities
connected with—
(a) the provision of electronic communications networks and electronic
communications services in Northern Ireland; or
(b) improving the extent, quality and reliability of such networks or
services.
(2)
A payment shall not be made under this section unless in the opinion of the
Department of Enterprise, Trade and Investment—
(a) the making of the payment is likely to achieve—
(i) one or more of the purposes set out in subsection (1); and
(ii) any other purposes prescribed by regulations made by that
Department with the approval of the Department of Finance
and Personnel; and
(b) the amount of the payment is reasonable having regard to all the
circumstances.
(3)
Payments under this section shall—
(a) be of such amounts, and
(b) be made subject to such conditions (including conditions as to
repayment),
as the Department of Enterprise, Trade and Investment may determine.
(4)
This section extends only to Northern Ireland.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
150
139
Grants by district councils
(1)
This section applies where a district council in Northern Ireland consider that
it would be for the benefit of their area—
(a) for a public electronic communications network or electronic
communications service to be provided by a particular person;
(b) for facilities to be made available by a particular person for the
purposes of, or in connection with, the provision of such a network or
service; or
(c) for such a network or service that is being provided by a particular
person, or for any such facilities that are being so made available by a
particular person, to continue to be provided or made available.
(2)
The district council may—
(a) undertake to pay to that person, and
(b) pay him,
whatever sums they think appropriate for, or towards, compensating him for
losses sustained in the provision of the network or service or in making the
facilities available.
(3)
For the purposes of this section it is immaterial—
(a) in the case of a network, whether any part of the network is situated in
the council’s area; and
(b) in the case of a service or facility, whether any of the persons to whom
the service or facility is provided or made available are in that area.
Interpretation of Chapter 1
151
(1)
Interpretation of Chapter 1
In this Chapter—
“the Access Directive” means Directive 2002/19/EC of the European
Parliament and of the Council on access to, and interconnection of,
electronic communications networks and associated facilities;
“access-related condition” means a condition set as an access-related
condition under section 45;
“allocation” and “adoption”, in relation to telephone numbers, and
cognate expressions, are to be construed in accordance with section 56;
“apparatus market”, in relation to a market power determination, is to be
construed in accordance with section 46(9)(b);
“designated universal service provider” means a person who is for the
time being designated in accordance with regulations under section 66
as a person to whom universal service conditions are applicable;
“electronic communications apparatus”—
(a) in relation to SMP apparatus conditions and in section 141,
means apparatus that is designed or adapted for a use which
consists of or includes the sending or receiving of
communications or other signals (within the meaning of section
32) that are transmitted by means of an electronic
communications network; and
(b) in all other contexts, has the same meaning as in the electronic
communications code;
140
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
“the electronic communications code” has the meaning given by section
106(1);
“end-user”, in relation to a public electronic communications service,
means—
(a) a person who, otherwise than as a communications provider, is
a customer of the provider of that service;
(b) a person who makes use of the service otherwise than as a
communications provider; or
(c) a person who may be authorised, by a person falling within
paragraph (a), so to make use of the service;
“the Framework Directive” means Directive 2002/21/EC of the European
Parliament and of the Council on a common regulatory framework for
electronic communications networks and services;
“general condition” means a condition set as a general condition under
section 45;
“interconnection” is to be construed in accordance with subsection (2);
“market power determination” means—
(a) a determination, for the purposes of provisions of this Chapter,
that a person has significant market power in an identified
services market or an identified apparatus market, or
(b) a confirmation for such purposes of a market power
determination reviewed on a further analysis under section 84
or 85;
“misuse”, in relation to an electronic communications network or
electronic communications service, is to be construed in accordance
with section 128(5) and (8), and cognate expressions are to be construed
accordingly;
“network access” is to be construed in accordance with subsection (3);
“persistent” and “persistently”, in relation to misuse of an electronic
communications network or electronic communications service, are to
be construed in accordance with section 128(6) and (7);
“premium rate service” is to be construed in accordance with section
120(7);
“privileged supplier condition” means a condition set as a privileged
supplier condition under section 45;
“provider”, in relation to a premium rate service, is to be construed in
accordance with section 120(9) to (12), and cognate expressions are to
be construed accordingly;
“public communications provider” means—
(a) a provider of a public electronic communications network;
(b) a provider of a public electronic communications service; or
(c) a person who makes available facilities that are associated
facilities by reference to a public electronic communications
network or a public electronic communications service;
“public electronic communications network” means an electronic
communications network provided wholly or mainly for the purpose
of making electronic communications services available to members of
the public;
“public electronic communications service” means any electronic
communications service that is provided so as to be available for use by
members of the public;
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
141
“regulatory authorities” is to be construed in accordance with subsection
(5);
“relevant international standards” means—
(a) any standards or specifications from time to time drawn up and
published in accordance with Article 17 of the Framework
Directive;
(b) the standards and specifications from time to time adopted
by—
(i) the European Committee for Standardisation,
(ii) the
European
Committee
for
Electrotechnical
Standardisation; or
(iii) the European Telecommunications Standards Institute;
and
(c) the international standards and recommendations from time to
time adopted by—
(i) the International Telecommunication Union;
(ii) the International Organisation for Standardisation; or
(iii) the International Electrotechnical Committee;
“service interoperability” means interoperability between different
electronic communications services;
“services market”, in relation to a market power determination or market
identification, is to be construed in accordance with section 46(8)(a);
“significant market power” is to be construed in accordance with section
78;
“SMP condition” means a condition set as an SMP condition under section
45, and “SMP services condition” and “SMP apparatus condition” are
to be construed in accordance with subsections (8) and (9) of that
section respectively;
“telephone number” has the meaning given by section 56(5);
“the Universal Service Directive” means Directive 2002/22/EC of the
European Parliament and of the Council on universal service and
users’ rights relating to electronic communications networks and
services;
“universal service condition” means a condition set as a universal service
condition under section 45;
“the universal service order” means the order for the time being in force
under section 65.
(2)
In this Chapter references to interconnection are references to the linking
(whether directly or indirectly by physical or logical means, or by a
combination of physical and logical means) of one public electronic
communications network to another for the purpose of enabling the persons
using one of them to be able—
(a) to communicate with users of the other one; or
(b) to make use of services provided by means of the other one (whether
by the provider of that network or by another person).
(3)
In this Chapter references to network access are references to—
(a) interconnection of public electronic communications networks; or
(b) any services, facilities or arrangements which—
(i) are not comprised in interconnection; but
142
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 1 — Electronic communications networks and services
(ii)
are services, facilities or arrangements by means of which a
communications provider or person making available
associated facilities is able, for the purposes of the provision of
an electronic communications service (whether by him or by
another), to make use of anything mentioned in subsection (4);
and references to providing network access include references to providing
any such services, making available any such facilities or entering into any
such arrangements.
(4)
The things referred to in subsection (3)(b) are—
(a) any electronic communications network or electronic communications
service provided by another communications provider;
(b) any apparatus comprised in such a network or used for the purposes of
such a network or service;
(c) any facilities made available by another that are associated facilities by
reference to any network or service (whether one provided by that
provider or by another);
(d) any other services or facilities which are provided or made available by
another person and are capable of being used for the provision of an
electronic communications service.
(5)
References in this Chapter to the regulatory authorities of member States are
references to such of the authorities of the member States as have been notified
to the European Commission as the regulatory authorities of those States for
the purposes of the Framework Directive.
(6)
For the purposes of this Chapter, where there is a contravention of an
obligation that requires a person to do anything within a particular period or
before a particular time, that contravention shall be taken to continue after the
end of that period, or after that time, until that thing is done.
(7)
References in this Chapter to remedying the consequences of a contravention
include references to paying an amount to a person—
(a) by way of compensation for loss or damage suffered by that person; or
(b) in respect of annoyance, inconvenience or anxiety to which he has been
put.
(8)
In determining for the purposes of provisions of this Chapter whether a
contravention is a repeated contravention for any purposes, a notification of a
contravention under that provision shall be disregarded if it has been
withdrawn before the imposition of a penalty in respect of the matters notified.
(9)
For the purposes of this section a service is made available to members of the
public if members of the public are customers, in respect of that service, of the
provider of that service.
CHAPTER 2
SPECTRUM USE
General functions relating to spectrum use
152
(1)
General functions of OFCOM in relation to radio spectrum
It shall be a function of OFCOM—
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
143
(a)
to give such advice in relation to the use of the electro-magnetic
spectrum for wireless telegraphy,
(b) to provide such other services, and
(c) to maintain such records,
as they consider appropriate for the purpose of facilitating or managing the use
of that spectrum for wireless telegraphy.
(2)
It shall be a function of OFCOM, in relation to the use of the electro-magnetic
spectrum for wireless telegraphy—
(a) to give such further advice,
(b) to provide such other services, and
(c) to maintain such other records,
as the Secretary of State may, for the purpose of securing compliance with the
international obligations of the United Kingdom, require them to provide.
(3)
The advice, the other services and the records that OFCOM may give, provide
or maintain under this section include advice, other services and records with
respect to the use of the electro-magnetic spectrum at places outside the United
Kingdom.
(4)
The powers of OFCOM to carry out research, or to arrange for others to carry
out research, are to be exercisable, in particular, for ascertaining, for the
purpose of carrying out their functions under this section, information about—
(a) the demands for use of the electro-magnetic spectrum for wireless
telegraphy in the United Kingdom;
(b) the effects, in the United Kingdom, of any such use of that spectrum;
(c) likely future developments in relation to those matters; and
(d) any other connected matters that OFCOM think relevant.
(5)
OFCOM may make a grant to any person if, in their opinion, the making of the
grant is likely to promote—
(a) the efficient use in the United Kingdom of the electro-magnetic
spectrum for wireless telegraphy; or
(b) the efficient management of that use.
(6)
A grant—
(a) may be made to a person holding a wireless telegraphy licence or a
grant of recognised spectrum access under section 159 or to any other
person; and
(b) is to be made on such terms and conditions as OFCOM consider
appropriate;
and those terms and conditions may include terms requiring the repayment of
the grant in specified circumstances.
(7)
The consent of the Treasury is to be required—
(a) for the making of a grant under subsection (5); and
(b) for the terms and conditions on which such a grant is made.
(8)
Where OFCOM are required to give advice or provide another service to a
person under this section, they are to be entitled to make the giving of the
advice or the provision of the other service conditional on the payment to them
of such sums—
(a) as they may determine in advance; or
(b) as may be agreed between them and that person.
144
(9)
153
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
In this section references to providing a service to a person include references
to a service consisting in—
(a) the entry of that person’s particulars in a register or other record kept
by OFCOM for the purpose of carrying out their functions under this
section; or
(b) the taking of steps for the purposes of determining whether to grant an
application for an entry in a register or record so kept.
United Kingdom Plan for Frequency Authorisation
(1)
It shall be the duty of OFCOM, from time to time as they think fit, to publish a
document (to be known as “the United Kingdom Plan for Frequency
Authorisation”).
(2)
The plan must set out—
(a) the frequencies that, in relation to the United Kingdom, have been
allocated for particular purposes for wireless telegraphy and are
available for assignment; and
(b) the purposes for which the different frequencies have been allocated.
154
Duties of OFCOM when carrying out spectrum functions
(1)
It shall be the duty of OFCOM, in carrying out their functions under the
enactments relating to the management of the radio spectrum, to have regard,
in particular, to—
(a) the extent to which the electro-magnetic spectrum is available for use,
or further use, for wireless telegraphy;
(b) the demand for use of that spectrum for wireless telegraphy; and
(c) the demand that is likely to arise in future for the use of that spectrum
for wireless telegraphy.
(2)
It shall also be their duty, in carrying out their functions under those
enactments to have regard, in particular, to the desirability of promoting—
(a) the efficient management and use of the part of the electro-magnetic
spectrum available for wireless telegraphy;
(b) the economic and other benefits that may arise from the use of wireless
telegraphy;
(c) the development of innovative services; and
(d) competition in the provision of electronic communications services.
(3)
In the application of this section to the functions of OFCOM under the
enactments relating to the management of the radio spectrum other than
section 2 of the Wireless Telegraphy Act 1998 (c. 6) (exercise of power to
prescribe wireless telegraphy licence fees), OFCOM may disregard such of the
matters mentioned in the preceding subsections as appear to them—
(a) to be matters to which they are not required to have regard apart from
this section; and
(b) to have no application to the case in question.
(4)
Where it appears to OFCOM that any of their duties under this section conflict
with one or more of their duties under sections 3 to 6, priority must be given to
their duties under those sections.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(5)
155
145
Where it appears to OFCOM that any of their duties under this section conflict
with each other in a particular case, they must secure that the conflict is
resolved in the manner they think best in the circumstances.
Advisory service in relation to interference
(1)
It shall be a function of OFCOM to provide a service consisting in the giving of
advice and assistance to persons complaining of interference with wireless
telegraphy.
(2)
In this section “interference”, in relation to wireless telegraphy, has the same
meaning as in the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54).
156
Directions with respect to the radio spectrum
(1)
The Secretary of State may by order give general or specific directions to
OFCOM about the carrying out by OFCOM of their functions under the
enactments relating to the management of the radio spectrum.
(2)
The directions that may be given under this section include a direction
requiring OFCOM to secure that such frequencies of the electro-magnetic
spectrum as may be specified in the direction are kept available or become
available—
(a) for such uses or descriptions of uses, or
(b) for such users or descriptions of users,
as may be so specified.
(3)
The directions that may be given under this section include a direction
requiring OFCOM to exercise their powers under the provisions mentioned in
subsection (4)—
(a) in such cases,
(b) in such manner,
(c) subject to such restrictions and constraints, and
(d) with a view to achieving such purposes,
as may be specified in the direction or as may be determined by the Secretary
of State in accordance with the order.
(4)
Those provisions are—
(a) the proviso to section 1 of the Wireless Telegraphy Act 1949
(exemptions from requirement of wireless telegraphy licence); and
(b) sections 1 to 3A of the Wireless Telegraphy Act 1998 (c. 6) (payments in
respect of wireless telegraphy licences and grants of recognised
spectrum access).
(5)
This section is not to be construed as restricting the power of the Secretary of
State under section 5, without the making of an order, to give a direction for
any of the purposes for the time being specified in subsection (3) of that section.
157
(1)
Procedure for directions under s. 156
An order containing a direction under section 156, if it is not one falling within
subsection (2) or (3) of that section, must state the purpose for which the
direction is given.
146
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(2)
Before making an order containing a direction under section 156, the Secretary
of State must consult both—
(a) OFCOM; and
(b) such other persons as he thinks fit.
(3)
Subsection (2) does not apply where the Secretary of State considers that the
urgency of the case makes it inexpedient to carry out the consultation before
making the order.
(4)
Subject to subsection (5), no order is to be made containing provision
authorised by section 156 unless a draft of the order has been laid before
Parliament and approved by a resolution of each House.
(5)
Subsection (4) does not apply where the Secretary of State considers either—
(a) before or in the course of the consultation required by subsection (2); or
(b) after the consultation and before or after a draft of the order has been
laid before Parliament,
that the urgency of the case is or has become such that he should make the
order straight away.
(6)
Where under subsection (5) the Secretary of State makes an order containing a
direction under section 156 without a draft of the order having been approved,
the order shall cease to have effect at the end of the period of forty days
beginning with the day on which it was made unless, before the end of that
period, it has been approved by a resolution of each House of Parliament.
(7)
For the purposes of subsection (6)—
(a) the order’s ceasing to have effect is without prejudice to anything
previously done, or to the making of a new order; and
(b) in reckoning the period of forty days no account shall be taken of any
period during which Parliament is dissolved or prorogued or during
which both Houses are adjourned for more than four days.
Reservation of spectrum for multiplex use
158
Special duty in relation to television multiplexes
(1)
This section applies where OFCOM, in exercise of their functions under the
enactments relating to the management of the radio spectrum, have reserved
frequencies for the broadcasting of television programmes.
(2)
It shall be the duty of OFCOM, in the carrying out of their functions under
those enactments, to exercise their powers so as to secure, so far as practicable,
that the requirement of subsection (3) is satisfied.
(3)
That requirement is that sufficient capacity is made available on the reserved
frequencies for ensuring, in the case of every licensed television multiplex
service, that the qualifying services are broadcast by means of that multiplex
service.
(4)
In subsection (3) “licensed television multiplex service” means a television
multiplex service the provision of which is authorised by a licence under Part
1 of the 1996 Act.
(5)
In this section “qualifying service” and “television multiplex service” each has
the same meaning as in Part 3 of this Act.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
147
Recognised spectrum access
159
Grant of recognised spectrum access
(1)
This section applies where—
(a) a person is proposing to use or to continue to use a station or apparatus
for wireless telegraphy;
(b) the circumstances of the use are circumstances specified for the
purposes of this section in regulations made by OFCOM;
(c) that use does not require a wireless telegraphy licence but will involve
the emission of electro-magnetic energy with a view to the reception of
anything at places in the United Kingdom or in the territorial waters
adjacent to the United Kingdom;
and for the purposes of this section it is immaterial whether the emissions are
from a place within the United Kingdom or from a place outside the United
Kingdom.
(2)
On an application by that person, OFCOM may make a grant of recognised
spectrum access in respect of any use by him of anything for wireless
telegraphy that is specified in the grant.
(3)
A grant of recognised spectrum access made to a person shall set out, by
reference to such factors as OFCOM think fit (including, so far as they think fit,
frequencies, times and places of reception and strength and type of signal), the
respects in which the use of anything by that person for wireless telegraphy is
recognised by the grant.
(4)
A grant of recognised spectrum access to a person is made by giving him a
notification containing the grant.
(5)
A grant of recognised spectrum access may be made subject to such restrictions
and conditions as OFCOM think fit, including, in particular, restrictions or
conditions as to strength or type of signal, as to times of use and as to the
sharing of frequencies.
(6)
The restrictions and conditions of a grant of recognised spectrum access made
to a person must not duplicate obligations already imposed on him by general
conditions set under section 45.
(7)
Where a grant of recognised spectrum access is made subject to restrictions and
conditions, the restrictions and conditions must be set out in the notification by
which the grant is made.
(8)
Schedule 5 (which makes provision about the grant, revocation and
modification of recognised spectrum access) shall have effect.
(9)
Section 403 applies to the power of OFCOM to make regulations under
subsection (1).
(10)
Expressions used in this section and in the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54)
have the same meanings in this section as in that Act.
160
(1)
Effect of grant of recognised spectrum access
This section applies to the following functions of OFCOM—
148
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(a)
(b)
(c)
(2)
161
their functions under section 1 of the Wireless Telegraphy Act 1949
(c. 54) (licensing of the use of the radio spectrum) with respect to the
granting of wireless telegraphy licences;
their functions under section 159 of this Act with respect to the making
of grants of recognised spectrum access; and
any of their other functions under the enactments relating to the
management of the radio spectrum in the carrying out of which it is
appropriate for them to have regard to—
(i) whether wireless telegraphy licences are in force; or
(ii) the terms, provisions or limitations of wireless telegraphy
licences that are for the time being in force.
In carrying out the functions to which this section applies it shall be the duty
of OFCOM to take into account—
(a) the existence of any grant of recognised spectrum access that is for the
time being in force, and
(b) the provisions imposing the restrictions and conditions subject to
which the grant has effect,
to the same extent as they would take into account a wireless telegraphy licence
with terms, provisions or limitations making equivalent provision.
Charges in respect of grants of recognised spectrum access
(1)
The Wireless Telegraphy Act 1998 (c. 6) (which makes provision about the
sums that may be charged in respect of the issue and renewal of wireless
telegraphy licences etc.) shall be amended as follows.
(2)
In section 1 (charges for wireless telegraphy licences)—
(a) in subsection (1), after “this Act” there shall be inserted—
“(a) references to a grant of recognised spectrum access are
references to a grant made under section 159 of the
Communications Act 2003 (recognised spectrum
access); and
(b)”;
(b) in subsection (2), for the words from “or renewal”, where they first
occur, to “is issued” there shall be substituted “of a wireless telegraphy
licence or the making of a grant of recognised spectrum access and,
where regulations under this section so provide, subsequently at such
times during the term of the licence or grant and such times in respect
of its variation, modification or revocation, as may be prescribed by the
regulations, there shall be paid to OFCOM by the person to whom the
licence is issued or the grant made”; and
(c) in subsection (4), for the words from “or renewal”, where they first
occur, to “the licence” there shall be substituted “of a licence or the
making of a grant of recognised spectrum access, OFCOM may, on the
issue of the licence or the making of the grant,”.
(3)
After section 3 of that Act there shall be inserted the following section—
“3A Bidding for grants of recognised spectrum access
(1)
Having regard to the desirability of promoting the optimal use of the
electro-magnetic spectrum, OFCOM may by regulations provide that,
in such cases as may be specified in the regulations, applications for
grants of recognised spectrum access must be made in accordance with
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
149
a procedure which involves the making by the applicant of a bid
specifying an amount which he is willing to pay to OFCOM in respect
of the grant.
(2)
Regulations under this section may make provision with respect to the
grants to which they apply and the restrictions and conditions subject
to which such grants are made.
(3)
The regulations may, in particular—
(a) require the applicant’s bid to specify the amount which he is
willing to pay;
(b) require that amount to be expressed—
(i) as a cash sum;
(ii) as a sum determined by reference to a variable (such as
income attributable wholly or in part to the use of
wireless telegraphy to which the grant relates);
(iii) as a combination of the two; or
(iv) (at the applicant’s choice) in any one of the ways falling
within the preceding sub-paragraphs that is authorised
by the regulations;
(c) require that amount to be expressed in terms of—
(i) the making of a single payment;
(ii) the making of periodic payments;
(iii) a combination of the two; or
(iv) (at the applicant’s choice) in any one of the ways falling
within the preceding sub-paragraphs that is authorised
by the regulations;
(d) specify requirements (such as, for example, technical or
financial requirements, requirements relating to the use of
wireless telegraphy to which the grant relates and requirements
intended to restrict the holding of two or more grants of
recognised spectrum access by any one person) which must be
met by applicants for a grant;
(e) require any such applicant to pay a deposit to OFCOM;
(f) specify circumstances in which such a deposit is, or is not, to be
refundable;
(g) specify matters to be taken into account by OFCOM (in addition
to the bids made in accordance with the prescribed procedure)
in deciding whether, or to whom, to make a grant of recognised
spectrum access;
(h) specify the other restrictions and conditions subject to which a
grant to which the regulations apply is to be made; and
(i) make any provision referred to in section 1(3).
(4)
Regulations under this section are not to be construed as binding
OFCOM to make a grant on the completion of the procedure provided
for in the regulations except in such circumstances as may be provided
for in the regulations.
(5)
A grant of recognised spectrum access made in accordance with
regulations under this section shall specify either—
150
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(a)
the sum or sums which in consequence of the bids made are, in
accordance with the regulations, to be payable in respect of the
grant; or
(b) the method for determining that sum or those sums;
and that sum or those sums shall be paid to OFCOM by the person to
whom the grant is made in accordance with the conditions of the grant.
162
(6)
In determining the sum or sums payable in respect of a grant, regard
may be had to bids made for other grants of recognised spectrum access
and for wireless telegraphy licences.
(7)
Regulations under this section may provide that where a person—
(a) makes an application for a grant of recognised spectrum access
in accordance with a procedure provided for by such
regulations, but
(b) subsequently refuses the grant applied for,
that person shall make such payments to OFCOM as may be
determined in accordance with the regulations by reference to bids
made for the grant.
(8)
Subsection (4) of section 1 is to apply in relation to sums that will or
may become payable under regulations under this section
subsequently to the making of a grant of recognised spectrum access as
it applies to sums that will or may become payable under regulations
under that section.”
Conversion into and from wireless telegraphy licences
(1)
OFCOM may by regulations make provision for—
(a) the conversion, on the application of the licence holder, of a wireless
telegraphy licence into a grant of recognised spectrum access; and
(b) the conversion, on the application of the holder of the grant, of a grant
of recognised spectrum access into a wireless telegraphy licence.
(2)
Section 403 applies to the power of OFCOM to make regulations under this
section.
Crown use of the radio spectrum
163
Payments for use of radio spectrum by the Crown
(1)
The Secretary of State may, out of money provided by Parliament, make
payments to OFCOM of such amounts as he considers appropriate in respect
of—
(a) the establishment and use by or on behalf of the Crown, of a station for
wireless telegraphy;
(b) the installation and use by or on behalf of the Crown, of apparatus for
wireless telegraphy;
(c) any grant of recognised spectrum access made to the Crown.
(2)
The payments made under this section shall be made at such times and, so far
as made in relation to use, in relation to such periods as the Secretary of State
considers appropriate.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(3)
151
Expressions used in this section and in the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54)
have the same meanings in this section as in that Act.
Limitations and exemptions applied to spectrum use
164
Limitations on authorised spectrum use
(1)
If they consider it appropriate, for the purpose of securing the efficient use of
the electro-magnetic spectrum, to impose limitations on the use of particular
frequencies, OFCOM must make an order imposing the limitations.
(2)
An order under this section may do one or both of the following—
(a) specify frequencies for the use of which OFCOM will grant or make
only a limited number of wireless telegraphy licences and grants of
recognised spectrum access; or
(b) specify uses for which, on specified frequencies, OFCOM will grant or
make only a limited number of wireless telegraphy licences and grants
of recognised spectrum access.
(3)
Where OFCOM make an order under this section, it must set out the criteria
which OFCOM will apply in determining in accordance with the order—
(a) the limit on the number of wireless telegraphy licences and grants of
recognised spectrum access to be granted or made for the specified
frequencies or uses;
(b) the persons to whom licences will be granted or grants of spectrum
access made.
(4)
OFCOM must satisfy themselves that any criteria set out by virtue of
subsection (3) are—
(a) objectively justifiable in relation to the frequencies or uses to which
they relate;
(b) not such as to discriminate unduly against particular persons or against
a particular description of persons;
(c) proportionate to what they are intended to achieve; and
(d) in relation to what they are intended to achieve, transparent.
(5)
It shall be the duty of OFCOM to exercise the following powers in accordance
with the orders for the time being in force under this section—
(a) their powers under the Wireless Telegraphy Act 1949 and the Wireless
Telegraphy Act 1998 (c. 6) with respect to wireless telegraphy licences;
and
(b) their powers under the Wireless Telegraphy Act 1998 and this Chapter
with respect to grants of recognised spectrum access.
(6)
OFCOM must keep under review any order for the time being in force under
this section.
(7)
It shall be the duty of OFCOM to make an order revoking or amending the
provisions of an order under this section if, on reviewing it, they consider it
necessary to do so for the purpose of securing the efficient use of the electromagnetic spectrum.
(8)
An order under this section may make provision by reference to
determinations which—
152
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(a)
(b)
(9)
165
are made from time to time by OFCOM in accordance with the
provisions of such an order; and
are published by them from time to time in such manner as may be
provided for in such an order.
Section 403 applies to the power of OFCOM to make an order under this
section.
Terms etc. of wireless telegraphy licences
In section 1 of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54), after subsection (2)
(terms, provisions and limitations of the licence) there shall be inserted—
166
“(2A)
Those terms, provisions and limitations may also include, in
particular—
(a) terms, provisions and limitations as to strength or type of
signal, as to times of use and as to the sharing of frequencies;
(b) terms, provisions or limitations imposing prohibitions on the
transmission or broadcasting of particular matters by the holder
of the licence; and
(c) terms or provisions requiring the transmission or broadcasting
of particular matters by that person.
(2B)
A licence under this section may be granted either—
(a) in relation to a particular station or particular apparatus; or
(b) in relation to any station or apparatus falling within a
description specified in the licence;
and such a description may be expressed by reference to such factors
(including factors confined to the manner in which it is established,
installed or used) as OFCOM think fit.
(2C)
The terms, provisions and limitations of a licence granted under this
section to a person must not duplicate obligations already imposed on
him by general conditions set under section 45 of the Communications
Act 2003.”
Exemption from need for wireless telegraphy licence
After section 1 of the Wireless Telegraphy Act 1949 there shall be inserted—
“1AA Exemption from need for wireless telegraphy licence
(1)
If OFCOM are satisfied that the condition in subsection (2) is satisfied
as respects the use of stations or apparatus of any particular
description, they shall make regulations under section 1 of this Act
exempting the establishment, installation and use of any station or
apparatus of that description from the prohibition in that section.
(2)
That condition is that the use of stations or apparatus of that description
is not likely to involve any undue interference with wireless
telegraphy.”
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
153
Award and transfer of licences
167
Bidding for wireless telegraphy licences
(1)
Section 3 of the Wireless Telegraphy Act 1998 (c. 6) (bidding for wireless
telegraphy licences) shall be amended as follows.
(2)
The following shall cease to have effect—
(a) in subsection (1), the words “or determined by him under” and
paragraph (a) (requirement to set out procedure for bidding in a notice
issued under regulations); and
(b) subsection (2) (matters to be included in regulations).
(3)
In subsection (3) (provision that may be contained in regulations)—
(a) for paragraph (a) there shall be substituted—
“(a) require the applicant’s bid to specify the amount he is
willing to pay;
(aa) require that amount to be expressed—
(i) as a cash sum;
(ii) as a sum determined by reference to a variable
(such as income attributable wholly or in part to
the holding of the licence);
(iii) as a combination of the two; or
(iv) (at the applicant’s choice) in any one of the ways
falling within the preceding sub-paragraphs that
is authorised by the regulations;
(ab) require that amount to be expressed in terms of—
(i) the making of a single payment;
(ii) the making of periodic payments;
(iii) a combination of the two; or
(iv) (at the applicant’s choice) in any one of the ways
falling within the preceding sub-paragraphs that
is authorised by the regulations;”
(b) in paragraph (f), for “any licence” there shall be substituted “a licence
to which the regulations apply”; and
(c) the word “and” shall be inserted at the end of paragraph (f) and
paragraph (h) shall cease to have effect.
(4)
For subsection (4) (notice not to create binding obligation to grant licence) there
shall be substituted—
“(4)
(5)
Regulations under this section are not to be construed as binding
OFCOM to grant a licence on the completion of the procedure provided
for in the regulations except in such circumstances as may be provided
for in the regulations.”
For subsection (5) (licence to specify the amount payable in accordance with
the applicant’s bid) there shall be substituted—
“(5)
A wireless telegraphy licence granted in accordance with regulations
under this section shall specify either—
(a) the sum or sums which in consequence of the bids made are, in
accordance with the regulations, to be payable in respect of the
licence; or
154
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(b) the method for determining that sum or those sums;
and that sum or those sums shall be paid to OFCOM by the person to
whom the licence is granted in accordance with the terms of the
licence.”
(6)
168
For subsection (6) there shall be substituted—
“(5A)
In determining the sum or sums payable in respect of a wireless
telegraphy licence, regard may be had to bids made for other wireless
telegraphy licences and for grants of recognised spectrum access.
(5B)
Regulations under this section may provide that where a person—
(a) makes an application for a licence in accordance with a
procedure provided for by such regulations, but
(b) subsequently refuses the licence applied for,
that person shall make such payments to OFCOM as may be
determined in accordance with the regulations by reference to bids
made for the licence.
(6)
Subsection (4) of section 1 is to apply in relation to sums that will or
may become payable under regulations under this section
subsequently to the grant of a wireless telegraphy licence as it applies
to sums that will or may become payable under regulations under that
section.”
Spectrum trading
(1)
OFCOM may by regulations authorise the transfer to another person by—
(a) the holder of a wireless telegraphy licence, or
(b) the holder of a grant of recognised spectrum access,
of rights and obligations arising by virtue of such a licence or grant.
(2)
The transfers that may be authorised by regulations under this section are—
(a) such transfers of all or any of the rights and obligations under a licence
or grant as have the effect that the rights and obligations of the person
making the transfer become rights and obligations of the transferee to
the exclusion of the person making the transfer;
(b) such transfers of all or any those rights and obligations as have the
effect that the transferred rights and obligations become rights and
obligations of the transferee while continuing, concurrently, to be
rights and obligations of the person making the transfer; and
(c) transfers falling within either of the preceding paragraphs under which
the rights and obligations that are acquired by the transferee take
effect—
(i) if they are rights and obligations under a wireless telegraphy
licence, as rights and obligations under a grant of recognised
spectrum access; and
(ii) if they are rights and obligations under such a grant, as rights
and obligations under a wireless telegraphy licence.
(3)
Regulations authorising the transfer of rights and obligations under a wireless
telegraphy licence or grant of recognised spectrum access may—
(a) authorise a partial transfer to be made by reference to such factors and
apportionments, and to have effect in relation to such matters and
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(b)
(c)
(d)
(e)
(f)
(g)
(h)
(i)
(j)
(k)
155
periods, as may be described in the regulations, or as may be
determined in accordance with them;
by reference to such factors (including the terms and conditions of the
licence or grant in question) as may be specified in or determined in
accordance with the regulations, restrict the circumstances in which,
the extent to which and the manner in which a transfer may be made;
require the approval or consent of OFCOM for the making of a transfer;
provide for a transfer to be effected by the surrender of a licence or
grant of recognised spectrum access and the grant or making of a new
one in respect of the transfer;
confer power on OFCOM to direct that a transfer must not be made, or
is to be made only after compliance with such conditions as OFCOM
may impose in accordance with the regulations;
authorise OFCOM to require the payment to them of such sums as may
be determined by or in accordance with the regulations in respect of
determinations made by OFCOM for the purposes of the regulations or
in respect of an approval or consent given for those purposes;
make provision for the giving of security (whether by the giving of
deposits or otherwise) in respect of sums payable in pursuance of any
regulations under this section;
make provision as to the circumstances in which security given under
such regulations is to be returned or may be retained;
impose requirements as to the procedure to be followed for the making
of a transfer and, in particular, as to the notification about a transfer that
must be given to OFCOM, or must be published, both in advance of its
being made and afterwards;
impose requirements as to the records to be kept in connection with any
transfer, and as to the persons to whom such records are to be made
available;
set out the matters to be taken into account in the making of
determinations under regulations under this section.
(4)
The transfer of rights and obligations under a wireless telegraphy licence or
grant of recognised spectrum access shall be void except to the extent that it is
made—
(a) in accordance with regulations under this section; or
(b) in accordance with a provision specified in subsection (5).
(5)
That provision is a provision which—
(a) is contained in a wireless telegraphy licence granted before the
commencement of this section or in the first or any subsequent renewal
after the commencement of this section of a licence so granted; and
(b) allows the holder of the licence to confer the benefit of the licence on
another in respect of any station or apparatus to which the licence
relates.
(6)
A transfer shall also be void if it is made in contravention of a direction given
by OFCOM in exercise of a power conferred by regulations under this section.
(7)
Section 403 applies to the power of OFCOM to make regulations under this
section.
156
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
Variation and revocation of licences
169
(1)
Variation and revocation of wireless telegraphy licences
For section 1E of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54) (variation and
revocation of licences for the provision of a telecommunication service) there
shall be substituted—
“1E
Variation or revocation of a licence
(1)
Where OFCOM propose to vary or revoke a wireless telegraphy
licence, they shall give the person holding the licence a notification
under this subsection—
(a) stating the reasons for the proposed variation or revocation; and
(b) specifying the period during which the person notified has an
opportunity to do the things specified in subsection (2).
(2)
Those things are—
(a) making representations about the proposal; and
(b) if the proposal is the result of a contravention of a term,
provision or limitation of the licence, complying with that term,
provision or limitation.
(3)
Subject to subsections (4) to (6), the period for doing those things must
be the period of one month beginning with the day after the one on
which the notification was given.
(4)
OFCOM may, if they think fit, allow a longer period for doing those
things either—
(a) by specifying a longer period in the notification; or
(b) by subsequently, on one or more occasions, extending the
specified period.
(5)
The person notified shall have a shorter period for doing those things if
a shorter period is agreed between OFCOM and the person notified.
(6)
The person notified shall also have a shorter period if—
(a) OFCOM have reasonable grounds for believing that the case is
a case of serious and repeated contravention or an urgent case;
(b) they have determined that, in the circumstances, a shorter
period would be appropriate; and
(c) the shorter period has been specified in the notification.
(7)
A case is an urgent case if the failure to vary or revoke the licence will
result in, or create an immediate risk of—
(a) a serious threat to the safety of the public, to public health or to
national security; or
(b) serious economic or operational problems for persons, other
than the person in contravention, who—
(i) use stations or apparatus for wireless telegraphy; or
(ii) are communications providers or make associated
facilities available.
(8)
Subsection (1) does not apply to a proposal to vary or revoke a licence
if the proposal is made at the request or with the consent of the licence
holder.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(2)
157
(9)
For the purposes of this section a contravention of a term, provision or
limitation of a licence is a repeated contravention, in relation to a
proposal to vary or revoke a licence, if it falls within subsection (10).
(10)
A contravention falls within this subsection if—
(a) a previous notification under subsection (1) has been given in
respect of the same contravention or in respect of another
contravention of a term, provision or limitation of the same
licence; and
(b) the subsequent notification under that subsection is given no
more than twelve months after the day of the making by
OFCOM of a determination for the purposes of subsection (11)
that the contravention to which the previous notification related
did occur.
(11)
Where OFCOM have given a notification under subsection (1), they
shall, within the period of one month beginning with the end of the
period for the making of representations about the proposal contained
in that notification—
(a) decide whether or not to vary or revoke the licence in
accordance with their proposal, or in accordance with that
proposal but with modifications; and
(b) give the person holding the licence a notification of their
decision.
(12)
The notification under subsection (11)—
(a) must be given no more than one week after the making of the
decision to which it relates; and
(b) must, in accordance with that decision, either vary or revoke the
licence or withdraw the proposal for a variation or revocation.
(13)
The reference in subsection (10) to a contravention of a term, provision
or limitation of the same licence includes a reference to a contravention
of a term, provision or limitation contained in a previous licence of
which the licence in question is a direct or indirect renewal.
(14)
In this section, ‘communications provider’ and ‘associated facility’
have the same meaning as in the Communications Act 2003.”
Nothing in this section is to apply in any case in which a notice under section
1E(1) of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54) was served before the
commencement of this section.
Wireless telegraphy register
170
Wireless telegraphy register
(1)
OFCOM may by regulations make provision for the establishment and
maintenance of a register of relevant information.
(2)
OFCOM are to include relevant information in the register if, and only if, it is
relevant information of a description prescribed by regulations under this
section.
(3)
Information is relevant information for the purposes of subsection (1) if it
relates to—
158
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(a)
(b)
the issue, renewal, transfer, variation or revocation of wireless
telegraphy licences; or
the making, renewal, transfer, modification or revocation of grants of
recognised spectrum access.
(4)
Subject to such conditions (including conditions as to payment) as may be
prescribed by regulations under this section, a register established by virtue of
subsection (1) shall be open to inspection by the public.
(5)
Section 403 applies to the power of OFCOM to make regulations under this
section.
Information requirements
171
(1)
Information requirements in relation to wireless telegraphy licences
In Part 3 of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54) (supplemental provisions),
before section 14 there shall be inserted—
“13A Information requirements
(1)
Subject to the following provisions of this section, OFCOM may require
a person who is using or has established, installed or used a station or
apparatus for wireless telegraphy to provide OFCOM with all such
information relating to—
(a) the establishment, installation or use of the station or apparatus,
and
(b) any related matters,
as OFCOM may require for statistical purposes.
(2)
OFCOM are not to require the provision of information under this
section except—
(a) by a demand for the information that sets out OFCOM’s reasons
for requiring the information and the statistical purposes for
which it is required; and
(b) where the making of a demand for that information is
proportionate to the use to which the information is to be put in
the carrying out of OFCOM’s functions.
(3)
A demand for information required under this section must be
contained in the notice served on the person from whom the
information is required.
(4)
A person required to provide information under this section must
provide it in such manner and within such reasonable period as may be
specified by OFCOM.
(5)
A person who fails to provide information in accordance with a
requirement of OFCOM under this section is guilty of an offence.
(6)
In proceedings against a person for an offence under subsection (1) it
shall be a defence for that person to show—
(a) that it was not reasonably practicable for him to comply with
the requirement within the period specified by OFCOM; but
(b) that he has taken all reasonable steps to provide the required
information after the end of that period.
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(7)
13B
(2)
159
A person is guilty of an offence if—
(a) in pursuance of any requirement under this section, he provides
information that is false in any material particular; and
(b) at the time he provides it, he either knows it to be false or is
reckless as to whether or not it is false.
Statement of policy on information gathering
(1)
It shall be the duty of OFCOM to prepare and publish a statement of
their general policy with respect to—
(a) the exercise of their powers under section 13A; and
(b) the uses to which they are proposing to put information
obtained under that section.
(2)
OFCOM may from time to time revise that statement as they think fit.
(3)
Where OFCOM make or revise their statement of policy under this
section, they must publish that statement or (as the case may be) the
revised statement in such manner as they consider appropriate for
bringing it to the attention of the persons who, in their opinion, are
likely to be affected by it.
(4)
It shall be the duty of OFCOM, in exercising the powers conferred on
them by section 13A, to have regard to the statement for the time being
in force under this section.”
In section 14(1A) of that Act (summary offences carrying a maximum fine of
level 3 on the standard scale), before paragraph (f) there shall be inserted—
“(ea) any offence under section 13A(1) of this Act; or”.
Criminal proceedings etc.
172
Contraventions of conditions for use of wireless telegraphy
(1)
Where OFCOM determine that there are reasonable grounds for believing that
a person is contravening, or has contravened—
(a) a term, provision or limitation of a wireless telegraphy licence, or
(b) a term, provision or limitation of an exemption under the proviso to
section 1(1) of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54) (exemptions
from licensing requirement),
they may give that person a notification under this section.
(2)
A notification under this section is one which—
(a) sets out the determination made by OFCOM;
(b) specifies the term, provision or limitation, and the contravention, in
respect of which that determination has been made; and
(c) specifies the period during which the person notified has an
opportunity of doing the things specified in subsection (3).
(3)
Those things are—
(a) making representations about the matters notified; and
(b) complying with any notified term, provision or limitation of which he
remains in contravention.
160
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(4)
Subject to subsections (5) to (7), the period for doing those things must be the
period of one month beginning with the day after the one on which the
notification was given.
(5)
OFCOM may, if they think fit, allow a longer period for doing those things
either—
(a) by specifying a longer period in the notification; or
(b) by subsequently, on one or more occasions, extending the specified
period.
(6)
The person notified shall have a shorter period for doing those things if a
shorter period is agreed between OFCOM and the person notified.
(7)
The person notified shall also have a shorter period if—
(a) OFCOM have reasonable grounds for believing that the case is a case of
repeated contravention;
(b) they have determined that, in those circumstances, a shorter period
would be appropriate; and
(c) the shorter period has been specified in the notification.
173
Meaning of “repeated contravention” in s. 172
(1)
For the purposes of section 172 a contravention is a repeated contravention, in
relation to a notification with respect to that contravention, if—
(a) in the case of a contravention of a term, provision or limitation of a
licence, it falls within subsection (2) or (3); or
(b) in the case of a contravention of a term, provision or limitation of an
exemption, it falls within subsection (4) or (5).
(2)
A contravention of a term, provision or limitation of a licence falls within this
subsection if—
(a) a previous notification under section 172 has been given in respect of
the same contravention or in respect of another contravention of a term,
provision or limitation of the same licence;
(b) the person who was given that notification subsequently took steps for
remedying the notified contravention; and
(c) the subsequent notification is given no more than twelve months after
the day of the giving of the previous notification.
(3)
A contravention of a term, provision or limitation of a licence falls within this
subsection if—
(a) the person concerned has been convicted of an offence under section
1(1) of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54) in respect of the
contravention to which the notification relates or in respect of another
contravention of a term, provision or limitation of the same licence; and
(b) the subsequent notification is given before the end of the period of
twelve months from the contravention in respect of which that person
was convicted of that offence.
(4)
A contravention of a term, provision or limitation of an exemption falls within
this subsection if—
(a) a previous notification under section 172 has been given in respect of
the same contravention or in respect of another contravention of the
same term, provision or limitation;
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(b)
(c)
161
the person who was given that notification subsequently took steps for
remedying the notified contravention; and
the subsequent notification is given no more than twelve months after
the day of the giving of the previous notification.
(5)
A contravention of a term, provision or limitation of an exemption falls within
this subsection if—
(a) the person concerned has been convicted of an offence under section
1(1) of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54) in respect of the
contravention to which the notification relates or in respect of another
contravention of the same term, provision or limitation; and
(b) the subsequent notification is given before the end of the period of
twelve months from the contravention in respect of which that person
was convicted of that offence.
(6)
In calculating the periods of twelve months mentioned in subsections (3)(b)
and (5)(b), the period between the institution of the criminal proceedings
which led to the conviction and the conclusion of those proceedings shall be
left out of account.
(7)
For the purposes of subsection (6) criminal proceedings shall be taken to be
concluded when no further appeal against conviction may be brought without
the permission of the court and—
(a) in a case where there is no fixed period within which that permission
can be sought, permission has been refused or has not been sought; or
(b) in a case where there is a fixed period within which that permission can
be sought, that permission has been refused or that period has expired
without permission having been sought.
(8)
References in this section to remedying a contravention include references to
each of the following—
(a) doing any thing the failure to do which, or the failure to do which
within a particular period or before a particular time, constituted the
whole or a part of the contravention;
(b) paying an amount to a person by way of compensation for loss or
damage suffered by that person in consequence of the contravention;
(c) paying an amount to a person by way of compensation in respect of
annoyance, inconvenience or anxiety to which he has been put in
consequence of the contravention; and
(d) otherwise acting in a manner that constitutes an acknowledgement that
the notified contravention did occur.
(9)
References in this section to a contravention of a term, provision or limitation
of a licence include a reference to a contravention of a term, provision or
limitation contained in a previous licence of which the licence in question is a
direct or indirect renewal.
174
(1)
Procedure for prosecutions of wireless telegraphy offences
This section applies to proceedings against a person (“the defendant”) for an
offence under section 1 of the Wireless Telegraphy Act 1949 consisting in the
contravention of—
(a) the terms, provisions or limitations of a wireless telegraphy licence; or
162
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(b)
the terms, provisions or limitations of an exemption under the proviso
to section 1(1) of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54) (exemptions
from licensing requirement).
(2)
Proceedings to which this section applies are not to be brought at any time after
the coming into force of this section unless, before they are brought, OFCOM
have—
(a) given the defendant a notification under section 172 in respect of the
contravention to which the proceedings relate; and
(b) considered any representations about the matters notified which were
made by the defendant within the period allowed under that section.
(3)
Proceedings to which this section applies are not to be brought at any time after
the coming into force of this section in respect of a contravention if—
(a) it is a contravention to which a notification given to that person under
section 172 relates; and
(b) that person has, during the period allowed under that section,
complied with the notified term, provision or limitation.
(4)
Subsection (2) does not apply where OFCOM have certified that it would be
inappropriate to follow the procedure in section 172 because of an immediate
risk of—
(a) a serious threat to the safety of the public, to public health or to national
security; or
(b) serious economic or operational problems for persons (other than the
defendant) who—
(i) use stations or apparatus for wireless telegraphy; or
(ii) are communications providers or make associated facilities
available.
(5)
Where—
(a) proceedings to which this section applies are brought by virtue of
subsection (4) without a notification having been given to the
defendant, and
(b) the defendant is convicted in those proceedings of the offence under
section 1 of the Wireless Telegraphy Act 1949,
the court, in determining how to deal with that person, shall have regard, in
particular, to the matters specified in subsection (6).
(6)
Those matters are—
(a) whether the defendant has ceased to be in contravention of the terms,
provisions or limitations in question and (if so) when; and
(b) any steps taken by the defendant (whether before or after the
commencement of the proceedings) for securing compliance with the
obligations imposed on him by virtue of those terms, provisions or
limitations.
(7)
Notwithstanding anything in section 127 of the Magistrates’ Courts Act 1980
(c. 43) or Article 19 of the Magistrates’ Courts (Northern Ireland) Order 1981
(S.I. 1981/1675 (N.I. 26)) (limitation on time for bringing summary
proceedings) where—
(a) OFCOM give a notification under section 172 in respect of a
contravention, and
(b) that notification is given before the end of six months after the day of
the contravention,
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
163
the time for the bringing of proceedings for a summary offence in respect of
that contravention shall be extended until the end of six months from the end
of the period allowed, in the case of that notification, for doing the things
mentioned in section 172(3) of this Act.
(8)
175
In this section, “stations for wireless telegraphy” and “apparatus for wireless
telegraphy” have the same meanings as in the Wireless Telegraphy Act 1949
(c. 54).
Special procedure for contraventions by multiplex licence holders
(1)
OFCOM may impose a penalty on a person if—
(a) that person is or has been in contravention in any respect of the terms,
provisions or limitations of a general multiplex licence;
(b) the contravention relates to terms, provisions or limitations falling
within section 1(2A)(b) or (c) of the Wireless Telegraphy Act 1949
(terms, provisions and limitations about service content);
(c) OFCOM have notified that person that it appears to them that those
terms, provisions or limitations have been contravened in that respect;
and
(d) that contravention is not one in respect of which proceedings for an
offence under that Act have been brought against that person.
(2)
Where OFCOM impose a penalty on a person under this section, they shall—
(a) notify that person of that decision and of their reasons for that decision;
and
(b) in that notification, fix a reasonable period after it is given as the period
within which the penalty is to be paid.
(3)
A penalty imposed under this section—
(a) must be paid to OFCOM; and
(b) if not paid within the period fixed by them, is to be recoverable by them
accordingly.
(4)
No proceedings for an offence under the Wireless Telegraphy Act 1949 shall be
commenced against a person in respect of a contravention in respect of which
a penalty has been imposed by OFCOM under this section.
(5)
For the purposes of this section a licence is a general multiplex licence, in
relation to the time of a contravention, if—
(a) it is a wireless telegraphy licence containing terms, provisions or
limitations by virtue of which the services for the purposes of which the
use of the licensed station or apparatus is authorised are confined to, or
are allowed to include, one or more multiplex services; and
(b) at that time, there is no licence under Part 1 or 2 of the 1996 Act in force
in respect of a multiplex service to be broadcast using that station or
apparatus.
(6)
In this section “multiplex service” means—
(a) a service for broadcasting for general reception that consists in the
packaging together of two or more services that are provided for
inclusion together in that service by a combination of the relevant
information in digital form; or
164
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
(b)
176
a service provided with a view to its being a service falling within
paragraph (a) but in the case of which only one service is for the time
being comprised in digital form in what is provided.
Amount of penalty under s. 175
(1)
The amount of a penalty imposed under section 175 is to be such amount, not
exceeding the greater of the following, as OFCOM think fit, namely—
(a) £250,000; and
(b) 5 per cent. of the relevant amount of gross revenue.
(2)
In subsection (1) “the relevant amount of gross revenue” means the amount
specified in section 177.
(3)
The Secretary of State may by order amend this section so as to substitute a
different amount for the amount for the time being specified in subsection
(1)(a).
(4)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (3)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
177
“Relevant amount of gross revenue” for the purposes of s. 176
(1)
The relevant amount of gross revenue for the purposes of section 176, in
relation to a penalty imposed on a person, is—
(a) where the last accounting period of that person which falls before the
contravention was a period of twelve months, the relevant part of his
gross revenue for that period; and
(b) in any other case, the amount which, by making any appropriate
apportionments or other adjustments of the relevant part of his gross
revenue for the accounting period or periods mentioned in subsection
(2), is computed to be the amount representing the annual rate for the
relevant part of his gross revenues.
(2)
The accounting period or periods referred to in subsection (1) are—
(a) every accounting period of his to end within the period of twelve
months immediately preceding the contravention; and
(b) if there is no such accounting period, the accounting period of his
which is current at the time of the contravention.
(3)
In this section, a reference to the relevant part of a person’s gross revenue, in
relation to a contravention of the terms, provisions or limitations of a licence,
is a reference to so much of his gross revenue as is attributable to the provision
of the service to which that licence relates.
(4)
For the purposes of this section—
(a) the gross revenue of a person for a period, and
(b) the extent to which a part of a person’s gross revenue is attributable to
the provision of any service,
shall be ascertained in accordance with such principles as may be set out in a
statement made by OFCOM.
(5)
Such a statement may provide for the amount of a person’s gross revenue for
an accounting period that is current when the amount falls to be calculated to
be taken to be the amount estimated by OFCOM, in accordance with the
Communications Act 2003 (c. 21)
Part 2 — Networks, services and the radio spectrum
Chapter 2 — Spectrum use
165
principles set out in the statement, to be the amount that will be his gross
revenue for that period.
(6)
OFCOM may revise a statement made under subsection (4) from time to time.
(7)
A statement made or revised under this section may set out different principles
for different cases.
(8)
Before making or revising a statement under this section, OFCOM must
consult the Secretary of State and the Treasury.
(9)
OFCOM must—
(a) publish the statement made under subsection (4) and every revision of
it; and
(b) send a copy of the statement and of every such revision to the Secretary
of State;
and the Secretary of State must lay copies of the statement and of every such
revision before each House of Parliament.
(10)
Section 13A of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54) is to apply for the
purpose of ascertaining the amount of a person’s gross revenue for any period
for the purposes of section 176 of this Act and this section as it applies for the
purpose of obtaining information for statistical purposes about matters
relating to the establishment, installation or use by that person of a station or
apparatus.
(11)
In this section—
“accounting period”, in relation to a person, means a period in respect of
which accounts of the undertaking carried on by him are prepared or,
if one such period is comprised in another, whichever of those periods
is or is closest to a twelve month period; and
“gross revenue”, in relation to a person, means the gross revenue of an
undertaking carried on by that person.
178
(1)
Proceedings for an offence relating to apparatus use
Section 11 of the Wireless Telegraphy Act 1949 (notices enforcing regulations
on the use of apparatus) shall have effect with the following amendments in
relation to any notice under subsection (1) or (2) of that section that is served
after the coming into force of this subsection—
(a) paragraph (i) of the proviso to subsection (1) shall be omitted; and
(b) for subsections (3) to (6) there shall be substituted—
“(2A)
Where an appeal with respect to a notice under this section is
pending—
(a) proceedings for an offence of contravening that notice
(whether instituted before or after the bringing of the
appeal) shall be stayed until the appeal has been finally
determined; and
(b) any such proceedings shall be discharged if the notice is
set aside in consequence of the appeal;
but this subsection does not affect proceedings in which a
person has been convicted at a time when there was no pending
appeal.
OMISSIS
Wireless Telegraphy
Act 2006
CHAPTER 36
£17·50
Wireless Telegraphy Act 2006
CHAPTER 36
CONTENTS
PART 1
GENERAL PROVISION ABOUT RADIO SPECTRUM
Radio spectrum functions of OFCOM
1
2
3
4
5
6
General functions
United Kingdom Plan for Frequency Authorisation
Duties of OFCOM when carrying out functions
Advisory service in relation to interference
Directions of Secretary of State
Procedure for directions
Reservation of spectrum for multiplex use
7
Special duty in relation to television multiplexes
PART 2
REGULATION OF RADIO SPECTRUM
CHAPTER 1
WIRELESS TELEGRAPHY LICENCES
Licensing of wireless telegraphy
8
9
10
11
Licences and exemptions
Terms, provisions and limitations
Procedure
Surrender of licence
ii
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Charges etc
12
13
14
15
16
17
Charges for grant of licence
Matters taken into account
Bidding for licences
Recovery
Regulations
Sections 12 to 16: interpretation
CHAPTER 2
GRANTS OF RECOGNISED SPECTRUM ACCESS
Making of grants
18
19
20
Grant of recognised spectrum access
Procedure
Effect of grant of recognised spectrum access
Charges etc
21
22
23
24
25
26
Charges for grant of recognised spectrum access
Matters taken into account
Bidding for grants
Recovery
Regulations
Sections 21 to 25: interpretation
CHAPTER 3
MANAGEMENT OF RADIO SPECTRUM
General
27
28
29
30
Conversion into and from wireless telegraphy licences
Payments by the Crown
Limitations on authorised spectrum use
Spectrum trading
Wireless telegraphy register
31
Wireless telegraphy register
Statistical information
32
33
34
Statistical information
Failure to provide information etc
Statement of policy
iii
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
CHAPTER 4
ENFORCEMENT
Unauthorised use etc
35
36
37
38
Unauthorised use etc of wireless telegraphy station or apparatus
Keeping available for unauthorised use
Allowing premises to be used for unlawful broadcasting
Facilitating unauthorised broadcasting
Procedures for contraventions
39
40
41
42
43
44
Contravention of terms, etc
Repeated contravention
Procedure for prosecutions
Special procedure for contraventions by multiplex licence holders
Amount of penalty under section 42
Relevant amount of gross revenue
CHAPTER 5
MISCELLANEOUS
Regulations about wireless telegraphy
45
46
Regulations
Offences
Misuse of wireless telegraphy
47
48
49
Misleading messages
Interception and disclosure of messages
Interception authorities
Miscellaneous
50
51
52
53
Apparatus on foreign-registered ships etc
Apparatus in vehicles
Wireless personnel
Surrender of authority
PART 3
REGULATION OF APPARATUS
Undue interference
54
55
56
57
58
59
Regulations about use and sale etc of apparatus
Enforcement: use of apparatus
Enforcement: sale etc of apparatus
Appeal against notice under section 55 or 56 etc
Contravening notice under section 55 or 56
Entry and search of premises etc
iv
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
60
61
Obstruction and failure to assist
Sections 54 to 60: interpretation
Restriction orders
62
63
64
65
66
67
Restriction orders
Authorities
Compatibility with international obligations
Powers of Commissioners for Her Majesty’s Revenue and Customs
Offences
Restriction orders: interpretation
Deliberate interference
68
Deliberate interference
PART 4
APPROVAL OF APPARATUS ETC
Approval of apparatus
69
70
71
Approval of apparatus
Approvals: supplementary
The relevant authority
Marking etc of apparatus
72
73
74
75
Information etc on or with apparatus
Information etc in advertisements
Offences
Default of third person
Interpretation
76
Part 4: interpretation
PART 5
PROHIBITION OF BROADCASTING FROM SEA OR AIR
Prohibitions
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
Broadcasting from ships and aircraft
Broadcasting from marine structures etc
Broadcasting from prescribed areas of high seas
Acts connected with broadcasting
Management of station
Facilitating broadcasting from ships or aircraft
Facilitating broadcasting from structures etc
Maintaining or repairing apparatus
Acts relating to broadcast material
Facilitation offences: territorial scope
Procuring person to commit offence abroad
v
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Enforcement
88
89
90
91
92
Enforcement officers
Enforcement powers
Enforcement powers: facilitation offences
Exercise of powers
Further provisions
Penalties and proceedings
93
Penalties and proceedings
Saving
94
Saving for certain broadcasts
Interpretation
95
Part 5: interpretation
PART 6
GENERAL
Fixed penalties
96
Fixed penalties for summary offences
Entry, search and seizure
97
98
99
100
Powers of entry and search
Obstruction and failure to assist
Powers of seizure
Obstruction
Disposal and forfeiture
101
102
103
104
Detention and disposal of property
Section 101: conclusion of proceedings
Forfeiture on conviction
Forfeiture etc of restricted apparatus
Enforcement, proceedings etc
105
106
107
108
109
110
Offences relating to ships or aircraft
Continuing offences
Proceedings and enforcement
Civil proceedings
Fines in Scotland
Criminal liability of company directors etc
Disclosure of information
111
General restrictions
vi
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Notifications etc and electronic working
112
113
114
Service of documents
Documents in electronic form
Timing and location of things done electronically
Interpretation
115
116
117
General interpretation
“Wireless telegraphy”
“Wireless telegraphy apparatus” and “wireless telegraphy station”
Extent and application
118
119
120
Extent
Territorial application
Territorial sea and other waters
Supplemental
121
122
123
124
125
126
Orders and regulations made by Secretary of State
Orders and regulations made by OFCOM
Consequential amendments
Transitional provisions, savings and transitory modifications
Repeals and revocations
Short title and commencement
Schedule 1 — Procedure for wireless telegraphy licences
Schedule 2 — Procedure for grants of recognised spectrum access
Schedule 3 — Suspension and revocation of authorities issued to wireless
personnel
Schedule 4 — Fixed penalties
Schedule 5 — Forfeiture on conviction
Schedule 6 — Seizure and forfeiture of restricted apparatus
Schedule 7 — Consequential amendments
Schedule 8 — Transitional provisions, savings and transitory modifications
Part 1 — Transitional provisions and savings
Part 2 — Transitory modifications
Schedule 9 — Repeals and revocations
Part 1 — Repeals
Part 2 — Revocations
ELIZABETH II
c. 36
Wireless Telegraphy Act 2006
2006 CHAPTER 36
An Act to consolidate enactments about wireless telegraphy.
[8th November 2006]
B
by the Queen’s most Excellent Majesty, by and with the advice and
consent of the Lords Spiritual and Temporal, and Commons, in this present
Parliament assembled, and by the authority of the same, as follows:—
E IT ENACTED
PART 1
GENERAL PROVISION ABOUT RADIO SPECTRUM
Radio spectrum functions of OFCOM
1
General functions
(1)
It is a function of OFCOM—
(a) to give such advice in relation to the use of the electromagnetic
spectrum for wireless telegraphy,
(b) to provide such other services, and
(c) to maintain such records,
as they consider appropriate for the purpose of facilitating or managing the use
of the spectrum for wireless telegraphy.
(2)
It is a function of OFCOM, in relation to the use of the electromagnetic
spectrum for wireless telegraphy—
(a) to give such further advice,
(b) to provide such other services, and
(c) to maintain such other records,
as the Secretary of State may require for the purpose of securing compliance
with the international obligations of the United Kingdom.
2
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 1 — General provision about radio spectrum
(3)
The advice, other services and records that OFCOM may give, provide or
maintain under this section include advice, other services and records with
respect to the use of the electromagnetic spectrum at places outside the United
Kingdom.
(4)
The powers of OFCOM under Part 1 of the Communications Act 2003 (c. 21) to
carry out research, or to arrange for others to carry out research, are to be
exercisable, in particular, for ascertaining, for the purpose of carrying out
OFCOM’s functions under this section, information about—
(a) the demands for use of the electromagnetic spectrum for wireless
telegraphy in the United Kingdom;
(b) the effects, in the United Kingdom, of any such use of the spectrum;
(c) likely future developments in relation to those matters; and
(d) any other connected matters that OFCOM think relevant.
(5)
OFCOM may make a grant to any person if, in their opinion, the making of the
grant is likely to promote—
(a) the efficient use in the United Kingdom of the electromagnetic
spectrum for wireless telegraphy; or
(b) the efficient management of that use.
(6)
A grant—
(a) may be made to a person holding a wireless telegraphy licence or a
grant of recognised spectrum access or to any other person; and
(b) is to be made on such terms and conditions as OFCOM consider
appropriate;
and the terms and conditions may include terms requiring the repayment of
the grant in specified circumstances.
(7)
The consent of the Treasury is required—
(a) for the making of a grant under subsection (5); and
(b) for the terms and conditions on which such a grant is made.
(8)
Where OFCOM are required to give advice or provide another service to a
person under this section, they may make the giving of the advice or the
provision of the other service conditional on the payment to them of such
sums—
(a) as they may determine in advance; or
(b) as may be agreed between them and that person.
(9)
In this section references to providing a service to a person include references
to a service consisting in—
(a) the entry of that person’s particulars in a register or other record kept
by OFCOM for the purpose of carrying out their functions under this
section; or
(b) the taking of steps for the purposes of determining whether to grant an
application for an entry in a register or record so kept.
2
United Kingdom Plan for Frequency Authorisation
(1)
OFCOM must, from time to time as they think fit, publish a plan (“the United
Kingdom Plan for Frequency Authorisation”).
(2)
The plan must set out—
(a) in relation to the United Kingdom, the frequencies that—
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 1 — General provision about radio spectrum
3
(i)
(b)
3
have been allocated for particular wireless telegraphy purposes,
and
(ii) are available for assignment; and
the purposes for which the different frequencies have been allocated.
Duties of OFCOM when carrying out functions
(1)
In carrying out their radio spectrum functions, OFCOM must have regard, in
particular, to—
(a) the extent to which the electromagnetic spectrum is available for use, or
further use, for wireless telegraphy;
(b) the demand for use of the spectrum for wireless telegraphy; and
(c) the demand that is likely to arise in future for the use of the spectrum
for wireless telegraphy.
(2)
In carrying out those functions, they must also have regard, in particular, to the
desirability of promoting—
(a) the efficient management and use of the part of the electromagnetic
spectrum available for wireless telegraphy;
(b) the economic and other benefits that may arise from the use of wireless
telegraphy;
(c) the development of innovative services; and
(d) competition in the provision of electronic communications services.
(3)
Subsection (4) has effect in the case of OFCOM’s radio spectrum functions,
other than their functions under sections 13 and 22.
(4)
In the application of this section to those functions, OFCOM may disregard
such of the matters mentioned in subsections (1) and (2) as appear to them—
(a) to be matters to which they are not required to have regard apart from
this section; and
(b) to have no application to the case in question.
(5)
Where it appears to OFCOM that a duty under this section conflicts with one
or more of their duties under sections 3 to 6 of the Communications Act 2003
(c. 21), priority must be given to their duties under those sections.
(6)
Where it appears to OFCOM that a duty under this section conflicts with
another in a particular case, they must secure that the conflict is resolved in the
manner they think best in the circumstances.
4
Advisory service in relation to interference
It is a function of OFCOM to provide a service consisting in the giving of advice
and assistance to persons complaining of interference with wireless
telegraphy.
5
Directions of Secretary of State
(1)
The Secretary of State may by order give general or specific directions to
OFCOM about the carrying out by them of their radio spectrum functions.
(2)
An order under this section may require OFCOM to secure that such
frequencies of the electromagnetic spectrum as may be specified in the order
are kept available or become available—
4
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 1 — General provision about radio spectrum
(a) for such uses or descriptions of uses, or
(b) for such users or descriptions of users,
as may be so specified.
(3)
An order under this section may require OFCOM to exercise their powers
under the provisions mentioned in subsection (4)—
(a) in such cases,
(b) in such manner,
(c) subject to such restrictions and constraints, and
(d) with a view to achieving such purposes,
as may be specified in, or determined by the Secretary of State in accordance
with, the order.
(4)
The provisions are—
(a) section 8(3);
(b) sections 12 to 14; and
(c) sections 21 to 23.
(5)
This section does not restrict the Secretary of State’s power under section 5 of
the Communications Act 2003 (c. 21) (directions in respect of networks and
spectrum functions).
6
Procedure for directions
(1)
An order under section 5 must state the purpose for which a direction is given,
unless it falls within section 5(2) or (3).
(2)
Before making an order under section 5, the Secretary of State must consult—
(a) OFCOM; and
(b) such other persons as he thinks fit.
(3)
Subsection (2) does not apply where the Secretary of State considers that the
urgency of the case makes it inexpedient to consult before making the order.
(4)
No order is to be made under section 5 unless a draft of the order has been laid
before Parliament and approved by a resolution of each House.
(5)
But subsection (4) does not apply where—
(a) before or in the course of the consultation required by subsection (2), or
(b) after the consultation and before or after a draft of the order has been
laid before Parliament,
the Secretary of State considers that the urgency of the case is or has become
such that he should make the order straight away.
(6)
Where under subsection (5) the Secretary of State makes an order under section
5 without a draft of the order having been approved, the order ceases to have
effect at the end of the period of forty days beginning with the day on which it
was made unless, before the end of that period, it has been approved by a
resolution of each House of Parliament.
(7)
For the purposes of subsection (6)—
(a) the order’s ceasing to have effect is without prejudice to anything
previously done, or to the making of a new order; and
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 1 — General provision about radio spectrum
(b)
5
in reckoning the period of forty days no account is to be taken of any
period during which Parliament is dissolved or prorogued or during
which both Houses are adjourned for more than four days.
Reservation of spectrum for multiplex use
7
Special duty in relation to television multiplexes
(1)
This section applies where OFCOM, in the exercise of their radio spectrum
functions, have reserved frequencies for the broadcasting of television
programmes.
(2)
OFCOM must, in carrying out those functions, exercise their powers so as to
secure, so far as practicable, that the requirement in subsection (3) is satisfied.
(3)
The requirement is that sufficient capacity is made available on the reserved
frequencies for ensuring, in the case of every licensed television multiplex
service, that the qualifying services are broadcast by means of that multiplex
service.
(4)
“Licensed television multiplex service” means a television multiplex service
the provision of which is authorised by a licence under Part 1 of the
Broadcasting Act 1996 (c. 55).
(5)
“Qualifying service” and “television multiplex service” each has the same
meaning as in Part 3 of the Communications Act 2003 (c. 21).
PART 2
REGULATION OF RADIO SPECTRUM
CHAPTER 1
WIRELESS TELEGRAPHY LICENCES
Licensing of wireless telegraphy
8
Licences and exemptions
(1)
It is unlawful—
(a) to establish or use a wireless telegraphy station, or
(b) to instal or use wireless telegraphy apparatus,
except under and in accordance with a licence (a “wireless telegraphy licence”)
granted under this section by OFCOM.
(2)
Subsection (1) does not apply to—
(a) the use of a television receiver (within the meaning of Part 4 of the
Communications Act 2003) for receiving a television programme; or
(b) the installation of a television receiver for use solely for that purpose.
(3)
OFCOM may by regulations exempt from subsection (1) the establishment,
installation or use of wireless telegraphy stations or wireless telegraphy
apparatus of such classes or descriptions as may be specified in the regulations,
either absolutely or subject to such terms, provisions and limitations as may be
so specified.
6
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 1 — Wireless telegraphy licences
(4)
If OFCOM are satisfied that the condition in subsection (5) is satisfied as
respects the use of stations or apparatus of a particular description, they must
make regulations under subsection (3) exempting the establishment,
installation and use of a station or apparatus of that description from
subsection (1).
(5)
The condition is that the use of stations or apparatus of that description is not
likely to involve undue interference with wireless telegraphy.
9
Terms, provisions and limitations
(1)
A wireless telegraphy licence may be granted subject to such terms, provisions
and limitations as OFCOM think fit.
(2)
In the case of a licence to establish a station, the limitations may, in particular,
include limitations as to—
(a) the position and nature of the station;
(b) the purpose for which, the circumstances in which and the persons by
whom the station may be used;
(c) the apparatus that may be installed or used in the station.
(3)
In the case of any other licence, the limitations may, in particular, include
limitations as to—
(a) the apparatus that may be installed or used;
(b) the places where, the purposes for which, the circumstances in which
and the persons by whom the apparatus may be used.
(4)
The terms, provisions and limitations may also include, in particular—
(a) terms, provisions and limitations as to strength or type of signal, as to
times of use and as to the sharing of frequencies;
(b) terms, provisions or limitations imposing prohibitions on the
transmission or broadcasting of particular matters by the holder of the
licence;
(c) terms or provisions requiring the transmission or broadcasting of
particular matters by that person.
(5)
A wireless telegraphy licence may be granted—
(a) in relation to a particular station or particular apparatus; or
(b) in relation to any station or apparatus falling within a description
specified in the licence;
and such a description may be expressed by reference to such factors
(including factors confined to the manner in which it is established, installed or
used) as OFCOM think fit.
(6)
The terms, provisions and limitations of a wireless telegraphy licence granted
to a person must not duplicate obligations already imposed on him by general
conditions set under section 45 of the Communications Act 2003 (c. 21) (power
of OFCOM to set conditions in relation to electronic communications networks
and services).
(7)
In imposing terms, provisions or limitations on a wireless telegraphy licence,
OFCOM may impose only those that they are satisfied are—
(a) objectively justifiable in relation to the networks and services to which
they relate;
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 1 — Wireless telegraphy licences
(b)
(c)
(d)
(8)
10
7
not such as to discriminate unduly against particular persons or against
a particular description of persons;
proportionate to what they are intended to achieve; and
in relation to what they are intended to achieve, transparent.
This section has effect subject to regulations under section 14.
Procedure
Schedule 1 (which makes provision about the grant, revocation and variation
of wireless telegraphy licences) has effect.
11
Surrender of licence
(1)
Where a wireless telegraphy licence has expired or has been revoked, it is the
duty of—
(a) the person to whom the licence was granted, and
(b) any other person in whose possession or under whose control the
licence may be,
to cause it to be surrendered to OFCOM if required by them to do so.
(2)
Subsection (1) does not apply to a licence that relates solely to receiving
apparatus.
(3)
A person commits an offence if—
(a) he has a duty under subsection (1) to cause a wireless telegraphy
licence to be surrendered to OFCOM; and
(b) without reasonable excuse he fails or refuses to do so.
(4)
A person who commits an offence under this section is liable on summary
conviction to a fine not exceeding level 3 on the standard scale.
Charges etc
12
Charges for grant of licence
(1)
A person to whom a wireless telegraphy licence is granted must pay to
OFCOM—
(a) on the grant of the licence, and
(b) if regulations made by OFCOM so provide, subsequently at such times
during its term and such times in respect of its variation or revocation
as may be prescribed by the regulations,
the sums described in subsection (2).
(2)
The sums are—
(a) such sums as OFCOM may prescribe by regulations, or
(b) if regulations made by OFCOM so provide, such sums (whether on the
grant of the licence or subsequently) as OFCOM may determine in the
particular case.
(3)
Regulations under this section may—
(a) confer exemptions from provisions of the regulations in particular
cases; and
8
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 1 — Wireless telegraphy licences
(b)
provide for sums paid to be refunded, in whole or in part, in such cases
as may be specified in the regulations or in such cases as OFCOM think
fit.
(4)
On the grant of a licence in respect of which sums will or may subsequently
become payable under regulations under this section, OFCOM may require
such security to be given, by way of deposit or otherwise, for the payment of
those sums as they think fit.
(5)
Regulations under this section do not apply in relation to a licence granted in
accordance with regulations under section 14.
13
Matters taken into account
(1)
This section applies where OFCOM exercise a power under section 12 to
prescribe sums payable in respect of wireless telegraphy licences, other than a
power to prescribe sums payable where a licence is varied or revoked at the
request or with the consent of the holder of the licence.
(2)
OFCOM may, if they think fit in the light (in particular) of the matters to which
they must have regard under section 3, prescribe sums greater than those
necessary to recover costs incurred by them in connection with their radio
spectrum functions.
(3)
“Prescribe” means prescribe by regulations or determine in accordance with
regulations.
14
Bidding for licences
(1)
Having regard to the desirability of promoting the optimal use of the
electromagnetic spectrum, OFCOM may by regulations provide that, in such
cases as may be specified in the regulations, applications for wireless
telegraphy licences must be made in accordance with a procedure that involves
the making by the applicant of a bid specifying an amount that he is willing to
pay to OFCOM in respect of the licence.
(2)
The regulations may make provision with respect to—
(a) the grant of the licences to which they apply; and
(b) the terms, provisions and limitations subject to which such licences are
granted.
(3)
The regulations may, in particular—
(a) require the applicant’s bid to specify the amount he is willing to pay;
(b) require that amount to be expressed—
(i) as a cash sum;
(ii) as a sum determined by reference to a variable (such as income
attributable wholly or in part to the holding of the licence);
(iii) as a combination of the two; or
(iv) (at the applicant’s choice) in any one of the ways falling within
sub-paragraphs (i) to (iii) that is authorised by the regulations;
(c) require that amount to be expressed in terms of—
(i) the making of a single payment;
(ii) the making of periodic payments;
(iii) a combination of the two; or
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 1 — Wireless telegraphy licences
9
(iv)
(d)
(e)
(f)
(g)
(h)
(i)
(at the applicant’s choice) any one of the ways falling within
sub-paragraphs (i) to (iii) that is authorised by the regulations;
specify requirements (for example, technical or financial requirements,
requirements relating to fitness to hold the licence and requirements
intended to restrict the holding of two or more wireless telegraphy
licences by any one person) which must be met by applicants for a
licence;
require an applicant to pay a deposit to OFCOM;
specify circumstances in which a deposit is, or is not, to be refundable;
specify matters to be taken into account by OFCOM (in addition to the
bids made in accordance with the procedure provided for in the
regulations) in deciding whether, or to whom, to grant a licence;
specify the other terms, provisions and limitations subject to which a
licence to which the regulations apply is to be granted;
make any provision referred to in section 12(3).
(4)
Regulations do not require OFCOM to grant a wireless telegraphy licence on
the completion of the procedure provided for in the regulations, except in such
circumstances as may be provided for in the regulations.
(5)
A wireless telegraphy licence granted in accordance with the regulations must
specify—
(a) the sum or sums which in consequence of the bids made are, in
accordance with the regulations, to be payable in respect of the licence;
or
(b) the method for determining that sum or those sums;
and that sum or those sums must be paid to OFCOM by the person to whom
the licence is granted in accordance with the terms of the licence.
(6)
In determining the sum or sums payable in respect of a wireless telegraphy
licence, regard may be had to bids made for other wireless telegraphy licences
and for grants of recognised spectrum access.
(7)
The regulations may provide that where a person—
(a) applies for a licence in accordance with a procedure provided for in the
regulations, but
(b) subsequently refuses the licence applied for,
that person must make such payments to OFCOM as may be determined in
accordance with the regulations by reference to bids made for the licence.
(8)
Section 12(4) applies in relation to sums that will or may become payable under
regulations under this section after the grant of a wireless telegraphy licence as
it applies in relation to sums that will or may become payable under
regulations under section 12.
15
Recovery
(1)
This section applies in the case of a sum which is to be paid to OFCOM—
(a) under any provision of sections 12 to 14;
(b) in pursuance of any provision of any regulations under those sections;
or
(c) because of any terms contained as a result of those sections in a wireless
telegraphy licence.
10
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 1 — Wireless telegraphy licences
(2)
16
The sum must be paid to OFCOM as soon as it becomes due in accordance with
that provision or those terms and, if it is not paid, it is to be recoverable by them
accordingly.
Regulations
(1)
In its application to the powers of OFCOM to make regulations under sections
12 to 14, section 122 is subject to the following provisions of this section.
(2)
Subsections (4) to (6) of section 122 do not apply in any case in which it appears
to OFCOM that by reason of the urgency of the matter it is inexpedient to
publish a notice in accordance with section 122(4)(b).
(3)
Subsections (4) to (6) of section 122 do not apply in the case of any regulations
under section 14 modifying previous regulations under section 14 in a case not
falling within subsection (2) of this section, if it appears to OFCOM—
(a) that the modifications would not adversely affect the interests of any
person or otherwise put him in a worse position or, as regards someone
else, put him at a disadvantage; and
(b) in so far as the modifications affect a procedure that has already begun,
that no person would have acted differently had the modifications
come into force before the procedure began.
17
Sections 12 to 16: interpretation
References in sections 12 to 16 to the grant of a wireless telegraphy licence
include references to the grant of a licence by way of renewal of a previous
licence.
CHAPTER 2
GRANTS OF RECOGNISED SPECTRUM ACCESS
Making of grants
18
Grant of recognised spectrum access
(1)
This section applies where—
(a) a person is proposing to use or to continue to use a wireless telegraphy
station or wireless telegraphy apparatus;
(b) the circumstances of the use are circumstances specified for the
purposes of this section in regulations made by OFCOM;
(c) that use does not require a wireless telegraphy licence but will involve
the emission of electromagnetic energy with a view to the reception of
anything at places in the United Kingdom or in UK territorial sea.
(2)
For the purposes of this section it is immaterial whether the emissions are from
a place within the United Kingdom or from a place outside the United
Kingdom.
(3)
On an application by that person, OFCOM may make a grant of recognised
spectrum access in respect of any use by him of anything for wireless
telegraphy that is specified in the grant.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 2 — Grants of recognised spectrum access
11
(4)
A grant of recognised spectrum access made to a person shall set out, by
reference to such factors as OFCOM think fit (including, so far as they think fit,
frequencies, times and places of reception and strength and type of signal), the
respects in which the use of anything by that person for wireless telegraphy is
recognised by the grant.
(5)
A grant of recognised spectrum access to a person is made by giving him a
notification containing the grant.
(6)
A grant of recognised spectrum access may be made subject to such restrictions
and conditions as OFCOM think fit, including, in particular, restrictions or
conditions as to strength or type of signal, as to times of use and as to the
sharing of frequencies.
(7)
The restrictions and conditions of a grant of recognised spectrum access made
to a person must not duplicate obligations already imposed on him by general
conditions set under section 45 of the Communications Act 2003 (c. 21) (power
of OFCOM to set conditions in relation to electronic communications networks
and services).
(8)
Where a grant of recognised spectrum access is made subject to restrictions and
conditions, the restrictions and conditions must be set out in the notification by
which the grant is made.
19
Procedure
Schedule 2 (which makes provision about the making, revocation and
modification of grants of recognised spectrum access) has effect.
20
Effect of grant of recognised spectrum access
(1)
This section applies to—
(a) OFCOM’s functions under sections 8 and 9 with respect to the granting
of wireless telegraphy licences;
(b) their functions under section 18 with respect to the making of grants of
recognised spectrum access; and
(c) any of their other radio spectrum functions in the carrying out of which
it is appropriate for them to have regard to—
(i) whether wireless telegraphy licences are in force, or
(ii) the terms, provisions or limitations of wireless telegraphy
licences that are in force.
(2)
In carrying out those functions, OFCOM must take into account—
(a) the existence of any grant of recognised spectrum access that is in force,
and
(b) the provisions imposing the restrictions and conditions subject to
which such a grant has effect,
to the same extent as they would take into account a wireless telegraphy licence
with terms, provisions or limitations making equivalent provision.
12
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 2 — Grants of recognised spectrum access
Charges etc
21
Charges for grant of recognised spectrum access
(1)
A person to whom a grant of recognised spectrum access is made must pay to
OFCOM—
(a) on the making of the grant, and
(b) if regulations made by OFCOM so provide, subsequently at such times
during its term and such times in respect of its modification or
revocation as may be prescribed by the regulations,
the sums described in subsection (2).
(2)
The sums are—
(a) such sums as OFCOM may prescribe by regulations, or
(b) if regulations made by OFCOM so provide, such sums (whether on the
making of the grant or subsequently) as OFCOM may determine in the
particular case.
(3)
Regulations under this section may—
(a) confer exemptions from provisions of the regulations in particular
cases; and
(b) provide for sums paid to be refunded, in whole or in part, in such cases
as may be specified in the regulations or in such cases as OFCOM think
fit.
(4)
On the making of a grant of recognised spectrum access in respect of which
sums will or may subsequently become payable under regulations under this
section, OFCOM may require such security to be given, by way of deposit or
otherwise, for the payment of those sums as they think fit.
(5)
Regulations under this section do not apply in relation to a grant of recognised
spectrum access made in accordance with regulations under section 23.
22
Matters taken into account
(1)
This section applies where OFCOM exercise a power under section 21 to
prescribe sums payable in respect of grants of recognised spectrum access,
other than a power to prescribe sums payable where a grant is modified or
revoked at the request or with the consent of the holder of the grant.
(2)
OFCOM may, if they think fit in the light (in particular) of the matters to which
they must have regard under section 3, prescribe sums greater than those
necessary to recover costs incurred by them in connection with their radio
spectrum functions.
(3)
“Prescribe” means prescribe by regulations or determine in accordance with
regulations.
23
Bidding for grants
(1)
Having regard to the desirability of promoting the optimal use of the
electromagnetic spectrum, OFCOM may by regulations provide that, in such
cases as may be specified in the regulations, applications for grants of
recognised spectrum access must be made in accordance with a procedure that
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 2 — Grants of recognised spectrum access
13
involves the making by the applicant of a bid specifying an amount that he is
willing to pay to OFCOM in respect of the grant.
(2)
The regulations may make provision with respect to—
(a) the grants to which they apply; and
(b) the restrictions and conditions subject to which such grants are made.
(3)
The regulations may, in particular—
(a) require the applicant’s bid to specify the amount he is willing to pay;
(b) require that amount to be expressed—
(i) as a cash sum;
(ii) as a sum determined by reference to a variable (such as income
attributable wholly or in part to the use of wireless telegraphy
to which the grant relates);
(iii) as a combination of the two; or
(iv) (at the applicant’s choice) in any one of the ways falling within
sub-paragraphs (i) to (iii) that is authorised by the regulations;
(c) require that amount to be expressed in terms of—
(i) the making of a single payment;
(ii) the making of periodic payments;
(iii) a combination of the two; or
(iv) (at the applicant’s choice) any one of the ways falling within
sub-paragraphs (i) to (iii) that is authorised by the regulations;
(d) specify requirements (for example, technical or financial requirements,
requirements relating to the use of wireless telegraphy to which the
grant relates and requirements intended to restrict the holding of two
or more grants of recognised spectrum access by any one person) which
must be met by applicants for a grant;
(e) require an applicant to pay a deposit to OFCOM;
(f) specify circumstances in which a deposit is, or is not, to be refundable;
(g) specify matters to be taken into account by OFCOM (in addition to the
bids made in accordance with the procedure provided for in the
regulations) in deciding whether, or to whom, to make a grant of
recognised spectrum access;
(h) specify the other restrictions and conditions subject to which a grant to
which the regulations apply is to be made;
(i) make any provision referred to in section 21(3).
(4)
Regulations do not require OFCOM to make a grant of recognised spectrum
access on the completion of the procedure provided for in the regulations,
except in such circumstances as may be provided for in the regulations.
(5)
A grant of recognised spectrum access made in accordance with the
regulations must specify—
(a) the sum or sums which in consequence of the bids made are, in
accordance with the regulations, to be payable in respect of the grant; or
(b) the method for determining that sum or those sums;
and that sum or those sums must be paid to OFCOM by the person to whom
the grant is made in accordance with the terms of the grant.
(6)
In determining the sum or sums payable in respect of a grant, regard may be
had to bids made for other grants of recognised spectrum access and for
wireless telegraphy licences.
14
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 2 — Grants of recognised spectrum access
(7)
The regulations may provide that where a person—
(a) applies for a grant of recognised spectrum access in accordance with a
procedure provided for in the regulations, but
(b) subsequently refuses the grant applied for,
that person must make such payments to OFCOM as may be determined in
accordance with the regulations by reference to bids made for the grant.
(8)
Section 21(4) applies in relation to sums that will or may become payable under
regulations under this section after the making of a grant of recognised
spectrum access as it applies in relation to sums that will or may become
payable under regulations under section 21.
24
Recovery
(1)
This section applies in the case of a sum which is to be paid to OFCOM—
(a) under any provision of sections 21 to 23;
(b) in pursuance of any provision of any regulations under those sections;
or
(c) because of any conditions contained as a result of those sections in a
grant of recognised spectrum access.
(2)
The sum must be paid to OFCOM as soon as it becomes due in accordance with
that provision or those conditions and, if it is not paid, it is to be recoverable by
them accordingly.
25
26
Regulations
(1)
In its application to the powers of OFCOM to make regulations under sections
21 to 23, section 122 is subject to the following provisions of this section.
(2)
Subsections (4) to (6) of section 122 do not apply in any case in which it appears
to OFCOM that by reason of the urgency of the matter it is inexpedient to
publish a notice in accordance with section 122(4)(b).
(3)
Subsections (4) to (6) of section 122 do not apply in the case of any regulations
under section 23 modifying previous regulations under section 23 in a case not
falling within subsection (2) of this section, if it appears to OFCOM—
(a) that the modifications would not adversely affect the interests of any
person or otherwise put him in a worse position or, as regards someone
else, put him at a disadvantage; and
(b) in so far as the modifications affect a procedure that has already begun,
that no person would have acted differently had the modifications
come into force before the procedure began.
Sections 21 to 25: interpretation
References in sections 21 to 25 to the making of a grant of recognised spectrum
access include references to the making of a grant by way of renewal of a
previous grant.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 3 — Management of radio spectrum
15
CHAPTER 3
MANAGEMENT OF RADIO SPECTRUM
General
27
Conversion into and from wireless telegraphy licences
OFCOM may by regulations make provision for—
(a) the conversion, on the application of the licence holder, of a wireless
telegraphy licence into a grant of recognised spectrum access; and
(b) the conversion, on the application of the holder of the grant, of a grant
of recognised spectrum access into a wireless telegraphy licence.
28
Payments by the Crown
(1)
The Secretary of State may, out of money provided by Parliament, make
payments to OFCOM of such amounts as he considers appropriate in respect
of—
(a) the establishment and use, by or on behalf of the Crown, of a wireless
telegraphy station;
(b) the installation and use, by or on behalf of the Crown, of wireless
telegraphy apparatus;
(c) any grant of recognised spectrum access made to the Crown.
(2)
The payments made under this section are to be made—
(a) at such times, and
(b) so far as made in relation to use, in relation to such periods,
as the Secretary of State considers appropriate.
29
Limitations on authorised spectrum use
(1)
If they consider it appropriate to impose limitations on the use of particular
frequencies for the purpose of securing the efficient use of the electromagnetic
spectrum, OFCOM must make an order imposing the limitations.
(2)
An order under this section may do one or both of the following—
(a) specify frequencies for the use of which OFCOM will grant or make
only a limited number of wireless telegraphy licences and grants of
recognised spectrum access; or
(b) specify uses for which, on specified frequencies, OFCOM will grant or
make only a limited number of wireless telegraphy licences and grants
of recognised spectrum access.
(3)
Where OFCOM make an order under this section, it must set out the criteria
which OFCOM will apply in determining in accordance with the order—
(a) the limit on the number of wireless telegraphy licences and grants of
recognised spectrum access to be granted or made for the specified
frequencies or uses;
(b) the persons to whom licences will be granted or grants of recognised
spectrum access made.
16
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 3 — Management of radio spectrum
(4)
OFCOM must satisfy themselves that any criteria set out as a result of
subsection (3) are—
(a) objectively justifiable in relation to the frequencies or uses to which
they relate;
(b) not such as to discriminate unduly against particular persons or against
a particular description of persons;
(c) proportionate to what they are intended to achieve; and
(d) in relation to what they are intended to achieve, transparent.
(5)
OFCOM must exercise—
(a) their powers under Chapter 1 of this Part with respect to wireless
telegraphy licences, and
(b) their powers under Chapter 2 of this Part with respect to grants of
recognised spectrum access,
in accordance with the orders for the time being in force under this section.
(6)
OFCOM must keep under review any order for the time being in force under
this section.
(7)
OFCOM must make an order revoking or amending the provisions of an order
under this section if, on reviewing it, they consider it necessary to do so for the
purpose of securing the efficient use of the electromagnetic spectrum.
(8)
An order under this section may make provision by reference to
determinations which—
(a) are made from time to time by OFCOM in accordance with the
provisions of such an order; and
(b) are published by them from time to time in such manner as may be
provided for in such an order.
30
Spectrum trading
(1)
OFCOM may by regulations authorise the transfer to another person by—
(a) the holder of a wireless telegraphy licence, or
(b) the holder of a grant of recognised spectrum access,
of rights and obligations arising as a result of such a licence or grant.
(2)
The transfers that may be so authorised are—
(a) transfers of all or any of the rights and obligations under a licence or
grant such that the rights and obligations of the person making the
transfer become rights and obligations of the transferee to the exclusion
of the person making the transfer;
(b) transfers of all or any of those rights and obligations such that the
transferred rights and obligations become rights and obligations of the
transferee while continuing, concurrently, to be rights and obligations
of the person making the transfer; and
(c) transfers falling within either of paragraphs (a) and (b) under which the
rights and obligations that are acquired by the transferee take effect—
(i) if they are rights and obligations under a wireless telegraphy
licence, as rights and obligations under a grant of recognised
spectrum access; and
(ii) if they are rights and obligations under a grant of recognised
spectrum access, as rights and obligations under a wireless
telegraphy licence.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 3 — Management of radio spectrum
17
(3)
Regulations authorising the transfer of rights and obligations under a wireless
telegraphy licence or a grant of recognised spectrum access may—
(a) authorise a partial transfer—
(i) to be made by reference to such factors and apportionments,
and
(ii) to have effect in relation to such matters and periods,
as may be described in, or determined in accordance with, the
regulations;
(b) by reference to such factors (including the terms and conditions of the
licence or grant in question) as may be specified in or determined in
accordance with the regulations, restrict the circumstances in which,
the extent to which and the manner in which a transfer may be made;
(c) require the approval or consent of OFCOM for the making of a transfer;
(d) provide for a transfer to be effected by the surrender of a wireless
telegraphy licence or grant of recognised spectrum access and the grant
or making of a new one in respect of the transfer;
(e) confer power on OFCOM to direct that a transfer must not be made, or
is to be made only after compliance with such conditions as OFCOM
may impose in accordance with the regulations;
(f) authorise OFCOM to require the payment to them of such sums as may
be determined by or in accordance with the regulations—
(i) in respect of determinations made by OFCOM for the purposes
of the regulations, or
(ii) in respect of an approval or consent given for those purposes;
(g) make provision for the giving of security (whether by the giving of
deposits or otherwise) in respect of sums payable in pursuance of any
regulations under this section;
(h) make provision as to the circumstances in which security given under
such regulations is to be returned or may be retained;
(i) impose requirements as to the procedure to be followed for the making
of a transfer and, in particular, as to the notification about a transfer that
must be given to OFCOM, or must be published, both in advance of its
being made and afterwards;
(j) impose requirements as to the records to be kept in connection with any
transfer, and as to the persons to whom such records are to be made
available;
(k) set out the matters to be taken into account in the making of
determinations under regulations under this section.
(4)
The transfer of rights and obligations under a wireless telegraphy licence or
grant of recognised spectrum access is void except to the extent that it is
made—
(a) in accordance with regulations under this section; or
(b) in accordance with a provision falling within subsection (5).
(5)
The provision is one which—
(a) is contained in a wireless telegraphy licence granted before 29th
December 2003 or in the first or any subsequent renewal on or after that
date of a licence so granted; and
(b) allows the holder of the licence to confer the benefit of the licence on
another in respect of any station or apparatus to which the licence
relates.
18
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 3 — Management of radio spectrum
(6)
A transfer is also void if it is made in contravention of a direction given by
OFCOM in exercise of a power conferred by regulations under this section.
Wireless telegraphy register
31
Wireless telegraphy register
(1)
OFCOM may by regulations make provision for the establishment and
maintenance of a register of relevant information.
(2)
OFCOM may include relevant information in the register if, and only if, it is
relevant information of a description prescribed by regulations under this
section.
(3)
Information is relevant information for the purposes of subsection (1) if it
relates to—
(a) the grant, renewal, transfer, variation or revocation of wireless
telegraphy licences; or
(b) the making, renewal, transfer, modification or revocation of grants of
recognised spectrum access.
(4)
Subject to such conditions (including conditions as to payment) as may be
prescribed by regulations under this section, a register established by virtue of
subsection (1) is to be open to inspection by the public.
Statistical information
32
Statistical information
(1)
OFCOM may require a person who is using or has established, installed or
used a wireless telegraphy station or wireless telegraphy apparatus to provide
OFCOM with all such information relating to—
(a) the establishment, installation or use of the station or apparatus, and
(b) any related matters,
as OFCOM may require for statistical purposes.
(2)
Subsection (1) has effect subject to the following provisions of this section.
(3)
OFCOM may not require the provision of information under this section
except—
(a) by a demand for information that sets out OFCOM’s reasons for
requiring the information and the statistical purposes for which it is
required; and
(b) where the making of a demand for that information is proportionate to
the use to which the information is to be put in the carrying out of
OFCOM’s functions.
(4)
A demand for information required under this section must be contained in a
notice given to the person from whom the information is required.
(5)
A person required to give information under this section must provide it in
such manner and within such reasonable period as may be specified by
OFCOM.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 3 — Management of radio spectrum
33
19
Failure to provide information etc
(1)
A person commits an offence if he fails to provide information in accordance
with a requirement of OFCOM under section 32.
(2)
In proceedings against a person for an offence under subsection (1) it is a
defence for the person to show—
(a) that it was not reasonably practicable for him to comply with the
requirement within the period specified by OFCOM; but
(b) that he has taken all reasonable steps to provide the required
information after the end of that period.
(3)
A person who commits an offence under subsection (1) is liable on summary
conviction to a fine not exceeding level 3 on the standard scale.
(4)
A person commits an offence if—
(a) in pursuance of a requirement under section 32, he provides
information that is false in any material particular; and
(b) at the time he provides it, he knows it to be false or is reckless as to
whether or not it is false.
(5)
A person who commits an offence under subsection (4) is liable on summary
conviction to a fine not exceeding level 5 on the standard scale.
34
Statement of policy
(1)
OFCOM must prepare and publish a statement of their general policy with
respect to—
(a) the exercise of their powers under section 32; and
(b) the uses to which they are proposing to put information obtained under
that section.
(2)
OFCOM may from time to time revise that statement as they think fit.
(3)
Where OFCOM make a statement under this section (or revise it), they must
publish the statement (or the revised statement) in such manner as they
consider appropriate for bringing it to the attention of persons who, in their
opinion, are likely to be affected by it.
(4)
OFCOM must, in exercising their powers under section 32, have regard to the
statement for the time being in force under this section.
CHAPTER 4
ENFORCEMENT
Unauthorised use etc
35
Unauthorised use etc of wireless telegraphy station or apparatus
(1)
A person commits an offence if he contravenes section 8.
(2)
A person who commits an offence under this section consisting in the
establishment or use of a wireless telegraphy station, or the installation or use
of wireless telegraphy apparatus, for the purpose of making a broadcast is
liable—
20
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 4 — Enforcement
(a)
(b)
on summary conviction, to imprisonment for a term not exceeding 12
months or to a fine not exceeding the statutory maximum or to both;
on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
two years or to a fine or to both.
(3)
In the application of subsection (2) to Scotland or Northern Ireland the
reference to 12 months is to be read as a reference to six months.
(4)
A person who commits an offence under this section consisting in the
installation or use of receiving apparatus is liable on summary conviction to a
fine not exceeding level 3 on the standard scale.
(5)
A person who commits an offence under this section other than one falling
within subsection (2) or (4) is liable on summary conviction to imprisonment
for a term not exceeding 51 weeks or to a fine not exceeding level 5 on the
standard scale or to both.
(6)
In the application of subsection (5) to Scotland or Northern Ireland the
reference to 51 weeks is to be read as a reference to six months.
(7)
In this section “broadcast” has the same meaning as in Part 5.
36
Keeping available for unauthorised use
(1)
A person who has a wireless telegraphy station or wireless telegraphy
apparatus in his possession or under his control commits an offence if—
(a) he intends to use it in contravention of section 8; or
(b) he knows, or has reasonable cause to believe, that another person
intends to use it in contravention of that section.
(2)
A person who commits an offence under this section where the relevant
contravention of section 8 would constitute an offence to which section 35(2)
applies is liable—
(a) on summary conviction, to imprisonment for a term not exceeding 12
months or to a fine not exceeding the statutory maximum or to both;
(b) on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
two years or to a fine or to both.
(3)
In the application of subsection (2) to Scotland or Northern Ireland the
reference to 12 months is to be read as a reference to six months.
(4)
A person who commits an offence under this section in relation to receiving
apparatus is liable on summary conviction to a fine not exceeding level 3 on the
standard scale.
(5)
A person who commits an offence under this section other than one falling
within subsection (2) or (4) is liable on summary conviction to imprisonment
for a term not exceeding 51 weeks or to a fine not exceeding level 5 on the
standard scale or to both.
(6)
In the application of subsection (5) to Scotland or Northern Ireland the
reference to 51 weeks is to be read as a reference to six months.
37
Allowing premises to be used for unlawful broadcasting
(1)
A person who is in charge of premises that are used for unlawful broadcasting
commits an offence if—
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 4 — Enforcement
(a)
(b)
21
he knowingly causes or permits the premises to be so used; or
he has reasonable cause to believe that the premises are being so used
but fails to take such steps as are reasonable in the circumstances of the
case to prevent them from being so used.
(2)
A person who commits an offence under this section is liable—
(a) on summary conviction, to imprisonment for a term not exceeding 12
months or to a fine not exceeding the statutory maximum or to both;
(b) on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
two years or to a fine or to both.
(3)
In the application of subsection (2) to Scotland or Northern Ireland the
reference to 12 months is to be read as a reference to six months.
(4)
For the purposes of this section a person is in charge of premises if—
(a) he is the owner or occupier of the premises; or
(b) he has, or acts or assists in, the management or control of the premises.
(5)
For the purposes of this section premises are used for unlawful broadcasting if
they are used—
(a) for making an unlawful broadcast; or
(b) for sending signals for the operation or control of apparatus used for
the purpose of making an unlawful broadcast from another place.
(6)
For the purposes of this section a broadcast is unlawful if—
(a) it is made by means of the use of a wireless telegraphy station or
wireless telegraphy apparatus in contravention of section 8; or
(b) the making of the broadcast contravenes a provision of Part 5.
(7)
In this section—
“broadcast” has the same meaning as in Part 5;
“premises” includes any place and, in particular, includes—
(a) a vehicle, ship or aircraft; and
(b) a structure or other object (whether movable or not, and
whether on land or not).
38
Facilitating unauthorised broadcasting
(1)
This section applies in the case of a broadcasting station from which
unauthorised broadcasts are made.
(2)
A person commits an offence if—
(a) he participates in the management, financing, operation or day-to-day
running of the broadcasting station knowing, or having reasonable
cause to believe, that unauthorised broadcasts are made by the station;
(b) he supplies, instals, repairs or maintains wireless telegraphy apparatus
or any other item knowing, or having reasonable cause to believe—
(i) that the apparatus or other item is to be, or is, used for the
purpose of facilitating the operation or day-to-day running of
the broadcasting station, and
(ii) that unauthorised broadcasts are made by the station;
(c) he renders any other service to a person knowing, or having reasonable
cause to believe—
22
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 4 — Enforcement
(i)
(d)
(e)
(f)
(g)
(h)
(i)
that the rendering of the service to the person will facilitate the
operation or day-to-day running of the broadcasting station,
and
(ii) that unauthorised broadcasts are made by the station;
he supplies a film or sound recording knowing, or having reasonable
cause to believe, that an unauthorised broadcast of it is to be made by
the broadcasting station;
he makes a literary, dramatic or musical work knowing, or having
reasonable cause to believe, that an unauthorised broadcast of it is to be
made by the broadcasting station;
he makes an artistic work knowing, or having reasonable cause to
believe, that an unauthorised broadcast including that work is to be
made by the broadcasting station;
he participates in an unauthorised broadcast made by the broadcasting
station knowing, or having reasonable cause to believe, that
unauthorised broadcasts are made by the station;
he advertises, or invites another to advertise, by means of an
unauthorised broadcast made by the broadcasting station knowing, or
having reasonable cause to believe, that unauthorised broadcasts are
made by the station;
he publishes the times or other details of unauthorised broadcasts
made by the broadcasting station, or (otherwise than by publishing
such details) publishes an advertisement of matter calculated to
promote the station (whether directly or indirectly), knowing, or
having reasonable cause to believe, that unauthorised broadcasts are
made by the station.
(3)
For the purposes of this section a person participates in a broadcast only if he
is actually present—
(a) as an announcer;
(b) as a performer or one of the performers concerned in an entertainment
given; or
(c) as the deliverer of a speech.
(4)
The cases in which a person is to be taken for the purposes of this section as
advertising by means of a broadcast include any case in which he causes or
allows it to be stated, suggested or implied that entertainment included in the
broadcast—
(a) has been supplied by him; or
(b) is provided wholly or partly at his expense.
(5)
In proceedings for an offence under this section consisting in supplying a thing
or rendering a service, it is a defence for the defendant to prove that he was
obliged, under or by virtue of any enactment, to supply the thing or render the
service.
(6)
A person who commits an offence under this section is liable—
(a) on summary conviction, to imprisonment for a term not exceeding 12
months or to a fine not exceeding the statutory maximum or to both;
(b) on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
two years or to a fine or to both.
(7)
In the application of subsection (6) to Scotland or Northern Ireland the
reference to 12 months is to be read as a reference to six months.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 4 — Enforcement
(8)
23
In this section—
“broadcast” has the same meaning as in Part 5;
“broadcasting station” means a business or other operation (whether or
not in the nature of a commercial venture) that is engaged in the
making of broadcasts;
“unauthorised broadcast” means a broadcast made by means of the use of
a wireless telegraphy station or wireless telegraphy apparatus in
contravention of section 8.
Procedures for contraventions
39
Contravention of terms, etc
(1)
Where OFCOM determine that there are reasonable grounds for believing that
a person is contravening, or has contravened—
(a) a term, provision or limitation of a wireless telegraphy licence, or
(b) a term, provision or limitation of an exemption under section 8(3),
they may give that person a notification under this section.
(2)
A notification under this section—
(a) sets out the determination made by OFCOM;
(b) specifies the term, provision or limitation, and the contravention, in
respect of which that determination has been made; and
(c) specifies the period during which the person notified has an
opportunity of doing the things specified in subsection (3).
(3)
The things are—
(a) making representations about the matters notified; and
(b) complying with any notified term, provision or limitation of which he
remains in contravention.
(4)
Subject to subsections (5) to (7), the period for doing those things must be the
period of one month beginning with the day after the one on which the
notification was given.
(5)
OFCOM may, if they think fit, allow a longer period for doing those things—
(a) by specifying a longer period in the notification; or
(b) by subsequently, on one or more occasions, extending the specified
period.
(6)
The person notified has a shorter period for doing those things if a shorter
period is agreed between OFCOM and the person notified.
(7)
The person notified also has a shorter period if—
(a) OFCOM have reasonable grounds for believing that the case is a case of
repeated contravention;
(b) they have determined that, in those circumstances, a shorter period
would be appropriate; and
(c) the shorter period has been specified in the notification.
40
Repeated contravention
(1)
For the purposes of section 39 a contravention is a repeated contravention, in
relation to a notification with respect to that contravention, if—
24
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 4 — Enforcement
(a)
(b)
in the case of a contravention of a term, provision or limitation of a
wireless telegraphy licence, it falls within subsection (2) or (3); or
in the case of a contravention of a term, provision or limitation of an
exemption under section 8(3), it falls within subsection (4) or (5).
(2)
A contravention of a term, provision or limitation of a wireless telegraphy
licence falls within this subsection if—
(a) a previous notification under section 39 has been given in respect of the
same contravention or in respect of another contravention of a term,
provision or limitation of the same licence;
(b) the person who was given that notification subsequently took steps for
remedying the notified contravention; and
(c) the subsequent notification is given no more than 12 months after the
day of the giving of the previous notification.
(3)
A contravention of a term, provision or limitation of a wireless telegraphy
licence falls within this subsection if—
(a) the person concerned has been convicted of an offence under section 35
in respect of the contravention to which the notification relates or in
respect of another contravention of a term, provision or limitation of
the same licence; and
(b) the subsequent notification is given before the end of the period of 12
months from the contravention in respect of which that person was
convicted of that offence.
(4)
A contravention of a term, provision or limitation of an exemption falls within
this subsection if—
(a) a previous notification under section 39 has been given in respect of the
same contravention or in respect of another contravention of the same
term, provision or limitation;
(b) the person who was given that notification subsequently took steps for
remedying the notified contravention; and
(c) the subsequent notification is given no more than 12 months after the
day of the giving of the previous notification.
(5)
A contravention of a term, provision or limitation of an exemption falls within
this subsection if—
(a) the person concerned has been convicted of an offence under section 35
in respect of the contravention to which the notification relates or in
respect of another contravention of the same term, provision or
limitation; and
(b) the subsequent notification is given before the end of the period of 12
months from the contravention in respect of which that person was
convicted of that offence.
(6)
In calculating the periods of 12 months mentioned in subsections (3)(b) and
(5)(b), the period between the institution of the criminal proceedings which led
to the conviction and the conclusion of those proceedings is to be left out of
account.
(7)
For the purposes of subsection (6) criminal proceedings are taken to be
concluded when no further appeal against conviction may be brought without
the permission of the court and—
(a) in a case where there is no fixed period within which that permission
can be sought, permission has been refused or has not been sought; or
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 4 — Enforcement
(b)
25
in a case where there is a fixed period within which that permission can
be sought, that permission has been refused or that period has expired
without permission having been sought.
(8)
References to remedying a contravention include references to—
(a) doing any thing the failure to do which, or the failure to do which
within a particular period or before a particular time, constituted the
whole or a part of the contravention;
(b) paying an amount to a person by way of compensation for loss or
damage suffered by that person in consequence of the contravention;
(c) paying an amount to a person by way of compensation in respect of
annoyance, inconvenience or anxiety to which he has been put in
consequence of the contravention;
(d) otherwise acting in a manner that constitutes an acknowledgement that
the notified contravention did occur.
(9)
References to a contravention of a term, provision or limitation of a wireless
telegraphy licence include references to a contravention of a term, provision or
limitation contained in a previous licence of which the licence in question is a
direct or indirect renewal.
41
Procedure for prosecutions
(1)
This section applies to proceedings against a person (“the defendant”) for an
offence under section 35 consisting in the contravention of—
(a) the terms, provisions or limitations of a wireless telegraphy licence; or
(b) the terms, provisions or limitations of an exemption under section 8(3).
(2)
Proceedings to which this section applies are not to be brought unless, before
they are brought, OFCOM have—
(a) given the defendant a notification under section 39 in respect of the
contravention to which the proceedings relate; and
(b) considered any representations about the matters notified which were
made by the defendant within the period allowed under that section.
(3)
Proceedings to which this section applies are not to be brought against a person
in respect of a contravention if—
(a) it is a contravention to which a notification given to that person under
section 39 relates; and
(b) that person has, during the period allowed under that section,
complied with the notified term, provision or limitation.
(4)
Subsection (2) does not apply where OFCOM have certified that it would be
inappropriate to follow the procedure in section 39 because of an immediate
risk of—
(a) a serious threat to the safety of the public, to public health or to national
security; or
(b) serious economic or operational problems for persons (other than the
defendant) who—
(i) use wireless telegraphy stations or wireless telegraphy
apparatus; or
(ii) are communications providers or make associated facilities
available.
(5)
Where—
26
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 4 — Enforcement
(a)
proceedings to which this section applies are as a result of subsection
(4) brought without a notification having been given to the defendant,
and
(b) the defendant is convicted in those proceedings of the offence under
section 35,
the court, in determining how to deal with that person, must have regard, in
particular, to the matters specified in subsection (6).
(6)
The matters are—
(a) whether the defendant has ceased to be in contravention of the terms,
provisions or limitations in question and (if so) when; and
(b) any steps taken by the defendant (whether before or after the
commencement of the proceedings) for securing compliance with the
obligations imposed on him by virtue of those terms, provisions or
limitations.
(7)
Where—
(a) OFCOM give a notification under section 39 in respect of a
contravention, and
(b) that notification is given before the end of six months after the day of
the contravention,
the time for the bringing of proceedings for a summary offence in respect of
that contravention shall be extended until the end of six months from the end
of the period allowed, in the case of that notification, for doing the things
mentioned in section 39(3).
(8)
Subsection (7) has effect notwithstanding anything in—
(a) section 127 of the Magistrates’ Courts Act 1980 (c. 43) (limitation on
time for bringing summary proceedings), or
(b) Article 19 of the Magistrates’ Courts (Northern Ireland) Order 1981
(S.I. 1981/1675 (N.I. 26)) (equivalent provision for Northern Ireland).
42
Special procedure for contraventions by multiplex licence holders
(1)
OFCOM may impose a penalty on a person if—
(a) that person is or has been in contravention in any respect of the terms,
provisions or limitations of a general multiplex licence;
(b) the contravention relates to terms, provisions or limitations falling
within section 9(4)(b) or (c);
(c) OFCOM have notified that person that it appears to them that those
terms, provisions or limitations have been contravened in that respect;
and
(d) that contravention is not one in respect of which proceedings for an
offence under this Chapter have been brought against that person.
(2)
Where OFCOM impose a penalty on a person under this section, they must—
(a) notify that person of that decision and of their reasons for that decision;
and
(b) in that notification, fix a reasonable period after it is given as the period
within which the penalty is to be paid.
(3)
A penalty imposed under this section—
(a) must be paid to OFCOM; and
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 4 — Enforcement
(b)
27
if not paid within the period fixed by them, is to be recoverable by them
accordingly.
(4)
No proceedings for an offence under this Chapter may be commenced against
a person in respect of a contravention in respect of which a penalty has been
imposed by OFCOM under this section.
(5)
A licence is a general multiplex licence, in relation to the time of a
contravention, if—
(a) it is a wireless telegraphy licence containing terms, provisions or
limitations as a result of which the services for the purposes of which
the use of the licensed station or apparatus is authorised are confined
to, or are allowed to include, one or more multiplex services; and
(b) at that time, there is no licence under Part 1 or 2 of the Broadcasting Act
1996 (c. 55) in force in respect of a multiplex service to be broadcast
using that station or apparatus.
(6)
“Multiplex service” means—
(a) a service for broadcasting for general reception consisting in the
packaging together of two or more services that are provided for
inclusion together in that service by a combination of the relevant
information in digital form; or
(b) a service provided with a view to its being a service falling within
paragraph (a) but in the case of which only one service is for the time
being comprised in digital form in what is provided.
43
Amount of penalty under section 42
(1)
The amount of a penalty imposed under section 42 is to be such amount as
OFCOM think fit.
(2)
But the amount of the penalty may not exceed the greater of—
(a) £250,000; and
(b) 5 per cent. of the relevant amount of gross revenue.
(3)
In subsection (2) “the relevant amount of gross revenue” means the amount
specified in section 44.
(4)
The Secretary of State may by order amend this section so as to substitute a
different amount for the amount for the time being specified in subsection
(2)(a).
(5)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (4)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
44
Relevant amount of gross revenue
(1)
The relevant amount of gross revenue for the purposes of section 43, in relation
to a penalty imposed on a person, is—
(a) where the last accounting period of that person which falls before the
contravention was a period of 12 months, the relevant part of his gross
revenue for that period; and
(b) in any other case, the amount which, by making any appropriate
apportionments or other adjustments of the relevant part of his gross
revenue for the accounting period or periods mentioned in subsection
28
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 4 — Enforcement
(2), is computed to be the amount representing the annual rate for the
relevant part of his gross revenue.
(2)
The accounting period or periods referred to in subsection (1) are—
(a) every accounting period of his to end within the period of 12 months
immediately preceding the contravention; and
(b) if there is no such accounting period, the accounting period of his
which is current at the time of the contravention.
(3)
A reference to the relevant part of a person’s gross revenue, in relation to a
contravention of the terms, provisions or limitations of a licence, is a reference
to so much of his gross revenue as is attributable to the provision of the service
to which that licence relates.
(4)
For the purposes of this section—
(a) the gross revenue of a person for a period, and
(b) the extent to which a part of a person’s gross revenue is attributable to
the provision of any service,
is to be ascertained in accordance with such principles as may be set out in a
statement made by OFCOM.
(5)
Such a statement may provide for the amount of a person’s gross revenue for
an accounting period that is current when the amount falls to be calculated to
be taken to be the amount estimated by OFCOM, in accordance with the
principles set out in the statement, to be the amount that will be his gross
revenue for that period.
(6)
OFCOM may revise a statement made under subsection (4) from time to time.
(7)
A statement made or revised under this section may set out different principles
for different cases.
(8)
Before making or revising a statement under this section, OFCOM must
consult the Secretary of State and the Treasury.
(9)
OFCOM must—
(a) publish the statement made under subsection (4) and every revision of
it; and
(b) send a copy of the statement and of every such revision to the Secretary
of State;
and the Secretary of State must lay copies of the statement and of every such
revision before each House of Parliament.
(10)
Sections 32 and 33 are to apply for the purpose of ascertaining the amount of a
person’s gross revenue for any period for the purposes of section 43 and this
section as they apply for the purpose of obtaining information for statistical
purposes about matters relating to the establishment, installation or use by that
person of a wireless telegraphy station or wireless telegraphy apparatus.
(11)
In this section—
“accounting period”, in relation to a person, means a period in respect of
which accounts of the undertaking carried on by him are prepared or,
if one such period is comprised in another, whichever of those periods
is or is closest to a 12 month period;
“gross revenue”, in relation to a person, means the gross revenue of an
undertaking carried on by that person.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 5 — Miscellaneous
29
CHAPTER 5
MISCELLANEOUS
Regulations about wireless telegraphy
45
Regulations
(1)
OFCOM may make regulations prescribing the things that are to be done, or
not done, in connection with the use of a wireless telegraphy station or wireless
telegraphy apparatus.
(2)
Regulations under subsection (1) may, in particular, require the use of a
wireless telegraphy station or wireless telegraphy apparatus to cease on the
demand of such persons as may be prescribed by or under the regulations.
(3)
OFCOM may make regulations imposing on a person—
(a) to whom a wireless telegraphy licence relating to a wireless telegraphy
station or wireless telegraphy apparatus is granted, or
(b) who is in possession or control of such a station or such apparatus,
the obligations mentioned in subsection (4).
(4)
The obligations are—
(a) obligations as to permitting and facilitating the inspection of the station
or apparatus;
(b) obligations as to the condition in which the station or apparatus is to be
kept;
(c) in the case of a station or apparatus for the establishment, installation
or use of which a wireless telegraphy licence is necessary, obligations
as to the production of the licence, or of such other evidence of the
licensing of the station or apparatus as may be prescribed by the
regulations.
(5)
OFCOM may make regulations requiring the holder of a wireless telegraphy
licence in respect of which sums are or may become due after the grant of the
licence, or after its renewal, to keep and produce such accounts and records as
may be specified in the regulations.
(6)
OFCOM may make regulations requiring the holder of a wireless telegraphy
licence authorising the establishment or use of a wireless telegraphy station to
exhibit at the station such notices as may be specified in the regulations.
(7)
Regulations under this section have effect subject to regulations under section
14.
(8)
Nothing in regulations under this section requires a person to concede any
form of right of entry into a private dwelling-house for the purpose of
permitting or facilitating the inspection of receiving apparatus.
(9)
The approval of the Secretary of State is required for the making by OFCOM of
regulations under this section.
(10)
A statutory instrument containing regulations made by OFCOM under this
section is subject to annulment in pursuance of a resolution of either House of
Parliament.
30
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 5 — Miscellaneous
46
Offences
(1)
A person commits an offence if—
(a) he contravenes regulations made under section 45; or
(b) he causes or permits a wireless telegraphy station or wireless
telegraphy apparatus to be used in contravention of regulations made
under that section.
(2)
A person who commits an offence under this section consisting in a
contravention, in relation to receiving apparatus, of regulations made under
section 45 is liable on summary conviction to a fine not exceeding level 3 on the
standard scale.
(3)
A person who commits an offence under this section other than one falling
within subsection (2) is liable on summary conviction to a fine not exceeding
level 5 on the standard scale.
Misuse of wireless telegraphy
47
Misleading messages
(1)
A person commits an offence if, by means of wireless telegraphy, he sends or
attempts to send a message to which this section applies.
(2)
This section applies to a message which, to the person’s knowledge—
(a) is false or misleading; and
(b) is likely to prejudice the efficiency of a safety of life service or to
endanger the safety of a person or of a ship, aircraft or vehicle.
(3)
This section applies in particular to a message which, to the person’s
knowledge, falsely suggests that a ship or aircraft—
(a) is in distress or in need of assistance; or
(b) is not in distress or not in need of assistance.
(4)
A person who commits an offence under this section is liable—
(a) on summary conviction, to imprisonment for a term not exceeding 12
months or to a fine not exceeding the statutory maximum or to both;
(b) on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
two years or to a fine or to both.
(5)
In the application of subsection (4) to Scotland or Northern Ireland the
reference to 12 months is to be read as a reference to six months.
48
Interception and disclosure of messages
(1)
A person commits an offence if, otherwise than under the authority of a
designated person—
(a) he uses wireless telegraphy apparatus with intent to obtain information
as to the contents, sender or addressee of a message (whether sent by
means of wireless telegraphy or not) of which neither he nor a person
on whose behalf he is acting is an intended recipient, or
(b) he discloses information as to the contents, sender or addressee of such
a message.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 5 — Miscellaneous
31
(2)
A person commits an offence under this section consisting in the disclosure of
information only if the information disclosed by him is information that would
not have come to his knowledge but for the use of wireless telegraphy
apparatus by him or by another person.
(3)
A person does not commit an offence under this section consisting in the
disclosure of information if he discloses the information in the course of legal
proceedings or for the purpose of a report of legal proceedings.
(4)
A person who commits an offence under this section is liable on summary
conviction to a fine not exceeding level 5 on the standard scale.
(5)
“Designated person” means—
(a) the Secretary of State;
(b) the Commissioners for Her Majesty’s Revenue and Customs; or
(c) any other person designated for the purposes of this section by
regulations made by the Secretary of State.
49
Interception authorities
(1)
The conduct in relation to which a designated person may give an interception
authority is not to include conduct falling within subsection (2), except where
he believes that the conduct is necessary on grounds falling within subsection
(5).
(2)
Conduct falls within this subsection if it is—
(a) conduct that, if engaged in without lawful authority, constitutes an
offence under section 1(1) or (2) of the Regulation of Investigatory
Powers Act 2000 (c. 23);
(b) conduct that, if engaged in without lawful authority, is actionable
under section 1(3) of that Act;
(c) conduct that is capable of being authorised by an authorisation or
notice granted under Chapter 2 of Part 1 of that Act (communications
data); or
(d) conduct that is capable of being authorised by an authorisation granted
under Part 2 of that Act (surveillance etc).
(3)
A designated person may not exercise his power to give an interception
authority except where he believes—
(a) that the giving of his authority is necessary on grounds falling within
subsection (4) or (5); and
(b) that the conduct authorised by him is proportionate to what is sought
to be achieved by that conduct.
(4)
An interception authority is necessary on grounds falling within this
subsection if it is necessary—
(a) in the interests of national security;
(b) for the purpose of preventing or detecting crime or of preventing
disorder;
(c) in the interests of the economic well-being of the United Kingdom;
(d) in the interests of public safety;
(e) for the purpose of protecting public health;
32
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 5 — Miscellaneous
(f)
(g)
for the purpose of assessing or collecting a tax, duty, levy or other
imposition, contribution or charge payable to a government
department; or
for any purpose (not falling within paragraphs (a) to (f)) that is
specified for the purposes of this subsection by regulations made by the
Secretary of State.
(5)
An interception authority is necessary on grounds falling within this
subsection if it is not necessary on grounds falling within subsection (4)(a) or
(c) to (g) but is necessary for purposes connected with—
(a) the grant of wireless telegraphy licences;
(b) the prevention or detection of anything that constitutes interference
with wireless telegraphy; or
(c) the enforcement of—
(i) any provision of this Part (other than Chapter 2 and sections 27
to 31) or Part 3, or
(ii) any enactment not falling within sub-paragraph (i) that relates
to interference with wireless telegraphy.
(6)
The matters to be taken into account in considering whether the requirements
of subsection (3) are satisfied in the case of the giving of an interception
authority include whether what it is thought necessary to achieve by the
authorised conduct could reasonably be achieved by other means.
(7)
An interception authority must be in writing and under the hand of—
(a) the Secretary of State;
(b) one of the Commissioners for Her Majesty’s Revenue and Customs; or
(c) a person not falling within paragraph (a) or (b) who is designated for
the purposes of this subsection by regulations made by the Secretary of
State.
(8)
An interception authority may be general or specific and may be given—
(a) to such person or persons, or description of persons,
(b) for such period, and
(c) subject to such restrictions and limitations,
as the designated person thinks fit.
(9)
No regulations may be made under subsection (4)(g) unless a draft of them has
first been laid before Parliament and approved by a resolution of each House.
(10)
For the purposes of this section the question whether a person’s conduct is
capable of being authorised under Chapter 2 of Part 1 of the Regulation of
Investigatory Powers Act 2000 (c. 23) or under Part 2 of that Act is to be
determined without reference—
(a) to whether the person is someone upon whom a power or duty is or
may be conferred or imposed by or under that Chapter or that Part; or
(b) to whether there are grounds for believing that the requirements for the
grant of an authorisation or the giving of a notice under that Chapter or
that Part are satisfied.
(11)
References in this section to an interception authority are references to an
authority for the purposes of section 48 given otherwise than by way of the
issue or renewal of a warrant, authorisation or notice under Part 1 or 2 of the
Regulation of Investigatory Powers Act 2000.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 5 — Miscellaneous
(12)
33
In this section—
“crime” has the meaning given by section 81(2)(a) of the Regulation of
Investigatory Powers Act 2000 (c. 23);
“designated person” has the same meaning as in section 48.
Miscellaneous
50
Apparatus on foreign-registered ships etc
(1)
The Secretary of State may make regulations for regulating the use, on board a
foreign-registered ship or aircraft while it is within the limits of the United
Kingdom and UK territorial sea, of wireless telegraphy apparatus on board the
ship or aircraft.
(2)
The regulations may provide—
(a) for the punishment of persons contravening the regulations by a fine;
(b) for the forfeiture of any wireless telegraphy apparatus in respect of
which an offence under the regulations is committed.
(3)
The maximum fine for each offence under the regulations is—
(a) an amount not exceeding level 5 on the standard scale; or
(b) a lesser amount.
(4)
The regulations may make different provision for ships or aircraft registered in
different countries.
(5)
Except as provided by this section or in consequence of an Order in Council
under section 119(3), nothing in sections 8 to 11, 35 to 38, 45 to 49, 105 and 119
operates so as to impose any prohibition or restriction on persons using
wireless telegraphy apparatus on board a foreign-registered ship or aircraft.
(6)
A foreign-registered ship or aircraft is one that—
(a) is not registered in the United Kingdom; and
(b) is registered in a country other than the United Kingdom, the Isle of
Man or any of the Channel Islands.
51
Apparatus in vehicles
(1)
This section applies to the power of the Secretary of State under section 7(1) of
the Vehicle Excise and Registration Act 1994 (c. 22) to specify—
(a) the declaration to be made, and
(b) the particulars to be furnished,
by a person applying for a vehicle licence (within the meaning of that Act).
(2)
The power of the Secretary of State includes power to require that the
declaration and particulars extend to any matters relevant for the enforcement
of section 8 of this Act in respect of any wireless telegraphy apparatus installed
in the vehicle.
(3)
Accordingly, the Secretary of State is not required to issue a vehicle licence
under the Vehicle Excise and Registration Act 1994 where the applicant fails to
comply with a requirement imposed because of subsection (2).
(4)
A person commits an offence if in providing information that he is required to
provide because of subsection (2)—
34
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 5 — Miscellaneous
(a)
(b)
he makes a statement that he knows to be false in a material particular;
or
he recklessly makes a statement that is false in a material particular.
(5)
A person who commits an offence under subsection (4) is liable on summary
conviction to a fine not exceeding level 3 on the standard scale.
(6)
Where subsection (4) applies, it applies instead of section 45 of the Vehicle
Excise and Registration Act 1994 (c. 22) (false or misleading declarations and
information).
52
Wireless personnel
(1)
The Secretary of State may—
(a) hold examinations to determine the competence of the persons
examined to fill positions in connection with the operation of wireless
telegraphy stations or wireless telegraphy apparatus;
(b) issue certificates of competence to persons successful in such
examinations.
(2)
The certificates of competence are to be of such types as the Secretary of State
may from time to time determine.
(3)
The Secretary of State may issue written authorities to such persons as he
thinks fit authorising them to fill such positions in connection with the
operation of wireless telegraphy stations or wireless telegraphy apparatus as
may be specified in the authority.
(4)
The positions that may be so specified are positions for the holding of which
the possession of an authority under subsection (3) is a necessity or a
qualification under—
(a) a wireless telegraphy licence granted under this Act, or
(b) a licence granted under a corresponding law of a country or territory
under the sovereignty of Her Majesty.
(5)
If it appears to the Secretary of State that there are sufficient grounds to do so,
he may at any time suspend an authority under subsection (3) with a view to
its revocation.
(6)
Schedule 3 has effect where an authority is suspended under subsection (5).
(7)
The Secretary of State may charge such fees, if any, as he may determine—
(a) to persons applying to take part in an examination under this section;
(b) to applicants for, or for copies of, a certificate or authority issued under
this section.
53
Surrender of authority
(1)
Where an authority under section 52(3) has ceased to be in force or has been
suspended, it is the duty of—
(a) the person to whom the authority was issued, and
(b) any other person in whose possession or under whose control the
authority may be,
to cause it to be surrendered to the Secretary of State if required by the
Secretary of State to do so.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 2 — Regulation of radio spectrum
Chapter 5 — Miscellaneous
35
(2)
A person commits an offence if—
(a) he has a duty under subsection (1) to cause an authority under section
52(3) to be surrendered to the Secretary of State, and
(b) without reasonable excuse he fails or refuses to do so.
(3)
A person who commits an offence under subsection (2) is liable on summary
conviction to a fine not exceeding level 3 on the standard scale.
PART 3
REGULATION OF APPARATUS
Undue interference
54
Regulations about use and sale etc of apparatus
(1)
OFCOM may make regulations prescribing the requirements to be complied
with in the case of apparatus specified in the regulations, if the apparatus is to
be used.
(2)
OFCOM may make regulations prescribing the requirements to be complied
with in the case of apparatus specified in the regulations, if the apparatus is to
be—
(a) sold otherwise than for export,
(b) offered or advertised for sale otherwise than for export, or
(c) let on hire, or offered or advertised for letting on hire,
by a person who manufactures, assembles or imports such apparatus in the
course of business.
(3)
The requirements prescribed under subsection (1) or (2) are to be such
requirements as OFCOM think fit for the purpose of ensuring that the use of
the apparatus does not cause undue interference with wireless telegraphy.
(4)
In particular, the requirements may include—
(a) requirements as to the maximum intensity of electromagnetic energy of
specified frequencies that may be radiated in any direction from the
apparatus while it is being used;
(b) in the case of apparatus the power for which is supplied from electric
lines, requirements as to the maximum electromagnetic energy of
specified frequencies that may be injected into those lines by the
apparatus.
(5)
The apparatus which may be specified in the regulations under subsection (1)
or (2) is apparatus which generates, or is designed to generate, or is liable to
generate fortuitously, electromagnetic energy at frequencies not exceeding
3,000 gigahertz.
(6)
In a case where apparatus does not comply with the requirements applicable
to it under regulations made under subsection (1) or (2), a person does not act
unlawfully only because—
(a) he uses the apparatus, or
(b) he sells it, or offers or advertises it for sale, or lets it on hire or offers or
advertises it for letting on hire.
But the non-compliance is a ground for the giving of a notice under section 55
or 56.
36
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 3 — Regulation of apparatus
(7)
The approval of the Secretary of State is required for the making by OFCOM of
regulations under this section.
(8)
A statutory instrument containing regulations made by OFCOM under this
section is subject to annulment in pursuance of a resolution of either House of
Parliament.
55
Enforcement: use of apparatus
(1)
This section applies where, in the opinion of OFCOM—
(a) apparatus does not comply with the requirements applicable to it
under regulations made under section 54(1); and
(b) the first or second condition is satisfied in relation to the apparatus.
(2)
The first condition is that the use of the apparatus is likely to cause undue
interference with wireless telegraphy used—
(a) for the purposes of a safety of life service; or
(b) for a purpose on which the safety of a person, or of a ship, aircraft or
vehicle, may depend.
(3)
The second condition is that—
(a) the use of the apparatus is likely to cause undue interference with
wireless telegraphy other than wireless telegraphy falling within
subsection (2);
(b) the use of the apparatus in fact has caused, or is causing, such
interference; and
(c) the case is one where OFCOM consider that all reasonable steps to
minimise interference have been taken in relation to the wireless
telegraphy station or wireless telegraphy apparatus receiving the
telegraphy interfered with.
(4)
OFCOM may give a notice in writing to the person in possession of the
apparatus—
(a) prohibiting the use of the apparatus after a date fixed by the notice,
whether by the person to whom the notice is given or otherwise; or
(b) (if OFCOM think fit so to frame the notice) prohibiting the use of the
apparatus after a date fixed by the notice except in such way, at such
times and in such circumstances as the notice may specify.
(5)
The date fixed by a notice under subsection (4) must be not less than 28 days
from the date on which the notice is given.
(6)
But if OFCOM are satisfied that the use of the apparatus in question is likely to
cause such undue interference as is described in subsection (2), the date fixed
by a notice under subsection (4) may be the date on which the notice is given.
(7)
A notice under subsection (4) may be revoked or varied by a subsequent notice
in writing from OFCOM given to the person who is then in possession of the
apparatus.
(8)
Where a notice under subsection (7) has the effect of imposing additional
restrictions on the use of the apparatus, the provisions of this section about the
coming into force of notices apply in relation to the notice as if it were a notice
under subsection (4).
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 3 — Regulation of apparatus
56
37
Enforcement: sale etc of apparatus
(1)
This section applies where, in the opinion of OFCOM, apparatus does not
comply with the requirements applicable to it under regulations made under
section 54(2).
(2)
OFCOM may give a notice in writing to the person who, in the course of
business, has manufactured, assembled or imported the apparatus, prohibiting
him from—
(a) selling the apparatus otherwise than for export;
(b) offering or advertising it for sale otherwise than for export; or
(c) letting it on hire, or offering or advertising it for letting on hire.
57
Appeal against notice under section 55 or 56 etc
(1)
Where an appeal with respect to a notice under section 55 (or section 56) is
pending—
(a) proceedings for an offence under section 58(1) (or section 58(4)) relating
to that notice, whether instituted before or after the bringing of the
appeal, are to be stayed until the appeal has been finally determined;
and
(b) the proceedings are to be discharged if the notice is set aside in
consequence of the appeal.
(2)
But subsection (1) does not affect proceedings in which a person has been
convicted at a time when there was no pending appeal.
(3)
For the purposes of this section an appeal under section 192 of the
Communications Act 2003 (c. 21) with respect to a notice under section 55 (or
section 56) or a further appeal relating to the decision on such an appeal is
pending unless—
(a) that appeal has been brought to a conclusion or withdrawn and there is
no further appeal pending in relation to the decision on the appeal; or
(b) no further appeal against a decision made on the appeal or on any such
further appeal may be brought without the permission of the court
and—
(i) in a case where there is no fixed period within which that
permission can be sought, that permission has been refused or
has not been sought, or
(ii) in a case where there is a fixed period within which that
permission can be sought, that permission has been refused or
that period has expired without permission having been
sought.
(4)
No proceedings for an offence under section 58(1) (or section 58(4)) relating to
a notice under section 55 (or section 56) may be commenced in Scotland—
(a) until the time during which an appeal against such a notice may be
brought has expired; or
(b) where such an appeal has been brought, until that appeal has been
determined.
(5)
Proceedings in Scotland for such an offence must be commenced—
(a) where no appeal has been brought, within six months of the time
referred to in subsection (4)(a); and
38
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 3 — Regulation of apparatus
(b)
58
where an appeal has been brought and determined, within six months
of the date of that determination.
Contravening notice under section 55 or 56
(1)
A person commits an offence if—
(a) he uses apparatus, or causes or permits apparatus to be used, knowing
that a notice under section 55 is in force with respect to it; and
(b) the use of the apparatus contravenes the notice.
(2)
A person who commits an offence under subsection (1) is liable on summary
conviction—
(a) if the offence is one that falls within subsection (6), to a fine not
exceeding level 5 on the standard scale;
(b) otherwise, to a fine not exceeding level 3 on the standard scale.
(3)
In the application of subsection (2) to Scotland or Northern Ireland, paragraph
(a) has effect as if for the words “to a fine not exceeding level 5 on the standard
scale” there were substituted “to imprisonment for a term not exceeding three
months or to a fine not exceeding level 5 on the standard scale or to both”.
(4)
A person commits an offence if he contravenes the provisions of a notice given
to him under section 56 (unless the notice has previously been revoked by
OFCOM).
(5)
A person who commits an offence under subsection (4) is liable on summary
conviction—
(a) if the offence is one that falls within subsection (6), to a fine not
exceeding level 5 on the standard scale;
(b) otherwise, to a fine not exceeding level 3 on the standard scale.
(6)
An offence falls within this subsection if it involves or consists in a
contravention of a notice under section 55 or 56 in relation to apparatus the use
of which is likely to cause undue interference with wireless telegraphy used—
(a) for the purpose of a safety of life service; or
(b) for a purpose on which the safety of a person, or of a ship, aircraft or
vehicle, may depend.
59
Entry and search of premises etc
(1)
A justice of the peace may issue an authorisation under this section if he is
satisfied, on an application supported by sworn evidence, that—
(a) there is reasonable ground for believing that there is to be found, on
specified premises or in a specified ship, aircraft or vehicle, apparatus
that does not comply with the requirements applicable to it under
regulations made under section 54;
(b) it is necessary to enter those premises, or that ship, aircraft or vehicle,
for the purpose of obtaining information that will enable OFCOM to
decide whether or not to give a notice under section 55 or 56; and
(c) within the period of 14 days before the date of the application to the
justice, access to the premises, ship, aircraft or vehicle for the purpose
of obtaining such information—
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 3 — Regulation of apparatus
(i)
(ii)
39
has been demanded by a person authorised for the purpose by
OFCOM, who has produced sufficient documentary evidence
of his identity and authority; but
has been refused.
(2)
But the justice may not issue an authorisation unless the first or second
condition is fulfilled as regards the application.
(3)
The first condition is that it is shown to the justice that OFCOM are satisfied
that there is reasonable ground for believing that the use of the apparatus in
question is likely to cause undue interference with wireless telegraphy used—
(a) for the purposes of a safety of life service; or
(b) for a purpose on which the safety of a person, or of a ship, aircraft or
vehicle, may depend.
(4)
The second condition is that it is shown to the justice that—
(a) at least seven days before the demand was made, notice that access
would be demanded was given to the occupier of the premises or (as
the case may be) the person in possession or the person in charge of the
ship, aircraft or vehicle;
(b) the demand for access was made at a reasonable hour; and
(c) it was unreasonably refused.
(5)
An authorisation under this section is an authorisation empowering a person
or persons authorised for the purpose by OFCOM, with or without
constables—
(a) to enter the premises or (as the case may be) the ship, aircraft or vehicle
and any premises on which it may be;
(b) to search the premises, ship, aircraft or vehicle with a view to
discovering whether apparatus falling within subsection (1)(a) is there;
(c) if he or they find such apparatus there, to examine and test it with a
view to obtaining the information mentioned in subsection (1)(b).
(6)
An authorisation under this section must be in writing and signed by the
justice.
(7)
A person authorised by OFCOM to exercise a power conferred by this section
may if necessary use reasonable force in the exercise of the power.
(8)
Subsection (7) does not affect any power exercisable by the person apart from
that subsection.
(9)
Where under this section a person has a right to examine and test apparatus on
premises or in a ship, aircraft or vehicle, any person who—
(a) is on the premises, or
(b) is in charge of, or in or in attendance on, the ship, aircraft or vehicle,
must give him whatever assistance he may reasonably require in the
examination or testing of the apparatus.
(10)
60
A reference in this section to a justice of the peace is to be read—
(a) in Scotland, as a reference to a sheriff;
(b) in Northern Ireland, as a reference to a lay magistrate.
Obstruction and failure to assist
(1)
A person commits an offence if—
40
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 3 — Regulation of apparatus
(a)
(b)
(2)
61
he intentionally obstructs a person in the exercise of the powers
conferred on him under section 59; or
he fails or refuses, without reasonable excuse, to give to such a person
any assistance which, under that section, he is under a duty to give to
him.
A person who commits an offence under this section is liable on summary
conviction to a fine not exceeding level 5 on the standard scale.
Sections 54 to 60: interpretation
References in sections 54 to 60 to apparatus include references to any form of
electric line.
Restriction orders
62
Restriction orders
(1)
This section applies to wireless telegraphy apparatus and to apparatus
designed or adapted for use in connection with wireless telegraphy apparatus.
(2)
Where it appears to OFCOM to be expedient to do so for the purpose of
preventing or reducing the risk of interference with wireless telegraphy, they
may make an order (a “restriction order”) imposing restrictions in relation to
apparatus to which this section applies of a class or description specified in the
order.
(3)
The restrictions may relate to the following actions—
(a) the manufacture of apparatus (whether or not for sale);
(b) selling apparatus or offering it for sale;
(c) letting apparatus on hire or offering to let it on hire;
(d) indicating (whether by displaying apparatus or by any form of
advertisement) willingness to sell apparatus or to let it on hire;
(e) having custody or control of apparatus;
(f) the importation of apparatus.
(4)
A restriction order must specify, in the case of apparatus of any class or
description specified in the order, what actions are restricted by it.
(5)
An action for the time being restricted by a restriction order is prohibited by
this section unless—
(a) an authority given by OFCOM relates to it; and
(b) it complies with any terms and conditions that OFCOM attach to the
authority.
(6)
The approval of the Secretary of State is required for the making by OFCOM of
an order under this section.
(7)
A statutory instrument containing an order made by OFCOM under this
section is subject to annulment in pursuance of a resolution of either House of
Parliament.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 3 — Regulation of apparatus
63
41
Authorities
(1)
An authority given by OFCOM under section 62(5) in the case of apparatus of
a class or description specified in a restriction order may be limited—
(a) to such of the actions restricted by the order as may be specified in the
authority;
(b) to such subsidiary class or description of apparatus, falling within the
class or description specified in the order, as may be specified in the
authority.
(2)
Terms or conditions attached by OFCOM to an authority under section 62(5)
for the manufacture or importation of apparatus may relate to a period after,
as well as to the time of, or a period before, the manufacture or importation.
(3)
An authority under section 62(5) may be given, and terms or conditions may
be attached to it—
(a) generally by means of a notice published in the London, Edinburgh and
Belfast Gazettes; or
(b) by an instrument in writing issued to each person authorised to do, in
relation to apparatus of a class or description to which a restriction
order relates, any action for the time being restricted by the order.
64
Compatibility with international obligations
(1)
OFCOM may not—
(a) make a restriction order,
(b) give an authority under section 62(5), or
(c) attach a term or condition to such an authority,
unless they are satisfied that the order, authority, term or condition is
compatible with the international obligations of the United Kingdom.
(2)
Where—
(a) a statutory instrument containing a restriction order, or
(b) a notice or instrument in writing giving an authority under section
62(5), or attaching a term or condition to such an authority,
contains a statement that OFCOM are satisfied as mentioned in subsection (1),
the statement is evidence of that fact (and, in Scotland, sufficient evidence of it).
65
Powers of Commissioners for Her Majesty’s Revenue and Customs
(1)
This section applies where the importation of apparatus of a particular class or
description is for the time being restricted by a restriction order.
(2)
An officer of Revenue and Customs may require a person with custody or
control of apparatus of that class or description which is being or has been
imported to provide proof that the importation of the apparatus is or was not
unlawful by virtue of section 62.
(3)
If the proof required under subsection (2) is not provided to the satisfaction of
the Commissioners for Her Majesty’s Revenue and Customs, the apparatus is
to be treated, unless the contrary is proved, as being prohibited goods, within
the meaning of the Customs and Excise Management Act 1979 (c. 2), and is
liable to forfeiture under that Act.
42
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 3 — Regulation of apparatus
66
Offences
(1)
A person commits an offence if—
(a) he takes any action falling within section 62(3)(a) to (d) in relation to
apparatus in contravention of section 62(5); or
(b) without reasonable excuse he has apparatus in his custody or control in
contravention of section 62(5).
(2)
A person commits an offence if he contravenes or fails to comply with any
terms or conditions attached to an authority given by OFCOM under section
62(5) (whatever the action to which the authority relates).
(3)
A person who commits an offence under this section is liable on summary
conviction to a fine not exceeding level 5 on the standard scale.
(4)
This section does not affect any liability to a penalty that may have been
incurred under the Customs and Excise Management Act 1979 (c. 2).
67
Restriction orders: interpretation
In sections 62 to 66—
“manufacture” includes construction by any method and the assembly of
component parts;
“restriction order” has the meaning given by section 62.
Deliberate interference
68
Deliberate interference
(1)
A person commits an offence if he uses apparatus for the purpose of interfering
with wireless telegraphy.
(2)
This section applies—
(a) whether or not the apparatus in question is wireless telegraphy
apparatus;
(b) whether or not it is apparatus specified in regulations under section 54;
(c) whether or not a notice under section 55 or 56 has been given with
respect to it, or, if given, has been varied or revoked.
(3)
A person who commits an offence under this section is liable—
(a) on summary conviction, to imprisonment for a term not exceeding 12
months or to a fine not exceeding the statutory maximum or to both;
(b) on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
two years or to a fine or to both.
(4)
In the application of subsection (3) to Scotland or Northern Ireland the
reference to 12 months is to be read as a reference to six months.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 4 — Approval of apparatus etc
43
PART 4
APPROVAL OF APPARATUS ETC
Approval of apparatus
69
Approval of apparatus
(1)
This section applies where an instrument falling within subsection (2) contains
provision framed by reference to relevant apparatus for the time being
approved under this section for the purposes of that instrument.
(2)
The instruments are—
(a) wireless telegraphy licences granted under section 8;
(b) regulations made under section 8(3);
(c) regulations made under section 54;
(d) restriction orders made under section 62;
(e) authorities given under section 62(5).
(3)
The relevant authority may approve relevant apparatus for the purposes of
such an instrument.
(4)
The relevant authority may require a person applying for an approval under
this section to comply with such requirements as the relevant authority may
think appropriate; and those requirements may include a requirement to
satisfy some other person with respect to a particular matter.
(5)
An approval under this section may apply—
(a) to particular apparatus or to apparatus of a description specified in the
approval;
(b) for the purposes of a particular instrument or for the purposes of
instruments that are of a description specified in the approval.
(6)
An approval under this section may specify conditions that must be complied
with if the approval is to apply to apparatus specified in the approval (or to
apparatus of a description so specified) for purposes specified in the approval.
(7)
A condition so specified may impose on the person to whom the approval is
given a requirement to satisfy a person from time to time with respect to a
particular matter.
(8)
The relevant authority may at any time vary or withdraw an approval given by
the relevant authority under this section.
70
Approvals: supplementary
(1)
A person appointed by the relevant authority may exercise a function
conferred on the relevant authority by section 69 to such extent and subject to
such conditions as may be specified in the appointment.
(2)
The relevant authority may by order provide for the charging of fees in respect
of the exercise of a function in pursuance of section 69 by or on behalf of the
relevant authority.
(3)
Section 128 of the Finance Act 1990 (c. 29) (power to provide for repayment of
fees etc) applies in relation to the power under subsection (2) to make an order
44
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 4 — Approval of apparatus etc
as it applies in relation to any power to make such an order conferred before
that Act was passed.
(4)
An appointment under subsection (1) may authorise the person appointed to
retain any fees received by him in pursuance of an order under subsection (2).
(5)
Nothing in subsection (2) precludes a person (not being the relevant authority
or a person acting on behalf of the relevant authority) by whom a matter falls
to be determined for the purposes of a requirement imposed in pursuance of
section 69(4) or (7) from charging a fee in respect of the carrying out of a test or
other assessment made by him.
(6)
Any sums received by the Secretary of State under this section shall be paid
into the Consolidated Fund.
71
The relevant authority
(1)
In sections 69 and 70 “the relevant authority” means (subject to subsection
(2))—
(a) in such cases as may be specified in an order made by the Secretary of
State, the Secretary of State; and
(b) in any other case, OFCOM.
(2)
Where an application for the purposes of section 69 is made to the Secretary of
State or OFCOM and it appears to the person to whom it is made that it should
have been made to the other—
(a) that person is to refer the application to the other; and
(b) the application is to be proceeded with as if made to the person to
whom it is referred.
Marking etc of apparatus
72
Information etc on or with apparatus
(1)
This section applies where it appears to OFCOM to be expedient that relevant
apparatus of a particular description should be marked with or accompanied
by particular information or instruction relating to—
(a) the apparatus; or
(b) its installation or use.
(2)
OFCOM may by order—
(a) impose requirements for securing that relevant apparatus of that
description is so marked or accompanied; and
(b) regulate or prohibit the supply of such relevant apparatus in cases
where the requirements are not complied with.
(3)
The requirements imposed by the order may extend to the form and manner in
which the information or instruction is given.
(4)
In the case of apparatus supplied in circumstances where the required
information or instruction would not be conveyed until after delivery, an order
under this section may require the whole or part of the information or
instruction to be also displayed near the apparatus.
(5)
The approval of the Secretary of State is required for the making by OFCOM of
an order under this section.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 4 — Approval of apparatus etc
(6)
73
45
A statutory instrument containing an order made by OFCOM under this
section is subject to annulment in pursuance of a resolution of either House of
Parliament.
Information etc in advertisements
(1)
This section applies where it appears to OFCOM to be expedient that a
particular description of advertisements for relevant apparatus should contain
or refer to particular information relating to—
(a) the apparatus; or
(b) its installation or use.
(2)
OFCOM may by order impose requirements as to the inclusion in
advertisements of that description of—
(a) that information; or
(b) an indication of the means by which that information may be obtained.
(3)
An order under this section may specify the form and manner in which the
information or indication required by the order is to be included in a particular
description of advertisements.
(4)
The approval of the Secretary of State is required for the making by OFCOM of
an order under this section.
(5)
A statutory instrument containing an order made by OFCOM under this
section is subject to annulment in pursuance of a resolution of either House of
Parliament.
74
Offences
(1)
A person commits an offence if in the course of a trade or business he supplies,
or offers to supply, apparatus in contravention of an order under section 72.
(2)
A person is to be treated as offering to supply apparatus if—
(a) he exposes apparatus for supply, or
(b) he has apparatus in his possession for supply.
(3)
A person who publishes an advertisement for apparatus to be supplied in the
course of a trade or business commits an offence if the advertisement fails to
comply with a requirement imposed by an order under section 73.
(4)
A person who commits an offence under subsection (1) or (3) is liable on
summary conviction to a fine not exceeding level 5 on the standard scale.
(5)
Proceedings for an offence under this section may be commenced at any time
within the period of 12 months beginning with the day after the commission of
the offence.
75
Default of third person
(1)
Where the commission by one person (“A”) of an offence under section 74(1) or
(3) is due to the act or default of another (“B”), B also commits the offence; and
B may be charged with and convicted of the offence by virtue of this subsection
whether or not proceedings are taken against A.
46
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 4 — Approval of apparatus etc
(2)
In proceedings for an offence under section 74(1) or (3) it is a defence for the
defendant to prove that he took all reasonable steps and exercised all due
diligence to avoid committing the offence.
(3)
A person may not rely on a defence under subsection (2) which involves an
allegation that the commission of the offence was due to the act or default of
another person unless—
(a) at least seven clear days before the hearing he has given to the
prosecutor a notice in writing giving such information identifying or
assisting in the identification of the other person as was then in his
possession; or
(b) the court grants him leave.
(4)
In proceedings for an offence under section 74(3) it is a defence for the
defendant to prove that—
(a) at the time of the alleged offence he was a person whose business it was
to publish or arrange for the publication of advertisements;
(b) he received the advertisement for publication in the ordinary course of
business; and
(c) he did not know and had no reason to suspect that publication of the
advertisement would amount to an offence under that subsection.
Interpretation
76
Part 4: interpretation
In this Part—
“advertisement” includes a catalogue, a circular and a price list;
“relevant apparatus” means wireless telegraphy apparatus or apparatus
designed or adapted for use in connection with wireless telegraphy
apparatus.
PART 5
PROHIBITION OF BROADCASTING FROM SEA OR AIR
Prohibitions
77
Broadcasting from ships and aircraft
(1)
It is unlawful—
(a) in the case of any ship or aircraft, to make a broadcast from it while it is
in or over the United Kingdom or external waters; or
(b) in the case of a British-registered ship or British-registered aircraft, to
make a broadcast from it while it is not in or over the United Kingdom
or external waters.
(2)
If a broadcast is made from a ship in contravention of subsection (1), an offence
is committed by—
(a) the owner of the ship;
(b) the master of the ship; and
(c) a person who operates, or participates in the operation of, the
apparatus by means of which the broadcast is made.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 5 — Prohibition of broadcasting from sea or air
47
(3)
If a broadcast is made from an aircraft in contravention of subsection (1), an
offence is committed by—
(a) the operator of the aircraft;
(b) the commander of the aircraft; and
(c) a person who operates, or participates in the operation of, the
apparatus by means of which the broadcast is made.
(4)
A person commits an offence if he procures a broadcast to be made in
contravention of subsection (1).
(5)
In this section—
“master”, in relation to a ship, includes any other person (except a pilot)
who has command or charge of the ship;
“operator”, in relation to an aircraft, means the person who at the relevant
time has the management of the aircraft.
78
Broadcasting from marine structures etc
(1)
This section applies to—
(a) tidal waters in the United Kingdom;
(b) external waters;
(c) waters in a designated area.
(2)
It is unlawful to make a broadcast from—
(a) a structure, other than a ship, that is affixed to, or supported by, the bed
of waters to which this section applies, or
(b) any other object in those waters.
(3)
Subsection (2) does not apply by virtue of paragraph (b) to a broadcast made
from a ship or aircraft.
(4)
A person commits an offence if he operates, or participates in the operation of,
apparatus by means of which a broadcast is made in contravention of
subsection (2).
(5)
A person commits an offence if he procures a broadcast to be made in
contravention of subsection (2).
79
Broadcasting from prescribed areas of high seas
(1)
It is unlawful—
(a) to make a broadcast that is capable of being received in the United
Kingdom, or
(b) to make a broadcast that causes interference with any wireless
telegraphy in the United Kingdom,
from a ship (other than a British-registered ship) while it is within a prescribed
area of the high seas.
(2)
If a broadcast is made in contravention of subsection (1), an offence is
committed by—
(a) the owner of the ship from which the broadcast is made;
(b) the master of the ship; and
(c) a person who operates, or participates in the operation of, apparatus by
means of which the broadcast is made.
48
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 5 — Prohibition of broadcasting from sea or air
(3)
A person commits an offence if he procures a broadcast to be made in
contravention of subsection (1).
(4)
The making of a broadcast does not contravene subsection (1) if it is shown to
have been authorised under the law of a country or territory outside the United
Kingdom.
(5)
“Prescribed” means prescribed for the purposes of this section by an order
made by the Secretary of State.
80
Acts connected with broadcasting
(1)
A British person commits an offence if he operates, or participates in the
operation of, apparatus by means of which a broadcast is made—
(a) from a ship (other than a British-registered ship) while it is on the high
seas;
(b) from an aircraft (other than a British-registered aircraft) while it is on or
over the high seas;
(c) from a structure (other than a ship) that is affixed to, or supported by,
the bed of the high seas; or
(d) from an object on the high seas (other than a structure falling within
paragraph (c), a ship or an aircraft).
(2)
Subsection (1) does not apply—
(a) by virtue of paragraph (a), to a broadcast made in contravention of
section 79(1);
(b) by virtue of paragraph (c) or (d), to a broadcast made from a structure
or other object in waters in a designated area.
(3)
A person commits an offence if he procures a broadcast to be made as
mentioned in subsection (1).
81
Management of station
(1)
A person commits an offence if, from anywhere in the United Kingdom or
external waters, he participates in the management, financing, operation or
day-to-day running of a broadcasting station by which broadcasts are made—
(a) in contravention of section 77(1), 78(2) or 79(1); or
(b) as mentioned in section 80(1)(a).
(2)
In this section “broadcasting station” means a business or other operation
(whether or not in the nature of a commercial venture) that is engaged in the
making of broadcasts.
82
Facilitating broadcasting from ships or aircraft
(1)
A person commits an offence if he provides a ship or aircraft to another, or
agrees to do so, knowing, or having reasonable cause to believe, that
broadcasts are to be made from it—
(a) in contravention of section 77(1); or
(b) while it is on or over the high seas.
(2)
A person commits an offence if—
(a) he carries wireless telegraphy apparatus in a ship or aircraft, or agrees
to do so, or
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 5 — Prohibition of broadcasting from sea or air
49
(b)
he supplies wireless telegraphy apparatus to a ship or aircraft, or instals
such apparatus in a ship or aircraft,
knowing, or having reasonable cause to believe, that by means of the apparatus
broadcasts are to be made from the ship or aircraft as mentioned in subsection
(1).
(3)
A person commits an offence if—
(a) he supplies goods or materials—
(i) for the operation or maintenance of a ship or aircraft,
(ii) for the operation or maintenance of wireless telegraphy
apparatus installed in a ship or aircraft, or
(iii) for the sustenance or comfort of the persons on board a ship or
aircraft,
(b) he carries by water or air goods or persons to or from a ship or aircraft,
or
(c) he engages a person as an officer or one of the crew of a ship or aircraft,
knowing, or having reasonable cause to believe, that broadcasts are made, or
are to be made, from the ship or aircraft as mentioned in subsection (1).
(4)
In proceedings for an offence under this section consisting in carrying goods or
persons to or from a ship or aircraft, it is a defence for the defendant to prove—
(a) that the ship or aircraft was, or was believed to be, wrecked, stranded
or in distress, and that the goods or persons were carried for the
purpose of—
(i) preserving the ship or aircraft, or its cargo or equipment, or
(ii) saving the lives of persons on board the ship or aircraft; or
(b) that a person on board the ship or aircraft was, or was believed to be,
hurt, injured or ill, and that the goods or persons were carried for the
purpose of securing that he received the necessary surgical or medical
advice and attendance.
(5)
The reference in subsection (4)(a) to persons carried for the purpose of saving
lives is not to be read as excluding the persons whose lives were to be saved.
(6)
The reference in subsection (4)(b) to persons carried for the purpose of securing
that advice and attendance were received is not to be read as excluding the
person who was (or was believed to be) hurt, injured or ill.
(7)
In proceedings for an offence under this section consisting in carrying a person
(“A”) to or from a ship or aircraft, it is a defence for the defendant to prove that
A was visiting the ship or aircraft for the purpose of exercising or performing
a power or duty conferred or imposed on A by law.
(8)
This section is subject to section 86.
83
Facilitating broadcasting from structures etc
(1)
A person commits an offence if he instals wireless telegraphy apparatus on or
in a structure or other object, or supplies such apparatus for installation on or
in a structure or other object, knowing, or having reasonable cause to believe,
that by means of the apparatus broadcasts are to be made from it—
(a) in contravention of section 78(2); or
(b) while it is on the high seas.
(2)
A person commits an offence if, in the case of a structure or other object—
50
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 5 — Prohibition of broadcasting from sea or air
(a)
he supplies goods or materials—
(i) for its maintenance,
(ii) for the operation or maintenance of wireless telegraphy
apparatus installed in or on it, or
(iii) for the sustenance or comfort of the persons in or on it,
(b) he carries goods or persons to or from it by water or air, or
(c) he engages a person to render services in or on it,
knowing, or having reasonable cause to believe, that broadcasts are made, or
are to be made, from the structure or other object as mentioned in subsection
(1).
(3)
In proceedings for an offence under this section consisting in carrying goods or
persons to or from a structure or other object, it is a defence for the defendant
to prove—
(a) that it was, or was believed to be, unsafe, and that the goods or persons
were carried for the purpose of saving the lives of persons in or on it; or
(b) that a person in or on it was, or was believed to be, hurt, injured or ill,
and that the goods or persons were carried for the purpose of securing
that he received the necessary surgical or medical advice and
attendance.
(4)
The reference in subsection (3)(a) to persons carried for the purpose of saving
lives is not to be read as excluding the persons whose lives were to be saved.
(5)
The reference in subsection (3)(b) to persons carried for the purpose of securing
that advice and attendance were received is not to be read as excluding the
person who was (or was believed to be) hurt, injured or ill.
(6)
In proceedings for an offence under this section consisting in carrying a person
(“A”) to or from a structure or other object, it is a defence for the defendant to
prove that A was visiting it for the purpose of exercising or performing a
power or duty conferred or imposed on A by law.
(7)
In this section references to a structure or other object do not include references
to a ship or aircraft.
(8)
This section is subject to section 86.
84
Maintaining or repairing apparatus
(1)
A person commits an offence if he repairs or maintains wireless telegraphy
apparatus knowing, or having reasonable cause to believe, that by means of it
broadcasts are made, or are to be made—
(a) in contravention of section 77(1), 78(2) or 79(1); or
(b) as mentioned in section 80(1).
(2)
This section is subject to section 86.
85
Acts relating to broadcast material
(1)
A person commits an offence if—
(a) he supplies a film or sound recording knowing, or having reasonable
cause to believe, that an unlawful broadcast is to be made of it;
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 5 — Prohibition of broadcasting from sea or air
(b)
(c)
(d)
(e)
(f)
51
he makes a literary, dramatic or musical work knowing, or having
reasonable cause to believe, that an unlawful broadcast is to be made of
it;
he makes an artistic work knowing, or having reasonable cause to
believe, that it is to be included in an unlawful television broadcast;
he participates in an unlawful broadcast;
he advertises by means of an unlawful broadcast or invites another to
advertise by means of an unlawful broadcast that is to be made;
he publishes the times or other details of unlawful broadcasts that are
to be made, or (otherwise than by publishing such details) publishes an
advertisement of matter calculated to promote (whether directly or
indirectly) the interests of a business whose activities consist in or
include the operation of a station from which unlawful broadcasts are
or are to be made.
(2)
An unlawful broadcast is a broadcast made—
(a) in contravention of section 77(1), 78(2) or 79(1); or
(b) as mentioned in section 80(1).
(3)
A person participates in a broadcast only if he is actually present—
(a) as an announcer;
(b) as a performer or one of the performers concerned in an entertainment
given; or
(c) as the deliverer of a speech.
(4)
The cases in which a person is to be taken for the purposes of this section as
advertising by means of a broadcast include any case in which he causes or
allows it to be stated, suggested or implied that entertainment included in the
broadcast—
(a) has been supplied by him; or
(b) is provided wholly or partly at his expense.
(5)
For the purposes of this section advertising by means of a broadcast takes place
not only where the broadcast is made but also wherever it is received.
(6)
This section is subject to section 86.
86
Facilitation offences: territorial scope
(1)
A person who does an act mentioned in section 82, 83, 84 or 85 does not commit
an offence under that section unless condition A, B, C, D or E is satisfied.
(2)
Condition A is satisfied if he does the act in the United Kingdom or external
waters.
(3)
Condition B is satisfied if he does the act in a British-registered ship or Britishregistered aircraft while it is not in or over the United Kingdom or external
waters.
(4)
Condition C is satisfied if, in a case where—
(a) neither condition A nor condition B is satisfied, but
(b) the broadcasts in question are made, or are to be made, from a structure
or other object (which is not a ship or aircraft) in waters in a designated
area,
he does the act on that structure or other object within those waters.
52
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 5 — Prohibition of broadcasting from sea or air
(5)
Condition D is satisfied if, in a case where—
(a) neither condition A nor condition B is satisfied, but
(b) the broadcasts in question are made, or are to be made, from a ship in
contravention of section 79(1),
he does the act in that ship within an area of the high seas that is prescribed for
the purposes of section 79.
(6)
Condition E is satisfied if—
(a) he is a British person; and
(b) he does the act on or over the high seas.
87
Procuring person to commit offence abroad
A person commits an offence if he procures, in the United Kingdom, another
person to do, outside the United Kingdom, anything that would have
constituted an offence under sections 82 to 85 had the other person done it in
the United Kingdom.
Enforcement
88
Enforcement officers
(1)
For the purposes of sections 89 to 92 enforcement officers are—
(a) persons authorised by the Secretary of State or OFCOM to exercise the
powers conferred by sections 89 and 90;
(b) police officers;
(c) commissioned officers of Her Majesty’s armed forces;
(d) officers of Revenue and Customs; and
(e) other persons who are British sea-fishery officers by virtue of section
7(1) of the Sea Fisheries Act 1968 (c. 77).
(2)
A reference in sections 89 to 92, in relation to an enforcement officer, to an
assistant is a reference to a person assigned to assist the enforcement officer in
his duties.
(3)
In this section “armed forces” means the Royal Navy, the Royal Marines, the
regular army and the regular air force, and a reserve or auxiliary force of any
of those services that has been called out on permanent service or embodied.
89
Enforcement powers
(1)
If conditions A and B are satisfied in the case of a ship, structure or other object,
an enforcement officer may, with or without assistants, exercise the powers
mentioned in subsection (4) in relation to it.
(2)
Condition A is satisfied if the enforcement officer has reasonable grounds for
suspecting that—
(a) an offence under this Part has been or is being committed by the
making of a broadcast—
(i) from a ship, structure or other object in external waters or in
tidal waters in the United Kingdom, or
(ii) from a British-registered ship while it is on the high seas;
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 5 — Prohibition of broadcasting from sea or air
(b)
(c)
53
an offence under section 78 has been or is being committed by the
making of a broadcast from a structure or other object in waters in a
designated area; or
an offence under section 79 has been or is being committed by the
making of a broadcast from a ship.
(3)
Condition B is satisfied if a written authorisation has been issued by the
Secretary of State or OFCOM for the exercise of the powers mentioned in
subsection (4) in relation to that ship, structure or other object.
(4)
The powers are—
(a) to board and search the ship, structure or other object;
(b) to seize and detain it, and any apparatus or other thing found in the
course of the search that appears to him—
(i) to have been used, or to have been intended to be used, in
connection with the commission of the suspected offence, or
(ii) to be evidence of the commission of the suspected offence;
(c) to arrest and search any person who he has reasonable grounds to
suspect has committed or is committing an offence under this Part if—
(i) the person is on board the ship, structure or other object, or
(ii) the officer has reasonable grounds for suspecting that the
person was on board at, or shortly before, the time when the
officer boarded the object;
(d) to arrest any person—
(i) who assaults him, or an assistant of his, while exercising any of
the powers mentioned in this subsection, or
(ii) who intentionally obstructs him, or an assistant of his, in the
exercise of any of those powers;
(e) to require any person on board the ship, structure or other object to
produce any documents or other items that are in his custody or
possession and are or may be evidence of the commission of an offence
under this Part;
(f) to require any such person to do anything for the purpose of—
(i) enabling any apparatus or other thing to be rendered safe and,
in the case of a ship, enabling the ship to be taken to a port, or
(ii) facilitating in any other way the exercise of any of the powers
mentioned in this subsection;
(g) to use reasonable force, if necessary, in exercising any of those powers.
(5)
In subsection (4)(a) to (c) and (e) a reference to the ship, structure or other object
includes a reference to a ship’s boat, or other vessel, used from it.
90
Enforcement powers: facilitation offences
(1)
Subsection (2) applies if—
(a) a written authorisation has been issued by the Secretary of State or
OFCOM under section 89(3) for the exercise of the powers mentioned
in section 89(4) in relation to a ship, structure or other object, and
(b) an enforcement officer has reasonable grounds for suspecting that an
offence under section 82, 83, 84 or 85 has been or is being committed in
connection with the making of a broadcast from that ship, structure or
other object.
54
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 5 — Prohibition of broadcasting from sea or air
(2)
The enforcement officer may, with or without assistants, exercise the powers
mentioned in section 89(4) in relation to any ship, structure or other object
which he has reasonable grounds to suspect has been or is being used in
connection with the commission of the offence referred to in subsection (1)(b).
(3)
Subsection (4) applies if—
(a) an enforcement officer has reasonable grounds for suspecting that an
offence under section 82, 83, 84 or 85 has been or is being committed in
connection with the making of a broadcast from a ship, structure or
other object, but
(b) no written authorisation has been issued under section 89(3) for the
exercise of the powers mentioned in section 89(4) in relation to that
ship, structure or other object.
(4)
The enforcement officer may, with or without assistants, exercise the powers
mentioned in section 89(4) in relation to any ship, structure or other object
which he has reasonable grounds to suspect has been or is being used in
connection with the commission of the offence referred to in subsection (3)(a).
(5)
Subsection (4) only applies if a written authorisation under this subsection has
been issued by the Secretary of State or OFCOM for the exercise of those
powers in relation to that ship, structure or other object.
91
Exercise of powers
(1)
Except as provided in subsections (2) and (3), the powers mentioned in section
89(4) may be exercised only in tidal waters in the United Kingdom or in
external waters.
(2)
The powers may in addition—
(a) in the case of a suspected offence under this Part committed in a Britishregistered ship while it is on the high seas, be exercised in relation to the
ship on the high seas;
(b) in the case of a suspected offence under section 78 committed on a
structure or other object within waters in a designated area, be
exercised in relation to the structure or other object within those waters;
(c) in the case of a suspected offence under section 79 committed in a ship
within an area of the high seas prescribed for the purposes of that
section, be exercised in relation to the ship within that area of the high
seas.
(3)
Subsection (2) does not apply so far as the powers are exercisable by virtue of
a written authorisation issued by OFCOM.
92
Further provisions
(1)
A person commits an offence if—
(a) he assaults an enforcement officer, or an assistant of his, while he is
exercising any of the powers conferred by section 89 or 90;
(b) he intentionally obstructs an enforcement officer, or an assistant of his,
in the exercise of any of those powers; or
(c) he fails or refuses, without reasonable excuse, to comply with such a
requirement as is mentioned in section 89(4)(e) or (f).
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 5 — Prohibition of broadcasting from sea or air
55
(2)
Neither an enforcement officer nor an assistant of his is liable in civil or
criminal proceedings for anything done in purported exercise of any of the
powers conferred by section 89 or 90 if the court is satisfied that the act was
done in good faith and that there were reasonable grounds for doing it.
(3)
Nothing in sections 89 to 91 or this section affects the exercise of any powers
exercisable apart from those sections.
(4)
A reference in sections 89 to 91 or this section, in relation to an enforcement
officer’s assistant, to the exercise of any of the powers mentioned in section
89(4) is a reference to the exercise by the assistant of any of those powers on
behalf of the officer.
Penalties and proceedings
93
Penalties and proceedings
(1)
A person who commits an offence under this Part is liable—
(a) on summary conviction, to imprisonment for a term not exceeding 12
months or to a fine not exceeding the statutory maximum or to both;
(b) on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
two years or to a fine or to both.
(2)
In the application of subsection (1) to Scotland or Northern Ireland the
reference to 12 months is to be read as a reference to six months.
(3)
Proceedings in England and Wales for an offence under this Part may be
brought only—
(a) by OFCOM; or
(b) by or with the consent of the Secretary of State or the Director of Public
Prosecutions.
(4)
Proceedings in Northern Ireland for an offence under this Part may be brought
only—
(a) by OFCOM; or
(b) by or with the consent of the Secretary of State or the Advocate General
for Northern Ireland.
(5)
Summary proceedings in Scotland for an offence under this Part may be
commenced at any time within the period of two years beginning with the day
after the commission of the offence.
Saving
94
Saving for certain broadcasts
Nothing in this Part makes it unlawful to do anything under and in accordance
with a wireless telegraphy licence, or to procure anything to be so done.
Interpretation
95
Part 5: interpretation
(1)
In this Part—
56
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 5 — Prohibition of broadcasting from sea or air
“British-registered” means registered in the United Kingdom, the Isle of
Man or any of the Channel Islands;
“broadcast” means a broadcast by wireless telegraphy of sounds or visual
images intended for general reception (whether or not the sounds or
images are actually received by anyone), but does not include a
broadcast consisting in a message or signal sent in connection with
navigation or for the purpose of securing safety;
“designated area” has the meaning given by section 1(7) of the
Continental Shelf Act 1964 (c. 29);
“external waters” means the whole of the sea adjacent to the United
Kingdom that is within the seaward limits of UK territorial sea;
“the high seas” means seas that are not within the seaward limits of UK
territorial sea or of the territorial waters adjacent to a country or
territory outside the United Kingdom.
(2)
For the purposes of this Part references to a “British person” are references to—
(a) a British citizen, a British overseas territories citizen, a British National
(Overseas) or a British Overseas citizen;
(b) a person who under the British Nationality Act 1981 (c. 61) is a British
subject; or
(c) a British protected person within the meaning given by section 50(1) of
that Act.
PART 6
GENERAL
Fixed penalties
96
Fixed penalties for summary offences
Schedule 4 (which makes provision as respects fixed penalty notices for certain
summary offences) has effect.
Entry, search and seizure
97
Powers of entry and search
(1)
A justice of the peace may grant a search warrant under this section if he is
satisfied by information on oath that—
(a) there is reasonable ground for suspecting that an offence under this
Act, other than an offence under Part 4 or section 111, has been or is
being committed; and
(b) evidence of the commission of the offence is to be found on premises
specified in the information, or in a vehicle, ship or aircraft so specified.
(2)
A search warrant under this section is a warrant empowering a constable or
any person or persons authorised for the purpose by OFCOM or the Secretary
of State—
(a) to enter, at any time within the relevant period, the premises specified
in the information or (as the case may be) the vehicle, ship or aircraft so
specified and any premises on which it may be;
(b) to search the premises, vehicle, ship or aircraft;
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
(c)
57
to examine and test any apparatus found there.
(3)
In subsection (2) “the relevant period” means the period of three months
beginning with the day after the date of the warrant.
(4)
In the application of subsection (3) to Scotland or Northern Ireland the
reference to three months is to be read as a reference to one month.
(5)
Where a person authorised by OFCOM or the Secretary of State is empowered
by a search warrant under this section to enter any premises, he is to be entitled
to exercise that warrant alone or to exercise it accompanied by one or more
constables.
(6)
A person authorised by OFCOM or the Secretary of State to exercise a power
conferred by this section may if necessary use reasonable force in the exercise
of the power.
(7)
Subsection (6) does not affect any power exercisable apart from that subsection
by a person so authorised.
(8)
Where under this section a person has a right to examine and test apparatus on
premises or in a ship, aircraft or vehicle, any person who—
(a) is on the premises, or
(b) is in charge of, or in or in attendance on, the ship, aircraft or vehicle,
must give him whatever assistance he may reasonably require in the
examination or testing of the apparatus.
(9)
In this section—
(a) a reference to a justice of the peace is to be read, in Scotland, as a
reference to a sheriff and, in Northern Ireland, as a reference to a lay
magistrate;
(b) a reference to information on oath is to be read, in Northern Ireland, as
a reference to complaint on oath.
98
Obstruction and failure to assist
(1)
A person commits an offence if—
(a) he intentionally obstructs a person in the exercise of the powers
conferred on him under section 97; or
(b) he fails or refuses, without reasonable excuse, to give to such a person
any assistance which, under that section, he is under a duty to give to
him.
(2)
A person who commits an offence under this section is liable on summary
conviction to a fine not exceeding level 5 on the standard scale.
99
Powers of seizure
(1)
This section applies to—
(a) an indictable offence under this Act, other than an offence under
section 111;
(b) an offence under section 35, other than one consisting in the installation
or use of receiving apparatus;
(c) an offence under section 36, other than one where the relevant
contravention of section 8 would constitute an offence consisting in the
use of receiving apparatus;
58
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
(d)
(e)
an offence under section 48;
an offence under section 66.
(2)
Where—
(a) a search warrant is granted under section 97, and
(b) the suspected offence (or any of the suspected offences) is an offence to
which this section applies,
the warrant may authorise a person authorised by OFCOM to exercise the
power conferred by this subsection to seize and detain, for the purposes of any
relevant proceedings, any apparatus or other thing found in the course of the
search carried out in pursuance of the warrant that appears to him to be a
relevant item.
(3)
If a constable or a person authorised by OFCOM to exercise the power
conferred by this subsection has reasonable grounds to suspect that an offence
to which this section applies has been or is being committed, he may seize and
detain, for the purposes of any relevant proceedings, any apparatus or other
thing that appears to him to be a relevant item.
(4)
A person authorised by OFCOM to exercise a power conferred by this section
may if necessary use reasonable force in the exercise of the power.
(5)
Subsection (4) does not affect any power exercisable by the person so
authorised apart from that subsection.
(6)
Nothing in this section affects any power to seize or detain property that is
exercisable by a constable apart from this section.
(7)
In this section—
“relevant item” means an item that—
(a) was used in connection with an offence to which this section
applies; or
(b) is evidence of the commission of such an offence;
“relevant proceedings” means—
(a) proceedings for an offence to which this section applies; or
(b) proceedings for condemnation under Schedule 6.
100
Obstruction
(1)
A person commits an offence if he intentionally obstructs a person in the
exercise of the power conferred on him under section 99(3).
(2)
A person who commits an offence under this section is liable on summary
conviction to a fine not exceeding level 5 on the standard scale.
Disposal and forfeiture
101
Detention and disposal of property
(1)
This section applies to property seized by a person authorised by OFCOM—
(a) in pursuance of a warrant under section 97; or
(b) in the exercise of the power conferred by section 99(3).
(2)
The property may be detained—
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
(a)
(b)
59
until the end of the period of six months beginning with the date of
seizure; or
if proceedings for an offence to which section 99 applies involving that
property or proceedings under Schedule 6 for condemnation of that
property as forfeited are instituted within that period, until the
conclusion of those proceedings.
(3)
Subsections (4) to (6) apply in the case of property so detained which, after the
end of the period authorised by subsection (2)—
(a) remains in the possession of OFCOM; and
(b) has not been ordered to be forfeited under Schedule 5 or condemned as
forfeited under Schedule 6.
(4)
OFCOM must take reasonable steps to deliver the property to the person who
appears to them to be its owner.
(5)
If the property remains in the possession of OFCOM after the end of one year
immediately following the end of the period of detention authorised by
subsection (2), OFCOM may dispose of it in such manner as they think fit.
(6)
The delivery of the property in accordance with subsection (4) to the person
who appears to OFCOM to be its owner does not affect the right of any other
person to take legal proceedings for the recovery of the property—
(a) against the person to whom the property is so delivered; or
(b) against any person subsequently in possession of the property.
102
Section 101: conclusion of proceedings
(1)
This section applies to—
(a) proceedings for an offence to which section 99 applies;
(b) proceedings under Schedule 6 for the condemnation of apparatus as
forfeited.
(2)
Where proceedings to which this section applies are terminated by an
appealable decision, they are not to be regarded as concluded for the purposes
of section 101(2)(b)—
(a) until the end of the ordinary time for appeal against the decision, if no
appeal in respect of the decision is brought within that time; or
(b) if an appeal in respect of the decision is brought within that time, until
the conclusion of the appeal.
(3)
Subsection (2) applies for determining, for the purposes of paragraph (b) of
that subsection, when proceedings on an appeal are concluded as it applies for
determining when the original proceedings are concluded.
(4)
References in subsection (2) to a decision which terminates proceedings
include references to a verdict, sentence, finding or order that puts an end to
the proceedings.
(5)
An appealable decision is a decision of a description against which an appeal
will lie, whether by way of case stated or otherwise and whether with or
without permission.
(6)
References to an appeal include references to an application for permission to
appeal.
60
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
103
Forfeiture on conviction
Schedule 5 (which makes provision in relation to forfeiture on conviction) has
effect.
104
Forfeiture etc of restricted apparatus
(1)
Apparatus to which this section applies is liable to forfeiture if, immediately
before being seized, it was in a person’s custody or control in contravention of
section 62(5).
(2)
This section applies to apparatus if it has been seized—
(a) in pursuance of a warrant granted under section 97; or
(b) in the exercise of the power conferred by section 99(3).
(3)
Apparatus forfeited under this section is to be forfeited to OFCOM and may be
disposed of by them in any manner they think fit.
(4)
Schedule 6 (which makes provision in relation to the seizure and forfeiture of
apparatus) has effect.
Enforcement, proceedings etc
105
Offences relating to ships or aircraft
(1)
This section applies if an offence is committed under any of sections 11, 35 to
38, 46 to 48, 58 and 68.
(2)
Where the offence is committed in relation to a station or apparatus on board
or released from a ship or aircraft, the captain or person for the time being in
charge of the ship or aircraft is guilty of the offence (as well as anyone who is
guilty of it apart from this subsection).
(3)
This section does not apply where the offence consists in the use by a passenger
on board the ship or aircraft of receiving apparatus that is not part of the
wireless telegraphy apparatus, if any, of the ship or aircraft.
106
Continuing offences
(1)
This section applies where—
(a) a person is convicted of an offence under Part 2 or 3 consisting in—
(i) the use of a wireless telegraphy station or wireless telegraphy
apparatus, or
(ii) a failure or refusal to cause a wireless telegraphy licence or an
authority under section 52(3) to be surrendered; and
(b) the use, or the failure or refusal, continues after the conviction.
(2)
The person is to be treated as committing a separate offence in respect of every
day on which the use, or the failure or refusal, so continues.
(3)
Subsection (2) does not affect the right to bring separate proceedings for
contraventions of this Act taking place on separate occasions.
107
(1)
Proceedings and enforcement
Proceedings for—
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
61
(a)
an offence under Part 2, 3 or 6 (other than an offence under section 111)
that is committed in UK territorial sea, or
(b) an offence under Part 5,
may be taken, and the offence may for all incidental purposes be treated as
having been committed, in any place in the United Kingdom.
(2)
For the purpose of the enforcement of any provision falling within subsection
(3), a member of a police force has in any area of the sea within the seaward
limits of UK territorial sea all the powers, protection and privileges which he
has in the area for which he acts as constable.
(3)
The provisions are—
(a) sections 8 to 11, 32 to 38 and 45 to 53;
(b) Part 3;
(c) Part 5;
(d) sections 97 to 100, 103, 105 and 106 and Schedule 5.
(4)
In the application of this section to Northern Ireland, subsection (2) has effect
with the substitution—
(a) for the words “a police force” of the words “the Police Service of
Northern Ireland”, and
(b) for the words “the area for which he acts as constable” of the words
“Northern Ireland”.
108
Civil proceedings
(1)
Where the doing of a thing is rendered unlawful by Part 2 or 3, and it is also an
offence under this Act, the fact that it is such an offence does not limit a
person’s right to bring civil proceedings in respect of the doing or
apprehended doing of that thing.
(2)
Without prejudice to the generality of subsection (1), compliance with a
provision of Part 2 or 3 contravention of which is an offence under this Act is
enforceable in civil proceedings by the Crown, or by OFCOM, for an injunction
or for any other appropriate relief.
(3)
In the application of this section to Scotland, subsection (2) has effect as if for
the words from “civil proceedings” to the end there were substituted “civil
proceedings by the Advocate General for Scotland, or by OFCOM, for an
interdict or for any other appropriate relief or remedy”.
109
Fines in Scotland
(1)
Fines imposed in respect of offences falling within subsection (2) are to be paid
into the Consolidated Fund.
(2)
The offences are offences committed in Scotland under—
(a) Part 2;
(b) Part 3;
(c) section 98;
(d) section 100;
(e) paragraph 5 of Schedule 5.
62
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
110
Criminal liability of company directors etc
(1)
Where an offence under this Act is committed by a body corporate and is
proved to have been committed with the consent or connivance of, or to be
attributable to any neglect on the part of—
(a) a director, manager, secretary or other similar officer of the body
corporate, or
(b) a person who was purporting to act in any such capacity,
he (as well as the body corporate) is guilty of that offence and is liable to be
proceeded against and punished accordingly.
(2)
Where an offence under this Act—
(a) is committed by a Scottish firm, and
(b) is proved to have been committed with the consent or connivance of, or
to be attributable to any neglect on the part of a partner of the firm,
he (as well as the firm) is guilty of that offence and is liable to be proceeded
against and punished accordingly.
(3)
“Director”, in relation to a body corporate whose affairs are managed by its
members, means a member of the body corporate.
Disclosure of information
111
General restrictions
(1)
Information with respect to a particular business which has been obtained in
exercise of a power conferred by this Act is not, so long as that business
continues to be carried on, to be disclosed without the consent of the person for
the time being carrying on that business.
(2)
Subsection (1) has effect subject to the following provisions of this section.
(3)
Subsection (1) does not apply to any disclosure of information which is made—
(a) for the purpose of facilitating the carrying out by OFCOM of any of
their functions;
(b) for the purpose of facilitating the carrying out by any relevant person
of any relevant function;
(c) for the purpose of facilitating the carrying out by the Comptroller and
Auditor General of any of his functions;
(d) for any of the purposes specified in section 17(2)(a) to (d) of the Antiterrorism, Crime and Security Act 2001 (c. 24) (criminal proceedings
and investigations);
(e) for the purpose of any civil proceedings brought under or because of
this Act or any of the enactments or instruments mentioned in
subsection (6); or
(f) for the purpose of securing compliance with an international obligation
of the United Kingdom.
(4)
The following are relevant persons—
(a) a Minister of the Crown and the Treasury;
(b) the Scottish Executive;
(c) a Northern Ireland department;
(d) the Office of Fair Trading;
(e) the Competition Commission;
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
(f)
(g)
(h)
(i)
63
the Consumer Panel;
the Welsh Authority;
a local weights and measures authority in Great Britain;
any other person specified for the purposes of this subsection in an
order made by the Secretary of State.
(5)
The following are relevant functions—
(a) any function conferred by or under this Act;
(b) any function conferred by or under any enactment or instrument
mentioned in subsection (6);
(c) any other function specified for the purposes of this subsection in an
order made by the Secretary of State.
(6)
The enactments and instruments referred to in subsections (3) and (5) are—
(a) the Wireless Telegraphy Act 1967 (c. 72);
(b) the Trade Descriptions Act 1968 (c. 29);
(c) the Fair Trading Act 1973 (c. 41);
(d) the Consumer Credit Act 1974 (c. 39);
(e) the Competition Act 1980 (c. 21);
(f) the Telecommunications Act 1984 (c. 12);
(g) the Consumer Protection Act 1987 (c. 43);
(h) the Broadcasting Act 1990 (c. 42);
(i) the Broadcasting Act 1996 (c. 55);
(j) the Competition Act 1998 (c. 41);
(k) the Enterprise Act 2002 (c. 40);
(l) the Communications Act 2003 (c. 21);
(m) the Consumer Protection (Northern Ireland) Order 1987 (S.I. 1987/2049
(N.I. 20));
(n) the Control of Misleading Advertisements Regulations 1988 (S.I. 1988/
915).
(7)
Nothing in this section—
(a) limits the matters that may be published under section 15, 26 or 390 of
the Communications Act 2003;
(b) limits the matters that may be included in, or made public as part of, a
report made by OFCOM because of a provision of the Office of
Communications Act 2002 (c. 11) or the Communications Act 2003;
(c) prevents the disclosure of anything for the purposes of a report of legal
proceedings in which it has been publicly disclosed;
(d) applies to information that has been published or made public as
mentioned in paragraphs (a) to (c).
(8)
Section 18 of the Anti-terrorism, Crime and Security Act 2001 (c. 24) (restriction
on disclosure of information for overseas purposes) has effect in relation to a
disclosure because of subsection (3)(d) as it has effect in relation to a disclosure
in exercise of a power to which section 17 of that Act applies.
(9)
A person commits an offence if he discloses information in contravention of
this section.
(10)
A person who commits an offence under subsection (9) is liable—
(a) on summary conviction, to a fine not exceeding the statutory
maximum;
64
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
(b)
on conviction on indictment, to imprisonment for a term not exceeding
two years or to a fine or to both.
(11)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (4) or (5)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
(12)
In this section—
“the Consumer Panel” means the panel established under section 16 of the
Communications Act 2003 (c. 21);
“enactment” has the same meaning as in the Communications Act 2003;
“legal proceedings” means civil or criminal proceedings in or before any
court, or proceedings before any tribunal established by or under any
enactment;
“the Welsh Authority” means the authority whose name is, by virtue of
section 56(1) of the Broadcasting Act 1990 (c. 42), Sianel Pedwar Cymru.
Notifications etc and electronic working
112
Service of documents
(1)
This section applies where provision made (in whatever terms) by or under
this Act authorises or requires—
(a) a notification to be given to any person; or
(b) a document of any other description (including a copy of a document)
to be sent to any person.
(2)
The notification or document may be given or sent to the person in question—
(a) by delivering it to him;
(b) by leaving it at his proper address; or
(c) by sending it by post to him at that address.
(3)
The notification or document may be given or sent to a body corporate by
being given or sent to the secretary or clerk of that body.
(4)
The notification or document may be given or sent to a firm by being given or
sent to—
(a) a partner in the firm; or
(b) a person having the control or management of the partnership
business.
(5)
The notification or document may be given or sent to an unincorporated body
or association by being given or sent to a member of the governing body of the
body or association.
(6)
For the purposes of this section and section 7 of the Interpretation Act 1978
(c. 30) (service of documents by post) in its application to this section, the
proper address of a person is—
(a) in the case of a body corporate, the address of the registered or
principal office of the body;
(b) in the case of a firm, unincorporated body or association, the address of
the principal office of the partnership, body or association;
(c) in the case of a person to whom the notification or other document is
given or sent in reliance on any of subsections (3) to (5), the proper
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
(d)
65
address of the body corporate, firm or (as the case may be) other body
or association in question; and
in any other case, the last known address of the person in question.
(7)
In the case of—
(a) a company registered outside the United Kingdom,
(b) a firm carrying on business outside the United Kingdom, or
(c) an unincorporated body or association with offices outside the United
Kingdom,
the references in subsection (6) to its principal office include references to its
principal office within the United Kingdom (if any).
(8)
In this section—
“document” includes anything in writing; and
“notification” includes notice;
and references to giving or sending a notification or other document to a
person include references to transmitting it to him and to serving it on him.
(9)
This section has effect subject to section 113.
113
Documents in electronic form
(1)
This section applies where—
(a) section 112 authorises the giving or sending of a notification or other
document by its delivery to a particular person (“the recipient”); and
(b) the notification or other document is transmitted to the recipient—
(i) by means of an electronic communications network; or
(ii) by other means but in a form that nevertheless requires the use
of apparatus by the recipient to render it intelligible.
(2)
For the purposes of subsection (1), something is not to be regarded as in an
intelligible form if it cannot be readily understood without being decrypted or
having some comparable process applied to it.
(3)
The transmission has effect for the purposes of this Act as a delivery of the
notification or other document to the recipient, but only if the requirements
imposed by or under this section are complied with.
(4)
Where the recipient is OFCOM—
(a) they must have indicated their willingness to receive the notification or
other document in a manner mentioned in subsection (1)(b);
(b) the transmission must be made in such manner and satisfy such other
conditions as they may require; and
(c) the notification or other document must take such form as they may
require.
(5)
Where the person making the transmission is OFCOM, they may (subject to
subsection (6)) determine—
(a) the manner in which the transmission is made; and
(b) the form in which the notification or other document is transmitted.
(6)
Where the recipient is a person other than OFCOM—
(a) the recipient, or
66
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
(b)
the person on whose behalf the recipient receives the notification or
other document,
must have indicated to the person making the transmission the recipient’s
willingness to receive notifications or documents transmitted in the form and
manner used.
(7)
An indication to any person for the purposes of subsection (6)—
(a) must be given to that person in such manner as he may require;
(b) may be a general indication or one that is limited to notifications or
documents of a particular description;
(c) must state the address to be used and must be accompanied by such
other information as that person requires for the making of the
transmission; and
(d) may be modified or withdrawn at any time by a notice given to that
person in such manner as he may require.
(8)
An indication, requirement or determination given, imposed or made by
OFCOM for the purposes of this section is to be given, imposed or made by
being published in such manner as they consider appropriate for bringing it to
the attention of the persons who, in their opinion, are likely to be affected by it.
(9)
Section 112(8) applies for the purposes of this section as it applies for the
purposes of section 112.
114
Timing and location of things done electronically
(1)
The Secretary of State may by order make provision specifying, for the
purposes of this Act, the manner of determining—
(a) the times at which things done under this Act by means of electronic
communications networks are done; and
(b) the places at which such things are so done, and at which things
transmitted by means of such networks are received.
(2)
The provision made by subsection (1) may include provision as to the country
or territory in which an electronic address is to be treated as located.
(3)
An order made by the Secretary of State may also make provision about the
manner of proving in any legal proceedings—
(a) that something done by means of an electronic communications
network satisfies the requirements of this Act for the doing of that
thing; and
(b) the matters mentioned in subsection (1)(a) and (b).
(4)
An order under this section may provide for such presumptions to apply
(whether conclusive or not) as the Secretary of State considers appropriate.
Interpretation
115
(1)
General interpretation
In this Act—
“artistic work” has the meaning given by section 4(1) of the Copyright,
Designs and Patents Act 1988 (c. 48);
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
67
“associated facility” has the meaning given by section 32 of the
Communications Act 2003 (c. 21);
“broadcast” (except in sections 35 to 38 and Part 5), means broadcast by
wireless telegraphy, and cognate expressions are to be construed
accordingly;
“business” includes a trade or profession;
“communications provider” has the same meaning as in the
Communications Act 2003;
“contravention” includes a failure to comply, and cognate expressions are
to be construed accordingly;
“electric line” has the meaning given by section 64(1) of the Electricity Act
1989 (c. 29);
“electronic communications network” and “electronic communications
service” have the meaning given by section 32 of the Communications
Act 2003;
“emission”, in relation to electromagnetic energy, is to be construed in
accordance with subsection (2);
“the enactments relating to the management of the radio spectrum” has
the meaning given by section 405 of the Communications Act 2003;
“film” has the meaning given by section 5B(1) of the Copyright, Designs
and Patents Act 1988 (c. 48);
“frequency” includes frequency band;
“grant of recognised spectrum access” means a grant made under section
18;
“information” includes accounts, estimates and projections and any
document;
“interfere” and “interference”, in relation to wireless telegraphy, are to be
construed in accordance with subsection (3);
“international obligation of the United Kingdom” includes any
Community obligation and any obligation which will or may arise
under any international agreement or arrangements to which the
United Kingdom is party;
“literary, dramatic or musical work” has the same meaning as in Part 1 of
the Copyright, Designs and Patents Act 1988;
“modification” includes omissions, alterations and additions, and cognate
expressions are to be construed accordingly;
“OFCOM” means the Office of Communications;
“radio spectrum functions”, in relation to OFCOM, means their functions
under the enactments relating to the management of the radio
spectrum;
“receiving apparatus” means wireless telegraphy apparatus that is not
designed or adapted for emission (as opposed to reception);
“ship” includes every description of vessel used in navigation;
“sound recording” has the meaning given by section 5A(1) of the
Copyright, Designs and Patents Act 1988;
“speech” includes lecture, address and sermon;
“supply”, in relation to any item, is to be construed in accordance with
subsection (6);
“UK territorial sea” means the territorial sea adjacent to the United
Kingdom;
“wireless telegraphy” is to be construed in accordance with section 116;
68
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
“wireless telegraphy apparatus” is to be construed in accordance with
section 117;
“wireless telegraphy licence” means a licence granted under section 8;
“wireless telegraphy station” is to be construed in accordance with section
117.
(2)
A reference in this Act to the emission of electromagnetic energy, or to
emission (as opposed to reception), includes a reference to the deliberate
reflection (whether continuous or intermittent) of electromagnetic energy by
means of apparatus designed or specially adapted for the purpose.
(3)
For the purposes of this Act, wireless telegraphy is interfered with if the
fulfilment of the purposes of the telegraphy is prejudiced (either generally or
in part and, in particular, as respects all, or as respects any, of the recipients or
intended recipients of a message, sound or visual image intended to be
conveyed by the telegraphy) by an emission or reflection of electromagnetic
energy.
(4)
Interference with any wireless telegraphy is not to be regarded as undue for the
purposes of this Act unless it is also harmful.
(5)
For the purposes of this Act interference is harmful if—
(a) it creates dangers, or risks of danger, in relation to the functioning of
any service provided by means of wireless telegraphy for the purposes
of navigation or otherwise for safety purposes; or
(b) it degrades, obstructs or repeatedly interrupts anything which is being
broadcast or otherwise transmitted—
(i) by means of wireless telegraphy; and
(ii) in accordance with a wireless telegraphy licence, regulations
under section 8(3) or a grant of recognised spectrum access or
otherwise lawfully.
(6)
Section 46 of the Consumer Protection Act 1987 (c. 43) has effect for the
purpose of construing references in this Act to the supply of any thing as it has
effect for the purpose of construing references in that Act to the supply of
goods.
(7)
In this Act (except Part 5) a reference to the sending or conveying of a message
includes a reference to the making of a signal or the sending or conveying of a
warning or information, and a reference to the reception of a message is to be
construed accordingly.
(8)
A reference in this Act to apparatus on board a ship includes a reference to
apparatus on a kite or captive balloon flown from a ship.
116
“Wireless telegraphy”
(1)
In this Act “wireless telegraphy” means the emitting or receiving, over paths
that are not provided by any material substance constructed or arranged for
the purpose, of energy to which subsection (2) applies.
(2)
This subsection applies to electromagnetic energy of a frequency not exceeding
3,000 gigahertz that—
(a) serves for conveying messages, sound or visual images (whether or not
the messages, sound or images are actually received by anyone), or for
operating or controlling machinery or apparatus; or
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
(b)
69
is used in connection with determining position, bearing or distance, or
for gaining information as to the presence, absence, position or motion
of an object or of a class of objects.
(3)
The Secretary of State may by order modify the definition of “wireless
telegraphy” by substituting a different frequency for the frequency that is for
the time being specified in subsection (2).
(4)
No order is to be made containing provision authorised by subsection (3)
unless a draft of the order has been laid before Parliament and approved by a
resolution of each House.
117
“Wireless telegraphy apparatus” and “wireless telegraphy station”
(1)
In this Act “wireless telegraphy apparatus” means apparatus for the emitting
or receiving, over paths that are not provided by any material substance
constructed or arranged for the purpose, of energy to which section 116(2)
applies.
(2)
In this Act “wireless telegraphy station”—
(a) means a station for the emitting or receiving, over paths that are not
provided by any material substance constructed or arranged for the
purpose, of energy to which section 116(2) applies; and
(b) includes the wireless telegraphy apparatus of a ship or aircraft.
Extent and application
118
Extent
(1)
Subject to subsection (2), this Act extends to Northern Ireland.
(2)
An amendment, repeal or revocation made by this Act has the same extent as
the enactment or other instrument amended, repealed or revoked.
(3)
Her Majesty may by Order in Council extend the provisions of this Act, with
such modifications as appear to Her Majesty to be appropriate, to the Isle of
Man or any of the Channel Islands.
(4)
But subsection (3) does not authorise the extension of sections 62 to 67 to any
of the Channel Islands.
(5)
Section 121(3) applies to the power to make an Order in Council under this
section as it applies to a power of the Secretary of State to make an order under
this Act, but as if references in section 121(3) to the Secretary of State were
references to Her Majesty in Council.
(6)
The provisions capable of being extended outside the United Kingdom
under—
(a) section 15(6) of the Wireless Telegraphy Act 1967 (c. 72),
(b) section 204(6) of the Broadcasting Act 1990 (c. 42),
(c) section 12(4) of the Intelligence Services Act 1994 (c. 13),
(d) section 315(2) of the Merchant Shipping Act 1995 (c. 21),
(e) section 150(4) of the Broadcasting Act 1996 (c. 55), or
(f) section 411(6) of the Communications Act 2003 (c. 21),
include any amendment of those provisions made by this Act.
70
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
119
Territorial application
(1)
The provisions mentioned in subsection (2) apply to—
(a) all stations and apparatus in or over, or for the time being in or over, the
United Kingdom or UK territorial sea;
(b) subject to any limitations that the Secretary of State may by regulations
determine, all stations and apparatus on board a ship or aircraft that is
registered in the United Kingdom but is not for the time being in or
over the United Kingdom or UK territorial sea; and
(c) subject to any limitations that the Secretary of State may by regulations
determine, all apparatus not itself in or over the United Kingdom or UK
territorial sea but released—
(i) from within the United Kingdom or UK territorial sea, or
(ii) from a ship or aircraft that is registered in the United Kingdom.
(2)
The provisions are—
(a) sections 8 to 11, 35 to 38, 45 to 49, 55 to 58 and 68; and
(b) regulations under section 54.
(3)
Her Majesty may by Order in Council direct that a reference in subsection (1)
to a ship or aircraft registered in the United Kingdom is to be construed as
including a reference to a ship or aircraft—
(a) registered in the Isle of Man, in any of the Channel Islands or in a
colony; or
(b) registered under the law of any other country or territory outside the
United Kingdom that is for the time being administered by Her
Majesty’s Government in the United Kingdom.
(4)
For the purposes of paragraph 4(3) of Schedule 2 to the Interpretation Act 1978
(c. 30) (meaning of “colony” in existing enactments), subsection (3) is to be
treated as if contained in an Act passed before the commencement of that Act.
120
Territorial sea and other waters
(1)
Her Majesty may by Order in Council provide—
(a) for an area of UK territorial sea to be treated, for the purposes of any
provision of this Act, as if it were situated in such part of the United
Kingdom as may be specified in the Order; and
(b) for jurisdiction with respect to questions arising in relation to UK
territorial sea under any such provision to be conferred on courts in a
part of the United Kingdom so specified.
(2)
An Order in Council under section 11 of the Petroleum Act 1998 (c. 17)
(application of civil law to offshore installations etc) or section 87 of the Energy
Act 2004 (c. 20) (application of civil law to renewable energy installations etc)
may make provision for treating—
(a) an installation with respect to which provision is made under that
section and which is outside UK territorial sea but in waters to which
that section applies, and
(b) waters within 500 metres of the installation,
as if, for the purposes of any provision of this Act, they were situated in such
part of the United Kingdom as is specified in the Order.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
71
(3)
The jurisdiction conferred on a court by an Order in Council under this section
is in addition to any jurisdiction exercisable apart from this section by that or
any other court.
(4)
Section 121(3) applies to the power to make an Order in Council under this
section as it applies to any power of the Secretary of State to make an order
under this Act, but as if references in section 121(3) to the Secretary of State
were references to Her Majesty in Council.
(5)
A statutory instrument containing an Order in Council under this section is
subject to annulment in pursuance of a resolution of either House of
Parliament.
(6)
“Installation” includes any floating structure or device maintained on a station
by whatever means, and installations in transit.
Supplemental
121
Orders and regulations made by Secretary of State
(1)
Every power conferred by this Act on the Secretary of State to make orders or
regulations is exercisable by statutory instrument.
(2)
A statutory instrument containing an order or regulations made in exercise of
such a power, other than—
(a) an order under section 5,
(b) regulations under section 49(4)(g),
(c) an order under section 111,
(d) an order under section 116, or
(e) an order under paragraph 26 or 27 of Schedule 8,
is subject to annulment in pursuance of a resolution of either House of
Parliament.
(3)
Every power of the Secretary of State to make an order or regulations under
this Act includes power—
(a) to make different provision for different cases (including different
provision in respect of different areas);
(b) to make provision subject to such exemptions and exceptions as the
Secretary of State thinks fit; and
(c) to make such incidental, supplemental, consequential and transitional
provision as the Secretary of State thinks fit.
122
Orders and regulations made by OFCOM
(1)
This section applies to every power of OFCOM to make regulations or an order
under this Act.
(2)
Those powers are exercisable by statutory instrument, and the Statutory
Instruments Act 1946 (c. 36) is to apply in relation to those powers as if OFCOM
were a Minister of the Crown.
(3)
Where an instrument made under such a power falls to be laid before
Parliament, OFCOM must, immediately after it is made, send it to the Secretary
of State for laying by him.
72
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
(4)
Before making any regulations or order under such a power, OFCOM must—
(a) give a notice of their proposal to do so to such persons representative
of the persons appearing to OFCOM to be likely to be affected by the
implementation of the proposal as OFCOM think fit;
(b) publish notice of their proposal in such manner as they consider
appropriate for bringing it to the attention of the persons who, in their
opinion, are likely to be affected by it and are not given notice by virtue
of paragraph (a); and
(c) consider any representations that are made to OFCOM, before the time
specified in the notice.
(5)
A notice for the purposes of subsection (4) must—
(a) state that OFCOM propose to make the regulations or order in
question;
(b) set out the general effect of the regulations or order;
(c) specify an address from which a copy of the proposed regulations or
order may be obtained; and
(d) specify a time before which any representations with respect to the
proposal must be made to OFCOM.
(6)
The time specified for the purposes of subsection (5)(d) must be no earlier than
the end of the period of one month beginning with the day after the latest day
on which the notice is given or published for the purposes of subsection (4).
(7)
Every power of OFCOM to make regulations or an order under this Act
includes power—
(a) to make different provision for different cases (including different
provision in respect of different areas);
(b) to make provision subject to such exemptions and exceptions as
OFCOM think fit; and
(c) to make such incidental, supplemental, consequential and transitional
provision as OFCOM think fit.
123
Consequential amendments
Schedule 7 (consequential amendments) has effect.
124
Transitional provisions, savings and transitory modifications
Schedule 8 (transitional provisions, savings and transitory modifications) has
effect.
125
Repeals and revocations
(1)
The enactments mentioned in Part 1 of Schedule 9 are repealed to the extent
specified.
(2)
The instruments mentioned in Part 2 of that Schedule are revoked to the extent
specified.
126
(1)
Short title and commencement
This Act may be cited as the Wireless Telegraphy Act 2006.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Part 6 — General
(2)
73
This Act comes into force at the end of the period of three months beginning
with the day on which it is passed.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 1 — Procedure for wireless telegraphy licences
74
SCHEDULES
SCHEDULE 1
Section 10
PROCEDURE FOR WIRELESS TELEGRAPHY LICENCES
General procedure for applications
1
(1) An application for a grant of a wireless telegraphy licence is to be
determined in accordance with procedures prescribed in regulations made
by OFCOM.
(2) The procedures must include provision for—
(a) time limits for dealing with the granting of licences;
(b) requirements that must be met for the grant of a licence;
(c) particulars of the terms, provisions and limitations to which a licence
may be made subject.
Time limits
2
(1) The time limits fixed for the purposes of paragraph 1(2) must require a
decision on the application to be made, notified to the applicant and
published—
(a) in the case of an application for a licence relating to a frequency
allocated in accordance with the United Kingdom Plan for
Frequency Authorisation, not more than six weeks after the day of
the receipt of the application; and
(b) in any other case, as soon as possible after the receipt of the
application.
(2) The period of six weeks specified in sub-paragraph (1)(a) may be extended
by OFCOM where it appears to them necessary to do so—
(a) for the purpose of enabling the requirements of any international
agreement relating to frequencies, to orbital positions or to satellite
co-ordination to be complied with; or
(b) in a case where a determination falls to be made as to which of a
number of applicants is the more or most suitable to be licensed, for
the purpose of securing that the procedure for the making of that
determination is fair, reasonable, open and transparent.
(3) The period may not be extended by virtue of sub-paragraph (2)(b) by more
than eight months.
Information to be provided in connection with applications
3
The grounds on which a licence may be refused by OFCOM include a failure
by the applicant to provide information which OFCOM reasonably require
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 1 — Procedure for wireless telegraphy licences
75
in order to satisfy themselves that the applicant is able to comply with terms,
provisions or limitations to which the licence may be made subject.
Proposed refusal
4
Where OFCOM propose to refuse a licence they must—
(a) give to the applicant the reasons for the proposed refusal;
(b) specify a period of not less than one month within which
representations about the proposed refusal may be made.
Duration
5
A wireless telegraphy licence continues in force, unless previously revoked
by OFCOM, for such period as may be specified in the licence.
Revocation or variation
6
OFCOM may revoke a wireless telegraphy licence or vary its terms,
provisions or limitations—
(a) by a notice in writing given to the holder of the licence; or
(b) by a general notice applicable to licences of the class to which the
licence belongs, published in such way as may be specified in the
licence.
Notification of proposed revocation or variation
7
(1) Where OFCOM propose to revoke or vary a wireless telegraphy licence, they
must give the person holding the licence a notification under this subparagraph—
(a) stating the reasons for the proposed revocation or variation; and
(b) specifying the period during which the person notified has an
opportunity to do the things specified in sub-paragraph (2).
(2) The things are—
(a) making representations about the proposal; and
(b) if the proposal is the result of a contravention of a term, provision or
limitation of the licence, complying with that term, provision or
limitation.
(3) Subject to sub-paragraphs (4) to (6), the period for doing those things must
be the period of one month beginning with the day after the one on which
the notification was given.
(4) OFCOM may, if they think fit, allow a longer period for doing those things—
(a) by specifying a longer period in the notification; or
(b) by subsequently, on one or more occasions, extending the specified
period.
(5) The person notified has a shorter period for doing those things if a shorter
period is agreed between OFCOM and the person notified.
(6) The person notified also has a shorter period if—
(a) OFCOM have reasonable grounds for believing that the case is
urgent or a case of serious and repeated contravention;
76
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 1 — Procedure for wireless telegraphy licences
(b)
(c)
they have determined that, in the circumstances, a shorter period
would be appropriate; and
the shorter period has been specified in the notification.
(7) A case is urgent if the failure to revoke or vary the licence will result in, or
create an immediate risk of—
(a) a serious threat to the safety of the public, to public health or to
national security; or
(b) serious economic or operational problems for persons, other than the
person in contravention, who—
(i) use wireless telegraphy stations or wireless telegraphy
apparatus; or
(ii) are communications providers or make associated facilities
available.
(8) A contravention of a term, provision or limitation of a licence is a repeated
contravention, in relation to a proposal to revoke or vary a licence, if it falls
within sub-paragraph (9).
(9) A contravention falls within this sub-paragraph if—
(a) a previous notification under sub-paragraph (1) has been given in
respect of the same contravention or in respect of another
contravention of a term, provision or limitation of the same licence;
and
(b) the subsequent notification under that sub-paragraph is given no
more than 12 months after the day of the making by OFCOM of a
determination for the purposes of sub-paragraph (10) that the
contravention to which the previous notification related did occur.
(10) Where OFCOM have given a notification under sub-paragraph (1), they
must, within the period of one month beginning with the end of the period
for the making of representations about the proposal contained in that
notification—
(a) decide whether or not to revoke or vary the licence in accordance
with their proposal, or in accordance with that proposal but with
modifications; and
(b) give the person holding the licence a notification of their decision.
(11) The notification under sub-paragraph (10)—
(a) must be given no more than one week after the making of the
decision to which it relates; and
(b) must, in accordance with that decision, either revoke or vary the
licence or withdraw the proposal for a revocation or variation.
(12) Nothing in this paragraph applies to a proposal to revoke or vary a licence
if the proposal is made at the request or with the consent of the holder of the
licence.
(13) The reference in sub-paragraph (9) to a contravention of a term, provision or
limitation of the same licence includes a reference to a contravention of a
term, provision or limitation contained in a previous licence of which the
licence in question is a direct or indirect renewal.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 1 — Procedure for wireless telegraphy licences
77
Restriction on powers of revocation and variation
8
(1) The terms that OFCOM may include in a wireless telegraphy licence include
terms restricting the exercise by them of their power to revoke or vary the
licence.
(2) The terms that may be included because of sub-paragraph (1) include, in
particular, terms providing that the licence may not be revoked or varied
except—
(a) with the consent of the holder of the licence; or
(b) in such other circumstances and on such grounds as may be specified
in the licence.
(3) The circumstances or grounds may relate to matters relevant for the
purposes of any other enactment (and may, in particular, be dependent on
the exercise of a statutory discretion under any other enactment).
(4) A licence containing terms included because of sub-paragraph (1) may also
provide that regulations made under section 45—
(a) do not apply in relation to a station or apparatus to which the licence
relates; or
(b) apply in relation to such a station or such apparatus to such extent
only, or subject to such modifications, as may be specified in the
licence.
(5) Despite any term or provision included in a wireless telegraphy licence in
accordance with this paragraph, OFCOM may at any time by giving the
holder of the licence a notice in writing revoke the licence or vary its terms,
provisions or limitations, if it appears to OFCOM to be necessary or
expedient to do so—
(a) in the interests of national security; or
(b) for the purpose of securing compliance with an international
obligation of the United Kingdom.
SCHEDULE 2
Section 19
PROCEDURE FOR GRANTS OF RECOGNISED SPECTRUM ACCESS
General procedure for applications
1
(1) An application for a grant of recognised spectrum access is to be determined
in accordance with procedures prescribed in regulations made by OFCOM.
(2) The procedures must include provision for—
(a) time limits for dealing with applications for a grant of recognised
spectrum access;
(b) requirements which must be met before a grant is made;
(c) the restrictions and conditions to which a grant may be made subject.
Information to be provided in connection with applications
2
The grounds on which a grant of recognised spectrum access may be refused
by OFCOM include a failure by the applicant to provide information which
78
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 2 — Procedure for grants of recognised spectrum access
OFCOM reasonably require in order to satisfy themselves that the applicant
is able to comply with restrictions or conditions to which the grant may be
made subject.
Notice of proposed refusal of application
3
(1) Where OFCOM propose to refuse an application for a grant of recognised
spectrum access, they must give notice to the applicant—
(a) stating the reasons for their proposal; and
(b) specifying a period within which representations may be made
about the proposal.
(2) The period must be a period ending not less than one month after the day of
the giving of the notice.
Duration of grant
4
A grant of recognised spectrum access continues in force, unless previously
revoked by OFCOM, for such period as may be specified in the notification
by which the grant is made.
Revocation or modification
5
OFCOM may revoke or modify a grant of recognised spectrum access, or the
restrictions or conditions to which such a grant is subject, by a notice to the
person to whom the grant was made.
Notice of proposed revocation or modification
6
(1) Where OFCOM propose to revoke or modify a grant of recognised spectrum
access or a restriction or condition to which such a grant is subject, they must
give a notification to the holder of the grant—
(a) stating the reasons for their proposal; and
(b) specifying the period during which the person notified has an
opportunity to do the things specified in sub-paragraph (2).
(2) The things are—
(a) making representations about the proposal; and
(b) if the proposal is the result of a contravention of a restriction or
condition of the grant, complying with it.
(3) Subject to sub-paragraphs (4) to (6), the period for doing those things must
be the period of one month beginning with the day after the one on which
the notification was given.
(4) OFCOM may, if they think fit, allow a longer period for doing those things—
(a) by specifying a longer period in the notification; or
(b) by subsequently, on one or more occasions, extending the specified
period.
(5) The person notified has a shorter period for doing those things if a shorter
period is agreed between OFCOM and the person notified.
(6) The person notified also has a shorter period if—
(a) OFCOM have reasonable grounds for believing that the case is
urgent or a case of serious and repeated contravention;
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 2 — Procedure for grants of recognised spectrum access
(b)
(c)
79
they have determined that, in the circumstances, a shorter period
would be appropriate; and
the shorter period has been specified in the notification.
(7) A case is urgent if the failure to revoke or modify the grant will result in, or
create an immediate risk of—
(a) a serious threat to the safety of the public, to public health or to
national security; or
(b) serious economic or operational problems for persons, other than the
person in contravention, who—
(i) use wireless telegraphy stations or wireless telegraphy
apparatus; or
(ii) are communications providers or make associated facilities
available.
(8) A contravention of a restriction or condition of a grant of recognised
spectrum access is a repeated contravention, in relation to a proposal to
revoke or modify the grant, if it falls within sub-paragraph (9).
(9) A contravention falls within this sub-paragraph if—
(a) a previous notification under sub-paragraph (1) has been given in
respect of the same contravention or in respect of any other
contravention of a restriction or condition of the same grant; and
(b) the subsequent notification under that sub-paragraph is given no
more than 12 months after the day of the making by OFCOM of a
determination for the purposes of sub-paragraph (10) that the
contravention to which the previous notification related did occur.
(10) Where OFCOM have given a notification under sub-paragraph (1), they
must, within the period of one month beginning with the end of the period
for the making of representations about the proposal contained in that
notification—
(a) decide whether or not to revoke or modify the grant of recognised
spectrum access in accordance with their proposal, or in accordance
with that proposal but with modifications; and
(b) give the holder of the grant a notification of their decision.
(11) The notification under sub-paragraph (10)—
(a) must be given no more than one week after the making of the
decision to which it relates; and
(b) must, in accordance with that decision, either revoke or modify the
grant or withdraw the proposal for revocation or modification.
(12) Nothing in this paragraph is to apply to—
(a) a revocation or modification to be made at the request or with the
consent of the holder of the grant; or
(b) a revocation or modification that appears to OFCOM to be necessary
or expedient for the purpose of securing compliance with an
international obligation of the United Kingdom.
(13) The reference in sub-paragraph (9) to a contravention of a restriction or
condition of the same grant includes a reference to a contravention of a
restriction or condition contained in any previous grant of which the grant
in question is a direct or indirect renewal.
80
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 2 — Procedure for grants of recognised spectrum access
Restriction on powers of revocation and modification
7
(1) The conditions that OFCOM may include in a grant of recognised spectrum
access include conditions restricting the exercise by them of their power to
revoke or modify the grant.
(2) Those conditions include, in particular, conditions providing that the grant
may not be revoked or modified except—
(a) with the consent of the holder of the grant; or
(b) in such other circumstances and on such grounds as may be specified
in the conditions.
(3) The circumstances or grounds may relate to matters relevant for the
purposes of any enactment, whether relating to wireless telegraphy or not
(and may, in particular, be made dependent on the exercise of a statutory
discretion under any enactment).
(4) Nothing in a condition included in a grant of recognised spectrum access
restricts the power of OFCOM to revoke or modify a grant of recognised
spectrum access, if it appears to OFCOM to be necessary or appropriate to
do so—
(a) in the interests of national security;
(b) in the interests of the safety of the public or public health; or
(c) for the purpose of securing compliance with an international
obligation of the United Kingdom.
(5) “Enactment” has the same meaning as in the Communications Act 2003
(c. 21).
SCHEDULE 3
Section 52
SUSPENSION AND REVOCATION OF AUTHORITIES ISSUED TO WIRELESS PERSONNEL
Notice of suspension
1
(1) On suspending the authority, the Secretary of State must give the person to
whom the authority under section 52(3) was issued a notice—
(a) informing him of the suspension, of the grounds of the suspension
and of his rights under this Schedule;
(b) further informing him that if he does not avail himself of those rights
the Secretary of State may revoke the authority.
(2) Sub-paragraph (3) applies where it appears to the Secretary of State that it is
not reasonably practicable to give the notice to the person to whom the
authority was issued.
(3) The Secretary of State must take such steps, by advertisement or otherwise,
to bring the notice to the person’s knowledge as appear to the Secretary of
State to be reasonable in the circumstances.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 3 — Suspension and revocation of authorities issued to wireless personnel
81
Reference to advisory committee
2
(1) The person to whom the authority was issued may request that the question
whether the authority should be revoked, or its suspension continued or
terminated, be referred to an advisory committee.
(2) The request is to be made within such period and in such manner as may be
specified in the notice under paragraph 1.
(3) Where a request is made under sub-paragraph (1) the Secretary of State
must, unless he terminates the suspension, refer the question to an advisory
committee.
(4) For the purposes of this Schedule an advisory committee is a committee
consisting of three persons appointed by the Secretary of State.
(5) The three persons appointed are to be—
(a) an independent chairman selected by the Secretary of State;
(b) a person nominated by such body or bodies representing employers
of wireless operators as seem to the Secretary of State to be
appropriate for the purpose;
(c) a person nominated by such association or associations representing
wireless operators as seem to the Secretary of State to be appropriate
for the purpose.
(6) Where a question is referred to an advisory committee under this paragraph,
the committee must—
(a) inquire into the matter, and
(b) consider any representations made by the person to whom the
authority was issued,
and then make a report to the Secretary of State.
(7) The report is to state—
(a) the facts as found by the committee, and
(b) the action that, in their opinion, ought to be taken as respects the
revocation of the authority or the continuation or termination of its
suspension.
(8) The Secretary of State is to consider the report.
Decision by Secretary of State
3
(1) Sub-paragraph (2) applies—
(a) after the Secretary of State has considered the report of the advisory
committee; or
(b) if no request for a reference to an advisory committee has been made
within the period and in the manner referred to in paragraph 2(2), on
the expiry of that period.
(2) The Secretary of State must (as he thinks fit)—
(a) revoke the authority;
(b) terminate the suspension of the authority; or
(c) continue the suspension for such period as he thinks fit.
(3) Sub-paragraph (4) applies where the Secretary of State revokes the authority
or continues its suspension.
82
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 3 — Suspension and revocation of authorities issued to wireless personnel
(4) The Secretary of State must, if requested to do so by the person to whom the
authority was issued, inform him of the opinion expressed by the advisory
committee as to the action that ought to be taken as respects—
(a) the revocation of the authority; or
(b) the continuation or termination of its suspension.
Payment of expenses
4
The Secretary of State is to pay—
(a) the expenses incurred by an advisory committee under this
Schedule, to the extent determined by him; and
(b) such sums as he may determine in respect of the expenses of the
members of the committee.
SCHEDULE 4
Section 96
FIXED PENALTIES
Offences to which this Schedule applies
1
(1) This Schedule applies to an offence under this Act (other than Part 4) which
is a summary offence.
(2) Such an offence is referred to in this Schedule as a “relevant offence”.
Fixed penalties and fixed penalty notices
2
(1) The fixed penalty for a relevant offence is such amount as may be prescribed
in relation to that offence by regulations made by the Secretary of State.
(2) The amount prescribed by regulations under sub-paragraph (1) is not to be
more than 25 per cent. of the maximum fine on summary conviction for the
offence in question.
(3) In this Schedule “fixed penalty notice” means a notice offering the
opportunity of the discharge of any liability to conviction of the offence to
which the notice relates by payment of a fixed penalty in accordance with
this Schedule.
Issuing of fixed penalty notice
3
(1) If OFCOM have reason to believe that a person has committed a relevant
offence, they may send a fixed penalty notice to that person.
(2) If a procurator fiscal receives a report that a person has committed a relevant
offence in Scotland, he also has power to send a fixed penalty notice to that
person.
(3) If an authorised person has, on any occasion, reason to believe that a
person—
(a) is committing a relevant offence, or
(b) has on that occasion committed a relevant offence,
he may hand that person a fixed penalty notice.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 4 — Fixed penalties
83
(4) “Authorised person” means a person authorised by OFCOM, for the
purposes of sub-paragraph (3), to issue fixed penalty notices on OFCOM’s
behalf.
(5) References in this Schedule to the person by whom a fixed penalty notice is
issued, in relation to a notice handed to a person in accordance with subparagraph (3), are references to OFCOM.
Content of fixed penalty notice
4
(1) A fixed penalty notice must—
(a) state the alleged offence;
(b) give such particulars of the circumstances alleged to constitute that
offence as are necessary for giving reasonable information about it;
(c) state the fixed penalty for that offence;
(d) specify the relevant officer to whom the fixed penalty may be paid
and the address at which it may be paid;
(e) state that proceedings against the person to whom it is issued cannot
be commenced in respect of the offence until the end of the
suspended enforcement period;
(f) state that such proceedings cannot be commenced if the penalty is
paid within the suspended enforcement period;
(g) inform the person to whom it is issued of his right to ask to be tried
for the alleged offence; and
(h) explain how that right may be exercised and the effect of exercising
it.
(2) The suspended enforcement period for the purposes of this Schedule is—
(a) the period of one month beginning with the day after that on which
the fixed penalty notice was issued; or
(b) such longer period as may be specified in the notice.
Withdrawal of fixed penalty notice
5
If it appears to a person who has issued a fixed penalty notice that it was
wrongly issued—
(a) he may withdraw the notice by a further notice to the person to
whom it was issued; and
(b) if he does so, the relevant officer must repay any amount paid in
respect of the penalty.
Notification to person to whom payment is to be made
6
A person who issues (or withdraws) a fixed penalty notice must send a copy
of the notice (or of the notice of withdrawal) to the relevant officer specified
in the notice being issued (or withdrawn).
Effect of fixed penalty notice
7
(1) This paragraph applies if a fixed penalty notice is issued to a person (“the
alleged offender”).
(2) Proceedings for the offence to which the notice relates cannot be brought
against the alleged offender until the person who issued the notice has been
84
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 4 — Fixed penalties
notified by the relevant officer specified in the notice that payment of the
fixed penalty has not been made within the suspended enforcement period.
(3) If the alleged offender asks to be tried for the alleged offence—
(a) sub-paragraph (2) does not apply; and
(b) proceedings may be brought against him.
(4) Such a request must be made by a notice given by the alleged offender—
(a) in the manner specified in the fixed penalty notice; and
(b) before the end of the suspended enforcement period.
(5) A request made in accordance with sub-paragraph (3) is referred to in this
Schedule as a “request to be tried”.
Payment of fixed penalty
8
(1) If the alleged offender decides to pay the fixed penalty, he must pay it to the
relevant officer specified in the notice.
(2) Payment of the penalty may be made by properly addressing, pre-paying
and posting a letter containing the amount of the penalty (in cash or
otherwise).
(3) Sub-paragraph (4) applies if a person—
(a) claims to have made payment by that method; and
(b) shows that his letter was posted.
(4) Unless the contrary is proved, payment is to be regarded as made at the time
at which the letter would be delivered in the ordinary course of post.
(5) Sub-paragraph (2) does not prevent the payment of a penalty by other
means.
(6) A letter is properly addressed for the purposes of sub-paragraph (2) if it is
addressed in accordance with the requirements specified in the fixed
penalty notice.
Effect of payment
9
If the fixed penalty specified in a fixed penalty notice is paid within the
period specified in that notice, no proceedings for the offence to which that
notice relates may be brought against the alleged offender.
Service of statement and proof of service
10
(1) This paragraph applies to proceedings for a relevant offence.
(2) A certificate by OFCOM—
(a) that a copy of a statement by a person authorised by OFCOM was
included in, or given with, a fixed penalty notice,
(b) that the notice was a notice with respect to the relevant offence, and
(c) that that notice was issued to the accused on a date specified in the
certificate,
is evidence that a copy of the statement was served on the alleged offender
by delivery to him on that date.
(3) The statement is to be treated as properly served for the purposes of—
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 4 — Fixed penalties
85
(a)
section 9 of the Criminal Justice Act 1967 (c. 80) (proof by written
statement), and
(b) section 1 of the Criminal Justice (Miscellaneous Provisions) Act
(Northern Ireland) 1968 (c. 28 (N.I.)) (corresponding provision for
Northern Ireland),
even though the manner of service is not authorised by subsection (8) of
either of those sections.
(4) Sub-paragraphs (5) and (6) apply to any proceedings in which service of a
statement is proved by a certificate under this paragraph.
(5) For the purposes of—
(a) section 9(2)(c) of the Criminal Justice Act 1967 (copy of statement to
be tendered in evidence to be served before hearing on other parties
to the proceedings by or on behalf of the party proposing to tender
it), and
(b) section 1(2)(c) of the Criminal Justice (Miscellaneous Provisions) Act
(Northern Ireland) 1968 (corresponding provision for Northern
Ireland),
service of the statement is to be taken to have been effected by or on behalf
of the prosecutor.
(6) If the alleged offender makes a request to be tried—
(a) section 9(2)(d) of the Criminal Justice Act 1967 (time for objection),
and
(b) section 1(2)(d) of the Criminal Justice (Miscellaneous Provisions) Act
(Northern Ireland) 1968 (corresponding provision for Northern
Ireland),
are to apply with the substitution, for the reference to seven days from the
service of the copy of the statement, of a reference to seven days beginning
with the day after the one on which the request to be tried was made.
(7) This paragraph does not extend to Scotland.
Certificate about payment
11
In any proceedings, a certificate—
(a) that payment of a fixed penalty was, or was not, received by the
relevant officer specified in the fixed penalty notice by a date
specified in the certificate, or
(b) that a letter containing an amount sent by post in payment of a fixed
penalty was marked as posted on a date specified in the certificate,
is evidence (and in Scotland sufficient evidence) of the facts stated, if the
certificate purports to be signed by that officer.
Regulations
12
The Secretary of State may by regulations make provision as to any matter
incidental to the operation of this Schedule, and in particular—
(a) for prescribing any information or further information to be
provided in a notice, notification, certificate or receipt;
(b) for prescribing the duties of relevant officers and the information to
be supplied to and by them.
86
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 4 — Fixed penalties
Interpretation
13
In this Schedule “relevant officer” means—
(a) in relation to England and Wales, the designated officer for the
magistrates’ court;
(b) in relation to Scotland, the clerk of court; and
(c) in relation to Northern Ireland, the clerk of petty sessions.
SCHEDULE 5
Section 103
FORFEITURE ON CONVICTION
Power to order forfeiture
1
(1) Where a person is convicted of a relevant offence, the court may, as well as
imposing any other penalty, order to be forfeited to OFCOM such of the
things mentioned in sub-paragraph (2) as the court considers appropriate.
(2) The things are—
(a) any vehicle, ship or aircraft, or any structure or other object, that was
used in connection with the commission of the offence;
(b) any wireless telegraphy apparatus or other apparatus in relation to
which the offence was committed;
(c) any wireless telegraphy apparatus or other apparatus that was used
in connection with the commission of the offence;
(d) any wireless telegraphy apparatus or other apparatus (not falling
within paragraph (b) or (c)) that—
(i) was in the possession or under the control of the person
convicted of the offence at the time he committed it, and
(ii) was intended to be used (whether or not by that person) in
connection with the making of a broadcast or other
transmission that would contravene section 8 or any
provision of Part 5.
(3) References in sub-paragraph (2)(b) to (d) to apparatus other than wireless
telegraphy apparatus include references to—
(a) recordings;
(b) equipment designed or adapted for use—
(i) in making recordings, or
(ii) in reproducing sounds or visual images from recordings;
(c) any other equipment that is connected, directly or indirectly, to
wireless telegraphy apparatus.
(4) A relevant offence is—
(a) an offence under Chapter 4 or 5 of Part 2 consisting in a
contravention of any provision of that Part in relation to a wireless
telegraphy station or wireless telegraphy apparatus (including an
offence under section 37 or 38);
(b) an offence under section 66;
(c) an offence under section 68;
(d) an offence under Part 5.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 5 — Forfeiture on conviction
87
(5) But the following are not relevant offences—
(a) an offence under section 35 consisting in the installation or use of
receiving apparatus;
(b) an offence under section 36 committed in relation to receiving
apparatus;
(c) an offence under section 51(4).
Forfeiture in relation to restricted apparatus
2
(1) Where a person is convicted of an offence under Part 2, 3 or 6 involving
restricted apparatus, the court must order the apparatus to be forfeited to
OFCOM unless the defendant or a person who claims to be the owner of, or
otherwise interested in, the apparatus shows cause why it should not be
forfeited.
(2) This paragraph does not affect the operation of paragraph 1 in relation to
apparatus that is not restricted apparatus.
(3) Apparatus is restricted apparatus if custody or control of apparatus of any
class or description to which it belongs is for the time being restricted by a
restriction order under section 62.
Property of third parties
3
Apparatus may be ordered to be forfeited under paragraph 1 or 2 even if it
is not the property of the person by whom the offence giving rise to the
forfeiture was committed.
Disposal of apparatus
4
Apparatus ordered to be forfeited under paragraph 1 or 2 may be disposed
of by OFCOM in such manner as they think fit.
Delivery to OFCOM
5
(1) A court that orders apparatus to be forfeited under paragraph 1 or 2 may
also order the person by whom the offence giving rise to the forfeiture was
committed not to dispose of it except by delivering it up to OFCOM within
48 hours of being so required by them.
(2) A person against whom an order is made under sub-paragraph (1) commits
a further offence if—
(a) he contravenes the order; or
(b) he fails to deliver up the apparatus to OFCOM as required.
(3) An offence under sub-paragraph (2) is punishable as if it were committed
under the same provision, and at the same time, as the offence for which the
forfeiture was ordered.
Provisions as to disposal of property disapplied
6
Section 140 of the Magistrates’ Courts Act 1980 (c. 43) and Article 58 of the
Magistrates’ Courts (Northern Ireland) Order 1981 (S.I. 1981/1675 (N.I. 26))
(under which magistrates sell or dispose of forfeited property) do not apply
in relation to apparatus ordered to be forfeited under paragraph 1 or 2.
88
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 5 — Forfeiture on conviction
Provisions as to deprivation of property disapplied
7
The following provisions (under which a court convicting a person of an
offence has power to deprive him of property used etc for purposes of crime)
do not apply where a person is convicted of an offence under Part 2, 3 or 5—
(a) section 143 of the Powers of Criminal Courts (Sentencing) Act 2000
(c. 6);
(b) Part 2 of the Proceeds of Crime (Scotland) Act 1995 (c. 43);
(c) Article 11 of the Criminal Justice (Northern Ireland) Order 1994
(S.I. 1994/2795 (N.I. 15)).
SCHEDULE 6
Section 104
SEIZURE AND FORFEITURE OF RESTRICTED APPARATUS
Application of Schedule
1
(1) This Schedule applies to restricted apparatus seized—
(a) in pursuance of a warrant granted under section 97; or
(b) in the exercise of the power conferred by section 99(3).
(2) Apparatus is restricted apparatus for the purposes of this Schedule if
custody or control of apparatus of any class or description to which it
belongs is for the time being restricted by a restriction order under section
62.
Notice of seizure
2
(1) OFCOM must give notice of the seizure of the restricted apparatus to every
person who, to their knowledge, was at the time of the seizure the owner or
one of the owners of the apparatus.
(2) The notice must set out the grounds of the seizure.
(3) Where there is no proper address for the purposes of the service of a notice
under sub-paragraph (1) in a manner authorised by section 112, the
requirements of that sub-paragraph shall be satisfied by the publication of a
notice of the seizure in the London, Edinburgh or Belfast Gazette (according
to the part of the United Kingdom where the seizure took place).
(4) Apparatus may be condemned or taken to have been condemned under this
Schedule only if the requirements of this paragraph have been complied
with in the case of that apparatus.
Notice of claim
3
A person claiming that the restricted apparatus is not liable to forfeiture
must give written notice of his claim to OFCOM.
4
(1) A notice of claim must be given within one month after the day of the giving
of the notice of seizure.
(2) A notice of claim must specify—
(a) the name and address of the claimant; and
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 6 — Seizure and forfeiture of restricted apparatus
(b)
89
in the case of a claimant who is outside the United Kingdom, the
name and address of a solicitor in the United Kingdom who is
authorised to accept service of process and to act on behalf of the
claimant.
(3) Service of process upon a solicitor so specified is to be taken to be proper
service upon the claimant.
Condemnation
5
The restricted apparatus is to be taken to have been duly condemned as
forfeited if—
(a) by the end of the period for the giving of a notice of claim in respect
of the apparatus, no notice of claim has been given to OFCOM; or
(b) a notice of claim is given which does not comply with the
requirements of paragraphs 3 and 4.
6
(1) Where a notice of claim in respect of the restricted apparatus is duly given
in accordance with paragraphs 3 and 4, OFCOM may take proceedings for
the condemnation of the apparatus by the court.
(2) In such proceedings—
(a) if the court finds that the apparatus was liable to forfeiture at the time
of seizure, it must condemn the apparatus as forfeited unless cause
is shown why it should not; and
(b) if the court finds that the apparatus was not liable to forfeiture at that
time, or cause is shown why it should not be forfeited, the court must
order the return of the apparatus to the person appearing to the court
to be entitled to it.
(3) If OFCOM decide not to take proceedings for condemnation in a case in
which a notice of claim has been so given, they must return the apparatus to
the person appearing to them to be the owner of the apparatus, or to one of
the persons appearing to them to be the owners of it.
(4) Apparatus required to be returned in accordance with sub-paragraph (3)
must be returned as soon as reasonably practicable after the decision not to
take proceedings for condemnation.
(5) OFCOM’s decision whether to take such proceedings must be taken as soon
as reasonably practicable after the receipt of the notice of claim.
7
Where the restricted apparatus is condemned or taken to have been
condemned as forfeited, the forfeiture is to have effect as from the time of the
seizure.
Proceedings for condemnation by court
8
Proceedings for condemnation are civil proceedings and may be
instituted—
(a) in England or Wales, in the High Court or in a magistrates’ court;
(b) in Scotland, in the Court of Session or in the sheriff court;
(c) in Northern Ireland, in the High Court or in a court of summary
jurisdiction.
90
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 6 — Seizure and forfeiture of restricted apparatus
9
Proceedings for the condemnation of restricted apparatus instituted in a
magistrates’ court in England or Wales, in the sheriff court in Scotland or in
a court of summary jurisdiction in Northern Ireland may be so instituted—
(a) in a court having jurisdiction in a place where an offence under
section 66 involving that apparatus was committed;
(b) in a court having jurisdiction in proceedings for such an offence;
(c) in a court having jurisdiction in the place where the claimant resides
or, if the claimant has specified a solicitor under paragraph 4, in the
place where that solicitor has his office; or
(d) in a court having jurisdiction in the place where that apparatus was
seized or to which it was first brought after being seized.
10
(1) In proceedings for condemnation that are instituted in England and Wales
or Northern Ireland, the claimant or his solicitor must make his oath that the
seized apparatus was, or was to the best of his knowledge and belief, the
property of the claimant at the time of the seizure.
(2) In proceedings for condemnation instituted in the High Court—
(a) the court may require the claimant to give such security for the costs
of the proceedings as may be determined by the court; and
(b) the claimant must comply with such a requirement.
(3) If a requirement of this paragraph is not complied with, the court must give
judgment for OFCOM.
11
(1) In the case of proceedings for condemnation instituted in a magistrates’
court in England or Wales, either party may appeal against the decision of
that court to the Crown Court.
(2) In the case of proceedings for condemnation instituted in a court of
summary jurisdiction in Northern Ireland, either party may appeal against
the decision of that court to the county court.
(3) This paragraph does not affect any right to require the statement of a case for
the opinion of the High Court.
12
Where an appeal has been made (whether by case stated or otherwise)
against the decision of the court in proceedings for the condemnation of
restricted apparatus, the apparatus is to be left with OFCOM pending the
final determination of the matter.
Disposal of unclaimed property
13
(1) This paragraph applies where a requirement is imposed by or under this
Schedule for apparatus to be returned to a person.
(2) If the apparatus is still in OFCOM’s possession after the end of the period of
12 months beginning with the day after the requirement to return it arose,
OFCOM may dispose of it in any manner they think fit.
(3) OFCOM may exercise their power under this paragraph to dispose of
apparatus only if it is not practicable at the time when the power is exercised
to dispose of the apparatus by returning it immediately to the person to
whom it is required to be returned.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 6 — Seizure and forfeiture of restricted apparatus
91
Provisions as to proof
14
In proceedings arising out of the seizure of restricted apparatus, the fact,
form and manner of the seizure is to be taken, without further evidence and
unless the contrary is shown, to have been as set forth in the process.
15
In any proceedings, the condemnation by a court of restricted apparatus as
forfeited may be proved by the production of—
(a) the order or certificate of condemnation; or
(b) a certified copy of the order purporting to be signed by an officer of
the court by which the order or certificate was made or granted.
Special provisions as to certain claimants
16
(1) This paragraph applies for the purposes of—
(a) a claim to the restricted apparatus; and
(b) proceedings for its condemnation.
(2) Where at the time of the seizure the apparatus is—
(a) the property of a body corporate,
(b) the property of two or more partners, or
(c) the property of more than five persons,
the oath required by paragraph 10 to be taken by the claimant, and any other
thing required by this Schedule or by rules of court to be done by the owner
of the apparatus, may be done by a person falling within sub-paragraph (3)
or by a person authorised to act on his behalf.
(3) The persons are—
(a) where the owner is a body corporate, the secretary or some duly
authorised officer of that body;
(b) where the owners are in partnership, any one or more of the owners;
(c) where there are more than five owners and they are not in
partnership, any two or more of the owners acting on behalf of
themselves and any of their co-owners who are not acting on their
own behalf.
Saving for owner’s rights
17
Neither the imposition of a requirement by or under this Schedule to return
apparatus to a person nor the return of apparatus to a person in accordance
with such a requirement affects—
(a) the rights in relation to that apparatus of any other person; or
(b) the right of any other person to enforce his rights against the person
to whom it is returned.
92
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 7 — Consequential amendments
SCHEDULE 7
Section 123
CONSEQUENTIAL AMENDMENTS
Defamation Act (Northern Ireland) 1955 (c. 11 (N.I.))
1
In section 14 of the Defamation Act (Northern Ireland) 1955 (interpretation)
in subsection (2), for “the Wireless Telegraphy Act, 1949” substitute “the
Wireless Telegraphy Act 2006”.
Wireless Telegraphy Act 1967 (c. 72)
2
(1) Section 5 of the Wireless Telegraphy Act 1967 (offences and enforcement) is
amended as follows.
(2) In subsection (1), for “an offence under the principal Act” substitute “an
offence under this section”.
(3) After that subsection insert—
“(1A)
A person who commits an offence under this section is liable on
summary conviction to a fine not exceeding level 3 on the standard
scale.”
(4) After subsection (5) insert—
“(6)
Sections 97 and 98 of the Wireless Telegraphy Act 2006 (provision for
entry and search of premises) apply in relation to an offence under
this section as they apply in relation to an offence under that Act
(other than an offence under Part 4 or section 111).”
Theatres Act 1968 (c. 54)
3
In section 7 of the Theatres Act 1968 (exceptions for performances given in
certain circumstances) in subsection (3), for “the Wireless Telegraphy Act
1949” substitute “the Wireless Telegraphy Act 2006”.
Port of London Act 1968 (c. xxxii)
4
In section 190 of the Port of London Act 1968 (saving for Wireless
Telegraphy Act 1949 etc) in subsection (1), for the words from “apparatus
for” to “Act 1949” substitute “wireless telegraphy apparatus (within the
meaning of the Wireless Telegraphy Act 2006)”.
Local Government Act 1972 (c. 70)
5
In section 142 of the Local Government Act 1972 (provision by local
authorities of information relating to their activities) in subsection (1AC), in
paragraph (a), for “the Wireless Telegraphy Act 1949” substitute “Part 2 of
the Wireless Telegraphy Act 2006”.
Thames Barrier and Flood Prevention Act 1972 (c. xlv)
6
In section 53 of the Thames Barrier and Flood Prevention Act 1972 (saving
for Wireless Telegraphy Act 1949) for the words from “apparatus for” to
“Act 1949” substitute “wireless telegraphy apparatus (within the meaning of
the Wireless Telegraphy Act 2006)”.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 7 — Consequential amendments
93
Road Traffic (Driver Licensing and Information Systems) Act 1989 (c. 22)
7
In section 9 of the Road Traffic (Driver Licensing and Information Systems)
Act 1989 (requirement for licence to operate driver information system) in
subsection (3)(a), for “a licence under section 1 of the Wireless Telegraphy
Act 1949” substitute “a licence under section 8 of the Wireless Telegraphy
Act 2006”.
Police and Criminal Evidence (Northern Ireland) Order 1989 (S.I. 1989/1341 (N.I. 12))
8
In Article 26(2) of the Police and Criminal Evidence (Northern Ireland)
Order 1989 (offences for which power of summary arrest available) omit the
sub-paragraph (j) relating to section 14(1) of the Wireless Telegraphy Act
1949 (c. 54) and at the end insert—
“(r) an offence under—
(i) section 35 of the Wireless Telegraphy Act 2006
(unauthorised use etc of wireless telegraphy station
or apparatus) to which section 35(2) applies;
(ii) section 36 of that Act (keeping wireless telegraphy
station or apparatus available for unauthorised use)
to which section 36(2) applies;
(iii) section 37 of that Act (allowing premises to be used
for unlawful broadcasting);
(iv) section 38 of that Act (facilitating unauthorised
broadcasting);
(v) section 47 of that Act (misleading messages);
(vi) section 68 of that Act (deliberate interference).”
Broadcasting Act 1990 (c. 42)
9
The Broadcasting Act 1990 is amended as follows.
10
In section 3 (licences under Part 1 of that Act) in subsection (8)(a), for “a
licence under section 1 of the Wireless Telegraphy Act 1949” substitute “a
licence under section 8 of the Wireless Telegraphy Act 2006”.
11
In section 86 (licences under Part 3 of that Act) in subsection (9)(a), for “a
licence under section 1 of the Wireless Telegraphy Act 1949” substitute “a
licence under section 8 of the Wireless Telegraphy Act 2006”.
12
(1) Section 89 (offences giving rise to disqualification) is amended as follows.
(2) In subsection (1) (disqualification from holding licence on grounds of
conviction for transmitting offence), for paragraphs (a), (aa), (ab) and (b)
substitute—
“(a) an offence under section 35 of the Wireless Telegraphy Act
2006 (unauthorised use etc of wireless telegraphy station or
apparatus) consisting in the establishment or use of a
wireless telegraphy station, or the installation or use of
wireless telegraphy apparatus, for the purpose of making a
broadcast (within the meaning of Part 5 of that Act);
(aa) an offence under section 36 of that Act (keeping wireless
telegraphy station or apparatus available for unauthorised
use) where the relevant contravention of section 8 of that Act
would constitute an offence falling within paragraph (a);
94
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 7 — Consequential amendments
(ab)
(b)
an offence under section 37 or 38 of that Act (unlawful
broadcasting offences);
an offence under Part 5 of that Act (prohibition of
broadcasting from sea or air); or”.
(3) In subsection (3)(b) (licence conditions excluding persons disqualified) for “a
station for wireless telegraphy” substitute “a wireless telegraphy station”.
13
In section 202 (general interpretation) in subsection (1), for the definitions of
“wireless telegraphy” and “station for wireless telegraphy” substitute—
““wireless telegraphy” and “wireless telegraphy station” each
has the same meaning as in the Wireless Telegraphy Act
2006.”
Intelligence Services Act 1994 (c. 13)
14
In section 11 of the Intelligence Services Act 1994 (interpretation and
consequential amendments) in subsection (1)(e), for “the Wireless
Telegraphy Act 1949” substitute “the Wireless Telegraphy Act 2006”.
Merchant Shipping Act 1995 (c. 21)
15
In section 91 of the Merchant Shipping Act 1995 (report of dangers to
navigation) in subsection (7), for the definitions of “wireless telegraphy
licence” and “station for wireless telegraphy” substitute—
““wireless telegraphy licence” has the same meaning as in the
Wireless Telegraphy Act 2006, and “station for wireless
telegraphy” has the same meaning as “wireless telegraphy
station” in that Act.”
Criminal Procedure (Scotland) Act 1995 (c. 46)
16
In section 302 of the Criminal Procedure (Scotland) Act 1995 (fixed penalty:
conditional offer by procurator fiscal) in subsection (9)(a), for “Schedule 6 to
the Communications Act 2003” substitute “Schedule 4 to the Wireless
Telegraphy Act 2006”.
Broadcasting Act 1996 (c. 55)
17
In section 3 of the Broadcasting Act 1996 (licences under Part 1 of that Act)
in subsection (8)(a), for “a licence under section 1 of the Wireless Telegraphy
Act 1949” substitute “a licence under section 8 of the Wireless Telegraphy
Act 2006”.
18
In section 42 of that Act (licences under Part 2 of that Act) in subsection
(7)(a), for “a licence under section 1 of the Wireless Telegraphy Act 1949”
substitute “a licence under section 8 of the Wireless Telegraphy Act 2006”.
Police Act 1997 (c. 50)
19
In section 108 of the Police Act 1997 (interpretation of Part 3) in subsection
(1), in the definition of “wireless telegraphy”, for “the Wireless Telegraphy
Act 1949” substitute “the Wireless Telegraphy Act 2006”.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 7 — Consequential amendments
95
Terrorism Act 2000 (c. 11)
20
In Schedule 10 to the Terrorism Act 2000 (munitions and transmitters: search
and seizure) in paragraph 1(3), in the definition of “wireless telegraphy”, for
“has the same meaning as in section 19(1) of the Wireless Telegraphy Act
1949” substitute “has the meaning given by section 116 of the Wireless
Telegraphy Act 2006”.
Regulation of Investigatory Powers Act 2000 (c. 23)
21
The Regulation of Investigatory Powers Act 2000 is amended as follows.
22
(1) Section 3 (lawful interception without an interception warrant) is amended
as follows.
(2) In subsection (4)(a), for “section 5 of the Wireless Telegraphy Act 1949
(misleading messages and interception and disclosure of wireless
telegraphy messages)” substitute “section 48 of the Wireless Telegraphy Act
2006 (interception and disclosure of wireless telegraphy messages)”.
(3) In subsection (5)—
(a) for paragraph (a) substitute—
“(a) the grant of wireless telegraphy licences under the
Wireless Telegraphy Act 2006;”, and
(b) in paragraph (c), for the words from “any enactment contained” to
“so contained” substitute “—
(i) any provision of Part 2 (other than Chapter 2
and sections 27 to 31) or Part 3 of that Act, or
(ii) any enactment not falling within subparagraph (i)”.
23
In section 18 (exceptions to section 17) in subsection (12)(c), for “section 5 of
the Wireless Telegraphy Act 1949” substitute “section 47 or 48 of the
Wireless Telegraphy Act 2006”.
24
In section 81 (general interpretation) in subsection (1), in the definition of
“wireless telegraphy”, for “the Wireless Telegraphy Act 1949” substitute
“the Wireless Telegraphy Act 2006”.
Communications Act 2003 (c. 21)
25
The Communications Act 2003 is amended as follows.
26
In section 14 (consumer research) in subsection (2), for “the Wireless
Telegraphy Act 1949 (c. 54)” substitute “the Wireless Telegraphy Act 2006”.
27
In section 190 (resolution of disputes referred to OFCOM) in subsection
(4)(c), for “regulations under section 1 or 3 of the Wireless Telegraphy Act
1949 (c. 54)” substitute “regulations under section 8 or 45 of the Wireless
Telegraphy Act 2006”.
28
In section 192(1) (appeals: decisions subject to appeal)—
(a) in paragraph (a), for “, the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54) or the
Wireless Telegraphy Act 1998 (c. 6)” substitute “or any of Parts 1 to 3
of the Wireless Telegraphy Act 2006”, and
(b) in paragraph (d)(iv), for “section 156” substitute “section 5 of the
Wireless Telegraphy Act 2006”.
96
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 7 — Consequential amendments
29
In section 364 (TV licences) in subsection (2)(f), for “the Wireless Telegraphy
Act 1949 (c. 54)” substitute “the Wireless Telegraphy Act 2006”.
30
In section 366 (powers to enforce TV licensing) in subsection (10), in the
definition of “interference”, for “the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54)”
substitute “the Wireless Telegraphy Act 2006”.
31
In section 393 (general restrictions on disclosure of information) in
subsection (5), after paragraph (n) insert—
“(na) the Wireless Telegraphy Act 2006;”.
32
In section 400 (destination of licence fees and penalties), in subsection (1)—
(a) in paragraph (c), for “the Wireless Telegraphy Act 1998 (c.6)”
substitute “Chapter 1 or 2 of Part 2 of the Wireless Telegraphy Act
2006”, and
(b) in paragraph (d), for “section 175” substitute “section 42 of that Act”.
33
(1) Section 401 (power of OFCOM to retain costs of carrying out spectrum
functions) is amended as follows.
(2) In subsection (1), for “the Wireless Telegraphy Act 1998 (c.6)” substitute
“Chapter 1 or 2 of Part 2 of the Wireless Telegraphy Act 2006”.
(3) In subsection (5), for paragraphs (b) to (g) (and the word “and” following
paragraph (g)) substitute—
“(b) their functions under section 1(1) and (2) of the Wireless
Telegraphy Act 2006 so far as carried out in relation to the use
of the electromagnetic spectrum at places outside the United
Kingdom, and their functions under section 1(5);
(c) their functions under section 4 of that Act;
(d) their functions under section 7 of that Act;
(e) their functions under section 30 of that Act;
(f) their functions under sections 42 to 44 of that Act;
(g) any functions conferred on them under sections 47 to 49 of
that Act; and”.
(4) In paragraph (h) of that subsection, for “or 152(8) of this Act” substitute “of
this Act or section 1(8) of the Wireless Telegraphy Act 2006”.
34
(1) Section 405 (general interpretation) is amended as follows.
(2) In subsection (1), in the definition of “the enactments relating to the
management of the radio spectrum”—
(a) for paragraphs (a) to (f) (and the word “and” following paragraph
(f)) substitute—
“(a) the Wireless Telegraphy Act 2006; and”,
and
(b) for paragraph (g) substitute—
“(g) the provisions of this Act so far as relating to that
Act;”.
(3) In that subsection, for the definition of “wireless telegraphy” substitute—
““wireless telegraphy” has the same meaning as in the Wireless
Telegraphy Act 2006;”.
(4) In that subsection, for the definition of “wireless telegraphy licence”
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 7 — Consequential amendments
97
substitute—
““wireless telegraphy licence” means a licence granted under
section 8 of the Wireless Telegraphy Act 2006.”
35
In section 410 (application of enactments to territorial sea and other waters)
in subsection (1)—
(a) in paragraph (b), after “that Part” insert “or the Wireless Telegraphy
Act 2006”, and
(b) in paragraph (c), after “made” insert “or a matter as respects which
the Wireless Telegraphy Act 2006 makes provision”.
36
In Schedule 8 (decisions not subject to civil appeal), omit paragraphs 13 to 36
and at end insert—
“Wireless Telegraphy Act 2006
37
A decision relating to the publication of the United Kingdom Plan
for Frequency Authorisation.
38
A decision in exercise of the functions conferred on OFCOM by
section 1 as to—
(a) the services, records and advice to be provided,
maintained or given by them;
(b) the research to be carried out or the arrangements made for
carrying it out; or
(c) the making or terms of any grant.
39
A decision under section 4 or 7.
40
A decision given effect to—
(a) by regulations under section 8(3), 12, 14, 18, 21, 23, 27, 30,
45 or 54 or paragraph 1 of Schedule 1 or paragraph 1 of
Schedule 2;
(b) by an order under section 29 or 62.
41
A decision relating to the recovery of a sum payable to OFCOM
under section 15 or 24.
42
A decision given effect to by regulations under section 31 and any
decision under any such regulations.
43
A decision relating to the making or revision of a statement
under—
(a) section 34, or
(b) section 44.
44
A decision to impose a penalty under section 42(1).
45
A decision for the purposes of section 59.
46
A decision relating to an authority under section 62(5).”
Income Tax (Trading and Other Income) Act 2005 (c. 5)
37
In section 146 of the Income Tax (Trading and Other Income) Act 2005
(meaning of “relevant telecommunication right”), in paragraph (a) (wireless
telegraphy licence), for the words from “granted” to “licences),” substitute
98
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 7 — Consequential amendments
“granted under section 8 of the Wireless Telegraphy Act 2006 in accordance
with regulations made under section 14 of that Act (bidding for licences),”.
Commissioners for Revenue and Customs Act 2005 (c. 11)
38
In Part 1 of Schedule 2 to the Commissioners for Revenue and Customs Act
2005 (functions of Commissioners and officers: restrictions)—
(a) in paragraph 1, for “an authority under section 5 of the Wireless
Telegraphy Act 1949 (interception, &c.)” substitute “an authority for
the purposes of section 48 of the Wireless Telegraphy Act 2006
(interception, &c.)”, and
(b) for the italic cross-heading before that paragraph substitute “Wireless
Telegraphy Act 2006 (c. 36)”.
SCHEDULE 8
Section 124
TRANSITIONAL PROVISIONS, SAVINGS AND TRANSITORY MODIFICATIONS
PART 1
TRANSITIONAL PROVISIONS AND SAVINGS
General provisions
1
The substitution of provisions of this Act for provisions repealed or revoked
by it does not affect the continuity of the law.
2
Anything done, or having effect as if done, under or for the purposes of a
provision repealed by this Act (including subordinate legislation so made or
having effect as if so made), and in force or effective immediately before the
commencement of this Act, has effect after that commencement as if done
under or for the purposes of the corresponding provision of this Act.
3
A reference (express or implied) in this Act or another enactment, or in an
instrument or document, to a provision of this Act is (so far as the context
permits) to be read as (according to the context) being or including a
reference to the corresponding provision repealed by this Act, in relation to
times, circumstances or purposes in relation to which the repealed provision
had effect.
4
(1) A reference (express or implied) in an enactment, or in an instrument or
document, to a provision repealed by this Act is (so far as the context
permits) to be read as (according to the context) being or including a
reference to the corresponding provision of this Act, in relation to times,
circumstances and purposes in relation to which that corresponding
provision has effect.
(2) In particular, where a power conferred by an Act is expressed to be
exercisable in relation to enactments contained in Acts passed before or in
the same Session as the Act conferring the power, the power is also
exercisable in relation to provisions of this Act that reproduce such
enactments.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 8 — Transitional provisions, savings and transitory modifications
Part 1 — Transitional provisions and savings
99
5
Paragraphs 1 to 4 have effect in place of section 17(2) of the Interpretation
Act 1978 (c. 30) (but do not affect the application of any other provision of
that Act).
6
Paragraphs 2 and 4(1) do not apply to an Order in Council to which
paragraph 24(1) applies.
General rule for old savings
7
(1) The repeal by this Act of an enactment previously repealed subject to
savings does not affect the continued operation of those savings.
(2) The repeal by this Act of a saving on the previous repeal of an enactment
does not affect the saving in so far as it remains capable of having effect.
Use of existing forms etc
8
A reference to an enactment repealed by this Act which is contained in a
document made, served or issued on or after the commencement of that
repeal is to be read, except so far as a contrary intention appears, as referring
or, as the context may require, including a reference to the corresponding
provision of this Act.
Regulatory Reform Act 2001 (c. 6)
9
(1) This paragraph has effect during the period of two years beginning with the
day on which this Act is passed for the purposes of the making of an order
under section 1 of the 2001 Act in relation to a provision of this Act that
reproduces a provision repealed or revoked by this Act.
(2) The law contained in such a provision of this Act is legislation for the
purposes of section 1 of the 2001 Act if, at the time the order is made, the
corresponding repealed or revoked provision would have been legislation
for those purposes had it not been repealed or revoked.
(3) No order under section 1 of the 2001 Act may be made, in relation to a
provision of this Act, if the corresponding repealed provision was amended
otherwise than merely for consequential or incidental purposes—
(a) by an Act passed not more than two years before the day on which
the order is made, or
(b) by subordinate legislation made not more than two years before that
day.
(4) Sub-paragraph (3) does not prevent an order under section 1 of the 2001 Act
re-enacting without substantive amendment the provision of this Act that
reproduces the repealed provision which was so amended.
(5) Sub-paragraph (3) does not affect the operation of section 1(4) of the 2001 Act
in relation to any amendment made to this Act.
(6) The 2001 Act is the Regulatory Reform Act 2001.
Contracted-out functions under section 1 of the Wireless Telegraphy Act 1949
10
An order under Part 2 of the Deregulation and Contracting Out Act 1994
(c. 40) which is in force immediately before the commencement of this Act
and, by virtue of paragraph 6 of Schedule 18 to the Communications Act
100
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 8 — Transitional provisions, savings and transitory modifications
Part 1 — Transitional provisions and savings
2003 (c. 21), has effect as if made by virtue of section 1(7) of that Act shall, so
long as the order remains in force, continue to have that effect by virtue of
this paragraph.
Wireless telegraphy licences granted before 18th June 1998
11
(1) This paragraph has effect in relation to wireless telegraphy licences granted
before 18th June 1998 (the date on which section 1 of the Wireless
Telegraphy Act 1998 (c. 6) came into force).
(2) Where this paragraph has effect, section 12 is the provision of this Act which,
for the purposes of paragraph 4(1) of this Schedule, corresponds to section
2(1) of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54).
Procedures treated as prescribed by regulations made by OFCOM
12
(1) Sub-paragraph (2) applies where, immediately before the commencement of
this Act, procedures have effect, by virtue of paragraph 20(2) or 21(2) of
Schedule 18 to the Communications Act 2003 (c. 21), as if prescribed by
OFCOM by regulations under—
(a) section 1D(3) of the Wireless Telegraphy Act 1949, or
(b) section 3 of the Wireless Telegraphy Act 1998.
(2) In relation to times after the commencement of this Act, the procedures are
to have effect as if prescribed by OFCOM by regulations under—
(a) paragraph 1 of Schedule 1, or
(b) section 14.
(3) A notice under—
(a) section 1D of the Wireless Telegraphy Act 1949, or
(b) regulations under section 3 of the Wireless Telegraphy Act 1998,
which is in force immediately before the commencement of this Act and, by
virtue of paragraph 20 or 21 of Schedule 18, has effect as if it authorised or
required a thing to be done by or in relation to OFCOM shall, so long as it
remains in force, continue to have that effect by virtue of this paragraph.
Tribunal established under section 9 of the Wireless Telegraphy Act 1949
13
The repeal by this Act of sections 11 and 12 of the Wireless Telegraphy Act
1949 does not affect the continued operation of section 11 or 12 (without the
amendments made in those sections by section 178 of the Communications
Act 2003) in relation to a notice under section 11(1) or (2) or section 12(1) that
is served before 25th July 2003.
References to Postmaster General etc
14
The repeal by this Act of part of section 3(1)(ii) of the Post Office Act 1969
(c. 48) is not to affect the continued operation of section 3(1)(ii) in relation to
a provision of regulations or a licence where the regulations were made or
the licence was granted under the Wireless Telegraphy Act 1949 before 1st
October 1969 (the day on which functions of the Postmaster General were
transferred to the Minister).
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 8 — Transitional provisions, savings and transitory modifications
Part 1 — Transitional provisions and savings
101
Procedure for prosecutions
15
(1) This paragraph has effect in relation to prosecutions to which section 41 of
this Act applies.
(2) The restrictions on the bringing of proceedings which are imposed by
section 41(2) and (3) do not have effect in relation to proceedings started
before 25th July 2003 (the date on which section 174 of the Communications
Act 2003 (c. 21) came into force).
Penalties for certain offences triable either way
16
In relation to an offence committed before the commencement of section
282(3) of the Criminal Justice Act 2003 (c. 44), the references in the following
provisions to periods of imprisonment of 12 months are to be read as
references to periods of imprisonment of six months—
(a) section 35(2);
(b) section 36(2);
(c) section 37(2);
(d) section 38(6);
(e) section 47(4);
(f) section 68(3);
(g) section 93(1).
Penalties for offences: unauthorised use of wireless telegraphy station etc
17
In relation to an offence committed before 18th September 2003 (the date on
which section 179 of the Communications Act 2003 came into force), each of
sections 35(5) and 36(5) is to have effect as if for the words from “is liable” to
the end there were substituted “is liable—
(a) on summary conviction, to imprisonment for a term not
exceeding six months or to a fine not exceeding the statutory
maximum or to both;
(b) on conviction on indictment, to imprisonment for a term not
exceeding two years or to a fine or to both.”
18
In relation to an offence committed on or after 18th September 2003 but
before the commencement of section 281(5) of the Criminal Justice Act 2003,
the references in the following provisions to periods of imprisonment of 51
weeks are to be read as references to periods of imprisonment of six
months—
(a) section 35(5);
(b) section 36(5).
Penalties for offences: contravening notice under section 55 or 56
19
In relation to an offence committed before the commencement of section 280
of the Criminal Justice Act 2003, section 58(2) has effect as if in paragraph (a)
for the words “to a fine not exceeding level 5 on the standard scale” there
were substituted “to imprisonment for a term not exceeding three months or
to a fine not exceeding level 5 on the standard scale or to both”.
102
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 8 — Transitional provisions, savings and transitory modifications
Part 1 — Transitional provisions and savings
Fixed penalties for wireless telegraphy offences
20
Schedule 4 to this Act does not apply to offences committed before the day
which is the relevant commencement date for the purposes of paragraph 27
of this Schedule.
Powers of seizure
21
In relation to an offence committed before 18th September 2003 (the date on
which section 179 of the Communications Act 2003 (c. 21) came into force),
section 99(1) of this Act has effect with the omission of paragraph (c).
Forfeiture etc of restricted apparatus
22
Nothing in section 104 of, and Schedule 6 to, this Act applies in relation to
apparatus seized before 29th December 2003 (the date on which section 182
of the Communications Act 2003 came into force).
Appeals of wireless telegraphy decisions
23
The repeals made by this Act do not affect the continued operation of
paragraph 23(2) of Schedule 18 to the Communications Act 2003 as regards
decisions against which an appeal could have been brought under section 1F
of the Wireless Telegraphy Act 1949 (c. 54).
Orders in Council: section 118
24
(1) An Order in Council made under a provision that is repealed by this Act and
re-enacted in section 118(3) continues to have effect despite the repeal of that
provision.
(2) An Order in Council made under section 118(3) may amend or revoke an
Order in Council continued in effect by sub-paragraph (1).
Orders in Council: continental shelf
25
(1) This paragraph applies in the case of an Order in Council which, as a result
of paragraph 63 of Schedule 18 to the Communications Act 2003 (provision
relating to Orders in Council under section 6 of the Continental Shelf Act
1964 (c. 29)), has effect, immediately before the commencement of this Act,
as if made under section 410 of the Communications Act 2003.
(2) An Order in Council to which this paragraph applies is to have effect, after
the commencement of this Act, as an Order in Council made in exercise of
the powers conferred by section 120.
PART 2
TRANSITORY MODIFICATIONS
Justice (Northern Ireland) Act 2002 (c. 26)
26
(1) This paragraph applies if paragraph 25 of Schedule 7 to the Justice (Northern
Ireland) Act 2002 has not come into force before the commencement of this
Act.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 8 — Transitional provisions, savings and transitory modifications
Part 2 — Transitory modifications
103
(2) Until the relevant commencement date, section 93(4)(b) has effect as if for
“the Advocate General for Northern Ireland” there were substituted “the
Attorney General for Northern Ireland”.
(3) The relevant commencement date is—
(a) if an order has been made before the commencement of this Act
appointing a day after that commencement as the day for the coming
into force of paragraph 25 of Schedule 7 to the Justice (Northern
Ireland) Act 2002 (c. 26), the day so appointed;
(b) otherwise, such day as the Secretary of State may by order appoint.
Communications Act 2003 (c. 21)
27
(1) This paragraph applies if—
(a) section 180 of the Communications Act 2003, and
(b) Schedule 6 to that Act,
have not come into force before the commencement of this Act.
(2) Until the relevant commencement date, this Act has effect with the omission
of—
(a) section 96, and
(b) Schedule 4.
(3) The relevant commencement date is—
(a) if an order has been made before the commencement of this Act
appointing a day after that commencement as the day for the coming
into force of the provisions mentioned in sub-paragraph (1), the day
so appointed;
(b) otherwise, such day as the Secretary of State may by order appoint.
Power to make transitional provision
28
Section 121(3) of this Act does not apply to an order made by the Secretary
of State under paragraph 26 or 27, but—
(a) an order under paragraph 26 may make such provision as may be
made by an order under section 89(1) of the Justice (Northern
Ireland) Act 2002 in connection with the coming into force of a
provision of that Act, and
(b) an order under paragraph 27 may make such provision as, by virtue
of section 411(4) of the Communications Act 2003, is authorised to be
made by an order under section 411(2) of that Act.
Saving for old transitional provisions
29
(1) This paragraph applies to any transitional or transitory provision or saving
(“the transitional provision”) made in connection with the coming into force
of any provision of the Justice (Northern Ireland) Act 2002 or the
Communications Act 2003 mentioned in sub-paragraph (1) of paragraph 26
or 27 (“the old enactment”).
(2) If the old enactment is in force before the commencement of the provision of
this Act reproducing its effect (“the corresponding provision of this Act”),
the transitional provision is to continue to have effect (so far as capable of
doing so) in relation to the corresponding provision of this Act.
104
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 8 — Transitional provisions, savings and transitory modifications
Part 2 — Transitory modifications
(3) Sub-paragraph (4) applies if—
(a) sub-paragraph (2) does not apply, but
(b) before the commencement of this Act an order has been made
appointing a day for the coming into force of the old enactment.
(4) The transitional provision is to have effect from the date so appointed in
relation to the corresponding provision of this Act.
SCHEDULE 9
Section 125
REPEALS AND REVOCATIONS
PART 1
REPEALS
Short title and chapter
Extent of repeal
Wireless Telegraphy Act 1949
(c. 54)
The whole Act.
Marine,
&c.,
Broadcasting
(Offences) Act 1967 (c. 41)
The whole Act.
Wireless Telegraphy Act 1967
(c. 72)
Sections 7 to 12.
In section 13(4) the words from “, and” to the
end.
In section 15—
(a) subsections (2) and (3), and
(b) in subsection (6) the words “, except for
section 7 of this Act,”.
Post Office Act 1969 (c. 48)
In section 3—
(a) in subsection (1)(a) the words from the
beginning to “day and”,
(b) in subsection (1)(ii) the words “, rules or
a licence” and “the Wireless Telegraphy
Act 1949 or”, and
(c) subsection (6).
British Nationality Act 1981
(c. 61)
In Schedule 7, the paragraph relating to the
Marine, &c., Broadcasting (Offences) Act
1967.
Criminal Justice Act 1982 (c. 48)
Section 50.
In section 81—
(a) in subsection (5) the entry relating to
section 50, and
(b) subsection (12)(c)(v).
Telecommunications Act 1984
(c. 12)
Part 6.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 9 — Repeals and revocations
Part 1 — Repeals
105
Short title and chapter
Extent of repeal
Telecommunications Act 1984
(c. 12)—cont.
In section 101—
(a) in subsection (1)(a) the words “(except
Part 6)”,
(b) in subsection (2)(a) the words “(except
functions assigned by or under Part 6)”,
and
(c) in subsection (3)(q) the words from
“(excluding” to the end.
Section 104(1B) and (1C).
Consumer Protection Act 1987
(c. 43)
In Schedule 4, paragraph 9(1).
Copyright, Designs and Patents
Act 1988 (c. 48)
In Schedule 7, paragraph 9.
Electricity Act 1989 (c. 29)
In Schedule 16, paragraph 6.
Broadcasting Act 1990 (c. 42)
Sections 168 to 174.
Section 180(1).
Schedule 16.
In Schedule 18, in Part 1, paragraphs 1 and 3.
Vehicle Excise and Registration
Act 1994 (c. 22)
In Schedule 3, paragraph 3.
Merchant Shipping Act 1995
(c. 21)
In Schedule 13, paragraph 24.
Criminal
Procedure
(Consequential Provisions)
(Scotland) Act 1995 (c. 40)
In Schedule 4, paragraph 48.
Wireless Telegraphy Act 1998
(c. 6)
The whole Act.
Powers of Criminal Courts
(Sentencing) Act 2000 (c. 6)
In Schedule 9, paragraph 92.
Regulation of Investigatory
Powers Act 2000 (c. 23)
Section 73.
Justice (Northern Ireland) Act
2002 (c. 26)
In Schedule 7, paragraph 25.
Communications
(c. 21)
Sections 152 to 184.
In section 393—
(a) subsection (1)(b), and
(b) subsection (5)(a), (b) and (l).
Section 394(2)(c).
Section 402(2)(b).
Section 404(4)(b) and (c) and (5).
In section 407(1)—
(a) paragraph (a), and
(b) in paragraph (c) the words “(a) or”.
In Schedule 1, paragraphs 1 and 2.
Schedules 5 to 7.
In Schedule 8, paragraphs 13 to 36.
Act
2003
106
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 9 — Repeals and revocations
Part 2 — Revocations
Short title and chapter
Communications
(c. 21)—cont.
Act
Extent of repeal
2003
In Schedule 17—
(a) paragraphs 6 to 18,
(b) paragraphs 32 to 38,
(c) paragraphs 64 to 69,
(d) paragraph 72(2), and
(e) paragraphs 145 to 151.
In Schedule 18—
(a) paragraph 6,
(b) paragraphs 20 and 21,
(c) in paragraph 23, sub-paragraph (1)(c)(i),
in sub-paragraph (2) the words “(or that
Act of 1949)” and in sub-paragraph (3)
the words “section 1F of that Act of 1949
or”,
(d) paragraph 55, and
(e) paragraph 63.
In Schedule 19, Notes 1 and 3.
Criminal Justice Act 2003 (c. 44)
In Schedule 25, paragraph 29.
Serious Organised Crime and
Police Act 2005 (c. 15)
In Schedule 16, paragraph 3.
PART 2
REVOCATIONS
Title and number
Extent of revocation
Transfer of Functions (Local
Government, etc.) (Northern
Ireland)
Order
1973
(S.R. & O. (N.I.) 1973/256)
In Schedule 1, the entry relating to the Wireless
Telegraphy Act 1949.
In Schedule 2, the entry relating to the Wireless
Telegraphy Act 1949.
Hong
Kong
(British
Nationality) Order 1986 (S.I.
1986/948)
In Schedule 1, the paragraph relating to the
Marine, &c., Broadcasting (Offences) Act
1967.
Police and Criminal Evidence
(Northern Ireland) Order
1989 (S.I. 1989/1341 (N.I. 12))
In Article 26(2), the sub-paragraph (j) relating to
section 14(1) of the Wireless Telegraphy Act
1949.
Criminal Justice (Northern
Ireland) Order 1994 (S.I.
1994/2795 (N.I. 15))
In Schedule 2, paragraph 10.
Deregulation
(Wireless
Telegraphy) Order 1996 (S.I.
1996/1864)
Article 3.
Telecommunications
(Licensing) Regulations 1997
(S.I. 1997/2930)
Regulation 4.
Wireless Telegraphy Act 2006 (c. 36)
Schedule 9 — Repeals and revocations
Part 2 — Revocations
107
Title and number
Extent of revocation
Transfer of Functions (Lord
Advocate and Advocate
General for Scotland) Order
1999 (S.I. 1999/679)
In the Schedule, the entry relating to section
14(7) of the Wireless Telegraphy Act 1949.
Telecommunications (Appeals)
Regulations 1999 (S.I. 1999/
3180)
Regulation 4.
Courts Act 2003 (Consequential
Provisions)
Order
2005
(S.I. 2005/886)
In the Schedule, paragraph 95.
Wireless
Telegraphy
(PreConsolidation Amendments)
Order 2006 (S.I. 2006/1391)
The whole Order.
? Crown copyright 2006
Printed in the UK by The Stationery OYce Limited
under the authority and superintendence of Carol Tullo, Controller of
Her Majesty’s Stationery OYce and Queen’s Printer of Acts of Parliament
11/2006 352411 19585
STATUTORY INSTRUMENTS
2012 No. 2187
ELECTRONIC COMMUNICATIONS
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations 2012
Made
-
-
-
-
23rd August 2012
Coming into force -
-
13th September 2012
The Office of Communications (“OFCOM”) make the following Regulations in exercise of the
powers conferred by section 30(1) and (3) and section 122(7) of the Wireless Telegraphy Act
2006(a) (the “Act”).
Before making these Regulations, OFCOM have given notice of their proposal to do so in
accordance with section 122(4)(a) of the Act, published notice of their proposal in accordance
with section 122(4)(b) of the Act, and have considered the representations made to them before
the time specified in the notice in accordance with section 122(4)(c) of the Act.
Citation, commencement and extent
1.—(1) These Regulations may be cited as the Wireless Telegraphy (Spectrum Trading)
Regulations 2012 and shall come into force on 13th September 2012.
(2) These Regulations shall not extend to the Bailiwick of Guernsey.
Revocation
2. The Regulations set out in Schedule 1 are hereby revoked.
Interpretation
3. In these Regulations—
(a) “concurrent holders” means persons who concurrently hold the rights and obligations
under a wireless telegraphy licence by virtue of a transfer authorised by these Regulations
which has that effect;
(b) “station” means wireless telegraphy station; and
(c) “apparatus” means wireless telegraphy apparatus.
Transfer of all the rights and obligations arising by virtue of a wireless telegraphy licence
4.—(1) Subject to regulation 8, a transfer by the holder of a wireless telegraphy licence to which
this paragraph applies of all of the rights and obligations arising by virtue of that wireless
telegraphy licence is authorised if it satisfies one of the two conditions set out in paragraph (2).
(2) Those conditions are—
(a) 2006 c.36
(a) that the rights and obligations of the person making the transfer become rights and
obligations of the transferee to the exclusion of the person making the transfer;
(b) that the transferred rights and obligations become rights and obligations of the transferee
while continuing, concurrently, to be rights and obligations of the person making the
transfer.
(3) Paragraph (1) shall apply to wireless telegraphy licences within the licence classes specified
in Colum 1 of each of Parts 3 to 21 of Schedule 2 which apply to a station or apparatus operating
within any of the frequency bands specified in Column 2 of the same Part.
Concurrent Spectrum Access licence class
5. Subject to regulation 8, a transfer by the holder of a wireless telegraphy licence within the
licence class specified in Column 1 of Part 1 of Schedule 2 which applies to stations or apparatus
operating within either of the frequency bands specified in Column 2 of the same Part, of all of the
rights and obligations arising by virtue of that wireless telegraphy licence, is authorised if the
rights and obligations of the person making the transfer become rights and obligations of a single
transferee to the exclusion of the person making the transfer.
Satellite (Complementary Ground Components of a Mobile Satellite System) licence class
6. Subject to regulation 8, a transfer by the holder of a wireless telegraphy licence within the
licence class specified in Column 1 of Part 2 of Schedule 2 which applies to a station or apparatus
operating within either of the frequency bands specified in Column 2 of the same Part, of all of the
rights and obligations arising by virtue of that wireless telegraphy licence, is authorised if the
transferred rights and obligations become rights and obligations of the transferee while continuing,
concurrently, to be rights and obligations of the person making the transfer.
Partial transfer of rights and obligations arising by virtue of a wireless telegraphy licence
7. Subject to regulation 8, transfers satisfying one of the two conditions set out in regulation 4(2)
are also authorised where the transfer is of—
(a) all of the rights arising by virtue of a wireless telegraphy licence which relate to—
(i) whole frequency channels under one of the licences of a class specified in Column 1
of Parts 3 to 9 of Schedule 2 which apply to a station or apparatus operating within
any of the frequency bands specified in Column 2 of the same Part;
(ii) part frequency channels which have in each case a bandwidth of 12.5 kHz or a
multiple thereof and the same start or end frequency limit as a licensed frequency
channel under one of the licences of the class specified in Column 1 of Part 3 of
Schedule 2 which apply to a station or apparatus operating within the frequency band
specified in Column 2 of the same Part;
(iii) whole wireless telegraphy links designed for use between two fixed points under one
of the licences of a class specified in Column 1 of Part 10 of Schedule 2 which apply
to a station or apparatus operating within any of the frequency bands specified in
Column 2 of that Part;
(iv) a part of the range of frequencies under one of the licences of a class specified in
Column 1 of Part 11 of Schedule 2 which apply to a station or apparatus operating
within any of the frequency bands specified in Column 2 of the same Part;
(v) a geographical area being part of the total geographical area in which the holder is
authorised to establish, install and use radio transmitting and receiving stations or
apparatus under one of the licences of a class specified in Column 1 of Part 11 of
Schedule 2 which apply to a station or apparatus operating within any of the
frequency bands specified in Column 2 of the same Part;
(vi) both of the situations set out in sub-paragraphs (iv) and (v);
2
(vii) part frequency channels which have in each case a bandwidth of 6.25 kHz or a
multiple thereof and the same start or end frequency limit as a licensed frequency
channel under one of the licences of a class specified in Column 1 of Part 12 or
Column 1 of Part 13 of Schedule 2 which apply to a station or apparatus operating
within any of the frequency bands specified in Column 2 of the same Part;
(viii) a geographical area being a fifty kilometre by fifty kilometre square part of the total
geographical area in which the holder is authorised to establish, install and use radio
transmitting and receiving stations or apparatus under one of the licences of a class
specified in Column 1 of Part 8 or Column 1 of Part 13 of Schedule 2 which apply to
a station or apparatus operating within any of the frequency bands specified in
Column 2 of the same Part; or
(ix) both of the following situations—
(aa)
part frequency channels which have in each case a bandwidth of 6.25 kHz or a
multiple thereof and the same start or end frequency limit as a licensed
frequency channel under one of the licences of a class specified in Column 1
of Part 13 of Schedule 2 which apply to a station or apparatus operating
within any of the frequency bands specified in Column 2 of the same Part; and
(bb)
a geographical area being a fifty kilometre by fifty kilometre square part of
the total geographical area in which the holder is authorised to establish,
install and use radio transmitting and receiving stations or apparatus under one
of the licences of a class specified in Column 1 of Part 13 of Schedule 2
which apply to a station or apparatus operating within any of the frequency
bands specified in Column 2 of the same Part; and
(b) the corresponding part of each of the obligations under the licence.
Circumstances in which a transfer is not authorised
8. A transfer of rights and obligations arising under a wireless telegraphy licence is not
authorised where—
(a) any of the licence holder, or all of the concurrent holders, and the transferee have not
consented to the transfer;
(b) any sum payable under the Wireless Telegraphy (Licence Charges) Regulations 2011(a)
in respect of that licence is owing to OFCOM because it has not been paid by the time it
became due;
(c) any instalment payment is to be paid to OFCOM under regulation 4(8)(b) of the Wireless
Telegraphy (Licence Charges) Regulations 2011 in respect of that licence;
(d) OFCOM has served notice under paragraph 7 of Schedule 1 to the Wireless Telegraphy
Act 2006 on the holder, or the concurrent holders, of that licence of a proposal to revoke
or vary that licence but that revocation or variation has not yet been made; or
(e) the holder has, or all of the concurrent holders have, requested OFCOM to revoke or vary
the licence or have consented to a revocation or variation proposed by OFCOM but that
revocation or variation has not yet been made.
Transfer procedure
9.—(1) The holder, or concurrent holders, of a wireless telegraphy licence who wishes, or who
wish, to make a transfer authorised by regulations 4(1), 5, 6 or 7 must provide to OFCOM—
(a) the reference number of the wireless telegraphy licence under which rights and
obligations are to be transferred;
(a) S.I. 2011/1128
3
(b) the name and address of the holder or concurrent holders of the wireless telegraphy
licence;
(c) the name and address of the proposed transferee;
(d) a description of which type of transfer authorised by regulation 4(1), 5, 6 or 7 is
proposed;
(e) a document signed by or on behalf of the holder, or each concurrent holder, of the licence
and signed by or on behalf of the transferee, under which each of those persons warrants
to OFCOM that he has consented to the proposed transfer; and
(f) in the case of a transfer authorised by regulation 7, a description of which rights and
obligations under the licence are to be transferred.
(2) Ofcom shall, after determining that the requirements of paragraph (1) have been met, publish
a notice stating—
(a) the name of the wireless telegraphy licence holder or concurrent holders and the name of
the transferee to whom it is proposed that the rights and obligations arising under the
licence shall be transferred;
(b) the date when OFCOM determined that the requirements of paragraph (1) were met;
(c) the licence class and the reference number of the wireless telegraphy licence under which
rights and obligations are to be transferred; and
(d) in the case of a transfer authorised by regulation 7, a description of which rights under the
licence are proposed to be transferred.
(3) A transfer shall be effected by the holder or concurrent holders of the wireless telegraphy
licence under which rights and obligations are to be transferred surrendering that licence and by
OFCOM granting a new one to the transferee and—
(a) in the case of a transfer which satisfies the condition set out in regulation 4(2)(b), to the
holder or concurrent holders who made the transfer; and
(b) in the case of a transfer authorised by regulation 7, to the holder or concurrent holders
who made the transfer.
(4) OFCOM shall publish the information specified in paragraph (2) in relation to transfers that
have been effected pursuant to paragraph (3).
23rd August 2012
Hyacinth S. Nwana
Group Director, Spectrum Policy Group of the Office of Communications
For and on behalf of the Office of Communications
SCHEDULES
SCHEDULE 1
Regulation 3
REVOCATIONS
(1)
Regulations Revoked
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations 2004
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) (Amendment) Regulations
2006
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) (Amendment) (No. 2)
Regulations 2006
4
(2)
References
S.I. 2004/3154
S.I. 2006/339
S.I. 2006/1807
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) (Amendment) Regulations
2007
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) (Amendment) (No. 2)
Regulations 2007
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) (Amendment) Regulations
2008
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) (Amendment) (No. 2)
Regulations 2008
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) (Amendment) (No. 3)
Regulations 2008
SCHEDULE 2
S.I. 2007/380
S.I. 2007/3387
S.I. 2008/688
S.I. 2008/2105
S.I. 2008/3192
Regulations 4, 5, 6 and 7
LICENCE CLASSES AND FREQUENCY BANDS
PART 1
Column 1
Licence class
Concurrent Spectrum Access
Column 2
Frequency bands
1781.7–1785.0 MHz
1876.7–1880.0 MHz
PART 2
Column 1
Licence class
Satellite (Complementary Ground Components
of a Mobile Satellite System)
Column 2
Frequency bands
1980–2010 MHz
2170–2200 MHz
PART 3
Column 1
Licence class
Scanning Telemetry
Column 2
Frequency band
457.5–464 MHz
PART 4
Column 1
Licence class
Satellite (Permanent Earth Station)
Column 2
Frequency bands
3600–4200 MHz
5150–5250 MHz
5725–7075 MHz
10.7–13.25 GHz
13.75–14.5 GHz
17.3–20.2 GHz
27.5–30 GHz
5
PART 5
Column 1
Licence class
Satellite (Transportable Earth Station)
Column 2
Frequency bands
5.925–7.075 GHz
13.78–14.5 GHz
27.5–27.8185 GHz
28.4545–28.8265 GHz
29.4625–30 GHz
PART 6
Column 1
Licence class
Satellite (Earth Station) (Non-Fixed Satellite
Service)
Column 2
Frequency bands
137–138 MHz
149–149.9 MHz
2025–2110 MHz
2200–2290 MHz
3600–4200 MHz
5150–5250 MHz
5725–7075 MHz
10.7–12.75 GHz
27.5–27.8185 GHz
28.4545–28.8265 GHz
29.4625–30 GHz
PART 7
Column 1
Licence class
Satellite (Earth Station) (Non-Geostationary)
Column 2
Frequency bands
137–138 MHz
149–149.9 MHz
2025– 2110 MHz
2200–2290 MHz
3600–4200 MHz
5150–5250 MHz
5725–7075 MHz
10.7–13.25 GHz
13.75–14.5 GHz
19.7–20.2 GHz
27.5–27.8185 GHz
28.4545–28.8265 GHz
29.4625–30 GHz
PART 8
Column 1
Licence class
Coastal Station Radio (International) Area
Column 2
Frequency band
156–162.05 MHz
6
Defined
PART 9
Column 1
Licence class
Coastal Station Radio (International)
Column 2
Frequency band
156–162.05 MHz
PART 10
Column 1
Licence classes
Point to Point Fixed Links
Self Coordinated Links
Column 2
Frequency bands
1350–1530 MHz
1672–1690 MHz
3600–4200 MHz
5925–6425 MHz
6425–7125 MHz
7425–7900 MHz
10.7–11.7 GHz
12.75–13.25 GHz
14.25–14.5 GHz
14.5–15.35 GHz
17.3–17.7 GHz
17.7–19.7 GHz
21.2–22 GHz
22–23.6 GHz
24.5–26.5 GHz
32.319–32.571 GHz
33.131–33.383 GHz
37–39.5 GHz
49.2–50.2 GHz
51.4–52.6 GHz
55.78–57 GHz
64–66 GHz
71.125–75.875 GHz
81.125–85.875 GHz
PART 11
Column 1
Licence classes
Broadband Fixed Wireless Access
Spectrum Access
Column 2
Frequency bands
412.0–414.0 MHz
422.0–424.0 MHz
542–550 MHz
742–750 MHz
758–766 MHz
1452–1492 MHz
1785–1805 MHz
3480–3500 MHz
7
3580–3600 MHz
10.125–10.225 GHz
10.475–10.575 GHz
27.8285– 28.0525 GHz
28.0525–28.1645 GHz
28.0525–28.4445 GHz
28.1925–28.3045 GHz
28.3325–28.4445 GHz
28.8365–29.0605 GHz
29.0605–29.1725 GHz
29.0605–29.4525 GHz
29.2005–29.3125 GHz
29.3405–29.4525 GHz
31.815–32.571 GHz
32.627–33.383 GHz
40.50–42.00 GHz
42.00–43.50 GHz
PART 12
Column 1
Licence classes
Business Radio (Technically Assigned)
Coastal Station Radio (UK)
Column 2
Frequency bands
26.2–87.50 MHz
136–208 MHz
137.962–165.043 MHz
426–470 MHz
PART 13
Column 1
Licence classes
Business Radio (Area Defined)
Coastal Station Radio (UK) Area Defined
Column 2
Frequency bands
26.2–87.50 MHz
132–134 kHz
136–208 MHz
137.962–165.043 MHz
146–148 kHz
425–470 MHz
PART 14
Column 1
Licence class
Spectrum Access
Column 2
Frequency bands
3605–3689 MHz
3925–4009 MHz
PART 15
Column 1
Column 2
8
Licence classes
Business Radio (Simple UK)
Business Radio (Suppliers Light)
Business Radio (Simple Site)
Frequency bands
26.2–87.50 MHz
136–208 MHz
425–470 MHz
PART 16
Column 1
Licence class
Coastal Station Radio (Marina)
Column 2
Frequency bands
157.025 MHz
157.85 MHz
161.425 MHz
PART 17
Column 1
Licence class
Coastal Station Radio (Training School)
Column 2
Frequency band
137.962–165.043 MHz
PART 18
Column 1
Licence class
Differential Global Positioning System
Column 2
Frequency bands
283–315 kHz
435–495 kHz
505–526 kHz
1625–1635 kHz
1800–1810 kHz
1850–2000 kHz
2000–2025 kHz
2160–2170 kHz
2625–2650 kHz
2650–2850 kHz
3155–3200 kHz
3200–3230 kHz
3500–3800 kHz
PART 19
Column 1
Licence class
Maritime Radio (Suppliers and Demonstration)
Column 2
Frequency bands
283–315 kHz
415–526 kHz
16.06–27.5 MHz
121.5 MHz
121.65 MHz
123.1 MHz
137.962–165.043 MHz
9
243 MHz
406–406.1 MHz
457.525 MHz
457.537 MHz
457.55 MHz
457.562 MHz
457.575 MHz
467.525 MHz
467.537 MHz
467.55 MHz
467.562 MHz
467.575 MHz
1525–1559 MHz
1626.5–1660.5 MHz
PART 20
Column 1
Licence class
Global Navigation Satellite System (GNSS)
Repeaters
Column 2
Frequency bands
1164–1215 MHz
1215–1300 MHz
1559–1610 MHz
PART 21
Column 1
Licence class
Satellite (Earth Station Network)
Column 2
Frequency bands
14–14.25 GHz
27.5–27.8185 GHz
28.4545–28.8265 GHz
29.4625–30 GHz
10
EXPLANATORY NOTE
(This note is not part of the Regulations)
These Regulations revoke and replace the Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations
2004 (S.I. 2004/3154 as amended by S.I.s 339/2006, 1807/2006, 380/2007, 3387/2007, 688/2008,
2105/2008 and 2008/3192).
These Regulations are made under section 30 of the Wireless Telegraphy Act 2006, which
implements Article 9b of the Directive of the European Parliament and of the Council of 7th March
2002 on a common regulatory framework for electronic communications networks and services
(Framework Directive) (2002/21/EC).
These Regulations remove the requirement to obtain OFCOM’s consent to transfers being made
and extend spectrum trading to certain licence classes granted for the maritime and satellite
sectors.
Regulation 4(1) (subject to the exceptions in regulations 8) authorises the transfer of all rights and
obligations arising by virtue of the wireless telegraphy licences of the classes listed in Column 1
of each of Parts 3 to 21 of Schedule 2 which apply to a station or apparatus operating within any
of the frequency bands specified in Column 2 of the same Part. This includes licences granted for
the Fixed Wireless sector, the Business Radio sector, Point to Point Fixed links licences, Scanning
Telemetry licences, Spectrum Access licences and certain licences granted for the Maritime and
Satellite sectors.
Regulation 7 (subject to the exceptions in regulation 8) authorises the transfers of rights and
obligations relating to parts of the licensed range of frequencies for certain licences classes and/or
parts of the licensed geographical area for certain licence classes.
Two types of transfer are authorised by regulation 4(1) and 7. Firstly, a transfer may be one in
which the rights and obligations of the person making the transfer become rights and obligations
of the transferee to the exclusion of the person making the transfer. Secondly, a transfer may be
one in which the transferred rights and obligations become rights and obligations of the transferee
while continuing, concurrently, to be rights and obligations of the person making the transfer.
Regulation 5 (subject to regulation 8) authorises the transfer of the rights and obligations arising
by virtue of a particular class of licence to the exclusion of the person making the transfer.
Regulation 6 (subject to regulation 8) authorises the transfer of the rights and obligations arising
by virtue of a particular class of licence if the transferred rights and obligations become rights and
obligations of the transferee while continuing, concurrently, to be rights and obligations of the
person making the transfer.
Regulation 8 specifies circumstances in which transfers are not authorised.
Regulation 9 sets out the procedure for making transfers.
A full regulatory impact assessment of the effect that these Regulations will have on the costs to
business is available to the public from the OFCOM Library at Riverside House, 2A Southwark
Bridge Road, London SE1 9HA (Tel: 020 7981 3000) and on OFCOM’s website at
www.ofcom.org.uk. Copies of this assessment have also been placed in the libraries of the Houses
of Parliament.
____________________________________________________________________________________________________________
¤ Crown copyright 2012
Printed and published in the UK by The Stationery Office Limited under the authority and superintendence of Carol Tullo, Controller
of Her Majesty’s Stationery Office and Queen’s Printer of Acts of Parliament.
11
STATUTORY INSTRUMENTS
2012 No. 2187
ELECTRONIC COMMUNICATIONS
The Wireless Telegraphy (Spectrum Trading) Regulations 2012
ISBN 978-0-11-152837-2
£5.75
E4326
08/2012 124326T 19585
9 780111 528372
Ofcom application form OfW
Application
to permit an
existing licensee
to undertake
spectrum leasing
For applying for a variation to a Wireless Telegraphy
Act licence to allow the holder to lease spectrum in
accordance with section of, and schedule to,
the Wireless Telegraphy Act as amended
www.ofcom.org.uk
General guidelines on Ofcom’s policies and procedures
relating to spectrum leasing can be found in the
document Trading Guidance (OfW).
Applications cannot be progressed unless the form is
signed by someone who is authorised by the licenceholder to act on its behalf.
This form is to be used to apply for a licence variation
that will enable you to undertake spectrum leasing.
Leasing is a form of trading in which you, as the
licence-holder, let someone else exercise your licence
rights to use the spectrum subject to the terms and
conditions of your licence and any additional
restrictions that you impose in the lease contract. The
leaseholder will not hold a licence from us but will be
allowed to access the spectrum by virtue of the lease
contract. There is another form of spectrum trading
(known as ‘transfer’) in which the person acquiring the
rights receives a separate licence from us. If you wish to
undertake a transfer, please use form OfW or
OfW. For further information about leasing and
transfer, see OfW
Print clearly. Illegible, unclear or incomplete application
forms may delay processing.
Completed forms should be forwarded to:
Ofcom
Spectrum Trading Desk
Riverside House
a Southwark Bridge Road
London SE HA
Licensee Name
Licence Product
Licence number(s)
If the number of licences for which the licensee wishes to be authorised to undertake leasing exceeds the space above,
additional details should be provided on a separate sheet of paper and attached to this form.
Page 2 of 3
Declaration
The licence holder (and each concurrent licence holder, if any) hereby confirms that it has read and agrees to comply with the
obligations and requirements set out in the variation and accepts responsibility for complying with them, in particular the
obligation to keep records of leases granted and to make specified information available to Ofcom on request.
The licence holder (and each concurrent licence holder, if any) hereby confirms that it has not requested Ofcom to revoke or vary
the licence where that revocation or variation has not yet been made.
The licence holder (and each concurrent licence holder, if any) hereby warrants that it consents to the variation to permit leasing
for the licence(s) detailed in this application.
The licence holder (and each concurrent licence holder, if any) indemnifies and holds harmless Ofcom from and against any loss,
liability, damages, expenses or costs (including legal costs and expenses on a solicitor/client basis) arising in connection with any
inaccurate or misleading information contained in this application or with its consent to the variation.
Signed for and on behalf of the licence holder
Full name (block capitals)
Job title or role
Contact Tel:
Email
Date
Concurrent licence holders
Each concurrent licence holder must sign this form. A director or authorised person must sign for public limited companies
and other legal entities. Ofcom will however, address all correspondence to the primary contact above.
Signed for and on behalf of each concurrent licence holder
Full name (block capitals)
Date
Ref: Ofw.512/Fol.171_11/11
Page 3 of 3
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Estratto per riassunto della tesi di dottorato
Studente: Maria Diamante Stivanello-Gussoni
Matricola: 955819
Dottorato: DIRITTO PRIVATO EUROPEO DEI CONTRATTI CIVILI, COMMERCIALI E DEL
LAVORO
Ciclo: XXVI
Titolo della tesi: "Il sistema di regolazione delle comunicazioni elettroniche e dei servizi di media
audiovisivi"
Abstract:
La metodologia applicata alla presente ricerca non vuole essere un commento analitico alle novità
legislative nel settore delle Telecomunicazioni (rectius Comunicazioni), ritenendolo inutile. Già
autorevole dottrina vi ha provveduto, e un duplicato sarebbe quanto mai fuori luogo. Piuttosto, gli
obiettivi perseguiti sono essenzialmente due.
Il primo, più generale, è volto ad analizzare gli effetti prodotti dal cd. Nuovo Mercato Integrato delle
Telecomunicazioni nell’impianto normativo (nazionale e comunitario), quale risultato della cd.
Convergenza multimediale.
Nello specifico, invece, si approfondirà la tematica della gestione delle frequenze, e relativo trading
(cd. Spectrum Trading), in considerazione della loro importanza fondamentale in questo nuovo sistema.
Sono, infatti, divenute il principale strumento di diffusione delle Comunicazioni Elettroniche e dei
Servizi di Media Audiovisivi.
In ossequio però all’originale impianto normativo, si tratterà separatamente l’evoluzione normativa
delle Comunicazioni Elettroniche e dei Servizi Media Audiovisivi, ponendo l’accento sul passaggio dal
monopolio alla liberalizzazione dei mercati.
Si passerà quindi all’analisi del fenomeno della cd. Convergenza, fenomeno grazie alla quale è stato
possibile, tra l’altro, sfruttare la risorsa radio frequenziale per scopi ulteriori rispetto alla mera
diffusione radiofonica, divenendo così la base di partenza per il Nuovo Mercato Integrato.
Si introdurrà quindi la tematica dello Spectrum trading, alla luce del nuovo D.Lgs. 28 maggio 2012 n.
70 che, nell’attuare la Direttiva n. 140 del 2009, ha modificato il Codice delle Comunicazioni
Elettroniche (D.Lgs. 259/03).
In ultima analisi, si procederà all’analisi e comparazione del sistema normativo inglese. La scelta della
Gran Bretagna (GB), quale termine di paragone, si fonda sulle seguenti motivazioni: in primo luogo,
per la spinta innovatrice che ha sempre dimostrato questo paese nel settore delle TLC, tanto da aver
influenzato, a partire dagli anni ’80, il processo di liberalizzazione europeo.In secondo luogo perché è
stato il primo paese europeo ad utilizzare il cd. Spectrum trading, tanto da aver guadagnato il
soprannome “prima della classe”. Altro motivo va poi ricercato nel livello dimensionale del mercato
inglese, rispetto a quello italiano che, come già da autorevole dottrina ha evidenziato, “in larga parte si
somigliano”.
********
Title: "The Control System of Electronic communications and audiovisual media service"
Abstract:
The methodology applied to the present research does not set out to be an analytical commentary on
new legislation in the field of Telecommunications (rectius Communications), because it would be
unnecessary. Already authoritative doctrine has provided this, and to duplicate it would be very out
place. Rather, the pursued objectives are essentially two.
The first one, which is more general, is directed at analyzing the effects produced by the cd. New
Market Integrated Telecommunications Regulatory plant (national and community), as a result of
the cd. Multimedia Convergence.
The specific objective is aimed at deepening the issue of frequency management
and related trading (Spectrum Trading), in consideration of their fundamental importance in this
new system. They are, in fact, becoming the main means of diffusing Electronic Communications
and the Audiovisual Media Services.
However, in respect of the original regulatory framework, it will treat separately the regulatory
development of the Electronic Communications and Audiovisual Media Services, focusing on the
transition from the monopoly to the liberalization of the market. It will be taken to an analysis of
Convergence, a phenomenon thanks to which has been made possible the exploitation of
the frequency-radio resource for further purposes; this is in comparison to merely broadcast
diffusion and thus becomes the starting point for the New Integrated Market.
It will introduce the theme of Spectrum trading, in the light of the new D.Lgs. 28 May 2012 ns. 70.
In effect, the Directive n. 140 of 2009 has amended the Electronic Communications Code (D.Lgs.
259/03).
In the last part, I will proceed with the comparison of the English legal system. The choice of Great
Britain (GB), as a term of comparison, is based on the following reasons: first, for the innovative
progress that this country has always shown in the TLC sector, and how it has influenced, from the
80s, the European liberalization. Secondly because it has been the first European country to use the
Spectrum trading, and so has earned the nickname "the first in the class." Another reason should be
sought in terms of size of the UK market compared to the Italian which, as already pointed out by
an authoritative doctrine, " in many ways they are similar".
Firma dello studente
________________
DEPOSITO ELETTRONICO DELLA TESI DI DOTTORATO
DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL’ATTO DI NOTORIETA’
(Art. 47 D.P.R. 445 del 28/12/2000 e relative modifiche)
Io sottoscritto ………………………………………………………………………………………
.Maria Diamante Stivanello Gussoni...……………………………………..
Venezia
Ve ) il …………………………
22 settembre 1984
nat … a ………………………………………………
(prov. ……
a
Venezia
Dorso duro
3593
residente a ……………………………
in ……………………………………………… n.
……
955189
Matricola (se posseduta) ……………………
Autore della tesi di dottorato dal titolo:
Il Sistema di Regolazione delle Comunicazioni Elettroniche e dei Servizi Media Audiovisivi
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………
Diritto Europeo dei Contratti Civili, Commerciali e del Lavoro
Dottorato di ricerca in ……………………………………………………………………………
(in cotutela con ……………………………………………………………………………………)
XXVI
Ciclo ……………………
2013
Anno di conseguimento del titolo ……………………
DICHIARO
di essere a conoscenza:
1) del fatto che in caso di dichiarazioni mendaci, oltre alle sanzioni previste dal codice penale e dalle
Leggi speciali per l’ipotesi di falsità in atti ed uso di atti falsi, decado fin dall’inizio e senza necessità di
nessuna formalità dai benefici conseguenti al provvedimento emanato sulla base di tali dichiarazioni;
2) dell’obbligo per l’Università di provvedere, per via telematica, al deposito di legge delle tesi di
dottorato presso le Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e di Firenze al fine di assicurarne la
conservazione e la consultabilità da parte di terzi;
3) che l’Università si riserva i diritti di riproduzione per scopi didattici, con citazione della fonte;;
4) del fatto che il testo integrale della tesi di dottorato di cui alla presente dichiarazione viene archiviato e
reso consultabile via internet attraverso l’Archivio Istituzionale ad Accesso Aperto dell’Università Ca’
Foscari, oltre che attraverso i cataloghi delle Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e Firenze;
5) del fatto che, ai sensi e per gli effetti di cui al D.Lgs. n. 196/2003, i dati personali raccolti saranno
trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito del procedimento per il quale la
presentazione viene resa;
6) del fatto che la copia della tesi in formato elettronico depositato nell’Archivio Istituzionale ad Accesso
Aperto è del tutto corrispondente alla tesi in formato cartaceo, controfirmata dal tutor, consegnata presso
la segreteria didattica del dipartimento di riferimento del corso di dottorato ai fini del deposito presso
l’Archivio di Ateneo, e che di conseguenza va esclusa qualsiasi responsabilità dell’Ateneo stesso per
quanto riguarda eventuali errori, imprecisioni o omissioni nei contenuti della tesi;
7) del fatto che la copia consegnata in formato cartaceo, controfirmata dal tutor, depositata nell’Archivio
di Ateneo, è l’unica alla quale farà riferimento l’Università per rilasciare, a richiesta, la dichiarazione di
conformità di eventuali copie.
Data _________________
25 ottobre 2013
Firma ________________________________
Mod. TD-Lib-09-a
1
AUTORIZZO
- l’Università a riprodurre ai fini dell’immissione in rete e a comunicare al pubblico tramite servizio on
line entro l’Archivio Istituzionale ad Accesso Aperto il testo integrale della tesi depositata;
- l’Università a consentire:
- la riproduzione a fini personali e di ricerca, escludendo ogni utilizzo di carattere commerciale;
- la citazione purché completa di tutti i dati bibliografici (nome e cognome dell’autore, titolo della
tesi, relatore e correlatore, l’università, l’anno accademico e il numero delle pagine citate).
DICHIARO
1) che il contenuto e l’organizzazione della tesi è opera originale da me realizzata e non infrange in
alcun modo il diritto d’autore né gli obblighi connessi alla salvaguardia di diritti morali od economici di
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2) che la tesi di dottorato non è il risultato di attività rientranti nella normativa sulla proprietà industriale,
non è stata prodotta nell’ambito di progetti finanziati da soggetti pubblici o privati con vincoli alla
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3) che pertanto l’Università è in ogni caso esente da responsabilità di qualsivoglia natura civile,
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A tal fine:
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Istituzionale ad Accesso Aperto dell’Università Ca’ Foscari;
- consegno la copia integrale della tesi in formato cartaceo presso la segreteria didattica del dipartimento
di riferimento del corso di dottorato ai fini del deposito presso l’Archivio di Ateneo.
25 ottobre 2013
Data _________________
Firma ________________________________
La presente dichiarazione è sottoscritta dall’interessato in presenza del dipendente addetto, ovvero sottoscritta e
inviata, unitamente a copia fotostatica non autenticata di un documento di identità del dichiarante, all’ufficio
competente via fax, ovvero tramite un incaricato, oppure a mezzo posta
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Mod. TD-Lib-09-a
2