Co-authors by Ugo Fantasia
Incidenza dell'antico, 2006
An Athenian expedition to North-Western Greece led by Phormio, on request of Amphilochians and Ac... more An Athenian expedition to North-Western Greece led by Phormio, on request of Amphilochians and Acarnanians striving against the Ambraciote ‘co-settlers’ of Argos, and the ensuing alliance between Athenians and Acarnanians are briefly reported retrospectively by Thucydides (II 68,7-8) without any clear chronological indication. This paper, after discussing the several proposed datings (spreading from ca. 455 to 432), builds on the evidence on Ambracia’s military involvment in the clash between Corinth and Corcyra to suggest 435, perhaps its second half, as the most plausible date. It endeavours also to define more precisely ways and goals of the Athenian intervention and its impact on the relations between Athens
and Corinth on the eve of the Peloponnesian war. Finally, it is argued that the shift of this event from its proper historical context in Thucydides’ work can be explained less through his alleged pro-Athenian bias than through his complex arrangement of the historical stuff of the pre-war years.
L’alimentazione tra storia, letteratura e cultura nell’Antichità e nel Medioevo. Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere, Incontro di studio nr. 76 (Milano 16 ottobre 2014), a cura di C. Bearzot, 2016
Cereals, chiefly barley, covered roughly three-quarters of the food requirements of ancient Greek... more Cereals, chiefly barley, covered roughly three-quarters of the food requirements of ancient Greeks. The agrarian practices were modelled on this basic need. However, although recent studies have stressed their efforts to maximize production , climatic conditions and the scarcity of animal manure doomed the ancient Greek world to a low productivity. So the more populous poleis had to import large quantities of grain. This was the case of classical Athens, which particularly after the loss of empire in 404 BC was forced to set up a new policy. Its most important aspects were the good relations with Bosporan Kingdom in Crimea (the main producer of Triticum compactum, the most suitable grain for bread-making) and the legislation about the maritime and retail trade. This policy was relatively successful, but dependence on grain imports was for Athens a major factor of political and military weakness.
Teatri di guerra. Da Omero agli ultimi giorni dell'umanità, a cura di A. Bonandini, E. Fabbro, F. Pontani, Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2017
Intellettuali e potere, a cura di L. Reverberi, Monte Università Parma Editore, 2016
Versione pronta per la stampa della relazione presentata al Convegno “La Città e le città della Sicilia antica. Ottave Giornate Internazionali di Studi sull’area elima e la Sicilia occidentale nel contesto mediterraneo”, svoltosi nel dicembre 2012 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
La potenza navale di Siracusa nel V secolo a.C. * Introduzione Nell'Archeologia, com'è noto, Tuci... more La potenza navale di Siracusa nel V secolo a.C. * Introduzione Nell'Archeologia, com'è noto, Tucidide dedica poco spazio alla Sicilia. Se mettiamo da parte l'accenno alla fase della colonizzazione 1 , l'isola è menzionata solo tre volte e in modo assai cursorio. Due di questi passi ci interessano da vicino 2 . Nel primo i Corciresi da un lato, i tiranni di Sicilia dall'altro, sono segnalati come uniche eccezioni rispetto a un quadro generale di debolezza delle flotte greche in fatto di triremi per l'intero periodo che si estende fino alla spedizione di Serse. Nel secondo Tucidide osserva che, a differenza dei tiranni della Grecia che non si spinsero mai al di là di semplici guerre di confine, quelli di Sicilia raggiunsero invece un massimo di potenza. In un acuto articolo del 1995 N. Luraghi ha mostrato come questi accenni quasi parentetici ai tiranni di Sicilia si possano comprendere solo alla luce dell'immagine stereotipata della potenza raggiunta dai Dinomenidi che circolava nell'Atene di fine V secolo: un'immagine sufficientemente familiare ai destinatari dell'opera da costringere Tucidide a non passare sotto silenzio quelle che si presentavano come eccezioni rispetto alla linea argomentativa da lui seguita, senza peraltro obbligarlo ad impegnarsi in una trattazione più approfondita 3 . Sorge però a questo punto un problema, di cui Luraghi, pur mostrandosene consapevole 4 , non esplora tutte le implicazioni. Se è vero che nell'Atene di quegli anni vi era una percezione diffusa della potenza raggiunta dai tiranni di Sicilia, in particolare in campo navale, quale fondamento dobbiamo attribuire all'affermazione di Tucidide, in apertura del sesto libro, che gli Ateniesi erano, nella primavera del 415, inconsapevoli della grandezza dell'isola e del numero dei suoi abitanti -in una parola, della sua potenza 5 ? E perché questo dato della potenza navale non affiora con il debito risalto né nella cosiddetta Archeologia siciliana, dove pure avrebbe trovato un'opportuna collocazione, né nel dibattito che fa da prologo alla spedizione? In fondo, evocare il glorioso passato dinomenide, se non altro quale concreta realizzazione storica di una potenzialità insita nella realtà siciliana, sarebbe servito magnificamente agli scopi di Tucidide quando denunciava l'ignoranza degli Ateniesi sull'isola che stavano per attaccare, o di Nicia, quando tentava di dissuadere i suoi concittadini dall'impresa 6 . Come ha osservato uno studioso moderno attento alle strategie narrative di Tucidide 7 , per riportare gli Ateniesi alla realtà sarebbe bastato prestare ascolto alla tradizione, resa popolare da Erodoto, sulla grande potenza terrestre e navale che Gelone era in grado di dispiegare al tempo della richiesta di aiuto contro i Persiani avanzata dalla Lega ellenica nel 481. Il silenzio su questo aspetto è in realtà un segnale * Versione pronta per la stampa della relazione presentata al Convegno "La Città e le città della Sicilia antica. Ottave Giornate Internazionali di Studi sull'area elima e la Sicilia occidentale nel contesto mediterraneo", svoltosi nel dicembre 2012 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. 1 THUC., 1,12,4. 2 THUC., 1,14,2; 17. 3 LURAGHI 1995, in part. 54--56, da leggere con LURAGHI 2000, articolo che scandaglia in modo organico il carattere allusivo di molte delle affermazioni di Tucidide nella Archeologia, una sezione delle Storie che più di altre «makes a strong appeal to the audience's competence» (239). Le osservazioni di Tucidide sono formulate in modo sufficientemente ambiguo per non escludere un'allusione ad altre esperienze tiranniche, e MADDOLI 1980, 33, le ha di fatto lette in riferimento anche alla politica di espansione perseguita da Ippocrate di Gela; ma le ragioni addotte da LURAGHI 1995, 46--48, per respingere questa interpretazione, o altre che chiamano in causa Anassilao di Reggio, suonano del tutto convincenti.
Klio, 2014
ABSTRACT Pausanias saw in the Athenian Stoa at Delphi an inscription, different from the one stil... more ABSTRACT Pausanias saw in the Athenian Stoa at Delphi an inscription, different from the one still visible on the Stoa’s stylobate, which he rightly connected with Phormio’s victories in the Corinthian Gulf in 429 BC (10, 11, 6). The not exact correspondence between its contents reported by Pausanias and some details of the narrative in Thucydides enables us to reconstruct with a greater precision the movements of Phormio after the two battles. On the other hand, the quite unnoticed exact correspondence between the Spartan allies listed in the inscription as reported by Pausanias and the catalogue of Spartan naval allies in Thuc. 2, 9, 3, as well as the absence from these lists of Anactorion, although her ships had joined the Peloponnesian fleet at least in the earliest phases of that campaign, give grounds for the suggestion that Thucydides’ catalogue mirrors the make-up of the Peloponnesian fleet that actually fought in 429 and that just the inscription seen by Pausanias may have been (one of) his source(s).
La pubblicazione di questo volume ha ricevuto il contributo finanziario dell'Università Cattolica.
Atti delle quinte giornate internazionali di studi sull'area elima e la Sicilia occidentale nel c... more Atti delle quinte giornate internazionali di studi sull'area elima e la Sicilia occidentale nel contesto mediterraneo Erice, 12-15 ottobre 2003 Workshop «G. Nenci» diretto da Carmine Ampolo EDIZIONI DELLA NORMALE Redazione a cura di Chiara Michelini © 2006 Scuola Normale Superiore Pisa isbn 88-7642-210-2 Abbreviazioni Autori antichi Sono state adottate, di norma, le abbreviazioni dell'Oxford Classical Dictionary, Oxford-New York 1996 3 o del dizionario di H.G. Liddell, R. Scott, Oxford 1968 9 , ad eccezione dei seguenti casi: Aristoph., Demosth., Diod., Hesych., Moschion, Plato, Ps. Hipp., Strabo, Tim. Opere generali AE = L'Annèe épigraphique, Paris 1888-BMC = Catalogue of the Greek Coins in the British Museum. BTCGI = Bibliografia Topografica della Colonizzazione Greca in Italia e nelle Isole Tirreniche (fondata da G. Nenci e G. Vallet, diretta da C.
in Eikasmos 24, 2013, pp. 457-461
in Incidenza dell'Antico 10, 2012, pp. 209-222
Fino a pochi anni fa la ricezione di Tucidide (d'ora in poi T.) era un campo d'indagine presidiat... more Fino a pochi anni fa la ricezione di Tucidide (d'ora in poi T.) era un campo d'indagine presidiato da pochi studi di un qualche spessore. Per quella antica si disponeva di una breve dissertazione del 1935 1 e della densa rassegna, meno citata di quanto meriterebbe, che le aveva dedicato Otto Luschnat nella voce 'Thukydides' della Paulys Real-Encyclopädie 2 . L'attenzione a quella moderna, quando non si risolveva in storia degli studi (un tema che incrocia inevitabilmente il Nachleben di un autore, ma ne è concettualmente distinto), rimaneva episodica e frammentaria e per lo più parte di un discorso generale sull'eredità della storiografia classica nella cultura moderna. Il quadro è profondamente mutato negli ultimi anni sotto la spinta di diversi fattori; fra questi, l'animato dibattito sullo statuto e i protocolli metodologici della storiografia come genere letterario, con importanti ricadute sul ruolo di modello di storiografia 'scientifica' che una lunga tradizione di studi ha assegnato in particolare a T. fra gli storici antichi; il progressivo costituirsi delle varie forme di ricezione dei classici in autonomo campo di ricerca; il rinnovato bisogno, in un mondo 'multipolare' i cui assetti sono in continua
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Co-authors by Ugo Fantasia
and Corinth on the eve of the Peloponnesian war. Finally, it is argued that the shift of this event from its proper historical context in Thucydides’ work can be explained less through his alleged pro-Athenian bias than through his complex arrangement of the historical stuff of the pre-war years.
and Corinth on the eve of the Peloponnesian war. Finally, it is argued that the shift of this event from its proper historical context in Thucydides’ work can be explained less through his alleged pro-Athenian bias than through his complex arrangement of the historical stuff of the pre-war years.