Thesis by Margherita Vignali
L’obiettivo di questa tesi è di dimostrare l’importanza dell’utilizzo delle produzioni cinematogr... more L’obiettivo di questa tesi è di dimostrare l’importanza dell’utilizzo delle produzioni cinematografiche in una classe di italiano LS al fine di sviluppare una competenza comunicativa completa, con particolare attenzione alla competenza interculturale. In contesto di italiano LS c’è una forte necessità di colmare quel vuoto didattico creato dalla distanza fisica inevitabile tra l’ambiente classe e il contesto culturale della lingua target. Gli studenti non hanno la possibilità di interagire con i parlanti nativi italiani e non possono fare esperienza su base quotidiana della cultura e di tutte le varietà linguistiche effettivamente utilizzate. I film possono dunque essere un potente ed efficace strumento glottodidattico poiché portano la realtà in classe e mostrano la lingua in situazione, facendosi testimonianza e documento della lingua e della cultura italiana, andando a completare le mancanze del materiale didattico tradizionale, naturalmente limitato e impossibilitato a offrire input completi. Nella prima parte, teorica, vengono presentate le principali caratteristiche di un approccio umanistico-affettivo e comunicativo volto all’utilizzo del cinema nell’aula di lingue straniere. Si mostrano poi le caratteristiche della lingua del cinema e come le sequenze cinematografiche possano essere utilizzate al meglio in classe in vista dello sviluppo della competenza interculturale. Nella seconda parte, prettamente pratica, vengono illustrati quattro esempi di possibili UDA basate sulla filmografia di Checco Zalone. Ogni UDA verte su un film e ognuna è impostata al fine di attuare una riflessione su alcuni sociotipi presentati nella pellicola di riferimento. Vengono descritte tutte le fasi delle UDA: titolo/tema, pubblico a cui è destinata, la durata dell’unità, il livello degli studenti, gli elementi culturali trattati, gli obiettivi linguistici da raggiungere, l’approccio metodologico e le risorse usati.
Il presente elaborato si pone l’obiettivo di delineare un quadro generale dello sviluppo della gl... more Il presente elaborato si pone l’obiettivo di delineare un quadro generale dello sviluppo della glottodidattica e della neurolinguistica, mostrando come il loro percorso sia interconnesso e come queste si siano influenzate reciprocamente. Si è posta inoltre particolare attenzione a come il concetto di bimodalità emisferica, elaborato da psicologi e neurolinguisti, abbia rifunzionalizzato i protagonisti dell’apprendimento linguistico, specialmente alle conseguenze di questo nuovo paradigma sui soggetti più piccoli, ovvero i bambini dai 5 agli 11 anni circa.
Nel primo capitolo si delinea una storia degli sviluppi più significativi, dalla metà del secolo scorso in poi, prima riguardanti la glottodidattica e, successivamente, la neurolinguistica, mostrando come siano ricorrenti innovazioni e nuove scoperte.
Nel secondo capitolo si espongono le conseguenze di questi percorsi neurologici e psicologici e la loro applicazione nella glottodidattica, definita ora umanistico-affettiva, mostrando come vengano ripensati e rifunzionalizzati i protagonisti dell’apprendimento linguistico, quindi docenti, discenti e materiale scolastico.
Il terzo e ultimo capitolo indaga come questi sviluppi e percorsi interconnessi abbiano influenzato la docenza di una lingua straniera, L2 o LS, nel caso specifico degli studenti della scuola primaria, con una breve analisi esemplificativa del manuale Ambarabà, edito da Alma Edizioni.
Il lavoro svolto cerca di offrire uno sguardo teorico e pratico sullo sviluppo della glottodidattica e di come, grazie alla sua interdisciplinarietà, si sia arrivati alle moderne teorie, definite umanistico-affettive, le quali hanno portato un importante ripensamento dell’intero processo dell’apprendimento linguistico.
Uploads
Thesis by Margherita Vignali
Nel primo capitolo si delinea una storia degli sviluppi più significativi, dalla metà del secolo scorso in poi, prima riguardanti la glottodidattica e, successivamente, la neurolinguistica, mostrando come siano ricorrenti innovazioni e nuove scoperte.
Nel secondo capitolo si espongono le conseguenze di questi percorsi neurologici e psicologici e la loro applicazione nella glottodidattica, definita ora umanistico-affettiva, mostrando come vengano ripensati e rifunzionalizzati i protagonisti dell’apprendimento linguistico, quindi docenti, discenti e materiale scolastico.
Il terzo e ultimo capitolo indaga come questi sviluppi e percorsi interconnessi abbiano influenzato la docenza di una lingua straniera, L2 o LS, nel caso specifico degli studenti della scuola primaria, con una breve analisi esemplificativa del manuale Ambarabà, edito da Alma Edizioni.
Il lavoro svolto cerca di offrire uno sguardo teorico e pratico sullo sviluppo della glottodidattica e di come, grazie alla sua interdisciplinarietà, si sia arrivati alle moderne teorie, definite umanistico-affettive, le quali hanno portato un importante ripensamento dell’intero processo dell’apprendimento linguistico.
Nel primo capitolo si delinea una storia degli sviluppi più significativi, dalla metà del secolo scorso in poi, prima riguardanti la glottodidattica e, successivamente, la neurolinguistica, mostrando come siano ricorrenti innovazioni e nuove scoperte.
Nel secondo capitolo si espongono le conseguenze di questi percorsi neurologici e psicologici e la loro applicazione nella glottodidattica, definita ora umanistico-affettiva, mostrando come vengano ripensati e rifunzionalizzati i protagonisti dell’apprendimento linguistico, quindi docenti, discenti e materiale scolastico.
Il terzo e ultimo capitolo indaga come questi sviluppi e percorsi interconnessi abbiano influenzato la docenza di una lingua straniera, L2 o LS, nel caso specifico degli studenti della scuola primaria, con una breve analisi esemplificativa del manuale Ambarabà, edito da Alma Edizioni.
Il lavoro svolto cerca di offrire uno sguardo teorico e pratico sullo sviluppo della glottodidattica e di come, grazie alla sua interdisciplinarietà, si sia arrivati alle moderne teorie, definite umanistico-affettive, le quali hanno portato un importante ripensamento dell’intero processo dell’apprendimento linguistico.