Papers by Charlotte Gandi
Elaborato sull'evoluzione che ha portato il diario di viaggio, forma tipica della letteratura ode... more Elaborato sull'evoluzione che ha portato il diario di viaggio, forma tipica della letteratura odeporica, a diventare un diario di rete. Nel primo capitolo dell'elaborato si affronta la Letteratura di viaggio, un genere inconsueto, tenendo conto del suo sviluppo dall'antichità al Novecento. Nel secondo capitolo si pone l'accento sui mezzi di comunicazione moderni e contemporanei, per tracciare il profilo del blog e le sue varie classificazioni tematiche (tra cui il travel blog). Nel terzo capitolo viene affrontato il panorama dei blogs in Italia, approfondendo il ruolo dell'Italiano nei blogs. Nel quarto capitolo si approfondisce il tema del viaggio nell'era del diario-digitale, concentrandosi sui blog di viaggio in Italia e le loro caratteristiche. Nel quinto capitolo si analizzano i risultati ricavati tramite un questionario volto ad analizzare il travel blog in quanto mezzo per narrare il viaggio. Infine, nell'ultimo capitolo, vengono presi in esame tre casi di studio di blog emergenti a tema viaggio. ​
Drafts by Charlotte Gandi
La produzione letteraria di Giovanni Pascoli non può essere compresa senza studiare il profondo r... more La produzione letteraria di Giovanni Pascoli non può essere compresa senza studiare il profondo rapporto che lega l’autore al suo loco natio, il «caro paesello» di San Mauro di Romagna. Si ricordino, tra i luoghi più significativi coinvolti nel processo di reminiscenza, San Mauro, la casa natale, cinta da un giardino di pini, cipressi e cedri, la chiesetta della Madonna dell’Acqua, il camposanto tra San Mauro e Savignano, la Torre dei Torlonia, l’Uso e il Rio Salto.
In questo breve elaborato ho cercato di approfondire il controllo della stampa a Venezia, servend... more In questo breve elaborato ho cercato di approfondire il controllo della stampa a Venezia, servendomi degli studi condotti dallo storico Mario Infelise, docente presso Ca’ Foscari, che ha sottolineato e descritto la Venezia del Cinquecento e del Seicento, a partire dalla sua politica dell’informazione.
Ho ritenuto opportuno descrivere il clima culturale in cui si inscrive questo dibattito intellettuale e politico: la presenza di una Venezia aurea, in ascesa e caratterizzata da una produzione tipografica importante, cosmopolita e aperta al mondo, contro la deriva di una Venezia oscura, in declino e che subisce la crisi dovuta all’Indice clementino e, in seguito, gli esiti della peste.
Nel campo del libro, Venezia, che già vanta una tradizione di tecniche sperimentali, come le stampe in caratteri greci del Manuzio e in caratteri arabi del Corano, e la presenza di imprese editoriali significative fino al Seicento, durante il Cinquecento si è fatta riconoscere per il suo spirito innovatore in quanto, prima del Concilio di Trento, ha ideato un meccanismo di controllo dell’informazione e della stampa tipografica.
L’espressione padroni dei libri, coniata dal professor Infelise nel suo testo I padroni dei libri. Il controllo sulla stampa nella prima età moderna, per la città di Venezia assume varie sfumature, che rinviano inizialmente al mondo dell’imprenditoria e della stampa, ma che si diramano fino a raggiungere il complesso e fondamentale apparato della comunicazione. Produrre il libro, regolamentarlo e proteggerlo, non risponde soltanto ad un’esigenza di mercato, ma è l’espressione manifesta di una consapevolezza nuova: la stampa può influenzare non soltanto il generico lettore, ma addirittura tutta la popolazione, in quanto dispone di un’ampia cassa di risonanza.
Leonardo Sciascia: un maestro di scuola e di vita. Le Cronache scolastiche ne «Le parrocchie di R... more Leonardo Sciascia: un maestro di scuola e di vita. Le Cronache scolastiche ne «Le parrocchie di Regalpetra».
Ho scelto di sviluppare questo elaborato per approfondire il metateatro pirandelliano. Seguendo l... more Ho scelto di sviluppare questo elaborato per approfondire il metateatro pirandelliano. Seguendo la mia inclinazione ed il mio interesse personale, ho preferito concentrare la mia attenzione sull’opera teatrale Sei personaggi in cerca d’autore, la cui sofferta genesi ha portato Pirandello a costituire un vero e proprio capolavoro. La messa in forma del testo, che tiene conto dei Personaggi che si susseguono e compaiono nei racconti e nelle novelle dell’autore, prevede un lavoro di continua revisione da parte di Pirandello che, soltanto dopo quattro edizioni, considererà compiuta la sua opera.
Nella mia lettura dell’opera, ho cercato di porre l’accento sia sulla dimensione più prettamente letteraria, sia su quella teatrale, soffermandomi sulle parole chiave che caratterizzano il corpus pirandelliano e lo rendono così suggestivo e ricco di possibili letture.
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Papers by Charlotte Gandi
Drafts by Charlotte Gandi
Ho ritenuto opportuno descrivere il clima culturale in cui si inscrive questo dibattito intellettuale e politico: la presenza di una Venezia aurea, in ascesa e caratterizzata da una produzione tipografica importante, cosmopolita e aperta al mondo, contro la deriva di una Venezia oscura, in declino e che subisce la crisi dovuta all’Indice clementino e, in seguito, gli esiti della peste.
Nel campo del libro, Venezia, che già vanta una tradizione di tecniche sperimentali, come le stampe in caratteri greci del Manuzio e in caratteri arabi del Corano, e la presenza di imprese editoriali significative fino al Seicento, durante il Cinquecento si è fatta riconoscere per il suo spirito innovatore in quanto, prima del Concilio di Trento, ha ideato un meccanismo di controllo dell’informazione e della stampa tipografica.
L’espressione padroni dei libri, coniata dal professor Infelise nel suo testo I padroni dei libri. Il controllo sulla stampa nella prima età moderna, per la città di Venezia assume varie sfumature, che rinviano inizialmente al mondo dell’imprenditoria e della stampa, ma che si diramano fino a raggiungere il complesso e fondamentale apparato della comunicazione. Produrre il libro, regolamentarlo e proteggerlo, non risponde soltanto ad un’esigenza di mercato, ma è l’espressione manifesta di una consapevolezza nuova: la stampa può influenzare non soltanto il generico lettore, ma addirittura tutta la popolazione, in quanto dispone di un’ampia cassa di risonanza.
Nella mia lettura dell’opera, ho cercato di porre l’accento sia sulla dimensione più prettamente letteraria, sia su quella teatrale, soffermandomi sulle parole chiave che caratterizzano il corpus pirandelliano e lo rendono così suggestivo e ricco di possibili letture.
Ho ritenuto opportuno descrivere il clima culturale in cui si inscrive questo dibattito intellettuale e politico: la presenza di una Venezia aurea, in ascesa e caratterizzata da una produzione tipografica importante, cosmopolita e aperta al mondo, contro la deriva di una Venezia oscura, in declino e che subisce la crisi dovuta all’Indice clementino e, in seguito, gli esiti della peste.
Nel campo del libro, Venezia, che già vanta una tradizione di tecniche sperimentali, come le stampe in caratteri greci del Manuzio e in caratteri arabi del Corano, e la presenza di imprese editoriali significative fino al Seicento, durante il Cinquecento si è fatta riconoscere per il suo spirito innovatore in quanto, prima del Concilio di Trento, ha ideato un meccanismo di controllo dell’informazione e della stampa tipografica.
L’espressione padroni dei libri, coniata dal professor Infelise nel suo testo I padroni dei libri. Il controllo sulla stampa nella prima età moderna, per la città di Venezia assume varie sfumature, che rinviano inizialmente al mondo dell’imprenditoria e della stampa, ma che si diramano fino a raggiungere il complesso e fondamentale apparato della comunicazione. Produrre il libro, regolamentarlo e proteggerlo, non risponde soltanto ad un’esigenza di mercato, ma è l’espressione manifesta di una consapevolezza nuova: la stampa può influenzare non soltanto il generico lettore, ma addirittura tutta la popolazione, in quanto dispone di un’ampia cassa di risonanza.
Nella mia lettura dell’opera, ho cercato di porre l’accento sia sulla dimensione più prettamente letteraria, sia su quella teatrale, soffermandomi sulle parole chiave che caratterizzano il corpus pirandelliano e lo rendono così suggestivo e ricco di possibili letture.