Atti del Convegno “Dalla Valdelsa al Conero. Studi di archeologia e topografia storica in ricordo di Giuliano de Marinis” (Colle di Val d’Elsa, San Gimignano e Poggibonsi-27, 28 e 29 novembre 2015), Firenze, 2016
Argomento di questo studio è l'abbandono dell'edificio pubblico di età romana e le successive fas... more Argomento di questo studio è l'abbandono dell'edificio pubblico di età romana e le successive fasi di frequentazione testimoniate, nell'ordine, dai livelli di spoliazione ed obliterazione delle strutture esistenti; da un utilizzo circoscritto della piazza quale spazio funerario; infine da attività costruttive riferibili ad età medievale e postmedievale. I depositi individuati al di sopra del grande edificio pubblico di età romana (CF 2) restituiscono reperti ceramici cronologicamente eterogenei, tra i quali si riconoscono frammenti di terra sigillata medio-adriatica, sigillata africana e forme di imitazione, oltre che ceramiche di uso comune. Lo studio tipologico dei manufatti consente di inquadrare l'abbandono delle strutture romane tra III e VI sec. d.C. In una fase successiva una piccola porzione dell'area scavata, posta al margine nord-orientale della piazza, risulta interessata da un'attività funeraria attestata da due deposizioni in fosse terragne realizzate a spese dei riporti di cui si è detto. Tale dato stratigrafico consente pertanto di fissare il tpq per tali sepolture al IV-V sec. d.C., mentre la realizzazione di una porzione di struttura muraria in bozze di arenaria definisce una rifunzionalizzazione dell'area, andando quest'ultima ad intercettare e parzialmente asportare uno dei due inumati. È possibile che la struttura sia pertinente ad un edificio religioso attestato dalle fonti nella zona di Piazza Mazzini in piena età medievale. Ulteriori murature di epoca postclassica sono state portate in luce nella campagna 2007 nella zona meridionale dell'area scavata: si tratta di fondazioni di un edificio a pianta quadrata ben identificabile come torre. Elementi di frequentazione cronologicamente affini sono altresì riconosciuti nell'adiacente via XX Settembre, dove il riempimento di un pozzo in arenaria restituisce ceramiche comuni di età medievale, tra cui un interessante frammento di bacino con stampiglie di tradizione longobarda. L'orizzonte cronologico più recente riconosciuto nella zona sud-occidentale della piazza è rappresentato da stratigrafie superficiali cui sono associati numerosi frammenti ceramici postmedievali.
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papers by Sonia Virgili
distinct buildings, 600 meters apart, were found a short distance from an important unknown roman road, probably related
to the organization of an extensive property inside of the municipium of Tolentinum: a large rustic villa with a private balneum
and a building with a craft destination. Preserved beneath the layers of the craft plant, a tumulus from the Piceno
era was found, probably part of a larger necropolis, unknown until now, and not connected to any known settlement.
In this contribution we will discuss, at a preliminary level, the evidence that can be linked to the earliest occupation of a site whose later evolution spanned well into the post-medieval and modern eras.
More precisely we will present the archaeological data concerning the phases of the Middle-Recent Bronze Age, consisting of layers rich with archaeological material, mostly objects of everyday use (pottery, bone, bronze), and structures preserved in negative (an artificial ditch, post-holes) which are indicative of permanent occupation.
Although the interpretation of this evidence is rendered difficult by the numerous later interventions and by the limited extension of the excavations, the finds from Chiaravalle add significantly to the reconstruction of protohistoric occupation of the lower Esino valley.
distinct buildings, 600 meters apart, were found a short distance from an important unknown roman road, probably related
to the organization of an extensive property inside of the municipium of Tolentinum: a large rustic villa with a private balneum
and a building with a craft destination. Preserved beneath the layers of the craft plant, a tumulus from the Piceno
era was found, probably part of a larger necropolis, unknown until now, and not connected to any known settlement.
In this contribution we will discuss, at a preliminary level, the evidence that can be linked to the earliest occupation of a site whose later evolution spanned well into the post-medieval and modern eras.
More precisely we will present the archaeological data concerning the phases of the Middle-Recent Bronze Age, consisting of layers rich with archaeological material, mostly objects of everyday use (pottery, bone, bronze), and structures preserved in negative (an artificial ditch, post-holes) which are indicative of permanent occupation.
Although the interpretation of this evidence is rendered difficult by the numerous later interventions and by the limited extension of the excavations, the finds from Chiaravalle add significantly to the reconstruction of protohistoric occupation of the lower Esino valley.