Peer-reviewed Journal Articles by Mattia Cravero
«Quaderns D’Italià», 2021
L'articolo analizza le citazioni ecfrastiche della Divina Commedia nell'opera di Primo Levi e dim... more L'articolo analizza le citazioni ecfrastiche della Divina Commedia nell'opera di Primo Levi e dimostra la loro preponderanza nella produzione del chimico-scrittore. Due incisioni di Gustave Doré, in particolare, si ancorarono alla mente del giovane Levi quando, da piccolo, sfogliò e risfogliò l'opera dell'artista francese, fissandosi come un'icona inossidabile che raffigurava i versi di Dante. Ritornarono alla sua attenzione in età matura, sottoforma di simboliche reminiscenze, durante la sua attività di scrittore, favorendo la sua creatività letteraria e dimostrando un ascendente artistico che l'autore stesso negava di avere. L'intento del presente saggio è dunque dipanare il fil rouge della visualità nell'opera di Levi: tramite la comparazione dei passi e delle raffigurazioni della Commedia, ricostruendo la cronologia che intercorre tra questi rapporti, l'obiettivo è ricostruire l'influenza dell'arte nella vita e nella produzione letteraria del chimico-scrittore.
Status Quaestionis, 2018
The article aims at pointing out and analyzing the convergences between Primo Levi's work and cla... more The article aims at pointing out and analyzing the convergences between Primo Levi's work and classical literature according to the semantic and metaphoric motif of water. The intertextual dialogue is based on three different quotations: the first is an allusion to Tantalus myth to describe the horrible experience he lived in Auschwitz; the second is the reminiscence of Pindar's first Olympian Ode, whose priamel inspired the title of Best is water; the third is a proper dialogue, in the form of a fictional letter written to Horace, in which Levi reviews the differences between contemporary Rome and the poet's to conclude that man is dangerously damaging Earth through the exploitation and abuse of science and technique. In so doing, the importance of water both for life and our planet emerges as a considerable element and source of inspiration for Levi's work.
Artifara, 2017
Partendo da Il termitaio di Alberto Cavaglion, si analizza il dialogo intertestuale presente tra ... more Partendo da Il termitaio di Alberto Cavaglion, si analizza il dialogo intertestuale presente tra l’eroe borgesiano del racconto Funes el memorioso e la figura di Primo Levi (in relazione alla sua esperienza concentrazionaria). Prima ripercorrendo l’avvicinamento di Levi a Funes e quindi analizzando le capacità mnesiche peculiari di entrambi, si propone un’analisi comparativa ba-sata sull’apporto delle teorie critiche presenti in Ricordare. Forme e mutamenti della memoria culturale di Aleida Assmann. Grazie a concetti relativi al campo critico di mnemotecnica ed anàmnesi, si arriva ad una sinossi fenomenologica della facoltà del ricordo e della memoria di Funes e di Levi, illustrando secondo quali princìpi il chimico-scrittore torinese si relaziona al personaggio borgesiano.
Artifara, 2016
Il contributo intende analizzare l’influenza dell’opera di Primo Levi nella scelta di Jorge Sem-p... more Il contributo intende analizzare l’influenza dell’opera di Primo Levi nella scelta di Jorge Sem-prún di scrivere riguardo al suo “veçu” nell’Arbeitslager di Buchenwald. Esso ripercorre temi che sono stati centrali per il silenzio letterario dello scrittore spagnolo quali la sua dimensione linguistica, la questione della colpa ed il blocco della scrittura fino a delineare l’aut–aut esisten-ziale, pressoché tassativo, che quest’ultima forma con la vita di Semprún. Inoltre, si prendono in analisi le sue reminiscenze riguardanti l’opera di Levi che risultano importanti nell’elabo-razione dell’esperienza in Lager, ragionando su come lo scrittore spagnolo passi dalla lascivia dell’oblio alla vis del ricordo durante la sua carriera letteraria.
Talks by Mattia Cravero
III Convegno internazionale di Studi su Eugenio Montale, Milano, Università Cattolica del Sacro C... more III Convegno internazionale di Studi su Eugenio Montale, Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, 18-19 maggio 2023
L'antichità "gentile". La ricezione dell'antico nella cultura dell'ebraismo italiano moderno, Université Paris 3 – Sorbonne Nouvelle, 19/03/2022, 2022
L’intervento intende analizzare la presenza dei temi e motivi del Diluvio Universale, del fango p... more L’intervento intende analizzare la presenza dei temi e motivi del Diluvio Universale, del fango primordiale e dell’ri-creazione della vita terrestre nel racconto Il centauro Trachi (poi Quaestio de centauris) di Primo Levi. Sulla scorta di recenti studi che adottano il testo biblico e il poema ovidiano come modelli e costanti citazionali degli scritti primoleviani, si analizzerà la persistenza di tali temi e motivi provenienti da due testi importanti per la formazione del chimico-scrittore: la Genesi e le Metamorfosi di Ovidio. Si dimostrerà quindi come Levi abbia puntellato il suo racconto di citazioni (esplicite, implicite o criptiche) legate alla letteratura e alla religione, prelevandone gli archetipi e poi riadattandoli ai dettami del proprio piano narrativo. In particolare, la comparazione dei testi proverà l’importanza della Genesi e (probabilmente) del primo libro delle Metamorfosi ovidiane nell’immaginario narrativo del chimico-scrittore. L’obiettivo è indagare la possibilità in cui, in virtù della comunanza tematica, Levi possa aver scelto di riprendere e ibridare tali narrazioni per immaginare la ripopolazione post-diluviana della Terra, creando una personale (e postmoderna) reinterpretazione dei racconti cosmogonici al crocevia tra mito, scienza e religione.
Narrazioni delle origini nella letteratura italiana del Novecento, Università di Bologna, 18-19/11/2021, 2021
Lunedì 17 maggio, 16:30 "L'Orientale", Università degli Studi di Napoli - Center for South and South-East Asian Studies, 2021
Tradurre la Shoah in hindi. Riflessioni sul romanzo 'Se questo è un uomo' di Primo Levi. Laborato... more Tradurre la Shoah in hindi. Riflessioni sul romanzo 'Se questo è un uomo' di Primo Levi. Laboratorio di traduzione hindi-italiano a cura di Rakesh Kumar e Stefania Cavaliere
Panel "Primo Levi e il grande mosaico delle origini", Narrations of Origins in World Cultures and the Arts, Università degli Studi di Torino, 11-14/05/2021, Torino, https://www.originsescl2020.unito.it/home, 2021, 2021
L’intervento si propone di capire cosa Primo Levi intendesse quando, narrando la ricostruzione de... more L’intervento si propone di capire cosa Primo Levi intendesse quando, narrando la ricostruzione della Polonia dopo la caduta di Auschwitz nella Tregua, citò il «Caos primigenio», gli «esemplari umani scaleni, difettivi, abnormi» e i loro «moti ciechi o deliberati, in ricerca affannosa della propria sede, della propria sfera», sigillando il tutto in una fondamentale similitudine: «come poeticamente si narra delle particelle dei quattro elementi nelle cosmogonie degli antichi». Comparando questa descrizione al Chaos esiodeo, allo Sphairon empedocleo (con la lotta tra Amore e Odio), ai lucreziani semina rerum (cioè gli atomi turbinanti nel loro clinamen) e alle ovidiane formas mutatas, si scoprono nuovi possibili legami intertestuali dell’opera primoleviana con la letteratura classica.
Fourth University of Florida Classics Graduate Student Symposium, University of Florida (Gainesville, FL), 27th-28th February 2021
The article aims at pointing out and analyzing the cosmogonical and mythical motifs in Primo Levi... more The article aims at pointing out and analyzing the cosmogonical and mythical motifs in Primo Levi’s The Reawakening. It underlines how myths contribute to the narration and reveal the chemist-writer’s attempt to polymerize his cultures – creating a temporal concept ‘figure’, he fuses different mythologies and epitomizes the epochal shift between pre- and post- Auschwitz, between Poland and Belarus, through the mythological stories he knew which will appear also in his further works.
The intertextual dialogues are held with Bible, literature and science and are based on six motifs: the devastating «counter-creation» set up by Nazis, opposed to holy creation (either by God or Nature, through the combination of the elements); the cosmic and divine void left by the «black hole of Auschwitz», which swallows men or pulls them to regain their humanity, willing to live free; the Great Flood, which erases the scoria of Auschwitz and gives new life to people and to the nation; the Jewsih rùakh, both inside of men and on the surface of the Earth after the catastrophic nothingness; the mud, primeval substance already there in the Lager of If this is a man, out of which life came out and man was created; and finally, in the painful closing, the chaos, all-pervading ultimate tyrant. Each one of these concurs to create a significant and highly symbolic set for Levi’s picaresque adventures during his return to Turin, signing his first attempt to combine reality with literature, myth and fiction.
"Celui qui parle, c’est aussi important!" Forme e declinazioni della funzione-autore tra linguistica, filologia e letteratura , Università degli Studi di Udine-Università degli Studi di Trieste , 24-25-26 marzo 2021, Udine , http://autorialitaudine.mozello.com/, 2021
Nella "Chiave a stella" di Primo Levi lo scarto tra realtà e finzione è fondamentale: spesso i co... more Nella "Chiave a stella" di Primo Levi lo scarto tra realtà e finzione è fondamentale: spesso i confini tra storia e narrazione, tra narratore, scrittore, autore e personaggi si confondono. Ricostruendo i processi di identificatio, interpretatio nominis e personae, di fictio insieme ai legami intertestuali con Shakespeare e Conrad, l’intervento analizza lo statuto ontologico del Narratore, che rappresenta Levi solo parzialmente, senza offrire un vero «autoritratto periodico» (Mengoni 2015). Alla luce delle teorie di R. Castellana, si delinea il parallelismo biofinzionale fondamentale con Faussone: il loro legame ridisegna la realtà tramite la creazione letteraria, sutura insieme storia e autobiografia tramite la narrazione. Levi rimaneggia così le proprie e le altrui esperienze e le veste a nuovo; gioca tra funzione autoriale e «finzione testimoniale» (Del Giudice 2016) e segna, nella Chiave, uno spartiacque nella sua consapevolezza di poter creare mondi possibili, di narrare risultando «affidabile». Come dice Faussone, al «fatto» il Narratore «ci lavora sopra, lo rettifica, lo smeriglia, toglie le bavature, gli dà un po’ di bombé e tira fuori una storia».
Bibliografia di riferimento:
- Caon, Emanuele (2016) Il corpo in due anime: La chiave a stella tra finzione, testimonianza e antropologia, «Ticontre», 6, pp. 45-63
- Castellana, Riccardo (2015) La biofiction. Teoria, storia, problemi, «Allegoria», 71-72, gennaio/dicembre 2015, pp. 67-97 e Id. (2019) Finzioni biografiche. Teoria e storia di un genere ibrido, Roma, Carocci
- Del Giudice, Daniele (2016) Introduzione, in Primo Levi, Opere complete, a cura di Marco Belpoliti, Torino, Einaudi, vol. 1, pp. IX-LII
- Cinelli, Gianluca (2015) Il doppio, il falso e la maschera de La chiave a stella: il problema della verità autobiografica, «L’abaco», IV-VII, 4-7, pp. 259-270
- Mengoni, Martina (2015) Autoritratti periodici, «Allegoria», 71-72, gennaio-dicembre, pp. 141-164
Religioni Fantastiche e Dove Trovarle. Divinità, Miti e Riti nella Fantascienza e nel Fantasy , 2-3-4-5-6 luglio , Velletri (Roma) , https://www.fantasymagazine.it/29861/religioni-fantastiche-e-dove-trovarle , 2019
Il contributo intende analizzare la convergenza di tre «mitologemi» (Kerény, Lévi-Strauss) in alc... more Il contributo intende analizzare la convergenza di tre «mitologemi» (Kerény, Lévi-Strauss) in alcuni racconti di Primo Levi dedicati alla figura del golem, in relazione ai temi della poiesi, «antropopoiesi» (Pianzola) e autopoiesi. Partendo dal modello offerto nel Tanakh, Levi rielabora il mito più volte: nei racconti fantastici, fantascientifici e «fanta-biologici» (Calvino) sovrappone il Golem (sinonimo di robot in ebraico moderno) all’evoluzione tecnologica (su cui si informava tramite «Scientific American») e alla mitologia greca (Prometeo e Pigmalione).
Nella torsione distopica le innovazioni tecnologiche degenerano, amplificando l’«euforia prometeica» (Cassata) degli anni Sessanta sull’onda della rinascita politico-economica del tempo. Fino a giungere all’apocalittica «minaccia di de-umanizzazione» (Hagen), la cui morale invita ad un «ottimismo strumentale» (Levi) di fronte alle catastrofiche (e possibili) alterazioni del Golem, ora «Prometeo scatenato» (Jonas). L’oggetto creato assume ruolo e valore di co-protagonista, come la statua di Pigmalione (che Levi ricorda nel 1982): già negli anni Settanta, peraltro prefigurando diverse innovazioni odierne come la stampante tridimensionale o la realtà virtuale, Levi intuiva il sinistro potere della tecnologia e della tecnica. Di fronte ad una modernità sempre più evoluta e pericolosa, che ha permesso tragici stermini di massa, cedeva forse a quella «tentazione del monito» e alla «meta-etica» (Berti), presentandola come baluardo dell’umanità nei suoi racconti.
Si raffigura però una post-umanità (Pianzola), specialmente nei racconti distopici, le cui parole-chiave sono meticciato, ibridazione e contaminazione. Rappresentata, in particolare, dall’intertestuale e «affascinante dialogo con la mitologia classica e biblica, con le leggende ebrai¬che, con la fantascienza» (Barenghi): un dialogo che il presente contributo intende analizzare ed interpretare, definendolo in qualità di «tema, mitologema e processo» (Pianzola).
Letteratura e scienze - XXIII Congresso ADI-Associazione degli Italianisti , Università di Pisa , 12-13-14 settembre 2019 , Pisa , https://www.italianisti.it/associazione/congressi-adi/letteratura-e-scienze, 2019
L’obbiettivo dell’intervento è saggiare la presenza nell’opera di P. Levi dei “poeti-scienziati” ... more L’obbiettivo dell’intervento è saggiare la presenza nell’opera di P. Levi dei “poeti-scienziati” e “poeti-ricercatori”, «testi-maestri» (Baldini) che hanno orientato la sua formazione e caratterizzato le sue pagine di scrittore.
Si analizzeranno pertanto idee e paradigmi derivati dalla letteratura classica: il primigenio mondo in caòsso converso di Quaestio de centauris e l’eredità empedoclea di Autobiografia o de Il passa-muri; i «valentuomini che si studiano al liceo» citati in Ottima è l'acqua; i «bravi uomini che avevano indovinato gli atomi a buon senso» e il lucreziano «corpora constabunt ex partibus infinitis» di La sfida della molecola; il richiamo ad Epicuro nella poesia Plinio e il rapporto polvere-cenere tra Ad ora incerta e Altre poesie; il parallelo tra le Storie naturali e la Naturalis historia; il «greco diligente» di Una stella tranquilla e l’aristotelica «causa finale» in L’asimmetria e la vita. Citazioni e reminiscenze fondamentali, queste, in cui Levi rinnega la «schisi innaturale, non necessaria, nociva» tra sapere scientifico e sapere letterario, grazie alle quali crea una vera e propria «poesia della scienza» (Amsallem), imparata da quelle figure che hanno ispirato la polimerizzazione tra le «due culture» e trovato una via tra letteratura e divulgazione scientifica.
Analizzare la «tubazione» che va dai fisici pluralisti fino a Lucrezio, sotto l’egida della quale rientrano alcune delle letture fondamentali per la formazione di Levi, significa perciò “scavalcare il crepaccio” tra i due saperi e vedere come, nei suoi testi, le eco della scienza classica costituiscano occasioni letterarie coerenti e centrali per l’opera primoleviana.
II Convegno Internazionale degli Studenti Laureati "Progetto Odeon" , 22-23 maggio 2017 , Torino , https://progettoodeon.wixsite.com/sito/ii-convegno-universitario-maggio-20, 2017
Il contributo intende ripercorre l’Εἰρήνη aristofanea in una retrospettiva data dall’apporto del ... more Il contributo intende ripercorre l’Εἰρήνη aristofanea in una retrospettiva data dall’apporto del centrale L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale, di Michail Bachtin (1895-1975), sulla scia degli studi di Wolfgang Rösler e Bernhard Zimmermann. Sfruttando come strumento critico la teorizzazione dell’essenza della festa carnevalesca, con i suoi elementi principali, le sue occasioni, le sue forme e le sue ragioni, ci si propone una lettura della commedia alla specola dei principi teorico-critici illustrati nell’Opera di Rabelais, cercando di delineare il particolare rapporto dell’uomo aristofaneo con il senso che permea la sorte di ciascuno e sembra governare le invisibili trame del destino e della storia.
In particolare, l’analisi si focalizza sulle scene rappresentate nella commedia, sugli elementi costitutivi e peculiari di queste e sul valore antropologico che l’agone comico poteva avere presso i Greci. Secondo questa via esegetica, il destino dell’uomo aristofaneo, durante il periodo della festa cittadina in cui si rappresenta la commedia, è all’insegna di un’“utopia fantastica” in cui il δῆμος è in grado di autodeterminarsi ed autogovernarsi. L’ésprit che viene a crearsi in questa situazione è quello del “sentimento carnevalesco del mondo”, il quale permette il capovolgimento secondo una “scoronazione carnevalesca”, dalla quale nasce una sorta di vuoto che viene preso dal popolo, unico responsabile di se stesso in questa parentesi temporanea. Il personaggio di Trigeo, in particolare, è il promotore del “rovesciamento”: sfidando paratragicamente gli dèi, egli conquista la pace per il suo popolo, riportando così in Grecia i tempi di benessere. Il tutto viene celebrato con un banchetto (il simbolico banchetto nuziale di Trigeo ed Opora), altro elemento di centrale importanza tanto nella commedia quanto nell’analisi bachtiniana, la quale permette di interpretarlo come la celebrazione della “conclusione sempre gravida di un principio nuovo” tipica della festa popolare.
Conference Presentations by Mattia Cravero
SHARPER - Notte Europea dei Ricercatori, Università degli Studi di Torino, 2021
Progetto in corso di aggiornamento.
Narrations of Origins in World Cultures and the Arts, Università degli Studi di Torino, 11-14/05/2021, Torino, https://www.originsescl2020.unito.it/home, 2021, 2021
Dottorato in Lettere, a. a. 2020-2021
Demoni della teoria. Critica ed ermeneutica tra le lettera... more Dottorato in Lettere, a. a. 2020-2021
Demoni della teoria. Critica ed ermeneutica tra le letterature e le arti – Seminari di formazione del curriculum “Letterature e Culture Comparate”
Giovedì 10 dicembre 2020, h. 17, https://unito.webex.com/unito/j.php?MTID=ma62110f91261c40c06f912da08a629ab, PW: primolevi
Presentazione del volume “Innesti. Primo Levi e i libri altrui” (Peter Lang, Bern, 2020), a cura di R. S. C. Gordon (Cambridge) e G. Cinelli (Fondazione “Nuto Revelli”, Cuneo), e discussione aperta con gli autori del volume sul tema: l’intertestualità in Primo Levi. Modera M. Cravero (Torino).
Book Reviews by Mattia Cravero
«Critica Letteraria», 191, 2, pp.426-429
Recensione di Riccardo Castellana, Finzioni biografiche. Teoria e storia di un genere ibrido, Car... more Recensione di Riccardo Castellana, Finzioni biografiche. Teoria e storia di un genere ibrido, Carocci, 2019, 216 pp., ISBN: 9788843096183, 21,00 €
Artifara, 20.2 (2020), Marginalia, pp. xiii-xvi
Reseña de Andrea De Benedetti, Carlo Pestelli, ¡... more Artifara, 20.2 (2020), Marginalia, pp. xiii-xvi
Reseña de Andrea De Benedetti, Carlo Pestelli, ¡La lingua feliz! Curiosità, bizzarrie e segreti: tutto quello che avreste voluto sapere sulla lingua spagnola, Torino, UTET, 2018, 176 pp., ISBN: 9788851166854, 16,00 €
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Peer-reviewed Journal Articles by Mattia Cravero
Talks by Mattia Cravero
The intertextual dialogues are held with Bible, literature and science and are based on six motifs: the devastating «counter-creation» set up by Nazis, opposed to holy creation (either by God or Nature, through the combination of the elements); the cosmic and divine void left by the «black hole of Auschwitz», which swallows men or pulls them to regain their humanity, willing to live free; the Great Flood, which erases the scoria of Auschwitz and gives new life to people and to the nation; the Jewsih rùakh, both inside of men and on the surface of the Earth after the catastrophic nothingness; the mud, primeval substance already there in the Lager of If this is a man, out of which life came out and man was created; and finally, in the painful closing, the chaos, all-pervading ultimate tyrant. Each one of these concurs to create a significant and highly symbolic set for Levi’s picaresque adventures during his return to Turin, signing his first attempt to combine reality with literature, myth and fiction.
Bibliografia di riferimento:
- Caon, Emanuele (2016) Il corpo in due anime: La chiave a stella tra finzione, testimonianza e antropologia, «Ticontre», 6, pp. 45-63
- Castellana, Riccardo (2015) La biofiction. Teoria, storia, problemi, «Allegoria», 71-72, gennaio/dicembre 2015, pp. 67-97 e Id. (2019) Finzioni biografiche. Teoria e storia di un genere ibrido, Roma, Carocci
- Del Giudice, Daniele (2016) Introduzione, in Primo Levi, Opere complete, a cura di Marco Belpoliti, Torino, Einaudi, vol. 1, pp. IX-LII
- Cinelli, Gianluca (2015) Il doppio, il falso e la maschera de La chiave a stella: il problema della verità autobiografica, «L’abaco», IV-VII, 4-7, pp. 259-270
- Mengoni, Martina (2015) Autoritratti periodici, «Allegoria», 71-72, gennaio-dicembre, pp. 141-164
Nella torsione distopica le innovazioni tecnologiche degenerano, amplificando l’«euforia prometeica» (Cassata) degli anni Sessanta sull’onda della rinascita politico-economica del tempo. Fino a giungere all’apocalittica «minaccia di de-umanizzazione» (Hagen), la cui morale invita ad un «ottimismo strumentale» (Levi) di fronte alle catastrofiche (e possibili) alterazioni del Golem, ora «Prometeo scatenato» (Jonas). L’oggetto creato assume ruolo e valore di co-protagonista, come la statua di Pigmalione (che Levi ricorda nel 1982): già negli anni Settanta, peraltro prefigurando diverse innovazioni odierne come la stampante tridimensionale o la realtà virtuale, Levi intuiva il sinistro potere della tecnologia e della tecnica. Di fronte ad una modernità sempre più evoluta e pericolosa, che ha permesso tragici stermini di massa, cedeva forse a quella «tentazione del monito» e alla «meta-etica» (Berti), presentandola come baluardo dell’umanità nei suoi racconti.
Si raffigura però una post-umanità (Pianzola), specialmente nei racconti distopici, le cui parole-chiave sono meticciato, ibridazione e contaminazione. Rappresentata, in particolare, dall’intertestuale e «affascinante dialogo con la mitologia classica e biblica, con le leggende ebrai¬che, con la fantascienza» (Barenghi): un dialogo che il presente contributo intende analizzare ed interpretare, definendolo in qualità di «tema, mitologema e processo» (Pianzola).
Si analizzeranno pertanto idee e paradigmi derivati dalla letteratura classica: il primigenio mondo in caòsso converso di Quaestio de centauris e l’eredità empedoclea di Autobiografia o de Il passa-muri; i «valentuomini che si studiano al liceo» citati in Ottima è l'acqua; i «bravi uomini che avevano indovinato gli atomi a buon senso» e il lucreziano «corpora constabunt ex partibus infinitis» di La sfida della molecola; il richiamo ad Epicuro nella poesia Plinio e il rapporto polvere-cenere tra Ad ora incerta e Altre poesie; il parallelo tra le Storie naturali e la Naturalis historia; il «greco diligente» di Una stella tranquilla e l’aristotelica «causa finale» in L’asimmetria e la vita. Citazioni e reminiscenze fondamentali, queste, in cui Levi rinnega la «schisi innaturale, non necessaria, nociva» tra sapere scientifico e sapere letterario, grazie alle quali crea una vera e propria «poesia della scienza» (Amsallem), imparata da quelle figure che hanno ispirato la polimerizzazione tra le «due culture» e trovato una via tra letteratura e divulgazione scientifica.
Analizzare la «tubazione» che va dai fisici pluralisti fino a Lucrezio, sotto l’egida della quale rientrano alcune delle letture fondamentali per la formazione di Levi, significa perciò “scavalcare il crepaccio” tra i due saperi e vedere come, nei suoi testi, le eco della scienza classica costituiscano occasioni letterarie coerenti e centrali per l’opera primoleviana.
In particolare, l’analisi si focalizza sulle scene rappresentate nella commedia, sugli elementi costitutivi e peculiari di queste e sul valore antropologico che l’agone comico poteva avere presso i Greci. Secondo questa via esegetica, il destino dell’uomo aristofaneo, durante il periodo della festa cittadina in cui si rappresenta la commedia, è all’insegna di un’“utopia fantastica” in cui il δῆμος è in grado di autodeterminarsi ed autogovernarsi. L’ésprit che viene a crearsi in questa situazione è quello del “sentimento carnevalesco del mondo”, il quale permette il capovolgimento secondo una “scoronazione carnevalesca”, dalla quale nasce una sorta di vuoto che viene preso dal popolo, unico responsabile di se stesso in questa parentesi temporanea. Il personaggio di Trigeo, in particolare, è il promotore del “rovesciamento”: sfidando paratragicamente gli dèi, egli conquista la pace per il suo popolo, riportando così in Grecia i tempi di benessere. Il tutto viene celebrato con un banchetto (il simbolico banchetto nuziale di Trigeo ed Opora), altro elemento di centrale importanza tanto nella commedia quanto nell’analisi bachtiniana, la quale permette di interpretarlo come la celebrazione della “conclusione sempre gravida di un principio nuovo” tipica della festa popolare.
Conference Presentations by Mattia Cravero
Demoni della teoria. Critica ed ermeneutica tra le letterature e le arti – Seminari di formazione del curriculum “Letterature e Culture Comparate”
Giovedì 10 dicembre 2020, h. 17, https://unito.webex.com/unito/j.php?MTID=ma62110f91261c40c06f912da08a629ab, PW: primolevi
Presentazione del volume “Innesti. Primo Levi e i libri altrui” (Peter Lang, Bern, 2020), a cura di R. S. C. Gordon (Cambridge) e G. Cinelli (Fondazione “Nuto Revelli”, Cuneo), e discussione aperta con gli autori del volume sul tema: l’intertestualità in Primo Levi. Modera M. Cravero (Torino).
Book Reviews by Mattia Cravero
Reseña de Andrea De Benedetti, Carlo Pestelli, ¡La lingua feliz! Curiosità, bizzarrie e segreti: tutto quello che avreste voluto sapere sulla lingua spagnola, Torino, UTET, 2018, 176 pp., ISBN: 9788851166854, 16,00 €
The intertextual dialogues are held with Bible, literature and science and are based on six motifs: the devastating «counter-creation» set up by Nazis, opposed to holy creation (either by God or Nature, through the combination of the elements); the cosmic and divine void left by the «black hole of Auschwitz», which swallows men or pulls them to regain their humanity, willing to live free; the Great Flood, which erases the scoria of Auschwitz and gives new life to people and to the nation; the Jewsih rùakh, both inside of men and on the surface of the Earth after the catastrophic nothingness; the mud, primeval substance already there in the Lager of If this is a man, out of which life came out and man was created; and finally, in the painful closing, the chaos, all-pervading ultimate tyrant. Each one of these concurs to create a significant and highly symbolic set for Levi’s picaresque adventures during his return to Turin, signing his first attempt to combine reality with literature, myth and fiction.
Bibliografia di riferimento:
- Caon, Emanuele (2016) Il corpo in due anime: La chiave a stella tra finzione, testimonianza e antropologia, «Ticontre», 6, pp. 45-63
- Castellana, Riccardo (2015) La biofiction. Teoria, storia, problemi, «Allegoria», 71-72, gennaio/dicembre 2015, pp. 67-97 e Id. (2019) Finzioni biografiche. Teoria e storia di un genere ibrido, Roma, Carocci
- Del Giudice, Daniele (2016) Introduzione, in Primo Levi, Opere complete, a cura di Marco Belpoliti, Torino, Einaudi, vol. 1, pp. IX-LII
- Cinelli, Gianluca (2015) Il doppio, il falso e la maschera de La chiave a stella: il problema della verità autobiografica, «L’abaco», IV-VII, 4-7, pp. 259-270
- Mengoni, Martina (2015) Autoritratti periodici, «Allegoria», 71-72, gennaio-dicembre, pp. 141-164
Nella torsione distopica le innovazioni tecnologiche degenerano, amplificando l’«euforia prometeica» (Cassata) degli anni Sessanta sull’onda della rinascita politico-economica del tempo. Fino a giungere all’apocalittica «minaccia di de-umanizzazione» (Hagen), la cui morale invita ad un «ottimismo strumentale» (Levi) di fronte alle catastrofiche (e possibili) alterazioni del Golem, ora «Prometeo scatenato» (Jonas). L’oggetto creato assume ruolo e valore di co-protagonista, come la statua di Pigmalione (che Levi ricorda nel 1982): già negli anni Settanta, peraltro prefigurando diverse innovazioni odierne come la stampante tridimensionale o la realtà virtuale, Levi intuiva il sinistro potere della tecnologia e della tecnica. Di fronte ad una modernità sempre più evoluta e pericolosa, che ha permesso tragici stermini di massa, cedeva forse a quella «tentazione del monito» e alla «meta-etica» (Berti), presentandola come baluardo dell’umanità nei suoi racconti.
Si raffigura però una post-umanità (Pianzola), specialmente nei racconti distopici, le cui parole-chiave sono meticciato, ibridazione e contaminazione. Rappresentata, in particolare, dall’intertestuale e «affascinante dialogo con la mitologia classica e biblica, con le leggende ebrai¬che, con la fantascienza» (Barenghi): un dialogo che il presente contributo intende analizzare ed interpretare, definendolo in qualità di «tema, mitologema e processo» (Pianzola).
Si analizzeranno pertanto idee e paradigmi derivati dalla letteratura classica: il primigenio mondo in caòsso converso di Quaestio de centauris e l’eredità empedoclea di Autobiografia o de Il passa-muri; i «valentuomini che si studiano al liceo» citati in Ottima è l'acqua; i «bravi uomini che avevano indovinato gli atomi a buon senso» e il lucreziano «corpora constabunt ex partibus infinitis» di La sfida della molecola; il richiamo ad Epicuro nella poesia Plinio e il rapporto polvere-cenere tra Ad ora incerta e Altre poesie; il parallelo tra le Storie naturali e la Naturalis historia; il «greco diligente» di Una stella tranquilla e l’aristotelica «causa finale» in L’asimmetria e la vita. Citazioni e reminiscenze fondamentali, queste, in cui Levi rinnega la «schisi innaturale, non necessaria, nociva» tra sapere scientifico e sapere letterario, grazie alle quali crea una vera e propria «poesia della scienza» (Amsallem), imparata da quelle figure che hanno ispirato la polimerizzazione tra le «due culture» e trovato una via tra letteratura e divulgazione scientifica.
Analizzare la «tubazione» che va dai fisici pluralisti fino a Lucrezio, sotto l’egida della quale rientrano alcune delle letture fondamentali per la formazione di Levi, significa perciò “scavalcare il crepaccio” tra i due saperi e vedere come, nei suoi testi, le eco della scienza classica costituiscano occasioni letterarie coerenti e centrali per l’opera primoleviana.
In particolare, l’analisi si focalizza sulle scene rappresentate nella commedia, sugli elementi costitutivi e peculiari di queste e sul valore antropologico che l’agone comico poteva avere presso i Greci. Secondo questa via esegetica, il destino dell’uomo aristofaneo, durante il periodo della festa cittadina in cui si rappresenta la commedia, è all’insegna di un’“utopia fantastica” in cui il δῆμος è in grado di autodeterminarsi ed autogovernarsi. L’ésprit che viene a crearsi in questa situazione è quello del “sentimento carnevalesco del mondo”, il quale permette il capovolgimento secondo una “scoronazione carnevalesca”, dalla quale nasce una sorta di vuoto che viene preso dal popolo, unico responsabile di se stesso in questa parentesi temporanea. Il personaggio di Trigeo, in particolare, è il promotore del “rovesciamento”: sfidando paratragicamente gli dèi, egli conquista la pace per il suo popolo, riportando così in Grecia i tempi di benessere. Il tutto viene celebrato con un banchetto (il simbolico banchetto nuziale di Trigeo ed Opora), altro elemento di centrale importanza tanto nella commedia quanto nell’analisi bachtiniana, la quale permette di interpretarlo come la celebrazione della “conclusione sempre gravida di un principio nuovo” tipica della festa popolare.
Demoni della teoria. Critica ed ermeneutica tra le letterature e le arti – Seminari di formazione del curriculum “Letterature e Culture Comparate”
Giovedì 10 dicembre 2020, h. 17, https://unito.webex.com/unito/j.php?MTID=ma62110f91261c40c06f912da08a629ab, PW: primolevi
Presentazione del volume “Innesti. Primo Levi e i libri altrui” (Peter Lang, Bern, 2020), a cura di R. S. C. Gordon (Cambridge) e G. Cinelli (Fondazione “Nuto Revelli”, Cuneo), e discussione aperta con gli autori del volume sul tema: l’intertestualità in Primo Levi. Modera M. Cravero (Torino).
Reseña de Andrea De Benedetti, Carlo Pestelli, ¡La lingua feliz! Curiosità, bizzarrie e segreti: tutto quello che avreste voluto sapere sulla lingua spagnola, Torino, UTET, 2018, 176 pp., ISBN: 9788851166854, 16,00 €
Disponibile presso https://www.italianisti.it/pubblicazioni/atti-di-congresso/letteratura-e-scienze/1-Cravero_Levi.pdf.