Papers by Francesca Romana Gaja
Napoli, Genova, Milano. Scambi artistici e culturali in tre città legate alla Spagna (1610-1640), 2020
Bollettino d'Arte, 2021
In ricordo di Paolo Giorgio Ferri , di LORENZO D'ASCIA e JEANNETTE PAPADOPOULOS 1 GIULIA ROCCO: F... more In ricordo di Paolo Giorgio Ferri , di LORENZO D'ASCIA e JEANNETTE PAPADOPOULOS 1 GIULIA ROCCO: Frammenti di bassorilievi dal teatro di Spoleto. Una proposta di ricostruzione 5 e interpretazione GIOVANNI BORACCESI: Croci astili del Quattrocento e Cinquecento nella diocesi di Tricarico 47 GIACOMO MONTANARI: Tomaso Orsolino tra Pavia e la Certosa (1628-1635). Precisazioni 65 cronologiche e nuovi spunti per il ruolo di Ercole Ferrata LAURA GIGLI: Bartolomeo Lupardi si racconta nel programma architettonico e decorativo 93 del prospetto della sua casa GABRIELLA MARCHETTI: Note a margine sui lavori di restauro della Casa di Bartolomeo Lupardi 113 TUTELA E VALORIZZAZIONE ANDREA G. DE MARCHI: Mobili romani pseudo nordici con marmi archeologici e pitture. 119 Tracce per Francesco Allegrini e Daca Poelen FABIOLA JATTA: La cromia ritrovata nel Complesso monumentale romano di San Michele 127 a Ripa Grande ACQUISIZIONI FRANCESCA ROMANA GAJA: Una nota per Jan Miel in Palazzo Reale a Torino 139 LA MEMORIA ISTITUZIONALE FRANCO BOGGERO, CHIARA MASI: Nino Lamboglia e la salvaguardia del patrimonio artistico 145 del Ponente ligure negli anni del secondo conflitto mondiale 44 OTTOBRE-DICEMBRE ANNO CIV 2019 SERIE VII
Napoli, Genova, Milano. Scambi artistici e culturali tra città legate alla Spagna (1610-1640), atti del convegno a cura di L. Magnani, A. Morandotti, D. Sanguineti, G. Spione, L. Stagno con la collaborazione di F. R. Gaja, E. Silvello, Milano, Scalpendi
Il volume raccoglie le riflessioni in margine ai temi della mostra L’ultimo Caravaggio. Eredi e n... more Il volume raccoglie le riflessioni in margine ai temi della mostra L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri. Napoli, Genova e Milano a confronto (1610 -1640), vista nelle sale delle Gallerie d’Italia a Milano (29 novembre 2017-8 aprile 2018) e prova a restituire i rapporti culturali e artistici tra tre grandi città italiane legate alla Spagna. L’iniziativa espositiva era l’occasione per seguire, in anni di rivolgimento del gusto, una sfida tra la rivoluzione tutta devota al naturale di Caravaggio e dei suoi seguaci napoletani, e la nuova colorata e festosa stagione barocca che matura piuttosto a Genova, in un asse privilegiato con Milano, la Toscana e le Fiandre. Caravaggio da una parte, Procaccini e Strozzi dall’altra, in una partita alternativa dal punto di vista delle scelte linguistiche.
Lo sguardo ora si amplia e le relazioni fra gli artisti e i letterati, i profili di rari mecenati e collezionisti, l’indagine delle forme della devozione, gli accrescimenti delle conoscenze su pittori e scultori celebri o poco noti, costituiscono argomenti di ricerca attraverso i quali trovano conferme le relazioni tra quei centri vitali del potere spagnolo in Italia.
Quando nel novembre del 1658 Jan Miel giunge a Torino da Roma, chiamato dal duca Carlo Emanuele I... more Quando nel novembre del 1658 Jan Miel giunge a Torino da Roma, chiamato dal duca Carlo Emanuele II per le sue «lodevoli qualità» e la «singolar intelligenza nell'arte della pittura» a ricoprire l'incarico di «Pittore ordinario» di corte al posto di Baldassarre Mathieu, il cantiere edilizio del Palazzo ducale è quasi terminato 1 . Risale infatti al 2 settembre la delibera per la facciata, da realizzare conformemente alle indicazioni dell'ingegnere Carlo Morello 2 . In seguito alle trattative intraprese in quel giro di anni da Cristina di Francia per organizzare il matrimonio del figlio, si manifesta la necessità di rendere abitabili in breve tempo gli appartamenti di rappresentanza del piano nobile, destinati alla futura coppia ducale. Il matrimonio di Carlo Emanuele con Francesca d'Orléans, celebrato per procura dal cardinale Antonio Barberini presso la parrocchia parigina di Saint-Germain il 4 marzo del 1663, si carica inoltre di importanti valenze politiche poiché non solo rinsalda i rapporti della corte con la Francia, essendo la duchessa nipote di Enrico IV, ma soprattutto decreta simbolicamente una nuova era di pace, dopo la guerra civile per la successione al ducato, che aveva visto i madamisti schierarsi contro i principisti guidati dal cardinale Maurizio e dal principe Tommaso 3 . L'esaltazione dinastica e la celebrazione del nuovo governo del duca sono di conseguenza le tematiche centrali e ricorrenti nella decorazione del Palazzo ducale. L'apparato retorico viene affidato all'abate Emanuele Tesauro, erudito strettamente legato alla corte già dagli anni di Carlo Emanuele I, che elabora una serie di complesse allegorie raccolte nella sezione Regii Palatii Taurinensi Ornamenta delle Inscriptiones. Il testo, composto nel corso del Seicento e pubblicato per la prima volta nel 1666, è una fonte coeva preziosa per leggere e contestualizzare il programma iconografico che si sviluppa nelle diverse sale 4 . Seguendo le prescrizioni di Tesauro, il messaggio è veicolato dalla decorazione: il punto di partenza è sempre costituito dal plafond, inserito in un soffitto in legno intagliato e dorato, la cui allegoria deve essere chiara e immediatamente comprensibile; la metafora prosegue sotto forma di storia nel fregio fino a terminare nelle sovrapporte, ove sono raffigurati gli exempla 5 . Quasi ogni dipinto è accompagnato da un cartiglio contenente un emblema il cui «luogo proprio […] sono i Quadri, e le Tabelle,
Catalogue Entries by Francesca Romana Gaja
Redazione delle introduzioni (1. L'immagine del potere; 2. La corte femminile; 3. Legami di famig... more Redazione delle introduzioni (1. L'immagine del potere; 2. La corte femminile; 3. Legami di famiglia. L'infanzia; 4. Le alleanze internazionali) e della bibliografia.
Schede nn. 4, 5, 13, 14, 15, 34, 35 in Pelagio Palagi. Memoria e invenzione nel Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra a cura di G. Careddu, F. Gualano, M. Pigozzi, L. Santa, Genova 2019.
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Lo sguardo ora si amplia e le relazioni fra gli artisti e i letterati, i profili di rari mecenati e collezionisti, l’indagine delle forme della devozione, gli accrescimenti delle conoscenze su pittori e scultori celebri o poco noti, costituiscono argomenti di ricerca attraverso i quali trovano conferme le relazioni tra quei centri vitali del potere spagnolo in Italia.
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Conference by Francesca Romana Gaja
Lo sguardo ora si amplia e le relazioni fra gli artisti e i letterati, i profili di rari mecenati e collezionisti, l’indagine delle forme della devozione, gli accrescimenti delle conoscenze su pittori e scultori celebri o poco noti, costituiscono argomenti di ricerca attraverso i quali trovano conferme le relazioni tra quei centri vitali del potere spagnolo in Italia.
Il Convegno, dedicato ai giovani ricercatori, si concentrerà sul tema dei luoghi come esito principale dell’interazione tra l’uomo e lo spazio. Si tratterà di riflettere sui problemi di lettura e interpretazione che le fonti pongono alla ricerca archeologica, storica e storico-artistica, confrontando gli aggiornamenti contenuti in studi riguardanti la costruzione e la trasformazione dei luoghi e approfondendo in ottica interdisciplinare il rapporto fra spazio reale e spazio percepito e rappresentato.
Il Call è in italiano e in inglese.
Si prevedono anche spazi di sessione per eventuali poster.
Per qualsiasi informazione, si potrà scrivere all’indirizzo [email protected].
Submission Deadline for Papers and Posters Proposals: April 14th, 2019.
L'iniziativa espositiva era l'occasione per seguire, in anni di rivolgimento di gusto, una sfida tra la rivoluzione tutta devota al naturale di Caravaggio e dei suoi seguaci napoletani, e la nuova e colorata e festosa stagione barocca che matura piuttosto a Genova, in un asse privilegiato con Milano, la Toscana e le Fiandre. Caravaggio da una parte, Procaccini e Strozzi dall'altra, in una partita alternativa dal punto di vista delle scelte linguistiche.
Lo sguardo ora si amplia e le relazioni fra gli artisti e i letterati, i profili di rari mecenati e collezionisti, l'indagine delle forme della devozione, gli accrescimenti delle conoscenze su pittori e scultori celebri o poco noti, costituiscono argomenti di ricerca attraverso i quali trovano conferme le relazioni tra quei centri vitali del potere spagnolo.