Conferences by Maria Vittoria D'Onghia
Parola. Una nozione unica per una ricerca multidisciplinare, 2019
Oggetto di questo lavoro è l’osservazione di fenomeni di reduplicazione aggettivale in alcuni dia... more Oggetto di questo lavoro è l’osservazione di fenomeni di reduplicazione aggettivale in alcuni dialetti dell’Italia meridionale con lo scopo di riconsiderare la natura grammaticale di tale processo.
D’une construction à l’autre : un nouveau modèle pour l’évolution de CASAM > chez , 2018
Papers by Maria Vittoria D'Onghia
Cesati, 2020
in PERCORSI DEL TESTO. ADATTAMENTO E APPROPRIAZIONE DELLA LETTERATURA ITALIANA, a cura di S. Por... more in PERCORSI DEL TESTO. ADATTAMENTO E APPROPRIAZIONE DELLA LETTERATURA ITALIANA, a cura di S. Portelli - K. Chircop, Convegno AIPI, Firenze, Cesati, 2020, pp. 97-105
L'obiettivo di questo contributo è spiegare come Dario Fo e Franca Rame siano riusciti a tenere attivo il cantiere di Mistero Buffo attraverso gli anni, senza mai far perdere all'opera la sua potenza scenica e ideologica; saranno perciò osservati gli strumenti di cui si sono serviti, con particolare attenzione alle scelte linguistiche attuate. In particolare, nella prima parte si porrà l'accento sul rapporto tra il repertorio me-dievale scelto come cornice delle storie raccontate, e la volontà di colpire invece le dina-miche di potere del XX secolo; si analizzeranno pertanto i mezzi espressivi con cui Fo ha ancorato la narrazione a un preciso contesto italiano di provincia, e nello stesso tempo ha permesso alla sua opera di parlare un linguaggio universale grazie all'uso del grammelot. Nella seconda parte ci si concentrerà invece sulla resa su carta di Mistero Buffo nell'edizione del 2003 curata dalla moglie Franca Rame. In particolare, si confronteranno la versione scenica in superdialetto e quella cartacea in italiano de Il miracolo delle nozze di Cana, nel tentativo di valutare l'adattamento delle strutture linguistiche alla trasposizione su carta del recitato e alla sua resa in italiano.
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L'obiettivo di questo contributo è spiegare come Dario Fo e Franca Rame siano riusciti a tenere attivo il cantiere di Mistero Buffo attraverso gli anni, senza mai far perdere all'opera la sua potenza scenica e ideologica; saranno perciò osservati gli strumenti di cui si sono serviti, con particolare attenzione alle scelte linguistiche attuate. In particolare, nella prima parte si porrà l'accento sul rapporto tra il repertorio me-dievale scelto come cornice delle storie raccontate, e la volontà di colpire invece le dina-miche di potere del XX secolo; si analizzeranno pertanto i mezzi espressivi con cui Fo ha ancorato la narrazione a un preciso contesto italiano di provincia, e nello stesso tempo ha permesso alla sua opera di parlare un linguaggio universale grazie all'uso del grammelot. Nella seconda parte ci si concentrerà invece sulla resa su carta di Mistero Buffo nell'edizione del 2003 curata dalla moglie Franca Rame. In particolare, si confronteranno la versione scenica in superdialetto e quella cartacea in italiano de Il miracolo delle nozze di Cana, nel tentativo di valutare l'adattamento delle strutture linguistiche alla trasposizione su carta del recitato e alla sua resa in italiano.
L'obiettivo di questo contributo è spiegare come Dario Fo e Franca Rame siano riusciti a tenere attivo il cantiere di Mistero Buffo attraverso gli anni, senza mai far perdere all'opera la sua potenza scenica e ideologica; saranno perciò osservati gli strumenti di cui si sono serviti, con particolare attenzione alle scelte linguistiche attuate. In particolare, nella prima parte si porrà l'accento sul rapporto tra il repertorio me-dievale scelto come cornice delle storie raccontate, e la volontà di colpire invece le dina-miche di potere del XX secolo; si analizzeranno pertanto i mezzi espressivi con cui Fo ha ancorato la narrazione a un preciso contesto italiano di provincia, e nello stesso tempo ha permesso alla sua opera di parlare un linguaggio universale grazie all'uso del grammelot. Nella seconda parte ci si concentrerà invece sulla resa su carta di Mistero Buffo nell'edizione del 2003 curata dalla moglie Franca Rame. In particolare, si confronteranno la versione scenica in superdialetto e quella cartacea in italiano de Il miracolo delle nozze di Cana, nel tentativo di valutare l'adattamento delle strutture linguistiche alla trasposizione su carta del recitato e alla sua resa in italiano.