Papers by Carlo Giovanni Cereti
This article briefly discusses Philippe Gignoux's rigorous scholarly contribution to the stud... more This article briefly discusses Philippe Gignoux's rigorous scholarly contribution to the study of the Iranian macrocosm-microcosm theory as well as his theory on the date of Zoroastrian apocalypses
Oxbow Books, Feb 16, 2023
Vicino Oriente
This paper presentsthe most significant evidence of the new epigraphic findings recovered at Paik... more This paper presentsthe most significant evidence of the new epigraphic findings recovered at Paikuli (Iraqi Kurdistan) in the 2018 and 2019 campaigns, for atotal of 9blocks and fragments (8MP and 2Pa). Other epigraphic findings will be included in the final publication onthe monument and its inscription, forthcomingin 2023
Description of poetry and versification in pre-Islamic Ira
Presentation and discussion of the Middle Persian text karnamag i Ardaxshir i Pabaga
L'articolo discute alcune testimonianze della lingua persiana nei primi secoli del Califfato ... more L'articolo discute alcune testimonianze della lingua persiana nei primi secoli del Califfato con particolare riferimento alle iscrizioni mediopersiane di XI secolo attestate nel Tabaristan storico. In particolare, s'indaga l'importanza di queste iscrizioni per meglio capire la genesi del Libro dei Re di Ferdowsi e la situazione linguistica dell'Iran nei primi secoli dell'Islam
Presenting Jamshid Soroushian, one of the leaders of the Zoroastrian community of Iran in the 20t... more Presenting Jamshid Soroushian, one of the leaders of the Zoroastrian community of Iran in the 20th centurie
Šahrestānīhā ī Ērānšahr. A Middle Persian Text on Late Antique Geography, Epic and History, Daryaee Touraj, Bibliotheca Iranica, Intellectual Tradition Series, No. 7, Costa Mesa, California: Mazda Publishers, 2002, ISBN 1-56859-143-8, xii + 90 pp Iranian Studies, 2007
Narrating Power and Authority in Late Antique and Medieval Hagiography from East to West, 2021
The present volume contains a revised version of eighteen papers read at the international confer... more The present volume contains a revised version of eighteen papers read at the international conference Ad ulteriores gentes. The Christians in the East (1st to 7th century) held in Rome on 13th and 14th March 2009 and jointly organized by the Sapienza University of Rome, the Pontifical Oriental Institute and the Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO) on the occasion of Pauline Year (2008-2009) celebrating the second millennial anniversary of the birth of St. Paul, the Apostle of the Gentiles. The conference was devoted to studying the spread of Christianity in the Middle East during the first seven centuries of the Christian era. Particular attention was paid to those areas which, in a way or another, were affected by the influence of Iranian culture, from Mesopotamia to the Indus River, and from the Caucasus to the Indian Ocean
The commemorative monument of Paikuli was built by the Sasanian king Narseh (293-302 / 3 AD) next... more The commemorative monument of Paikuli was built by the Sasanian king Narseh (293-302 / 3 AD) next to the southern pass of the Qaradagh mountain range, about 100 km from the nowadays city of Sulaimaniyah. The bilingual inscription (Middle Persian and Parthian), originally engraved on two walls of the structure, specifies both the choice of the site and the historical context related to the monument construction. This epigraphic evidence represents indeed one of the most significant internal sources on the early Sassanian period. Since 2006 a joint team of Italian-Kurdish experts carried out research activities focused on the Paikuli monument and the surrounding area. Both of them are today the object of a new Sapienza scientific project, which aims to answering the many questions this outstanding site still raises among the scholarly public. It is in fact in order to enhance the understanding of this context that the current activities are focusing on the systematic documentation of ...
Journal of Persianate Studies
Ray—located near present-day Tehran—is among the most important historical areas in Iran and the ... more Ray—located near present-day Tehran—is among the most important historical areas in Iran and the plains to the south of Tehran have always been densely inhabited and intensely cultivated thanks to the waters coming from Mount Tochal and the Alborz Mountains. Historical records and archeological data for the early history of the city in the Median, Achæmenid, Seleucid, and even Parthian periods are not exhaustive. In the present study, an attempt is made to bring together primary and secondary sources to define better the role that the province of Ray played during the Sasanian period, during which it was host, among others, to a huge military camp crucial to manning the northern and eastern frontier. Combined archeological and historical evidence shows that Ray has played an important and pivotal role in the history of Iran from the first years of the formation of the Sasanian Empire to the very last years of the empire, leaving a lasting memory in the Islamic literary tradition.
Description of two collections of Sasanian clay bullae recently discovered in Fars (Iran)
Voce enciclopedica dedicata alla vita e agli studi di Robert Charles ZaehnerEntry dedicated to th... more Voce enciclopedica dedicata alla vita e agli studi di Robert Charles ZaehnerEntry dedicated to the life and studies of Robert Charles Zaehne
Uploads
Papers by Carlo Giovanni Cereti
Mostra e catalogo a cura di | Exhibition and Catalogue curated by
Dara Talaat Mohammed Ali al-Yaqoobi
Julian Bogdani
Carlo G. Cereti
Luca Colliva
Camilla Insom
Gianfi lippo Terribili
Erika Vecchietti
Fotografie | Photography
HCECR - High Commission for Erbil Citadel Revitalization
Autori dei testi | Authors of the texts
Dara Talaat Mohammed Ali al-Yaqoobi, Angela Bizzarro, Massimo Bray, Julian Bogdani, Carlo G. Cereti, Luca Colliva, Marco Galuppi, Camilla Insom, Giuseppe Labisi, Serenella Mancini, Gianfilippo Terribili.
I Grandi Scavi rappresentano da quarant’anni una delle più rilevanti prospettive di ricerca della Sapienza. Nati per iniziativa del Rettore Antonio Ruberti, che ne intuì le rilevanti potenzialità sul piano culturale a livello nazionale ed internazionale, i Grandi Scavi, costituiti inizialmente da un numero limitato di ricerche di eccezionale importanza, sono nel tempo aumentati e oggi comprendono un elevato numero di missioni scientifiche (24), coinvolgendo un alto numero di docenti, ricercatori e studenti.
Gli scavi coprono un ambito geografico molto esteso (Italia, Vicino e Medio Oriente, Africa orientale e sahariana) e interessano un arco cronologico amplissimo, dal paleolitico al medioevo, costituendo un patrimonio eccezionale di conoscenze e pongono La Sapienza in una posizione di eccellenza nel campo dell’Archeologia, come tra l’altro confermato da ripetuti riconoscimenti internazionali, quali la costante ottima posizione nel ranking QS World University.
Alcune di queste ricerche hanno assunto una rilevante notorietà internazionale: basterebbe citare gli scavi di Arslantepe in Anatolia, di Ebla in Siria, di Mozia, di Pyrgi presso Caere, del Palatino e del Foro Romano, di Pratica di Mare, per richiamare alla mente di tutti eccezionali scoperte che hanno contribuito largamente all’affermazione della ricerca archeologica italiana. L’articolazione delle tematiche storiche ed archeologiche coinvolte nei Grandi Scavi della Sapienza è però nel suo complesso molto più ampia e riguarda tutte le grandi tappe della storia dell’umanità, delle prime forme di aggregazione sociale, alla nascita delle prime comunità agricole e delle prime società dotate di tecnologie fusorie del metallo, dalla origini delle più antiche società urbane e statali, ai grandi imperi del mondo classico e orientale, fino all’affermazione delle città comunali e dell’Europa medievale. Negli ultimi anni inoltre hanno trovato spazio anche alcune ricerche di ambito paleontologico e antropologico che ne hanno ulteriormente ampliato l’articolazione.
L’Archeologia è oramai una disciplina plurale che coinvolge anche molti altri ambiti scientifici e che dunque consente di creare sinergie ad ampio spettro all’interno e all’esterno della stessa comunità Sapienza, come dimostrano le molte collaborazioni già avviate e gli ottimi risultati raggiunti. Da questo punto di vista si auspica un rafforzamento di queste cooperazioni, con il fine di incrementare la rete di relazioni scientifiche e costituire un nucleo coeso all’interno dell’Ateneo, collocato nell’ambito di una vasta trama di relazioni con altre istituzioni di ricerca e dallo spiccato carattere interdisciplinare.
Sul piano didattico i Grandi Scavi hanno da sempre costituito una palestra insostituibile per formare sul campo generazioni di archeologi pronti ad affrontare le sfide di un mestiere tanto affascinante quanto complesso. L’ampio ventaglio dei Grandi Scavi infatti offre annualmente a centinaia di studenti un’opportunità unica nel panorama accademico nazionale ed internazionale per acquisire una professionalità di elevato livello.
Il successo ottenuto dalla Sapienza sul fronte della ricerca archeologica è stato raggiunto anche grazie alla collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e al proficuo dialogo con le specifiche Soprintendenza territoriali, ma altrettanto prezioso e imprescindibile è stato il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per gli scavi all’Estero.
Nella prospettiva della Terza Missione la realizzazione di una pubblicazione e la sua presentazione pubblica vuole essere la testimonianza del ruolo che La Sapienza ha assunto e che intende ulteriormente incrementare, quale Università inclusiva e attenta alla ricaduta socio-culturale delle sue attività di ricerca in Italia e all’Estero, nonché degli aspetti socio-economici che tali attività assumono nei molti territori in cui opera.