Papers by Amarillis Pompei
Papyrologica Lupiensia 32, 2023
SEP, 2022
Two Roman period hieroglyphic signs are connected to the ritual sˁḥˁ k3 sḥn.t of the god Min. The... more Two Roman period hieroglyphic signs are connected to the ritual sˁḥˁ k3 sḥn.t of the god Min. The first sign represents Min’s cult chapel and attests the presence of a living bull inside. The second sign depicts the climbing scene for Min. Some hieroglyphic signs of similar scenes are sometimes erased from temple reliefs. The Author investigates the possible reasons of this erasure.
Papyrologica Lupiensia, 2020
The Nubian necklace with ram's head pendants was one of the most important royal emblems, worn by... more The Nubian necklace with ram's head pendants was one of the most important royal emblems, worn by kings from the XXV dynasty to the Meroitic period. In this paper the Author shows that such a necklace was delivered by Amun of Pnubs to king, during the coronation ritual, as mentioned in the stela of Nastasen, under the name of ḫrỉw. The necklace was considered extremely significant for the Nubian reign, because it represented the connection of the Nubian kingship with the Amun cults.
Studi di Egittologia e Papirologia, 2016
The 13th International Conference for Nubian Studies University of Neuchâtel, 1st - 6th September 2014
In the course of the archaeological excavations in the royal cemetery at Nuri (1916)(1917)(1918),... more In the course of the archaeological excavations in the royal cemetery at Nuri (1916)(1917)(1918), Reisner discovered almost thirty cylindrical objects made of precious metal (gold, electrum and silver) in some royal burials. "They consist of two parts; (a) a cylindrical tube, closed at the base by a circular disc, and (b) a shorter cylindrical tube open at both ends, fitted with an internal sleeve which projects beyond its lower end and slides inside" (Dunham 1955, Nuri, p. 43). These precious objects (measuring between 8 and 13 cm in height and about 3 cm in diameter) are dated from the seventh to fourth century BC and didn't undergo formal changes during this period.
Studi in onore di Claudio Barocas, Rivista di Studi Orientali, 2013
In the present paper the Author will try to demonstrate that the xprS–crown contained a double co... more In the present paper the Author will try to demonstrate that the xprS–crown contained a double cosmic nature, embodying the solar and lunar aspects. After examining the past studies relating the origin and the function of the xprS–crown and its lunar connections with the royal kingship, the Author analyses her hypothesis of the double cosmic nature of the xprS–crown, starting from the study of royal representations of the Blue-crown with lunar disk; besides, she believes that the xprS–crown was made of electrum, because the such crown was always represented with two colours: blue and yellow. This double colour could be caused by the metallic alloy and the electrum had almost always ideological associations with the moon. As the xprS–crown had intrinsically a significance of cosmos unity, incorporating the double cosmic nature (solar and lunar), such crown can be almost certainly considered a crown of living ruler, who had to guarantee the unity of the cosmos during his reign.
La Tomba del Guerriero di Tarquinia, a cura di A. Babbi e U. Peltz, p. 269
Redaktion: Marie Röder (RGZM) Satz: Dieter Imhäuser, Hofheim a. T. Umschlaggestaltung: Reinhard K... more Redaktion: Marie Röder (RGZM) Satz: Dieter Imhäuser, Hofheim a. T. Umschlaggestaltung: Reinhard Köster (RGZM) unter Verwendung einer Fotografie der Installation des Kriegergrabes in der Dauerausstellung der »ITALIA ANTIquA« im Berliner Alten Museum. Foto: Johannes Laurentius -Staatliche Museen zu Berlin, Antikensammlung
in Atti del I Convegno di Egittologia “Nubia, Oasi e Fayyum in Età Faraonica”, Genova, 23-24 settembre 2011, Aegyptica II (2012), pp. 36-51, 2012
La formella in faïence qui esaminata ( ) fu rinvenuta nel 1913 durante gli scavi di George A. Rei... more La formella in faïence qui esaminata ( ) fu rinvenuta nel 1913 durante gli scavi di George A. Reisner nel sito di Kerma, poco a sud della terza cataratta del Nilo. La formella è di piccole dimensioni, essendo alta 7,5 cm e profonda 2,3 cm. Nel 1920 fu donata al Museo di Boston, dove attualmente è conservata 1 . Fu in seguito ipotizzato che la formella raffigurasse il volto di un nemico vinto e legato insieme ad altri prigionieri 2 .
Proceedings of the 12th International Conference for Nubian Studies. The British Museum, London, 1–6 August 2010
The Kushite World. Proceedings of the 11th International Conference for Meroitic Studies - Vienna, 1–4 September 2008. Beiträge zur Sudanforschung. Beiheft 9, pp. 565-572
Le Kordofan occidental pendant la période méroïtique. Prospections à Zankor et Abou Sofyan 423
Studi di Egittologia e Papirologia 6 (2009), pp. 87-97
Meetings between Cultures in the Ancient Mediterranean. Proceedings of the 17th International Congress of Classical Archaeology, Rome 22-26 sept. 2008,
In questa sede intendo portare a conoscenza alcune iconografie dell'imperatore Augusto, effigiate... more In questa sede intendo portare a conoscenza alcune iconografie dell'imperatore Augusto, effigiate sulle pareti dei templi nubiani. Il mio studio prenderà in considerazione gli aspetti iconografici e regali che caratterizzano la figura di Augusto, mettendoli a confronto con quelli utilizzati da sovrani autoctoni in ambiente egizio-nubiano. Tale indagine analizzerà, pertanto, i singoli elementi che contraddistinguono le rappresentazioni di Augusto, ovvero l'abbigliamento, le insegne regali, le offerte e le titolature utilizzati nei templi nubiani. Tali importanti elementi regali saranno utili per l'individuazione degli aspetti ideologici del potere romano in Egitto e in Nubia.
Studi di Egittologia e Papirologia 5 (2008), pp. 95-108
Aegyptus 87 (2007), pp. 73-98
Osservazioni su un copricapo regale La corona a calotta, denominata dagli studiosi cap-crown (1),... more Osservazioni su un copricapo regale La corona a calotta, denominata dagli studiosi cap-crown (1), risulta dalle testimonianze che ebbe un'indubbia importanza come simbolo regale sia in ambiente egiziano che nubiano. La corona a calotta consisteva in un copricapo molto aderente che avvolgeva quasi completamente la testa, lasciando scoperte soltanto le orecchie, molto probabilmente costituito da un nucleo di materiale soffi ce, forse pelle. Analizzando da tempo le rappresentazioni della corona a calotta, ho ritenuto opportuno evidenziare in questa sede una determinata tipologia, che è emersa prepotente dalle numerose attestazioni della corona a calotta e che denomineremo 'calotta (1) Denominata anche skull-cap, kappe, bonnet. G.M. JÉQUIER, Les frises d'objets des sarcophages du Moyen Empire
Studi di Egittologia e Papirologia 2 (2005), pp. 107-121
Studi di Egittologia e Papirologia 3 (2006), pp. 165-173, 2006
Ricerche di Egittologia e Antichità Copte” VIII (2006), pp. 49-60 , 2006
Il cosiddetto omphalos di Napata 2 (tav. I) fu rinvenuto, durante gli scavi del Reisner del 1915,... more Il cosiddetto omphalos di Napata 2 (tav. I) fu rinvenuto, durante gli scavi del Reisner del 1915, in una camera (B 503) del Grande Tempio di Amon al Gebel Barkal. È un oggetto di forma semiovale, in arenaria, con tracce di stucco e di pittura. Le dimensioni riportate nella scheda contenuta nel catalogo Soudan 3 sono: altezza 62,5 cm e diametro 59,2 cm 4 . Sul corpo vi è un'apertura quadrangolare (24 × 20 cm), che dà accesso ad una cavità (con una profondità dagli 8 ai 13 cm) 5 praticata evidentemente per contenere un importante oggetto. Originariamente l'apertura doveva essere chiusa da una porticina, oggi scomparsa. Sembrerebbe che sia stata divelta, forse per rubarne l'oggetto contenuto. È evidente dunque che l'oggetto trafugato fosse prezioso non tanto per il suo signifi cato ideologico, quanto, invece, per il suo valore intrinseco; si trattava probabilmente di un oggetto costituito da materiale pregiato, come oro, argento e/o pietre preziose.
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