Papers by Alessandra Bertuzzi
Ubaldini Signori degli Appennini. La riscoperta della famiglia Ubaldini, protagonista di arte e storia dal Medioevo al Rinascimento e oltre., 2021
Anticamente nota con il nome di Casteldurante, la città di Urbania (PU) ha partecipato nei secol... more Anticamente nota con il nome di Casteldurante, la città di Urbania (PU) ha partecipato nei secoli a varie vicende storiche, iniziate con la costituzione di un piccolo borgo medievale a libero comune, che venne poi distrutto e riedificato per passare sotto il controllo dei Benedettini, e confluire – in epoca rinascimentale – dapprima nei possedimenti dei Brancaleoni, poi in quelli Montefeltro, venendo annesso nel 1424 al ducato di Urbino.
Nel Palazzo Ducale di Urbania oggi si trovano Museo, Pinacoteca e Biblioteca Comunale, dove si conservano ancora alcuni preziosi volumi della “Libreria Impressa” di Federico Ubaldini da Montefeltro e delle collezioni di Francesco Maria II.
Architettura e museologia liquida, 2022
La progettazione degli edifici per la nuova Wirtschaftsuniversität di Vienna risponde a quella d... more La progettazione degli edifici per la nuova Wirtschaftsuniversität di Vienna risponde a quella definizione di società liquida analizzata da Baumann, dove il reciproco coinvolgimento tra spazio e individuo raggiunge un perfetto dialogo grazie alla modulazione delle forme e alla compenetrazione tra esterno e interno data dall’utilizzo di specifici materiali.
L’annullamento dei confini tra spazio interno ed ambiente esterno, riscontrabile in modo particolare nella Biblioteca ideata dallo studio Zaha Hadid Architects di Hamburg, con le sue caratteristiche colonne portanti oblique e le sue maestose vetrate, è la maggiore espressione di liquidità nell’architettura di questo campus universitario.
Recensione della mostra che si è aperta a Budapest nell'aprile del 2011: "NO ONE BELONGS... more Recensione della mostra che si è aperta a Budapest nell'aprile del 2011: "NO ONE BELONGS HERE MORE THAN YOU". Gli artisti (1000%; BESOROLA’ AL ATTS; CS OPORT; KITCHEN BUDAPEST; PLAGIUM 2000; ecc.) che mettono in scena le loro opere non nascondono le proprie intenzioni: l'esposizione centra il suo significato proprio nella partecipazione attiva dei suoi visitatori. Punto focale è il concetto di spazio: partendo dal problema dell'urbanistica ungherese, gli artisti spostano l'attenzione su di esso e sulla visione che ha oggi l’uomo dell’ambiente nel quale vive
Recensione della mostra “poesia visiva oggi ? vietato pensare ma liberi di andare” Con un “omaggi... more Recensione della mostra “poesia visiva oggi ? vietato pensare ma liberi di andare” Con un “omaggio” a EUGENIO MICCINI, tenutasi dal 9 al 21 ottobre 2010 presso la sala Menouno del Mega di Forlì - C.so Della Repubblica n. 144 - Forlì (FC).La poesia visiva è l'unica forma di espressione artistica politicamente impegnata e valida tutt'oggi. Si utilizzano materiali in generale poveri: giornali, manifesti, annunci pubblicitari, fotografie, mozziconi di parole, raccolti ovunque. Rifusi e poi ricomposti con tecniche diverse, per creare opere/documenti in cui influiscono il soggetto/artista e l'oggetto/realtà. L'artista si sente così libero di andare, di fare, di pensare, e mettersi in discussione. Una maniera, questa, di fare arte/espressione che si ritrova persino partendo dall'uomo delle caverne il quale, di-segnando sulla roccia graffiti, ci ha dato testimonianza della propria presenza
Ottaviano Ubaldini Della Carda, fratello del duca di Montefeltro Federico, fu grande umanista e c... more Ottaviano Ubaldini Della Carda, fratello del duca di Montefeltro Federico, fu grande umanista e cultore delle scienze. Fu inoltre circondato da artisti che gravitavano intorno al Palazzo Ducale di Urbino e fu committente di alcune opere, quali la Rocca di Sassocorvaro di Francesco Di Giorgio Martini, che denotano un'impostazione fortemente influenzata dalla cultura ermetica del XV secolo, nella caratterizzazione architettonica dell'edificio che presenta la forma anomala di una tartaruga.Ottaviano Ubaldini Della Carda, brother of the Duke of Montefeltro Federico, and the influence of the hermetic culture on the artistic production in the Renaissance such as the Rocca of Sassocorvaro by Francesco Di Giorgio Martini
"Break of Whiteness" è un'opera nata dalla collaborazione tra le due autrici, MIJAN... more "Break of Whiteness" è un'opera nata dalla collaborazione tra le due autrici, MIJANA BATINIC e ROBERTINA ŠEBJANIČ, che basano il loro pensiero sulla medesima concezione di creare arte improntandola su video emozionali. La performance si compone, infatti, di due video installazioni proiettate su uno schermo di base in bianco e nero dove scorrono susseguendosi varie immagini dalla durata di 15 minuti l'una. La video arte, nella maggior parte dei casi, non è di facile comprensione e può per questa ragione suscitare molte critiche. Se non curata al dettaglio, l’opera si perde, infatti, nella vastità e bellezza del luogo nel quale fa la sua apparizione ed il rischio è che venga ignorata o, peggio, denigrata. “Break of Whiteness” fa la sua prima apparizione nel 2010 in Ljubljana, alla “Gallery Alkatraz”. Successivamente diventa parte del quattordicesimo festival internazionale “Videomedeja” nel ”Museum of contemporary art Vojvodina”, in Novi Sad
Recensione della mostra tenutasi a Forlì, Musei San Domenico, dal 29 gennaio al 12 giugno 2011.La... more Recensione della mostra tenutasi a Forlì, Musei San Domenico, dal 29 gennaio al 12 giugno 2011.La mostra propone un'esposizione ben articolata, comprendente un elevato numero di quadri di pittori quali Andrea Mantegna, Bramante, Berruguete, Piero della Francesca, per documentare lo straordinario percorso compiuto dall'artista forlivese. Accanto alla bellezza intrinseca delle opere, il museo allestisce uno stimolante cammino interattivo: schermi e e ricostruzioni degli affreschi, opere inamovibili, di Melozzo a Loreto nella sagrestia di San Marco e, a Forlì, della cappella Feo in San Biagio distrutta dall'ultima guerra. La distribuzione dello spazio museale comprende anche sale video con filmati e spezzoni che ricordano la mostra inaugurata nel 1938, sempre a Forlì, in occasione del V centenario della nascita di Melozzo, per la quale si mobilitò l'Italia intera a partire dal re Vittorio Emanuele
Revisione articoli in lingua inglese. Approvazione alla pubblicazione. Invio articoli ai refere
Rinascimento Italiano: Ottaviano Ubaldini della Carda. A cura di Agnese Vastano, 2020
IT/ENG
IT.
Al ritorno di Ottaviano da Milano, nel 1447, Federico ‒ succeduto al titolo di Conte ‒... more IT/ENG
IT.
Al ritorno di Ottaviano da Milano, nel 1447, Federico ‒ succeduto al titolo di Conte ‒ conferì all’Ubaldini il controllo su diverse zone del Montefeltro, concedendogli il dominio di Apecchio, Sassocorvaro, Mercatello e Gubbio, che rivestivano nel ducato un’importanza strategica, militare e artistica.
Ottaviano si prodigò molto per queste terre, facendovi edificare palazzi, roccaforti, e promuovendo opere di fortificazione e riassetto urbanistico.
Nel 1474 papa Sisto IV investì ufficialmente l’Ubaldini del titolo di Comes Mercatelli, annettendo la Nobile Terra di Mercatello ai possedimenti della Carda, ereditati dall’antica famiglia.
Nel Borgo Ottaviano si prodigò nella riqualificazione di Mercatello, anche grazie all'aiuto di un'importante famiglia mercatellese: gli Stefani, che possedevano un palazzo nel cuore del paese, dove sono stati rinvenuti degli affreschi quasi totalmente inediti.
Entrando all’interno del palazzo, salendo al piano mezzanino, ci si trova di fronte a un ciclo di decorazioni ad affresco di stampo quattrocentesco, alternato a tondi con rappresentazioni in costume rinascimentale, accompagnati da citazioni tratte da testi e motti classici.
La scoperta di questi affreschi ha aperto la strada a nuove indagini, volte a ricostruire la storia dell'ornato e a darne una possibile lettura stilistico-iconografica, riconducibile al Mito di Ercole.
Grazie al ritrovamento di un documento inedito, è stato possibile ricondurre il palazzo ad Ottaviano Ubaldini della Carda, confermando il suo ruolo di mecenate nel ducato di Urbino.
ENG.
Starting from 1447, the date of his succession as Count of Urbino, Federico granted Ubaldini control over various parts of the Montefeltro, according him rule over Apecchio, Sassocorvaro, Mercatello and Gubbio, towns with an important strategic, military and artistic role in the duchy. Ottaviano worked extremely hard on these lands, building houses and strongholds and promoting works of fortification and urban reorganization, thanks to an important family of Mercatello: the Stefani family, chiefly responsible for a great deal of enlargement and decoration work designed to foster the town’s growth in the latter half of the 15th century.
It was to Ludovico degli Stefani that Ottaviano leased a palazzo in Mercatello sul Metauro on 19th December 1470 in emphyteusis
An analysis of the emphyteusis document has enabled the palazzo granted by Ottaviano to Ludovico Stefani to be identified as the very same modern-day Palazzo Stefani in which portions of previously unseen 15th-century frescoes have been found which, according to my own studies, depict the myth of Hercules.
Rinascimento Italiano: Ottaviano Ubaldini della Carda. A cura di Agnese Vastano, 2020
IT/ENG
IT.
Nell’analizzare l’enigmatica figura di Ottaviano Ubaldini, è stato importante prendere... more IT/ENG
IT.
Nell’analizzare l’enigmatica figura di Ottaviano Ubaldini, è stato importante prendere in esame un caso studio che lo vede protagonista della celebre Flagellazione di Piero della Francesca.
La tavola, attualmente conservata presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino (PU), è stata oggetto di studio di numerosi storici e storici dell’arte, sollevando diversi problemi sulla sua datazione, collocazione e interpretazione.
Aronberg Lavin (1968) fu la prima studiosa a ipotizzare che il committente Ottaviano fosse raffigurato nel quadro, nelle vesti del personaggio barbuto in primo piano, a sinistra in abiti orientali, come usavano indossare al tempo gli uomini che si occupavano di scienza
Volendo riconoscere l’Ubaldini nell’uomo in blu della tavola di Piero, risulta interessante un particolare riscontrato in un manoscritto conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, l’Urb.lat.1765, redatto da Girolamo Muzio Giustinapolitano, segretario del duca Francesco Maria Della Rovere, dove è descritta la vita del duca Federico, che presenta un'interessante pagina miniata che potrebbe richiamare la raffigurazione dell'Ubaldini in abito blu, come rappresentato nella tavola di Piero.
ENG.
In analysing Ottaviano Ublaidni’s enigmatic figure, it was important to consider a case study that sees him as the protagonist of Piero della Francesca’s famous Flagellation.
The panel, currently kept at the Galleria Nazionale delle Marche in Urbino (PU), has been studied by many historians and art historians, raising several questions about its dating, location and interpretation.
Aronberg Lavin (a968) was the first to hypothesise that Ottaviano was depicted in the painting, in the guise of the bearded character in the foreground on the left, in oriental dress, such as men who were involved in science at the time wore. In wanting to recognise Ottaviano in the man in blue in Piero’s panel, it is interesting to note a detail found in a manuscript at the Vatican Library, Urb.lat.1765, written by Girolamo Muzio Giustinopolitano, secretary to Duke Francesco Maria Della Rovere
Giustinopolitano’s text describes the life of Duke Federico, who is considered a descendant of Montefeltro, and mentions his glorious battles and magnificent triumphs, in illimunated pages that could represents Ottaviano Ubaldini in blue oriental dresses.
Rinascimento Italiano: Ottaviano Ubaldini della Carda. A cura di Agnese Vastano, 2020
IT/ENG
Ottaviano Ubaldini della Carda fu un protagonista fondamentale di quella celebre stagione ... more IT/ENG
Ottaviano Ubaldini della Carda fu un protagonista fondamentale di quella celebre stagione del Rinascimento italiano che fu la Corte Urbinate di Federico da Montefeltro.
Nato a Gubbio nel 1423, dall’unione tra il valoroso condottiero Bernardino della Carda e Aura da Montefel- tro1, Ottaviano fu fratello naturale del duca Federico e, per questo motivo, ricoprì un ruolo molto importante nella conduzione del Ducato di Urbino.
Amante delle arti e delle scienze, egli fu protettore emerito di artisti e committente di opere d’arte, ma fu anche vittima di una precoce sfortuna critica a seguito di alcune invettive mosse nei suoi confronti da parte del cardinale Pietro Bembo, che lo accusò di aver scagliato un sortilegio sul nipote Guidobaldo rendendolo sterile, al fine di continuare a governare sul ducato di Urbino in assenza di eredi.
Queste calunnie portarono Ottaviano ad una progressiva scomparsa dal panorama storico artistico rinascimentale, lasciando di lui un’immagine distorta e maligna. I suoi interessi per le scienze, per l’astrologia e per l’alchimia, spinsero infatti Bembo a delinearne un profilo ambiguo, ovvero quello di un grande mago, un potente negromante e uno stregone dedito alle arti nefande.
É quindi emersa, negli ultimi anni, la necessità di fare chiarezza su chi fosse questo enigmatico personaggio, descritto dai suoi contemporanei come stimato umanista di grande cultura, affezionato al fratello, e così vicino al nip te da vendere tutti i beni degli Ubaldini per riscattarne la libertà, quando, nel 1497, fu preso prigioniero dagli Orsini.
ENG.
Ottaviano Ubaldini della Carda was a key figure in that celebrated period of the Italian Renaissance that flourished at the Court of Urbino fo Federico da Montefeltro.
Born in Gubbio in 1423, from the marriage between the valiant military commander Bernardino della Carda and Aura da Montefeltro1, Ottaviano was Duke Federico’s brother and therefore played a very important role in governing the Duchy of Urbino.
lover of the arts and sciences, he was a patron emeritus of artists and of works of art, but he was also the victim of some early damaging allegations made against him by Cardinal Pietro Bembo, who accused him of having cast a spell on his nephew Guidobaldo making him sterile, in order to continue to rule over the Duchy of Urbino in the absence of heirs. These slanderous accusations caused Ottaviano to progressively disappear from the historical and artistic scene of the Renaissance, leaving a distorted and maligned image of him. His interests in science, astrology and alchemy led Bembo to draw an ambiguous picture, namely that of a great wizard, a powerful necromancer and sorcerer dedicated to the dark arts.
In recent years, scholars have felt the need to learn about this enigmatic figure who was described by his contemporaries as an esteemed humanist of vast culture, attached to his brother, and so close to his nephew that he sold all of the Ubaldini possessions to buy back his freedom, when, in 1497, he was taken prisoner by the Orsinis.
Icoxilòpoli 2. Iconografia delle xilografie del Polifilo, 2020
Il contributo prende in esame tre delle xilografie contenute nel celebre incunabolo manuziano, l'... more Il contributo prende in esame tre delle xilografie contenute nel celebre incunabolo manuziano, l'Hypnerotomachia Poliphili.
Si analizzano le immagini numero 72, 74 e 75, inerenti la lampada e il pinnacolo nel tempio di Venere Physizoa.
Nello studio comparato tra testo e immagine, in un'indagine che parte dalla narrazione e arriva all' iconografia delle xilografie, questo saggio presenta diverse simbologie e riferimenti alchemici, in raccordo con il testo di Francesco Colonna.
ICOXILÒPOLI 2 Iconografia delle xilografie del Polifilo , 2020
Icoxilòpoli 2. Iconografia delle xilografie del Polifilo, Roma, Bulzoni Editore (Collana Bibliote... more Icoxilòpoli 2. Iconografia delle xilografie del Polifilo, Roma, Bulzoni Editore (Collana Biblioteca di Cultura, 755), 2020, a cura di Alessandra Bertuzzi, Elisabetta Caputo, Stefano Colonna, Flavia De Nicola, Francesco De Santis, Alessia Dessì. ISBN 978-88-6897-181-6, pp. 808.
Icoxilopoli 2 VI Sezione Laboratorio Sperimentale Robotico Baurora
ABSTRACT it
Progetto OPEN CAROGUIMUS9.Ideazione e coordinamento Progetto di Ricerca Caroguimus9 - Cane Robotico Guida Museale per Bambini (e Adulti) non vedenti [alias Baurora]. http://www.bta.it/riv/rice/caroguimus9/index.html Gruppo di Ricerca attivato il 14 Giugno 2016 presso l'insegnamento di Museologia e Critica Artistica e del Restauro del Dr. Prof. Stefano Colonna Ph.D. Sapienza Università di Roma Facoltà di Lettere e Filosofia già Dipartimento di Storia dell'Arte e Spettacolo ora Dipartimento SARAS Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo CaroGuimus9 è un progetto filantropico di classe "open" dedicato alla memoria del Prof. Corrado Maltese. Progetto di ideazione e supervisione di Stefano Colonna per la creazione di Tavolette Cromatiche Pseudo-Braille RGB. La serie delle tavolette del canale Rosso è stata ideata da Stefano Colonna, con il contributo scientifico del Ricercatore Andrea Chiariello e realizzata da Gioele Chiavistelli e presentata in data 7 Marzo 2018, ore 16:00 in Aula III Carlotta Nobile di Sapienza Università di Roma alla presenza di Luca Ruzza, Emy Dell'Oro, del sottoscritto e degli studenti e studentesse del Modulo di Robotica Museale 1. Inoltre, per il medesimo progetto di ricerca Caroguimus9, due video sono stati ideati da Stefano Colonna e sulla base di un testo della Dr.ssa Alessia Ferraro sono stati realizzati dalla Dr.ssa Alessandra Bertuzzi Ph.D.a (versione italiana dell'11 Aprile 2018) e dalla Dr.ssa Donatella Valentino (versione inglese del 28 Novembre 2018 traduzione di Giulia Martina Weston). I video sono stati realizzati presso il Laboratorio Audiovisivo per lo Spettacolo del Centro Teatro Ateneo della Sapienza con la supervisione tecnica del tecnico Dr. Pietro Sidoni. Questi video fanno parte del progetto di video-interattivo Cane LibroParlato di Caroguimus9.
La documentazione dei video è reperibile a questi indirizzi internet: versione italiana
http://www.bta.it/riv/rice/caroguimus9/ricerche/Icoxilopoli/Icoxilopoli_02/xilo_004/Caroguimus9_Icoxilopoli_02_xilo_004_01_(Alessia_FERRARO,Polifilo_tra_le_rovine.Il_mito_di_Roma).html versione inglese
Icoxilopoli 2 VII - Saggi analitici 0 - Il contributo di Biondo Flavio alla identificazione di Porta Naevia in Roma di Stefano Colonna
ABSTRACT (it)
Al tema di Nevia già discusso nel 2017 viene aggiunto un nuovo elemento: l'epigrafe di NEVIA CAPITOLINA il cui "cognome-appellativo" viene qui considerato come un "cognomen ex virtute" secondo l'esempio di Manlio Capitolino che difese l'Urbe dall'assedio dei Galli. Nevia viene qui interpretata come una "Giuditta laica". Questa lettura rientra nella celebrazione di Nevia altera Polia altera Roma per la prima volta descritta nell'Hypnerotomachia Poliphili del 1499 e poi nella Nevia di Evangelista Maddaleni Capodiferro, manoscritto I.72 latino della Biblioteca Augusta di Perugia datato post 1503 che contiene il concetto di Pax Romana fondata sull'amore (idealmente connesso ai patti epitalamici di M.A. Altieri) e che si distacca in modo netto dall'interpretazione negativa di Nevia presente negli scritti degli umanisti R. Zovenzoni e G.B. Cantalicio evidentemente partigiani di Tiberio imperatore. Viene così confermato sia il motivo della identificazione di Porta Nevia con Porta Maggiore ed Esquilina da parte di Biondo Flavio in chiave della famiglia Colonna e del Polifilo, sia anche la lettura in chiave politica delle Tre Grazie di Raffaello già proposta dall'autore nel 2016.
IN CORSO D'OPERA 3 ricerche dei dottorandi in storia dell'arte della Sapienza, a cura di A. Bertuzzi, G. Pollini e M. Rossi, 2019
Nel 1968 Marilyn Aronberg Lavin formulò l’ipotesi che Ottaviano Ubaldini della Carda (1423-1498) ... more Nel 1968 Marilyn Aronberg Lavin formulò l’ipotesi che Ottaviano Ubaldini della Carda (1423-1498) fosse il committente della Flagellazione di Piero della Francesca e che l’opera fosse destinata alla Cappella del Perdono nel Palazzo Ducale di Urbino, che si trovava sotto il patronato di Ottaviano dal 1482. Questo contributo mira ad analizzare le varie interpretazioni relative all’opera di Piero della Francesca in rapporto alla figura di Ottaviano Ubaldini della Carda, partendo dall’esame della fortuna critica sul personaggio e dallo studio sulla cultura ermetica rinascimentale urbinate.
A. Vastano (a cura di), "Montefeltro-Della Rovere: luci e ombre di una dinastia", Macerata Feltria, 2018, 2018
The series of Battles by Paolo Uccello is one of the best known of the artist, as it highlights ... more The series of Battles by Paolo Uccello is one of the best known of the artist, as it highlights the mastery so acclaimed by Vasari, presented complex scene in a naturalistic way in a continuous search for a perspective technique not far from Gothic models. Nevertheless, the pictorial representation of the Battle reflect a historical narrative that is completely different from what is reported by the historical sources, that show a falsehood in the iconographic representation of the Unseating of Bernardino della Ciarda.
Maria Rosaria Valazzi (a cura di), "Giovanni Santi", catalogo della mostra (Urbino, Palazzo Ducale, 30 novembre 2018-17 marzo 2019), Cinisello Balsamo, 2018
Giovanni Santi, nella sua Cronaca Rimata, descrive uno dei personaggi più influenti e meno conosc... more Giovanni Santi, nella sua Cronaca Rimata, descrive uno dei personaggi più influenti e meno conosciuti della Urbino del Quattrocento: Ottaviano Ubaldini della Carda (1423-1498). Appassionato di materie umanistiche e con uno spiccato interesse per l’astrologia, egli fu protettore emerito di artisti e fratello del duca Federico (anche se per anni la loro parentela è stata oggetto di dibattito). È possibile che il Santi abbia conosciuto Ottaviano durante la decorazione degli appartamenti dell'Ubaldini, al piano terra del Palazzo Ducale, dove il pittore fu impegnato nella realizzazione delle celeberrime Muse.
Esoteric Traditions and Their Impact on Art, 2019
Abstract of the publication Alessandra Bertuzzi, “Ottaviano Ubaldini della Carda and Fifteenth Ce... more Abstract of the publication Alessandra Bertuzzi, “Ottaviano Ubaldini della Carda and Fifteenth Century Hermetic Culture: artistic Production in the Court of Urbino”, in Esoteric Traditions and Their Impact on Early Modern Art, ed. Lilian H. Zirpolo (Ramsey, Zephyrus Scholarly Publications 2019), pp. 1-20.
In this paper I focus on Ottaviano Ubaldini della Carda, who was, according to the documentary sources, the natural brother of the Duke Federico. I describe the cultural context of the duchy of Montefeltro, showing how the diffusion of alchemy writings affected the iconographic choices of certain artists operating in the Duchy.
Uploads
Papers by Alessandra Bertuzzi
Nel Palazzo Ducale di Urbania oggi si trovano Museo, Pinacoteca e Biblioteca Comunale, dove si conservano ancora alcuni preziosi volumi della “Libreria Impressa” di Federico Ubaldini da Montefeltro e delle collezioni di Francesco Maria II.
L’annullamento dei confini tra spazio interno ed ambiente esterno, riscontrabile in modo particolare nella Biblioteca ideata dallo studio Zaha Hadid Architects di Hamburg, con le sue caratteristiche colonne portanti oblique e le sue maestose vetrate, è la maggiore espressione di liquidità nell’architettura di questo campus universitario.
IT.
Al ritorno di Ottaviano da Milano, nel 1447, Federico ‒ succeduto al titolo di Conte ‒ conferì all’Ubaldini il controllo su diverse zone del Montefeltro, concedendogli il dominio di Apecchio, Sassocorvaro, Mercatello e Gubbio, che rivestivano nel ducato un’importanza strategica, militare e artistica.
Ottaviano si prodigò molto per queste terre, facendovi edificare palazzi, roccaforti, e promuovendo opere di fortificazione e riassetto urbanistico.
Nel 1474 papa Sisto IV investì ufficialmente l’Ubaldini del titolo di Comes Mercatelli, annettendo la Nobile Terra di Mercatello ai possedimenti della Carda, ereditati dall’antica famiglia.
Nel Borgo Ottaviano si prodigò nella riqualificazione di Mercatello, anche grazie all'aiuto di un'importante famiglia mercatellese: gli Stefani, che possedevano un palazzo nel cuore del paese, dove sono stati rinvenuti degli affreschi quasi totalmente inediti.
Entrando all’interno del palazzo, salendo al piano mezzanino, ci si trova di fronte a un ciclo di decorazioni ad affresco di stampo quattrocentesco, alternato a tondi con rappresentazioni in costume rinascimentale, accompagnati da citazioni tratte da testi e motti classici.
La scoperta di questi affreschi ha aperto la strada a nuove indagini, volte a ricostruire la storia dell'ornato e a darne una possibile lettura stilistico-iconografica, riconducibile al Mito di Ercole.
Grazie al ritrovamento di un documento inedito, è stato possibile ricondurre il palazzo ad Ottaviano Ubaldini della Carda, confermando il suo ruolo di mecenate nel ducato di Urbino.
ENG.
Starting from 1447, the date of his succession as Count of Urbino, Federico granted Ubaldini control over various parts of the Montefeltro, according him rule over Apecchio, Sassocorvaro, Mercatello and Gubbio, towns with an important strategic, military and artistic role in the duchy. Ottaviano worked extremely hard on these lands, building houses and strongholds and promoting works of fortification and urban reorganization, thanks to an important family of Mercatello: the Stefani family, chiefly responsible for a great deal of enlargement and decoration work designed to foster the town’s growth in the latter half of the 15th century.
It was to Ludovico degli Stefani that Ottaviano leased a palazzo in Mercatello sul Metauro on 19th December 1470 in emphyteusis
An analysis of the emphyteusis document has enabled the palazzo granted by Ottaviano to Ludovico Stefani to be identified as the very same modern-day Palazzo Stefani in which portions of previously unseen 15th-century frescoes have been found which, according to my own studies, depict the myth of Hercules.
IT.
Nell’analizzare l’enigmatica figura di Ottaviano Ubaldini, è stato importante prendere in esame un caso studio che lo vede protagonista della celebre Flagellazione di Piero della Francesca.
La tavola, attualmente conservata presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino (PU), è stata oggetto di studio di numerosi storici e storici dell’arte, sollevando diversi problemi sulla sua datazione, collocazione e interpretazione.
Aronberg Lavin (1968) fu la prima studiosa a ipotizzare che il committente Ottaviano fosse raffigurato nel quadro, nelle vesti del personaggio barbuto in primo piano, a sinistra in abiti orientali, come usavano indossare al tempo gli uomini che si occupavano di scienza
Volendo riconoscere l’Ubaldini nell’uomo in blu della tavola di Piero, risulta interessante un particolare riscontrato in un manoscritto conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, l’Urb.lat.1765, redatto da Girolamo Muzio Giustinapolitano, segretario del duca Francesco Maria Della Rovere, dove è descritta la vita del duca Federico, che presenta un'interessante pagina miniata che potrebbe richiamare la raffigurazione dell'Ubaldini in abito blu, come rappresentato nella tavola di Piero.
ENG.
In analysing Ottaviano Ublaidni’s enigmatic figure, it was important to consider a case study that sees him as the protagonist of Piero della Francesca’s famous Flagellation.
The panel, currently kept at the Galleria Nazionale delle Marche in Urbino (PU), has been studied by many historians and art historians, raising several questions about its dating, location and interpretation.
Aronberg Lavin (a968) was the first to hypothesise that Ottaviano was depicted in the painting, in the guise of the bearded character in the foreground on the left, in oriental dress, such as men who were involved in science at the time wore. In wanting to recognise Ottaviano in the man in blue in Piero’s panel, it is interesting to note a detail found in a manuscript at the Vatican Library, Urb.lat.1765, written by Girolamo Muzio Giustinopolitano, secretary to Duke Francesco Maria Della Rovere
Giustinopolitano’s text describes the life of Duke Federico, who is considered a descendant of Montefeltro, and mentions his glorious battles and magnificent triumphs, in illimunated pages that could represents Ottaviano Ubaldini in blue oriental dresses.
Ottaviano Ubaldini della Carda fu un protagonista fondamentale di quella celebre stagione del Rinascimento italiano che fu la Corte Urbinate di Federico da Montefeltro.
Nato a Gubbio nel 1423, dall’unione tra il valoroso condottiero Bernardino della Carda e Aura da Montefel- tro1, Ottaviano fu fratello naturale del duca Federico e, per questo motivo, ricoprì un ruolo molto importante nella conduzione del Ducato di Urbino.
Amante delle arti e delle scienze, egli fu protettore emerito di artisti e committente di opere d’arte, ma fu anche vittima di una precoce sfortuna critica a seguito di alcune invettive mosse nei suoi confronti da parte del cardinale Pietro Bembo, che lo accusò di aver scagliato un sortilegio sul nipote Guidobaldo rendendolo sterile, al fine di continuare a governare sul ducato di Urbino in assenza di eredi.
Queste calunnie portarono Ottaviano ad una progressiva scomparsa dal panorama storico artistico rinascimentale, lasciando di lui un’immagine distorta e maligna. I suoi interessi per le scienze, per l’astrologia e per l’alchimia, spinsero infatti Bembo a delinearne un profilo ambiguo, ovvero quello di un grande mago, un potente negromante e uno stregone dedito alle arti nefande.
É quindi emersa, negli ultimi anni, la necessità di fare chiarezza su chi fosse questo enigmatico personaggio, descritto dai suoi contemporanei come stimato umanista di grande cultura, affezionato al fratello, e così vicino al nip te da vendere tutti i beni degli Ubaldini per riscattarne la libertà, quando, nel 1497, fu preso prigioniero dagli Orsini.
ENG.
Ottaviano Ubaldini della Carda was a key figure in that celebrated period of the Italian Renaissance that flourished at the Court of Urbino fo Federico da Montefeltro.
Born in Gubbio in 1423, from the marriage between the valiant military commander Bernardino della Carda and Aura da Montefeltro1, Ottaviano was Duke Federico’s brother and therefore played a very important role in governing the Duchy of Urbino.
lover of the arts and sciences, he was a patron emeritus of artists and of works of art, but he was also the victim of some early damaging allegations made against him by Cardinal Pietro Bembo, who accused him of having cast a spell on his nephew Guidobaldo making him sterile, in order to continue to rule over the Duchy of Urbino in the absence of heirs. These slanderous accusations caused Ottaviano to progressively disappear from the historical and artistic scene of the Renaissance, leaving a distorted and maligned image of him. His interests in science, astrology and alchemy led Bembo to draw an ambiguous picture, namely that of a great wizard, a powerful necromancer and sorcerer dedicated to the dark arts.
In recent years, scholars have felt the need to learn about this enigmatic figure who was described by his contemporaries as an esteemed humanist of vast culture, attached to his brother, and so close to his nephew that he sold all of the Ubaldini possessions to buy back his freedom, when, in 1497, he was taken prisoner by the Orsinis.
Si analizzano le immagini numero 72, 74 e 75, inerenti la lampada e il pinnacolo nel tempio di Venere Physizoa.
Nello studio comparato tra testo e immagine, in un'indagine che parte dalla narrazione e arriva all' iconografia delle xilografie, questo saggio presenta diverse simbologie e riferimenti alchemici, in raccordo con il testo di Francesco Colonna.
Icoxilopoli 2 VI Sezione Laboratorio Sperimentale Robotico Baurora
ABSTRACT it
Progetto OPEN CAROGUIMUS9.Ideazione e coordinamento Progetto di Ricerca Caroguimus9 - Cane Robotico Guida Museale per Bambini (e Adulti) non vedenti [alias Baurora]. http://www.bta.it/riv/rice/caroguimus9/index.html Gruppo di Ricerca attivato il 14 Giugno 2016 presso l'insegnamento di Museologia e Critica Artistica e del Restauro del Dr. Prof. Stefano Colonna Ph.D. Sapienza Università di Roma Facoltà di Lettere e Filosofia già Dipartimento di Storia dell'Arte e Spettacolo ora Dipartimento SARAS Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo CaroGuimus9 è un progetto filantropico di classe "open" dedicato alla memoria del Prof. Corrado Maltese. Progetto di ideazione e supervisione di Stefano Colonna per la creazione di Tavolette Cromatiche Pseudo-Braille RGB. La serie delle tavolette del canale Rosso è stata ideata da Stefano Colonna, con il contributo scientifico del Ricercatore Andrea Chiariello e realizzata da Gioele Chiavistelli e presentata in data 7 Marzo 2018, ore 16:00 in Aula III Carlotta Nobile di Sapienza Università di Roma alla presenza di Luca Ruzza, Emy Dell'Oro, del sottoscritto e degli studenti e studentesse del Modulo di Robotica Museale 1. Inoltre, per il medesimo progetto di ricerca Caroguimus9, due video sono stati ideati da Stefano Colonna e sulla base di un testo della Dr.ssa Alessia Ferraro sono stati realizzati dalla Dr.ssa Alessandra Bertuzzi Ph.D.a (versione italiana dell'11 Aprile 2018) e dalla Dr.ssa Donatella Valentino (versione inglese del 28 Novembre 2018 traduzione di Giulia Martina Weston). I video sono stati realizzati presso il Laboratorio Audiovisivo per lo Spettacolo del Centro Teatro Ateneo della Sapienza con la supervisione tecnica del tecnico Dr. Pietro Sidoni. Questi video fanno parte del progetto di video-interattivo Cane LibroParlato di Caroguimus9.
La documentazione dei video è reperibile a questi indirizzi internet: versione italiana
http://www.bta.it/riv/rice/caroguimus9/ricerche/Icoxilopoli/Icoxilopoli_02/xilo_004/Caroguimus9_Icoxilopoli_02_xilo_004_01_(Alessia_FERRARO,Polifilo_tra_le_rovine.Il_mito_di_Roma).html versione inglese
Icoxilopoli 2 VII - Saggi analitici 0 - Il contributo di Biondo Flavio alla identificazione di Porta Naevia in Roma di Stefano Colonna
ABSTRACT (it)
Al tema di Nevia già discusso nel 2017 viene aggiunto un nuovo elemento: l'epigrafe di NEVIA CAPITOLINA il cui "cognome-appellativo" viene qui considerato come un "cognomen ex virtute" secondo l'esempio di Manlio Capitolino che difese l'Urbe dall'assedio dei Galli. Nevia viene qui interpretata come una "Giuditta laica". Questa lettura rientra nella celebrazione di Nevia altera Polia altera Roma per la prima volta descritta nell'Hypnerotomachia Poliphili del 1499 e poi nella Nevia di Evangelista Maddaleni Capodiferro, manoscritto I.72 latino della Biblioteca Augusta di Perugia datato post 1503 che contiene il concetto di Pax Romana fondata sull'amore (idealmente connesso ai patti epitalamici di M.A. Altieri) e che si distacca in modo netto dall'interpretazione negativa di Nevia presente negli scritti degli umanisti R. Zovenzoni e G.B. Cantalicio evidentemente partigiani di Tiberio imperatore. Viene così confermato sia il motivo della identificazione di Porta Nevia con Porta Maggiore ed Esquilina da parte di Biondo Flavio in chiave della famiglia Colonna e del Polifilo, sia anche la lettura in chiave politica delle Tre Grazie di Raffaello già proposta dall'autore nel 2016.
In this paper I focus on Ottaviano Ubaldini della Carda, who was, according to the documentary sources, the natural brother of the Duke Federico. I describe the cultural context of the duchy of Montefeltro, showing how the diffusion of alchemy writings affected the iconographic choices of certain artists operating in the Duchy.
Nel Palazzo Ducale di Urbania oggi si trovano Museo, Pinacoteca e Biblioteca Comunale, dove si conservano ancora alcuni preziosi volumi della “Libreria Impressa” di Federico Ubaldini da Montefeltro e delle collezioni di Francesco Maria II.
L’annullamento dei confini tra spazio interno ed ambiente esterno, riscontrabile in modo particolare nella Biblioteca ideata dallo studio Zaha Hadid Architects di Hamburg, con le sue caratteristiche colonne portanti oblique e le sue maestose vetrate, è la maggiore espressione di liquidità nell’architettura di questo campus universitario.
IT.
Al ritorno di Ottaviano da Milano, nel 1447, Federico ‒ succeduto al titolo di Conte ‒ conferì all’Ubaldini il controllo su diverse zone del Montefeltro, concedendogli il dominio di Apecchio, Sassocorvaro, Mercatello e Gubbio, che rivestivano nel ducato un’importanza strategica, militare e artistica.
Ottaviano si prodigò molto per queste terre, facendovi edificare palazzi, roccaforti, e promuovendo opere di fortificazione e riassetto urbanistico.
Nel 1474 papa Sisto IV investì ufficialmente l’Ubaldini del titolo di Comes Mercatelli, annettendo la Nobile Terra di Mercatello ai possedimenti della Carda, ereditati dall’antica famiglia.
Nel Borgo Ottaviano si prodigò nella riqualificazione di Mercatello, anche grazie all'aiuto di un'importante famiglia mercatellese: gli Stefani, che possedevano un palazzo nel cuore del paese, dove sono stati rinvenuti degli affreschi quasi totalmente inediti.
Entrando all’interno del palazzo, salendo al piano mezzanino, ci si trova di fronte a un ciclo di decorazioni ad affresco di stampo quattrocentesco, alternato a tondi con rappresentazioni in costume rinascimentale, accompagnati da citazioni tratte da testi e motti classici.
La scoperta di questi affreschi ha aperto la strada a nuove indagini, volte a ricostruire la storia dell'ornato e a darne una possibile lettura stilistico-iconografica, riconducibile al Mito di Ercole.
Grazie al ritrovamento di un documento inedito, è stato possibile ricondurre il palazzo ad Ottaviano Ubaldini della Carda, confermando il suo ruolo di mecenate nel ducato di Urbino.
ENG.
Starting from 1447, the date of his succession as Count of Urbino, Federico granted Ubaldini control over various parts of the Montefeltro, according him rule over Apecchio, Sassocorvaro, Mercatello and Gubbio, towns with an important strategic, military and artistic role in the duchy. Ottaviano worked extremely hard on these lands, building houses and strongholds and promoting works of fortification and urban reorganization, thanks to an important family of Mercatello: the Stefani family, chiefly responsible for a great deal of enlargement and decoration work designed to foster the town’s growth in the latter half of the 15th century.
It was to Ludovico degli Stefani that Ottaviano leased a palazzo in Mercatello sul Metauro on 19th December 1470 in emphyteusis
An analysis of the emphyteusis document has enabled the palazzo granted by Ottaviano to Ludovico Stefani to be identified as the very same modern-day Palazzo Stefani in which portions of previously unseen 15th-century frescoes have been found which, according to my own studies, depict the myth of Hercules.
IT.
Nell’analizzare l’enigmatica figura di Ottaviano Ubaldini, è stato importante prendere in esame un caso studio che lo vede protagonista della celebre Flagellazione di Piero della Francesca.
La tavola, attualmente conservata presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino (PU), è stata oggetto di studio di numerosi storici e storici dell’arte, sollevando diversi problemi sulla sua datazione, collocazione e interpretazione.
Aronberg Lavin (1968) fu la prima studiosa a ipotizzare che il committente Ottaviano fosse raffigurato nel quadro, nelle vesti del personaggio barbuto in primo piano, a sinistra in abiti orientali, come usavano indossare al tempo gli uomini che si occupavano di scienza
Volendo riconoscere l’Ubaldini nell’uomo in blu della tavola di Piero, risulta interessante un particolare riscontrato in un manoscritto conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, l’Urb.lat.1765, redatto da Girolamo Muzio Giustinapolitano, segretario del duca Francesco Maria Della Rovere, dove è descritta la vita del duca Federico, che presenta un'interessante pagina miniata che potrebbe richiamare la raffigurazione dell'Ubaldini in abito blu, come rappresentato nella tavola di Piero.
ENG.
In analysing Ottaviano Ublaidni’s enigmatic figure, it was important to consider a case study that sees him as the protagonist of Piero della Francesca’s famous Flagellation.
The panel, currently kept at the Galleria Nazionale delle Marche in Urbino (PU), has been studied by many historians and art historians, raising several questions about its dating, location and interpretation.
Aronberg Lavin (a968) was the first to hypothesise that Ottaviano was depicted in the painting, in the guise of the bearded character in the foreground on the left, in oriental dress, such as men who were involved in science at the time wore. In wanting to recognise Ottaviano in the man in blue in Piero’s panel, it is interesting to note a detail found in a manuscript at the Vatican Library, Urb.lat.1765, written by Girolamo Muzio Giustinopolitano, secretary to Duke Francesco Maria Della Rovere
Giustinopolitano’s text describes the life of Duke Federico, who is considered a descendant of Montefeltro, and mentions his glorious battles and magnificent triumphs, in illimunated pages that could represents Ottaviano Ubaldini in blue oriental dresses.
Ottaviano Ubaldini della Carda fu un protagonista fondamentale di quella celebre stagione del Rinascimento italiano che fu la Corte Urbinate di Federico da Montefeltro.
Nato a Gubbio nel 1423, dall’unione tra il valoroso condottiero Bernardino della Carda e Aura da Montefel- tro1, Ottaviano fu fratello naturale del duca Federico e, per questo motivo, ricoprì un ruolo molto importante nella conduzione del Ducato di Urbino.
Amante delle arti e delle scienze, egli fu protettore emerito di artisti e committente di opere d’arte, ma fu anche vittima di una precoce sfortuna critica a seguito di alcune invettive mosse nei suoi confronti da parte del cardinale Pietro Bembo, che lo accusò di aver scagliato un sortilegio sul nipote Guidobaldo rendendolo sterile, al fine di continuare a governare sul ducato di Urbino in assenza di eredi.
Queste calunnie portarono Ottaviano ad una progressiva scomparsa dal panorama storico artistico rinascimentale, lasciando di lui un’immagine distorta e maligna. I suoi interessi per le scienze, per l’astrologia e per l’alchimia, spinsero infatti Bembo a delinearne un profilo ambiguo, ovvero quello di un grande mago, un potente negromante e uno stregone dedito alle arti nefande.
É quindi emersa, negli ultimi anni, la necessità di fare chiarezza su chi fosse questo enigmatico personaggio, descritto dai suoi contemporanei come stimato umanista di grande cultura, affezionato al fratello, e così vicino al nip te da vendere tutti i beni degli Ubaldini per riscattarne la libertà, quando, nel 1497, fu preso prigioniero dagli Orsini.
ENG.
Ottaviano Ubaldini della Carda was a key figure in that celebrated period of the Italian Renaissance that flourished at the Court of Urbino fo Federico da Montefeltro.
Born in Gubbio in 1423, from the marriage between the valiant military commander Bernardino della Carda and Aura da Montefeltro1, Ottaviano was Duke Federico’s brother and therefore played a very important role in governing the Duchy of Urbino.
lover of the arts and sciences, he was a patron emeritus of artists and of works of art, but he was also the victim of some early damaging allegations made against him by Cardinal Pietro Bembo, who accused him of having cast a spell on his nephew Guidobaldo making him sterile, in order to continue to rule over the Duchy of Urbino in the absence of heirs. These slanderous accusations caused Ottaviano to progressively disappear from the historical and artistic scene of the Renaissance, leaving a distorted and maligned image of him. His interests in science, astrology and alchemy led Bembo to draw an ambiguous picture, namely that of a great wizard, a powerful necromancer and sorcerer dedicated to the dark arts.
In recent years, scholars have felt the need to learn about this enigmatic figure who was described by his contemporaries as an esteemed humanist of vast culture, attached to his brother, and so close to his nephew that he sold all of the Ubaldini possessions to buy back his freedom, when, in 1497, he was taken prisoner by the Orsinis.
Si analizzano le immagini numero 72, 74 e 75, inerenti la lampada e il pinnacolo nel tempio di Venere Physizoa.
Nello studio comparato tra testo e immagine, in un'indagine che parte dalla narrazione e arriva all' iconografia delle xilografie, questo saggio presenta diverse simbologie e riferimenti alchemici, in raccordo con il testo di Francesco Colonna.
Icoxilopoli 2 VI Sezione Laboratorio Sperimentale Robotico Baurora
ABSTRACT it
Progetto OPEN CAROGUIMUS9.Ideazione e coordinamento Progetto di Ricerca Caroguimus9 - Cane Robotico Guida Museale per Bambini (e Adulti) non vedenti [alias Baurora]. http://www.bta.it/riv/rice/caroguimus9/index.html Gruppo di Ricerca attivato il 14 Giugno 2016 presso l'insegnamento di Museologia e Critica Artistica e del Restauro del Dr. Prof. Stefano Colonna Ph.D. Sapienza Università di Roma Facoltà di Lettere e Filosofia già Dipartimento di Storia dell'Arte e Spettacolo ora Dipartimento SARAS Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo CaroGuimus9 è un progetto filantropico di classe "open" dedicato alla memoria del Prof. Corrado Maltese. Progetto di ideazione e supervisione di Stefano Colonna per la creazione di Tavolette Cromatiche Pseudo-Braille RGB. La serie delle tavolette del canale Rosso è stata ideata da Stefano Colonna, con il contributo scientifico del Ricercatore Andrea Chiariello e realizzata da Gioele Chiavistelli e presentata in data 7 Marzo 2018, ore 16:00 in Aula III Carlotta Nobile di Sapienza Università di Roma alla presenza di Luca Ruzza, Emy Dell'Oro, del sottoscritto e degli studenti e studentesse del Modulo di Robotica Museale 1. Inoltre, per il medesimo progetto di ricerca Caroguimus9, due video sono stati ideati da Stefano Colonna e sulla base di un testo della Dr.ssa Alessia Ferraro sono stati realizzati dalla Dr.ssa Alessandra Bertuzzi Ph.D.a (versione italiana dell'11 Aprile 2018) e dalla Dr.ssa Donatella Valentino (versione inglese del 28 Novembre 2018 traduzione di Giulia Martina Weston). I video sono stati realizzati presso il Laboratorio Audiovisivo per lo Spettacolo del Centro Teatro Ateneo della Sapienza con la supervisione tecnica del tecnico Dr. Pietro Sidoni. Questi video fanno parte del progetto di video-interattivo Cane LibroParlato di Caroguimus9.
La documentazione dei video è reperibile a questi indirizzi internet: versione italiana
http://www.bta.it/riv/rice/caroguimus9/ricerche/Icoxilopoli/Icoxilopoli_02/xilo_004/Caroguimus9_Icoxilopoli_02_xilo_004_01_(Alessia_FERRARO,Polifilo_tra_le_rovine.Il_mito_di_Roma).html versione inglese
Icoxilopoli 2 VII - Saggi analitici 0 - Il contributo di Biondo Flavio alla identificazione di Porta Naevia in Roma di Stefano Colonna
ABSTRACT (it)
Al tema di Nevia già discusso nel 2017 viene aggiunto un nuovo elemento: l'epigrafe di NEVIA CAPITOLINA il cui "cognome-appellativo" viene qui considerato come un "cognomen ex virtute" secondo l'esempio di Manlio Capitolino che difese l'Urbe dall'assedio dei Galli. Nevia viene qui interpretata come una "Giuditta laica". Questa lettura rientra nella celebrazione di Nevia altera Polia altera Roma per la prima volta descritta nell'Hypnerotomachia Poliphili del 1499 e poi nella Nevia di Evangelista Maddaleni Capodiferro, manoscritto I.72 latino della Biblioteca Augusta di Perugia datato post 1503 che contiene il concetto di Pax Romana fondata sull'amore (idealmente connesso ai patti epitalamici di M.A. Altieri) e che si distacca in modo netto dall'interpretazione negativa di Nevia presente negli scritti degli umanisti R. Zovenzoni e G.B. Cantalicio evidentemente partigiani di Tiberio imperatore. Viene così confermato sia il motivo della identificazione di Porta Nevia con Porta Maggiore ed Esquilina da parte di Biondo Flavio in chiave della famiglia Colonna e del Polifilo, sia anche la lettura in chiave politica delle Tre Grazie di Raffaello già proposta dall'autore nel 2016.
In this paper I focus on Ottaviano Ubaldini della Carda, who was, according to the documentary sources, the natural brother of the Duke Federico. I describe the cultural context of the duchy of Montefeltro, showing how the diffusion of alchemy writings affected the iconographic choices of certain artists operating in the Duchy.
Liquid Architecture breaks the symmetrical schemes of Classical Architecture by introducing several innovations like as: asymmetry, offset windows, a zigzag plan, lack of a properly understood facade, overhanging buildings and inversion of spaces, where the voids are on the ground floor instead of in the upper floors. It is inspired by non-Euclidean geometries, fractals, the mirror, the labyrinth and even biblical themes of the monster, as in the case of Jonah and the whale reinterpreted in a secular key.
The first to invent the Liquid Architecture label was Marcos Novak in 1991, but in 1930 – in an important article appeared in the magazine L’Arte – Giulio Carlo Argan already noticed the alleged “errors” of Andrea Palladio – highlighted by Francesco Milizia in the eighteenth century – as “germs” of the so-called Anti-classical code. Besides, two other books written by Argan and Bruno Zevi, dedicated to the Anti-classical code, highlight the political character of the Anti-classical, as opposed to the “dictatorship of the straight line” used by the regimes.
Starting therefore from the awareness that the Anti-classical is a precursor of the liquid, this volume offers to the public discussion theoretical essays, analytical discussion of some particularly representative liquid buildings and museums and an Anthology of Liquid Architecture and Museology works, starting from 1989 onwards (first Liquid Architecture), with antecedents from 1906, arranging them in chronological order for a better historical interpretation of this important and international architectural and cultural movement whose buildings are still “in fieri”.
Abstract italiano
L’Architettura Liquida rompe gli schemi simmetrici dell’Architettura Classica introducendo asimmetria, finestre disassate, pianta a zig zag, mancanza di una facciata propriamente intesa, corpi di fabbrica in aggetto e inversione degli spazî, dove i vuoti sono al piano terra invece che nei piani superiori, e si ispira alle geometrie non euclidee, ai frattali, allo specchio, al labirinto e anche a temi biblici del mostro, come nel caso di Giona e la balena reinterpretati in chiave laica.
Il primo a ideare l’etichetta di Architettura Liquida è stato Marcos Novak nel 1991, ma Giulio Carlo Argan già nel 1930, in un importante articolo apparso nella rivista L’Arte, interpreta come “germi” del cosiddetto codice Anti-classico i presunti “errori” di Andrea Palladio evidenziati da Francesco Milizia nel Settecento. Seguiranno altri due libri di Argan e di Bruno Zevi, dedicati al codice Anti-classico, dove si evidenzia anche il carattere politico dell’Anti-classico in opposizione alla “dittatura della linea retta” usata dai regimi.
Partendo dunque dalla consapevolezza che l’Anti-classico è precursore del liquido, il volume offre alla pubblica discussione saggi teorici, interpretazione analitica di alcuni edifici e musei liquidi particolarmente rappresentativi e un’Antologia di opere di Architettura e Museologia Liquida a partire dal 1989 (prima Architettura Liquida), con antecedenti dal 1906, disponendole in ordine cronologico per una migliore storicizzazione di questo importante movimento architettonico e culturale internazionale i cui edifici sono ancora “in fieri”.
Iconografie delle xilografie del “Polifilo”
attivato presso l’Insegnamento di
Museologia e critica artistica e del restauro del Prof. Stefano Colonna
Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo
Facoltà di Lettere e Filosofia - Sapienza Università di Roma
anno accademico 2013 / 2014
PIANO DELL’OPERA
Aggiornamento del 24/11/2017