Massimo Marco Carcione
Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", DIGSPES, CISP - Centro Interateneo di Studi per la Pace
Head researcher del Centro di Alti Studi "F.Maniscalco" sulla salvaguardia e protezione internazionale dei beni culturali (dal 1998).
Componente del Comitato scientifico del Centro Studi sullo sviluppo della Collina (CSC) dell'Università di Torino - Polo universitario di Asti ASTISS.
Svolge attività di ricerca presso:
- il Centro di Documentazione e Parco della Pace della Benedicta, istituito con L.R. 1/2006 della Regione Piemonte;
- l'Osservatorio sulla Salvaguardia sin dal tempo di Pace del Patrimonio culturale a rischio (STeP2), presso l'Università di Bologna, in partnership con CNR-ISAC;
- il Centro Studi sui Diritti umani (CESTUDIR) dell'UniVE Ca' Foscari, per il progetto "Patrimonio e Identità/diversità culturali" in collaborazione con la Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace (VeRiPa) ;
- il Centro Interateneo Studi per la Pace (CISP), composto da UniTO, UniUPO e PoliTO; segnalato dal Rettore di UniUPO al MiUR per la "Task force Unite4Heritage" presso l'UNESCO.
Funzionario in Posizione Organizzativa presso la Direzione Cultura - Regione Piemonte, referente per il controllo ispettivo dei progetti FESR E PSC su poli, siti e distretto UNESCO piemontesi; coordinatore dell'accordo CNR-Regione Piemonte per il "Sistema Integrato digitale di condivisione della conoscenza".
Collabora come esperto con:
- AIB Piemonte, Referente MAB e formazione su legislazione e sicurezza (progetto Scudo Blu-IFLA);
- SOS Archivi, componente del Comitato scientifico (dal 2018);
- Heritage for Peace, referente per l'Italia (dal 2018);
- IIHL, International Institute of Humanitarian Law di Sanremo, partner del "Comitato intergovernativo UNESCO per la protezione dei beni culturali nei conflitti armati" (dal 2008);
- WATCH, consigliere giuridico (dal 2007)
- SIPBC, socio fondatore e componente del Comitato Scientifico (dal 1996).
In precedenza:
- Individual Expert presso il Comitato intergovernativo UNESCO per la protezione dei Beni culturali (1999 HP Committee), invitato dal Direttore Generale UNESCO (dicembre 2013).
- componente della Faculty del Master CULTURALPRO dell'Università di Torino - SUISS e Scuola di Applicazione EI (2018-19);
- assistente del Dottorato in Istituzioni pubbliche, sociali e culturali (DRASD) dell'UniUPO (2016-18);
- Chercheur Associé PACTE-IEP Université de Grenoble (2012-15);
- Docente di Diritto e Organizzazione internazionale ed europea della Cultura (Adjunct Professor, UniUPO-Digspes AA 2001-14);
- Legal advisor ICBS su incarico del Segretariato internazionale Icomos, presso il Comitato intergovernativo UNESCO per la protezione dei Beni culturali (2005-2012).
Dottorato in Autonomie locali, Servizi Pubblici e Diritti di cittadinanza - XXIV ciclo presso l' Università del Piemonte Orientale "A.Avogadro". (2012, Coordinatori proff. R. Balduzzi e J. Luther)
Laurea in Diritto Internazionale presso l'Università di Torino su: "La tutela dei beni artistici e culturali nei conflitti armati" (1988, prof. A.Marazzi, prof. E.Greppi)
Supervisors: Marco Devecchi, Università di Torino - CSC Astiss, Donatella Biagi Maino, UniBO - Osservatorio STeP2, and Lauso Zagato, UniVE Ca' Foscari - CESTUDIR e Centro Alti Studi Maniscalco
Phone: 328.3266399
Address: Corso Dante 122
14100 ASTI
ITALY
Componente del Comitato scientifico del Centro Studi sullo sviluppo della Collina (CSC) dell'Università di Torino - Polo universitario di Asti ASTISS.
Svolge attività di ricerca presso:
- il Centro di Documentazione e Parco della Pace della Benedicta, istituito con L.R. 1/2006 della Regione Piemonte;
- l'Osservatorio sulla Salvaguardia sin dal tempo di Pace del Patrimonio culturale a rischio (STeP2), presso l'Università di Bologna, in partnership con CNR-ISAC;
- il Centro Studi sui Diritti umani (CESTUDIR) dell'UniVE Ca' Foscari, per il progetto "Patrimonio e Identità/diversità culturali" in collaborazione con la Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace (VeRiPa) ;
- il Centro Interateneo Studi per la Pace (CISP), composto da UniTO, UniUPO e PoliTO; segnalato dal Rettore di UniUPO al MiUR per la "Task force Unite4Heritage" presso l'UNESCO.
Funzionario in Posizione Organizzativa presso la Direzione Cultura - Regione Piemonte, referente per il controllo ispettivo dei progetti FESR E PSC su poli, siti e distretto UNESCO piemontesi; coordinatore dell'accordo CNR-Regione Piemonte per il "Sistema Integrato digitale di condivisione della conoscenza".
Collabora come esperto con:
- AIB Piemonte, Referente MAB e formazione su legislazione e sicurezza (progetto Scudo Blu-IFLA);
- SOS Archivi, componente del Comitato scientifico (dal 2018);
- Heritage for Peace, referente per l'Italia (dal 2018);
- IIHL, International Institute of Humanitarian Law di Sanremo, partner del "Comitato intergovernativo UNESCO per la protezione dei beni culturali nei conflitti armati" (dal 2008);
- WATCH, consigliere giuridico (dal 2007)
- SIPBC, socio fondatore e componente del Comitato Scientifico (dal 1996).
In precedenza:
- Individual Expert presso il Comitato intergovernativo UNESCO per la protezione dei Beni culturali (1999 HP Committee), invitato dal Direttore Generale UNESCO (dicembre 2013).
- componente della Faculty del Master CULTURALPRO dell'Università di Torino - SUISS e Scuola di Applicazione EI (2018-19);
- assistente del Dottorato in Istituzioni pubbliche, sociali e culturali (DRASD) dell'UniUPO (2016-18);
- Chercheur Associé PACTE-IEP Université de Grenoble (2012-15);
- Docente di Diritto e Organizzazione internazionale ed europea della Cultura (Adjunct Professor, UniUPO-Digspes AA 2001-14);
- Legal advisor ICBS su incarico del Segretariato internazionale Icomos, presso il Comitato intergovernativo UNESCO per la protezione dei Beni culturali (2005-2012).
Dottorato in Autonomie locali, Servizi Pubblici e Diritti di cittadinanza - XXIV ciclo presso l' Università del Piemonte Orientale "A.Avogadro". (2012, Coordinatori proff. R. Balduzzi e J. Luther)
Laurea in Diritto Internazionale presso l'Università di Torino su: "La tutela dei beni artistici e culturali nei conflitti armati" (1988, prof. A.Marazzi, prof. E.Greppi)
Supervisors: Marco Devecchi, Università di Torino - CSC Astiss, Donatella Biagi Maino, UniBO - Osservatorio STeP2, and Lauso Zagato, UniVE Ca' Foscari - CESTUDIR e Centro Alti Studi Maniscalco
Phone: 328.3266399
Address: Corso Dante 122
14100 ASTI
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Studi sul Diritto Internazionale della Cultura by Massimo Marco Carcione
(pubblicato in versione digitale nella collana Iliesi Digitale)
http://www.iliesi.cnr.it/scheda.php?id=239&cl=I/Ri&lan=
"Organizzazioni Internazionali e Patrimonio a Rischio: lo Stato dell'arte"
A quasi vent'anni dal II Protocollo dell'Aya 1999 e a trenta dalla prima tesi italiana sul tema (Università di Torino, 1988), è giunto il momento di provare a sintetizzare lo status quaestionis delle relazioni tra gli Stati, l'UNESCO e suoi satelliti intergovernativi, la Croce Rossa, il Blue Shield con le ONG professionali che lo compongono e le altre Organizzazioni internazionali specializzate (in particolare Watch e IIHL); il che consente anche di fare una seria riflessione tecnica sui possibili sviluppi della proposta italiana dei "Caschi Blu della Cultura".
Se negli anni 1988-1993 si erano poste la basi per la revisione critica della fallimentare Convenzione dell'Aya del 1954, dopo la tragica sperienza siriana (e non solo) è ormai giunto il momento di evidenziare i punti altrettanto critici del Protocollo del 1999, basato sul ben noto "Rapporto Boylan": l'aver affidato la protezione del patrimonio a rischio a un Comitato intergovernativo privo di risorse e competenze, le ambiguità e i problemi sull'uso del simbolo dello Scudo Blu, lo scarso appeal di Registro e Lista, ma soprattutto l'assenza dallo scenario internazionale di una vera, autorevole, organizzata e indipendente "Croce Rossa dei Beni Culturali".
Sostanzialmente le stesse criticità che erano state evidenziate da un neolaureato torinese alla Tavola Rotonda dell'Istituto di Sanremo, nell'ormai lontano 1991, e poi ribadite nella stessa sede in occasione del Meeting internazionale di esperti del 2009.
2006 : "Ci vuole una Croce Rossa dei Beni culturali", n.258, p. 23;
2007 : "La ONG aiuteranno l'UNESCO se la politica la blocca", n. 268, p. 14;
2007 : "Chi ha paura delle ONG?", n.262, p. 19;
2008 : "Per proteggere si deve prevenire: sarà scontato ma viene sempre dimenticato", n. 276, p. 10.
Due to the UNESCO’s objective difficulties and problems in thee particular kinds of situations, for a long time it has been known that it was necessary to trust this responsibility to an operational organisation, presenton the field, independent, pestigious as the International Red CrosFo his eason, the foundation of ICBS and its first steps were greeted in a very favourable way by the majority of people involved in this field.
However, the analysis shows some big problems and many difficulties which made the Blue Shield - at an in-ternaional level as in Italy – ambitious but not an adequate project a disorganised oganisation (or better, no-organisation) which is still far from being operaive, and more importantly it is not fully recognised and substainedeven by the same intitutionshat created it.""
UNESCO Headquarters. Fontenoy Palace (Room XI), 16-19 december 2013: Chairman of the Commiteee Mr. Benjamin GOES, representative of UNESCO Secretariat by Mr. Francesco BANDARIN, Assistant Director General for the Culture.
Speech presented as "individual expert" within the delegation of WATCH (Legal advisor), during the general discussion on the point 6 of the Agenda, to the VIII Meeting of the Committee for the Protection of Cultural Property in the event of armed conflict.
.
constituent une des principales menaces pour le patrimoine.
Le juriste Massimo Carcione a étudié le régime de la
protection internationale des biens culturels en cas de
conflit armé. Considérant que la situation actuelle du
Bouclier Bleu est comparable à celle de la Croix-Rouge
quelques années après Dunant, il insiste sur la mise en
place du nouveau système dans lequel cet organisme et
les ONG devraient jouer un rôle très important mais pas
encore connu et moins encore organisé, que ce soit au
niveau international ou national.
(da Info-AAFB, n. 12/2011)
(pubblicato in versione digitale nella collana Iliesi Digitale)
http://www.iliesi.cnr.it/scheda.php?id=239&cl=I/Ri&lan=
"Organizzazioni Internazionali e Patrimonio a Rischio: lo Stato dell'arte"
A quasi vent'anni dal II Protocollo dell'Aya 1999 e a trenta dalla prima tesi italiana sul tema (Università di Torino, 1988), è giunto il momento di provare a sintetizzare lo status quaestionis delle relazioni tra gli Stati, l'UNESCO e suoi satelliti intergovernativi, la Croce Rossa, il Blue Shield con le ONG professionali che lo compongono e le altre Organizzazioni internazionali specializzate (in particolare Watch e IIHL); il che consente anche di fare una seria riflessione tecnica sui possibili sviluppi della proposta italiana dei "Caschi Blu della Cultura".
Se negli anni 1988-1993 si erano poste la basi per la revisione critica della fallimentare Convenzione dell'Aya del 1954, dopo la tragica sperienza siriana (e non solo) è ormai giunto il momento di evidenziare i punti altrettanto critici del Protocollo del 1999, basato sul ben noto "Rapporto Boylan": l'aver affidato la protezione del patrimonio a rischio a un Comitato intergovernativo privo di risorse e competenze, le ambiguità e i problemi sull'uso del simbolo dello Scudo Blu, lo scarso appeal di Registro e Lista, ma soprattutto l'assenza dallo scenario internazionale di una vera, autorevole, organizzata e indipendente "Croce Rossa dei Beni Culturali".
Sostanzialmente le stesse criticità che erano state evidenziate da un neolaureato torinese alla Tavola Rotonda dell'Istituto di Sanremo, nell'ormai lontano 1991, e poi ribadite nella stessa sede in occasione del Meeting internazionale di esperti del 2009.
2006 : "Ci vuole una Croce Rossa dei Beni culturali", n.258, p. 23;
2007 : "La ONG aiuteranno l'UNESCO se la politica la blocca", n. 268, p. 14;
2007 : "Chi ha paura delle ONG?", n.262, p. 19;
2008 : "Per proteggere si deve prevenire: sarà scontato ma viene sempre dimenticato", n. 276, p. 10.
Due to the UNESCO’s objective difficulties and problems in thee particular kinds of situations, for a long time it has been known that it was necessary to trust this responsibility to an operational organisation, presenton the field, independent, pestigious as the International Red CrosFo his eason, the foundation of ICBS and its first steps were greeted in a very favourable way by the majority of people involved in this field.
However, the analysis shows some big problems and many difficulties which made the Blue Shield - at an in-ternaional level as in Italy – ambitious but not an adequate project a disorganised oganisation (or better, no-organisation) which is still far from being operaive, and more importantly it is not fully recognised and substainedeven by the same intitutionshat created it.""
UNESCO Headquarters. Fontenoy Palace (Room XI), 16-19 december 2013: Chairman of the Commiteee Mr. Benjamin GOES, representative of UNESCO Secretariat by Mr. Francesco BANDARIN, Assistant Director General for the Culture.
Speech presented as "individual expert" within the delegation of WATCH (Legal advisor), during the general discussion on the point 6 of the Agenda, to the VIII Meeting of the Committee for the Protection of Cultural Property in the event of armed conflict.
.
constituent une des principales menaces pour le patrimoine.
Le juriste Massimo Carcione a étudié le régime de la
protection internationale des biens culturels en cas de
conflit armé. Considérant que la situation actuelle du
Bouclier Bleu est comparable à celle de la Croix-Rouge
quelques années après Dunant, il insiste sur la mise en
place du nouveau système dans lequel cet organisme et
les ONG devraient jouer un rôle très important mais pas
encore connu et moins encore organisé, que ce soit au
niveau international ou national.
(da Info-AAFB, n. 12/2011)
Sede : Università del Piemonte Orientale, Facoltà di Giurisprudenza.
Patrocinio: IIHL, Istituto Internazionale di Diritto Umanitario; UNESCO, Commissione Nazionale italiana; Ministero per i Beni e le Attività culturali."
Sede di svolgimento: Università di Padova - Comando Regione Militare Nord.
Patrocinio: IIHL, Istituto Internazionale di Diritto Umanitario; UNESCO, Commissione Nazionale italiana; Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Patrocinio: IIHL, Istituto Internazionale di Diritto Umanitario; UNESCO, Commissione Nazionale italiana; Ministero per i Beni e le Attività Culturali"
Successivamente pubblicato in italiano nel numero del 2009 della Rivista di Storia, Arte e Archeologia per le Province di Alessandria e Asti (pp. 103-121), con il titolo:
"La distruzione di Palazzo Trotti Bentivoglio e il clima culturale alessandrino nel corso della seconda guerra mondiale (1940-1945)"
Presentata al convegno "Il Monferrato nella Letteratura", Orangerie del Castello di Piovera (AL), 26 ottobre 2014 , in collaborazione con il Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, e con il patrocinio della Biennale di Poesia di Alessandria.
Pubblicata con il titolo "Da letterati a testimonials-Cesare Pavese e il Monferrato Patrimonio dell’Umanità" in "Bollettino del Marchesato" n° 62 – Marzo 2015 , pp. 3-9
Numero Monografico IL "DONO DEI PADRI" - IL PATRIMONIO CULTURALE NELLE AREE DI CRISI, a cura di Elena Franchi
Coordinamento: prof. Donatella Biagi Maino e prof. Giuseppe Maino
https://www.unibo.it/sitoweb/donatella.biagimaino
- la lezione 2018 ha riguardato il caso di studio della valorizzazione della Benedicta
- la lezione 2018 è stata inserita nell'ambito del Seminario sui Diritti cultirali
Il curriculum DRASD prosegue le precedenti attività di ricerca del dottorato DRASD, partecipando ogni anno a maggio a una settimana delle autonomie locali e a ottobre a un convegno di diritto sanitario. I dottorandi contribuiscono periodicamente a un osservatorio sulle autonomie locali, rivista propria autogestita (finora Working Papers Political theory and Law”, ora parte del Piemonte delle Autonomie). A partire dall’a.a. 2017/18, i dottorandi potranno raccogliere anche prime esperienze didattiche (fino a trenta ore) in un apposito corso di diritto degli enti locali. Questa specializzazione di nicchia, tuttavia, non costituisce un limite per le ricerche individuali che possono estendersi a tutti i problemi giuridici delle istituzioni pubbliche, sociali e culturali, con profili interdisciplinari che oltre a quelle degli altri curricula possono riguardare innanzitutto la sociologia e le scienze economiche. Le tesi hanno finora centrato prevalentemente i settori scientifici di diritto costituzionale ed amministrativo, ma si estendono anche agli altri settori scientifici giuridici del dottorato, con profili di interdisciplinarietà-
Presentazione dell'esperienza acquisita in ambito UNESCO: collaborazione con il Comitato Intergovernativo UNESCO "1999 HP Committee" , l'ICBS e il Blue Shield International; problematiche di gestione dei siti WHC UNESCO: “Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” e "Sacri Monti"; inserimento in tentative list della Cittadella di Alessandria; collaborazione con la rete italiana delle ONG per la salvaguardia del patrimonio intangibile (Simbdea-ICH)
"Dopo gli anni consacrati al lungo, complesso e tortuoso percorso di candidatura (2006-2014) e i mesi successivi alla decisione del WHC di Doha (quindi da giugno 2014 a oggi) dedicati a struttura-re l’Ente gestore e a lanciare il sito e a sensibilizzare e coinvolgere il territorio e le comunità locali – attività che era risultata assai carente in precedenza, per concorde valutazione di UNESCO e Icomos, e per stessa ammissione della Regione Piemonte e degli enti locali – adesso è finalmente pos-sibile lanciare una sistematica e vasta campagna di comunicazione non più dedicata alla candidatura o alla notizia dell’iscrizione, ma al sito stesso: ai suoi valori, ai suoi beni materiali e immateriali, ai suoi servizi di fruizione e soprattutto alle sue eccellenze, cioè le grandi e piccole cantine o enoteche di Langhe, Roero e Monferrato.
Peccato che sia straordinariamente tardi per cogliere la migliore delle occasioni, non tanto di pro-mozione turistica quanto di reale valorizzazione culturale dell’unico sito UNESCO italiano a tema agroalimentare, a meno che no nsi voglia considerare tale l’Orto botanico di Padova: e cioè l’EXPO 2015 che aprirà i battenti tra pochi mesi e che come tutti ben sanno è dedicato al tema “Nutrire il pianeta” che certamente coinvolgerà l’Unesco e le sue diverse e variegate articolazioni, in partico-lare quelli dell’Educazione e della Scienza, ma anche la Cultura con il settore della salvaguardia del Patrimonio intangibile – che da tempo include la Dieta mediteranea – e auspicabilmente anche il Patrimonio dell’Umanità, se non altro in quanto eccellenza monumentale, storica, artistica e pae-saggistica del territorio interessato dall’Esposizione.
Naturalmente sarà necessario affrontare la questione assai problematica della controversa conside-razione del vino nelle diverse culture e religioni del mondo, in modo da evitare fraintendimenti e possibili conflitti ed anzi avviare una seria riflessione su un aspetto interculturale ed interreligioso che è completamente sfuggito fino ad oggi a quanti hanno lavorato su questa già (per altri versi) controversa e sofferta candidatura.
Nell'ambito del Corso interfacoltà dell'Università di Torino - Scuola di Restauro (Prof. Alessandro Crosetto)
Corsi tenuti dall'A.A. 2001-2012 all'A.A. 2012-13, presso le sedi di Asti (Corso Gestione dei Beni Territoriali e Turismo) e di Alessandria (Corso SPES - Curriculum TURISMO E TERRITORIO)
24 Ottobre 2019 (ore 10:00-17:00) Centro Alti Studi internazionali "Umberto Eco" - Palazzo Marchesini, Sala Rossa (Via Marsala, 26 - Bologna)
10 maggio 2019 - Ore 15.00 - 17.00, Torino, Lingotto Fiere - Sala Argento
Incontro promosso dal Gruppo di lavoro sulla Formazione AIB Piemonte nell’ambito del progetto internazionale “Blue Shield”, con il patrocinio di MAB Piemonte
In collaborazione con:
Regione Piemonte - Centro di Documentazione della Benedicta
CNR - Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee, Roma
Master Internazionale in "Cultural Property Protection in Crisis Response" - Università di Torino
SUISS - Scuola di Applicazione dell’Esercito e CCR La Venaria Reale
Centro di Alti Studi “Fabio Maniscalco” - Biblioteche civiche di Moncalvo e Rosignano Monferrato
Kermes - Restauro, conservazione e tutela del patrimonio culturale
PRESENTAZIONE
La salvaguardia del Patrimonio culturale a rischio e la prevenzione dei danni a beni culturali, biblioteche, archivi e musei, causati da conflitti armati o calamità naturali sono temi sensibili in Piemonte.
Non a caso si erano tenuti nella nostra regione il primo Congresso nazionale (Alessandria 1997) e il primo Meeting mondiale (Torino 2004) delle organizzazioni che si rifanno al “Blue Shield International”, riconosciuto dal II Protocollo del 1999 addizionale alla Convenzione dell’Aja del 1954, di cui ricorre quest'anno il 20° Anniversario, e anche il 10° anniversario dell’approvazione da parte del 1999 HP Committee UNESCO delle relative “Guidelines” oltre che della ratifica del protocollo stesso da parte dell’Italia (Legge n. 45/2009).
La prima presentazione del volume, Beni culturali e conflitti armati, edito in open access dall'Istituto Iliesi del CNR con il contributo per la stampa della rivista specializzata Kermes, si è tenuta il 21 febbraio scorso a Roma presso l'Istituto della Enciclopedia italiana nell'ambito del progetto "Scudo blu: problematiche e buone pratiche. Il contributo degli enti scientifici e di cultura nell'attuazione dell'articolo 30 del Secondo Protocollo alla Convenzione dell'Aja”, cofinanziato dal MiBAC a valere sul programma dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018.
L’incontro ha offerto un’importante opportunità di informazione, riflessione e aggiornamento per tutti i professionisti degli istituti cultirali: sulla base dei risultati del dibattito, infatti, potranno essere programmati altri incontri formativi, in collaborazione con AIB e ANAI, con MAB e con il Master internazionale "Cultural Property Protection in Crisis Re-sponse" dell’Università di Torino.
Partecipano con l'autore:
Dott. Matteo Rosati Project Officer in the Culture Unit, UNESCO Regional Bureau for Science and Culture in Europe
Tim Slade Sceneggiatore, regista e produttore del documentario
Prof.ssa Sara De Vido Vice-direttrice CESTUDIR, Ca’ Foscari
Prof.ssa Cristina Tonghini Archeologa, specialista del vicino oriente islamico, Ca’ Foscari
Prof. Lauso Zagato Docente di Diritto nternazionale ed Europeo dei beni culturali, Ca’ Foscari
Prof. Giulio Pojana Docente di Tecniche di Restauro dei Beni Culturali, Ca’ Foscari
Dott. Massimo Carcione Coordinatore scientifico centro di Documentazione della Benedicta, Regione Piemonte
Partendo dalle considerazioni del Rapporto Boylan del 1993 sul ruolo delle OI e dalle ONG (cui però non aveva fatto seguito una coerente proposta di soluzione istituzionale), si presenteranno gli esiti della discussione avviata con la presidenza Goes, nel corso della riunione di dicembre 2013 dello stesso Comitato, anche sulla base di un precedente convegno svoltosi al CNR nel novembre 2013.
Riferimenti web:
http://www.unesco.org/new/fr/culture/themes/armed-conflict-and-heritage/synergies/
http://www.unesco.org/new/fr/culture/themes/armed-conflict-and-heritage/partnerships/
ABSTRACT
"A sessant'anni dalla Convenzione dell'Aia e a quindici dall'approvazione del suo II Protocollo addizionale, che avrebbe dovuto porre rimedio alle carenze e ai limiti (ben noti sin dal 1954) della Convenzione stessa, possiamo ormai dire che si deve "celebrare" un fallimento.
Però siamo anche alla vigilia del centenario delle prime distruzioni di monumenti nella Grande Guerra (a partire da Leuven e Reims, ma senza trascurare il primo bombardamento di Venezia del maggio 1915), e soprattutto dell'appello che Vetter e Mariaud avevano lanciato a Ginevra, per la nascita di una Croce d'Oro "similare alla Croce Rossa" avente lo scopo di "vigilare sull'applicazione delle norme di protezione" dei monumenti "contrassegnati".
Questo ci fa ricordare non solo che la protezione dei beni culturali nei conflitti armati è parte integrante del Diritto internazionale umanitario (tanto che un richiamo ed una norma ad hoc si ritrova anche nei Protocolli di Ginevra del 1977), ma che è anche norma di riferimento rispetto alle altre successive convenzioni UNESCO sul tema, specialmente per quanto riguarda il fondamentale e trascurato concetto di "SALVAGUARDIA" sin dal tempo di pace; infine, è giusto riconoscere che è da ascriversi a merito proprio del Movimento internazionale di Croce Rossa (includendo per estensione anche l'IIHL) la più efficace ed ampia azione di diffusione, a livello mondiale, dei principi e delle norme dell'Aya, nelal quale invece l'UNESCO e i Governi non hanno brillato.
In questo senso, non appare improprio richiamare e sottolineare quanto era già stato prospettato da chi scrive sin dal 1991 (in occasione della XVI Tavola Rotonda dell'Istituto di Sanremo) e poi più volte ribadito in altre sedi e occasioni - di recente anche in seno al Comitato UNESCO 1999HP - in merito al più ampio ed efficace utilizzo del simbolo di protezione, ma soprattutto circa il ruolo dell'Organizzazione internazionale non governativa che dovrebbe esserne "garante" in modo neutrale sul terreno, nel orso dei conflitti e delle crisi.
Un soggetto quest'ultimo che esiste già dal 1996 - l'ICBS con le sue molte ma ancora disorganiche articolazioni - e che potrebbe almeno assicurare (grazie alle norme del 1999) un'ampia partecipazione attiva degli esperti e della società civile - quando serve anche in modo critico nei confronti di governi e Unesco, così come previsto e tutelato dalla Convenzione di Faro - ma che ad oggi, per gravi carenze proprie e perduranti diffidenze altrui, non può nemmeno lontanamente paragonarsi alla straordinaria creatura di Henry Dunant.
Palazzo Braschi, giovedì 26 maggio 2016 ore 18
in collaborazione con Sistema Musei di Roma Capitale
- i volumi della collana dedicata dal CESTUDIR dell'Università Ca' Foscari di Venezia al rispetto dei diritti culturali e alla salvaguardia dei beni culturali materiali e immateriali; saranno presenti il Direttore della Collana Lauso Zagato e alcuni collaboratori e autori, tra cui Massimo Carcione.
- la nuova forma e le prossime attività del Centro di Alti Studi dedicato a Fabio Maniscalco, fondato nel 1998 in Moncalvo e diretto da Antonio Barbato, ma di recente ampliato e rafforzato dall'adesione di Grazzano Badoglio, Rosignano Monferrato e Ponzano Monferrato, e dal sostegno dei due siti UNESCO del territorio e di varie altre realtà culturali scientifiche e operative, nazionali e internazionali, tra cui spiccano in particolare lo stesso CESTUDIR, il CNR, Watch e Proteggere Insieme, organizzazione di Protezione Civile dei Beni culturali riconosciuta dal Dipartimento della Protezione Civile.
Condurrà l’incontro Maria Rita Mottola, Presidente dell’A.L.E.R.A.MO. Onlus; sarà presente il Sindaco di Moncalvo Aldo Fara.
Partecipano B.Orlandoni e J.C.Chincheré (fotografi), P.Rossi (archeologo), H.Khorzom, intervento conclusivo di M.Carcione
Introduce Maria Pia Riccardi, Università degli Studi di Pavia
Lo SCUDO BLU INTERNAZIONALE (ICBS International Commitee of the Blue Shield), fondato nel 1996, prende il nome dal simbolo specificato nella Convenzione de L'Aja (1954) a protezione dei Beni Culturali, per la difesa dei quali vengono promosse azioni di protezione, prevenzione e sicurezza in tutte le situazioni rischiose, come i conflitti armati e le calamità naturali. Vede l'adesione di un gruppo di ONG: ICA (Council of Archives) ICOM (International Council of Museums) ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions). La stessa Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO aderisce allo Scudo Blu Italiano. Il 12 febbraio 2003, alla presenza della Presidente Sen. Tullia Carrettoni, si è riunito il Comitato Promotore del futuro SCUDO BLU ITALIANO, emanazione nazionale del Comitato Internazionale dello Scudo Blu (International Committee of the Blue Shield), che molti definiscono per semplicità «la Croce Rossa dei Beni Culturali». Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato o aderito 14 organizzazioni specializzate nel settore della Protezione dei Beni Culturali nelle situazioni di rischio (guerre, calamità naturali, inquinamento, usura, ecc.), è stato approvato in via definitiva lo Statuto, dopo il parere favorevole espresso in occasione del Consiglio Internazionale ICBS di Parigi. La conferenza tratterà le problematiche legate alla tutela e protezione del patrimonio culturale, con particolare attenzione a quanto succede in Europa ed in Italia. In dettaglio verrà illustrata l'iniziativa UNESCO dello SCUDO BLU e come tale organismo si è mosso nelle più recenti situazioni di rischio del Patrimonio Culturale, in Italia e nel Mondo. Saranno illustrate iniziative nazionali ed internazionali finalizzate alla salvaguardia dei Beni Culturali, testimonianza e memoria della comunità mondiale.
L’incontro dedicato all’Archivio storico del Monferrato è organizzato dalla Regione Piemonte in collaborazione con il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”.
L’incontro sarà moderato da Massimo Carcione (Regione Piemonte) seguiranno gli interventi di Nadia Ghizzi, Walter Haberstumpf, Roberto Maestri, Giancarlo Patrucco, Dionigi Roggero.
A conclusione di un intenso lavoro, avviato nel 2011, è stato attivato il Centro di documentazione storico digitale Archivio Monferrato raggiungibile all’indirizzo www.archiviomonferrato.com – sottolinea Roberto Maestri, presidente del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” - Associazione che ha ideato il progetto realizzato dalla Linelab di Alessandria con il sostegno della Regione Piemonte, della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Fondazione CRT.
Circa tremila schede sono già disponibili per la consultazione. Un lavoro che permette, già oggi, di ottenere un quadro completo delle oltre cinquecento località storicamente appartenute al Monferrato e delle biografie dei suoi Marchesi e Duchi, mentre procede la schedatura degli edifici (fortificati e religiosi), delle monete, delle opere d’arte e, soprattutto, delle innumerevoli pubblicazioni (libri e saggi) che trattano tematiche legate al Monferrato. Attualmente il Comitato Scientifico si sta occupando della catalogazione dei regesti, degli statuti e dell’inserimento dei link dei principali documenti che rinvieranno ai siti degli Istituti depositari (in primo luogo gli Archivi di Stato competenti). Si tratta di un immenso lavoro che, nei prossimi anni, permetterà al portale di contenere decine di migliaia di schede.
Il Comitato Scientifico è composto dal responsabile Pierluigi Piano e dai collaboratori: Paolo Balbarani, Giorgio Dell’Oro, Walter Haberstumpf, Roberto Maestri, Manuela Meni, Giancarlo Patrucco, Blythe Alice Raviola, Dionigi Roggero, Sergio Schiavi. La segreteria è curata da Nadia Ghizzi, mentre Cinzia Montagna cura l’ufficio stampa e comunicazione.
L’accesso al portale consente, previa la registrazione gratuita, la possibilità di consultare tutti i materiali, in alcuni casi, liberamente scaricabili. Gli Utenti possono interagire con il Comitato Scientifico anche utilizzando la messaggistica disponibile in ogni singola scheda; si ritiene, infatti, fondamentale fornire osservazioni e integrazioni.
Grazie al suo innovativo portale il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” rende disponibile uno strumento fondamentale, non solo per ricercatori e studenti, ma anche per promuovere turisticamente il Monferrato, accedendo a contenuti scientificamente corretti.
“La finalità dell’Archivio è di contribuire alla crescita del territorio Monferrato in una prospettiva integrata fra ricerca scientifica e promozione territoriale – spiega Maestri -. I contenuti inseriti possono essere fruiti non soltanto in ambito strettamente scientifico, ma anche per la realizzazione di itinerari ed eventi di valorizzazione”.
L’Archivio mette a disposizione del pubblico un patrimonio di informazioni che riguardano oltre sette secoli di una prestigiosa storia, oggi più che mai attuale, considerando le opportunità che l’Europa e l’UNESCO offrono al nostro territorio.
“Constatando che i beni culturali hanno subito gravi danni nel corso degli ultimi conflitti e che, in conseguenza dello Sviluppo della tecnica della guerra, essi sono vieppiù minacciati di distruzione, Convinte che i danni arrecati ai beni culturali, a qualsiasi popolo essi appartengano, costituiscono danno al patrimonio culturale dell'umanità intera, poiché ogni popolo contribuisce alla cultura mondiale,
Considerando che la conservazione del patrimonio culturale ha grande importanza per tutti ipopoli del mondo e che interessa assicurarne la protezione internazionale,
Guidate dai principi su cui si fonda la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, stabiliti nelle Convenzioni dell'Aja del 1899 e del 1907 e nel Patto di Washington del 15 aprile 1935, Considerando che, per essere efficace, la protezione di detti beni deve essere organizzata fin dal tempo di pace con misure sia nazionali che internazionali,”
Si sottolinea l’importanza di queste parole “che per essere EFFICACE la protezione dei beni DEVE essere organizzata fin dal tempo di pace”
Nell’ordinamento italiano:
“La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura.“ recita il Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto legislativo italiano del 22 gennaio 2004, n. 42). In questa frase ci sono parole che dobbiamo sottolineare: Memoria, Comunità e Cultura. Questi sono valori e principi internazionali che devono essere condivisi, per tutelare e garantire un valore ancora più grande, quello appunto della Dignità e dell’Umanità di ogni persona e di ogni popolo.
Nell’incontro del 6 giugno al Museo Internazionale della Croce Rossa verranno analizzate la Convenzioni dell’Aja del 1954 e i Protocolli del 1977 e 1999, che nel loro insieme costituiscono il fondamento del “Diritto Internazionale dei Beni Culturali”. Si parlerà di UNESCO e di beni, luoghi deputati ad essere Patrimonio dell’Umanità. In Provincia di Mantova sono Luoghi UNESCO Mantova, Sabbioneta, Bande di Cavriana e Castellaro Lagusello. Si parlerà dell’eredità che l’Umanità lascia all’Umanità. Oggi questo argomento è più che mai di attualità: ieri i Budda di Bamiyan in Afganistan, il ponte di Mostar e i Musei di Baghdad e Mosul, domani chissà anche Palmira in Siria?
Si tratta di principi, norme e azioni da sempre condivise anche dal CICR e dal Movimento di CR e MR, che hanno garantito in questi decenni a livello mondiale la diffusione delle Convenzioni, oltre a svolgere una forte azione di impulso e garanzia sul terreno delle aree di crisi e nelle Conferenze internazionali.
(dal Comunicato stampa a cura del MICR)
Relatori: M.Mori, J.Luther, R.Mazzola, A.Pirni, L.Zagato, M.Carcione; introduce M.Maranzana, saluti istituzionali del Direttore di Dipartimento S.Rizzello e del Sindaco di Alessandria
Presentazione del volume "Citizens of Europe", Edizioni Ca' Foscari
LA RISPOSTA CULTURALE: IL RUOLO DELL'UNESCO PER LA PREVENZIONE DEI GENOCIDI ATTRAVERSO EDUCAZIONE, FORMAZIONE E CONSERVAZIONE DEI "LUOGHI DI MEMORIA" (art. 8 della Convenzione del 1948) .
Con la proposta di candidatura alla Lista dei beni sotto protezione rafforzata (II Protocollo dell'Aja del 1999) di Venezia, città della pace bombardata un secolo fa nel corso della Grande Guerra, di Auschwitz (già iscritto nella WHL dal 1979) e di altri siti, musei, monumenti, biblioteche e archivi che testimoniano i genocidi, in Bosnia, Armenia, Guatemala, Cambogia, Rwanda e in altri paesi del mondo.
M.L.PICCHIO FORLATI (a cura di), Il patrimonio culturale immateriale di Venezia e del Veneto come patrimonio europeo, Venezia, Ca’ Foscari University Press, 2013
L’incontro sulla Carta di Venezia e sulla Convenzione di Faro (CF) dell’11 luglio 2014 è nato dall’esigenza
di creare un gruppo di lavoro informale, esistendo già svariati livelli associativi formalizzati. A Ca’ Foscari
operano CESTUDIR e Maclab.
La CF non è solo una Convenzione-quadro, nel senso che essa detta finalità da conseguire, lasciando agli
Stati la strada da seguire. E’ anche una meta-convenzione (se così si può dire) nel senso che elabora nozioni
nuove, alla cui stregua vanno riviste anche attività, concetti, esperienze che con Faro non hanno a che vedere
.. o comunque non lo sanno: in altre parole, esistono (sono esistite) molte Comunità-patrimoniali che non
sanno (non hanno mai saputo) di esserlo (Lauso Zagato)
I principi della CF – momento di sintesi di diverse decadi di riflessione ed elaborazione di strumenti a livello
internazionale - hanno costretto, e costringono, a mettere in discussione nozioni ed approcci rispetto ai modi
con cui si concepisce il patrimonio culturale stesso, se ne comprendono le dinamiche in un quadro ampio di
evoluzione sociale ed economica, si individuano i protagonisti, si fa politica, ci si "attrezza" per gestire
(Michele Tamma).
Obiettivo del gruppo di lavoro informale: discutere, attraverso un tavolo di lavoro multidisciplinare, sulle
questioni emerse e che emergeranno con riguardo alla Carta di Venezia e alla CF, raccogliere il pensato e
definire alcune iniziative che favoriranno mutamenti nella economia e nel sociale a partire da una campagna
di pubblicizzazione della Carta di Venezia.
(...)
QUESTIONI:
(...)
- Favorire e sostenere la tendenza finalmente affermatasi in seno all’UNESCO di ragionare non più in
termini di singoli strumenti normativi e relativi sistemi di relazioni e strumenti internazionali di
attuazione ma di un "Diritto internazionale del Patrimonio culturale” che potrebbe, e forse dovrebbe,
includere caso per caso anche le convenzioni a carattere regionale. La recente iscrizione nella WHL
dei Paesaggi vitivinicoli di Monferrato e Langhe costituisce un caso emblematico di questa
inevitabile "interferenza" (Massimo Carcione) o “contaminazione” (Lauso Zagato).
PROGRAMMA:
Introducono e coordinano:
Luigi Di Corato (ICOM Italia - Fondazione Musei Senesi)
Claudio Leombroni (AIB - Provincia di Ravenna)
Maurizio Savoja (ANAI, Soprintendente archivistico per la Lombardia)
14:15 - Introduzione – Luigi Di Corato
14:30 - Prima sessione: quadro istituzionale
introduce: Claudio Leombroni
Renato Ruffini, Gianbruno Ravenni, Daniele Jallà
15:45 - Seconda sessione: buone pratiche e modelli innovativi del "fare sistema" sia nel senso di sistemi che vadano oltre gli steccati disciplinari - nel rispetto delle specificità di settori e professionalità - in favore di una presentazione e fruizione complessiva del bene culturale, sia nel senso di "sistemi" che vedano il coinvolgimento di soggetti diversi, pubblici e privati o solo privati, evidenziando appunto le relazioni poste in essere e le forme del coinvolgimento (su singoli progetti od eventi e/o strutturato, ecc).
Introduce: Maurizio Savoja
Cristina Cenedella - Museo Martinitt e Stelline
Alberto Manicardi - Consorzio Oltrepò mantovano
Paola Albini, Giovanna Castiglioni, Margherita Pellino - Fondazioni milanesi di archivi di architettura e design
Massimo Carcione – Università del Piemonte Orientale-DRASD
Claudia Corvi – Regione Lombardia
17:00-17:30: Dibattito"
con Daniele Borioli, Pierpaolo Repetto e Luciana Ziruolo
Sessione pomeridiana della quarta edizione della rassegna delle novità editoriali, dibattiti e incontri con gli autori; a inaugurare le due Giornate, presso la Sala del Mappamondo, si è tenuto il Convegno "Politica 2.0 - Le prospettive della democrazia digitale", introdotto dal Presidente della Camera dei Deputati.
Il convegno è organizzato dall’associazione Culturale Castelpiovera in collaborazione con il Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato ed è inserito nel programma per le Celebrazioni in memoria di Guglielmo VII Marchese di Monferrato che possono contare sul contributo di: Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione CRAL.
Dopo l’introduzione di Niccolò Calvi di Bergolo seguiranno gli interventi di Pierluigi Piano (già Soprintendenza Archivistica per la Lombardia), Roberto Maestri (I Marchesi del Monferrato), Elda Lanza, Massimo Carcione (Università di Venezia Ca’ Foscari), Elvira Mancuso (Biennale di Poesia di Alessandria).
Non molti sono stati gli illustri scrittori che si sono interessati al Monferrato storico e alle sue vicende – sottolinea Roberto Maestri - tra questi alcuni meritano di essere necessariamente ricordati, ovvero, in stretto ordine cronologico: Rambaldo di Vaqueiras, Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio, Francesco Petrarca, Matteo Bandello, Alessandro Manzoni, Giosuè Carducci e Umberto Eco. L’incontro prevede, per la prima volta, un approfondimento sui contenuti di alcuni testi dedicati al Monferrato storico, un tema di particolare attualità anche in considerazione del recente inserimento dei paesaggi vitivinicoli del Monferrato tra i siti Unesco, quasi un riconoscimento postumo agli scritti di Giosuè Carducci che, efficacemente, cantò «l'esultante di castella e vigne suol d’Aleramo» come ricordato nei testi recentemente ripubblicati dal Circolo “I Marchesi del Monferrato”.
Al termine delle relazioni, accompagnate da proiezioni multimediali, seguirà il dibattito.
Lo studio di fattibilità, già presentato in anteprima e discusso in sede tecnica in occasione di una serie di importanti iniziative scientifiche svoltesi nelle scorse settimane ad Asti, Casale e Ovada, è coordinato dallo stesso Direttore Roberto Cerrato, ed è stato redatto dal punto di vista operativo da Massimo Carcione, dottore di ricerca che dall'inizio dell'anno 2015 collabora con l'Associazione in veste di componente dello staff di direzione per le attività di valorizzazione culturale.
Il piano di lavoro è stato poi sottoposto alla Commissione Territorio per la definizione della proposta di linee guida (da elaborare sulla base degli indirizzi del CDA) e successivamente all'Assemblea dei soci convocata ad Acqui Terme il 28 maggio; subito dopo è stato avviato il confronto con la Regione Piemonte e il Ministero per i Beni culturali, per l'integrazione del progetto nella più vasta iniziativa finalizzata al finanziamento statale ex L. 77/2006
La prima tappa operativa dovrebbe essere l'incontro tra tutti i responsabili delle strutture coinvolte (musei ed ecomusei, centri di documentazione, cantine storiche, enoteche, ecc.)
Le azioni di censimento, coordinamento scientifico, sinergia e condivisione delle risorse (anche umane) e delle competenze tecniche, gestione e promozione coordinata, saranno realizzate nello spirito del Codice Urbani, art. 6 e 111: "Le attività di valorizzazione dei beni culturali consistono nella costituzione ed organizzazione stabile di risorse, strutture o reti, ovvero nella messa a disposizione di competenze tecniche o risorse finanziarie o strumentali".
Tra gli aspetti più significativi del progetto il forte coinvolgimento dei musei d'impresa e delle cantine storiche dei castelli e delle aziende vinicole, che potrebbero così usufruire a tal fine del nuovo "Art Bonus"; delle guide turistiche abilitate e delle associazioni di volontariato locale (certamente non solo come "custodi", ma per progetti di sicurezza e salvaguardia) nonché l'utilizzo sistematico e strategico di tecnologie digitali e social media.
E' stato annunciato che saranno invitati a partecipare alla rete anche i vicini siti UNESCO di Crea (Sacro Monte) e di Pollenzo e Govone (Residenze Sabaude), nell'ottica di un maggiore coordinamento tra i tre siti seriali piemontesi, sempre d'intesa con la Regione Piemonte, pur tenendo conto delle diverse tipologie di turisti cui si rivolgono.
L’incontro dedicato all’Archivio storico digitale del Monferrato è organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”.
L’incontro sarà aperto dal saluto del Presidente della Fondazione Pier Angelo Taverna, seguiranno gli interventi di Roberto Maestri e Giorgio Annone.
L’individuazione di un luogo deputato alla conservazione di testi riguardanti la Storia del Marchesato, poi Ducato, di Monferrato – sottolinea Roberto Maestri – resta ancora ai nostri giorni un aspetto irrisolto. Chiunque oggi intenda avvicinarsi allo studio di questa materia è costretto ad affrontare un lungo percorso d’indagine tra molte biblioteche, situate non solo in territorio “monferrino”, ma soprattutto al di fuori dei suoi confini naturali, percorso che certo riserverà sorprese ma che lascerà, immancabilmente, la sensazione di un lavoro incompleto.
Ancora più complessa è la ricerca delle fonti, raccolte non solo presso gli Archivi di Stato di Alessandria, Mantova e Torino ma anche presso strutture al di fuori dei confini nazionali, a testimonianza della fitta rete di rapporti tessuti dai dinasti monferrini, con i vari potentati, nel corso degli oltre sette secoli di esistenza dello Stato di Monferrato.
L’Archivio storico digitale del Monferrato rappresenta quindi un progetto europeo destinato a coinvolgere partner operativi nei numerosi Stati con cui i Marchesi di Monferrato intrattennero rapporti diplomatici.
Grazie a questo Archivio – realizzato dalla Linelab di Alessandria con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” renderà disponibile una considerevole quantità di materiali suddivisi in diverse categorie: schede biografiche dei principali personaggi – eventi – località – edifici fortificati e religiosi – opere d’arte – pubblicazioni – cartografia – numismatica.
Siamo molto interessati a questo progetto – sottolinea il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna – che rappresenta un importante passo avanti verso la conoscenza delle radici più profonde del nostro territorio, dal punto di vista storico, culturale, economico e sociale. Si tratta di un patrimonio di informazioni dal valore inestimabile che abbiamo il dovere di raccogliere con impegno e intelligenza, di conservare con grande cura e attenzione e di tramandare alle future generazioni utilizzando i più moderni mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione. L’importanza che la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria attribuisce alla ricerca storica e alla sua tutela è grandissima e lo abbiamo dimostrato più volte. In particolare, ci tengo a ricordare un’altra interessante iniziativa culturale della Fondazione in tal senso, ossia la pubblicazione dei quattro volumi strenna dedicati al Monferrato, che sono disponibili al pubblico e quindi consultabili da tutti sul sito www.fondazionecralessandria.it alla voce Biblioteca online. La invitano a partecipare alla presentazione del progetto