Papers by Federico Biondani
Lanx, 2024
This study examines a Northern Italian Sigillata unpublished Sarius cup, decorated with grotesque... more This study examines a Northern Italian Sigillata unpublished Sarius cup, decorated with grotesque figures, datable to the late Augustan age. This cup was found in 1890 near Bovolone (Verona) in a grave together with an Henkeldellenbecher and a Firmalampe. Among the few vases of Northern Italian Sigillata with grotesque figures, the same punches used in the cup from Bovolone appear in specimens found in Budrio (Bologna), Chiunsano (Rovigo), Aquileia, Vrhnika (Slovenia) and Velika Mrdakovica (Croatia). These almost skeletal figures, whose models are to be found in Hellenistic craftsmanship, are probably linked to comic performances; however, we don’t believe that there are any real scenes.
Ocnus, 2023
This contribution examines the only two decorated North-Italic terra sigillata vases with the sig... more This contribution examines the only two decorated North-Italic terra sigillata vases with the signature by L. Vegetus: one from Reggio Emilia and another from Istria. The first specimen, found in the excavation at piazza della Vittoria, is decorated with a battle scene. Here, the warrior rescuing a fallen comrade can be linked to Pasquino-type groups. The second vase (a Consp. R2.1 chalice), preserved in the Pula Museum, is decorated with a motif of rhombuses containing rosettes. The two specimens, dating back to the middle-late Augustan age and with almost identical rectangular stamps, are likely products of the same workshop. It remains uncertain whether this workshop, perhaps located in Emilia, has also made the undecorated North-Italic terra sigillata vases with a rectangular Vegeti stamp.
Rivista Di Studi Liguri, 1992
Rei Cretaria Romanae Fautorum Acta, 2020
Regium Lepidi is a small town in the VIII Regio (Aemilia) along the via Aemilia, probably founded... more Regium Lepidi is a small town in the VIII Regio (Aemilia) along the via Aemilia, probably founded in 175 BC.
The aim of this study is to understand what pottery documentation can say us about trades and relationships of this town from the Late Republic to Late Antiquity.
- Republican age (II-end I century BC): fine pottery, imported or local, suggests close relationships with Central Italy (black glaze ware, thin walls ware, many types of common ware). Instead, coarse ware still shows types and decorations of pre-Roman tradition.
- Early Empire: fine products are imported from Central Italy (Terra Sigillata Italica) and from Eastern Mediterranean area (e.g. Eastern Sigillata B), but pottery is mostly local or regional (Terra Sigillata padana, thin walls ware, common ware).
- Middle and Late Empire: documentation becomes scarce. Pottery is still mostly of local/regional production, but there are also fine imported products from the Adriatic area and from North Africa.
Padusa LV, 2019
Questo contributo cerca di gettare luce su un particolare stile decorativo, definito in letteratu... more Questo contributo cerca di gettare luce su un particolare stile decorativo, definito in letteratura quale Coazze-Garolda, che contraddistingue la produzione zonata atestina dell’età del Ferro del Veneto occidentale. Questo stile si caratterizza per la presenza di tacche, disposte su file, excise probabilmente prima della cottura e riempite di pasta bianca
al fine di enfatizzare la distinzione tra le diverse aree cromatiche che decoravano vasi zonati. In questo contributo si presentano e discutono per la prima volta le evidenze caratterizzate dallo stile Garolda-Coazze provenienti dai siti di Gazzo Veronese-Coazze e Isola della Scala-Palazzina nel basso Veronese. Di ogni frammento si forniscono informazioni riguardo a: tipologia, impasto, confronti e cronologia. Il dato è poi contestualizzato alla luce delle evidenze edite provenienti dall’area atestina, e non, sia in termini
cronologici sia in termini geografici e socio-politici e confrontato con i dati relativi ad altri cinque stili decorativi documentati nel record della ceramica zonata: borchiette bronzee, bugnette applicate, impressioni a falsa cordicella, piccole cuppelle, e lamine di stagno. l’analisi distributiva dello stile Garolda-Coazze sembrerebbe confermare il legame di questo stile decorativo con la cerchia artigianale della polity controllata dal central place di Gazzo Veronese, di cui sembra anche assumere il ruolo di marker socio-politico. Gli antecedenti di questa decorazione potrebbero trovarsi sia all’interno che all’esterno del mondo Atestino. Tacche delimitanti fasce cromatiche alternate, rosse e nere, sono presenti nel sito austriaco di Bischofshofen-Pestfriedhof e datate al
725-650 a.C. ma sono inoltre documentate su forme atestine non zonate del VII sec. a.C. insieme alle stampiglie tipiche della tradizione etrusca bolognese. Nella tradizione atestina un possibile antecedente potrebbe essere rintracciato nei motivi geometrici definiti da borchiette bronzee attestati almeno sin dall’VIII sec. a.C.
... | Ayuda. Una coppetta con iscrizione graffita da Isola della Scala (Verona). Autores:Alfredo ... more ... | Ayuda. Una coppetta con iscrizione graffita da Isola della Scala (Verona). Autores:Alfredo Buonopane, Federico Biondani; Localización: Quaderni di archeologia del Veneto, ISSN 1120-9224, Nº 17, 2001 , pags. 167-168. © 2001 ...
Quaderni di archeologia del Veneto, 2001
... | Ayuda. Una coppetta con iscrizione graffita da Isola della Scala (Verona). Autores:Alfredo ... more ... | Ayuda. Una coppetta con iscrizione graffita da Isola della Scala (Verona). Autores:Alfredo Buonopane, Federico Biondani; Localización: Quaderni di archeologia del Veneto, ISSN 1120-9224, Nº 17, 2001 , pags. 167-168. © 2001 ...
La città che si rinnova. Gli scavi di Palazzo Busetti e Piazza della Vittoria a Reggio Emilia. A cura di M. Podini e A. Losi., 2019
Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza AR/S Arche... more Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza AR/S Archeosistemi Società Cooperativa Scavi archeologici Direzione scientifica: Marco Podini (Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza) Realizzazione: AR/S Archeosistemi Società Cooperativa, direttore tecnico: Anna Losi (scavi di Palazzo Busetti, di Piazza della Vittoria) e Cristina Palazzini (scavo di Via Filippo Re); GEA s.r.l. Ricerca e documentazione archeologica, direttore tecnico: Elena Pinotti (scavi di Via Guido Riccio Fogliani); Studio Malfitano Negri, direttore tecnico: Ottavio Malfitano (scavi di Via del Carbone) Coordinamento amministrativo per conto del Comune di Reggio Emilia: Massimo Magnani, Elisa Pedroni Coordinamento inventariazione reperti: Valentina Manzelli (Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara) Restauri dei materiali archeologici Mauro Ricci, Virna Scarnecchia, Monica Zanardi, Micol Siboni (Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emila e Ferrara)
Notiziario dello Speleo Club Roma, 17 = Atlante dei fenomeni carsici dei Monti Ausoni meridionali, 2020
Study about aes rude and Roman coins found at the entrance of a cave near Lenola (Latina - South... more Study about aes rude and Roman coins found at the entrance of a cave near Lenola (Latina - Southern Latium)
Studi e ricerche, 2018
Two artifacts from the eastern side Caste Hill in Montecchio Maggiore are described: an earring f... more Two artifacts from the eastern side Caste Hill in Montecchio Maggiore are described: an earring fragment and a Po-valley drachma coin.
The earring fragment belongs to a type of earring with a decoration of small globes, which presents interesting issues related to its origin and its chronology.
The drachma belongs to an emission of coins probably produced in the Vicenza area, that may be dated to the first half of the 2nd century BC. The coin is characterized by a bronze stud in the middle, sign of a reuse. However, as there are no excavation data, the purpose of the bronze stud remains hypothetical.
Beyond limits. Studi in onore di Giovanni Leonardi. A cura di M. Cupitò, M. Vidale, A. Angelini (Antenor Quaderni 39), 2017
Layout del testo: Matteo Annibaletto Layout della copertina: Paolo H. Kirschner Nella collana Ant... more Layout del testo: Matteo Annibaletto Layout della copertina: Paolo H. Kirschner Nella collana Antenor Quaderni sono pubblicate opere sottoposte a revisione valutativa con il procedimento in «doppio cieco» (double blind peer review process), nel rispetto dell'anonimato dell'autore e dei due revisori. I revisori sono professori di provata esperienza scientifica, italiani o stranieri, o ricercatori di istituti di ricerca notoriamente affidabili. Il revisore che accetti l'incarico di valutazione, formula il suo giudizio tramite applicazione di punteggio da 1 a 5 (sufficienza: 3 punti) in relazione ad ognuno dei seguenti profili: originalità o rilevanza della trattazione; sviluppo e coerenza interna delle argomentazioni; conoscenza degli studi pregressi sull'argomento; livello di leggibilità e correttezza formale (sintattico-stilistica). Il valutatore fornisce inoltre un giudizio complessivo sull'apparato illustrativo e indica se l'opera sia pubblicabile nella versione presentata senza modifiche, pubblicabile dopo le modifiche suggerite, se sia da riesaminare dopo un'attenta rielaborazione oppure da rigettare. Quindi, il valutatore fornisce un giudizio conclusivo con dettagliate indicazioni sulle eventuali modifiche da apportare. Nel caso di giudizio discordante fra i due revisori, la decisione finale sarà assunta dai direttori responsabili della Collana e dal comitato scientifico, salvo casi particolari in cui i direttori medesimi provvederanno a nominare un terzo revisore cui rimettere la valutazione dell'elaborato. Le valutazioni sono trasmesse, rispettando l'anonimato del revisore, all'autore dell'opera. L'elenco dei revisori e le schede di valutazione sono conservati presso la sede della Collana, a cura della redazione. Il termine per lo svolgimento dell'incarico di valutazione accettato è di venti giorni, salvo espressa proroga, decorsi i quali, previa sollecitazione e in assenza di osservazioni negative entro dieci giorni, il direttore della Collana e il comitato scientifico, qualora ritengano l'opera meritevole, considerano approvata la proposta. A discrezione del direttore responsabile e del comitato scientifico sono escluse dalla valutazione opere di indubbia meritevolezza o comunque di contenuto da ritenersi già adeguatamente valutato in sede accademica con esito positivo, per esempio scritti pubblicati su invito o di autori di prestigio, atti di particolari convegni, opere collettive di provenienza accademica.
Rei Cretariae Romanae Fautorum Acta, 2018
Archeologia nella valle del Cesano. Da Suasa a Santa Maria in Portuno. Atti del Convegno per i venti anni di ricerche dell’Università di Bologna (Castelleone di Suasa, Corinaldo, San Lorenzo in Campo 18-19 dicembre 2008). A cura di E. Giorgi, G. Lepore, Bologna., 2010
Scopo di questo contributo è quello di definire, sulla base della documentazione esistente, l'and... more Scopo di questo contributo è quello di definire, sulla base della documentazione esistente, l'andamento delle importazioni -in particolare dei materiali ceramicinella città di Suasa durante il periodo tardoantico fino al definitivo abbandono del centro, vale a dire nel periodo compreso fra il IV e il VI secolo.
Di recente nel corso di ricerche di superficie sono state recuperate nella pianura veronese due a... more Di recente nel corso di ricerche di superficie sono state recuperate nella pianura veronese due anse di anfora con bollo. Una, trovata in località Corte Vivaro (comune di Nogarole Rocca) presenta il bollo L(uci) Audi Lama[e]: questo bollo, confrontabile con un esemplare rinvenuto a Cartagine negli scavi dell'Istituto Archeologico Germanico, è sicuramente brindisino e si può datare al pieno I secolo a.C. L'altra, trovata in località Isolo (comune di Oppeano) presenta il bollo L(uci?) Pub(lici?) Iucund(i?). Sulla base del dato onomastico e paleografico si ritiene che anch'essa, con grande probabi-lità, sia da ascrivere alla produzione brindisina. La menzione dei tria nomina molto probabilmente di un liberto rende probabile, anche in questo caso, una datazione al pieno I secolo a.C. Questi ritrovamenti vengono ad aggiungersi ai pochi esemplari di anfore brindisine (non sempre di facile identificazione) al momento documentati in area padana. L'arrivo di questi contenitori, sia pure in misura ridotta, copre tutto l'arco di tempo della loro produzione (dai decenni centrali del II secolo a.C. all'età augustea). Sono presenti bolli delle fornaci di Apani e di Giancola (in quantità pressoché uguale) e fors'anche della fornace di La Rosa. La diffusione riguarda soprattutto aree urbane di fondazione romana piuttosto antica, ma anche insediamenti rurali (come quelli del veronese qui presi in esame), tutti comunque ben collegati ai centri di smercio e alle maggiori vie di comunicazione terrestri e fluviali.
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Papers by Federico Biondani
The aim of this study is to understand what pottery documentation can say us about trades and relationships of this town from the Late Republic to Late Antiquity.
- Republican age (II-end I century BC): fine pottery, imported or local, suggests close relationships with Central Italy (black glaze ware, thin walls ware, many types of common ware). Instead, coarse ware still shows types and decorations of pre-Roman tradition.
- Early Empire: fine products are imported from Central Italy (Terra Sigillata Italica) and from Eastern Mediterranean area (e.g. Eastern Sigillata B), but pottery is mostly local or regional (Terra Sigillata padana, thin walls ware, common ware).
- Middle and Late Empire: documentation becomes scarce. Pottery is still mostly of local/regional production, but there are also fine imported products from the Adriatic area and from North Africa.
al fine di enfatizzare la distinzione tra le diverse aree cromatiche che decoravano vasi zonati. In questo contributo si presentano e discutono per la prima volta le evidenze caratterizzate dallo stile Garolda-Coazze provenienti dai siti di Gazzo Veronese-Coazze e Isola della Scala-Palazzina nel basso Veronese. Di ogni frammento si forniscono informazioni riguardo a: tipologia, impasto, confronti e cronologia. Il dato è poi contestualizzato alla luce delle evidenze edite provenienti dall’area atestina, e non, sia in termini
cronologici sia in termini geografici e socio-politici e confrontato con i dati relativi ad altri cinque stili decorativi documentati nel record della ceramica zonata: borchiette bronzee, bugnette applicate, impressioni a falsa cordicella, piccole cuppelle, e lamine di stagno. l’analisi distributiva dello stile Garolda-Coazze sembrerebbe confermare il legame di questo stile decorativo con la cerchia artigianale della polity controllata dal central place di Gazzo Veronese, di cui sembra anche assumere il ruolo di marker socio-politico. Gli antecedenti di questa decorazione potrebbero trovarsi sia all’interno che all’esterno del mondo Atestino. Tacche delimitanti fasce cromatiche alternate, rosse e nere, sono presenti nel sito austriaco di Bischofshofen-Pestfriedhof e datate al
725-650 a.C. ma sono inoltre documentate su forme atestine non zonate del VII sec. a.C. insieme alle stampiglie tipiche della tradizione etrusca bolognese. Nella tradizione atestina un possibile antecedente potrebbe essere rintracciato nei motivi geometrici definiti da borchiette bronzee attestati almeno sin dall’VIII sec. a.C.
The earring fragment belongs to a type of earring with a decoration of small globes, which presents interesting issues related to its origin and its chronology.
The drachma belongs to an emission of coins probably produced in the Vicenza area, that may be dated to the first half of the 2nd century BC. The coin is characterized by a bronze stud in the middle, sign of a reuse. However, as there are no excavation data, the purpose of the bronze stud remains hypothetical.
The aim of this study is to understand what pottery documentation can say us about trades and relationships of this town from the Late Republic to Late Antiquity.
- Republican age (II-end I century BC): fine pottery, imported or local, suggests close relationships with Central Italy (black glaze ware, thin walls ware, many types of common ware). Instead, coarse ware still shows types and decorations of pre-Roman tradition.
- Early Empire: fine products are imported from Central Italy (Terra Sigillata Italica) and from Eastern Mediterranean area (e.g. Eastern Sigillata B), but pottery is mostly local or regional (Terra Sigillata padana, thin walls ware, common ware).
- Middle and Late Empire: documentation becomes scarce. Pottery is still mostly of local/regional production, but there are also fine imported products from the Adriatic area and from North Africa.
al fine di enfatizzare la distinzione tra le diverse aree cromatiche che decoravano vasi zonati. In questo contributo si presentano e discutono per la prima volta le evidenze caratterizzate dallo stile Garolda-Coazze provenienti dai siti di Gazzo Veronese-Coazze e Isola della Scala-Palazzina nel basso Veronese. Di ogni frammento si forniscono informazioni riguardo a: tipologia, impasto, confronti e cronologia. Il dato è poi contestualizzato alla luce delle evidenze edite provenienti dall’area atestina, e non, sia in termini
cronologici sia in termini geografici e socio-politici e confrontato con i dati relativi ad altri cinque stili decorativi documentati nel record della ceramica zonata: borchiette bronzee, bugnette applicate, impressioni a falsa cordicella, piccole cuppelle, e lamine di stagno. l’analisi distributiva dello stile Garolda-Coazze sembrerebbe confermare il legame di questo stile decorativo con la cerchia artigianale della polity controllata dal central place di Gazzo Veronese, di cui sembra anche assumere il ruolo di marker socio-politico. Gli antecedenti di questa decorazione potrebbero trovarsi sia all’interno che all’esterno del mondo Atestino. Tacche delimitanti fasce cromatiche alternate, rosse e nere, sono presenti nel sito austriaco di Bischofshofen-Pestfriedhof e datate al
725-650 a.C. ma sono inoltre documentate su forme atestine non zonate del VII sec. a.C. insieme alle stampiglie tipiche della tradizione etrusca bolognese. Nella tradizione atestina un possibile antecedente potrebbe essere rintracciato nei motivi geometrici definiti da borchiette bronzee attestati almeno sin dall’VIII sec. a.C.
The earring fragment belongs to a type of earring with a decoration of small globes, which presents interesting issues related to its origin and its chronology.
The drachma belongs to an emission of coins probably produced in the Vicenza area, that may be dated to the first half of the 2nd century BC. The coin is characterized by a bronze stud in the middle, sign of a reuse. However, as there are no excavation data, the purpose of the bronze stud remains hypothetical.