Papers by Carla Vetere
Introduction: De la fin du XIX siècle jusqu'aujourd'hui l'apprentissage a changé radicalement Une... more Introduction: De la fin du XIX siècle jusqu'aujourd'hui l'apprentissage a changé radicalement Une fois: Qui: les jeunes Où: chez les parents à l'école : pas pour tous -argent-classement social Quoi: chez les parents: métiers à l'école: disciplines traditionnelles_ 2 axes: mathématique et littérature Comment: chez les parents: apprentissage pratique à l'école: livres papier -professeurs -qualité et buts très bien définis et contrôlés Pourquoi: pour apprendre un métier et survivre pour devenir classe dirigeante Problématique: Dans quel sens l'apprentissage a changé? Qui: jeunes -adultes (LifeLongLearning _ formation continue) Où: à l'école Auprès des agences de formation (ici on ouvre un monde!) Quoi: beaucoup de spécialisations -plusieurs axes Comment: livre électronique (livrel) -tablette -ordinateurs -mobiles -toile : les profs sont partout et pour tous (cauchemar !) mais peu de contrôle sur la qualité. Pourquoi: ascenseur social -aspiration à un travail qui nous plait -gagner de l'argent pas seulement pour les choses nécessaires mais surtout pour les loisirs (société de loisirs) Conclusion: Cohorte de moyens et d'agences d'information -pas de vrai contrôle et surveillance sur la qualité -manque de stabilité du travail > flexibilité obligatoire et stressante Ouverture: il faudrait réfléchir à propos de : a) qualité et buts de la formation ; b) dangers et risques potentiels des moyens (harcèlement sur la toile etc.) c) impact sur la manière d'apprendre : peu de réflexions et de réélaboration des données.
La figura e l'opera di Tito Livio inserita nella sua epoca e nella temperie culturale che si ebbe... more La figura e l'opera di Tito Livio inserita nella sua epoca e nella temperie culturale che si ebbe tra I secolo a.C e I secolo d.C.
Caio Ca
Una sintesi esaustiva su Cesare, i suoi tempi e la sua opera
In questo periodo in cui la pandemia limita i movimenti, si assiste ad un espandersi del telelavo... more In questo periodo in cui la pandemia limita i movimenti, si assiste ad un espandersi del telelavoro e dello smartworking in tutte le aziende.
In questo periodo in cui la pandemia limita i movimenti, si assiste ad un espandersi del telelavo... more In questo periodo in cui la pandemia limita i movimenti, si assiste ad un espandersi del telelavoro e dello smartworking in tutte le aziende.
Le pergamene del monastero napoletano di San Gregorio Armeno sono attualmente conservate nell'Arc... more Le pergamene del monastero napoletano di San Gregorio Armeno sono attualmente conservate nell'Archivio di Stato di Napoli, e sono parte di quell'esiguo gruppo di pergamene sfuggite al devastante incendio provocato dal bombardamento del 1943 (1). Tale documentazione si presenta interessante sotto diversi aspetti. I documenti riguardano quasi tutti il monastero, ma laddove esso non appare come contraente, gli atti rispecchiano comunque i suoi interessi e la pluralità dei suoi contatti poiché i contratti riguardano comunque aree geografiche di interesse per il monastero, il quale appare frequentemente nelle confinazioni. Perciò emerge da questi testimoni uno spaccato della storia di una istituzione monastica e delle sue attività volte ad accrescere e migliorare il suo stato patrimoniale (2). Ma i documenti sono interessanti soprattutto dal punto di vista paleografico e diplomatistico. La gran parte delle pergamene, infatti, sono vergate in curialesca napoletana ad opera di una categoria di scrittori, i curiali appunto, che per secoli si fecero depositari e difensori di una tradizione scrittoria e documentale che affonda le sue radici nelle Napoli bizantina e che proseguì il suo cammino fino al quattordicesimo secolo inoltrato, nonostante i mutamenti istituzionali e sociali e l'introduzione di nuove forme di scrittura e documentazione (3). Troviamo così nel fondo, accanto ai diffusi contratti di affitto, compravendita e permuta, documenti quali le 'notitie testate'(4) che hanno caratteri peculiari sia rispetto alle 'notitie' dell'Italia Centro-settentrionale, sia rispetto ai documenti dell'Italia Meridionale, e che costituiscono un piccolo ma significativo tassello nella storia di una forma documentale di ascendenza tardo-antica (5). Ci sono poi esempi di 'chartula esfalie' e di 'introductum' (6), due documenti 'a specchio', perché il primo rappresenta la costituzione e la consegna dei beni dotali alla sposa, che li introdurrà in casa del marito; il secondo è il documento con cui il marito promette alla moglie di conservarle intatti i beni dotali che lei 'introduxit' in casa al momento delle nozze. Troviamo poi una 'chartula de quarta parte' (7) con cui il marito si impegna a non intaccare quella parte di beni comuni, la 'quarta' appunto, di cui la moglie poteva liberamente disporre. Interessante è anche il documento chiamato 'gesta dispositionis', uno dei rarissimi esempi superstiti: esso consiste nella ricostruzione delle ultime volontà di un defunto su base testimoniale, che metteva in campo tutta la gerarchia curialesca di Napoli e che prevedeva una ritualità che oserei definire 'liturgica' nella scansione precisa e solenne degli atti che portavano alla redazione di questo documento (8). I documenti curialeschi sono stati in parte già pubblicati, anche da parte di chi scrive (9), e, nel proseguire gli studi sul fondo, è sembrato opportuno mettere a disposizione degli studiosi i regesti di ottanta pergamene inedite dal 1267 al 1306 ai quali faranno seguito i regesti di tutti i documenti curialeschi fino all'ultimo testimone a me noto in questa scrittura che è del 1378. A questi regesti spero di far seguire in tempi non lunghissimi l'edizione completa. Note 1) Per un resoconto delle perdite accertate nel 1943 si veda Mazzoleni J., Fonti per la storia delle chiese distrutte nell'incendio dell'Archivio di Stato di Napoli nel settembre 1943, in "Rivista di Storia della Chiesa in Italia" 1 (1947), pp. 456-459, e il Rapporto finale sugli Archivi, a cura della Commissione Alleata, Roma 1946, pp. 54ss., e pp.76ss. 2) Un primo accenno di ricostruzione si trova in Pilone R., Le pergamene di San Gregorio Armeno (1141-1198), Salerno 1996, pp.X-XI. 3) Sarebbe molto lungo citare tutta la bibliografia relativa ai curiali, mi permetto perciò di rimandare alle opere citate in Vetere C., Le pergamene di San Gregorio
Prof. Carla Vetere © I regesti delle pergamene del monastero napoletano di San Gregorio Armeno Le... more Prof. Carla Vetere © I regesti delle pergamene del monastero napoletano di San Gregorio Armeno Le pergamene del monastero napoletano di San Gregorio Armeno sono attualmente conservate nell'Archivio di Stato di Napoli, e sono parte di quell'esiguo gruppo di pergamene sfuggite al devastante incendio provocato dal bombardamento del 1943 (1). Tale documentazione si presenta interessante sotto diversi aspetti. I documenti riguardano quasi tutti il monastero, ma laddove esso non appare come contraente, gli atti rispecchiano comunque i suoi interessi e la pluralità dei suoi contatti poiché i contratti riguardano comunque aree geografiche di interesse per il monastero, il quale appare frequentemente nelle confinazioni. Perciò emerge da questi testimoni uno spaccato della storia di una istituzione monastica e delle sue attività volte ad accrescere e migliorare il suo stato patrimoniale (2). Ma i documenti sono interessanti soprattutto dal punto di vista paleografico e diplomatistico. La gran parte delle pergamene, infatti, sono vergate in curialesca napoletana ad opera di una categoria di scrittori, i curiali appunto, che per secoli si fecero depositari e difensori di una tradizione scrittoria e documentale che affonda le sue radici nelle Napoli bizantina e che proseguì il suo cammino fino al quattordicesimo secolo inoltrato, nonostante i mutamenti istituzionali e sociali e l'introduzione di nuove forme di scrittura e documentazione (3). Troviamo così nel fondo, accanto ai diffusi contratti di affitto, compravendita e permuta, documenti quali le 'notitie testate'(4) che hanno caratteri peculiari sia rispetto alle 'notitie' dell'Italia Centro-settentrionale, sia rispetto ai documenti dell'Italia Meridionale, e che costituiscono un piccolo ma significativo tassello nella storia di una forma documentale di ascendenza tardo -antica (5). Ci sono poi esempi di 'chartula esfalie' e di 'introductum' (6), due documenti 'a specchio', perché il primo rappresenta la costituzione e la consegna dei beni dotali alla sposa, che li introdurrà in casa del marito; il secondo è il documento con cui il marito promette alla moglie di conservarle intatti i beni dotali che lei 'introduxit' in casa al momento delle nozze. Troviamo poi una 'chartula de quarta parte' con cui il marito si impegna a non intaccare quella parte di beni comuni, la 'quarta' appunto, di cui la moglie poteva liberamente disporre. Interessante è anche il documento chiamato 'gesta dispositionis', uno dei rarissimi esempi superstiti: esso consiste nella ricostruzione delle ultime volontà di un defunto su base testimoniale, che metteva in campo tutta la gerarchia curialesca di Napoli e che prevedeva una ritualità che oserei definire 'liturgica' nella scansione precisa e solenne degli atti che portavano alla redazione di questo documento (8).
Una proposta concreta per insegnare il latino attraverso i testi cristiani e per rendere fruibili... more Una proposta concreta per insegnare il latino attraverso i testi cristiani e per rendere fruibili i testi attraverso le nuove tecnologie.
An exemple of Project Based learning for classic studies. How to do, how to work, how to verify.
Teaching Documents by Carla Vetere
Le problematiche della Scuola Digitale ed alcune semplici norme cui attenersi per lo svolgimento ... more Le problematiche della Scuola Digitale ed alcune semplici norme cui attenersi per lo svolgimento dell'attività didattica e per la valutazione
Books by Carla Vetere
Cicero from the past to the future. Culture and politics in Cicero's De Oratore, 2020
Cicerone dal passato al futuro. Cultura e politica nel De Oratore Cicéron du passé à l'avenir. Cu... more Cicerone dal passato al futuro. Cultura e politica nel De Oratore Cicéron du passé à l'avenir. Culture et politique dans le De Oratore de Cicéron. Cicero from the past to the future. Culture and politics in Cicero's De Oratore. Abstract Culture is an attitude: this is the topic of De Oratore. "Culture naturally confers authority on those who own it because our way of being, our behaviour shows what we have made our own, what has entered our human baggage, without the need to show off". The Orator is the perfect Statesman; loyalty to his Country and a wide culture are the characteristics of his success and the grant of good guide for the government. Cicero has really tried to find a method and practical tools to read correctly the reality. A lesson for the present and the future. See it on Amazon.com
Conference Presentations by Carla Vetere
Politcs and culture in Cicero, 2022
The relationship between politics and culture, between community and individual is central to Cic... more The relationship between politics and culture, between community and individual is central to Cicero's reflection. In this brief lecture, I will try to outline this relationship through two works in particular: De Oratore (On The Orator) and De re publica ( On The Republic).
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