Qual è il contributo delle discipline antropologiche -in particolare l'approccio bioarcheologico-... more Qual è il contributo delle discipline antropologiche -in particolare l'approccio bioarcheologico- nello studio e nella ricostruzione dei contesti e dei rituali funerari? La rivalutazione antropologica di resti umani da contesti già indagati può contribuire a mettere in luce nuove situazioni, documentare attività rituali fino ad ora "invisibili" agli occhi degli studiosi ed, eventualmente, implicazioni sociali? Queste sono le domande al centro dell'analisi condotta all'interno di tale elaborato di tesi.
In particolare, dopo una prima parte introduttiva volta a sottolineare la necessità di adottare un approccio integrato tra archeologia e antropologia, presenteremo alcuni contesti funerari in grotta riferibili all'orizzonte geo-cronologico dell'Eneolitico emiliano-romagnolo, dei quali forniremo inquadramento archeologico e una analisi quanto più puntuale possibile delle principali evidenze materiali osteologiche ed archeologiche e delle dinamiche ipotizzate, sulla base delle notizie edite.
Si procederà quindi, attraverso una disamina delle principali metodologie impiegate in queste indagini, ad illustrare in che cosa consiste l'approccio antropologico e bioarcheologico nello studio dei contesti funerari e soprattutto quali sono le informazioni che se ne possono ricavare.
Nell'ultimo capitolo, infine, verranno proposti alcuni casi di studio, tra quelli su cui il lavoro si è concentrato, in cui è stato possibile effettuare una rivalutazione antropologica dei resti umani, nonchè ne verranno riportati e discussi i risultati.
Sepolture anomale in Italia tra Preistoria e Medioevo, 2017
Un punto di incontro significativo tra l’ambito umanistico e quello scientifico è certamente ben ... more Un punto di incontro significativo tra l’ambito umanistico e quello scientifico è certamente ben rappresentato dallo studio delle cosiddette “sepolture anomale”, conosciute in letteratura anche come “giaciture non convenzionali” o “deviant burials”. L’approccio scientifico dei contesti archeo-antropologici ha consentito di fare luce su alcune tematiche relative alla ritualità, alla complessità sociale ed, in generale, a tutta una serie di aspetti riguardanti quelle comunità cui i contesti anomali sono riferibili, con attenzione particolare al loro modo di vivere il rapporto con la morte. Il presente elaborato di tesi, avvalendosi dagli studi sopracitati, si pone l’obiettivo di raccogliere alcuni casi editi per cercare di comprendere e spiegare il significato che si può attribuire all’anomalia attraverso il tempo e nelle varie aree geografiche, ma soprattutto chi ne è il destinatario e perché, e se questi soggetti mutano nel tempo. Nella prima parte dedicata alla definizione della problematica, verrà illustrato lo stato dell’arte attraverso una panoramica di alcuni casi editi, si definirà che cosa si intende con il termine “anomalo”, in riferimento soprattutto alle modalità attraverso le quali l’anomalia è identificata ed identificabile e in relazione ai destinatari nei confronti dei quali è possibile cogliere atteggiamenti devianti. Si procederà quindi all’illustrazione di alcuni esempi di sepolture nelle quali è stato colto questo intento di diversificazione, operando una distinzione in termini cronologici e geografici, riferibili ad un periodo compreso tra la preistoria e il medioevo e in relazione al solo territorio italiano, con la premura di evidenziare i caratteri di continuità e di discontinuità che interessano l’evoluzione di questo fenomeno nei tempi e nell’areale geografico di cui sopra si è detto.
Recensione del testo "La Via Flaminia e la gola del Furlo", pubblicato nel 2012 dall'archeologo M... more Recensione del testo "La Via Flaminia e la gola del Furlo", pubblicato nel 2012 dall'archeologo Mario Luni; il volume costituisce il primo numero di una collana dal titolo "I quaderni del Furlo", pensata e realizzata con lo scopo di offrire una approfondita conoscenza dell'entroterra e della costa delle Marche attraverso la pubblicazione di studi e ricerche condotte scientificamente; la raccolta si compone di svariate monografie che fanno riferimento a tre ambiti disciplinari diversi: geologico, biologico-naturalistico e storico-archeologico. Il testo in questione rientra tra le monografie ascrivibili al settore disciplinare storico-archeologico. La scelta di inaugurare la collana con un volume incentrato su questi temi non è casuale, ma funzionale alla riscoperta e alla divulgazione di tematiche per troppo tempo passate in secondo piano rispetto agli aspetti naturalistici e geologici.
Il contribuito che tale elaborato si propone di offrire consiste nella possibilità di indagare so... more Il contribuito che tale elaborato si propone di offrire consiste nella possibilità di indagare sotto una nuova prospettiva gli aspetti relativi alla ritualità funeraria imperiale dei due più grandi imperi che il mondo antico abbia conosciuto; una prospettiva comparativa, il cui fine ultimo è l'analisi degli aspetti comuni e divergenti tra le due civiltà, non solo per quanto riguarda i modelli architettonici funerari, ma anche e soprattutto in riferimento alle ideologie che gli imperatori di Roma e Cina intendevano esprimere attraverso la realizzazione di questi monumenti. Affinché la comprensione delle tematiche risulti efficace, l'elaborato si aprirà con una premessa metodologica, il cui fine è quello di rendere più chiari i concetti fondamentali della cosiddetta "storia comparativa", un metodo di indagine storiografico che affonda le sue radici nella prima metà del XIX secolo. A questa prima parte introduttiva di carattere metodologico seguiranno le analisi archeologiche dei due monumenti funerari, tenendo sempre presente il riferimento al contesto storico, politico e culturale in cui vengono costruiti. Infine, la parte conclusiva, sarà dedicata alla vera e propria comparazione dei due casi di studio presi in esame, con la premura di evidenziare, attraverso il cosiddetto "metodo di differenza", le situazioni di contrasto tra i casi di studio, e, con il "metodo di accordo", gli elementi comuni che li caratterizzano.
Qual è il contributo delle discipline antropologiche -in particolare l'approccio bioarcheologico-... more Qual è il contributo delle discipline antropologiche -in particolare l'approccio bioarcheologico- nello studio e nella ricostruzione dei contesti e dei rituali funerari? La rivalutazione antropologica di resti umani da contesti già indagati può contribuire a mettere in luce nuove situazioni, documentare attività rituali fino ad ora "invisibili" agli occhi degli studiosi ed, eventualmente, implicazioni sociali? Queste sono le domande al centro dell'analisi condotta all'interno di tale elaborato di tesi.
In particolare, dopo una prima parte introduttiva volta a sottolineare la necessità di adottare un approccio integrato tra archeologia e antropologia, presenteremo alcuni contesti funerari in grotta riferibili all'orizzonte geo-cronologico dell'Eneolitico emiliano-romagnolo, dei quali forniremo inquadramento archeologico e una analisi quanto più puntuale possibile delle principali evidenze materiali osteologiche ed archeologiche e delle dinamiche ipotizzate, sulla base delle notizie edite.
Si procederà quindi, attraverso una disamina delle principali metodologie impiegate in queste indagini, ad illustrare in che cosa consiste l'approccio antropologico e bioarcheologico nello studio dei contesti funerari e soprattutto quali sono le informazioni che se ne possono ricavare.
Nell'ultimo capitolo, infine, verranno proposti alcuni casi di studio, tra quelli su cui il lavoro si è concentrato, in cui è stato possibile effettuare una rivalutazione antropologica dei resti umani, nonchè ne verranno riportati e discussi i risultati.
Sepolture anomale in Italia tra Preistoria e Medioevo, 2017
Un punto di incontro significativo tra l’ambito umanistico e quello scientifico è certamente ben ... more Un punto di incontro significativo tra l’ambito umanistico e quello scientifico è certamente ben rappresentato dallo studio delle cosiddette “sepolture anomale”, conosciute in letteratura anche come “giaciture non convenzionali” o “deviant burials”. L’approccio scientifico dei contesti archeo-antropologici ha consentito di fare luce su alcune tematiche relative alla ritualità, alla complessità sociale ed, in generale, a tutta una serie di aspetti riguardanti quelle comunità cui i contesti anomali sono riferibili, con attenzione particolare al loro modo di vivere il rapporto con la morte. Il presente elaborato di tesi, avvalendosi dagli studi sopracitati, si pone l’obiettivo di raccogliere alcuni casi editi per cercare di comprendere e spiegare il significato che si può attribuire all’anomalia attraverso il tempo e nelle varie aree geografiche, ma soprattutto chi ne è il destinatario e perché, e se questi soggetti mutano nel tempo. Nella prima parte dedicata alla definizione della problematica, verrà illustrato lo stato dell’arte attraverso una panoramica di alcuni casi editi, si definirà che cosa si intende con il termine “anomalo”, in riferimento soprattutto alle modalità attraverso le quali l’anomalia è identificata ed identificabile e in relazione ai destinatari nei confronti dei quali è possibile cogliere atteggiamenti devianti. Si procederà quindi all’illustrazione di alcuni esempi di sepolture nelle quali è stato colto questo intento di diversificazione, operando una distinzione in termini cronologici e geografici, riferibili ad un periodo compreso tra la preistoria e il medioevo e in relazione al solo territorio italiano, con la premura di evidenziare i caratteri di continuità e di discontinuità che interessano l’evoluzione di questo fenomeno nei tempi e nell’areale geografico di cui sopra si è detto.
Recensione del testo "La Via Flaminia e la gola del Furlo", pubblicato nel 2012 dall'archeologo M... more Recensione del testo "La Via Flaminia e la gola del Furlo", pubblicato nel 2012 dall'archeologo Mario Luni; il volume costituisce il primo numero di una collana dal titolo "I quaderni del Furlo", pensata e realizzata con lo scopo di offrire una approfondita conoscenza dell'entroterra e della costa delle Marche attraverso la pubblicazione di studi e ricerche condotte scientificamente; la raccolta si compone di svariate monografie che fanno riferimento a tre ambiti disciplinari diversi: geologico, biologico-naturalistico e storico-archeologico. Il testo in questione rientra tra le monografie ascrivibili al settore disciplinare storico-archeologico. La scelta di inaugurare la collana con un volume incentrato su questi temi non è casuale, ma funzionale alla riscoperta e alla divulgazione di tematiche per troppo tempo passate in secondo piano rispetto agli aspetti naturalistici e geologici.
Il contribuito che tale elaborato si propone di offrire consiste nella possibilità di indagare so... more Il contribuito che tale elaborato si propone di offrire consiste nella possibilità di indagare sotto una nuova prospettiva gli aspetti relativi alla ritualità funeraria imperiale dei due più grandi imperi che il mondo antico abbia conosciuto; una prospettiva comparativa, il cui fine ultimo è l'analisi degli aspetti comuni e divergenti tra le due civiltà, non solo per quanto riguarda i modelli architettonici funerari, ma anche e soprattutto in riferimento alle ideologie che gli imperatori di Roma e Cina intendevano esprimere attraverso la realizzazione di questi monumenti. Affinché la comprensione delle tematiche risulti efficace, l'elaborato si aprirà con una premessa metodologica, il cui fine è quello di rendere più chiari i concetti fondamentali della cosiddetta "storia comparativa", un metodo di indagine storiografico che affonda le sue radici nella prima metà del XIX secolo. A questa prima parte introduttiva di carattere metodologico seguiranno le analisi archeologiche dei due monumenti funerari, tenendo sempre presente il riferimento al contesto storico, politico e culturale in cui vengono costruiti. Infine, la parte conclusiva, sarà dedicata alla vera e propria comparazione dei due casi di studio presi in esame, con la premura di evidenziare, attraverso il cosiddetto "metodo di differenza", le situazioni di contrasto tra i casi di studio, e, con il "metodo di accordo", gli elementi comuni che li caratterizzano.
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Papers by Matteo Masetti
In particolare, dopo una prima parte introduttiva volta a sottolineare la necessità di adottare un approccio integrato tra archeologia e antropologia, presenteremo alcuni contesti funerari in grotta riferibili all'orizzonte geo-cronologico dell'Eneolitico emiliano-romagnolo, dei quali forniremo inquadramento archeologico e una analisi quanto più puntuale possibile delle principali evidenze materiali osteologiche ed archeologiche e delle dinamiche ipotizzate, sulla base delle notizie edite.
Si procederà quindi, attraverso una disamina delle principali metodologie impiegate in queste indagini, ad illustrare in che cosa consiste l'approccio antropologico e bioarcheologico nello studio dei contesti funerari e soprattutto quali sono le informazioni che se ne possono ricavare.
Nell'ultimo capitolo, infine, verranno proposti alcuni casi di studio, tra quelli su cui il lavoro si è concentrato, in cui è stato possibile effettuare una rivalutazione antropologica dei resti umani, nonchè ne verranno riportati e discussi i risultati.
L’approccio scientifico dei contesti archeo-antropologici ha consentito di fare luce su alcune tematiche relative alla ritualità, alla complessità sociale ed, in generale, a tutta una serie di aspetti riguardanti quelle comunità cui i contesti anomali sono riferibili, con attenzione particolare al loro modo di vivere il rapporto con la morte. Il presente elaborato di tesi, avvalendosi dagli studi sopracitati, si pone l’obiettivo di raccogliere alcuni casi editi per cercare di comprendere e spiegare il significato che si può attribuire all’anomalia attraverso il tempo e nelle varie aree geografiche, ma soprattutto chi ne è il destinatario e perché, e se questi soggetti mutano nel tempo. Nella prima parte dedicata alla definizione della problematica, verrà illustrato lo stato dell’arte attraverso una panoramica di alcuni casi editi, si definirà che cosa si intende con il termine “anomalo”, in riferimento soprattutto alle modalità attraverso le quali l’anomalia è identificata ed identificabile e in relazione ai destinatari nei confronti dei quali è possibile cogliere atteggiamenti devianti. Si procederà quindi all’illustrazione di alcuni esempi di sepolture nelle quali è stato colto questo intento di diversificazione, operando una distinzione in termini cronologici e geografici, riferibili ad un periodo compreso tra la preistoria e il medioevo e in relazione al solo territorio italiano, con la premura di evidenziare i caratteri di continuità e di discontinuità che interessano l’evoluzione di questo fenomeno nei tempi e nell’areale geografico di cui sopra si è detto.
Drafts by Matteo Masetti
In particolare, dopo una prima parte introduttiva volta a sottolineare la necessità di adottare un approccio integrato tra archeologia e antropologia, presenteremo alcuni contesti funerari in grotta riferibili all'orizzonte geo-cronologico dell'Eneolitico emiliano-romagnolo, dei quali forniremo inquadramento archeologico e una analisi quanto più puntuale possibile delle principali evidenze materiali osteologiche ed archeologiche e delle dinamiche ipotizzate, sulla base delle notizie edite.
Si procederà quindi, attraverso una disamina delle principali metodologie impiegate in queste indagini, ad illustrare in che cosa consiste l'approccio antropologico e bioarcheologico nello studio dei contesti funerari e soprattutto quali sono le informazioni che se ne possono ricavare.
Nell'ultimo capitolo, infine, verranno proposti alcuni casi di studio, tra quelli su cui il lavoro si è concentrato, in cui è stato possibile effettuare una rivalutazione antropologica dei resti umani, nonchè ne verranno riportati e discussi i risultati.
L’approccio scientifico dei contesti archeo-antropologici ha consentito di fare luce su alcune tematiche relative alla ritualità, alla complessità sociale ed, in generale, a tutta una serie di aspetti riguardanti quelle comunità cui i contesti anomali sono riferibili, con attenzione particolare al loro modo di vivere il rapporto con la morte. Il presente elaborato di tesi, avvalendosi dagli studi sopracitati, si pone l’obiettivo di raccogliere alcuni casi editi per cercare di comprendere e spiegare il significato che si può attribuire all’anomalia attraverso il tempo e nelle varie aree geografiche, ma soprattutto chi ne è il destinatario e perché, e se questi soggetti mutano nel tempo. Nella prima parte dedicata alla definizione della problematica, verrà illustrato lo stato dell’arte attraverso una panoramica di alcuni casi editi, si definirà che cosa si intende con il termine “anomalo”, in riferimento soprattutto alle modalità attraverso le quali l’anomalia è identificata ed identificabile e in relazione ai destinatari nei confronti dei quali è possibile cogliere atteggiamenti devianti. Si procederà quindi all’illustrazione di alcuni esempi di sepolture nelle quali è stato colto questo intento di diversificazione, operando una distinzione in termini cronologici e geografici, riferibili ad un periodo compreso tra la preistoria e il medioevo e in relazione al solo territorio italiano, con la premura di evidenziare i caratteri di continuità e di discontinuità che interessano l’evoluzione di questo fenomeno nei tempi e nell’areale geografico di cui sopra si è detto.