Papers by Isabella D'Angelo
Archivio delle filosofe 1, 2023
Il presente profilo restituisce vita, opere e pensiero di Gayatri Chakravorty Spivak (1942-), evi... more Il presente profilo restituisce vita, opere e pensiero di Gayatri Chakravorty Spivak (1942-), evidenziandone il ruolo di esponente di spicco degli studi postcoloniali, corrente di pensiero che Spivak contribuisce a configurare con la messa a punto di una complessa e continua interrogazione del nostro presente, attraverso l’elaborazione di una critica postcoloniale. In
particolare, si vuole mettere in luce l’originale intreccio che l’autrice, all’incrocio interdisciplinare fra studi letterari, filosofia e critica culturale, fa di decostruzione, critica marxista e femminismo, in modo tale che ciascuno faccia da interruzione e “supplemento” agli altri. A tal fine, viene preso in esame il rapporto di Spivak con tali correnti di pensiero, per mostrarne l’originale reinterpretazione e uso, a partire dalla ricezione e dalla rielaborazione del pensiero di Derrida e di quello di Marx. In particolare, il presente profilo si sofferma poi più a lungo sul pensiero femminista di Spivak, rispetto alla sua riflessione sulla figura della donna subalterna (post)coloniale, e al suo rapporto col femminismo “internazionale”: Spivak problematizza la possibilità di una comunità delle donne, nello stesso momento in cui ne indica la desiderabilità. Di Spivak viene quindi messa in luce l’innovativa concettualizzazione della categoria e della figura della donna “subalterna”, problematizzata rispetto alla riflessione gramsciana e all’elaborazione che di questa vien fatta dalla storiografia indiana dei Subaltern Studies: nell’analisi di Spivak, la donna subalterna è una figura presa fra patriarcato e imperialismo, e oggetto di sfruttamento da parte del capitalismo globale. In questo senso, viene ricordata la nota interrogazione di Spivak sulla possibilità di parola della donna subalterna, e le diverse connotazioni della subalternità che l’autrice offre in diversi luoghi della sua opera. In ciò, viene messa in luce la riflessione di Spivak sulla “singolarità della subalterna”. Da ultimo, viene ricordata la riflessione più recente di Spivak sulla «giustizia ecologica non eurocentrica», che mobilita in modo originale l’idea e l’immagine del pianeta.
Junctions, 2020
The paper focuses on Gayatri Spivak's thematization of subalternity and marginality within the fi... more The paper focuses on Gayatri Spivak's thematization of subalternity and marginality within the field of literature, as distinguished from historiography. In particular, it analyzes her reading of postcolonial novels by Mahasweta Devi and J.M. Coetzee to suggest that the subaltern can speak in literature, through a process of relational subjectivation, where the subaltern becomes the subject of narration and an ethical relationship of responsibility is engaged. The paper also points to the distinction between subaltern and marginal figures made by Spivak. Spivak refers to the different opportunities the subaltern and the marginal (may) have to tell their stories in literature. Concentrating on subaltern literary speech and marginal literary silence, it emphasizes how in both cases literature acts as an adequate medium for the emergence of an irretrievable otherness.
Critica marxista, 2020
Il percorso dell’intellettuale indiana dal distacco dai «Subaltern Studies»
alla riflessione sull... more Il percorso dell’intellettuale indiana dal distacco dai «Subaltern Studies»
alla riflessione sulla questione della «subalterna».
La «posizione senza identità», il rapporto con Gramsci
e la capacità dell’intellettuale di «imparare dal basso».
Dopo la crisi dello Stato-nazione: individuazione e universalismo
messi in scacco dalla singolarità della donna subalterna.
Book Reviews by Isabella D'Angelo
The Relocation of Culture, 2021
Her research in political philosophy discusses postcolonial problematizations and representations... more Her research in political philosophy discusses postcolonial problematizations and representations of political spaces.
Connections: a Journal for Historian and Area Specialists, 2020
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Papers by Isabella D'Angelo
particolare, si vuole mettere in luce l’originale intreccio che l’autrice, all’incrocio interdisciplinare fra studi letterari, filosofia e critica culturale, fa di decostruzione, critica marxista e femminismo, in modo tale che ciascuno faccia da interruzione e “supplemento” agli altri. A tal fine, viene preso in esame il rapporto di Spivak con tali correnti di pensiero, per mostrarne l’originale reinterpretazione e uso, a partire dalla ricezione e dalla rielaborazione del pensiero di Derrida e di quello di Marx. In particolare, il presente profilo si sofferma poi più a lungo sul pensiero femminista di Spivak, rispetto alla sua riflessione sulla figura della donna subalterna (post)coloniale, e al suo rapporto col femminismo “internazionale”: Spivak problematizza la possibilità di una comunità delle donne, nello stesso momento in cui ne indica la desiderabilità. Di Spivak viene quindi messa in luce l’innovativa concettualizzazione della categoria e della figura della donna “subalterna”, problematizzata rispetto alla riflessione gramsciana e all’elaborazione che di questa vien fatta dalla storiografia indiana dei Subaltern Studies: nell’analisi di Spivak, la donna subalterna è una figura presa fra patriarcato e imperialismo, e oggetto di sfruttamento da parte del capitalismo globale. In questo senso, viene ricordata la nota interrogazione di Spivak sulla possibilità di parola della donna subalterna, e le diverse connotazioni della subalternità che l’autrice offre in diversi luoghi della sua opera. In ciò, viene messa in luce la riflessione di Spivak sulla “singolarità della subalterna”. Da ultimo, viene ricordata la riflessione più recente di Spivak sulla «giustizia ecologica non eurocentrica», che mobilita in modo originale l’idea e l’immagine del pianeta.
alla riflessione sulla questione della «subalterna».
La «posizione senza identità», il rapporto con Gramsci
e la capacità dell’intellettuale di «imparare dal basso».
Dopo la crisi dello Stato-nazione: individuazione e universalismo
messi in scacco dalla singolarità della donna subalterna.
Book Reviews by Isabella D'Angelo
particolare, si vuole mettere in luce l’originale intreccio che l’autrice, all’incrocio interdisciplinare fra studi letterari, filosofia e critica culturale, fa di decostruzione, critica marxista e femminismo, in modo tale che ciascuno faccia da interruzione e “supplemento” agli altri. A tal fine, viene preso in esame il rapporto di Spivak con tali correnti di pensiero, per mostrarne l’originale reinterpretazione e uso, a partire dalla ricezione e dalla rielaborazione del pensiero di Derrida e di quello di Marx. In particolare, il presente profilo si sofferma poi più a lungo sul pensiero femminista di Spivak, rispetto alla sua riflessione sulla figura della donna subalterna (post)coloniale, e al suo rapporto col femminismo “internazionale”: Spivak problematizza la possibilità di una comunità delle donne, nello stesso momento in cui ne indica la desiderabilità. Di Spivak viene quindi messa in luce l’innovativa concettualizzazione della categoria e della figura della donna “subalterna”, problematizzata rispetto alla riflessione gramsciana e all’elaborazione che di questa vien fatta dalla storiografia indiana dei Subaltern Studies: nell’analisi di Spivak, la donna subalterna è una figura presa fra patriarcato e imperialismo, e oggetto di sfruttamento da parte del capitalismo globale. In questo senso, viene ricordata la nota interrogazione di Spivak sulla possibilità di parola della donna subalterna, e le diverse connotazioni della subalternità che l’autrice offre in diversi luoghi della sua opera. In ciò, viene messa in luce la riflessione di Spivak sulla “singolarità della subalterna”. Da ultimo, viene ricordata la riflessione più recente di Spivak sulla «giustizia ecologica non eurocentrica», che mobilita in modo originale l’idea e l’immagine del pianeta.
alla riflessione sulla questione della «subalterna».
La «posizione senza identità», il rapporto con Gramsci
e la capacità dell’intellettuale di «imparare dal basso».
Dopo la crisi dello Stato-nazione: individuazione e universalismo
messi in scacco dalla singolarità della donna subalterna.