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User:Ulisse0/E. E. Smith

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Copertina della rivista Amazing Stories, Volume 3 numero 5, agosto 1928 con The Skylark of Space di E.E. (Doc) Smith. Illustrazione di Frank R. Paul.

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Biografia

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Nato il 2 maggio 1890 a Sheboygan, Wisconsin da Fred J.Smith e Caroline Mills Smith e penultimo di cinque figli. Il padre era un ex baleniere che lavorava per una compagnia di navigazione dei Grandi Laghi. Lo stesso anno la famiglia si trasferì a Spokane, Washington, dove il padre fondò una ditta di falegnameria. Non avendo avuto molto successo in seguito si trasferirono di nuovo in una fattoria nell'Idaho dove si mantennero coltivando patate per i vagoni ristorante della Great Northern Railroad.

Il giovane Smith frequentò le scuole elementari a Spokane e le medie superiori a Priest River e intanto aiutava la famiglia facendo il boscaiolo. A diciotto anni, in seguito ad un litigio col padre, lasciò la fattoria e tornò a Spokane dove lavorò per un certo tempo come conducente di tram.

Con l'aiuto economico dei fratelli maggiori David e Rachel si iscrisse all'Università dell'Idaho e dopo il primo anno decise di diventare ingegnere civile. A diciannove anni lavorò alla costruzione della ferrovia che andava dal Montana al Canada, ma la durezza del territorio lo convinse a cambiare carriera. Mentre cercava di guadagnare i soldi per riprendere gli studi rimase ferito in un incendio in una pensione e riportò un frattura ad un polso che lo tormentò per una decina d’anni. Ancora una volta i fratelli lo aiutarono a pagarsi l'università e Smith riuscì a diplomarsi in ingegneria chimica. Ottenne poi un posto a Washington presso l'ufficio pesi e misure. Durante il viaggio per la capitale fece tappa a Boise (Idaho), per incontrare Jeanne Craig McDougall, la sorella del suo compagno di stanza all'università. I due si scrivevano da tempo e appena incontrati decisero di fidanzarsi. Smith proseguì per Washington dove iniziò a lavorare e nel 1915 aveva risparmiato abbastanza soldi per sposarsi. Poco dopo Jeanne trovò lavoro come stenografa e Smith poté proseguire gli studi alla George Washington University dove ottenne il dottorato di ricerca nel 1919. Alla fine della guerra fu assunto da F.W. Stock & Sons come responsabile chimico, specializzato nel campo dei preparati per ciambelle, dove lavorò fino al 1936.

La carriera di scrittore di Smith iniziò nel 1915 quando la signora Lee Hawkins Garby, moglie di un suo ex compagno di studi, gli propose una collaborazione per un racconto ambientato nello spazio: mentre lei si sarebbe occupata del lato romantico, lui avrebbe fornito la componente scientifica e avventurosa. Essendo già un lettore di Argosy e fan di autori come H.G. Wells, Jules Verne Edgar Rice Burroughs Smith accettò al volo, ma dopo circa due anni di lavoro l'interesse dei due si spense.

Nel 1919 Smith riprese in mano il racconto e lo concluse da solo. L'anno dopo cominciò a inviarlo a numerosi editori ottenendo però un raffica di rifiuti finché, nel 1927 lo spedì ad Amazing Stories. L'opera fu pubblicata col titolo di L'allodola dello spazio (Skylark of Space) e Smith ottenne un compenso di 125 dollari che divise con la signora Garby.

Fino alla seconda guerra mondiale continuò a sviluppare la serie dell'allodola dello spazio e gettò le basi di un nuovo ciclo: quello dei Lensman, l'altra sua opera più famosa.

Dopo Pearl Harbor si arruolò nell'esercito dove fu assegnato alla produzione di esplosivi. Nel 1945 tornò all'attività dei preparati per ciambelle fino al 1957, anno della pensione, tuttavia non abbandonò mai la scrittura.

Il 1º settembre 1963, al 21º Congresso mondiale di fantascienza a Washington, Smith, ormai ultrasettantenne e quasi cieco, ricevette il premio alla carriera (Hall of Fame).

Morì il 31 agosto 1965 per un attacco cardiaco, due settimane dopo la pubblicazione della sua ultima opera: Allodola DuQuesne.

Stile

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Copertina di Amazing Stories, agosto 1930, con Skylark Three (Allodola Tre).

Letterariamente la produzione di Smith lascia molto a desiderare: le trame sono elementari, la caratterizzazione dei personaggi quasi assente, le avventure per quanto colorite e incalzanti diventano spesso ripetitive; inoltre (specialmente nella saga dei Lensmen) l'autore mostra un debole per le escalation fra la dimensione, il numero e la potenza distruttiva delle astronavi coinvolte nelle vicende che descrive, tanto che la descrizione di colossali strutture "più grandi del buon senso" è diventata un ben definito archetipo della fantascienza più infantile (come nelle fortunate saghe di Star Trek e Guerre stellari, per intenderci).

L'importanza di Smith tuttavia rimane, per il ruolo "pionieristico" che ha ricoperto nei confronti della "seconda generazione" degli scrittori di fantascienza (Asimov, Clarke, Heinlein), e per la fascinazione che le sue fantasie suscitarono fra alcuni esponenti della Beat Generation, primo fra tutti William Burroughs, cosa che facilitò l'adozione di tropi e tematiche tipiche della fantascienza nella letteratura d'avanguardia.

Opere

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Ciclo di Skylark (L'Allodola dello Spazio)

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  • L'Allodola dello Spazio (The Skylark of Space, Amazing Stories, ago-ott. 1928); ed. it. raccolta nel volume Skylark 1º. L'allodola dello spazio, Cosmo. Classici della Fantascienza numero 43, Editrice Nord, 1980. Traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli.
  • Allodola Tre (Skylark Three, in Amazing Stories, ago-ott. 1930); ed. it. raccolta nel volume Skylark 1º. L'allodola dello spazio, Cosmo. Classici della Fantascienza numero 43 Editrice Nord, 1980. Traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli.
  • L'Allodola di Valeron (Skylark of Valeron, in Astounding SF, ago. 1949 - feb. 1950); ed. it. raccolta nel volume Skylark 2º. L'allodola dello spazio, Cosmo. Classici della Fantascienza numero 50, Editrice Nord, 1981. Traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli.
  • L'Allodola DuQuesne (Skylark DuQuesne, in If magazine, giu-ott. 1965); ed. it. raccolta nel volume Skylark 2º. L'allodola dello spazio, Cosmo. Classici della Fantascienza numero 50, Editrice Nord, 1981. Traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli.

Ciclo dei Lensman

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Template:Vedi anche

Copertina del romanzo Triplanetario (Triplanetary, 1948), il primo romanzo del ciclo dei Lensman
  • Triplanetario (Triplanetary, 1948, originariamente pubblicato sulla rivista Amazing Stories nel 1934); ed. it. traduzione di Marisa Sanfelice, Delta Fantascienza Fantasia Eroica 8 vol. VIII, Delta, 1973; traduzione di Piergiorgio Nicolazzini, in La saga dei Lensmen, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 117, Editrice Nord, 1991.
  • Il primo Lensman (First Lensman, 1950, Fantasy Press); ed. it. come Il dono del pianeta segreto, traduzione di Marisa Sanfelice, Delta Fantascienza Fantasia Eroica 12 Volume XII, Delta, 1974; traduzione di Piergiorgio Nicolazzini, in La saga dei Lensmen, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 117, Editrice Nord, 1991.
  • Pattuglia galattica (Galactic Patrol, 1950, originariamente pubblicato nel 1937 sulla rivista Astounding Stories); ed. it. traduzione di Marisa Sanfelice, Delta Fantascienza Fantasia Eroica 16 vol. XVI, Delta, 1974; traduzione di Annarita Guarnieri, in Pattuglia Galattica: La Saga dei Lensmen II, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 122, Editrice Nord, 1992.
  • Il Lensman grigio (Gray Lensman, 1951, originariamente pubblicato nel 1939 su Astounding Stories); ed. it. traduzione di Annarita Guarnieri in Pattuglia Galattica: La Saga dei Lensmen II, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 122, Editrice Nord, 1992.
  • I nuovi Lensmen (Second Stage Lensman, 1953, originariamente pubblicato nel 1941 su Astounding Stories); ed. it. traduzione di Annarita Guarnieri, in Il Secondo Impero: Lensmen III, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 130, Editrice Nord, 1993.
  • I figli della Lente (Children of the Lens, 1954, originariamente pubblicato nel 1947 su Astounding Stories); ed. it. traduzione di Annarita Guarnieri, in Il Secondo Impero: Lensmen III, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 130, Editrice Nord, 1993.
  • The Vortex Blaster (1960, ripubblicato con il titolo Masters of the Vortex nel 1968).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Smith, E.E Categoria:Persone legate a Spokane (Washington)