Papers by Giosuè Bronzino
Intorno al Mediterraneo Identità e tracce della storia, tra città e paesaggio, 2024
L’intorno territoriale della capitale sabauda è descritto idilliacamente dai viaggiatori del XVII... more L’intorno territoriale della capitale sabauda è descritto idilliacamente dai viaggiatori del XVIII secolo, come fertile e ben coltivato, né appare immutato fino alle soglie dell’età contemporanea. La profonda trasformazione di questo paesaggio, che interessa sia la “parte piana”, ove sorge la città, sia la collina, non si attua che al prevalere di una pianificazione a carattere estensivo, che eliderà gli antichi rapporti e ne muterà profondamente l’immagine, costruendo quella attuale.
“Fu vera gloria?” Napoleone e il Piemonte Guasti ed eredità tra cospirazioni, miti e realtà, 2023
L’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, noto ai suoi albori come Sacra Religione dei Santi Maurizi... more L’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, noto ai suoi albori come Sacra Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro, in ragione della sua stessa origine che trae fondamento nella riunione tra i due ordini (cavalleresco e militare) della Sacra Milizia di San Maurizio e (assistenziale e ospedaliero) di San Lazzaro, basa storicamente il suo indubbio prestigio e la propria ricchezza su di un esteso sistema territoriale, la cui ossatura portante è rappresentata dalla organizzazione a base commendatizia. I processi di infrastrutturazione territoriale legati alle acque nel contesto dell’Ordine Mauriziano fanno luce su di uno sfruttamento organizzato, enfiteutico e denso di ripercussioni anche a carattere sociale.
Studi Piemontesi, 2023
Due documenti d’archivio di carattere iconografico, rinvenuti all’interno dei fondi conservati pr... more Due documenti d’archivio di carattere iconografico, rinvenuti all’interno dei fondi conservati presso la Biblioteca del Seminario Metropolitano di Torino, fanno luce su d’un frangente del cantiere storico del palazzo della stessa istituzione, intervento con forti ricadute anche a scala urbana, articolato in più fasi lungo il corso del Settecento. Nello specifico essi fanno riferimento alla realizzazione del nuovo altare della cappella, costituendo, con tutta probabilità, l’allegato grafico al contratto stipulato con le maestranze di provenienza genovese, risalente al 1793, impegnate nell'ordine dei marmi policromi che ancor oggi contraddistinguono l’opera. Se le firme e la data riportate su questo documento surrogano tale ipotesi, così come la consistenza dell’altare, lievemente difforme rispetto a quanto qui illustrato, nulla è invece accertabile sul secondo disegno allegato al primo, trattandosi forse di un rilievo dell’altare preesistente, sostituito in questa fase di cantiere.
HEREDIUM Collana della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino -n. 3, 2022
Grande attenzione è stata storicamente riservata al patrimonio religioso moderno strettamente leg... more Grande attenzione è stata storicamente riservata al patrimonio religioso moderno strettamente legato al culto, come da sempre si conferisce notevole attenzione ai grandi complessi legati agli ordini religiosi. Paiono invece raccogliere minor interesse gli stabili che nel tempo hanno ospitato (e taluni ancora accolgono) gli istituti di formazione del clero secolare, già nati nell’ambito delle singole diocesi in forza dei decreti scaturiti dal Concilio di Trento: la scarsità di materiale documentario, o l’estrema frammentarietà di questo, rende arduo ripercorrere non solo le logiche di formazione dei complessi, ma anche, laddove avvenuta, i frangenti legati alla loro dismissione. In quest’ultimo caso il reinserimento nel contesto sociale rappresenta per certi versi una risorsa per la collettività, ma anche un dilemma per la proprietà, che tenta di conservare le destinazioni d’uso nell’orbita della attività culturali legate alla realtà diocesana. Quale contraltare al distacco dalla città, cagionato dal corpus normativo che regola abitualmente la vita tra le mura del seminario, le nuove destinazioni aprono l’antico recinto a nuove fruizioni, rivolte per lo più verso destinazioni a carattere espositivo, ma anche ad usi di matrice ricettiva, nell’ottica di una fruizione dello stabile rivolta a una più estesa collettività, ripensando ai concetti di limite, di soglia e di varco: ne scaturisce una nuova permeabilità di questi luoghi, caratterizzati in precedenza da una ristretta apertura alla città. In assenza, già richiamata, di documentazione, il rilievo offre un supporto alternativo, ma non per questo meno efficace, alla comprensione delle logiche originarie e delle potenzialità attuali, avvalendosi altresì delle tecniche di rilevamento (fotogrammetriche e LiDAR, impiegate singolarmente o in forma integrata). Queste ultime agevolano infatti la lettura delle trasformazioni che hanno contraddistinto i complessi architettonici: il portale di questi ne è l’emblema, prologo ed esordio nel percorso di esplorazione degli spazi interni, così come chiave di lettura delle distribuzioni planimetriche originarie, rilette e reinterpretate in chiave contemporanea, anche alla luce dei riferimenti ai dati archivistici, rispetto ai quali la misura appare asseverante o viceversa in grado di offrire nuovi strumenti interpretativi.
Filippo Juvarra regista di Corti e Capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa,Indici analitici, 2020
Il file è costituto dall'Indice, indici dei nomi, enti, istituzioni e luoghi citati nel volum... more Il file è costituto dall'Indice, indici dei nomi, enti, istituzioni e luoghi citati nel volume
Filippo Juvarra regista di Corti e Capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa.
a cura di Franca Porticelli, Costanza Roggero, Chiara Devoti, Gustavo Mola di Nomaglio.
Torino, Centro Studi Piemontesi, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, l’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (ABNUT), il DIST-Politecnico di Torino, 2020, pp. XVII-490, ISBN 978-88-8262-298-5 – DOI 10.26344/JUV20.
E' edito solo in formato digitale (pdf)
ISPRS - International Archives of the Photogrammetry, Remote Sensing and Spatial Information Sciences, 2019
The advent of new mobile mapping systems that integrate different sensors has made it easier to a... more The advent of new mobile mapping systems that integrate different sensors has made it easier to acquire multiple 3D information with high speed. Today, technological development has allowed the creation of portable systems particularly suitable for indoor surveys, which mainly integrating LiDAR devices, chambers and inertial platforms, make it possible to create in a fast and easy way, full 3D model of the environment. However, the performance of these instruments differs depending on the acquisition context (indoor and outdoor), the characteristics of the scene (for example lighting, the presence of objects and people, reflecting surfaces, textures) and, above all, the mapping and localization algorithms implemented in devices. The purpose of this study is to analyse the results, and their accuracy, deriving from a survey conducted with the KAARTA Stencil 2 handheld system. This instrument, composed of a 3D LiDAR Velodyne VLP-16, a MEMS inertial platform and a feature tracker camera, it is able to realize the temporal 3D map of the environment. Specifically, the acquisition tests were carried out in a context of metrical documentation of an architectural heritage, in order extract architectural detail for the future reconstruction of virtual and augmented reality environments and for Historical Building Information Modeling purposes. The achieved results were analysed and the discrepancies from some reference LiDAR data are computed for a final evaluation. The system was tested in the church and cloister of the Sanctuary of the Beata Vergine del Trompone in Moncrivello (VC) (Italy).
Il Tesoro delle Città. Strenna 2021, 2021
L’isolato di Santa Cecilia in età moderna ha visto molteplici campagne di
rinnovamento del suo t... more L’isolato di Santa Cecilia in età moderna ha visto molteplici campagne di
rinnovamento del suo tessuto urbano: da poco concluse le vicende di completamento della fabbrica del Seminario, il Piano di Risanamento della città di Torino, approvato nel 1885 dal Consiglio Comunale, implica una nuova fase di demolizioni e ricostruzioni volte a rettificare il lato settentrionale dell’isolato onde far spazio alla nuova via diagonale IV Marzo. L’occasione dell’abbattimento dei corpi di fabbrica e il relativo arretramento secondo le linee e le prescrizioni dettate dalla Municipalità divengono l’occasione per conferire nuova veste al fronte su strada, tanto delle maniche auliche del Seminario quanto delle case da reddito già preesistenti. Due Cianografie poco successive al Piano, rinvenute nell’Archivio del Seminario, riportano l’attenzione sui progetti architettonici allestiti in questo frangente storico.
The survey operations are preliminary to any activity concerning projects on historical building;... more The survey operations are preliminary to any activity concerning projects on historical building; they are also preparatory to all the historical analysis on monuments. Metric knowledge is necessary to formulate considerations for the comprehension of the object to analyse. Therefore, it is possible to highlight, in addition to the overall dimensions of the object, any modularity and the differences compared to a pre-ordered scheme, bringing out the deformations or transformations endured over time.
"Storia dell'Urbanistica". Annuario storia della città e del territorio, 2020
Nonostante l’avanzare costante dell’estensione della superficie urbanizzata che, sin dalla scelta... more Nonostante l’avanzare costante dell’estensione della superficie urbanizzata che, sin dalla scelta di Torino come capitale sabauda, è contraddistinta da un sacrificio delle aree destinate ai coltivi a favore di quelle urbane, il sistema produttivo agrario della cosiddetta «parte piana», per distinguerla da quella «collinare», secondo la dizione invalsa nei piani regolatori sin dall’inizio del XX secolo (capitale quello del 1906-08), lascia vistose tracce della propria presenza e organizzazione. Ancora oggi, facendo i conti con i processi di rigenerazione urbana, la città scopre di avere lacerti consistenti non solo di singoli complessi rurali (talvolta annegati nella compatta rilettura di estese aree cittadine, ma in altri casi ben visibili ed emergenti in modo quasi incongruo in contesti peraltro ormai alieni), ma di un intero sistema. Una rete che comporta la presenza superstite di «vie vicinali», come appaiono indicate nella cartografia storica, di bealere ossia canalizzazioni artificiali a scopo irriguo derivate dai principali corsi d’acqua che naturalmente caratterizzano l’area, financo tracce di perimetrazioni di proprietà e di vecchi sistemi di demarcazione dei confini, dai cippi alle edicole votive. Se le singole emergenze sono abbastanza ben documentate, è proprio questo sistema territoriale sotteso che va evidenziato, assieme al suo rapporto – talvolta rafforzato, seppure magari in parte inconsapevolmente, più sovente negato, sottaciuto e apertamente violato – con la pianificazione urbanistica; una programmazione costante, continua e sempre in qualche misura coerente con se stessa, che caratterizza una città non a caso, per suo ruolo di capitale, riconosciuta come “ipernormata” e connotata da una ingente espansione tra la seconda metà del XIX secolo e i primi anni ottanta del XX, per poi assistere invece a fenomeni di contrazione e ridisegno.
Appoggiandosi alla cartografia storica, ai dati d’archivio (in particolare quelli conservati presso l’Archivio Storico della Città di Torino), ma anche alla lettura tipologica dei complessi agricoli, si cercherà di offrire una “visione d’insieme”, sistemica, del processo di perdita della caratterizzazione rurale della sezione piana della città, ricomponendo i lacerti – ancora oggi ben visibili – di un sistema che è stato determinante, con lunga continuità, anche per i rapporti tra la capitale e il suo immediato orizzonte territoriale.
Archivi e cantieri per interpretare il patrimonio. Fonti, metodi, prospettive. Archives et chantiers pou l’interprétation du patrimoine. Sources, méthodes, mise en perspective., 2021
Dalla seconda metà del Seicento alcuni cantieri monumentali torinesi vedono la comparsa di un mat... more Dalla seconda metà del Seicento alcuni cantieri monumentali torinesi vedono la comparsa di un materiale di pregio di provenienza estera: il granito del Lago Maggiore. Tra i primi a ricorrere all’uso di questo litotipo dalle ottime prestazioni fisico-meccaniche, nelle sue due originarie varietà, si annoverano grandi ingegneri e architetti tra i quali Ascanio Vittozzi, impegnato nel cantiere della Basilica del Corpus Domini , Francesco Lanfranchi nel nuovo Palazzo di Città, e il padre Andrea Costaguta nell’intervento della Chiesa di San Francesco da Paola. La prestigiosa facies dei manufatti e la visibilità dei primi casi applicativi generano nel Settecento una crescente domanda, legata in particolar modo ai cantieri dei palazzi aristocratici che sorgono nelle aree di ampliamento urbano, ancor più favorita dall’annessione del versante occidentale del Lago Maggiore , luogo di coltivazione del granito. Sebbene la distanza tra Torino e le cave rappresenti un ostacolo, acuito dalla situazione dell’allora sistema stradale, la numerosità e le dimensioni dei monoliti testimoniano per contro un vivace dialogo tra la capitale sabauda e le cave lacustri: una ricerca bibliografica e fonti archivistiche hanno perciò messo in luce alcuni fatti inediti legati al trasporto fluviale, già suggeriti da una tela di Bernardo Bellotto, che rivelano l’esistenza di una «Pearda di Po», uno scalo merci lungo il corso d’acqua oggetto, qualche anno dopo, di un progetto di ampliamento. È a questo sistema di trasporto che si può ricondurre l’approvvigionamento di materiale per il grandioso cantiere del Seminario Arcivescovile, primo intervento monumentale torinese con un così poderoso impiego di granito rosa di Baveno. Le vicende della fabbrica, ricca di rimandi alle architetture milanesi, e ancora suscettibile di studi più approfonditi, possono portare alla luce le relazioni tra cantiere, contesto, progettisti e metodi di trasporto di un materiale di così evidente pregio, ancor più esaltate da inediti documenti e iconografie d’archivio.
Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Stato, Capitale, Architettura, 2021
La comprensione, su base archivistica e bibliografica, delle vicende di cantiere dei grandi compl... more La comprensione, su base archivistica e bibliografica, delle vicende di cantiere dei grandi complessi monumentali è una tematica di assoluto rilievo, tradizionalmente difficile da rendere graficamente e soprattutto tridimensionalmente. Facendo ricorso a tecnologie informatizzate comunemente in uso, in particolare alla metodologia H-BIM, è possibile beneficiare di risultati poliedrici utili all’approfondimento di innumerevoli quesiti, spesso non sufficientemente indagati. Lo strumento di modellazione tridimensionale, in particolare, permette di ottenere oggetti virtuali esaustivi, sia per conformazione volumetrica sia per facies materica. Ancora più nello specifico, la modellazione parametrica può permettere il passaggio da rappresentazioni piane a configurazioni tridimensionali, meno codificate e per questo di più agevole comprensione. La raffigurazione della quarta dimensione, quale fattore che può rilevare la trasformazione dell’oggetto nel corso degli eventi, rappresenta un'ulteriore frontiera nella conoscenza di dettaglio delle fabbriche e del loro cantiere storico. Nel solco di questo modus operandi sono qui condotti percorsi di modellazione che hanno per oggetto due residenze sabaude torinesi, entrambe fortemente legate alla figura della seconda Madama Reale, il castello del Valentino e il Palazzo Madama.
Filippo Juvarra. Regista di corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all'Europa, a cura di Franca Porticelli, Costanza Roggero, Chiara Devoti, Gustavo Mola di Nomaglio, 2020
Rispetto al disegno tradizionale, in tempi recenti l’informatizzazione
si è imposta proponendosi ... more Rispetto al disegno tradizionale, in tempi recenti l’informatizzazione
si è imposta proponendosi quale soluzione più speditiva e più agevole e offrendo risultati prima insperabili; tra questi la creazione di modelli
virtuali in tre dimensioni, spazi metafisici al cui interno un osservatore, opportunamente guidato, può muoversi in un percorso di conoscenza dell’ambiente modellato, anche in certi casi immerso in contesti di età
precedenti o in paesaggi onirici...
UN PAESAGGIO MEDIEVALE TRA PIEMONTE E LIGURIA, 2019
La rappresentazione del patrimonio sta attraversando un periodo di
transizione, per molti versi o... more La rappresentazione del patrimonio sta attraversando un periodo di
transizione, per molti versi orientato alla digitalizzazione informativa: le
campagne di ricerca condotte sul sito di Santa Giulitta presso Bagnasco
dalla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio si sono rivelate preziose occasioni di formazione e di sperimentazione su questo tema, divenendo espediente per applicare uno studio
tridimensionale al tema dell’archeologia degli elevati e mutuando dalle metodologia BIM alcuni parametri essenziali. Da UN PAESAGGIO MEDIEVALE TRA PIEMONTE E LIGURIA, Il sito di Santa Giulitta e l’Alta Val Tanaro a cura di Paolo Demeglio, HEREDIUM Collana della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino, 1/2019, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 121-125
"Studi Piemontesi", 2019
Originating from a miraculous cure, the devotion to the Holy Virgin of the "Trompone" underwent a... more Originating from a miraculous cure, the devotion to the Holy Virgin of the "Trompone" underwent a considerable development thanks to direct Papal involvement: Pius IV by the bull of August 31, 1562 granted the Marquis of Moncrivello, Cesare di Maio, the possibility of erecting a Sanctuary with the right both to celebrate the anniversary each year and to administer the plenary indulgence in the same circumstance. A few years later San Carlo Borromeo also reached the sanctuary, and in addition of promoting an expansion of the complex, he entrusted the “Rotunda” to the Minimum Fathers (Padri Minimi). Near the first sanctuary, over the centuries, a series of buildings with multiple functions, temporarily even monastic, was formed, all today turned to health and welfare vocation. The use of very modern survey tools, in particular the H-BIM (Heritage or Historical BIM) allows to put the Archives data (unpublished) into a system with an accurate metric survey, allowing to reconstruct the historical building yard and the evolving stages of the complex.
Federazione Asita, 2019
Le operazioni di rilievo, oltre che preliminari a qualsiasi attività di intervento edilizio, sono... more Le operazioni di rilievo, oltre che preliminari a qualsiasi attività di intervento edilizio, sono anche propedeutiche a tutte le attività di analisi storica degli edifici. Per formulare considerazioni che portino alla comprensione del bene da analizzare è necessaria una conoscenza metrica che consenta di evidenziare, oltre alle dimensioni complessive dell’oggetto, le eventuali modularità e le differenze rispetto ad uno schema preordinato, facendo risaltare le deformazioni o trasformazioni subite nel tempo. I recenti progressi nel settore della geomatica consentono di realizzare rilievi estremamente precisi, in tempi contenuti e con costi sostenibili, garantendo uniformità di precisione e completezza di documentazione. Il rilievo proposto dal LARTU (Laboratorio di Analisi e Rappresentazioni Territoriali ed Urbane) nell'ambito delle attività del Politecnico di Torino, DIST (Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio) relativamente alla Chiesa di Sant'Andrea di Vercelli in occasione dell’ottocentesimo anniversario della fondazione, si pone come caso studio di integrazione tra differenti metodologie di rilievo, partendo dall'acquisizione di una nuvola di punti integrata da immagini fotografiche ad alta risoluzione, con elevate caratteristiche qualitative sia dal punto di vista metrico che tematico.
Over the centuries, many socio-political changes have contributed to transform the organization o... more Over the centuries, many socio-political changes have contributed to transform the organization of the settlement named Massimino (SV): the orographic morphology plays a significant role for this territory conceptually belonging to the Tanaro Valley. The archive research confirms a dynamic changeability of the structure of the territory, as a border place for many centuries, in a parenthesis of history where the place has always assumed subordinate roles to various political systems, including foreign administrations. The paper trays to trace the preeminent historical events deduced from archival and bibliographic sources, merged with what revealed by the material sources, particularly regarding the events of the medieval emplacement of Massimino, today at ruderal state.
International Society for Photogrammetry and Remote Sensing, 2019
The advent of new mobile mapping systems that integrate different sensors has made it easier to a... more The advent of new mobile mapping systems that integrate different sensors has made it easier to acquire multiple 3D information with high speed. Today, technological development has allowed the creation of portable systems particularly suitable for indoor surveys, which mainly integrating LiDAR devices, chambers and inertial platforms, make it possible to create in a fast and easy way, full 3D model of the environment. However, the performance of these instruments differs depending on the acquisition context (indoor and outdoor), the characteristics of the scene (for example lighting, the presence of objects and people, reflecting surfaces, textures) and, above all, the mapping and localization algorithms implemented in devices. The purpose of this study is to analyse the results, and their accuracy, deriving from a survey conducted with the KAARTA Stencil 2 handheld system. This instrument, composed of a 3D LiDAR Velodyne VLP-16, a MEMS inertial platform and a feature tracker camera, it is able to realize the temporal 3D map of the environment. Specifically, the acquisition tests were carried out in a context of metrical documentation of an architectural heritage, in order extract architectural detail for the future reconstruction of virtual and augmented reality environments and for Historical Building Information Modeling purposes. The achieved results were analysed and the discrepancies from some reference LiDAR data are computed for a final evaluation. The system was tested in the church and cloister of the Sanctuary of the Beata Vergine del Trompone in Moncrivello (VC) (Italy).
RIFLESSIONI l'arte del disegno / il disegno dell'arte, 2019
The study develops on BIM (Building Information Modeling) methodology applied on the architectura... more The study develops on BIM (Building Information Modeling) methodology applied on the architectural heritage. This process wants to donate a contribution on the “Yard of Beauty”, a knowledge building site, that is born with the purpose of restoration and conservation of “Casa Bossi”, a palace situated in the center of Novara –Piedmont-, which was designed and built by Alessandro Antonelli (1798-1888). Specifically, the study examines the facades of this building (which are meaningful for the urban contest): the scaffolds for the process of restoration are designed and structurally verified, thanks to BIM methodology.
Uploads
Papers by Giosuè Bronzino
Filippo Juvarra regista di Corti e Capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa.
a cura di Franca Porticelli, Costanza Roggero, Chiara Devoti, Gustavo Mola di Nomaglio.
Torino, Centro Studi Piemontesi, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, l’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (ABNUT), il DIST-Politecnico di Torino, 2020, pp. XVII-490, ISBN 978-88-8262-298-5 – DOI 10.26344/JUV20.
E' edito solo in formato digitale (pdf)
rinnovamento del suo tessuto urbano: da poco concluse le vicende di completamento della fabbrica del Seminario, il Piano di Risanamento della città di Torino, approvato nel 1885 dal Consiglio Comunale, implica una nuova fase di demolizioni e ricostruzioni volte a rettificare il lato settentrionale dell’isolato onde far spazio alla nuova via diagonale IV Marzo. L’occasione dell’abbattimento dei corpi di fabbrica e il relativo arretramento secondo le linee e le prescrizioni dettate dalla Municipalità divengono l’occasione per conferire nuova veste al fronte su strada, tanto delle maniche auliche del Seminario quanto delle case da reddito già preesistenti. Due Cianografie poco successive al Piano, rinvenute nell’Archivio del Seminario, riportano l’attenzione sui progetti architettonici allestiti in questo frangente storico.
Appoggiandosi alla cartografia storica, ai dati d’archivio (in particolare quelli conservati presso l’Archivio Storico della Città di Torino), ma anche alla lettura tipologica dei complessi agricoli, si cercherà di offrire una “visione d’insieme”, sistemica, del processo di perdita della caratterizzazione rurale della sezione piana della città, ricomponendo i lacerti – ancora oggi ben visibili – di un sistema che è stato determinante, con lunga continuità, anche per i rapporti tra la capitale e il suo immediato orizzonte territoriale.
si è imposta proponendosi quale soluzione più speditiva e più agevole e offrendo risultati prima insperabili; tra questi la creazione di modelli
virtuali in tre dimensioni, spazi metafisici al cui interno un osservatore, opportunamente guidato, può muoversi in un percorso di conoscenza dell’ambiente modellato, anche in certi casi immerso in contesti di età
precedenti o in paesaggi onirici...
transizione, per molti versi orientato alla digitalizzazione informativa: le
campagne di ricerca condotte sul sito di Santa Giulitta presso Bagnasco
dalla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio si sono rivelate preziose occasioni di formazione e di sperimentazione su questo tema, divenendo espediente per applicare uno studio
tridimensionale al tema dell’archeologia degli elevati e mutuando dalle metodologia BIM alcuni parametri essenziali. Da UN PAESAGGIO MEDIEVALE TRA PIEMONTE E LIGURIA, Il sito di Santa Giulitta e l’Alta Val Tanaro a cura di Paolo Demeglio, HEREDIUM Collana della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino, 1/2019, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 121-125
Filippo Juvarra regista di Corti e Capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa.
a cura di Franca Porticelli, Costanza Roggero, Chiara Devoti, Gustavo Mola di Nomaglio.
Torino, Centro Studi Piemontesi, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, l’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (ABNUT), il DIST-Politecnico di Torino, 2020, pp. XVII-490, ISBN 978-88-8262-298-5 – DOI 10.26344/JUV20.
E' edito solo in formato digitale (pdf)
rinnovamento del suo tessuto urbano: da poco concluse le vicende di completamento della fabbrica del Seminario, il Piano di Risanamento della città di Torino, approvato nel 1885 dal Consiglio Comunale, implica una nuova fase di demolizioni e ricostruzioni volte a rettificare il lato settentrionale dell’isolato onde far spazio alla nuova via diagonale IV Marzo. L’occasione dell’abbattimento dei corpi di fabbrica e il relativo arretramento secondo le linee e le prescrizioni dettate dalla Municipalità divengono l’occasione per conferire nuova veste al fronte su strada, tanto delle maniche auliche del Seminario quanto delle case da reddito già preesistenti. Due Cianografie poco successive al Piano, rinvenute nell’Archivio del Seminario, riportano l’attenzione sui progetti architettonici allestiti in questo frangente storico.
Appoggiandosi alla cartografia storica, ai dati d’archivio (in particolare quelli conservati presso l’Archivio Storico della Città di Torino), ma anche alla lettura tipologica dei complessi agricoli, si cercherà di offrire una “visione d’insieme”, sistemica, del processo di perdita della caratterizzazione rurale della sezione piana della città, ricomponendo i lacerti – ancora oggi ben visibili – di un sistema che è stato determinante, con lunga continuità, anche per i rapporti tra la capitale e il suo immediato orizzonte territoriale.
si è imposta proponendosi quale soluzione più speditiva e più agevole e offrendo risultati prima insperabili; tra questi la creazione di modelli
virtuali in tre dimensioni, spazi metafisici al cui interno un osservatore, opportunamente guidato, può muoversi in un percorso di conoscenza dell’ambiente modellato, anche in certi casi immerso in contesti di età
precedenti o in paesaggi onirici...
transizione, per molti versi orientato alla digitalizzazione informativa: le
campagne di ricerca condotte sul sito di Santa Giulitta presso Bagnasco
dalla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio si sono rivelate preziose occasioni di formazione e di sperimentazione su questo tema, divenendo espediente per applicare uno studio
tridimensionale al tema dell’archeologia degli elevati e mutuando dalle metodologia BIM alcuni parametri essenziali. Da UN PAESAGGIO MEDIEVALE TRA PIEMONTE E LIGURIA, Il sito di Santa Giulitta e l’Alta Val Tanaro a cura di Paolo Demeglio, HEREDIUM Collana della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino, 1/2019, All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 121-125
Gli interventi nello Stand sono trasmessi in diretta sul canale YouTube del Centro Studi Piemontesi
È precocemente che viene fondato il primo ospedale del nuovo Ordine nato dalla fusione dei due precedenti, come risposta a una riduzione dell’incidenza della lebbra, alla quale si era sempre votato l’Ordine di San Lazzaro. Tuttavia la consistente eredità di piccoli lazzaretti o lebbrosari, sparsi nei vari territori ove l’Ordine aveva avuto proprie dipendenze, spingerà anche la Sacra Religione a porre nella giusta attenzione – in parallelo con il costituirsi di una vera e propria rete di ospedali dediti alla cura delle altre patologie – l’esigenza di fare passare da semplici luoghi di segregazione a più compiute machines à guérir (secondo la definizione di Foucault) le strutture per l’assistenza ai lebbrosi.
Attraverso un lungo peregrinare di queste sedi, che si associa a un avanzamento anche delle conoscenze mediche, si arriva nel corso del XIX secolo allo stabilizzarsi come sede del lebbrosario in Sanremo, con un grandioso progetto di trasformazione di un precedente contenitore monastico. Si tratta di un processo che si muove in parallelo con il potenziarsi del sistema ospedaliero gestito, nel Regno di Sardegna, e poi d’Italia, da quello che ormai si definisce più sbrigativamente come Ordine Mauriziano, ossia nosocomi – dopo le riforme volute da Carlo Alberto – riconosciuti come all’avanguardia nell’assistenza medica.
A dimostrazione dell’intreccio di saperi e di competenze per l’analisi di un fenomeno così complesso come quello della città, e più in generale degli insediamenti antropici, il corso offre momenti di evidente interdisciplinarietà, ospitando discipline e approcci diversi.
In questo caso sono gli strumenti propri delle discipline dell’ingegneria che si pongono a servizio di programmi di infrastrutturazione e di disegno dalla scala edilizia a quella urbana e territoriale, in un processo che volge la storia della capitale verso il ruolo di centro nazionale.
sezione 2 - studi e ricerche di comune interesse per «edifici e manufatti di particolare interesse storico caratterizzanti il tessuto urbano»
10 luglio 2020
Il gruppo di ricerca ha lavorato assiduamente per alcuni anni, con diverse pubblicazioni, all’accurata ricostruzione della figura di Cristina di Francia, contribuendo alla definizione del ruolo – tutto tranne che secondario – della prima Madama Reale nel consolidamento dello Stato.
Appare ora tempo di porre alla medesima attenzione anche la figura di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, cugina di secondo grado, allevata alla corte di Francia, poi seconda consorte e vedova di Carlo Emanuele II, seconda Madama Reale.
La ricerca si prefigge allora di porre nel giusto rilievo l’apporto assicurato dalla Reggenza nella costruzione dello Stato, all’epoca Ducato di Savoia, e nella preparazione al passaggio a regno.
Rifuggendo l’idea, per quanto già di per sé interessante, di riportare la questione ai soli 'gender studies' oramai ampiamente in voga, il gruppo ha operato per la migliore definizione del suo apporto a livello di gestione statale, di sviluppo della capitale, Torino, ma anche delle città che
costellano gli Stati, di scelte in campo architettonico, artistico e, attraverso queste, politico e di immagine, fino alla scala del territorio (o per meglio dire dei territori), ove queste inaugurano un’accorta revisione del patrimonio della corona, un’attenta messa a coltura, una logica in una
sola parola, modernamente ‘imprenditoriale’.
Castello del Valentino, appartamento dorato, sale dei Gigli, del Vallantino e dei Pianeti (detta anche dello Zodiaco), 15 aprile-14 luglio 2019.
Con testi di Giosuè Bronzino e Enrica Bodrato, volume bilingue italiano-inglese
ISBN 978-88-85745-25-4 edizione bilingue italiano e inglese
(open access, http://www.dist.polito.it/focus/leonardo_2019/mostra_leonardo_tecnica_e_territorio_castello_del_valentino)
Mostra a cura di:
Francesco Paolo Di Teodoro, Maria Vittoria Cattaneo, Chiara Devoti, Elena Gianasso, Maurizio Gomez-Serito, Marco Santangelo
con la collaborazione di
Enrica Bodrato, Margherita Bongiovanni, Giosué Bronzino, Paola Guerreschi e del LARTU – Laboratorio di Analisi e Rappresentazioni Territoriali e Urbane – DIST
Carlo Magno va alla guerra. Cavalieri e amor cortese nei castelli tra Italia e Francia (29 marzo - 16 luglio 2018), allestita a Palazzo Madama e curata da Simonetta Castronovo
http://www.palazzomadamatorino.it/it/eventi-e-mostre/mostra-carlo-magno-va-alla-guerra, la Scuola propone una riflessione sulla letteratura recente sul tema dei castelli medievali in una prospettiva interdisciplinare
Introduzione del curatore della mostra Simonetta Castronovo, Le ragioni di un'esposizione, nel quadro delle attività di ricerca e di promozione culturale delle istituzioni museali alpine Tavola rotonda Introduce e modera Andrea Longhi, Politecnico di Torino La storiografia e la valorizzazione dei castelli delle Alpi occidentali Luigi Provero, Università di Torino, presidente del corso di laurea in Beni Culturali Dall'incastellamento ai castelli nella medievistica recente Mauro Cortelazzo, archeologo L'archeologia dei castelli: ricerca e interventi di valorizzazione Simonetta Castronovo, conservatore Palazzo Madama-Museo Civico d'Arte Antica di Torino Storia dell'arte e castelli: indagini territoriali, fonti documentarie e progetti espositivi Enrico Lusso, Università di Torino e Istituto Italiano dei Castelli, Castelli e storia del territorio: studi recenti e iniziative di promozione Chiara Devoti, Politecnico di Torino e Istituto Italiano dei Castelli I castelli medievali dopo il Medio Evo nella letteratura e nella valorizzazione Discussione Visita della mostra a cura di Simonetta Castronovo e Matteo Patriarca, curatrice e progettista dell'allestimento Seminario di studi
Avviato un rapporto di collaborazione al fine di favorire la conoscenza del paesaggio monastico e in particolare del sistema benedettino di progettazione e cura del territorio, basato sulla peculiare impostazione della vita comunitaria indicata dalla Regola di san Benedetto e in generale da tutto il pensiero monastico da essa ispirato. Il progetto "Armonie composte" è supportato dalla Fondazione Cariparo per l'impegno sulla sostenibilità e la cura del territorio IV Seminario Il progetto "Armonie composte", che si propone di favorire la conoscenza del sistema benedettino di progettazione e cura del territorio e di riflettere sulle impellenti problematiche ambientali, prevede l'organizzazione di un ciclo di incontri seminariali multidisciplinari a cadenza annuale, presso l'Abbazia di Praglia. Il progetto è sostenuto dal contributo della Fondazione Cariparo e contempla ogni anno l'organizzazione di un seminario allargato (che si tiene a maggio nel contesto dell'abbazia di Praglia) e un workshop autunnale, riservato alla partecipazione di specialisti, in cui si approfondiscono i temi scaturiti dal dibattito seminariale. Quest'anno il tema scelto come focus per il quarto seminario è quello dell'acqua. Finalità dell'iniziativa è rendere testimonianza delle valenze ambientali e paesaggistiche storicamente determinatesi con la costituzione dei grandi patrimoni rurali, dei Benedettini in particolare, e con le loro trasformazioni nel tempo attraverso l'uso e la regolamentazione dell'acqua.
Oltre all'autore partecipano:
Carlo Tosco | Politecnico di Torino
Franco Guerzoni | artista
19 marzo 2024. Seminario di studi, Milestone 1 PRIN 2022 PNRR P2022YT2YJ
Nell'ambito delle celebrazioni legate alla figura dell'architetto Bernardo Antonio Vittone si svolge la prima giornata di studio con interventi relativi ad alcune architetture e tematiche vittoniane.
Palazzo Madama, 27 giugno, ore 16.30.
Interventi di Andrea Bocco, Andrea Merlotti, Costanza Roggero e della curatrice del volume, Chiara Devoti.
Modera Giovanni Carlo Federico Villa - direttore di Palazzo Madama
Il convegno, internazionale e multidisciplinare, affronta il tema del paesaggio montano dell’area geografica compresa tra le Alpi cuneesi e i Pirenei, concepito non soltanto come documento della memoria ma anche, e soprattutto, come fattore di connessione tra le popolazioni montane che
vi risiedono, come luogo di scambio di culture diverse e tradizioni e come matrice di una nuova comunità transfrontaliera.
Il suo scopo è quello di evidenziare come il comune paesaggio montano possa costituire l’occasione per la nascita di una identità territoriale condivisa e allargata. Il risultato atteso è, pertanto, la costruzione di una nuova consapevolezza del paesaggio montano non più circoscritto alle singole aree geografiche di appartenenza e ai confini nazionali ma basato su una nuova concezione dello stesso inteso come network di idee, progetti e iniziative: per la nascita di una cultura del paesaggio montano in grado di valorizzare e promuovere quelle aree geografiche.
Responsabilità scientifica e organizzativa: Anna Ciotta