Mi sono imbucata a una festa, quella della rete, (fu blogfest) e ora che son tornata, dopo aver fatto il giro largo, mi trovo qui a tirar le somme di quel che m'è rimasto e di quel che c'ho lasciato ma, soprattutto, delle gratitudini multiple da distribuire un po' qua e un po' là.
Intanto partiamo da quel che mi è rimasto.
Una volta svuotata la borsa, questo è press'a poco quello che c'ho trovato.
A te che non c'eri potrà sembrare un pot-pourrie mal riuscito di chincaglierie senza valore, ma per te, che invece c'eri, son risate a crepapelle e vesciche ai piedi, colazioni abbondanti e passeggiate sulla spiaggia, vecchi amici ritrovati e nuovi amici (ri)conosciuti.
Quella specie di poltiglia a destra, per esempio, sono i biscottini che avevi "rubato" per me dal buffet della sfarzosissima colazione e che mi ero clamorosamente dimenticata nella tasca interna della borsa.
Secondo me son buoni anche da sniffare.
Quelle a sinistra, invece, son le tre conchigliette raccolte sul bagnoasciuga di Rimini: una per me, una per te e un'altra per te, salvo che poi mi son dimenticata anche quelle nella tasca interna della borsa e credo abbiano contribuito a macinare i biscottini.
Grazie di cuore per esserci stata anche in questa avventura, perché comincio a pensare che senza di te mi diverta comunque meno, a prescindere dai "dove" e dai "con chi".
Gli occhiali per vedere positivo me li hai regalati tu, dopo che te li ho elemosinati mezz'ora (che magari me li avresti regalati comunque), ma ti ringrazio soprattutto per esserci stato in tutta la tua simpatica, colossale, rassicurante e bofonchiosa presenza che mi faceva sentire serena ovunque andassimo, posto che rimanessi nel raggio d'azione della tua ombra così, alla mal parata, mi sarei potuta nascondere nel taschino della tua giacca.
Che poi, te, ti devo ringraziare anche tanto, ma tanto tanto, per il libro che mi hai regalato e che è diventato più mio nel tempo di un viaggio, che tante altre cose nel tempo di una vita.
Veniamo a te, te e te, amiche nuove di pacca, così pazzescamente diverse l'una dall'altra che mi chiedo come possa essermi innamorata di tutte e tre così, all'improvviso. Te che la mattina sei sonnacchiosa, ma dolce dolcissima che potessi ti vorrei svegliare ogni santo giorno solo per sentirti raccontare i sogni strambi che fai.
E te? Così tremendamente bella e brava da sembrare una che ti azzanna alla giugulare se solo ti avvicini un po' troppo, invece sei un pezzo di pane buono, di quello morbido fatto in casa che uno non ci si crede che sei la stessa che spara certe bordate quando scrive. Eppure mi sei piaciuta al punto che, chi ti molla più?!
Poi ci sei te, che ti conoscevo di striscio e che lo supponevo fossi una bella persona, ma non pensavo così tanto bella. Sapessi come si fa, vorrei bendarti gli occhi e prenderti per mano per farti passare incolume su questo ponte sospeso e traballante che ti rallenta i pensieri dalla paura di non farcela. Ma ce la farai anche da sola, che poi da sola non sei nè lo sarai mai perché sei a un tiro di sputo da quello che mi ha disegnato la mappa per arrivare fino a casa sua e che è talmente speciale da non essere nemmeno annoverabile fra gli esseri umani imperfetti secondo me.
Non che non abbia dei difetti tu, sia chiaro, ma li ammetti con un candore tale che disarmi in partenza anche l'essere più bellicoso del pianeta, figurarsi me che ti ho sempre visto come un supereroe. Lasciamo stare che sei un figo. Non è quello il punto. Il punto è che tu sei ben al di là dell'essere figo. Sei il protagonista di un film che oltre ad essere figo è intelligente e sensibile e onesto e buono e che, inspiegabilmente, si ferma ad abbracciare ogni comparsa in ogni singola scena per puro altruismo, così da fargli provare l'ebbrezza di un primo piano altrimenti impensabile.
Cioè, ti rendi conto? Roba che se ci fosse un regista ti urlerebbe ogni tre secondi "STOOOOOP!!!!!!" e ti farebbe ricominciare tutto da capo. Ma ho come il sospetto che tu, oltre ad essere il protagonista figo, sia anche lo sceneggiatore e il regista di questo film e quindi non c'è nessuno che ti ferma e io ti guardo stupita e ammirata, sperando di poter imparare il più possibile da te.
Quando mi sei a tiro ti osservo tanto e da tutte le angolazioni possibili perché spero di impararti a memoria e, magari, un giorno, avere l'enorme privilegio di farti sentire anche solo per cinque minuti come tu fai sentire tutti quelli che ti incontrano sulla loro strada... Perché te lo meriti. So mica se ti rendi conto del bene che fai alle persone. Dirti grazie è troppo poco. Va coniato un altro termine più massiccio e meno abusato.
E chi sono queste belle personcine? E che avete combinato in quel di Rimini? ;)
RispondiEliminaMa non è che c'eri pure te?! Comunque, come direbbe un mio amico di Perugia, eh no che non se ponno fà i nomi :-P Gradirei mantenere finché riesco, ancora quel pochetto di anonimato che m'è rimasto, principalmente perché mi vergogno così tanto di aver scritto certe boiate sull'onda del sentimentalismo (bleah, sput sput) che non è davvero da me e quindi son qui, combattuta tra il cancellare certi post o la cruda onestà di dover ammettere di averli scritti sul serio. Nel mentre che decido resto nel limbo.
Elimina'' Sei il protagonista di un film che oltre ad essere figo è intelligente e sensibile e onesto e buono e che, inspiegabilmente, si ferma ad abbracciare ogni comparsa in ogni singola scena per puro altruismo, così da fargli provare l'ebbrezza di un primo piano altrimenti impensabile.'' cioè quanto bella è sta frase?!?!
RispondiEliminaTu pensa a quanto bella è sta persona....
EliminaBentornata carissima!!!!
RispondiEliminaCorro subito a riaggiornare il mio blogroll... :D
Un abbraccio.
Ma no!! Così? Sulla fiducia!?! Spetta prima che magari in questi tre anni mi son bevuta il cervello completamente e ti faccio fare brutte figure con la gente seria!!!
EliminaBeh, allora questa gita a Rimini è andata bene! Dai, l'anno prossimo cerco di esserci anche io :)
RispondiEliminaMoz-
Eddai sì!!!!!!!!! :-D
RispondiEliminaneppure sapevo che c'era :)
RispondiElimina(anche se a onor del vero in questo periodo, anche a saperlo, avrei avuto difficoltà a muovermi)
Diciamo che se becchi il giro giusto ci si fa tanto di quel ridere che mamma mia... Perciò, se dovessi mai decidere di andare alla prossima edizione, seguimi che so io dove portarti ;-)
EliminaIo ai raduni di ciat ho conosciuto mia moglie. Mai più ;)
RispondiEliminaNo no, neanche io faccio il tifo per ste cose. Prima ci si conosce e semmai poi ci si sposa, mica il contrario che è troppo rischioso.
EliminaChe poi, certe fortune succedono quando ne hai bisogno e non parlo di necessità di evadere. Per quella, basta poco. Hai scritto così bene di tutto e tutti che non c'è molto da aggiungere, forse quel poco (ma è molto) che riguarda te, artefice della meraviglia.. senza di te, chi mai l'avrebbe conosciuto quel galantuomo, capace di farti sentire a casa persino quando è lui ad essere a casa tua e ti stavi nascondendo nelle pareti, tu per primo. E quell'altro gigante orsuto dai tanti sorrisi e poche risate, che invece poi ride di cuore e tu vorresti abbracciarlo e dirgli solo Grazie. Vabbè, mi son fatta prendere pure io.
RispondiEliminaIn ogni caso, i lombrosiani hanno torto. Parola di chi ha pranzato con quello che non si può nominare proprio di fronte e ha pensato: ma che tenerezza!!! :D
Bella che sei :-D Quello che non si può nominare non l'ho nominato in effetti, ma se avessi parlato anche di lui,suppongo che avrei scritto: "Uno che anche se non c'è, alla fine c'è comunque e meno male, se no non avrei mai riflettutto sull'inspiegabile necessità che i francesi e gli italiani sublimano nel tonnare i vitelli".
EliminaOgni viaggio, lungo o breve che sia, ci lascia qualcosa. Ricordi, immagini, amicizie.
RispondiEliminaVale sempre la pena di fare un viaggio in più, quando se ne abbia l'occasione.
Per me è utopia sperare di riuscire a partecipare ad un raduno di più giorni. Forse (e dico forse) sarà per me plausibile pensare di passare in giornata.