"Non mi piacciono i ragazzi che si isolano" ha detto una collega ad altri colleghi in una discussione oziosa davanti alla macchinetta del caffè. Ne ho dedotto che per lei le persone devono essere tutte estroverse, altrimenti ciccia. Un'altra collega, una bionda molto bella, si ingobbisce, avvicina gli occhi allo smartphone ed esclama: "Uno da quaranta kappa follower mi segue, è famoso!". Sembra proprio che ci uscirà insieme, chi lo sa. Un altro giorno parlo per caso con un influencer di successo che conosco da una vita per via delle carte di Magic e, seguendo il filo di un discorso, lui a un certo punto mi dice: "Ieri ne ho provata una magra, conosciuta in chat come tante altre. Deludente, non sa scopare". E così via, gli esempi sono infiniti. In tutto ciò ho come l'impressione che la maggiorparte delle femmine adulte selezionino i propri partner sessuali in base al loro grado di coerenza con i dettami sociali prestabiliti; l'accesso al sesso, quindi, il più grande piacere concesso in natura all'uomo, verrebbe elargito, a meno ch'egli non paghi (un sesso più scadente, sicché privo di validazione femminile), in base al suo grado di omologazione sociale, ergo al suo grado di attinenza alla moda del momento. Non per niente le femmine vanno a momenti, a fasi (mi vengono in mente i calendari lunari del matriarcato, basati sul ciclo mestruale). Niente di cui stupirsi, il loro ventre dopotutto è come un orologio che da millenni stabilisce la predisposizione e i tempi di fioritura della vita. Ciò detto, il vuoto dettato dalla noia, d'altro canto, spinge le persone a ricercare maggiormente il sesso, anche con partner diversi: uno scientista direbbe che ciò è necessario alla diversificazione del genoma ("L'infedeltà è figlia dell'istinto naturale // Contribuisce al miglioramento della specie" cantava una volta qualcuno su MTV). Moda e noia sono pertanto due cose fondamentali nella nostra natura: se gli esseri umani fossero tutti asceti refrattari al mondano e perennemente impegnati in attività intellettuali, si riprodurrebbero con una frequenza molto più bassa; d'altro canto più una persona acquisisce conoscenza e diventa consapevole di sé e della vita, più tende a sviluppare una forma di pensiero tendente al nichilismo o al pessimismo, nonché un mindset che induce a comportamenti antisociali (mi viene in mente CHAЯLY, un film molto discusso su questo blog). "Quando andavo al Leoncavallo dovevo farmi piacere musica di merda per poter scopare" mi disse una volta un metallaro diventato finto ska-boy per raccattare un po' di vagina. Luigi Mangione, invece, non potendo più scopare a causa dei chiodi che i medici gli hanno piantato nella colonna vertebrale, legge tantissimo e a un certo punto, un po' come Fantozzi, scopre che il neoliberismo capitalista è una truffa a danno dei più deboli. Si fa una pistola con la stampante 3D nella sua cameretta, una sorta di cripta monacale postmoderna, e va a uccidere un CEO dell'healthcare per la strada. Mi viene quasi il dubbio che la pornografia gratuita sia un modo utilizzato dal potere per prevenire cose come questa, se non rivolte peggiori. Chi lo sa.
Lo smartphone, un oggetto inutile per i più, nonché fonte di innumerevoli distrazioni e la cui fabbricazione è altamente inquinante (si pensi al lago Baotou in Cina), non è nato per essere mainstream. Steve Jobs inizialmente lo presentò come un gingillo destinato ai manager, ossia persone con la necessità di leggere e inviare email in ogni momento della giornata. Il piccolo computer portatile che ormai tutti hanno perennemente in mano è diventato di dominio pubblico quando il suo antenato di fatto è diventato una moda. Se le persone fossero immuni alle mode, telefonerebbero ai propri cari con un Nokia 3310 e tanti saluti. La stessa cosa si potrebbe dire delle auto elettriche, un'altra moda completamente inutile, sicché le batterie, di per sé altamente inquinanti, vanno comunque riempite di energia elettrica, e le centrali elettriche vanno a gas, carbone e nel migliore dei casi a energia nucleare (mi viene in mente quando i bus elettrici di Torino venivano ricaricati con generatori diesel). In una macchina a benzina l'energia viene prodotta direttamente dalla combustione; in una macchina elettrica c'è un passaggio in più che introduce un'ulteriore forma di dispersione energetica (la corrente elettrica va comunque trasportata dal motore che la produce alla batteria). È un po' come tatuarsi: la cosa genera un certo dispendio di risorse, nonché una modifica dell'enviroment (in questo caso il corpo umano, che alla fin fine è una coltura di cellule; inutile osservare che tali cellule, incluso il sangue, vengono contaminate dall'inchiostro), rimanendo sempre e comunque una cosa inutile. Tuttavia essere tatuati e col culo appoggiato su una Tesla significa essere al passo con i tempi, ossia con la moda, e pertanto garantisce più possibilità sociali e riproduttive.
Ma perché una cosa diventa "moda"? Perché lo smartphone, per esempio, ha avuto tutto questo successo? La risposta è semplice: perché, facendo da scacciapensieri e fornendo un certo numero di comodità e gadgets, è venuto incontro alla pigrizia dei consumatori. La pigrizia è infatti a parer mio il terzo pilastro dell'umanità, insieme alla moda e alla noia. La pigrizia in fin dei conti è una semplice legge di natura, che rileviamo altresì nella fisica teorica: mi riferisco al principio di minima azione, quello che sancisce che un corpo, dovendo scegliere tra tanti cammini, sceglie sempre quello più breve, ossia quello che comporta meno "fatica". Gurdjieff, nei suoi insegnamenti, sosteneva che la vita umana sulla terra ha uno scopo cosmologico: la "biomassa" terrestre per lui è una sorta di meccanismo astrale – l'elemento della vita è il Carbonio; la vita sulla Terra ha avuto origine ed è perennemente alimentata dal Sole – utile al "raggio di creazione" per preservarsi. Esoterismo a parte, l'osservazione, d'altro canto, ci fa intuire che l'unico scopo della vita organica sulla Terra sia la preservazione della vita organica sulla Terra: gli animali che si sbranano a vicenda o si accoppiano generando nuovi animali e via dicendo sono come particelle atomiche che si scambiano elettroni o protoni; in pratica i tasselli di un unico puzzle che fa di tutto per autosostentarsi. "Tutto ciò che esiste nell'universo è frutto del caso e della necessità", scriveva Democrito nell'antica Grecia e, molto tempo dopo di lui, Jaques Monod in Francia. Il caso ha lo scopo di diversificare, siccome per un agente perturbante esterno è molto più facile distruggere un sistema le cui parti sono tutte uguali tra loro. La necessità invece serve a mantenere il più possibile lo status quo, ossia la preservazione stessa del sistema. Siamo quindi i ricambi di una grande macchina, la quale non si cura delle sorti umane o dell'intelligenza o delle virtù di un suo singolo, minuscolo, insignificante ingranaggio. Se pertanto Khaby Lame, il nero di Chivasso diventato famoso a fare le smorfie su TikTok, ingravida più donne possibili cavalcando la moda, la noia e la pigrizia altrui, questo rientra perfettamente nei piani della Natura. Anche il comportamento di Sofisti e Farisei, antichi o moderni che siano, è perfettamente coerente ai dettami naturali: Cristo e Socrate si incazzavano perché loro, essendo asceti e intellettuali di un certo calibro, di fatto stavano cercando di sfuggire alla "Madre che di tanto inganna i figli suoi". Intelligenza, consapevolezza di sé, altruismo, misericordia ecc. sono tutte cose contro Natura, perché vanno contro la moda – "Non badate al vestire, queste cose i pagani ricercano" –, la noia e la pigrizia. Non per nulla sono da tempo giunto alla conclusione che le religioni secolari altro non siano che tentativi dell'uomo di andare contro Natura. Infatti, oltre a tentare di limitare l'azione dei tre pilastri dell'umanità tramite leggi, usi e costumi, esse tentano altresì di ridurre l'impatto del trauma derivante dalla morte, la cosa più naturale che ci sia. Poi per carità, ci sono dei religiosi quanto mai ipocriti e nel nome delle religioni sono state compiute le più efferate atrocità; ma in generale, dalla mia esperienza personale, mi è parso di capire che le persone religiose vivano meglio di quelle piene di dubbi.
Ed eccola lì, infine, la morte. Il pilastro della vita. Da un punto di vista non umano, guardando al grande meccanismo che è la vita sulla Terra, trattasi semplicemente di una transizione, di un cambiamento di stato di una cellula, di uno scambio energetico fine a se stesso. Il problema è che la Natura, involontariamente, nei suoi processi ineluttabili, ha generato la coscienza, e la coscienza umana di per sé si percepisce come immortale. Le persone sono quindi convinte di avere un'anima, anche se molto probabilmente sono vuote sicché (in)animate da moda, noia e pigrizia. A mio parere l'anima è una cosa che intuitivamente si tende ad associare più a una persona speciale che a una omologata a tutte le altre: in un'ipotetica gerarchia delle anime, facendo un esempio, sicuramente quelle di Krishnamurti o Talete da Mileto primeggerebbero nettamente rispetto a quelle di Chiara Ferragni o Fabrizio Corona. L'anima infatti è linguaggio – In principio fu il verbo –, e gli scrittori, ad esempio, anche se morti, arrivano comunque a noi tramite le loro opere. È quindi più facile immaginarsi l'anima di un Paul Auster che quella di una persona analfabeta, per quanto un analfabeta, tramite preghiera e disciplina, possa benissimo "sedimentare" qualcosa che vada oltre la mera vacuità esistenziale. Lo stesso discorso vale altresì per gli artisti visuali: mi viene più facile immaginare l'anima di un Anno Hideaki o di un Felice Casorati piuttosto che quella di un tatuatore da millemila follower con i suoi disegnini prestampati. Tuttavia, un po' per pietà e un po' per i vizi della morale, l'anima si tende ad attribuirla a ogni cosa, incluse le bestie e i sassi; ma la prima impressione rimane pur sempre quella, e di solito l'intuizione, senza scomodare Spinoza, porta in sé un chicco di verità. "Ah, quello non ha la faccia da cretino, ne sa", si sente spesso dire quando si conosce una persona con lo sguardo penetrante. L'occhio dopotutto è il veicolo della coscienza, ed è attaccato al cervello che rielabora le informazioni ricevute tramite il linguaggio. "A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché vedendo non vedano e udendo non intendano", dice il Vangelo secondo Luca. Il mio amico armeno con i baffoni, d'altro canto, direbbe che l'anima la si crea mediante il lavoro su di sé (e pertanto mediante un lavoro di potenziamento della coscienza che alla fin fine, come lamentava Ouspenski sul finale de I Frammenti di un insegnamento sconosciuto, altro non era che una forma di ascetismo "attivo"). Se poi quest'anima si riesce a crearla, essa sopravvive un pochino dopo la morte, magari riuscendo a infilarsi in qualche altro corpo, magari diventando un corpo astrale: tutte cose affascinanti – la poesia dell'anima che sconfigge la meccanicità dell'odio e dei patimenti, un po' come accadeva nel film di Space Runaway Ideon –, ma che sono abbastanza inutili a noi vivi. Ciò ovviamente è antiscientifico e del tutto inutile alle necessità di Natura, che come dicevamo non si cura di quelle persone "speciali" che potrebbero essere portatori di anime sfavillanti. Persone speciali in quanto refrattarie a moda, noia e pigrizia; oppure persone che fingono di essersi adeguate a moda, noia e pigrizia continuando tuttavia a coltivare il proprio mondo interiore nonostante le difficoltà tipiche del meccanico mondo delle macchine (moda + pigrizia = meccanicità, dopotutto). "Non accumulate tesori su questa Terra, dove tignola e ruggine corrodono e dove ladri sfondano e rubano; accumulate invece tesori in cielo, dove né tignola né ruggine corrodono, e dove i ladri non sfondano e non rubano". Che cos'è il tesoro in cielo se non l'anima, la volontà umana che sfida la Natura per autoaffermarsi? Ma no, no, lasciamo stare. Non vorrei diventare troppo junghiano ora, troppo antropocentrico. Forse anche io ho bisogno di consolazioni ogni tanto, un po' come tutti. "Ankoku Shakunetsu Tanjou Ningyou // Nazukerarete Jindousetsu // Sekai Ayatsuru Tanitsu Sonzai // Hoka wa Kuusou Ningyoujutsu..."
Secondo me stai sbagliando tutto.
RispondiEliminaHo cominciato a dubitare dell'amico di una vita quando mi ha detto del blog redpill. Anzi diciamo maestro di una vita. Concetti come validazione, lms, sono tutte cazzatine odierne.
Validazione di che.
Ora ti diro un mio secondo episodio epifanico.
Ho poco più di 18anni, mi piacciono le ragazze bellissime, non troie. era due decadi fa.
Non si trovano a fare le prostitute quelle, casomai di altissimo bordo. Non si danno manco a quello pieno di soldi.
Tipo quella figa della classe vestita sbarazzina. Non la trovi a pagamento. Non cosi facilmente.
le cerco, spasmodicamente, trovo qualcuna adulta.
Ma una liceale sbarazzina che si da a pagamento non la trovi. strafiga poi., da comparire nei cartelloni per la strada, dico davvero non in senso figurato.
Non la trovi.
Poi un giorno la trovo, le pubblicità sui cartelloni me le fara vedere anni dopo quando la reincontrai.... le fece nel mentre.
Lei allora aveva 18anni credo appena compiuti, tipo da settimane, Io pochissimo di più.
Ci incontriamo che era tutta sudata, rientrava da una corsa. Era andata a correre perchè mi disse che dalla voce da ragazzino era sicura al 100& che le davo buca.
Viveva in un mega attico in pieno centro messo a disposzione da uno spasimante... per alcune settimane fece marchette stupide non da stipendio o stipendi mesnili e la intercettai.
Ci squadriamo:
io tipo: ma che ci fa una come te qui? lei la stessa cosa. tu sei il secchione per bene e simpatico a cui non la do, che c 'entri con quest'ambiente.
la aiuto a spicciare la cucina e attaccare la lavastoviglie,f acevo le stesse cose io appena mi capitava un amico a casa. Primi mesi di vita da solo. casa molto più grande del ncessario, da perdercisi dentro quasi per un ragazzino.
le guance irritate dalle troppe lacrime non posso non notarle. uno spasimante, lo stesso dell'appartamento, le aveva regalato un libro ...tipo storia di una ragazza cattiva, di un sudamericano mi pare.
la invito ad uscire fuori poi, non accetta, ...non me ne potevo prendere cura, gia avevo i miei cazzi.
finisce li, non ho la forza... dico economica prima di tutto per tirarla fuori. ma mi resta il chiodo.
la voglio ritrovare anni dopo, quando un tentativo posso farlo.
avevo la precognizione che facesse la escort di alto bordo, erano tempi in cui c'erano agenzie esclusive con cataloghi con accesso dato dopo verifica di carta di identita e proifessione rispettabile. mi faccio passare per ricco e comincio a chiedere accessi.
Non avevo foto di lei, ne il nome, solo la postura e il body language. erano agenzie internazionali, da pagare con bonifico anticipato in caso di incontro.
Ne vedo una che dopo anni forse è lei. faccio un po di domande. 24h costano vari stipendi medi mensili italiani. da versare in parte prima con bonifico.
posso farlo una volta sola. una sola. perché senno mi rovino. dico ci provo cmq.
Una notte sola, mi dice tutto di lei, mi da nome cognome, cosi da poterci vedere fuori dall'agenzia. il resto non ha senso raccontarlo qui, fini male, ma fu intenso.
andare con la zoccola più figa e convincerla dopo una sola notte a dartela gratis... e chi sei... ci vedi validazione?. io no. mi sono sentito figo, manco per niente.
cioe si che ho trovato quella giusta, che ho capito dall'0incontor di due ore 6anni prima che anche se mi trattava e mi dava del coglione le piacevo tanto.
la validazione, tutte quelle cose non esistono.
questo è uno dei casi più estremi, ne ho altri meno estremi.
esiste solitudine, bellezza femminile, cose cosi.
e poi debolezza psichica, che è il vero nome di validazione, lms etc :)
il resto dell'articolo lo leggo un altor giorno.
Sì, ma scrivi senza lasciare tutti 'sti spazi, sembri un bot
Elimina:)
EliminaCi pensavo che paradossalmente i momenti piu disperanti li ho più spesso che no vissuti con delle prostitute... erano altri tempi, un po è vero, prima dell'avvento massivo dei social. E le ragazze erano nate in genere prima del '95. L'ultima volta che son stato single infatti è stata quasi astinenza per due anni, facevo fatica a trovarle. Anche se in due anni 4 storielle le ho vissute.
In ordine sparso:
- prima rottura storica con la mia ex, frequento per un po una prostituta straniera con appartamento in centro, molto figa, molto bella. Vicino a lei c era una pianista, andavo a fine lezioni universitarie... ci piaceva a entrambi ascoltare il piano il pomeriggio. La dolcezza con cui mi guardava era davvero tanta. Però era o 1-2 anni piu grande di me, o cmq non 18enne, gia laureata in ingegneria. Ricordo una volta mi da un bacio di conforto che davvero sembrava quello di misato a shinji. Io ragazzino cretino, forse volevo anche di più, un giorno la guardo con tristezza... del tipo al di la di tutte queste moine è anche lei una prostituta cmq... implicito non mi salverà dalla mia solitudine.
Mi fa, ricordo le parole precise: "ti prego(preciso eh) non mi guardare anche tu in quel modo". Non ebbi la forza di rivederla più, era davvero bellissima, di corpk e ancor piu di viso e occhi. Mi sembrava di approffittarmene. Scelsi le seghe. Avrei invece dovuot continuare a vederla, fui ragazzino. (Paradossalmente mi sento in colpa cin loro, le mie fidanzate serie le trattai/la tratto sempre in modo da non sentirmi in colpa).
- incontro sui social sotto il covid. Conosco una 18enne tedesca. Una bambola assurda. Davvero una bambola. Provo di tutto ma tra la lontanza, prospettive difficile, restrizioni che rendevano impegnativo un viaggio non se ne fece niente. Non avevo mai capito se si divertiva a trattarmi come un coglione.o le piacevo davvero. Una volta mi scrive e mi manda una foto di lei con i bendaggi dopo rinoplastica... era di qualche anno prima, forse era 16-17enne o non so. Senza che io gliel avessi chiesta o niente.
Mi fa vedi... non ci capisci niente, non sono bella come dici mi sono solo rifatta. Io non ci vedo lms, validazione etc
- infine una cosa divertente. I miei colleghi di lavoro credono che sia strapieno di soldi. Il motivo è che non sono alla moda, etc ne nulla. E ho la fidanzata piu bella di tutti - mi ricordo me lo disse una collega donna quando se ne parlava io sminui e dissi... si vabbe e carina, lei fa ma va qui dentro hai la ragazza piu bella di tutti e non sto scherzando - oltre 10anni piu giovane, studentessa brillante etc.
Allora LMS, s non è , l non è, deve essere ricco sfondato. A lei, dico alla mia ragazza lo dico spesso, guarda sono tutti convinti che sia multimilionario altrimenti non se lo spiegano. Lei... eh si peccato che non lo sei.
Sempre un ex maestro disse... perché una ragazzina di 18-19anni si dovrebbe mettere con te. Per me era ovvio se trovo quella abbastanza sola è fatta.
Per lui,ma se è molto bella non sarà mai sola specie se non è stata traumatizzata.
Pure mi aveva insegnato i miti greci... penso spesso alla storia di cassandra, la mia ex storica disse che c era un libro di una scrittrkce tedesca Christa wolff su cassandra.che fu molto apprezzata...lo ha lasciato a casa qui da me, dovrò leggerlo.
Cassandra a me pare molto solaz poi oltre che sola e non creduta finisce stuprata mi pare.
Comr una ragazza intelligente, non creduta, non capita. Per ciò tremendamente sola. Che sia bella e corteggiata poco impatta.
Ma l esempio col mito greco mi è venuto recentemente.
Ma dove l'hai trovata questa fidanzata bellissima, giovane e intelligente, se mi permetti?
Elimina:D potrei raccontarne l'incontro ma è una cosa privata. Ci sono vari gradi di importanza nella vita privata, alcuni superano la soglia di quello che si ha voglia di condividere. Dipende con chi. In che contesto.
EliminaNon è un extra-terrestre....di mie colleghe carine è pieno, con cui ho mezzo "flirtato" come si dice anche, la difficoltà era riuscire ad agganciarle a 18-19anni.
Non era quello il punto. Ma come LMS fallisca ogni volta. In realta ne vedo esempi spesso. Parzialmente. Sono alto 1,82, ho tutti i capelli, ho una buona cultura, i soldi mi piovono letteralmente addossp da qualche anno, ho proprieta ereditate. Quindi si, parzialmente.
Non credo si fondi su quello l unione.
Credo che in ogni unione chi vede LMS manca il punto. Questo lo capisci anche ae leggi il libro della Springora che stavo leggendo ora, o un buon libro scritto da una donna
.
Cmq per darti un idea sono uno che cerca tantissimo, ovunque e ci provava disperatamente da single se vedevo che una mi poteva interessare.
Una volta chiesi ad una ragazza che vedevo stava portando un valigione se le potevo dare un passaggio. Li per li rispose di no spaventata. Quando vide che accettai il no mi fece un sorriso
Che flex!
EliminaA quasi 35anni mi pare ovvio che il significato della maledizione di cassandra, non essere creduta, vuol dire non essere capita.
RispondiEliminaLo sputo con cui Apollo maledice le sue labbra dopo che è stata rifiutato è la condanna alla solitudine, al mutismo funzionale per cosi dire (facendo il verso ad analfabetismo finzionale).
Che molta bella, finisca in fine stuprata è - a mio avviso - la cifra del rapporto sessuale a cui si è condannati con l'incomprensione. Simile ad uno stupro.
L'amore è conoscenza, cit.
Ho un rapporto problematico con il ragionamento per assoluti: ha la potenzialità di chiarire elementi fondamentali che si rischia di trascurare, ma allo stesso tempo mi sembra che facilmente venga incontro ai principi del post. Perlomeno al principio di pigrizia per la tendenza a incasellare una situazione in maniera binaria, presenza/assenza di un certo fattore; e al principio di moda per cui qualcosa o qualcuno che si accomoda alle proprie analisi è preferibile all'eccezione (anche solo perché è più facile comunicarci, se si sa precisamente cosa aspettarsi). Ovviamente questa dialettica è più visibile e grave per una persona come il sottoscritto, che ha pochissime esperienze concrete a fare da "tara"; e quindi tendo a sentirmi spaesato se mancano, ad esempio, tutte le cautele intellettuali a renderla più morbida.
RispondiEliminaAlla fine l'esito di una buona educazione marxista o semplicemente hegeliana (... dovrei provare a ri-capirci qualcosa di filosofia, sì) - quello che immagino il signor Mangione o Fantozzi non abbiano assorbito :) - è accettare che la realtà è dialettica. Dopotutto, il principio di pigrizia è speculare a quello di economicità, il principio di moda a quello di rappresentatività, e i termini alludono a una grande differenza.
(Ho trascurato la noia, vedo, ma quella forse è una costante. Di sicuro un essere privo di noia non scrive commenti di questo genere :) )
Ciao, *lui*. I tre pilastri, indipendentemente da come vengano inquadrati (brutalmente come faccio io o in modo raffinato come farebbe un Hegeliano), rimandano sempre al principio di meccanicità della natura. Siamo delle macchine in una grande macchina. Poi si può discutere su come "sfuggire" alle leggi di tale macchina, e se abbia senso farlo. Qui dipende sempre dalla propria esperienza di vita e dalle proprie inclinazioni personali.
EliminaCiao a te! Sul meccanicismo siamo abbastanza d'accordo. In effetti è importante chiedersi anche "se abbia senso" fuggire da esso: viene spontaneo rispondere di sì, direi, specie se sembra valga la pena di instaurare altri meccanismi un po' diversi, almeno locali e almeno per un po' di tempo. E dai dettagli di questa definizione si può argomentare il contrario, direi (*emoji che pensa*).
Elimina"Che schifo l'univocità unita alla non univocità della vita" (complementare del mio post :) ).
Ultimo commento anche se ormai mi potrai rimproverare di monopolizzarti il forum.
RispondiEliminaÈ proprio vero che il TRADIMENTO è stato quello che ha fatto collassare tutto. E se avesse letto il libro della Springora Matzneff si sarebbe maledetto per sempre, non la calunnia sociale, non il rinnegamento, ma se ha scritto il suo pamphlet con sincerità la sua colpa, che fosse stata tutta colpa sua.
(((Ps apro parentesi
Però paradossalmente mi torna. L'ho trovato anche in Proust. Matzneff scrisse che poi per i primi anni continuarono cmq a vedersi con affetto. Evidentemente lui non aveva capito niente (la faccia da porco schifoso la ha la aveva da giovane soprattutto) e lei non si sentiva in colpo.
I rapporti li taglia chi si sente in colpa, questo trovai in proust, chi nin riesce a sostenere lo sguardo.
Una volta mi capita di parlare per lavoro con un detenuto... mi diverto sempre un pò, e allora faccio. E lei, che ha fatto? Perché sta in carcere?
Tutto tranquillo fa omicidio.
Io azz, e perché ha fatto un omicidio. Lui: era quello che aveva violentato mia figlia. Non ho rimorso di niente e so che ho fatto bene. La legge non gli avrebbe fatto niente. Però mia figlia non mi parla più ma io so che mi vuole bene e gliene voglio ancora. Anche se era finito in carcere in condizioni pietose per non so quanti anni.
Gli dissi... si la capisco. Credo la figlia si sentisse in colpa, casomai era uno stupro ma forse lei ne aveva una minima colpa, lo aveva in parte innescato e poi si era andata a lamentare.col padre. Troppa vergogna. Non dico non fosse stupro, non fosse criminale, solo aver fatto un azione innocente ma che ha scatenato il criminale. Non so tipo quei casi a Napoli dove si ammazzano per niente i ragazzini
)))
Non posso che pensare davvero Matzneff vecchio si sarebbe maledetto, l 'inferno in terra semmai lo leggera. Tutto vero il suo ma tralascia quel dettaglio
....il libro della Springora è onesto, non è quello che traspare dalla stampa. E un bel libro, e per scriverlo bene forse anche involontariamente ha fatto traspirare l'intensita della storia d'amore.
Mi chiedo sempre quanto una donna realmente innamorata possa tollerare un tradimento, fino a quale estensione di intensità dello stesso
Mi torna anche che lei sia impazzita dopo.
RispondiEliminaUna mia amante 40enne ex modella, personalità di successo in campo lavorativo, intervistata in tv varie volte jn epoca pre social, mi raccontava sempre di come mollo il fidanzato quando scopri che la tradiva.
Aveva tipo 22-23anni, erano di famiglia medio umile...lui addirittura istituto tecnico mi sembra, lei universita con gran risultato e carrierina da modella con cui guadagnava gia forte.
Si dovevano sposare, i soldi a casa li portava lei, poi aveva anche comprato tutti i mobili di casa, studiava e sfilava...e sfilare costa poca fatica.l
Tipo una settimana prima del matrimonio il suo fidanzato le confessa i tradimenti. Lei si incazza, si offende d lo lascia.
In fondo al cuore credo sapeva che lo doveva perdonare. Quando poi le fece la proposta di matrimonio un manager di successo piuttosto ricco anni dopo, un po glielo ricordavo se non che non ho una lira ma forse ero brillante, la rifiuto. Non la reggeva. In fondo al suo cuore credo sapesse di aver sbagliato a lasciare il primo fidanzato. Rimase sola per sempre.
E con questo credo è tutto , se credi alla meta di quello che ho scritto ti passa la voglia di parlare di lms e validazione. Utile anche leggere Matzneff e la springora, e chissa quanti altri libri marguerite duras, l ultimo balzac, proust, christiane f, francoise gilot, tomasi di Lampedusa chissa quanti
Insomma, la parola "validazione" ti ha mandato in tilt (l'ho usata nella parentesi riguardante l'amore a pagamento, poi per carità, anche le prostitute sono esseri umani, e se arriva il tizio carino magari gli fanno un servizietto omaggio). Detto questo, il fatto è che penso, anche se non ti conosco, che tu sia molto affine allo spirito del tempo. Da qui i "successi" che decanti. Non è una questione di redpill, è una questione di meccanicità delle cose della vita. Spesso una donna annoiata la dà al primo coglione che capita. Non che tu sia un coglione, eh, ci mancherebbe. Sicuramente sei più furbo di me. Il mio è il solito discorso che da un po' ripeto in questo blog, ossia che le donne vanno a momenti, a periodi, e che sentono di più la pressione sociale rispetto agli uomini. Questa è un'ovvietà lapalissiana, lasciando stare i soliti sofismi e vittimismi redpill.
EliminaNo più che validazione il discorso alla macchinetta del caffe.
RispondiEliminaFosse stato scritto in un libro avrei pensato che dicendo "non mi piacciono i tipi che si isolano" stesse cercando di attirare la tua attenzione essendo tu li presente dato che mi pari un personaggio (non persona, non ti conosco minimamente) che si attaglia bene con "quello che si isola".
Ho letto la situazione in modo del tutto diverso. Pero nkn lho vissuta. Forse mi sono fatto i film.
Pure il tuo amico influencer.
Le fighe sono poche dico le fighe vere. Non vengono provate se capita che ci stanno uno in genere se le tiene strette.se non sono mezze pazze scompensate
Il discorso lo avrei letto diversamente io
Anche cose come "saper scopare" mi mandano in tilt piu che validazione.
RispondiEliminaMa come si fa a "saper scopare". Io non lo so. Il mio discorso era antitetico a tutto quel mondo che descrivevi.
Non mi sono adeguato. Mi è andata bene cmq.
Occhio e croce meglio che a tanti che si sono adeguati.
Nel momento di maggior debolezza dopo la mia adolescenza mi adeguai. Niente per 2 anni. 2 capodanno da solo depresso sul divano
Vivendo da selvaggio a casa mia un mese dopo che mi lascio la mia ex mi scopavo la sorellastra di un mio professore d università, figli di diverso letto, di noto professionista.
Lei strafiga 1,8m. Ci passai il capodanno insieme in villa da soli. A ottobre mi ero lasciatp. Nel mentre mi scopavo una modella vera, a fine carriera ..cavalli, deg, etc
Il maestro mi disse che la strafiga casomai mi diceva un sacco di cazzata e che non era vero niente che era sorelladel prof etc. Ma a parte il cognome, anche sul citofono dell appartamento, le storie di un fratello in comune famoso anche lui, erano gocce d acqua l uno con la altro... Mi rimase in mente sta cosa. Io mica mi vantavo .... manco ne ero felice. Erantropponpigra, non cucinava, anche se ricca di famiglia era troppo flebile e tendente al depresso...
Pero pensare che dicesse cazzate lei. Boh strano
Era per dire andare.per la propria strada paga
Certo se sei cicciotello, 1,65m, pelato, ignorante e 2k al.mese e un altrondiscorso
Oh, questo è l'ultimo flex che ti lascio passare. Dici sempre le stesse cose, e come al solito stai andando off topic travisando quanto scritto nel post. Secondo me cmq chi si scopa veramente le fighe che dici tu non ha bisogno di venire a scrivere WOT qui. E con questa passo e chiudo.
EliminaCmq volevo aggiungere, non flexando me, che tutta la tua descrizione della realta, che tra l altro va per la maggiore... le idee redpill le sento ovunque ancora.
Elimina(Nel gruppo dei miei amici di infanzia sfigati quanto in circoli piu elevati... professori universitari, mi sento alle terme un amico professore e avvocato cassazionista che mi spiega la saggezza di Michelle comi... nome a me noto dal circolo degli amici poracci e falliti.
Cioè lo vedo in ogni dove diffuso quel modo di pensare.)
Però poi faccio una riflessione. Tra i miei colleghi quellk che hanno la ragazza figa oltre me sono altri due... una sta.con una modella vera, l altro con una signorina nessuno che però a mio avviso è davvero bella e fine, piu dell altra che e cmq una ragazza umile e simpatica nonostante il presumibile egoboost.
Non posso che notare che siamo molto simili. Specie il primo che poi è un tenerone di fondo. Badiamo solo a fare tanti soldi in modo concretoz ce ne freghiamo di carriera, di lavorare il minimo per ottenre il massimo, di prendere quanta piu malattia possibile. Il secondo si è dato allo smart working massivo e ben remunerato rinunciando ad incarichi piu socialmente prestigiosi ma anchenoiu impegnativi e meno pagati. Abbiamo avuto tutti e 3 la fama di fancazzisiti assoluti che se ne fregano del lavoro, poi io vengo considerato categoria a parte per i livelli di menefreghismo raggiunti e mai visti prima. Loro il peggio tra quelli normali, hanno la fama negativa.
Insomma in realtà quelli che scopano le piu belle, sono discretamente amati dalle ragazze perché alla fine siam tutti morti di fame e non certo la scelta olpiu conveniente, sono quelli che se ne fregano relativamente di mode, socialita etc
Persone concrete e solide. E che sicuramente avevano voglia di figa piu che di altro:) quelli con i dottorati etc o seghe o stanno con mezze cesse. O con mezze mignotte una volta molto affermati.
Successo sociale etc, io non vedo che portano granché. Scopa piu -per qualità-uno con 10k mensili contento di vivere nascosto, da sfigato e che pensa solo alle donne che uno con 20k tutto titolato e che pensa a titoli, mode ruolo e successo sociale, stronzate varie.
Questo è quello che vedo.
Su noia e pigriza come pilastri dell'umano ok volendo svalutarlo.
Però mi si prese in giro anche quando parlai di capitale umano. Noia e pigrizia pilastri dell umanita ad averne una visione pessimistica. È un percezione che quadra con il farsi due risate se si parla di capitale umano
Riguardo la guerra in ucraina la.mia sola considerazione è che con la morte di tutta la gente andata volontaria a combattere all'inizio c e stata ina forte.depauperazione di capitale umano.
Il capitale umano sparisce o si sposta con le migrazioni di massa. Con le rivoluzioni sbagliate.
Matzneff era un russo bianco, Nabokov pure. Una scriveva in francese, l altro scrisse le sue opere piu famose in inglese/americano.
Mettici quelli ammazzati nei gulag. >>> capitale umano sprecato.
È un modo per dire che concordo in parte, perché in parte è vero quello che scrivi. Ma aguzzando l 'occhio e guardando di lato vedo anche altre sfumature del reale.
Cavolo, sei proprio un genio a prendere 10k senza fare un cazzo, che alla fin fine in Italia è lo stipendio netto di un capoufficio di una grande banca. Io che sono stupido mi accontenterò di cesse, ex mignotte (solo se mi affermerò) e di 2k al mese (sono pure pelato, tra l'altro).
EliminaForse sei tu che lo consideri un posto per sfigati ma 1) ha la migliore grafica e 2) il miglior livello di post di tutta internet per quanto io conosca.
RispondiEliminaIl livello assoluto della grafica anche ritengo alto. I post gli appunti che ti.faccio.
La grafica te la invidio sinceramente. Tipo quel coglione ha fatto un capolavoro:) è davvero elegante. Ogni cromatismo e perfetto le immagini tutto
Per me tutto il pianeta Terra è luogo di sfiga e sfigati, nessuno si salva.
EliminaIl postmodernismo ha reso la società occidentale così frivola e ridicola da far sì che l'alternativa sia solo la muta dei cani sciolti. Una situazione di perdita certa, il punto è solo la scelta dello stile con cui si perde. "In questo gioco, non si può vincere..." - alla fine, tutta la letteratura "esistenzialista" francese del secondo Novecento non era che chiacchiera presudologotica sulla società e i suoi moti e i dui modi, come le scempiaccini di forum "incel" di oggi. Sarte era un "redpillatore" del suo tempo, lo stesso Bataille. Chi scriva libri, chi ora scrive un blog. Cambia lo spirito del tempo, che è il nome nobile della moda della società – anche e soprattutto più intellettuale. Sono tutte pontificazioni che non portano a nulla che alla prossima testa di ponte della prossima "moda". E comunque, "vivi nascosto" mi pare che in greco antico lo si dicesse più di duemila anni fa. Ed era già un adagio vecchio.
RispondiEliminaCredo che la differenza fosse nella qualità, intesa come intensità, del percepito. Sartre l'ho letto molto e approfonditamente, ero davvero ragazzino. Trovai i libri di Simone De Beauvoir molto più profondi, intensi, per dire. Con lui forse il paragone col redpillatore regge, entrambi piuttosto superficiali... sartre e tutta l ideologia redpill.
RispondiEliminaÈ un autore che non cito mai infatti perché lo ritengo tutto sommato mediocre con alcune buone notazioni.
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Per il resto con i dottorati pensavo a persone conosciute nella vita reale. È un dato di fatto che ha stupito me stesso. Che bizzarria.
Forse torna anche con il fatto che una ragazza vuol sentirsi speciale nella vita di qualcuno, sicuramente uno che disegna la propria esistenza su di te ti lusinga di piu, su un certo fenotipo psichico sono tanti punti in più. Uno soddisfatto di eventuali successi lavorativi o letterari ha uno stile diverso, poi la figa la desiderano sicuramente tutti.
Il vivi nascosto era semplicemente riferito al fatto che cercare di conformarsi per intercettare le mode secondo me in termini di figa non paga. Qualunque ragazza medio intelligente è stata medio sola e forse ha imparato ad andare per la propria strada e pensare da se piu o meno tanto.
Piuttosto che per una donna due cuori e una capanna non esiste.
Ai miei 35anni credo che l'erotismo vero esista solo come due cuori e una capanna, è l'astrazione dal sociale che dice Moravia nell'introduzione a storia dell'occhio. Poi casomai poter fare le proprie scelte quotidiane, piccolene grandi, senza guardare troppo il portafoglio richiede cmq un certo benessere chen in italia è cosa rara ormai. Degrado Antropologico.
Al posto tuo sarei andato all'estero :) te l 'ho già detto. È un progetto che ancoda ho nel.cassetto. dico sempre non va bene un paese in cui te la cavi solo se sei il piu furbo di tutti, perché non puoi sempre essere il piu furbo di tutti. Nessuno pensa di essere un genio.
"Al posto tuo sarei andato all'estero :)"
EliminaQuesta narrazione dell'andare all'estero ormai è una puttanata, abbi pazienza. Me la posso aspettare da professori boomer che non capiscono un cazzo, ma non da una persona mediamente intelligente (tutto l'occidente ora come ora è fottuto, in testa Germania e USA). Presi la mia decisione quando mi proposero posizioni negli USA o in Germania, non torno di certo indietro alla mia età con casa di proprietà a Milano e altri n fattori che non sto a raccontare. Uno va all'estero seguendo una narrazione in cui crede, non si va a fare gli stranieri a casa d'altri alla cazzo di cane. Per il resto ognuno nelle scelte che fa, sempre se è in grado di scegliere consapevolmente, ha le sue ragioni: per me il dottorato, dopo un labile entusiasmo iniziale, è stato una grandissima rottura di coglioni che col senno di poi avrei evitato; per altri magari è la cosa più figa del mondo così come vagare in giro per il pianeta da precari sottopagati chiamati a spaccarsi il cervello seguendo le mode scientifiche, perché anche ciò che riteniamo nobile o elevato è soggetto ai tre pilastri di cui l'articolo. Si vive ormai un mondo di individualismi feroci: ed ecco i vari dementi che flexano i loro 6/7/8/9/10k e la fica da sogno pensando che il mondo sia una pozzanghera in cui rispecchiarsi (non sei solo tu, questa è una cosa tipica dell'oggidì). Un dottorato che flexa le sue citazioni non è molto diverso, è tutto così. L'alternativa è fare come faccio io, ossia l'invisibile, il cafone, il selvaggio in stile BNW. Sono tutte forme diverse di solitudine, ed è questo il problema principale. La fica è un palliativo, una cosa che va a momenti e fasi. Ci si ritroverà comunque soli in una società di solitudine. Ma andiamo all'estero, va, che risolviamo tutti i problemi.
Andare all estero è, ci passo per materialista, trovare un modo per avere un minimo di soldi per far passare bei momenti ad una ragazza se la incontri.
EliminaTra uno che guadagna 10k al mese e un calciatore che li guadagna in 1.giorno, secodno me dipende ancora dalla personalita, dalla chimica tra due persone, etc.
Ma se i soldi mancano proprio o si vivi nelle condizioni del proletariato moderno io la vedo piu difficile.
Non è che l'estero è un palliativo, è che per fare il seduttore un minimo, dico davvero un minimo non dipende da quello, ma un minimo di denaro per realizzare le gentilezze che ti vengono in mente quando conoscerai la ragazza giusta ti serve.
È come avere i soldi per pagarle il gelato nei film anni '60 per dire. O se da studente all'uni o al liceo ti piace qualcuna speri di saperne piu di lei cosi da poterle insegnare qualcosa o passarle appunti buoni. Questo tipo di galanterie , un minimo di denaro può essere utile per realizzarle :)
Casomai rosichi da studente se qualcun altro piu bravo le fa il filo e gli appunti glieli passa lui. Prima ancora che il materialismo spiccio e volgare ci sono queste cifre umane ancestrali.
Molte galanterie sono gratuite, o davvero economiche, ma talvolta un po di cash può servire.
Se per conquistare una ragazza devi pagare significa che i soldi stanno sostituendo la tua persona, e che soprattutto non hai una vera forma di comunicazione con la donna in questione. Guarda, in tutta sincerità i tuoi mi paiono banali discorsi da Rotary Club, di quella gente che essendo vuota deve flexare soldi e status sociale e donne e avere sempre qualcosa da insegnare agli altri. Il mio blog non è il Rotary Club, se non l'hai ancora capito. Io sono un figlio della miseria e non devo insegnare niente a nessuno, né mi interessa ricevere lezioni di seduzione che sembrano venire fuori non da un 35enne nel 2024 ma da un vecchio di 70 anni nel 1980.
EliminaMi stupisce comunque che tu sia sempre qui: mi viene quasi il dubbio che nel tuo mondo dorato, sempre se è vero ciò che scrivi, tu non riesca a comunicare a sufficienza con gli altri, donna inclusa. Io con le poche disadattate che ho frequentato ci ho sempre parlato per ore, non avevo né il bisogno di pagare né di andare a flexare cose in giro. Similis simili gaudet, dopotutto: la natura ama la semplicità.
No è l 'abitudine che se inizio un discorso mi sono accorto mi fa stare piu bene finirlo che lasciarlo in sospeso. Poi ci sono giorni in cui uno ha voglia di lavorare, giorni in cui per altre cose è meglio solo distrarsi e si deve aspettare
EliminaTornando a noi...
Non è pagare, ti ho spiegato, è avere l'opportunita di realizzare idee carine. Che non sono la borsa firmata o l'anello col diamantone eh - credo sia stato chiaro.
Il discorso è esaurito.
Rotary etc non ho mai conosciuto nessuno.
Sono piuttosto asociale.
Un paio di anni fa però durante una vacanza estiva in Toscana soggiornai in una vecchia villa cinquecentesca adibita a Bed&Breakfast, nulla di massivo, mi pare un totale di 4 camere tra 50-70m2 ciascuno e ampi spazi comuni
La usai come base per escursioni e gite di un giorno.
Quella che gestiva era una signora 55enne, circa. Ancora di chiara bellezza per quanto anziana.
Una sera, curioso che mi capita spesso, forse lusingata vedendo l'ammirazione estetica nel mio sguardo, mi racconta un po la storia della sua vita mentre si prende un caffe/the nel giardino in piena notte.
Non la ridico. Di come la famiglia con il marito pezzo grosso dell'industria agroalimentare locale fosse finita mezzo rovinata alla morte di lui.
Gli amici che voltarono le spalle alle advances da lei rifiutate.etc etc
Tra le altre cose il marito pare fosse un socio eminente del Lion's Club -unico contatto avuto con quel tipo di club lper quanto ne so.
È una persona che ricordo con estremo piacere. I discorsi non li trovai banali, anzi
Demonizzare chi ha i soldi è sbagliato. Sono sempre uominiz e avere soldi spesso ti consente di vivere ad uno stato meno bestiale.
È una cosa su cui credo riflettè Bunuel spesso in circa gli ultimi 30anni di vita.... da viridiana al fascino discreto il tema e chiaramente quello. Altro che critica antiborghese. E scorre sotto traccia in molti suoi film come Tristana o Ensayo de un crimen.
Io a 20anni circa lessi la vita interiore di Moravia. Dopo la lettura le idee tipo la tua mi passarono del tutto di mente. Un poveraccio è solo un poveraccio. E la povertà non ne migliora certo le qualità morali anzi al più lo porta al degrado e all'abbruttimento.
Scrivo nella speranza che capisci quello chd dico, non chd condividi immediatamente.
Sono cose su cui, a tratti, rifletto da una vita. E sono giorni in cui.devo aspettare con calma prima di "sferrare un colpo" e vederne gli esiti eventuali
Non ho mai detto che i poveri sono moralmente superiori ai ricchi, ma quando mai (si vede che non leggi bene i post). Ci sono ricchi stupidi e poveri stupidi, e io deduco che una persona sia stupida dai suoi atteggiamenti e dai suoi bisogni, talvolta anche dal linguaggio che usa. Anche perché di ricchi veri ne conosco alcuni (10k al giorno, non al mese) e di certo non vanno in giro a flexare donne, soldi ecc. Il vero ricco è discreto, non deve dimostrare niente a nessuno. D'altronde il parvenu che ostenta ricchezze, fiche o profondità intellettuale è un prodotto tipico di questa era di sovraesposizione mediatica, in cui se non si urla in mezzo al coro ci si sente invisibili.
EliminaNon lo so, io l'Italia la vedo un paese fallimentare.
RispondiEliminaBasato su rendite di posizione, in cui te la cavi facendo la furbata.
Pieno di repressi e invidiosi - mi sento Briatore.
La casa a Milano ha un valore economico (in termini di cash se la vendi, o se la affitti) e un valore di comodità se la vivi.
Tutto l'Occidente è un sistema fallimentare, perché non puoi basare la società sul piacere e sull'individualismo. Infatti i paesi islamici e ortodossi ci stanno sfondando il culo.
EliminaQuesto post mi ha ricordato che non si possono continuare a vedere le cose con un'occhio materialista ai limiti del cinismo, punto di vista che mi sembra qui fin troppo evidente, quando ogni elemento che costituisce il rapporto uomo-donna viene visto come impulso naturale animalesco e provi a darne una descrizione scientifica. Mi sembra che sia tutto molto limitante; possiamo concederci il nichilismo, il pessimismo (ed anzi dovremmo concedercelo) ma non dobbiamo mai scadere nel cinismo. Descrivere le cose tenendo conto solo di ciò che è reale e davanti i tuoi occhi è solo un linguaggio per capire le cose... e poi c'è tutto il resto. Per questo monito, ti ringrazio sinceramente.
RispondiElimina"il benefico e miracoloso Lapis Philosophorum è cosa che si può trovare solo nell'amorfo, lì dove non cercherebbe nessuno, tramite il metallo vile", e in questo c'è tanta verità. Alla conclusione di questo semestre universitario sono giunto alla conclusione che non posso più fare finta che tutte queste "cose" che stanno lì fuori mi vadano bene, come invece ho fatto intendere quasi per spirito di sopravvivenza, in un contesto in cui devi intrattenerti dal mattino al tardo pomeriggio con tante persone, strategia che certo ha avuto successo, ma non è quello il punto, perché se esiste un inferno, per me è quello.
Ma vedo che queste sensazioni non sono certo a mio appannaggio in questo periodo, forse è che per troppo tempo diamo valore e prestiamo attenzione alle cose sbagliate, alle cose con cui... non abbiamo davvero niente a che fare. Alla fine, rimaniamo sempre tutti noi stessi, e quelle cose così esterne alla nostra natura, continuano ad essere tali, a non incidere.
Mi sembra che i tuoi post mi siano di aiuto:)
"Mi sembra che i tuoi post mi siano di aiuto:)"
EliminaOh, grazie davvero. Non c'è cosa migliore di fare del bene a sé stessi facendolo nel frattempo anche agli altri. Penso che questa sia la cosa più contronatura che possa esistere, rimanendo in tema col post.
"paiono banali discorsi da Rotary Club, di quella gente che essendo vuota deve flexare soldi e status sociale e donne e avere sempre qualcosa da insegnare agli altri. Il mio blog non è il Rotary Club, se non l'hai ancora capito. Io sono un figlio della miseria e non devo insegnare niente a nessuno, né mi interessa ricevere lezioni di seduzione che sembrano venire fuori non da un 35enne nel 2024 ma da un vecchio di 70 anni nel 1980."
RispondiEliminaFlexare peraltro è un termine tuo. Credo stia per ostentare da come lo usi piu o meno.
Una cosa che ricordo fin da ragazzino, e che sto provando a spiegartiz è che ostentare è una cosa, il benessere un altra.
I poveri se la prendono con chi sta bene dicendo di solito che ostenta.
Piuttosto che pensare all influncer da 40mila follower, pensa a poter organizzare un weekend carino se organizzi qualcosa con qualcuna,.se la inviti a casa che non sia l appartamento deprimente etc
Saranno discorsi anni 80, ma funzionano.
Flexare e follower sono cose moderne.
Per dire la villa sul lago di como della ferragni e bella anche se non la flexa. Il bello è bello, non è una cosa concettuale o sovrastrutturale
Passo e chiudo:) ho dato
Aggiungo secondo te che possibilità c e che la vita di uno oscilli tra pigrizia e noia, secondo me aumenta in modo direttamente proporzionale a quanto è miserabile e atono quello che con gli occhi e gli altri sensi introietta :)
RispondiEliminaNon wo che altro dire
Diciamo che i 10k al mese non te li danno per l'italiano, va.
EliminaManca una virgola e un punto interrogativo, per il resto è corretta. Poi non piaceva manco a me.
EliminaTi ho fatto esempi da amico, non che mi senta arrivato o forte.
All'estero con le competenze che hai verosimilmente te la passeresti bene, forse anzi quasi sicuramente saresti piu apprezzato di me :) lo credo davvero. Non sono un gran lavoratode. Non era il punto a chi ce l'ha piu lungo, poi tramite il guadagno...
Il punto era la sopravvalutazione del dato psichico rispetto a quello sensoriale bruto. Il cromatismo e il bel gusto del blog è un dato sensoriale eh :)
In ere pre-instagram-tiktok ho avuto il privilegio di sentire un frase cugina di "Non mi piacciono gli uomini che si isolano" da una conoscente che aspettava la nascita di un figlio:
RispondiElimina"Speriamo che non abbia quella cosa... quell'intelligenza. Cioè, io intendo dire quell'intelligenza 'triste". Quella è terribile".
L'avevo trovata così meravigliosa, così esattamente sul confine tra "sono una stronza superficiale" e "in fondo sto dicendo la verità" da inserirla in un testo per teatro amatoriale. Altra perla sentita anni fa in uno dei primi colloqui di lavoro. Mi arrivò questo monito: "a noi qui non interessano quelli che arrivano in ufficio, accendono il pc e iniziano a lavorare. Ci vede? Noi qui siamo BELLI (potei udire il maiuscolo), siamo DINAMICI". Fu una delle (poche) occasioni in cui potei permettermi di fare il personaggio stile fratelli Coen che si alza immediatamente, porge la mano, sorride e se ne va dicendo "in bocca al lupo".
E' la cultura (non ignoranza, proprio una cultura, per quanto discutibile) fino a qualche tempo fa condivisa dal villaggio vacanze, il reality televisivo, il coaching per la realizzazione personale.
L'esposizione social ha forse portato il tutto a un livello successivo, ancora più piatto ma più potente.
La cosa ha attecchito alla grande in quell'humus di anti-intellettualismo e pragmatismo che circola almeno dagli anni ottanta. Del pragmatismo intendo la versione spicciola, di bassa lega (anche se il concetto di "il mondo e la gente sono delle black box che non conosco? Chi se ne frega se mi danno quel che mi serve schiacciando i bottoni giusti" mi pare proprio la cifra del tempo). Talmente di bassa lega che - non a caso - fanno venire l'orticaria anche a chi, come me, intellettuale non è, ma prova solo un gran fastidio quando sente che mitezza e dubbio sono graditi quanto un riccio di castagna nel retto.
Ti consiglio due libri di Walter Siti: Troppi Paradisi e I figli sono finiti. Nel primo si parla della società "televisiva" anni novanta, nel secondo di quella "social mediatica" post-pandemica. Lui è proprio un grande, davvero. Detto questo, la frasetta "Speriamo che non abbia quella cosa... quell'intelligenza. Cioè, io intendo dire quell'intelligenza 'triste". Quella è terribile" è brutale, sì. E' una frase tipicamente femminile, perché unisce brutalità a innocenza. Forse la metterò pure io da qualche parte in qualche futuro libro, chissà.
EliminaMarco .A.: questo commento è *il* terrore, decisamente. Si spera che più che l'estetica e il pragmatismo possa l'apatia (semi-cit.)...
EliminaIo credo, oramai suonero come un disco rotto, che anche l'intelligenza triste non è che reazione all'introiezione di situazioni tristi :)
RispondiEliminaOra viene piu sottolineati perché la cultura buonista vuole che tutti abbiano lo stesso diritto alla felicità
D'altronde dalla ragazzina di Leon ai personaggi di stephem lkng venivano tutti da situazioni tristi.
È forse una difesa pensare che non è la vita che fa schifo in generale, ma la vita di qualcuno. E non perché è intelligente, capisce di più etc. Semplicemente perché è sfigato nelle varie declinazioni possibili :)
Sì, la tristezza non è certamente un merito di per sé, non rende Pokémon di livello più alto (se è questo il punto) rispetto a chi sente ed emana gioia e vitalità.
EliminaL'introiezione della "tristezza", oltre che dal vissuto personale, deriva però - credo - anche da un diverso tipo di atteggiamento nei confronti del reale, che a volte mi è difficile attribuire a cause esterne specifiche.
Chi pensa alle cose "come potrebbero essere", "come dovrebbero essere", sempre alla ricerca (vana?) di una migliore legge del mondo (intendo anche il proprio piccolo micro-mondo), e vede lo scarto tra questa "legge" ricercata e la realtà cogente, il mondo com'è, prova dolore, e si scontrerà più facilmente, credo, con insoddisfazione, bisogno di riflessione,
forse anche un generale senso di compassione.
Forse la stessa insoddisfazione che determina a volte l'impulso artistico.
Chi, invece, si pone al mondo constatando "questa è la realtà, quindi la realtà è legge" non è affatto più scemo, non è detto non abbia sensibilità, ma forse sarà più al riparo dalla "intelligenza 'triste'".
Più che a essere "immersi" in specifiche "sfighe personali" imputerei la presenza o meno di una certa "ricerca di profondità" a questo diverso approccio.
Vogliamo chiamare le due categorie qui sopra "sfigati e vincenti"? Può darsi.
Il punto, però, che, sentendo la frase che ho riportato, non ho pensato affatto a "persone tristi contro persone vitali", bensì a "persone che vivono il dolore e il dubbio e persone che vi scivolano sopra deridendolo o vedendolo come un ripugnante ostacolo al proprio imporsi".
Un altro aneddoto: un conoscente che raccontava - con ammirazione - di uno zio che, con severità, accanto ai nipotini che assistevano al funerale della propria madre, intimava "non piangete".
Era coerente con l'educazione all'inflessibilità che aveva reso la madre persona professionalmente molto rispettata (e con un certo costume "elitario" dei "ceti alti" della mia regione - ma immagino non sia fenomeno geograficamente isolato).
Ecco, sentire questo mi mise precisamente una grande "tristezza" per diversi giorni, nonostante la cosa non mi riguardasse affatto.
Se in un primo momento mi parve un granitico esempio di Hagakure in salsa piemontese, edificante in questo "mondo di piagnoni", quasi subito lo ripensai come comportamento fallace e tutt'altro che ideale, errato tanto quanto il dolore "recitato" o "esibito" (forse più da "social") che si trova in altri contesti.
Quei bambini diventeranno più forti? O soltanto più contorti, incapaci di offrire riconoscimento al dolore altrui e tendenti a esprimere il proprio in modi surrogati e ben più nocivi di quanto un bel pianto avrebbe potuto permettergli di fare?
Detto ciò, credo che il derby "questo dolore ti sarà utile" vs. "il dolore è inutile, tanto vale non pensarci" sia assolutamente aperto.
N.B. Parlo quindi della persona "triste" che da questa tristezza trae possibilità di futuro, facendosi forza del "conosci te stesso",
più che di chi si avvolge in questa tristezza come una coperta, E TUTTAVIA resto dell'idea che anche la persona "rotta", e anche come tale "improduttiva" e inadeguata a farsi narrazione esemplare (il vero sfigato?) abbia diritto a umanità e amore. Se si incontra l'insetto che fu Gregor Samsa, abbracciarlo si può. E' fare bene. Se anche credessi la cosa darwinisticamente "contro natura" (e non lo credo), ecco che, in un afflato da vecchio shonen e Jrpg, dichiarerei "e allora combatterò la natura stessa".
Guarda la mia ragazza attuale che pure è discretamente brillante ed intelligente, abituata ad essere oltre che la piu bella della classe anche quella più introversa, con cultura piu ampia etc.
EliminaBeh in passato qualche volta si è sentita a disagio, non all altezzs, per il fatto che culturalmente io sia ad un altro livello rispetto a lei, probabilmente rispetto a ogni altra persona mai conosciuta. E non lo dico per vantarmi, la mia ex anchd era notevole.
Sai come l'ho spiegato alla mia ragazza attuale? La fame per la cultura viene dal senso di solitudine, più o meno lo hanno detto in tanti. Ne so cosi tanto perche si ero un ragazzo intelligente ma.come sai sono stato particolarmente disgraziato da adolescente. E la mia ex storica era stata molto disgraziata anche lei.
Non è un derby. Poi crescendo, avendo i mezzi economici e mentali, ho cercato di rendere la mia vita il migliore possibile. Ma se vedo un 30enne che fs una vita di merda triste e depresso perché non scopa, o nin scopa di.qualita, e vive in 80m2 in una metropoli distopica...non dico che è depresso, o ha un intelligenza trisfe dico che introietta cose sgradevoli.
Se vedo.chs la generazione attuali e piena di "intelligenze triste" penso che è perché tutti i ragazzi delle famiglie piccolo borghesi stilemyamada du takahata siano destinati ad una vita da schiavi, sessualmente castrati tra le poche opportunità offerte dal fatto che sono complessivamente poveri aggravata dall essere imbevuti da una morale perbenista e da castrati. E allora ecco le intelligenze triste.
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Se mi immagino con un adolescenza normale mi immagino un coglioncello superficiale, arrogante con cultura medio alto utile per lo sfoggio sociale. Casomai anchd piu felice.....si chiama fortuna, ogmoumk la ha in dosi diverse. Sicuramente c e una certa predisposizione ma credo che quello che viviamo.ci cambi profondamente, conti piu di una nostra essenza
Forse cosi è.piu chiaro quello che intendevo.
A quella madre direi pensa a dargli i mezzi per essere felice, se poi è intelligente tanto di guadagnato non ti preoccupare
Per rispondere strettamente nel merito, la stessa ricerca di una legge migliore, specie se va a permeare l'essere determinandone il modo di esistere - la cd intelligenza triste in parole semplici- credo sia sempre più o meno in relazione al vissuto.
EliminaAncora la morte di un genitore in giovane età lo vedo come un evento parafisiologico. Sicuramente duro ma non necessariamente segnante in senso negativo.
Le 'intelligenze triste' mi paiono un mix di morale.perbenista da castrazione psicologica più tenore di vita da nuovo proletariato in giacca e cravatta. La morale da castrazione psicologica come il maggiore dei due termini della moltiplicazione.
Credo anche io che la perdita dei genitori in giovane età sia "parafisiologica", quantomeno rientra nel campo del perfettamente possibile, e in realtà non credo affatto (può darsi che da quanto ho scritto trasparisse questo?) che cosí tanti esseri umani siano "vittime speciali di traumi speciali che meritano un trattamento speciale". Credo però che sia "fisiologico" piangere, disperarsi, sentirsi perduti, chiedere aiuto, per poi farsene una ragione e andare avanti. Mi sembra più fabbricata e artificiale l'uniforme dell'homo superior sbattuta addosso ai ragazzini del mio esempio e trovo che chi ammira questa uniforme (come la persona che mi raccontava l'episodio) sia in qualche modo - a sua volta - vittima di uno sviamento.
EliminaAh si assolutamente, mi pare una pazzia dire di non piangere a dei ragazzi che hanno perso la madre.
EliminaNon so se hai letto settimane o mesi fa quando citavo Ernesto De Martino e in generale alcuni testi di antropologia inquadrando la morte, e l'elaborazione del lutto, come uno dei momenti topici dell esistenza umana. Specie la madre.per dei ragazzi poi.
Solo io ero rientrsto in discussione per la cosa dell intelligenza triste che mi pare una boiata assurda, stile uomini e donne si. Altro che ingenua e brutale e pertanto molto femminile
Gentile Marco, trovo il tuo ultimo commento squisitamente paradigmatico. Te ne ringrazio, e provo a dargli seguito. Quello che ti scrivi, lo lessi in una pagina italiana di psichiatria sulle cagioni del fenomeno "hikikomori". Poi conobbi personalmente, de visu e per caso, l'uomo che non coniò quel termine, ma che lo popolarizzo: il dottor Saitou Tamaki. Da allora ci ho pensato tanto. Alla fine, per schematizzare ovvero ridurre la complessità del reale alla semplicità della scienza, direi che tra le molte differenze delle persone, degli animi umani, c'è anche una diversa tendenza a assoggettare il proprio infantile principio di piacere all'adulto principio di realtà, per dirla in termini schiettamente freudiani, o per parlare con Schopenhauer (riletto in chiave freudiana) ad abbandonare la propria rappresentazione del mondo per la propria voglia di vita. Pensiamo all'Amleto e al suo dubbio, anche. Siamo sempre lì. Come sempre, le persone sono diverse e gli sviluppi dell'animo umano ancor più. Un cosa tipo genoma e espressione genica, forse. Ancora una volta, potremmo dire che la virtù sta nel mezzo. perché gli esseri umani sono esseri "medi" pressoché in tutto: sociali loro malgrado, e storcendo il naso, animali morituri ma consci della loro fine, nati per vivere ma incapaci di immortalità altresì proclivi ad afflati mortiferi. Comunque, quella frase femminile mi ricorda un'altra da un romanzo di Murakami Ryuu, ossia "Blu pressoché illimitatamente trasparente":
RispondiElimina«Tu ti sforzi continuamente di vedere qualcosa, proprio come uno scienziato che registra tutto per poi farci le sue ricerche. O come un bambino piccolo. Ecco, sei proprio come un bambino! Quando si è bambini si vuole vedere sempre tutto, no? I neonati guardano fisso negli occhi le persone che non conoscono e poi scoppiano a piangere o a ridere; ma tu prova adesso a guardare fisso negli occhi qualcun altro, in un attimo vai fuori di testa! Provaci! Prova a guardare fisso negli occhi quelli che passano per la strada, ti senti subito strano! Insomma, Ryuu, non devi guardare le cose come se fossi appena venuto al mondo!»
In questo caso la questione è riconnessa a una sorta di neotenia psicologia maschile. Personalmente trovo tutto questo molto condivisibile. Se pensiamo a Murakami Takashi (Little Boy), stiamo dicendo sempre la stessa cosa: esistono persone che non ce la fanno proprio a vivere per consumare, ovvero — passatemi il francesismo — a mangiare per cagare. Il modello consumistico statunitense postmoderno insegna, predica, induce, spinge esattamente a questo. Eliminando ogni grande narrazione, ogni valore trascendente, di ogni tipo, porta gli essere umani a un vuoto esistenziale in cui si vive per vivere. In realtà, non sarebbe una cosa nuova. Voglio dire, l'illuminismo, annientando l'idea religiosa (che è una grandissima narrazione, assai trascendente), diceva che il fine della vita umana è "la bonheur", ovvero la serenità, la gioia. Quindi, il fine, e indi il senso, della vita umana sarebbe vivere bene, passarsela bene in vita. Finché si vive, perché poi si muore. E se non si crede in alcuna immortalità dell'anima, che poi è un nome per quel concetto ancor più lato ma meno trascendente che è la psiche o l'io, tutto finisce nell'oblio. Quindi il senso della vita sarebbe più o meno una presa in giro, aspettando Godot, ma intrattenendosi piacevolmente nell'attesa. Una cosa migliore del destino di Sisifo, forse, ma alla fine grande differenza non c'è. Ebbene, siccome le persone sono diverse, ci sono persone che proprio non riescono a convivere con questa cognizione che è nichilista, sì, ma è di un nichilismo non materico, non è un anti-egotismo: è un nichilismo trascendentale. Credo sia anche la differenza tra i culti "duri"; ovvero quelli misterici, e i culti "molli", ovvero quelli rivelati. I secondi sono in quale modo consolatori, i primi proprio no.
Grazie davvero per questo commento.
EliminaCome spesso mi capita, mi porta ad auto-esaminarmi.
Chissà quanto dell'innamoramento per Marcuse, Fromm e tutte quelle cose lì, il loro sostenere "guardate che il principio di realtà non è qualcosa di scolpito nell'universo, ma il risultato di rapporti contingenti di potere, che possono essere messi in discussione, "no alla 'psicanalisi dell'adeguamento'" sia dato dalla straordinaria opportunità di "abusare" della teoria critica, usandola come modo per coccolare la propria neotenia e dare uno pseudo-fondamento ad un disadattamento a vita fine a sé stesso.
In modo fastidiosamente banale, credo che la verità stia nel mezzo: ci sono assetti della realtà che sono contingenti, e volerli vedere cambiare, o almeno non fare i "collaborazionisti a tutti i costi" è possibile e dignitoso anche per un adulto (il "modello consumistico statunitense postmoderno?"), altri no, sono parti costitutive della condizione umana.
Come il fatto che lo "status" di umano - probabilmente - è qualcosa che ti viene riconosciuto dall'altro.
Faccio un esempio: sentendo i discorsi che io stesso ho riportato, ma anche leggendo i web, e tanti degli stessi commenti su questo blog (il girone dei propri "asset": i K guadagnati all'anno, la propria prestanza fisica, la quantificazione del proprio livello culturale, ecc.) sono tentato di pensare: "ma voi, per dimostrare che il mondo è una lotta ferina, siete andati a vivere proprio nella gabbia delle tigri? O magari le tigri siete voi, per questo così vedete le cose. Non sapete che fuori c'è altro?". D'altro canto, non ho alcun motivo per dubitare che quella sia la vita che sperimentano le varie persone che raccontano.
E quindi mi trovo a pensare di avere avuto una vera botta di culo (pardon) a finire - probabilmente - in una bolla di persone e affetti che, al confronto, sono pacioccosi, pazienti, affettuosi e così poco, davvero poco esigenti.
E mi capita persino (o così mi sembra) di trovare chi - quando mi scappa lo "sguardo negli occhi altrui da bambino", invece di richiamarmi alla pertinenza dell'adulto, mi ricambia con lo stesso sguardo, riconoscendo un suo simile con un po' di neotenia.
Eppure cerco di non raccontare bugie a me stesso: credo comunque che per quanto la mia compagna, gli amici, ecc. mi vogliano bene, esista una "prestazione minima esistenziale" che questi
si aspettano, e sono il loro prezzo per riconoscermi lo status di umano "amato".
L'essere presente, fare il possibile (in modo per lo meno responsabile e - per quanto riesco - in accordo con i miei desideri e inclinazioni, certo) per conservare un lavoro e una casa per quanto modesti, ma ancora di più, e soprattutto, il "vederli", il "riconoscerli a mia volta".
In altre parole, non posso mai dare per scontato un pan-amore materno totale e assoluto (la divinità Kanon di cui ho letto su questo stesso blog).
Ecco, riesco a immaginare come per tanti questa "prestazione minima" non sia "minima", né "facile" proprio per niente.
Quante volte ho esitato sul limite dell' "oggi non mi alzo, è tutto troppo vano". Quante volte il bambino mi ha detto "Non è bello che Kanon non esista, quindi che ti alzi a fare"?
Ecco, forse ora capisco che se per "intelligenza triste" si intende questa "neotenia triste", la mia conoscente futura mamma potesse averne paura (in realtà non saprò mai cosa avesse davvero in mente).
Però si può vivere nonostante essa. E persino - io credo - con molta dignità.
Tirando fuori la cultura dalla lotta ferina, la metterei più nel campo di dignità del tempo libero... ogniuno ha la sua sensibilità qui.
EliminaPer il resto non è che si fanno i k etc per conquistare l'amore di qualcuno, ma se hai persone che ti vogliono bene te ne prendi cura. E si purtroppo è una lotta ferina in fondo.
È come una madre o una compagna che si sbatte per farti mangiare ogni giorno un pasto o degli stuzzichini da ristorante di livello piuttosto che riempirti lo stomaco con cibo decente. Tanto lo sa che l'hai presa perché era bella e intelligente, glielo hai detto che il cibo non è che conti cosi tantoe non vale la.pena che si sbatte per ogni singolo pasto.
Tuttavia si fa. E cose reciproche da parte mia.Non è che lo fai per sedurre, lo fai per gentilezza Perché dire che è tutto uguale è una grande bugia. E una bugia che racconta chi non ha niente o chi non vuole dire grazie a chi si è preso cura che i propri cari stessero nel comfort.
Non.è necessariamente una cosa da parvenu
Io bado a non lavorare mai piu di 40h a settimana, il tempo libero anche solo per pensare è un valore.sacro.
Quello che piu ha badato al mio benessere economico era mio nonno materno che veniva a sua volta da una famiglia benestante.
Credo che quando hai varie persone alle tue dipendenze servizio e comunque un po le conosci capisci che se a loro tocca la merda nella vita e a te no è solo perché hai i soldi, qualcuno si è presl cura che tu li avessi.
Dire che tanto è tutto uguale, non conta tanto, ci vogliamo bene tutti, tutti hanno le stesse possibilità. ..è durato gli anni 80-90 e ci si è risvegliati dalla bugia collettiva in meno di una generazione
Io almeno la vedo cosi, volevo rappresentare che la gabbia delle tigri è verso l'esterno si, non verso i propri affetti.
Soprattutto è sapere che se te la passi bene è perché qualcuno si è sbattuto per te. Anche solo a mantenere lo status quo piuttosto che lavarsene le mani. Non è solo andare in miniera sbattersi eh
Io vedo i miei genitori che hanno sempre ragionato... tanto sei ricco, avrai tante cose dipende tutto da te(in 30-40anni non lavorando letteralmente e tra cambiamenti sociali le.tante cose sono rimaste all'osso, del loro circolo solo loro cosi pazzi) e mio nonno che per carità non che si crepasse di lavoro però non ha lasciato immutato/intoccato quello ricevuto. Casomai è anche diminuito per scelte sbagliate ma qualcosa ha fatto. Ci ha provato.
Se fai il minimo e forse manco quello prima o poi qualcuno lo paga. O la tua compagna o i tuoi figli. :D
Non e un discorso da.forum di cartoni animati, manga e carte.di magic mi sa
Guarda, l'impressione in generale che danno i tuoi commenti, che leggere spesso è una sofferenza a causa del cattivo uso dell'italiano (il saper comunicare e il prestare attenzione a come si comunica credo sia il primo passo nel sapersi prendere "cura" degli altri), è una spocchia un po' da late boomer molto probabilmente dovuta a un'insicurezza di fondo (non ci vuole Freud per capire che chi viene su con figure genitoriali inette, ricco o povero che sia, farà il doppio dello sforzo per "crescere"). Detto questo, percepisco anche un certa tua tendenza a proiettare su di me questo o quello, o in generale una certa parte della tua energia psichica (in fondo sei qui che scrivi di mignotte, intensitah, 10k, nonni ecc. da anni, ormai). Ecco, ti sconsiglio di proiettare: siamo estremamente diversi. Non basta soltanto essere "millennial" e corrispondere perfettamente ai cliché generazionali per costruire rappresentazioni su persone che manco si conoscono veramente. E non siamo neanche amici, tra l'altro.
Elimina"Non e un discorso da.forum di cartoni animati, manga e carte.di magic mi sa"
Peccato, da luogo eccelso siamo finiti a mero "forum" (tra l'altro questo è un blog, non un forum: ti consiglio di stare attento alle terminologie. Ciò mi pare indice di una tua generale "disattenzione", e cito anche io Moravia). Tra l'altro questo tipo di frecciatine le trovo molto "femminili", un po' come la famosa frasetta di qualche commento sopra.
Per il resto, i commenti di Marco A. li ho trovati davvero ottimi. Sta sempre tutto lì: l'avere un "nido", l'essere accettati per ciò che si è, nei propri limiti e nei propri fallimenti. Un lusso che non avendo avuto io stesso, non sono stato capace di donare agli altri. Il resto credo siano tutte cose superflue, almeno per quanto riaguarda la parte più "sociologica" di questo discorso che si sta facendo nella sezione commenti (i commenti in questo caso sono praticamente diventati un post a parte, e di ciò sono in una certa misura contento).
È cosi paradossale impegnarsi con una media intensità?
RispondiEliminaNon voler ne primeggiare, essere il migliore, voler raggiungere chissa che nel lavoro ne lasciarsi andare del tutto.
Accontentarsi di uno stipendio medio, ne una miseria ne grandi cifre, andare al lavoro contenti della work life balance raggiunta.
Da single piuttosto che farsi le seghe avere anche esperienze sessuali non idilliache ma neppure del.tuttp degradate.
Capire che la vita è una cmq una giungla ferina ma essere capaci di gentilezza casomai anche verso estranei.
Sul lavoro dico sempre che voglio diventare un mediocre, mi accontento della mediocrita ben pagata. Dignitosa mediocrità.
Ancora una cosa come prestazione esistenziale minima ha senso da single, e direi anche forse... ma una volta in una relazione è a mio avviso un continuo dono reciproco.
Mi viene in mente il saggio di Marcel Mauss sul dono, per dire, come modulo essenziale del vivere sociale.
In verità lo vedo molto poco, quello chr vedo io è un orda di morti di fame, best friends fino a una certa in realtà molto monadici, concentrati sul lavoro più che per il denaro che è uno strumento per solo fine di autopromozione egotica.
****Liddove finisce l'egotismo c'è l'intelligenza triste, che ha il suo confine e termine nella comunicazione e nel dono reciproco. Spero di essermi spiegato :)****
Certo la conversazione ha deviato molto
Gentile Marco, provo una "risposta" ancora più puntuale: letteralmente.
RispondiElimina<< il loro sostenere "guardate che il principio di realtà non è qualcosa di scolpito nell'universo, ma il risultato di rapporti contingenti di potere, che possono essere messi in discussione, "no alla 'psicanalisi dell'adeguamento'" sia dato dalla straordinaria opportunità di "abusare" della teoria critica, usandola come modo per coccolare la propria neotenia e dare uno pseudo-fondamento ad un disadattamento a vita fine a sé stesso.>>
Splendido paragrafo. Colto in maniera vera, perché viva. Dunque di per me credo che sì e sì. Ovvero: il "principio di realtà" è un ideale oggettivo declinato nei oggetti, dacché ciascuno vive la propria realtà. La quantità di inganno che ci si può permettere nel "fletterla" al proprio desiderio pure è un fattore individuale. Qualcuno ha detto "autismo"? A pensarci, non è proprio questo, il punto? Il benessere si è diffuso. dunque prima solo Nerone poteva farsi edificare la Domus Aurea, poi LudwigII castelli vari, poi nella Vienna borghese Freud aveva per pazienti clienti i rampolli di facoltose famiglie borghesi, e ora qual è la percentuale di "autismo" diagnosticato tra i più giovani? Dunque si capisce che il benessere necessario all'inganno di potersi mantenere in una fase oral-adolescenziale, ossia pseudoautiatica, non salva dalla pazzia. Anzi. Perché sì, il criterio di realtà dipende dalla realtà di ciuascuno, con cui ognuno deve fare i conti, ma la realtà e realtà, e il desiderio può sempre divergere da quella, arrivando persino a negarla. Caso in cui sono dolori. Per tutti. Dai Malavoglia a Mazzarò, poveri e ricchi tutti.
Ecco, forse non è neanche soltanto questione di avere un buon "nido", mi correggo. Il focus è proprio ciò che tu dici, siccome mi è capitato di consocere persone disastrate dal "troppo amore" e dalla "troppa sicurezza" ricevuta dai loro cari. Tra l'altro inquesto periodo sto rivedendo Ideon, e queste cose un po' le rileggo in Tomino (a 34 anni ovviamente percepisco sfumature diverse rispetto al me stesso 24-enne).
EliminaInfatti la versione "troppo lungo, non ho letto" del mio precedente commento, tornando incredibilmente in topic col tuo post originale, è: "la noia subentra nell'uomo solo quanto i suoi bisogni primari e spesso secondari sono non solo soddisfatti, ma percepiti come garantiti, ossia dati per certi". Quindi, Moravia: che parlava della, ma anche alla, borghesia romana dei tempi suoi, nella contrizione della malattia giovanile. Un un modo o nell'altro, una debordante volontà (bisogno escapistico?) di rappresentazione meta-sostanzializza. E alla fine della sua carriera, L'attenzione. "Tu mi ti sei preso perché da ricco pensavi che i poveri fossero migliori. Ma no. I poveri fanno schifo quanto i chicchi, solo che non ci hanno i soldi." Tipo.
RispondiEliminaNel mondo del logos è come dice Moravia ne L'attenzione (1965), nel mondo reale credo quello che vivi ti cambia e quello che vivi è legato fino ad una certa soglia a quello che hai, dopo la ricchezza è piu un dato quasi burocratico.
RispondiEliminahttps://www.nature.com/articles/s41598-024-74125-w
E qui si parla di cose macroscopiche come morte, cognitive impairment, facilmente quantificabili. Figuriamoci cose non misurabili come gusto estatico, qualità degli affetti e del tempo speso, espressione delle proprie potenzialita, scelta di hobby più o meno alienanti con i quali passare il tempo libero (noia e pigrizia, etc)
Stando a Moravia mi viene sempre da citare la vita interiore diciamo pp 375-395 circa edizione Bompiani,quando Viola perde la verginità. Fa molto Bunuel. È di circa 15anni dopo l'attenzione, ci sta che 15anni di meditazione portino a una rivalutazione o esacerbazione del giudizio.
Le eccezioni, anche numerose oltre il termine eccezione, non cambiano la realtà dei fatti. Aristotele direbbe se non sempre, almeno per lo più.
Io ho dato :)
Fanno tutti schifo uguali, ma nella miseria (relativa) lo schifo di ogniuno è magnificato piuttosto che soppresso/minimizzato :)
Credo un sesto senso per una considerazione simile sia quello che guidi le ragazzine a scegliersi un fidanzatino medio-benestante quando possono. Le donne a non mettersi con un poveraccio sottopagato, anche se molto colto. Ci saranno eccezioni ma il sesto senso si allena con la media delle persone