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Sentieri Iblei sono una serie di percorsi escursionistici che si sviluppano attraverso i Monti Iblei del Siracusano.
Introduzione
[modifica]Cenni geografici
[modifica]L'area interessata è quella dei Monti Iblei posti nel territorio siracusano, con la presenza di diverse cave (canyon scavati dall'azione erosiva dell'acqua) e la Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell'Anapo e Torrente Cava Grande.
Quando andare
[modifica]Questi sentieri sono percorribili quasi in ogni periodo dell'anno ad esclusione dell'estate quando le temperature risultano eccessive.
Sentieri
[modifica]Da Pedagaggi a Ferla | |||||||
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Descrizione: La reggia trazzera, che collegava Pedagaggi a Ferla, inizia dalla prima traversa (via Ferla) della via Buccheri si inerpica, in direzione sud, sulla collina dove si trovano gli impianti eolici. L'antico tracciato, inizialmente nascosto dalla vegetazione, passa vicino ad una serie di tombe protostoriche, dove risulta meglio visibile, poi raggiunge la . Si segue la strada asfaltata, si supera l'ingresso della centrale eolica e poco dopo si imbocca sulla destra una sterrata. Si continua a salire di quota, fino al demanio forestale di Monte Santa Venere, antico centro eruttivo del vulcanismo miocenico ibleo. Si cammina lungo la stessa strada, superando la spettacolare località di Costa Castagna, per poi proseguire lungo un viale tagliafuoco, e infine si passa ad una mulattiera ben marcata, che conduce alla Buccheri-Sortino. Si attraversa la strada imboccando una stradella a fondo naturale che si segue sino a un primo bivio, poco evidente, dove si deve svoltare a destra sino a raggiungere un secondo bivio posto all'inizio di un piccolo avvallamento. Da questo punto l'itinerario si divide. Tenendo la sinistra si segue il sentiero 908 che consente di raggiungere l'abitato di Ferla attraversando il vallone San Giovanni (necropoli) e quindi arrivare alla poco prima del cimitero di Ferla. |
Dalla ex stazione di Cassaro a Ferla |
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Descrizione: Dalla ex stazione di Cassaro sulla Valle dell'Anapo Si giunge a Cassaro Seguendo la . Si esce da Cassaro lungo la via regina Margherita, che si lascia dopo circa 600 m in prossimità di un guardrail. Si segue, quindi,L'antica del collegamento tra Cassaro e Ferla, attraversando per tre volte la strada asfaltata. In prossimità di una casetta con un grande albero si imbocca l'asfalto sino al ponte posto tra tre strade (indicazione Ferla). Subito dopo il ponte a destra, una sterrata porta ad una stretta stradina asfaltata che sale verso sinistra. Si incrocia la provinciale e, di fronte, si ritrova l'antica via di comunicazione che conduceva a Ferla. |
Sentiero Italia (bretella iblea) da Palazzolo Acreide a Carlentini |
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Descrizione: Si esce da Palazzolo per l'antico sentiero che scende dall'ex stazione ferroviaria della linea Siracusa-Vizzini. Dalla ex stazione si segue il percorso della ferrovia verso ovest fino alla ex stazione successiva (stazione di Buscemi). Da qui si diparte sulla destra una stradina asfaltata in abbandono che bisogna seguire sino ad un bivio sulla sinistra posto sotto un grande cavalcavia. Svoltando a destra al bivio si inizia a percorrere una stradella a fondo bianco che costeggia il fiume. Da qui seguendo alcune tracce di sentieri si giunge al recinto del demanio forestale. Si entra nel demanio e si prosegue, sempre costeggiando il fiume sino a incontrare una stradella bianca e giungere ad un bivio. Si svolta a sinistra e si prosegue, seguendo il fiume, sino all'azienda agrituristica posta alla fine della valle. Dall'agriturismo si risale lungo un sentiero che si inerpica sul costone che lo sovrasta, e si raggiunge una strada asfaltata che bisogna seguire sino a sotto un cavalcavia. Da qui si deve entrare in un cancello forestale e imboccare una carrareccia bianca che passa accanto all'altare di San Giovanni Gualberto. Dopo l'altare, sulla destra, inizia un sentiero che si percorre sino ad un bivio posto sotto un'area di sosta della forestale. Si gira quindi a destra e, a mezza costa in salita, si giunge all'incrocio di una strada asfaltata. Si attraversa e sempre mezzacosta superati alcuni pascoli, si entra in un bosco. All'uscita del bosco si incontra una chiesetta e dalla stradella si raggiunge il paese. | |||||||
Descrizione: Si esce da Buccheri seguendo la strada provinciale per Catania sino al primo tornante, dove si gira a destra lungo un sentiero a mezza costa. Si giunge ad una valletta che si deve risalire sino ad una strada asfaltata. Si gira a sinistra e, superata una fontana, si imbocca un comodo sentiero che continua a mezza costa. Si prosegue lungo la curva di livello, per tracce, e dopo aver superato un passaggio invero antipatico, tra arbusti e sassi, si arriva ad una strada. La si imbocca e si giunge quindi, ad un bivio, si gira a sinistra e, dopo una discesa, si giunge ad un rifugio della forestale. Da qui si segue una strada che, dapprima in discesa sino ad un bivio (girare a destra), quindi a mezza costa, giunge ad un bevaio. Poco dopo, la strada inizia salire, si prosegue sino al primo tornante da dove si esce dal demanio forestale. Si costeggia la recinzione in discesa e si rientra presso alcune piante d'ulivo. Da qui si raggiunge un evidente poggio molto panoramico. Dalla cima del poggio, verso destra e per tracce, si raggiunge il fondo di una piccola valle. Si attraversa, girando a sinistra, si passa accanto ad un antico insediamento rupestre raggiungendo, quindi, una masseria, da dove parte una stradella in discesa. La si segue sino alla prima curva, girando quindi a destra in direzione di un'altra masseria che si raggiunge dopo aver passato una valle alberata. Da qui si sale verso l'uscita alta del terreno recintato, proseguendo in direzione di altre masserie abbandonate. Seguendo infine un evidente sentiero che punta verso il fondovalle si giunge alla strada provinciale. Si gira a destra e dopo un chilometro si giunge a Pedagaggi. | |||||||
Descrizione: Da Pedagaggi Si raggiunge il cimitero e su carrareccia, un vallone. Si scende, superato un guado, si risale dall'altro lato e si svolta a destra, presso un casotto. Si sale quindi su una carrareccia e si prosegue, quindi, a mezza costa raggiungendo un vallone (complesso di edifici in abbandono). Si risale il vallone e, dopo un'ampia curva verso sinistra si giunge ad una stradella forestale. Si gira a destra e si raggiunge un punto segnalato dove si scende a sinistra in zona di rimboschimento forestale. Si punta verso i casotti di un acquedotto e dall'ultimo si raggiunge il fondovalle presso una masseria. Da qui si punta verso destra su una stradella sino ad una sbarra dove si gira a sinistra, giungendo in breve ad una strada asfaltata. Da qui (deviazione a destra: borgo A. Rizzo) si gira a sinistra seguendo l'asfalto sino ad un ponticello, dove si gira a destra. Si punta verso un'evidente torre di comunicazione, poco prima della quale si gira a sinistra in direzione del caseggiato di un'azienda agrituristica da dove si giunge a Carlentini. |
Sentieri di Giarranauti |
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Descrizione: Si esce da Ferla lungo la per Pantalica, che si segue fino al km 3. Da qui svoltando a sinistra, si raggiunge l'ingresso del demanio forestale. Il sentiero Giarranauti, si snoda, per i primi 2 km attraverso una vegetazione caratterizzata da una bella lecceta che dirada poi per lasciare gradualmente spazio al pino d'Aleppo. Dal sentiero Giarranauti si dipartono altri sentieri: al km 1,6, troviamo il sentiero degli eucaliptus (1 Km) ricco di eucaliptus, lecci, cipressi; al km 1,65 superata la vasca antincendio, sulla destra abbiamo il sentiero Sperone (2,3 km) che si snoda a fondovalle. La vegetazione è caratterizzata dal fitto bosco di querce. Al km 0,75 del sentiero Sperone si trova, sulla destra, un ripido sentiero che si addentra per 1,45 km in una pineta, per terminare con un cancello che separa il bosco dalla . Al km 2,5, si trova l'inizio del sentiero per il bosco di Ferla. Al km 5,2 del sentiero del bosco di Ferla si trova un bivio: il sentiero di destra entra nel fitto della vegetazione per terminare, dopo circa 900 m, ad un cancello; proseguendo sulla sinistra, sul sentiero principale, si giunge, dopo altri 2 km, ad un cancello aldilà del quale si trova il bosco comunale di Ferla ricco di lecci e roverella. Il sentiero che attraversa il bosco di Ferla termina, dopo 450 m, presso un cancello al limite con la . Proseguendo invece sul sentiero Giarranauti si giunge a case Giarranauti. Da qui il sentiero, dopo aver attraversato un bosco di eucaliptus, porta ad una zona panoramica sulla cava del Calcinara. Al km 1,2 il sentiero si biforca nei pressi dei ruderi di un vecchio caseggiato rurale chiamato Case Comuni: percorrendo il sentiero di sinistra, che segue il limite dell'altipiano, si giunge (al km 2,5) ad un altro belvedere sulla cava, nel punto della confluenza tra il torrente Sperone e il Calcinara; proseguendo, il sentiero riconduce, dopo circa 650 m, a case Giarranauti. Percorrendo invece il sentiero di destra si risale sulla sommità del pianoro percorrendo uno sterrato che dopo circa 750 m, riporta a case Giarranauti. Lungo il sentiero Giarranauti si trovano testimonianze del lavoro dell'uomo in questi luoghi: al km 0,8 una calcara (fornace costruita in pietra a secco destinata alla produzione della calce), al km 1,6 Mandre Giumenta, un'antica stazione di posta, al km 1,8 uno stabilimento per la concia delle pelli di epoca bizantina; al km 2,5 il villaggio bizantino di Giarranauti, e al km 4 case Giarranauti, un antico caseggiato rurale oggi di proprietà dell'azienda regionale delle foreste demaniali. |
Anello di Pantalica |
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Descrizione: Dall'ingresso Fusco, della riserva naturale si arriva presso la seconda galleria. Si svolta a destra, dopo una breve discesa, si gira ancora destra sino ad un guado. Si passa si risale arrivando al tratto finale della provinciale per Pantalica. Si gira a sinistra si scende sino al torrente Calcinara. Si risale sul versante opposto passando attraverso una necropoli (Chiesa del crocifisso) sino a raggiungere la strada asfaltata che si segue salendo, sino al bivio della sterrata che conduce al castello del principe. Nel lato sud-est del cancello un sentiero conduce lungo il versante meridionale della collina (deviazione a sinistra per la chiesa di San Nicolicchio o per il fondovalle) attraverso il villaggio bizantino di San Micidiario sino alla Sella di Filiporto. Si ritorna sui propri passi e, al primo sentiero che si incontra destra, si raggiunge la ex ferrovia. Si gira quindi a sinistra (deviazione per Fontana del Giglio) e, superata l'ex stazione di Pantalica (Museo etno antropologico), si giunge all'ingresso della galleria dove, sulla sinistra, parte un sentiero scavato nella roccia. Lo si segue costeggiando la confluenza del Calcinara nell'Anapo, sino a quando finisce nell'ex ferrovia, raggiunta la quale si gira a sinistra per tornare all'ingresso. |
Anello di Cava Cardinale |
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Descrizione: Il sentiero si sviluppa nel bel mezzo di due bellissime valli dell'altopiano ibleo, cava Limmi e cava Cardinale. Anticamente erano le comunicazioni più semplici per raggiungere le terre di Canicattini Bagni in contrada cardinale. Uscendo da Canicattini per via canale si prosegue verso la contrada Sant'Alfano. Prima di arrivare al ponte, si svolta a sinistra per l'ex macello comunale. Scendendo il fondovalle si incontrano i ruderi del mulino rupestre Passo le Vacche (1864), con le macine incassate nella roccia, alzando lo sguardo, le condutture dell'acquedotto Cardinale con una pseudocascata generata dal troppopieno. Il mulino si trova esattamente a mezza costa, cioè a circa 30 m dall'alveo fluviale. Continuando, il sentiero si epica fino al pianoro dominato dalla vegetazione a gariga. Poco dopo una folta lecceta a roverella occupa il lato sinistro. Quando il sentiero comincia a scendere si è nei pressi della fonte del Paradiso che, secondo la cultura contadina, possiede acque miracolose. Dalla sorgente si scorgono già le case Cardinale e la masseria Musso (1867), facilmente raggiungibili in 15 minuti tra la foresta ripale (sambuchi, noci, carpini, frassini ecc.), un ex mulino e alcune tombe a grotticella. Questo sentiero, dopo la salita iniziale, è percorribile anche in mountain-bike. |
Cava Bibbìa |
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Descrizione: Dalla masseria Musso è possibile raggiungere la cava Bibbinello Seguendo dapprima l'asfalto verso est, in prossimità, una carrareccia che conduce alla In prossimità di Villa Bibbia. Per tornare a Canicattini Bagni è possibile compiere una digressione partendo dalla stradella che siate di fronte case Cardinale, Seguirla fino un video sulla destra da cui, dopo un guado, si ritorna in paese. |
Da Cassaro a Buscemi |
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Descrizione: Si esc dall'abitato di Cassaro percorrendo la via Anapo fino alla prima curva a destra dove termina l'asfalto. La stradina incrocerà nuovamente l'asfalto per poi riprendere lungo una mulattiera che si muove in direzione sud-ovest e scende verso il fiume Anapo. A fondovalle si svolta in direzione ovest costeggiando il Fosso Nocilla fino a incrociare una strada in cemento. Dopo alcuni chilometri si incontra un mulino ad acqua, poi si raggiunge una scala in legno che va usata per scendere al torrente guadandolo. Si risale sul versante opposto immersi in un boschetto dove si concrocerà un altro mulino. Si guada ancora nei pressi di un altro mulino. A questo punto si raggiunge un mulino in cemento da cui inizia la risalita passando vicino una chiesa bizantina Santo Pietro e resti rupestri. Al termine della salita si arriverà al cimitero di Buscemi. |
Cosa vedere
[modifica]- 4 Necropoli di Filiporto (Dal parcheggio seguire il sentiero indicato dalla cartellonistica). Si tratta di una necropoli composta da un migliaio di tombe che si estendono sulle pendici e nella conca dell'Anapo sul versante sud-ovest. Le tombe a grotticella appartenengono all'ultima fase della città cioè al IX-VIII secolo a.C.
- 5 Fossato difensivo (Accanto al parcheggio della necropoli di Filiporto). Poco dopo la "sella di Filiporto", una stretta lingua di terra che congiunge l'altopiano di Pantalica, si trova la porta di Pantalica oggi parzialmente visibile tramite un ingresso e tracce di un antico fossato. Tutt'intorno gli archeologi hanno rinvenuto anche i segni di fortificazioni di epoca bizantina, segno che l'area venne fortificata anche nelle epoche successive a quelle pre-greche. Lungo la porta si prosegue verso il villaggio di San Micidario.
- 6 Oratorio e necropoli di San Micidario (Dal parcheggio della Sella di Filiporto prendere il sentiero di San Micidario, con una camminata di 20 minuti circa). Si tratta di un villaggio bizantino di circa 150 abitazioni che guardano verso la vallata. Poco distante è presente anche la chiesetta di S. Micidario sull'orlo di un baratro. All'interno dell'oratorio sono ancora visibili deboli tracce di affreschi e iscrizioni in pessime condizioni. Si riconosce però la figura del Pantocratore fiancheggiato da due angeli e un'altra figura, forse un San Mercurio a causa di una scritta in greco che dovrebbe confermare l'identità. Il soffitto ha un'interessante forma a doppio spiovente. Dall'oratorio si accede a destra ad una seconda stanza con delle tombe a pavimento mentre il secondo ambiente potrebbe essere stato utilizzato come prigione o ricovero degli animali perché presenti degli anelli in pietra ove era possibile legare qualcosa. Il buco inferiore che guarda al dirupo potrebbe essere un antico gabinetto.San Micidario
- 7 Villaggio di San Nicolicchio (Proseguendo lungo il sentiero di San Micidario, oppure provenendo dall'Anaktoron). Posto ai piedi dell'Anaktoron il piccolo villaggio di San Nicolicchio prende il nome dall'oratorio decorato con tracce di affresco purtroppo parecchio rovinato. Tuttavia si riconoscono le figure di Sant'Elena e Santo Stefano. La datazione sembra essere del VII secolo.
- 8 Palazzo del principe (Anaktoron) (Prendere da Ferla e voltare alle indicazioni). L'edificio dell'Anaktoron è a tutt'oggi una sorta di mistero. Si tratta di una costruzione in pietra risalente al XII-XI sec a.C. laddove non sono presenti simili opere se non tombe scavate nella roccia o semplici capanne. Si è quindi ipotizzato che esso fosse il palazzo del principe locale o persino il forziere la cui costruzione abbia richiamato delle maestranze micenee, essendo conclamati degli scambi commerciali con la Sicilia da antica data. In epoca bizantina venne riutilizzato apportando delle modifiche, ma nelle epoche successive venne abbandonato.
- 9 Necropoli di nord-ovest (La necropoli è visibile percorrendo la o dalla valle del Calcinara ma non vi sono sentieri sicuri per raggiungerla). Una delle più antiche necropoli della zona (XII-XI secolo a.C.).
- 10 Necropoli Nord. La necropoli più vasta e la più fitta di Pantalica, risalente al XII-XI secolo a.C. è ben visibile dal belvedere al termine della oppure accedendo dall'ingresso lato Sortino.
- 11 Necropoli della Cavetta (Percorrendo la imboccare il sentiero a destra). Necropoli del IX-VIII secolo a.C. con presenza di abitazioni bizantine. Il sentiero in cui è indicata la necropoli della Cavetta conduce in realtà ad un punto panoramico in cui è possibile vedere parzialmente la confluenza dell'Anapo con il Calcinara. La necropoli è parzialmente visibile di fronte, oltre il livello della strada. Alcune abitazioni rupestri sono anche raggiungibili dal sentiero nella curva della . Le restanti tombe della Cavetta sono visibili dal percorso della Grotta Trovata.
- Ingresso della Chiesa del Crocifisso
- Necropoli della Cavetta dal sentiero della Cavetta
- tombe della Cavetta dal sentiero della Grotta Trovata
- 12 Chiesa del Crocifisso (Al termine della da Ferla scendere per il sentiero del Calcinara). Questo piccolo ambiente rupestre venne utilizzato come chiesa bizantina. Al suo interno è riconoscibile un'abside rettangolare con resti di un affresco di crocifissione nonché la rappresentazione di San Nicola e una Santa anonima. Proseguendo nel percorso si scende sino al torrente Calcinara ed è possibile ricongiungersi col sentiero lato Sortino nonché andare alla Grotta dei pipistrelli.
- 13 Grotta trovata (Imboccato il sentiero per la Chiesa del crocifisso e il Calcinara svoltare subito a destra). Lo stretto sentiero conduce alla Grotta trovata una grotta carsica con uno stretto ingresso per cui è necessario strisciare. Per entrare è ovviamente utile essere attrezzati ed esperti. Lungo il percorso, di fronte, sono visibili le tombe della necropoli della Cavetta.
- 14 Concerie bizantine, Bosco di Giarranauti (Seguire il sentiero indicato dal percorso principale). Per quanto restino solo delle tracce sul terreno, vasche e buschi per gli arnesi, sono visibili le antiche concerie utilizzate dagli abitanti di Pantalica in epoca bizantina.
- 15 Abitato bizantino di Giarranauti (Dal sentiero principale voltare in direzione nord-ovest). Lungo il sentiero in direzione nord-ovest si trova un villaggio bizantino dove sono visibili le fondamenta di una chiesa e alcune abitazioni in pietra.
- 16 Antico frantoio. Tracce sulla roccia di un antico frantoio di epoca bizantina.
- 17 Antico ovile (Presso l'edificio della forestale). Antico ovile in pietra con recinto.
- 18 Case Giarranauti. Antica masseria con recinti per il bestiame oggi utilizzate dalla forestale.
- 19 Ex stazione di Pantalica (lungo il tracciato della ex ferrovia). Questo vecchio edificio lungo il tracciato della ferrovia era la stazione di Pantalica da cui passavano i treni a vapore che giungevano a Vizzini. Oggi le sue stanze ospitano un piccolo museo di oggetti di vita contadina.
- Chiesa rupestre di san Pietro. Rappresenta uno dei pochi monumenti bizantini presenti della Sicilia orientale. Paolo Orsi lo esplorò e descrisse nel 1899. Si trova a quattro chilometri da Buscemi nel vallone denominato Cava di Santa Rosalia. Nel 1855 Vito Amico annota la presenza di "molte sacre immagini in greco stile" e un'antichissima immagine di san Marco oltre a quella recentemente individuata come quella di santa Sofia. Di queste immagini oggi sono rimaste pochissime tracce. La chiesa è costituita da un vano rettangolare sorretto da quattro grossi pilastri, ricavati dalla roccia, di cui i primi due sagomati, nella parte superiore, a forma di capitello di ispirazione dorica. Il vano per la celebrazione dei riti religiosi è ricavato sul lato destro, rialzato da due gradini, con un altare e una cattedra ricavati sempre dalla viva roccia.
Dove mangiare
[modifica]Dove dormire
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Telefonia
[modifica]Diversi sentieri possono ricadere in zone prive di rete telefonica.
Note
[modifica]- : Per dislivello si intende il dislivello totale della tappa, potrebbero esserci dislivelli più alti sia in discesa che in salita all'interno della tappa.
- : I tempi di percorrenza sono indicativi e si riferiscono a un escursionista medio.
- : La classificazione adottata è la seguente: Turistico (T) per i sentieri più semplici, Escursionistico (E) per quelli di media difficoltà, Escursionistico per esperti (EE) per quelli più difficili, Escursionistico per esperti con attrezzature (EEA) per percorsi attrezzati e vie ferrate.