Scilla | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Calabria | |
Territorio | Costa Viola | |
Altitudine | 113 m s.l.m. | |
Superficie | 44,13 km² | |
Abitanti | 4.513 (2023) | |
Nome abitanti | scillesi | |
Prefisso tel | +39 0965 | |
CAP | 89058 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | san Rocco | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Scilla è una città della Calabria; è una delle mete turistiche più note della regione, specialmente per quanto riguarda il turismo estivo.
Da sapere
[modifica]La città prende il nome dal mostro marino che assieme a Cariddi imperversava dello Stretto di Messina. Il quartiere Chianalea è inserito nella lista de I borghi più belli d'Italia.
Cenni geografici
[modifica]Scilla è situata sull'omonima punta, che sorge a nord-est del capoluogo: il Promontorio Scillèo, proteso sullo Stretto di Messina, che anticamente veniva infatti denominato Stretto di Scilla.
Quando andare
[modifica]La stagione principale per visitare la città è l'estate, vista la sua vocazione balneare; per una breve visita di mezza giornata è anche possibile orientarsi sulle mezze stagioni (primavera ed autunno), specie se a ridosso della stagione balneare (che tipicamente si estende da giugno a settembre).
Cenni storici
[modifica]Scilla |
Secondo la mitologia greca, Scilla era una ninfa dagli occhi azzurri, che viveva in Calabria ed era solita recarsi sulla spiaggia di Zancle (l'odierna Messina) e fare il bagno. Una sera, vicino alla spiaggia, vide apparire dalle onde Glauco un dio marino metà uomo e metà pesce. Scilla, terrorizzata alla sua vista, si rifugiò sulla vetta di un monte che sorgeva vicino alla spiaggia. Il dio, vista la reazione della ninfa, iniziò ad esclamare il suo amore, ma Scilla fuggì lasciandolo solo. Allora Glauco si recò dalla maga Circe e le chiese un filtro d'amore per far innamorare la ninfa, ma Circe, desiderando il dio per sé, gli propose di unirsi a lei. Glauco si rifiutò di tradire il suo amore per Scilla e Circe, furiosa per essere stata respinta al posto di una ninfa, volle vendicarsi. Quando Glauco se ne fu andato, preparò una pozione malefica e si recò presso la spiaggia di Zancle, versò il filtro in mare e ritornò alla sua dimora. Quando Scilla arrivò e s'immerse in acqua vide crescere molte altre gambe di forma serpentina accanto alle sue, che nel frattempo erano diventate uguali alle altre. Spaventata fuggì dall'acqua, ma, specchiandosi in essa, si accorse che si era completamente trasformata in un mostro enorme ed altissimo con sei enormi teste di cane lungo il girovita, un busto enorme e delle gambe serpentine lunghissime. Per l'orrore Scilla si gettò in mare e andò a vivere nella cavità di uno scoglio vicino alla grotta dove abitava anche Cariddi. |
In mancanza di precedenti testimonianze attendibili circa le epoche più remote, si è propensi a far risalire la prima fortificazione di Scilla agli inizi del V secolo a.C., allorquando durante la tirannide di Anassilao la città di Reggio raggiunse una notevole importanza, che le permise di ostacolare per oltre due secoli l'ascesa di potenze rivali.
Strabone racconta che nel 493 a.C. il tiranno di Reggio, Anassila il giovane, per porre fine alle reiterate razzie perpetrate dai pirati tirreni a danno dei commerci aperti dalla città con le colonie tirreniche, avesse mosso contro di loro con un forte esercito, sconfiggendo e scacciando i pirati da queste terre. Per i Tirreni gli innumerevoli scogli e l'alta rocca caratterizzanti la costa scillese costituivano un rifugio naturale ideale, luogo inaccessibile da cui dirigere redditizie scorrerie lungo le coste, nascondiglio sicuro per il bottino e baluardo di difesa contro eventuali controffensive nemiche.
Presumibilmente sorsero quindi contrasti e lotte tra i primi marinai e pescatori che avevano occupato la zona e i pirati Tirreni, alla cui bellicosità forse si deve attribuire la causa dell'arretramento dal mare dei pescatori, ostacolati dai pirati nella pratica su cui basavano il proprio sostentamento. Ciò spiegherebbe il trasferimento di residenza verso la zona alta di Scilla - l'attuale quartiere di San Giorgio - attuato da queste genti marinare, che si trasformano in agricoltori e cacciatori e mantengono poi attive le nuove pratiche fino all'età moderna. Espertissimi nella navigazione, i Tirreni avevano dominato a lungo da incontrastati padroni le rotte del Mediterraneo, esercitando il proprio predominio soprattutto nello Stretto, grazie al presidio posto sulla rupe scillese, all'imboccatura del canale, presumibilmente fortificato. Più tardi però questi vennero sconfitti dai reggini, vittoria questa che segna un momento significativo nella storia di Scilla, considerata da Anassila un importante avamposto di controllo sulle rotte marittime. Mentre si assicura il dominio sul territorio circostante inglobando una nuova sezione del Chersoneso reggino, al tempo stesso Anassila ha cura di realizzare una stazione delle navi a Capo Pacì, ordinando la costruzione di un porto dotato di un agguerrito presidio militare.
L'opera di fortificazione dell'alto scoglio fu portata a termine dai successivi tiranni reggini, spesso impegnati in scontri con i pirati che combattono avvalendosi del porto fortificato appositamente costruito nella piccola borgata di Monacena, verso Capo Pacì, in un luogo inaccessibile dal lato opposto allo scoglio. Baluardo della sicurezza dei reggini, la fortificazione di Scilla dotata di approdo è di fondamentale importanza agli effetti del felice esito della guerra contro la pirateria, consentendo ai tiranni di Reggio di opporre per lungo tempo una valida resistenza contro gli attacchi di nuovi nemici e contro i continui tentativi di rivalsa dei Tirreni sconfitti.
Agli inizi del III secolo a.C., dopo la presa di Reggio ad opera del tiranno di Siracusa Dionisio I, che nel 386 a.C. aveva distrutto la flotta navale della città di stanza a Lipari e nel porto di Scilla, I pirati tirreni tornarono ad essere audaci e si reinsediarono sul promontorio scillese, dove ripresero a dedicarsi alla pirateria avvalendosi del preesistente porto fortificato fino a quando, nel 344 a.C., il prode Timoleonte di Corinto riuscì a sconfiggerli definitivamente. Per quanto riguarda la successiva storia della fortificazione dell'imponente scoglio di Scilla, si ha testimonianza di come essa coincida con la storia delle vicende che hanno caratterizzato il reggino all'indomani della tirannide siracusana.
In tarda età magnogreca lo scoglio scillese è una fortezza, conosciuta come Oppidum Scyllaeum, successivamente potenziata nelle sue strutture militari durante l'età romana, allorquando porto ed oppidum costituiscono un funzionale ed efficiente sistema di difesa per i nuovi dominatori del Mediterraneo.
Alla fine del II secolo a.C., durante le guerre condotte dai Romani contro i Tarantini sostenuti da Pirro, e in particolare durante la prima e la seconda guerra punica, i Cartaginesi che avevano stretto alleanza con i Bruzi e circolavano liberamente lungo le coste reggine, furono fermati nella loro ascesa proprio grazie alla strenua resistenza opposta loro dalla fortificata città di Scilla, alleata di Roma. L'importanza della Scilla latina cominciò a decadere all'indomani della conquista romana delle terre siciliane quando, dopo Reggio e Siracusa, Messina assurse al ruolo di nuovo caposaldo per il controllo dello Stretto. Pur tuttavia Scilla, posta all'imbocco settentrionale del canale, continuò a costituire un'importante tappa d'approdo lungo la costa tirrenica continentale, tant'è che nel 73 a.C., durante la guerra condotta dai romani contro gli schiavi, la cittadina sembra essere stata prescelta da Spartaco, a capo dei ribelli, per accamparsi in attesa di poter attraversare lo Stretto. La fuga in Sicilia, progettata dagli schiavi ribelli con il ricorso a zattere costruite col legno di castagno estratto dai boschi scillesi, non ebbe tuttavia alcun esito a causa della presenza lungo lo Stretto delle minacciose navi pompeiane. Successivamente il tratto di mare antistante la cittadina fu teatro degli avvenimenti che segnarono l'ultimo scontro tra Pompeo e l'armata dei Triumviri, conclusosi nel 42 a.C. con la disfatta del primo. In quel frangente il porto di Scilla offrì opportuno rifugio alle navi di Ottaviano pressate dalla flotta di Pompeo, allorquando il futuro Augusto, nel tentativo di rimandare lo scontro finale ad un momento a lui più propizio, colse l'importanza strategica di Scilla e, una volta liberatosi definitivamente dei rivali, decretò l'ulteriore fortificazione del suo porto.
Dopo Ottaviano non sembra che la fortificazione scillese abbia conosciuto nuovi rimaneggiamenti, sebbene la cittadina continui a detenere l'importante ruolo di centro marittimo locale, come testimonia san Gerolamo quando, approdato nel 385 a Scilla durante il suo viaggio verso Gerusalemme, ci ha lasciato testimonianza nel III libro delle sue opere, circa la grande esperienza dei marinai scillesi, capaci di fornirgli consigli assai utili per il buon proseguimento della navigazione. Lo stato di abbandono in cui sembra trovarsi la fortezza di Scilla in tarda età romana, presumibilmente, dipende dal localizzarsi la stessa al di fuori degli itinerari terrestri percorsi dai barbari, durante le loro invasioni nel sud della penisola. Costoro, infatti, nel loro "calare" a sud, utilizzano i tracciati viari romani rimasti agibili in quell'epoca di decadenza. Scilla, che non era allacciata alla via Popilia, unica strada consolare esistente lungo la costa tirrenica, rimane dunque estranea ai fatti essenziali del tempo. Difatti la Via Consolare Popilia, nel tratto più meridionale del suo percorso non bordeggiava la costa, bensì risaliva verso l'interno passando per Solano e, superate le Grotte di Tremusa, raggiungeva la statio ai Piani della Melia, dirigendosi poi verso Cannitello, «ad Fretum», senza ripiegare verso Scilla.
Ai primi monaci basiliani gli storici attribuiscono la fondazione del Monastero e della chiesa di San Pancrazio, tra l'VIII e il IX secolo d.C., fortificati per volontà della stessa Bisanzio, che aveva affidato ai Padri il compito di difesa delle coste dello Stretto.
Il terremoto del 1783 rappresenta uno spartiacque importante nella storia di Scilla per la particolare violenza con la quale si abbatté sulla cittadina e anche perché rappresentò la fine di uno sviluppo economico che Scilla ebbe lungo tutto il settecento. Il successivo terremoto del 1908 costò a Scilla ed anche a Messina migliaia di morti. Gli scillesi per sfuggire ai violenti movimenti tellurici dopo il crollo delle loro abitazioni si riversarono sulla spiaggia pensando di essere al sicuro ma un violento maremoto si abbatté sulla spiaggia travolgendoli e finendo così di decimare la popolazione. In tempi più recenti, parallelamente alla emigrazione verso il Nord Italia, tipica della zona, vi fu un certo fermento culturale.
Come orientarsi
[modifica]I punti di maggior interesse sono il lungomare Colombo a Marina Grande che in estate è un luogo di ritrovo, la zona del porto e la via Annunziata a Chianalea. Infine la via panoramica nel quartiere San Giorgio nella parte alta della città.
Quartieri
[modifica]- Il centro storico di Scilla è denominato 1 San Giorgio, e si sviluppa intorno alla Piazza San Rocco, nella quale hanno sede, fra l'altro, la chiesa di San Rocco, patrono di Scilla, e il palazzo comunale. La Piazza San Rocco è costituita da un vasto terrazzamento costruito su un costone di roccia, e si affaccia a strapiombo sul panorama dello Stretto di Messina. Lo sguardo abbraccia Punta Pacì (che delimita l'estremità meridionale dell'area di Scilla), la Sicilia (in particolare Ganzirri e, nelle giornate terse, Capo Milazzo), in lontananza alcune delle Isole Eolie (Lipari, Panarea e Stromboli) e il Castello Ruffo. Il centro storico comprende l'antico abitato di Bastìa, contraddistinto dalle basse casette affacciate sui caratteristici vicoli. Alcuni elementi architettonici dello stile locale originario restano visibili nelle costruzioni oggi esistenti, fra i quali il caratteristico arco ribassato e la tipica finestrella di forma circolare.
- 2 Chianalea (a Chjanalèa) ossia Piana delle Galee, nome di un'antica imbarcazione ovvero sinonimo arcaico di pescespada. Zona costiera situata sul versante settentrionale della scogliera che ospita il Castello che la divide da Marina Grande. Chianalea offre solo pochi metri di spiaggia essendo quasi tutta la sua costa costituita da scogli e rocce che rendono pericoloso e difficile entrare in acqua. Tutta Chianalea è percorsa da un'unica strada che la connette da un lato con il porto e dall'altro con la . Elemento piacevole della zona è il grande numero di case costruite quasi tutte a ridosso del mare, che le hanno valso il soprannome di "piccola Venezia del Sud". Si colloca infine a metà tra Marina Grande e Chianalea il già menzionato porto che ospita barche da pesca e, durante il periodo estivo, piccole e medie imbarcazioni da diporto. Chianalea è inserito nella lista de I borghi più belli d'Italia.
- 3 Marina Grande — Si tratta della zona della spiaggia, delimitata, a sud e a nord, da due imponenti costoni di roccia. Un'altra attrattiva di Marina Grande è la chiesa cinquecentesca dello Spirito Santo, dove si trova il dipinto di Francesco Celebrano La discesa dello Spirito Santo (1799)
- 4 Jeracari — Si tratta dell'espansione più recente del centro abitato, si è formata circa trent'anni fa ed è costituita prevalentemente da cooperative, inoltre vi si trova il Campo sportivo comunale. Il quartiere è separato dal centro storico da una piccola zona disabitata e dal cimitero. Zona un tempo ricca di vigneti, in tempi recenti vi sono stati costruiti molti condomini.
Frazioni
[modifica]Sono inoltre frazioni del comune di Scilla, separate dai quattro quartieri del capoluogo:
- Favazzina, situata sulla costa tirrenica, a pochissimi chilometri a nord del capoluogo comunale, è una piccola e accogliente stazione balneare.
- Melia, in cui sono fiorenti l'agricoltura e l'allevamento, è situata a circa 800 m d'altezza, in una posizione ideale per la vicinanza al mare di Scilla (circa 15 minuti in auto), ed agli stabilimenti montani di Gambarie.
- Solano Superiore, situata alle pendici dell'Aspromonte, è molto apprezzata per la mitezza del clima durante il periodo estivo. È contigua a Solano Inferiore, frazione del comune di Bagnara Calabra. Apprezzata per la coltivazione delle patate e per l'allevamento dei maiali e delle capre.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]L'aeroporto più vicino è quello dello Stretto, a Reggio Calabria; altri aeroporti considerabili, visto anche l'alto numero di voli in arrivo, sono quello di Lamezia Terme (si prosegue da lì in treno, autobus o automobile) e quello di Catania (si prosegue da lì in treno, autobus o automobile verso Messina, si traghetta fino a Villa San Giovanni e successivamente si continua in treno, autobus o automobile).
In auto
[modifica]Si può arrivare in città principalmente tramite l'omonima uscita autostradale dell'A2.
In nave
[modifica]- 1 Porto di Scilla, Vico II Spirito Santo (A Scilla). Porto turistico-peschereccio con 100 posti barca.
In treno
[modifica]- 2 stazione di Scilla. La città è dotata di una stazione ferroviaria di Trenitalia; i treni che vi fermano sono quasi esclusivamente regionali, con origine a Reggio Calabria, Rosarno, Lamezia Terme, Paola o Cosenza.
In autobus
[modifica]Alcune compagnie locali di autobus effettuano fermate in partenza ed in arrivo nella città.
Come spostarsi
[modifica]Gran parte dell'area di interesse turistico è concentrata sul lungomare, pertanto è visitabile a piedi. È presente l'isola pedonale a Chianalea. Per salire dal lungomare alla parte alta c'è un ascensore pubblico.
In auto
[modifica]Una vasta area per parcheggiare è il lungomare con parcheggi a pagamento.
- 3 Parcheggio Chianalea Scilla, SS 18 Tirrena Inferiore, ☎ +39 3299893032. Utile per chi vuole raggiungere Chianalea
- 4 Parcheggio al porto. Parcherggio libero ma si esaurisce presto.
- 5 Parcheggio Stazione di Scilla, Via Ponte Livorno. Accanto la stazione.
Cosa vedere
[modifica]- 1 Castello Ruffo, Piazza Matrice. Il castello di Scilla si erge sul promontorio che divide le due spiagge di Marina Grande e di Chianalea. L'edificio presenta una pianta irregolare con parti databili a diverse epoche ma che nel complesso conservano tutt'oggi la configurazione abbastanza omogenea di una fortezza dotata di cortine, torrioni e feritoie. L'ingresso è preceduto dal ponte che conduce all'edificio il cui ambiente principale è caratterizzato dal portale di pietra costruito con arco a sesto acuto, su cui campeggiano lo stemma nobiliare dei Ruffo e la lapide che celebra il restauro del castello eseguito nel XVI secolo. Superato l'androne a volta ribassata si apre un cortile, e da qui, percorrendo il grande scalone, si giunge all'ingresso della residenza. Questa è dotata di ampi saloni, essendo stata di proprietà di una delle più ricche e importanti casate del regno di Napoli. Ospita inoltre uno dei fari della Marina Militare, il faro di Scilla.
- 2 Statua monumentale di Scilla, Belvedere di piazza S. Rocco. La statua rappresenta in maniera verosimile il mostro Scilla.
- 3 Chiesa di Maria Santissima Immacolata.
- 4 Chiesa di San Giuseppe.
- 5 Chiesa di San Rocco.
- 6 Faro.
- 7 Grotte di Tremusa.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]- Scilla in barca, ☎ +39 351 793 8988, [email protected]. Escursioni in barca.
Acquisti
[modifica]- 1 Supermercato Effesette Scilla, Via Giacomo Matteotti, 31.
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 Bellavista Bar-Gelateria, via panoramica, ☎ +39 3284425079.
- 2 Pizza Scilla - Food & Colors..., Piazza S. Rocco, 7, ☎ +39 324 874 4644.
Prezzi medi
[modifica]- 3 Molo 72, Via Grotte, 78, ☎ +39 3285318629. 10-20 €. Panini e piatti di pesce con terrazzino sul mare. Ci sono pochi posti.
- 4 Ristorante Antrois, Via Grotte, 53, ☎ +39 0965704316. Ristorante di pesce in un locale rustico con arredi in ferro battuto, travi a vista e oggetti decorativi marini.
- 5 Roxy Pub, Via Cristoforo Colombo.
- 6 De Angelis, Via Cristoforo Colombo, 29. Ristorante di pesce
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 B&B Al Vicoletto, Via Raffaele Piria V vico, 11, ☎ +39 393 273 9704.
- 2 Villa Paladino, SS 18 Tirrena Inferiore, 112, ☎ +39 347 625 5572.
Prezzi medi
[modifica]- 3 Hotel Scilla, Via Parco, 1, ☎ +39 0965 754895, [email protected]. Check-in: 14:00, check-out: 11:00.
- 4 Hotel Le Sirene, Via Nazionale, 57 (di fronte la stazione ferroviaria), ☎ +39 0965 704249, +39 348 7916895 (mobile), [email protected]. Aperto tutto l'anno, dispone di una stanza matrimoniale ad uso singola, una ad uso doppio, una tripla, una quadrupla ed una business da uno o due posti; offre servizi di yoga, escursioni in città con auto elettrica e fuori città su richiesta, possibilità di fare feste ed attività all'esterno ed un negozio di prodotti tipici all'interno dell'albergo.
- 5 Il Casato Deluxe Rooms & Sea View Restaurant, Via Annunziata, 25, ☎ +39 0965 790430. Check-in: 13:00, check-out: 11:00.
- 6 Casa Vela, Via Annunziata, 18, ☎ +39 0965 754024. Check-in: 15:00, check-out: 10:30.
Prezzi elevati
[modifica]- 7 Hotel Ristorante Palazzo Krataiis, Via Omiccioli Lungomare di Scilla, 30, ☎ +39 0965 754022.
Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Telefonia
[modifica]Relativamente buona la copertura telefonica cellulare.
Nei dintorni
[modifica]Le città visitabili nei dintorni sono in Calabria Reggio Calabria e, ad una maggiore distanza, Tropea e le città della costa ionica, mentre in Sicilia mete di interesse turistico sono Messina e Milazzo nelle vicinanza e, a maggior distanza, Capo d'Orlando, Taormina, Giardini-Naxos e Catania.
Altri progetti
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