William Beckford
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William Thomas Beckford (Fonthill, 1º ottobre 1760 – Bath, 2 maggio 1844) è stato uno scrittore, critico d'arte, politico e viaggiatore britannico.
«Temo che non sarò mai buono a nulla in questo mondo, se non per comporre arie, erigere torri, progettare giardini, far collezione di mobili in stile giapponese, e scrivere resoconti di viaggi in Cina o sulla Luna»
Cresciuto tra le più grandi agiatezze (era figlio del sindaco di Londra), la carriera politica gli fu preclusa a causa degli scandali omosessuali in cui rimase coinvolto che lo costrinsero anche a continui viaggi per l'Europa per evitare un'incriminazione formale.
Il suo racconto più importante, Vathek, fu scritto in lingua francese ed è un importante anello di congiunzione tra la letteratura illuministica e le esperienze preromantiche.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovinezza
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George Romney, 1782
Nacque a Fonthill, Wiltshire, nel castello di suo padre, ex Lord sindaco di Londra William Beckford. Da lui, il giovane William ereditò, a dieci anni, un milione di sterline, terreni e parecchie piantagioni di zucchero in Giamaica, che gli permisero di soddisfare i suoi interessi quali l'arte e l'architettura, oltre alla scrittura.
Matrimonio
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Tredici anni dopo, il 5 maggio 1783, sposò la quarta figlia del Conte Aboyne, Margaret Gordon, che morì dopo pochi anni di parto. Tuttavia, come detto, Beckford era bisessuale e a diciannove anni aveva avuto una relazione con William Courtenay, IX conte di Devon.
Grand Tour e prime esperienze letterarie
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Studiò con l'aiuto degli architetti Sir William Chambers e Alexander Cozens, e nel 1782 partì per il Grand Tour in Italia.
Nel 1783 scrisse un libro intitolato Dreams, Waking Thoughts, and Incidents.
Successo
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Subito dopo, nel 1786, scrisse la sua opera più famosa, il romanzo gotico Vathek, scritto in francese, vantandosi poi di averlo completato in soli tre giorni e due notti. C'è ragione di credere, comunque, che tale exploit fosse frutto della sua immaginazione, perché si tratta di un lavoro notevole, ricco d'invenzioni fantastiche e magnifiche, che a tratti raggiunge il sublime.
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Le altre sue principali opere sono Memoirs of Extraordinary Painters, scritta nel 1780, un'opera satirica, e Letters from Italy with Sketches of Spain and Portugal, scritta nel 1835, piena di descrizioni brillanti sui retroscena e i costumi.
Ultimi anni e morte
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Nel 1793 visitò il Portogallo, dove visse per qualche tempo.
La fama di Beckford, comunque, dipese tanto dalla sua eccentrica stravaganza come impresario e collezionista quanto dalle opere letterarie, dissipando nel contempo la sua fortuna di 100.000 sterline annue, delle quali solo 80.000 ne restarono alla sua morte.
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L'opportunità di ottenere l'intera biblioteca di Edward Gibbon diede a Beckford la base per la formazione della propria e, per questo, James Wyatt costruì Fonthill Abbey nella quale raccogliere la nuova biblioteca e la collezione d'arte di Beckford; Lord Nelson e gli Hamilton visitarono il palazzo nel 1800. I lavori terminarono nel 1807.
Riscoperta
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Agli inizi del Novecento fu ritrovato il suo ultimo romanzo rimasto inedito, Histoire du Prince Alasi et de la Princesse Firouzkah[1], di denso erotismo, esotismo ed orientaleggiante, non pubblicato in vita; avrebbe dovuto essere un episodio della Suite des Contes Arabes, racconti, scritti in francese, alla maniera delle Mille e una notte. A collegarli, una cornice: i protagonisti dei diversi episodi, convenuti al Palazzo del Fuoco Sotterraneo, apprendono di essere stati condannati all'eterna dannazione, e ciascuno racconta il percorso terreno che lo ha condotto a quell'esito.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- William Beckford, Italy, with sketches of Spain and Portugal. 1, London, Richard Bentley, 1834.
- William Beckford, Italy, with sketches of Spain and Portugal. 2, London, Richard Bentley, 1834.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ William Beckford (a cura di Giandonato Crico), Storia del principe Alasi e della principessa Firuzkah, Sellerio Editore, 1992.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikisource contiene una pagina dedicata a William Beckford
Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a William Beckford
Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a William Beckford
Wikiquote contiene citazioni di o su William Beckford
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su William Beckford
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Beckford, William, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Beckford, William, su sapere.it, De Agostini.
- (IT, DE, FR) William Beckford, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) William Beckford, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di William Beckford, su Liber Liber.
- Opere di William Beckford, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di William Beckford, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di William Beckford, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Audiolibri di William Beckford, su LibriVox.
- (EN) Bibliografia di William Beckford, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- Bibliografia italiana di William Beckford, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- (EN) Beckfordiana: The William Beckford website, su beckford.c18.net.
- (EN) Necrologio dalla Bath and Cheltenham Gazette, p. 3
- (EN) Edizione online di Vathek a eBooks@Adelaide
- (EN) Immagini della torre di Beckford a Bath, su thecentreofattention.org. URL consultato il 23 marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
- (PT) Opere di William Beckford presso la Biblioteca Nazionale del Portogallo|accesso=9 novembre 2023
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4926466 · ISNI (EN) 0000 0001 2275 8777 · SBN CFIV043921 · BAV 495/126981 · CERL cnp00402897 · ULAN (EN) 500062078 · LCCN (EN) n78095665 · GND (DE) 118997858 · BNE (ES) XX825765 (data) · BNF (FR) cb11890896m (data) · J9U (EN, HE) 987007258310605171 · NSK (HR) 000061202 · NDL (EN, JA) 00432694 |
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