è partita ieri 11 novembre e si concluderà il 12 dicembre prossimo il concorso annuale internazionale Wikipedia Asian Month 2023 per l'ampliamento dei contenuti relativi al continente asiatico. Il concorso, nato nel 2015, coinvolge quest'anno già più di 25 edizioni linguistiche di Wikipedia. Nella Wikipedia italiana puntiamo a superare il numero di 75 voci scritte durante la scorsa edizione.
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Favoletta
C'era una volta, in un paese lontano lontano, una bellissima principessa, indipendente e sicura di sé. Incontrò una rana mentre stava seduta contemplando argomenti ecologici sulle sponde di un laghetto incontaminato in un prato verde vicino al suo castello.
La rana le saltò in grembo e disse "Elegante signora, io ero un bel principe finché una strega cattiva non mi fece un incantesimo. Un bacio da te, comunque, ed io ritornerò ad essere il bel principe che sono e poi, dolcezza, noi ci potremo sposare e mettere su casa nel tuo castello insieme a mia madre, dove tu potrai cucinare per me, lavare I miei vestiti, portare nel tuo grembo i miei figli ed esserne per sempre grata."
Quella sera mentre la principessa cenava beatamente con gambe di rana saltate in padella, un vino bianco ed una salsa di cipolle, ridacchiava a pensava tra sé: "Col cazzo....!!"
La Malinche, giovane nobile azteca, schiava dei maya prima e poi di Hernán Cortés, fu l'interprete che gli permise di parlare con i maya e gli aztechi ed ebbe un figlio da lui.
Matilde di Canossa, la Gran Contessa, Regina d'Italia, alleata di papa Gregorio VII contro l'imperatore Enrico IV durante la lotta per le investiture.
Dorothy Parker, scrittrice, poetessa e giornalista statunitense. Fu tra le più argute e caustiche commentatrici dei fenomeni di costume americano dell’epoca. Come epitaffio sulla sua tomba suggerì “Scusatemi se faccio polvere”.
Marzo 2013: Accademia della Crusca, Consulenza linguistica, Infermiera sì, ingegnera no?, Cecilia Robustelli (Università di Modena): "Le resistenze all’uso del genere grammaticale femminile per molti titoli professionali o ruoli istituzionali ricoperti da donne sembrano poggiare su ragioni di tipo linguistico, ma in realtà sono, celatamente, di tipo culturale; mentre le ragioni di chi lo sostiene sono apertamente culturali e, al tempo stesso, fondatamente linguistiche." ... "I meccanismi di assegnazione e di accordo di genere giocano un ruolo importante nello scambio comunicativo e meriterebbero di essere conosciuti anche al di fuori della cerchia accademica per fugare la convinzione, diffusa, che usare certe forme femminili rappresenti solo una moda." ... "Un uso più consapevole della lingua contribuisce a una più adeguata rappresentazione pubblica del ruolo della donna nella società, a una sua effettiva presenza nella cittadinanza e a realizzare quel salto di qualità nel modo di vedere la donna che anche la politica chiede oggi alla società italiana. È indispensabile che alle donne sia riconosciuto pienamente il loro ruolo perché possano così far parte a pieno titolo del mondo lavorativo e partecipare ai processi decisionali del paese. E il linguaggio è uno strumento indispensabile per attuare questo processo: quindi, perché tanta resistenza a usarlo in modo più rispettoso e funzionale a valorizzare la soggettività femminile?"
dicembre 2013: La Crusca risponde: il ministro o la ministra?: "La Presidente dell’Accademia della Crusca, Nicoletta Maraschio, ... tiene a ribadire l’opportunità di usare il genere grammaticale femminile per indicare ruoli istituzionali (la ministra, la presidente, l’assessora, la senatrice, la deputata ecc.) e professioni alle quali l’accesso è normale per le donne solo da qualche decennio (chirurga, avvocata o avvocatessa, architetta, magistrata ecc.) così come del resto è avvenuto per mestieri e professioni tradizionali (infermiera, maestra, operaia, attrice ecc.)."
24 giugno 2016 Wired, "9 buone ragioni per parlare al femminile (e usare sindache)" - Intervista di Anna Rita Longo a Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, e Cecilia Robustelli, docente di Linguistica italiana presso l'Università di Modena e Reggio Emilia e collaboratrice dell'Accademia. - Buona sintesi
5 novembre 2016: De Mauro: basta Strega, voglio tornare ai classici "Quando abbiamo iniziato a dire "ministra" e "sindaca" molti hanno sobbalzato. Ma le donne ministro o sindaco non c'erano mai state. Nato il ruolo è giusto che il vocabolario si adegui. La lingua ci autorizza a usare i femminili. Usiamo i femminili, con qualche attenzione."