Trattato di Batumi

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Trattato di Batumi
Firma4 giugno 1918
LuogoBatumi
CondizioniCaduta del governo della Federazione Rivoluzionaria Armena
PartiImpero ottomano (bandiera) Impero ottomano
Prima Repubblica di Armenia
FirmatariImpero ottomano
Repubblica Democratica di Armenia
Repubblica Democratica di Georgia e Repubblica Democratica di Azerbaigian
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Il trattato di Batumi è stato un trattato di pace tra la Prima Repubblica di Armenia e l'Impero ottomano, firmato a Batumi il 4 giugno 1918. È stato il primo trattato della Prima Repubblica di Armenia. Esso consisteva di 14 articoli. Gli ottomani mantenevano il controllo del Governatorato del Caucaso sud-occidentale. Il trattato, contestato dal generale armeno Andranik Toros Ozanian, provocò la caduta del governo della Federazione Rivoluzionaria Armena (Dashnakzutyun).

Il trattato è stato firmato mentre l'esercito ottomano era attestato a 7 km da Erevan, ed a soli 10 km da Echmiadzin. Il trattato dovette essere esaminato e confermato dagli Imperi Centrali. Quindici giorni dopo il trattato, delegati provenienti dall'Armenia furono invitati a Costantinopoli. Nel territorio ceduto la maggior parte degli 1.250.000 abitanti pre-guerra erano armeni, con più di 400.000 nel solo settore ceduto della provincia di Erevan[1].

Il generale Andranik rifiutò di accettare il trattato di Batumi. Andranik e i suoi uomini continuarono la resistenza, arroccandosi sui monti e dichiarando un nuovo stato chiamato Repubblica dell'Armenia montanara. Nel corso del 1918, le loro attività si concentrarono presso la zona del Zanghezur-Karabakh, territorio che costituiva il legame tra l'Impero ottomano e la sua alleata Repubblica Democratica di Azerbaigian.

  1. ^ Il Popolo Armeno dai tempi antichi ai tempi moderni, Richard G. Hovannisian, Palgrave Macmillan, 1997, p.301

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