Tim Ryan (politico)

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Tim Ryan

Membro della Camera dei rappresentanti - Ohio, distretto n.13
Durata mandato3 gennaio 2013 –
3 gennaio 2023
PredecessoreBetty Sutton
SuccessoreEmilia Sykes

Membro della Camera dei Rappresentanti - Ohio, distretto n.17
Durata mandato3 gennaio 2003 - 3 gennaio 2013
PredecessoreJames Traficant
SuccessoreDistretto eliminato

Membro del Senato dell'Ohio, distretto n.32
Durata mandato3 gennaio 2001 - 19 dicembre 2002
PredecessoreAnthony Latell, Jr.
SuccessoreMarc Dann

Dati generali
Partito politicoDemocratico

Timothy John Ryan, detto Tim (Niles, 16 luglio 1973), è un politico statunitense, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato dell'Ohio dal 2003 al 2023.

Dopo gli studi, Ryan lavorò come collaboratore del deputato James Traficant, che venne poi coinvolto in una serie di scandali. Nel 2000 Ryan ottenne un dottorato in legge e fu poi eletto al senato dell'Ohio per un mandato.

Successivamente, quando Traficant fu accusato di corruzione, Ryan decise di non cercare la rielezione al senato di stato, ma di concorrere per il seggio di Traficant. Questi si candidò comunque, seppure da indipendente, ma alla fine Ryan vinse le elezioni con largo margine. Venne poi sempre riconfermato negli anni successivi.

Nei fatti Ryan ha quasi sempre assunto delle posizioni politiche moderate. Ha votato a favore dell'Emendamento Stupak-Pitts, che vieta l'utilizzo di fondi federali per finanziare gli aborti. Ha criticato ripetutamente l'amministrazione Bush, incolpandola di mettere in secondo piano le questioni importanti. Inoltre sostiene l'aumento delle tasse sulle piccole imprese al fine di colmare il deficit pubblico.

Il 4 aprile 2019 annuncia la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico in previsione delle elezioni presidenziali del 2020.[1][2] Si ritira il 24 ottobre per candidarsi alla rielezione nel 13º distretto congressuale dell'Ohio.[3]

Ha programmato di ritirarsi dalla Camera dei rappresentanti alla fine del 117º Congresso, per correre come senatore.

Discorso virale[4]

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Ryan è diventato un recente caso virale su Internet, dopo aver effettuato al Congresso americano un coinvolgente discorso in cui ha ''distrutto'' il partito Repubblicano, accusandolo di aver chiamato una riforma contro il COVID-19 ''lista dei desideri liberale'' e perciò portandolo ad effettuare un discorso in cui si è scagliato contro di loro, accusandoli anche di non pagare i cittadini che hanno perso i propri cari o il lavoro e avere i soldi solo per loro e tutti i parlamentari repubblicani, come anche Mitch McConnell.

Il discorso intero è proposto qui di seguito:

«Ve lo devo dire , è assolutamente incredibile. Solo pochi anni fa, il mercato azionario era a 25.000, i profitti aziendali ad oggi sono i più alti degli ultimi decenni, i ricchi continuano a diventare sempre più ricchi e i nostri amici dall'altra parte dicono: 'Cosa facciamo adesso?' Facciamo una riduzione delle tasse dove l'83% va all'1% più ricco delle persone. Avanti veloce di alcuni mesi.

Pandemia globale. 36 milioni di persone disoccupate! Il 40% delle famiglie che hanno un lavoratore che guadagna $ 40.000 all'anno o meno ha perso il lavoro il mese scorso! 4 milioni di persone non hanno voluto pagare l'affitto! E il partito repubblicano ha detto che non abbiamo soldi per aiutarli! Ma stiamo scherzando?! Dove vivete ragazzi?! Linee alimentari nei blocchi dei nostri banchi alimentari negli Stati Uniti in America! Un bambino su cinque sta soffrendo e Il tuo partito non può nemmeno portare cibo a loro!

Questa non è una lista dei desideri!. Se è una lista dei desideri, è per la classe operaia! ... State voltando le spalle al popolo americano!»

  1. ^ Tim Ryan si è candidato alle primarie del Partito Democratico per le elezioni presidenziali del 2020, in il Post, 4 aprile 2019. URL consultato il 7 agosto 2019.
  2. ^ (EN) Issues, in timryanforamerica.com, 4 aprile 2019. URL consultato il 7 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2019).
  3. ^ (EN) Democratic U.S. Representative Ryan of Ohio ends presidential bid, in Reuters, 24 ottobre 2019. URL consultato il 28 ottobre 2019.
  4. ^ https://www.facebook.com/watch/?v=780363799202653, su facebook.com.

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