Stazione di Ghirla
Ghirla stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Valganna, località Ghirla |
Coordinate | 45°55′22.8″N 8°49′17.04″E |
Linee | Bettole di Varese-Luino Ghirla-Ponte Tresa |
Storia | |
Stato attuale | convertita in fermata per autobus |
Attivazione | 1914 |
Soppressione | 1955 |
Caratteristiche | |
Tipo | stazione in superficie, passante, di diramazione |
La stazione di Ghirla era una stazione posta lungo la ferrovia della Valganna e capolinea meridionale della linea per Ponte Tresa. Serviva il centro abitato di Ghirla, frazione del comune di Valganna, in provincia di Varese.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nei primi anni 1910 la Società Varesina per Imprese Elettriche, titolare di buona parte delle linee ferroviarie leggere dell'alto Varesotto, decise di attivare un nuovo collegamento tra la Valganna e il comune frontaliero di Lavena: tale relazione era d'importanza strategica, in quanto nel limitrofo paese svizzero di Ponte Tresa aveva il suo capolinea la linea a scartamento ridotto per Lugano, che permetteva il collegamento quasi diretto con il sistema delle strade ferrate elvetiche[1].
Nel 1912 la società ottenne la concessione e commissionò pertanto all'architetto Giuseppe Sommaruga la ricostruzione della fermata di Ghirla, onde tramutarla in un interscambio tra la nuova linea e quella tra Luino e Varese: i lavori procedettero speditamente e già il 4 febbraio 1914 la nuova stazione venne inaugurata. Pochi mesi dopo, il 17 luglio 1914, venne attivata la linea per Ponte Tresa, rendendo effettiva la funzione di stazione di diramazione[2].
L'esercizio rimase fiorente fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, dopo la quale le linee tramviarie del Varesotto conobbero un progressivo calo del traffico: ciò si sommò alla visione della nuova classe dirigente repubblicana a vari livelli, che guardava con maggior favore al trasporto su gomma piuttosto che a quello ferroviario, giudicato troppo dispendioso e poco efficiente. Il 25 agosto 1953 cessò il servizio sulla linea per Ponte Tresa e il 28 febbraio 1955 accadde lo stesso sulla tratta Varese-Luino[2].
Nei mesi successivi si provvide a disarmare il sedime ferroviario, a rimuovere la palificazione e le apparecchiature elettriche: il sedime venne asfaltato e il complesso fu trasformato in autostazione a servizio delle linee automobilistiche interurbane[3].
Strutture e impianti
[modifica | modifica wikitesto]Trattandosi di un interscambio di diramazione tra due linee, la stazione disponeva di un sedime attrezzato con binari di transito, di sosta e di manovra. Inizialmente tutto il piazzale era completamente scoperto: qualche anno dopo l'inaugurazione vennero aggiunte alcune pensiline in ferro battuto, onde riparare i tre binari passanti.
Il complesso è architettonicamente coerente con i dettami dello stile Liberty nell'interpretazione dell'architetto Sommaruga: il fabbricato viaggiatori (a due piani più sottotetto) è in cemento intonacato, con finiture angolari e fasce marcapiano realizzate col porfido (o granofiro) estratto a Cuasso al Monte.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926
- ^ a b A. Betti Carboncini, Binari ai laghi, op. cit.
- ^ Lago di Ghirla, la stazione di Ghirla, su 100kmdamilano.it. URL consultato il 25 giugno 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Adriano Betti Carboncini, Binari ai laghi, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, 1992, pp. 76-123, 186-203, ISBN 88-85068-16-2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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