Statonia
Statonia è stata una città etrusca dell'Etruria meridionale, la cui localizzazione è incerta e dibattuta.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Ricordata da Strabone e Vitruvio come grande città dell'entroterra etrusco, è anche citata da Seneca[1] e da Plinio il Vecchio[2] in riferimento a un lacus Statoniensis, individuato da alcuni studiosi come il lago di Bolsena, ipotesi rifiutata, oppure come il lago di Mezzano, in territorio di Valentano.
Sul sito della perduta Statonia è stato molto dibattuto e non è possibile trovare una soluzione definitiva. Tra i siti individuati si ricordano Ischia di Castro, Farnese, Pitigliano e Bomarzo. Un'ipotesi che ha trovato particolare seguito è quella che vede sorgere Statonia sul ripiano tufaceo delle Sparne, nella valle del Fiora a sud-ovest di Pitigliano, nella provincia di Grosseto, dove è stato ritrovato un insediamento (Poggio Buco) che fu florido nel VII secolo a.C., con cinta muraria in opus quadratum di circa 3 km.[3][4][5] Il ritrovamento di un epitaffio di un magistrato statoniense – «C. Anicius L. filius [---]acus IlIIvir Staton(iensium)» – nella necropoli bomarzese della Selva di Malano, ha portato alcuni studiosi a spostare la localizzazione della città nella località di Piammiano, identificando il lacus con il lago Vadimone.[6][7]
È stato rinvenuto un Bollo su una tegola romana, "VICCIANA. DF. STATONIE." nel sepolcreto comune romano del liberto Satrino, nell'area archeologica di Poggio Sommavilla, conservata nel Comune di Collevecchio. [8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Naturales quaestiones, III, 58, 8.
- ^ Naturalis historia, II, 209.
- ^ Mariagrazia Celuzza, Simona Rafanelli e Giuseppe M. Della Fina, Principi di Maremma, in Archeo. Attualità del passato, agosto 2009, pp. 24-45.
- ^ Aldo Mazzolai, Guida della Maremma. Percorsi tra arte e natura, Firenze, Le Lettere, 1997.
- ^ Carlo Citter, Guida agli edifici sacri della Maremma, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2002.
- ^ Statonia, su Treccani. Enciclopedia dell'arte antica. URL consultato il 14 gennaio 2020.
- ^ Massimiliano Munzi, La nuova Statonia, in Ostraka, IV, 2, dicembre 1995, pp. 1-15.
- ^ Umberto Mattei, La Sabina tiberina dalla preistoria alla fine dell'impero romano, 2004 p, 59
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pietro Romanelli, STATONIA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- A. Talocchini, STATONIA, in Enciclopedia dell'Arte Antica, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1966.
- G. Bartoloni, STATONIA, in Enciclopedia dell'Arte Antica, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.