Nella prima stagione postbellica la Fortitudo vinse per la prima volta il campionato regionale arrivando a sfiorare addirittura la qualificazione alla finalissima nazionale. Un considerevole contributo a tale risultato lo diede il trainer ungherese József Ging, che nel gennaio 1920 arrivò a Roma e cominciò ad allenare la Fortitudo a stagione in corso, affinandone la tecnica. Grazie ai suoi insegnamenti la Fortitudo divenne una delle squadre più forti del centromeridione, in grado di mettere in difficoltà, o addirittura sconfiggere, finanche le compagini toscane.
In semifinale la Fortitudo si trovò a fronteggiare i campani della Puteolana e i toscani del Pisa. La compagine pisana aveva conquistato il titolo regionale e aveva conseguito ottimi risultati nelle amichevoli contro squadre del nord, dunque era considerata la favorita. Tuttavia la Fortitudo sovvertì ogni pronostico vincendo entrambi gli scontri diretti, per 2-0 nella capitale e addirittura per 4-1 a Pisa. Vinto il girone a punteggio pieno, la Fortitudo si trovò a fronteggiare nella finale centro-meridionale un'altra compagine toscana, il Livorno, il quale a un certo punto si trovò in vantaggio di tre reti, prima di subire la parziale rimonta della compagine capitolina che segnò due gol riaprendo l'incontro. La finale si concluse 3-2 in favore dei labronici, con la Fortitudo che tuttavia recriminò per l'arbitraggio. Il Livorno perse poi la finalissima contro l'Internazionale di Milano (cioè l'Inter) per 3-2.