Scrittrice
Il termine scrittrice è il femminile del termine "scrittore". Per molti secoli la cultura letteraria fu considerata un'esclusiva maschile con l'ammissione di rarissime eccezioni.[1] Nell'ambito degli studi letterari l'idea che il contributo delle scrittrici vada considerato come un genere autonomo si è ormai affermato tra i critici almeno dal XVIII secolo.[2]
Ma sono state le stesse donne scrittrici a rintracciare la "tradizione femminile" nella letteratura. Mary Scott nel 1774 scrive il poemetto The Female Advocate.[3] Nel 1803, Mary Hays ha pubblicato Female Biography[4] un'opera in sei volumi sulle donne illustri di ogni epoca e paese.
Nel XX secolo, Virginia Woolf con Una stanza tutta per sé del 1929 esplora la condizione femminile dell'epoca, in rapporto alla produzione letteraria.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Mesopotamia
[modifica | modifica wikitesto]Tra le prime scrittrici della storia conosciute oggi c'è Enheduanna, proveniente dall'antico popolo degli Accadi ma attestata in diversi reperti dei Sumeri; è anche la prima poetessa di cui abbiamo testimonianze: era l'Alta Sacerdotessa della dea della fecondità Inanna e del dio della luna Sin. Probabilmente visse nella città-stato sumera di Ur oltre 4.200 anni fa.
I contributi di Enheduanna a lei già attribuiti all'epoca alla letteratura sumerica, andata purtroppo in gran parte persa per sempre, includono diverse invocazioni a Inanna e una raccolta di inni conosciuti come "Inni del tempio sumerico". A lei sono attribuiti ulteriori testi, cose che la rendono la prima autrice nella storia.
Fu anche la prima donna conosciuta a ricoprire, nominata da suo padre (il Sargon di Akkad, il quale detiene anch'egli un primato: fu il primo imperatore della storia), il titolo di "En", un ruolo di grande importanza nella politica, che veniva incredibilmente spesso ricoperto dalle figlie dei re sumeri.
Enheduanna fu infine nominata Somma Sacerdotessa, per aiutare il padre ad assicurarsi il potere nel sud della Mesopotamia, dove si trovava la città di Ur.
Antica Grecia
[modifica | modifica wikitesto]Sicuramente la scrittrice e poetessa più nota dell'antica Grecia è Saffo (c. 630 a.C. – c. 570 a.C.), originaria dell'isola di Lesbo e nota soprattutto per la sua poesia lirica, spesso atta ad essere cantata accompagnata da una lira.
La maggior parte della poesia di Saffo è purtroppo andata perduta, e di conseguenza ciò che è rimasto della sua opera è riemerso soltanto in maniera frammentaria, fatta eccezione per un poema, unico del tutto completo: il famoso Inno ad Afrodite.
Oltre alla poesia lirica, altri autori antichi affermarono che Saffo scrisse poesie giambiche, "caratterizzate dal ridicolo e l'osceno". Esistono inoltre 3 epigrammi attribuiti a Saffo, ma in realtà scritti da imitatori ellenistici dello stile di Saffo.
Medio Oriente
[modifica | modifica wikitesto]Nel III secolo, una poetessa chiamata Avvaiyar, della popolazione indiana dei Tamil, che visse durante il periodo della letteratura Sangam, è considerata contemporanea ai poeti uomini Paranar, Kabilar e Thiruvalluvar.
È stata accertata come autrice di 7 versi in Naṟṟiṇai, 15 in Kuṟuntokai, 4 in Akanaṉūṟu e 33 in Puṟanāṉūṟu. La leggenda vuole che ella fosse una poetessa di corte dei sovrani Tamil. La maggior parte delle sue canzoni parlava di un piccolo capo tribù, di nome Vallal Athiyamaan Nedumaan Anji, e della sua famiglia. Il resto delle sue odi riguardava i vari aspetti del governo statale, scritti che si sono rivelati poi fondamentali per comprendere gli usi e costumi della popolazione arcaica tamil.
Medioevo
[modifica | modifica wikitesto]Europa
[modifica | modifica wikitesto]Nel Medioevo in Occidente si ricordano per la poesia religiosa Rosvita di Gandersheim (sec. X), e Herrada di Landsberg (sec. XII); per quella profana Maria di Francia, che compone dei lais (racconti in versi), e Beatrice de Dia. Da ricordare anche Trotula de Ruggiero, della celebre scuola medica di Salerno, per alcuni trattati a lei attribuiti: De passionibus mulierum ante in et post partum, De ornatu mulierum e Practica secundum Trotam.
In ambito europeo, Cristina da Pizzano, nata a Venezia nel 1364 ma cresciuta e vissuta in Francia, è stata la prima scrittrice di professione e la prima storica laica.[5]
Giappone
[modifica | modifica wikitesto]Scritto durante il medioevo giapponese, il romanzo Genji monogatari è stato scritto all'inizio dell'XI secolo dalla nobildonna Murasaki Shikibu, considerata con la sua opera la prima scrittrice donna del Giappone.
Nel mondo
[modifica | modifica wikitesto]Italia
[modifica | modifica wikitesto]Rinascimento e Settecento
[modifica | modifica wikitesto]Nel Quattrocento e nel Cinquecento c'è stato un fiorire di poetesse: Gaspara Stampa, Vittoria Colonna, Isabella di Morra, Veronica Franco, Veronica Gambara.
Questa tradizione si interruppe nel seicento, per riprendere, poi nel settecento con l'alto numero di poetesse dell'Arcadia, luogo idilliaco in poesia.
- Teresa Bandettini col nome arcadico di Amarilli Etrusca[7]
- Maria Selvaggia Borghini col nome arcadico di Filotima Innia[8]
- Faustina Maratti Zappi col nome arcadico di Aglauro Cidonia
- Maria Maddalena Morelli col nome arcadico di Corilla Olimpica
- Aurora Sanseverini Gaetani col nome arcadico di Lucinda Coritesia
- Maria Antonia Scalera Stellini col nome arcadico di Aricia Gnateatide[9]
- Paolina Secco Suardo Grismondi col nome arcadico di Lesbia Cidonia[10]
- Fortunata Sulgher col nome arcadico di Temira Parasside[11]
- Clotilde Tambroni col nome arcadico di Doriclea Sicionia[12]
Francia
[modifica | modifica wikitesto]Esistenzialismo
[modifica | modifica wikitesto]In Francia il termine più usato a partire dal XVII secolo fu femme de lettres in concomitanza con il diffondersi dei salotti letterari luogo di incontro e di dibattiti tra gli intellettuali parigini, dove non era raro che la padrona di casa svolgesse un ruolo culturale, in prevalenza letterario.[13]
A cavallo del XVIII e XIX secolo, spicca la figura della scrittrice Madame de Staël che, con i suoi viaggi, le sue opere e le sue frequentazioni, influenzò la letteratura europea dell'epoca diffondendo lo spirito del romanticismo.[14]
Novecento
[modifica | modifica wikitesto]La scrittura al femminile ebbe una svolta radicale con la pubblicazione de Le deuxième sexe (Il secondo sesso, 1949) di Simone de Beauvoir (1908-1986). La de Beauvoir, legata allo scrittore e filosofo Jean-Paul Sartre (1905-1980), era un'esistenzialista che, da questa prospettiva, indagava sulle cause della condizione di inferiorità in cui si trova la donna e sulle sue possibili vie di uscita.
Ciascun essere umano, nella sua propria individualità, è necessariamente «altro» (indicato convenzionalmente in minuscolo) rispetto a ogni (altro) individuo, ma in questa ovvia considerazione di alterità non vi è alcuna connotazione di valore, né indicazione di una condizione di subordinazione: l'«Altro» (maiuscolo), per la Beauvoir è invece l'essere connotato come irriducibilmente inferiore che, in quanto tale, va tenuto distinto e individuato con chiarezza in modo da essere collocato in un piano inferiore e separato. In questo contesto l'«Altro» è la donna, è l'appartenente a un sesso diverso da quello che ha connotato e connota di sé il mondo, è perciò «il secondo sesso», essendo naturalmente quello maschile il primo.
Regno Unito
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1862 la scrittrice irlandese Julia Kavanagh (1824-1877) pubblicò il saggio English women of letters[15] in cui prende in esame le opere più significative per lo sviluppo del romanzo moderno prodotte da dieci scrittrici del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda dal XVII al XIX secolo, le seguenti:
- Oroonoko di Aphra Behn (1640-1689) che fu la prima donna di lingua inglese a guadagnarsi da vivere come scrittrice;
- David Simple di Sarah Fielding (1710-1768);
- Evelina e Cecilia di Frances Fanny Burney (1752-1840), citata come Madame D'Arblay;
- Emmeline, Ethelinda e The Old Manor House di Charlotte Smith (1749-1806);
- quattro romanzi gotici di Ann Radcliffe (1764-1823);
- A Simple Story di Elizabeth Inchbald (1753-1821);
- Castle Rackrent, Belinda e Tales of Fasionable Life di Maria Edgeworth (1767-1849);
- I 6 principali capolavori di Jane Austen (1775-1817);
- The Father and Daughter e Adeline Mowbray di Amelia Opie (1769-1853);
- The Wild Irish Girl e O'Donnel di Lady Morgan (c.1776-1859).
Slovenia
[modifica | modifica wikitesto]In lingua slovena le prime scrittrici compaiono nel XIX secolo: Josipina Turnograjska (1833-1854) che nella sua breve vita scrisse 38 racconti oltre a diverse poesie; Pavlina Pajk (1854-1901) che scrisse novelle, racconti e sei romanzi; Luiza Pesjak (1828-1898) la cui opera si ricollega al romanzo femminile tedesco.
Pseudonimi maschili
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante la non trascurabile presenza di scrittrici, uno stereotipo diffuso era che l'attività di scrivere fosse una prerogativa maschile, per questo nel secolo XIX era pratica diffusa tra alcune scrittrici l'usare pseudonimi maschili per pubblicare le proprie opere e venir ascoltate, indipendentemente dal sesso (basti pensare al caso delle sorelle Brontë, di George Sand e di George Eliot o di Jane Austen).
Libri per ragazzi
[modifica | modifica wikitesto]La presenza delle donne nella letteratura per ragazzi è diventata di rilievo anche in epoche in cui scrivere libri era pressoché una prerogativa esclusivamente maschile. Un certo ritardo lo si è avuto invece in Italia, dove nell'intero Ottocento non si hanno figure di particolare importanza.
Scrittrici per ragazzi
[modifica | modifica wikitesto]Libri per ragazzi scritti da donne
[modifica | modifica wikitesto]- Piccole donne
- La capanna dello zio Tom
- Il piccolo Lord
- Il giardino segreto
- La piccola principessa
- Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson
- Heidi
- Il mostro peloso
- Pattini d'argento
- Io e la mamma
- Incompreso
- Pao alla conquista del mondo
- La bambina Babilonia
- Caro Hamid, fratello lontano
- Camilla e la matita magica
- La bestia e la bella
- L'ultimo elfo
- Harry Potter
- Anna dai capelli rossi
- L'incredibile storia di Lavinia
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ne è segno l'uso di pseudonimi maschili soprattutto nel primo ottocento.
- ^ In Inghilterra George Ballard (Memoirs of Several Ladies of Great Britain Who Have Been Celebrated for their Writing or Skill in the Learned Languages, Arts, and Sciences, pubblicato nel 1752; letteralmente "Memorie di parecchie signore di Gran Bretagna che sono state celebrate per le loro abilità di scrittura o nelle lingue ecc.") e John Duncombe (Feminiad, un catalogo delle donne scrittrici del 1754) danno un largo spazio alle scrittrici.
- ^ (EN) Miss Mary SCOTT, The Female Advocate; a Poem Occasioned by Reading Mr. Duncombe's Feminead, 1774. URL consultato il 7 luglio 2020.
- ^ (EN) Mary Hays, Female Biography; Or Memoirs of Illustrious and Celebrated Women, of All Ages and Countries: Alphabetically Arranged, Richard Phillips, 1803. URL consultato il 7 luglio 2020.
- ^ Jean-Yves Tilliette, Cristina da Pizzano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 31, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1985. URL consultato il 6 luglio 2020.
- ^ Per la determinazione delle corrispondenze tra nomi arcadici e nomi secolari, si fa riferimento principalmente a Weller (1856), (1862) e a Lancetti (1836).
- ^ Ibid. pag. 17
- ^ Weller, 1977, cit. pag. 199
- ^ G.M. Crescimbeni, L'Istoria della volgar poesia, VI volume, Venezia, 1730, p. 365. URL consultato il 5 marzo 2023.
- ^ Ibid. pag. 86.
- ^ Vincenzo Lancetti, cit. pag. 368.
- ^ Gaetano Melzi, Dizionario di opere anonime e pseudonime di scrittori italiani, Tip. Pirola, Milano 1848, p. 332.
- ^ Molière scrisse come parodia Les femmes savantes.
- ^ Anne-Louise-Germaine Necker, baronessa di Staël-Holstein, su treccani.it. URL consultato il 6 luglio 2020.
- ^ (EN) Julia Kavanagh, English women of letters: biographical sketches, Tauchnitz, 1862. URL consultato il 10 luglio 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Virginia Woolf, Une Chambre à soi (A Room of One's Own, 1929), traduit par Clara Malraux, 10/18, 2001
- Arthur Schopenhauer, Essai sur les femmes, 1854
- John Stuart Mill, La Sujétion des femmes, 1869
- Laure Adler et Stefan Bollmann, Les Femmes qui écrivent vivent dangereusement, Paris, Flammarion, 2007. ISBN 978-2-08-011641-3
- Camille Aubaude, Lire les femmes de lettres, Paris, Dunod, 1993.
- Geneviève Brisac, La marche du cavalier, Paris, éditions de l'Olivier, 2002.
- Angela Carter, The Sadeian Woman: An Exercise in Cultural History, Londres, Virago, 1979.
- Hélène Cixous, Entre l'écriture, Paris, éditions des Femmes, 1986.
- 'Le Rire de la méduse, L'Arc, Simone de Beauvoir et la lutte des femmes 61, 1975.
- Colette Cosnier, Le Silence des filles: de l'aiguille à la plume, Fayard, 2001.
- Béatrice Didier, L'Écriture-femme, Paris, PUF, 1981.
- Xavière Gauthier, Surréalisme et sexualité, Paris, Gallimard, 1971.
- Sandra M. Gilbert et Susan Gubar, The Madwoman in the Attic: The Woman Writer and the Nineteenth Century Imagination, New Haven, Yale University Press, 1979.
- No Man's Land. The Place of the Woman Writer in the Twentieth Century, vol. 2, Sexchanges, New Haven et Londres, Yale University Press, 1989.
- Claudine Hermann, Les Voleuses de langue, Paris, éditions des Femmes, 1976.
- bell hooks, Talking Back, Boston, South End Press, 1989.
- Yearning: Race, Gender and Cultural Politics, Londres, Turnabout, 1991.
- Annie Le Brun, À distance, Paris, Pauvert/Carrère, 1984.
- Vagit-prop, Lâchez tout et autres textes, Paris, Ramsay/Pauvert, 1990.
- Nancy K. Miller, The Heroine's Text: Readings in the French and English Novel, 1722-1782, New York, Columbia University Press, 1980.
- The Poetics of Gender, New York, Columbia University Press, 1986; 1987.
- Christine Planté, La Petite Sœur de Balzac, essais sur la femme auteur, Paris, Seuil, 1989.
- Joanna Russ, How to Suppress Women's Writing, Austin, University of Texas Press, 1983.
- Liesel Schiffer, Femmes remarquables du XIXe siècle, Paris, Vuibert, 2008. ISBN 978-2-7117-4442-8
- Elaine Showalter (dir.), The New Feminist Criticism: Essays on Women, Literature, and Theory, New York, Pantheon, 1985.
- Gayatri Chakravorty Spivak, In Other Worlds: Essays in Cultural Politics , Londres, Methuen, 1987; Routledge, 2006.
- Robyn R. Warhol & Diane Price Herndl (éd.), Feminisms, an Anthology of Literary Theory and Criticism, Houndmills (Basingstoke, Hampshire), Macmillan Press, 1997.
- Aa.Vv., Lo spazio della scrittura: Letterature comparate al femminile, 25 gennaio 2017, ISBN 88-7115-271-9.
- Approfondimenti
- Dalla piuma alla penna: giornalismo femminile dal 1804 al 1943, collana le collezioni dell'Emeroteca della Biblioteca del Senato della Repubblica, Roma, Senato della repubblica, 2010.
- Unione donne italiane di Ferrara (a cura di), Perché la stampa femminile?, Ferrara, Italo Bovolenta, 1977.
- Milly Buonanno, La donna nella stampa : giornaliste, lettrici e modelli di femminilità, Roma, Editori Riuniti, 1978.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiversità contiene risorse su scrittrice
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su scrittrice
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Femmes de lettres à Venise aux XVI et XVII siècles, su clio.revues.org.
- Inventaire des écrits féminins, su aix1.uottawa.ca. URL consultato il 24 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2006).
- Unione femminile (PDF) [collegamento interrotto], su unionefemminile.it.
- Letteratura al femminile, su letteraturaalfemminile.it.
- poetesse della prima Arcadia, su beniculturali.it, Ministero dei Beni Culturali.
- Poetesse e scrittrici, su books.google.it.
- Antologia delle poetesse romantiche inglesi, su books.google.it.
- Sulle scritture femminili del novecento, su losguardodiiskah.wordpress.com.
- Pari opportunità provincia di Lucca (PDF) [collegamento interrotto], su pariopportunita.provincia.lucca.it.
- RaiLa scrittura delle donne Scrittrici e poetesse del nostro tempo raccontano la specificità della creatività letteraria al femminile, su rai.tv.
- Voci di donne dell'ex Jugoslavia [collegamento interrotto], su akkuaria.org.
- Donne e letteratura, su parodos.it. URL consultato il 26 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2016).
- Comune di Firenze, su soalinux.comune.firenze.it. URL consultato il 15 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2013).