Papà diventa mamma

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Papà diventa mamma
Aldo Fabrizi e Ave Ninchi nel film
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1952
Durata84 min
Dati tecniciB/N
Generecommedia, comico
RegiaAldo Fabrizi
SoggettoPiero Tellini
SceneggiaturaMario Amendola, Aldo Fabrizi, Ruggero Maccari
ProduttoreAldo Fabrizi
Casa di produzioneAlfa Film
Distribuzione in italianoRank Film
FotografiaMario Bava
MontaggioNella Nannuzzi
MusicheCarlo Innocenzi, Rico Simeone
ScenografiaCarlo Vignati
Interpreti e personaggi

Papà diventa mamma è un film del 1952 diretto da Aldo Fabrizi. È il terzo capitolo della trilogia cominciata con La famiglia Passaguai del 1951 e La famiglia Passaguai fa fortuna del 1952.

Roma. Peppe, Margherita e i loro tre figli vivono una vita del tutto normale: Peppe ha un negozio di tessuti, Margherita è una casalinga pedante e gelosa, per la quale tutto quello che fa il marito non va mai bene. Entrambi si rinfacciano la presunta poca fatica delle loro attività quotidiane in casa e al negozio. Una sera vanno a teatro a vedere lo spettacolo del mago Bhormah, un ipnotizzatore che chiama sul palco e ipnotizza diverse persone.

A un certo punto viene chiamato anche Peppe; il mago, per vincere la sua diffidenza, lo ipnotizza convincendolo che lui è "una madre di famiglia", ma durante il numero cade e viene portato in ospedale, lasciando tutte le sue "vittime" ipnotizzate. Convinto di essere una donna, Peppe comincia quindi a comportarsi come tale. Sull'autobus pretende e ottiene un posto a sedere, lasciando la moglie in piedi col figlio piccolo in braccio; a casa indossa la camicia da notte di Margherita e si mette e dormire al suo posto; usa la sua crema e legge un giornale femminile.

La mattina successiva, indossata la vestaglia della moglie, la spedisce al negozio mentre lui rimane a casa a fare le pulizie, cucinare, fare il bucato e... pettegolare con le vicine. Dopo aver mandato il figlio a fare la spesa va in terrazzo a fare il bucato, litigando con tutte le donne che vi trova. Di lì a poco arma una scenata dalla finestra con tutte le vicine a seguito di un pettegolezzo. Sua moglie Margherita, intanto, si sta affaticando al negozio, e comincia a rendersi conto che anche il lavoro del marito è tutt'altro che facile. Da un articolo di giornale scopre finalmente il motivo dei suoi strani comportamenti, e lo porta inizialmente da uno psichiatra. I due coniugi, coi tre figli, vanno quindi all'ospedale, dove l'ipnotizzatore si è svegliato ma che, per il brutto colpo, è diventato strabico.

Nel tentativo di far tornare Peppe uomo ipnotizza Margherita, che si trova così a comportarsi da uomo autoritario e rissoso. Giungono intanto gli altri ipnotizzati, e il mago fugge per sottrarsi all'assedio. Dopo un rocambolesco inseguimento una botta in testa lo guarisce dallo strabismo, e può quindi far tornare normali tutte le persone. A casa Peppe e Margherita si raccontanto le reciproche esperienze da casalingo e negoziante, e si rendono conto che la vita è faticosa per entrambi, con un rinnovato sentimento di amore.

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