Palenzonaite
Palenzonaite | |
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Classificazione Strunz | 8.AC.25[1] |
Formula chimica | Ca2+2Na+Mn2+2V5+3O12[2] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | monometrico[3] |
Sistema cristallino | cubico[4] |
Classe di simmetria | esottaedrica[3] |
Parametri di cella | a = 12,5342(2) Å, V = 1969,20(1) ų[5] |
Gruppo puntuale | 4/m 3 2/m[6] |
Gruppo spaziale | Ia3d[4] |
Proprietà fisiche | |
Densità misurata | 3,63[5] g/cm³ |
Densità calcolata | 3,93[5] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 5-5½[7] |
Sfaldatura | assente[7] |
Frattura | subconcoide[7] |
Colore | rosso vino[4] |
Lucentezza | adamantina, subadamantina, grassa[1] |
Opacità | trasparente[7] |
Striscio | rosso-bruno[4] |
Diffusione | rara |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La palenzonaite (simbolo IMA: Plz[8]) è un minerale e un vanadato molto raro del supergruppo del granato e del gruppo della berzeliite con la composizione chimica idealizzata Ca2+2Na+Mn2+2V5+3O12.[2]
Etimologia e storia
[modifica | modifica wikitesto]La palenzonaite è stata descritta nel 1987 da Riccardo Basso, che tra l'altro ha dato il nome al minerale bassoite. Basso chiamò il nuovo minerale del gruppo della berzeliite in onore del mineralogista dilettante e professore di chimica all'Università degli Studi di Genova, Andrea Palenzona, che lo scoprì nella miniera di manganese del "Molinello", in Liguria.[2][9]
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Secondo l'attuale classificazione dell'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA), la palenzonaite appartiene al supergruppo del granato, dove forma il gruppo della berzeliite con 15 cariche positive sulla posizione reticolare coordinata tetraedrica insieme a berzeliite, manganberzeliite e schäferite.[10]
Nell'obsoleta, ma in parte ancora in uso, 8ª edizione della sistematica minerale secondo Strunz, la palenzonaite appartiene alla classe dei minerali dei "fosfati, arseniati e vanadati" e quindi alla sottoclasse dei "fosfati anidri [PO4]3−, senza anioni estranei", dove si trova insieme a berzeliite, chladniite, fillowite, galileiite, johnsomervilleite, manganberzeliite, schäferite, stornesite-(Y) e xenophyllite formano il sistema nº VII/A.08.
La 9ª edizione della sistematica minerale di Strunz, valida dal 2001 e utilizzata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA), elenca la palenzonaite nella classe "8.A Fosfati, ecc. senza anioni aggiuntivi, senza H2O"; questa è ulteriormente suddivisa in base alla dimensione relativa dei cationi coinvolti, in modo che il minerale possa essere trovato nella suddivisione "8.AC Con cationi di media e grande dimensione" in base alla sua composizione, dove forma il gruppo della berzeliite col sistema nº 8.AC.25 insieme a berzeliite, manganberzeliite e schäferite.[1]
Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, che viene utilizzata principalmente nel mondo anglosassone, elenca la palenzonaite nella classe dei "fosfati, arseniati e vanadati" e lì nella sottoclasse di "fosfati anidri, ecc.". Qui è insieme a berzeliite, manganberzeliite e schäferite con le quali forma il gruppo della berzeliite e la sottoclasse "Fosfati anidri ecc., (A+B2+)5(XO4)3 con il sistema nº 38.02.01 .
Chimica
[modifica | modifica wikitesto]La palenzonaite con la composizione idealizzata
è l'analogo del manganese della schäferite o l'analogo del vanadio della berzeliite [2]
Esiste una miscibilità almeno parziale con la berzeliite secondo la reazione di scambio:
Il contenuto di calcio nella posizione X può essere ben al di sopra del valore massimo previsto per i granati di questo gruppo. L'equalizzazione della carica avviene mediante incorporazione di silicio nella posizione tetraedrica corrispondente alla reazione di scambio:
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]La palenzonaite cristallizza nel sistema cubico nel gruppo spaziale Ia3d (gruppo nº 230) con 8 unità di formula per cella unitaria. Il cristallo misto naturale della località tipo ha il parametro reticolare a = 12,543 Å. Il parametro reticolare della palenzonaite sintetica pura è leggermente più grande: a = 12,573 Å.[11]
La struttura è quella del granato. Il sodio (Na+) e il calcio (Ca2+) occupano la posizione X, che è dodecaedrica circondata da 8 ioni ossigeno, il manganese (Mn2+) occupa la posizione Y, che è ottaedrica circondata da 6 ioni ossigeno, e la posizione Z, che è tetraedrica circondata da 4 ioni ossigeno, è occupata esclusivamente dal vanadio (V5+).[2][11]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]La palenzonaite si forma durante la metamorfosi dei depositi di manganese. La località tipo è la "miniera del Molinello" in Val Graveglia nell'Appennino Ligure vicino a Ne nella città metropolitana di Genova (in Liguria),[9] nota per i suoi rari minerali di manganese.[2] Altri giacimenti italiani si trovano in Piemonte in provincia di Cuneo.[12][13]
La palenzonaite si trova qui in piccole vene associata a calcite, braunite, saneroite, ganofillite e axinite.[9][2][6] Questo giacimento di manganese è la località tipo di numerosi altri minerali rari, come arsenmedaite, bassoite, cortesognoite, medaite, molinelloite, paseroite, piemontite-(Sr), tiragalloite e vanadiocarfolite.[12][13]
La palenzonaite naturale si forma secondariamente in condizioni ossidanti durante il metamorfismo di basso grado nei depositi di manganese.[2][11]
Al di fuori dell'Italia, la palenzonaite è stata rinvenuta in Svizzera nella valle della Ferrera nel Canton Grigioni, dove si trova insieme a medaite, saneroite, pirobelonite, fianelite, parsettensite, rodocrosite, kutnohorite, egirina e quarzo.[6][12][13]
Al di fuori dell'Europa, la palenzonaite è stata documentata nella miniera di Yamato sull'isola di Amami Ōshima nella prefettura di Kagoshima (nel Kyūshū, in Giappone).[12][13]
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]La palenzonaite si presenta sotto forma di cristalli rosso vino, che brillano con lucentezza adamantina, di dimensioni fino a 6 millimetri. La forma cristallina è dominata dal dodecaedro rombico {110}.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Palenzonaite, su mindat.org. URL consultato il 28 agosto 2024.
- ^ a b c d e f g h i (EN) John L. Jambor et al., New Mineral Names: Palenzonaite (PDF), in American Mineralogist, vol. 73, 1988, pp. 927-935. URL consultato il 28 agosto 2024.
- ^ a b Grew, p. 810
- ^ a b c d (DE) Palenzonaite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 28 agosto 2024.
- ^ a b c Nagashima, p.1086.
- ^ a b c (EN) Palenzonaite (PDF), in Handbook of Mineralogy. URL consultato il 28 agosto 2024.
- ^ a b c d Basso, p. 137.
- ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 27 agosto 2024.
- ^ a b c Basso, p. 136
- ^ (EN) Edward S. Grew et al., IMA Report – Nomenclature of the garnet supergroup (PDF), in American Mineralogist, vol. 98, 2013, pp. 785–811. URL consultato il 28 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2021).
- ^ a b c (EN) M. Nagashima e T. Armbruster, Palenzonaite, berzeliite, and manganberzeliite: (As5+,V5+,Si4+)O4 tetrahedra in garnet structures (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 76, 2012, pp. 1081–1097. URL consultato il 28 agosto 2024.
- ^ a b c d (DE) Palenzonaite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 28 agosto 2024.
- ^ a b c d (EN) Localities for Palenzonaite, su mindat.org. URL consultato il 28 agosto 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Edward S. Grew, Andrew J. Locock, Stuart J. Mills, Irina O. Galuskina, Evgeny V. Galuskin e Ulf Hålenius, Nomenclature of the garnet supergroup (PDF), in American Mineralogist, vol. 98, 2013, pp. 785-811. URL consultato l'11 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
- (EN) M. Nagashima e T. Armbruster, Palenzonaite, berzeliite, and manganberzeliite: (As5+, V5+, Si4+)O4 tetrahedra in garnet structures (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 76, n. 5, ottobre 2012, pp. 1081-1097. URL consultato il 24 luglio 2015.
- (EN) R. Basso, The crystal structure of palenzonaite, a new vanadate garnet from Val Graveglia (Northern Apennines, Italy), in Neues Jahrbuch für Mineralogie, Monatshefte, vol. 1987, 1987, pp. 136-144.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Palenzonaite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Palenzonaite Mineral Data, su webmineral.com.
- (EN) Palenzonaite, su mindat.org.