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Oscillazione antartica

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La Modalità Anulare Meridionale è solitamente definita come la differenza nella pressione atmosferica media zonale al livelo del mare a 40°S (medie latitudini) e 65°S (Antartide).[1]

L'oscillazione antartica (AAO, Antarctic oscillation, per distinguerla dall'oscillazione artica o AO), nota anche come modalità anulare meridionale (SAM, Southern Annular Mode), è una modalità di variabilità atmosferica a bassa frequenza presente nell'emisfero australe, definita come una fascia di forti venti occidentali o di bassa pressione che circonda l'Antartide e che si sposta verso nord o verso sud.[2]

Costituisce un fattore climatico significativo per l'Australia, influenzandone le condizioni meteorologiche: è infatti associata a tempeste e fronti freddi che si spostano da ovest a est, portando precipitazioni nella regione meridionale del paese.[3]

SAM dal 1979 al 2020.

Sia gli eventi SAM positivi che quelli negativi tendono a durare approssimativamente dai dieci giorni alle due settimane, anche se l'intervallo di tempo tra un evento positivo e uno negativo è casuale. Quest'ultimo di solito ha una durata variabile da una settimana a qualche mese, con una SAM negativa più comune nei mesi freddi e una SAM positiva più prolungata nei mesi più caldi. I venti associati all'oscillazione antartica provocano la risalita delle acque profonde circumpolari calde lungo la piattaforma continentale antartica,[4][5] fenomeno che è stato collegato allo scioglimento basale della piattaforma di ghiaccio.[6] Tale meccanismo causato dal vento potrebbe destabilizzare ampie porzioni della calotta glaciale antartica.[7]

Fase positiva

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Nella sua fase positiva, la fascia dei venti occidentali che guida la corrente circumpolare antartica si intensifica e si contrae verso l’Antartide.[8] Durante l'inverno, la fase positiva aumenta le precipitazioni nell'Australia sudorientale (fin sopra lo stato di Victoria) a causa di maggiori flussi d'aria umida provenienti dall'Oceano Pacifico. Allo stesso tempo, diminuisce la pioggia nel sud-ovest e riduce le precipitazioni nevose nelle aree alpine australiane. In primavera e in estate, la fase positiva riduce le probabilità di caldo estremo e aumenta i flussi umidi sulla terraferma, rendendo quindi la primavera e l’estate più umide del normale. La fase positiva si verifica più frequentemente in corrispondenza dell'evento noto come La Niña.[9]

Fase negativa

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L'oscillazione durante la sua fase negativa, mentre si espande verso l'Australia sudorientale.[10]

Durante la fase negativa, la fascia dei venti occidentali si sposta verso l'equatore, riducendo così le precipitazioni nel sud-est dell'Australia durante l'estate e aumentando la possibilità di ondate di calore in primavera. Durante l'inverno, solitamente si verificano piogge più abbondanti del normale nelle regioni meridionali e sud-occidentali, con maggiori nevicate nelle aree alpine, mentre lungo la costa orientale l'inverno è più secco a causa della debolezza dei flussi d'aria umida provenienti da est e a causa della presenza della Grande Catena Divisoria, che funge da ombra pluviometrica. La fase negativa si verifica più frequentemente in corrispondenza di El Niño.[9]

Nel 2014 è stata ricostruita la storia dell'oscillazione antartica degli ultimi mille anni, a partire dall'analisi di carote di ghiaccio e ricostruzioni della crescita degli alberi. I risultati di tale ricerca suggeriscono che dall'inizio del XXI secolo l'oscillazione si trovi nella fase positiva più estrema dell'ultimo millennio, e che tali tendenze siano attribuibili all’aumento dei livelli di gas serra e alla riduzione dell’ozono stratosferico.[11]

  1. ^ (EN) Doo Young L.; Petersen M. R.; Lin W., The Southern Annular Mode and Southern Ocean Surface Westerly Winds in E3SM, in Earth and Space Science, vol. 6, n. 12, 11 dicembre 2019, pp. 2624-2643, DOI:10.1029/2019EA000663.
  2. ^ (EN) The Southern Annular Mode (SAM), su Australian Government - Bureau of Meteorology. URL consultato il 5 febbraio 2024.
  3. ^ (EN) Southern Annular Mode and the Australian climate, su Australian Government - Bureau of Meteorology. URL consultato il 5 febbraio 2024.
  4. ^ (EN) Hayakawa H.; Shibuya K.; Aoyama Y.; Nogi Y.; Doi K., Ocean bottom pressure variability in the Antarctic Divergence Zone off Lützow-Holm Bay, East Antarctica, in Deep Sea Research Part I: Oceanographic Research Papers, vol. 60, gennaio 2012, pp. 22-31, Bibcode:2012DSRI...60...22H, DOI:10.1016/j.dsr.2011.09.005, ISSN 0967-0637 (WC · ACNP).
  5. ^ (EN) Spence P.; Griffies M.G.; England M.H.; McC. Hogg A.; Saenko O.A.; Jourdain N.C., Rapid subsurface warming and circulation changes of Antarctic coastal waters by poleward shifting winds (PDF), in Geophysical Research Letters, vol. 41, n. 13, 16 luglio 2014, pp. 4601-4610, Bibcode:2014GeoRL..41.4601S, DOI:10.1002/2014gl060613, ISSN 0094-8276 (WC · ACNP).
  6. ^ (EN) Green C.A.; Blankenship D.D.; Silvano A.; Van Wijk E., Wind causes Totten Ice Shelf melt and acceleration, in Science Advances, vol. 3, n. 11, 1º novembre 2017, Bibcode:2017SciA....3E1681G, DOI:10.1126/sciadv.1701681, ISSN 2375-2548 (WC · ACNP), PMID 29109976.
  7. ^ (EN) Anderson R.F.; Ali S.; Bradtmiller L.I.; Nielsen S.H.H.; Fleisher M.Q.; Anderson B.E.; Burckle L.H., Wind-Driven Upwelling in the Southern Ocean and the Deglacial Rise in Atmospheric CO2, in Science, vol. 323, n. 5920, 13 maggio 2009, pp. 1443-1448, Bibcode:2009Sci...323.1443A, DOI:10.1126/science.1167441, ISSN 0036-8075 (WC · ACNP), PMID 19286547.
  8. ^ (EN) Thompson D.W.J.; Solomon S.;Kushner P.J.; England M.H.; Grise K.M.; Karoly D.J., Signatures of the Antarctic ozone hole in Southern Hemisphere surface climate change, in Nature Geoscience, vol. 4, novembre 2011, pp. 741-749, Bibcode:2011NatGe...4..741T, DOI:10.1038/ngeo1296, ISSN 1752-0894 (WC · ACNP).
  9. ^ a b (EN) Southern Annular Mode, su Australian Government - Bureau of Meteorology. URL consultato il 5 febbraio 2024.
  10. ^ (EN) Davidson H.;, Roaring Forties' shift south means more droughts for southern Australia, in The Guardian, 12 maggio 2014. URL consultato il 5 febbraio 2024.
  11. ^ Abram N.J.; Mulvaney R.; Vimeux F.; Phipps S.J.; Turner J.; England M.H., Evolution of the Southern Annular Mode during the past millennium, in Nature Climate Change, vol. 4, 11 maggio 2014, pp. 564-569, DOI:10.1038/nclimate2235.

Voci correlate

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