Organizzazione Gehlen
LꞌOrganizzazione Gehlen o Gehlen Org (spesso chiamata The Org) fu unꞌagenzia di spionaggio (intelligence) istituita nel giugno 1946 dalle autorità di occupazione alleata postbellica della Germania e consisteva in ex membri del 12º Dipartimento dello Staff Generale dellꞌEsercito Tedesco (Foreign Armies East, o FHO). Essa era diretta da Reinhard Gehlen, che in precedenza era stato Maggior Generale della Wehrmacht e capo dellꞌintelligence militare della Germania nazista sul Fronte orientale durante la seconda guerra mondiale.
Lꞌagenzia fu un precursore del Bundesnachrichtendienst (o Servizio di Intelligence Federale) che fu istituito nel 1956.
Fondazione
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la seconda guerra mondiale, Reinhard Gehlen agì sotto la tutela dellꞌUS Army G-2 (intelligence), ma volle stabilire unꞌassociazione con la Central Intelligence Agency (CIA). Nel 1947, in accordo con la CIA, lꞌorientamento militare dellꞌorganizzazione si volse verso lo spionaggio politico, economico e tecnico contro il Blocco orientale e il nomignolo "Pullach" divenne sinonimo dꞌintrighi dei servizi segreti.[1]
Secondo un rapporto, lꞌOrg fu per molti anni "i soli occhi e orecchi della CIA sulle nazioni del Blocco Sovietico" durante la Guerra Fredda. La CIA tenne rapporti prossimi con il gruppo Gehlen: lꞌOrg forniva la mano dꞌopera mentre la CIA le necessità materiali per operazioni clandestine, quali finanziamenti, auto e aeroplani.
Ogni prigioniero di guerra (POW) che tornava dalla prigionia alla Germania Ovest tra il 1947 e il 1955 veniva intervistato da agenti Org. Questi reduci, che erano stati obbligati a lavorare nelle industrie e costruzioni sovietiche e che erano desiderosi di partecipare, rappresentavano unꞌincomparabile fonte d’informazioni: un quadro attuale, post bellico di come si evolveva lꞌUnione Sovietica.[2]
Operazioni principali
[modifica | modifica wikitesto]LꞌOrg aveva stretti contatti con le organizzazioni di emigrati dallꞌEst Europa.
Compiti imprevisti, quali osservazioni dellꞌoperare del sistema ferroviario sovietico, aeroporti e porti erano altrettanto importanti che le infiltrazioni negli Stati Baltici usando S-Boot della ex Kriegsmarine,[3] condotti da equipaggi tedeschi e comandati dal tenente comandante Hans-Helmut Klose.[4] Unꞌaltra missione dellꞌOrganizzazione Gehlen fu lꞌOperazione Rusty, che compiva attività di controspionaggio dirette contro i dissidenti delle organizzazioni tedesche in Europa.
Lꞌ Operazione della Org in Boemia fu il maggior successo di controspionaggio. Penetrando unꞌoperazione Ceca, lꞌOrg scoprì unꞌaltra rete, una rete gestita dallꞌUDBA, la polizia segreta della Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia, in molte città dellꞌEuropa occidentale.[5] LꞌOrganizzazione Gehlen ebbe anche successo nello scoprire unꞌunità segreta sovietica per assassinii che funzionava al riparo dello SMERSH. Un informatore Org a Praga riferì che lꞌArmata Rossa aveva realizzato un avanzato detonatore multiuso di progetto ceco ma fabbricato in un impianto militare a Kharkiv, per il quale la CIA mostrò interesse. Parecchie settimane dopo, i corrieri dellꞌOrg presentarono il detonatore, con tutti i dati tecnici, allo staff di collegamento CIA a Pullach. Poco dopo, allꞌingegnere ceco e alla sua famiglia fu fatta passare clandestinamente la frontiera ed entrarono nella Germania Occidentale per poi trasferirsi negli Stati Uniti.[6] Identificando la gente che soffriva sotto i nuovi regimi comunisti nellꞌEuropa Orientale, lꞌOrg reclutò molti agenti che "non desideravano altro che cacciare i Bolscevichi dallꞌEuropa".[7]
LꞌOrg Gehlen impiegò centinaia di ex membri del Partito Nazista,[8] che furono difesi dalla CIA. James Critchfield, ex capo della divisione Vicino Oriente e Sud Asia della CIA, dichiarò al The Washington Post nel 2001,
«I've lived with this for --- Almost everything negative that has been written about Gehlen, in which he has been described as an ardent ex-Nazi, one of Hitler's war criminals -- this is all far from the fact.»
«Io ho vissuto con questo 50 anni … Quasi ogni cosa negativa che è stata scritta a proposito di Gehlen, nella quale egli è stato dipinto come un ardente ex-nazista, uno dei criminali di guerra di Hitler --- ciò è del tutto lontano dai fatti.»
Gehlen discusse lꞌopera dellꞌOrganizzazione nelle sue memorie, pubblicate nel 1977, intitolate The Service: The Memoirs of General Reinhard Gehlen.[10]
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Allorché Org emerse sotto gli occhi del pubblico, Gehlen e il suo gruppo attinsero alla critica da entrambe le fonti, sia dallꞌEst che dallꞌOvest. Un articolo di Sefton Delmer, corrispondente senior per il Daily Express di Londra, il 17 marzo 1952, rese pubblico Gehlen. Due anni e mezzo dopo, il 10 agosto 1954, Delmer scrisse che "Gehlen e i suoi Nazisti stanno arrivando" implicando nel suo scritto che una continuazione di nientꞌaltro che gli scopi di Hitler fossero a portata di mano attraverso il "mostruoso potere sotterraneo in Germania" dellꞌOrg.[11] Nel 2006, dopo aver esaminato documenti selezionati declassificati della CIA sulla Gehlen Org, un articolo sul Guardian offrì una nuova prospettiva su questo tentativo di combattere il comunismo con alcuni ex-Nazisti"... con tutti i compromessi morali coinvolti [nel reclutare ex Nazisti], si trattò di un completo fallimento in termini di ꞌꞌintelligenceꞌꞌ. I Nazisti erano terribili spie".[12] Gruppi comunisti e governi classificarono il gruppo di Gehlen come fanatici e virulenti agenti di vendetta e di imperialismo statunitense, riempiendo la linea generale del partito su un presunto complotto occidentale per risuscitare il potere nazista.[13]
Alois Brunner, ritenuto un operativo dellꞌOrg, era formalmente responsabile del Campo di internamento di Drancy, vicino a Parigi, e collegato allꞌassassinio di 140 000 ebrei durante lꞌOlocausto.[14] Secondo Robert Wolfe, storico agli Archivi Nazionali USA,
«US Army accepted Reinhard Gehlen's offer to furnish alleged expertise on the Red Army – and was bilked by the many mass murderers he hired»
«Lꞌintelligence dellꞌEsercito degli Stati Uniti accettò lꞌofferta di Reinhard Gehlen di fornire presunte perizie sullꞌArmata Rossa – e fu ingannata dai molti assassini di massa che aveva ingaggiato.»
James Critchfield più tardi continuò ad affermare in unꞌintervista giornalistica che
«There's no doubt that the CIA got carried away with recruiting some pretty bad people.»
«Non vi è dubbio che la CIA fu portata a reclutare alcune cattive persone»
LꞌAmerican National Security Archive afferma che Gehlen "impiegò numerosi ex nazisti e noti criminali di guerra".[15] Un articolo su Der Spiegel portava questo titolo sul numero del 16 febbraio 2011: The Nazi Criminals Who Became German Spooks (I criminali nazisti che divennero spie tedesche). Lꞌarticolo afferma:[16]
I documenti della CIA rivelarono nella storica esposizione del dipartimento del BND che anche il Bundestag, il parlamento tedesco, era informato in materia. Secondo questi documenti, Reinhard Gehlen, capo dellꞌOrg e più tardi presidente del BND, rivelò al Comitato sulla Difesa Europea del Bundestag lꞌ11 dicembre 1953, che circa 40 dei suoi impiegati provenivano dalle SS o dalle SD. ... Se vi fu ignoranza in materia, fu solo perché nessuno voleva sapere -- non Gehlen, non Adenauer, non Globke e presumibilmente neanche molti altri.
Un articolo sul ꞌꞌThe Independentꞌꞌ del 29 giugno 2018 fece questa affermazione su alcuni impiegati dellꞌOrg e della BND:[17]
Operando fino al 1956, quando fu sostituita dalla BND, alla Organizzazione Gehlen fu consentito impiegare almeno 100 ex ufficiali della Gestapo o delle SS. ... Fra di essi vi era il vice di Adolf Eichmann, Alois Brunner, che giunse fino alla vecchiaia nonostante avesse inviato più di 100 000 ebrei nei ghetti o nei campi dꞌinternamento, e lꞌex maggiore delle SS Emil Augsburg. Molti funzionari ex nazisti, compreso Silberbauer, il catturatore di Anna Frank, furono trasferiti dalla Organizzazione Gehlen alla BND. ... Invece di espellerli, pare che la BND desiderasse reclutarne di più – almeno per qualche anno.
Gli autori del libro A Nazi Past: Recasting German Identity in Postwar Europe affermano che Reinhard Gehlen semplicemente non voleva conoscere i trascorsi degli uomini che la BND assumeva negli anni 1950.[18]
Lꞌamericano National Security Archive sostiene che Gehlen
«… employed numerous former Nazis and known war criminals.»
«… impiegava numerosi ex nazisti e noti criminali di guerra.»
Dꞌaltra parte, la colpevolezza dello stesso Gehlen fu ignorata da James H. Critchfield, della CIA, che lavorò con lꞌorganizzazione di Gehlen dal 1949 al 1956. Nel 2001, egli disse che: "Quasi tutto ciò che di negativo fu scritto su Gehlen, come un ardente ex-nazista, uno dei criminali di guerra di Hitler... è ben lontano dalla realtà dei fatti", come cita il ꞌꞌWashington Postꞌꞌ. Critchfield afferma che Gehlen fu "riluttante nellꞌassumere i primi uomini dellꞌex ꞌꞌSicherheitsdienstꞌꞌ (Servizio di Sicurezza del Reichsführer-SS), sotto le pressioni del Cancelliere tedesco Konrad Adenauer per aver a che fare con la valanga delle sovversioni che li nasconde dalla Germania Orientale".[19]
Penetrazione sovietica dellꞌOrg
[modifica | modifica wikitesto]Vi erano anche rapporti di "talpe" allꞌinterno dellꞌagenzia, che ne mina la credibilità. In effetti, un documento CIA pubblicato qualche anno più tardi parlava di una "catastrofica" penetrazione sovietica della Organizzazione Gehlen.[20][21] Gran parte delle "talpe" erano ex-nazisti reclutati dal MGB[22] La missione WIN in Polonia fu un fallimento a causa delle contro-spie cha la compromisero; come venne fuori, il cosiddetto Quinto Comando dellꞌorganizzazione WIN allꞌinterno della Polonia era stato creato dai servizi sovietici di ꞌꞌintelligenceꞌꞌ.
Fin dallꞌinizio degli anni 1950, i Sovietici stavano ricevendo rapporti dagli infiltrati nellꞌOrg Heinz Felfe, Hans Clemens ed Erwin Tiebel.[23] Tutti e tre furono infine scoperti nel 1961 e processati per tradimento; furono condannati nel 1963. Clemens e Felfe avevano ammesso di aver trasmesso una gran quantità di informazioni segrete ai sovietici, compresi 15 000 documenti classificati.[24][25]
Cꞌerano anche comunisti e loro simpatizzanti allꞌinterno della CIA e del SIS (MI6), tra cui Kim Philby, lui stesso un agente segreto sovietico. Appena questa informazione comparve, Gehlen, personalmente, e lꞌOrganizzazione Gehlen, ufficialmente, furono attaccati dai governi delle potenze occidentali. Il governo britannico in particolare fu specialmente ostile verso Gehlen, e la stampa britannica politicamente liberale fornì la pubblicazione dellꞌesistenza dellꞌOrganizzazione Gehlen, il che compromise lꞌoperazione.[11]
Riorganizzazione
[modifica | modifica wikitesto]Il 1º aprile 1956, la Gehlen Org fu formalmente rimpiazzata dal Bundesnachrichtendienst (o Servizio dꞌIntelligence Federale)[16] della Repubblica Federale Tedesca, che esiste ancora. Reinhard Gehlen fu il primo Presidente; egli si ritirò nel 1968, raggiunta lꞌetà del pensionamento.
Budget
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1948, lꞌOrganizzazione Gehlen aveva un budget annuale di US$1 500 000 (ad oggi, tenuto conto dellꞌinflazione, US$ 16 milioni).[26]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Höhne & Zolling, p. 86.
- ^ Höhne & Zolling, p. 76.
- ^ Höhne & Zolling, p. 82.
- ^ Stephen Dorril, MI6: Inside the Covert World of Her Majesty's Secret Intelligence Service, Simon and Schuster, 2002, pp. 190–91, ISBN 0-743-21778-0.
- ^ Höhne & Zolling, p. 157.
- ^ Höhne & Zolling, p. 139.
- ^ Höhne & Zolling, p. 141.
- ^ Höhne & Zolling, p. 31.
- ^ a b Bernstein, Adam. "CIA Official James Critchfield dies at 86 ", The Washington Post, Washington, D.C., 24 April 2003. Accesso il 12 dicembre 2016.
- ^ (EN) The Service: The Memoirs of General Reinhard Gehlen by Reinhard Gehlen. Book review, in Center for the Study of Intelligence, Central Intelligence Agency, 2 luglio 1996. URL consultato il 17 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2010).
- ^ a b Höhne & Zolling, p. 172.
- ^ a b Non vi furono discussioni sullꞌampio utilizzo nel servizio di ꞌꞌintelligenceꞌꞌ della Germania Orientale di ex membri delle SS. "Why Israel's capture of Eichmann caused panic at the CIA", The Guardian, 8 giugno 2006.
- ^ (EN) Höhne & Zolling, ꞌꞌIntroductionꞌꞌ, H.R. Trevor-Roper
- ^ Biography: Alois Brunner, su us-israel.org, Jewish Virtual Library (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2001).
- ^ a b (EN) The CIA and Nazi War Criminals, Released Under Nazi War Crimes Disclosure Act, in Electronic Briefing Book No. 146, National Security Archive, 4 febbraio 2005. URL consultato il 17 dicembre 2019.
- ^ a b (EN) Klaus Wiegrefe, Intelligence Agency's Murky Past: The Nazi Criminals Who Became German Spooks, in Der Spiegel, 16 febbraio 2011, ISSN 2195-1349 . URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Himmler's daughter worked for Germany's foreign intelligence agency in 1960s, officials admit, su The Independent, 29 giugno 2018-06. URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) David A. Messenger e Katrin Paehler, A Nazi Past: Recasting German Identity in Postwar Europe, University Press of Kentucky, 21 aprile 2015, ISBN 978-0-8131-6057-3.
- ^ (EN) George Lardner Jr, CIA Declassifies Its Records On Dealings With Ex-Nazis, in Washington Post, 18 marzo 2001, ISSN 0190-8286 . URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ (EN) Scott Shane, Documents Shed Light on C.I.A.'s Use of Ex-Nazis, in The New York Times, 6 giugno 2006, ISSN 0362-4331 . URL consultato il 9 novembre 2022.
- ^ Tennent H. Bagley, Spy Wars: Moles, Mysteries, and Deadly Games, Yale University Press, 2007, pp. 136–137, ISBN 978-0300134780.
- ^
«{{{1}}}»
- ^ (EN) Jeffery T. Richelson, A Century of Spies: Intelligence in the Twentieth Century, Oxford University Press, 17 luglio 1997, ISBN 978-0-19-976173-9.
- ^ Nigel West, Historical Dictionary of International Intelligence, Scarecrow Press, 2006, pp. 41, ISBN 0810864932.
- ^ Trial of 3 as Soviet Spies Opens in West Germany (PDF), in The New York Times, 9 luglio 1963 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2017).
- ^ James H. Critchfield: Partners at Creation: The Men Behind Postwar Germany's Defense and Intelligence Establishments. Annapolis: Naval Institute Press, 2003. ISBN|1-591-14136-2.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Jerome S. Legge, Collaboration, Intelligence, and the Holocaust: Ferdinand Ďurčanský, Slovak Nationalism, and the Gehlen Organization, in Holocaust and Genocide Studies, vol. 32, n. 2, 2018, pp. 224–248, DOI:10.1093/hgs/dcy029.
- Heinz Höhne e Hermann Zolling, The General Was a Spy: The Truth about General Gehlen and his Spy Ring, New York, Coward, McCann & Geoghegan, 1972, ISBN 978-0-698-10430-3.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Organizzazione Gehlen
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Gehlen Organization, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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