Nicolò Amidano
Nicolò Amidano arcivescovo della Chiesa cattolica | |
---|---|
Ritratto immaginario di Nicolò Amidano, realizzato da Giuseppe Bacchini, 1836 | |
Incarichi ricoperti |
|
Nato | a Cremona |
Nominato vescovo | 15 gennaio 1448 da papa Niccolò V |
Elevato arcivescovo | 19 marzo 1453 |
Deceduto | 24 marzo 1454 a Milano |
Nicolò Amidano (Cremona, ... – Milano, 24 marzo 1454) è stato un arcivescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Origini e carriera ecclesiastica
[modifica | modifica wikitesto]Nicolò Amidano fu membro di una facoltosa famiglia cremonese che proprio grazie agli Sforza, suoi patrocinatori una volta salito alla cattedra episcopale, era emersa nella prima metà del Quattrocento con incarichi di rilievo a corte. Uomo di grande cultura[1], fu prima canonico del Duomo di Mantova[2][3] e poi, dopo un lungo soggiorno presso papa Eugenio IV (in questi undici anni di vicinanza al pontefice, l'Amidano partecipò al Concilio di Basilea, ove strinse amicizia con Enea Silvio Piccolomini[2]), fu eletto da questi vescovo di Piacenza (il Cazzani propende per il 1446[2], mentre la catholic-hierarchy e lo storico Ughielli s'indirizzano per il 1448[4], specialmente il 15 gennaio[5]). Cameriere segreto del nuovo pontefice Niccolò V[4], l'Amidano rimase vescovo di piacenza fino al 1453.
Arcivescovo di Milano
[modifica | modifica wikitesto]A cambiar sede all'Amidano fu proprio suo fratello Vincenzo, segretario del duca Francesco I Sforza[6]. Quest'ultimo, consultato Vincenzo Amidano, propose allo Sforza il nome del fratello quale successore di Giovanni Visconti. Francesco, convintosi, chiese a papa Niccolò V di confermare l'Amidano quale arcivescovo della sede milanese. Venne nominato arcivescovo di Milano, secondo il Cazzani, il 26 maggio 1453[2]; Maria Grazia Tolfo e Paolo Colussi (oltre alla catholic-hierarchy) ne anticipano la nomina al 19 marzo[5][6]. Il suo fu ad ogni modo un episcopato breve, di appena un anno, poiché morì il 24 marzo 1454[5][6] (21 marzo secondo il Cazzani[7]). L'unico atto di rilevante importanza fu l'esortazione rivolta ai milanesi perché mostrassero rispetto e attenzione verso l'Ospedale della Pietà dei Poveri di Cristo, fondato cinquant'anni prima da Pietro Filargo[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cazzani riporta, a p. 208, "tamquam oraculum Apostolicae Sedis"
- ^ a b c d Eugenio Cazzani, Vescovi e Arcivescovi di Milano, p. 208.
- ^ Francesco Palladini, Della elezione degli arcivescovi di Milano, p. 35, nota 1. URL consultato l'11 maggio 2015.
- ^ a b Cristoforo Poggiali, Memorie storiche della città di Piacenza compilate dal proposto Cristoforo Poggiali, p. 248. URL consultato l'11 maggio 2015.
- ^ a b c (EN) Archbishop Nicolò Amidano, su catholic-hierarchy.org. URL consultato l'11 maggio 2015.
- ^ a b c Maria Grazia Tolfo e Paolo Colussi (a cura di), Cronologia di Milano dal 1451 al 1475, su storiadimilano.it. URL consultato l'11 maggio 2015.
- ^ a b Eugenio Cazzani, Vescovi e Arcivescovi di Milano, p. 209.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Eugenio Cazzani, Vescovi e Arcivescovi di Milano, Milano, Massimo - Ned, 1996, SBN IT\ICCU\VEA\0152491.
- Cristoforo Poggiali, Memorie storiche della città di Piacenza compilate dal proposto Cristoforo Poggiali, Piacenza, 1759, SBN IT\ICCU\RMLE\013328. URL consultato l'11 maggio 2015.
- Francesco Palladini, Della elezione degli arcivescovi di Milano, Milano, Giuseppe Bernardoni, 1834, SBN IT\ICCU\VEA\0152491. URL consultato l'11 maggio 2015.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- AMIDANI, Niccolò, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 2, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
- (EN) David M. Cheney, Nicolò Amidano, in Catholic Hierarchy.
- Maria Grazia Tolfo e Paolo Colussi (a cura di), Cronologia di Milano dal 1451 al 1475, su storiadimilano.it, 24 gennaio 2009. URL consultato l'11 maggio 2015.