Neochmia phaeton
Il diamante rosso o diamante fetonte (Neochmia phaeton Hombron & Jacquinot, 1841) è un uccello passeriforme della famiglia degli Estrildidi[2].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Se ne riconoscono due sottospecie[2]:
- Neochmia phaeton phaeton, la sottospecie nominale, diffusa in Australia orientale e settentrionale;
- Neochmia phaeton evangelinae D'Albertis & Salvadori, 1879, diffusa nella penisola di Capo York oltre che nella porzione meridionale e sud-orientale della Papua Nuova Guinea e caratterizzata da una colorazione biancastra del ventre e del sottocoda;
In passato venivano riconosciute altre due sottospecie di diamante rosso (Neochmia phaeton albiventer comprendente le popolazioni della penisola di Capo York e Neochmia phaeton iredalei diffusa nella porzione meridionale dell'areale occupato dalla specie), attualmente accorpate rispettivamente alla sottospecie evangelinae e alla sottospecie nominale.
Il nome scientifico di questa specie deriva dal mito greco di Fetonte, figlio di Apollo e Climene che osò guidare il carro del sole, in riferimento alla colorazione rossa fiammante dell'area ventrale di questi uccelli.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Il diamante fetonte occupa la fascia costiera dell'Australia orientale, dal Queensland nord-orientale alla penisola di Capo York: la specie è inoltre diffusa in Nuova Guinea meridionale e sud-orientale.
Rispetto alla maggior parte delle altre specie di diamanti australiani, questi uccelli sono maggiormente legati alle aree umide: li si trova principalmente nei pressi di canneti, corsi d'acqua e aree paludose, con adeguata copertura vegetale (soprattutto Pandanus, ai quali la specie è strettamente legata) e presenza di radure erbose più o meno estese. La specie non teme eccessivamente l'uomo, anzi ha beneficiato dell'antropizzazione di alcune aree estendendo il proprio areale anche alle risaie e alle aree coltivate con sistemi d'irrigazione e cisterne.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Misura fino a 14 cm di lunghezza, dei quali circa la metà spettano alla lunga coda.
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di un uccellino dalla forma slanciata, munito di un forte becco e di una lunga coda cuneiforme.
La colorazione è grigia su vertice, nuca, collo, dorso, ali e codione, mentre la faccia, il petto, i fianchi la porzione superiore del ventre, il codione e la facciata superiore della coda sono di un bel colore rosso cremisi, che compare anche sulle remiganti, mentre il basso ventre, il sottocoda e la facciata inferiore di quest'ultima sono nerastri nella sottospecie nominale e biancastri nella sottospecie evangelinae. All'attaccatura delle ali sono presenti dei puntini bianchi. Gli occhi sono bruno-olivacei, le zampe sono di colore carnicino, il becco è rosso corallo.
In questa specie è presente un dimorfismo sessuale piuttosto marcato, in quanto nella femmina la colorazione rossa si limita alla faccia, alla coda e alle sfumature sulle ali, sebbene siano presenti variazioni individuali nell'estensione del rosso anche piuttosto nette in entrambi i sessi.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]A differenza di molte specie di diamanti australiani, anche congeneri, il diamante fetonte è una specie scarsamente sociale, che tende a muoversi in gruppi familiari di modeste dimensioni (meno di una decina d'individui) spostandosi fra la vegetazione alla ricerca di cibo e acqua. Questi uccelli sono piuttosto vivaci e muovono continuamente la coda per segnalare il proprio stato d'animo, innalzandola quasi perpendicolarmente al corpo in caso di eccitazione e muovendola lateralmente in caso di nervosismo.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli essenzialmente granivori, che prelevano il cibo (principalmente piccoli semi di graminacee, privilegiando quelli ancora immaturi) in massima parte direttamente dalla pianta, mentre è difficile che essi cerchino il cibo al suolo. I diamanti fetonte integrano inoltre la propria dieta con germogli, bacche e frutti, e soprattutto durante la stagione riproduttiva cacciano attivamente per nutrirsene anche piccoli insetti ed artropodi.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La stagione degli amori cade fra i mesi di gennaio e aprile, vale a dire durante la seconda metà della stagione delle piogge; in alcune zone dell'areale occupato dalla specie (principalmente nelle aree antropizzate), tuttavia, essa si estende anche fino a giugno. Il maschio corteggia insistentemente la femmina saltellandole intorno ed arruffando le penne di testa, petto e fianchi, in modo tale da mettere ben in mostra la colorazione rossa del corpo, tenendo un filo d'erba o una pagliuzza di materiale vegetale nel becco e al contempo emettendo un basso canto cinguettato: quando la femmina è pronta all'accoppiamento, lo segnala accovacciandosi e spostando lateralmente la coda.
Il nido viene costruito con fili d'erba ed altro materiale fibroso di origine vegetale intrecciati a formare una struttura sferica ubicata nel folto della vegetazione, all'interno della quale la femmina depone 5-8 uova che vengono covate da ambedue i genitori per circa due settimane: i pulli sono ciechi ed implumi alla nascita, e vengono accuditi e nutriti da ambedue i genitori. Essi sono in grado d'involarsi a circa tre settimane dalla schiusa, tuttavia tendono a rimanere coi genitori senza allontanarsi troppo dal nido per un'altra decina di giorni, dopodiché vengono in genere scacciati dal maschio, che nel frattempo assieme alla femmina si appresta generalmente a portare avanti una nuova covata.
Durante l'intero periodo riproduttivo le coppie rimangono rigidamente isolate, ed in particolare il maschio si dimostra estremamente aggressivo nei confronti di eventuali intrusi, conspecifici e non, che vengono inseguiti e messi in fuga con colpi di becco e caratteristici fischi minacciosi: questa caratteristica comportamentale, l'origine e le motivazioni della quale non sono ancora chiare, è risultata piuttosto dannosa per l'allevamento in cattività di questi uccelli, in quanto durante il periodo riproduttivo il maschio è in grado di ferire gravemente quanto improvvisamente sia eventuali coinquilini che la stessa femmina (molto meno aggressiva) o i nidiacei.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) BirdLife International 2012, Neochmia phaeton, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.
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