Moschea di Solimano
Süleymaniye camii | |
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La moschea di Solimano il Magnifico | |
Stato | Turchia |
Località | Istanbul |
Coordinate | 41°00′58″N 28°57′50″E |
Religione | Islam |
Architetto | Mimar Sinan |
Stile architettonico | ottomano |
Completamento | 1557 |
La moschea di Solimano il Magnifico (Süleymaniye camii[1]), assai più nota semplicemente come Suleymaniye, è una moschea imperiale ottomana di Istanbul costruita tra il 1550 e il 1557.
Collocazione
[modifica | modifica wikitesto]Questa moschea è situata sul terzo colle di Istanbul, nella parte occidentale della città, il terreno di questo colle declina rapidamente verso il Corno d'oro e perciò furono necessarie vaste fondazioni in pietra.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Solimano il Magnifico (r. 1520-1566), uno dei più grandi e conosciuti sultani ottomani, commissionò l'edificazione della quarta moschea di Istanbul, per ordine di tempo, dopo quelle di Fatih, Bayezid e Selim (Selimiyye), a un famoso architetto imperiale di quel tempo: Mimar Sinan, il quale volle essere seppellito in questa moschea, probabilmente conscio del fatto che sarebbe stato ricordato dai posteri per quest'opera più che per la più piccola Selimiye Camii a Edirne, ritenuta da lui il suo più grande capolavoro.
I registri dell'epoca della costruzione mostrano che alla realizzazione della moschea parteciparono 3523 artigiani. Inoltre Goodwin ci rende noto che la maggior parte di questi artigiani era armena.
La moschea fu danneggiata da un incendio nel 1660 e fu restaurata dal sultano Mehmet IV. Parte della cupola crollò a causa del terremoto del 1766. Successivi interventi conservativi hanno alterato l'originale decorazione opera di Sinan (recenti sondaggi hanno dimostrato che in origine il colore dominante della cupola dovesse essere il blu, ma che poi l'architetto scelse il rosso).
Durante la I guerra mondiale il cortile fu utilizzato come deposito di armi e si ebbe un incendio causato dall'accensione di alcune munizioni. Solo nel '56 si ebbe una nuova campagna di restauro. Nel 2009 ha preso il via un consistente intervento conservativo ed è ancora in corso al momento (2015).
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]Esterno
[modifica | modifica wikitesto]Il cortile che precede l'edificio, inserito in una cornice di giardini curati, è circoscritto su tre lati da un muro con grate e al suo centro si trova una fontana per le abluzioni, sormontata da una cupola.
Il modello della pianta della moschea è ripreso dalla chiesa voluta dall'imperatore Giustiniano, convertita dagli Ottomani in moschea, di Santa Sofia (Aya Sofia). Questa decisione venne presa da Sinan per provare ad eguagliare la perfezione tecnica di Aya Sofia, adattandola poi alle esigenze di moschea. L'influenza di Aya Sofia è evidente anche nei timpani a est e a ovest.
L'unità centrale della moschea fu separata dalle madrase e da altre fondazioni di carità (Külliye) da un muro con finestre. Delle Külliye facevano parte anche servizi di pubblica utilità, come un ospedale (darüşşifa) e una mensa per i poveri (imaret) .
Interno
[modifica | modifica wikitesto]L'interno della moschea è caratterizzato da grandezza e semplicità, le decorazioni sono contenute eccetto il miḥrāb, rivestito con maioliche di İznik (l'antica Nicea); le vetrate policrome e le quattro colonne di rimpiego. Di queste mastodontiche colonne, due sono state prelevate da due palazzi bizantini di Istanbul, una da Alessandria d'Egitto e l'ultima da Baalbek, città del Libano.
Annessi
[modifica | modifica wikitesto]L'hamam della moschea, edificato nel 1557, è ancora in funzione. Vicino al muro di cinta si trova il cimitero con i mausolei (türbe) di Solimano e della moglie Rosselana (Hürrem Sultan). Le tombe sono entrambe decorate con cupole maiolicate. La cupola è ornata con motivi ottocenteschi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Va ricordato che in turco moderno la "c" viene letta come una "g" dolce: quindi giamì.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Goodwin G., "A History of Ottoman Architecture"; Thames & Hudson Ltd., London, reprinted 2003; ISBN 0-500-27429-0
- Suraiyah Faroqhi, Subjects of the Sultan: Culture and Daily Life in the Ottoman Empire, I B Tauris, 2005, ISBN 1-85043-760-2.
- John Freely, Blue Guide Istanbul, W. W. Norton & Company, 2000, ISBN 0-393-32014-6.
- J.M. Rogers, Sinan: Makers of Islamic Civilization, I B Tauris, 2007, ISBN 1-84511-096-X.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Moschea di Solimano
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Suleiman Mosque (Süleymaniye Camii), su pointsfromturkey.com. URL consultato il 2 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2008).
- Suleyman Mosque Illustrated review
- Detail Pictures of Suleymaniye Mosque, su tulpart.com. URL consultato il 2 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2008).
- Pictures of Suleyman Mosque, su turkishclass.com.
- Suleymaniye hamami, su suleymaniyehamami.com.
- Suleymaniye Mosque Virtual Walking Tour, su saudiaramcoworld.com. URL consultato il 2 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2008).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 141976501 · LCCN (EN) n86034878 · GND (DE) 4561218-3 · J9U (EN, HE) 987007605446505171 |
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